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NOTE METODOLOGICHE PER LE TESI STI-ISSR (FOSSANO)

Il lavoro di tesi, nel percorso di laurea, assume significati specifici:


- è laboratorio di ricerca per colui che la svolge;
- è comunicazione dei risultati della propria ricerca;
- è occasione di valutazione critica per portare avanti la ricerca (rilanciarla).
Il lavoro con cui si elabora la tesi richiede momenti successivi.
a) Innanzitutto, va chiarito l’oggetto della propria ricerca.
b) A questa fase fa seguito lo studio (delle fonti scelte).
c) Avviene, quindi, l’elaborazione del testo.
d) Infine, la tesi viene presentata e riceve valutazione.

A. FISSARE L’OGGETTO DELLA RICERCA


È fondamentale la chiarificazione preliminare dell’oggetto su cui si intende avviare la ricerca di
tesi. Ogni tesi è relativa ad un oggetto che può essere: un testo, un autore, un argomento, … oppure
un’abbinata di testi o autori o argomenti…
Inoltre, l’oggetto viene preso in considerazione da uno specifico punto di vista: è anche questo a
definire l’oggetto della ricerca.
Per fissare l’oggetto della ricerca è necessario chiarire quanto più possibile i due aspetti:
- la tesi è relativa a …
- il punto di osservazione è …
È consigliato fissare per scritto l’oggetto della ricerca (un testo di 10/15 righe) in modo da non
perderlo di vista nel corso del lavoro (v. scheda preliminare da consegnare al docente). Può essere
utile annotare brevemente anche le ragioni che spingono a fare proprio quel tipo di ricerca.
Insieme a questo impegno di precisazione avviene la ricerca di fonti su cui svolgere il lavoro. La
ricerca di fonti deve essere estesa il più possibile, anche se in seguito sarà necessario delimitare le
fonti da utilizzare. Uno strumento privilegiato è dato dai dizionari che attorno a voci specifiche
indicano riferimenti bibliografici. La consulenza dei propri docenti può offrire suggerimenti
bibliografici già mirati.
Questa prima fase avviene nel dialogo con un docente, che dovrà valutare se intende accettare e
accompagnare questo studente nel lavoro successivo. In questo momento viene dato un primo titolo
provvisorio alla tesi che si intende elaborare. Si consegna quindi in segreteria il modulo per
l’accettazione della tesi con titolo provvisorio (con firma dello studente e del docente).
Con l’insegnante vengono anche fissate le fonti principali su cui poi dovrà svolgersi il lavoro. Le
integrazioni successive sono sempre possibili, ma non devono stravolgere completamente quanto
era stato fissato. Se la tesi prende un orientamento molto diverso da quello progettato è meglio
verificare da capo il proprio lavoro. La ricerca è un processo evolutivo, ma deve essere coerente nei
suoi sviluppi.
La scelta delle fonti deve privilegiare quei testi che hanno maggiore consistenza scientifica.
Abitualmente i testi divulgativi non sono adatti a valere come fonti principali. Di norma va data la
priorità a ciò che è considerato un punto di riferimento all’interno della comunità scientifica, ciò che
già ha ispirato o provocato altre ricerche.
Prima di procedere alla fase di studio delle fonti può essere utile raccogliere alcuni appunti ad uso
personale sulle seguenti domande: che cosa vado a cercare? Quale interesse conoscitivo muove la
mia ricerca? Quale comprensione ho al momento della problematica che affronto? Che cosa più mi
rimane oscuro e difficile da integrare nelle attuali conoscenze?
STI-ISSR, Tesi, 2

B) STUDIO DELLE FONTI SCELTE


Lo studio deve essere distribuito coerentemente con la scelta delle fonti. Quelle (poche) che fanno
da fonti principali richiedono uno studio integrale e molto attento. I propri interessi di ricerca
guidano la lettura, ma non devono pregiudicare l’ascolto e la comprensione dei testi in se stessi.
Fin tanto che non è completato lo studio di tutte le fonti principali è sconsigliato iniziare la stesura
della tesi. Può essere utile, al contrario, raccogliere degli appunti a proposito di elementi ritenuti
interessanti per la ricerca.
Dopo la letteratura principale, va presa in conto anche quella secondaria. Essa potrà ancora essere
integrata, ma non dovrà avere rilievo eccessivo rispetto alle fonti principali.

C) STESURA DELLA TESI


1. Elaborare schemi preparatori
Prima della stesura del testo, è utile predisporre degli schemi ad uso personale in cui fissare:
- i titoli dei capitoli
- i concetti principali da sviluppare in ciascun capitolo
- le fonti ed eventualmente le citazioni più significative da inserire nel capitolo

2. Forma verbale
Le regole logiche e sintattiche della lingua utilizzata vanno sempre osservate. Ogni eccezione fatta
deve essere consapevole (non è tollerabile l’ignoranza della legge) e giustificata adeguatamente.
La forma dell’esposizione rispecchia la forma della comprensione. L’imprecisione verbale è
sintomo di imprecisione nella comprensione. La ricaduta delle imprecisioni linguistiche è anche sul
lettore: egli si trova gravato di inutili fatiche.
In particolare alcune regole orientative:
+ Ogni frase abbia sempre il verbo e, se non risulta evidente, il soggetto.
+ Il tempo dell’azione (il verbo) all’interno dell’esposizione non sia variato arbitrariamente. La
semplificazione maggiore si ha con l’uso del presente, anche nella forma di presente storico. Il
passato e il futuro vengono utilizzati in relazione al tempo principale scelto.
+ Qualora non si possegga una reale padronanza della lingua e della sintassi, conviene ripiegare
sull’uso di frasi molto brevi, separate dal punto. Ogni frase di senso compiuto può costituire
un’unità in sé, senza richiedere la fatica di costruzioni sintattiche piene di proposizioni subordinate,
difficili da coordinare.
+ Le parole e i concetti che non rientrano nelle regole della lingua vanno messi in corsivo (non tra
virgolette). Così pure le parole straniere, i neologismi, i termini tecnici propri…

3. Veste grafica e composizione


3.1 Elementi di identificazione
Ad ogni testo va sempre premessa l’indicazione chiara e ben visibile del:
+ Dove/quando viene presentato il testo
+ Chi lo presenta
+ Che cosa: di quale oggetto si tratta, secondo quale tipologia, con quale titolo.
Per il frontespizio delle tesi si utilizza il modello predisposto dalla segreteria (cfr. allegato).

3.2 Il formato
Ogni lavoro va consegnato nel formato standard del foglio A4: 21 x 29,7. Il carattere da usare è
abitualmente il Times New Roman.
STI-ISSR, Tesi, 3

Il testo finale va stampato (solo Fronte, non F/R) e rilegato secondo il regolamento della Segreteria:
- Tesi di Laurea in Scienze Religiose rilegatura rigida similpelle di colore verde;
- Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose rilegatura rigida similpelle di colore rosso;
- Tesi di Baccalaureato in Teologia rilegatura rigida in similpelle di colore blu.
- Esercitazione per il Biennio senza rilegatura (stampato F/R)

3.3 Le divisioni
Ogni genere di testo prevede alcune divisioni che rispecchiano il procedimento argomentativi e
rendono più agevole la lettura.
Le divisioni possono essere a vari livelli e vanno sempre accompagnate da numerazione:
+ parti o sezioni (prima, seconda, terza…)
+ capitoli (con numerazione romana: es. I, II, III …)
+ sottocapitoli (con numerazione araba: es. 1., 2., … )
+ paragrafi (con numerazione araba: 1.1, 1.2, … e poi 1.1.1, 1.1.2, … Se si procede ad una ulteriore
suddivisione, oltre il terzo grado, si usa la numerazione alfabetica: a, b, c…)
In ogni caso è necessario presentare un testo che contenga alcuni livelli di divisione, che siano
facilmente individuabili.
Oltre alla numerazione delle parti, dei capitoli, dei sottocapitoli e paragrafi, va sempre inserita:
la numerazione delle pagine (ad eccezione della prima pagina);
la numerazione delle note a piè pagina (numerazione progressiva).
L’ordine della parti per una tesi è il seguente (alcune parti sono facoltative, altre devono sempre
esserci):
- frontespizio con dati di identificazione (secondo il modello predisposto, cfr. allegato)
- pagina bianca
- Esergo o dedica (facoltativo, in corpo 12)
- Prefazione (facoltativa, in corpo 13)
- Introduzione (in corpo 14)
- Testo nelle sue suddivisioni (in corpo 14)
- Conclusione
- Sigle e abbreviazioni (facoltativo, in corpo 13)
- Bibliografia (in corpo 13)
- Indice degli autori citati (facoltativo, in corpo 13)
- Altri indici (facoltativi, in corpo 13)
- Indice generale (in corpo 13)
I contenuti e i rapporti tra le parti:
- (Facoltativo) Esergo o dedica: se presente, occupa la parte superiore della terza pagina (non deve
essere troppo abbondante);1
- (Facoltativo) Prefazione: breve (da metà a due pagine al massimo): dà eventuali informazioni
preliminari al lettore, senza entrare ancora nell’argomento della tesi.
- Introduzione: prepara all’ingresso nell’argomento (secondo il genere di una presentazione
d’insieme, oppure di contesto, di attualità, di elementi biografici,…). Non deve superare la
lunghezza media di uno dei capitoli successivi. Nel complesso della tesi non deve costituire più di
un quinto delle pagine. Deve avere la consistenza minima di due o tre pagine.
- Testo nelle sue suddivisioni: deve esserci proporzione tra le parti che compongono la tesi per
quanto riguarda la loro lunghezza e i gradi di suddivisione; nel complesso deve risultare l’armonia
di struttura nella tesi.
- Conclusione: breve (da una a cinque pagine) non ripete quanto già è stato detto, non fa riassunto o
riepilogo; indica prospettive di sviluppo per la ricerca.
1
Non è opportuno nelle tesi fare dediche o ringraziamenti a persone coinvolte nella valutazione della tesi: il proprio
relatore, docenti candidati ad essere controrelatori, direttore o personale della scuola stessa.
STI-ISSR, Tesi, 4

- (Facoltativo) Sigle e abbreviazioni: se sono utilizzate frequentemente nel corso della tesi.
- Bibliografia: tutto ciò che è stato esplicitamente citato nel testo della tesi deve trovare riscontro
nella bibliografia; è utile in certi casi fare una suddivisione all’interno della bibliografia (testi
principali, letteratura secondaria,…)
- (Facoltativo) Indice degli autori citati
- (Facoltativo) Altri indici: dei nomi, dei passi biblici, dei documenti…
- Indice generale: completo di tutti i titoli di parte, capitolo, sottocapitolo,…
Ogni parte inizia in una pagina nuova.
3.4 Le citazioni all’interno del testo
Il senso delle citazioni: vanno limitate a ciò che è necessario per dare efficacia all’argomentazione
che si sta portando avanti o per mettere di fronte alla parte di documento che si sta analizzando.
Vengono scelte in base alla loro significatività in rapporto alla fonte da cui provengono. Non
possono essere estrapolate in modo da tradire il loro senso originario e la loro collocazione
contestuale. Nel complesso della tesi le citazioni devono occupare uno spazio relativo.
Una tesi senza citazioni risulta povera di documentazione. Delle fonti principali utilizzate deve
risultare almeno qualche citazione diretta. Ciò che è riportato in bibliografia deve risultare citato nel
testo della tesi almeno in una ricorrenza.
Le citazioni brevi sono tra «virgolette italiane» e seguite sempre dal rimando in nota (nella nota a
piè di pagina si indica la fonte e la pagina della citazione).
Le citazioni più lunghe di quattro righe hanno un formato diverso rispetto al testo: sono precedute e
seguite da uno spazio bianco (di corpo 8), hanno corpo 13, hanno un rientro sul margine sinistro per
l’intera citazione. Anche queste citazioni hanno in finale il rimando in nota.

3.5 Le indicazioni bibliografiche (nella bibliografia e nelle note)


a) Nel caso in cui si cita uno studio da rivista, nella bibliografia si indica:
Autore: cognome intero in MAIUSCOLETTO, seguito dall’iniziale del nome;
Titolo dell’articolo: tondo tra «virgolette italiane», seguito da virgola;
Titolo della rivista abbreviato in corsivo seguito dal numero del volume e dall’anno di
pubblicazione tra parentesi e dalle pagine.
Esempio: AIROLDI, N., «La cosiddetta decima», Bib 55 (1974) 179-210.
Nel caso in cui lo studio è citato nel corso del testo, in nota è sufficiente utilizzare la forma
abbreviata:
Autore (iniziale del nome e poi cognome per intero in MAIUSCOLETTO), titolo, pagine.
Esempio: N. AIROLDI, «La cosiddetta decima», 179-210.

b) Nel caso in cui si cita un libro, nella bibliografia si indica:


Autore: cognome intero in MAIUSCOLETTO, seguito dall’iniziale del nome;
Titolo del libro: in corsivo seguito dalla virgola;
Città in cui è registrata la pubblicazione: in tondo seguita da uno spazio bianco;
Anno di pubblicazione.
Es. BARTH, K., Introduzione alla teologia evangelica, Cinisello Balsamo 1990.
Nel caso in cui lo studio è citato nel corso del testo, in nota è sufficiente utilizzare la forma
abbreviata:
Autore: iniziale del nome e cognome intero in MAIUSCOLETTO;
Titolo del libro: in corsivo seguito dalla virgola;
Numero delle pagine a cui si fa riferimento.
STI-ISSR, Tesi, 5

Es. K. BARTH, Introduzione alla teologia evangelica, 23-24.

c) Nel caso in cui si cita un contributo all’interno di un’opera collettiva, oppure una voce di
dizionario:
si seguono le medesime regole della citazione da rivista. In tal caso all’indicazione della rivista si
sostituisce la citazione del testo da cui il contributo è tratto.
Es. BASTIANEL, S., «Specificità», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale, Cinisello Balsamo
1990, 1271-1298.

d) Nel caso in cui si cita un CD-ROM, nella bibliografia si indica:


Autore: cognome intero in MAIUSCOLETTO, seguito dall’iniziale del nome;
Titolo del documento: in corsivo se si tratta di libro, in tondo tra virgolette se si tratta di articolo o
voce di dizionario, seguito dalla virgola;
in, iniziale del nome, cognome del curatore, seguito da ed.;
titolo del CD-ROM in corsivo seguito da [CD-ROM];
città e anno di pubblicazione seguito da numero delle pagine (se disponibile).
Es. SPENCER, J.R., «Aaron», in D.N. Freedman, ed., ABD [CD-ROM], New York 1992.
Nel caso in cui il documento è citato nel corso del testo, in nota è sufficiente utilizzare la forma
abbreviata.

e) Nel caso in cui si cita un documento accessibile via INTERNET, nella bibliografia si indica:
Autore: cognome intero in MAIUSCOLETTO, seguito dall’iniziale del nome;
Titolo del documento: in corsivo se si tratta di libro, in tondo tra virgolette se si tratta di articolo,
seguito dalla virgola;
Indirizzo internet preceduto da data di accesso tra parentesi quadre.
Es. FUSCO, V., «Passato e futuro nella “ricerca del Gesù storico”», [accesso 23.02.2002],
http://www.pib.urbe.it/conferenza_fusco.htm.
Nel caso in cui il documento è citato nel corso del testo, in nota è sufficiente utilizzare la forma
abbreviata.

f) Nel caso di documenti ecclesiali, nella bibliografia si indica:


Autore: in MAIUSCOLETTO il soggetto che promulga il documento, seguito dalla virgola,
la qualifica del documento in tondo,
il titolo del documento in corsivo, seguito da uno spazio e dall’indicazione della data di
promulgazione in tondo tra parentesi.
Es. CONCILIO VATICANO II, Costituzione Pastorale Gaudium et Spes (7 dicembre 1965).
In nota si utilizza l’abbreviazione con l’indicazione del soggetto e del titolo del documento, seguito
dall’indicazione del numero a cui si fa riferimento.
Es. CONCILIO VATICANO II, Gaudium et Spes, 16.
g) Nel caso di citazioni bibliche non viene riportata in bibliografia alcuna indicazione specifica,
mentre nel corso del testo si utilizzano le abbreviazioni convenzionali più frequenti.
Es. Nm 19,4; Gal 8; Ef 5-6; Ap 12,1-4.7-11.

3.6 Le testatine (o intestazione di pagina)


L’uso delle testatine è consigliato, ma non obbligatorio. Mentre è sempre necessario il numero di
pagina (eccetto in prima pagina, nelle pagine bianche, nelle pagine di esergo e dedica).
STI-ISSR, Tesi, 6

Eccetto le pagine iniziali di ciascun capitolo, dell’introduzione, della conclusione,…, ogni pagina
può comprendere una testatina (in testa alla pagina): essa contiene il titolo della tesi, in maiuscolo
tondo 12 centrato (se lungo viene abbreviato) e il numero della pagina allineato a destra.

3.7 Il testo
E’ composto da paragrafi che iniziano con un rientro di 5 mm alla prima riga.
Si utilizza abitualmente l’interlinea singola.

3.8 I titoli delle parti


Non finiscono mai con il punto.
- Prefazione, Introduzione, Conclusione, Sigle e abbreviazioni, Bibliografia, Indici sono titoli
centrati, in maiuscolo tondo, corpo 18. Dopo questi titoli si lasciano quattro spazi bianchi di corpo
14.
- I Titoli delle Parti occupano un’intera pagina. Vanno centrati orizzontalmente e verticalmente.
Sono preceduti da PARTE X (centrato, maiuscolo tondo, corpo 18) e da una riga bianca. Il titolo è
in MAIUSCOLO (grassetto), centrato, corpo 18.
- I titoli dei capitoli sono sempre ad inizio pagina. Sono preceduti da CAPITOLO X (centrato,
maiuscolo tondo, corpo 14), seguito da spazio bianco. Il titolo del capitolo è centrato, minuscolo
(grassetto), corpo 14.
La numerazione dei capitoli è continua, anche se il testo è diviso in parti.
- Tutti i titoli di suddivisioni successive sono preceduti da una riga bianca (corpo 14) e seguiti da
una riga bianca (corpo 8). Il primo grado di suddivisione prevede il minuscolo (grassetto), corpo
14, il secondo grado prevede il minuscolo corsivo, corpo 14, il terzo grado e i successivi il
minuscolo tondo, corpo 14.

3.9 Le note
Ogni tesi deve essere corredata di un numero proporzionato di note a piè pagina.
In nota va sempre l’indicazione bibliografica delle citazioni riportate (la citazione va in forma
abbreviata). Il rimando in nota consta di numeri progressivi che vengono collocati in apice al
termine di frase o al termine di citazione.
In nota vengono collocati, inoltre, elementi di integrazione o di commento.
Il testo delle note è in corpo 12.
STI-ISSR, Tesi, 7

3.10 Riepilogo esempi di citazione (nella bibliografia e in nota)

a) Nel caso in cui si cita uno studio da rivista,


nella bibliografia: AIROLDI, N., «La cosiddetta decima», Bib 55 (1974) 179-210.
in nota: N. AIROLDI, «La cosiddetta decima», 180.
b) Nel caso in cui si cita un libro,
nella bibliografia: BARTH, K., Introduzione alla teologia evangelica, Cinisello Balsamo 1990.
in nota: K. BARTH, Introduzione alla teologia evangelica, 23-24.
c) Nel caso in cui si cita un contributo all’interno di un’opera collettiva, oppure una voce di
dizionario,
nella bibliografia: BASTIANEL, S., «Specificità», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale, Cinisello
Balsamo 1990, 1271-1298.
in nota: S. BASTIANEL, «Specificità», 1275.
d) Nel caso in cui si cita un CD-ROM,
nella bibliografia: SPENCER, J.R., «Aaron», in D.N. Freedman, ed., ABD [CD-ROM], New York
1992.
in nota: J.R. SPENCER, «Aaron».
e) Nel caso in cui si cita un documento accessibile via INTERNET,
nella bibliografia: FUSCO, V., «Passato e futuro nella “ricerca del Gesù storico”», [accesso
23.02.2002], http://www.pib.urbe.it/conferenza_fusco.htm.
in nota: V. FUSCO, «Passato e futuro nella “ricerca del Gesù storico”».

f) Nel caso di documenti ecclesiali,


nella bibliografia: CONCILIO VATICANO II, Costituzione Pastorale Gaudium et Spes (7 dicembre
1965).
In nota: CONCILIO VATICANO II, Gaudium et Spes, 16.

g) Nel caso di citazioni bibliche: Es 19,4; Gal 8; Ef 5-6; Ap 12,1-4.7-11.

Per ulteriori dettagli si rinvia al testo, depositato presso la Segreteria:


R. MEYNET, Norme tipografiche per la composizione dei testi con il computer, Roma 2004.
STI-ISSR, Tesi, 8

D) PRESENTAZIONE DELLA TESI

Ogni tesi STI e ISSR viene consegnata in segreteria secondo le norme stabilite dalla stessa. In
alcuni casi è prevista la presentazione pubblica con discussione.

Per il conferimento della laurea ISSR è prevista la presentazione della tesi di fronte ad una
commissione, dopo che essa ha già ricevuto una prima valutazione da parte del Relatore e di un
Controrelatore.
La presentazione/discussione della tesi prevede:
- un tempo di 15/20 minuti per la presentazione;
- un tempo successivo di risposta a domande da parte dei professori che compongono la
commissione.

Per quanto riguarda la presentazione è necessario utilizzare tutto il tempo a disposizione (non meno
di 15 minuti e non più di 20); evitare di esaurire il tempo concesso senza aver presentato in sintesi:
- il titolo e l’argomento della tesi (in breve)
- il progetto della ricerca (che cosa si è inteso affrontare) (in breve)
- le fonti principali della ricerca (in breve)
- i passaggi principali in cui si sviluppa la tesi (non meno di 10 minuti)
- i problemi aperti (limiti del proprio lavoro e sviluppi possibili)

Nel momento successivo di discussione si risponde alle domande della commissione:


- con la capacità di accogliere le osservazioni e di recepirne il significato
- manifestando la consapevolezza dei limiti del proprio lavoro
- mostrando la possibilità di integrazioni e sviluppi alla ricerca svolta
- facendo trasparire una buona conoscenza del quadro complessivo entro cui si pongono le
questioni toccate (la propria competenza non è ristretta solamente alla tesi).
STI-ISSR, Tesi, 9

Allegati

SCHEMA PER LA VALUTAZIONE DELLE TESI DA PARTE DEI DOCENTI

ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DELLA TESI

Veste grafica

Forma e organizzazione del materiale

Bibliografia e utilizzo delle fonti

Le note a piè pagina

Progetto di ricerca

Sviluppo dell’argomentazione

Le conclusioni

Giudizio sintetico sulla tesi

VALUTAZIONE DELLA DISCUSSIONE FINALE


STI-ISSR, Tesi, 10

SCHEDA PRELIMINARE PER L’ACCETTAZIONE DI TESI (da consegnare al docente)


STUDENTE (NOME E RECAPITO TELEFONICO):
…………………………………………………………………………………………………………
TITOLO (provvisorio) della tesi:

…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………

ARGOMENTO e METODO della tesi, spiegato brevemente: …………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
La tesi sarà suddivisa in queste PARTI PRINCIPALI: ……………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
- Testo principale di riferimento (o testi principali): ………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
- Testi complementari: ………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Già a partire dalle prime bozze consegnate per la correzione, il testo va composto seguendo le
NORME TIPOGRAFICHE indicate.
Scadenza ultima di CONSEGNA del testo finale: ……………………………………………………….
STI-ISSR, Tesi, 11

ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE


(MAIUSCOLO, CORPO 22)

Fossano
(corpo 22)

Titolo tesi
(grassetto, corpo 22)

Eventuale sottotitolo
(grassetto, corpo 20)

Tesi di Laurea in Scienze Religiose


(corpo 20)

Candidato: …………….
(corpo 20)

Relatore: …………..
(corpo 20)

Fossano 2019
(corpo 20)
STI-ISSR, Tesi, 12

ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE


(MAIUSCOLO, CORPO 22)

Fossano
(corpo 22)

Titolo tesi
(grassetto, corpo 22)

Eventuale sottotitolo
(grassetto, corpo 20)

Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose


(corpo 20)

Candidato: ………….
(corpo 20)

Relatore: …………..
(corpo 20)

Fossano 2019
(corpo 20)
STI-ISSR, Tesi, 13

STUDIO TEOLOGICO INTERDIOCESANO


(MAIUSCOLO, CORPO 22)

Fossano
(corpo 22)

Titolo tesi:
(grassetto, corpo 22)

Eventuale sottotitolo
(grassetto, corpo 20)

Tesi di Baccalaureato in Teologia


(corpo 20)

Candidato: …………….
(corpo 20)

Relatore: …………..
(corpo 20)

Fossano 2019
(corpo 20)
STI-ISSR, Tesi, 14

STUDIO TEOLOGICO INTERDIOCESANO


(MAIUSCOLO, CORPO 22)

Fossano
(corpo 22)

Titolo tesi:
(grassetto, corpo 22)

Eventuale sottotitolo
(grassetto, corpo 20)

Esercitazione del Biennio


(corpo 20)

Candidato: …………….
(corpo 20)

Relatore: …………..
(corpo 20)

Fossano 2019
(corpo 20)
STI-ISSR, Tesi, 15

STI: esercitazione per il Biennio e tesi per il Baccalaureato.

1) Scadenze: scelta titolo e docente entro 30 aprile del II anno per Biennio, del IV anno per
il Baccalaureato (compilare modulo in segreteria); consegna testo entro 30 aprile del III
anno per Biennio, entro 15 ottobre del VI anno consegna testo rilegato per Baccalaureato;
2) dimensioni (corpo del testo, esclusi frontespizio, indici, bibliografia): da 50000 a 70000
caratteri per Biennio, da 100000 a 130000 per Baccalaureato (spazi inclusi);
3) tema: tutte le materie, ma sempre con intelligenza teologica/filosofica per il Biennio e
teologica per il Baccalaureato; può procedere per autori oppure per temi, per evoluzione
storica (diacronica) oppure sistematica (sincronica);
4) intesa con docente su scadenze, dimensioni, tema, metodo;
5) scheda preliminare per l’accettazione della tesi (da consegnare al docente)

ISSR: tesi di Laurea in Scienze Religiose e tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose.

1) Scadenze: scelta titolo e docente all’inizio del I trimestre del III anno per Laurea, e
all’inizio del V anno per Laurea Magistrale (compilare modulo in segreteria); consegna
testo rilegato entro due mesi prima di sessione esami;
2) dimensioni (corpo del testo, esclusi frontespizio, indici, bibliografia): da 45000 a 60000
per Laurea; da 90000 a 120000 caratteri per Laurea Magistrale (spazi inclusi);
3) tema: per Laurea, tutte le materie, con approccio di tipo generale e sintetico rispetto alla
disciplina interessata; per Laurea Magistrale specialistico, ma sempre con intelligenza
teologica (apprezzata la capacità interdisciplinare); può procedere per autori oppure per
temi, per evoluzione storica (diacronica) oppure sistematica (sincronica);
4) intesa con docente su scadenze, dimensioni, tema, metodo;
5) scheda preliminare per l’accettazione della tesi (da consegnare al docente).

Ogni lavoro va consegnato nel formato standard del foglio A4: 21 x 29,7. Il carattere da usare è
abitualmente il Times New Roman. Interlinea singola.
Il testo finale va stampato (solo Fronte, non F/R) e rilegato secondo il regolamento della Segreteria:

ISSR:
- Tesi di Laurea in Scienze Religiose rilegatura rigida similpelle di colore verde;
- Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose rilegatura rigida similpelle di colore rosso;
STI:
- Tesi di Baccalaureato in Teologia rilegatura rigida in similpelle di colore blu.
- Esercitazione del Biennio (STI) senza rilegatura (con stampa F/R).

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