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METODO POSITIVISTA:
Padre: Durkheim. La coscienza collettiva predomina sugli individui(l'individuo dipende dalla societ). L'individuo -> attore passivo: ha poca influenza sulla societ e poca libert individuale. Metodo per indagare i fatti sociali: Metodo Quantitativo(Oggettivo). Analisi oggettiva-> realismo ingenuo: realt sociale studiata come scienza. Analisi oggettiva :passa dal realismo ingenuo al realismo critico: la realt sociale si oggettiva, ma conoscibile solo imperfettamente. Studioso deve essere distaccato dall'oggetto di studio. Ricerca di leggi, che governano fenomeni sociali. Formalizzazione logico-matematica Altro strumento: Analisi per Variabili.
METODO INTERPRETATIVISTA:
Padre: Weber. Societ creata tramite interazioni tra individui. Individuo-> attore attivo:molta libert individuale, societ si modifica con la volont degli individui che la compongono -> la societ il prodotto dei rapporti fra gli individui che la compongono. Metodo per indagare i fatti sociali: Metodo Qualitativo(Soggettivo) Analisi Soggettiva -> Costruttivismo: no oggettivit del mondo esterno, la realt non esiste, esistono solo percezioni soggettive Analisi Soggettiva -> Relativismo: esistono strutture sociali, riconoscibili dagli individui come realt oggettive.
Il ricercatore deve comprendere come ogni soggetto percepisce e interpreta il mondo esterno.
Realt conoscibili solo attraverso comprensioni di significati date da gruppi o soggetti. Lo studioso, interagisce con il suo oggetto di studio.
Non si stabiliscono leggi perenni, ma tipi ideali con cui confrontarsi. Strumento: Analisi per Soggetti.
APPROCCIO QUANTITATIVO(positivismo,neopositivismo,postpositivismo)
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a) POSITIVISMO Auguste Comte, Durkheim. Ricerca sociale come scienza -----> osservazione + esperimento. Metodo induttivo -> da ricorrenze particolari a teorie generali. Considerare fatti sociali, come oggetti indipendenti da individui e studiabili scientificamente. Realt sociale, oggettivamente conoscibile -> "Distacco Ricercatore". Uso di strumenti oggettivi (matematica,logica).
b) NEOPOSITIVISMO (o positivismo logico). Non esiste una realt vera da indagare. Non si pu comprendere la vera essenza perch con ogni azione si producono significati che la modificano. Risultati dello studio non veri, ma verosimili, probabilmente veri. Dal realismo ingenuo si passa al realismo critico, ci si accorge che il distacco impossibile, quindi si devono minimizzare gli effetti provocati dall' interferenza. Lazarsfeld -> principale esponente della metodologia empirica in sociologia, introduce un concetto fondamentale: il linguaggio delle variabili. Altri principi guida della ricerca sociale: verificabilit e replicabilit empirica. c) POSTPOSITIVISMO Popper. Concetto di falsificabilit, criterio di riferimento: si cercano dati per negare la teoria ipotizzata, se non si trovano, la teoria valida. Ogni teoria deve essere corroborata da dati empirici. Kuhn -> Paradigma teorico: non serve rigettare tutta la teoria, ma solo il singolo elemento che stato falsificato.
APPROCCIO QUALITATIVO:
Processo di conoscenza di scienze sociali non pu essere scientifico. Necessit di approccio soggettivo. Empatia, interazione e coinvolgimento nella materia studiata. UNILATERALITA': La selezione dell'oggetto, le modalit, e i criteri sono tutti soggettivi, e derivano dagli specifici interessi del ricercatore. AVALUTATIVITA': Il ricercatore deve evitare propri giudizi e valori, dimenticare la propria personalit per accostarsi al tema oggetto di studio L'obiettivo quello di conoscere, non quello di giudicare.
IDEALTIPO: Lo studio tende a portare alla generalizzazione degli eventi analizzati, permettendo cos un costante confronto tra il fenomeno concreto studiato e il concetto astratto di riferimento.
a. ANTROPOLOGIA E METODO ETNOGRAFICO: Si cerca di comprendere pi da vicino i diversi tipi di societ. TECNICA: osservazione partecipante(alto grado di intrusivit). Si vive in mezzo agli oggetti di studio, osservazione diretta, raccolta reperti linguistici, interazione coi soggetti di studio. Divario aperto contro positivismo classico. Metodo etnografico, oggi il principale metodo studio per comunit o gruppi subculturali. b. MICROSOCIOLOGIA: INTERAZIONISMO SIMBOLICO (MEAD): Importante studio sul tempo, lo spazio e sulle microinterazioni che caratterizzano la vita di ogni soggetto. Importante studio sui valori e i significati che il soggetto apprende, e attraverso i quali interpreta la realt e ogni azione che si svolge intorno a lui. Socializzazione: Il soggetto apprende le regole e i valori base per la societ, sfruttandoli vive normalmente. Introiezione dell' altro generalizzato. L'attenzione passa dai grandi eventi sociali, ai piccoli fatti, che analizzati possono portare alla comprensione della cultura e della societ studiate. c. SOCIOLOGIA FENOMENOLOGICA (GOFFMAN)(SCHUTZ): Importante nella quotidianit il senso comune tramite cui il soggetto percepisce la realt circostante e comunica con gli altri. Goffman tratta la quotidianit e teorizza la "metafora del teatro". Ogni uomo interpreta la realt secondo il suo ruolo attuale(pedone/automobilista). Pi personalit convivono nello stesso individuo. d. ETNOMETODOLOGIA: Studio delle modalit che le persone comuni usano per decodificare il mondo che le circonda, per interagire con esso, per interpretare azioni e comportamenti. 4
Negli esperimenti si studiano le reazioni dei soggetti dinanzi a comportamenti devianti e provocazioni. Cos si palesano le regole sociali pi o meno forti.
CONCLUSIONI: La ricerca sociale, partita cercando di studiare comunit lontane da noi, ora esamina noi stessi, la nostra cultura e societ. Non esistono, quindi particolare differenze di metodo per lo studio di queste. Vi sono 2 tipi di ricerca, possono portare entrambi risultati sugli stessi temi, con gli stessi identici valori. La grande differenza riguarda il percorso di ricerca. RICERCA TEORICA: Attivit di pura speculazione intellettuale di pensiero, che ha come obiettivo quello di produrre affermazioni, ipotesi o modelli basati sul materiale che lo studioso ha preso in considerazione. RICERCA EMPIRICA: ha lo scopo di rispondere ad alcune domande sulle realt utilizzando delle operazioni empiriche. Lo studioso si immerge nella materia studiata e le giustificazioni alle sue conclusioni sono ben evidenti lungo il percorso. FASI RICERCA EMPIRICA: DISEGNO DELLA RICERCA: Si decidono i principi e gli obiettivi tecnici che guideranno l'indagine sociale COSTRUZIONE DELLA BASE EMPIRICA: Formalizzazione dei metodi e tecniche che si usano per la ricerca. Si decide come e quando la ricerca verr effettuata. ORGANIZZAZIONE DEI DATI: Organizzazione dei dati in matrici(casi x variabili). ANALISI DEI DATI: Insieme di procedure usate per cercare informazioni e relazioni significative tra i dati raccolti (momento pi importante della ricerca). ESPOSIZIONE DEI RISULTATI: Comunicazione chiara e trasparente dei risultati. Attivit di integrazione tra i risultati scoperti e il precedente sapere scientifico.
LA RICERCA QUALITATIVA:
CARATTERISTICHE: Assenza di formalizzazioni forti nell'analisi dei dati raccolti. Assenza di una matrice di dati. Mancanza di base empirica ispezionabile. 5
Gli studiosi rielaborano soggettivamente il materiale sfruttando intuizione ed esperienza > fiducia nelle capacit dei ricercatori. TECNICHE D'OSSERVAZIONE: Posto di primo piano ha l'osservazione diretta dei soggetti analizzati. Intervista (quantitativa o qualitativa). Esame dei documenti(naturali o artificiali)(Osservazione indiretta): Analisi dei testi(lettere,diari,libri, giornali) Analisi dei manufatti(documenti,abiti,pubblicit,disegni)
OSSERVAZIONE: FORMA OSSERVAZIONE (intrusivit): N.B. Intrusivit: grado di deformazione provocata dall'intervento del ricercatore sull'oggetto di studio -> Effetto Howthorne(Tendenza dell'individuo a mutare il proprio comportamento). Diversi tipi di osservazione: a)partecipante, b) naturalistica e c) di laboratorio. PARTECIPANTE: Intrusiva, ambiente naturale e simbolo della ricerca qualitativa (massima libert del ricercatore sociale). Il ricercatore deve trovare il giusto equilibrio tra un'osservazione distaccata dei soggetti e dei fenomeni sociali e il coinvolgimento e l'immedesimazione con essi. Se troppa la partecipazione si perdono le capacit critiche e analitiche. Se il distacco troppo, invece il distacco troppo si rischia di non comprendere nulla di ci che si esamina. Scelte arbitrarie del ricercatore per approfondimenti e tematiche. NATURALISTICA: Non intrusiva, ambiente artificiale. Si studia il comportamento animale o umano nel suo habitat naturale con l'ausilio di telecamere senza un' esplicita cooperazione da parte dei soggetti osservati. DI LABORATORIO: Intrusiva/non intrusiva, ambiente artificiale. Gli individui sono sottoposti a una serie di stimoli e provocazioni proposte dal ricercatore. Tecnica importante per la psicologia sociale. Talvolta i soggetti ignorano l'osservazione, talvolta ne sono consapevoli. FORMA OSSERVAZIONE ( a) COPERTA/ b) SCOPERTA): La forma d'osservazione che il ricercatore decide di assumere per la propria ricerca determiner modalit e contenuti differenti nella successiva ricerca sul 6
campo. La scelta dipende dal livello di trasparenza del gruppo da studiare, e dalle capacit dello studioso di inserirsi in esso. a)COPERTA: Lo studioso si inserisce in un gruppo in incognito, senza rivelare la propria identit, come se fosse uno di loro. Usata per studiare comunit illegali, immorali, poco legali, istituzioni chiuse. VANTAGGI: Superamento dei filtri protettivi del gruppo, riduzione effetto Hawthorne, miglior comprensione della cultura del gruppo. SVANTAGGI: Scarsa possibilit di movimento autonomo sul campo, ruolo limitato(no accesso ai leader), rischio elevato di coinvolgimento emotivo(rischio della riduzione del distacco critico). b) SCOPERTO: Lo studioso avverte preventivamente la comunit che intende analizzare rivelando la sua identit. Usata per gruppi legali e di complessa organizzazione VANTAGGI: flessibilit e libert nell'approccio al gruppo e al lavoro sul campo, maggior capacit di distacco critico dal gruppo, basso rischio di coinvolgimento emotivo. SVANTAGGI: difficolt superamento filtri protettivi del gruppo, possibile accentuazione effetto Hawthorne, possibile imbarazzo nelle richieste d'arbitrato per risolvere conflittualit interne al gruppo. FORMA OSSERVAZIONE (a) descrittiva/ b) focalizzata/ c) selettiva) a) DESCRITTIVA: Caratterizza la prima parte dello studio, necessariamente superficiale, in cui il ricercatore prende contatto con il gruppo studiato, la sua cultura, i rituali, l'organizzazione, ... Annotazione giornaliera degli avvenimenti -> note etnografiche. b)FOCALIZZATA: Il ricercatore si focalizza su uno o pi aspetti rilevanti della cultura studiata, quelli che ritiene peculiari del gruppo(emergono le tematiche principali). SELETTIVA: Il ricercatore individua uno specifico punto di vista attraverso cui analizzare la comunit studiata, ricostruendo la sua interpretazione basandosi su quel particolare angolo visuale. In questa fase l'osservazione assume contorni di quella naturalistica, maggiormente oggettiva in cui sfumano le componenti partecipative. I passaggi da un tipo di osservazione all'altro non sono rigidamente prefissati, ma sono elastici e dipendono dal momento. 7
BACKTALK: Lo studioso interagisce con il gruppo studiato, sottoponendo loro le sue intenzioni, osservazioni, intuizioni e ipotesi ricevendo in cambio commenti e reazioni. E' lo strumento essenziale per capire se lo studio sta procedendo bene sulla buona strada. Stimola e provoca reazioni del gruppo. Ha una cadenza regolare.
FIGURE FONDAMENTALI: GUARDIANO: Preserva la comunit da invasioni esterne, controlla cos la realt esterna al gruppo. INFORMATORE: Informa il ricercatore sugli avvenimenti quotidiani, pu indirizzare lo studioso sulla giusta strada, fa da mediatore tra il ricercatore e i leader. MEDIATORE CULTURALE: Conoscono a fondo cultura studiata e quella del ricercatore, nascono come mediatori linguistici, danno informazioni importanti e interpretazioni dei comportamenti.
INTERVISTA: Colloquio con un soggetto selezionato per rispondere ad alcune domande aventi come obiettivo quello di conoscere il pensiero dell' intervistato rispetto ai temi oggetto di ricerca del ricercatore. OBIETTIVI: Conoscere il pensiero dell' intervistato, capire atteggiamenti, percezioni, attitudini e comportamenti. Tutto nell'ottica di ricerca decisa dal ricercatore TIPOLOGIE: a) Intervista quantitativa (paradigma positivista) b) Intervista qualitativa (paradigma interpretativista). QUANTITATIVA : Logica del controllo, Campione di riferimento ampio: "popolazione", Analisi per variabili, Questionario uniforme. QUALITATIVA : Logica della scoperta(esplorativa) si cercano risposte ad un problema da risolvere, Campione di riferimento ampio: "tipi sociali"(ogni tipo incarna un modo di relazione col fenomeno oggetto di ricerca), Analisi per soggetti: indagini profonde su caratteristiche legate a ciascun soggetto, Questionario libero: il questionario varia da soggetto a soggetto(domande usate come traccia). 8
METODOLOGIA DI INTERVISTE: a) Clinica b) Non strutturata c) Semistrutturata d) Strutturata e) A testimoni privilegiati. INTERVISTA CLINICA( NON DIRETTIVA): Intervista destrutturata(elementi del colloquio completamente liberi); L'intervista clinica appartiene al mondo terapeutico, della psicoanalisi il ricercatore tenta di farsi un'idea precisa del soggetto per comprenderne i comportamenti, disturbi e personalit; L' intervista non direttiva il parallelo dell'intervista clinica nella ricerca sociale; L' intervista non direttiva un colloquio poco guidato, totalmente libero(in clinica il contrario perch ci sono disturbi da risolvere, e l'intervista guidata secondo precisi obiettivi); Metodo molto usato in storie di vita, raccolta di testimonianze orali di individui, sorta di autobiografie. INTERVISTA NON STRUTTURATA: Il ricercatore esplicita all'inizio i temi e gli argomenti della discussione, senza schematizzazioni; Ampia libert del ricercatore nella conduzione del percorso comunicativo. Il soggetto non deve per essere guidato dall'intervistatore n nella strutturazione logica del discorso n nella trattazione di alcuni temi rispetto ad altri; Parole libere del soggetto, poche interruzioni; Il ricercatore con interventi e stimoli conduce l'intervista lungo i temi oggetto di ricerca; Al termine il ricercatore deve esplicitare ci che il soggetto ha detto e come lo ha espresso. INTERVISTA SEMISTRUTTURATA: Traccia precedentemente fissata -> domande e questioni precise; Domande e stimoli possono essere posti in ogni momento a discrezione del ricercatore, secondo lo sviluppo logico dell'intervista; Pu sostituire il colloquio in profondit quando i temi della ricerca sono gi definitivi, serve per sperimentare domande prima di inserirle in questionari, risulta pi produttiva quando l'argomento trattato spinoso o imbarazzante. INTERVISTA STRUTTURATA: Formulazione e ordine delle domande prefissate( Anche atteggiamento intervistatore); Domande poste in stessa sequenza e in stesso modo a tutti gli intervistati; L'intervistato pu esprimere liberamente il suo pensiero; Se il n degli intervistati alto si pu lavorare in equipe e dopo aver finito l'intervista si confrontano i risultati a scapito di profondit e variet; Usata come strumento preliminare su cui si pu basare un sondaggio quantitativo, inoltra permette la chiusura delle risposte; Usata come test della maggior parte delle tecniche proiettive. INTERVISTA A TESTIMONI PRIVILEGIATI: Intervista svolta a persone esperte dell'argomento scelto dal ricercatore, appartenenti o meno del gruppo oggetto di studio o studiosi; Dette anche opinioni leaders; Taglio informativo. Il ricercatore cerca informazioni sul fenomeno studiato; Colloqui tenuti dal ricercatore stesso(no 9
assistenti). METODO DELPHI: Si selezionano i migliori esperti, si manda un questionario con prefigurazioni future del fenomeno in esame (Itens). Gli esperti esprimono le loro opinioni (Scala), e si arriva a livelli di accordo con previsioni poste (Likert). Si raccolgono tutte le informazioni e si selezionano le affermazioni pi quotate combinandole (New Itens). Importante per la costruzione di nuovi questionari(Basi per le ricerche future). RAPPORTO DI INTERVISTE: Descrizione del fenomeno studiato. Ipotesi di classificazione dei soggetti intervistati e/o dei temi analizzati. Costruzione di tipologie conclusive -> generalizzazione accurata dei risultati ottenuti Ampio spazio ai "verbatim"(parole stesse degli intervistati), fondamentale per mettere in condizione il lettore di ripercorrere il processo di ricerca che ha portato ai risultati espressi nel rapporto finale. E' questo l'unico modo per superare l'arbitrariet tipica della ricerca qualitativa. FOCUS GROUP: Strumento di rilevazione qualitativo basato sulla discussione in un gruppo di persone, su un tema oggetto di studio, alla presenza di 2 o + moderatori. SCOPO: raccogliere informazioni in profondit su un tema dato. Comprendere come le persone si rapportano e confrontano al tema proposto. CHI: Rappresentanti scelti in base a precise caratteristiche comuni importanti rispetto al tema proposto. Il moderatore governa il flusso verbale orientando la discussione. Soggetti omogenei per idee, cultura, ceto di appartenenza, ma sconosciute tra di loro. MODO: Discussione non funzionale al raggiungimento del consenso ma si rispetta la singolarit delle voci, e si punta a far emergere ampiezza e diverse opinioni. Occasioni di confronto e scambio di idee. Non intervista di gruppo ma discussione di gruppo. Il focus group viene ripetuto pi volte con intervistati simili -> confronto dei risultati > poi riformulazione di ipotesi. No domande e risposte, ma libera interazione tra partecipanti, che facilita l'espressione di opinioni.
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QUANDO: si usa quando si indaga su un tema in profondit, quando si vogliono far emergere l'intero spettro di opinioni su un tema, quando si vuol cogliere i motivi di atteggiamenti e comportamenti di collettivit. Spesso si usa al momento di raccolta preliminare delle informazioni su un tema con cui si ha poca familiarit.
Aiutano la fase di costruzione del questionario. INTERVISTA INDIVIDUALE: Obiettivi conoscitivi e interpretativi, area dei comportamenti focus su esperienze e storia individuale (dinamica individuale).
FOCUS GROUP: Obiettivi esplorativi, area di opinioni e atteggiamenti(dinamica sociale), Autogenerazione di nuove idee ed evoluzione di pensiero durante il focus group. VANTAGGI: Capacit di raccogliere tanti dati sfruttando l'interazione sociale; Ricchezza e variet di risultati; Atmosfera rilassata e piacevole libera da inibizioni e autocontrollo e stimola partecipazione; Elevato grado di flessibilit -> ampio spazio a improvvisazione e a modifiche in corso; Numero variabile di partecipanti e durata variabile; Variabile stile di conduzione; Tante informazioni in tempi rapidi e costi contenuti. SVANTAGGI: Dall' interazione possono scaturire fenomeni problematici; Ricercatore ha un livello di controllo contenuto sulle dinamiche di gruppo; Per alcuni casi il focus group non indicato (temi delicati: sesso, politica, malattia); La buona riuscita vincolata strettamente dalle caratteristiche dei partecipanti.
FASI FOCUS GROUP: a)PIANIFICAZIONE: Momento di prendere decisioni base su obiettivi e modalit di svolgimento della ricerca. Si stabiliscono finalit conoscitive dei colloqui. Si stabiliscono domande a cui dare risposte durante la ricerca . Si stabilisce il grado di coinvolgimento del committente. Si stabiliscono tempi e luoghi di svolgimento dei colloqui. Si definisce il piano di reclutamento dei partecipanti (importanti caratteristiche). 11
b)RECLUTAMENTO: Momento in cui concretamente si contattano le persone selezionate. Momento delegato a persone professionali specifiche -> reperitori.
c)STESURA DELLA TRACCIA: Costruzione di una scaletta di domande guida per il focus group. E' una guida che lascia spazio a improvvisazione e libera discussione. Stimoli, provocazioni e temi di dibattito pi che domande specifiche. Struttura a imbuto: Da generale al particolare, da componenti emotive al razionale, da opinione a comportamenti. Linguaggio semplice e chiaro, domande brevi e semplici. Numero di temi e domande proporzionato a tempo disponibile.
d)CONDUZIONE: Facilitare il discorso -> carattere interattivo. Creare atmosfere gradevoli -> stile di conduzione naturale. Equilibrio tra neutralit e distacco. No valutazioni su opinioni dei partecipanti. Usare pause e silenzi per stimolare il dibattito. Limitare educatamente divulgazioni e generalizzazioni. Riportare discussioni a esperienze concrete dei partecipanti. Provocazioni e stimoli -> supporti audio e video. Saper modificare sequenze di argomenti, saper gestire imprevisti problematici. e)ANALISI DEI RISULTATI: Momento di interpretazione e analisi di informazioni raccolte. 12
3 MOMENTI: 1. Debrief orale: scambio di considerazioni e opinioni a caldo dei ricercatori. 2. Il materiale raccolto viene processato e vagliato secondo i modi stabiliti (spesso videoregistrato). 3. dati organizzati -> rapporto di ricerca e presentazione al committente.
LA RICERCA QUANTITATIVA:
ELEMENTI CARATTERISTICI: Definizione operativa. Matrice C x V. Uso raccolta dati statistici.
2 PROCESSI: USO DATI ESISTENTI: a1) Utilizzo dei dati provenienti da istituti di ricerca. a2) Utilizzo di fonti statistiche pubbliche: - Dati aggregati secondo un dato livello territoriale(dati ecologici -> analisi ecologiche). - Analisi ecologica rischio di fallacia ecologica(attribuzione indebita di relazioni esistenti a livello aggregato ad ogni individuo presente nelle aree territoriali analizzate) (A volte le analisi ecologiche vengono smentite da analisi svolte partendo da informazioni individuali). USO DATI DA RACCOGLIERE.
2) FORMULAZIONI DI IPOTESI: Livello di generalit inferiore a teoria di partenza. Ne rappresentano una specifica articolazione che pu essere sottoposta al controllo empirico. disegno della ricerca: 2 momenti: 1) trasformazione dei concetti in variabili tramite la "definizione operativa". 3)RACCOLTA DATI: Base empirica su cui verr svolta l'analisi successiva. 13
5) PRESENTAZIONE DEI RISULTATI: Circolarit della ricerca. Ritorno alla teoria generale di partenza. Usando un processo induttivo sar in grado di confrontare la sua ricerca con la teoria e produrre nuova conoscenza. Evidenze empiriche possono confutare o confermare i presupposti teorici di partenza. CONCETTO: Ritaglio operato in un flusso d' esperienze infinito sempre mutevole. Il tipo di ritaglio effettuato dettato da necessit pratiche di individui, gruppi sociali o intere societ. Concetti diversi si presentano in societ diverse e tra individui diversi. Formazioni di concetti e il frutto della continua interazione tra individuo e societ dettata da componenti personali (soggettive) e interpersonali (intersoggettive). Concetti sono numerosi, ma non tutti sono esprimibili con un solo termine. solo i + utili e comuni possono emergere nel tempo e in base a diverse societ. es. zapping. 2 tipi di concetto: Semplice (solo 1 termine) e Complesso (+ termini). Definizione verbale: elemento che fa da raccordo tra concetto e termine; La sua funzione quella di descrivere l'equivalenza esistente tra un dato concetto e un dato termine -> dizionari. Propriet oggetti: Concetti che non si riferiscono a valori generici e indeterminati ma alle qualit degli oggetti es. voto elettori, densit abitativi, ricchezza cittadini; Scopo di scienze sociali (in particolare tipo quantitativo) quello di studiare relazioni esistenti tra propriet degli oggetti. DEFINIZIONE OPERATIVA: Insieme di regole che permettono di trasformare le propriet di un oggetto in variabile. 14
Propriet (che potrebbero variare) di un oggetto o tema sono prese in considerazione dalla ricerca e prendono il nome di variabili.
Obiettivo: misurare un fenomeno (variabile) indicando le regole che saranno utilizzate per operare questa misurazione.
Cos facendo si potr discutere sul procedimento di ricerca ma non sui risultati perch basati su regole chiare ed esplicative.
OPERATIVIZZAZIONE: processo empirico/realizzazione pratica della definizione operativa; Variabile definita come propriet operativizzata.
VARIABILE: Ogni singolo elemento, dato, caratteristica che viene inserita nella ricerca attraverso una relazione presso un campione o l'intera popolazione di riferimento. E' possibile che una variabile resti invariata: - a priori: ci noto a priori; - a posteriori: si scopre dopo la ricerca. VARIANZA: livello di variazione di una variabile. Varianza 0: tutti i casi hanno lo stesso valore; Varianza alta: tutti i casi hanno valore diverso. MODALITA' DI RACCOLTA INFORMAZIONI: a) INDAGINE DEMOSCOPICA: operazione di raccolta informazioni tramite l'interrogazione di un dato n di individui. CENSIMENTO: Indagine che coinvolge totalit di individui della popolazione studiata. INDAGINE CAMPIONARIA: Indagine in cui interrogato solo un campione della popolazione. Pi usata poich pi veloce e meno costosa. Essa estende i suoi risultati all' intero universo della popolazione. E' detta anche inchiesta campionaria o sondaggio d' opinione. b)QUESTIONARIO STANDARDIZZATO: Strumento base per raccogliere i dati oggetto di ricerca. INTERVISTA QUANTITATIVA: Indagine in cui prevista la presenza di un intervistatore. Approccio quantitativo classico caratterizzato dall'analisi per variabili. Intervistatore pone domande e registra risposte. Soggetto non vede questionario . Intervistatore scandisce i tempi e ordine delle domande. Strumento di rilevazione a caldo: presenza di interazione col soggetto. A volte la presenza dell'intervistatore porta distorsione: dati sensibili (argomenti particolari) 15
accentuazione di atteggiamenti condizionati da desiderabilit sociali (risposte condizionate). Si usa quando: Interesse a rilevare relazioni immediate a domande poste. Argomenti trattati molto legati ad attualit e obiettivo anche quello di rilevare diversi livelli di informazione e di percezione dei temi oggetto di ricerca. QUESTIONARIO AUTOCOMPILATO: Indagine in cui non prevista la presenza di un intervistatore; Approccio quantitativo classico caratterizzato dall' analisi per variabili; Soggetto deve poter rispondere in modo autonomo alle domande; Domande chiare, precise non possono portare dubbi al soggetto intervistato; Gestione completa del soggetto: nei tempi, nei modi e anche nell'ordine delle domande; Non sempre garantita l'omogeneit di somministrazione delle domande; Margini di libert di risposte a volte troppo larghi; Strumento di rilevazione freddo: no interazione col soggetto; L' invarianza degli stimoli salvaguardata. Si usa quando: L'obiettivo dell'indagine tocca temi delicati -> rischio distorsione delle risposte o quando le domande previste sono molto articolate e richiedono una riflessione profonda non immediata. L'INTERVISTA QUANTITATIVA SI DIVIDE IN:
a) INTERVISTA FACE TO FACE: Detta anche intervista personale. Il luogo di svolgimento pu variare. Utilizzata spesso per ricerche pi complesse in ambito universitario. Spesso usata con materiale aggiuntivo (brevi filmati,foto, ...). L'intervistatore sottopone al soggetto un questionario standard. Sempre pi spesso si ricorre all'ausilio del computer.
b)INTERVISTA TELEFONICA: Intervista al telefono. Flusso delle domande gestito in modo automatico (nastri o pc). Strumento attualmente + in uso per sondaggi d'opinione (risparmi di tempo, costo, ...). Svantaggi: 1) METODOLOGICO: campione distorto(tutta gente che frequenta spesso casa) 2) CONTENUTO: domande molto sintetiche, troppa semplificazione delle tematiche. 16
c) RILEVAZIONE POSTALE: Molto usata prima dell'utilizzo dell' intervista telefonica. Strumento di rilevazione freddo. No rischio di semplificazione. Profonda riflessione. Questionario totalmente autoesplicativo in forma e contenuto. Svantaggi: Bassa percentuale di risposte; Elevata distorsione di caratteristiche di chi risponde; Risposte da gente istruita. Il metodo si basa sulla creazione di una rete di intervistati che collaborano periodicamente. Vantaggi: Alto numero di ritorno dei questionari; Controllo costante di campione di intervistati; Tranquillit del soggetto di rispondere; Possibilit di controllare i cambiamenti nel tempo degli individui. d) RILEVAZIONE DI GRUPPO: Forma ottimale di presentazione di questionario autocompilato. Si distribuisce il questionario al campione selezionato e un coordinatore gestisce il tutto. Luogo unico e diverso. Realizzazione solo con gruppi specifici che si trovano riuniti in spazi definiti (studenti, impiegati) (Unico svantaggio). Assenza di distorsioni. Garanzia anonimato. Buon approfondimento. Supporto coordinatore. Molta riflessione del soggetto. Risparmio di costi e tempi.
COSTRUZIONE QUESTIONARIO:
2 FASI: 17
TEORICO SPECULATIVA: Analisi del problema oggetto dell'indagine e scelta delle informazione da rilevare (cosa domandare).
EMPIRICO OPERATIVA: Corretta formulazione delle domande (Come domandare). Il ricercatore decide quanto spazio dedicare ad ogni tipo di domanda, a seconda delle priorit e delle tematiche che il tema principale pone alla ricerca.
3 TIPI DI DOMANDE (RUOLO): 1) DOMANDE STRUTTURA: Identificano le caratteristiche individali dei soggetti intervistati (genere, et, professione, ...). Si deve scegliere il livello minimo necessario di conoscenza di intervistati e indagarlo. 2) DOMANDE CONTESTO: Riguardano possibili cause o concause di un certo atteggiamento, comportamento, ... oggetto dell' indagine. Domande di sfondo, non volte direttamente a rilevare le questioni specifiche da studiare . Possono far riferimento a diversi campi. Numerosit variabile.
3) DOMANDE OBIETTIVO: Legate in modo diretto all'obiettivo della ricerca. Numerosit variabile a seconda della complessit di concetto da indagare e da livello di approfondimento nella ricerca. Pi indagine ha finalit plurime, pi ci saranno domande obiettivo.
7 TIPI DI DOMANDE (CONTENUTO): 1) DOMANDE DI CONOSCENZA: Scopo: rilevare il tasso informativo dei soggetti a riguardo di un dato elemento, un dato soggetto o fenomeno. 2)DOMANDE DI OPINIONE:
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Scopo: rilevare il tipo di credenze individuali o collettive, il giudizio e il gradimento, pregiudizio e stereotipi, percezioni e aspettative.
3)DOMANDE DI ATTEGGIAMENTO: Scopo: rilevare le preferenze individuali, valori di fondo, atteggiamenti verso gruppi sociali o individui, ci che un individuo pensa di s e degli altri. Si usa spesso in questo tipo di domande la tecnica delle scale.
4)DOMANDE EMOZIONALI: Scopo: rilevare sensazioni, stati d'animo, umori e emotivit nei confronti di s, di altri, di un oggetto, un ricordo o un evento. 5) DOMANDE DI MOTIVAZIONI: Scopo: indagare sui motivi che stanno alla base di determinati comportamenti, opinioni e atteggiamenti, sul perch vengono compiute certe azioni o nascono pregiudizi. 6)DOMANDE DI PREVISIONE: Scopo: rilevare le intenzioni comportamentali (come l'individuo agirebbe in queste situazioni). 7)DOMANDE DI COMPORTAMENTO: Scopo: rilevare standard di comportamento, abitudini di vita, attivit svolte. Queste domande risentono molto pi di altre di alcuni problemi: 1) ricordo selettivo: diverse capacita di memorizzazione di un avvenimento passato; 2) ricostruzione del ricordo: dovuta a coerenza interna di individuo; 3) Ricordo aquiscente: dovuto a problema di densit. 2 TIPI DI DOMANDE(DI SERVIZIO): 1)DOMANDE DI ELEGGIBILITA': Poste a inizio questionario, verificano se il soggetto possiede i requisiti necessari per poter essere incluso nel campione di studio. 2)DOMANDE DI FILTRO:
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Incluso all' interno del questionario, hanno scopo di evitare che alcuni soggetti rispondano a domande successive a queste per le quali non hanno i requisiti necessari.
2 TIPI DI DOMANDE(FORMA): 1)DOMANDE CHIUSE: Prevedono che i soggetti scelgano tra un elenco di risposte.
2)DOMANDE APERTE: Soggetto da' spontaneamente la risposta. Molto utili se il ricercatore interessato ha autonoma e spontanea risposta del soggetto (NO FILTRI). No distorsioni legate a ricercatore, ma molte legate a intervistato che non sempre riesce a esplicitare nei tempi e nei modi giusti i suoi pensieri. 2 TIPI DI DOMANDE(FORMULAZIONE): 1)DOMANDE RISPOSTA SINGOLA: Unica possibilit di risposta. Classificazione veloce, semplice e chiara.
2)DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA: Possibilit di scelta tra pi risposte tra quelle date. Di solito indicato il n massimo di risposte previste per domanda.
CAMPIONAMENTO:
Procedimento che consiste nell'estrarre da una certa unit d'analisi(popolazione) oggetto di studio, un numero ristretto di casi (campione). Uso del campione al posto dell'universo. Atteggiamento parte fondamentale della nostra vita. Ogni risultato frutto di un processo campionario comporta un margine d'errore. Grandezza d'errore diretta conseguenza del metodo utilizzato e della sua raffinatezza.
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Campionamento necessario quando non esistono possibilit di svolgere ricerche sull'intera popolazione. Rilevazioni esaustive -> rilevazioni campionarie.
ERRORE DI CAMPIONAMENTO: SEE. Non si pu mai eliminare. Si calcola e si tiene sotto controllo -> si pu prevedere. Definizione: Fascia di intermittenza entro cui oscillano i risultati ottenuti dall'indagine campionaria. Diminuisce al crescer di dimensione campionaria (n -> +)[+ casi - margine d'errore]. Diminuisce al diminuir della varianza della variabile (- <- V). n= casi campione N= Universo. Pi n vicino a N meno SEE. Obiettivo ricercatore minimizzare il SEE. Variet di un fenomeno fissa e data da osservazione. Non si pu diminuirla. Si agisce perci aumentando i casi campione considerati (n -> +). Variabili cardinali o quasi cardinali SEE=V/n Variabili categoriali: SEE= P*Q/n dove P=% dei casi che corrispondono ad una certa categoria e Q=% che manca al 100%. es. P=99% Q=1% (Fenomeno simile ad essere una costante, minimo variabilit). P=50% Q=50% (Picco massimo di variabilit di un fenomeno). P=20% Q=80% (Passaggio intermedio). P=30% Q=70% (Passaggio intermedio).
ERRORE DI RILEVAZIONE: Pu esserci o non esserci. Non calcolabile. Composto da errori di copertura ed errore di mancata risposta. Err. Copertura: Ricercatore non disponde dell'elenco della popolazione, perci introduce distorsioni oggettive nel campionamento stesso. Err Mancata risposta: Coloro estratti non sono reperibili o non accettano l' intervista. Si contrasta quest' errore estraendo preventivamente campioni di riserva. 21
Si limita: Mantendendo il pi omogeneo possibile il campione pianificato. Evitando errori sistematici. Limitando al massimo i rifiuti alla partecipazione.
ERRORI DI INDICAZIONE: Modi di rilevazione di fenomeno astratto sono molte. (Grado amore, odio, ...). Ma non si sa esattamente come misurarlo. Non solo fatti naturali e per misurarli si compie una distorsione. Questo errore non misurabile, n conoscibile, n si pu tener sotto controllo.
CAMPIONE:
Inferenza svolta per induzione. Campione prob: Tutti i soggetti di U/P hanno la stessa probabilit di venire estratti(caso), permettendo linferenza finale, nel momento dinferenza calcol il SEE e lo esplicito.
Campione non prob:Contrario di quello prob., Non c bisogno di calcolare il SEE. Si decide il campione a seconda del sondaggio.
TIPI DI CAMPIONAMENTO (NON PROBABILISTICI): a) CAMPIONAMENTO A VALANGA: Utile per fenomeno poco diffuso, poco confessabile(omosessualit, droghe). Intervistati forniscono altri nominativi da intervistare. Campione analizzabile per intero.
b)CAMPIONE AD ANGOLI DI STRADA: Per strada in vie affollate. Per giudizio su temi o prodotti. Idee preliminari tramite reazioni a stimoli. Idee preliminari tramite reazioni a stimoli.
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Se selezione fatta con procedimento di tipo probabilistico equiparabile a campionamento casuale sistematico.
c)CAMPIONE A TESTIMONI PRIVILEGIATI: Selezione di esperti. Risultato non generalizzabile. Obiettivo di andar in profondit riguardo al fenomeno poco conosciuto. Si pu usare come base del metodo DELPHI. Importante per costruzione di un questionario.
d)CAMPIONE PER QUOTE(MIGLIORE): Strutturalmente identico al campionamento stratificato. Popolazione suddivisa in base a caratteristiche pi importanti. Intervistato deve possedere caratteristiche base della sua quota ma la scelta di chi intervistare assolutamente arbitraria all'interno di ogni singola quota. L'intervistatore pu intervistare chi vuole. Per questa arbitrariet di fondo si tratta di un campionamento non probabilistico. Si usa perch molto economico e molto veloce. Si usa se si vogliono risultati non generalizzabili, ma specifici che possono dar spunto su diverse categorie di intervistati. Molto usate in ricerche di mercato. 1)variante: divisione basata su + rilevanti caratteristiche di popolazione, 2)variante: Divisione basata sul caratteristiche specifiche attinenti con il tema e il fenomeno considerato. (Disegno fattoriale). TIPI DI CAMPIONAMENTO (PROBABILISTICI): a) CAMPIONE CASUALE SEMPLICE: Estrazione di individui tramite l'uso di una tavola di numeri casuali. Procedura campionaria + semplice e immediata.
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Limitato perch il ricercatore deve essere preventivamente in possesso di lista completa dei soggetti appartenenti a popolazione totale (Cosa non sempre possibile).
b) CAMPIONE CASUALE SISTEMATICO: Selezione sistematica di un soggetto ogni intervallo K precedentemente stabilito. K chiamato passo di campionamento. Vantaggi: procedimento semplificato e estrazione possibile anche se l'universo ignoto. c) CAMPIONE STRATIFICATO: Pi efficiente - > minimo errore di campionamento. Suddivisione dell'universo di riferimento in strati. Poi si procede con l'estrazione di un sub-campione in modo casuale da ogni strato. Tutti i subcampioni vengono uniti poi in un campione globale. Gli strati possono anche derivare dall'incorocio di pi variabili. L'errore di campionamento minimo perch suddividendo in campioni omogenei si dovrebbe riuscire a minimizzare la varianza di risposte. Tipo proporzionale: Strati in proporzione all' universo(Se al mondo il 20% sono laureati lo strato laurea sar 20, invece lo strato non laurea sar 80). Tipo non proporzionale: Alcuni strati sovrarappresentati(troppo numerosi) e alcuni sottorappresentati(poco numerosi). Si usa quando si vuole indagare l'interno di ogni stato senza fermarsi ai risultati delle rilevazioni base, cos anche da strati poco numerosi si avranno dati precisi. d) CAMPIONE MULTI-STADIO: Poco costoso, estrazioni semplici -> molto diffuso. Usato se l'universo di grande dispersione territoriale e c' una mancanza di liste complete della popolazione del territorio. Suddivisione dell'universo in livelli generici. poi vengono estratte a imbuto unit secondarie(provincie, comuni e individui).
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Altro errore di campionamento perch l'estrazione a imbuto toglie pari opportunit agli individui d' esser estratti.
e)CAMPIONE A GRAPPOLO: Simile al multi-stadio. Nelle unit secondarie vengono intervistati tutti gli individui dell'unit. Usato quando esistono unit gi formate(es famiglie, viaggiatori di un vagone).
f)CAMPIONE TELEFONICO: Interviste telefoniche sono il modo pi diffuso per effettuare l'indagine. Selezione secondo criteri casuali. Importante per la stratificazione da attuare l'introduzione dell' elemento di fasce orarie. SCALE: Per superare il deficit di misurabilit si ricorre a tecniche di misurazione arbitrarie ma omogenee nella singola ricerca. I numeri ora assumono un senso quantitativo. SCALING: Insieme delle procedure che rendono misurabili alcune variabili. Il concetto in questione troppo astratto per essere osservato e misurato, perci si deve scomporre in due componenti principali pi facilmente misurabili. Si trova un indicatore che riesce a misurare accomunando tutte le componenti. L'atteggiamento(espressione empirica del concetto) si traduce in opinioni concrete. La sommatoria articolata di tutte le opinioni degli individui su tutti gli aspetti dell'atteggiamento e l'indicatore migliore di questo concetto. Ci costituisce l'indice l'indice complessivo. Le opinioni sono considerate le espressioni verbali dell' atteggiamento. Esse emergono in superfice e sono perci empiricamente rilevabili. SCALA SOLO-ITEM: L'intervistato si colloca all'interno di una scala graduata in riferimento ad un solo elemento(es. voto scolastico). SCALA MULTI-ITEM: L'intervistato deve fornire pi risposte a pi domande all'interno dello stesso tema scomposto nelle sue diverse componenti specifiche(es. voto laurea: sommatoria dei voti da 1 a 10 degli 11 componenti della commissione).
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SCALA LIKERT: Tecnica pi diffusa per misurare atteggiamenti di un individuo(molto semplice). Registra un livello di accordo su una serie di affermazioni. 7 livelli di accordo: disaccordo: -1,-2,-3. } neutro:0. accordo:1,2,3. } } poi si sommano i punti ottenuti.
1 PROBLEMA) Response set= tendenza dell'intervistato a replicare in modo quasi automatico alle risposte. Si risolve variando l'indirizzo delle domande, costringendo gli intervistati a riflettere sulle domande. 2 PROBLEMA) Non unidimensionalit della scala: scale funzionano bene se i loro elementi sono tutti ben collegati ad un unico concetto(alcune affermazioni forvianti) (es. fischio al giocatore nero della squadra avversaria-> indicatore dimensione diversa). 1 metodo di risoluzione: Correlazione elemento/scala= associazione forte con tematiche trattate. 2 metodo di risoluzione: Indice alfa di ceonbach= varia da 0 a 1, si basa sul livello d'associazione di tutti gli elementi della scala, se troppo basso qualcosa non va. 3 metodo di risoluzione: Analisi fattoriale= fa comprendere se le variabili si combinano correttamente in un unica dimensione. 3 PROBLEMA) Essendo una scala di tipo additivo pu accomunare individui che provengono da percorsi differenti. SCALA CON RISPOSTA A TOTALE AUTONOMIA SEMANTICA: Domande(con risposte gradite) che permettono al soggetto di rispondere anche senza conoscere alternative (es. titolo di studio/classe di reddito/classe di et). SCALA A PARZIALE AUTONOMIA SEMANTICA: Domande che permettono risposta solo conoscendo tutte le alternative. Cos son dette perch le risposte acquistano senso solo in relazione ad altre alternative. Decisione nel numero di categorie del ricercatore. SCALA AUTOANCORANTE: Intervistato si pone all'interno di una scala si cui conosce solo gli estremi (es. dai un voto da 1 a 10).
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SCALOGRAMMA GUTTMAN: Successione delle domande a difficolt semantica crescente -> intensit delle domande crese. Se si risponde si ad una domanda si deve aver risposto si anche alle precedenti. Scala di tipo cumulativo: Indice rappresentato da gradino in cui l'intervistato si ferma.
TERMOMETRO DEI SENTIMENTI: Viene presentato all' intervistato un oggetto di studio rispetto a cui egli dovr esprimere un giudizio all'interno di una scala di valori dichiarati nella formulazione della domanda. TERMOMETRO: Nei primi usi era usata un' immagine di termometro, valori elevati(caldi): sentimenti positivi; valori bassi(freddi): sentimenti negativi.
ANALISI DELLA VARIANZA: Procedura statistica detta anova che indaga le relazioni esistenti tra variabili categoriali e cardinali. ANOVA: Analisi sia descrittiva che esplicativa(casuale). Relazione tra variabili cardinali o quasi cardinali(dipendente) e categoriali(indipendente) es. relazione tra voto esame(Q.C.) e genere M/F(CAT.) Divido il campione in M e F e indago i voti MASCHI-PREPARATI -> M(18-20-18-19-20-21) F(28-29-27-30-28-27) 1) Il voto ha la sua varianza interna Casi limite: Vm=0 es. tutti M=18 Vf=0 es. tutte F=30 2) Poi c' la varianza tra un gruppo e l'altro 18 <-> 30. Varianza totale SSy=SSw(whit in)+SSb(beetwen) -> formula analisi della varianza In questo caso Vm e Vf=0 si azzera SSw e posso supporre che il voto dipenda dal genere. In questo caso pi sar alta SSb pi la relazione forte tra le due variabili. (eta)2 = % di varianza spiegata e indotta dalla variabile categoriale. Formula=SSb(Varianza b)/SSy(Varianza tot.) -> Valore che va da 0 a 100. In questo caso il 100% (Il genere conta il 100% per la performance universitaria)
TAVOLE DI CONTINGENZA: Analisi sia descrittiva che esplicativa (casuale) Relazioni tra variabili CAT(X1) e CAT(X2). Operazione Recode(ricodifica)= Trasforma le variabili considerate a seconda degli obiettivi di analisi. Si pu ricodificare una variabile in una pi bassa nell' ordinamento. 27
1) Cardinali di Misurazione 2)Cardinali di Conteggio 3)Quasi Cardinali 4)Categoriali Ordinali 5)Categoriali Nominali Es. Tempo variabile cardinale di misurazione --ricodifico--> variabile categoriale ordinale. Posso usare questo dato per inserirlo nell'analisi ->Tabelle di contingenza. Es. Cerco la relazione tra genere M/F(Categoriale nominale X1) e titolo di studio Alto/Basso(Categoriale ordinale X2). Intervista a 100 casi 50A - 50B - 50M - 50F 1) Ipotesi nulla (no relazione tra X1 e X2) stesso n in tutte le caselle, valori attesi(expected).
Per stabilire se vi una relazione tra le 2 variabili-> valuto la differenza tra valori osservati(O) e attesi(A) per ogni casella. O-A=* Pi i valori sono alti pi la relazione forte tra le variabili.
Poi si valuta la sommatoria degli scarti al quadrato (O-A)2 --> In questo caso il n elevato--> forte relazione. 28
debole relazione.
CORRELAZIONE: Analisi descrittiva : descrive come variano 2 varibili, indaga variabili numeriche in senso stretto (card., quasi card.), analisi bivariata. 3 Caratteristiche: Intensit(Forte, Nulla, Debole), Positivit(Positiva, Negativa), Significativit(Possibilit di inferenza sull'intera popolazione) r=coefficiente di correlazione, misura sintetica del livello di correlazione tra 2 variabili, varia tra -1 e +1. r=-1(forte negativa), r=-0,2(debole negativa), r=+0,2(debole positiva), r=+1(forte positiva) 1) caso limite r=+1(max), tutti i punti fanno parte della retta di regressione, al crescere di x cresce y, la relazione forte e positiva. 2)caso limite r=-1(min), tutti i punti fanno parte della retta di regressione, al crescere di x decresce y, la relazione forte e negativa. 3)caso limite r=0(max debolezza), Al crescere di x, y cresce o decresce senza criterio, la relazione nulla, la retta di regressione parallela all' asse delle x.
REGRESSIONE: Analisi esplicativa(causale)= indaga quanto X(indipendente) causa Y(dipendente) e quanto forte il suo potere su di essa. Gerarchie causa-effetto. Si cerca la miglior retta interpolante(che passi per pi punti del grafico di dispersione) detta retta di regressione. Si minimizza la distanza di tutti i punti dalla retta. Pi i punti sono vicini alla retta pi la relazione causale forte Residui= distanze dei punti alla retta, essi manifestano l' incapacit della retta di regressione di passare per tutti i punti del grafico. FIT BUONO= Pochi residui, vicinanza dei punti alla retta. FITNESS= Capacit della retta di toccare i punti. Se i residui sono alti la relazione debole. Se i residui sono bassi la relazione forte. 29
Formula= Y= X+(e)->residui Varianza Y(SSy)= data dalla varianza di X(variabile indipendente) e dal residui, ovvero la varianza di Y non dovuta alla varianza di X. Obiettivo finale= predire relazioni tra fenomeni nel concreto. R2=Indice sintetico, indice di bont della regression, cio quanto la variabile indipendente X incide sulla varianza totale di Y. ANALISI MULTIVARIATA(REGRESSIONE): Es. Y=X+e Y=Voto universitario. X1=N ore di studio(40%). X2=Q.I.(30%). X3=Ore di frequenza(15%). X4=... ---------------------------> Continua aggiunta di variabili per spiegare meglio la relazione ed in futuro prevederlo meglio. Si procede cos finche non si raggiunge il 100%, avendo cos una regressione perfetta. VARIABILI: Le variabili non sono tutte uguali, vi una diversa classificazione: VARIABILI CATEGORIALI: Qualitative, frutto di una classificazione, non hanno un' espressione numerica naturale, no misurazione, solo classificazione. Es. M/F BUONO/CATTIVO POP/ROCK. a. NATURALE: Caratteristica ascrittiva (data della nascita, natura), Es. Luogo di nascita, genere. b. ARTIFICIALE:Classificazione non naturale, decisa dal ricercatore. Decide il n delle possibili categorie della sua ricerca. Es. Tifo squadra di calcio: Milan, Inter, Juve, ... Genere musicale: Pop, Rock, Rap, ... c. CARDINALI: Variabili ordinabili per valore. Es. Reddito, Titolo di studio. d. NOMINALI: Differenza data solo dallo stato stesso, stati diversi, ma uguale valore. Es. Genere M/F - Tifo - Preferenze musicali. 30
VARIABILI CARDINALI: Si possono misurare con numeri naturali; Hanno significati quantitativi numerici di facile comprensione. Es. Tempo, Altezza, Larghezza. a. VARIABILI DI CONTEGGIO: Determinate dalla conta, variabili discrete (Non decimali ma intere). b. VARIABILI DI MISURAZIONE: Date dalla misurazione, non discrete. Es. Altezza - Lunghezza.
VARIABILI QUASI CARDINALI: Variabili ibride n categoriali n cardinali, si deve specificare una scala convenzionale per misurarle. Non vi quindi una misurazione standard, ma la si crea artificialmente. Es. Voto esame - Quoziente intellettivo.
VARIABILI SFUOCATE (FUZZY): Misura il livello di una variabile, di una caratteristica. Es. Livello di fede - Livello di femminilit, nonostante stesso genere.
VARIABILE DICOTOMICA (NOMINALE): Assume solo 2 valori. Es. Genere M/F - SI/NO: a. VARIABILE DUMMY: Variabile dicotomica solo con valori 0 e 1. Si usa per discriminare tra coloro che hanno fatto qualcosa. Es. ON(inverno)/OFF(estate) ---> stagionalit. Es. Hai votato ON: si--> si prosegue con domande, OFF: no--> stop! non in possesso di quella propriet.
Y(EFFETTO) (variabili che non devono essere spiegate) Z ---> Viene condizionata o condiziona le altra variabili.
3. INTERVENIENTE
RELAZIONI TRA 2 O PIU' VARIABILI: 1. DIRETTA: X causa direttamente Y Es. Caduta sasso dipende dalla gravit. 2. INDIRETTA: 3 passaggi: X causa Z che causa a sua volta Y. 3. SPURIA: Relazione determinata dalla variabile Z che causa sia si X e Y, ma tra X e Y non vi rapporto. 31
Es. Poca urbanizzazione: alto n di cicogne e alto n di bambini, ma tra il n di cicogne e il n di bambini non c' relazione. 4. SOPPRESSA: Contrario della spuria. Ci si aspetta uuna forte relazione tra 2 variabili X e Y ma non appare perch interviene una variabile Z che annulla il rapporto che esiste. Es. X= ricordo chiaro Y= lontananza tempo. Ipotesi= ricordo pi lontano meno chiaro. Studio= caratteristiche pazienti influiscono sui dati Pazienti estroversi= ricordo normale. Pazienti introversi= Ricordi lontani e dolorosi pi vivi e chiari. Questo pu far cambiare i risultati dello studio. TIPI DI ANALISI: 1. ANALISI MONOVARIATA: Considero una variabile per volta Es. Media universitaria. 2. ANALISI BIVARIATA: Considero due variabili Es. Correlazione e regressione semplice. 3. ANALISI MULTIVARIATA: Considero tre o pi variabili. Es. Analis fattoriale. CLASSIFICAZIONE: La classificazione da luogo a variabili di tipo categoriale. La classificazione ha 3 significati --> 3 procedure. 1. Suddividere teoricamente un concetto generale in tanti elementi, segmenti teorici. Es. Quanto amo?odio? nulla, poco, abbastanza, molto, moltissimo. 2. Individuare specificamente in quanti e quali segmenti suddividere il tutto.(ARBITRARIETA'). 3. Assegnare a ciascun elemento studiato un posizionamento. Ogni volta che si decide quale misurazione dare ad una variabile opero il procedimento soprastante. Un percorso classificatorio pu portare a classi non ordinabili. Es. Tipo film, Squadra del cuore, Professione. Ma anche le variabili nominali possono essere ordinate in base a criteri arbitrabili. 32
TRE REGOLE PER LA CLASSIFICAZIONE: 1. ESCLUSIVITA' DELLE CATEGORIE: Ogni classificazione deve prevedere tutti i possibili stati, tutti i soggetti analizzati devono trovare la classificazione. 2. MUTUA ESCLUSIVITA': Un soggetto pu appertenere solo ed esclusivamente ad una sola categoria. 3. PRINCIPIO DI DIVSIONE: Suddivisione in categorie seguendo un solo criterio di divisione ed eventualmente esplicitarlo.
SUDDIVISIONE ANALISI STATISTICHE: 1) ANALISI DESCRITTIVE: OBIETTIVO: Descrizione di una variabile; Descrizione di relazioni esistenti tra variabili. PROCEDIMENTO TIPICO: Correlazione--> descrive il tipo di relazione tra 2 variabili. 2) ANALISI ESPLICATIVA: OBITTIVO: Indaga se vi un rapporto di causa-effetto e quanto importanre. Es. Vi un rapporto tra reddito e titolo di studi? Se si quanto incide? PROCEDIMENTO TIPICO: Regressione: procedura che indica quanto una variabile incide nei confronti di un' altra. IMPO: Variabili X1 e X2: Non esistono procedure per indicare cosa sia X o Y, n causa o effetto. Ci stabilito dal ricercatore senza suggerimenti statistici. 3) ANALISI INTERPRETATIVA: OBIETTIVO: Interpretare le relazioni esistenti tra le variabili studiate. PROCEDIMENTO TIPICO: Analisi fattoriale---> Q.I. frutto di analisi fattoriale. DOMANDA: Vi una relazione esistente tra le variabili oggetto di studio?
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