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Laboratorio

Tesi di laurea
(1)
Farsi un’idea dell’argomento
I tipi di tesi
n Di compilazione (o bibliografica)
affronta un tema inerente il proprio percorso formativo
e si propone di analizzarlo tramite una rassegna
approfondita e aggiornata delle pubblicazioni
esistenti in materia (la letteratura scientifica)

n Di ricerca
è basata su un progetto di ricerca empirica e si
basa sull'analisi di dati, primari o secondari,
variamente raccolti attraverso il contributo attivo
del/lla laureando/a
Quando decidere?
n A monte, perché:
– La struttura della tesi di ricerca è in parte
diversa da quella di una tesi bibliografica
– Il tempo richiesto è presumibilmente maggiore
– Il tipo di lavoro da svolgere è più articolato
(non solo studio della letteratura scientifico)
– Sono richieste delle competenze specifiche

Quanto tempo serve? Quando chiedere la


tesi?
La scelta dell’argomento/
n Aspetti da tenere in considerazione:

– Interessi personali
– Attinenza con i propri studi | con
la materia scelta per la tesi
– Risorse
•Conoscenza lingua straniera
•Accesso risorse elettroniche
La scelta dell’argomento - Regole
EVITARE ARGOMENTI GENERICI O
TROPPO AMPI

n Ciò che caratterizza una buona tesi non


è l’ampiezza ma la profondità
– Circoscrivere il problema
– Obiettivo: dire “molto su poco”

n Attenersi all’ambito disciplinare


La scelta dell’argomento - Regole

… MA EVITARE ANCHE ARGOMENTI


TROPPO CIRCOSCRITTI O INNOVATIVI

n Rischi:
– fonti scarse e risultati striminziti

EVITARE ARGOMENTI TROPPO


SFRUTTATI
Risultato

n Un’idea
chiara: un argomento, o un
problema, che può essere affrontato in
modo, se non innovativo, ben strutturato

Per maturare questa idea si deve fare


un’analisi della letteratura.
Se non si conosce nulla dell’argomento,
non è possibile formulare un’idea
specifica a riguardo
Esercitazione 1
n Collegatevi al motore di ricerca Summon:
http://unisalento.summon.serialssolutions.com/#!/
n Effettuate una ricerca bibliografica su un argomento (l’oggetto
della tesi) – Filtri: articoli in rivista/testo completo online/open
access
n Selezionate 5 articoli/saggi in rivista in base al criterio di
pertinenza
n Scaricate i file e raccogliere i testi in una cartella (in «File» create
una cartella con il vostro nome)
n Leggete il materiale raccolto per farvi un’idea dell’argomento
n Schedate/riassumete/annotate i contenuti principali e inserite il file
di annotazioni nella cartella personale
n Quale metodo utilizzate per schedare/riassumere/annotare?
– Esplicitate il metodo (attività metacognitiva: come selezionate
e organizzate le informazioni? )
– Mettetelo per iscritto e inserite anche questo documento nella
cartella
A conclusione del lavoro di oggi (che potete terminare anche nei prossimi giorni, ma
prima della prossima lezione), nella cartella personale di ciascuno ci devono essere: i
5 articoli scaricati, 1 file di annotazioni, 1 file sul metodo utilizzato
(2)
Circoscrivere l’argomento
Come circoscrivere l’argomento?
Strategie
1) La soluzione di un rompicapo
vCome o perché si sviluppa X?
vCome o perché è stato riconosciuto l’abuso sui bambini per la
prima volta?
vCome funziona X?
vCome, e da parte di chi, viene identificato l’abuso sui
bambini?
vQuale rapporto c’è tra X e Y?
vChe rapporto c’è tra la violenza nei media e l’abuso infantile?
vChe cosa causa X, o che influenza ha X su Y?
vQuali sono le caratteristiche di chi abusa dei bambini e/o dei
bambini che hanno subito violenza? Quali effetti ha l’abuso
sui bambini sui due diversi tipi di soggetti?
Come circoscrivere l’argomento?
Strategie
2) Lo zoom (o processo ad imbuto)
L’abuso sui bambini
â
Le cause degli abusi sui bambini
â
I motivi che inducono alcuni genitori all’abuso sui
propri figli
â
I fattori psicologici che inducono alcuni genitori
all’abuso sui figli
Come circoscrivere l’argomento?
Strategie
3) La mappa concettuale

Abusanti
Attori Effetti

Vittime

L’abuso sui bambini Evoluzione

Prevenzione
Cause Entità

Psicologiche Sociali
Esercitazione 2
Sulla base dell’argomento scelto (quello su cui
avete effettuato la ricerca bibliografica
preliminare):
n Sviluppate una domanda (rompicapo)
n Definite un processo a imbuto per focalizzare
meglio l’argomento
n Costruite una mappa concettuale

Inserite i 3 elaborati nella vostra cartella personale


(meglio se in un unico file)
(3)
Ricerca bibliografica
Organizzazione dei contenuti della tesi
Rassegna della letteratura
Riassumendo…
n Esame preliminare di una parte della
letteratura (quella di base, serve per farsi
un’idea/farsi venire delle idee)
n Definizione degli obiettivi della tesi (una
domanda a cui rispondere – focalizzazione
dell’argomento, mappa concettuale)
n Esame approfondito della letteratura
n Costruzione di un indice della tesi con
un'indicazione di massima sui contenuti dei
diversi capitoli
Esame approfondito della letteratura

Individuazione delle fonti, ricerca


bibliografica e schedatura del materiale
raccolto

n Fonti dirette (o primarie) (solo nel caso di


tesi di ricerca):
– documenti originali, di prima mano, scritti
oppure orali, magari sotto forma di interviste, o
di registrazioni visive o radiofoniche
n Fonti secondarie (per tutti i tipi di tesi):
– libri, saggi, articoli pubblicati su un certo
argomento
Dove reperire le fonti
- Biblioteche (enciclopedie, monografie, saggi,
riviste scientifiche in formato cartaceo o
elettronico)
- Emeroteche (giornali e riviste divulgative)
n Catalogo Biblioteche SIBA
– Motore di ricerca Summon:
http://unisalento.summon.serialssolutions.com/
#!/
- Internet: solo per consultare banche dati,
enciclopedie, riviste scientifiche online, report
statistici e istituzionali: NO Wikipedia, blog o siti
web non accreditati dal punto di vista scientifico
La ricerca bibliografica

üProcesso a cascata: di bibliografia in


bibliografia (a ritroso nel tempo)
üSe possibile, partire da rassegne della
letteratura o meta-analisi recenti
üSelezione delle fonti in base:
§ alla pertinenza/adeguatezza rispetto ai
propri argomenti
§ alla datazione: la bibliografia su un
argomento deve essere aggiornata
La ricerca bibliografica
Quando fermarsi?
ü Criterio della ridondanza: quando gli stessi
riferimenti bibliografici cominciano a “ritornare” in
più fonti (non si acquisiscono più nuove
informazioni)
ü Criterio dell’estensione/aggiornamento: quando
la bibliografia copre un arco temporale abbastanza
esteso e non si ferma molto lontano nel tempo
üCriterio soggettivo (di ricerca): quando ho tutte
le informazioni che mi servono per sviluppare
l’argomento in base alle mie domande e ai miei
obiettivi (non ci sono “buchi”) à tenere in mente
l’obiettivo, non disperdersi: non “tutto”, ma quello
che è più rilevante (quantità vs qualità)
Cosa fare con la ricerca bibliografica
n Chiarirsi le idee ed eventualmente
Fase
trovare nuovi argomenti
esplorativa
n Identificare temi validi di ricerca

n Approfondire un tema di ricerca, la


propria competenza sull’argomento
nIndividuare i problemi chiave Fase
n Aggiornare la propria conoscenza esecutiva
n Organizzare e sviluppare un
programma di ricerca
La schedatura del materiale
A cosa serve?
- A leggere il materiale che si è raccolto
- A fissarne i contenuti fondamentali
- Ad ordinarlo per argomento
- A facilitare il recupero dell’informazione
in fase di scrittura
- A evitare di “non sapere dove mettere
mano”
L’organizzazione della tesi
n Struttura generale

v Indice
v Introduzione
v Capitoli centrali
v Conclusioni
v Bibliografia
v Allegati eventuali, appendici
(elementi facoltativi)
Quale metodo per scrivere la tesi:
bottom-up o top-down?
n Decisamente top-down
Si comincia dallo scrivere l’indice. Una volta
stabiliti i titoli dei capitoli si determinano i titoli
delle sezioni interne ad ogni capitolo. Poi
vengono decisi i titoli delle sottosezioni. Poi i
titoli delle sotto-sottosezioni

n Il lavoro di scrittura dei titoli serve a strutturare


mentalmente la tesi in una gerarchia di
concetti
Cap 1. Reti sociali: dagli studi teorici allo strumento
operativo
1.1. LE MATRICI TEORICHE NELL’ANALISI DI RETE
1.1.1 L’evoluzione degli studi
1.1.2 La sociometria
1.1.3 La scuola di Harvard
1.1.4 La scuola di Manchester
1.1.5 Analisi di rete: teoria o tecnica?
1.2 CARATTERISTICHE E FUNZIONI DELLE RETI SOCIALI
1.2.1 Aspetti morfologici
1.2.2 Funzioni: identità e sostegno
1.3 LE RETI NELL’INTERVENTO SOCIALE
1.3.1 Modelli teorici di riferimento
1.3.2 L’intervento di rete nella gestione di un caso
individuale
1.3.3 L’approccio di rete nel lavoro di comunità
1.3.4 I limiti dell’intervento di rete
Introduzione
n A cosa serve: fornire una rapida
panoramica della tesi
n Cosa contiene:
• spiegazione della natura del problema
considerato
• sintetica descrizione dei contenuti reperibili
in letteratura relativamente al problema in
questione
• scopo del lavoro
• trattazione schematica del contenuto dei
vari capitoli
Introduzione
n Cosa non contiene:
• Frasi personali del tipo: "Il Tirocinio mi è
molto piaciuto. È stata un'esperienza
professionale preziosa..."
• Ringraziamenti (per i quali c'è la
possibilità di inserire una pagina apposita)
• Figure di qualsiasi tipo

n Quando scriverla:
Alla fine
Capitoli centrali
Indicazioni generali

E’ bene che tutti i capitoli:


- Si aprano con un'introduzione che spiega
quale contenuto/domanda viene trattata nel
capitolo, quali sono gli obiettivi, quali aspetti
del tema/contenuto vengono in particolare
affrontati, con quale ordine e sulla base di
quale logica
- Si chiudano con un paragrafo che tira le fila
del discorso e introduce al capitolo successivo
(a meno che non sia il capitolo finale)
Capitoli centrali
Indicazioni generali
• Proporre una rassegna della letteratura
rilevante (lo stato dell’arte delle conoscenze
sull’argomento prescelto)
– illustrare il contesto empirico in cui si inserisce il
lavoro e gli obiettivi (se tesi di ricerca)
– presentare gli strumenti impiegati (la metodologia)
(se tesi di ricerca)
– presentare e discutere i risultati ottenuti (se tesi di
ricerca) o le conclusioni cui si giunti dopo l’esame
critico della letteratura
A imbuto
1. Un panorama sulle teorie del pregiudizio etnico
2. Obiettivi
3. La teoria del razzismo simbolico di Kinder e Sears (1981)
Pregiudizio
3.1. La scala di razzismo simbolico 2000 di Henry e Sears (2002) etnico
4. La teoria del razzismo moderno di McConahay e coll. (1981)
4.1. La scala di razzismo moderno Forme
5. La teoria del razzismo riluttante di Gaertner e Dovidio (1986)
6. La teoria del razzismo ambivalente di Katz e Hass (1988) moderne di
6.1. Le scale pro-black e anti-black pregiudizio
7. Devine e coll. (1991) e il pregiudizio con rimorso
7.1. La misura di discrepanza
8. La teoria del pregiudizio manifesto e sottile di Pettigrew e Meertens (1995)
Teorie
8.1. Le scale di pregiudizio manifesto e sottile
9. Il modello di Stephan e Stephan (1996) Strumenti di
9.1. La scala delle minacce simboliche misura
10. Il razzismo «Color Blind» di Neville e coll. (2000)
10.1. La scala degli atteggiamenti razziali Color Blind (CoBRAS)
11. Il modello del contenuto dello stereotipo di Fiske e coll. (1999)
11.1. La scala degli stereotipi anti asio-americani di Lin e coll. (2005)
12. La scala degli scenari sociali di Byrnes e Kiger (1988)
13. La scala di pregiudizio moderno di Akrami e coll. (2000)
14. Il «Quick Discrimination Index» di Ponterotto e coll. (1995)
15. La scala delle argomentazioni razziali (RAS) di Saucier e Miller (2003)
16. Conclusioni
Esercitazione 3 (finale)
Una rassegna della letteratura NON è un elenco
casuale di teorie o di lavori empirici sull’argomento

• Leggete l’articolo

• Esplicitate i criteri che organizzano l’esposizione


dei contenuti (della letteratura) nelle diverse parti
dell’articolo

• Metteteli per iscritto e inserite l’elaborato nella


vostra cartella personale
(4)
Citare le fonti
Le fonti utilizzate si citano (sempre - è un obbligo), non si
copiano (è reato di plagio)
Come si citano le fonti
Riferimento: Manuale APA
Non si usano le note a piè di pagina per citare, si inseriscono
nel testo in forma autore/anno. Il riferimento esteso va in
BIBLIOGRAFIA, alla fine della tesi
Si possono u7lizzare tre modi per citare un autore in un testo:

1) U7lizzare il nome dell’/degli autore/i come sogge?o e me?ere l’anno di


pubblicazione tra parentesi
Come hanno affermato Beck e Freeman (1990) ....
2) Me?ere sia il nome dell’autore che l’anno di pubblicazione tra parentesi
I disturbi di personalità sono sta7 ogge?o di numerosi studi (es. Beck &
Freeman, 1990)...
3) Citare testualmente - Se la citazione è testuale va espressa tra virgole?e e dopo
la citazione va messo tra parentesi il cognome dell’autore, la data della
pubblicazione e la pagina da cui è stata presa la citazione
Secondo Pellicciari e Tin7 (1998, p. 139), “il colloquio informale si
cara?erizza per la determinatezza e l’immediatezza con cui il ricercatore
riesce...”
Come si citano le fonti
Riferimento: Manuale APA
BIBLIOGRAFIA
Le referenze nella bibliografia sono
presentate in ordine alfabetico in base al
nome dell’autore
Brodsky, A.E., & Cattaneo, L.B. (2013) A Transconceptual
Model of Empowerment and Resilience: Divergence,
convergence and interactions in kindred community Articolo in rivista
concepts. American Journal of Community Psychology, 52,
333-346.

Bronfenbrenner, U. (1992). Ecological systems theory. In R. Capitolo/saggio


Vasta (Ed.), Six theories of child development: Revised in volume
formulations and current issues (p. 187–249). Jessica
Kingsley Publishers.

Watzlawick, P., Weakland, J.H., Fisch, R. (1974) Change: Monografia


Principles of Problem Formation and Problem Resolution.
Norton.
(5)
La tesi di ricerca
La tesi di ricerca
1) Ricerca empirica con alla raccolta di
dati primari

• Ricerca sperimentale: in laboratorio


• Ricerca non sperimentale: sul campo
• Metodi quantitativi (questionari, test)
• Metodi qualitativi (osservazione, interviste,
focus group, testi, ecc.)

2) Ricerca basata all’analisi di dati


secondari
Il ciclo della ricerca

Le fasi in cui si articola il ciclo della ricerca:


• l’enunciato del problema (domanda di ricerca)
• obiettivo della ricerca e ipotesi
• il piano di ricerca (scelta del metodo di
acquisizione delle conoscenze: partecipanti,
procedure, strumenti)
• l’analisi e l’interpretazione dei dati (i risultati)
• la risposta alla domanda di ricerca (la
discussione dei risultati e le conclusioni)
La domanda di ricerca

ESEMPIO
“Essere inseriti in una rete sociale con
determinate caratteristiche aumenta la
probabilità che le persone si impegnino in
attività di volontariato (o più in generale in
strutture associazionistiche)?”
Obiettivo e ipotesi

ESEMPIO
“L’obiettivo principale della ricerca è stato quello di
individuare un nesso tra la configurazione della rete
sociale di appartenenza dei soggetti e il loro attivismo
civico.
L’ipotesi sottesa alla ricerca suppone che gli individui con
una particolare configurazione di rete sociale, (alto
grado di ampiezza, bassa densità ecc.), abbiano più
probabilità di partecipare attivamente alla vita di
comunità rispetto a chi ha una rete sociale più ristretta”.
Metodo/1
Partecipanti/campione e procedure

ESEMPIO
“Tra i vari ambiti in cui si concretizza l’attivismo civico è stato scelto
quello del volontariato.
Il campione sul quale è stata operativamente svolta la ricerca è
costituito da 30 soggetti, divisi in due gruppi (15 soggetti ciascuno).
I partecipanti sono stati selezionati…. (à procedure per il
reclutamento)
Il primo gruppo è costituito da persone che operano come volontari
nell’associazione ….
Il secondo gruppo è costituito da persone che non solo non fanno
parte di nessuna associazione di volontariato, ma che in alcuni casi
sono anche disinteressate verso qualsiasi forma di partecipazione
attiva”.
Metodo/2
Partecipanti/campione e procedure

ESEMPIO
“Dopo aver selezionato il gruppo di volontari, si è proceduto a
costruire il secondo gruppo rispettando la medesima
composizione per genere ed età.
Ciascuno dei due gruppi risulta composto da 11 donne e 4
uomini, di cui:
•5 donne di età compresa tra i 20 e i 26 anni, 5 tra i 33 e i 50
anni, 1 tra i 55 e i 65 anni
• 3 uomini di età compresa tra i 20 e i 30 anni e 1 tra i 35 e i
40 anni

Ai partecipanti à stato chiesto di… “ (à procedure per


l’ottenimento dei dati)
Metodo/3
Strumenti

ESEMPIO
“Lo strumento utilizzato è stato il Social Support Resources (SS-R),
un’intervista strutturata che misura la capacità supportiva della rete
sociale.
Ai soggetti è stato chiesto di elencare le persone che forniscono
ognuno dei cinque tipi di sostegno: emotivo, di socializzazione,
pratico, finanziario, informativo. A partire da queste informazioni
viene calcolata l’ampiezza della rete dell’intervistato .
In un secondo momento per ognuna delle persone nominate
vengono poste specifiche domande per valutare le seguenti
caratteristiche della rete: la frequenza delle interazioni; l’intimità
emotiva; la reciprocità; la complessità; la densità….”
Metodo/3
In genere si riporta per esteso lo/gli strumenti utilizzato,
che può essere ad esempio:
- un QUESTIONARIO
- un TEST
- una traccia di INTERVISTA
- una traccia di un FOCUS GROUP
- una griglia di OSSERVAZIONE
- una griglia di ANALISI DEL CONTENUTO
- ……
L’analisi dei dati: i risultati/1

Cambia in base al tipo di dati che si sono raccolti:


- i dati quantitativi sono sempre analizzati attraverso il
ricorso a procedure statistiche
- i dati qualitativi possono essere analizzati con o
senza il ricorso alla statistica (software di analisi del
testo)
L’analisi dei dati: i risultati/2

Età Ampiezza Ampiezza Ampiezza Colleghi di Densità


totale rete rete lavoro, (solo
familiare amicale vicini di casa… rete amicale)
ESEMPIO 20 13 3 10 10/10

Reti dei 21 14 3 11 5/11 - 6/11

membri del
25 12 7 5 4/5

26 18 3 15 1/15 - 14/15
gruppo 25 6 6 6/6
“non 25 10 3 7 3/7 - 4/7

volontari” 35 17 13 4 4/4

36 6 6 6/6

36 17 4 13 3/13- 10/13

38 9 6 3 3/3

44 15 12 3 3/3

50 14 12 1 medico di famiglia

62 7 7

40 13 10 3 3/3
L’analisi dei dati: Risultati/3
§ Le analisi vanno descritte: quali analisi si
sono fatte? Quali procedure di analisi si sono
seguite? (come sono stati analizzati i dati
raccolti?)
§ I risultati delle analisi vanno presentati,
quando possibile con il ricorso a tabelle,
grafici, etc.
§ I risultati delle analisi vanno commentati,
cioè interpretati
Commento dei risultati

ESEMPIO
“Come si evince dalla lettura delle risposte
fornite degli intervistati e dai dati riportati
nelle tabb. 1 e 2, i componenti dei due gruppi
si differenziano per l’ampiezza, più alta nel
secondo, della propria rete sociale….”
La risposta alla domanda di ricerca:
Discussione dei risultati e conclusioni

ESEMPIO
“Da quanto esposto finora si può dedurre quindi,
seppur con le opportune cautele dovute al campione
ristretto, che avere una rete sociale più ampia e
articolata influisce sulle nostre conoscenze, sulla
probabilità di accrescere le nostre competenze sociali
e di conseguenza potremmo, in concorrenza con altri
fattori non meno significativi, essere indotti a
diventare dei cittadini più attivi….
I risultati di questa ricerca sono/non sono in linea con
gli studi ….” (à aggancio dei risultati alla letteratura
scientifica sull’argomento)
Altri tipi di tesi di ricerca

2) Ricerca svolta su dati secondari (per


es. dati statistici, progetti, testi, ecc.)

3) [Ricerca-intervento]

4) [Valutazione di un intervento]

LA LOGICA DI RICERCA NON CAMBIA


Schema di un capitolo che riporta una ricerca
n 1. Introduzione (di cosa si occupa la ricerca)
n 2. Obiettivi dello studio (quali sono gli obiettivi specifici dello
studio, a quali domande cerca di rispondere)
n 3. Ipotesi (cosa ci si aspetta di trovare nei dati)
n 4. Metodo
– 4.1 Partecipanti (quanti sono, quali sono le principali caratteristiche)
– 4.2 Procedure (come sono stati selezionati/reclutati, cosa è stato detto loro
ecc.)
– 4.3 Strumenti (quali misure/strumenti sono state utilizzati)
n 5. Analisi (che tipo di analisi sono state eseguite sui dati)
n 6. Risultati (quali sono i risultati delle analisi: presentazione – si
comincia sempre dalle analisi descrittive)
n 7. Discussione (cosa “dicono” i risultati rispetto agli obiettivi e alle
ipotesi, e in relazione alla letteratura sull’argomento; confermano,
aggiungono, contraddicono … quali sono i limiti dello studio; quali
sono le ricadute applicative dei risultati)

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