3.2.1. ERRARE
(Esigenza di Restringere la Ricerca Altrimenti Rischiamo l’Esaurimento)
Soprattutto se fate ricerca su un classico, ad esempio Shakespeare,
non ha molto senso digitare semplicemente “William Shakespeare” e vedere
cosa succede o, peggio ancora, andare a leggersi i titoli delle 15641616
pubblicazioni che saltano fuori. Bisogna incrociare il nome del vostro
autore con qualche altro dato che restringa la scelta. Ad esempio, digitare
“William Shakespeare AND Italy” potrà già restringere le pubblicazioni agli
scritti pubblicati in Italia su Shakespeare, ai rapporti fra Shakespeare e
l’Italia rinascimentale, e così via. Cominciamo a ragionare. Meglio ancora
arrivare a un dato tipo “Shakespeare AND Italy AND 20th Century
Interpretations”. Si tratta dello stesso metodo (o linguaggio booleano) usato
per i motori di ricerca Internet. Una piccola regola pratica (nonché di igiene
oculistica) è che se i risultati della vostra ricerca superano i cento titoli,
probabilmente è segno che dovete ancora affinarla.
3.2.2 Eccezione all’ERRARE
Una possibile eccezione a questa esigenza generale si ha quando
avete a che fare o con autori (ingiustamente considerati) ‘minori’, o con
autori contemporanei, o tutt’e due le cose insieme. In questi casi, potete
anche provare semplicemente a digitare il nome dell’autore e vedere cosa
succede.
4. TROVARE I TESTI
4.1 Italia
Fatta la bibliografia, perlomeno quella di partenza, restano da trovare i libri
e gli articoli desiderati che non siete riusciti a localizzare in loco.
La Biblioteca di Lettere potrà aiutarvi anche a ordinare libri col prestito
interbibliotecario o fotocopie di articoli.
Per restare nell’ambito toscano e italiano, potete provare anche con questi
cataloghi:
Cataloghi di altre biblioteche italiane
http://wwwbiblio.polito.it/it/documentazione/biblioit.html
Per trovare un LIBRO si può provare con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico. E’ ancora in aggiornamento; se
non trovate un testo, non vuol dire necessariamente che non si trovi magari in una biblioteca a voi vicina.
http://opac.sbn.it/cgi-bin/IccuForm.pl?form=WebFrame
4.2. UK
Pur consapevole degli esborsi morali ed economici che anche un’ora di vita
normale oltre Manica comporta, invito sempre a riflettere sul fatto che in
sette giorni riuscite a mettere insieme i dati e le pubblicazioni che altrimenti
vi richiederebbero settimane di tempo: anche questo è un buon risparmio.
Poi è sempre un buon segno, e rincuora, vedere un italiano/a che va in
Inghilterra a fare ricerca senza particolari paure o remore. Ecco qualche
breve nota sulle biblioteche londinesi più note.
I puntini di sospensione vanno messi solo nel caso che abbiate abbreviato
nella citazione il testo riginale al suo interno, es.:
Non mettete i puntini prima e/o dopo la citazione (è chiaro che prima e/o
dopo quella porzione c’è altro testo).
Se la citazione è breve, ovvero non supera le 3-4 righe, basta inserirla nel
testo principale in mezzo alle virgolette, mantenendo lo stesso carattere e
dimensione.
Es.:
5.3.1 Libri
R. Coronato, I Went to London and All I Got Was Fish & Chips, Mate!
(Liverpool-Everton: The Scowse Press, 1994), p. 89.
5.4 Note
Potete riportare le note a pié di pagina (soluzione che preferisco) o alla fine della tesina. La
prima volta che citate un testo, riportate completamente i dati bibliografici
e il numero di pagina da cui proviene la citazione:
1. R. Coronato, “The Stone Roses Rule! The Art of She Bangs the
Drums”, The Lazy Spinsters’ Powwow One-Off Journal 2(1999), p.
17.
Se non ci sono confusioni fra più testi di uno stesso autore, potete anche
ricorrere a op. cit. seguito dal numero di pagina: