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2. Forma verbale
Le regole logiche e sintattiche della lingua utilizzata vanno sempre osservate. Ogni eccezione fatta
deve essere consapevole (non è tollerabile l’ignoranza della legge) e giustificata adeguatamente.
La forma dell’esposizione rispecchia la forma della comprensione. L’imprecisione verbale è
sintomo di imprecisione nella comprensione. La ricaduta delle imprecisioni linguistiche è anche sul
lettore: egli si trova gravato di inutili fatiche.
In particolare alcune regole orientative:
+ Ogni frase abbia sempre il verbo e, se non risulta evidente, il soggetto.
+ Il tempo dell’azione (il verbo) all’interno dell’esposizione non sia variato arbitrariamente. La
semplificazione maggiore si ha con l’uso del presente, anche nella forma di presente storico. Il
passato e il futuro vengono utilizzati in relazione al tempo principale scelto.
+ Qualora non si possegga una reale padronanza della lingua e della sintassi, conviene ripiegare
sull’uso di frasi molto brevi, separate dal punto. Ogni frase di senso compiuto può costituire
un’unità in sé, senza richiedere la fatica di costruzioni sintattiche piene di proposizioni subordinate,
difficili da coordinare.
+ Le parole e i concetti che non rientrano nelle regole della lingua vanno messi in corsivo (non tra
virgolette). Così pure le parole straniere, i neologismi, i termini tecnici propri…
3.2 Il formato
Ogni lavoro va consegnato nel formato standard del foglio A4: 21 x 29,7. Il carattere da usare è
abitualmente il Times New Roman.
STI-ISSR, Tesi, 3
Il testo finale va stampato (solo Fronte, non F/R) e rilegato secondo il regolamento della Segreteria:
- Tesi di Laurea in Scienze Religiose rilegatura rigida similpelle di colore verde;
- Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose rilegatura rigida similpelle di colore rosso;
- Tesi di Baccalaureato in Teologia rilegatura rigida in similpelle di colore blu.
- Esercitazione per il Biennio senza rilegatura (stampato F/R)
3.3 Le divisioni
Ogni genere di testo prevede alcune divisioni che rispecchiano il procedimento argomentativi e
rendono più agevole la lettura.
Le divisioni possono essere a vari livelli e vanno sempre accompagnate da numerazione:
+ parti o sezioni (prima, seconda, terza…)
+ capitoli (con numerazione romana: es. I, II, III …)
+ sottocapitoli (con numerazione araba: es. 1., 2., … )
+ paragrafi (con numerazione araba: 1.1, 1.2, … e poi 1.1.1, 1.1.2, … Se si procede ad una ulteriore
suddivisione, oltre il terzo grado, si usa la numerazione alfabetica: a, b, c…)
In ogni caso è necessario presentare un testo che contenga alcuni livelli di divisione, che siano
facilmente individuabili.
Oltre alla numerazione delle parti, dei capitoli, dei sottocapitoli e paragrafi, va sempre inserita:
la numerazione delle pagine (ad eccezione della prima pagina);
la numerazione delle note a piè pagina (numerazione progressiva).
L’ordine della parti per una tesi è il seguente (alcune parti sono facoltative, altre devono sempre
esserci):
- frontespizio con dati di identificazione (secondo il modello predisposto, cfr. allegato)
- pagina bianca
- Esergo o dedica (facoltativo, in corpo 12)
- Prefazione (facoltativa, in corpo 13)
- Introduzione (in corpo 14)
- Testo nelle sue suddivisioni (in corpo 14)
- Conclusione
- Sigle e abbreviazioni (facoltativo, in corpo 13)
- Bibliografia (in corpo 13)
- Indice degli autori citati (facoltativo, in corpo 13)
- Altri indici (facoltativi, in corpo 13)
- Indice generale (in corpo 13)
I contenuti e i rapporti tra le parti:
- (Facoltativo) Esergo o dedica: se presente, occupa la parte superiore della terza pagina (non deve
essere troppo abbondante);1
- (Facoltativo) Prefazione: breve (da metà a due pagine al massimo): dà eventuali informazioni
preliminari al lettore, senza entrare ancora nell’argomento della tesi.
- Introduzione: prepara all’ingresso nell’argomento (secondo il genere di una presentazione
d’insieme, oppure di contesto, di attualità, di elementi biografici,…). Non deve superare la
lunghezza media di uno dei capitoli successivi. Nel complesso della tesi non deve costituire più di
un quinto delle pagine. Deve avere la consistenza minima di due o tre pagine.
- Testo nelle sue suddivisioni: deve esserci proporzione tra le parti che compongono la tesi per
quanto riguarda la loro lunghezza e i gradi di suddivisione; nel complesso deve risultare l’armonia
di struttura nella tesi.
- Conclusione: breve (da una a cinque pagine) non ripete quanto già è stato detto, non fa riassunto o
riepilogo; indica prospettive di sviluppo per la ricerca.
1
Non è opportuno nelle tesi fare dediche o ringraziamenti a persone coinvolte nella valutazione della tesi: il proprio
relatore, docenti candidati ad essere controrelatori, direttore o personale della scuola stessa.
STI-ISSR, Tesi, 4
- (Facoltativo) Sigle e abbreviazioni: se sono utilizzate frequentemente nel corso della tesi.
- Bibliografia: tutto ciò che è stato esplicitamente citato nel testo della tesi deve trovare riscontro
nella bibliografia; è utile in certi casi fare una suddivisione all’interno della bibliografia (testi
principali, letteratura secondaria,…)
- (Facoltativo) Indice degli autori citati
- (Facoltativo) Altri indici: dei nomi, dei passi biblici, dei documenti…
- Indice generale: completo di tutti i titoli di parte, capitolo, sottocapitolo,…
Ogni parte inizia in una pagina nuova.
3.4 Le citazioni all’interno del testo
Il senso delle citazioni: vanno limitate a ciò che è necessario per dare efficacia all’argomentazione
che si sta portando avanti o per mettere di fronte alla parte di documento che si sta analizzando.
Vengono scelte in base alla loro significatività in rapporto alla fonte da cui provengono. Non
possono essere estrapolate in modo da tradire il loro senso originario e la loro collocazione
contestuale. Nel complesso della tesi le citazioni devono occupare uno spazio relativo.
Una tesi senza citazioni risulta povera di documentazione. Delle fonti principali utilizzate deve
risultare almeno qualche citazione diretta. Ciò che è riportato in bibliografia deve risultare citato nel
testo della tesi almeno in una ricorrenza.
Le citazioni brevi sono tra «virgolette italiane» e seguite sempre dal rimando in nota (nella nota a
piè di pagina si indica la fonte e la pagina della citazione).
Le citazioni più lunghe di quattro righe hanno un formato diverso rispetto al testo: sono precedute e
seguite da uno spazio bianco (di corpo 8), hanno corpo 13, hanno un rientro sul margine sinistro per
l’intera citazione. Anche queste citazioni hanno in finale il rimando in nota.
c) Nel caso in cui si cita un contributo all’interno di un’opera collettiva, oppure una voce di
dizionario:
si seguono le medesime regole della citazione da rivista. In tal caso all’indicazione della rivista si
sostituisce la citazione del testo da cui il contributo è tratto.
Es. BASTIANEL, S., «Specificità», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale, Cinisello Balsamo
1990, 1271-1298.
e) Nel caso in cui si cita un documento accessibile via INTERNET, nella bibliografia si indica:
Autore: cognome intero in MAIUSCOLETTO, seguito dall’iniziale del nome;
Titolo del documento: in corsivo se si tratta di libro, in tondo tra virgolette se si tratta di articolo,
seguito dalla virgola;
Indirizzo internet preceduto da data di accesso tra parentesi quadre.
Es. FUSCO, V., «Passato e futuro nella “ricerca del Gesù storico”», [accesso 23.02.2002],
http://www.pib.urbe.it/conferenza_fusco.htm.
Nel caso in cui il documento è citato nel corso del testo, in nota è sufficiente utilizzare la forma
abbreviata.
Eccetto le pagine iniziali di ciascun capitolo, dell’introduzione, della conclusione,…, ogni pagina
può comprendere una testatina (in testa alla pagina): essa contiene il titolo della tesi, in maiuscolo
tondo 12 centrato (se lungo viene abbreviato) e il numero della pagina allineato a destra.
3.7 Il testo
E’ composto da paragrafi che iniziano con un rientro di 5 mm alla prima riga.
Si utilizza abitualmente l’interlinea singola.
3.9 Le note
Ogni tesi deve essere corredata di un numero proporzionato di note a piè pagina.
In nota va sempre l’indicazione bibliografica delle citazioni riportate (la citazione va in forma
abbreviata). Il rimando in nota consta di numeri progressivi che vengono collocati in apice al
termine di frase o al termine di citazione.
In nota vengono collocati, inoltre, elementi di integrazione o di commento.
Il testo delle note è in corpo 12.
STI-ISSR, Tesi, 7
Ogni tesi STI e ISSR viene consegnata in segreteria secondo le norme stabilite dalla stessa. In
alcuni casi è prevista la presentazione pubblica con discussione.
Per il conferimento della laurea ISSR è prevista la presentazione della tesi di fronte ad una
commissione, dopo che essa ha già ricevuto una prima valutazione da parte del Relatore e di un
Controrelatore.
La presentazione/discussione della tesi prevede:
- un tempo di 15/20 minuti per la presentazione;
- un tempo successivo di risposta a domande da parte dei professori che compongono la
commissione.
Per quanto riguarda la presentazione è necessario utilizzare tutto il tempo a disposizione (non meno
di 15 minuti e non più di 20); evitare di esaurire il tempo concesso senza aver presentato in sintesi:
- il titolo e l’argomento della tesi (in breve)
- il progetto della ricerca (che cosa si è inteso affrontare) (in breve)
- le fonti principali della ricerca (in breve)
- i passaggi principali in cui si sviluppa la tesi (non meno di 10 minuti)
- i problemi aperti (limiti del proprio lavoro e sviluppi possibili)
Allegati
Veste grafica
Progetto di ricerca
Sviluppo dell’argomentazione
Le conclusioni
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
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La tesi sarà suddivisa in queste PARTI PRINCIPALI: ……………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
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- Testo principale di riferimento (o testi principali): ………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
- Testi complementari: ………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Già a partire dalle prime bozze consegnate per la correzione, il testo va composto seguendo le
NORME TIPOGRAFICHE indicate.
Scadenza ultima di CONSEGNA del testo finale: ……………………………………………………….
STI-ISSR, Tesi, 11
Fossano
(corpo 22)
Titolo tesi
(grassetto, corpo 22)
Eventuale sottotitolo
(grassetto, corpo 20)
Candidato: …………….
(corpo 20)
Relatore: …………..
(corpo 20)
Fossano 2019
(corpo 20)
STI-ISSR, Tesi, 12
Fossano
(corpo 22)
Titolo tesi
(grassetto, corpo 22)
Eventuale sottotitolo
(grassetto, corpo 20)
Candidato: ………….
(corpo 20)
Relatore: …………..
(corpo 20)
Fossano 2019
(corpo 20)
STI-ISSR, Tesi, 13
Fossano
(corpo 22)
Titolo tesi:
(grassetto, corpo 22)
Eventuale sottotitolo
(grassetto, corpo 20)
Candidato: …………….
(corpo 20)
Relatore: …………..
(corpo 20)
Fossano 2019
(corpo 20)
STI-ISSR, Tesi, 14
Fossano
(corpo 22)
Titolo tesi:
(grassetto, corpo 22)
Eventuale sottotitolo
(grassetto, corpo 20)
Candidato: …………….
(corpo 20)
Relatore: …………..
(corpo 20)
Fossano 2019
(corpo 20)
STI-ISSR, Tesi, 15
1) Scadenze: scelta titolo e docente entro 30 aprile del II anno per Biennio, del IV anno per
il Baccalaureato (compilare modulo in segreteria); consegna testo entro 30 aprile del III
anno per Biennio, entro 15 ottobre del VI anno consegna testo rilegato per Baccalaureato;
2) dimensioni (corpo del testo, esclusi frontespizio, indici, bibliografia): da 50000 a 70000
caratteri per Biennio, da 100000 a 130000 per Baccalaureato (spazi inclusi);
3) tema: tutte le materie, ma sempre con intelligenza teologica/filosofica per il Biennio e
teologica per il Baccalaureato; può procedere per autori oppure per temi, per evoluzione
storica (diacronica) oppure sistematica (sincronica);
4) intesa con docente su scadenze, dimensioni, tema, metodo;
5) scheda preliminare per l’accettazione della tesi (da consegnare al docente)
ISSR: tesi di Laurea in Scienze Religiose e tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose.
1) Scadenze: scelta titolo e docente all’inizio del I trimestre del III anno per Laurea, e
all’inizio del V anno per Laurea Magistrale (compilare modulo in segreteria); consegna
testo rilegato entro due mesi prima di sessione esami;
2) dimensioni (corpo del testo, esclusi frontespizio, indici, bibliografia): da 45000 a 60000
per Laurea; da 90000 a 120000 caratteri per Laurea Magistrale (spazi inclusi);
3) tema: per Laurea, tutte le materie, con approccio di tipo generale e sintetico rispetto alla
disciplina interessata; per Laurea Magistrale specialistico, ma sempre con intelligenza
teologica (apprezzata la capacità interdisciplinare); può procedere per autori oppure per
temi, per evoluzione storica (diacronica) oppure sistematica (sincronica);
4) intesa con docente su scadenze, dimensioni, tema, metodo;
5) scheda preliminare per l’accettazione della tesi (da consegnare al docente).
Ogni lavoro va consegnato nel formato standard del foglio A4: 21 x 29,7. Il carattere da usare è
abitualmente il Times New Roman. Interlinea singola.
Il testo finale va stampato (solo Fronte, non F/R) e rilegato secondo il regolamento della Segreteria:
ISSR:
- Tesi di Laurea in Scienze Religiose rilegatura rigida similpelle di colore verde;
- Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose rilegatura rigida similpelle di colore rosso;
STI:
- Tesi di Baccalaureato in Teologia rilegatura rigida in similpelle di colore blu.
- Esercitazione del Biennio (STI) senza rilegatura (con stampa F/R).