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METODOLOGIA DELLA

2011/12
accademico
Anno
RICERCA SOCIALE
PROF.SSA ENRICA AMATURO
LA COSTRUZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE EMPIRICA
LA COSTRUZIONE DELLA BASE EMPIRICA

Sistematizzazione delle
tecniche di raccolta
per la discesa sul
campo in base a:

b) il grado di
c) il modo in cui
formalizzazione della
vengono ottenuti, vale
a) il tipo di dati e la situazione in cui essi
a dire il tipo di azione
loro diversa vengono prodotti, che
che si mette in atto:
strutturazione, implica anche il livello
osservare, interrogare,
di intrusività degli
leggere.
strumenti utilizzati,
GRADO DI FORMALIZZAZIONE

Dipende dai diversi stili di


indagine.
In inchieste ed esperimenti le
variabili devono essere
accuratamente specificate prima del
Nella ricerca etnografica il grado di
lavoro di campo e ciò implica un
strutturazione preliminare del
grado molto elevato di strutturazione
processo di raccolta è piuttosto
del processo di raccolta delle
debole, e la definizione delle variabili
informazioni, per quanto riguarda sia
e del materiale da raccogliere si
ciò che deve essere raccolto e
costruisce nel processo di interazione
registrato, sia i vincoli che vengono
tra ricercatore e attori sociali.
posti alla risposta dei soggetti
coinvolti nell’indagine o
nell’esperimento.
IL CONTINUUM DA ESPERIMENTO A
OSSERVAZIONE PARTECIPANTE

Inchiesta:
Stile etnografico:
i soggetti vengono interrogati
contatto diretta tra
con uno strumento
Esperimenti: ricercatore e attori sociali
standardizzato, il questionario,
oggetto di studio entrando a
estrema formalizzazione, l’interazione tra ricercatore e
far parte del loro contesto e
impossibilità di «cambi di soggetto studiato è limitata
partecipando attivamente
rotta», ricerca di oggettività alla situazione di intervista,
alle loro interazioni, il
tipica dell’approccio elevata strutturazione di
ricercatore divine parte
neopositivista, azzeramento variabili e modalità di risposta
integrante della costruzione
del ruolo del ricercatore e che garantiscano
dei dati empirici in un
della sua influenza sui risultati. un’oggettività legata a
approccio interpretativista e
validità ed attendibilità delle
nell’ottica dell’osservazione
procedure di definizione
partecipante.
operativa.
L’EFFETTO FEED-BACK

Effetti di perturbazione tanto


Nella conoscenza scientifica più forti quanto più intrusive
bisogna considerare la sono le tecniche di raccolta
possibilità che i fenomeni dati utilizzate dal ricercatore.
studiati si modifichino in Tutte le tecniche ne sono più
conseguenza del processo di o meno affette, gli
osservazione . Nelle scienze esperimenti per la situazione
sociali si parla di feed-back: da laboratorio, l’osservazione
reazione del soggetto per il per la presenza del
solo fatto di essere sottoposto ricercatore, l’inchiesta e in
a procedure sperimentali o generale le tecniche basate
di entrare in interazione con su intervista per il fatto stesso
un intervistatore o un di creare una situazione di
osservatore. interazione mediata da
intervista.
TECNICHE INTRUSIVE E TECNICHE
NON INTRUSIVE

Tecniche intrusive:
• poggiano sulla presenza del
ricercatore e su una sua diretta
azione di ricerca (esperimento,
inchiesta, osservazione).

Tecniche non intrusive:


• si prefiggono di raccogliere
informazioni senza il contributo di
singoli individui o gruppi, evitando
ogni contatto diretto e ricorrendo
invece all’analisi di tracce fisiche,
documenti, fonti statistiche.
ARTICOLAZIONE DELLA
CLASSIFICAZIONE: L’AZIONE MESSA IN
ATTO PER OTTENERE INFORMAZIONI
Interrogare Osservare Leggere
LO SVILUPPO DELLE TECNICHE NON
INTRUSIVE

Il concetto di intrusività viene introdotto nelle scienze


sociali a metà degli anni Sessanta da quattro
ricercatori americani, Eugene Webb, Donald
Campbell, Richard Schwartz e Lee Sechrest con
Unobtrusive Measures: Non-Reactive Research in the
Social Sciences (1966), una critica serrata
all’operazionalismo (dottrina filosofica che definisce i
concetti unicamente sulla base delle procedure
utilizzate per osservarli) a favore delle tecniche non
intrusive, non in sostituzione di quelle intrusive ma
come complementari ad esse.
LA RICERCA: I DISOCCUPATI DI
MARIENTHAL, JAHODA, LAZARSFELD,
ZEISEL, 1975

Indagine svolta tra 1931-1932 sui disoccupati di Marienthal

Obiettivo: studiare la disoccupazione in tutti i modi possibili, sia in modo


quantitativo, attraverso dati statistici, sia in modo qualitativo, attraverso interviste,
osservazione e analisi di documenti personali.

Risultato principale: l’uso di tecniche intrusive come intervista e osservazione partecipante, e


non intrusive come l’analisi del contenuto dei documenti personali e dei giornali dell’epoca,
congiuntamente all’uso degli archivi amministrativi per la ricostruzione del contesto in cui la
disoccupazione degli abitanti di Marienthal si veniva a creare, aiuta a studiare uno stesso
fenomeno sotto numerose angolature, in modo da definirne in maniera precisa i contorni.
TECNICHE NON INTRUSIVE E
REATTIVITÀ

L’uso di tecniche non intrusive prevede che si


raccolgano dati con mezzi che non
comportano un contatto tra ricercatore e
oggetto di studio ovvero senza che ci sia
consapevolezza da parte dell’oggetto della
ricerca di essere tale, pertanto tali tecniche
sono definite non reattive (esempio: recuperare
dati sullo stato civile direttamente dalle
anagrafi senza interrogare i singoli soggetti).
LA RICERCA: L’EFFETTO HAWTHORNE

La reattività è rilevabile anche nelle tecniche di


osservazione e esperimento.

1930 fabbrica di Hawthorne della Western Electric Company:


esperimenti sulla relazione tra le condizioni del luogo di lavoro e
i livelli di produttività, Mayo, 1933, Roethlisberger, Dickson, 1939.

Obiettivo: studiare effetti dell’illuminazione del luogo di lavoro sulla


produttività.

Evidenza: la produzione aumenta sia se l’illuminazione aumentava, sia


se diminuiva.

Risultato inatteso: semplicemente con la loro presenza, i ricercatori osservando


potevano inconsapevolmente distorcere i risultati della loro ricerca poiché si rileva
che i lavoratori non rispondevano al cambiamento dell’intensità dell’illuminazione,
ma al desiderio di non deludere gli sperimentatori e l’azienda.
I VANTAGGI E GLI SVANTAGGI DELLE
TECNICHE NON INTRUSIVE

Vantaggi: Svantaggi:

• Mancato contatto e influenza • Le informazioni originali,


che ne deriva tra ricercatore e soprattutto nel caso dei
soggetto analizzato. documenti personali o pubblici e
• Relativa facilità di accesso e nel caso degli archivi, possono
costi contenuti dei dati prodotti. essere distorte al fine di
nascondere alcune informazioni
all’esterno.
• L’informazione prodotta
attraverso le tecniche non
intrusive è frutto dell’esclusiva
elaborazione del ricercatore,
senza che vi sia alcun riscontro
da parte della soggettività
osservata.
LE TECNICHE NON INTRUSIVE: LA
CLASSIFICAZIONE DI WEBB

Tipologia passiva:

•Tracce fisiche
•Osservazione semplice
•Uso di archivi

Rielaborazione tipologia attiva:

•Tracce effimere e tracce fisiche in situ


•Dati «trovati» (osservazione)
•Dati «recuperati» (archivi, documenti)
OSSERVARE: ANALISI DELLE TRACCE

Le tracce •sono i segni che rimangono del passaggio di una


cultura, generati senza che il produttore sappia che

fisiche saranno utilizzati successivamente per motivi di


ricerca.

Vantaggio: •non ha alcuna reattività.

•Tracce erosive, riguardano ciò che rimane


dell’attività di una certa popolazione che consuma

Distinzioni: in modo selettivo certi oggetti;


•Tracce consolidate, segni e oggetti che resistono nel
tempo e permettono di sviluppare considerazioni
sulle persone che li hanno generati.
LA RICERCA: LA GARBOLOGY

Analisi della spazzatura realizzata per la prima


volta nel 1973 nell’università dell’Arizona da
William Rathje.

Consiste nell’analizzare i rifiuti al fine di formulare alcune


ipotesi riguardo agli stili di vita di coloro che li depositano.

Efficace ogniqualvolta si indaghino tematiche sensibili e


comportamenti che gli individui oggetto di indagine tendono a
minimizzare per ragioni di accettabilità sociale delle risposte
(esempio: analisi delle abitudini di consumo di alcool).

Limiti: molto difficile formulare delle ipotesi corrette riguardo agli stili di vita
per intervento fattori esterni (raccolta differenziata, collezionismo, etc.)
OSSERVAZIONE SEMPLICE O
PERISCOPICA

Situazione in cui l’osservatore non ha


controllo sul comportamento dei
soggetti osservati e gioca un ruolo
passivo nel contesto di ricerca, non
interviene nella produzione del
materiale empirico, ma si affida a ciò
che vede per registrare il
comportamento altrui.
LA RICERCA: TOSSICODIPENDENTI
AD AVELLINO

Studio sulla tossicodipendenza, Aragona (Zaccaria, 2004), Comune di Avellino:

Prima fase: ricognizione del contesto - gli osservatori non interagivano con
l’ambiente circostante, ma registravano a distanza le caratteristiche dei luoghi
al fine di costruire a posteriori un indice di rischio che indicasse al ricercatore gli
spazi urbani che per le loro caratteristiche di luoghi isolati e bui potevano con
maggiore probabilità essere scelti come luogo di ritrovo da soggetti che
cercano di nascondersi, come i tossicodipendenti.

Seconda fase: aggancio dei tossicodipendenti nelle zone con indice di rischio più
elevato.
LEGGERE: I DOCUMENTI

Gli uomini nel corso della loro vita Prima


producono una gran mole di documenti, distinzione(Cardano,
testimonianza del loro passaggio 2003; Arosio, 2010):
(appunti personali, ricevute, fotografie,
testi delle canzoni, documenti
amministrativi, etc.), possibilità che si
amplifica con lo sviluppo della reta (sia
per l’archiviazione che per la diffusione).
documenti non segnici
prodotti per finalità
diverse dalla
documenti segnici creati
comunicazione (edifici,
con lo scopo esplicito di
abiti, macchinari,
trasmettere un
accessori) ma che
messaggio,
trasmettono
indirettamente
informazioni.
UN’ULTERIORE DISTINZIONE

Documenti personali: prodotti dagli individui a scopo privato e costituiscono


«espressione di una esperienza del reale e della sua soggettività» (Bichi, 2004, p. 97).

• esempi classici: autobiografie, lettere, diari, appunti, foto di famiglia, etc.


• esempi in rete: siti personali, blog, forum di discussione e album on line.
• ricerca: il Contadino polacco in Europa e in America di Thomas e Znaniecki (1918-
1920)

Documenti istituzionali: prodotti da gruppi e istituzioni nel corso della loro attività, spesso
raccolti da enti maggiori (Stato) che li diffondono sotto forma di statistiche ufficiali.

• esempi: contratti, offerte di lavoro, bilanci, documenti di identità, verbali di riunioni,


sentenze di tribunali etc.

Prodotti culturali e mediatici: materiale documentario sulla società prodotto per


l’indagine di fenomeni culturali (si pensi allo studio di Propp sulla fiaba popolare russa)
o realizzato dal sistema dei mezzi di comunicazione di massa tradizionali e non
(stampa, radio, tv, ma anche internet).
L’ANALISI DEL CONTENUTO

Tecnica per la scomposizione di qualunque


tipo di messaggio – generalmente
proveniente da mezzi di comunicazione di
massa – in elementi costitutivi più semplici,
di cui è possibile calcolare la ricorrenza
anche in vista di ulteriori elaborazioni,
eventualmente dopo procedimenti di
classificazione in sistemi opportuni di
categorie (Amaturo, 1993).
LA RICERCA: LA PUBBLICITÀ SULLA
STAMPA FEMMINILE

Amaturo, Ragone, 1980;


Buonanno, 1983

Analisi di 5000 annunci classificati per ambienti


in cui appaiono personaggi femminili e ruolo
che ricoprono.

Evidenza empirica: al di là dell’idea allora dominante di una


comunicazione di massa indistinta che tendeva a omologare il
pubblico dei consumatori, i messaggi fossero in realtà fortemente
differenziati in base al ceto sociale delle destinatarie e
proponessero modelli di donna molto diversi tra loro, identificabili
attraverso costellazioni di prodotti e stili di consumo a essi associati.
CENNI STORICI SULL’ANALISI DEL
CONTENUTO
Berelson 1952: «una tecnica di ricerca per la descrizione obiettiva, sistematica e quantitativa del
contenuto manifesto della comunicazione», l’oggetto di indagine è il singolo elemento comunicato
e l’ambito è quello dell’approccio survey o sondaggio, portandola ad essere considerata
l’equivalente dell’inchiesta nello studio documentario (Bailey, 1982).

Boom negli Stati Uniti nel periodo tra le due guerre con studi sulla propaganda e la comunicazione
politica, ma il successo lo ottiene anche in campi diversi (antropologia con studi di folklore, ma
anche in letteratura, politica, psicologia).

Anni sessanta critiche serrate dei linguisti e semiotici per l’impossibilità di recuperare l’unitarietà dei
significati veicolati dai messaggi tramite un’analisi per elementi singolarmente presi.

Sviluppo dell’approccio qualitativo basato su prospettiva ermeneutica-interpretativa e


contemporaneo sviluppo di informatica e software che per contro garantivano la possibilità di
analizzare una gran mole di informazioni.

Attualmente si può intendere per analisi del contenuto un insieme di metodi che sono orientati al
controllo di determinate ipotesi su fatti di comunicazione (emittenti, messaggi, destinatari e loro
relazioni) e che a tale scopo utilizzano procedure di scomposizione analitica e di classificazione,
normalmente a destinazione statistica, di testi e di altri insiemi simbolici»(Rositi, 1988).
COME PROCEDERE: SCOMPOSIZIONE
E CLASSIFICAZIONE

L’analisi del contenuto consiste nella scomposizione dell’unità


comunicativa che si vuole analizzare (testo scritto, trascrizione
di intervista, conversazione, parlato spontaneo, messaggio
pubblicitario, ma anche trasmissione televisiva, film o altro) in
elementi più semplici. Scomposizione effettuata in modo
sistematico, utilizzando criteri espliciti e standardizzati, da
applicare all’intera unità in oggetto. Successivamente si
procederà alla classificazione degli elementi individuati in un
sistema di categorie, da trasformare in variabili categoriali od
ordinali per poterle sottoporre a trattamenti statistici di vario
tipo.
LE FASI

b) l’importanza da
attribuire ai cosiddetti
elementi esterni alla
a) la selezione delle
comunicazione (come
unità comunicative
lo spazio e il rilievo
da esaminare
grafico concesso a un
(campionamento);
messaggio a stampa,
o il tempo destinatogli
in radio o TV);

d) la creazione del
c) la scelta del livello
sistema di categorie
di scomposizione;
per la classificazione.
LA CLASSIFICAZIONE

Unità di classificazione:
•elementi significativi ai fini del controllo delle ipotesi formulate (parole, frasi, paragrafi,
interi testi etc.).

Unità di contesto:
•elementi che attengono al campo di comunicazione che contiene l’elemento più
piccolo scelto come unità di classificazione (ad esempio per le parole potranno essere
frasi, paragrafi, testi).

Regole per la classificazione:


•esaustività dell’insieme delle categorie (ogni caso deve poter essere attribuito a una
classe),
•mutua esclusività (ogni unità deve cadere in una e una sola categoria),
•unicità del fundamentum divisionis (l’attribuzione deve basarsi su un unico criterio).

Limiti:
•le operazioni di codifica sono eseguite in genere da più analisti

Possibile risoluzione:
•analisi automatica dei testi ed analisi delle corrispondenze lessicali.
LA RICERCA: ELEZIONI 2011
DEL SINDACO DI NAPOLI
Gruppo di studenti della Facoltà di Sociologia della Università di Napoli Federico II

Obiettivo:
• Monitoraggio della campagna comunicativa su YouTube dei candidati a Sindaco di Napoli.
Due unità comunicative:
• i canali ufficiali YouTube di quattro candidati a sindaco (Lettieri, Morcone, De Magistris e Fico);
• i video caricati su questi canali ufficiali.
Criterio di selezione dei candidati a sindaco:
• intenzioni di voto rilevate nella fase di pre-campagna elettorale dall’istituto di sondaggi SWG7.
Critero di selezione dei video:
• data di pubblicazione.
Unità di classificazione per i canali:
• caratteristiche generali, struttura e alla grafica, impostazioni del profilo e feedback degli utenti.
Unità di classificazione per i video:
• Caratteristiche generali, statistiche video, partecipazione degli utenti, caratteristiche tecniche, stile video, persone
interagenti nel video, contenuto video, comunicazione verbale, comunicazione non verbale.
Unità di contesto:
• web 2.0.
Due distinte schede di rilevazione, una per ciascuna unità comunicativa.

Risultati emersi:
• definizione dei differenti stili di comunicazione politica dei candidati e loro profili di utilizzo della piattaforma web; i
candidati a sindaco abbiano faticato a capire le nuove dinamiche di relazione con gli utenti della rete, e
abbiano piuttosto trasferito la vecchia logica delle comunicazioni di massa su nuovi media.
LE TENDENZE PIÙ RECENTI
NELL’ANALISI DEI DOCUMENTI

L’analisi del Con l’esplosione del


contenuto diviene un web 2.0 nascono:
approccio ibrido tra • l’approccio dinamico
qualità e quantità. • l’approccio relazionale
LEGGERE: L’INFORMAZIONE
STATISTICA

Dati amministrativi: Le survey: hanno


hanno scopi scopi conoscitivi e
gestionali e sono dati quindi una maggiore
rigidi, non si prestano portata informativa
I censimenti: indagini
a ogni uso perché il che le rende più
totali che perseguono
loro contenuto adatte, soft, a
sia obiettivi gestionali
informativo è scarno, soddisfare gli obiettivi
che conoscitivi.
ma sono esaustivi, dei ricercatori sociali.
cioè ricoprono l’intera Concetto di non
popolazione di intrusività di secondo
riferimento. livello (Delli Zotti, 2004)
I DATI AMMINISTRATIVI

Sono quelli presenti nei registri di enti pubblici (anagrafi


comunali) e meno (Telecom, Aci, Camera di Commercio).

I social science data archives


Le anagrafi comunali sono
sono banche dati ovvero
fondamentali per la ricerca
sistemi di organizzazione e
sociale in quanto consentono:
diffusione delle informazioni
la ricostruzione della struttura
Gli archivi di Stato hanno il attraverso supporti informatici
della popolazione per singoli
compito della conservazione che contengono dati
e famiglie, la struttura per
della memoria storica e organizzati in forma matriciale
età, informazioni su natalità,
amministrativa del nostro (il più grande è antico in
mortalità e nuzialità, i bilanci
Paese. Molto usati in storia, Michigan, a seguire Colonia in
demografici, i principali
antropologia e scienza Germania, Essex in Inghilterra,
rapporti statistici (tasso di
politica. fino all’Italia con l’Archivio
attività, tasso di vecchiaia, di
Dati e Programmi per le
dipendenza), analisi dei
Scienze Sociali, Adpss-
bisogni della popolazione, liste
sociodata, di Milano-
di campionamento.
Bicocca).
VANTAGGI E LIMITI DELL’UTILIZZO
DI DATI AMMINISTRATIVI

• analizzare e descrivere gli aspetti strutturali


Vantaggi: dell’intera popolazione;
• consentono comparazioni spazio temporali,

• il ricorso a questi dati è hard, rigido e complicato,


• essendo raccolti per altre finalità, questi dati
Limiti: possono non soddisfare completamente le
esigenze del ricercatore,
• eventuali problematiche di accesso.
I CENSIMENTI

Il Censimento della Popolazione e delle Abitazioni


• è una rilevazione statistica che ha come obiettivo il conteggio di tutta la
popolazione residente sul territorio italiano; insieme al Censimento dell’Agricoltura e
al Censimento dell’Industria e dei Servizi rappresenta l’attività di raccolta pubblica
di dati più onerosa e complessa della statistica ufficiale.
• Fornisce informazioni a un elevato dettaglio territoriale sulle principali caratteristiche
socio-demografiche della popolazione residente e sulle caratteristiche del
patrimonio abitativo.
• È utile a tutti i livelli di governo nella presa di decisioni ma anche a tutti gli enti che
necessitino di fare indagini conoscitive e programmazione.
• Il primo fu realizzato nel 1861, l’ultimo, il 15°, nel 2011, con cadenza decennale.

Vantaggi:
• esaustività, aggiornamento delle liste della popolazione.

Svantaggi:
• costi, tempi di rilevazione, tempi di diffusione dei risultati.
ALTRI CENSIMENTI

• fornisce dati su forma giuridica, struttura


organizzativa, tipo di assetto sociale, dimensione
Censimento delle economica e settori di attività delle imprese non-
istituzioni no profit: profit, sempre più consistente dati i cambiamenti
amministrativi e gli affidamenti a queste di aree
dell’assistenza sociale.

Indagine censuaria
sugli interventi e i • l’unità di rilevazione è costituita da territori e le
servizi sociali dei informazioni raccolte sono articolate in sette
Comuni singoli e aree di utenza dei servizi: famiglia e minori,
sulla spesa disabili, dipendenze, anziani, immigrati, disagio
adulti, multiutenza.
sostenuta dai
Comuni per i servizi:
LE SURVEY

Tra le tecniche non intrusive


rientrano le inchieste Elemento di
campionarie realizzate dagli differenza di alcuni
enti pubblici i cui dati godono specifici tipi di survey
Vantaggio: l’analisi
di una non intrusività di con le inchieste
diacronica o analisi
secondo livello in quanto il campionarie è
delle serie temporali,
ricercatore che li utilizza è l’avere come unità
che permette al
rimosso dall’insieme delle d’analisi il territorio
ricercatore di
interazioni e degli eventi che li (nazioni, regioni,
seguire l’evoluzione
hanno prodotti, i materiali province, comuni
di un fenomeno per
preesistono, e il problema della ecc.) piuttosto che
archi temporali
reattività si colloca alla fonte, l’individuo, l’unità di
rilevamento e di anche molto lunghi.
al momento in cui il dato viene
raccolto attraverso analisi non
l’interrogazione diretta dei coincidono.
soggetti.
I SISTEMI INFORMATIVI

I sistemi informativi rappresentano dei «giacimenti informativi»


alimentati da più fonti (elaborazione di dati amministrativi,
archivi e survey), utilizzabili non singolarmente, ma in modo
interagente e integrato. Sono una nuova architettura nella
circolazione dei dati e nascono in virtù dei nuovi bisogni
conoscitivi, e con l’ausilio di internet e delle nuove tecnologie.

L’Istat ha realizzato un numero consistente di sistemi


informativi integrati che coprono le principali tematiche
demografiche e sociali direttamente disponibili su internet e
quindi accessibili a tutti. Tra i tanti il sistema informativo sulla
disabilità.
I TIPI DI SURVEY

Sistema delle Indagini Multiscopo:


•si articola su sette indagini che coprono i più importanti temi di rilevanza sociale (Aspetti della
Vita Quotidiana – annuale-, turismo – trimestrale- e cinque indagini tematiche, condizioni di
salute e ricorso ai servizi sanitari, i cittadini e il tempo libero, sicurezza dei cittadini, famiglie e
soggetti sociali, uso del tempo - effettuate a rotazione ogni cinque anni).

Sul lavoro:
•Rilevazione continua sulle forze di lavoro (trimestrale).

Sulla povertà:
•Indagine europea sui redditi e le condizioni di vita delle famiglie (Eu-Silc), Eurostat; i consumi
delle famiglie e la nuova misura della povertà assoluta , Istat; i bilanci delle famiglie italiane,
Banca d’Italia.

Sull’istruzione:
•Sistema di indagini sulla transizione istruzione-lavoro (triennale).

A livelli internazionale:
•Eurobarometri, sondaggi di opinione condotti a partire dal 1973 per studiare l’evoluzione delle
opinioni nel tempo, coordinati dall’Eurostat.
USO DELL’INFORMAZIONE
STATISTICA
• Un uso acritico dei dati già disponibili può portare a
trarre conclusioni errate sui fenomeni e a distorcere i
risultati dell’analisi. Quando si utilizzano dati prodotti da
altri, soprattutto se realizzati con scopi diversi dalla
ricerca, grande attenzione va posta al tema della
validità, cioè della rispondenza di quei dati ai concetti
che intendiamo studiare.
• Bisogna, poi, valutare il grado di flessibilità di quei dati
rispetto agli obiettivi di chi li consulta. Attenzione
particolare va dedicata alla chiarificazione degli
obiettivi generali e degli interrogativi di ricerca al fine di
determinare il grado di rispondenza dei dati prodotti
dagli enti pubblici alle esigenze dei ricercatori sociali.

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