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Il testo argomentativo
La funzione del testo argomentativo è convincere il destinatario/lettore della validità
di una tesi. Anche altri tipi di testo hanno uno scopo persuasivo (ad esempio, i
messaggi pubblicitari), ma ci sono chiare differenze che li distinguono.
L’argomentazione cerca di convincere utilizzando il ragionamento logico e
proponendo argomenti a favore. Durante l’argomentazione, inoltre, non si nasconde
l’antitesi (cioè la tesi contraria/a sfavore della propria), bensì la si presenta e con il
ragionamento logico si cerca di confutare le opinioni contrarie (ovvero, dimostrare
che si tratta di opinioni non valide).
Tra i tipi di testi argomentativi elencati nella tabella sopraccitata, si ricorda che alcuni
saggi di argomento scientifico, storico, culturale, sono argomentativi perché l’autore
espone e motiva una sua personale ipotesi interpretativa. Il tema e le tesine che gli
studenti sono chiamati a svolgere come compito, sono anch’essi testi argomentativi
quando devono sostenere le proprie opinioni su un determinato problema.
Questa struttura di base, che caratterizza i testi argomentativi, ammette delle varianti
che dipendono dall’ordine degli elementi o l’omissione di alcuni elementi. Per
esempio, l’argomentazione può presentare:
➢ lo spostamento della tesi alla fine dell’argomentazione (ciò significa che chi
scrive decide di esporre la tesi in modo chiaro/esplicito solo alla fine);
➢ l’omissione della tesi (cioè, chi scrive decide di lasciare la tesi sottointesa. Il
lettore è obbligato a fare uno sforzo per dedurre la tesi, perché essa non è
esplicitata);
➢ l’omissione dell’antitesi (il testo presenta solo l’opinione sostenuta da chi scrive,
che non considera gli argomenti dell’antitesi);
➢ l’omissione degli argomenti a favore della tesi (chi scrive presenta solo gli
argomenti dell’antitesi e li confuta, dimostrando che non sono validi).
Queste variazioni dipendo sia dalle preferenze dello scrittore sia, in particolar modo,
dalla sua abilità di scrittura. Infatti, togliendo degli elementi, si rischia di non riuscire
a esporre chiaramente la propria opinione.
Un testo argomentativo ben costruito presenta, in genere, una struttura piuttosto
rigida: è normale l’uso di connettivi logici, che segnalano i punti di snodo del
ragionamento.
Le modalità argomentative
Qualsiasi tipo di testo deve essere coerente e coeso perché queste sono le
caratteristiche essenziali che rendono un testo efficace, cioè capace di raggiungere il
proprio scopo (per il testo argomentativo, lo scopo è quello di convincere il
destinatario della validità della propria tesi attraverso il ragionamento logico).
Altri due aspetti fondamentali sono la chiarezza e la precisione, due qualità che
permettono di esporre le proprie idee in maniera comprensibile. Essere chiari significa
essere semplici. La semplicità deve essere ricercata sia nel lessico sia nella
composizione del testo.
1. meglio utilizzare un lessico semplice e preciso: evitare un linguaggio troppo
aulico, burocratico, letterario. Ovviamente ci sono eccezioni: quando il testo è
destinato a riviste scientifiche o a lettori esperti, lo scrittore utilizzerà un
linguaggio specialistico che condivide con i suoi destinatari.
2. cercare di utilizzare un linguaggio corretto: non potete scrivere che “nelle ultime
settimane il panico è divagato nelle città a causa delle molte notizie preoccupanti
riguardo al coronavirus”, perché il verbo da usare è dilagare (che significa:
“estendersi rapidamente come l’acqua di un fiume in piena”; divagare invece
vuol dire “vagare qua e là, andare in giro senza una meta precisa”);
3. cercare di costruire il testo con periodi brevi: la mente umana fatica a ricordare le
informazioni iniziali quando la frase è lunga 4-5 righi.
Abbiamo detto che il testo argomentativo sviluppa un ragionamento logico che mette
in evidenza diversi tipi di rapporto tra le idee, tra le parole, tra le frasi. Questo
significa che non è possibile sviluppare il testo attraverso una successione di frasi
semplici, divise da punti o da virgole, o unite da congiunzioni coordinanti semplici
come “e”. È necessario costruire un discorso più complesso che riflette le operazioni
mentali del nostro pensiero. A questo scopo, si dovranno utilizzare i connettivi per
legare le frasi in modo da esprimere anche il rapporto logico che le unisce. Ma quali
connettivi?
Ad esempio, si useranno avverbi, congiunzioni e locuzioni per collegare le frasi e le
parti delle argomentazioni che mettano in evidenza:
1. rapporti di causa (ad esempio, dato che, poiché..)e di effetto (perciò, di
conseguenza,…);
2. rapporti di opposizione, con valore avversativo: ma, tuttavia, invece..);
3. rapporti di ampliamento (fare un aggiunta di un argomento, un esempio, ecc):
inoltre, per di più, anche, allo stesso modo…).
• CONNETTIVI GERARCHICI;
• CONNETTIVI LOGICO-SEMANTICI
a) CONNETTIVI GERARCHICI
b) CONNETTIVI LOGICO–SEMANTICI