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Risposte aperte laboratorio di scrittura

Laboratorio di Scrittura (Università telematica e-Campus)

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1.Definizione di comunicazione

La comunicazione è un elemento essenziale e fenomeno complesso, utile agli esseri umani, per poter
interaggire tra di loro. Questo non esisterebbe senza linguaggio e senza i codici comunicativi, ideati per
usare e migliorare la comunicazione. Si può dire, dunque, che la comunicazione è un processo di interazione
sociale, dato che per un processo d'interazione sociale, si ha quando qualcuno trasmette a qualcun'altro.

2.Si illustrino le principali caratteristiche dei testi prodotti in modalità scritta

Le principali caratteristiche dei testi prodotti in modalità scritta sono: Orientamento, ossia definire le
caratteristiche del testo; Idezione, generare e raccogliere le

idee e gli argomenti; Pianificazione, individuare tutte le informazioni essenziali, per poter produrre idee,
oranizzare e raccogliere le idee in una scaletta; Stesura, la scrittura di un testo corretto, ordinato, coerente e
completo; Revisione, quindi rileggere, modificare e correggere il testo.

3.Quali sono le principali caratteristiche di un testo argomentativo?

le principali caratteristiche di un testo argomentativo sono quelle di esporre un elaborato dove esporre e
sostenere opinioni tramite: una premessa, con l'enunciazione di un problema; una tesi, ossia l'aggiunta di
opinioni di cui dimostrare la validità, e degli argomenti, con tutte le prove a sostegno della tesi.

4.Elencare alcuni tipi di testo, fornendo esempi e indicandone le caratteristiche

Alcuni tipi di testo esistenti sono: il testo descrittivo, che ha come scopo principale quello di descrivere, cioè
presentare cose, persone, ambienti, che possono appartenere al mondo reale o della fantasia; il testo
informativo-espositivo, che ha lo scopo di fornire informazioni, notizie e dati che riguardano l'argomento del
testo, senza contenere commenti e/o valutazioni personali; il testo persuasivo, che ha lo scopo di
convincere il destinatario del messaggio ad agire o a pensare in un certo modo o a convincersi di qualcosa; il
testo argomentativo, che ha lo scopo di esporre un ragionamento, di affermare o di criticare uno o più
pareri (tesi) a proposito di un dato argomento.

5.Indicare le funzioni di un testo narrativo. Fornire esempi

Il testo narrativo racconta una storia, cio una serie di eventi che si svolgono nel tempo e sono incentrati su
uno o pi personaggi. Alcuni esempi di questo testo sono: - Io e Carlo, il mio compagno di banco, avevamo
deciso da alcuni giorni di fare una passeggiata nelle vie del centro cittadino per distrarci e riposarci dopo le
fatiche della scuola. L’appuntamento era per sabato pomeriggio di fronte a un negozio di abbigliamento che
entrambi conoscevamo: di lì avremmo cominciato il nostro giro.

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- La scorsa vacanza è stata molto divertente, anche perché con noi c'erano anche i nostri due cugini Flavio e
Lisa. Durante il giorno ci recavamo sempre in spiaggia, divertendoci tantissimo, facendo tantissime
escursioni in pedalò in compagnia dei miei genitori e dei miei cugini.

6.Indicare le funzioni di un testo descrittivo. Fornire esempi

Il testo descrittivo è quello in cui chi parla o scrive mostra con le parole come è fatta una cosa (o una
persona, o un animale, o un luogo) indicando le caratteristiche, gli aspetti e le qualità che possono dare
un'immagine efficace e il più completa possibile di quell'elemento. Alcuni esempi di questo testo sono: - È
alto circa 1.75 ed è molto magro. I suoi capelli sono neri, proprio come gli occhi e sul volto spicca un naso
abbastanza grosso che sovrasta un sorriso ampio con i denti bianchissimi.

- Il suo aspetto, che poteva dimostrare 16 anni, dava a

prima vista un’impressione di disordine, ma d’un disordine strano, disorientante e, direi

quasi, ricercato. Una fascia di color nero cingeva una cresta di capelli scomposti ad arte

e resi gonfi da ingenti quantità di colla di pesce.

7.Indicare le funzioni di un testo argomentativo. Fornire esempi

Il testo argomentativo è un testo nel quale chi scrive (o parla) sostiene una propria

opinione (tesi) su un determinato problema e presenta fatti, ragionamenti o prove

(argomenti) che servono a dimostrarne la validità. Alcuni esempi di questo testo sono:

- Vi si affronta il problema della “distruzione delle foreste tropicali”. Problema “Le foreste vengono distrutte
con un ritmo che, stando ad alcuni dati, sarebbe di oltre 26 ettari al minuto. È una cifra che corrisponde a
ben 37 volte un campo di calcio."

- Vi si affronta il problema del "commercio della droga". Problema "Il commercio della droga è sempre più
ampio e in sviluppo, che anche le forze dell'ordine non riescono a prevenirne l'uso. Si stima che all'anno si
vengano a conoscere moltissimi nuovi tipi di sostanze tossicodipendenti."

8.Indicare le funzioni di un testo informativo. Fornire esempi

I testi informativi (detti anche espositivi) hanno la funzione di trasmettere al lettore informazioni e
conoscenze relative a un argomento, un fenomeno, un concetto. Lo scopo di un testo espositivo è di
informare, far apprendere, studiare. I principali tipi di testo informativo sono i manuali scolastici, le voci di
enciclopedie, gli articoli scientifici e giornalistici, le guide turistiche. Alcuni esempi di questo testo sono:

- In questo capitolo ci occuperemo innanzitutto delle onde elastiche e poi della sensazione sonora che
producono in noi quelle particolari onde elastiche che sono percepite dall’orecchio. A tale scopo
introdurremo i concetti di velocità e lunghezza d’onda dei suoni e descriveremo i diversi fenomeni che si

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osservano allorché il suono si propaga in un mezzo materiale. Il capitolo termina con una carrellata sulle
principali applicazioni tecniche […]. Preso da "Onde elastiche e Acustica".

- L'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull ha avuto luogo il 14 aprile 2010. Questa eruzione ha prodotto una
nuvola di cenere che copriva diverse miglia nell'atmosfera, quindi diversi aeroporti hanno dovuto essere
chiusi. Preso da un articolo sull'eruzione del vulcano Eyjafjallakoull.

9. Cosa sono i modelli organizzativi per la presentazione di argomenti? Si forniscano esempi

I modelli organizzativi sono dei modelli logici che si adattano agli schemi mentali e permettono di acquisire
più agevolmente le informazioni dal testo. Quando si progetta un testo si fa ricorso ai modelli organizzativi
specifici, sia in relazione al contenuto del testo, sia in relazione alle intenzioni dell’autore. Ci sono diversi
modelli di riferimento, quelli lineare (temporale, spaziale, alfabetico), quelli gerarchici (si muovono
dalla sintesi al dettaglio, o da argomenti semplici ad argomenti gradualmente più complessi), quelli
relazionali (di comparazione, di causa-effetto o di problema-soluzione).

10. La comunicazione è un atto volontario. Si commenti l'affermazione, indicando anche eventuali casi in cui
può non essere vera

a comunicazione è volontaria, poiché alla base dell’atto comunicativo c’è sempre l’intento di trasmettere un
messaggio, il quale sfrutta segnali dal significato condiviso che vengono accolti dal ricevente, che a sua volta
svolge le funzioni di interpretazione e comprensione. Tuttavia esistono anche trasmissioni non volontarie: I
movimenti del corpo, delle mani e della testa e le variazioni della voce che accompagnano l'espressione
verbale sono spesso azioni inconsapevoli e involontarie; tali azioni rispondono comunque a codici di
comportamento predeterminato e comprensibile a chi appartiene alla stessa cultura del parlante. A causa
della loro immediatezza e spontaneità, i messaggi non verbali, siano essi consapevoli o
inconsapevoli, tendono a rivelare il vero pensiero, se non addirittura a svelare i sentimenti inconsci di chi li
esprime. Per questo motivo il messaggio non verbale può confermare o rafforzare quello verbale, ma può
anche risultare incongruente rispetto a ciò che viene espresso attraverso le parole.

11. Definire le fonti primarie adducendo qualche esempio

le fonti primarie sono dirette, non mediate, come ad esempio, nel caso di una tesi di àmbito italianistico: i
manoscritti di un’opera, le lettere autografe, le interviste a un autore, ecc.

12.Cosa sono le fonti? Come si possono suddividere?

Le fonti sono documenti e materiali di che servono per strutturare la ricerca. Si distinguono in: fonti
primarie costituite da tracce dirette e contemporanee di una presenza o di una attività umana legate
all’argomento della ricerca come ad esempio, nel caso di una tesi di àmbito italianistico ( i manoscritti di

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un’opera, le lettere autografe, le interviste a un autore, ecc.); e fonti secondarie costituite da intorno al
tema di nostro interesse: monografie, manuali, articoli scientifici, tesi di laurea, ecc.

13.Definire le fonti secondarie adducendo qualche esempio

Le fonti secondarie sono costituite da intorno al tema di nostro interesse: monografie, manuali, articoli
scientifici, tesi di laurea, ecc.

14. Come si articola una scaletta per la produzione di un testo scritto?

Una scaletta per la produzione di un testo si articola in modo ben strutturato e coerente, con lo scopo di
riassumere i punti chiave del ragionamento; dovrà quindi includere i passaggi fondamentali che si
intendono affrontare. Questo ha la struttura definita in: premessa, introduzione, ringraziamenti, testo,
conclusioni, appendici, bibliografia ed indice.

15. Quali elementi deve contenere una Introduzione?

Un introduzione deve contenere gli elementi di: informazioni sulla rilevanza dell’argomento trattato alla luce
della ricerca bibliografica effettuata, un prospetto degli obiettivi del lavoro, la metodologia e gli strumenti
impiegati; una presentazione sintetica dei capitoli di cui è costituito l’elaborato; le conclusioni a cui si è
giunti alla fine della ricerca; e gli eventuali sviluppi che il tema può avere in futuri approfondimenti.

16. Definire il concetto di scaletta, facendo eventualmente riferimento alla propria esperienza di scrittura

La scaletta è un elenco dei passaggi necessari per affrontare un argomento nel miglior modo possibile. Un
esempio di scaletta è quella usata per la tesi triennale, che viene articolata in: Indice, ringraziamenti,
Premessa o/e introduzione, testo, conclusioni, appendici e bibliografia.

17. Definire il concetto di riassunto, facendo eventualmente riferimento alla propria esperienza di scrittura

Il riassunto costituisce uno strumento fondamentale di comprensione e di rielaborazione di un testo, ossia,


è una tecnica di scrittura fondamentale per produrre testi da altri testi e che consente di migliorare la nostra
capacità di strutturare un discorso e renderlo coeso.

18. Come si procede alla stesura di un riassunto?

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Nella stesura di un riassunto si procede: prima tramite una lettura accurata e meditata del testo da
riassumere, poi con il riconoscimento dello schema argomentativo del testo, l'individuazione dei concetti
chiave dell’argomentazione intorno ai quali costruire una scaletta o mappa concettuale di supporto alla
scrittura, la cancellazione di elementi che, sebbene importanti, non possono rientrare negli spazi, per loro
stessa natura, limitati di una sintesi ed infine, con l’eliminazione di commenti o giudizi personali.

19. Si illustri il modello comunicativo di Jakobson

Il modello comunicativo di Jakobson è una teoria comunicativa elaborata per descrivere le funzioni del
linguaggio e dice: il mittente formula il messaggio; il destinatario riceve il messaggio; il messaggio è
l’oggetto della comunicazione; il referente è ciò a cui il messaggio si riferisce; il codice è l’insieme di regole e
segni che consente a mittente e destinatario di comprendersi; il canale è il mezzo fisico che mette in
contatto mittente e destinatario.

20. Descrivere la teoria della comunicazione di Jakobson e le principali funzioni che contempla

La teoria della comunicazione del modello di Jakobson è un modello comunicativo elaborato per descrivere
le funzioni del linguaggio e le principali funzioni sono: Espressiva o emotiva, conativa o persuasiva,
referenziale o denotativa, fàtica, metalinguistica e poetica.

21. Cosa sono gli errori interpuntori?

Gli errori di interpunzione sono quegli elementi che vengono individuati nell'ambito della correttezza
formale ed uniformità grafica del documento presenti nelle liste di controllo. I segni d'interpunzione sono:
virgola, punto e virgola, due punti, punto fermo, trattino, punto esclamativo, punto interrogativo.

22. Si descrivano le ragioni per cui si utilizzano la virgola, il punto e virgola, i due punti.

La punteggiatura rappresenta un importante aspetto della scrittura. La virgola può essere utilizzata come
congiunzione tra ciascuno degli elementi di un elenco o come congiunzione tra due coordinate all’interno di
un periodo. La virgola viene inoltre utilizzata per isolare un sintagma o una incidentale. Il punto e virgola
viene utilizzata per distinguere elementi di una proposizione o di un sintagma, ma lo stacco è più forte. I due
punti invece introducono elementi informativi che si aggiungono a quelli forniti nella prima parte
dell’enunciato.

23. Si descriva il corretto impiego di alcuni segni interpuntivi a piacere, scelti fra quelli analizzati nel corso

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Alcuni interpuntori analizzati nel corso sono: la virgola, che viene usata per racchiudere un inciso in
alternativa alla lineetta, tra gli elementi di un elenco e per segnalare sospensioni e interruzioni meno forti
del punto, e i due punti, che si usano per una funzione presentativa, per introdurre un discorso diretto,
subito prima delle

virgolette, oppure per inserire spiegazioni, descrizioni, elenchi, ecc. Una prova del

suo corretto impiego può essere quello di sostituirlo con congiunzioni come cioè,

ovvero e simili.

24. Si forniscano indicazioni per l'uso delle virgolette

Le virgolette vengono utilizzate per evidenziare parole o frasi in relazione al significato. Le virgolette
vengono usate per contrassegnare citazioni tratte da un altro contesto. Possono essere inoltre usate per
evidenziare parole esistenti come tali in un contesto reale o immaginario, o per contrassegnare termini che
denotano un concetto particolare considerato nel discorso. Infine è possibile usare le virgolette per
marcare il senso ironico.

25. Si forniscano indicazioni per l'uso del corsivo

In corsivo si evidenziano certe parole o frasi in relazione alla loro presenza nel testo, a differenza
delle virgolette che evidenziano parole o frasi in relazione al loro significato. Il corsivo viene anche utilizzato
per evidenziare termini specialisti, come “la tecnica narrativa del catechismo, del narcisimo o
dell’incubismo”. inoltre si scrivono in corsivo le parole o le frasi straniere di uso non comune, al contrario
delle frasi straniere di uso comune che vengono scritte in carattere normale.

26. Si forniscano indicazioni per l'uso del maiuscolo

il maiuscolo va impiegato in ogni nuovo tratto del testo: in principio di periodo, in principio di ogni voce di
una lista verticale, in principio di una citazione diretta tra caporali, in principio di una battuta di dialogo, in
principio di qualsiasi tratto di testo indipendente. Inoltre va impiegato nelle iniziali di titoli di sezione. Tutti i
nomi propri richiedono l’iniziale maiuscola, e tutti i sostantivi derivanti da un nome proprio (per esempio:
Marxismo). Non si attua l’iniziale maiuscola invece per gli aggettivi derivanti dal nome proprio (per esempio:
cesareo, crociano).

27. Definire i concetti di competenza attiva e competenza passiva della lingua

La competenza attiva è la capacità cioè di produrre un testo in quella data lingua

(inclusa la capacità di «riformularlo gerarchizzando le informazioni salienti»), la competenza passiva è


ovvero la capacità di comprendere un testo scritto o ascoltato

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«cogliendone il significato complessivo e le implicazioni particolari, a partire dal

lessico astratto – e spesso ricercato – in cui abitualmente si esprime la prosa

argomentativa»).

28. Descrivere le varie parti che compongono il vocabolario di base (lessico fondamentale, lessemi di alta
frequenza, lessemi di alta disponibilità)

le varie parti che compongono il vocabolario di base sono: lessico fondamentale, 2000 unità circa,
corrispondenti approssimativamente al 90% di qualunque testo italiano (parole grammaticali, nomi, verbi e
aggettivi usatissimi, ecc.); lessemi di alta frequenza, 2500-3000 lessemi di frequenza leggermente inferiore
rispetto al vocabolario fondamentale; lessemi di alta disponibilità, 2300 vocaboli che «può accaderci di non
dire né tanto

meno di scrivere mai o quasi mai, ma legate a oggetti, fatti, esperienze ben noti a

tutte le persone adulte nella vita quotidiana».

29. Definizione di coerenza e coesione, in riferimento alla produzione di un testo

La coesione denota tutte le funzioni utilizzate per segnalare le relazioni instaurate fra gli elementi del testo
in superficie. E’ definita dalle dipendenze grammaticali che collegano le strutture superficiali del testo.
Tra i legamenti abbiamo desinenze e concordanze morfologiche, preposizioni, congiunzioni, avverbi e
altri legamenti sintattici e di significato. La distinzione tra coesione e coerenza non è rigida, ma si può
affermare che alla coesione è strettamente legato lo stato grammaticale di un testo di superficie, mentre
alla coerenza è legato lo stato conoscitivo di un testo.

30. Si descrivano le caratteristiche di un corretto riferimento bibliografico, con esempi

Un corretto riferimento bibliografico comprende Cognome e nome puntato degli autori disposti in ordine
alfabetico, titolo del libro in corsivo, città di pubblicazione, casa editrice, Anno di pubblicazione, ed
eventualmente le pagine citate, per esempio Marino Zorzi, La libreria di San Marco, Milano, Mondadori,
1987, pp. 54-60. Nel caso in cui l’opera a cui facciamo riferimento abbia anche un curatore, esso deve essere
indicato subito dopo il titolo, per esempio: Poeti del Duecento, a cura di G. Contini, Milano-Napoli, Ricciardi,
1960. Se invece si riportano atti di convegni è necessario indicare autori, titolo in corsivo, eventuali curatori,
specificazione atti di convegno, luogo e data convegno, luogo pubblicazione atti, editore, anno, numero di
volumi. Se invece si riportano articoli periodici, la citazione riporterà nome dell’autore, titolo in corsivo
dell’articolo, titolo del periodico tra caporali preceduto da “in”, numero del periodico (anno), serie
espressa in numero romano, pagine: MARLER, P. The logical analysis of animal communication."J. Theoret.
Biol." 1(1961): 295-317

31. Si forniscano indicazioni per la correttezza delle citazioni

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Le citazioni possono essere inserite in due modi: in corpo e fuori corpo. Quelle in corpo sono inserite nel
testo, mentre quelle fuori corpo sono di solito corpose e riportate in caratteri ridotti e rientrati rispetto ai
margini. In questo caso non si usano le virgolette. Nel caso in cui nel tratto di testo citato ci sia già una
citazione, questa deve essere riportata con l’utilizzo delle virgolette all’interno delle caporali. Le
citazioni devono riprodurre letteralmente il testo, senza modificare costruzioni grammaticali per
nessuna ragione. Eventualmente sarà il testo attorno ad essere elaborato per essere in armonia con la
citazione.

32. Illustrare la differenza fra citazione bibliografica diretta e indiretta

La differenza tra citazione bibliografica diretta ed indiretta è che: nella prima, si riporta esattamente, sine
glossa, il testo originale. La citazione andrà quindi racchiusa tra virgolette e la fonte andrà indicata in nota,
mentre nella seconda, non è una ripetizione letterale ma il riassunto in altri termini di un concetto
contenuto nella fonte. La citazione non va racchiusa tra virgolette se rielaborata, ma è importante anche in
questo caso segnalare la fonte alla quale si è attinto, preceduta dall’abbreviazione “Cfr.” (=lat. Confer
‘confronta’).

33. Illustrare i concetti di bibliografia analitica e sintetica

La differenza tra bibliografia analitica e sintetica è che: nella prima, sono presenti l'elenco di libri, saggi,
riviste, articoli su un particolare argomento o su uno specifico autore, l'elenco di pubblicazioni usate e citate
nella stesura specialmente di un saggio, di un articolo, di un libro e la scienza che studia la catalogazione
sistematica dei libri, mentre nel secondo solo dei singoli libri come caratteri, impaginazione, carta, ecc...

34. In che cosa consiste la revisione di una bozza?

La correzione o revisione delle bozze è la fase successiva e finale del processo di editing o revisione dei testi
durante il quale si è in precedenza intervenuti sul testo per migliorarlo, eliminandone i difetti, sia a livello di
contenuti che da un punto di vista grafico.

35. A che cosa si deve fare attenzione nella correzione? Si forniscano esempi

La correzione di bozze è lavoro di analisi e di correzione di tutti gli aspetti formali di un testo.

In particolare la correzione di bozze riguarda il rispetto: delle regole ortografiche; delle regole grammaticali,
sintattiche e del periodo; della punteggiatura; delle regole redazionali e tipografiche; della coerenza delle
scelte stilistiche e redazionali; della correttezza e coerenza formale dei dati.

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36. Cosa sono gli errori formali?

Sono quelli errori che si correggono in fase di correzione di un testo scritto. In molti casi si potrà trattare di
errori di battitura ma spesso si incontrano difficoltà anche di tipo ortografico (accenti, trattamento delle
parole straniere, apostrofi) e interpuntivo.

37. Cos'è la formattazione? Quali caratteristiche devono essere controllate nella produzione di un testo
scritto?

La formattazione è un elemento che fa parte della correttezza formale ed uniformità grafica del documento
inserita in una lista di controllo. La formattazione si riferisce al corpo del testo e, in particolare, al carattere,
ai rientri, alla spaziatura, al corpo stesso. Nella produzione di un testo scritto si devono controllare che tutti i
paragrafi del corpo del testo presentino la medesima formattazione. Inoltre gli errori ortografici e
interpuntori, gli stili grafici, elenchi puntati e numerati, tabelle, diagrammi, grafici.

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