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I°LEZIONE
“Without data you’re just another person with an opinion”
– William Edwards Deming
Senza portare evidenza empirica sul tavolo della discussione possiamo solo portare
una opinione, ma non si ha dati.
Per ottenere dati utilizziamo delle tecniche emerse dal discorso legato al metodo per
testare empiricamente delle proposizioni. In quale prospettiva ci poniamo? Quali
sono gli assunti dietro a questa raccolta? E quali sono le nostre aspettative in merito?
Studiamo senz’altro qualcosa di prodotto dall’uomo (es. stato). Dove e come
possiamo trovare questi dati? (es. sfiducia nella politicadati sul sito del governo
sull’affluenza alle urne, Eligendo).
METODOLOGIA: studio del metodo: regole, principi, condizioni alla base della
ricerca scientificariflessione sulla ricerca scientifica
TECNICHE: specifiche procedure operative, tecniche di rilevazione e analisi e date
(es. clustering, regressione..)
OGGETTI: ciò che vogliamo studiare. Alcune tecniche sono pensate per alcuni
oggetti ma si possono applicare anche più tecniche allo stesso oggetto, che più o
meno si possono adattare.
Giornalista vs ricercatore: metodo scientifico.
Due livelli:
- Livello teorico: sviluppo di concetti su fenomeni naturali o sociali e relazioni
tra questi concetti;
- Livello empirico: verifica dei concetti e relazioni in base a osservazione
empirica. Parte da valutazioni teoriche.
La teoria spiega la realtà? La verifica empirica e l’analisi della correlazione tra due
fattori può portarci alla conclusione che la nostra ipotesi non sia veritiera o che il
metodo impiegato non sia adatto a fornirci delle risposte.
Competenze teoriche e metodologiche.
Dobbiamo rendere la nostra tesi verificabile, attendibile. Dobbiamo seguire un ciclo o
fasi della ricerca. Ognuno si specializza in determinati paradigmi. Approccio
qualitativo e quantitativo.
Tecniche quantitative: teoria, ipotesi e concetti, operazionalizzazione, dati e disegni
di ricerca, esperimenti, inchiesta campionaria e campionamento, analisi dei dati.
II°LEZIONE
I paradigmi e le tre “questioni” della ricerca sociale.
KUHN, “La struttura delle rivoluzioni scientifiche” (1962), è uno storico della
scienza, si chiede in che modo si sviluppa la scienza, come accumuliamo il sapere?
Gradualmente l’uomo conosce sempre di più, chi viene prima conoscerà meno di chi
verrà dopo. Kuhn sostiene che la scienza non si sviluppa in modo lineare.
… (sentire lezione)
Se cambia il paradigma, cambiano dei corollari, degli assunti di base e gli oggetti
stessi della ricerca.
Kuhn sostiene che la conoscenza non ha un processo di accumulazione lineare ma ha
una forma sigmoidale
VERSTHEN:
- Conoscere la realtà: atto di interpretazione;
- Comprensione razionale delle motivazioni dell’agire;
- Immedesimarsi nell’altro per capire;
- Motivazioni dell’attore, i suoi significati;
- Mettersi al posto dell’attore;
- Azioni apparentemente illogiche hanno un senso.
La mia razionalità non può essere il criterio, ma è quella dell’attore.
COME COMPRENDERE?
- Procurarsi le informazioni per analizzare le motivazioni che hanno spinto
l’azione;
- Si comprende quando l’osservatore giunge alla conclusione che date le
medesime circostanze, avrebbe agito nello stesso modo;
- Ricostruire le motivazioni non direttamente osservabili;
- Uso di più fonti intrecciate tra loro.
PROBLEMI
- Come possiamo raggiungere a oggettività se il punto di partenza è individuale?
- E come giungiamo alla generalizzazione?
- Cosa sono le azioni di cui sopra?
- Tipo ideale: astrazione che mi serve come strumento euristico per la
comprensione della realtà;
- Forme di agire sociale che possono essere identificate in maniera ricorrente nel
modo di comportarsi degli individui umani
- Processo astrattivo a partire dal dato empirico di uniformità;
- Costruzione di un quadro coerente
ATTENZIONE AD USARE TIPOLOGIA E TIPI: di tipologia ce n’è una, mentre di
tipi ce ne sono tanti.
DEFINIZIONE
Il tipo ideale è accentuando uno o alcuni punti di vista e mediante la connessione di
una quantità di fenomeni particolari, diffusi e discreti, esistenti qui in minore la in
maggior misura, e talvolta anche assenti, corrispondenti a quei punti di vista
unilateralmente posti in luce, in un quadro concettuale in sé unitario. Nella sua
purezza concettuale, esso non può mai essere rintracciato empiricamente nella realtà;
esso è un’utopia e al lavoro storico si presenta il compito di constatare in ogni caso
singolo la maggiore o minore distanza dalla realtà da quel quadro ideale (…) esso ha
il significato di un puro concetto-limite ideale, a cui la realtà deve essere misurata e
comparata, al fine di illustrare determinati elementi significativi del suo contenuto
empirico (Weber, 1998, 108).
Pensiero
simbolizza si riferisce a
15-03
CAUSA ED EFFETTO
Come descrivere il concetto di “causa ed effetto”?
- Cosa causa i fenomeni (sociali e politici)?
- Concetto di causa e scienza
- Complessità nel ripulire le cause
- Come trovare cause nelle scienze sociali?
- Ruolo degli esperimenti
IL CONCETTO DI CAUSA
- Riflessione teorica e pratica empirica
- Le leggi causali non possono essere dimostrate
- Causazione: “se C, allora E”
- Quale problema troviamo in questa affermazione?
o Se C, allora (e soltanto allora) E sempre
o Abbiamo condizionalità, successione, costanza e univocità
o Ma, ancora cosa manca in questa affermazione?
Idea di produzione
Se C, allora (e soltanto allora) E sempre prodotto da C
E è generato da C
COME CORROBORARE UNA RELAZIONE CAUSALE
1. Covariazione (vedi slide)
DIREZIONE
- Al variare di X, varia Y
- È vero il contrario? Come stabilirlo?
- Manipolare la variabile indipendente: esperimento
- Successione temporale
- To T1
- Impossibilità (vedi slides)
CONTROLLO
- Altre cause della variazione della variabile dipendente?
- Vanno escluse o tenute sotto controllo
- Osservazione empirica non è sufficiente per parlare di causazione
- Una covariazione non è mai una prova di relazione causale
- “Correlation is not causation”
- Può esistere covariazione senza che esista causazione
COSA FARE?
- Approccio naturale (osservazionale) su dati raccolti
- Approccio artificiale (sperimentale) tramite manipolazione
- Es: studio dell’effetto dell’esposizione televisiva e voto
o Variabile indipendente: esposizione televisiva
o Variabile dipendente: voto per un candidato
- Come varia Y al variare di X?
(vedi slides)
LEZIONE 21-03
INDICI
Ritorno ai concetti:
- Traduzione empirica della realtà
o Concetto ancoraggio a un oggetto proprietà
operazionalizzazione variabile
- Concetti semplici vs complessi
- Concetti possono essere ordinati su un continuum
- Scala di generalità
- Religiosità: credere nell’esistenza di una divinità credere nel Dio cristiano
appartenere alla chiesa cattolica agire secondo i dettami della chiesa
andare a messa tutte le domeniche
Dai concetti agli indicatori
- Indicatori: concetti più semplici
- Più facilmente traducibili
- Legati a un concetto attraverso un rapporto di indicazione
o Scendere dalla scala di generalità
o Entrare nello specifico
- Costruire uno strumento per cogliere l’attributo specifico del concetto
Andare a messa tutte le domeniche è un indicatore.
Questioni
- Parzialità del rapporto tra concetto e indicatore
o Un concetto (generale) non può essere esaurito da un solo indicatore
(specifico)
o Un indicatore può sovrapporsi solo parzialmente al concetto per il quale
è stato scelto
- Colgono una parte della complessità
- Necessità di usare più indicatori
- Dimensioni
- Un indicatore può avere un rapporto con più concetti
- Parte indicante e parte estranea
FASE 1
Articolazione
- Riflessione teorica sul concetto
- Componenti di significato
- Quali sono le dimensioni del nostro concetto?
- Fase non operativa
FASE 2
Operativizzazione
- Trasformazione in variabili
- Passaggio empirico
- Come misuriamo il nostro concetto?
- Assegnare dei valori agli stati delle proprietà
FASE 3
Indici
- Concetti complessi
- Necessità di usare più indicatori
- Concetto scomposto in dimensioni
- Ricomposto con molteplici indicatori
- Misura che coglie questa molteplicità
- Indici unidimensionali, multidimensionali, classificazioni
- Tecniche di costruzione
(vedi slide)
LEZIONE 22-03
DISEGNI DI RICERCA E DATI
STUDIO SINCRONICO NON-COMPARATO INDIVIDUALE
- Le osservazioni sono gli individui
- Informazioni rilevate in un momento e contesto
- Es. studio del comportamento di voto alle elezioni politiche italiane del 2022
- Es. indagine post-elettorale (ITANES)
- Es. indagine multiscopo sulle famiglie (ISTAT)
STUDIO SINCRONICO NON-COMPARATO AGGREGATO
- Unità di analisi di tipo aggregato, ad esempio un paese o una organizzazione
- Un dato momento del tempo
- Studio del caso
- Es. studiare elezione politiche 2022
- Es. volatilità, frammentazione, disproporzionalità, astensionismo, turnover dei
parlamentari, ecc…
STUDIO SINCRONICO COMPARATO INDIVIDUALE
- Indagine campionaria in più contesti
- Dato momento
- Disegno molto frequente
- Uso di variabili aggregate
- Es. studiare il comportamento di voto alle elezioni europee del 2019
- Es. European Social Survey
ANALISI MULTI-LIVELLO
- Studiare un fenomeno come influenzato da variabili attribuiti di unità
appartenenti a livelli diversi
- Rapporto micro-macro
- Effetti di composizione
- Effetti contestuali
- Effetti cross-level
STUDIO SINCRONICO COMPARATO AGGREGATO
- Simile al precedente
- Livello aggregato
- Variazione tra contesti
- Misurazioni a livello dell’unità
- Variabili aggregate o globali
- Es. studiare la variazione del numero di donne in parlamento
STUDIO DIACRONICO NON-COMPARATO INDIVIDUALE
- Inchiesta campionaria ripetuta
- Inchiesta campionaria panel (cioè individui seguiti nel tempo)
- Cambiamento aggregato
- Cambiamento individuale
- Un solo contesto
- Es. indagine elettorale pre e post-elezioni
STUDIO DIACRONICO NON-COMPARATO AGGREGATO
- Uso di serie storiche
- Analisi del trend
- Studi descrittivi o esplicativi o predittivi
- Es. studiare il cambiamento della popolazione di un paese, i consumi, i prezzi,
la partecipazione elettorale, la natalità, ecc.
STUDIO DIACRONICO COMPARATO INDIVIDUALE
- Estensione dello studio diacronico non-comparato individuale
- Inchiesta campionaria ripetuta o panel in più contesti
- Più fonti di variazioni
- Fenomeno individuale come risultato di cambiamento individuale, trasversale e
temporale
- Variazione individuale (tra l’individuo nel tempo e tra gli individui nel tempo)
o in un determinato momento tra i (vedi slide)
STUDIO DIACRONICO COMPARATO AGGREGATO
- Estensione dello studio diacronico non-comparato aggregato
- Times-series-cross-sectional design
- Combina quindi la prospettiva dell’analisi aggregata trasversale e quella
dell’analisi aggregata temporale
- Es. paesi come unità di analisi per i quali sono disponibili più osservazioni
USARE DATI PRIMARI E SECONDARI
- Raccogliere i propri dati
- Problemi
- Dati raccolti da altri
- Modello tradizionale di ricerca
- Margini di miglioramento ricerca
- Archivi-dati
(vedi slide)
DEFINIZIONE
Analisi di dati precedentemente raccolti, disponibili e organizzati in modo sistematico
rispetto a una unità di analisi individuale o aggregata, provenienti da una o più fonti
statistiche, con lo scopo di rispondere a una domanda di ricerca definita
indipendentemente dalle finalità per cui i dati sono stati originariamente raccolti
(Biolcati Rinaldi e Vezzoni 2012).
ELEMENTI
1. Analisi di dati già raccolti e disponibili
2. Organizzati in modo sistematico
- Matrice di dati
- Dataset deve esistere materialmente
- Es: archivi, non pronti per l’analisi
3. Rispetto a una unità di analisi individuale o aggregata
- Diverse unità di analisi
- Cosa rappresentano le righe della matrice?
4. Provenienti da una o più fonti statistiche
- Combinare informazioni
- Armonizzare dataset diversi
- Usare dati di unità diverse (unità individuali e aggregate)
5. Rispondere a una domanda di ricerca definita indipendentemente dalle finalità per
cui i dati sono stati originariamente raccolti
- Domanda di ricerca indipendente dai dati
- Dati indipendenti dalla domanda
VANTAGGI E LIMITI
Vantaggi:
- Economici
- Cumulatività
- Comparazione
- Ruolo di istituzioni
Limiti:
- Limitazioni negli interrogativi
- Dati domande di ricerca
QUALI DATI?
- Dati individuali: surveys, sondaggi, indagini di mercato
- Dati aggregati
- Dati testuali
COME SCEGLIERE I DATI SECONDARI?
1. Conformità alla domanda di ricerca
2. Qualità dei dati
3. Diffusione pubblica dei dati
IL QUESTIONARIO
- Versante standardizzazione
- Non è una lista di domande
- Domande rilevanti per ricerca e intervistato
- Chiedersi come verranno analizzate le domande
- Obiettivi:
o Traduzione degli interessi di ricerca in domande
o Raccolta dell’informazione
Esercizio
“La provincia di Trento ci ha contattati perché interessata a studiare gli atteggiamenti
nei confronti della globalizzazione. Come procediamo? Come rileviamo questo
concetto tra la popolazione?”
Online: World Opinion on Globalization and International Trade in 2021 (Ipsos).
STESURA
- Lavoro complesso
- Tre requisiti:
o Esperienza del ricercatore
o Conoscenza della popolazione alla quale viene somministrato il
questionario
o Chiarezza delle ipotesi di ricerca
- Alternative:
o Consultare questionari di altre indagini
o Domande “standard”
QUALI DOMANDE?
Cosa si vuole rilevare?
- (vedi slide)
Domande relative a proprietà sociografiche
- Misurare le caratteristiche del rispondente
- Caratteristiche permanenti
o Genera, età, luogo di nascita, caratteristiche ereditarie
- Caratteristiche non-permanenti
o Professione, stato civile, dimensione comune di residenza
- Domande semplici, che vengono sempre chieste
Domande sulle esperienze di vita
- Rilevano i mutamenti delle caratteristiche strutturali
- Passaggi di stato
- Stato civile, residenza, mobilità professionale, mobilità sociale
- Rilevanti per studiare altre forme di cambiamenti
Domande cognitive
- Domande sulla conoscenza e/o percezione dei fatti
- Domande fattuali
- Percezione di sé (es. condizione personale) o di altro (es. politica, società, etc.)
Domande su atteggiamenti, opinioni e valori
- Domande con cui si chiede agli intervistati di esprimere giudizi, valutazioni,
norme, persone
- Cosa pensano gli intervistati
- Domande tipiche dell’inchiesta campionaria
- Atteggiamenti vs comportamenti
- Complessità e multidimensionalità
- Intensità
- Domande di difficile formulazione
Domande relative a comportamenti
- Cosa fanno gli intervistati
- Relativamente più semplici da rilevare
- Campo dell’azione
- Sono inequivoci
- Sono osservabili
- Frequenza dei comportamenti
- Domande sugli standard di azione o sul comportamento futuro
LEZIONE 18-04
LA TECNICA DELLE SCALE o SCALING
- Analisi secondaria e indagine campionaria
- Teniche per rilevare concetti complessi
- Problema della misurazione
- Operazionalizzazione, concetti e indicatori
- Opera di formalizzazione
COS’E’ UNA SCALA
- Una scala è un insieme coerente di elementi (items) che sono considerati
indicatori di un concetto più generale
- L’elemento (item) è il singolo componente (affermazione, domanda,
comportamento, risposta a un test, attributo)
- La scala è l’insieme degli elementi
- Il concetto sottostante (non osservato) è la variabile latente
APPLICAZIONE
- Misura degli atteggiamenti
- L’atteggiamento è quell’insieme di tendenze e sentimenti, presgiudizi e nozioni
preconcette, idee, timori, apprensioni e convizioni di una persona nei confronti
di un particolare argomento”
- L’opinione è “l’espressione berbale dell’atteggiamento” (Thurstone e Chave
1929)
- Atteggimaneto non rilevabile direttamente (concetto)
- Opinione è rilevabile (indicatori)
ELEMENTI
- Si adottano per rilevare proprietà continue per le quali non abbiamo unità di
misura
- Si fondano su una interpretazione unidimensionale del concetto che viene
immaginato come un continuum
- Min. atteggiamento e Max. atteggiamento
- Opinione negative e opinione positive
- Si propongono di determinare un grado del concetto
- Gli indicatori rappresentano affermazioni o domande a cui il soggetto deve
reagire
- Ad ogni risposta corrisponde un valore per il soggetto
- L’insieme delle diverse risposte costituisce la posizione del soggetto sulla
proprietà (atteggiamento)
- I punteggi vengono sintetizzati in un indice
NON SOLO ATTEGGIAMENTI
- Atteggiamenti, es. efficacia politica.
- Comportamenti, es. partecipazione poltica
- Abilità, es. conoscenza politica
- Applicazioni a unità di analisi macro, es. qualità del governo
QUALI VARIABILI (LATENTI)?
- Nominali, ordinali, cardinali?
- Proprietà continua o non continua?
- Procedure per ottenere misure per raggiungere misure continue
- Scale quasi-cardinali
- Classificazioni
DOMANDE
- Una scala è costituita da una batteria di domande (?)
….
SEMANTICAMENTE AUTONOME
- Ciascuna risposta ha un suo significato intrinseco che non necessita di essere
messo in relazione con il significato delle altre alternative presenti nella scala
- Esiste un ordine
- Non conosciamo la distanza tra le modalità
- Ogni risposta è autonoma
- Scelta indipendente dalle altre modalità.
SCALE AUTO-ANCORANTI
- Due categorie estreme sono dotate di significato mentre fra esse si colloca un
continuum
- Valutazione su una serie di oggetti
- Procedura mentale di suddivisione graduate dello spazione semantico fra i due
estremi
- È presumibile che la suddivisione che il soggetto mentalmente opera sul
continuum consista in una suddivisione di questo in spazi uguali
- Soggettività: no unità di misura esterna
- Assimilabili a variabili cardinali
….