PRELIMINARI.
Argomentare vuol dire presentare una propria opinione – una propria tesi –
intorno ad un determinato tema o problema, spiegarla e difenderla attraverso
opportuni argomenti, allo scopo di persuadere chi legge della validità di quanto
si dice. I testi argomentativi più diffusi sono gli articoli di fondo (o editoriali), in
cui i giornalisti espongono le opinioni su un determinato evento, le arringhe
degli avvocati, i discorsi degli uomini politici, le prediche e i sermoni dei
sacerdoti e i saggi che trattano problemi filosofici, sociali, storici, scientifici,
morali etc.
Questa struttura può omettere delle variazioni, con la soppressione di uno degli
elementi che la compongono:
Spostamento della tesi alla fine del testo: la tesi viene enunciata solo
alla fine del testo;
L’omissione: la tesi viene lasciata sottintesa, ma è facilmente intuibile
dall’insieme dell’argomentazione;
L’omissione degli argomenti a favore della tesi: l’argomentazione
presenta solamente gli argomenti a favore dell’antitesi e li confuta
(argomentazione confutativa);
Omissione dell’antitesi: il testo presenta solamente l’opinione dell’autore,
senza prendere in considerazione l’antitesi cioè le obiezioni degli
avversari (argomentazione affermativa).
In particolare i tipi di argomento che possono essere utilizzati con successo per
convincere son fondamentalmente quattro:
1. Argomenti che riportano fatti concreti: per sostenere la validità della
sua tesi, chi scrive adduce fatti concreti, esempi tratti dalla realtà o
eventi noti a tutti. Così per dimostrare la tesi che il fumo della sigaretta
danneggia i polmoni si possono citare le statistiche sull’argomento.
2. Argomenti logici: chi scrive adduce come prova fatti che sono la causa
o l’effetto logico di ciò di cui si discute. Così se vuole dimostrare che il
fumo fa male, può presentare l’elenco delle sostanze cancerogene
contenute nelle sigarette e lasciare dedurre al suo interlocutore le
conseguenze del fumo sull’organismo umano.
3. Argomenti di autorità: chi scrive adduce come prova l’autorevole
opinione di un esperto della materia o di un personaggio noto per il
successo che ha ottenuto. Così per dimostrare che il fumo è nocivo, chi
scrive può riportare l’opinione di un famoso oncologo.
4. Argomenti pragmatici: l’emittente fa notare i risultati positivi e
concreti derivanti dall’accettazione della tesi.Chi smette prima di fumare,
ha meno possibilità d’ammalarsi.
IL SAGGIO BREVE.
Per definizione il s.b. non può che essere breve. Nella "consegna"
fornita allo studente all’inizio della prova viene di norma precisata una
lunghezza standard: max 4-5 colonne di mezza pagina protocollo (si
potrebbe anche dire 8.000-10.000 battute di un normale programma di
videoscrittura).
A differenza di un tema, il s.b. non richiede per forza un’ introduzione. Si potrà
entrare subito in medias res, perché si dà per scontato che il lettore medio, cui
s’indirizza il nostro testo, conosca l’argomento (non così viene richiesto per
l’articolo di giornale):
Si consiglia l’uso del presente storico, cioè della forma verbale assertiva per
eccellenza.= (Si tratta di un presente grammaticale, ma riferito a eventi
del passato. Si suppone che conferisca immediatezza ed efficacia alla
narrazione. Es: In quel tempo Mazzini è a Londra per per diffondere
l’idea della Giovane Europa) Meglio se il presente storico è confortato da
una terza persona impersonale,(Es. si parla spesso…) sostituita, se proprio
si deve, dal pronome Io soltanto nella parte conclusiva del lavoro, laddove
sarà bene mettersi in campo direttamente, con una valutazione personale
piuttosto energica.
Il saggio breve non è un esercizio retorico, né un comizio, né una prova di
virtuosismo stilistico-letterario: i puntini di sospensione, le esclamazioni,
le troppe domande retoriche non avranno molti diritti di cittadinanza
nel s.b.; alla fine si conteranno, verrebbe da dire "si peseranno" altri
coefficienti nella valutazione: la stringatezza, l’efficacia riassuntiva, la
capacità di citare senza dilungarsi e senza offrire il destro all’accusa di
plagio (la cosiddetta ars citandi non gode di molta fortuna nelle aule
scolastiche, sebbene richiederebbe un laboratorio a sé). Citare due-tre
righe dal documento offerto va bene, riportare l’intero brano è pura
follia. E così ancora: vi sono autori che per puro senso di buon gusto
non si citano (per es. un presentatore di varietà televisivo non è
autorevole quanto un uomo politico, nell’economia del s.b); una
citazione vaga e indistinta è come non esistesse, anzi diventa
controproducente …
Istruzioni generali:
Il saggio breve è un testo argomentativo che è definito in questo modo quando la sua funzione
prevalente è quella di argomentare, cioè di presentare una questione sostenendo un’opinione, cioè
una tesi, e accompagnandola con argomentazioni (ragionamenti, ipotesi, prove) collegate tra loro,
che consentano di dimostrarne la validità.
Lo scopo principale del testo argomentativo è dunque quello di persuadere il destinatario ad
accettare la propria tesi e influire sul suo comportamento.
Elemento determinante in questo caso nella comunicazione è dunque il destinatario (l’nterlocutore o
il pubblico cui si rivolge l’autore), delle cui caratteristiche (psicologiche, sociali culturali..) l’autore
deve tener conto.
Parte significativa di un testo argomentativo è rappresentata, dalle argomentazioni, cioè dalle prove
che l’autore utilizza per dimostrare la propria tesi. Quali possono essere tali argomentazioni? Esse
sono fondamentalmente riconducibili ad alcune fondamentali metodologie alle quali corrispondono
varie tecniche: vediamo quali.
Rapporto Connettivi
Cronologico Prima, prima di, precedentemente, dopo, successivamente, nel frattempo,
intanto, quando, mentre.
Spaziale Davanti, dietro, sopra, sotto, dove.
Causa-effetto Poiché, perché, perciò, conseguentemente, dato che, dal momento che.
Somiglianza- Come, analogamente, ma, però, tuttavia, invece, mentre.
opposizione
Spiegazione Cioè, infatti, ossia.
Conclusione Quindi, pertanto, perciò, allora.
Il titolo: Il titolo è un nome o un sintagma o una breve frase (verbale o nominale) che indica in
forma estremamente sintetica il contenuto (argomento, soggetto, notizia) di un testo. Il suo scopo è
quello di anticipare sinteticamente il contenuto del testo e di attirare l’attenzione del lettore
invogliandolo alla lettura integrale del testo.
Il titolo può essere seguito dal sottotitolo , cioè da un titolo secondario che ne spiega e amplia il
contenuto.