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Struttura della tesi

(adattato dalle indicazioni della prof.ssa Isabella Chiari, Università Sapienza, Roma)
Di seguito troverete alcune indicazioni pratiche e sintetiche per l'esposizione di lavori scientifici
soprattutto in campo linguistico. La struttura classica dei testi scientifici è piuttosto standard. Non è
certamente l'unico modo di presentare una tesi, ma è un modo efficace, cauto e lineare per fare
emergere le diverse tappe del proprio lavoro.

SOMMARIO
[ Argomento e tappe del lavoro ]
[ Introduzione ]
[ Lo sfondo teorico ]
[ La letteratura sull'argomento ]
[ La metodologia ]
[ Analisi dei risultati ]
[ Conclusioni ]
[ Altri links ]

Argomento e tappe del lavoro


ARGOMENTO. L'argomento del vostro testo, sia esso una tesi di laurea (triennale o quadriennale) o di
dottorato oppure un articolo o saggio scientifico per una rivista o per un volume, va scelto
accuratamente. E' necessario tenere presente che non sempre l'argomento che vi appassiona e vi
incuriosisce di più costituisce la migliore scelta. E' sempre bene trovare un argomento in modo
autonomo piuttosto che farvelo assegnare di ufficio dal relatore, tuttavia in alcuni casi l'argomento
per il quale avete maggiore trasporto risulta essere troppo "caldo" per una trattazione scientifica
appropriata.
Più alto è il livello dell'uditorio, più circoscritto deve essere l'argomento. Maggiori sono le vostre
competenze, più facilmente sarete capaci di rendervi conto di quanto sia necessario scegliere un
argomento quanto possibile ristretto, per essere in grado di coprirne tutti gli aspetti in maniera
accurata, completa e competente. Non si fa miglior figura a trattare un argomento esteso e ambizioso
male o così così, che a trattare in maniera cauta e dignitosa un argomento circoscritto. Le stesse
considerazioni riguardano la scelta degli argomenti di ricerca a ogni livello, anche ai più alti. Se vi
vengono spontaneamente temi come "la metafora", "linguaggio e pensiero", "lo stile di Manzoni",
oppure "la tragedia greca", allora forse occorre ridimensionare le ambizioni e farvi consigliare dal
relatore.

TAPPE DEL LAVORO. Appena vi siete fatti un'idea sull'argomento conviene provare a fare una piccola
prova provvisoria di Indice, oppure in maniera schematica fornire una serie di punti generali
importanti da trattare e organizzabili in un albero gerarchico (Outline).

1. Outline delle idee


Preparare un'outline o schema del lavoro è indispensabile. Serve per ipotizzare una struttura del
lavoro, a distinguere le diverse idee e raggrupparle per somiglianza e differenza. La cosa peggiore è
iniziare a scrivere subito, senza aver messo su carta un primo schema. L'outline sarà nel corso
dell'elaborazione rivista, modificata, anche radicalmente: è dunque un prodotto flessibile, non deve
dunque vincolarvi in corso d'opera.
2. Svolgimento sintetico dei punti dell'outline
E' anche utile provare a svolgere le proprie intuizioni relative alle idee, all'inizio del lavoro. Scriverle in
files separati da quelli che conterranno la stesura della tesi. Successivamente, quando si sarà letto il
materiale bibliografico più rilevante, si riprenderanno quegli appunti e si vedranno analogie e
differenze con le posizioni più autorevoli e si riformuleranno e modificheranno le posizioni troppo
ingenue.
3. Mappa concettuale
La mappa concettuale può essere un'alternativa spaziale all'outline, ma può anche costituire, per ogni
sezione, capitolo o paragrafo della tesi, uno schema visivo delle diverse argomentazioni, delle
evidenze e delle osservazioni.

LUNGHEZZA DELLA TESI. Parlare della lunghezza è sempre molto delicato. Non ha senso parlare di
quanto "deve" essere lunga una tesi, ha più senso dire invece quanto "in genere" è lunga una tesi. In
linea di massima, per le discipline umanistiche, una tesi triennale è lunga circa 60-70 pagine (secondo
l'impaginazione suggerita nel documento Norme per la redazione di tesi e tesine), una tesi
quadriennale 110-130 pagine, una tesi di dottorato circa 170 e oltre. Questo non vuol dire
assolutamente che più è lunga una tesi, meglio è fatta. Anzi, in genere, le tesi lunghe perdono
mordente e spesso non risultano omogenee o sono dispersive e ripetitive. E' necessario essere chiari e
sintetici, meglio dunque una parola di meno che una in più.

Introduzione
L'introduzione è l'ultima parte da scrivere. Può essere concepita come un piccolo riassunto (o
abstract) di carattere espositivo. L'introduzione deve contenere un esplicito riferimento al problema
trattato: perché è importante? quali sono gli approcci adottati finora per trattarlo? in cosa si
differenzia il vostro lavoro?
L'introduzione deve essere semplice e chiara, deve entrare nell'argomento e deve avere un filo logico.
Bisogna tenere presente che i lettori del vostro lavoro potrebbero leggere anche solo l'introduzione e
le conclusioni, che sono dunque le parti cruciali della ricerca.
Lo sfondo teorico
Uno dei capitoli centrali della tesi (o paragrafo dell'articolo) deve essere dedicato all'inquadramento
teorico del problema nella vostra disciplina (e.g. la linguistica). Quali sono i settori della linguistica che
si occupano di questo problema? Quali gli approcci teorici generali? Quale sarà il vostro approccio
teorico al problema?
Questa sezione deve essere aperta ai temi più rilevanti della riflessione linguistica, senza però essere
un capitolo sull'importanza della l inguistica nel mondo. Come tutta la tesi, anche questa sezione deve
essere ritagliata con attenzione e centrata sull'argomento specifico che avete scelto (ci si augura il più
circoscritto e modesto possibile). Rispetto al capitolo successivo, questo serve a contestualizzare i
temi specifici della ricerca in un ambito più ampio, che può contenere considerazioni sia sul
paradigma scientifico nel quale è inserita la ricerca, sia considerazioni sul dominio in cui è inserito il
problema da voi scelto come oggetto di discussione.
La letteratura sull'argomento
Un capitolo immancabile di una tesi, qualunque ne sia il taglio, specialmente di tipo linguistico, deve
contenere una panoramica critica della letteratura scientifica sull'argomento della tesi. Per reperire i
materiali occorre operare una ricerca accurata e attenta (vedi Ricerche bibliografiche per tesi di area
linguistica) e leggere in tutte le loro parti i volumi e gli articoli rilevanti. E' utile compilare, almeno per i
testi più rilevanti, una scheda di lettura.
Una scheda di lettura (cfr. modello di Word per la scheda di lettura, nella sezione Modelli di Word per
il lavoro di tesi) deve contenere:
1) i dati bibliografici completi,
2) un breve riassunto commentato (ricordarsi di separare il commento vostro dalle parafrasi del testo)
3) le citazioni più rilevanti che potreste voler inserire nel testo della tesi.
4) Può essere utile anche aggiungere in calce una serie di parole chiave per riconoscere a occhio gli
argomenti rilevanti del saggio.
A volte, il relatore della vostra tesi potrebbe chiedervi di portargli anche le schede di lettura, non solo
il testo della tesi, oppure potrebbe chiedere di costruire una bibliografia ragionata delle vostre letture,
che includerà anche una sintesi della scheda di lettura, e che organizza i testi letti per argomento o
per posizione.
Questo capitolo (che può anche essere anche una parte della tesi suddivisa in due o tre capitoli a
seconda della quantità e tipologia dei materiali bibliografici sull'argomento) deve essere organizzato
in modo da rispecchiare criticamente le diverse posizioni sull'argomento che affrontate. Deve
contenere una panoramica del fenomeno analizzato illustrato usando i paradigmi interpretativi della
letteratura scientifica. Non deve essere una sequenza di schede di lettura, ma una rielaborazione
intelligente delle diverse cose che si sono lette. E' una parte importantissima della tesi. Serve a
dimostrare capacità interpretativa e organizzativa ed è il presupposto per una buona impostazione
dell'eventuale lavoro applicativo originale della tesi.

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