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Da fare bene 1-2-3

4 capitolo di ricerca

METODOLOGIA DELLA RICERCA


Applicazione del metodo scientifico alle procedure con le quali si va ad indagare la realtà
In abito educativo la ricerca viene fatta non solo dai ricercatori ma anche daI docenti.
La pedagogia sperimentale è quell’area della pedagogia che studia i metodi e le tecniche della
ricerca applicata sul campo dell’educazione.
La ricerca educativa di occupa di studiare i fatti educativi attraverso il metodo scientifico che è
definito tale perché si avvale di metodi scientifici atti ad indagare la realtà in modo rigoroso per
poterne ricostruire un modello.
Il modello é l’astrazione della realtà che però è contemporaneamente fedele alla realtà che va a
descrivere.
La teoría é un modello ovvero un insieme di affermazioni che descrive un intero campo della vita.
Alla base della ricerca c’è sempre un bisogno educativo percepito come problematico a cui
rispondere.
( i fratelli kagan affermano quanto il cooperative learning aiuti il docente nella spiegazione e
nell’apprendimento= questa è una teoria. Per arrivare a questa teoria i fratelli hanno fatto utilizzare
questa loro teoria a diversi studenti, arrivando anche a cronometrare il tempo che ciascuno
studente trascorreva a parlare per dimostrare se il cooperativa learning fosse un metodo didattico
fosse migliore rispetto alla el zoom e frontale. Loro hanno indagata questo metodo didattico a
scuola, l’hanno studiato ripetutamente insieme agli aspetti legati a quel metodo,
Allá fine Hanno tratto da tutti questi dati una teoria, ovvero un insieme di affermazioni che
descrivevano quel metodo didattico e le sue ricadute.

AUTONOMIA SCOLASTICA= negli anni 90 la scuola era gestita a livello centralizzato dallo stato (i
fondi alle scuole arrivavano nella stessa quantità ovunque, i programmi erano ministeriali)
Ora la scuola primaria ha fatto un apparente passo indietro rispetto a questa autonomia perché ci si
rifà alle indicazioni nazionali.
A partire dagli anni 90 in poi i programmi non erano più ministeriali e anche la scuola è diventata
diversa.
Se prima era un classico edificio pubblico dove si mettevano in atto delle procedure di
insegnamento. Adesso la scuola è assimilabile ad un’organizzazione, “aziende” ( il preside non si
chiama così ma dirigente scolastico)
La scuola per poter mantenere alti standard qualitativi nei processi di insegnamento/ materiali/
attrezzature/ preparazione degli insegnanti, deve fare altro. Non eroga solo la formazione agli alunni.
Il docente deve fare tutta una serie di lavori che permettono al dirigente di partecipare a bandi per
poter acquistare materiali, reperire attrezzature, corsi di aggiorna,nato per docenti.
La maggior parte di questi bandi prevedono delle procedure di ricerca.
Il compito del ricercatore è studiare la realtà, osservare ciò che accade e le ricadute del
cambiamento introdotto (tablet al posto dei quaderni) e devo essere fedele alla realtà (arrivare a
delle conclusioni che non siano viziate dalla mia opinione personale) e fare sintesi di ciò che
accade.
Bisogna osservare i reali processi che accadono studiandoli in maniera rigorosa, misurando la
quantità e qualità dell’Apprendimento degli studenti con i tablet e confrontarli con i dati di quelli che
usano il libro cartaceo.
L’obiettivo finale è fare una sintesi della realtà creando una teoria, un modello che possa dare delle
indicazioni operative ipotetiche per tutti gli insegnanti italiani. Queste indicazioni operative in cui ti
spiego come, per quanto, le ricadute per i bambini sono un modello di ciò che io sono andata ad
esaminare.

La metodologia della ricerca educativa è l’insieme delle regole che devo applicare per indagare in
modo rigoroso i fatti educativi
Il processo di insegnamento e apprendimento non è meccanico per cui indagare i fatti educativi
deve prevedere una serie di elementi di incertezza che io devo accettare. Non si avrà mai in una
procedura di ricerca educativa una certezza, posso approssimarmi e calcolare la più alta probabilità
possibile che ciò che ho osservato, deve essere quanto più possibile generalizzazione a tutti per
com la consapevolezza che non lo sarà mai del tutto.
La ricerca educativa accoglie in se diversi gradi di incertezza ed è per questo che interviene la
statistica che fa delle stime sulla correttezza delle informazioni dei dati numerici che io ho raccolto
Nella ricerca educativa spesso è necessario accostare strumenti quantitativi come il voto e metodi
qualitativi come l’intervista (es. cosa ne pensa il bambino)

• In ambito pedagogico Bertecchi ha individuato 3 categorie di fattori che intervengono nei fatti
educativi.
Quali sono questi fatti educativi?
1. FATTORI CULTURALI E SOCIOECONOMICI=
• ASPETTI RELATIVI AL MACROSISTEMA SOCIALE ED ECONOMICO= quelli legati al mercato
del lavoro, del sistema produttivo e all’organizzazione culturale
• ASPETTI DI TIPO STRUTTURALE LEGATI ALL’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA=
programmi, ripartizioni del tempo, organizzazione degli ambienti di apprendimento

2. FATTORI SCOLASTICI che possono riguardare:


• ASPETTI RELATIVI AL MICROSISTEMA SOCIALE, ECONOMICO E PRODUTTIVO=
influenzano la qualità dei servizi, il livello culturale della popolazione, l’organizzazione familiare e i
livelli di scolarizzazione.
• ASPETTI DIDATTICHE CHE SI RIFERISCONO AL METODO DI INSEGNAMENTO=
alle caratteristiche degli insegnanti, agli obiettivi formativi e alle strategie adoperate

3. FATTORI LEGATI AGLI ALUNNI che possono riguardare:


• ASPETTI COGNITIVI= relativi a conoscenze, abilità e competenze
• ASPETTI AFFETTIVI= relativi a interessi, atteggiamenti e stati emotivi
• ASPETTI SOCIALI= legati alla relazionalità

Studiare i fenomeni educativi richiede il ricorso all’utilizzo di strumenti tecnici e teorici che sono
interdisciplinari (strumenti che si utilizzano nella ricerca educativa min sono inventati solo dai
pedagogisti.
La met della ricerca ha un set di strumenti comuni. Gli strumenti usati nella ric pedagogica non sono
solo di natura pedagogica.
La ricerca in pedagogia si serve di questi strumenti per ricavarne una conoscenza scientifica, non
fine a se stessa, ma ha lo scopo di trovare delle soluzione che migliorino o tentino di risolvere
problemi.
Affinché i riusanti della ricerca rispecchino davvero la realtà è necessario che le procedure
adoperate siano rigorose e controllabili dell’intera comunità scientifica.
(Faccio una ric sull’uso delle tecnologie. Io di base credo che sia migliore la didattica tradizionale
con i quaderni. Da ricercatore ho il dover di dover giungere a dei risultati della ricerca oggettivi e
non influenzati dal mio punto di vista)
Per fare ricerca soprattutto in pedagogia dove i fenomeni studiati sono fenomeni umani bisogna
essere particolarmente rigorosi così da evitare di Fr entrare io proprio pdv nello studio del
fenomeno.
Il ricercatore deve alienarsi per far voce alla realtà.
Il rischio sennò è di creare una teoria falsa e di creare un danno in futuro. Quindi la responsabilità
del ricercatore è molto alta.
Per fare ciò è necessario che le procedure siamo risorse e controllabili.
Rigoroso vuol dire che la ricerca deve scaturire da una lettura corretta della realtà sotto esame.
Bisogna quindi comprendere correttamente il fenomeno da studiare.
Deve essere controllabile dalla comunità scientifica.
(Quando si pubblica un articolo scientifico esso viene controllato e verificato)

A seconda della natura della realtà che il ricercatore andrà a studiare ci saranno dei filoni diversi che
implicano diverse scelte metodologiche
• Se il fenomeno oggetto di studio riguarda un fatti oggettivi, il ricercatore adopera una strategia che
ha lo scopo di individuare i fattori che la determinano oppure che lo descrivono sulla base di un
quadro teorico. Ci stiamo muovendo nell’ambito del realistico.
(Un fatto oggettivo: il profitto degli studenti esiste davvero e non è inventato. Se ciò che devo
studiare è il profitto degli studenti in matematica è un fattore determinato da fattori oggettivi o da un
insieme di fattori che insieme concorrono a determinare quel fatto.
Il profitto non è una cosa deterministica, è un fatto umano quindi ci sono una serie di elementi che
concorrono a determinare l’apprendimento.
Questi elementi non sono deterministici
La motivazione, l’apprendimento o altri fenomeni della vita sono aspetti che esistono ma non si
possono studiare in modo oggettivo quali fenomeni li determinano. Pero si può studiare in modo
teorico.
Cos’è l’apprendimento? Cosa lo determina?
In questo caso qui siamo nell’ambito del realismo critico: ambito che studia fatti oggettivi ma non
deterministici.
Se il fenomeno non riguarda aspetti oggettivi (studio di fenomeni che sono frutto di una costruzione
sociale) allora il ricercatore usa una strategia volta a comprendere le scelte che sono alla base di
quel determinato fenomeno.
Lo studio qui è dellinsieme dei fattori che sono alla base di determinate scelte (ambito
dell’interpretativismo)

• I fatti educativi generalmente non sono deterministici poiché riguardano fenomeni umani che non
possono essere studiati in tale modo, pertanto la ricerca pedagogica di muove principalmente
nell’ambito del realismo critico o dell’interpretativismo
• I risultarti della ricerca pedagogica non rappresentano delle leggi assolute, valide in ogni contesto
e in ogni epoca, piuttosto descrivono delle regolarità empiriche.
• Il ricercatore in campo pedagogico osserva il mondo e studia quella regolarità che capitano più
volte
• La ricerca educativa su muove per cercare di trovare la soluzione a dei problemi

Concetto di VALIDITÀ E ATTENDIBILITÁ


• La validità riguarda il fatto che la conoscenza prodotta dalla ricerca deve essere riferita
proprio agli obiettivi conoscitivi prefissati
(Es. studiando il cooperative learning i risultati mom misurano l’efficacia ma le strategie con le quali
l’insegnante deve introdurlo)
• L attendibilità dei risultati di una ricerca riguarda il fatto che il risultato ottenuto alla fine della
ricerca debba essere stabile.
(Se si è fattabene una ricerca con lo scopo di testare il cooperative learning si dovrà fare in
modo da avere un risulatato che vale sia per i bambini esaminati che per tutti i bambini italiani. Non
deve capitare che un altro ricercatore applicando lo stesso metodo ottenga riscatti diversi: questo
significherebbe che la mia ricerca non è attendibile.
Lo strumento è attendibile se due soggetti con cui è stato utilizzato hanno lo stesso risultato.
A parità di condizioni quella teoria deve rimanere sempre vera
Le strategie di ricerca si vanno a iscrivere a uno dei due approcci:
• APPROCCIO NOMOTETICO= ha l’obiettivo di costruire nuove teorie, al cui validità si possa
estendere a quanti più contesti possibile infatti si parla di “leggi universali” quindi cerca e studia
nella realtà quelle regolarità empiriche che possano essere l’espressione di leggi generali. Parte da
una ipotesi da verificare e si serve di tecniche e strumenti di raccolta e analisi dei dati quantitativi.
In questa ricerca voglio andare a studiare un fenomeno che mi viene parzialmente già descritto da
altre teorie
Cerca di estendere le teorie a quante più persone possibile per questo le procedure di ricerca in
questo campo sono quantitative
• APPROCCIO IDIOGRAFICO (da idio= unico)= ha l’obiettivo di studiare in profondità dei contesti
specifico e trarre dai dati di natura qualitativa, nuove teorie che descrivano quei contesti.
Si adopera quando si studiano atteggiamenti. Non ci sono teorie ma osservo per esempio che nel
mondo che mi circonda che gli insegnanti sono sfiduciati e diventano
nel tempo dei cattivi insegnanti.
I risultati però non possono avere una valenza universale ma valgono per quel campo d’indagine.
Possono però essere studiati attraverso una ricerca nomotetica per costruire una teoria estesa
anche su larga scala.
Normalmente con questo approccio si usano strumenti qualitativi.
Es. per capire perché l’insegnante è sfiduciato non si può fare un test ma bisogna fare un intervista
per capire meglio le ragioni
Utilizza strategie di ricerca qualitative
Le diverse strategie di ricerca:
Le possiamo dividere in due macro categorie arbitrarie=
1. quantitative
2. qualitative

• La 1 é basata sulla raccolta dei dati ed é la più semplice


La ricerca basata sulla matrice dei dati é una ricerca quantitativa che mettiamo in campo qualora
volessimo fare per es una ricerca nomotetica quindi avremo una ipotesi da confermare. Per fare ciò
raccogliamo dei dati da poter inserire all’interno di un matrice (tabella)
(Parte che si collega al capitolo 2.1.1 del trincherò e parla della ricerca standard)

Trascrivo i dati che ho raccolto all’interno


della matrice.
Per es faccio un questionario:
Ipotesi (i frequentanti vanno meglio
all’esame )
Bisogna raccogliere solo i dati relativi a
quell’ipotesi, quindi per esempio il sesso
non ci interessa)
Ho un’ipotesi che vado a misurare con
dati quantitativi (ricerca standard o basta
sulla matrice dei dati)

L’obiettivo é estendere la ricerca in modo da far valere i risultati ortenuti a un campo più ampio.
(AGGIUNGERE DAL LIBRO)

Le strategie della ricerca qualitativa:


1.Ricerca interpretativa
• Si oppone alla ricerca della matrice dei dati
• Ricerca qualitativa di stampo idiografico
• La ricerca interpretativa risponde alla domanda cosa porta il soggetto ad agire in un dato modo?
Tutte le ricerche partono da un problema osservato.
• Studio gli atteggiamenti ovvero ciò che sta dietro il comportamento
• Serve a cercare di capire le ragioni che sono al di sotto, alla base di un comportamento quindi io
studio gli atteggiamenti. (Che cosa pensano i docenti della formazione in servizio? Quale valore
attribuiscono a questa attività? Perché lo fanno?).
Ci sono una serie di sotto domande che riguardano ke motivazioni profonde che sono alla base
del comportamento.
Per tornare delle risposte a tutte queste domande bisogna cercare di andare oltre alla
desiderabilità attesa dalle persone che tendono a mentire per la “facciata”
Il ricercatore per avere delle risposte non può somministrare un questionario a crocette ma dovrà
fare delle interviste oppure usare il metodo del diario oltre a queste.
I dati emersi sono qualitativi
Questi dati vanno analizzati con tecniche specifiche che ci permettono di aggregare i temi che
emergono dalle interviste e trovare una risposta alle domande

Il ricercatore, dovendo fare le interviste, necessità di risorse economiche, tempo e persone.


Essendo normalmente solo, il ricercatore farà una ricerca ristretta e quindi quei risultati valgono solo
per quel campo.
La validità della ricerca rimane circoscritta al corpo coinvolto.
Se il rivertere volesse validare la ricerca per tutti dovrebbe fare una ricerca nomotetica su ampia
scala.

Obiettivo della ricerca è di andare ad interpretare la motivazione delle persone che sono alla base
dei loro comportamenti.
Cosa porta il soggetto ad agire in quel dato modo?

La visione del mondo di una persona è unica in quanto dipende dalle sue esperienze, ma é anche
condivisa perché le persone possono avere la stessa appartenenza culturale

Quando si trattano dati qualitativi fatti di parole, il ricercare rischia di vedere nelle parole
dell’intervistato ciò che vuole vedere il ricercatore. Lo interpreta sulla base dei suoi schemi mentali e
non sulla verità di ciò che ha detto l’intervistato
Il rischio è di travisare la realtà è di guardarla con lenti distorte= feniameni naturale perché siamo
esseri umani.
Quando si tratta di analizzare si usa la TRIANGOLAZIONE= diversi ricercatori analizzano gli stessi
dati affinché poi li uniscono per formare un risultato oggettivo

I metodi di analisi qualitativi sono più rigorosi di quelli quantitativi, essendo più facile sbagliare a
interpretare questi.
I dati sono più facili da trattare perché c’è un minor rischio di sbagliata interpretazione. (Il numero
quello é)
Anche i dati numerici possono essere interpretati a nostro volere= INTERPRETABILITÁ DEL DATO.
Non bisogna mai darli per certo
Per questo motivo i dati devono essere aperti
2.LA RICERCA AZIONE

É una strategia di ricerca educativa, si muove nell’ambito della ricerca idrografica ma non si svolge
con metodi puramente qualitativi
Nasce da un problema specifico di una comunità educativa particolare (per es una certa comunità
educativa come la scuola che vuole introdurre le classi 4.0 ed ha il problema di guidare i docenti in
questo passaggio metodologico. Quindi il dirigente scolastico ha un problema all’interno della sua
comunità e si rivolge all’università chiedendo un supporto per portare avanti un progetto di ricerca
azione. A questo punto mentre nelle altre strategie di ricerca la scuola si mette a disposizione del
ricercare, in questo caso é il ricercatore che si mette a disposizione della scuola come guida
metodologica per mettere in atto un percorso di ricerca interno a quella comunità con quelle
specifiche persone con lo scopo di portarli ad un momento di innovazione/evoluzione)

É una ricerca particolare che serve a risolvere problemi specifici all’interno di una specifica
comunità.
Avviene uno scambio reciproco perché vi é un superamento della separazione tra ricercatori e
soggetti coinvolti nella ricerca.

Lo scopo é fare in modo che una certa comunità educativa riesca a trovare al suo interno le
soluzioni ad un problema educativo.

É simile ad una ricerca partecipante ma é più strutturata.


Il ricercatore da delle informazioni metodologiche alla comunità educante ed il coinvolgimento di
questa permette al ricercatore di situare nella pratica le proprie conoscenze teoriche.
Una conoscenza situata significa una conoscenza contestualizzata.
Ad esempio= un professore ricercatore conosce molto bene la teoria pedagogica ma non ha mai
insegnato nella scuola primaria.
Quindi da un lato la scuola riceve dal ricercatore competenze metodologiche sul come condurre
una ricerca ma dall’altro alto il ricercatore riesce a fondare nella pratica le sue conoscenze teoriche=
PROCESSO WIN WIMN (tutti ci guadagnano).

Il ricercatore ha due posizioni diverse rispetto al campo di indagine:


1. CONSULENTE METODOLOGICO
2. ATTORE INTERNO
Molto spesso si utilizzano entrambi i metodi, sia qualitativo che quantitativo soprattutto in campo
educativo. (Mixted method= tecniche miste).
L’obiettivo é identificare i problemi specifici di un contesto educativo per poterne migliorare i servii,
attraverso il diretto e attivo coinvolgimento degli stakeholders
Nella ricerca azione si usano entrambi i dati per cogliere quante più informazioni possibili
Il problema di ricerca viene definito all’interno della comunità educativa ed é soggetto a continue
revisioni, poiché elemento dinamico che evolvé assieme agli operatori, protagonisti diretti della
ricerca.

Strategia che studia in profondità un caso specifico (un solo soggetto o un gruppo ristretto di
persone)
Lo studio di caso si é sviluppato in particolare in ambito psicologico.
Freud= capostipite della psicoterapia ha apportato una serie di conoscenze sui disturbi psicologici
del comportamento ed ha documentato questi fenomeni
In campo educativo lo studio di caso si sviluppa maggiormente su una classe (particolarmente
problematica o che manifesta caratteristiche particolari e il ricercatore si sofferma su di essi)

Un esempio di studio di caso é lo studio di cui si parla all’interno della tesi (parlare della classe in cui
stiamo svolgendo tirocinio).
Laborando in una classe i risultati non possono essere esteso ad un’intera popolazione. I risultati
varranno per quel caso o eventualmente per casi che hanno caratteristiche sovrapponibili.

Ricerche longitudinali= ricerche lunghe nel tempo.

Spiegazione slide precedente=


Studiare le ragioni alla base della devianza minorile implemento uno studio di caso é scelgo se
studiare un caso tipico (tipico ragazzo) o un caso estremo.
Il tipico= in che modo un fenomeno si sviluppa più comunemente
L’estremo= ragazzo che mostra segnali estremamente gravi. Vado a vedere la variabilità ovvero
come si può manifestare, in quali dorme questo fenomeno si va a determinare nei soggetti.

Posso prendere in esami casi singoli o casi multipli


Casi singoli: prendo un singolo caso per descriverne l’unicità
Casi multipli: studi nel tempo di diversi casi, che mi permettono di ricavare delle teorie utili a
studiare i casi successivi. (Ricerca che dura anni)
Studio il caso 1=> ottengo dei risultati.
I risultati ottenuti sono la base per lo studio del caso successivo che mi può portare a nuovi risultati.
Gli studi si fanno in differita ma non si passa al caso successivo, abbandonando il caso prevendite. I
riscatti del 2 studio mi possono portare ad un nuovo modo di interpretare il caso prevendite.
Sono studi piuttosto rari perché sono molto onerosi per una ragione di tempo

Nella ricerca idrografica abbiamo fini esplorativi. Ho bisogno di scoprire, studiare, esplorare,
descrivere un fatto nuovo.
Nella ricerca nomotetica abbiamo fini esplicativi e descrittivi= vuole spiegare o descrivere un
determinato fenomeno, il modo in cui quel fenomeno si va a manifestare o va ad influenzare i
comportamenti delle persone (cercare di capire quali sono i fattori, gli elementi che messi insieme
determinano un fenomeno/ spiegare quali sono le ricadute che un dato fenomeno può avere sulle
persone)

SPIEGATA MEGLIO LA SLIDE


Nello studio di caso se la ricerca persegue il fine di descrivere e spiegare, allora la ricerca mira a
studiare quali fattori determinano il fenomeno che voglio andare a studiare
SE INVECE persegue FINI esplorativi ALLORA LA ricerca MIRA ad una conoscenza approfondita del
caso.(se la ricerca persegue fini esplorativi la conoscenza uso tecniche di raccolta e analisi dei dati
di tipo qualitativo oppure dette a bassa struttursazione)
Qualitativo= ad alta strutturazione.

L’analisi dei dati può essere condotta secondo diversi metodi:


• PATTERN MATCHING= ho il mio caso, raccolto i dato attraverso interviste, griglie di valutazione.
Li analizzo ed emerge un modello che sarà la sintesi descrittiva del caso studiato.
Ora confronto il modello creato con un modello che io avevo predetto studiando la letteratura di
riferimento ovvero se devo fare una ricerca, si parte sempre dallo studio della letteratura. Quando
studio L teoria, questa mi crea un modello e mi dirà come in genere si manifesta la devianza
minorile. Con questa tecnica analizzo il mio caso, creo il modello e lo confronto con il modello
emerso da teorie precedenti. Eventualmente questo mi può portare alla nascita di una teoria nuova.
Lo utilizzo quando ho un caso singolo e ho delle ipotesi (ricerca esplicativa). La teoria mi ha già dato
un suggerimento su cosa aspettarmi da questo studio e con questo studio vedo se il modello
ottenuto da quel vaso corrisponde se gli altri risultati sono congrui alle altre ricerche
• EXPLANATION BUILDING=viene costruita una teoria sulla base degli studi ottenuti. La teoria la
vado a perfezionare studiando dai successivi e vado a confrontare i dati finché questi casi mi
cambiano la teoria.
• Tipica nello studio di caso multiplo.
C’è un momento di equilibrio, un momento in cui il nuovo caso non mi cambia più la teoria costruita.
L’analisi serie temporali:
il modello di analisi di serie temporali può sembrare
molto simile all’explanation buoking ma in realtà no
perché l’ultimo vuole perfezionare e arricchire là
teorie studiando casi successivi mentre nelle analisi
di serie temporali è come se costruisco il mio
modello/ analizzo il primo caso e lo analizzo su altri
casi simili per vedere se funziona oppure no.
per ottenere L oggettività dei risultati della ricerca,
vado a implementare un processo di triangolazione
in fase di analisi dei dati

Triangolazione dei dati


Per fare validità ai risultati alla ricerca bisogna applicare la triangolazione.
Posso avere dei dati/metodi/ricercatori/teorie.
É il caso di studi di caso multipli, quando io faccio più di uno studio di caso e raccolgo dati sugli
stessi fattori in tutti gli studi dic asco per verificare che i dati raccolti siano stabili.

Triangolazione dei metodi=


Utilizzo diversi metodi e tecniche per raccogliere diversi dati

Triangolazione dei ricercatori.


Gli stessi dati siano studiati da diversi ricercatori
diversi ma che abbiano lo stesso quadro teorico.
Stessi dati per vedere se si arriva alle stesse
conclusioni

Triangolazione delle teorie.


Più ricercatori con quadri teorici diversi.
Quadro teorie= insieme delle teorie selezionate per la
mia ricerca.
Sullo stesso fenomeno ci possono essere diverse
teorie:
Es I paradigmi della docimologia sono delle correnti
di pensiero, quindi dello stesso fenomeno avevamo
teorie diverse a sec delle correnti di pensiero.
Quando costruisco il quadro teorico della mia ricerca, sono io che sceglie le teorie a cui la mia
ricerca dovrà aderire. A sec delle teorie selezionate come riferimento, così cambierà la metodologia
della ricerca.

Nella triangolazione delle teorie io dovrei reclutare ricercatori con quadri teorici diversi ma nella
realtà, ciò non succede mai.
Ispezionalitá = la comunità scientifica dovrebbe sempre poter valutare e controllare per proteggere
gli utenti finali.

Ricerca per esperimento.


É una ricerca nomotetica= nasce da una teoria che
devo andare a verificare. Nasce da una ipotesi.
(Se voglio studiare gli effetti sull’apprendimento
dell’uso delle tecnologie nella scuola primaria.
Non sarò lacrima a fare una ricerca di questo genere.
Costruisco il quadro teorico e già so cosa mi aspetta
più o meno.
Le teorie mi permettono la costruzioni di ipotesi da
verificare.
Questa ipotesi mi mette in relazione due fattori:
tecnologie ed apprendimento dei bambini.
Qual é lo scopo? Verificare che ogni volta che si
verifica un dato fattore, si determinano certi
cambiamenti su un altro fattore.
Per es Le teorie mi dicono che l’uso delle tecnologie
per studiare, aumentata il profitto in storia
Tutte le volte che utilizzo la tecnologia per farli studiare, il profitto in storia é il migliore?
Devo verificare.
In questa strategie di ricerca usa metodi strutturati (quantitativi, alias i voti)

Faccio una ricerca per esperimento quando voglio introdurre un’innovazione nelle pratiche
educative

Pinto3
L’uso dei tablet e il fattore che vado a verificare, la novità, ciò che decido di cambiare.
Questo fattore si chiama fattore indipendente o stimolo sperimentale. Va ad influenzare l’altro
fattore ovvero l’apprendimento. Questo fattore influenzato si chiama fattore dipendente, quello che
subisce il cambiamento a causa dell’innovazione introdotta.
Domanda d’esame.
I disegni di ricerca per esperimento.

somministrolo stimoloordinario gruppiequivale


concondizioni di
lezione tradizionale partenzasimili

9PM somministrolo stimolo sperimentale


lezionecon FURRED Cass

lezione nei2 modi somministro a posttest pernotarele


faccio diff
atàditienitenansiterà
lelezioni online
nel pretestspinose leggermente
test rispostamuta
nei postci ho ragionato

ans
Disegno di ricerca a 4 gruppi:
2 gruppi di controllo
2 gruppi sperimentali.
Dai risultati ottenuti cerco di isolare l’effetto misurazione.

Lezione 7/11
• Fattori di disturbo: diversità degli alunni, diversi livelli di apprendimento
• Per fare ricerca per esperimento le classi ce vado a comporre devono essere composte da alunni
simili (status socio economico, livello di apprendimento di base)
• In psicologia quando si fanno le ricerche per sperimento per dimostrare comportamenti o effetto
di dati fattori sui comportamenti delle persone, si selezionano le persone facendo un test psico
attitudinale perché è necessario che i soggetti che fanno parte del campione, devono essere il piu
possibile normali, devono rientrare in una curva di normalità che garantisce di poter paragonare la
risposta data da X rispetto ad Y
• In pedagogia queso aspetto non può essere completamento controllato perche i pedagogisti non
possono somministrare test psicologici, allontanare il soggetto dal suo ambiente comporta delle
risposte non naturali, si comporta in maniera diversa, rispose in maniera diversa
• Quindi in pedagogia la ricerca per esperimento non sarà mai una vera ricerca pura da manuale,
perche se la facessimo non otterremmo dei risultati validi (non si può stare in laboratorio, i gruppi
non saranno ami omogenei e se faccio ricerca didattica, le procedure sperimentali non sono
strettamente controllate dal ricercatore)
• Fare ricerca per esperimento è molto costoso quindi quando si riesce a fare si cerca di sfruttare la
situazione di ricerca ed affiancare alle tecniche quantità e, si raccolgono anche dati qualitativi per
studiare il fenomeno nelle maniera piu approfondita.
• Ci si avvicina sempre piu al metodo misto

Designed base research


Ricerca basata sulla progettazione, ma in italiano non esiste
• è una strategia di ricerca recente, 2012 da Anderson e Schattak
• Diversamente dalle altre strategie di ricerca che sono piu classiche, la ricerca basata sula
progettazione è una strategia che nasce per il contesto pedagogico e persegue l’obiettivo di
mettere i campo una ricerca al fine di progettare e modellizzazione un’innovazione educativo e
didattica
Obiettivo del ricercatore: mettere in campo un’innovazione
didattica.
Es PROVARE A FARE LEZIONE IN MODALITÀ BLENDEND
Scopo: creare un progetto, delle indicazioni operative. Alla
fine della ricerca devo dimostrare che il blended learning è
efficace. Però voglio capre in che modo il blended learning sia
efficace
Devo creare un modello (il blend funziona se il docente segue
delle regole)

Requirements: contesto (a bari le cose si fanno in una certa


maniera, i banchi sono inchiodati. Quindi se il BL mi dice che
è necessario che gli studenti si guardino le video lezioni ed in
aula facciano le attività laboratoriali; in pratica non si può fare
l’attività laboratoriale in aula.
Sebbene la teoria i dice una cosa il contesto mi costringe ad agire e progettare in modo diverso.
Nell’incontro tra teoria e contesto faccio una prima progettazione

IMPLEMENTAZIONE: metto in pratica


Analizzo i dati e vedo di capire se la prima progettazione fatta è stat efficace oppure no. Studio il
fenomeno e vedo le ricadute
Questa prima valutazione mi potrebbe portare a modificare la teoria originaria.
Questa nuova analisi dei dati mi porta ad una nuova teori, implementazione
Per questo la ricerca si compone da diversi cicli interattivi finche non giungo ad un modello di
progettazione di questa innovazione didattica che può essere concretamente introdotto in un
contesto specifico. Il modello che io produco dopo una ricerca designed based mi funziona nel
contesto in cui l’ho sperimentato.

Non ci si può affidare solo all’Intervista, sondaggio a


crocette. Visto che i fenomeni d studiare sono più
complessi, ho bisogno di raccogliere dati misti.

Per poter ottimizzare il prp apprendimento, lo


studente deve possedere di strutture ordinate.
Il discente deve sapere gli argomenti successivi, se il
professore viene o no. Tutto ciò serve alla
motivazione
Ci sono una serie di fattori che concorrono al
successo formativo quindi non mi basterà studiare i
voti degli utenti quando introduco delle innovazioni.
Per mirare ad un successo formativo vero, devono analizzare una serie di fatturi che potrò o
prendere raccogliendo dati qualitativi.
Scopo: sviliuppare una conoscenza scientifica situata nei contesti educativi quindi contestualizzata,
specifica. Introduce n un un’innovazione mediante cicli di progettazione e riprogettazione.
1. Si parte dal problema
2. Individuo una possibile soluzione che nasce dallo studio del
quadro teorico, della teoria, che mi permette di individuare
una possibile innovazione. Nasce l’ipotesi
3. Pianificazione di un progetto didattico formativo
4. Implementazione del progetto: segue il cielo interattivo di
progettazione, implementazione, analisi, riprogettazione.
Interattivo: è un ciclo continuo finche non arrivo ad un modello
Funzionante.
5. Raccolta ed analisi dei dati.
Il fine: individuare cambiamenti da introdurre nel ciclo successivo.
La verifica dell’ipotesi mi può portare alla progettazione oppure
alla prototopizzazione di un modello
LE FASI DELLA RICERCA EDUCATIVA

• Si parte dal problema o tema della ricerca.


La ricerca parte da un problema che riscontro ella
realtà educativa.
• Dalla base del tema devo costruire il quadro
teorico
• Le altre basi della ricerca ricedono piu tempo o
acquisizione di tecniche specifiche, dal quadro
teorico discende tutto ciò che accade loro.
• Se la fase della costruzione de quadro teorico
la faccio male, posso incappare in una serie di
errori dai quali non posso piu tornare indietro—
quadro teorico è una fase fondamentale
• Dopo la costruzione del quadro teorico
(insieme e delle teorie pedagogie che mi
servono a capire come devo condurre la ricerca, cosa aspettarmi e osa studiare.) vi è la
DEFINIZIONE DELLE IPOTESI O DOMANDE DI RICERCA: se la mia ricerca è nomotetica quindi
quantitativa, avrò delle ipotesi. Se la ricerca è di stanco idrografico avrò delle domande di ricerca.
L’ipotesi la vado a verificare se è vera o falsa attraverso i dati. Alla domanda di ricerca invece,
devo andare a trovare delle riposte.
• Dopo aver definito le ipotesi o la domanda di ricerca (non le posso avere entrambe) passo
all’individuazione del campo di indagine: quali sono tutti i soggetti ce idealmente dovrebbero
essere coinvolti nella mia ricerca?
• Nel campo di indagine definisce le persone che idealmente possono fare parte della ricerca
(soggetti specifici coinvolti) il campo di indagine non è nella sua interezza raggiungibile quindi
selezione un numero di studenti universitari avvalendomi di diverse tecniche facendo in modo che
i soggetti presi in considerazione siano rappresentativi
• Poi seleziona il campione.
• Poi predispongo gli strumenti per raccogliere i dati: definisco le tracce dei questionari o interviste,
capisco quali documenti devo andare a prendere e perche, se devo raccogliere i voti
• Dopo averli raccolti li vado ad analizzare a seconda delle tecniche di analisi che possono essere
qualitative o quantitative
• Nel campo di una ricerca nomotetica, predispongo degli strumenti di raccolta dati di natura
quantitativa (questionari a risposta multipla)
• Dopo aver raccolto i dati passo alla fase del l’interpretazione sulla base del quadro teorico e mi
serve a rispondere alla domanda di ricerca oppure a verificare se l’ipotesi è vera oppure no
• In conclusione posso stendere il report della ricerca come la seconda parte del volume
COSTRUZIONE DEL QUADRO TEORICO

INSIEME DELLE TEORIE ADOTTATE PER DESCRIVERE UNA


SPECIFICA RICERCA
Grazie a queste teorie il ricercatore compie scelte importanti in
merito alla conduzione delle indagini e di interpretare i dati che andrà
a raccogliere.

Bisogna distinguere tutta la conoscenza teorica che esiste su un


dato tema, dal dato teorico.
Su un qualunque tema esistono diverse teorie che afferiscono a
diverse scuole di pensiero.
(Teorie dell’apprendimento, costruttivista, cognitiviste)
esempio: Fare ricerca sulla migliore strategia di valutazione nell’Università, io ho varie teorie di
riferimento ma non le utilizzo tutte piuttosto seleziono quelle teorie che sono adeguate a quello che
io voglio studiare e ai temi fondamentali. Scelgo teorie che permettono di comprendere, interpretare
i dati e dare risposte ai problemi che io vado a studiare. Quindi il quadro teorico è una selezione
rispetto a tutta la conoscenza disponibile.

Questa operazione assolve a due importanti compiti:


1. Se la teoria mi dice che per esempio l’apprendimento alluni viene tradottto in voti numerici,
tendenzialmente non vado ad implementare una ricerca volt all’elaborazione delle rubriche
valutative eriche la rubrica valutativa non mi permette di esprimere un voto numerico.

1. Studiare tutta la letteratura di riferimento (ovvero le


varie teorie che esistono su un dato tema)
2. Costruire la bibliografia ovvero l’insieme di un
elenco ordinato in cui inserisco le ricerche, gli
articoli scientifici che io utilizzo per la mia ricerca.
3. Sintetizzazione delle informazioni raccolte e quindi
costruire una mappa dei concetti e delle teorie
afferenti alla ricerca che si intende intraprendere
4. Esplicitazione del quadro teorico: scrivere il quadro
teorico con l’insieme delle teorie che mi spiegano
scientificamente i concetti che devo studiare
successivamente.

Domanda d’esame
Sulla relazione tra le variabili
Verificare se l’uso del tablet migliora l’apprendimento degli strumenti.
Ho messo in relazione due variabili: l’uso del tablet a scuola e l’efficacia che può avere
sull’apprendimento. (Fattore causa-effetto)
Qual è la causa principale di una errata formulazione delle variabili di un’ipotesi (variabile
spuria):
Un errato costruzione del quadro teorico
Nell’ipotesi esplicito i fattori

L’ipotesi si definisce un assetto ovvero una affermazione che almeno all’inizio do per vera e che poi
con i dati vado a verificare
Stampo nomotetico: hanno lo scopo di confermare l’ipotesi
Perché si fa una ricerca su cui c’è gia una teoria?
Si la teoria mi dice che il tablet se lo usi in una data maniera migliora lapprendimeto degli studenti
ma non me lo dice per gli studenti universitari quindi io formulo l’ipotesi dicendo che il tablet
migliora l’apprendimento degli alunni universitari e poi vado a verificare se sia vero o meno
La ricerca si fa se aggiunge qualcosa alla conoscenza scientifica pre esistente. Se è esattamente
identica a qualcosa che altri hanno gia fatto non ha senso
La ricerca si fa dove mi manca qualcosa nella conoscenza pre esistente.

2. Es tutte le ricadute che il COVID ha avuto sul comportamento delle persone.


Li la gran parte delle ricerche si basano su quadri teorici insufficienti in cui la teoria non mi descrive
bene il fenomeno. In questo caso non posso costruire un ipotesi perche non ho le basi per poterlo
fare quindi dovrò muovermi nel campo della ricerca di stampo idiografico. In questo caso avrò una
domanda di ricerca e non un ipotesi

Non lo conosco il fenomeno— lo vado ad esplorare.


La ricerca di tipo esplorativo si avvale di tecniche
qualitative
Una domanda di ricerca correttamente esplicitata è
redatta in modo conciso. La domanda di ricerca non la
devo modificare, faccio la ricerca per trovare la risposta
alla domanda

Prendiamo la nostra ipotesi (il tablet migliora


l’apprendimento degli studenti )
L’apprendimento è un concetto astratto quindi come lo vado a rilevare?
Con i voti
Come rilevo se lo studente è motivato? Lo faccio sulla base del quadro teorico che mi dice quali so
quegli elementi empirici che mi permettono di comprendere quel concetto astratto.
Es. l’uso dei tablet a scuola incrementa la motivazione degli studenti quindi devono monitorare l
variabile indipendente e poi rilevare la motivazione che è una cosa astratta. Sulla base di cosa rilevo
se lo studente è motivato oppure no? Elementare tutte le cose empiricamente rilevabili (che
succedono per davvero) che messe insieme mi dicono che lo studente è motivato o no
È un esempio:Uno studente motivato è uno che ha un profitto medio alt- che va a lezione tutti i
giorni- che pone domande al docente- che compra subito tutti i libri. Tutte queste cose sono dati
empiricamente rilevabili. Tutta questa a parte si chiama OPERLIZZAZIONE O DEFINIZIONE
OPERATIVA: quella operazione che permette di trasformare i concetti astratti che ho inserito nella
mia ipotesi/domanda di ricerca in elementi empiricamente rilevabili e che messi insieme mi
permettono di rilevare quel fattore. Un insieme di indicatori.
Tutto ciò lo faccio sulla base del quadro teorico.
(Voti, presenza: indicatori della motivazione)
Tutto ciò devo saperlo prima di fare la ricerca teorica. Sulla base di questo elaboro gli strumenti per
la raccolta dati.

INTEGRO IL CAPITOLO 4 DEL TRINCHERO

Questo capitolo riguarda in particolare la ricerca


nomotetica

DOMANDE TIPICHE D’ESAME


I DISEGNI DI RICERCA ER ESPERIMENTO
RICERCA NOMOTETICA ED IDIOGRAFICA
RICERCA BASATA SULLA MATRICE DEI DATI
(OGNI sTRATEGIA PUÒ ESSERE UNA DOMANDA)
QUADRO TOEORICO
LA RELAZIONE TRA VARIABILI
LA RELAZIONE SPURIA

L’IPOTESI: asserto ovvero un’affermazione che può essere vera o falsa. Deve essere controllabile.
Deve avere un valore di verità.

Ipotesi:
• monovariate: se esprimono asserti che coinvolgono un
solo fattore
• Bipartiate: se esprimono asserti che coinvolgono due
fattori. (Tablet a scuola aumenta la motivazione degli
studenti_ fattori sono motivazione degli studenti e uso il
tablet a scuola)
• Multivriate: se esprimono asserti che coinvolgono piu
fattori (il profitto scolastico dipende dallo studio in
gruppo, dalla frequenza universitaria, dalla quantità di
ore)

Si chiamano variate perché ciò che chiamiamo fattori dovremmo chiamarli variabili.
Le ipotesi bivariate e multivariate possono essere:
• relazionali: esprimono la relazione tra due o piu fattori
• Di causazione: esprimo relazione causa effetto tra due o piu fattori
• Comparative: esprimono somiglianze o differenze di un fattore in due o piu gruppi
Inoltre possono esprimere
• relazioni unidirezionali: se una variabile influenza l’altro e non viceversa (l’uso del tablet aumenta l
a motivazione ma non viceversa)
• Relazioni bidirezionali: se le due variabili si influenzano a vicenda.
Questa bidirezionalita può essere simmetrica: le due variabili si influenzano nella sessa misura.
Asimmetrica: se una influenza l’altra ma in misura minore
Relazioni bidirezionali simmetriche
• chi ha abilita di problem solving in matematica ha abilita di
problem solving in geometria e viceversa. — due variabili si
influenzano a vicenda Quando dopo raccolgo i dati per
verificare che l’ipotesi sia vera, devo verificare che la quantità di
capacità problem solving in matematica sia uguale a quella di
geometria.

Relazioni bidirezionali Asimmetrica


• Il profitto scolastico incide sulla motivazione allo studio e
viceversa. L’intensità con lui la motivazione influenza il profitto è inferiore. Il profitto non dipende
solo dalla motivazione ma anche dal tempo che il discente ha a disposizione per studiare.

La relazione è positiva se all’aumentare dell’intensità della 1a


variabile abbiamo un aumento anche dell’intensità della 2a
variabile.

relazione negativa: allaumentare della prima, la seconda diminuisce


Coloro che praticano piu sport pomeridiane, hanno un profitto in
matematica inferiore.

Se si influenzano con la stessa intensità sono reciproche.


In questa relazione reciproca si ha una retroazione della 2a variabile
sulla prima. Questa retroazione può essere sia positiva che
negativa.
È positiva se il 1 fattore cresce e il sistema si autoalimenta
(+ stress + insuccesso e cosi via)

La retroazione può essere negativa: al crescere del primo fattore,


cresce il secondo, ma al crescere del secondo il primo diminuisce
(L’ansia prima dell’esame fa studiare di piu gli studenti.
La preparazione degli studenti diminuisce l’ansia da esame. + ansia + studio. + studio - ansia.

Si sviluppa in un’ipotesi mutivariata.


Nella multivariata ho piu di fattori coinvolti che si influenzano a
vicenda
Più aumenta l’insuccesso, piu aumenta la demotivazione
Il circolo può essere vizioso o virtuoso
Virtuoso se le conseguenze del circolo sono auspicabili e positive
Vizioso se le conseguenze del circolo sono negative.
— ore di studio giornaliere influenzano il profitto in
matematica.

Le variabili vengono definite in modo da poter poi


manipolare.
Infatti spesso si individuano nelle unidirezionali.

Relazioni tra variabili non fatte bene


Ipotesi bivariata unidirezionale
Devo valutare se le ore di studio maggiori portano
ad un voto piu alto nelle interrogazioni di italiano.
Interpreto i dati alla fine delle ricerca e mi rendo
conto che non c’è un miglioramento dei voti
significativo
In alcuni casi il profitto è piu alto mentre in alti no.
L’ipotesi era sbagliata
In mezzo c’è un altro fattore che non si era preso in
considerazione: la proprietà di linguaggio.
Questa è successo perché si è sbagliato il quadro teorico.
Non costruendo bene il quadr teorico ci si accorge che è tutto sbagliato alla fine.
Ciò ci introduce ad uno scenario di relazioni distorte e ipotesi fatte male:

RELAZIONE SPURIA
Ipotesi: chi va bene allo scritto va bene anche all’orale
Ipotesi che sembra coretta ma non tien conto che entrambi i
fattori sono legati da un terzo fattore che non ho preso in
considerazione all’inizio.
In questo caso ho una relazione spuria:
c’è un terzo fattore che è la capacità linguistica che non
avevo preso in considerazione all’inizio, che è una terza
variabile che le influenza entrambe.
La relazione spuria è quando io ho un ipotesi in cui le
variabili che non ho messo in relazione la terza variabile che
le determin entrambe. Quest terza variabile si chiama VARIABILE DI CONTROLLO
RELAZIONE INDIRETTA CON VARIBAILE
INTERVNIENTE_
Ipotesi: LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
DETERMINa Un MIGLIOR PROFITTTO
SCOLASTICO
Raccolgo, analizzo i dati ma non mi rendo conto che
si in presenta di alta ostinazione allo studio, non
sempre io ti sono alti perché mi rendo conto che
non ho preso in considerazione la terza variabile,
interveniente, che è l’impegno nello studio.
Questa terza variabile agisce solo sulla variabile
dipendente.
Il ricercatore deve individuare il campo di indagine, cioè il contesto in
cui la ricerca si andrà a muovere, i soggetti che sono da essa coinvolti.
Questi soggetti si definiscono POPOLAZIONE (tutte le persone che
idealmente potrei coinvolgere nella mia ricerca)
La popolazione la definisco sulla base del quadro teorico.

Concretamente non posso coinvolgere tutta la popolazione (per


motivo di costo, spostamento, strumenti messi a disposizione), in
questo caso si procede con un CAMPIONAMENTO, tranne quando
facciamo uno studio di caso o una ricerca azione
Nella ricerca azione il campo di riferimento è la scuola, non faccio il
campionamento.
Nello studio di caso se devo studiare un caso per analizzare gli effetti della povertà educativa sulla
motivazione allo studio che porta al successo scolastico, il mio campo di indagine potrebbe essere
ristretto, quindi essendo circoscritta ad un soggetto, una classe, non faccio il campione. Non ho
bisogno di id individuare un sottogruppo che sia rappresentativo della popolazione.
Nelle altre strategie procedo con il campionamento: applicare tecniche specifiche per individuare un
sottogruppo di soggetti presi dalla popolazione.
Si parla di serie di tecniche per selezionare tali soggetti perché se devo garantire scientificità il mio
obiettivo è quello di raggiungere risultati che valgono per tutta la popolazione ideale di riferimento
quindi devo fare in modo che il campione sia rappresentativo della popolazione, cioè che sia la
popolazione in miniatura che la vado a rappresentare per tutte le caratteristiche importanti per la
ricerca.

Per queste tecniche si diversificano tra loro.


Vi sono TECNICHE PROBABILISTICHE E TECNICHE NON PROBABILISTICHE: differenza nella
modalità di estrazione dei soggetti che fanno parte del campione.
Tecniche non prabilistiche: il campionamento va maggiormente a discrezione del ricercatore.
Tecniche probabilistiche: i soggetti vengono estratti mediante casualità, il ricercatore nel momento
della selezione della popolazione assegna loro un numero d’ordine, per poi procedere all’estrazione
attraverso un generatore di numeri casuali.
Se la mia ricerca le pratiche di studio degli studenti di primaria, dal quadro teorico mi scontro con la
questione di genere e l’età, pendolari e no
Ci sono quindi tanti elementi e la tecnica di campionamento non è detto che mi da una
rappresentatività. Dovrei capire che quote di studente se madri abbiamo nella popolazione, in modo
tale da avere una percentuale rappresentativa speculare nel campione
La scelta della tecnica di campionamento dipende dalla ricerca e dal quadro teorico.

Ciò che cambia tra una tecnica e l’altro è il criterio d


estrazione
Campione casuale semplice: prendo la popolazione,
attribuisco un numero d’ordine, casuale, e con un
generatore di numeri casuali, decido quanti devono essere i
soggetti del mio campione e chiedo al generatore di
produrre die numeri casuali che saranno i soggetti che
entreranno. Far parte del mio campione.
Non vi è l’intervento del ricercatore ma non sancisce la
significatività, correttezza della popolazione.
Campione sistematico: numero i soggetti e ne prendo uno
ogni tot numeri. Uno ogni 10 per esempio. Uno ogni k(totale)

Campione stratificato: il concetto di strato deriva dalla


sociologia e fa riferimento al concetto di strato sociale
ovvero le suddivisioni ‘naturali’come per esempio maschio
e femmine, alto o basso reddito. Vado ad individuare degli
strati all’interno della popolazione, cioè dei raggruppamenti
omogenei al loro interno.
Omogenei internamente: nello strato tutte le persone che
ne fanno parte hanno la stessa caratteristica come per
esempio reddito inferiore a 20mila euro l’anno.
Posso farlo e lacune varibili sociali come genere, età, stato
civile, sono delle variabili significative per la ampia ricerca.
L’estrazione avviene tramite generatore di numeri casuali:
1. Creo i miei strati (coniugati vs non coniugati)
2. Scelgo 50 coniugati e 50 non coniugati
3. Con il generatore ne estraggo 50 e 50.
Posso decidere di estrarre i soggetti in modo proporzionale: casuale.
La cosa migliore da fare è di rispettare le quote
Tengo sotto controllo le variabili significative

campione a grappoli: composizione die gruppi è l’opposto della precedente


La popolazione viene divisa in gruppi naturali come le città o le regioni.
Avrò dei sottogruppi della mia popolazione al cui interno c’è la massima eterogeneità.
questa operazione mi garantisce una mappatura totale del territorio.
La tecnica di estrazione è uguale a quella stratificata:
• o ne prendo un tot per ciascun sottogruppo
• Oppure mantengo le proporzioni. (Quanti sono gli studenti universitari pugliesi, veneti). — è il
preferito.

Il campionamento probabilistico richiede maggiori risorse (soggetti, denaro)


TECNICHE NON PROBABILISTICHE
Vengono adoperate per ragioni di natura diversa:
• se le mie risorse sono scarse
• Preferenza da parte del ricercatore. Se ha bisogno di avere
un controllo totale su chi farà parte della ricerca usa le
tecniche non probabilistiche
CAMPIONAMENTO ACCIDENTALE
• il ricercatore estrae un campione senza un criterio
specifico e quindi il campione non sarà rappresentativo
della popolazione e i risultati non saranno generalizzabili.
(Ricerco come prendono appunti gli studenti e quindi
analizzo i primi studenti che mi trovo davanti a lezione

CAMPIONE AUTO-SELEZIONATO:
• Contatto tutta la popolazione e chi vorrà aderire alla mia ricerca entra far a parte del mio
campione.
• I risultati non saranno generelizzabili perchè il campione sarà costituito dai soggetti piu motivati e
interessati al tema.
• Il campione sarà composto da soggetti sensibili a
quel dato argomento, quindi il dato non sarà
oggettivo, il loro pdv non è detto che rappresenti il
pdv di tutti gli altri.

CAMPIONE A ELEMENTI RAPPRESENTATIVI:


Determinato da una selezione discrezionale del
ricercatore dei soggetti che vi fanno parte i risultati
della ricerca sono estendibili a casi singoli
Ricerco persone che abbiano specifiche caratteristiche
(ingegnere proveniente da una famiglia povera)

CAMPIONI PER QUOTE


Simile al campionamento stratificato.
Suddivido la mia pop di riferimento in strati: genere
La differenza: l’estrazione la faccio in modo discrezionale: dopo aver fatto il gruppo, decido io chi
farà parte del campione.

CAMPIONE A VALNGA
In ricerche in cui ho bisogno di ricostruire una rete sociale o se ho difficolta a reperire persone
aventi date caratteristiche.
Fissò un numero di soggetti da selezionare, dopo aver fatto la prima raccolta dati, chiedo a queste
persone di fornirmi altri nomi e conoscenze, a cui poi chiederò altri nomi, creando un effetto
valanga.
CAMPIONE PER DIMENSIONE

Chiedere a qualcuno
Nella figli inserisco gli stati dei fattori (caratteristiche del
fattore) e i fattori
Genere. Maschio femmina
Lavoro Occupato disoccupato.
All’incrocio di ogni modalità devo avere almeno un
soggetto, tramite la figli devo avere almeno 10 soggetti
maschi pendolari lavoratori, 10 pendolari non lavoratori, 10
fuorisere lavoratori. Devo poter ncorciare tutte le
carattertiche ed avere almeno 1 soggetto per ogni incrocio.

CAMPIONE CICLICLO COSTITUZIONALE RICORRENTE


Si usa nelle ricerche longitudinali a scuola o in università
Longitudinali: deve urlare almeno due anni la mia ricerca
Voglio per esempio studiare in che modo la motivazione degli studenti varia nel tempo. Quindi
studio gli studenti immatricolati del primo anno 2021/2022 e gli studenti immatricolati al primo anno
2022/2023 e quelli 2023/2024 per fare gli studi diacronici.
Voglio studiare gli effetti dell’uso del tablet a scuola come pratica di studio, in sostituzione totale di
libri cartacei. Seleziono come gruppo. 3b (che è una sezione sperimentale) dell’anno scolastico
2021-2022, 2022-2023- confronti nel tempo.

Dopo la fase di selezione del campione si passa all’implementazione della strategie di ricerca
individuata.
Predisporre gli strumenti di raccolta dati.
Dopo aver selezionato i soggetti che dati raccolgo?
Quali strumenti utilizzo?
Tutto ciò dipende dal quadro teorico, dagli scopi
della ricerca.
Se voglio studiare le motivazioni che spingono le
persone a comportarsi in un modo ho bisogno delle
interviste e quindi elaboro la traccia dell’intervista.
Se voglio sapere i voti degli studenti frequentanti e
non, richiedo ai docenti di raccogliere le presenze e
farmi dare dai docenti i voti

Mi permette di individuare gli strumenti che mi consentono di raccogliere i dati validi per la mia
ricerca
Decido prima gli strumenti, non esiste che lo faccio in itinere
i dati sono costruiti dal ricercatore alla luce del quadro teorico e gli strumenti adoperati per
raccogliere non sono neutri ma vanno ad influenzare i dati stessi: dal modo in cui io pongo la
domanda, influenzo il modo in cui la persona mi risponderà.
Gli strumenti che io vado a preparare per raccogliere le informazioni, non sono neutri, dipendono dal
quadro teorico cioè dalle correnti di pensiero a cui io aderisco per quella ricerca.
In molti casi diventa difficile alienare la soggettività del ricercatore
I dati che io vado a raccogliere non sono mai completamente oggettivi, non rispecchieranno mai la
realtà vera.
La validità riguarda la capacità dei risultati della ricerca di
rispettare la realtà empirica pres in esame.
MEANS:
I risultati di una ricerca sono validi se i risultato sono
veri e rispecchiano la realtà empirica, cioè se le
conclusioni a cui io giungo rispecchiano veramente la
realtà che ho studiato, se il riassunto di tutte le interviste
rappresenta realmente ciò che nelle interviste mi anno
detto.: VALIDITÀ INTERNA.

La ricerca dovrebbe avere anche una VALIDITÀ


ESTERNA: i risalti della ricerca devono rispecchiare la
realtà studiata ma devono valere per tutta la popolazione
per questo il campione deve essere rappresentativo perché solo lui mi garantisce una validità
esterna.

Cosa vuol dire che la ricerca non è valida?


Vuol dire che quei
I risultati di ricerca portano ad un cambiamento nella società, un innovazione nelle pratiche.
Il tablet migliora l’apprendimento
Tutti credono a questa cosa e le insegnanti e le scuola innovano le pratiche usando tablet e
sostituiscono i quaderni.
Creo un danno alle persone perche in realtà il tablet non migliora tutte le pratiche
Ciò mi crea un effetto distorsivo nelle pratiche e nelle persone che idealmente saranno coinvolte in
questa ricerca.
Nella validità rientrano anche degli aspetti etici della ricerca.

ATTENDIBILITA’:capacita della ricerca, se replicata, di giungere ai medesimi risultati laddove


sussistano le medesime condizioni iniziali.
Attendibilità della ricerca riguarda la rilevazione dei dati quindi gli strumenti devo essere precisi
altrimenti rischio di non avere attendibilita.

Si parla di trasferibilità dei risultati.


Trasferibilità a casi simili.
Senso verticale:Tutti coloro che vogliono studiare un
problema simile possono farlo implementando una
ricerca simile alla mia
Verticale: Se la ricerca può essere utilizzata nelle
procedure per studiare problemi analoghi
Sesno orizzontale: quei risultati di ricerca mi valgono
possono valere ma non in modo assoluto.
Orizzontale:I suoi risalti possono valere un po’ per
condizioni analoghe e non identiche
CAPITOLO 2
La costruzione dei dati

I dati possono avere vari gradi di strutturazione


Dati ad alta strutturazione: dati numerici
• mi permettono di costruire una matrice, di tabularli per esempio con Excel.
• I dati che ottengo possono essere analizzati attraverso delle tecniche di analisi statistica
Dati a bassa strutturazione: dati qualitativi come la trascrizione di un’intervista.
Tra queste due gradi posso avere un grado intermedio quindi a seconda dello strumenti di raccolta
dati che utilizzo, otterrò gradi di struttura diversa.
• possono essere analizzati attraverso tecniche di analisi del testo, adottando tecniche complesse
e rigorose. Anche qui ci sono delle tecniche specifiche.

Le tecniche si distinguono dagli strumenti.


Al livello macro gli strumenti per raccogliere i dati sono:
• il questionario autocompilato: io lo somministro e l’intervistato lo compila da solo. Rileva dati
personali, atteggiamenti, opinioni. A basso livello di strutturazione non utilizziamo questo
questionario autocompilato.
Se sto facendo uno studio di caso faro un intervista.
Media strutturazione: questionario a risposte aperte, scrivendo la sua risposta a parole.
Alto grado di strutturazione: creo un questionario a crocette.
• l’intervista
• Osservazione
• Analisi dei documenti
2.1.1 trinchero
lunedì 16 ottobre 2023 12:24

Le strettoie di ricerca si possono dividere in due macro-categorie:


1) quantitative
2) qualitative

La 1 è basata sulla raccolta di dati ed è la piu semplice.


Questa raramente viene utilizzata in campo educativo in modo esclusivo.
(2.1.1 trinchero)
Ricerca standard o basata sulla matrice dei dati
È una ricerca totalmente quantitativa che noi mettiamo in campo qualora
volessimo fare una ricerca in campo nomotetico (ipotesi da confermare): per
confermare l’ipotesi bisogna raccogliere dei dati che vanno inseriti all’interno di
una matrice (tabella).

Es: dopo aver somministrato un questionario a 100 persone, si raccolgono i dati


e si inseriscono nella matrice.

ES: ipotesi (i frequentanti vanno meglio all’esame)


Bisogna raccogliere solo i dati inerenti a quell’ipotesi, quindi ad esempio il
sesso non ci interessa.
IPOTESI DA VERIFICARE CON DATI QUANTITATIVI (ricerca standard o basata
sulla matrice).
L’obiettivo è estendere la ricerca in modo da far valere i risultati ottenuti a un
campo piu ampio.

Il resto vedilo dal libro grazie e prego.


CAP 2
lunedì 20 novembre 2023 12:34

La costruzione dei dati

Quando vado a predisporre gli strumenti per raccogliere i dati, il 1 concetto che
devo acquisire è che i dati possono avere vari gradi di strutturazione.

Dati ad alta strutturazione: dati numerici


Dati a bassa strutturazione: dati qualitativi (fatti di parole). Es. trascrizione di
un’intervista

Tra il totalmente quantitativo e quello totalmente qualitativo posso avere un


dato intermedio.

A seconda dello strumento di raccolta dati otterrò dati di natura diversa.

Dati strutturati : permettono di costruire una matrice (permettono di andarli a


tabulare ad es in Excel)
I dati a basso livello di strutturazione (qualitativi) possono essere analizzati
mediante tecniche di analisi del testo. Non sono tabulabili.
Ci sono tecniche complesse e rigorose. Quando analizzo i testi devo stare
attenta a evitare di vedere quelle parole in modo soggettivo.

Dobbiamo distinguere le tecniche dagli strumenti. In generale però a livello


macro, gli strumenti per raccogliere i dati sono quei 4: questionario auto-
compilato, intervista, osservazione e analisi dei documenti.
Per ognuno avrò poi vari tipi.

Questionario auto-compilato: il soggetto risponde da solo.


Non esiste uno di questi a basso grado di strutturazione
Il questionario aperto è di medio livello
Il questionario chiuso è di alto livello.

Con l’intervista semi strutturata avrò una serie di scalette/argomenti da toccare


(domande da fare).
Intervista completamente strutturata: avrò una serie di domande pre impostate.
I dati sono fatti di parole ma possono essere analizzati mediante tecniche
qualitative di analisi del testo.
Serie di codifica: permetterà di avere una matrice di risposte ottenute (si può
fare solo se l’intervista è completamente strutturata).

Osservazione non strutturata: osservatore che registra tutto quello che accade.
Non ha comportamenti specifici da osservare
Medio: il ricercatore osserva quello che accade ma ha un elenco di
comportamenti target da osservare e quindi trascrive quello che accade rispetto
a determinati eventi
Alto: l’osservatore ha una check list (tabella con elenco di comportamenti in cui
indica c’è o non c’è). Questo dato può trasformarlo in un dato quantitativo.

Analisi dei documenti


Tutti i documenti della scuola si possono analizzare. In questo caso non è il
ricercatore a creare i dati come in tutte le altre tecniche. Es: nella traccia
dell’intervista è il ricercatore a creare quell’informazione.
Nell’analisi dei documenti è stato qualcun altro a redigere quei documenti. Il
ricercatore può solo analizzarli
Bassa: ermeneutica (esplorazione dei temi principali di quei documenti)
Media: alcuni aspetti target da raccogliere
Alta: griglia da compilare

Ci sono diverse tecniche per raccogliere i dati.


Anche i dati devono essere VALIDI: se il dato raccolto rispecchia la verità.
Es: non si fanno domande come “sei razzista” altrimenti la risposta è per forza
no.
Per controllare la qualità il ricercatore usa determinati parametri
Gli strumenti prima di essere utilizzati vanno testati

Molti dati, tempi brevi


Il ricercatore deve dichiarare il perché sta facendo quella cosa e deve inserire il
consenso per il trattamento dei dati personali
I dati devono essere trattati in forma anonima
Il sistema di codifica serve per verificare se qualcuno risponde piu volte
(codificata per non dare il proprio nome e cognome)

Prima di elaborare il questionario bisogna definire alcune cose: scopo, oggetto,


fattori fondamentali da analizzare.
Questo lo capisco dal quadro teorico e dalla domanda di ricerca o ipotesi.

Con il questionario, quello che il soggetto vuole dirmi lo trovo già scritto.
Questo però non può sostituire l’intervista.
Questi due strumenti hanno scopi differenti
L’intervista serve infatti per comprendere di piu quello che le persone non
dicono (l’implicito): serve per scendere di piu in profondità
Con l’intervista si entr in contatto diretto con l’intervistato.
Con il questionario no. Potrebbe essere un fattore positivo perché non viene
inibito, però il ricercatore non ha nessun controllo sull’accuratezza che
l’intervistato mette sulla propria opinione

Se faccio domande chiuse i dati raccolti saranno di natura quantitativa: si usano


tecniche statistiche
Se faccio domande aperte dovrò usare tecniche di analisi del testo

Graduatoria personale: significa in ordine di priorità

Posso desumere i comportamenti a partire dagli atteggiamenti


Es: tu cosa ne pensi di questo?
Si capisce quindi l’atteggiamento (opinione) di una persona
A quell’atteggiamento poi corrisponderanno una serie di comportamenti

Per modificare la pratica di un’insegnante bisogna capire veramente cosa pensa


il docente altrimenti si farà una cosa forzata.
Ad es: la legge ha forzato i docenti a cambiare alcune pratiche, senza però
un’azione preventiva sugli insegnanti per farli capire la motivazione sul perché
cambiare la pratica della valutazione
Se il docente non cambia atteggiamento e quindi opinione non lo farà mai
realmente.
Per fare un cambiamento bisogna agire in profondità sulla persona.

Scala Likert: quanto sei d’accordo con la seguente affermazione? Scala da 1 a 5


dove 1:per niente e 5: del tutto
Queste sono scale di accordo su affermazioni

Domande di posizionamento: la persona fa scorrere il cursore sulla linea per


indicare geometricamente il punto in cui si ritiene di sentirsi posizionato.
Non si usano molto perhè è piu difficile da analizzare

Terzo punto: evitare domande vaghe

Costrutto: tema o concetto

Il limite di questa tecnica a imbuto è che dopo un po' di tempo la persona si


stanca e risponderà peggio.
Non può durare piu di 15 min
Sarebbe meglio fare un imbuto per macro tema

Saltuariamente e poco sono ambigue perché troppo simili

Differenza tra intervista e colloquio: risiede principalmente nella motivazione.


Nell’intervista l’intervistato è mosso da una motivazione estrinseca. Il ricercatore
contatta gli intervistati per svolgere l’intervista. Essa si concentra maggiormente
nel rilevare opinioni, atteggiamenti ecc…
Nel colloquio abbiamo una motivazione intrinseca: è il soggetto che volontà di
entrare in contatto con il ricercatore . Ciò accade ad es nelle ricerche
psicologiche.
Freud ad es aveva studiato la gravidanza isterica di una donna che voleva farsi
studiare.
La pazienta si era rivolta al terapeuta non il contrario

Il colloquio consente di raccogliere info che riguardano principalmente gli


atteggiamenti o caratteristiche della personalità della persona

In ambito pedagogico può capitare nei campi dell’orientamento

L’intervista può essere condotta in molti modi differenti.


In base al numero degli intervistati abbiamo:

Intervista di gruppo o individuale

In base al grado di direttività abbiamo:

Si chiamano strutturate perché l’intervistatore ha un elenco rigido di domande


da porre /ma non è a crocette.
Il rischio di questa è di far sentire l’intervistato bombardato.

L’intervistato non deve sentirsi giudicato (a-valutativa: non giudizio)


La reticenza potrebbe verificarsi quando si affrontano temi particolarmente
privati.

L’intervistatore deve adeguare il proprio linguaggio in base al soggetto. Questo


serve per mettere a proprio agio l’intervistato e anche per farsi capire al meglio
da lui.

IMPARA 3 BIAS A PIACERE. P.30

Questionario auto-compilato
Interviste
Tecniche di interviste di gruppo!!!
Accorgimenti per la conduzione di un’intervista — mi dici tre tipi di bias cognitivi
a piacere?

L’intervistatore deve conoscere i bias cognitivi per poterli poi prevenire


Bias (“baias”): distorsione

TECNICHE DI INTERVISTA INDIVIDUALE:

Piaget:Mix tra intervista e osservazione

Intervista biografica: è un po' quello che facciamo nel laboratorio (ci vengono
dati stimoli)

“Cosa significa per te?”. È una tecnica che scende in profondità

TECNICHE DI INTERVISTA DI GRUPPO:

L’intervistatore si siede al tavolo con un numero fisso di persone intervistate


tutte insieme.
Scopi: studiare le dinamiche sociali tra le persone
Focosi group: + comune

1) Sapere quanto il gruppo influenza l’opinione individuale (si usa spesso in


sociologia) “quanta forza ha l’opinione collettiva sull’opinione del singolo”:
non mi interessa realmente far cambiare le opinioni
2) Molto simile ma ha scopo diverso: far convergere le’opinioni di tutti in
un’unica idea. Es: nella ricerca-azione bisogna convincere i docenti a
cambiare la loro opinione.
Questa continua finchè il gruppo non diventa omogeneo

Le tecniche di osservazioni si possono categorizzare

Partecipante: osservatore è l’insegnante (fa parte del contesto)


Non partecipante: osservatore esterno
Le persone essendo consapevoli di essere osservate però potrebbero
comportarsi in modo non spontaneo.
In campo educativo si fa raramente una non partecipante.

Palese/non palese.
In psicologia spesso l’osservazione non è palese.
Il problema dell0sservazione non palese è di tipo etico.

Raramente si fa un’osservazione completamente libera dove il ricercatore segna


tutto ciò che accade.
Si raccoglierebbero dati insignificanti

Check list: permette di verificare un evento (presente o non presente)


La griglia permette invece di segnare l’intensità e la frequenza di quell’evento

Check list: quantitativa


Rating scale: quantitativa
Sistema di codifica: quantitativa. L’osservatore memorizza i codici e durante
l’osservazione usa quel codice per segnare ciò che sta osservando.

Nei documenti primari il ricercatore ha sempre il controllo su come viene


ricostruito il dato.
Il problema sta nei documenti secondari

Alienare: significa che non deve mai dimenticarsi del contesto in cui è stato
scritto quel documento.
I dati vanno interpretati in base al contesto

Bisogna essere fedeli alla verità e non dalle proprie aspettative (ciò che mi
aspetto di vedere).

Prima fase: raccolgo i documenti e mi annoto le informazioni su chi ha scritto


quei documenti
Seconda fase: procede con una tecnica di analisi testuale
CAP 3
lunedì 27 novembre 2023 12:03

Ricerca ideografica: analisi approfondita dei dati


Approccio induttivo-sperimentale : tentare di indurre generalizzazioni sulla base
dei dati qualitativi raccolti

Significazione: attribuire senso a quei dati

Qualunque sia la fonte originaria dei dati alla fine i dati saranno scritti. Ad es
l’intervista si trascrive.

Principali tecniche per analizzare i testi:


Trincherò categorizza le tecniche in 3 approcci

*analisi ermeneutica
P.40

Comprendente: faccio emergere i temi


Regolarità: vedo se emergono regolarità nei testi (schemi di base)
Linguaggio: rintraccia delle regolarità tematiche

Testo: mezzo per conoscere la realtà sottostante (quello che la persona che ha
scritto quel testo pensa) oppure unità a se stante che non può essere giudicata
ne vera ne falsa.
Se la considero come unità a se stante evito nell’analisi e interpretazione di
pensare “cosa voleva dire quella persona”.
1)“Leggo il testo per conoscere le persone”
Nei dati ufficiali invece non serve conoscere l’opinione di chi li ha redatti.

Logica esplorativa: andare a capire quali sono i processi interni e il pensiero


sottostante che ha determinato quel testo. Non interessa il testo in se ma uso
l’informazione che il testo mi da per capire la persona.

Diverse tecniche:

È ciclico perché si continua finchè i significati non cambia piu (situazione di


equilibrio)

Quando ho finito devo verificare che l’interpretazione a cui sono giunta non sia
completamente lontana da quello che la persona ha detto veramente.
Per questo è importante rileggere il testo o risentire l’intervista per verificare
che l’interpretazione che ho dato sia fedele alla realtà.

DIVERSI AUTORI (non serve sapere il nome)

L’analisi del contenuto è un insieme di tecniche


Es: contare le parole (quante volte quella parola è usata all’interno di un testo)
Nel tempo l’analisi del contenuto si è trasformata in una serie di tecniche che
consentano di applicare delle tecniche statistiche ai testi e alle parole (anche
grazie alla tecnologia)

Analisi ermeneutica: interpretazione


Analisi del contenuto: carico il testo all’interno di un software che applica delle
statistiche (es: conta le parole ecc) : aiuta il ricercatore a interpretare il testo.
Serve per evitare il piu possibile le distorsioni

1) Segmenti: pezzi di frasi


Scopo analisi tematica: vedere quali temi ci sono all’interno dei testi
2) Intere frasi o interi periodi.

Elementi piu semplici: parole o frasi

I software attribuiscono dei numeri alle parole e poi le contano.

Bisogna lavorare sul testo prima di metterlo nel software


Ad esempio se dobbiamo contare quante volte è detto nel testo la parola
“felice” bisogna poi trasformare tutte le altre come ad esempio non sono felice
in “infelice”, oppure bisogna trasformare tutto in termini maschili.
Il software non deve capire il senso del testo. Deve analizzarlo e contare le
parole.
Anche le frasi andrebbero uniformate.
(Uniformare parole e frasi)
Per questo c’è comunque il rischio di distorsione nell’uniformare frasi.
Più le frasi sono larghe piu si rischia di perdere di vista la verità.

Operazionalizzazione: individuazione degli indicatori


Significa “incasellare”: queste parole esprimono questo concetto che volevo
andare a indagare
Es: la demotivazione dello studente la desumo se ci sono questi comportamenti
(questo viene detto nel quadro teorico)
La classificazione è quella fase in cui vado ad accorpare le parole in concetti.
Le classi devono essere esaustive cioè devono prendere tutti i casi
Mutua-esclusività: le classe devono essere nette ed esclusive
Unicità….: l’attribuzione deve basarsi su un unico criterio.

Dizionario: archivio di parole


Lemma: singola parola (unità lessicale)

I software si possono categorizzare in:

1)contaparole
2)facilitano la costruzione di mappe concettuali

3) Facilità l’analisi ermeneutica

Complessivamente tutti questi software possono essere di 2 tipi principali:

Il tipo si sceglie in base allo scopo della ricerca.

1) Consentano al ricercatore di analizza i testi sulla base del quadro teorico


permettendo di creare delle mappe alla luce di una teoria definita a priori
(conferma di un’ipotesi)
2) Peserguono uno scopo al contrario. Utilizzo i testi e le parole per costruire
una nuova teoria. (Ricerca ideografica)
Si fa quando ho delle domande di ricerca. Dai dati devo costruire una
teoria nuova

Esempi di software piu usati:

Tipo theory-driven

Quaries: domande
Nodi: archivi
Es di mappa dei nodi che si può costruire con questo software
È una mappa dei temi principali emersi all’interno di un testo

È un software word-driven

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