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4 capitolo di ricerca
AUTONOMIA SCOLASTICA= negli anni 90 la scuola era gestita a livello centralizzato dallo stato (i
fondi alle scuole arrivavano nella stessa quantità ovunque, i programmi erano ministeriali)
Ora la scuola primaria ha fatto un apparente passo indietro rispetto a questa autonomia perché ci si
rifà alle indicazioni nazionali.
A partire dagli anni 90 in poi i programmi non erano più ministeriali e anche la scuola è diventata
diversa.
Se prima era un classico edificio pubblico dove si mettevano in atto delle procedure di
insegnamento. Adesso la scuola è assimilabile ad un’organizzazione, “aziende” ( il preside non si
chiama così ma dirigente scolastico)
La scuola per poter mantenere alti standard qualitativi nei processi di insegnamento/ materiali/
attrezzature/ preparazione degli insegnanti, deve fare altro. Non eroga solo la formazione agli alunni.
Il docente deve fare tutta una serie di lavori che permettono al dirigente di partecipare a bandi per
poter acquistare materiali, reperire attrezzature, corsi di aggiorna,nato per docenti.
La maggior parte di questi bandi prevedono delle procedure di ricerca.
Il compito del ricercatore è studiare la realtà, osservare ciò che accade e le ricadute del
cambiamento introdotto (tablet al posto dei quaderni) e devo essere fedele alla realtà (arrivare a
delle conclusioni che non siano viziate dalla mia opinione personale) e fare sintesi di ciò che
accade.
Bisogna osservare i reali processi che accadono studiandoli in maniera rigorosa, misurando la
quantità e qualità dell’Apprendimento degli studenti con i tablet e confrontarli con i dati di quelli che
usano il libro cartaceo.
L’obiettivo finale è fare una sintesi della realtà creando una teoria, un modello che possa dare delle
indicazioni operative ipotetiche per tutti gli insegnanti italiani. Queste indicazioni operative in cui ti
spiego come, per quanto, le ricadute per i bambini sono un modello di ciò che io sono andata ad
esaminare.
La metodologia della ricerca educativa è l’insieme delle regole che devo applicare per indagare in
modo rigoroso i fatti educativi
Il processo di insegnamento e apprendimento non è meccanico per cui indagare i fatti educativi
deve prevedere una serie di elementi di incertezza che io devo accettare. Non si avrà mai in una
procedura di ricerca educativa una certezza, posso approssimarmi e calcolare la più alta probabilità
possibile che ciò che ho osservato, deve essere quanto più possibile generalizzazione a tutti per
com la consapevolezza che non lo sarà mai del tutto.
La ricerca educativa accoglie in se diversi gradi di incertezza ed è per questo che interviene la
statistica che fa delle stime sulla correttezza delle informazioni dei dati numerici che io ho raccolto
Nella ricerca educativa spesso è necessario accostare strumenti quantitativi come il voto e metodi
qualitativi come l’intervista (es. cosa ne pensa il bambino)
• In ambito pedagogico Bertecchi ha individuato 3 categorie di fattori che intervengono nei fatti
educativi.
Quali sono questi fatti educativi?
1. FATTORI CULTURALI E SOCIOECONOMICI=
• ASPETTI RELATIVI AL MACROSISTEMA SOCIALE ED ECONOMICO= quelli legati al mercato
del lavoro, del sistema produttivo e all’organizzazione culturale
• ASPETTI DI TIPO STRUTTURALE LEGATI ALL’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA=
programmi, ripartizioni del tempo, organizzazione degli ambienti di apprendimento
Studiare i fenomeni educativi richiede il ricorso all’utilizzo di strumenti tecnici e teorici che sono
interdisciplinari (strumenti che si utilizzano nella ricerca educativa min sono inventati solo dai
pedagogisti.
La met della ricerca ha un set di strumenti comuni. Gli strumenti usati nella ric pedagogica non sono
solo di natura pedagogica.
La ricerca in pedagogia si serve di questi strumenti per ricavarne una conoscenza scientifica, non
fine a se stessa, ma ha lo scopo di trovare delle soluzione che migliorino o tentino di risolvere
problemi.
Affinché i riusanti della ricerca rispecchino davvero la realtà è necessario che le procedure
adoperate siano rigorose e controllabili dell’intera comunità scientifica.
(Faccio una ric sull’uso delle tecnologie. Io di base credo che sia migliore la didattica tradizionale
con i quaderni. Da ricercatore ho il dover di dover giungere a dei risultati della ricerca oggettivi e
non influenzati dal mio punto di vista)
Per fare ricerca soprattutto in pedagogia dove i fenomeni studiati sono fenomeni umani bisogna
essere particolarmente rigorosi così da evitare di Fr entrare io proprio pdv nello studio del
fenomeno.
Il ricercatore deve alienarsi per far voce alla realtà.
Il rischio sennò è di creare una teoria falsa e di creare un danno in futuro. Quindi la responsabilità
del ricercatore è molto alta.
Per fare ciò è necessario che le procedure siamo risorse e controllabili.
Rigoroso vuol dire che la ricerca deve scaturire da una lettura corretta della realtà sotto esame.
Bisogna quindi comprendere correttamente il fenomeno da studiare.
Deve essere controllabile dalla comunità scientifica.
(Quando si pubblica un articolo scientifico esso viene controllato e verificato)
A seconda della natura della realtà che il ricercatore andrà a studiare ci saranno dei filoni diversi che
implicano diverse scelte metodologiche
• Se il fenomeno oggetto di studio riguarda un fatti oggettivi, il ricercatore adopera una strategia che
ha lo scopo di individuare i fattori che la determinano oppure che lo descrivono sulla base di un
quadro teorico. Ci stiamo muovendo nell’ambito del realistico.
(Un fatto oggettivo: il profitto degli studenti esiste davvero e non è inventato. Se ciò che devo
studiare è il profitto degli studenti in matematica è un fattore determinato da fattori oggettivi o da un
insieme di fattori che insieme concorrono a determinare quel fatto.
Il profitto non è una cosa deterministica, è un fatto umano quindi ci sono una serie di elementi che
concorrono a determinare l’apprendimento.
Questi elementi non sono deterministici
La motivazione, l’apprendimento o altri fenomeni della vita sono aspetti che esistono ma non si
possono studiare in modo oggettivo quali fenomeni li determinano. Pero si può studiare in modo
teorico.
Cos’è l’apprendimento? Cosa lo determina?
In questo caso qui siamo nell’ambito del realismo critico: ambito che studia fatti oggettivi ma non
deterministici.
Se il fenomeno non riguarda aspetti oggettivi (studio di fenomeni che sono frutto di una costruzione
sociale) allora il ricercatore usa una strategia volta a comprendere le scelte che sono alla base di
quel determinato fenomeno.
Lo studio qui è dellinsieme dei fattori che sono alla base di determinate scelte (ambito
dell’interpretativismo)
• I fatti educativi generalmente non sono deterministici poiché riguardano fenomeni umani che non
possono essere studiati in tale modo, pertanto la ricerca pedagogica di muove principalmente
nell’ambito del realismo critico o dell’interpretativismo
• I risultarti della ricerca pedagogica non rappresentano delle leggi assolute, valide in ogni contesto
e in ogni epoca, piuttosto descrivono delle regolarità empiriche.
• Il ricercatore in campo pedagogico osserva il mondo e studia quella regolarità che capitano più
volte
• La ricerca educativa su muove per cercare di trovare la soluzione a dei problemi
L’obiettivo é estendere la ricerca in modo da far valere i risultati ortenuti a un campo più ampio.
(AGGIUNGERE DAL LIBRO)
Obiettivo della ricerca è di andare ad interpretare la motivazione delle persone che sono alla base
dei loro comportamenti.
Cosa porta il soggetto ad agire in quel dato modo?
La visione del mondo di una persona è unica in quanto dipende dalle sue esperienze, ma é anche
condivisa perché le persone possono avere la stessa appartenenza culturale
Quando si trattano dati qualitativi fatti di parole, il ricercare rischia di vedere nelle parole
dell’intervistato ciò che vuole vedere il ricercatore. Lo interpreta sulla base dei suoi schemi mentali e
non sulla verità di ciò che ha detto l’intervistato
Il rischio è di travisare la realtà è di guardarla con lenti distorte= feniameni naturale perché siamo
esseri umani.
Quando si tratta di analizzare si usa la TRIANGOLAZIONE= diversi ricercatori analizzano gli stessi
dati affinché poi li uniscono per formare un risultato oggettivo
I metodi di analisi qualitativi sono più rigorosi di quelli quantitativi, essendo più facile sbagliare a
interpretare questi.
I dati sono più facili da trattare perché c’è un minor rischio di sbagliata interpretazione. (Il numero
quello é)
Anche i dati numerici possono essere interpretati a nostro volere= INTERPRETABILITÁ DEL DATO.
Non bisogna mai darli per certo
Per questo motivo i dati devono essere aperti
2.LA RICERCA AZIONE
É una strategia di ricerca educativa, si muove nell’ambito della ricerca idrografica ma non si svolge
con metodi puramente qualitativi
Nasce da un problema specifico di una comunità educativa particolare (per es una certa comunità
educativa come la scuola che vuole introdurre le classi 4.0 ed ha il problema di guidare i docenti in
questo passaggio metodologico. Quindi il dirigente scolastico ha un problema all’interno della sua
comunità e si rivolge all’università chiedendo un supporto per portare avanti un progetto di ricerca
azione. A questo punto mentre nelle altre strategie di ricerca la scuola si mette a disposizione del
ricercare, in questo caso é il ricercatore che si mette a disposizione della scuola come guida
metodologica per mettere in atto un percorso di ricerca interno a quella comunità con quelle
specifiche persone con lo scopo di portarli ad un momento di innovazione/evoluzione)
É una ricerca particolare che serve a risolvere problemi specifici all’interno di una specifica
comunità.
Avviene uno scambio reciproco perché vi é un superamento della separazione tra ricercatori e
soggetti coinvolti nella ricerca.
Lo scopo é fare in modo che una certa comunità educativa riesca a trovare al suo interno le
soluzioni ad un problema educativo.
Strategia che studia in profondità un caso specifico (un solo soggetto o un gruppo ristretto di
persone)
Lo studio di caso si é sviluppato in particolare in ambito psicologico.
Freud= capostipite della psicoterapia ha apportato una serie di conoscenze sui disturbi psicologici
del comportamento ed ha documentato questi fenomeni
In campo educativo lo studio di caso si sviluppa maggiormente su una classe (particolarmente
problematica o che manifesta caratteristiche particolari e il ricercatore si sofferma su di essi)
Un esempio di studio di caso é lo studio di cui si parla all’interno della tesi (parlare della classe in cui
stiamo svolgendo tirocinio).
Laborando in una classe i risultati non possono essere esteso ad un’intera popolazione. I risultati
varranno per quel caso o eventualmente per casi che hanno caratteristiche sovrapponibili.
Nella ricerca idrografica abbiamo fini esplorativi. Ho bisogno di scoprire, studiare, esplorare,
descrivere un fatto nuovo.
Nella ricerca nomotetica abbiamo fini esplicativi e descrittivi= vuole spiegare o descrivere un
determinato fenomeno, il modo in cui quel fenomeno si va a manifestare o va ad influenzare i
comportamenti delle persone (cercare di capire quali sono i fattori, gli elementi che messi insieme
determinano un fenomeno/ spiegare quali sono le ricadute che un dato fenomeno può avere sulle
persone)
Nella triangolazione delle teorie io dovrei reclutare ricercatori con quadri teorici diversi ma nella
realtà, ciò non succede mai.
Ispezionalitá = la comunità scientifica dovrebbe sempre poter valutare e controllare per proteggere
gli utenti finali.
Faccio una ricerca per esperimento quando voglio introdurre un’innovazione nelle pratiche
educative
Pinto3
L’uso dei tablet e il fattore che vado a verificare, la novità, ciò che decido di cambiare.
Questo fattore si chiama fattore indipendente o stimolo sperimentale. Va ad influenzare l’altro
fattore ovvero l’apprendimento. Questo fattore influenzato si chiama fattore dipendente, quello che
subisce il cambiamento a causa dell’innovazione introdotta.
Domanda d’esame.
I disegni di ricerca per esperimento.
ans
Disegno di ricerca a 4 gruppi:
2 gruppi di controllo
2 gruppi sperimentali.
Dai risultati ottenuti cerco di isolare l’effetto misurazione.
Lezione 7/11
• Fattori di disturbo: diversità degli alunni, diversi livelli di apprendimento
• Per fare ricerca per esperimento le classi ce vado a comporre devono essere composte da alunni
simili (status socio economico, livello di apprendimento di base)
• In psicologia quando si fanno le ricerche per sperimento per dimostrare comportamenti o effetto
di dati fattori sui comportamenti delle persone, si selezionano le persone facendo un test psico
attitudinale perché è necessario che i soggetti che fanno parte del campione, devono essere il piu
possibile normali, devono rientrare in una curva di normalità che garantisce di poter paragonare la
risposta data da X rispetto ad Y
• In pedagogia queso aspetto non può essere completamento controllato perche i pedagogisti non
possono somministrare test psicologici, allontanare il soggetto dal suo ambiente comporta delle
risposte non naturali, si comporta in maniera diversa, rispose in maniera diversa
• Quindi in pedagogia la ricerca per esperimento non sarà mai una vera ricerca pura da manuale,
perche se la facessimo non otterremmo dei risultati validi (non si può stare in laboratorio, i gruppi
non saranno ami omogenei e se faccio ricerca didattica, le procedure sperimentali non sono
strettamente controllate dal ricercatore)
• Fare ricerca per esperimento è molto costoso quindi quando si riesce a fare si cerca di sfruttare la
situazione di ricerca ed affiancare alle tecniche quantità e, si raccolgono anche dati qualitativi per
studiare il fenomeno nelle maniera piu approfondita.
• Ci si avvicina sempre piu al metodo misto
Domanda d’esame
Sulla relazione tra le variabili
Verificare se l’uso del tablet migliora l’apprendimento degli strumenti.
Ho messo in relazione due variabili: l’uso del tablet a scuola e l’efficacia che può avere
sull’apprendimento. (Fattore causa-effetto)
Qual è la causa principale di una errata formulazione delle variabili di un’ipotesi (variabile
spuria):
Un errato costruzione del quadro teorico
Nell’ipotesi esplicito i fattori
L’ipotesi si definisce un assetto ovvero una affermazione che almeno all’inizio do per vera e che poi
con i dati vado a verificare
Stampo nomotetico: hanno lo scopo di confermare l’ipotesi
Perché si fa una ricerca su cui c’è gia una teoria?
Si la teoria mi dice che il tablet se lo usi in una data maniera migliora lapprendimeto degli studenti
ma non me lo dice per gli studenti universitari quindi io formulo l’ipotesi dicendo che il tablet
migliora l’apprendimento degli alunni universitari e poi vado a verificare se sia vero o meno
La ricerca si fa se aggiunge qualcosa alla conoscenza scientifica pre esistente. Se è esattamente
identica a qualcosa che altri hanno gia fatto non ha senso
La ricerca si fa dove mi manca qualcosa nella conoscenza pre esistente.
L’IPOTESI: asserto ovvero un’affermazione che può essere vera o falsa. Deve essere controllabile.
Deve avere un valore di verità.
Ipotesi:
• monovariate: se esprimono asserti che coinvolgono un
solo fattore
• Bipartiate: se esprimono asserti che coinvolgono due
fattori. (Tablet a scuola aumenta la motivazione degli
studenti_ fattori sono motivazione degli studenti e uso il
tablet a scuola)
• Multivriate: se esprimono asserti che coinvolgono piu
fattori (il profitto scolastico dipende dallo studio in
gruppo, dalla frequenza universitaria, dalla quantità di
ore)
Si chiamano variate perché ciò che chiamiamo fattori dovremmo chiamarli variabili.
Le ipotesi bivariate e multivariate possono essere:
• relazionali: esprimono la relazione tra due o piu fattori
• Di causazione: esprimo relazione causa effetto tra due o piu fattori
• Comparative: esprimono somiglianze o differenze di un fattore in due o piu gruppi
Inoltre possono esprimere
• relazioni unidirezionali: se una variabile influenza l’altro e non viceversa (l’uso del tablet aumenta l
a motivazione ma non viceversa)
• Relazioni bidirezionali: se le due variabili si influenzano a vicenda.
Questa bidirezionalita può essere simmetrica: le due variabili si influenzano nella sessa misura.
Asimmetrica: se una influenza l’altra ma in misura minore
Relazioni bidirezionali simmetriche
• chi ha abilita di problem solving in matematica ha abilita di
problem solving in geometria e viceversa. — due variabili si
influenzano a vicenda Quando dopo raccolgo i dati per
verificare che l’ipotesi sia vera, devo verificare che la quantità di
capacità problem solving in matematica sia uguale a quella di
geometria.
RELAZIONE SPURIA
Ipotesi: chi va bene allo scritto va bene anche all’orale
Ipotesi che sembra coretta ma non tien conto che entrambi i
fattori sono legati da un terzo fattore che non ho preso in
considerazione all’inizio.
In questo caso ho una relazione spuria:
c’è un terzo fattore che è la capacità linguistica che non
avevo preso in considerazione all’inizio, che è una terza
variabile che le influenza entrambe.
La relazione spuria è quando io ho un ipotesi in cui le
variabili che non ho messo in relazione la terza variabile che
le determin entrambe. Quest terza variabile si chiama VARIABILE DI CONTROLLO
RELAZIONE INDIRETTA CON VARIBAILE
INTERVNIENTE_
Ipotesi: LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
DETERMINa Un MIGLIOR PROFITTTO
SCOLASTICO
Raccolgo, analizzo i dati ma non mi rendo conto che
si in presenta di alta ostinazione allo studio, non
sempre io ti sono alti perché mi rendo conto che
non ho preso in considerazione la terza variabile,
interveniente, che è l’impegno nello studio.
Questa terza variabile agisce solo sulla variabile
dipendente.
Il ricercatore deve individuare il campo di indagine, cioè il contesto in
cui la ricerca si andrà a muovere, i soggetti che sono da essa coinvolti.
Questi soggetti si definiscono POPOLAZIONE (tutte le persone che
idealmente potrei coinvolgere nella mia ricerca)
La popolazione la definisco sulla base del quadro teorico.
CAMPIONE AUTO-SELEZIONATO:
• Contatto tutta la popolazione e chi vorrà aderire alla mia ricerca entra far a parte del mio
campione.
• I risultati non saranno generelizzabili perchè il campione sarà costituito dai soggetti piu motivati e
interessati al tema.
• Il campione sarà composto da soggetti sensibili a
quel dato argomento, quindi il dato non sarà
oggettivo, il loro pdv non è detto che rappresenti il
pdv di tutti gli altri.
CAMPIONE A VALNGA
In ricerche in cui ho bisogno di ricostruire una rete sociale o se ho difficolta a reperire persone
aventi date caratteristiche.
Fissò un numero di soggetti da selezionare, dopo aver fatto la prima raccolta dati, chiedo a queste
persone di fornirmi altri nomi e conoscenze, a cui poi chiederò altri nomi, creando un effetto
valanga.
CAMPIONE PER DIMENSIONE
Chiedere a qualcuno
Nella figli inserisco gli stati dei fattori (caratteristiche del
fattore) e i fattori
Genere. Maschio femmina
Lavoro Occupato disoccupato.
All’incrocio di ogni modalità devo avere almeno un
soggetto, tramite la figli devo avere almeno 10 soggetti
maschi pendolari lavoratori, 10 pendolari non lavoratori, 10
fuorisere lavoratori. Devo poter ncorciare tutte le
carattertiche ed avere almeno 1 soggetto per ogni incrocio.
Dopo la fase di selezione del campione si passa all’implementazione della strategie di ricerca
individuata.
Predisporre gli strumenti di raccolta dati.
Dopo aver selezionato i soggetti che dati raccolgo?
Quali strumenti utilizzo?
Tutto ciò dipende dal quadro teorico, dagli scopi
della ricerca.
Se voglio studiare le motivazioni che spingono le
persone a comportarsi in un modo ho bisogno delle
interviste e quindi elaboro la traccia dell’intervista.
Se voglio sapere i voti degli studenti frequentanti e
non, richiedo ai docenti di raccogliere le presenze e
farmi dare dai docenti i voti
Mi permette di individuare gli strumenti che mi consentono di raccogliere i dati validi per la mia
ricerca
Decido prima gli strumenti, non esiste che lo faccio in itinere
i dati sono costruiti dal ricercatore alla luce del quadro teorico e gli strumenti adoperati per
raccogliere non sono neutri ma vanno ad influenzare i dati stessi: dal modo in cui io pongo la
domanda, influenzo il modo in cui la persona mi risponderà.
Gli strumenti che io vado a preparare per raccogliere le informazioni, non sono neutri, dipendono dal
quadro teorico cioè dalle correnti di pensiero a cui io aderisco per quella ricerca.
In molti casi diventa difficile alienare la soggettività del ricercatore
I dati che io vado a raccogliere non sono mai completamente oggettivi, non rispecchieranno mai la
realtà vera.
La validità riguarda la capacità dei risultati della ricerca di
rispettare la realtà empirica pres in esame.
MEANS:
I risultati di una ricerca sono validi se i risultato sono
veri e rispecchiano la realtà empirica, cioè se le
conclusioni a cui io giungo rispecchiano veramente la
realtà che ho studiato, se il riassunto di tutte le interviste
rappresenta realmente ciò che nelle interviste mi anno
detto.: VALIDITÀ INTERNA.
Quando vado a predisporre gli strumenti per raccogliere i dati, il 1 concetto che
devo acquisire è che i dati possono avere vari gradi di strutturazione.
Osservazione non strutturata: osservatore che registra tutto quello che accade.
Non ha comportamenti specifici da osservare
Medio: il ricercatore osserva quello che accade ma ha un elenco di
comportamenti target da osservare e quindi trascrive quello che accade rispetto
a determinati eventi
Alto: l’osservatore ha una check list (tabella con elenco di comportamenti in cui
indica c’è o non c’è). Questo dato può trasformarlo in un dato quantitativo.
Con il questionario, quello che il soggetto vuole dirmi lo trovo già scritto.
Questo però non può sostituire l’intervista.
Questi due strumenti hanno scopi differenti
L’intervista serve infatti per comprendere di piu quello che le persone non
dicono (l’implicito): serve per scendere di piu in profondità
Con l’intervista si entr in contatto diretto con l’intervistato.
Con il questionario no. Potrebbe essere un fattore positivo perché non viene
inibito, però il ricercatore non ha nessun controllo sull’accuratezza che
l’intervistato mette sulla propria opinione
Questionario auto-compilato
Interviste
Tecniche di interviste di gruppo!!!
Accorgimenti per la conduzione di un’intervista — mi dici tre tipi di bias cognitivi
a piacere?
Intervista biografica: è un po' quello che facciamo nel laboratorio (ci vengono
dati stimoli)
Palese/non palese.
In psicologia spesso l’osservazione non è palese.
Il problema dell0sservazione non palese è di tipo etico.
Alienare: significa che non deve mai dimenticarsi del contesto in cui è stato
scritto quel documento.
I dati vanno interpretati in base al contesto
Bisogna essere fedeli alla verità e non dalle proprie aspettative (ciò che mi
aspetto di vedere).
Qualunque sia la fonte originaria dei dati alla fine i dati saranno scritti. Ad es
l’intervista si trascrive.
*analisi ermeneutica
P.40
Testo: mezzo per conoscere la realtà sottostante (quello che la persona che ha
scritto quel testo pensa) oppure unità a se stante che non può essere giudicata
ne vera ne falsa.
Se la considero come unità a se stante evito nell’analisi e interpretazione di
pensare “cosa voleva dire quella persona”.
1)“Leggo il testo per conoscere le persone”
Nei dati ufficiali invece non serve conoscere l’opinione di chi li ha redatti.
Diverse tecniche:
Quando ho finito devo verificare che l’interpretazione a cui sono giunta non sia
completamente lontana da quello che la persona ha detto veramente.
Per questo è importante rileggere il testo o risentire l’intervista per verificare
che l’interpretazione che ho dato sia fedele alla realtà.
1)contaparole
2)facilitano la costruzione di mappe concettuali
Tipo theory-driven
Quaries: domande
Nodi: archivi
Es di mappa dei nodi che si può costruire con questo software
È una mappa dei temi principali emersi all’interno di un testo
È un software word-driven