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RICERCA INTERPRETATIVA

Proprio perché il ricercatore condivide la stessa natura dei soggetti studiati, non vi può essere separazione
tra osservatore e realtà osservata. La ricerca deve quindi puntare a comprendere i fatti umano, più che a
spiegarli sulla base di un’interazione di fattori, come è possibile fare con i fatti fisico-naturali. Il processo di
comprensione è possibile proprio perché il ricercatore condivide la stessa natura dei soggetti che studia è,
questo è l’assunto implicito in questa posizione, la natura umana è sempre la stessa per tutti i soggetti.

Questa strategia di ricerca viene denominata ricerca interpretativa, qualitativa, umanistica. I suoi punti
peculiari sono lo studio del fatto educativo nella sua globalità, la non focalizzazione sui singoli fattori ma
sull’effetto globale che essi hanno sul soggetto, rilevabile mediante tecniche di raccolta dei dati quali
l’intervista con basso grado di strutturazione, il colloquio, l’osservazione dei documenti

Intervista: scambio verbale tra due o più persone nella quale un esperto cerca, ponendo domande più o
meno rigidamente prefissate, di raccogliere informazioni su dati personali, comportamenti, opinioni e
atteggiamenti di un soggetto su un particolare tema

Colloquio: simile all’intervista ma differisce da essa per la motivazione. Nell’intervista la motivazione è


estrinseca nel colloquio è intrinseca perché l’intervistato ha un interesse specifico a stabilire l’interazione
con l’intervistatore che desidera aiutare l’intervistato

Osservazione: forma di rilevazione finalizzata all’esplorazione/conoscenza di un determinato fenomeno e


consiste nella descrizione il più possibile fedele e completa delle caratteristiche di un particolare evento,
comportamento o situazione e delle condizioni in cui si verifica. La ricerca interpretativa utilizza perlopiù
l’osservazione non strutturata, di tipo etnografico

Analisi dei documenti: i documenti, personali o collettivi, sono importanti fonti informazioni sulla realtà
educativa sotto esame

La ricerca interpretativa non offre procedure di ricerca predefinite a priori ma indicazioni operative, consigli
sugli atteggiamenti da mantenere, disposizioni di fondo con cui l’intervistatore o l’osservatore possono
accostarsi alla rilevazione e all’interpretazione dei dati, utili per ottenere della situazione sotto esame il
massimo possibile di informazione e senza che questa sia affetta da distorsioni imputabili al processo

La raccolta di evidenza empirica può mettere in discussione e ristrutturare il quadro teorico del ricercatore

Il ricercatore può partire da ipotesi esplicite, se il suo intento è confermativo, come nell’osservazione e
nell’intervista semi strutturate, dove le ipotesi sono insite nella scaletta che definisce quali dati devono
essere raccolti

La definizione operativa non comprende regole per la costruzione di variabili, ma semplicemente regole di
rilevazione

Non si parla di rappresentatività della popolazione date le finalità idiografiche e non nomotetiche di questo
tipo di ricerca, ma di requisiti di trasferibilità (condizioni che se soddisfatte consentono di trasferire i
risultati della ricerca ad altri contesti

Il ricercatore si orienterà verso tecniche che forniscono dati meno strutturati, quali l’intervista o
l’osservazione semi strutturate o libere, e gli strumenti utilizzati saranno scaletti di intervista o griglie di
osservazione
Le tecniche di analisi dei dati sono volte a facilitare il processo di comprensione delle azioni dei soggetti,
messo in atto dal ricercatore

Il ricercatore potrà stilare un rapporto di ricerca e mettere così l’esperienza acquisita a disposizione
dell’intera comunità scientifica

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