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Metodi qualitativi → analizzano gli aspetti qualitativi della realtà sociale partendo dall’analisi di casi esemplari;
producono resoconti, analisi approfondite, descrizioni e valutazioni della realtà sociale in cui la quantificazione numerica
è modesta o del tutto assente; è centrale capire come e perché si verificano certi fenomeni sociali; appartengono ai
metodi qualitativi: l’osservazione partecipante, l’intervista libera non strutturata, le storie di vita.
Metodi quantitativi → consentono lo screening di ampie quote di popolazione e misurazione numerica di dati fenomeni
sociali sotto forma di tabelle statistiche o rappresentazioni grafiche; sono ricerche standardizzate.
Tipi di osservazione
1) Partecipante = l’osservatore si mescola ai soggetti osservati e ne condivide le abitudini di vita (l’indagine è sul campo,
intensiva, su pochi soggetti e per periodi di tempo prolungati);
→ studio dettagliato e non produce modificazioni nella situazione osservata limiti: sono lunghe e dispendiose;
2) Non partecipante = l’osservatore mantiene una posizione distaccata o fa in modo che i soggetti osservati non si
accorgano della sua presenza (l’indagine è sul campo o in laboratorio);
→ tiene sotto controllo le variabili prescelte; limiti: impossibilità di stabilire rapporti di causa-effetto tra due variabili, le
dimensioni modeste del campione preso in esame e la difficoltà di ottenere una completa quantificazione dei dati.
L’inchiesta e il survey
Nella lingua inglese si definisce survey l’inchiesta che serve per conoscere comportamenti, opinioni di ampie quote di
popolazione. Entrambi si compongono di una lista di domande:
Questionario -> per posta compilato senza bisogno di assistenza
Intervista -> presenza dell’intervistatore
Il questionario: è una lista di domande strutturate o aperte; devono essere brevi, chiare, semplici, prive di ambiguità e
non tendenziose. È lo strumento più indicato per raccogliere velocemente una grande quantità di dati sulle abitudini e le
opinioni dei cittadini (Fotografare).
Un vantaggio del questionario è la possibilità che offre di elaborare statisticamente le domande strutturate chiuse.
Il limite: Il questionario pone a tutti gli interpellati le stesse domande
L intervista: è uno strumento più duttile e flessibile del questionario. L’intervistatore leggere domande scritte annota le
risposte. Esistono forme intermedie ristrutturazione. L’intervistatore può essere direttivo o non direttivo:
Direttivo: l’intervistatore pretende risposte precise lascia poca libertà all’intervistato
Non direttivo: l’intervistatore stimola l’interlocutore cerca di metterlo a suo agio per farlo parlare liberamente.
L’intervista-> tempi di attuazione piuttosto lenti; la sua riuscita è legata alla competenza e all’esperienza
dell’intervistatore.
La tecnica non direttiva è indicata nei dettagliati resoconti di vicende biografiche individuali che prendono il nome di
storie di vita = sono narrazioni che tratteggiano le condizioni di vita di grande interesse sociologico, spesso marginali
come quelle dei senzatetto etc. La storia di vita si presenta come la registrazione fedele di un resoconto orale.
Per Ricavare informazioni dai documenti si possono usare tecniche qualitative o quantitative:
• Qualitativi: portano descrizioni, valutazioni, le costruzioni di abitudini e mentalità
• Quantitative: ricavare dati numerici elenchi misure come per esempio l’analisi del contenuto.
Quest’ultima è usato nelle ricerche sui contenuti dei mass-media che attraverso una serie di procedure arriva a tracciare
una mappatura del campione preso in esame
Il vantaggio dell’esame dei documenti e la sua praticità: risparmiare tutto il lavoro di produzione dei dati; interviste e
questionari eccetera
Lo svantaggio: Non è facile ricavare informazioni dai documenti E sia spesso l’impressione di non cogliere la situazione
sociale nella sua immediatezza
Un altro limite è la parzialità dei documenti stessi: i documenti scritti privati parlano soltanto di coloro che sapevano
leggere e scrivere (quindi delle classi privilegiate)
L’effetto Hawthorne
L’effetto Hawthorne deriva dal nome degli stabilimenti di un’azienda produttrice di telefoni situato a Chicago all’interno
della quale Elton Mayo condusse a partire dal 1927 delle ricerche sull’organizzazione del lavoro. Mayo E i suoi
collaboratori proposero di verificare l’influenza del Kuhn e condizioni materiali sulla produttività di un gruppo di operai
(illuminazione dei locali, ritmi di lavoro, Posey, rumori). Si accorsero che la produttività aumentava sia nel gruppo di
prova vincolo di controllo poiché l’unico stimolo esterno era la presenza dei ricercatori impegnati a rivelare gli effetti delle
variabili introdotte. Si comprese che essere oggetto di osservazione aveva prodotto degli effetti imprevisti di
responsabilizzazione, coesione ed efficienza assai più evidenti e le risposte degli stimoli dati dei ricercatori stessi.
Questo effetto fu imprevisto e di conseguenza rivelò la presenza di un feedback tra osservatori e osservanti. Il
comportamento inatteso dei soggetti sperimentali arrivo a modificare l’orientamento della ricerca stessa si trasforma in
una delle prime ricerche accurate di psicologia sociale sull’interazione dei gruppi e ciò conferma l’esistenza di un effetto
ricercatore.
Serendipity
Horace Walpole 1754 significa “possibilità di fare piacevoli scoperte per puro caso“ come accadeva i tre principi di
Serendip i quali quando viaggiavano scoprivano cose che non stavano assolutamente cercando.
Questo concetto fu caro sociologo Robert Merton che li dedico quarant’anni di ricerche e studi. Secondo lui infatti la
ricerca empirica della solo il compito passivo ma può anche dare origine a nuove ipotesi “in corso d’opera” ciò avvenne
perché non mi ricerca di sociologia empirica è insita una competenti di serendipity ovvero la possibilità di scoprire delle
novità le quali non si pensava affatto. Così fecero anche Alexander Fleming all’epoca della scoperta della penicillina e
Sigmund Freud.