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La storia delle teorie dell’apprendimento è lunga e articolata, e affonda le proprie radici nelle
riflessioni della filosofia classica sul tema dell’educazione. La concezione prevalente oggi dei
processi di apprendimento riferisce a essi come processi psichici che producono modificazioni
stabili nel comportamento, nelle competenze, nel patrimonio di conoscenze, nelle strutture
concettuali di un individuo, non riconducibili a fattori innati o fenomeni biologici di ordine
maturazionale, ma alla relazione con l’ambiente e quindi all’esperienza. In realtà questa
posizione riflette un punto di vista caratteristico dei nostri tempi, ma che non era considerato
valido solo pochi decenni fa (e tutt’oggi si registrano posizioni contrastanti in merito).
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L’apprendimento, secondo la definizione proposta dallo psicologo Ernest Hilgard (1971), è un processo
intellettivo attraverso cui l’individuo acquisisce conoscenze sul mondo che, successivamente, utilizza per
strutturare e orientare il proprio comportamento in modo duraturo. L’apprendimento può essere il risultato di
processi spontanei, come avviene nei bambini, ad esempio con il linguaggio, o può essere indotto e guidato
mediante un intervento esterno di insegnamento. La psicologia e la pedagogia si sono interessate spesso ai processi
di apprendimento, producendo numerose e differenti teorie interpretative dell’apprendimento” M. Coinu, Le teorie
dell’apprendimento, http://www.icferraripontremoli.it
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e non sequenziali che si può studiare efficacemente con un approccio multidisciplinare:
nell'ambito delle scienze cognitive sono stati elaborati diversi modelli teorici, sussumibili in un
contesto triadico (comportamentismo, cognitivismo, costruttivismo). Effettuo una sintetica
ricognizione di questi tre orientamenti, onde evidenziare l’evoluzione diacronica degli studi che
ha modificato la nozione stessa di educazione:
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di adattamento alle necessità emergenti. “Per Doise (1935) l’interazione dell’individuo col
contesto sociale può essere valutata in base a quattro dimensioni: l’analisi intraindividuale,
relativa al modo in cui il singolo individuo apprende le informazioni; l’analisi interindividuale,
relativa al modo in cui l’apprendimento del singolo è influenzato dalle relazioni con gli altri;
l’analisi posizionale, relativa al modo in cui la gerarchia sociale all’interno del gruppo influenza
l’apprendimento; l’analisi delle norme sociali e delle componenti ideologiche, relativa a come
le norme e i valori condivisi dal gruppo influenzano l’apprendimento. La formazione della
personalità dell’individuo e la costruzione delle sue competenze sono, dunque, l’esito di questi
quattro fattori”.
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