Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Analisi del discorso (AD) è una etichetta che, a partire dalla seconda
metà del secolo scorso, è stata utilizzata per descrivere una pluralità di
approcci e metodi allo studio della lingua in uso
ANALISI DEL DISCORSO
Conversazione interazioni parlate tra due o più individui (oggetto di
studio AC)
Similarità Differenze
Estensione dei corpora
Comuni interessi di ricerca
AD bigger is not necessarily better
AD
linguistico
Psicologia
discorsiva
Analisi Critica del
Discorso
Sociologia della scienza
Sociologi della scienza Gilbert e Mulkay (1984) usano etichetta Analisi del
Discorso per riferirsi a un metodo di indagine applicato allo studio del
discorso scientifico.
(2)
A: Che ora è?
B: Beh, il portalettere è già passato
(Azione 1 ) (Azione 2 ) (Azione 3 )
A: (Enunciato 1 ) Enunciato 3
Enunciato 2
B:
It gradually appeared that narratives are privileged forms of discourse which play a
central role in almost every conversation. Our efforts to define other speech events
with comparable precision have shown us that narrative is the prototype, perhaps
the only example of a well formed speech event with a beginning, a middle, and an
end (Labov, 1997)
http://www.ling.upenn.edu/~wlabov/Papers/FebOralNarPE.pdf
The study of narrative extends over a broad range of human activities: novels,
short stories, poetic and prose epic, film, folk tale, interviews, oral memoirs,
chronicles, histories, comic strips, graphic novels and other visual media.
These forms of communication may draw upon the fundamental human
capacity to transfer experience from one person to another through oral
narratives of personal experience.
Cfr. Self-disclosure
http://www.magma.analisiqualitativa.com/1001/article_21.htm
Oral narratives of personal experience have provided one of the most
fruitful areas for the study of discourse because the structure of these
speech events is unusually clear and well defined (Labov, 2001)
1. abstract: introduzione della narrazione ricorrendo alla struttura conversazionale della
presa del turno (cfr. Sacks, Schegloff, Jefferson 1974 per il concetto di turn-taking e
Sacks 1992 per il concetto di presequenza narrativa);
2. orientamento: fornire informazioni sul tempo, luogo, persone coinvolte e sui loro
comportamenti iniziali (cfr. Labov 1997);
3. complicazione (o sviluppo narrativo) dell’azione che può seguire la potenziale richiesta
dell’ascoltatore: “Che cosa è accaduto dopo?”;
4. valutazione dell’evento centrale che si esplicita mediante l’impiego di specifici
meccanismi di intensificazione, meccanismi retorici, modali ecc. (come ricorda
Bazzanella 2005, p. 194) ma anche attraverso il ricorso a predicati finzionali (del tipo:
“Se fosse venuto a trovarmi avrebbe potuto….”). Paragonando gli eventi accaduti con
quelli che sarebbero potuti accadere, chi narra fornisce necessariamente una
valutazione dei primi;
5. risoluzione dell’evento principale;
6. coda che serve a segnalare la conclusione della narrazione e la possibilità per qualche
altro – terapeuta o ascoltatore di una narrazione di qualsiasi genere – di intervenire
(cfr. Labov 1981).
Raccontabilità di un evento
Non tutti gli eventi possono essere condivisi non tutti gli eventi personali
sono raccontabili; quelli raccontabili spesso non lo sono con tutti e in
qualsiasi contesto.
Some events are more reportable than others. The concept of reportability or
tellability (Norrick 2005) is relative to the situation and the relations of the
narrator with the audience […] the fact that a person ate a banana for lunch
might be reportable only in the most relaxed family setting. Most narratives
are focused on a most reportable event.
Crediabilità
For a narrative to be successful, it cannot report only the most
reportable event. It must also be credible if the narrative is not to be
rejected as a whole by the listener.
Tripletta
(Sinclair e Coulthard, 1975)
1.Intervento insegnante (domanda)
2.Intervento
studente (risposta) 3.Intervento
insegnante (commento)
The authors identified in classroom discourses a typical sequence
made up of three actions: Initiation, Response and Feedback (IRF)
• La scuola londinese;
• La scuola di Amsterdam;
• La scuola viennese
Scuola di
Londra
Fairclough nello specifico (1989, 1992, 1993, 1995a, 1995b) si interessò
ai legami tra il linguaggio e i sistemi socioculturali:
Ogni discorso
esercitare riflette controllo
il proprio sia i primisu
siaaltri
i secondi,
gruppima alcuniproprio
sociali gruppimediante
sociali (adi
esempio,i fissando
discorsi gestori dell’informazione
ad empio luogo e otempoi politici)
di unsarebbero
evento comunicativo,
in grado
di
decidendo chi può partecipare, strutturando il testo (scegliendo
argomenti, termini etc.)
Scuola di Vienna
Wodak nello specifico (1989, 2001, 2005, 2006a, 2006b; Weiss e
Wodak 2007; Wodak e Meyer 20163) ha studiato
- l’uso di storie, aneddoti e metafore sugli stranieri (fiumi di immigrati),
utilizzati da alcuni leader politici per supportare le politiche restrittive
sull’immigrazione dei propri Paesi,
- argomentazioni (Wodak, Van Dijk, 2000; Reisigl, Wodak, 2001;
Wodak, 2006b), individuando modelli utilizzati per
- legittimare discorsi razziali e
- giustificare crimini di guerra (utilizzando il rovesciamento delle posizioni
vittima-persecutore, il trasferimento di responsabilità ad altri, la loro
considerazione nei termini di eccezioni ecc.).