luogo nell’interazione sul campo. Devono avere sensibilità metodologica: si pone domande, sa come trovare risposte,
sanno ascoltare, riflettere e valutare idee. la ricerca ha due finalità: ideografica se l'obiettivo è avere la comprensione
totale della situazione, nomotetica se vuole astrarre dalla situazione leggi o regole, serve a fornire agli insegnanti
conoscenze per prendere decisioni consapevoli. la prima scelta del ricercatore è di tipo ontologico: deve decidere se
considerare la realtà come entità oggettiva (ontologia realista), una cosa in sé stessa realmente esistente (realismo
ingenuo) o come una costruzione dell'osservatore dettata dalla sua percezione (realismo critico). per il realista
ingenuo il dato rilevato è oggettivo, per quello critico la percezione della realtà è carica di teoria perché dipende dagli
occhiali che usiamo per guardarla. egli dichiarerà il suo quadro teorico, le sue premesse, formulerà ipotesi e metterai
in atto ricerche e inchieste che falsifichino le sue ipotesi. Il realista ingenuo non studierà i soggetti nella loro interezza
ma come testimoni di una relazione tra fattori, il realista critico sarà interessato al massimo possibile di informazioni,
secondo la visione costruttivista studierà in modo approfondito i soggetti e le relazioni per comprendere i motivi che
generano certi comportamenti. un sapere valido è ottenuto attraverso forme di triangolazione (tendenza a favorire
una ricerca multi metodo): opera secondo 4 forme: nella triangolazione dei dati il ricercatore rileva dati relativi agli
stessi fattori in tempi, contesti e situa differenti, se tutti portano alle stesse conclusioni sono validi; nella
triangolazione di metodo più metodi di indagine e più tecniche di raccolta dei dati vengono usati
contemporaneamente x rilevare gli stessi dati; nella triangolazione dei ricercatori più ricercatori studiano gli stessi
fenomeni con gli stessi metodi, le stesse tecniche e lo stesso quadro teorico di partenza, qui assume importanza la
discussione di gruppo; nella triangolazione della teoria, ricercatori con quadri teorici e punti di vista diversi
esaminano gli stessi fenomeni. Strumenti usati: intervista libera, semistrutturata, completamente strutturata; focus
Group; brainstorming; questionario; osservazione; test di profitto; test di personalità. osservazione conoscitiva: il
successo di un intervento educativo dipende dalla conoscenza della situazione di partenza.
ricerca interpretativa: l'obiettivo è di comprendere i fatti umani, il soggetto diventa oggetto di interesse, il fatto
educativo viene studiato mediante tecniche basate su empatia, gli effetti che i fattori hanno sul soggetto sono rilevabili
mediante intervista libera, colloquio, osservazione, analisi dei documenti. l'osservazione esperienziale: passa
attraverso la registrazione di eventi e comportamenti, fa uso di interviste libere e colloqui informali, adatta l'analisi dei
documenti personali dei soggetti come i diari, può essere diretta se avviene sul campo o indiretta quando usa
strumenti. comprendere l'altro: forma di comprensione empatica, sapersi calare nei panni dell'utente e vedere il
mondo dal suo punto di vista. Le rappresentazioni hanno un duplice ruolo: prodotto dell'esperienza e occhiali come
strumenti interpretativi; determinano il senso attribuito a situazioni o eventi, è possibile influire sulle loro visioni del
mondo e sulle decisioni di azione. L'obiettivo della ricerca è la comprensione del significato dei comportamenti degli
attori, approcci che fanno riferimento a due filoni: fenomenologia (riconoscimento di temi all'interno di testi o azioni),
ermeneutica (interpretazione finalizzata alla ricostruzione del significato di un testo o a interpretare un testo e le
azioni dell'attore). la sua validità è raggiungibile attraverso l'analisi dello stesso evento da più punti di vista, essa può
essere validità come: artefatto (atteggiamento critico del ricercatore verso le info raccolte), di comunicazione (il modo
con cui il ricercatore interpreta la sua esperienza), programmatica (capacità dell'osservatore di farsi parte dal contesto
sociale della cultura studiata). si ottengono risultati credibili se egli si cala nel contesto oggetto di studio, osservazione
continua. il ricercatore raccoglierà dati riguardanti gli stessi elementi da più punti di vista per avere una visione più
ampia cercherà di mettere in atto processi di PEER DEBRIFING: Analisi critica del suo operato da parte di un suo pari
esterno al contesto.
Ricerca azione: Dewey sviluppa idea di educazione in cui l'interazione col mondo aveva un ruolo centrale
nell'apprendimento, Significa che gli operatori padroneggiano i risultati di una ricerca solo se li costruiscono in prima
persona attraverso la partecipazione. essa è una strategia di ricerca legata ai problemi quotidiani e prevede il
ricercatore coinvolto attivamente nelle situazioni problematiche che originano la ricerca; nasce dalle riflessioni di
lewin, elabora teoria del campo: lo studio di un soggetto non può essere condotto separatamente dall'ambiente e
dalle relazioni sociali in cui è inserito, l'attenzione si sposta sul gruppo in cui opera. Questa ricerca pone l'accento
sull'analisi delle cause dei conflitti nel gruppo e sulla possibilità di innescare processi positivi di cambiamento
attraverso la modificazione di condizioni vissute come insoddisfacenti. Scopo: produrre conoscenza volta a migliorare
una pratica educativa, determinata sulla base di criteri di efficienza, efficacia, soddisfazione degli operatori, socio-
economici. Azione: materia prima della realtà, obiettivo: trasformazione della realtà, condizione fondamentale: potere
decisionale di applicare modifiche dei partecipanti. segue un iter circolare: -identificazione del problema -creazione di
un gruppo -pianificazione di un intervento di risposta al problema -agire per metterlo in atto -rilevare risultati -porre in
essere un nuovo intervento sulla base delle conoscenze acquisite. essa è svolta attraverso la partecipazione di tutti i
membri, mira all’ acquisizione di tutti i partecipanti sui propri metodi, gli operatori devono diventare consapevoli e
sviluppare capacità di autoanalisi. ciò che la rende scientifica è la partecipazione degli operatori unita ai risultati
ottenuti, avrà avuto successo se incrementa la consapevolezza, definisce piani di azione efficaci x risolvere il problema
d'origine.
lo studio di caso: obiettivo è lo studio di unità di analisi ristrette o istituzioni, unità autonome con caratteristiche di
unitarietà e specificità. avviene in un arco temporale ben definito e può essere molto lunga: studi longitudinali
(prevedono la rilevazione ripetuta dei dati sugli stessi referenti), trasversali (prevedono la rilevazione ripetuta dei dati
sugli stessi referenti in un arco temporale ristretto). Il disegno della ricerca parte dalle domande che il ricercatore deve
tener presente, va condotta secondo un approccio olistico che miri a considerare il caso nella sua complessità. Lo
studio di caso è diviso in 3 tipologie: comparativo (comparazione per individuare similitudini o differenze tra casi es.
ragazzi che abbandonano scuola al Nord o sud), intensivo (definisce tipizzazioni es. ragazzo che abbandona studi in un
determinato istituto), di ricerca azione (si studia un caso dall'interno per individuare strategie di intervento es. studio
dell'abbandono scolastico in un dato istituto per definire interventi correttivi); quest'ultimo si divide in studi su casi
multipli: con lo scopo di studiare il fenomeno più generale attraverso lo studio delle singole sottounità prese una per
una, studi su casi singoli: con lo scopo di comprendere la struttura di relazioni che caratterizzano il caso in sé e dopo
utilizzare l'evidenza empirica raccolta per gettare luce sui temi più generali. Il ricercatore parte da un quadro teorico,
non è una tabula rasa, il quadro teorico finale assumerà la forma di una GROUNDED THEORY: teoria che nasce dalla
codifica e dall'inserimento in un modello dell'evidenza empirica rilevata sul campo. i metodi di analisi maggiormente
utilizzati: pattern matching (il ricercatore compara il modello che emerge dai dati con quello che ha predetto sulla
base dell'evidenza empirica raccolta nello studio di casi precedenti), explanation-building (costruisce un processo di
revisione che termina al raggiungimento di un punto di saturazione in cui l’evidenzia empirica raccolta sui nuovi casi
non modifica la teoria), analisi di serie temporali (vengono costruiti i modelli di evoluzione temporale dei fattori sotto
esame e se ne controlla la capacità di previsione). Una pratica per controllarne la validità è di servirsi di un osservatore
esterno, preposto al controllo del processo di ricerca. ha sempre un intento ideografico. L'attendibilità oltre che con il
processo di triangolazione, viene controllata con un protocollo relativo all'intero processo di ricerca: deve contenere la
specificazione delle fonti, delle domande, gli strumenti usati; deve essere creato prima di iniziare la ricerca e condiviso
dall'intero gruppo dei ricercatori.
ricerca per esperimento: obiettivo è l'individuazione dell'esistenza di una relazione tra un fattore dipendente e uno
indipendente (relazione causale quando la variazione del primo è dovuta solo alla variazione del secondo). condotta in
un ambiente controllato ma non per forza artificiale, es. classe, comunità, ambienti naturali a patto che siano passibili
di controllo. la sperimentazione si ha quando si adatta un nuovo metodo di insegnamento della matematica in una
classe per migliorare le competenze degli studenti, l'introduzione del nuovo metodo è il fattore sperimentale,
contrapposta al metodo tradizionale: fattore ordinario. il successo dipende dalla capacità del ricercatore di manipolare
e tenere sotto controllo i fattori. piano sperimentale a gruppo unico: ad un campione di allievi viene proposto
l'insegnamento di una materia con metodo ordinario per un certo periodo di tempo e l'insegnamento della stessa
materia con un metodo sperimentale per un altro periodo di tempo. i due cambiamenti nelle conoscenze ed abilità
acquisite vengono monitorati mediante tre prove: iniziale (rileva il livello di partenza), prova intermedia (rileva il livello
raggiunto con il metodo ordinario e costituisce la prova iniziale per l'applicazione del fattore sperimentale) e la prova
finale (rileva il livello di conoscenze e abilità raggiunto). piano sperimentale a due gruppi: vengono scelti 2 gruppi di
soggetti quanto più possibile equivalenti, es. 2 classi, ad una delle quali viene proposto l'insegnamento di una materia
con un metodo ordinario e all'altra l'insegnamento della stessa materia con un metodo sperimentale. Viene
somministrato ai soggetti un test o questionario per rilevare la situazione iniziale, cioè per rilevare il valore del fattore
dipendente privo dello stimolo sperimentale, al 1 gruppo viene somministrato il trattamento sperimentale e al 2 il
trattamento ordinario. Successivamente viene rilevato nei 2 gruppi il valore del fattore dipendente dopo lo stimolo
sperimentale e ne viene fatta la differenza con la situazione iniziale. Infine viene effettuato il confronto tra il
cambiamento del gruppo sperimentale e quello del gruppo di controllo per vedere quale dei due ha prodotto il
miglioramento maggiore. Se i due gruppi sono perfettamente equivalenti e non sono intervenuti fattori di disturbo, le
differenze tra il miglioramento del gruppo sperimentale e quello di controllo saranno da attribuirsi alla presenza dello
stimolo sperimentale. Si potrà dire che lo stimolo sperimentale è causa di tali miglioramenti, dato che l'introduzione
dello stimolo viene temporalmente seguita dal miglioramento di profitto e questo è l'unico fattore che differisce tra i
due gruppi. Il successo di questo piano sperimentale dipende dal fatto che i due gruppi siano perfettamente
equivalenti e che equivalenti siano tutti gli altri fattori che possono incidere sul fattore dipendente. Nella pratica
questo risulta difficile e la scelta dei soggetti sui quali viene condottala sperimentazione può influenzarne gli esiti, da
qui derivano effetti di distorsione: -Effetto selezione: se, ad esempio, proponiamo ai docenti di una scuola di aderire a
una sperimentazione didattica, probabilmente saranno solo i più motivati ad aderirvi. -Effetto ambiente: è necessario
non modificare l'ambiente in cui operano i soggetti coinvolti e far si che le condizioni in cui operano i due gruppi siano
quanto più simili possibile -Effetto storia: Occorre accertarsi che lungo l'iter della sperimentazione non avvengano
eventi che modificano la storia di uno dei due gruppi. Effetto perdita: i due gruppi potrebbero essere soggetti
all'abbandono scolastico degli allievi o alla rinuncia alla sperimentazione da parte dei docenti. -Effetto Hawthorne: gli
alunni del gruppo sperimentale potrebbero sentirsi al centro dell'attenzione, tendendo ad assumente una condotta
più consona alle attese degli insegnanti impegnandosi maggiormente e ottenendo migliori risultati che non sono
imputabili all'intervento sperimentale in se stesso. -Effetto novità: si ha l'effetto novità quando l'introduzione di un
programma di insegnamento fa uso di tecnologie informatiche, provocando migliori risultati per l'accresciuta
motivazione dovuta all'innovazione tecnologica. -Effetto rilevazione o effetto testing: la presenza di una rilevazione
iniziale del fattore dipendente è indispensabile per determinare se vi è stato un effettivo miglioramento. I soggetti
potrebbero capire cosa il ricercatore si aspetta da loro, modificando di conseguenza il loro abituale comportamento.
Una sua variante è quella che prevede l'uso del campione ciclico istituzionale o ricorrente: i trattamenti ordinario e
sperimentale vengono applicati in due anni scolastici differenti su una data classe. presupposto fondamentale è che
l'assegnazione degli allievi a tale classe sia del tutto casuale, le 2 classi nei due anni scolastici successivi costituiscono
due gruppi sperimentali. piano sperimentale a quattro gruppi: vengono scelti casualmente quattro campioni di allievi:
al primo gruppo viene sottoposta la prova iniziale, il fattore sperimentale e la prova finale, al secondo solo la prova
iniziale e finale, al terzo solo il fattore sperimentale e la prova finale, al quarto solo la prova finale. la selezione casuale
è richiesta per avere un maggior grado di fiducia sull'omogeneità dei campioni.
Ricerca basata sulla matrice dei dati o standard: Strategia che si avvale di procedure di raccolta e analisi dei dati, mira
a descrivere una realtà educativa sulla base di parametri statistici o a spiegare un fattore sulla base di altri fattori.
Qualunque sia la tecnica di rilevazione usata, gli stimoli e i comportamenti sono gli stessi per tutti i soggetti e questo
consente di strutturare i dati raccolti in sistemi di categorie uguali per tutti i soggetti. i fattori sono raccolti con diverse
tecniche: scelta del campione (deve essere rappresentativo, riprodurre esattamente la popolazione), se si vogliono
evitare distorsioni l'unico sistema è l’estrazione casuale (elencare i soggetti mediante un generatore di numeri
casuali); campionamento probabilistico: campione casuale semplice, sistematico (si estrae un soggetto ogni 10),
stratificato (la popolazione è divisa in strati omogenei e da ciascuno viene estratto un campione casuale di soggetti), a
grappoli (la popolazione è divisa in gruppi naturali omogenei); campionamento non probabilistico: campione
accidentale (prime persone che capitano), per quote (selezione non casuale), a valanga (si intervistano soggetti che
consigliano altri nominativi), per dimensioni, a elementi rappresentativi (scelti per la finalità della ricerca), x panel (si
crea un gruppo che viene intervistato in maniera ripetuta), ciclico istituzionale ricorrente (i risultati vengono
confrontati con quelli dell'anno precedente) i dati vengono raccolti con questionari auto compilati, interviste e
osservazione; e si vengono digitati in una matrice dei dati servendosi di fogli elettronici es. excel (matrice contenuta in
un file chiamato archivio computerizzato). con il termine attendibilità si definisce la proprietà di una ricerca di
giungere agli stessi risultati in presenza delle medesime condizioni iniziali, viene controllata mediante il processo di
triangolazione.