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SINDROMI GENETICHE

E CROMOSOMICHE
E PATOLOGIE DEL CAVO ORALE
IN ETÀ EVOLUTIVA

a cura di
Giovanni D’Alessandro e Gabriela Piana

Bononia University Press

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SINDROMI GENETICHE
E CROMOSOMICHE
E PATOLOGIE DEL CAVO ORALE
IN ETÀ EVOLUTIVA

a cura di
Giovanni D’Alessandro e Gabriela Piana

Bononia University Press

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Si ringrazia la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per il generoso sostegno dato all’attività di
ricerca del Servizio di Assistenza Odontoiatrica per Disabili in età evolutiva della Clinica Odontoiatrica
del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Alma Mater Studiorum – Università di
Bologna.

Bononia University Press


Via Farini 37 – 40124 Bologna
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e-mail: info@buponline.com

© 2014 Bononia University Press

Tutti i diritti riservati

ISBN 978-88-7395-937-3

Impaginazione: Sara Celia

Prima edizione: luglio 2014

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Indice

Prefazione 5
Guido Cocchi

Introduzione 7
Giovanni D’Alessandro, Gabriela Piana

Capitolo 1
Controllo del dolore e dell’ansia 15
S. Bagattoni, N. Alkhamis, M.G. Currà, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 2
Cardiopatie congenite 27
M. Taddei, S. Bagattoni, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 3
Sindrome di Down  39
T. Tagariello, N. Alkhamis, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 4
Sindrome di Klinefelter 53
I. Cremonesi, M.G. Currà, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 5
Sindrome da Delezione 22q11.2 61
S. Bagattoni, N. Alkhamis, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 6
Sindrome di Turner 71
I. Cremonesi, S. Bagattoni, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

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Capitolo 7
Sindrome dell’X Fragile 81
S. Bagattoni, N. Alkhamis, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 8
Sindrome di Williams 89
I. Cremonesi, S. Bagattoni, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 9
Sindrome di Angelman 99
N. AlKhamis, T. Tagariello, L. Armuzzi, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 10
Sindrome di Prader Willi 109
I. Cremonesi, S. Bagattoni, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 11
Sindrome di Silver Russel 119
N. Alkhamis, F. Skendo, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 12
Sindrome di Noonan 129
L. Armuzzi, I. Cremonesi, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 13
Sindrome di Marfan 139
M. Taddei, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 14
Neurofibromatosi 151
L. Kondo, F. Skendo, M. Taddei, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 15
Sindrome di Alagille 161
S. Bagattoni, F. Skendo, I. Cremonesi, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 16
Displasie Ectodermiche 171
F. Battelli, M. Montanari, I. Cremonesi, N. Alkhamis, G. D’Alessandro, G. Piana

Capitolo 17
Distrofie Muscolari 183
I. Cremonesi, N. Alkhamis, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

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Prefazione

La salute orale rappresenta un elemento di fondamentale importanza nello stato di salute generale e con-
tribuisce a garantire una buona qualità di vita della persona. In particolare nei bambini affetti da sindromi
cromosomiche e genetiche, l’acquisizione di stili di salute orale adeguati fin dalle primissime età della
loro vita rappresenta una chiave di successo nel prevenire l’insorgenza delle patologie orali più diffuse. È
bene ricordare che spesso nei pazienti con patologie responsabili di disabilità in età evolutiva, a causa della
ridotta collaborazione, le terapie odontoiatriche sono di più difficile esecuzione e la necessità di eseguire le
terapie in narcosi con ospedalizzazione può comportare stress psicologici per le famiglie e costi economici
elevati per la società. Inoltre, nel bambino con patologia congenita rara, l’insorgenza di patologie odonto-
iatriche può comportare rischi per la salute generale.
Particolari manifestazioni cliniche odontoiatriche sono caratteristicamente associate a singole sindromi,
è quindi importante conoscerle per saperle riconoscere e attuare programmi di prevenzione e terapia
adeguati.
È quindi fondamentale che questi bambini siano presi in carico sin dalla primissima infanzia presso
strutture odontoiatriche a loro dedicate e che l’odontoiatra infantile e l’ortodontista possiedano tutte le
conoscenze di base relative al vasto e complesso capitolo delle sindromi genetiche o cromosomiche.
Il testo Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale costituisce un valido strumento di ag-
giornamento e un concreto aiuto per tutti gli operatori sanitari che nella loro pratica clinica quotidiana
hanno l’obiettivo di promuovere la salute di questi bambini.

Guido Cocchi

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Introduzione
Giovanni D’Alessandro, Gabriela Piana

Il mondo scientifico nell’aprile del 2003, dopo la Le malattie genetiche sono causate da mutazioni
prima bozza pubblicata nel 2001, ha annunciato di di un singolo gene; possono essere ereditate se-
aver completato la mappatura del genoma umano; condo le leggi di Mendel o manifestarsi ex-novo.
questo risultato ha aperto enormi prospettive in L’uso di avanzati metodi di biologia molecolare ha
campo biologico e medico, dal punto di vista sia consentito di arricchire la mappa dei geni-malattia
delle diagnosi che delle terapie. responsabili di quadri sindromici.
Alterazioni del patrimonio genetico, quali altera- La diagnosi di queste patologie, primariamente
zioni nel numero o nella struttura dei cromosomi clinica, è confermata dallo studio degli alberi ge-
e mutazioni di uno o più geni, in alcuni casi sono nealogici familiari, dall’analisi del cariotipo, da
incompatibili con la vita, determinando l’interru- indagini biochimiche.
zione più o meno precoce della gravidanza e, in In determinati casi è possibile la diagnosi prenata-
altri, causano quadri patologici. le attraverso analisi citogenetiche e biochimiche di
Le malattie geneticamente determinate sono cellule fetali prelevate mediante villocentesi o am-
classificate in due gruppi: cromosomiche e gene- niocentesi. Anomalie cromosomiche o genetiche
tiche. nei genitori o in un precedente figlio sono un’indi-
Le malattie cromosomiche sono causate da altera- cazione alla diagnosi prenatale. Considerando che
zioni nel numero (aneuploidie) o nella struttura in almeno il 50% degli aborti spontanei precoci il
dei cromosomi (delezione, inversione, duplicazio- feto presenta anomalie cromosomiche, anche abor-
ne, traslocazione). Considerando che ogni cromo- ti spontanei ricorrenti sono un’indicazione per la
soma è composto da migliaia di geni, alterazioni di diagnosi prenatale e per lo studio dei cromosomi
numero e di struttura determinano quadri patolo- parentali.
gici in genere molto gravi, caratterizzati da malfor- La quasi totalità delle sindromi genetiche e cro-
mazioni di apparati e di organi, da ritardo di cre- mosomiche sono definibili come malattie rare.
scita e da ritardo mentale. Un esempio di malattia Secondo l’Unione Europea sono rare le malattie
cromosomica è la sindrome di Down, causata da che colpiscono non più di 5 persone su 10.000.
trisomia del cromosoma 21. Secondo le stime, nell’Unione Europea, tra 7.000 e

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8 Introduzione

8.000 malattie rare diverse colpiscono e colpiranno 3. sviluppare sul piano europeo la cooperazione,
29 milioni di persone. il coordinamento e la regolamentazione nel cam-
Attualmente la mancanza di politiche sanitarie po delle malattie rare.
specifiche e l’insufficienza di conoscenze scien- In Europa le malattie rare costituiscono una della
tifiche comportano ritardi nelle diagnosi e diffi- priorità nel Programma di Azione Comunitaria in
coltà di accesso alle cure, che hanno come con- materia di Sanità Pubblica 2007-2013 ma solo po-
seguenze nel paziente danni fisici, psicologici e chi Paesi europei hanno sviluppato piani d’azione
intellettuali e trattamenti inadeguati. Inoltre i nazionali o intrapreso iniziative in tale senso.
servizi di diagnosi, terapia e riabilitazione erogati In Italia i Piani Sanitari Nazionali da anni hanno
dai diversi Sistemi Sanitari Nazionali ai pazienti indicato fra le priorità la tutela dei soggetti colpiti
affetti da malattie rare variano molto in termini di da malattie rare. Su indicazione del PSN 1998-
disponibilità e di qualità. Di qui la necessità di una 2000, con il D.M. 279/2001 è nata la Rete Na-
cooperazione a livello europeo che permetta di zionale Malattie Rare con la realizzazione di una
intervenire efficacemente, mettendo in comune le rete nazionale costituita da Presidi (individuati dal-
conoscenze ed utilizzando le risorse nel modo più le Regioni) per la prevenzione, la sorveglianza, la
efficiente. diagnosi e la terapia di queste patologie. Tuttavia, a
La Commissione delle Comunità Europee (Bru- causa delle diverse modalità di raccolta, i dati epi-
xelles, 11/11/2008) ha proposto un approccio demiologici disponibili sulla frequenza delle ma-
integrato alle malattie rare e ha dato chiare indica- lattie croniche ad elevata complessità assistenziale,
zioni sulle attività comunitarie presenti e future per comprese le malattie rare, sono molto variabili e
migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura, la loro frequenza (espressa come prevalenza nella
individuando tre linee di azione: fascia di età 0-17 anni compiuti) è soltanto stimata
1. migliorare il riconoscimento e la visibilità del- (Tabelle 1 e 2).
le malattie rare;
2. appoggiare l’azione degli Stati membri per
quanto riguarda le malattie rare;

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Introduzione 9

Tabella 1: stima della prevalenza in Italia (ISTAT)

Stima della prevalenza nella fascia di età 0 - 17 anni compiuti (circa 10 milioni in Italia) di alcune patologie
esemplificative e stima prevalenza globale delle malattie genetiche e/o disabilità complesse.

Condizione Prevalenza Condizione Prevalenza su 10


milioni
Acondroplasia 400 Neurofibromatosi tipo 1 2.860
Sindrome di Angelman 625 Sindrome di Noonan 5.000
Sindrome di Beckwith-Wiedemann 730 Sindrome Oculo-auricolo- 1.785
vertebrale
Sindrome di Down 10.000 Sindrome di Prader-Willi 800
Sindrome Del 22 5.000 Spina bifida 2.000
Sindrome FRA – X 2.000 Sindrome di Stickler 1.000
Malattie metaboliche 3.600 Sindrome di Turner 2.000
Malattie neuro-muscolari 3.300 Sindrome di Williams 666
Sindrome di Marfan 1.666
Totale delle condizioni in lista 43.431
Totale stimato considerando anche condizioni non in lista, 50.000
comprese quelle senza diagnosi precisa

• In Italia secondo i dati ISTAT al 31-12-2005 su 58.750.000 abitanti, 9.979.005 hanno un’età compresa tra 0-17
anni compiuti
• Cassidy SB & Allanson JE (Eds). Management of Genetic Syndromes. Wiley Press 2001
• Stima eseguita tenendo conto che: (a) la prevalenza totale delle condizioni inserite nella lista della tabella 1 (del tutto
parziale e limitata alle condizioni più comuni) è del 4,3 per mille; (b) la stima di alcune di essa può essere imprecisa
(talora per difetto, ma anche per eccesso – es. Sindrome di Noonan); (c) la prevalenza della sola paralisi cerebrale,
abbastanza costante nel tempo e nelle diverse popolazioni, è intorno al 2 per mille; (d) secondo il Sistema Informativo
del Ministero della Pubblica Istruzione, la prevalenza di bambini con disabilità certificata che hanno frequentato la
scuola nel biennio 2002-2003 (6-15 anni) è stata del 20 per mille; (e) circa 1 bambino su 4 che frequenta la scuola e
ha una disabilità certificata ha una condizione complessa.

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10 Introduzione

Tabella 2: numero di disabilità complesse per Regione

Numero bambini e adolescenti con disabilità complesse per Regione


Regione Nati vivi Pop 0-17 a Pop Totale % 0-17 a N con Disabilità
complesse
Piemonte 37.251 646.444 4.341.733 14,9% 3.232
Valle d’Aosta 1.161 19.515 123.978 15,7% 98
Lombardia 92.480 1540349 9.475.202 16,3% 7.702
Trentino-Alto Adige 10.719 189.442 985.128 19,2% 947
Veneto 46.264 785.458 4.768.313 16,6% 3.927
Friuli-Venezia Giulia 10.083 173.740 1.208.278 14,4% 869
Liguria 11.957 214.526 1.610.134 13,3% 1.073
Emilia-Romagna 38.518 619.299 4.187.557 14,8% 3.096
Toscana 31.390 528.368 3.619.872 14,6% 2.642
Umbria 7.732 131.188 867.878 15,1% 656
Marche 13.440 241.823 1.528.809 15,8% 1.209
Lazio 50.833 890.983 5.304.778 16,8% 4.455
Abruzzo 11.200 214.905 1.305.307 16,5% 1.075
Molise 2.527 53.195 320.907 16,6% 266
Campania 62.599 1.245.190 5.790.929 21,5% 6.226
Puglia 38.715 789.010 4.071.518 19,4% 3.945
Basilicata 4.908 107.284 594.086 18,1% 536
Calabria 18.228 382.983 2.004.415 19,1% 1.915
Sicilia 50.791 1.002.426 5.017.212 20,0% 5.012
Sardegna 13.226 265.613 1.655.677 16,0% 1.328
ITALIA 554.022 10.041.741 58.751.711 17,1% 50.209

Pop 0-17 a = Popolazione residente al 31 Dicembre 2005 (0-17 anni)


Pop Totale = Popolazione residente al 31 Dicembre 2005

N disabilità complesse = Numero di bambini e adolescenti per Regione assumendo una prevalenza di 1 su 200 nella
fascia di età 0-17 anni

Lo studio e le ricerche epidemiologiche sull’in- stri europei sotto il controllo della Comunità Eu-
cidenza, sulle cause e sulla variabilità territoriale ropea, e l’International Clearinghouse for Birth
quantitativa e qualitativa delle patologie conge- Defect Monitoring Systems (ICBDMS), un net-
nite hanno avuto uno sviluppo scientifico serio e work di registri mondiali affiliato all’Organizza-
produttivo da quando sono stati istituiti i Registri zione Mondiale della Sanità (OMS) che coinvolge
delle Malformazioni Congenite. attualmente 28 Registri di 35 nazioni appartenenti
Nel mondo oggi sono attivi vari Registri, tra cui a tutti i continenti.
l’European Registration of Congenital Anoma- In Italia, a partire dal 2001, le Regioni hanno ini-
lies and Twins (EUROCAT), un network di regi- ziato a individuare i Presidi per l’assistenza ai pa-

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Introduzione 11

zienti affetti da malattie rare e attualmente sono conduce numerosi studi, tra cui quelli sull’impatto
attivi e operativi 6 Registri per le Malformazioni della diagnosi prenatale sulla prevalenza alla nasci-
Congenite (MC) che, con metodologie simili an- ta delle patologie cromosomiche e quelli sulla ri-
che se non del tutto sovrapponibili, consentono correnza familiare. È membro di EUROCAT e di
una copertura di buona parte dell’Italia. Dal 1984 ICBDMS.
è attivo un Coordinamento Nazionale dei Registri Il Registro Toscano Difetti Congeniti (R.T.D.C.)
delle MC con sede a Roma presso l’Istituto Supe- monitorizza circa 25.000 nati/anno. È membro di
riore di Sanità (ISS). EUROCAT e di ICBDMS.
Il Registro Nord Est Italia delle Malformazioni L’Indagine Umbra Malformazioni Congeni-
Congenite (N.E.I.), attivo nelle Regioni Veneto, te (I.U.M.C.) si basa sul rilevamento di tutte le
Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, ri- anomalie congenite, principalmente nel periodo
guarda 31 MC selezionate il cui rilevamento inte- neonatale ma anche in fase pre- e post-natale. La
ressa il periodo prenatale e neonatale. Monitorizza copertura territoriale è intorno al 95%. Partecipa al
circa 56.000 nati/anno con una copertura di circa Coordinamento Nazionale e ad EUROCAT.
il 97% del territorio. È membro di EUROCAT e Il Registro Campano Difetti Congeniti (B.D.Re.
di ICBDMS. Cam.) coinvolge numerosi Ospedali della regione;
L’Indagine Malformazioni Congenite Emilia monitorizza circa 50.000 nati/anno con una coper-
Romagna (IMER) monitorizza circa 25.000 nati/ tura di circa il 75% del territorio. È membro di
anno con una copertura di circa il 95% del terri- EUROCAT e di ICBDMS.
torio regionale, coinvolgendo 45 centri. Da anni L’Indagine Siciliana Malformazioni Congenite

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12 Introduzione

(I.S.MA.C.), organizzato su base volontaria, co- delle condizioni di salute generale (in quanto de-
pre l’intero territorio regionale e monitorizza cir- terminano alterazioni della masticazione, della re-
ca 60.000 nati/anno. Partecipa al Coordinamento spirazione e della fonetica ed aumentano il rischio
Italiano, a ICBDMS e ad EUROCAT. di ammalare di patologie parodontale e cariosa) sia
Dal Luglio 2002 è stato istituito nell’ambito della di un peggioramento delle possibilità relazionali e
conferenza Stato-Regioni un gruppo tecnico in- della qualità della vita a causa di problemi estetici.
terregionale permanente, al quale partecipano il Le patologie cariosa e parodontale possono essere
Ministero della Salute e l’ISS, il cui obiettivo è rap- ricondotte ad una insufficiente igiene orale domi-
presentato dall’ottimizzazione del funzionamento ciliare (perché sono scarse la considerazione delle
delle reti regionali e dalla salvaguardia del princi- problematiche del cavo orale rispetto alla patologia
pio di equità dell’assistenza per tutti i cittadini. Il sistemica, la manualità e la collaborazione) e/o di-
10 maggio 2007 è stato siglato il secondo accordo rettamente correlate alla patologia di base (ipopla-
tra il Governo, le Regioni e le Province autonome sie dello smalto, condizioni di defic immunitario,
di Trento e Bolzano sul riconoscimento di Centri …) e/o a condizioni associate (respirazione orale,
di coordinamento regionali e/o interregionali, di deglutizione atipica, …) e/o a farmaci assunti per
Presidi assistenziali sovraregionali per le patologie a le problematiche sistemiche (antiepilettici, sciroppi
bassa prevalenza e sull’attivazione dei registri regio- ad alto contenuto glucidico, ….) e/o ad una ali-
nali ed interregionali delle malattie rare. mentazione cariogenica.
L’interesse a livello internazionale e nazionale ri- La salute orale è una componente importante del
volto allo studio delle malformazioni congenite benessere individuale e, nel caso di gravi altera-
evidenzia come le malattie rare rappresentino un zioni funzionali ed estetiche, come quelle presenti
rilevante problema di salute pubblica ad alto nei soggetti affetti da sindromi genetiche e cromo-
impatto sociale. somiche, assume un ruolo fondamentale non solo
per il paziente ma anche per la famiglia. Nono-
Perché elaborare un testo odontoiatrico sulle stante il crescente interesse per la salute orale da
sindromi genetiche e cromosomiche? parte degli operatori sanitari, delle famiglie, delle
I pazienti affetti da sindromi genetiche e cromo- associazioni e delle istituzioni, persistono grandi
somiche presentano quadri clinici generalmente difficoltà nel garantire questo benessere primario,
ben definiti, con patologie e segni specifici che soprattutto nelle fasce di popolazione in condizio-
coinvolgono più organi ed apparati; in particolare, ne di vulnerabilità sanitaria.
in questi pazienti la prevalenza di anomalie e di Queste evidenze sottolineano la necessità, al mo-
malformazioni dell’apparato stomatognatico e mento della diagnosi, di intercettare i momenti
del distretto cranio-facciale, di patologia cariosa patogenetici delle patologie orali, di individuare
e di patologia parodontale è statisticamente più e attuare interventi specifici di prevenzione pri-
elevata rispetto alla restante popolazione. maria e secondaria odontoiatrica e ortopedico-
Tuttavia, le conoscenze scientifiche sulle dismorfo- ortodontica utilizzando percorsi di salute orale
si dento-scheletriche e sulle alterazioni dell’appara- specifici che permettano di prevenire l’instaurarsi
to stomatognatico di numerosi quadri sindromici delle patologie nell’obiettivo di apportare un mi-
sono carenti e/o prevalentemente rappresentate da glioramento delle funzioni, della vita di relazio-
case report. Le malocclusioni scheletriche e dentali, ne e della qualità della vita della persona.
in particolare, sono causa sia di un aggravamento Il testo nasce con l’obiettivo di inquadrare, in un

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Introduzione 13

gruppo di sindromi, le alterazioni e le patologie razioni del distretto cranio-facciale e dell’apparato


del distretto oro-cefalico e di formulare il piano stomatognatico, l’anamnesi medica e odontoiatri-
di trattamento più appropriato, dando sistemati- ca, gli esami obiettivi intra- ed extraorali e gli esami
cità alle conoscenze acquisite dall’esperienza cli- strumentali guidano la diagnosi delle alterazioni
nica e supportate da un costante confronto con la odontoiatriche di pazienti in età evolutiva affetti
letteratura scientifica internazionale. Le attività da sindromi genetiche e cromosomiche. La defini-
di ricerca e clinica sono state condotte presso il Ser- zione di piani di trattamento mirati garantisce la
vizio di Assistenza Odontoiatrica per Disabili del fattibilità delle terapie e l’ottenibilità dei risulta-
Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche ti, garantiti da interventi di prevenzione specifici
dell’Università degli Studi di Bologna, nell’ambito per ciascuna patologia.
del Progetto di Dottorato in Odontoiatria per Di- Il testo, rivolto a Pediatri, Odontoiatri, Igienisti
sabili del Corso di Dottorato in Scienze Mediche dentali e Studenti si pone l’obiettivo di fornire un
Generali e dei Servizi dell’Università degli Studi di supporto sintetico e pratico sulle problematiche
Bologna. odontoiatriche e sulla loro gestione relativamen-
Un sintetico inquadramento genetico e medico te a pazienti affetti da sindromi cromosomiche
è il punto di partenza per focalizzare l’attenzione e genetiche, nella convinzione dell’importanza di
sulle caratteristiche di pertinenza odontoiatrica ti- un approccio interdisciplinare che veda coinvolti il
piche di ciascun quadro sindromico. La genetica paziente, la sua famiglia e tutti gli operatori sanitari
e l’anatomo-patologia, elementi fondamentali per che se ne prendono cura.
capire le dinamiche eziopatogenetiche delle alte-

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1. Controllo del dolore e dell’ansia

S. Bagattoni, N. Alkhamis, M.G. Currà, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

L’esperienza clinica evidenzia che il successo di un L’esperienza clinica dimostra come nella maggior
intervento terapeutico dipende non solo dalle ca- parte dei bambini con disabilità di tipo psichico
pacità tecniche dell’operatore ma anche dal livello e/o fisico e/o medico sia possibile ottenere la colla-
di collaborazione del paziente. Numerose ricerche borazione necessaria per lo svolgimento di una se-
si sono occupate dell’argomento nell’obiettivo di duta odontoiatrica utilizzando tecniche di approc-
individuare tecniche di tipo farmacologico e/o psi- cio psicologico (tell-show-do, desensibilizzazione,
cologico in grado di migliorare la collaborazione rinforzi positivi, …) unite ad un’efficace analgesia
del paziente. In campo odontoiatrico un’analgesia ottenuta con anestetici locali. Solo nel caso in cui
efficace, in grado di garantire una terapia senza do- il livello collaborativo del soggetto renda non at-
lore, abbassa i livelli di ansia e di paura del paziente tuabile il trattamento in anestesia locale, si ricorre
e risulta di fondamentale importanza per creare un a tecniche alternative (sedazione cosciente o pro-
legame positivo tra l’odontoiatra e il paziente. fonda, anestesia generale) che necessitano dell’in-
Nel paziente in età evolutiva e/o scarsamente colla- tervento dell’anestesista.
borante e/o affetto da patologie sistemiche la scelta
della tecnica di controllo del dolore necessita di
una valutazione globale delle condizioni mediche e ANESTESIA LOCALE
psichiche, nell’obiettivo di individuare la necessità
di tecniche analgesiche alternative all’anestesia lo- L’anestesia locale è la perdita temporanea di
cale e la loro effettiva possibilità di applicazione. In sensibilità in una parte del corpo prodotta dall’ap-
considerazione dei minori rischi medici, dei mino- plicazione, topica o per mezzo di iniezione, di un
ri costi sociali e individuali e del valore educativo agente farmacologico (AAPD, 2009a).
insito in una seduta odontoiatrica senza dolore ma Gli agenti farmacologici disponibili per l’analgesia si
con il paziente vigile, è sempre preferibile il tratta- differenziano in due categorie principali, a seconda
mento in anestesia locale, limitando la sedazione della formulazione chimica: gli esteri (tetracaina,
cosciente e l’anestesia generale ai casi in cui la col- procaina, benzocaina), metabolizzati a livello pla-
laborazione sia assente o scarsissima. smatico, e gli amidici (lidocaina, mepivacaina, pri-

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16 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tabella 1: Anestetici locali più utilizzati in odontoiatria

Nome dose max es: bambino di 15 kg:


Nome Conc. Vasocostrittore
comm.le (1 tubofiala= 1,8 ml)
7 mg/Kg x 15 Kg= 105mg
1:100.000 2% lidocaina = 20 mg/ml
Lidocaina Xylocaina 2% 7 mg/kg
Adrenalina 105mg= 5.25 ml
Dose max 2.9 tubofiala
Carbocaina 6.6 mg/Kg x 15Kg= 99mg
Mepivacaina 3% 6,6 mg/kg
verde 3% mepivacaina = 30mg/
ml
Carbocaina 1:100.000 99mg=3.3 ml
Mepivacaina 2% 6,6 mg/kg
rossa Adrenalina Dose max 1.8 tubofiala
7mg/kg
5 mg/Kg x 15 Kg= 75mg
Ultracaina 1:200.000 4% articaina = 40mg/ml
Articaina 4% 5 mg/kg
D-S Adrenalina 75mg=1,88 ml
in sogg
Dose max 1tubofiala
pediatrici

locaina, articaina), metabolizzati a livello epatico. I In seguito alla somministrazione di un anesteti-


casi di allergia documentati sono rarissimi verso gli co locale si possono avere manifestazioni cliniche
anestetici amidici, più frequenti verso gli esteri. come iperventilazione, nausea, vomito, sudorazio-
Gli anestetici locali (AL) attualmente utilizzati in ne, disorientamento, lieve bradicardia, che rientra-
odontoiatria appartengono alla classe degli ami- no nel gruppo delle reazioni vaso-vagali per atti-
dici. vazione del sistema nervoso autonomo.
Nella tabella 1 sono descritti gli anestetici locali più Le reazioni di ipersensibilità di tipo allergico
frequentemente utilizzati in odontoiatria e i relativi rappresentano una quota numericamente trascu-
dosaggi in funzione del peso (Haas DA, 2003). rabile nell’ambito delle reazioni avverse agli ane-
In pazienti affetti da grave insufficienza epatica è stetici locali, non superando l’1%. Tuttavia, que-
consigliabile ridurre la dose complessiva dell’ane- ste reazioni sono clinicamente rilevanti per la loro
stetico amdico somministrato. imprevedibilità e potenziale gravità. Dal punto di
La tossicità degli anestetici locali è in funzione della vista clinico il quadro può essere caratterizzato da
modalità di somministrazione, del sito di inocula- notevole variabilità ed interessare diversi organi
zione (iniezione intravasale accidentale), delle con- ed apparati. Si possono avere manifestazioni cu-
dizioni cliniche del paziente (insufficienza renale o tanee di tipo orticarioide con comparsa di rush
epatica) e sono dose dipendenti. I segni di tossicità eritemato-pomfoide, pruriginoso, diffuso che
possono essere rilevanti ed includono agitazione, può associarsi ad angioedema a carico di uno o
tremori-convulsioni, bradicardia fino alla depressio- più sedi (palpebre, labbra, lingua, …). L’apparato
ne miocardia e respiratoria. Il rischio delle reazioni respiratorio può essere interessato con sintomi di
tossiche va ridotto mantenendosi entro i parametri rinorrea, broncospasmo e difficoltà respiratoria; a
di sicurezza per posologia e tecnica di iniezione. carico dell’apparato cardiovascolare si può verifica-

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Controllo del dolore e dell’ansia 17

re ipotensione severa. L’anafilassi sistemica rappre- per un’anestesia non efficace o di breve durata crea
senta l’evento clinico più drammatico e potenzial- una situazione di stress che causa la secrezione en-
mente letale (Finucane BT, 2006). dogena di catecolamine in concentrazioni superio-
Gli AL sono agenti vasodilatatori e vengono facil- ri a quelle introdotte con la soluzione anestetica,
mente assorbiti in circolo, con riduzione dell’effet- esponendo un soggetto scompensato a maggiori
to analgesico locale. Al fine di limitare la porzione rischi cardiovascolari.
che va in circolo e ridurre il rischio di tossicità, La presenza di un processo infiammatorio acuto
si usano AL con l’aggiunta di vasocostrittori (es. (ascesso), caratterizzato da una acidificazione tis-
adrenalina). L’uso di vasocostrittori, oltre a ridurre sutale, diminuisce l’efficacia dell’anestetico locale.
il sanguinamento nell’area, consente di aumentare In questi casi può essere indicato l’utilizzo di una
la dose massima totale iniettata di quasi il 40% soluzione anestetica priva di vasocostrittore, poi-
(AAPD, 2009a; Sisk AL, 1992). ché a pH più elevato.
Non sono documentate in letteratura reazioni In età evolutiva, essendo elevati la frequenza car-
avverse di tipo allergico all’adrenalina (Haas diaca, la perfusione tissutale e il metabolismo ba-
DA, 2002); esistendo un rischio reale di allergia sale, il passaggio in circolo della soluzione aneste-
nei confronti di agenti antiossidanti (solfiti) pre- tica è molto rapido e, di conseguenza, è indicato
senti nelle soluzioni anestetiche contenenti vaso- l’uso di vasocostrittori.
costrittore, nei pazienti con documentata allergia L’applicazione di un anestetico topico, garanten-
ai solfiti è controindicata la somministrazione di do l’analgesia della mucosa orale in una profondità
anestetici con vasocostrittore. di circa 2-3 mm, riduce il fastidio causato dalla
Il vasocostrittore è controindicato nelle seguenti penetrazione dell’ago nei tessuti (Meechan JG,
situazioni cliniche: tachicardia parossistica od arit- 2008). Per aumentarne l’efficacia deve essere ap-
mia associata ad alta frequenza, grave insufficien- plicato su mucosa asciutta e lasciato in sede per
za coronarica, grave ipertensione, tireotossicosi, almeno 1 minuto (Ram D et al., 2002).
glaucoma ad angolo irido-corneale stretto, diabete Gli anestetici topici più utilizzati in odontoiatria
scompensato, feocromocitoma. sono:
Il vasocostrittore può interagire con numerosi - lidocaina, che presenta un tempo di inizio di
farmaci. L’azione simpaticomimetica dell’adrena- azione di 3-5 minuti (Ram D et al., 2002) e ha
lina può essere potenziata dalla contemporanea una bassa incidenza di reazioni tossiche; essen-
assunzione di MAO-inibitori o di antidepressivi do assorbita a livello sistemico si combina con la
triciclici. L’adrenalina può inibire la liberazione quantità di anestetico iniettato (Manani G, 2003);
di insulina nel pancreas e diminuire l’azione de- - benzocaina, che ha un effetto molto rapido; sono
gli ipoglicemizzanti orali. Alcuni narcotici da ina- descritte reazioni localizzate di tipo allergico in
lazione, come l’alotano, possono sensibilizzare il caso di uso prolungato;
cuore alle catecolamine e provocare aritmie. - tetracaina, che presenta un tempo di inizio di
Nei pazienti con gravi patologie cardiovascolari azione di circa 60 sec (Ram D et al, 2002).
l’utilizzo del vasocostrittore è riservato agli inter- L’atto anestetico può essere vissuto dal paziente
venti lunghi e ai casi in cui l’utilizzo dell’anestetico come un atto invasivo e deve essere sempre pre-
senza vasocostrittore non sia stato in grado di de- ceduto da un approccio psicologico individua-
terminare un adeguato controllo del dolore: pro- lizzato; in particolare in odontoiatria infantile si
vocare dolore durante il trattamento odontoiatrico informa il bambino che è necessario “addormen-

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18 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

tare il dente”, non utilizzando mai le parole “ago”, correlati al sovradosaggio, nella consapevolezza di
“siringa”, “puntura” e per distrarlo si focalizza falsi negativi relativamente frequenti utilizzando
l’attenzione sull’anestetico di contatto, la “pomata aghi molto sottili.
magica”. Le tecniche di anestesia per gli elementi dentari
La scelta dell’anestetico locale (AL) da utilizzare si decidui e permanenti sono descritte nelle tabelle
effettua nel singolo paziente in base all’anamnesi me- 2 e 3.
dica, all’area anatomica, alla tipologia dell’inter- In dentizione decidua è possibile ottenere l’aneste-
vento e alla sua presunta durata (Haas DA, 2003). sia degli elementi mandibolari posteriori decidui
Nel bambino è consigliato l’utilizzo di lidocaina 2% con l’anestesia terminale in quanto la teca man-
con epinefrina 1:100.000 (Haas DA, 2003). dibolare ossea è più sottile ed è composta da una
Prima di usare un AL, l’odontoiatra esegue una maggiore quantità di tessuto spugnoso; questa tec-
corretta anamnesi medica per ridurre il rischio di nica riduce il problema delle lesioni da morsicatura
complicanze correlate ad una eventuale patologia post-intervento.
di base e stabilisce il corretto dosaggio in relazio- In caso di anestesia tronculare al nervo alveolare
ne al peso corporeo, in grado di ottenere un’ane- inferiore bisogna considerare che il forame man-
stesia efficace per la durata di tempo prevista per dibolare in dentizione decidua è localizzato al di
l’intervento e di ridurre i rischi di tossicità (AAPD, sotto del piano occlusale, tra i 6 e i 12 anni circa,
2009a; Blanton PL et al., 2003). allo stesso livello del piano occlusale e dopo i 12
Le tecniche di infiltrazione più comunemente uti- anni coincide con quello dell’adulto (Ram D et al.,
lizzate in odontoiatria infantile comprendono: 2002).
- anestesia plessica o terminale: l’anestetico iniet- Per evitare la complicanza della morsicatura nel
tato al di sotto della mucosa raggiunge i rami ter- post-intervento, per il primo molare permanente
minali liberi del plesso alveolare; nella prima fase della dentizione mista, è consiglia-
- anestesia tronculare: l’anestetico determina il ta l’infiltrazione plessica. L’utilizzo dell’articaina, a
blocco completo della sensibilità di un tronco ner- rapido inizio di azione e ad elevata diffusione nei
voso; è utilizzata prevalentemente per gli elementi tessuti, riduce ulteriormente il ricorso al blocco del
mandibolari; nervo alveolare inferiore per l’anestesia dei primi
- anestesia intraligamentosa e anestesia intra- molari permanenti.
pulpare, utilizzate come complementari. L’anestesia locale, ad eccezione dell’anestesia in-
È sempre necessario effettuare l’aspirazione, al traligamentosa, non rappresenta una manovra per
fine di evitare l’iniezione intravasale della soluzio- cui è indicata la profilassi antibiotica nei pazienti
ne anestetica, esponendo il paziente a effetti tossici a rischio di endocardite batterica.
Tabella 2: Tecniche di anestesia per gli elementi dentari decidui

Elementi dentari decidui Tecnica di anesthesia


Incisivi, canini superiori Anestesia plessica
Molari superiori Anestesia plessica
Incisivi, canini inferiori Anestesia plessica
Anestesia plessica
Molari inferiori
Anestesia tronculare

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Controllo del dolore e dell’ansia 19

Tabella 3: Tecniche di anestesia per gli elementi dentari permanenti

Elementi dentari permanenti Tecnica di anesthesia

Incisivi, canini superiori Anestesia plessica

Premolari superiori Anestesia plessica

I, II molare superiore Anestesia plessica


Anestesia plessica
Incisivi, canini inferiori Anestesia tronculare
Anestesia al foro mentoniero
Anestesia tronculare
Premolari inferiori
Anestesia al foro mentoniero
Anestesia plessica
I, II molare inferiore
Anestesia tronculare

Gli aghi utilizzati in odontoiatria si differenziano La rottura dell’ago è un evento raro che può veri-
per calibro e lunghezza (Manani G, 2003). Gli aghi ficarsi in caso di flessione dell’ago o di movimenti
attualmente in commercio hanno calibri variabili da impropri (AAPD, 2009a; Manani G, 2003; Ram
25 a 30 Gauge e lunghezze fra 12 mm e 35 mm. Nei D et al., 2002).
bambini i più utilizzati sono aghi 30 gauge ultracorti Le fasi di una corretta procedura per l’esecuzione
e corti da 12 mm, 16 mm e 21 mm per le anestesie di un’anestesia locale in un bambino sono descritte
plessiche e l’ago 27 gauge, di diametro maggiore per nella tabella 4 (AAPD 2009a; Manani G, 2003;
favorire l’aspirazione e ridurre il rischio di frattura, Ram D et al., 2002).
da 25 mm per le anestesie tronculari.

Tabella 4: L’anestesia locale: procedure operative

Preparare tutto il materiale fuori dalla portata visiva del bambino.


Sistemare il soggetto in posizione supina, al fine di ridurre le conseguenze di una sincope vasovagale; se la posizione
sdraiata crea ansia, lo schienale deve essere almeno retroinclinato in modo da facilitare all’odontoiatra l’accesso al
punto d’iniezione e da rendere al bambino più difficile la visione della siringa (può essere utile anche coprire gli
occhi).
Asciugare la mucosa e applicare con cotton fioc un anestetico topico sotto forma di pomata di sapore gradevole
(un sapore sgradevole rischia di sensibilizzare negativamente il bambino, aumentandone l’ansia e abbassandone la
soglia del dolore).
Nei casi in cui si prevedano reazioni motorie o movimenti incontrollati da parte del paziente, attuare una
“contenzione dolce” da parte di un genitore/accompagnatore (che si siede sulla poltrona e tiene in braccio il
bambino) e utilizzare l’apribocca di gomma.

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20 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tendere i tessuti.

Dare continui rinforzi positivi (per es. “grazie”, “sei proprio bravo”, “tieni aperta la bocca molto bene”, “sei
veramente coraggioso”, etc.) e considerando prevedibile e ammissibile una reazione di pianto, inserire l’ago e
iniettare solo qualche goccia di anestetico locale;
durante l’approfondimento, prima dell’infiltrazione, effettuare sempre l’aspirazione per evitare l’iniezione
endovenosa accidentale (nella consapevolezza di falsi negativi relativamente frequenti utilizzando aghi molto
sottili);
iniettare lentamente (il tempo di iniezione non deve mai essere inferiore a 60 secondi per ogni ml di soluzione
iniettata).
Estrarre l’ago e riporre la siringa fuori dal campo visivo del paziente, massaggiare la zona e somministrare al
paziente rinforzi positivi verbali.
Attendere sempre 3-5 minuti prima di iniziare la procedura e verificare l’efficacia dell’anestesia (es. test termico al
freddo in caso di terapia conservativa, utilizzo di specillo sulla mucosa in caso di estrazione)
Al termine della seduta raccomandare ai genitori/tutori di vigilare sul paziente per evitare lesioni da morsicatura,
particolarmente in caso di anestesia tronculare al nervo alveolare inferiore.
Inserire nella cartella i dati relativi all’anestesia (tipo di farmaco, dosaggio, tecnica, eventuali complicanze).

SEDAZIONE COSCIENTE E SEDAZIONE PROFONDA lità di somministrazioni del farmaco ripetute, an-
che ravvicinate, da tempi più rapidi di dimissione
La sedazione cosciente è la riduzione dello stato e dal minor costo. Una minima collaborazione
di coscienza con depressione minima delle funzio- durante le fasi iniziali, quali il posizionamento
ni cognitive; non determina la perdita dei riflessi e volontario della mascherina (nell’induzione ina-
della funzione respiratoria e il soggetto mantiene la latoria) o l’ingestione di sciroppi dal gusto poco
capacità di rispondere a stimoli verbali e a stimola- gradevole (nel caso di sedazione per via orale) è
zioni somatiche. comunque richiesta al paziente e la sua assenza
La sedazione profonda è uno stato di depressio- può rappresentare un limite. L’odontoiatra che
ne della coscienza in cui la perdita dei riflessi è ricorre alla sedazione, specie in soggetti affetti da
parziale, mentre la funzione respiratoria è man- patologie sistemiche, deve possedere approfondi-
tenuta. te conoscenze sui principi attivi disponibili e sulla
L’obiettivo primario della sedazione è la riduzio- terapia delle complicanze a cui possono dare luogo;
ne dell’ansia e delle risposte comportamentali deve inoltre essere fornito delle strumentazioni
ed emozionali a questa correlate; il controllo del per il monitoraggio continuo dei parametri vitali
dolore è garantito dall’utilizzo dell’anestesia locale. (AAPD, 2009b; AAPD, 2006).
La sedazione in odontoiatria viene ottenuta princi- Per la sedazione vengono utilizzati numerosi prin-
palmente con la somministrazione di farmaci per cipi attivi, elencati e descritti nella Tabella n.4.
via orale, endovenosa e inalatoria. Non esiste un protocollo universalmente accettato
I vantaggi rispetto all’anestesia generale sono rap- (Matharu L et al., 2006); in letteratura sono pre-
presentati dai minori rischi sistemici, dalla possibi- senti numerosi studi difficilmente comparabili poi-

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Controllo del dolore e dell’ansia 21

ché i farmaci presi in esame sono molteplici, spesso tramite pulsossimetro e viene evidenziata la possi-
somministrati in combinazione, con tempi e mo- bilità di effetti collaterali che, nella maggior parte
dalità differenti. In tutti gli studi viene sottolinea- dei casi, non provocano situazioni di emergenza,
ta la necessità di un monitoraggio continuo della se non in caso di sovradosaggio (Matharu L et al.,
frequenza cardiaca e della saturazione dell’ossigeno 2006; Manani G, 2003).

Tabella 5: Principali farmaci utilizzati in odontoiatria per la sedazione

Via di Classe Farmaco


Vantaggi Svantaggi
somministra-zione farmacologica (dose mg/kg)

Basso rischio di
complicanze Gusto molto amaro
Midazolam Rapida induzione Rischio di vomito
Orale Benzodiazepine
(0,1-0,5 mg/kg) Rapido recupero delle e quindi di
funzioni cognitive sottodosaggio
Amnesia
Basso rischio di
complicanze
Sconsigliato nei
Diazepam (0,2- Rapida induzione
pazienti di età
0,4 mg/kg) Rapido recupero delle
inferiore a 6 anni
funzioni cognitive
Amnesia
Assenza di effetto
analgesico
Basso rischio di Controindicato in
complicanze caso di allungamento
Da somministrasi 30- dell’intervallo Q-T
Ipnotici non Niaprazina (1
60 minuti prima della all’ECG
barbiturici mg/kg)
seduta Possibile interazione
Possibile uso con altri farmaci
domiciliare sedativi e neurolettici
Raro ma possibile
effetto paradosso
Midazolam (0,3- Facile Assorbimento
Rettale
0,5 mg/kg) somministrazione incompleto
Efficacia inferiore al
Diazepam (0,04- Facile Midazolam
0,2 mg/kg) somministrazione Assorbimento
incompleto

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22 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Rapida induzione
Basso rischio di
Midazolam (0,1- Necessità di vie nasali
Endonasale complicanze
0,2 mg/kg) pervie
Facile
somministrazione

Midazolam L’iniezione provoca


Intramuscolare Rapida induzione
(0,1-0,2 mg/kg) dolore

Maschera raramente
accettata dai pazienti
con età inferiore a 3
Facile anni
somministrazione Necessità di ambiente
Protossido Rapida induzione e idoneo con cappa di
d’azoto+ossigeno rapido risveglio aspirazione
Inalatoria (40-70% NO2 + Buon effetto Controindicata in
minimo 30% O2) analgesico pazienti con alterata
Possibilità di diffusione polmonare
modulare il livello di ed in soggetti con
sedazione alterazioni anatomiche
facciali nell’area di
applicazione della
maschera

Basso rischio di
complicanze
Amnesia
Rapida induzione e
Possibile effetto
rapido recupero
Midazolam (0,1- paradosso nel
Endovenosa Benzodiazepine Possibilità di
0,2 mg/kg) bambino
associazione con altri
Necessita di un
farmaci analgesici/
anestesista-rianimatore
anestetici
Amnesia

Frequente effetto
paradosso nel
Diazepam
bambino
0,1-0,4 mg/kg
Necessita di un
anestesista-rianimatore

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Controllo del dolore e dell’ansia 23

Rapida induzione e Sconsigliato in


rapido risveglio pazienti con età
Propofol 1-3 mg/kg Possibilità di inferiore a 2 anni
somministrazioni in Necessita di un
continuo anestesista-rianimatore

Remifentanyl
Rapida induzione Necessita di un
0,05-0,2 mcg/
Oppioidi Buon effetto anestesista-rianimatore
kg/min
analgesico Contoindicato in boli

ANESTESIA GENERALE L’intubazione d’elezione è quella naso-tracheale,


in quanto non ostacola le manovre odontoiatriche.
L’anestesia generale (AG) è uno stato di assenza della È consigliato l’uso di tubi zaffati e non cuffiati per
coscienza farmacologicamente indotto, accompagna- evitare la caduta di corpi estranei nelle prime vie
to da una parziale o completa perdita dei riflessi pro- aeree o l’inalazione dell’aerosol.
tettivi e dall’inabilità ad emettere risposte finalizzate a Nei casi in cui sia indicata l’intubazione laringo-
stimolazioni somatiche e a comandi verbali. tracheale, è fondamentale l’utilizzo di tubi modi-
Il ricorso all’AG rappresenta l’unica alternativa ficati (tubi nord-sud), per consentire un comodo
nei pazienti con livello di collaborazione molto accesso alle arcate dentali.
scarso o nullo, nei quali l’approccio cognitivo/ Quando un paziente viene trattato in AG, in una
comportamentale si sia rivelato non efficace. L’AG sola seduta vengono effettuate tutte le terapie di
è anche indicata nei pazienti che necessitano di una cui necessita.
bonifica del cavo orale in tempi rapidi, perchè le Per gli interventi dolorosi (per es.terapie endo-
patologie odontoiatriche sono responsabili di do- dontiche, estrazioni) è indicata l’infiltrazione
lore persistente e di intensità elevata (es: bambini di anestetico locale con vasocostrittore. Questa
con Early Childhood Caries) oppure sono poten- procedura permette un efficace controllo della
ziale causa di complicanze sistemiche severe in pa- sedazione in termini di dosaggio farmacologico
zienti affetti da gravi patologie (es: oncoemopatie, e riduce il sanguinamento locale. Inoltre procura
pazienti in attesa di trapianto) (Glassman P, 2009). un’antalgia postoperatoria, diminuendo la dose
L’AG è controindicata in pazienti ASA IV, ASA di analgesico necessario nel post-operatorio. Dal
V, in pazienti affetti da gravi patologie sistemiche momento che gli anestetici locali, in dosi ecces-
transitorie e in pazienti affetti da patologie respira- sive, possono agire da depressori cardiaci e del
torie acute severe. SNC, è possibile la loro interazione con i sedativi.
Gli svantaggi dell’AG sono i rischi medici che È raccomandato calcolare in mg/Kg la dose mas-
inevitabilmente comporta, l’elevato costo e la dif- sima somministrabile e registrare le dosi sommi-
ficoltà nel reperire in breve tempo strutture spe- nistrate.
cializzate (Glassman P, 2009). Durante tutte le terapie la cavità orale viene mante-

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24 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

nuta aperta posizionando un apribocca di gomma L’intervento odontoiatrico in anestesia generale è


di misura appropriata. vantaggioso da un punto di vista clinico perché
Si lavora per quadranti, portando a termine in un permette di effettuare tutte le terapie necessarie in
singolo quadrante tutte le terapie. Per prime vengo- un’unica seduta ma non lo è da un punto di vista
no effettuate le terapie conservative (terapie endo- educativo e formativo, mancando l’interazione e la
dontiche, otturazioni, sigillature di solchi, fessure comunicazione tra l’odontoiatra e il paziente e il
e fori ciechi) utilizzando la diga di gomma, che ricordo da parte del paziente dell’esperienza vissu-
garantisce un campo operatorio privo di contami- ta, utile se positiva. L’intervento in AG deve essere
nazione, sanguinamento e umidità. Il ricorso a tale quindi considerato come il punto di partenza per
dispositivo non comporta un allungamento dei un programma di controlli periodici ravvicinati,
tempi anestesiologici, facilita le procedure, le rende nel corso dei quali attuare igiene orale professionale
più sicure e garantisce migliori risultati nel tempo. e intercettare le lesioni allo stadio iniziale, quando
Terminata la parte conservativa viene rimossa la le terapie sono più semplici e di rapida esecuzione,
diga e vengono eseguite l’igiene orale e le terapie quindi più accettate dal paziente.
chirurgiche (terapie parodontali ed estrazioni).
L’igiene orale professionale precede gli interventi
chirurgici per limitare il rischio di contaminazione BIBLIOGRAFIA
dei siti e favorire una corretta guarigione. I siti chi-
rurgici vengono suturati utilizzando dei fili riassor- AAPD, American Association of Paediatric Den-
bibili in modo da evitare al paziente un controllo tistry. Guideline on Use of Local Anesthesia for
odontoiatrico per la rimozione dei punti. Pediatric Dental Patients. 2009a
Nel caso in cui sia necessaria la terapia conservati- AAPD, American Association of Paediatric Den-
va di elementi del settore frontale, viene isolato il tistry. Guideline on Appropriate Use of Nitrous
settore frontale e tutti gli elementi vengono trattati Oxide for Pediatric Dental Patients. 2009b
contemporaneamente per garantire migliori risul- AAPD, American Association of Paediatric Den-
tati estetici. tistry. Guideline on Use of Anesthesia Person-
Portate a termine tutte le terapie viene effettuata nel in the Administration of Office-based Deep
l’applicazione di gel al fluoro sugli elementi dentali Sedation/General Anesthesia to the Pediatric
e di clorexidina sui siti chirurgici. Dental Patient. 2007
Nei casi in cui sia necessario effettuare estrazioni AAPD, American Association of Paediatric Den-
“precoci” degli elementi decidui posteriori è da va- tistry. Guideline for Monitoring and Manage-
lutare la possibilità, in funzione alla collaborazione ment of Pediatric Patients During and After
del paziente, di predisporre mantenitori di spazio. Sedation for Diagnostic and Therapeutic Pro-
Quando possibile, in una seduta preliminare pre- cedures. 2006
anestesiologica a livello ambulatoriale vengono ri- Blanton PL and Jeske AH. Avoiding complications
levate impronte su cui vengono realizzati i disposi- in local anesthesia induction: anatomical con-
tivi che vengono cementati al termine della seduta siderations. J Am Dent Assoc. 2003;134:888-
operatoria. La seduta in anestesia generale può es- 93
sere l’occasione per la rilevazione di impronte delle Finucane BT. Allergies to local anesthetics- the real
arcate dentali e di cera occlusale finalizzati ad una truth. Can J Anesth. 2006;50:869-74,
diagnosi ortodopedico-ortodontica. Glassman P. A review of guidelines for sedation,

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2. Cardiopatie congenite

M. Taddei, S. Bagattoni, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE, EPIDEMIOLOGIA ED ETIOLOGIA Le forme cianogene sono caratterizzate da uno


shunt destro-sinistro prevalente (Kornosky JL et al.,
Le cardiopatie congenite (CC) rappresentano una 2008).
variegata classe di patologie del cuore e dei grossi vasi. La più frequente (~75%) è la tetralogia di Fallot,
L’incidenza di CC è relativamente elevata, approssi- caratterizzata da difetto del setto interventricolare,
mativamente 6-8 su 1000 nati vivi, in assenza di pre- stenosi polmonare, ipertrofia ventricolare destra e
dilezione razziale, etnica, geografica (Hoffman JI et al., destrorotazione dell’aorta, a cui possono associarsi
2002); sono particolarmente colpiti il genere femmi- deformazioni dell’apparato muscolo-scheletrico, al-
nile e i nati prematuri o sottopeso o da madri con pro- terazioni respiratorie (ridotta capacità respiratoria,
blemi di gestazione nel primo trimestre di gravidanza. dispnea), trombosi e ascessi cerebrali, difetti coagu-
L’etiologia delle CC è multifattoriale: ambientale lativi (aumento del tempo di sanguinamento), ritar-
(virus, in particolare della rosolia, farmaci, stupefa- do mentale e difetti immunologici (aumento della
centi, alcool, radiazioni) e/o genetica; in molti casi produzione di immunoglobuline, in particolare di
non è possibile individuare una causa. Le CC pos- classe M, aumentata formazione di immunocom-
sono far parte di quadri patologici più ampi, come plessi circolanti, deficit della fagocitosi dei neutrofili,
sindromi cromosomiche (sindromi di Down, da diminuzione dei T-linfociti).
delezione del cromosoma 22q11.2 q, dell’X fragile, Altre CCc sono la trasposizione dei grossi vasi, la
di Turner, di Williams, etc.) e genetiche (sindromi stenosi polmonare in associazione a pervietà del fo-
di Alagille, di Noonan, di Marfan, etc.). rame ovale e atresia della tricuspide ed il cuore uni-
ventricolare (Starr JP, 2010; Apitz C et al., 2009).
I bambini affetti da CCc presentano spesso una
MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE notevole riduzione della capacità respiratoria che
comporta ridotta resistenza allo sforzo fisico, di-
Dal punto di vista fisio-patologico le CC si posso- spnea, tendenza ad assumere posizioni di ortopnea
no classificare in: cianogene (CCc), non cianoge- compensatoria e ritardo di crescita e di sviluppo.
ne (CCnc) e ostruttive (CCo). La ridotta capacità respiratoria si rivela con segni

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28 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

clinici: murmuri sistolici, ippocratismo digitale, un- Le cardiopatie congenite possono predisporre al ri-
ghie a vetrino di orologio. Sono manifestazioni del schio di insorgenza di endocardite batterica (EB),
basso livello di ossigenazione del sangue il pallore infezione acuta dell’endocardio e delle valvole car-
cutaneo e la cianosi delle labbra e di tutte le mucose diache causata da agenti infettivi (Knirsch W et al.;
(“bambini blu”) (Cordina RL et al., 2010). 2011; Allen U, 2010; Micheletti A et al., 2010;
Le forme non cianogene sono caratterizzate da uno Dajani AS et al., 1997; Etienne J, 1994).
shunt sinistro-destro prevalente. La forma più comu- Le alterazioni anatomiche associate a una CC pos-
ne è il difetto del setto ventricolare. La sintomatolo- sono causare anomale turbolenze del flusso ema-
gia e il quadro clinico e strumentale dipendono dalle tico che traumatizzano le strutture valvolari e le
dimensioni del difetto e dall’entità dello shunt e delle superfici endocardiche contigue. L’endotelio dan-
resistenze polmonari. I segni clinici variano dalla pre- neggiato espone al sangue circolante le fibre col-
senza di soli soffi sistolici per piccoli difetti, a ridotta lagene e lo stroma connettivale e diviene sede di
capacità respiratoria, polipnea, scarsa resistenza deposito, adesione ed aggregazione di piastrine; il
allo sforzo, scarso accrescimento staturo-ponderale deposito di fibrina favorisce il consolidarsi di tali
ed episodi di flogosi broncopolmonare per difetti aggregati e la formazione di vegetazioni tromboti-
maggiori (Beghetti M et al., 2010). che sterili, realizzando la condizione di endocardite
Le forme ostruttive sono caratterizzate da dimi- trombotica non batterica. In caso di batteriemia
nuzione del flusso del sangue nei vasi. Ne è un i microrganismi sono in grado di impiantarsi nei
esempio la coartazione aortica. I pazienti affetti depositi di piastrine e fibrina (molto più recettivi
da CCo hanno un aspetto fisico normale ma sono alla colonizzazione batterica dell’endotelio integro)
caratterizzati da un maggiore sviluppo del torace e di moltiplicarsi dando luogo alla formazione di
e degli arti superiori (anisosfigmia tra arti superio- vegetazioni di dimensioni variabili costituite da
ri e inferiori) e presentano ipertensione arteriosa masse amorfe di piastrine, fibrina, microrganismi
nel distretto vascolare prossimale alla coartazione e cellule infiammatorie, realizzando la condizione
(Kenny D et al., 2011). di endocardite batterica. Con la risoluzione della
L’analisi della letteratura evidenzia che il cavo orale di flogosi acuta si instaurano processi cicatriziali con
bambini affetti da patologie cardiache è frequen- fibrosi, jalinizzazione e successiva endotelizzazione
temente sede di patologie di pertinenza odonto- dei tessuti coinvolti nell’infezione (Allen U, 2010;
iatrica: ipoplasie dello smalto, lesioni cariose, Khader RN et al., 2007).
gengivite marginale severa, malocclusioni sono Gli agenti eziologici più frequentemente impli-
descritte con una prevalenza superiore a gruppi di cati nell’eziopatogenesi dell’EB sono: Streptococcus
controllo di bambini sani (Micheletti A et al., 2010; bovis, sanguis, mitis e mutans e Stafilococchus epi-
Tasioula V et al., 2008; Franco E et al, 1996; Piana dermidis e aureus (Tornos P et al., 2011). Sia strep-
G et al., 1996; Hallet KB et al., 1992). Le motiva- tococchi che stafilococchi sono ceppi batterici di
zioni che supportano questi dati epidemiologici non frequente riscontro a livello del cavo orale e delle
sono del tutto chiare. In molti casi le manifestazioni alte vie respiratorie; in particolare, il pattern mi-
odontoiatriche sono associate ad una sindrome di crobico oro-faringeo a crescita lenta H.A.C.E.K.
base, in altri è ipotizzabile una scarsa considerazione (Haemophilus, Actinobacillus, Cardiobacter, Eiknel-
della salute orale da parte di coloro che si prendono la e Kingella) in pazienti cardiopatici congeniti può
cura dei bambini con CC, spesso concentrati sulla causare EB (Mocchegiani R et al., 2009; Steelman
gravità della malattia sistemica. R et al., 2000).

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Cardiopatie congenite 29

I sintomi dell’EB sono quelli di un’infezione acuta: l’incidenza di batteriemia ad origine dal cavo orale
febbre alta, con brividi all’inizio e con sudorazio- è direttamente proporzionale al grado di infiam-
ne al termine dell’accesso, astenia, vomito, cefalea, mazione e infezione dei tessuti orali;
diarrea e inappetenza. L’auscultazione cardiaca rileva la batteriemia prodotta in caso di sanguinamento
rumori anomali e soffi, dovuti alle lesioni prodotte causato da infiammazione gengivale durante lo spaz-
dai microrganismi sulle valvole cardiache. Una com- zolamento nelle pratiche di igiene orale domiciliare
plicanza tipica è l’embolia: nelle zone valvolari lese si (20-68%) e con la masticazione (7-51%), definita
formano trombi che, distaccandosi, formano emboli batteriemia random o spontanea, caratterizzata da
infetti che entrano nel circolo ematico. Sono segni una bassa intensità e da una breve durata, è sovrappo-
obiettivi aspecifici di endocardite: petecchie cutanee nibile a quella indotta dalle terapie odontoiatriche ma
(frequenti negli stati settici), noduli di Osler (for- si ripete quotidianamente e più volte nell’arco di una
mazioni eritematose e dolenti dei polpastrelli delle stessa giornata (Wilson W et al., 2008).
mani), lesioni di Janeway (macule rossastre, indolenti, Nei pazienti affetti da CC le patologie orali non
di 3-5 mm sulla superficie palmare di mani e piedi, solo influiscono in modo significativamente nega-
che tendono a schiarirsi alla compressione), macchie tivo sulle condizioni di salute generale e sulla qua-
retiniche di Roth (di origine microembolica), emorra- lità di vita ma comportano un aumento del rischio
gie subungueali a scheggia, ippocratismo digitale (se- di sviluppare l’EB.
condario a vasculite e microembolie), splenomegalia
moderata (dolente solo in caso di infarto splenico),
epatomegalia (espressione di scompenso cardiaco). CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI
Questi segni diventano diagnostici se correttamente
integrati nel quadro clinico e supportati dai risultati La frequenza di anomalie dentali, in particolare
delle indagini elettrocardiografiche e di laboratorio anomalie di struttura dello smalto e della dentina
(Wilson W et al., 2008; Dajani AS et al., 1997). In al- e di eruzione (ritardo dell’eruzione dei denti della
cuni casi sono le complicanze cardiache (ulcerazioni serie sia decidua che permanente) nei pazienti con
o perforazioni con conseguente insufficienza valvola- CC è superiore a quella in soggetti sani. Le ipo-
re e pericardite suppurativa), renali (glomerulonefrite plasie dello smalto (Figura 1), in forma diffusa o
diffusa o focale) e di tipo embolico (a livello di milza,
reni, cervello) a richiamare l’attenzione sull’infezione
cardiaca primaria.
L’analisi della letteratura evidenzia che:
sono potenzialmente responsabili dell’insorgenza
di batteriemie le patologie infettive a livello del
cavo orale (gengiviti, ascessi di origine endodonti-
ca e parodontale) e gli interventi odontoiatrici, in
particolare estrazioni (10-100%), chirurgia paro-
dontale (36-88%), scaling e root planing (8-80%),
igiene orale professionale (40%), posizionamento
di diga di gomma o di matrice responsabile di san-
guinamento (9-32%), procedure endodontiche (> Figura 1: Ragazzo di 12 anni affetto da CCc. Ipoplasia
20%) (Wilson W et al., 2008); dello smalto diffusa

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30 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Figura 2: Bambina di 7 anni affetta da CCc. Carie de- Figura 3: Ragazza di 11 anni affetto da CCc. Gengivite
struenti di elementi decidui e permanenti cronica e accumuli di placca e tartaro

localizzata, possono essere causate da fattori ezio-


logici sistemici pre/perinatali (nascita prematura e
sottopeso) e postnatali (basso livello di ossigenazio-
ne del sangue). Secondo alcuni autori sono cause
di ipoplasie anche l’insufficiente assorbimento ga-
strointestinale di minerali e il ridotto metabolismo
della vitamina D (Stecksen-Blicks C et al., 2004;
Jowett NI et al., 2000).
La prevalenza di lesioni cariose a livello degli ele-
menti decidui e permanenti è elevata (Figura 2). I
fattori predisponenti sono le ipoplasie dello smal-
to, lo scarso livello di igiene orale domiciliare, le
abitudini alimentari scorrette (in particolare as-
sunzione di bevande contenenti zuccheri durante
le ore notturne) e l’utilizzo per lunghi periodi di
sciroppi contenenti zuccheri cariogenici (Stecksen-
Blicks C et al., 2004). Figura 4: Bambino di 6 anni affetto da CCc. Marcate fis-
Quadri di gengivite generalizzata (figura 3), con surazioni della lingua e papille gustative filiformi e fungi-
tendenza al sanguinamento in seguito a pressione formi appiattite, assottigliate e arrossate
di lieve entità, sono caratteristiche delle CCc tipo
Tetralogia di Fallot. È ipotizzabile che il basso gra- temente dalla cianosi, dal livello di saturazione
do di saturazione dell’ossigeno e il maggior tasso di dell’ossigeno e dal tipo di difetto cardiaco (Moc-
emoglobina siano in grado di influenzare la con- chegiani R et al., 2009; Steelman R et al., 2000)
dizione di infiammazione gengivale. È stata evi- (figura 4).
denziata in questi pazienti una particolare micro- In letteratura nei bambini affetti da CCc, in parti-
flora orale, il pattern H.A.C.E.K. (Haemophilus, colare da Tetralogia di Fallot, sono descritte nume-
Actinobacillus, Cardiobacter, Eiknella e Kingella), rose manifestazioni orali quali cianosi delle labbra
responsabile di patologia parodontale indipenden- e della mucosa orale, marcate fissurazioni della

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Cardiopatie congenite 31

lingua e papille gustative filiformi e fungiformi ap- LINEE GUIDA DI TERAPIA


piattite, assottigliate e arrossate (Stecksen-Blicks C
et al., 2004). Essendo i bambini affetti da CC stressati da fre-
Le patologie ortopedico-ortodontiche di più fre- quenti controlli medici e da manovre fastidiose e/o
quente riscontro nel bambino con CC sono ricon- dolorose, è ipotizzabile che il loro livello di collabo-
ducibili ad alterazioni della dinamica respiratoria: razione anche in ambiente odontoiatrico sia scarso.
la riduzione della capacità respiratoria favorisce Per questo motivo è fondamentale un approccio
una meccanica respiratoria prevalentemente orale, psicologico individualizzato che enfatizzi il più
potenzialmente responsabile di alterazioni a livello possibile “l’aspetto ludico” della visita odontoiatri-
sia locale che sistemico. ca e consenta l’instaurarsi di un buon rapporto con
A livello del distretto oro-facciale la ridotta pres- lo staff odontoiatrico.
sione esercitata dalla lingua sul palato, unitamente Se la cooperazione del paziente non è ottimale,
alla pressione centripeta delle guance, ne determi- nelle prime sedute è indicato ridurre sia l’intensità
na la contrazione del diametro traverso: la volta del che la durata degli interventi, limitandosi a terapie
palato assume il tipico aspetto ogivale e l’ampiez- indolori o alla risoluzione di emergenze/urgenze e
za delle fosse nasali risulta ridotta, con aumen- attendere che il livello di collaborazione del paziente
to della resistenza al flusso aereo. Per consentire il migliori per poter affrontare tutte le terapie necessa-
passaggio dell’aria, la mandibola ruota in basso e rie. A questo scopo di grande utilità sono le “sedute
posteriormente modificando il proprio vettore di di avvicinamento”, che permettono di conquistare
crescita e il terzo inferiore del volto risulta allun- la fiducia del bambino e di abituarlo all’ambiente
gato. L’aspetto tipico del viso del respiratore orale odontoiatrico, agli operatori e agli strumenti.
è descritto come facies adenoidea: viso allungato, Tutte le terapie odontoiatriche potenzialmente
occhiaie, narici ipotoniche, incompetenza labiale, fonte di fastidio/dolore debbono essere eseguite in
pallore ed espressione stanca. Il palato ogivale si ac- anestesia locale, al fine di evitare al paziente stress,
compagna frequentemente ad una malocclusione responsabile dell’increzione di catecolamine. È
caratterizzata da morso crociato posteriore mono opportuno concordare con il cardiologo l’utilizzo
o bi-laterale. di anestetici con vasocostrittore, tenendo sempre
A livello sistemico la respirazione orale si rende presente che la quantità di adrenalina endogena
responsabile di alterazioni posturali, disturbi del secreta dalle ghiandole surrenali alla percezione
sonno, difficoltà di concentrazione e scarso rendi- del dolore dovuto ad una anestesia non efficace o
mento scolastico. La correzione della respirazione di breve durata è superiore a quella contenuta in
orale richiede la collaborazione di più specialisti. una tubofiala di anestetico. In pazienti scarsamen-
In particolare all’otorinolaringoiatra è affidato il te collaboranti a rischio di trauma post-operatorio
compito di risolvere le cause di ostruzione nasale (morsicatio buccarum), in particolare in caso di
farmacologicamente o chirurgicamente e all’orto- anestesia tronculare all’arcata inferiore, può essere
dontista quello di ripristinare precocemente una indicato un anestetico senza adrenalina, quindi a
corretta anatomia del palato (Cordina RL et al., più breve durata (30-90 min). La quantità di ane-
2010; Roberts GJ et al., 2000). stetico deve essere dosata in funzione del peso del
paziente, della tipologia e della durata dell’inter-
vento previsto. Nel caso in cui si utilizzi un aneste-
tico senza adrenalina possono essere indicate ulte-

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32 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

riori somministrazioni nel corso del trattamento. infatti documentato come la carica batterica orale del
Considerando la paura che il bambino può provare bambino sia sovrapponibile a quella materna a causa
nei confronti dell’ago è necessario mettere in atto della trasmissione dei batteri tramite gesti spontanei
tutte le manovre che possano agevolare il rapporto comunemente ritenuti innocui come baci, effusioni,
dentista-bambino (utilizzare un anestetico topico ciuccio (mettendolo in bocca per “pulirlo”) e pappe
di odore gradevole, manovrare gli strumenti fuori (utilizzando le posate per assaggiarle, soffiando per
dal campo visivo, ecc.). Solo l’anestesia intraliga- raffreddarle). Nelle donne in gravidanza in cui sia
mentosa rende necessaria la profilassi antibiotica stata fatta diagnosi di cardiopatia congenita del feto
dell’EB (Wilson W et al., 2007). è opportuno eseguire uno screening microbiologico,
Oltre alle considerazioni sempre valide in tema di indicatore di rischio di malattia cariosa, per indivi-
salute orale e prevenzione delle malattie del cavo duare le concentrazioni salivari di Streptococcus mu-
orale, nel caso dei bambini con CC il mantenimen- tans e di Lactobacillus mediante test microbiologici
to di un buon livello di salute orale è di importanza (tipo deep-slide test) rapidi, di semplice esecuzione,
fondamentale per la prevenzione dell’EB (Jowett NI di facile lettura e poco costosi. Quando positivi (con-
et al., 2000; Tong DC et al., 2000). È infatti più centrazioni > 100.000 CFU/ml), è necessario che la
probabile che una EB si sviluppi in seguito all’espo- gravida bonifichi il cavo orale, migliori l’igiene orale
sizione frequente a batteriemie random correlate alle domiciliare e utilizzi collutori a base di clorexidina
attività quotidiane di spazzolamento e masticazione, (Sauders CP et al., 1997).
specie se effettuate su tessuti infiammati, piuttosto Nei bambini affetti da CC è di primaria importan-
che a batteriemie isolate causate da un intervento za attuare tutte le misure di prevenzione domici-
odontoiatrico. Essendo quindi la profilassi antibioti- liare (alimentazione corretta, igiene orale, utilizzo
ca prima di interventi odontoiatrici in grado di pre- di fluoro) e ambulatoriale (visite odontoiatriche
venire solo un numero estremamente basso di casi periodiche, applicazione topica di fluoro, sedute di
di EB, in un’ottica di prevenzione risulta molto più igiene professionale bimestrali/trimestrali, sigilla-
rilevante il mantenimento della salute orale. ture dei solchi e delle fessure).
Per promuovere la salute orale del bambino car- La posologia del fluoro assunto per via sistemica
diopatico è necessario che i genitori adottino, fin non presenta alcuna peculiarità in questa categoria
dai primissimi mesi di vita, stili di vita corretti per di pazienti: tempi e dosaggi sono quindi gli stessi
quanto riguarda l’alimentazione, l’igiene orale e l’uti- utilizzati nei bambini con anamnesi medica negati-
lizzo di fluoro e motivino il bambino, appena il suo va. Non sono descritte in letteratura interazioni tra
livello di maturazione lo consenta, all’autoassistenza i farmaci che i pazienti cardiopatici più frequente-
(Cheuk DK et al., 2004). Per questo è necessario il mente assumono e il fluoro.
coinvolgimento tempestivo di tutti gli operatori sani- Per quanto concerne la patologia cariosa, è neces-
tari coinvolti. Le attuali tecniche di diagnosi ecogra- sario non solo prevenirla ma anche intercettare e
fica precoce permettono di individuare le patologie trattare le lesioni il più precocemente possibile sot-
cardiache congenite alla 19ª-20ª settimana di gesta- toponendo il bambino con CC a visite di controllo
zione; è quindi auspicabile informare la gestante sulla ogni sei mesi fin dai primi anni di vita. Le terapie di
malattia del/della figlio/a, sull’importanza della salute lesioni iniziali sono di più facile esecuzione, quindi
orale e sulla tecniche di prevenzione odontoiatrica e meglio accettate dal bambino, garantiscono risultati
indirizzarla ad un odontoiatra per la valutazione delle duraturi nel tempo e riducono il rischio di compli-
condizioni di salute orale e per le terapie del caso. È canze endodontiche responsabili di batteriemia.

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Cardiopatie congenite 33

Nei pazienti ad alto rischio di patologia cariosa per La somministrazione di antibiotici nei pazienti che
prevenire lesioni a livello di solchi profondi e fes- necessitano di profilassi antibiotica è indispensabi-
sure, la sigillatura è sempre indicata a livello di le anche in caso di lesioni di origine traumatica che
tutti gli elementi dentali posteriori permanenti e comportino un danno a livello delle fibre del le-
da valutare per i decidui. gamento alveolo-dentale (dalla sublussazione all’a-
È necessario programmare controlli periodici per vulsione). In caso di lesioni della mucosa orale o di
valutare il livello di salute orale del bambino, lo sta- sanguinamento del labbro la profilassi antibiotica
tus dei restauri eseguiti, intercettare eventuali lesio- non è necessaria. (Wilson et al., 2008).
ni cariose e/o infiammazione gengivale e motivare Non è da sottovalutare la possibilità che la sommi-
prima i genitori, poi il bambino, sull’importanza nistrazione di antibiotici ad un paziente a rischio di
della prevenzione. endocardite infettiva possa interagire con i farmaci
Nei pazienti a rischio di EB, gli interventi odon- comunemente assunti per la patologia cardiaca. Per
toiatrici responsabili di batteriemia debbono essere esempio, l’assunzione di diuretici come lo spirono-
eseguiti dopo aver effettuato la profilassi antibio- lattone o il clorotiazide (utilizzati nell’insufficienza
tica (vedi tabelle 1, 2 e 3) (Oliver R et al., 2008; cardiaca congestizia) può alterare la concentrazio-
Balmer R et al., 2003; Al-Karaawi ZM et al., 2001). ne plasmatica e l’emivita dell’antibotico renden-
Se un paziente a rischio, al momento dell’intervento dolo inefficace. Da qui la necessità di una raccolta
odontoiatrico, si trova già in regime di terapia anti- anamnestica accurata e di un consulto con il me-
biotica per os con un antibiotico indicato anche per dico curante per concordare la terapia più indicata
la profilassi dell’endocardite batterica, è prudente per il paziente.
a scopo profilattico scegliere un farmaco sostitutivo Per risolvere le conseguenze a livello del cavo ora-
appartenente ad una classe differente piuttosto che le delle problematiche respiratorie è indicato, per
incrementare il dosaggio del farmaco già assunto a rimodellare la volta del palato, aumentare lo spa-
causa della possibile comparsa nei giorni precedenti zio aereo nasale e diminuire la resistenza al flusso
di ceppi batterici resistenti. Se possibile, è comunque aereo, ripristinando una corretta respirazione, un
preferibile rimandare l’intervento di almeno dieci trattamento ortopedico-ortodontico (median-
giorni dal termine della terapia per consentire il ripri- te utilizzo di apparecchiature quali il disgiuntore
stino della usuale flora batterica. Se invece il paziente rapido) da attuare il più precocemente possibile,
è già in regime di terapia antibiotica parenterale, la appena il livello di collaborazione del bambino lo
stessa terapia può continuare regolando la posologia consente. Qualora permangano respirazione orale
in maniera tale che il farmaco venga somministrato e/o deglutizione atipica, il logopedista, attraverso
30-60 minuti prima dell’intervento odontoiatrico; gli esercizi miofunzionali, può favorire il corretto
elevati dosaggi del farmaco somministrato per via pa- posizionamento della lingua ed aumentare la toni-
renterale coprono un eventuale rischio correlato allo cità della muscolatura perilabiale.
sviluppo di ceppi resistenti (Wilson W et al., 2008). In una fase successiva, al termine della dentizione
Nei pazienti che necessitano di profilassi antibiotica, mista, eventuali concomitanti malocclusioni ven-
per ridurre l’assunzione di antibiotico, è opportuno gono valutate, attraverso lo studio cefalometrico
impostare il piano di trattamento per quadranti, delle radiografie del cranio in proiezione latero-
se lo consente il livello di collaborazione del paziente laterale e postero-anteriore, e trattate con apparec-
(parametro fondamentale per stabilire la durata delle chiature ortodontiche fisse.
sedute).

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34 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tabella 1: Condizioni cardiache associate al più alto rischio di esiti avversi da endocardite per i quali è racco-
mandata la profilassi antibiotica in occasione di procedure odontoiatriche
o Valvole cardiache artificiali
o Pregresso episodio di endocardite batterica
o Cardiopatie congenite *
1. Cardiopatie congenite cianogene non risolte compresi shunt e condotti palliativi
2. Durante i primi sei mesi dopo la completa risoluzione di difetti cardiaci congeniti con
dispositivi protesici posizionati chirurgicamente o tramite interventi di cateterismo. §
3. Cardiopatie congenite risolte con difetti residui a livello del o adiacenti al sito del dispositivo
protesico (che inibisce l’endotelizzazione)
o Trapiantati cardiaci che sviluppano valvulopatie
* Eccetto per le condizioni elencate sotto, la profilassi antibiotica non è più consigliata per altre forme di
cardiopatie congenite.
§ La profilassi è raccomandata perché l’endotelizzazione dei materiali protesici si verifica entro sei mesi dopo
le procedure chirurgiche di risoluzione dei difetti cardiaci congeniti.

Tabella 2: Indicazioni alla profilassi antibiotica in occasione di interventi odontoiatrici


Interventi a profilassi raccomandata
Tutte le procedure che richiedono la manipolazione del tessuto gengivale o della regione periapicale del dente o la
perforazione della mucosa orale
* Detartrasi
* Estrazione dentaria
* Iniezione anestetica intraligamentosa
* Posizionamento di bande ortodontiche (non di brackets)
* Posizionamento di impianti dentali
* Reimpianto di denti avulsi
* Strumentazione endodontica oltre apice
* Trattamenti parodontali (chirurgia dei tessuti duri e molli, scaling e root planing)
Interventi a profilassi non raccomandata:
* Applicazione topica di fluoro
* Esfoliazione di elemento deciduo
* Iniezioni anestetiche locali (tranne l’intraligamentosa) attraverso tessuti non infetti
* Posizionamento di diga
* Posizionamento di dispositivi protesici rimovibili
* Posizionamento di dispositivi ortodontici
* Posizionamento di brackets ortodontici
* Rimozione di suture
* Radiografie (endorali, ortopantomografie, teleradiografie…)
* Rilevamento di impronte
* Terapia conservativa con o senza fili di retrazione gengivale
* Terapia endodontica

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Cardiopatie congenite 35

Tabella 3: Regimi di profilassi antibiotica

Situazione Antibiotico Regime °


Adulti: 2.0 g
Profilassi standard Amoxicillina
Bambini‫٭‬: 50 mg/kg
(Penicillina)
Per OS, 30-60 min prima dell’intervento

Adulti: 2.0 g
Ampicillina Bambini: 50 mg/kg
I.M./I.V., 30-60 min prima dell’intervento
Impossibilitati all’assunzione orale
Adulti: 1.0 g
Cefazolina o Ceftriaxone
Bambini: 50 mg/kg
I.M./I.V., 30-60 min prima dell’intervento

Adulti: 600 mg
Allergici alla Penicillina Clindamicina Bambini: 20 mg/kg
Per OS, 30-60 min prima dell’intervento

Cefalexina*§ Adulti: 2.0 g


Bambini: 50 mg/kg
Per OS, 30-60 min prima dell’intervento

Azitromicina o
Adulti: 500 mg
Claritromicina
Bambini: 15 mg/kg
Per OS, 30-60 min prima dell’intervento

Clindamicina Adulti: 600 mg


Allergici alla penicillina e
Bambini: 15 mg/kg
impossibilitati all’assunzione orale
I.M./I.V., 30-60 min prima dell’intervento

Cefazolina o ceftriaxone§ Adulti: 1 g


Bambini: 25 mg
I.M./I.V., 30 min prima dell’intervento

° la dose complessiva nei bambini non deve mai di tipo immediata alle penicilline (orticaria, angio-
superare quella degli adulti; edema, anafilassi);
‫ ٭‬Fino a 30 kg; § o altre cefalosporine di prima e seconda gene-
* Le cefalosporine non dovrebbero essere sommi- razione ad assunzione orale in dosaggi equivalenti
nistrate ad individui con reazione di ipersensibilità

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36 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

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3. Sindrome di Down
Sinonimi: T21, Trisonomia G, Mongolismo
Codici: ICD9-CM:758.0; 758.9

T. Tagariello, N. Al Kamhis, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA bile di un precoce deterioramento delle condizioni


neurologiche, psichiatriche e fisiche (Day SM et
La Sindrome di Down (SD), descritta per la pri- al., 2005; Yang Q et al., 2002).
ma volta nel 1866 dal medico britannico John
Langdon Down, è la più frequente e la più nota
delle malattie cromosomiche; è caratterizzata da GENETICA E DIAGNOSI
patologie sistemiche e da ritardo mentale (Down
JLH, 1866). La SD è causata da un’alterazione numerica del
L’incidenza è stimata fra 1 su 800 e 1 su 1.000 cromosoma 21. Sono descritti tre diversi assetti
nati vivi per anno, in assenza di predilezione raz- del cariotipo. Il più frequente (92-95%) è rappre-
ziale, etnica, geografica e di genere (Shin M et al., sentato dalla trisomia 21 libera: il cromosoma 21
2009; Centers for Disease Control and Prevention, in sovrannumero origina da una non-disgiunzione
2006). L’incidenza aumenta proporzionalmente casuale durante la meiosi ed è presente in tutte le
all’età materna, variando da 1 su 1.400 in madri cellule. Il secondo, molto più raro (3-4%), è la tra-
con età inferiore a 25 anni a 1 su 60 in madri con slocazione: il cromosoma soprannumerario o una
età superiore a 40 anni (Frydman A et al., 2012). sua parte è legato ad un altro cromosoma, più fre-
Gli indici di morbilità e mortalità sono mag- quentemente il cromosoma 14. Il terzo, ancora più
giori rispetto alla popolazione normale. Le prin- raro (2-4%), è il mosaicismo, caratterizzato dalla
cipali cause di morte sono cardiopatie congenite, contemporanea presenza di due linee cellulari diffe-
infezioni (in particolare respiratorie), ostruzioni renti: una normale a 46 cromosomi ed una anomala
intestinali, ipotiroidismo e leucemie (Roizen NJ a 47 cromosomi per la presenza di un cromosoma
et al., 2003). Attualmente, grazie ai progressi nel- 21 soprannumerario originato da una non-disgiun-
le diagnosi e nelle terapie delle patologie associate, zione post-zigotica (Stoll C et al., 1998).
l’aspettativa di vita risulta compresa tra 55 e 65 La diagnosi di SD può essere prenatale, tramite lo
anni. Tuttavia nella SD si instaura un processo di studio del cariotipo su villocentesi o amniocentesi,
invecchiamento precoce ed accelerato, responsa- o dopo la nascita, in base alla constatazione del-

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40 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

le caratteristiche cliniche del neonato, poi con-


fermata dall’indagine genetica (Roizen NJ et al.,
2003).

MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE

Molte sono le caratteristiche somatiche comu-


ni ai pazienti affetti da SD (Tabella n.1), nono-
stante l’ampia gamma di variazioni fenotipiche
(Abanto J et al., 2011; Sureshbabu R et al., 2011;
Lott IT et al., 2010; Hawli Y et al., 2009; Roizen
NJ et al., 2003; American Academy of Pediatrics,
2001).
L’aspetto somatico (Figura 1) del soggetto con
SD è caratterizzato da bassa statura, brachicefalia
con occipite piatto, viso arrotondato con aspetto
“orientaleggiante”, occhi piccoli e distanziati con
taglio obliquo delle rime palpebrali (dal basso
in alto e dall’interno all’esterno), iride screziata Figura 1: Bambina di 4 anni affetta da SD, facies carat-
(macchie di Brush-Field), ponte nasale piatto, teristica: viso arrotondato con aspetto “orientaleggiante”,
orecchie piccole e dismorfiche con impianto bas- ipotonia dei muscoli del volto, orecchie piccole con impianto
so, collo corto e tozzo, torace piatto, addome basso, protrusione linguale

Tabella 1: Manifestazioni cliniche in pazienti affetti da SD


APPARATO O FUNZIONE MANIFESTAZIONI CLINICHE
Bassa statura
Brachicefalia
Ponte nasale piatto
Volto di aspetto “orientaleggiante”
Orecchie piccole e dismorfiche
Collo corto e tozzo
ASPETTO SOMATICO Torace piatto
Addome espanso
Bacino basso e largo
Mani tozze
Brachidattilia
Lingua fissurata

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Sindrome di Down 41

Difetti setto atrio-ventricolare


Difetti interventricolari
APPARATO Ostium secundum
Persistenza del dotto arterioso di Botallo
CARDIO-VASCOLARE Tetralogia di Fallot
Prolasso valvola mitrale
Insufficienza aortica
Cataratta congenita
Glaucoma
APPARATO OCULARE Disturbi rifrattivi
Strabismo
Nistagmo
Ipoacusia su base trasmissiva, neurosensoriale o mista
APPARATO UDITIVO Otiti medie
Ipotiroidismo
APPPARATO ENDOCRINO Diabete
Ritardato sviluppo motorio
Ipotonia muscolare
APPARATO Lassità ligamentosa
MUSCOLO-SCHELETRICO Dislocazioni articolari
Instabilità atlanto-assiale
Deficit immunitario
SISTEMA IMMUNITARIO Malattia celiaca
Policitemia
Macrocitosi
SISTEMA EMATOLOGICO Disordini mieloproliferativi transitori
Leucemia mieloide acuta
Leucemia linfoblastica acuta
Segni neurologici focali
SISTEMA NERVOSO Demenza senile
Crisi epilettiche

espanso, bacino basso e largo, mani tozze, bra- di vita. In età adulta sono frequenti crisi epiletti-
chidattilia, lingua fissurata (Down JLH, 1866). che (58%), alterazioni della personalità (46%), se-
Il ritardo mentale è sempre presente ma di enti- gni neurologici focali (46%), apatia (36%), perdita
tà molto variabile, da lieve a severo; sono presenti di competenze linguistiche (36%) (Margallo-Lana
anomalie di apprendimento, di memoria e di lin- ML et al., 2007; Roizen NJ et al., 2003).
guaggio, con compromissione del funzionamento Circa il 50% dei bambini con SD presenta una
intellettivo (Lott IT et al., 2010). I pazienti con SD cardiopatia congenita; le anomalie più frequenti
manifestano frequentemente i segni clinici della sono i difetti del setto atrioventricolare (45%) e
demenza senile in un’età più precoce rispetto alla i difetti interventricolari (35%). Altre anomalie
restante popolazione, a partire dalla quinta decade sono i difetti interatriali tipo ostium secundum

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42 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

(8%), la persistenza del dotto arterioso di Botallo frequentemente a livello degli apparati respiratorio
(7%), la tetralogia di Fallot (4%). Un’elevata per- e gastrointestinale, delle mucose e della cute (Desai
centuale di pazienti con SD in età adulta sviluppa SS, 1997).
prolasso della valvola mitralica (46%) o insuf- I pazienti con SD possono essere affetti da malat-
ficienza aortica (17%) (Geggel RL et al., 1993). tia celiaca (4,6-7,1%) (Roizen NJ et al., 2003).
Sono frequenti patologie oftalmiche, in particola- Per quanto concerne l’apparato ematopoieti-
re cataratta congenita, glaucoma, disturbi rifrattivi co, frequentemente i pazienti con SD sono affet-
(35-76%), strabismo (25-57%), nistagmo (20%) ti da macrocitosi (66%), policitemia nel neonato
(Roizen NJ et al., 2003). (64%), disordini mieloproliferativi transitori, leu-
Il 38-78% dei pazienti con SD è affetto da pa- cemia mieloide acuta, leucemia linfoblastica acuta
tologie otorinolaringoiatriche quali ipoacusia (Abanto J et al., 2011; Roizen NJ et al., 2003).
(trasmissiva, neurosensoriale o mista) e otiti medie
(Roizen NJ et al., 2003).
Il metabolismo basale spesso rallentato contribui- CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI
sce ad una più alta prevalenza di obesità rispetto
alla popolazione generale (Rubin SS et al., 1998). Nella SD sono molto frequenti anomalie dentarie,
Sono di riscontro relativamente frequente endo- patologie parodontali e patologie ortopedico-orto-
crinopatie, in particolare ipotiroidismo (che può dontiche.
essere presente già alla nascita con segni e sintomi Le anomalie dentarie riguardano eruzione, nume-
che si sviluppano lentamente) e diabete di tipo 2 ro, dimensione, forma e struttura (Shore S et al.,
(che si manifesta in circa l’1% dei bambini/adole- 2010; De Moraes ME et al., 2007; Horbelt CV,
scenti) (Anwar AJ et al., 1998; Karlsson B et al., 2007; Fiske J et al., 2001).
1998). Per quanto concerne le anomalie di eruzione,
Per quanto concerne l’apparato muscolo-sche- sono frequenti ritardi nella dentatura decidua
letrico, i pazienti affetti da SD presentano bassa (oltre il 9° mese) e permanente (oltre gli 8 anni).
statura, ritardo dello sviluppo motorio, ipoto- Sono frequenti anche anomalie nella sequenza
nia generalizzata, lassità legamentosa, iperflessi- eruttiva della serie decidua (l’eruzione dei primi
bilità e dislocazioni articolari. In alcuni soggetti molari prima dell’eruzione degli incisivi). La ritar-
è presente una sublussazione atlanto-assiale, che data permuta fisiologica degli elementi decidui può
nel 2% dei casi causa sintomi e segni di compres- portare ad anomalie di posizione dei permanenti;
sione midollare (iperreflessia, dolore al collo, tor- la più frequente è l’eruzione di incisivi inferiori
cicollo, cambiamenti nella deambulazione, perdita permanenti in posizione linguale, non preceduta
di controllo degli sfinteri, tetraparesi) (Abanto J dall’esfoliazione del deciduo corrispondente (Desai
et al., 2011; Hawli Y et al., 2009; Roizen NJ et SS, 1997) (Figura 2).
al., 2003). L’1-2% dei bambini/adolescenti con Le anomalie di numero si presentano sia in di-
SD sviluppa una patologia delle articolazioni si- fetto (agenesie nel 50%), sia, molto raramente, in
mile all’artrite cronica giovanile (Roizen NJ et al., eccesso (soprannumerari nello 0,3%) (De Moraes
2003). ME et al., 2007). L’agenesia più frequente riguar-
Nel soggetto con SD è presente un deficit del si- da gli incisivi laterali mandibolari (23.3%); sono
stema immunitario responsabile di maggiore su- frequenti agenesie multiple (Kumasawa S et al.,
scettibilità alle infezioni, che si manifestano più 1997).

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Sindrome di Down 43

senza di sigillo labiale, della presenza di malocclusioni


e di bruxismo (Figura 4). Sono di frequente riscontro
nel bambino quadri di gengivite marginale e nel
giovane-adulto quadri di gengivite acuta ulcero-ne-
crotica (Morinushi T et al., 2006; López-Pérez R et
al., 2002). L’esordio della parodontopatia profonda
è precoce ed interessa per primi gli incisivi inferiori
(Khocht A et al., 2010; Amaral Loureiro AC et al.,
2007; Morgan J, 2007).
Emorragie spontanee e lesioni persistenti a livello

Figura 2: Anomalia di posizione dell’elemento permanente


(11) erotto in posizione palatale rispetto al corrisponden-
te deciduo a causa del ritardo nell’esfoliazione del deciduo
(51)

Le dimensioni dei denti decidui in genere sono


maggiori rispetto alla norma, mentre quelle dei
permanenti sono normali o ridotte (microdon-
zia nel 35-55% dei casi); questa sproporzione può
portare alla comparsa di diastemi interdentali in
dentizione permanente (Bell E et al., 2001; Peretz
B et al., 1998; 1996).
Per quanto concerne le anomalie di forma (Fi- Figura 3: Bambino di 4 anni affetto da SD. Anomalia di
gura 3), sono descritti denti conoidi a livello del forma: fusione di 82 e 83
settore frontale (14,28%) e molari taurodonti, in
particolare il secondo molare inferiore (66%) (De
Moraes ME et al., 2007). I molari presentano sol-
chi e fessure poco profondi (De Moraes ME et al.,
2007; Peretz B et al., 1998; Peretz B et al.,1996).
Le radici sono frequentemente piccole e di forma
conica (Desai SS, 1997).
Di riscontro relativamente frequente sono le ipo-
plasie dello smalto, in alcuni casi correlabili a car-
diopatia congenita e/o a malattia celiaca.
I pazienti affetti da SD sviluppano frequentemente
malattia parodontale a causa del deficit immunita-
rio (ridotta chemiotassi dei neutrofili, ridotta capacità
battericida intracellulare), dello scarso controllo dell’i- Figura 4: Abrasioni degli elementi decidui da bruxismo in
bambina di 8 anni affetta da SD
giene orale domiciliare, della spinta linguale, dell’as-

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44 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

gengivale possono essere segno di leucemia (Desai SS,


1997).
L’incidenza di lesioni aftose e di infezioni orali da
Candida albicans è elevata (Scully C et al., 2002;
Carlstedt K et al., 1996).
L’analisi della letteratura evidenzia come i pazienti
affetti da SD siano poco suscettibili alla patologia
cariosa per il pH salivare elevato, per la bassa con-
centrazione salivare di Streptococco mutans e per la
presenza di diastemi e di solchi e fessure poco pro-
fondi a livello dei molari (Anders PL et al., 2010; Figura 5 a, b: Bambina di 4 anni affetta da SD. Protrusio-
Davidovich E et al., 2010). Tuttavia l’esperienza cli- ne linguale e pseudo macroglossia
nica evidenzia casi di carie della dentatura sia decidua
che permanente correlati all’assunzione di farmaci, in bassa della lingua ipotonica non permette la fisiologica
particolare sciroppi, al consumo di cibi e bevande ad espansione del palato. L’ipotonia dei muscoli orbico-
alto contenuto di zuccheri, all’igiene orale domiciliare lari delle labbra determina mancanza di sigillo labiale,
insufficiente. provoca difficoltà nella suzione ed è responsabile, uni-
Di costante riscontro nel soggetto con SD sono le tamente alla postura linguale bassa, dello sventaglia-
patologie ortopedico-ortodontiche. Caratteristica mento del gruppo incisivo inferiore (Mizuno K et al.,
della sindrome è l’ipoplasia del terzo medio del viso 2001).
per il ridotto sviluppo dimensionale del mascellare La lingua, nei due terzi anteriori, presenta spesso
superiore nelle tre direzioni dello spazio (Suri S et fissurazioni di lunghezza e profondità variabili, in
al., 2010; Alio JJ et al., 2008). L’ipoplasia ossea del cui possono persistere residui di cibo responsabili
mascellare superiore, responsabile delle ridotte di- di alitosi (Limbrock GJ et al., 1993).
mensioni sagittali e trasversali del palato, provoca un La respirazione è prevalentemente di tipo orale
prognatismo mandibolare relativo (Kieser J et al., per la ridotta pervietà delle vie aeree nasali, legata
2003). all’appiattimento della radice nasale e all’ipoplasia
Unitamente all’ipoplasia del terzo medio del volto, le del mascellare. La respirazione orale aggrava la ridu-
alterazioni del tono e della motilità della muscola- zione dei diametri trasversali e causa l’aumento della
tura oro-facciale, in particolare della lingua, contri- dimensione verticale del palato (Shott SR, 2006;
buiscono a determinare la facies caratteristica (Shott Clarke RW, 2005; Marcus CL et al., 1991).
SR, 2006). L’ipotonia interessa tutta la muscolatura La conformazione del naso, di piccole dimensioni
del volto (muscoli orbicolare della bocca, zigomatico, e con forma “a sella”, causa difficoltà alla fisiologica
massetere, temporale) e del cavo orale, in particolare espulsione del muco; il suo ristagno nelle cavità na-
dei muscoli della lingua e del velo palatino (Desai SS, sali predispone a processi infiammatori locali (favo-
1997; Limbrock GJ et al., 1993). riti dal deficit del sistema immunitario), responsabili
La lingua ipotonica appare più grossa e più lunga; a di ipertrofia adenoidea e di occlusione delle tube di
causa delle ridotte dimensioni del palato è appiattita Eustachio. L’ostacolo alla normale areazione dell’o-
sul pavimento della bocca e spesso sporge sopra ad recchio medio è responsabile dell’insorgenza di otiti
un labbro inferiore ipotonico (pseudomacroglossia) ricorrenti e di diminuzione dell’udito.
(Limbrock GJ et al., 1993) (Figura 5 a, b). La postura Nei pazienti con SD sono di frequente riscontro

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Sindrome di Down 45

(50-80%) le apnee ostruttive notturne (OSAS),


dovute a ostruzione delle vie aeree superiori e fa-
vorite dall’ipotonia della muscolatura del palato
molle (Waldman HB et al., 2009; Stebbens VA
et al., 1991; Marcus CL et al., 1991). I sintomi
sono russamento, arresto della respirazione, po-
sizioni anomale e frequenti risvegli durante il a
sonno, ipersonnia diurna. Nell’adulto con SD il Figura 6a: Bambino di 7 anni affetto da SD. Morso inverso
grado di severità delle OSAS è spesso aggravato anteriore. Ampi diastemi a livello dell’arcata inferiore
dall’obesità (Trois MS et al., 2009; Waldman HB
et al., 2009).
I quadri di malocclusione di più frequente riscon-
tro nei soggetti Down sono: III classe con morso
inverso anteriore; morso aperto anteriore causato
dall’ipotono dei muscoli elevatori e periorali e dalla
pseudomacroglossia; morso crociato posteriore
mono o bilaterale (Oliveira AC et al., 2010; Suri S
et al., 2010; Winter K et al., 2008).
Nei soggetti con SD la malocclusione di III classe
tende ad un progressivo peggioramento col pro-
cedere dell’età, anche a causa dell’instaurarsi, du-
rante l’adolescenza, di discinesie in avanzamento
della mandibola, favorite dalla lassità ligamentosa
dell’articolazione temporo-mandibolare (Faulks D
et al., 2008) (Figura 6a,  b).
b
Figura 6b: Paziente di 14 anni affetto da SD: profilo
LINEE GUIDA DI TERAPIA

I pazienti con SD sono affetti da numerose alterazio- necessarie visite cardiologiche periodiche di control-
ni e patologie che rendono necessari interventi mul- lo anche in assenza di segni o sintomi di malattia
tispecialistici di prevenzione, diagnosi, follow-up e (Roizen NJ et al., 2003; Marder E et al., 2001).
terapia, che richiedono un team multi e interdisci- Durante i primi mesi di vita sono necessarie una
plinare adeguatamente formato sulla sindrome. valutazione oftalmologica per indagare la presen-
Anche in assenza di segni o sintomi è fondamentale za di strabismo, cataratta, nistagmo e una otori-
indagare già durante le prime settimane di vita la nolaringoiatrica per indagare la presenza, di ipo-
presenza di cardiopatia congenita, che spesso viene acusia e di infezioni del tratto respiratorio (Roizen
risolta chiurgicamente entro il primo anno di vita. I NJ et al., 2003; American Academy of Pediatrics,
soggettti non affetti da cardiopatia congenita sono a 2001).
rischio di sviluppare patologie valvolari durante l’a- L’ipotiroidismo, congenito o acquisito, durante i
dolescenza o da giovani adulti; per tale motivo sono primi anni di vita necessita di terapia sostitutiva

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46 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

con ormone tiroideo, che migliora ma non norma- La prima visita odontoiatrica deve avvenire pre-
lizza lo sviluppo e le funzioni cognitive (Hawli Y cocemente, verso i 6 mesi di vita. In questa occa-
et al., 2009). sione i genitori vengono informati sulle patologie
Durante la crescita i pazienti con SD devono es- orali più frequenti e sulla necessità di interventi
sere periodicamente sottoposti a visite ed esami di prevenzione primaria mirati ed intensivi con
strumentali e di laboratorio per controllare cre- particolare riferimento a: - valutazione della funzio-
scita, sviluppo cognitivo, vista, patologie otorino- nalità della muscolatura orofacciale, - alimentazio-
larigoiatriche, instabilità atlanto-assiale, funziona- ne non cariogenica, che focalizzi i rischi derivanti
mento tiroideo (American Academy of Pediatrics, dall’assunzione frequente e prolungata di soluzioni
2001). Deve essere inoltre indagata la presenza di zuccherate con il biberon, - igiene orale domiciliare
malattia celiaca, diabete mellito e patologie ema- corretta, - utilizzo di fluoro topico e quando in-
tologiche. dicato sistemico, - visite odontoiatriche periodiche
In considerazione dell’ipotonia muscolare, del ri- trimestrali/semestrali (Shore S et al., 2010).
tardato sviluppo motorio, delle alterazioni schele- Quando presente ipotonia della muscolatura oro-
triche, dei deficit di linguaggio e di apprendimento facciale, è possibile migliorare la tonicità muscola-
è necessario un intervento fisioterapico e logope- re mediante un approccio di tipo miofunzionale,
dico precoce da parte di operatori specificatamente unitamente alla fisioterapia dai 6 mesi ed alla lo-
preparati sulla sindrome. gopedia dai 3 anni. Gli obiettivi sono stimolare la
In caso di OSAS l’intervento deve essere tempe- postura alta della lingua, il movimento e la tonicità
stivo, in quanto le apnee notturne possono contri- della lingua, delle labbra e dei muscoli masticatori
buire al ritardo di sviluppo e favorire l’ipertensio- per contenere la lingua all’interno del cavo orale e
ne polmonare con rischio di scompenso cardiaco realizzare un buon sigillo labiale, evitando la fuo-
congestizio. Escludendo le patologie risolvibili con riuscita di saliva.
adeno-tonsillectomia, la terapia varia dall’applica- Nei casi con ipotonia muscolare e protrusione lin-
zione di placche di riposizionamento occlusale alla guale, risultati positivi sono descritti con la terapia
correzione chirurgica per il ripristino della pres- che combina la stimolazione manuale all’applica-
sione positiva nelle vie aeree (Sedaghat AR et al., zione di placche palatine (placche Castillo-Mora-
2012; Sato et al., 2010; Shete MM et al., 2010; les modificate) dai primi mesi di vita (Korbmacher
Waldamn HB et al., 2009; Merrell JA et al., 2007). HM et al., 2006; Korbmacher HM et al., 2005;
Per adattare il paziente alla propria situazione e fa- Korbmacher HM et al., 2004; Bäckman B et al.,
vorire il suo inserimento nella società può essere 2003; Limbrock GJ et al., 1993; Limbrock GJ et
utile un intervento psicologico. al 1991). Per contrastare l’assuefazione agli stimoli
Dal punto di vista odontostomatologico è ne- si ricorre all’utilizzo sequenziale di placche palatine
cessario porsi tre obiettivi: la riabilitazione fun- in resina acrilica.
zionale della lingua, la prevenzione delle paro- La placca tipo 1 è dotata di un bottone cavo mo-
dontopatie e della patologia cariosa, la correzione dellato nella parte distale e di un bordo anteriore
ortopedica della discrepanza scheletrica. In una (diviso in due parti simmetriche dall’incisura per il
fase successiva, in base al grado di collaborazione frenulo labiale superiore) caratterizzato da due ri-
(in particolare all’igiene orale domiciliare) e alle ne- gonfiamenti vestibolari con rastremature verticali.
cessità funzionali ed estetiche, può essere indicata Il bottone ha la funzione di stimolare la tonicità
la terapia ortodontica. della lingua e di modificarne la posizione bassa e

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Sindrome di Down 47

protrusa. I rigonfiamenti vestibolari hanno un’a-


zione specifica sul labbro superiore ma fungono
da stimolatori per tutta la muscolatura orbicolare
(Figura 7).
Sulla placca tipo 2, che sostituisce la n.1 dopo cir-
ca 6 mesi, viene aggiunta una pallina zigrinata mo-
bile con la funzione di stimolo per la punta della
lingua (Figura 8).
Sulla placca tipo 3, che sostituisce la n.2 dopo altri
6 mesi, vengono inseriti dei bottoncini vestibolari
per la stimolazione della muscolatura circum-orale
(Figura 9).
Le placche vanno applicate tre volte al giorno per
5-30 minuti per volta per abituare la lingua allo
Figura 7: Placca CM tipo 1
stimolo proposto (Faulks D et al., 2008). L’adesio-
ne al palato può essere facilitata dall’utilizzo di pic-
cole quantità di crema adesiva per protesi totale.
Nella maggior parte dei casi le placche sono ben
accettate dal bambino, che modifica la postura del-
la lingua ed aumenta la tonicità della muscolatura,
e di facile gestione per i genitori, che apprezzano i
risultati ottenuti.
All’eruzione dei primi denti decidui, è possibile
utilizzare placche che rispondono agli stessi crite-
ri funzionali, caratterizzate da spazi per alloggiare
i denti e da elementi accessori di ritenzione (ad
esempio ganci ed arco vestibolare). Figura 8: Placca CM tipo 2
La presenza di ostruzioni anatomiche delle prime
vie aeree (grave deviazione del setto, stenosi delle
coane) rappresenta una controindicazione all’ap-
plicazione delle placche, per cui è necessaria una
valutazione otorinolaringoiatrica preliminare.
Per ottenere i migliori risultati si associa l’uso della
placca palatina a regolari sedute di fisioterapia,
basate sul massaggio e sulla stimolazione di risposte
riflesse, sia del distretto oro-facciale sia degli arti e
del tronco, al fine di correggere l’ipotonia genera-
lizzata e le posture patologiche. Appena il livello di
collaborazione lo consente (generalmente intorno
ai 3 anni di età) è necessario l’intervento logope- Figura 9: Placca CM tipo 3 (si evidenzia la pre-
dico (Van Bysterveldt AK et al., 2010). senza in arcata degli incisivi centrali superiori)

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48 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Nella seconda infanzia le visite odontoiatriche all’interno delle fissurazioni della lingua, si con-
debbono essere effettuate ad intervalli frequenti siglia di eseguire la pulizia della lingua con spaz-
per sviluppare un buon livello di collaborazione, zolino o con puliscilingua.
individuando il metodo di comunicazione più Nella fase di dentizione mista, in genere intorno
efficace. L’odontoiatra, consapevole che nel sog- agli 8 anni in considerazione del ritardo di eruzio-
getto Down il livello di espressività può essere ne, si evidenzia la necessità di una terapia di tipo
inferiore al livello di comprensione, e informato ortopedico-ortodontico per espandere il palato e
dai genitori/tutori del paziente sul tipo di comu- per intercettare la malocclusione scheletrica di III
nicazione più appropriato, individua e attua le classe, da attuare non appena il bambino fornisca
strategie comportamentali idonee a instaurare la collaborazione necessaria all’applicazione delle
un buon livello di collaborazione. apparecchiature (Musich DR, 2006). Si utilizza-
È preferibile programmare gli appuntamenti nella no due dispositivi ad azione ortopedica: l’espan-
prima parte della giornata, quando il paziente è sore rapido del palato (REP) per correggere il
più riposato e rilassato. deficit trasversale derivante dall’ipoplasia palatina
Nei pazienti affetti da cardiopatie congenite un e la maschera di Delaire, che, stimolando la pro-
buon livello d’igiene orale è fondamentale per evi- trazione del mascellare superiore, attenua il deficit
tare batteriemie causate da sanguinamento gen- sagittale e verticale.
givale, che comportano il rischio di endocardite Il REP, inducendo la diastasi della sutura palatina
batterica (EB) (Khocht A et al.; 2010; Morgan J, mediana non ancora ossificata, favorisce il pro-
2007). In presenza di patologie cardiovascolari a cesso di neoapposizione ossea e produce un am-
rischio di EB è necessario sottoporre il paziente pliamento del diametro trasversale del mascellare
a profilassi antibiotica prima di effettuare proce- superiore, con abbassamento del pavimento del
dure odontoiatriche che possano causare sangui- naso e conseguente aumento delle cavità nasali
namento (Freeman SB et al., 2008) (vedi capitolo e diminuzione delle resistenze al flusso aereo. Il
2). REP favorisce quindi il ripristino di una corretta
Deve essere sempre indagata la presenza di insta- respirazione nasale nei pazienti con respirazione
bilità atlanto-assiale per i rischi derivanti dall’i- orale da ristrettezza palatina. L’aumento di diame-
perestensione del capo durante le manovre odon- tro dell’arcata dento-alveolare, inoltre, migliora la
toiatriche (Sedaghat AR et al., 2012 ). postura e la funzione della lingua, che trova una
In caso di gengivite e parodontopatia profonda i cavità sufficientemente spaziosa per accoglierla.
controlli sono trimestrali e prevedono sedute di La maschera di Delaire (Figura 10) è il disposi-
igiene orale professionale. tivo per la trazione ortopedica postero-anteriore
In presenza di ipoplasie dello smalto sono indi- del mascellare superiore utilizzato nelle III classi
cate applicazioni topiche di fluoro domiciliari e scheletriche da retrusione superiore e miste. L’ap-
ambulatoriali (gel o vernici ad alta concentrazio- parecchiatura è costituita da una porzione extra-
ne e a lento rilascio). Le sigillature dei solchi, del- orale mobile dotata di un appoggio frontale e di
le fessure e dei fori ciechi dei molari permanenti uno mentale e da una porzione intraorale fissa,
vengono eseguite previa valutazione del rischio di collegate tra loro da elastici con forza ortopedica
carie e della morfologia della superficie occlusale (da 500 a 1000 g per parte). La trazione va appli-
(Shore S et al., 2010; Pilcher ES, 2001). cata per non meno di 12 ore al giorno, non neces-
In caso di alitosi, causata dal ristagno di cibo sariamente consecutive, per il tempo necessario

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Sindrome di Down 49

ad ottenere un overjet di almeno 4-5 mm che, BIBLIOGRAFIA


in caso di corretto utilizzo, è di circa 6 mesi. Il
meccanismo d’azione della maschera varia in base Abanto J, Ciamponi AL, Francischini E, Mu-
all’età di applicazione. Nei bambini di età inferio- rakami C, Medeiros de Rezende NP, Gallottini
re ai 7-8 anni stimola le suture posteriori (pterigo- M. Medical problems and oral care of patients
palatina e maxillo-palatina) non ancora ossificate, with Down syndrome: a literature review. Spec
quindi ottiene uno spostamento “in toto” verso Care Dentist. 2011;31:197-201
l’avanti del mascellare superiore. Dopo gli 8 anni Alio JJ, Lorenzo J, Iglesias C. Cranial base growth
(nei soggetti Down anche più tardivamente in re- in patients with Down syndrome: a longitudi-
lazione al ritardo dell’ossificazione), procedendo nal study. Am J Orthod Dentofacial Orthop.
l’ossificazione delle suture, il dispositivo produ- 2008;133:729-37
ce un movimento mesiale del complesso dento- Amaral Loureiro AC, Oliveira Costa F, Eustàquio
alveolare e, in una fase successiva, un movimento da Costa J. The impact of periodontal dis-
quasi esclusivamente dentale. Questo aspetto va ease on the quality of life of individuals with
tenuto presente nella pianificazione della terapia: Down syndrome. Downs Syndr Res Pract.
la mesializzazione degli elementi dentali dell’ar- 2007;12:50-4
cata superiore non è sempre indicata e, qualora American Academy of Pediatrics. Committee on
lo fosse, esistono dispositivi più efficaci per otte- Genetics: American Academy of Pediatrics:
nerla. Health supervision for children with Down
In fase di dentizione permanente può essere syndrome. Pediatrics. 2001;107:442-9
effettuata la terapia ortodontica propriamente Anders PL, Davis EL. Oral health of patients with
detta con applicazione di dispositivi fissi per ri- intellectual disabilities: a systematic review .
spondere ad esigenze di tipo funzionale ed este- Spec Care Dentist. 2010;30:110-7
tico; oltre a favorire una masticazione efficace ed Anwar AJ, Walker JD, Frier BM. Type I diabetes
una corretta postura mandibolare, la riabilita- mellitus and Down‘s syndrome: prevalence,
zione “del sorriso” facilita l’inserimento sociale e management and diabetic complications. Dia-
contribuisce all’autostima del paziente. bet Med. 1998;15:160-3
La possibilità di applicazione di apparecchiature Bäckman B, Grevér-Sjölander AC, Holm AK, Jo-
ortodontiche fisse è tuttavia subordinata al gra- hansson I. Children with Down Syndrome:
do di collaborazione del paziente e della famiglia, oral development and morphology after use of
in particolare per quanto concerne l’igiene ora- palatal plates between 6 and 18 months of age.
le domiciliare. Un livello di igiene orale insuffi- Int J Paediatr Dent. 2003;13:327-35
ciente rappresenta infatti una controindicazione Bell E, Townsend G, Wilson D, Kieser J, Hughes
assoluta all’ortodonzia fissa a causa della maggior T. Effect of Down syndrome on the dimen-
suscettibilità dei soggetti Down alla malattia pa- sions of dental crowns and tissues. Am J Hum
rodontale: lo spostamento ortodontico in presen- Biol. 2001;13:690-8
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4. Sindrome di Klinefelter
Sinonimo 47,XXY Sindrome
Codici ICD 10: Q98.0 Q98.1 Q98.2 Q98.4

I. Cremonesi, M.G. Currà, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA GENETICA E DIAGNOSI

La Sindrome di Klinefelter (SK), descritta per la La presenza di uno o più cromosomi X in sovran-
prima volta da Harry Klinefelter nel 1942, defi- numero di origine materna o paterna è causata
nisce un gruppo di malattie cromosomiche rare dalla mancata disgiunzione meiotica durante la
caratterizzate dalla presenza di almeno un cromo- prima o la seconda divisione della gametogenesi o
soma X in sovrannumero rispetto al normale ca- da una mancata disgiunzione mitotica nello zigo-
riotipo maschile. La SK, pur avendo una grande te in via di sviluppo (Jacobs PA et al., 1959). Sono
varietà di espressione, è caratterizzata dalla presen- stati descritti anche maschi con cariotipo 46,XX,
za di manifestazioni comuni: testicoli piccoli, in- causato dalla traslocazione di parte del cromoso-
fertilità, alta statura, disturbi cognitivi e/o com- ma Y sul cromosoma X durante la meiosi paterna
portamentali (Klinefelter HF et al., 1942). (Vissotsak J et al., 2006; Linden MG et al., 1995;
L’aneuploidia 47,XXY è l’anomalia cromosomi- Nielsen J et al., 1991).
ca più frequente con una incidenza di 1 su 500 I soggetti affetti da SK, pur presentando caratte-
maschi nati vivi per anno (Hager K et al., 2012; ristiche fenotipiche variabili, non hanno evidenti
Paduch DA et al., 2008). Sono state descritte an- dimorfismi, in particolare a livello facciale (Figura
che altre aneuploidie con incidenza estremamente 1), e sono indistinguibili da soggetti con carioti-
più bassa: le aneuploidie 48,XXYY e 48,XXXY po normale (Caldwell PD et al., 1972). Per questo
(1/17.000-50.000 maschi nati vivi per anno) e motivo la diagnosi clinica è spesso casuale nel
49,XXXXY (1/85.000-100.000 maschi nati vivi per corso di accertamenti resi necessari da una delle
anno). La SK non presenta predilezione razziale, et- manifestazioni cliniche. Nell’infanzia la SK può
nica e geografica (Bojesen A et al., 2003). Circa il essere ipotizzata nel corso di una valutazione per
40% dei feti portatori dell’aneuploidia nasce vivo. ipospadia, pene ipoplasico, criptorchidismo, ritar-
L’indice di mortalità non è significativamente più do psicomotorio (Caldwell PD et al., 1972). In età
elevato rispetto alla popolazione generale (Bojesen scolare possono indirizzare alla diagnosi il ritardo
A et al., 2011). del linguaggio, le difficoltà di apprendimento, i

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54 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

disturbi comportamentali (Walzer S et al., 1978).


Nell’adolescenza può essere ipotizzata nel corso di
una visita endocrinologica per ritardo dello sviluppo
puberale, habitus eunucoide, ginecomastia, ipoplasia
dei testicoli (Robinson A et al., 1991). In età adulta
infertilità e tumori maligni del seno possono indiriz-
zare alla diagnosi (Okada H et al., 1999). In caso di
sospetto diagnostico viene eseguita l’indagine geneti-
ca, indispensabile per confermare la diagnosi.
La diagnosi prenatale può essere effettuata me-
diante villocentesi o amniocentesi.

MANIFESTAZIONI CLINICHE

Caratteristiche costanti nei soggetti con SK sono


testicoli piccoli, alta statura, infertilità, elevati
livelli di gonadotropine (LH, FSH) e bassi livel-
li di testosterone. Ginecomastia, scarsa peluria e
altre caratteristiche dell’habitus eunucoide hanno
espressività variabile (Wikström AM et al., 2011;
Figura 1: Ragazzo di 12 anni affetto da SK. Dimensioni Caldwell PD et al., 1972).
craniche leggermente diminuite in proporzione alle dimen- Le manifestazioni cliniche della SK sono elencate
sioni corporee nella tabella 1.

Tabella 1: Manifestazioni cliniche caratteristiche della Sindrome di Klinefelter

Caratteristiche costanti (95-100%)


Alta statura
Testicoli piccoli
Azoospermia
Sterilità/ipofertilità
Elevati livelli sierici di gonadotropine (LH, FSH)
Bassi livelli sierici di testosterone
Caratteristiche frequenti (>80%)

Ritardo moderato del linguaggio, alterazioni della memoria, dislessia, deficit di attenzione
Ginecomastia/ghiandola mammaria iperplasica

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Sindrome di Klinefelter 55

Caratteristiche associate (20-80%)


Vene varicose
Osteoporosi
Scoliosi
Brachicefalia/occipite piatto
Disturbi del comportamento
Obesità generalizzata
Iperglicemia/diabete mellito di tipo II
Ritardo mentale leggero/moderato
Carcinoma mammario

Neonati e bambini hanno altezza, peso e circonfe- bile, da valori inferiori a valori superiori alla me-
renza cranica nella norma. L’aumento staturale è dia. I risultati dei test Wechsler Intelligence evi-
significativo tra i 5 e gli 8 anni; l’altezza media a denziano frequentemente un QI verbale inferiore
fine crescita è di 179,2 +/- 6,2 cm; le braccia e le al QI di performance; tale discrepanza sembra es-
gambe sono più lunghe della norma (Ratcliffe S, sere causata da deficit nelle capacità verbali e nella
1999; Schibler D et al., 1974). memoria uditiva (Rovet J et al., 1995). Deficit
Durante la pubertà, dopo un iniziale aumento, nello sviluppo del linguaggio e nelle capacità
le concentrazioni di testosterone raggiungono un verbali possono evidenziarsi durante il periodo
plateau in un range medio-basso che rimane co- scolare, in particolare nei casi 47,XX; a 7 anni il
stante; contemporaneamente i livelli di LH e FSH bambino può avere problemi medio-gravi con la
aumentano gradualmente e, non essendo i carat- lettura, l’articolazione delle parole, la narrazione,
teri sessuali secondari completamente sviluppati, la scrittura; problemi con la matematica si manife-
possono manifestarsi eunucoidismo e ginecoma- stano più tardi (Graham JM et al., 1988). La per-
stia, con incidenza compresa tra il 56% e l’88% sonalità dei soggetti con SK è variabile. Alcuni
(Wikström AM et al., 2011; Robinson A et al., sono timidi, immaturi, riservati, con difficoltà a
1991). relazionarsi con i coetanei; altri amichevoli, gentili
I pazienti adulti affetti da SK sono caratterizzati ed in grado di avere buoni rapporti con gli altri; la
da ipogonadismo ipergonadotropico: le concen- maggior parte si descrive come sensibile, appren-
trazioni di LH e FSH sono elevate e le concen- sivo e insicuro. In adolescenti con SK è segnalata
trazioni di testosterone nel 65-85% dei casi sono un’incidenza di ansia e depressione maggiore ri-
inferiori ai valori normali (Wikström AM et al., spetto a coetanei sani (Bender BG et al., 1995).
2011). Il volume testicolare è in genere inferiore Il rischio di sviluppare il carcinoma mammario
a 10 ml nel periodo postpuberale. La maggior par- nei soggetti adulti con SK è superiore di 20-50
te dei pazienti con SK non sono fertili anche se volte rispetto alla popolazione generale (Gómez-
sono descritti pazienti affetti da forme a mosaico Raposo C et al., 2010; Swerdlow AJ et al., 2005).
che hanno procreato in assenza di fecondazione Patologie endocrine (diabete mellito, ipotiroi-
assistita (Smyth CM et al., 1998). dismo, ipoparatiroidismo) e patologie autoim-
Il quoziente intellettivo è estremamente varia- muni (lupus eritematoides sistemico, sindrome

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56 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

di Sjogren, artrite reumatoide) sono di riscontro


relativamente frequente (Hsueh WA, 1978).
In età adulta sono frequenti vene varicose e ul-
cere alle gambe da stasi venosa (Campbell WA et
al., 1981).
La densità ossea è ridotta nel 25% dei pazienti
con SK (Campbell WA et al., 1981).

CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI Figura 2: Bambino di 8 anni affetto da SK; ortopantomo-


grafia: detizione mista, primi molari permanenti di aspet-
Anomalie dentarie di dimensioni, di forma e di to taurodontico, affollamento endosseo superiore e inferiore
eruzione sono descritte nei soggetti con SK. di grado elevato con tendenza all’inclusione di 13 e 23
Le dimensioni coronali sono mediamente supe-
riori a quelle dei soggetti con cariotipo norma- dua, confermando come i cromosomi sessuali gio-
le (Townsend GC et al., 1985; Alvesalo L et al., chino un ruolo nello sviluppo dentale (D’Alessan-
1980). In particolare, sono aumentati gli spessori dro et al., 2012).
dello smalto degli incisivi centrali superiori e dei Nei soggetti affetti da SK è riportata un’elevata
canini permanenti; al contrario, gli spessori del- prevalenza di carie e di parodontopatie (Palin-
la dentina risultano inferiori rispetto a quelli di Palokas T et al., 1990; Vaisanen P et al., 1989).
maschi sani ma superiori rispetto a quelli delle Dal punto di vista ortopedico-ortodontico è
femmine (Sćepan I et al., 1993). Tali differenze descritta un’elevata prevalenza di malformazio-
portano a ipotizzare che i cromosomi sessuali gio- ni a carico delle ossa craniche e dei mascellari:
chino un ruolo sulla crescita e sullo sviluppo dei dimensioni craniche diminuite, angolo della base
tessuti mineralizzati del dente: il cromosoma X cranica diminuito, angolo goniaco aumentato
interverrebbe nella deposizione dello smalto e il (Hata S et al., 2001; Ingerslev CH et al., 1978).
cromosoma Y nella deposizione sia dello smalto Nei pazienti affetti da SK il palato è caratterizzato
che della dentina. da aumentata dimensione anteroposteriore e da
In soggetti con SK è descritta un’aumentata lun- ridotte dimensioni trasversale e verticale; la man-
ghezza delle radici dei denti permanenti (in par- dibola si presenta stretta, lunga e post-ruotata (Fi-
ticolare di molari e premolari) per incremento del- gura 3a,  b,  c). È riportata un’elevata prevalenza
la crescita del terzo apicale (Lahdesmaki R et al., di III classe dentale e di morso aperto anteriore
2007). È descritta un’alta prevalenza di taurodon- (Alvesalo L et al., 1993; Alvesalo L et al., 1992).
tismo (40%) (Figura 2) anche in molari decidui,
e di incisivi di forma “a pala” (shovel-shaped), in
particolare nelle varianti più severe della sindrome LINEE GUIDA DI TERAPIA
(cariotipi 49,XXXXY e 48,XXXY) (Lia EN et al.,
2007; Hunter ML et al., 2003; Darbyshire PA et I pazienti con SK sono affetti da numerose altera-
al., 1989; Jaspers MT et al., 1980). zioni e patologie che rendono necessari interventi
In pazienti con SK sono riportati casi di eruzione multispecialistici. La diagnosi, le terapie e il fol-
ritardata degli elementi dentari della serie deci- low-up richiedono la presenza di un team multi

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Sindrome di Klinefelter 57

e interdisciplinare adeguatamente formato sulla


sindrome.
La terapia sostitutiva ormonale con testostero-
ne viene iniziata durante la pubertà (intorno ai 12
anni), aumentando progressivamente i dosaggi per
ottenere le concentrazioni sieriche adeguate all’e-
tà. La terapia sostitutiva porta ad aumento della
mascolinità, della forza, della libido, della densità
ossea, dei peli del corpo, determina una distribu-
a zione più mascolina del tessuto adiposo e ha un
effetto positivo sull’umore e sul comportamento,
migliorando la capacità di concentrazione e le re-
lazioni sociali; non ha tuttavia effetti sulla fertilità.
In caso di ginecomastia può essere indicata la te-
rapia chirurgica.
In caso di deficit di acquisizione del linguaggio è
utile impostare un programma educativo dedicato.
Per quanto concerne le patologie di pertinenza
odontoiatrica, in relazione all’elevata prevalen-
za di patologie cariosa e parodontale descritta in
letteratura, è necessario, dal momento in cui è
formulata la diagnosi, promuovere la salute ora-
le attraverso interventi di prevenzione primaria
b
mirati, con particolare riferimento all’alimenta-
zione non cariogenica, all’igiene orale domicilia-
re, all’utilizzo di fluoro topico e quando indicato
sistemico, alle visite periodiche, alla sigillatura dei
solchi e delle fessure e dei fori ciechi. La sigillatura
è particolarmente indicata a livello dei taurodon-
ti, caratterizzati da spessori dei tessuti duri dimi-
nuiti rispetto al normale e quindi da più precoce
coinvolgimento del tessuto pulpare da parte della
patologia cariosa (Joseph M, 2008; Yeh S, 1999).
Dalla letteratura si rileva la tendenza nei pazienti
con SK ad adottare soluzioni estrattive rispetto a
c terapie conservative quando le lesioni cariose in-
teressano elementi taurodonti, dal momento che
Figura 3 a, b, c: Morso crociato monolaterale sinistro,
presentano una particolare anatomia del sistema
morso coperto anteriore e affollamento inferiore in sede
incisiva. Bihelix inferiore in sede per espansione arcata canalare che rende difficoltosa l’esecuzione di un
inferiore trattamento endodontico corretto (Palin-Palokas
T et al., 1990; Vaisanen P et al., 1989).

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58 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

In presenza di malocclusioni è indicato il trat- patient with taurodontic teeth. Pediatr Dent.
tamento ortopedico-ortodontico se la collabora- 1989;11:224-6
zione del paziente lo consente, in particolare per Gómez-Raposo C,  Zambrana Tévar F,  Sereno
quanto riguarda il mantenimento dell’igiene orale Moyano M, López Gómez M, Casado E. Male
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5. Sindrome da delezione 22q11.2
Sinonimi: Sindrome di DiGeorge, Sindrome di Shprintzen,
Sindrome di Sedlackova, Sindrome di Cayler. Sindrome di
Takao, Sindrome Velo-Cardio-Facciale, CATCH 22, Anomalie
conotroncali e della faccia - Codice ICD 10: D82.1

S. Bagattoni, N. Al Khamis, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA l’acronimo CATCH 22 (C: Cardiac anomaly, A:


Anomalous face, T: Thymic hypoplasia, C: Cleft
La Sindrome da delezione 22q11.2 (Sd22q11.2) palate, H: Hypocalcaemia, 22: chromosome num-
è una malattia cromosomica rara caratterizzata ber 22). Anche se la denominazione CATCH 22
dall’associazione di cardiopatie congenite, ipo- è stata ampiamente utilizzata, sindrome da de-
plasia del timo e delle paratiroidi, facies caratte- lezione 22q11.2 è attualmente quella più in uso
ristica e difficoltà di apprendimento (Goldmuntz (Shprintzen RJ, 2008; Wilson DI et al., 1993).
E, 2005). L’incidenza è stimata di 1 su 4.000 nati vivi per
La Sd22q11.2 è conosciuta anche con altri nomi: anno in assenza di predilezione razziale, etnica,
sindrome di DiGeorge, sindrome Velo-Cardio- geografica e di genere. In pazienti con cardiopatie
Facciale (VCF) e CATCH 22. Nel 1965 il pedia- congenite conotroncali la sua prevalenza è del 15-
tra Angelo DiGeorge ha descritto una sindrome 50% e in persone con anomalie del palato è del
caratterizzata da immunodeficienza da alterato 75% (Oskarsdottir S et al., 2004; Goodship J et
sviluppo del timo, ipocalcemia da alterato funzio- al., 1998; Tezenas Du Montcel ST et al., 1996).
namento delle paratiroidi e cardiopatie congenite. Il decorso clinico è determinato dalla tipologia delle
Nel 1978 il foniatra Robert Shprintzen ha descritto malformazioni congenite e dalla gravità delle loro
una sindrome caratterizzata da anomalie del pala- manifestazioni cliniche, entrambe estremamente
to, voce nasale, cardiopatie congenite, difficoltà eterogenee (Shprintzen RJ, 2008; Oskarsdottir S
di apprendimento e aspetto del volto caratteristi- et al., 2004; Goodship J et al., 1998; Tezenas Du
co, definendola sindrome Velo-Cardio-Facciale. Montcel ST et al., 1996).
Nei primi anni ’90 si è scoperto che la stessa al- I pazienti affetti presentano un indice di mortalità
terazione cromosomica, la microdelezione a livel- durante l’infanzia del 4% (McDonald-McGinn
lo della banda 22q11 localizzata sul braccio lungo DM et al., 2001) e in età adulta più elevato ri-
del cromosoma 22, è responsabile di entrambe le spetto alla restante popolazione (Bassett AS et al.,
sindromi. Nel 1993 un gruppo di ricercatori in- 2009).
glesi ha proposto di denominare la sindrome con

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62 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

GENETICA E DIAGNOSI e comportamentali elencate nella tabella 1 (Bassett


AS et al., 2011).
La microdelezione a livello della banda q11.2 Le cardiopatie congenite, presenti nel 50%-70%
localizzata sul braccio lungo del cromosoma 22, dei casi, si manifestano clinicamente nei primi
responsabile della mancata espressione del gene giorni di vita e spesso rappresentano la manifesta-
TBX1 regolatore della adesione epiteliale e dello zione clinica che porta alla diagnosi. Le più fre-
sviluppo del palato, causa anomalie della morfoge- quenti sono le anomalie conotroncali: interruzione
nesi, in particolare degli archi branchiali. Il difetto dell’arco aortico (>50%), tronco arterioso persi-
embriogenetico, che si realizza tra la quarta e la sesta stente (40%), difetti ventricolari settali (30%), te-
settimana di gestazione, è responsabile di anomalie tralogia di Fallot (15%) (Bassett AS et al., 2011).
delle strutture che derivano dal terzo e dal quarto In pazienti con Sd22q11.2 sono riportate anche
arco branchiale: cardiopatie, ipoplasia del timo, severe anomalie delle arterie polmonari e dell’ar-
ipoplasia/aplasia delle paratiroidi, dismorfismi fac- co aortico (Momma K, 2010; Goldmuntz E et
ciali (Mesbah K et al., 2012; Kobrynski LJ et al., al., 1998; Ryan AK et al., 1997; Wilson DI et al.,
2007; Yagi H et al., 2003; Kelley RI et al., 1982; de 1993).
la Chapelle A et al., 1981). La penetranza genetica è Il timo può essere ipoplasico o aplasico, provocan-
incompleta, comportando una variabilità di espres- do un deficit immunitario da deficit e da alterata
sione fenotipica (Meinecke P et al., 1986). funzionalità dei linfociti T, responsabile di infe-
Nel 90% dei casi la Sd22q11.2 è causata da una zioni ricorrenti che interessano prevalentemente
mutazione ex novo e nel 10% è trasmessa secon- il tratto respiratorio superiore e l’orecchio medio;
do una modalità autosomica dominante da uno bronchiti, bronchioliti, otiti, rinofaringiti e sinusiti
dei genitori portatore della microdelezione (Bassett intercorrenti sono frequenti in età prescolare ma
AS et al., 2008; Shprintzen RJ, 2008; McDonald- generalmente scompaiono con l’età (Chaoui R et
McGinn et al., 2001). al., 2002; Ford LC et al., 2000; Ryan AK et al.,
Per la diagnosi della microdelezione la tecnica 1997).
più affidabile ed utilizzata è l’ibridizzazione fluo- L’ipoparatiroidismo in un’elevata percentuale dei
rescente in situ (FISH TEST); di più recente in- casi (60%) è causa di ipocalcemia, responsabile
troduzione sono test di biologia molecolare quali di convulsioni, che si manifestano soprattutto alla
il Microarrays e il Multiplex Ligation Probe Assay nascita, e di difetti di mineralizzazione dei tessuti
(Shprintzen RJ, 2008; Yakut T et al., 2006). duri, ossa e denti (Bassett AS et al., 2011; Hieroni-
La diagnosi prenatale è possibile su villocentesi e mus S et al., 2006; Choi JH et al., 2005; Ryan AK
amniocentesi evidenziando la microdelezione; la et al., 1997).
ricerca è indicata in presenza all’ecografia di mal- L’ipotiroidismo (20%) è una delle possibili cause
formazioni cardiache e del palato e di anomalie di obesità in età adulta, presente nel 35% dei pa-
del timo (Bataeva R et al., 2012; Bretelle F et al., zienti (Bassett AS et al., 2011).
2010). Il deficit di secrezione dell’ormone della crescita
(GH) può essere responsabile durante l’infanzia e
MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE l’adolescenza di una curva di crescita rallentata e di
un’altezza inferiore rispetto alla media (36%) e in
Il quadro clinico della Sd22q11.2 può essere carat- età adulta di bassa statura (20%) (Bassett AS et al.,
terizzato da numerosissime manifestazioni cliniche 2011; Choi JH et al., 2005; Ryan AK et al., 1997).

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Sindrome da delezione 22q11.2 63

Tabella 1: Manifestazioni cliniche in soggetti affetti da Sd22q11

Fenotipo clinico
1. Caratteristiche genetiche Caratteri dismorfici
Anomalie congenite multiple
Difficoltà di apprendimento/ritardo dello sviluppo
Polidramnios
2. Malformazioni Cardiopatie Cardiopatie Conotroncali:
cardiovascolari (50-70%). congenite interruzione dell’arco aortico
tronco arterioso persistente
difetti ventricolari settali
teratologia di Fallot
3. Anomalie del Naso lungo/grosso/a bulbo
distretto cefalico Orecchie a impianto basso
Retrognazia/micrognazia
4. Anomalie del palato Insufficienza velofaringea ± schisi palatina sottomucosa
e strutture adiacenti (75%) Voce nasale e/o rigurgito nasale
Schisi palatina
Patologie Anomalie dell’orecchio
otorinolaringoiatriche Otite media cronica
Ipoacusia trasmissiva e/o neurosensoriale
5. Immunodeficit Infezioni ricorrenti
Alterata funzionalità e deficit di linfociti T
Patologie autoimmuni
6. Patologie endocrine Tiroide Ipotiroidismo
Ipertiroidismo
Paratiroide Ipocalcemia e/o ipoparatiroidismo
Ghiandola ipofisaria Obesità negli adulti
Bassa statura
7. Patologie Reflusso gastroesofageo
gastrointestinali Disfagia
Colelitiasi
8. Anomalie del sistema Anomalie strutturali del tratto urinario
genito-urinario Reflusso vescico-ureterale
Agenesia renale unilaterale
Displasia renale multicistica
9. Patologie oculari Strabismo
10. Anomalie scheletriche Scoliosi
Anomalie spina cervicale e vertebre toraciche

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64 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

11. Patologie ematologiche Trompocitopenia


Splenomegalia
12. Patologie neurologiche Convulsioni ipocalcemiche ricorrenti
Crisi epilettiche
13.Alterazioni della Ritardo dello sviluppo motorio e della fonazione
crescita e dello sviluppo Difficoltà di apprendimento
Ritardo mentale
14.Patologie Sindrome da deficit di attenzione e iperattività
neuropsichiatriche Disordini dello spettro dell’autismo
Ansia e depressione
Schizofrenia e altre psicosi
15. Altre Respiratorie Patologie respiratorie non-infettive
Dermatologiche Seborrea, dermatiti
Acne severa
Dentali Ipomineralizzazioni/ipoplasie dello smalto
Lesioni cariose

Caratteristiche sono le alterazioni dello svilup- li, ponte nasale basso, naso prominente, bocca
po psicomotorio: ritardo dello sviluppo motorio piccola con labbra spesse (Figura 1  a,  b). Altre
e della fonazione (>90%); difficoltà di apprendi- alterazioni craniofacciali caratteristiche sono ipo-
mento (>90%), ritardo mentale (35%) (Bassett AS plasia malare, retrognazia dei mascellari, rotazione
et al., 2011); il deficit cognitivo all’età di 5,5 anni posteriore della mandibola (Wentzel C et al., 2008;
risulta essere maggiore nei maschi rispetto alle fem- Heliovaara A et al., 2006; Lipson AH et al., 1991;
mine (Duijff SN et al., 2012). Arvystas M et al., 1984).
Alterazioni comportamentali sono molto fre- L’insufficienza velofaringea (32%) è responsabile
quenti. In particolare, nei bambini sindrome da nel neonato di difficoltà di suzione e di deglutizio-
deficit di attenzione e iperattività (35-55%) e di- ne e di fuoriuscita di latte dal naso e, in epoca suc-
sordini dello spettro dell’autismo (14%); nell’ado- cessiva, di alterazioni della fonazione e di timbro di
lescenza e in età adulta schizofrenia (>20%). Sono voce nasale (Ryan AK et al., 1997).
descritte altre patologie psichiatriche: nei bambini Anomalie del palato, schisi palatina (9%) e sot-
disturbo bipolare, depressione e ansietà; negli adul- tomucosa (5%), sono responsabili di difficoltà di
ti disturbi ossessivo-compulsivi (Philip N et al., suzione e di deglutizione, di rigurgito dal naso e
2011; Gothelf D et al., 2004). di disturbi del linguaggio e del sonno e predispon-
gono all’insorgenza di otiti ricorrenti (Bassett AS
et al., 2011; Shprintzen RJ, 2008; Shprintzen RJ,
CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI 2000; Ryan AK et al., 1997; Shprintzen RJ, 1982;
Shprintzen RJ, 1978).
I soggetti affetti da Sd22q11 presentano una fa- In pazienti con Sd22q11.2 sono descritte anoma-
cies caratteristica con ipertelorismo, rime pal- lie dentali di eruzione, numero, forma e struttura.
pebrali strette e ruotate in basso, impianto delle È descritta eruzione ritardata della dentatura per-
orecchie basso con padiglioni auricolari picco- manente (Klingberg G et al., 2010; Klingberg G et

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Sindrome da delezione 22q11.2 65

al., 2002). Le alterazioni di numero più frequenti


sono le agenesie degli incisivi inferiori (9%); è pre-
sente una elevata correlazione tra ipodonzia e schisi
palatine (Heliovaara A et al., 2011). È descritta la
presenza di un unico incisivo centrale mascellare
o mandibolare (Oberoi S et al., 2005; Yang et al.,
2005). Per quanto concerne le anomalie di forma
sono descritti denti con cuspidi sovrannumerarie
(secondi premolari inferiori) e con cuspidi iposvi-
luppate (primi premolari inferiori), denti conoidi,
denti con ridotto diametro mesio-distale (da Sil-
va Dalben G et al., 2008). Per quanto concerne
le anomalie di struttura, sono descritte ipomine-
ralizzazioni (11.2 % dei decidui e 24.6% dei per-
manenti) e ipoplasie (9.1% dei decidui e 6.2% dei
permanenti), fattori di rischio per la patologia ca-
riosa (Klingberg G et al., 2005). Le potenziali cau-
a se delle anomalie dello smalto sono ipocalcemia,
prematurità, cardiopatie congenite e infezioni fre-
quenti nell’infanzia (Nordgarden H et al., 2012).
Caratteristiche nei soggetti affetti da Sd22q11 sono
alterazioni della saliva sotto il profilo quantitati-
vo e qualitativo. La secrezione salivare è inferiore
(0.71 ml/min) rispetto alla popolazione generale
(1.48 ml/min). La saliva presenta una concentra-
zione maggiore di proteine e di IgA e una mino-
re di ioni calcio, fosfati e bicarbonato rispetto alla
popolazione generale. La ridotta quantità di calcio
e fosfati determina una ridotta capacità di rimine-
ralizzazione delle lesioni cariose iniziali; la ridotta
quantità di bicarbonato determina un pH tenden-
zialmente acido, responsabile di un elevato rischio
di carie (Klingberg G et al., 2007).
Per quanto riguarda le patologie ortopedico-
ortodontiche, nei soggetti con Sd22q11.2 uno
dei riscontri più caratteristici è la faccia lunga
b con profilo a convessità aumentata. L’elevata
prevalenza di respirazione orale è responsabile di
Figura 1 a,  b: Bambina di 9 anni affetta da Sd22q11 un pattern di crescita verticale, di un aumento
dell’altezza facciale anteriore e della post-rotazione
mandibolare. In particolare, nei pazienti con schi-

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66 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

si palatina fattori predisponenti all’instaurarsi di La diagnosi delle patologie cardiache viene fatta
respirazione orale sono il ridotto diametro trasver- in età pediatrica. Il tipo e i tempi degli interventi
sale del mascellare superiore e la retrazione cica- cardiochirurgici, che spesso si effettuano in tempi
triziale conseguente a pregressi interventi chirur- differiti, vengono decisi in base al tipo e alla gravità
gici di correzione dell’incompetenza velo-faringea della patologia; la prognosi è buona, ad eccezione
(Heliovaara A et al., 2006). Dal punto di vista dei casi di stenosi/atresia dell’arteria polmonare; in
ortodontico sono descritti quadri di malocclu- alcuni casi residua il rischio di endocardite batteri-
sione scheletrica di II classe con morso aperto, ca (Michielon G et al., 2006).
la cui eziopatogenesi è riconducibile a retrusione Le infezioni gravi sono rare nei soggetti affetti da
mandibolare, riduzione della dimensione vertica- Sd22.q11.2; è comunque necessario il controllo
le posteriore e aumento dell’angolo goniaco, e di periodico del sistema immunitario dalla nascita,
malocclusione dentale di II classe molare e cani- in particolare prima delle vaccinazioni con vaccini
na con angolo interincisivo aperto o con linguoin- vivi (Bassett AS et al., 2011).
clinazione degli incisivi inferiori (da Silva Dalben
Le funzioni della tiroide e le ghiandole paratiroidi
G et al., 2010) (Figura 2).
devono essere monitorate. Il trattamento dell’ipo-
calcemia sintomatica grave, quasi sempre esclusiva
del periodo neonatale, richiede la somministra-
zione di calcio per via parenterale; l’ipocalcemia
asintomatica è corretta con una supplementazione
di calcio per via orale (Bassett AS et al., 2011).
Nei casi di documentato deficit di secrezione
dell’ormone della crescita (GH) deve essere instau-
rata la terapia sostitutiva (Bassett AS et al., 2011).
Nei casi di insufficienza velo-faringea particola-
re attenzione deve essere rivolta ai problemi di
alimentazione: il bambino deve essere tenuto in
Figura 2: Malocclusione di II classe, morso profondo, lin- posizione eretta durante l’allattamento e debbono
guo-inclinazione degli incisivi superiori essere utilizzati biberon con tettarelle con fori ampi
per aumentare il flusso del latte; nei casi più gravi è
indicata l’alimentazione con sondino nasogastrico
LINEE GUIDA DI TERAPIA (Shprintzen RJ, 2008).
Nei soggetti con schisi palatine, per facilitare l’ali-
I pazienti con Sd22q11 sono affetti da numerose mentazione e la respirazione, è indicato nei primi
alterazioni e patologie che rendono necessari inter- giorni di vita l’allestimento di otturatori palatini,
venti multispecialistici. La diagnosi, il follow-up e in attesa dell’intervento chirurgico, effettuato a cir-
le terapie richiedono la presenza di un team multi ca 6 mesi (Tatum SA et al., 2002). Per la correzione
e interdisciplinare adeguatamente formato sulla dei problemi di fonazione spesso è necessario un
sindrome. intervento chirurgico di faringoplastica. L’ipoacu-
L’approccio terapeutico varia in base alle manife- sia sia trasmissiva che neurosensoriale necessita di
stazioni cliniche dei singoli pazienti. una diagnosi e terapia precoce al fine di prevenire

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Sindrome da delezione 22q11.2 67

ritardo del linguaggio e difficoltà di apprendimen- no di espansione parallela, o con espansore rapido
to (Bassett AS et al., 2011). a ventaglio, soprattutto nelle lps bilaterali che ri-
La terapia delle patologie psichiatriche e del ri- chiedono un’espansione maggiore nei settori ante-
tardo di sviluppo, caratteristici della Sd22q11.2, riori (Meazzini et al., 2001). Per la correzione delle
sta ricevendo molta attenzione; per la sindrome da II Classi possono essere utilizzati apparecchi mio-
deficit di attenzione e iperattività è utilizzato il me- funzionali, quale il Twin-Bolck. In età adulta, al
tilfenidato (Gothelf D et al., 2003). fine di migliorare l’estetica facciale, per correggere
Per quanto concerne le patologie odontostomato- la retrusione mandibolare è possibile ricorrere alla
logiche in un’ottica di interdisciplinarietà, è compito chirurgia ortognatica.
del pediatra, dal momento in cui si effettua la dia- Per quanto concerne le lesioni dentali di origine
gnosi, inviare il paziente all’odontoiatra infantile per- traumatica, pur non esistendo in letteratura alcun
ché informi la famiglia sull’importanza della salute riferimento specifico, considerando il deficit di at-
orale e sulla necessità di interventi di prevenzione. tenzione e l’iperattività, è ipotizzabile una loro ele-
Per quanto concerne la patologia cariosa, essendo vata prevalenza a livello degli elementi sia decidui
i pazienti affetti da Sd22q11 ad elevato rischio di che permanenti; è quindi necessario fornire alla
patologia cariosa e, quando affetti da cardiopatia famiglia linee guida per la loro gestione, in partico-
congenita, a rischio di Endocardite Batterica (EB), è lare per quanto concerne il reimpianto immediato
necessario attuare, dal momento in cui viene formu- di elementi permanenti avulsi.
lata la diagnosi, interventi di prevenzione primaria
mirati, con particolare riferimento all’alimentazione
non cariogenica, all’igiene orale domiciliare, all’uti- BIBLIOGRAFIA
lizzo di fluoro topico e quando indicato sistemico,
alle visite periodiche trimestrali/semestrali, alla sigil- Arvystas M, Shprintzen RJ. Craniofacial morphol-
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6. Sindrome di Turner
Sinonimo: Sindrome da parziale o completa assenza
di un cromosoma X - Codice ICD 10: Q96
I. Cremonesi, S. Bagattoni, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA spermatogenesi che provoca la perdita del cromo-


soma sessuale paterno (Kesler SR, 2007; Loscalzo
La Sindrome di Turner (ST), descritta per al pri- ML, 2008).
ma volta da Henry Turner nel 1938, è una ma- Le restanti forme sono a mosaico (con una li-
lattia cromosomica rara causata dall’assenza di un nea cellulare 45,X e una linea cellulare normale
cromosoma X, caratterizzata da iposomia e da in- 46,XX), causate da anomalie strutturali di un
sufficienza ovarica con infertilità. Malformazioni cromosoma X (isocromosoma [X i(Xq)], ad anello
e aumentato rischio di patologie sistemiche sono [r(X)], delezione del braccio lungo o del braccio
incostanti (Turner HH, 1938). corto [del(X)]) (Kesler SR, 2007).
L’incidenza è stimata di 1 su 2500 femmine nate La diagnosi prenatale può essere effettuata su vil-
vive in assenza di predilezione razziale, etnica e locentesi o amniocentesi; le forme tipiche possono
geografica(National Institutes of Health, 2004). Il essere identificate con l’ecografia (Cabrol S, 2007).
99% dei concepimenti affetti da ST non soprav-
vive oltre la 28a settimana di vita intrauterina, rap-
presentando la ST la causa del 15% degli aborti MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE
spontanei (Menasha J et al., 2005).
L’indice di mortalità sembra essere sovrapponibile Le numerose manifestazioni cliniche caratte-
a quello della popolazione generale. ristiche della ST, eterogenee e non sempre pre-
senti contemporaneamente in relazione ai diversi
cariotipi, sono descritte nella Tabella 1 (Lleo A
GENETICA E DIAGNOSI et al., 2012; Conway GS et al., 2010; Bondy C,
2007;Moreno-Garcia M et al., 2005; Conway GS
In circa il 50% dei casi la ST è caratterizzata da et al., 2004; Savendahl L et al., 2000; Rao E et al.,
monosomia del cromosoma X; la causa principa- 1997).
le è la non disgiunzione del cromosoma sessuale
durante la meiosi, solitamente per un errore nella

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72 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tabella 1: Manifestazioni cliniche caratteristiche della Sindrome di Turner

APPARATO MANIFESTAZIONI CLINICHE FREQUENZA DI


MANIFESTAZIONE
Apparato scheletrico Statura bassa 100%
Torace largo (“a scudo”) 70%
Osteoporosi 50%
Cubito valgo 50%
Scoliosi 10%
Apparato riproduttore Discinesia gonadica 90%
Teletelia con ipoplasia dei capezzoli 80%
Apparato cutaneo Linfedema del dorso della mani e dei piedi 70%
Displasia delle unghie 70%
Pterigium colli 70%
Nevi pigmentati multipli 27%
Impianto basso dei capelli nella nuca 40%
Apparato Micrognanzia 70%
odontostomatognatico
Agenesie dentali e alterazioni dell’odontogenesi 70%

Palato ogivale 35%


Apparato otorino- Anomalie auricolari 50%
laringoiatrico Ipoacusia
Apparato endocrino Ipotiroidismo 50%
Malattia celiaca 2-8%
Diabete Mellito tipo 1 2,5-6%
Apparato cardiovascolare Ipertensione 25-40%
Cardiopatie congenite 17-45%

Le pazienti affette da ST presentano un fenotipo apparati, a quadri sfumati legati a mosaicismo,


estremamente eterogeneo in relazione al cari- caratterizzati da morfotipo normale, bassa statura
otipo: da quadri severi legati a monosomia, ca- e insufficienza ovarica (Morgan T, 2007).
ratterizzati da bassa statura, disgenesia gonadica, Circa la metà delle pazienti con ST presenta un
linfedema, malformazioni a livello di numerosi ritardo di crescita intrauterino, più pronunciato

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Sindrome di Turner 73

per l’altezza che per il peso. Fino ai 3 anni la cre- riore, torace largo (“a scudo”) con capezzoli iper-
scita si mantiene sul 50° percentile ed è presente distanziati e ipoplasici. Il cubito valgo (aumento
un ritardo di maturazione ossea. Tra i 3 e i 12 anni della deviazione dell’avambraccio sul braccio nella
la velocità di crescita diminuisce progressivamen- direzione del radio, ad arto completamente esteso)
te fino a raggiungere il 10° percentile, mentre l’età è uno dei segni patognomonici descritti da Turner.
ossea ha una progressione normale. Dai 12 anni Spesso sono presenti una riduzione di lunghezza del
la velocità di crescita si discosta sempre più dal quarto osso metacarpale (segno di Archibald) e una
range di normalità. A 20 anni viene raggiunta la deformità “a baionetta” del polso (segno di Made-
statura finale, di tre deviazioni standard sotto la lung), risultato di una curvatura laterale o dorsale
media della popolazione femminile normale (Mo- del radio e di una sublussazione dell’ulna. In alcuni
reno-Garcia M et al., 2005; Rao E et al., 1997). casi è rilevabile agenesia del condilo mediale della
La causa del ritardo di crescita, ancor oggi in parte tibia (segno di Kosowicz). Le anomalie scheletri-
sconosciuta, è probabilmente legata ad alterazioni che sono diagnosticabili all’esame radiografico, che
di secrezione o di meccanismo d’azione dell’ormo- in alcuni casi evidenzia anche segni di osteoporosi
ne della crescita (GH) (Bannink EM et al., 2009; (Bondy CA et al., 2007; Moreno-Garcia M et al.,
Mazzanti L et al., 2009). 2005; Sutton EJ et al., 2005; Savendahl L et al.,
Elemento patognomonico della ST è la disgenesia 2000).
ovarica. Secondo alcuni autori il ridotto numero Le patologie cardiovascolari congenite nelle pa-
di cellule germinali è imputabile ad una difettosa zienti con ST hanno una prevalenza significativa-
migrazione di cellule dalle creste genitali durante mente più elevata rispetto alla restante popolazione
la vita fetale (Bondy C, 2007). Secondo altri le femminile, essendo presenti in circa il 30% dei
cellule germinali dell’ovaio, normali fino al terzo casi, in particolare nelle monosomie (Mazzanti L.
mese di gestazione, dopo tale periodo subiscono et al., 1998). Le malformazioni più frequenti sono
un arresto del processo di maturazione e gli ovociti l’aorta bicuspide (12,5%), la coartazione aortica
vengono sostituiti da tessuto connettivo, che resi- (6,9%), la valvulopatia aortica (3,2%) (Sharma J
dua in strutture definite “streaks” (Siddiqui MN et al., 2009; Elsheikh M et al., 2001). Patologie
et al., 2002). Nelle pazienti affette da monosomia cardiovascolari, in particolare la dissezione aortica
l’ipogonadismo si manifesta alla pubertà con man- e la malattia ischemica, rappresentano la prima
cata comparsa dei caratteri sessuali secondari causa di morte nelle pazienti con ST (Poprawski
ed amenorrea primaria (Morgan T, 2007; De La K et al., 2009).
Chapelle, 1962; Acheson et al., 1961). L’anomala Patologie endocrine come ipotiroidismo e dia-
funzione ovarica è responsabile di alterazioni or- bete possono fare parte del quadro clinico della ST.
monali, in particolare della secrezione di GH (Qui- A fronte di una positività agli anticorpi antitiroidei
gley CA et al., 2002), androgeni (Rosenfield RL et nel 50% delle pazienti con ST, solo nel 24% è pre-
al, 2005; Hanton L et al., 2003) e ormoni tiroidei sente ipotiroidismo e nel 2,5% ipertiroidismo. Le
(Larizza D et al., 2009; Medeiros CC et al., 2009). patologie tiroidee possono insorgere durante l’in-
Al contrario, le pazienti affette da mosaicismo nel fanzia; la loro frequenza aumenta con l’età (Saven-
40-75% dei casi hanno una pubertà spontanea. dahl L et al., 2000). Il rischio di sviluppare diabete
Di frequente riscontro sono anomalie ossee: collo mellito di tipo 1 risulta aumentato nelle pazienti
corto, vertebre cervicali ipoplasiche, gambe corte affette da ST (Jorgensen KT et al., 2010; Mortesen
con sproporzione tra segmento superiore e infe- KH et al., 2009).

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74 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Anomalie renali sono presenti in circa il 7-8%


delle pazienti con ST: malposizioni, rene a ferro di
cavallo, idronefrosi asintomatica. L’ecografia per-
mette la diagnosi precoce.
Le patologie otorinolaringoiatriche sono molto
frequenti nelle pazienti affette da ST. Anomalie
funzionali e anatomiche delle tube di Eustachio
sono spesso causa di otiti medie acute ricorrenti
(in età compresa tra 1 e 6 anni, con un picco di in-
cidenza a 3 anni), che rappresentano un fattore di
rischio per una ipoacusia neurosensoriale (il 70%
delle pazienti tra i 15 e 35 anni ha un deficit udi-
tivo che peggiora con l’età e a 35 anni il 61% delle
pazienti è affetta da sordità (Conway GS, 2004). a
Nella ST sono descritte patologie dell’apparato
digerente: la prevalenza di rettocolite ulceroemor-
ragica e di morbo di Crohn è doppia rispetto alla
popolazione generale (Conway GS, 2004). Nelle
pazienti affette da ST il rischio di sviluppare malat-
tia celiaca risulta undici volte più elevato rispetto
alla popolazione generale (Lleo A et al., 2012; Mor-
tesen KH et al., 2009; Elsheikh M et al., 2002).
La prevalenza delle patologie epatiche risulta ele-
vata nelle ST: l’80% delle pazienti con età superio-
re ai 35 anni presenta alterazioni delle funzionalità
epatica, generalmente legate ad anomalie vascolari
(Roulot D et al., 2004).
Di riscontro relativamente frequente sono il linfede-
ma del dorso delle mani e dei piedi e lo pterigium
colli che, in epoca neonatale, sono segni orientativi
per la diagnosi di ST (Szilágyi et al., 2000).
Di riscontro relativamente frequente sono anche i
nevi pigmentati, solitamente benigni ma che ten- b
dono ad accrescersi dimensionalmente durante la
pubertà (Zvulunov A et al., 1998). Figura 1 a, b: Bambina di 9 anni affetta da ST. Facies
caratteristica: ipertelorismo, zigomi iposviluppati, impianto
basso delle orecchie, collo corto e tozzo

CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI no in queste pazienti a livello orofacciale. Esistono


tuttavia tratti di frequente riscontro: ipertelori-
L’eterogeneità cariotipica delle ST giustifica le si- smo (occhi molto distanziati), epicanto (palpebre
gnificative variazioni fenotipiche che si evidenzia- superiori dirette verso il basso e l’esterno), ptosi

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Sindrome di Turner 75

palpebrale, zigomi iposviluppati, orecchie con


impianto basso e retro-posto e lobi rivolti verso
l’esterno, collo corto e tozzo con pterigio. Carat-
teristica è la facies adenoidea (viso allungato con
colorito pallido, occhiaie, bocca semiaperta, narici
piccole, labbra screpolate), associata alla respirazio-
ne prevalentemente orale e a frequenti e intercor-
renti infezioni respiratorie (Figura 1 a, b).
Di frequente riscontro sono anomalie dentali di
forma e di struttura, nella cui patogenesi la gene-
tica riveste un ruolo chiave (Rizell S et al., 2010; Figura 2: Adolescente di 13 anni affetto da ST. Morso aper-
Vandewalle KS et al., 1993). In corrispondenza to anteriore, presenza di diastemi, gengivite marginale
del braccio corto (locus p 22) del cromosoma X
sono localizzati geni deputati alla modulazione cranica (Rongen-Westerlaken C et al., 1993). Sono
dell’odontogenesi, in particolare il gene AMGX tuttavia necessarie ulteriori ricerche per valutare le
che codifica l’amelogenina, proteina secreta dagli modalità attraverso le quali un’anomalia del cro-
ameloblasti. Nelle pazienti affette da ST l’assenza o mosoma X possa interferire con la sintesi del colla-
le anomalie strutturali di un cromosoma X posso- gene ed essere responsabile di alterazioni dei tessuti
no estrinsecarsi in alterazioni nella produzione di connettivi.
smalto, in senso quantitativo, responsabili di di- Nelle pazienti affette da ST è descritta una tenden-
mensioni ridotte del dente sia deciduo che perma- za alla II classe scheletrica con crescita mandibo-
nente, e qualitativo, responsabili di ipoplasie dello lare in senso orario, riduzione dell’altezza faccia-
smalto, fattore di rischio per la patologia cariosa le posteriore e allungamento del terzo inferiore
(Rizell S et al., 2010). del volto (Andersen E et al., 2000; Szilagyi A et al.,
La patologia cariosa è di frequente riscontro nelle 2000) (Figura 3 a, b, c).
pazienti con ST, come evidenziano gli elevati valori Indagini cliniche e radiografiche hanno inoltre
di DMFT descritti in queste pazienti (Faggella A evidenziato che, indipendentemente dalla crescita
et al., 2006). della mandibola (che è prevalentemente sotto con-
Per quanto riguarda la patologia parodontale nel- trollo genetico) e dalla conseguente classe molare,
le pazienti con ST sono riportati elevati indici di la totalità delle pazienti con ST presenta palato
placca e gengivali, fattori di rischio per parodon- ogivale con incompetenza trasversale tra le ar-
topatie superficiali e profonde (Szilágyi A et al., cate, correlabile a fattori funzionali quali la respi-
2000) (Figura 2). razione orale, complicanza di infezioni respiratorie
L’elevata prevalenza di patologie di pertinenza frequenti e intercorrenti causate da patologie oto-
ortopedico-ortodontica è causata dalle caratte- rinolaringoiatriche (Hederstierna C et al., 2009).
ristiche geneticamente determinate dalla sindro-
me. Alcuni autori ipotizzano che le alterazioni
del distretto cefalico siano legate ad un disturbo LINEE GUIDA DI TERAPIA
dell’ossificazione encondrale, dal momento che
colpiscono principalmente le strutture derivate Per il trattamento dell’iposomia è utilizzata la te-
dal condrocranio, in particolare quelle della base rapia con GH, che permette di accelerare la velo-

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76 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Per le pazienti con insufficienza ovarica è indi-


spensabile la terapia con estrogeni che, senza acce-
lerare il processo di sinostosi delle suture di accre-
scimento, induce lo sviluppo dei caratteri sessuali
secondari migliorando l’autostima e l’inserimento
sociale ed esercita una azione preventiva sull’oste-
oporosi e sulle malattie cardiovascolari (Conway
GS, 2004).
Le patologie otorinolaringoiatriche, molto fre-
a quenti nell’infanzia nelle pazienti affette da ST,
spesso necessitano di interventi chirurgici di ade-
noidectomia e/o di posizionamento di drenaggi
timpanici.
Per quanto concerne le patologie di pertinenza
odontostomatologica, nella consapevolezza che
una paziente con ST è ad alto rischio di patolo-
gia cariosa, in un’ottica di interdisciplinarietà, è
b compito del pediatra, dal momento in cui si effet-
tua la diagnosi, inviare la paziente all’odontoiatra
infantile perché informi la famiglia sull’importan-
za della salute orale e sulla necessità di interventi
di promozione della salute orale (igiene orale
domiciliare, alimentazione non cariogenica, uti-
lizzo di fluoro topico e, quando indicato, sistemi-
co, visite periodiche, sigillature dei solchi e delle
fessure).
c Una grave insufficienza renale rappresenta una con-
Figura 3 a,  b,  c: Bambina di 6 anni affetta da ST. Modelli troindicazione all’assunzione sistemica di fluoro.
in gesso delle arcate dentarie. Si evidenziano: palato ogi- Nei pazienti con ST con cardiopatie congenite a
vale, seconda classe molare, morso aperto anteriore, overjet rischio di EB, gli interventi odontoiatrici a rischio
aumentato di batteriemia debbono essere eseguiti in un regime
di profilassi antibiotica (vedi cap. 2).
cità di crescita e di aumentare la statura finale, che Per quanto concerne la terapia ortopedico-orto-
risulta più elevata nelle pazienti in cui il trattamen- dontica, è garanzia di miglior risultato la precocità
to inizia prima degli 8-9 anni di età e dura più di di intervento, in dentizione decidua o mista, non
4 anni (Stephure DK, 2005). Gli effetti collaterali appena il livello di collaborazione della paziente lo
della terapia con GH sono scarsi; è frequente un’in- consenta. L’ottimizzazione dell’intervento necessi-
sulinoresistenza che regredisce dopo la sospensione ta di un approccio interdisciplinare ortodontista/
della terapia. Per le pazienti affette da ipertensione otorinolaringoiatra, dal momento che il quadro
e da anomalie cardiovascolari è comunque richiesta clinico è caratterizzato da ipoplasia del mascella-
una stretta sorveglianza in corso di terapia. re superiore e da disturbi respiratori. L’espansio-

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Sindrome di Turner 77

ne del palato, determinando l’abbassamento della BIBLIOGRAFIA


volta con aumento volumetrico delle fosse nasali,
può contribuire a migliorare la respirazione nasa- Acheson RM, Zampa GA: Skeletal maturation
le. L’utilizzo di apparecchiature di tipo ortopedico in ovarian dysgenesis and Turner’s syndrome.
sfrutta l’immaturità suturale per indurre la cresci- Lancet. 1961;1:917-20
ta del mascellare superiore sia sul piano trasver- Andersen E, Sonnesen L, Kjaer MS, Fischer
sale che, quando necessario, sul piano sagittale. Hansen B, Kjaer I. The prenatal cranial base
Il dispositivo più frequentemente utilizzato è il complex and hand in Turner syndrome. Eur J
disgiuntore rapido del palato per un tempo mi- Orthod. 2000;22:185-94
nimo di 8-9 mesi, che trova applicazione nei casi Bannink EM, van der Palen RL, Mulder PG,
di morso crociato posteriore, di discrepanza dento- de Muinck Keizer-Schrama SM. Long-term
alveolare da affollamento e di openbite da incom- follow-up of GH-treated girls with Turner
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Nelle II classi da retrusione/ipoplasia mandibola- tions. Horm Res. 2009;71:336-42
re, nell’obiettivo di stimolare la crescita mandibo- Bondy C. Clinical practice guidelines: Care of girls
lare possono essere utilizzati attivatori funzionali and women with Turner syndrome: A guide-
per un tempo variabile in base alla collaborazio- line of the TS Study Group. J Clin Endocrinol
ne e all’epoca di applicazione. Quando la crescita Metab. 2007; 92:10-25
viene programmata e farmacologicamente indotta Cabrol S. Turner syndrome. Ann Endocrinol (Par-
con GH, è necessaria una stretta collaborazione is). 2007;68:2-9
tra ortodontista ed auxologo, poiché i risultati Conway GS: Considerations for transition from
migliori e più rapidi si ottengono nel periodo paediatric to adult endocrinology: women with
immediatamente precedente il picco di crescita Turner’s syndrome. Growth Horm IGF Res.
puberale. 20040;14:77-84
In dentizione permanente, quando ve ne sia la De La Chapelle A, Hortling H: XY/XO mosai-
necessità funzionale e/o estetica, sono indicate le cism. Lancet. 1962;13;2:783-4
apparecchiature fisse multibande ad azione or- Elsheikh M, Casadei B, Conway GS, Wass JA: Hy-
todontica (Andersen et al., 2000; Szilagyi et al., pertension is a major risk factor for aortic root
2000). In caso di terapia ortodontica fissa, la pre- dilatation in women with Turner syndrome.
senza di ipoplasie dello smalto e l’elevato rischio di Clin Endocrinol. 2001;54:69-73
carie rendono necessari interventi di prevenzione Faggella A, Guadagni MG, Cocchi S, Tagariello T,
mirati (igiene orale domiciliare molto accurata, Piana G: Dental features in patients with Turn-
utilizzo di fluoro topico domiciliare, applicazione er sindrome. Eur J Paediatr Dent. 2006;7:165-
ambulatoriale di gel o vernici al fluoro, sigillatura 8
dei solchi e delle fessure). Hanton L, Axelrod L, Bakalov V, Bondy CA: The
I vantaggi che si ottengono dall’ortopedia e dall’or- importance of estrogen replacement in young
todonzia intercettiva sono sia funzionali che esteti- women with Turner syndrome. J Womens
ci. Masticazione, respirazione e fonazione efficaci e Health 2003;12:971-7
un viso armonico contribuiscono al miglioramento Hederstierna C, Hultcrantz M, Rosenhall U: A
della qualità della vita e dell’autostima di queste longitudinal study of hearing decline in wom-
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7. Sindrome dell’X fragile
Sinonimi: Sindrome di Martin Bell, Sindrome FRA-X,
Sindrome di Escalante - Codice ICD 10: Q99.2
S. Bagattoni, N. Al Kamhis, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA FMR-1 localizzato sul cromosoma X. I soggetti


sani presentano un numero di ripetizioni della tri-
La Sindrome dell’X fragile (SXF), descritta per pletta CGG non superiore a 50. In relazione al nu-
la prima volta da Martin e Bell nel 1943, è una mero di triplette CGG ripetute, le alterazioni della
malattia cromosomica rara legata al cromosoma sequenza genica associata alla SXF si presentano in
X caratterizzata da ritardo mentale, disturbi del due forme definite premutazione (PM) e muta-
comportamento, dismorfia facciale, iperlassità zione completa (MC). Si parla di PM quando il
ligamentosa, alterazioni fisiche (Terracciano A numero di ripetizioni è compreso tra 50 e 200 e
et al., 2005). È la causa più frequente di ritar- di MC quando è superiore a 200 (Pieretti M et
do mentale ereditario. Le manifestazioni cliniche al., 1991). La premutazione è generalmente asin-
sono molto variabili da un individuo all’altro e tomatica. La mutazione completa è responsabile
sono meno evidenti nel genere femminile. del mancato funzionamento del gene FMR1, che
L’incidenza è stimata di 1 su 4.000-6.000 maschi causa assenza o carenza della proteina FMRP,
nati vivi e di 1 su 7.000-10.000 femmine nate implicata nei processi di connessione neuronale
vive, in assenza di predilezione razziale, etnica e (Wattendorf DJ et al., 2005).
geografica (Crawford DC et al., 2001). La SXF è La sindrome è ereditata da uno dei genitori porta-
ancora oggi sottodiagnosticata, in particolare nel tore di una premutazione, in genere la madre.
genere femminile in cui le manifestazioni possono La diagnosi prenatale, effettuata tramite Sou-
essere scarse o assenti. thern blot su villocentesi o amniocentesi, permette
l’identificazione della PM e della MC (Willemsen
R et al., 1996).
GENETICA E DIAGNOSI Si deve far diagnosi di sospetto di SXF quando un
bambino presenta ritardo psicomotorio e del lin-
La SXF è causata da un incremento del numero guaggio, in particolare se esistono individui affetti
di ripetizioni del trinucleotide citosina-guanina- nello stesso ambito familiare. Nei casi di sospetto
guanina (CGG) in una zona in prossimità del gene clinico, per la diagnosi citogenetica si utilizzano i

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82 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

test Southern blot e PCR. Nel 1999 è stata svilup- compreso tra 70 e 85 (Tejada-Minguez MI, 2006).
pata una tecnica di screening di tipo immunoci- Di norma il ritardo mentale non interferisce con la
tochimico basata sulla individuazione diretta della capacità di rispondere a semplici istruzioni verba-
proteina FMRP nella radice dei capelli o nei linfo- li e non verbali ma ha un impatto sfavorevole sui
citi prelevati da striscio ematico. Questa tecnica, compiti che richiedono l’acquisizione di informa-
non invasiva e di estrema rapidità, non è però in zioni astratte non sequenziali o correlate alla valu-
grado di individuare i portatori di PM (Iwahashi tazione degli stati interiori.
C et al., 2009). Sono presenti disturbi del comportamento: de-
La consulenza genetica è sempre indicata a livello ficit dell’attenzione e iperattività, ansietà, disturbi
familiare in caso di parente affetto dalla sindrome del sonno, instabilità psicomotoria, incapacità a
per individuare eventuali portatori e per informare fissare l’attenzione, comportamenti di tipo autisti-
sul rischio di ricorrenza della malattia. co (scarso contatto oculare, battere le mani, difesa
tattile, inclusa la difesa orale), comportamenti au-
tolesionisti (morsicature). Sono descritti casi di di-
MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE sturbi ossessivo-compulsivi caratterizzati da rituali
per limitare l’ansia legata a un’ossessione. Sono
Il quadro clinico della sindrome è estremamente frequenti altri comportamenti atipici quali mor-
variabile (Tabella 1). Le femmine sono meno col- dicchiamento delle dita, movimenti stereotipati
pite rispetto ai maschi: nei casi con MC il 100% delle mani, eloquio veloce, imitazione del linguag-
dei maschi presenta il quadro completo della ma- gio altrui, instabilità emotiva, resistenza ai cambia-
lattia mentre le femmine solo nel 50% dei casi menti ambientali, fobia sociale accompagnata da
(Nunn JH et al., 1990). comportamenti impulsivo-aggressivi o da mutismo
I maschi con MC presentano un fenotipo caratte- (Levitas A, 1996).
rizzato da anomalie del distretto cranio-cefalico, La curva della crescita staturale è caratterizzata
iperestensibilità delle articolazioni, scoliosi, da aumentato accrescimento nell’età prepuberale
piedi piatti, ginocchio valgo, macrorchidismo; compensato da riduzione in velocità e quantità di
solitamente il grado di gravità delle alterazio- crescita in età puberale, con possibile esito di ipo-
ni fisiche e del ritardo mentale sono associati. somia in età adulta.
(Escalante JA et al., 1971). Le femmine con MC Otiti medie e sinusiti ricorrenti sono frequenti
possono presentare, in forma attenuata, le stes- nei primi anni di vita.
se alterazioni fisiche dei maschi; solo alcuni casi Lassità ligamentosa, iperestensibilità articolare
presentano deficit psichici e cognitivi in assenza di (in particolare delle dita) e piedi piatti possono
evidenti anomalie fisiche. essere presenti e aggravarsi con l’età (Kulkarni GV
Il primo segno della malattia è generalmente il ri- et al., 1994).
tardo dello sviluppo psicomotorio, in particolare Il prolasso della valvola mitrale, presente nel
dell’apprendimento del linguaggio. Sono caratte- 50% dei pazienti con SXF, generalmente non dà
ristici problemi di comprensione e di memoria a segni clinici e non comporta limitazioni dell’attivi-
breve termine e di lavoro, mentre la memoria visiva tà fisica (Murray J et al., 1997).
è buona. Il ritardo mentale è di grado variabile, Possono essere presenti problemi visivi (strabi-
da lieve a grave: la maggior parte dei maschi ha un smo, miopia e ipermetropia).
QI inferiore a 50, mentre le femmine hanno un QI Reflusso gastro-esofageo (RGE) si manifesta in

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Sindrome dell’X fragile 83

circa 1/3 dei bambini con SXF ed è responsabile di La FXTAS, che compare nel 40-45% dei maschi e
irritabilità e vomito ricorrente. nell’8-16% delle femmine tipicamente dopo i 50
Epilessie e convulsioni sono relativamente frequen- anni, è una patologia neurodegenerativa caratte-
ti durante i primi 6 anni di vita, in particolare nei rizzata da atassia cerebellare progressiva, tremori,
maschi (13-18% dei maschi, 5% delle femmine). declino delle funzioni cognitive con perdita della
Manifestazione clinica caratteristica della sindro- memoria a breve termine, demenza, neuropatie
me nei maschi post-puberi è il macrorchidismo periferiche, debolezza muscolare a carico degli arti
(nell’80-92%), mai riscontrato nel neonato. inferiori (Leehey MA et al., 2003; Hagerman RJ
In soggetti portatori di PM in età adulta sono stati et al., 2001).
descritti abuso di alcool e stupefacenti, quadri di La IOP è caratterizzata dall’interruzione precoce,
depressione maggiore associati ad ansia e ad attac- in età < a 40 anni, del ciclo ovarico e mestruale;
chi di panico. colpisce il 20% delle donne con premutazione e
I soggetti portatori di PM sono inoltre a rischio di non si presenta mai nei casi di mutazione completa
Sindrome del Tremore e Atassia associata all’X (Allingham-Hawkins DJ et al., 1999; Conway GS
Fragile (FXTAS) e le femmine di Insufficienza et al., 1995).
Ovarica Primaria (IOP).

Tabella 1: Manifestazioni cliniche nella Sindrome dell’X Fragile

Manifestazioni cliniche %
Ritardo mentale 100
Disturbi del linguaggio molto frequenti
Infezioni dell’orecchio >85
Iperestensibilità articolare 73
Deficit dell’attenzione ed iperattività 80 maschi
30 femmine
Ansietà 64-79 maschi
36-40 femmine
Depressione 65 femmine
Macrorchidismo 80-92 maschi
Piedi piatti e ginocchia iperestensibili >50
Prolasso della mitrale 50
Miopia ed ipermetropia 17-57
Strabismo 8-44
Reflusso gastro-esofageo 30
Scoliosi 20
Epilessie e convulsioni <20
Menopausa precoce 15-20 femmine
Ernie 15
Dislocazioni articolari 3

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84 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI di dimensioni (macrodonzia) e di forma (tauro-


dontismo, anomalie radicolari) (Ridaura-Ruiz L et
I pazienti affetti da SXF presentano una facies al., 2009; Kotilainen J et al., 1999; Peretz B et al.,
caratteristica (Figure 1-2-3): dolicocefalia, 1988).
fronte alta, orecchie grandi e prominenti, lie- In letteratura non sono presenti dati relativi alla
ve ipertelorismo, naso lungo e a bulbo, labbra prevalenza della patologia cariosa. Tuttavia la pre-
sottili e retratte, palato ogivale (Figura 1 a, b, c) senza di RGE, le difficoltà nelle manovre di igiene
(Murray J et al., 1997). Lassità ligamentosa a li- orale domiciliare e le abitudini alimentari non cor-
vello dell’articolazione temporo-mandibolare può rette rappresentano fattori di rischio per la pato-
essere responsabile di lussazione mandibolare logia cariosa.
ricorrente. La prevalenza della patologia parodontale è so-
In letteratura sono riportate anomalie dentali di vrapponibile a quella dei soggetti sani. Nei casi in
eruzione (eruzione anticipata dei denti decidui e cui siano presenti crisi epilettiche, l’assunzione di
permanenti), di numero (denti sovrannumerari), antiepilettici (Fenitoina nel 50-60%, Valproato,

a
c
Figura 1 a, b, c: Paziente affetto da SXF, 16 anni; facies caratteristica: dolicocefalia, fronte alta, orecchie grandi e prominen-
ti, lieve ipertelorismo, naso lungo e a bulbo, labbra sottili e retratte, prognatismo mandibolare; II classe dentale e scheletrica,
biprotrusione, morso aperto, affollamento in arcata superiore ed inferiore, palato ogivale

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Sindrome dell’X fragile 85

Fenobarbital e Etosuccimide con frequenza signi- tere il bambino a letto alla stessa ora, camera buia,
ficativamente inferiore) può causare ipertrofia musica rilassante, racconti di favole/storie, pigiama
gengivale, che si manifesta con un aumento del morbido, succhiotto anatomico), fornendo segnali
volume gengivale e formazione di pseudotasche in che è tempo di dormire e creando un’atmosfera di
assenza di riassorbimento osseo. serenità, può aiutare ad ottimizzare il sonno.
Per quanto concerne le patologie di pertinenza Molti bambini con SXF hanno difficoltà ad ali-
ortopedico-ortodontica sono di frequente riscon- mentarsi nei primi mesi di vita e molti danno la
tro palato ogivale, cross-bite, open bite anteriore preferenza a cibi morbidi, spesso cariogenici. In
e malocclusione di III classe (Tejada-Minguez MI, questi casi può rendersi necessario un intervento
2006). fisioterapico per migliorare la funzionalità masti-
In letteratura si evidenzia un’elevata prevalenza di catoria.
lesioni dentali di origine traumatica, in partico- Il RGE richiede la posizione eretta del bambino
lare a livello del settore frontale superiore, attribu- durante e dopo i pasti e, nei casi più gravi, l’utilizzo
ibile a fattori predisponenti legati alla patologia di di farmaci anti-reflusso (Gaviscon, Ranitidina).
base quali ritardo mentale, iperattività, crisi epilet- Per i disturbi d’ansia e ossessivi-compulsivi, per
tiche (Nunn JH et al., 1990; Shellhart WC et al., l’autolesionismo, per il comportamento aggressivo
1986). è indicato un trattamento farmacologico. È in
fase di studio l’utilizzo di antagonisti dei recetto-
ri mGluR5, di agonisti dei recettori GABA-A e
LINEE GUIDA DI TERAPIA GABA-B e della minociclina; i primi risultati sono
promettenti e potrebbero modificare il decorso e
I pazienti con SXF sono affetti da numerose alte- migliorare la prognosi (Thomas AM et al., 2012;
razioni e patologie; la diagnosi, il follow-up e le Heulens I et al., 2011; Rooms L et al., 2011).
terapie richiedono la presenza di un team multi Per promuovere l’integrazione sociale sono utiliz-
e interspecialistico adeguatamente formato sulla zati piani educativi individualizzati, interventi co-
sindrome. gnitivo-comportamentali e terapia occupazionale.
Non esiste attualmente un trattamento farmaco- Per quanto concerne le patologie odontostoma-
logico specifico per questa sindrome. La terapia è tologiche, in relazione alla presenza di fattori di
di tipo riabilitativo, motorio e psicopedagogico; in rischio per la patologia cariosa, in un’ottica di
particolare l’assistenza psicopedagogica da parte interdisciplinarietà, è compito del pediatra, dal
di educatori specializzati può migliorare sensibil- momento in cui si effettua la diagnosi, inviare il
mente le potenzialità del bambino ed aiutarlo a vi- paziente all’odontoiatra infantile perché informi la
vere i rapporti con gli altri in modo armonico (Hall famiglia sull’importanza della salute orale e sulla
DA et al., 2006). necessità di interventi di prevenzione (igiene ora-
Nei bambini con SXF sono di riscontro molto le domiciliare, alimentazione non cariogenica, uti-
frequente disturbi del sonno (difficoltà di addor- lizzo di fluoro topico e quando indicato sistemico,
mentamento, risvegli frequenti nella notte). Di qui visite periodiche, sigillatura dei solchi, delle fessure
la necessità di informare i genitori sui rischi che e dei fori ciechi dei molari permanenti).
derivano dall’utilizzo di soluzioni zuccherate attra- Molti soggetti con SXF incontrano difficoltà nel-
verso il biberon per favorire l’addormentamento. le manovre dell’igiene personale, inclusa l’igiene
Creare una ritualità dell’addormentamento (met- orale. Per migliorare la loro collaborazione possono

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86 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

essere utilizzate illustrazioni relative alle varie ma- bum viene consegnato due settimane prima della
novre da eseguire da proporre al bambino in modo seduta ai genitori o agli educatori perché lo pro-
interattivo. È consigliabile l’utilizzo di uno spazzo- pongano al bambino; una copia dell’album viene
lino elettrico. allegata alla cartella odontoiatrica del paziente. Il
Nei pazienti con ipertrofia gengivale e pseudota- significato clinico ed educativo delle immagini
sche può essere indicato il trattamento chirurgico e associate alla verbalizzazione delle varie sequenze,
l’inserimento del paziente in un ciclo di follow-up mediante semplici didascalie, permette di tran-
per il controllo igienico e il monitoraggio di even- quillizzare il bambino sulle novità del contesto e
tuali recidive e/o complicanze. di renderlo consapevole del significato delle cure
In considerazione delle caratteristiche psico- odontoiatriche. Le immagini vanno proposte una
comportamentali della SXF, il trattamento odon- alla volta. Durante la seduta gli operatori utilizza-
toiatrico è spesso difficoltoso a causa dello scarso no le stesse parole delle didascalie illustrative. Le
livello di collaborazione. Nei pazienti con SXF è immagini possono essere anche un utile strumento
importante utilizzare un approccio psicologico e per far accettare al paziente le manovre di igiene
comportamentale mirato ad individuare i canali orale domiciliare.
comunicativi più efficaci per conquistare la fiducia Nei casi in cui il livello di collaborazione risulti
e la collaborazione del paziente; per raggiungere nullo le terapie odontoiatriche debbono essere ese-
questo obiettivo, di grande utilità è il colloquio guite in regime di anestesia generale. L’intervento
preliminare con la famiglia. in AG deve essere considerato come il punto di
Per ottenere la collaborazione si possono utilizzare partenza per un programma di controlli periodici
varie tecniche. ravvicinati, nel corso dei quali attuare igiene ora-
Il role-play: far partecipare il bambino ad una rap- le professionale e intercettare le lesioni allo stadio
presentazione gioco-favola in cui l’educatore gioca iniziali, quando le terapie sono più semplici quindi
il ruolo del dentista utilizzando un abbigliamento più accettate dal paziente.
realistico e simulando l’ambiente odontoiatrico. In presenza di prolasso della valvola mitrale, in
Il modeling: far vedere al bambino un filmato caso di interventi odontoiatrici a rischio deve es-
in cui è ripresa una seduta odontoiatrica con un sere valutata la necessità di profilassi antibiotica
bambino molto collaborante o farlo partecipare di dell’endocardite batterica (vedi cap. 2).
persona ad una seduta con un bambino molto col- Spesso è necessaria una terapia ortopedico-orto-
laborante. dontica per intercettare una malocclusione sche-
La “pedagogia delle immagini”: proporre al letrica di III classe. Quando il livello di collabo-
bimbo, prima dell’appuntamento odontoiatrico, razione del bambino alla terapia e alle manovre di
un album descrittivo dei luoghi, delle persone igiene orale domiciliare lo consenta, si utilizzano
e degli oggetti relativi alla seduta odontoiatrica, due dispositivi ad azione ortopedica: l’espansore
in modo che possa imparare cosa deve fare, dove, rapido del palato (REP), per correggere il deficit
quando, come, con chi e quale sarà l’esatta succes- trasversale derivante dall’ipoplasia palatina, e la
sione delle azioni che avverranno e che lui dovrà maschera di Delaire che, stimolando la protra-
compiere. Con questo strumento viene data al zione ed anterorotazione del mascellare superiore,
bambino la possibilità di prevedere gli eventi che attenua il deficit sagittale e verticale.
lo coinvolgeranno, creando uno stato di fiducia e In relazione all’elevata prevalenza di lesioni den-
valorizzando le sue capacità di comprensione. L’al- tali di origine traumatica è importante fornire

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Sindrome dell’X fragile 87

alla famiglia linee guida per la loro gestione, in discovery to therapy. Frontiers in Bioscience.
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8. Sindrome di Williams
Sinonimi: Delezione 7q11.23; Monosomia 7q11.23;
Sndrome di Williams-Beuren - Codice ICD 10: Q87.8
I. Cremonesi, S. Bagattoni, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA delezione nella regione q.11.23 del cromosoma


7 che determina la perdita di 26-28 geni, tra cui
La Sindrome di Williams (SW), conosciuta an- quello dell’elastina. La delezione si manifesta quasi
che come Sindrome di Williams-Beuren, descrit- sempre “ex novo”, da cui il carattere sporadico del-
ta in modo indipendente nel 1961 da Williams e la sindrome (Kaplan P et al., 2001). Sono riportati
nel 1962 da Beuren, è una malattia cromosomi- rari casi ad ereditarietà autosomica dominante.
ca rara caratterizzata da disturbi dello sviluppo, La diagnosi è clinica e viene per lo più formu-
cardiopatie congenite, dismorfismo facciale con lata durante l’infanzia sulla base delle caratteristi-
aspetto da elfo, ritardo psicomotorio e profilo che facciali, del profilo cognitivo e delle patologie
cognitivo e comportamentale specifici (Berdon cardiache. La diagnosi è confermata nel 95% dei
WE et al., 2011; Beuren AJ et al., 1962; Williams casi dall’indagine genetica: la microdelezione del
JC et al., 1961). cromosoma 7, non visibile sul cariotipo standard,
L’incidenza è stimata di 1 su 8000 nati vivi per può essere messa in evidenza mediante ibridazione
anno, in assenza di predilezione razziale, etnica, geo- fluorescente in situ (FISH); in alcuni casi la dele-
grafica e di genere (Haas WB et al., 2012); consi- zione è così piccola da non essere registrata e l’esa-
derando che alcune forme rimangono non diagno- me risulta negativo.
sticate, questi valori rappresentano una sottostima Non vi è un test di screening per la diagnosi pre-
(Strømme P et al., 2002). natale nella popolazione generale; solo nei rari casi
L’indice di mortalità, in assenza di patologie car- di rischio per familiarità può essere effettuata su
diovascolari responsabili di morte precoce, è simile villocentesi o amniocentesi (Kaplan P et al., 2001;
alla popolazione generale. Lashkari A et al., 1999). Recentemente sono stati
descritti casi di diagnosi prenatale di SW effettuata
utilizzando la tecnica BACs-on-Beads, una nuova
GENETICA E DIAGNOSI tecnologia in grado di individuare nel feto aneu-
ploidie e microdelezioni (Popowski T et al., 2011).
La SW è causata nel 95% dei casi da una micro-

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90 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE Alla nascita sono spesso presenti difficoltà di ali-
mentazione, episodi di vomito, reflusso gastro-
Molte sono le caratteristiche comuni ai pazien- esofageo (RGE) e crescita rallentata. Possono es-
ti affetti da SW, nonostante l’estrema variabilità sere presenti anche disturbi del sonno, stipsi, ernie
fenotipica. Le principali manifestazioni cliniche inguinali (in 1/3 dei casi), ipercalcemia idiopatica
sono descritte nella Tabella 1 (Pober BR, 2010). (che frequentemente scompare tra i 18 e i 24 mesi)

Tabella 1: Manifestazioni cliniche della Sindrome di Williams

MANIFESTAZIONI CLINICHE
Apparato cardiovascolare
Stenosi aortica sopravalvolare (SASV)
Stenosi polmonare periferica (SPP)
Prolasso della valvola mitrale (PVM)
Difetto del setto ventricolare (DSV)
Ipertensione
Ictus
Morte improvvisa
Sviluppo cognitivo
Compromissione cognitiva globale (QI circa 55)
Caratteristico pattern di forza e debolezza cognitiva
Distretto cefalico e apparato stomatognatico
Microcefalia
Dismorfismo facciale
Anomalie dentali di eruzione, numero, forma e struttura
Malocclusioni
Apparato endocrino
Pubertà anticipata
Intolleranza al glucosio/diabete mellito
Osteopenia
Ipotiroidismo (subclinico)
Ipercalcemia
Apparato gastrointestinale
Coliche
Difficoltà di alimentazione
Intolleranze alimentari
Stitichezza
Reflusso gastroesofageo (RGE)
Diverticoli
Prolasso rettale
Celiachia

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Sindrome dell’X fragile 91

Apparato genitourinario
Anomalie renali
Infezioni del tratto urinario frequenti
Calcoli renali
Apparato muscolo-scheletrico
Ipotonia muscolare
Scoliosi
Anchilosi articolari
Sinostosi radio cubitale
Lussazione recidivante delle rotule
Sistema nervoso
Ipotonia centrale
Iperreflessia
Sintomi cerebellari
Apparato oculare
Strabismo
Alterata acuità visiva
Ridotta stereopsi
Restringimento dei dotti lacrimali
Apparato otorinolaringoiatrico
Iperacusia
Perdita dell’udito lieve-moderata per i toni alti
Otiti medie ricorrenti
Cute e annessi cutanei
Invecchiamento prematuro della cute
Capelli precocemente grigi
Ernie (inguinali e altre)
Personalità, comportamento e benessere emozionale
Personalità amichevole
Iperattività, scarsa attenzione (ADHD)
Ansia, fobie, tratti ossessivi-compulsivi
Distimia
Varie
Bassa statura
Disturbi del sonno
Anomalo aumento di peso

(Gilbert-Dussardier B, 2006; Metcalfe K, 1999). ghe, causata dall’ispessimento della tonaca media,
Le malformazioni cardiache sono presenti nel costituisce l’anomalia vascolare tipica della SW;
75% dei casi. La più frequente è la stenosi aorti- il restringimento arterioso può essere o isolato o
ca sopravalvolare (SASV), la cui severità varia da presente contemporaneamente in più siti: arco aor-
lieve a grave. La stenosi delle arterie medie e lar- tico, aorta discendente, arterie polmonari, corona-

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92 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

riche, renali, mesenteriche ed intracraniche (Pober (9,6%) rispetto alla popolazione generale (0,5%)
BR, 2010; Gilbert-Dussardier B, 2006). (Giannotti A et al., 2001).
L’ipertensione si sviluppa circa nel 50% dei pa- Per quanto riguarda il linguaggio, dopo un iniziale
zienti adulti e occasionalmente può comparire ritardo nell’acquisizione, la maggior parte dei bam-
durante l’infanzia; può essere a eziopatogenesi sco- bini diventa molto loquace e con un timbro di voce
nosciuta o secondaria a stenosi delle arterie renali caratteristico (Gilbert-Dussardier B, 2006).
(Pober BR, 2010; Morris CA, 2006). Il profilo cognitivo è caratterizzato da buone
La crescita postnatale è rallentata nei primi anni competenze verbali e da una buona memoria ma
di vita; l’altezza media in età adulta è 159 cm nei anche da gravi difficoltà a orientarsi nello spazio e
maschi e 147 cm nelle femmine. Nel 75% dei casi da scarsa capacità di concentrazione. Il quoziente
è presente microcefalia (Metcalfe K, 1999). intellettivo (QI) nei bambini ha una media di 55
Il ritardo nelle acquisizioni motorie si manifesta con discordanza tra un QI verbale buono e un QI
con alterazioni della motricità fine e della coordi- nelle performance basso.
nazione; le azioni che necessitano di una buona Negli individui con SW si evidenzia un fenotipo
capacità motoria e della programmazione dei mo- psicologico molto particolare, caratterizzato da
vimenti (svestirsi, spogliarsi, lavarsi) spesso sono di punti di forza e di debolezza su più ambiti cognitivi
difficile esecuzione. e da un modello definito di comportamento socia-
Per quanto concerne l’apparato muscolo-schele- le. Uno degli aspetti più interessanti è l’aumentata
trico, è di riscontro frequente l’ipotonia muscola- propensione verso l’interazione sociale e la tenden-
re, che porta i pazienti ad assumere posture com- za ad assumere atteggiamenti eccessivamente con-
pensatorie per raggiungere un equilibro corporeo fidenziali nei confronti anche di sconosciuti come
(spalle spioventi, flessione delle anche e delle gi- avvicinarsi molto alle persone e fissarle negli occhi
nocchia, iperlordosi lombare) (Gilbert-Dussardier (“face processing”) (Jarvinen-Pasley A. et al., 2008).
B, 2006). Di riscontro relativamente frequente A differenza degli individui affetti da Autismo e
sono anche scoliosi (17%), anchilosi delle grandi da Sindrome della X fragile, che tendono ad assu-
articolazioni (15%), sinostosi radiocubitale (10%), mere un comportamento “socialmente distante”, i
lussazione recidivante delle rotule (5%) (Morris soggetti con SW sono considerati “iper-sociali”.
CA, 2006; Metcalfe K, 1999). Presentano inoltre una atipica capacità di elabora-
La presenza di anomalie renouretrali necessita del re le emozioni: hanno scarsa capacità di percepire
monitoraggio della funzionalità renale. le emozioni negative veicolate attraverso la tonalità
Per quanto riguarda le patologie oculari, il 40% della voce e le espressioni facciali (volti arrabbiati)
dei bambini affetti da SW presenta strabismo e/o e polarizzano l’attenzione sulle emozioni positive
difetti di rifrazione (Gilbert-Dussardier B, 2006). (volti felici) (Frigerio E et al., 2006). I bambini pre-
In pazienti affetti da SW sono descritti casi di ipo- sentano solitamente un comportamento iperattivo,
tiroidismo e di pubertà precoce (Pober BR, 2010; a volte aggressivo nei confronti dei coetanei (Pober
Metcalfe K, 1999; Gorlin RJ et al., 1990). BR, 2010; Gilbert-Dussardier B, 2006).
I capelli diventano grigi e la cute invecchia pre- Nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta si può
cocemente ma non ci sono evidenze sufficienti per manifestare una sindrome depressiva.
definire la SW una sindrome ad invecchiamento Molto frequente è l’ipersensibilità al rumore, che
precoce (Pober BR, 2010). tende ad attenuarsi negli anni (Pober BR, 2010;
L’incidenza di malattia celiaca risulta aumentata Mervis CB et al., 2000).

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Sindrome dell’X fragile 93

CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI te, nell’11,9% agenesia di 6 o più elementi per-


manenti) (Axelsson S et al., 2003). Caratteristica
I pazienti affetti da SW presentano una facies, de- della SW è la microdonzia, con formazione di
finita da elfo, con caratteristiche peculiari che si ampi diastemi. Per quanto riguarda le anomalie
accentuano negli anni: naso con radice appiattita di forma sono descritte anomalie coronali (denti
e punta globosa, bocca grande con labbro infe- conoidi, denti a gemma) e radicolari (radici corte
riore ampio ed everso, guance paffute, edema e sottili) nel 12,5% dei denti decidui e nel 40,7%
periorbitale, epicanto, iride “a stella” (Figura dei permanenti (Ohazama A et al., 2007; Kashyap
1 a, b) (Axelsson S., 2005; American Academy of AS et al., 2000).
Pediatrics Committee on Genetics, 2001; Winter Sono di riscontro relativamente frequente ipopla-
M et al., 1996). Con l’età, il viso diventa più stret- sie dello smalto (Figura 2) di elementi sia decidui
to e assume lineamenti grossolani. che permanenti (Ohazama A et al., 2007; Ameri-
Sono frequenti anomalie dentali di eruzione, di can Academy of Pediatrics Committee on Geneti-
numero, di dimensione, di forma e di struttura cs, 2001).
(Ohazama A et al., 2007; Kashyap AS et al., 2000). Per quanto riguarda la patologia cariosa, la preva-
L’eruzione e la permuta dentaria sono ritardate, lenza è superiore rispetto alla popolazione genera-
in relazione al ritardo di crescita e di sviluppo (Mo- le. La presenza di RGE e/o ipoplasie dello smalto
skovitz M et al., 2005; Kashyap AS et al., 2000). rappresentano fattori di rischio per erosioni e carie
Sono descritti casi di agenesie dentali multiple (Ohazama A et al., 2007; American Academy of
della dentatura sia decidua che permanente (nel Pediatrics Committee on Genetics, 2001).
40,5% agenesia di più di 1 elemento permanen- Sono descritte patologie mucogengivali: ispes-

Figura 1  a,  b: Bambina di 6 anni affetta da SW. Facies


caratteristica: edema periorbitale, guance paffute, naso con
radice appiattita e punta globosa, bocca grande con labbro
inferiore ampio
a

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94 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

mandibolare in post-rotazione, con dolicocefalia


e deficit di sviluppo del mascellare superiore. Di
riscontro frequente nei pazienti con SW è il suc-
chiamento della lingua. Nell’85% dei pazienti con
SW sono descritte malocclusioni: II e III classi,
morso profondo, morso aperto (Habersack K et
al., 2007, Axelsson S et al., 2003, American Aca-
demy of Pediatrics Committee on Genetics, 2001).

Figura 2: Ipoplasie dello smalto a livello degli incisivi cen-


trali superiori e inferiori
LINEE GUIDA DI TERAPIA
I pazienti con SW sono affetti da numerose alte-
simenti della mucosa orale e presenza di frenuli razioni e patologie che rendono necessari inter-
labiali accessori e, in pazienti con malattia celia- venti multispecialistici. La diagnosi, le terapie e il
ca, stomatiti aftose ricorrenti (Giannotti A et al., follow-up richiedono la presenza di un team multi
2001). e interspecialistico adeguatamente formato sulla
Per quanto riguarda la malattia parodontale, i dati sindrome.
presenti in letteratura sono scarsi. La SW è tuttavia Le problematiche cardiovascolari sono le più
caratterizzata da alterazioni a carico dell’elastina, gravi per i pazienti Williams e richiedono terapie
macromolecola strutturale della gengiva che svol- dedicate e follow-up periodici. Nei casi di SASV
ge un ruolo importante nella resistenza del tessuto moderata o grave è richiesto l’intervento chirurgi-
parodontale. Secondo un case series la perdita del co. Il trattamento dell’ipertensione richiede tera-
gene che codifica per l’elastina non si assocerebbe pia farmacologica e stili di vita corretti (Pober BR,
all’insorgenza di malattia parodontale: in pazienti 2010).
affetti da SW, pur in presenza di elevati valori degli Il RGE richiede la posizione eretta del bambino
indici di placca causati da scarsa igiene domiciliare, durante e dopo i pasti e, nei casi più gravi, l’uti-
non sono descritti elevati livelli di infiammazione lizzo di farmaci anti-reflusso (Gaviscon, Raniti-
gengivale e perdita di attacco (Joseph et al., 2008). dina).
In pazienti con SW sono anche descritti quadri di Per quanto concerne le patologie endocrine è ne-
ipertrofia gengivale associata a presenza di pseudo- cessario un attento monitoraggio e, se necessario,
tasche e conseguente accumulo di placca batterica terapie dedicate: dieta povera di calcio in caso di
per difficile mantenimento di un adeguato stan- ipercalcemia, assunzione di ormone tiroideo in
dard di igiene orale (Canargiu et al., 2009; Joseph caso di ipotiroidismo, assunzione di insulina in
C et al., 2008; Ohazama A et al., 2007; Axelsson caso di diabete (Metcalfe K, 1999).
S, 2005; Moskovitz M et al., 2005; Tarjan I et al., Per adattare il paziente alla propria situazione e fa-
2003; Axelsson S et al., 2003; Kashyap AS et al., vorire il suo inserimento nella società è utile l’in-
2000; Hertzberg et al., 1994). tervento di psicologi, logopedisti e fisioterapisti
Per quanto riguarda le patologie ortopedico- (Pober BR, 2010).
ortodontiche, l’ipotonia muscolare causa incom- Per quanto concerne le patologie di pertinenza
petenza labiale, respirazione orale e postura bassa odontoiatrica, essendo i pazienti affetti da SW
della lingua, condizioni che inducono una crescita ad elevato rischio di patologia cariosa e, quando

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Sindrome dell’X fragile 95

affetti da cardiopatia congenita, a rischio di En- Considerando l’elevata prevalenza di anomalie den-
docardite Batterica (EB), è necessario attuare, dal tarie e di patologie ortopedico-ortodontiche, è im-
momento in cui viene formulata la diagnosi, inter- portante effettuare una diagnosi precoce ed intercet-
venti di prevenzione primaria mirati e intensivi, tare abitudini viziate nell’obiettivo di attuare il piano
con particolare riferimento all’alimentazione non di trattamento più idoneo e più efficace (Axelsson S,
cariogenica, all’igiene orale domiciliare, all’utilizzo 2005; Axelsson S et al., 2003; American Academy of
di fluoro topico e quando indicato sistemico, alle Pediatrics Committee on Genetics, 2001)
visite periodiche trimestrali/semestrali, alla sigilla- Le alterazioni della sfera oro-facciale associate alla
tura di solchi, fessure e fori ciechi. sindrome sono variabili, spesso su base disfunzio-
Essendo compromessa la motricità fine, le mano- nale a causa dell’ipotonia muscolare e debbono es-
vre di igiene orale risultano difficili; è quindi con- sere affrontate in un’ottica interdisciplinare di col-
sigliabile l’utilizzo di uno spazzolino elettrico. Gli laborazione (foniatra, logopedista, ortodontista). Il
interventi di educazione motoria, che garantiscono trattamento ortopedico-ortodontico intercetti-
buoni risultati, possono prevedere l’insegnamento vo mediante apparecchiature ortopedico-ortodon-
dello spazzolamento dei denti. tico-funzionali permette di ridurre o prevenire lo
Nei pazienti con ipertrofia gengivale e pseudota- sviluppo di malocclusioni più importanti (Foto
sche può essere indicato il trattamento chirurgico 3 a, b, c). La microdonzia spesso presente, la più
e l’inserimento del paziente in un ciclo di follow- alta frequenza di agenesie e le caratteristiche com-
up per il controllo igienico e il monitoraggio di portamentali che influiscono sulla collaborazione
eventuali recidive e/o complicanze (Canargiu et rendono particolarmente complesso l’approccio
al., 2009). ortopedico-ortodontico. Quando la terapia non
Il trattamento odontoiatrico dei pazienti con riesce a compensare i casi di gravi malocclusioni,
SW necessita di un approccio psicologico e può rendersi necessario il ricorso alla chirurgia
comportamentale mirato in relazione ai com- ortognatica in età adulta per il corretto posiziona-
portamenti ansiosi e iperattivi e alla scarsa capaci- mento dei mascellari (Habersack K et al., 2007).
tà di concentrazione caratteristici della sindrome Per quanto riguarda le lesioni dentali di origine
(Holinger DP et al., 2005; Moskovitz M et al., traumatica, pur non esistendo in letteratura al-
2005). Di fondamentale importanza è individua- cun riferimento specifico, considerando il ritardo
re i canali comunicativi più efficaci per conquista- nello sviluppo motorio e i conseguenti problemi
re la fiducia e la collaborazione del paziente; per nell’equilibrio e nella coordinazione dei movi-
raggiungere questo obiettivo, di grande utilità è il menti, è ipotizzabile una loro elevata prevalenza a
colloquio preliminare con la famiglia. Nei casi di livello degli elementi sia decidui che permanenti;
elevata sensibilità al rumore è importante ridurre è quindi necessario fornire alla famiglia linee gui-
al minimo la rumorosità dell’ambiente, utilizzare, da per la loro gestione e attuare misure preventive
quando possibile, strumentazione odontoiatrica come la realizzazione di paradenti.
manuale e consigliare l’uso di tappi auricolari o
l’ascolto di musica con cuffie.
In presenza di patologie cardiovascolari a rischio BIBLIOGRAFIA
di EB, prima di effettuare procedure odontoiatri-
che che provocano sanguinamento è necessaria la American Academy of Pediatrics Committee on
profilassi antibiotica (vedi capitolo 2). Genetics. Health care supervision for chil-

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9. Sindrome di Angelman
Sinonimo: Happy puppet syndrome
Codice ICD 10: Q93.5
T. Tagariello, N. AlKhamis, L. Armuzzi, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA UBE3A. Nel 70% dei casi è presente delezione


della regione q11-q13 del cromosoma 15 ma-
La Sindrome di Angelman (SA), descritta per la terno e il gene UBE3A di origine materna è as-
prima volta nel 1965 dal pediatra inglese Harry sente. Nel 10% dei casi sono presenti mutazioni
Angelman che la definì “happy puppet syndrome” nel gene UBE3A del cromosoma 15 materno.
per la tipica espressione del volto, è una malattia Nel 2-5% dei casi la sindrome è causata da di-
cromosomica rara caratterizzata da facies carat- somia uniparentale paterna (UPD); in questi
teristica, ritardo mentale, assenza di linguaggio, pazienti il quadro clinico è meno severo rispetto
comportamenti specifici (ipereccitabilità, iperat- a quelli con delezione; in particolare microcefa-
tività, scarsa attenzione, episodi di riso eccessivo e lia, crisi epilettiche e alterazioni dello sviluppo
immotivato), alterazioni dello sviluppo motorio motorio sono meno frequenti (Clayton-Smith
e crisi epilettiche (Angelman H, 1965). J et al., 2003). Nel 2-5% dei casi sono presenti
L’incidenza è stimata fra 1 su 12.000 e 1 su 20.000 mutazioni a livello del cromosoma 15 materno
nati vivi per anno, in assenza di predilezione razzia- che rendono inattivo il gene UBE3A; in questi
le, etnica, geografica e di genere (Campos-Castellò pazienti microcefalia, crisi epilettiche e alterazioni
J, 2004; Clayton-Smith J et al., 2003; Kyllerman dello sviluppo motorio sono meno gravi e in al-
M, 1995). cuni le capacità di linguaggio sono buone (Mabb
Non sono presenti in letteratura dati relativi all’a- AM et al., 2011; Van Buggenhout G et al., 2009).
spettativa di vita dei pazienti con SA. Nel 5-20% dei pazienti con diagnosi clinica di
SA intervengono meccanismi genetici ad oggi
sconosciuti.
GENETICA E DIAGNOSI I meccanismi genetici differenti determinano fe-
notipi simili ma con manifestazioni cliniche
La SA è causata da mutazione o delezione di uno differenti (Tan WH et al., 2011; Jiang Y et al.,
o più geni localizzati sul cromosoma 15 a livel- 1999).
lo della regione q11-q13, che contiene il gene Il rischio che ulteriori figli abbiano la sindrome è

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100 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

elevato (fino al 50%) in presenza di mutazioni che MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE


rendono inattivo il gene UBE3A mentre è inferiore
all’1% nei casi di delezione 15q11-q13 e di diso- Nonostante la variabilità fenotipica correlata
mia uniparentale paterna (Mabb AM et al., 2011; all’eterogeneità genetica, molte sono le caratteri-
Van Buggenhout G et al., 2009). stiche comuni ai pazienti affetti da SA.
La diagnosi prenatale in presenza di un figlio Nel 2006 la Scientific Advisory Committee of the
affetto è possibile per i meccanismi genetici co- US Angelman Syndrome Foundation ha definito
nosciuti su villocentesi o amniocentesi (Clayton- i criteri clinico-diagnostici della SA, suddividen-
Smith J et al., 2003). doli in tre categorie a seconda della frequenza con
cui si manifestano (Tabella 1) (Williams CA, 2010;
Williams CA et al., 2006).
Tabella 1: Criteri clinico-diagnostici della SA

Caratteristiche costanti (100%)


- grave ritardo nello sviluppo psico-motorio
- deficit motori e disturbi dell’equilibrio (atassia/tremori)
- comportamenti specifici (frequenti risate, eccitabilità, iperattività)
- difficoltà di comunicazione (linguaggio verbale minimo o assente)
Caratteristiche frequenti (>80%)
- alterata crescita del cranio (microcefalia/circonferenza cranica non proporzionata)
- crisi epilettiche (esordio in età < 3 anni)
- EEG caratteristico (spesso non correlato a crisi epilettiche)
Caratteristiche associate (20-80%)
- osso occipitale piatto
- solco occipitale - arti superiori in posizione flessa nella
- lingua protrusa deambulazione
- spinta linguale - andatura con piedi larghi, in posizione prona
- difficoltà di succhiamento e di deglutizione o valga
- difficoltà di alimentazione nella prima - sensibilità al calore aumentata
infanzia / ipotonia del tronco - disturbi del sonno
- mento prominente - fascino per l’acqua
- bocca ampia, denti diastemati - comportamenti anomali legati
- scialorrea all’alimentazione (mangiare prodotti non
- eccessivi movimenti di masticazione e della alimentari/apparente aumento dell’appetito)
bocca - obesità
- strabismo - scoliosi
- cute ipopigmentata - stipsi
- aumento dei riflessi tendinei profondi

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Sindrome di Angelman 101

Caratteristici sono i comportamenti specifici, in minando una diminuzione delle capacità motorie
particolare le frequenti risate con atteggiamento di (Laan LA et al., 1996).
apparente felicità, l’iperattività, il deficit dell’at-
tenzione, la personalità facilmente eccitabile. Le
risate, provocabili fin dalle prime settimane di vita, CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI
possono essere inappropriate rispetto agli stimoli;
l’atteggiamento “felice” sembra essere espressione La caratteristica più frequente a livello del distretto
di un evento motorio. oro-facciale è la microcefalia da ridotta circonfe-
La difficoltà di comunicazione è uno degli aspetti renza cranica, più pronunciata nei soggetti con de-
predominanti nelle SA (Jolleff N et al., 1993). Il lezione 15q11-q13.
linguaggio non si sviluppa e la maggior parte dei Altri aspetti che contribuiscono a delineare la fa-
pazienti ha un vocabolario di sole 2 o 3 parole cies caratteristica sono gli occhi infossati, la lin-
(Andersen WH et al., 2001). L’abilità di comuni- gua protrusa, la macrostomia, il prognatismo
cazione non verbale è superiore rispetto a quella mandibolare con mento prominente, gli ampi
verbale. Molti pazienti sono in grado di compren- diastemi interdentali (Campos-Castellò J, 2004)
dere semplici comandi nel contesto della routine (Figure 1 a, b, 2).
quotidiana. In età adulta possono svilupparsi com- Sono di frequente riscontro difficoltà di degluti-
portamenti aggressivi. zione/suzione, iperattività masticatoria, movi-
Nella SA sono caratteristici l’assenza di coordina- menti afinalistici delle labbra e digrignamento.
zione motoria, i difetti di movimento e i disturbi La scialorrea, causata dalla postura della bocca
dell’equilibrio con atassia, movimenti traballanti aperta in assenza di un corretto controllo della mu-
(tipo burattino) e ipercinetici degli arti inferiori e scolatura periorale, è comune nel bambino piccolo
del tronco (Clayton-Smith J, 1993). e tende a diminuire con l’età, anche se in alcuni
Molto frequenti sono i problemi del sonno con casi persiste nell’adulto (Boyce HW et al., 2005;
ridotta necessità di dormire (Pelc K et al., 2008). Zori RT et al., 1992).
Caratteristica peculiare della SA è il reflusso ga- In pazienti con SA sono di frequente riscontro ero-
stroesofageo (RGE), presente in tutte le età ma più sioni dello smalto di elementi decidui e perma-
frequente nei bambini (Clayton-Smith J, 1993). nenti, correlate alla presenza di RGE.
Le crisi epilettiche iniziano in genere nei primi 3 Per quanto riguarda la prevalenza delle patologie
anni di vita, più spesso a 18-24 mesi (Laan LA et cariosa e parodontale, in letteratura non sono pre-
al., 1996; Viani F et al., 1995). Sono riportati di- senti studi epidemiologici in pazienti affetti da SA.
versi tipi di crisi: assenze atipiche, crisi mio-cloni- Un solo case report evidenzia una elevata prevalen-
che, stato epilettico non convulsivo. L’evoluzione è za di carie a livello della dentatura sia decidua che
relativamente benigna e con l’età adulta si ha una permanente (Murakami C et al., 2008). La nostra
diminuzione della frequenza di attacchi epiletti- esperienza clinica condotta su 5 pazienti di età
ci (Clayton-Smith J, 1993; Matsumoto A et al., compresa tra 10 e 14 anni conferma tale dato. L’e-
1992). levato rischio di patologia cariosa è correlato ad
Sono descritti casi di ipertono vagale con disturbi abitudini alimentari errate (ad esempio in pazienti
del ritmo cardiaco. con problemi di sonno l’utilizzo di soluzioni zuc-
La scoliosi, presente nel 10% dei bambini e nel- cherate per favorire l’addormentamento), all’utiliz-
la totalità degli adulti, si aggrava con l’età deter- zo di farmaci sotto forma di sciroppi (edulcorati

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102 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Figura 2: Adolescente di 12 anni affetta da SA. Abbondanti


accumuli di placca batterica e tartaro, gengivite margina-
le, ampi diastemi, morso aperto anteriore, elemento 21 con
frattura smalto/dentina di origine traumatica, elemento 22
con discromia grigia e lesione cariosa cervicale vestibolare

con zuccheri cariogenici e spesso a pH acido), alle


erosioni dentali, alla scarsa igiene orale domiciliare,
a resa problematica dalle difficoltà motorie e com-
portamentali insite nella SA.
L’assunzione di farmaci antiepilettici (Fenitoi-
na nel 50-60% dei casi, Valproato, Fenobarbital
e Etosuccimide con frequenza significativamente
inferiore) può causare ipertrofia gengivale, che si
manifesta con un aumento del volume gengivale e
formazione di pseudotasche in assenza di riassorbi-
mento osseo.
Per quanto concerne le patologie ortopedico-
ortodontiche i dati presenti in letteratura sono
scarsi. Sono descritti pazienti affetti da SA con
malocclusione scheletrica di III classe ricondu-
cibile a protrusione della mandibola e del mento
(Campos-Castellò J, 2004) e pazienti con pattern
di crescita di tipo verticale e malocclusione denta-
le caratterizzata da ampi diastemi e morso aperto
anteriore correlati alla spinta linguale (Van Bug-
genhout G et al., 2009; Maciel CT et al., 2005). In
letteratura è descritto un solo caso di trattamento
b ortodontico in un paziente di 11 anni finalizzato a
ridurre un ampio diastema tra gli incisivi centrali
Figura 1 a, b: Adolescente di 14 anni affetta da SA. Facies per esigenze estetiche dei genitori (Murakami C et
caratteristica: ipotonia dei muscoli del volto, macrostomia al., 2008).

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Sindrome di Angelman 103

LINEE GUIDA DI TERAPIA La logopedia, compresi i metodi non verbali di


comunicazione, permette di migliorare le scarse
I pazienti con SA sono affetti da numerose altera- capacità di comunicazione (Andersen WH et al.,
zioni e patologie; la diagnosi, il follow-up e le te- 2001).
rapie richiedono la presenza di un team multispe- Nei bambini con SA sono di riscontro molto fre-
cialistico adeguatamente formato sulla sindrome. quente disturbi del sonno (difficoltà di addor-
La difficoltà nell’alimentazione nei neonati può mentamento, risvegli frequenti nella notte). Di qui
essere migliorata con l’utilizzo di tettarelle che faci- la necessità di informare i genitori sui rischi che
litino la suzione dal biberon. derivano dall’utilizzo di soluzioni zuccherate attra-
Il RGE richiede la posizione eretta del bambino verso il biberon per favorire l’addormentamento.
durante e dopo i pasti e, nei casi più gravi, l’uti- Creare una ritualità dell’addormentamento (met-
lizzo di farmaci anti-reflusso (Gaviscon, Raniti- tere il bambino a letto alla stessa ora, camera buia,
dina). Nei casi in cui la terapia farmacologica non musica rilassante, racconti di favole/storie, pigiama
abbia effetto, può rendersi necessario l’intervento morbido, succhiotto anatomico), fornendo segnali
chirurgico (fundoplicatio). In relazione al rischio che è tempo di dormire e creando un’atmosfera di
di erosioni e di patologia cariosa che il RGE com- serenità, può aiutare ad ottimizzare il sonno. Nei
porta, è necessario fornire ai genitori, dal momento casi gravi possono essere somministrati farmaci
in cui è formulata la diagnosi, informazioni relative sedativi o, in alternativa, la melatonina, regolatore
all’alimentazione non cariogenica, all’igiene orale del ciclo sonno-veglia (Miano S et al., 2005; Bruni
domiciliare, all’utilizzo di fluoro topico e sistemico. O et al., 2004).
Nei pazienti con stipsi è consigliabile una dieta Per l’iperattività masticatoria e i movimenti afi-
ricca di fibre, utile anche per favorire una migliore nalistici delle labbra, il più delle volte dovuti a
masticazione, e l’utilizzo di farmaci lassativi. stress o a noia, è molto utile un approccio com-
In caso di crisi epilettiche, la terapia prevede l’as- portamentale di distrazione (Boyce HW et al.,
sunzione di farmaci anticonvulsivanti. In relazio- 2005).
ne al rischio di ipertrofia gengivale che questi far- La scialorrea è molto difficile da trattare. I genitori
maci comportano, è necessario fornire ai genitori debbono incoraggiare la chiusura della bocca sia
informazioni relative alla necessità di una corretta con messaggi verbali sia chiudendo delicatamente
igiene orale domiciliare e di sedute di igiene orale la bocca del bambino. Interventi fisioterapici e
professionale periodiche (Pelc K et al., 2008; Bjerre logopedici sono utilizzabili per il controllo della
I et al., 1984). muscolatura periorale. La terapia farmacologica
Lo strabismo viene corretto con la chirurgia (Mah della scialorrea si può attuare mediante farmaci
ML et al., 2000; King RA, et al., 1993; Dickinson anticolinergici, quali scopolamina e glicopirrolato
AJ et al., 1990). sotto forma di cerotti (iniziando con bassi dosaggi,
Per i bambini con instabilità motoria, la fisiote- un quarto o mezzo cerotto, da aumentare alla ne-
rapia è necessaria per migliorare la deambulazione cessità), che possono comportare effetti collaterali
(Clayton-Smith J et al., 2003). Per stimolare com- quali sonnolenza, secchezza oculare, stipsi e ridu-
petenze motorie fini degli arti è necessaria una tera- zione delle secrezioni bronchiali. È utilizzata anche
pia occupazionale. In questa ottica l’insegnamento l’iniezione di tossina botulinica all’interno delle
delle manovre di igiene orale può essere utilizzato ghiandole salivari, che riduce il flusso salivare per
per migliorare le competenze motorie delle mani. un periodo massimo di quattro mesi. L’ultima al-

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104 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

ternativa è rappresentata da tecniche chirurgiche latura dei solchi, delle fessure e dei fori ciechi dei
(deviazione o legatura dei dotti salivari). Si eviden- molari permanenti con sigillanti resinosi, appena
zia che le terapie utilizzate per diminuire la scialor- l’eruzione ne permette l’isolamento con diga di
rea possono comportare una significativa riduzione gomma. Qualora i solchi e le fessure fossero ad ele-
del flusso salivare, tale da rappresentare un ulterio- vato rischio di carie in denti neoerotti non isolabili
re fattore di rischio di patologia cariosa. con la diga di gomma, è consigliabile la sigillatura
Per quanto concerne le patologie di pertinenza provvisoria con sigillanti vetroionomerici.
odontostomatologica, in un’ottica di interdiscipli- Le visite di controllo rappresentano l’occasione
narietà, è compito del pediatra, dal momento in cui per creare familiarità con gli operatori e l’ambien-
si effettua la diagnosi, inviare il paziente all’odonto- te odontoiatrico. Per ottenere la collaborazione, gli
iatra infantile perché informi la famiglia sull’impor- operatori mettono in atto tecniche di comunica-
tanza della salute orale e sulla necessità di interventi zione: tell-show-do, modeling, rinforzo positivo e
di prevenzione (igiene orale domiciliare, alimenta- comunicazione non verbale. Gli appuntamenti de-
zione non cariogenica, utilizzo di fluoro topico e, vono essere fissati nella prima parte della mattinata,
quando indicato, sistemico, visite periodiche trime- momento della giornata in cui il livello di collabora-
strali/semestrali, sigillatura dei solchi, delle fessure e zione sembra essere migliore anche per l’effetto dei
dei fori ciechi dei molari permanenti). farmaci sedativi utilizzati per i disturbi del sonno.
Per quanto riguarda l’igiene orale domiciliare, Poiché i bambini con SA sono molto attratti dalle
il paziente con SA, a causa dello scarso livello di superfici riflettenti e dall’acqua, queste possono esse-
collaborazione, dei movimenti involontari e dello re utilizzate per gestire il comportamento del bambi-
scarso coordinamento motorio, nella maggior par- no e per facilitare la comunicazione (Clayton-Smith
te dei casi non è in grado di acquisire l’autonomia J et al., 2003; Williams CA et al., 2006).
nello spazzolamento. È quindi necessario insegnare In alcuni casi la collaborazione del paziente con
ai genitori e ai tutori tecniche “speciali” e mezzi SA è estremamente scarsa, tale da non consentire
di “contenzione dolce”. Ad esempio, si può consi- l’attuazione del piano di trattamento, in partico-
gliare di sdraiare il bambino, mantenendo aperto il lare quando complesso, in anestesia locale. In que-
cavo orale con un dito protetto da uno spessore di sti casi le terapie odontoiatriche vengono eseguite
gomma o con un apribocca di gomma (evidenzian- in anestesia generale (AG). Nel corso della visita
do che il continuo masticare può rendere difficile anestesiologica, nell’obiettivo di evitare complican-
il posizionamento e il mantenimento in situ dell’a- ze intra e/o postoperatorie, vengono considerate
pribocca); una seconda persona può essere neces- condizioni di rischio quali reflusso gastroesofageo,
saria per contenere braccia e gambe. Lo spazzolino epilessia, bradicardia (per l’elevato tono vagale),
elettrico può essere utile in molti casi. Sono da anomalie cranio-facciali e atrofia muscolare peri-
consigliare la pulizia dei denti con garza bagnata su ferica. Va evidenziato che molti farmaci utilizzati
dito dopo la somministrazione di sciroppi e l’utiliz- nell’AG esercitano i loro effetti attraverso i recet-
zo settimanale di gel al fluoro su spazzolino o garza. tori del GABA (acido gamma aminobutirrico A);
Il programma di prevenzione prevede visite di essendo la SA causata da alterazioni degli stessi
controllo periodiche a intervalli stabiliti in fun- geni che controllano la produzione dei recettori del
zione del controllo domiciliare della placca batte- GABA sono ipotizzabili interazioni di cui non sono
rica, in occasione delle quali eseguire igiene orale attualmente noti gli effetti. In letteratura sono de-
professionale, applicazione topica di fluoro e sigil- scritti casi trattati con esito positivo mediante uso

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Sindrome di Angelman 105

Figura 4: Rx endorale degli elementi 21 e 22 dopo trat-


tamento. Elemento 21: apertura del canale mostra polpa
necrotica, eseguiti lavaggi con ipoclorito, si attende la riso-
luzione della lesione periapicale per procedere con il posizio-
namento di idrossido di calcio per promuovere l’apicogenesi.
Figura 3: Rx endorale post-traumatica degli elementi 21 e Elemento 22: apertura del canale pulpare, posizionamento
22. Elemento 21: frattura smalto-dentinale, lesione peria- di idrossido di calcio nel canale e MTA a livello della comu-
picale in corrispondenza di apice aperto in fase di forma- nicazione vestibolare
zione. Elemento 22: riassorbimento interno, canale pulpare
in comunicazione con lesione cariosa cervicale vestibolare

combinato di propofol, ketamina e sevoflurano del cavo orale, le rendono di difficile attuazione
(Landsman IS et al., 2012; Witte W et al., 2011; nei pazienti con SA.
Kim BS et al., 2010). L’intervento in AG deve es- Per quanto concerne le lesioni dentali di origine
sere considerato come il punto di partenza per un traumatica, pur non esistendo in letteratura al-
programma di controlli periodici ravvicinati, nel cun riferimento specifico, considerando l’assenza
corso dei quali attuare igiene orale professionale e di coordinazione motoria, i difetti di movimento,
intercettare le lesioni allo stadio iniziale, quando le i disturbi dell’equilibrio e la possibile presenza di
terapie sono più semplici e di rapida esecuzione, crisi epilettiche è ipotizzabile una loro elevata pre-
quindi più accettate dal paziente. valenza a livello degli elementi sia decidui che per-
Per quanto concerne le terapie ortopedico-or- manenti (Figure 3, 4); è quindi necessario fornire
todontiche, le difficoltà al mantenimento di una alla famiglia linee guida per la loro gestione, in par-
corretta igiene orale domiciliare, lo scarso livello di ticolare sull’opportunità del reimpianto immediato
collaborazione e i movimenti afinalistici a livello in caso di avulsione di denti permanenti.

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106 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

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10. Sindrome di Prader Willi
Sinonimi: Sindrome di Prader-Labhar-Willi
Codice ICD 10: Q87.1
I. Cremonesi, S. Bagattoni, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA GENETICA E DIAGNOSI

La Sindrome di Prader-Willi (SPW), descrit- La SPW è ascrivibile ad alterazioni della regione


ta nel 1956 da Andrea Prader, Heinrich Willi 15q11-q13 del braccio lungo del cromosoma 15.
e Alexis Labhart, è una malattia cromosomica Nel 70% dei casi è causata dalla delezione della
rara caratterizzata da disfunzioni del sistema porzione 15q11-q13 del cromosoma 15 di origine
ipotalamo-ipofisario, dismorfia facciale ca- paterna e nel 25-30% da disomia uniparentera-
ratteristica, mani e piedi piccoli, grave ipoto- le materna. In meno del 2% dei casi si riscontra
nia nel periodo neonatale e nei primi due anni una microdelezione, non identificabile con la ci-
di vita, iperfagia dopo i 3 anni, bassa statura, togenetica, che interessa un gene di controllo della
ipogonadismo, difficoltà di apprendimento e regione 15q11-q13 del cromosoma 15 paterno.
disturbi psico-comportamentali anche gravi La maggior parte dei casi sono causati da muta-
(Prader A et al., 1956). La SPW è la causa più zioni accidentali e non comportano il rischio di
frequente di obesità di origine sindromica (Jin ricorrenza in gravidanze successive (Goldstone AP,
DK, 2011). 2004; Nicholls RD et al., 1989).
L’incidenza è stimata di 1 caso su 25.000 nati La diagnosi, primariamente clinica e basata sulle
vivi per anno, in assenza di predilezione razziale, caratteristiche fenotipiche, viene confermata dai
etnica, geografica e di genere (Jin DK, 2011). test genetici.
I pazienti affetti presentano un indice di morta- La diagnosi prenatale eseguita su villocentesi o
lità del 3% indipendentemente dall’età; le cause amniocentesi con test di biologia molecolare (Test
di decesso più frequenti sono insufficienza respi- di Metilazione, Metylation Specific PCR, Fluore-
ratoria nell’infanzia e patologie correlate all’obe- scence In Situ Hibridization) è indicata in caso di
sità in età adulta (Jin DK, 2011; Butler JV et posizione anomala di mani e piedi del feto, di
al., 2002). diminuzione dei movimenti fetali e di polidram-
nios (Bigi N et al., 2008).

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110 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE re nei maschi (Eiholzer U et al., 2006) e di bassa


statura da deficit dell’ormone della crescita
Le caratteristiche somatiche comuni ai pa- (GH), descritta in circa il 50% dei casi (Watten-
zienti affetti da SPW sono molte, nonostante dorf DJ et al., 2005; Burman PE et al., 2001).
la variabilità presente tra i vari individui. Nella Il deficit cognitivo è estremamente variabile e
Tabella 1 sono descritti i criteri clinici e anam- si associa a difficoltà nell’apprendimento e nel
nestici utilizzati per la diagnosi (Gunay-Aygun linguaggio, in particolare nei soggetti colpiti da
M et al., 2001; Holm VA et al., 1993). delezione (Whittington J et al., 2004).
Alla nascita, spesso pretermine, il quadro clini- I bambini con SPW hanno un carattere gioviale
co è caratterizzato da marcata ipotonia musco- ed allegro. Quadri di nevrosi e/o psicosi sono
lare responsabile, nei primi anni di vita, di pro- di raro riscontro. Sono invece frequenti, in par-
blemi di suzione e deglutizione e di importanti ticolare nei casi di disomia di origine materna,
difficoltà nell’alimentazione, che necessitano disturbi psico-comportamentali non precisa-
di periodi prolungati di ospedalizzazione. Nono- mente tipizzabili ma caratteristici per intensità
stante l’ipotonia muscolare tenda ad attenuarsi, e modalità di espressione, quali crisi di collera
l’acquisizione della deambulazione è ritardata incontrollata in seguito ad episodi banali come
(in media a 24 mesi) e persistono ridotta mas- restrizioni alimentari, che evolvono in atti di
sa muscolare, affaticamento muscolare, gof- violenza contro cose e persone, comportamenti
faggine nei movimenti, disartrie, difficoltà di ossessivo-compulsivi con ripetizione di parole,
masticazione e di respirazione, responsabili di tendenza alla depressione, comportamenti au-
infezioni respiratorie ricorrenti durante l’infan- tolesionisti come procurarsi escoriazioni cuta-
zia (Diene G et al., 2007; Gunay-Aygun M et nee (Diene G et al., 2007).
al., 2001). Lesioni cutanee da grattamento, che compa-
Verso i 3 anni si manifesta iperfagia da appetito iono generalmente a partire dai sei anni di età
insaziabile, probabilmente causata da alterato e tendono a cronicizzare e ad aggravarsi per la
funzionamento del centro ipotalamico di rego- fragilità vascolare e per l’alta soglia del dolore
lazione della sazietà. L’aumento di appetito in- caratteristiche della SPW, possono essere parti-
controllato e continuo, associato a ridotta sensa- colarmente invalidanti (Diene G et al., 2007).
zione di sazietà, spinge il paziente ad ingerire in Nei pazienti con SPW sono frequenti apnee
modo ossessivo-compulsivo tutto quanto possa ostruttive notturne (OSAS) di origine centrale
reperire. L’iperfagia e lo scarso consumo energe- e periferica (grave obesità e ipotonia dei musco-
tico causato dall’ipotonia sono potenziali cause li della gabbia toracica), responsabili di insuffi-
di obesità di grado elevato, particolarmente re- ciente ventilazione polmonare, con disturbi del
sistente al trattamento dietetico e farmacologico. sonno e sonnolenza durante il giorno (Nixon
L’obesità è spesso responsabile di gravi compli- GM et al., 2002).
canze cardiovascolari, respiratorie e metabo- I pazienti affetti da SPW presentano alterazioni
liche, in particolare diabete mellito di tipo 2 e posturali: la scoliosi può insorgere anche mol-
dislipidemie (Dykens EM, 2000). to precocemente mentre la cifosi, che spesso
Anomalie endocrine correlate al deficit ipotala- accompagna la scoliosi, compare più frequente-
mo-ipofisario possono essere alla base di svilup- mente nell’adolescenza o nell’età adulta. La pre-
po puberale lento ed incompleto, in particola- valenza di scoliosi e di lussazione delle anche è

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Sindrome di Prader Willi 111

Tabella 1: Criteri clinici e anamnestici per la diagnosi di SPW

1. Criteri maggiori
Ipotonia neonatale (di origine centrale)
Problemi di alimentazione nella prima infanzia
Iperfagia, ricerca ossessiva di cibo, obesità dopo i 3 anni
Tratti somatici caratteristici
Ipogonadismo
Deficit mentale e ritardo dello sviluppo psicomotorio
2. Criteri minori
Riduzione dei movimenti, letargia, pianto debole nel neonato
Caratteristiche comportamentali
Disturbi del sonno
Bassa statura
Ipopigmentazioni
Acromicria (mani e piedi piccoli)
Mani affusolate con margine ulnare rettilineo
Anomalie oculari
Saliva densa e viscosa, cheilite angolare
Difetti nell’articolazione delle parole
Lesioni cutanee da grattamento
Criteri aggiuntivi
Elevata soglia del dolore
Diminuito senso del vomito
Alterazioni della termoregolazione
Scoliosi
Cifosi
Adrenarca precoce
Osteoporosi
Abilità nei giochi di pazienza (tipo puzzle)

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112 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

cinque volte superiore rispetto alla popolazione


generale (Diene G et al., 2007).
Sul piano oftalmologico sono frequenti stra-
bismo, miopia, astigmatismo e ipermetropia
(Diene G et al., 2007).

CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI

I pazienti affetti da SPW presentano una facies


caratteristica con fronte piatta e stretta, rima
palpebrale rivolta verso l’alto, occhi a mandor-
la, strabismo, ponte nasale stretto, micrognazia,
labbro superiore sottile con angoli rivolti verso il
basso (bocca a cappello di gendarme) (Figura 1)
(Jin DK, 2011; Wattendorf DJ et al., 2005).
Per quanto concerne le anomalie dentali, in let-
teratura sono descritte anomalie di numero (ele-
menti soprannumerari), di dimensione (micro-
donzia), di forma (taurodonzia), di struttura
(ipoplasie dello smalto) e di eruzione (ritardo
nelle permute) (Atar M et al., 2010; Scardina GA
et al., 2007; Banks et al., 1996; Bassarelli V et al.,
1991).
Molti pazienti affetti da SPW presentano xerosto-
Figura 1: Bambino di 2 anni affetto da SPW; marcata ipo-
mia, causata da diminuito flusso salivare da disfun-
tonia muscolare a livello del volto con evidenti screpolature
zione delle ghiandole salivari maggiori e aggravata agli angoli della bocca
dalla respirazione orale. È alterata anche la com-
posizione della saliva, caratterizzata da alti livelli Tuttavia, due studi recenti, condotti rispettiva-
di ioni e proteine, in particolare mucine, che ne mente su cinquanta e su quindici pazienti affetti da
determinano una consistenza molto viscosa (Scar- SPW di età compresa tra 3 e 40 anni, evidenziano
dina GA et al., 2007; Butler MG et al., 2004; Boer bassi livelli di carie correlabili all’attuazione di un
H et al., 2002; Cummings DE et al., 2002; Young programma di promozione della salute orale mi-
W et al., 2001). rato (Saeves R et al., 2011; Bailleul-Forestier I et
L’alterazione quantitativa e qualitativa della sa- al., 2008).
liva, la scarsa igiene orale causata dalla ridotta In età adulta sono descritte erosioni dello smalto
abilità motoria e le abitudini alimentari scorrette correlate ad abbassamento del pH salivare causato
sono le principali cause dell’elevata prevalenza di da assunzione frequente e ripetuta di cibo (Saeves
lesioni cariose e di erosioni dello smalto (Figura R et al., 2012; Bots CP et al., 2004).
2) (Scardina GA et al., 2007; Bots CP et al., 2004; Per quanto riguarda le patologie parodontali sono
Young W et al., 2001; Salako NO et al., 1995).

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Sindrome di Prader Willi 113

up e le terapie hanno migliorato sensibilmente la


qualità della vita di questi bambini, in particolare
prevenendo i rischi legati all’obesità e riducendo i
disturbi dell’apprendimento e del linguaggio.
Nei primi mesi di vita l’ipotonia muscolare può
rendere impossibile l’allattamento al seno; qualora
non si riesca ad attuare un’alimentazione per os si
ricorre al sondino nasogastrico.
Durante tutta la vita del paziente è indispensabile
uno stretto controllo del regime alimentare. Nei
primi anni di vita è necessario evitare carenze di
Figura 2: Erosioni e ipoplasie dello smalto; quadro di ECC apporto calorico a causa delle difficoltà di alimenta-
zione. A partire dai tre anni è necessaria una dieta
bilanciata e corretta per evitare le problematiche
descritti quadri di parodontite giovanile aggressiva
legate all’obesità causata dagli eccessi alimentari da
in due case report, in un ragazzo di 20 anni e in
appetito insaziabile.
una ragazza di 12 anni (Yanagita M et al., 2011;
Nei maschi l’ipogonadismo può essere trattato
Greenwood RE et al., 1990). Nel case report del
nella prima infanzia chirurgicamente.
paziente di 20 anni gli autori correlano la paro-
In entrambi i sessi la persistenza di bassi tassi di
dontopatia con la presenza di trauma occlusale e di
ormoni sessuali durante la pubertà richiede una
severa malocclusione.
terapia sostitutiva (Eiholzer U et al., 2006).
Per quanto riguarda le patologie di pertinenza
Per quanto concerne il deficit di GH, il tratta-
ortopedico-ortodontica, la respirazione orale,
mento sostitutivo permette un’accelerazione del-
l’ipotonia muscolare e le alterazioni posturali pos-
la velocità di crescita nell’adolescente, una dimi-
sono influenzare negativamente lo sviluppo cranio-
nuzione della massa grassa e una statura più alta
facciale. In letteratura non sono tuttavia presenti
nell’adulto (Jin DK, 2011; Butler MG et al., 2004;
dati relativi a patologie ortopedico/ortodontiche
Carrel AL et al., 2002; Burman PE et al., 2001).
associate alla SPW. L’esperienza clinica evidenzia
In letteratura sono riportati casi di decesso di bam-
che nei pazienti affetti da SPW sono di frequen-
bini con SPW trattati con GH che presentavano
te riscontro patologie ortopedico-ortodontiche,
all’anamnesi medica uno o più fattori di rischio:
in particolare deficit trasversale del mascellare
obesità severa, pregressi episodi di insufficienza re-
superiore con presenza di palato ogivale, correla-
spiratoria, apnee ostruttive del sonno, infezioni re-
bile alle intercorrenti infezioni respiratorie durante
spiratorie non specificate. I pochi dati recenti della
l’infanzia.
letteratura sembrano evidenziare che il trattamento
con GH non sia causa di aggravamento delle ap-
nee ostruttive ma che ne determini una diminu-
LINEE GUIDA DI TERAPIA
zione del numero di episodi. Tuttavia, in attesa di
dati più precisi, l’indicazione attuale è improntata
I pazienti con SPW sono affetti da numerose alte-
alla cautela: la terapia con GH è controindicata
razioni e patologie che rendono necessari interven-
in presenza di apnee severe non trattate, diabete
ti interdisciplinari. La diagnosi precoce, il follow-
mellito non controllato, obesità severa, patologie

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114 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

neoplastiche e psicosi. In corso di terapia con GH psicologico e comportamentale mirato ad indi-


la funzione respiratoria deve essere sottoposta a viduare i canali comunicativi più efficaci per con-
monitoraggio costante; qualora insorgano altera- quistare la fiducia e la collaborazione del paziente;
zioni della funzione respiratoria, la terapia deve per raggiungere questo obiettivo, di grande utilità
essere sospesa (Deal CL et al., 2013; Haqq AM è il colloquio preliminare con la famiglia.
et al., 2003). Qualora nel corso della seduta odontoiatrica su-
In relazione alle ridotte abilità motorie orali, è bentri una crisi di collera nessun intervento né
necessario un intervento logopedico precoce verbale, né di negoziazione, né di punizione, per-
anche prima dell’età dell’acquisizione del linguag- mette di interrompere la crisi; il paziente va fatto
gio, spesso ritardata, nell’obiettivo di stimolare la alzare dalla poltrona, isolato in un ambiente tran-
motricità buccofacciale e di migliorare la deglu- quillo e sorvegliato perché non si procuri lesioni.
tizione. Le crisi sono solitamente di breve durata; quando
Per la terapia dei disturbi psico-comportamen- il paziente è ritornato calmo è necessario ricercare
tali, in particolare dei disturbi ossessivo-compul- con lui la causa scatenante, per evitare che la crisi
sivi, vengono utilizzati farmaci che hanno come si ripresenti.
effetto collaterale xerostomia. Solo in caso di situazioni particolarmente com-
Per quanto concerne la patologia cariosa, in plesse è necessario ricorrere all’anestesia generale
un’ottica di interdisciplinarietà, è compito del (AG). L’intervento in AG deve essere considerato
pediatra, dal momento in cui si effettua la dia- come il punto di partenza per un programma di
gnosi, inviare il paziente all’odontoiatra infantile controlli periodici ravvicinati, nel corso dei quali
perché informi la famiglia sull’importanza della attuare igiene orale professionale e intercettare le
salute orale e sulla necessità di interventi di pro- lesioni allo stadio iniziali, quando le terapie sono
mozione della salute orale (igiene orale domici- più semplici quindi più accettate.
liare, alimentazione non cariogenica, utilizzo di Per quanto riguarda le patologie di tipo orto-
fluoro topico e, quando indicato, sistemico, visite pedico-ortodontico, è importante stabilire un
periodiche trimestrali/semestrali, sigillatura dei protocollo diagnostico precoce nell’obiettivo di
solchi, delle fessure e dei fori ciechi dei molari attuare un piano di trattamento efficace, in parti-
permanenti). colare nei casi di OSAS, che i bambini affetti da
I deficit di tono muscolare e di coordinazione SPW presentano con elevata frequenza. In questi
motoria rendono difficile una gestione auto- casi va valutato, in collaborazione con l’otorino-
noma dell’igiene orale, che deve essere sempre laringoiatra, il ruolo etiopatogenetico del deficit
assistita dai familiari. La forte propensione alla dei diametri palatali, dell’ipotonia, dell’obesità.
percezione visiva caratteristica di molti pazienti Stabilita la necessità di espansione palatale si uti-
affetti da SPW può essere utilizzata come via di lizza un’apparecchiatura ortopedica, l’espansore
comunicazione preferenziale per impartire istru- rapido del palato, che sfrutta l’immaturità sutu-
zioni di igiene orale domiciliare. rale per indurre la crescita trasversale del mascel-
In considerazione delle caratteristiche psico- lare superiore sul piano trasversale, determinando
comportamentali della SPW il trattamento l’abbassamento della volta palatina e l’aumento
odontoiatrico è spesso difficoltoso a causa del- volumetrico delle fosse nasali, situazioni anatomi-
lo scarso livello di collaborazione. Nei pazienti che che favoriscono la respirazione nasale.
con SPW è importante utilizzare un approccio Il tipo di malocclusione più frequente è la II clas-

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Sindrome di Prader Willi 115

se da retrusione mandibolare, spesso correlata a port. Minerva Stomatol. 1991;40:811-9


respirazione orale nei casi in cui trovi indicazione Bigi N, Faure JM, Coubes C, Puechberty J, Lefort
un approccio di tipo funzionale, nel paziente G, Sarda P, Blanchet P. Prader-Willi syndrome:
in terapia con GH, quindi con crescita indotta, is there a recognizable fetal phenotype? Prenat
l’ortodontista deve razionalizzare il timing d’in- Diagn. 2008;28:796-9
tervento, operando in sinergia con l’auxologo per Boer H, Holland A, Whittington J, Butler J, Webb
sfruttare l’epoca del picco di crescita ossea. T, Clarke D. Psychotic illness in people with
La finalizzazione ortodontica a permuta comple- Prader Willi syndrome due to chromosome
tata, che fa seguito alla fase ortopedico-funziona- 15 maternal uniparental disomy. Lancet.
le, in questi pazienti è spesso difficoltosa a causa 2002;359:135-6
della scarsa collaborazione, in particolare all’igie- Bots CP, Schueler YT, Brand HS, van Nieuw Am-
ne orale domiciliare. erongen A. A patient with Prader-Willi syn-
Per quanto concerne le lesioni dentali di origine drome. Characteristics, oral consequences and
traumatica, pur non esistendo in letteratura al- treatment options. Ned Tijdschr Tandheelkd.
cun riferimento specifico, considerando il deficit 2004;111:55-8
di tono muscolare e di coordinazione motoria, è Burman PE, Ritzén M, Lindgren AC. Endocrine
ipotizzabile una loro elevata prevalenza a livello dysfunction in Prader- Willi syndrome: a re-
degli elementi sia decidui che permanenti; è quin- view with special reference to GH. Endocr Rev.
di necessario fornire alla famiglia linee guida per 2001;22:787-99
la loro gestione, in particolare sull’opportunità Butler JV, Whittington JE, Holland AJ, Boer H,
del reimpianto immediato in caso di avulsione di Clarke D, Webb T. Prevalence of, and risk fac-
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11. Sindrome di Silver Russel
Sinonimo: nanismo Silver-Russell
Codice ICD 10: Q87.1
N. Alkhamis, F. Skendo, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA temente di casi sporadici la cui eziologia è scono-


sciuta. (Eggermann T et al., 2010; Abu-Amero S et
La Sindrome di Silver-Russel (SSR), descritta da al., 2008; Saal HM, 2002).
Silver nel 1953 e da Russel nel 1954, è una malattia La diagnosi prenatale non è di solito possibile.
cromosomica rara caratterizzata da ritardo di cresci- Nelle gravidanze in cui venga identificato mediante
ta ad esordio prenatale, asimmetria degli arti, ma- ecografia un ritardo di crescita intrauterino del feto
crocefalia e facies caratteristica (Saal HM, 2002). (ma il ritardo di crescita intrauterino spesso non
L’incidenza è stimata di 1 su 100.000 nati vivi per può essere identificato in maniera soddisfacente
anno, in assenza di predilezione razziale, etnica, fino al terzo trimestre) possono essere eseguiti test
geografica e di genere (Eggermann T et al., 2010; genetici (Saal HM, 2011).
Christoforidis A et al., 2005). La diagnosi è prevalentemente clinica e si basa
La prognosi a lungo termine è buona. sulle manifestazioni fenotipiche, in primo luogo il
ritardo di crescita valutato in rapporto alla circon-
ferenza cranica nella norma. Test genetici di me-
GENETICA E DIAGNOSI tilazione e delezione/duplicazione possono fornire
una conferma alla diagnosi di SSR (Eggermann
La SSR è una condizione geneticamente eteroge- T et al., 2010). La diagnosi differenziale si pone
nea con un fenotipo tipico ma variabile. con il ritardo di crescita prenatale da disfunzione
In circa il 50% dei pazienti che presentano le ca- placentare, con la progeria neonatale (sindrome di
ratteristiche della SSR sono presenti anomalie cro- Wiedemann-Rautenstrauch), con la sindrome 3M,
mosomiche: nel 35-50% ipometilazione a livello con il nanismo muliebre (Saal HM, 2002).
della regione 11p15.5 del cromosoma 11 paterno e I criteri maggiori, minori e di supporto che gui-
nel 10% disomia uniparentale materna del cromo- dano il clinico nella diagnosi di SSR sono indicati
soma 7 (UPD7). nella Tabella n. 1 (Wakeling EL et al., 2010; Bar-
Sono descritti modelli ereditari autosomici domi- tholdi D et al., 2009; Eggermann T et al. 2009;
nanti e autosomici recessivi ma si tratta prevalen- Netchine I et al., 2007).

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120 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tabella 1: Criteri diagnostici della SSR

Criteri maggiori
Ritardo nella crescita intrauterina / Riduzione della crescita intrauterina < 10° percentile
Riduzione della crescita postatale: peso / lunghezza del neonato < 3° percentile
Circonferenza del cranio nella norma
Asimmetrie degli arti, del corpo e/o del viso
Criteri minori
Braccia corte con rapporto braccio-avambraccio normale
Clinodattilia del 5° dito
Forma del viso triangolare
Bozze frontali / Fronte prominente
Criteri di supporto
Macchie caffelatte o alterazioni della pigmentazione della pelle
Anomalie genito-urinarie (criptorchidismo, ipospadia)
Ritardo nelle funzioni motorie, cognitive e/o del linguaggio
Disturbi dell’alimentazione
Ipoglicemia

MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE sottocutaneo. Spesso è presente scarso appeti-


to, per cui la crescita è ulteriormente rallentata
Le manifestazioni sistemiche più frequenti nei e i soggetti sono a rischio di ipoglicemia.
soggetti con SSR sono riportate nella Tabella 2 Nel 60-80% dei casi è descritta asimmetria
(Abu-Amero S et al., 2008). nella lunghezza degli arti, di solito parziale e
La SSR è caratterizzata da severo ritardo della non progressiva. Displasia dell’anca, scoliosi e
crescita intrauterino, da scarsa crescita post- dislocazioni a carico delle articolazioni del gi-
natale e da ritardata maturazione ossea; sia il nocchio e del gomito, anomalie scheletriche a
peso alla nascita che la crescita postnatale sono carico delle mani e dei piedi (brachidattilia e/o
significativamente inferiori rispetto alla media clinodattilia del quinto dito) sono manifestazio-
(< 2 deviazioni standard). Gli individui affet- ni frequenti (Lahiri A et al., 2009; Abrahm E et
ti da SSR hanno bassa statura in età adulta: al., 2004; Price SM et al., 1999).
se non trattati con ormone della crescita (GH) Patologie gastrointestinali sono frequenti (nel
i maschi raggiungono in media un’altezza di 77% dei casi), in particolare reflusso gastroeso-
151,2±7,8 cm e le femmine di 139,9±9 cm (Saal fageo (RGE) ed esofagiti (Saal HM et al., 2002;
HM, 2002; Price SM et al., 1999). Tuttavia solo Anoderson J et al., 2002).
in alcuni pazienti è descritto un deficit di GH. Nella maggior parte degli individui affetti lo
Il peso è maggiormente compromesso rispetto sviluppo sessuale secondario e la pubertà
alla statura per scarsezza del pannicolo adiposo sono nella norma. I maschi possono presentare

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Sindrome di Silver Russel 121

Tabella 2: Manifestazioni cliniche della sindrome di Silver-Russel

Caratteristiche fisiche
Facies caratteristica con viso triangolare e piccolo, fronte alta, mento appuntito, angoli della bocca rivolti
verso il basso
Bassa statura
Dismorfismi scheletrici: asimmetrie scheletriche, displasia dell’anca, scoliosi, dislocazioni a carico delle
articolazioni del ginocchio e del gomito, clinodattilia, campodattilia con artrogriposi distale, sindattilia tra
secondo e terzo dito
Dismorfismi urogenitali: ipospadia, valvole uretrali posteriori, ernia inguinale
Caratteristiche cliniche
Peso alla nascita inferiore di 2 deviazioni standard rispetto alla media
Scarsa crescita
Scarso controllo della postura della testa durante l’infanzia, dovuto alla relativa grandezza del cranio
rispetto al corpo
Disfunzioni motorie da mancanza di forza e di massa muscolare
Difficoltà di alimentazione durante l’infanzia responsabili di ipoglicemia a digiuno
Cospicua sudorazione durante l’infanzia
Patologie gastrointestinali: reflusso gastroesofageo, esofagiti, avversione verso il cibo
Sviluppo psico-motorio ritardato spesso associato a difficoltà nell’apprendimento
Ritardata età ossea
Neoplasie

anomalie genitali, in particolare criptorchidi- cellulare e di craniofaringioma associati a SSR


smo e ipospadia. (Brukheimer E et al., 1993; Chitayat D et al.,
Sono descritti rari casi di pazienti con SSR af- 1988; Draznin MB et al., 1980).
fetti da patologie renali: idronefrosi, acidosi
renale tubulare, valvole uretrali posteriori (Saal
HM et al., 2002; Price SM et al., 1999). CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI
È frequente un ritardo dello sviluppo motorio
e cognitivo e, pur risultando il QI normale o Alla nascita la circonferenza cranica è nella
non significativamente più basso rispetto alla norma, mentre altezza e peso sono inferiori
media, sono frequenti difficoltà nell’apprendi- alla norma, conferendo al neonato un aspetto
mento (Noeker M et al., 2004). Circa la metà pseudoidrocefalico. (Perkins RM et al., 2002).
dei pazienti affetti da SSR necessita di terapie I bambini affetti da SSR hanno una facies carat-
logopediche e circa 1/3 di supporto scolastico teristica con viso triangolare e piccolo, fronte
(Lai K et al., 1994). larga e prominente, mento piccolo e appun-
Il rischio di insorgenza di neoplasie non risulta tito, bocca larga, labbra sottili con angoli ri-
aumentato, tuttavia in letteratura sono riportati volti verso il basso, occhi grandi e sclere blu.
casi di tumore di Wilms, di carcinoma epato- Tali caratteristiche tendono a diventare sfumate

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122 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

in età adulta. Sono descritte asimmetrie a livel-


lo della faccia (Bergman A et al., 2003), delle
labbra e dei denti (Kotilainen J et al., 1995)
(Figura 1 a, b, c).
Il 7% dei pazienti affetti da SSR presenta pa-
latoschisi e ugola bifida (Wakeling EL et al.,
2010).
Per quanto concerne le anomalie dentarie, in
letteratura è reperibile solo un esiguo numero di
studi su pazienti affetti da SSR che evidenziano
la presenza di anomalie di eruzione, quali eru-
zione ritardata (Bergman A et al., 2003; Kotilai-
nen J et al., 1995) e anticipata (Rubenstein LK
et al., 1988), di numero, quali molari decidui
soprannumerari (Bedi R et al., 1991) e agene-

a c
Figura 1 a, ,b, c: Ragazza di 11anni affetta da SSR. Facies caratteristica: viso triangolare, piccolo e asimmetrico, fronte larga
e prominente, labbra sottili, mento piccolo e appuntito

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Sindrome di Silver Russel 123

sia dei secondi premolari permanenti (Figura 2) • altezza facciale, ampiezza cranica e facciale
(Cullen CL et al., 1987); di forma quali micro- e lunghezza della base cranica ridotte (Ko-
donzia (Kulkarni ML et al., 1995; Cullen CL et tilainen J et al., 1995; Cullen CL et al.,
al., 1987); di struttura quali ipoplasie dello smal- 1987);
to della dentatura decidua e permanente (Berg- • palato ogivale (Bergman A et al., 2003; Cul-
man A et al., 2003; Kotilainen J et al., 1995). len CL et al., 1987);
Nei pazienti affetti da SSR è riportata un’elevata • condili smussati (Cullen CL et al., 1987).
prevalenza di patologie cariosa e parodontale,
correlate ad una scarsa igiene orale domiciliare
(Rubenstein LK et al., 1988; Cullen CL et al., LINEE GUIDA DI TERAPIA
1987). L’esperienza clinica evidenzia che all’ele-
vato rischio di patologia cariosa contribuiscono I pazienti con SSR sono affetti da numerose pa-
la frequente assunzione di zuccheri per contra- tologie che rendono necessari interventi multi-
stare gli episodi di ipoglicemia, le ipoplasie dello specialistici. La diagnosi, le terapie e il follow-up
smalto e la presenza di RGE. richiedono la presenza di un team multi e interdi-
Per quanto concerne le patologie ortopedico- sciplinare adeguatamente formato sulla sindrome.
ortodontiche (Figure 3, 4, 5, 6 a, b, c, d) in Per quanto riguarda lo sviluppo neuromotorio,
letteratura sono riportati: i problemi connessi all’ipotonia debbono essere
• affollamento dentale in mandibola piccola trattati dai primi mesi di vita con interventi fisio-
(Bergman A et al., 2003; Kisnisci RS et al., terapici.
1999; Kotilainen J et al., 1995; Cullen CL
et al., 1987);
• II classe scheletrica, aumentati valori di
overjet e overbite, ipodivergenza (Bergman
A et al., 2003);

Figura 2: Ortopantomografia: asimmetria dei rami oriz-


zontali e verticali della mandibola, affollamento endosseo
superiore con tendenza all’inclusione di 13 e 23; agenesia Figura 3: Teleradiografia latero-laterale: seconda classe sche-
del secondo premolare inferiore di sinistra letrica da ipoplasia mandibolare, note dismorfiche

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124 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

le del bambino (Saal HM, 2002; Lai K et al.,


1994).
Il RGE richiede la posizione eretta del bambino
durante e dopo i pasti e, nei casi più gravi, l’utiliz-
zo di farmaci anti-reflusso (Gaviscon, Ranitidina).
Nei casi in cui la terapia farmacologia non abbia
effetto può rendersi necessario l’intervento chirur-
gico (fundoplicatio).
L’asimmetria delle estremità inferiori richie-
de un intervento quando la differenza nella
lunghezza degli arti è superiore a 3 centimetri.
Durante la crescita può essere usato uno spes-
sore nella scarpa dell’arto più corto; a crescita
terminata devono essere prese in considerazio-
ne terapie chirurgiche (epifisiodesi, distrazione
osteogenetica). Anche le anomalie delle mani e
dei piedi possono essere risolte chirurgicamente.
(Lahiri A et al., 2009; Saal HM, 2002; Abrahm
E et al., 2004).
In relazione alle anomalie genitali, è importante
un consulto urologico per il trattamento chirurgico
del criptorchidismo, quando non risolto spontane-
Figura 4: Teleradiografia antero-posteriore: sul piano fron-
tale asimmetria cranio-facciale che origina dalla base crani- amente entro il primo anno di età.
ca con deviazione mandibolare verso il lato sinistro La terapia con ormone della crescita (GH), fre-
quentemente prescritta come parte del trattamento
della SSR, viene effettuata tramite iniezione gior-
naliera dall’età di 2 anni fino all’adolescenza; sem-
bra dare risultati positivi anche nei soggetti senza
deficit di GH determinando un aumento della cre-
scita staturale (Saal HM, 2002). Consentendo al
bambino di avere un’altezza normale al momento
dell’inserimento scolastico, ne rafforza l’autosti-
ma e favorisce le relazioni interpersonali; inoltre,
Figura 5: Visione frontale intraorale. Gengivite marginale
determinando un aumento del metabolismo, au-
diffusa
menta l’appetito e induce il bambino a mangiare
cibo ad intervalli regolari. L’assunzione di GH non
Problemi dello sviluppo cognitivo, deficit di corregge le asimmetrie del corpo e degli arti (Rizzo
linguaggio e difficoltà di apprendimento deb- V. et al., 2001).
bono essere intercettati e trattati tempestiva- L’ipoglicemia, soprattutto notturna, viene con-
mente da psicologi, logopedisti e insegnanti trastata con frequenti merende a base di zuccheri,
di sostegno per migliorare l’inserimento socia- fattori di rischio per lo sviluppo di carie (Mazzanti

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Sindrome di Silver Russel 125

c
a

b d

Figura 6 a, b, c, d: Modelli in gesso delle arcate dentarie: II classe dentale, affollamento superiore anteriore, morso profondo,
cross dell’elemento 12, inclinazione del piano occlusale, palato ogivale

L et al, 2009; Saal HM, 2002; Rizzo V et al, 2001; rati, con particolare riferimento a informazioni sui
Blissett J et al., 2000). rischi derivanti da una alimentazione cariogenica,
Dal punto di vista odontostomatologico, i pa- all’igiene orale domiciliare e professionale, all’uti-
zienti con SSR hanno molteplici problemi che ren- lizzo di fluoro topico e quando indicato sistemico,
dono necessari interventi odontoiatrici multispe- alle visite periodiche trimestrali/semestrali e alla
cialistici specifici (odontoiatra infantile, igienista sigillatura dei solchi, delle fessure e dei fori ciechi.
dentale, ortodontista, chirurgo maxillo-facciale). Considerando l’elevata prevalenza di patologie
Essendo i pazienti affetti da SSR ad elevato rischio ortopedico-ortodontiche, è importante una dia-
di patologia cariosa e parodontale è necessario gnosi precoce nell’obiettivo di stabilire il piano di
attuare, dal momento in cui viene formulata la trattamento più efficace.
diagnosi, interventi di prevenzione primaria mi- Per favorire uno sviluppo cranio-facciale armonico

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126 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

dal punto di vista funzionale ed estetico è necessa- Bartholdi D, Krajewska-Walasek M, Ounap K,


rio risolvere la discrepanza cranio-scheletrica in età Gaspar H, Chrzanowska KH, Ilyana H, Kay-
evolutiva (6-12 anni). Nei quadri clinici caratteriz- serili H, Lurie IW, Schinzel A Baumer A. Epi-
zati da palato ogivale in un mascellare superiore genetic mutation imprinted IGF2-H19 domain
ipoplasico l’approccio precoce prevede l’utilizzo di in Silver-Russel Syndrome (SRS): result from a
un apparecchio di tipo ortopedico che sfrutta l’im- large cohort of patient with SRS and SRS-like
maturità suturale per stimolare la crescita ossea sul phenotypes. J Med Genet. 2009;46:192-7
piano trasversale (disgiuntore rapido del palato). Bedi R, Moody GH: A primary double molar
Nelle II classi scheletriche al fine di stimolare tooth in a child with Russell-Silver syndrome.
l’avanzamento mandibolare sono indicati di atti- Br Dent J. 1991;171:284-6
vatori funzionali; i tempi e i risultati dipendono Bergman A, Kjellberg H, Dahlgren J: Craniofacial
dalla collaborazione del paziente. Il timing ideale morphology and dental age in children with
di trattamento è il periodo immediatamente pre- Silver-Russel Syndrome. Orthod Craniofacial
cedente il picco di crescita puberale; nei pazienti Res. 2003;6:54-62
in terapia con GH, in cui il picco di crescita viene Blissett J, Harris G, Kirk J. Effect of growth hor-
indotto farmacologicamente, è quindi necessaria mone therapy on feeding problems and food
una stretta collaborazione tra ortodontista ed au- intake in children with growth disorders. Acta
xologo. Pædiatr. 2000;89:644-9
Nei casi di II classe non trattati e nei casi di manca- Bruckheimer E, Abrahamov A. Russel-Sil-
ta risposta alle terapie finalizzate alla stimolazione ver syndrome and Wilms tumor. J Pediatr.
della crescita mandibolare, può essere necessario 1993;122:165-6
un intervento di chirurgia maxillo-facciale; in let- Cullen CL, Wesley RK. Russell-Silver syndrome:
teratura è descritto un caso di ipomandibolia trat- microdontia and other pertinent oral findings.
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12. Sindrome di Noonan
Sinonimo: Sindrome di Turner maschile
Codice ICD 10: Q87.1
L. Armuzzi, I. Cremonesi, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA La principale causa genetica è stata scoperta nel


2001 con l’individuazione della mutazione del
La Sindrome di Noonan (SN), descritta per la gene PTPN11 nel cromosoma 12 (locus 12q24),
prima volta nel 1963 dalla cardiologa pediatra presente nel 40-50% dei pazienti Noonan (Tar-
Jacqueline Noonan, è una malattia genetica rara taglia M, 2001). Tra il 2006 e il 2007 sono stati
caratterizzata da un quadro clinico malformativo scoperti altri 4 geni malattia: KRAS, SOS1, RAF1
peculiare: bassa statura, dismorfia facciale carat- e MEK1, presenti rispettivamente nel 2,3%, 21%,
teristica, cardiopatie congenite (Noonan JA et 10% e 4,3% dei pazienti senza mutazioni nel gene
al., 1963). PTPN11 (Jorge AA et al., 2009). Dal 2007 ad oggi
L’incidenza è stimata tra 1 su 1.000 e 1 su 2.500 sono stati scoperti altri otto geni coinvolti nella SN
nati vivi per anno in assenza di predilezione raz- (KRAS, SOS1, RAF1, MEK1, SHOC2, NRAS,
ziale, etnica, geografica e di genere (Allanson JE et BRAF, CBL). Sulla base di queste recenti scoperte,
al., 2011). la diagnosi di SN può essere geneticamente con-
Gli indici di morbilità e di mortalità sono simili fermata nel 75% dei pazienti affetti.
alla popolazione generale in assenza o in presenza I geni malattia codificano per proteine coinvolte
di forme lievi-moderate di cardiopatie congenite; nelle vie di trasduzione del segnale RAS-MAPK
cardiopatie congenite gravi riducono la sopravvi- implicate in numerosi processi cellulari: divisione
venza media (Allanson JE, 1987). cellulare, differenziamento, espressione genica, or-
ganizzazione del citoscheletro, traffico vescicolare
e trasporto nucleo-citoplasmatico (Tartaglia M et
GENETICA E DIAGNOSI al., 2011).
Nei casi di accertamento di una mutazione re-
La SN è una patologia congenita per il 50% a base sponsabile di SN in un componente della famiglia
sporadica e per il 50% a carattere ereditario au- si può effettuare la diagnosi prenatale median-
tosomico dominante con prevalente trasmissione te villocentesi o amniocentesi (Van Der Burgt I,
materna. 2007).

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130 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

La diagnosi di SN può essere sospettata in epoca gli occhi prominenti, il collo corto; a 3-4 anni il
prenatale nel II e III trimestre all’ecografia per la corpo diventa più robusto e il torace prominente;
presenza di igroma cistico (accumulo patologi- nella seconda infanzia i tratti somatici diventano
co di fluido dietro la nuca fetale), in particolare grossolani; durante l’adolescenza le caratteristiche
quando associato a cardiopatia congenita, edema facciali si fanno più nette fino al raggiungimento
fetale e polidramnios (aumento del quantitativo dell’età adulta, in cui possono attenuarsi (Noonan
di liquido amniotico) (Edwards PC et al., 2005; JA, 2006).
Tartaglia M et al., 2011). La presenza di anomalie Le manifestazioni cliniche associate alla SN sono
prenatali visibili all’ecografia può far sospettare la descritte nella Tabella 1 (Jorge AA et al., 2009).
diagnosi di SN ma non può far predire tutte le
caratteristiche fenotipiche postnatali (Baldassarre
G et al., 2011). Caratteristica dei pazienti affetti da SN è la bas-
Nonostante i significativi progressi sulle basi gene- sa statura. Alla nascita peso e altezza sono nella
tiche della SN, la diagnosi è primariamente cli- norma ad eccezione dei pazienti con edema sotto-
nica e si basa sulle caratteristiche fenotipiche del cutaneo che presentano un peso elevato. Dopo la
paziente. Nel neonato il quadro clinico è spesso nascita la crescita è inferiore alla norma; l’altezza
sfumato e in assenza di cardiopatia congenita e/o media definitiva è di 162,5 cm nei maschi e 152,7
di anamnesi familiare positiva la diagnosi è più tar- cm nelle femmine, valori che appartengono al ter-
diva (Ammond P, 2005). La diagnosi clinica può zo percentile. La crescita prepuberale è ridotta e
essere confermata da indagini genetiche. in alcuni casi l’accelerazione di crescita puberale è
Un’accurata diagnosi differenziale risulta fon- assente. La pubertà è ritardata sia nei maschi che
damentale dal momento che altre patologie, in nelle femmine: l’inizio avviene circa 2 anni dopo
particolare la Sindrome di Turner, la Sindrome la media della popolazione generale. Nei maschi il
Cardio-Facio-Cutanea, la Sindrome di Costello, criptorchidismo (mancata discesa dei testicoli nel
la Sindrome di Leopard, sono caratterizzate da sacco scrotale), spesso causa di infertilità, è di fre-
fenotipi sovrapponibili alla SN (facies, cardiopa- quente riscontro (60-69%); in alcuni casi è presen-
tie congenite, bassa statura) (Schubbert S et al., te marcato ipogonadismo.
2007). Nella prima infanzia sono descritti difficoltà alla
suzione (da ipotonia dei muscoli del cavo orale)
ed episodi di reflusso gastroesofageo (RGE); con
MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE la crescita possono presentarsi problemi digesti-
vi, scarso appetito e frequenti episodi di vomito
Le caratteristiche somatiche comuni nei pazien- (Van Der Burgt I, 2007).
ti affetti da SN sono molte nonostante l’estrema Di riscontro molto frequente sono le cardiopatie
eterogeneità fenotipica correlabile all’eterogenei- congenite (50-70%): stenosi della valvola polmo-
tà genetica e alla variabilità fenotipica del singolo nare (50%), cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
paziente nelle differenti età. Le caratteristiche so- (20%), difetti del setto atriale (10%), difetti del
matiche della SN si modificano infatti con l’età: setto ventricolare (5%).
i neonati presentano un’eccessiva quantità di cute Di frequente riscontro sono alterazioni della coa-
a livello nucale a causa dell’igroma cistico prena- gulazione: il 55% dei pazienti (soprattutto in età
tale; da 1 a 3 anni la testa è relativamente larga, infantile) presenta una lieve-moderata tendenza

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Sindrome di Noonan 131

Tabella 1: Manifestazioni cliniche della Sindrome di Noonan

MANIFESTAZIONI CLINICHE

CRESCITA Bassa statura


Cardiopatie congenite: stenosi della valvola polmonare, cardiomiopatia
APPARATO
ipertrofica ostruttiva, difetti del setto atriale, difetti del setto ventricolare,
CARDIOVASCOLARE
insufficienza mitralica, stenosi aortica
Anomalie toraciche: torace deformato, petto carenato superiormente e/o
TORACE
scavato inferiormente
APPARATO Criptorchidismo
GENITO-URINARIO
Cubito valgo
APPARATO SCHELETRICO
Anomalie nelle mani: clinodattilia, brachidattilia, polpastrelli smussi
Ritardo nello sviluppo motorio
Ritardo mentale, generalmente di lieve entità
APPARATO NEUROLOGICO
Ritardo nel linguaggio
Deficit nell’apprendimento
Lieve/moderata tendenza al sanguinamento
Deficit dei fattori della coagulazione XI e XII
Malattia di Von Willebrand
APPARATO EMATOLOGICO
Trombocitopenia
Anomala funzione piastrinica
Leucemia mielocitica
Pubertà ritardata
Epatosplenomegalia (non in relazione alla patologia cardiaca)
Difetti dell’udito (complicanza di otiti medie)
ALTRI
Linfedema generalizzato
Linfedema periferico
Anomalie oculari (errori di rifrazione, strabismo, ambliopia)

al sanguinamento e nel 3% sono descritte emor- non compromettere un buon inserimento sociale.
ragie severe. Gli esami della coagulazione possono Generalmente il ritardo si manifesta con compro-
evidenziare tempo di sanguinamento prolungato, missione dell’area del linguaggio, che può essere
deficit dei fattori VIII, XI e XII, trombocitopenia, aggravata da deficit uditivo, complicanza di otiti
difetti della funzione piastrinica, isolati o in com- ricorrenti o di tipo neurosensoriale, e con deficit
binazione. nell’apprendimento.
Il 25-35% dei pazienti affetti da SN presenta ri-
tardo mentale, solitamente di lieve entità e tale da

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132 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI

Le caratteristiche facciali tipiche della SN si mo-


dificano con l’età: sono poco marcate alla nascita,
si accentuano nell’infanzia e possono attenuarsi in
età adulta.
Alla nascita la faccia è caratterizzata da fronte alta
e ampia, ipertelorismo, epicanto, rime palpe-
brali inclinate verso il basso, orecchie ruotate
posteriormente con elice spesso, collo corto con
pterigio, eccesso di pelle nucale, bassa attaccatu-
ra posteriore dei capelli.
Durante l’infanzia il viso diventa triangolare e
presenta un aspetto miopatico: gli occhi sono
prominenti con ptosi palpebrale (unilaterale o
bilaterale); le labbra sono spesse con filtro nasola-
biale prominente (Figura 1 a, b, c).
b

a c

Figura 1 a, b, c: Bambino di 7 anni affetto da SN. Facies caratteristica: fronte alta e ampia, ipertelorismo, epicanto,
orecchie ruotate posteriormente con elice spesso

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Sindrome di Noonan 133

Nell’adolescente e nel giovane adulto il viso di-


venta sempre più triangolare, con lineamenti af-
filati, occhi meno prominenti con ptosi palpe-
brale, naso sottile, a punta, con radice schiacciata
e narici ipoplasiche, sopracciglia rade.
Con l’avanzare dell’età il paziente adulto presenta
caratteristiche facciali meno specifiche: l’attac-
catura anteriore dei capelli è alta, il filtro nasola-
biale è prominente con solcatura evidente, le rime
palpebrali sono spesse, la pelle è raggrinzita (Jor-
ge AA et al., 2009). a
Per quanto concerne le patologie odontoiatriche,
in letteratura è reperibile solo un esiguo numero di
lavori su pazienti affetti da SN.
Un’elevata prevalenza di lesioni cariose multiple e
destruenti della dentatura decidua e permanente
è descritta in uno studio su tre bambini Noonan,
alla cui anamnesi sono emerse assunzione frequen-
te e prolungata di alimenti zuccherati e difficoltà
nelle manovre di igiene orale domiciliare a causa
di deficit psicomotori (Barberia Leache E, 2003)
(Figura 2 a, b). b
Elevati indici di placca e di infiammazione gen-
givale ed elevato DMFt sono riportati in uno stu- Figura 2 a, b: Bambina di 6 anni affetta da SN. Carie
dio su due pazienti con SN di 13 e 14 anni (Ortega destruenti di elementi decidui
Ade O et al., 2008).
La nostra esperienza clinica, condotta su undici tiple a cellule giganti localizzate nella mandibola
pazienti con SN di età compresa tra 6 e 22 anni, e più raramente nel mascellare superiore. Cohen
ha evidenziato una elevata prevalenza di patologia e Gorlin hanno definito “Noonan-like/multiple
cariosa della dentatura sia decidua che permanente giant cell lesion sindrome” (NS/MGCLS) una
e la presenza in 2 pazienti affetti da SN positivi alla sindrome contrassegnata dalle caratteristiche della
mutazione del gene PTPN11 di anomalie dentarie SN e da lesioni multiple a cellule giganti nel cavo
di numero (in un caso di due agenesie e in uno di orale (Cohen MM Jr et al., 1991). Essendo state
un elemento soprannumerario). evidenziate nella NS/MGCLS mutazioni nei geni
Uno studio descrive due pazienti con SN in età PTPN11 e SOS1, le lesioni a cellule giganti fanno
evolutiva affetti da parodontopatia severa (Tor- parte dello spettro clinico della SN e non rappre-
res-Carmona MA, 1991). sentano un’entità separata (Bufalino A et al., 2010;
Un case report descrive un paziente con SN affet- Hanna N et al., 2009; Lee JS et al., 2005).
to da xantoma orale e cheratocisti odontogene Per quanto concerne le patologie ortopedico-
multiple (Condor JM, 1982). ortodontiche, nella Tabella 2 sono riportati i dati
In pazienti affetti da SN sono descritte lesioni mul- relativi ai case report presenti in letteratura.

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134 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tabella 2: Patologie ortopedico-ortodontiche in pazienti affetti da SN

Ierardo G Emral Ortega Asokan Buccheri Okada M Sugar AW


et al., ME et Ade O S et al., A et al., 2003 et al.,
2010 al., et al., 2007 2006 (1 pz) 1994
(1 pz) 2009 2008 (1pz) (2 pz) (1 pz)
(1 pz) (2 pz)

Crescita
x x x x x x x
iperdivergente
I classe scheletrica x x

II classe scheletrica x x x x x

III classe scheletrica x


Protrusione incisivi
superiori e retrusione
incisivi inferiori
Diminuzione angolo
x x
interincisivo
Aumento angolo
x x
interincisivo
Prognatismo
mandibolare
Ipoplasia mandibolare x

Biretrusione x x x x

Biprotrusione x

Palato ogivale x x x x

Crossbite posteriore x x x x

Affollamento x x x

Morso profondo x x x

Morso aperto x x

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Sindrome di Noonan 135

Dai case report emerge che le patologie ortopedi- Il criptorchidismo deve essere diagnosticato pre-
co-ortodontiche più frequenti nella SN sono mal- cocemente per attuare tempestivamente la terapia
occlusione scheletrica di II classe da retrusione farmacologica o chirurgica (Romano AA et al.,
mandibolare, palato ogivale, morso aperto ante- 2010).
riore, crescita iperdivergente (Figura 3). Durante la prima infanzia spesso sono presenti
problemi di alimentazione ma solo in rari casi è
necessario ricorrere al sondino nasogastrico (Van
Der Burgt I, 2007).
In caso di frequenti episodi di RGE è necessario
istruire i genitori sulla necessità di tenere in po-
sizione eretta il bambino durante e dopo i pasti
e, nei casi più gravi, somministrare farmaci anti-
reflusso (Gaviscon, Ranitidina). È inoltre necessa-
rio informare i genitori sul rischio di erosioni e di
patologia cariosa che il RGE comporta.
Per quanto concerne le patologie odontostoma-
tologiche in un’ottica di interdisciplinarietà, è
compito del pediatra, dal momento in cui si effet-
tua la diagnosi, inviare il paziente all’odontoiatra
infantile perché informi la famiglia sull’importanza
Figura 3: Teleradiografie latero-laterale: morso aperto sche- della salute orale e sulla necessità di interventi di
letrico con iperdivergenza delle basi, protrusione bimascel- prevenzione.
lare, accentuazione della lordosi cervicale Per quanto concerne la patologia cariosa, essendo i
pazienti affetti da SN ad elevato rischio di patologia
cariosa e, quando affetti da cardiopatia congenita, a
LINEE GUIDA DI TERAPIA rischio di Endocardite Batterica (EB), è necessario
attuare, dal momento in cui viene formulata la dia-
I pazienti con SN sono affetti da numerose alte- gnosi, interventi di prevenzione primaria mirata,
razioni e patologie; la diagnosi, il follow-up e le con particolare riferimento all’alimentazione non
terapie richiedono la presenza di un team multi cariogenica, all’igiene orale domiciliare, all’utilizzo
e interdisciplinare adeguatamente formato sulla di fluoro topico e quando indicato sistemico, alle
sindrome. visite periodiche trimestrali/semestrali, alla sigilla-
La bassa statura, il carattere fenotipico più frequen- tura di solchi, fessure e fori ciechi.
te della SN, è trattata con ormone della crescita In presenza di patologie cardiovascolari a ri-
(GH) che promuove la crescita a breve e a lungo schio di EB, prima di effettuare procedure odon-
termine, determinando un aumento staturale anche toiatriche che provocano sanguinamento è ne-
di 9-13 cm (Romano AA et al., 2010). cessario effettuare la profilassi antibiotica (vedi
Per quanto concerne le cardiopatie congenite, a capitolo 2).
seconda del tipo e della gravità si intervene con mo- In presenza di deficit della coagulazione, la ne-
nitoraggio cardiologico, con terapie mediche e/o cessità della preparazione farmacologica (fattori
chirurgiche e, in rari casi, con trapianto di cuore. di sostituzione emoderivati, antifibrinolitici, de-

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136 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

smopressina) deve essere valutata in ogni singolo Il paziente non deve essere dimesso dalla struttu-
paziente in funzione della gravità della coagulo- ra odontoiatrica fino a quando non sia assicurata
patia e del rischio emorragico che le terapie odon- un’emostasi ottimale.
toiatriche comportano. Sono considerate ad alto Per quanto concerne il controllo del dolore post-
rischio emorragico tutte le manovre chirurgiche, operatorio, in tutti i pazienti con deficit coagulati-
l’anestesia tronculare, la detartrasi (soprattutto in vo è controindicato l’uso di salicilati e di FANS.
presenza di infiammazione gengivale), la leviga- Paracetamolo, aril-propionici, destropropossifene,
tura delle radici e, in generale, tutte le manovre pentazocina rappresentano valide alternative.
che comportano sanguinamento. È opportuno Nei pazienti che per il deficit di coagulazione neces-
evitare un costante posizionamento dell’aspira- sitano di preparazione farmacologia, se lo consente
saliva in bocca, che può essere traumatico per i il livello di collaborazione (parametro fondamenta-
tessuti del pavimento orale. Dopo l’esecuzione le per stabilire la durata delle sedute), è opportuno
di manovre chirurgiche i lembi devono essere impostare il piano di trattamento per quadranti,
correttamente suturati; è raccomandato l’uso di per ridurre il numero delle preparazioni.
materiali che inducono la coagulazione (tam- Nei casi in cui l’assenza di collaborazione renda ne-
poni imbevuti di acido tranexamico, spugne o cessario intervenire in anestesia generale, è neces-
garze di fibrina o di collagene, cemento chirurgi- saria una attenta valutazione anestesiologica in re-
co); è sempre indicata l’applicazione di impacchi lazione al rischio di complicanze legate a patologie
di ghiaccio, che limitano il sanguinamento e la cardiache e a difetti della coagulazione. L’interven-
formazioni di ematomi. Nel caso si manifesti un to in AG deve essere considerato come il punto di
ematoma, oltre all’applicazione di ghiaccio, è in- partenza per un programma di controlli periodici
dicata una immediata terapia farmacologica sosti- ravvicinati, nel corso dei quali attuare igiene ora-
tutiva. In caso di terapie conservative è necessario le professionale e intercettare le lesioni allo stadio
ricorrere ad alcuni accorgimenti, in particolare iniziali, quando le terapie sono più semplici e di ra-
utilizzo della diga di gomma per la protezione pida esecuzione, quindi più accettate dal paziente.
dei tessuti molli e molta attenzione nella scelta Considerando l’elevata prevalenza di patologie
e nel posizionamento di uncini per la diga e di ortopedico-ortodontiche è importante una dia-
matrici metalliche. Per quanto riguarda le tera- gnosi precoce nell’obiettivo di stabilire il piano di
pie endodontiche è possibile un sanguinamento trattamento più efficace.
pulpare difficilmente controllabile, soprattutto Per favorire uno sviluppo cranio-facciale armonico
in elementi con infiammazione pulpare. L’emo- dal punto di vista funzionale ed estetico è necessa-
stasi è di solito ottenibile tramite irrigazione con rio risolvere la discrepanza cranio-scheletrica in età
ipoclorito di sodio, acqua ossigenata, idrossido di evolutiva (6-12 anni).
calcio in soluzione; se non si ottiene il controllo Nei quadri clinici caratterizzati da palato ogivale
in sede intraoperatoria, è opportuno ricorrere ad in un mascellare superiore ipoplasico l’approccio
una medicazione intermedia con idrossido di cal- precoce prevede l’utilizzo di un apparecchio di tipo
cio in pasta. Per evitare una sovrastrumentazione, ortopedico che sfrutta l’immaturità suturale per
causa di emorragia, è necessario effettuare un’at- stimolare la crescita ossea sul piano trasversale (di-
tenta valutazione della lunghezza canalare tramite sgiuntore rapido del palato).
radiografie pre- ed intra- operatorie e localizzatore Anche l’iperdivergenza scheletrica, che può ma-
d’apice. nifestarsi con morso aperto anteriore, si avvale di

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Sindrome di Noonan 137

un approccio ortopedico mediante l’applicazione di Ammond P. Discriminative power of localized


una trazione extra-orale alta su morsetto applicato ai three-dimensional facial morphology. Am J
molari superiori o inferiori (Tallonette); trattandosi Hum Genet. 2005;77:999-1010
di un dispositivo rimovibile i risultati dipendono dal Asokan S, Muthu MS, Rathna PV. Noonan syn-
livello di collaborazione offerto dal bambino e dalla drome: a case report. J Indian Soc Pedod Pre-
sua famiglia. Nei casi di iperdivergenza nei quali è vent Dent. 2007;25:144-7
indicata l’espansione ortopedica del mascellare su- Baldassarre G, Mussa A, Dotta A, Banaudi E, For-
periore è consigliato l’utilizzo di un REP su slitte zano S, Marinosci A, Rossi C,  Tartaglia  M,
(bite-block) per contrastare l’azione di apertura del Silengo M, Ferrero GB. Prenatal features
morso. In alcuni casi l’iperdivergenza richiede un of Noonan syndrome: prevalence and prognos-
approccio chirurgico a fine crescita. tic value. Prenat Diagn. 2011;31:949-54
Nelle II classi scheletriche al fine di stimolare l’a- Barberia Leache E. Etiopathogenic analysis of the
vanzamento mandibolare sono indicati attivatori caries on three patients with Noonan Syn-
funzionali di diverso tipo; anche in questi casi i drome. Med Oral. 2003;8:136-42
tempi e i risultati dipendono dalla collaborazione Buccheri A, Ceccano A. Caratteristiche dento-
del paziente. Il timing ideale di trattamento è il scheletriche della sindrome di Noonan. Mondo
periodo immediatamente precedente il picco di Ortodontico. 2006;6:417-24
crescita puberale; nei pazienti in terapia con GH Bufalino A, Carrera M, Carlos R, Coletta RD. Gi-
in cui il picco di crescita viene indotto farmacolo- ant Cell Lesions in Noonan Syndrome: Case
gicamente è quindi necessaria una stretta collabo- Report and Review of The Literature. Head
razione tra ortodontista ed auxologo. Neck Pathol. 2010;4:174–7
Per necessità funzionali e/o estetiche in fase di Cohen MM Jr, Gorlin RJ. Noonan-like/multiple
dentizione permanente può essere indicata l’ap- giant cell lesion syndrome. Am J Med Genet.
plicazione di apparecchiature ortodontiche fisse 1991;40:159-66
multibrackets; l’elevato rischio di carie che questi Condor JM. Multiple odontogenic keratocysts in a
dispositivi comportano deve essere affrontato con case of the Noonan syndrome. Br J Oral Surg.
interventi di prevenzione mirati (igiene orale do- 1982;20:213-6
miciliare molto accurata, utilizzo di fluoro topico Edwards PC Fox J, Fantasia JE, Goldberg J,
domiciliare, applicazione ambulatoriale di gel o Kelsch RD. Bilateral central giant cell gran-
vernici al fluoro, sigillatura dei solchi, delle fessure ulomas of the mandible in an 8-year-old girl
e dei fori ciechi). with Noonan syndrome (Noonan-like/mul-
tiple giant cell lesion syndrome). Oral Surg
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13. Sindrome di Marfan
Sinonimo: MFS
Codice ICD 10: Q87.4
M. Taddei, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA ni nel gene FBN1 che codifica per una proteina
della matrice extracellulare, la fibrillina-1, compo-
La Sindrome di Marfan (SM), descritta per la pri- nente di una classe di microfibrille extracellulari
ma volta nel 1896 dal pediatra francese Antoine necessarie per la formazione dei tessuti elastici ed
Bernard-Jean Marfan, è una malattia genetica rara in grado di fornire le proprietà elastiche ai tessuti
caratterizzata da disordini sistemici dei tessuti con- stessi (Dietz HC et al., 1991). Le mutazioni del
nettivali (Marfan MA-B, 1896). Le manifestazioni gene FBN1 alterano la struttura della fibrillina-1 o
principali includono eccessiva crescita in lunghezza ne diminuiscono la sintesi, provocando la compro-
delle ossa associata ad altre anomalie scheletriche, missione delle proprietà tensili delle microfibrille
ectopia del cristallino, aneurisma dell’aorta, dis- (Frydman M, 2008). Sono state descritte più di
sezione dell’aorta, prolasso della valvola mitrale 1.000 mutazioni di FBN1; non sono emerse cor-
(Keane MG et al., 2008; Hecht F et al., 1972). relazioni certe tra genotipo e fenotipo, tuttavia
L’incidenza è stimata di 2-3 su 10.000 nati vivi mutazioni nella regione centrale del gene sembra-
per anno, in assenza di predilezione razziale, etni- no correlate a patologie cardiovascolari più severe.
ca, geografica e di genere (Pyeritz RE, 2007). La SM di tipo II, meno frequente, è causata da una
L’indice di mortalità è elevato; le patologie cardio- mutazione del gene TGFBR2, che codifica per un
vascolari sono la causa più frequente di morte (Judge recettore del TGF-beta (Dean JCS, 2007).
DP et al., 2005). Tuttavia negli ultimi anni la soprav- Circa il 75% dei pazienti Marfan eredita la patolo-
vivenza di questi pazienti è notevolmente migliorata gia dai genitori affetti; il rimanente 25% presenta
e da una aspettativa media di vita di 45 anni si è passa- una mutazione ex novo. Un individuo affetto ha il
ti ad una di 72 anni (Pyeritz RE et al., 2012). 50% di probabilità di trasmettere ai figli la muta-
zione responsabile della malattia.
Nonostante i significativi progressi sulle basi ge-
EZIOLOGIA E GENETICA netiche e molecolari della SM, la diagnosi è pri-
mariamente clinica (Ammash NM et al., 2008;
La SM classica, di tipo I, è causata da mutazio- De Peape A et al., 1996). Il test genetico presen-

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140 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

ta infatti vari limiti: la mutazione nel gene per la bra essere assente nella SM di tipo II, anche se il
fibrillina-1 può causare altre patologie simili alla numero di casi geneticamente identificati è trop-
SM; nessuno degli attuali metodi identifica tutte le po basso per confermare il dato (Disabella E et al.,
mutazioni che causano la SM; membri di una fa- 2006).
miglia con la stessa mutazione possono presentare Le manifestazioni cardiovascolari includono aneu-
un’ampia varietà di manifestazioni cliniche (Am- risma dell’aorta, con aumentato rischio di dissezio-
mash NM et al., 2008). ne aortica (che condiziona la prognosi), prolasso
La diagnosi prenatale su villocentesi o amniocen- della valvola mitrale, che può essere complicato da
tesi è possibile nelle famiglie in cui è stata identifi- aritmie, endocardite insufficienza cardiaca; manife-
cata la mutazione causale. stazioni più rare sono dilatazione dell’arteria polmo-
nare e calcificazione della valvola mitrale.
Manifestazione a livello dell’apparato respirato-
MANIFESTAZIONI CLINICHE rio è il pneumotorace spontaneo.
Manifestazioni a livello cutaneo sono smagliatu-
Molte sono le caratteristiche cliniche comuni ai re non associate a perdita di peso o gravidanza ed
pazienti affetti da SM, nonostante l’estrema va- ernie recidivanti.
riabilità fenotipica anche nell’ambito della stessa La manifestazione a livello del sistema nervoso è
famiglia. l’ectasia della dura madre a livello lombosacrale.
Sono coinvolti principalmente i sistemi muscolo
scheletrico, oculare e cardiovascolare. La diagnosi di SM, non sempre semplice in par-
Le manifestazioni scheletriche sono spesso i ticolare nei primi mesi di vita, per molti anni si è
primi segni della malattia e includono dolicoste- basata sulla nosologia di Ghent, che comprende
nomelia (eccessiva lunghezza degli arti), statura criteri maggiori ad alta specificità diagnostica (se-
alta, aracnodattilia, deformazioni scoliotiche, gni e sintomi di raro riscontro nella popolazione
acetabolo protruso, deformità toraciche (pectus generale) e criteri minori (segni e sintomi relativa-
carenatum, pectus excavatum), ipermobilità ar- mente comuni nella popolazione generale) ripor-
ticolare, dolicocefalia, ipoplasia malare e altre tati nella Tabella 1 (De Peape A et al., 1996). Nei
alterazioni facciali. casi sporadici la diagnosi richiedeva la presenza di
Le manifestazioni oculari includono ectopia del almeno due criteri maggiori in apparati diversi ed il
cristallino e miopia assiale, che può essere com- coinvolgimento di un terzo apparato; nei casi fami-
plicata da distacco della retina (Keane MG et al., liari era richiesta la presenza di un singolo criterio
2008; Dean JCS, 2007). L’ectopia del cristallino, maggiore o la dimostrazione di una mutazione nel
unico criterio maggiore dell’apparato oculare, sem- gene FBN1 (Frydman M, 2008).

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Sindrome di Marfan 141

Tabella 1: Criteri di Ghent maggiori e minori per la diagnosi di SM

APPARATI CRITERI MAGGIORI CRITERI MINORI


- Petto carenato o escavato che
necessita di chirurgia
- Rapporto tra apertura
- Petto escavato
massima delle braccia e altezza
- Ipermobilità articolare
> 1,05
- Palato ogivale con affollamento
- Segni del polso e del pollice
SCHELETRICO dentario
- Scoliosi >20° o spondilolistesi
Necessaria la presenza di - Alterazioni facciali (dolicocefalia,
(patologia della colonna
almeno quattro criteri ipoplasia malare, enoftalmo,
vertebrale caratterizzata dallo
maggiori retrognazia, palpebre inclinate verso
scivolamento di una vertebra
il basso)
sull’altra)
- Ridotta estensione dei gomiti
(<170°)
- Piedi piatti
- Protrusione dell’acetabolo

OCULARE - Cornea piatta


- Aumentata lunghezza assiale del
Necessaria la presenza di - Ectopia del cristallino globo oculare
almeno due dei criteri - Ipoplasia dell’iride o ipoplasia del
minori muscolo ciliare

- Insufficienza aortica
- Prolasso della valvola mitralica con o
senza rigurgito
CARDIOVASCOLARE
- Aneurisma dell’aorta - Dilatazione dell’arteria polmonare
ascendente e coinvolgimento prima dei 40 anni
Sufficiente la presenza di
del seno di Valsalva - Calcificazione della valvola mitrale
solo uno dei criteri minori
- Dissezione dell’aorta prima dei 40 anni
- Dilatazione o dissezione dell’aorta
addominale prima dei 50 anni
RESPIRATORIO
- Pneumotorace spontaneo
- Nessuno
Sufficiente la presenza di - Bolle polmonari apicali
solo uno dei criteri minori
CUTANEO
- Smagliature (non associate a perdita
- Nessuno di peso o gravidanza)
Sufficiente la presenza di
- Ernie recidivanti
solo uno dei criteri minori

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142 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

- Ectasia della dura madre a


NERVOSO - Nessuno
livello lombosacrale

- Parente di primo grado con


criteri Marfan
FAMILIARITÀ/
- Presenza di una mutazione
GENETICA
genetica nel gene FBN1
- Nessuno
- Presenza di un marker
Uno costituisce un criterio
genetico, vicino a FBN1,
maggiore
trasmesso con la malattia nella
famiglia

Attualmente la diagnosi di SM si basa sulla no- va caratterizzato da Z-score ≥2 o presenza di


sologia di Ghent revisionata, semplificata ri- dissezione aortica e “parametro sistemico”
spetto alla precedente, che valuta i due aspetti positivo (≥ 7 punti)
clinici cardinali della SM (aneurisma della radice 4. presenza di ectopia lentis e presenza di mu-
aortica o dissezione aortica e ectopia lentis), la tazione genetica del gene FBN1.
positività al test genetico ed un “parametro si- Nei casi familiari la diagnosi di SM si effettua
stemico”, termine con cui si intende l’insieme nei casi di:
di tutte le altre manifestazioni cardiovascolari 1. presenza di ectopia lentis
ed oculari tipiche della sindrome e di quelle che 2. “parametro sistemico” positivo (≥ 7 punti)
coinvolgono tutti gli altri apparati ed organi (Ta- 3. diametro aortico a livello del seno di Valsal-
bella 2) (Loeys BL et al., 2010). va caratterizzato da Z-score ≥2 in età > 20
anni e ≥3 in età < 20 anni.
Nonostante la nosologia di Ghent revisionata sia
Il “parametro sistemico” accerta il coinvolgimen- semplificata, per una corretta diagnosi della SM
to sistemico quando sui 20 punti totali disponi- è sempre necessario un approccio multidiscipli-
bili si ha un valore pari o superiore a 7. nare, che prevede la partecipazione di cardiolo-
Nei casi sporadici la diagnosi di SM si effettua go, ortopedico, oculista, pediatra e genetista.
nei casi di:
1. diametro aortico a livello del seno di Valsal-
va caratterizzato da Z-score ≥2 (indice che CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI
consente una corretta diagnosi di aneurisma
della radice aortica) o presenza di dissezione Palato ogivale con affollamento dentario ed
aortica e presenza di ectopia lentis; alterazioni facciali (dolicocefalia, ipoplasia ma-
2. diametro aortico a livello del seno di Valsal- lare e retrognazia, enoftalmo, rima palpebrale ri-
va caratterizzato da Z-score ≥2 o presenza di volta verso il basso) sono inclusi tra i criteri mi-
dissezione aortica e presenza di mutazione nori di Ghent a livello dell’apparato scheletrico.
genetica del gene FBN1; Le caratteristiche craniofacciali descritte in lette-
3. diametro aortico a livello del seno di Valsal- ratura sono faccia lunga, retrusione mascellare

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Sindrome di Marfan 143

Tabella 2: Nosologia di Ghent revisionata: manifestazioni cliniche e relativo punteggio del parametro sistemico

MANIFESTAZIONE PUNTEGGIO
- Segni del polso e del pollice 3
- Segno del polso 1
- Segno del pollice 1
- Petto carenato o escavato che necessita di chirurgia 2
- Petto escavato o asimmetrico 1
- Deformità della porzione posteriore del piede 2
- Piedi piatti 1
- Pneumotorace 2
- Ectasia della dura madre 2

- Protrusione dell’acetabolo 2

- Ridotto rapporto tra la porzione corporea superiore ed 1


inferiore, aumentato rapporto tra apertura massima delle
braccia ed altezza, scoliosi non severa

- Scoliosi >20° o cifosi toracolombare 1

- Ridotta estensione dei gomiti (<170°) 1

- Almeno 3 alterazioni facciali su 5 (dolicocefalia, ipoplasia 1


malare, enoftalmo, retrognazia, palpebre inclinate verso il
basso)

- Smagliature non associate a perdita di peso o gravidanza 1

- Miopia: 3 diottrie 1

- Prolasso della valvola mitralica 1

e mandibolare, tendenza al morso aperto, II retrusa e il palato ogivale sono concause dell’e-
classe scheletrica, palato ogivale, cross-bite levata prevalenza di apnee ostruttive notturne
posteriore da deficit del mascellare superio- (OSAS) (Cistulli PA et al., 2001).
re, denti stretti e lunghi (Khonsari RH et al., In pazienti con SM sono state descritte palato-
2010; De Coster PJ et al., 2004; De Coster PJ et schisi e ugola bifida (Lynas MA, 1958; Wilson
al., 2002; Cistulli PA et al., 2001; Westling L et R, 1957).
al., 1998; Gorlin RJ et al., 1990; Baden E et al., L’ipermobilità articolare, inclusa tra i criteri mi-
1965) (Figura 1 a, b, c, d, e, f ). La mandibola nori di Ghent a livello dell’apparato scheletrico,

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144 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

a b

Figura 1 a, b: Paziente di 17 anni affetta da SM. Facies caratteristica: faccia allungata, retrusione mandibolare e mascel-
lare, assenza di sigillo labiale

può essere responsabile di disfunzioni dell’arti- 1965) (Figura 2 a, b, c; Figura 3 a, b, c).


colazione temporomandibolare quali sublussa- Un case report descrive un paziente con SM af-
zione, dislocamento anteriore del disco articola- fetto da oligodonzia (agenesie dentali multiple) e
re, osteoartrosi (Bauss O et al., 2004; Gorlin RJ da aniridia (assenza congenita dell’iride) bilaterale
et al., 1990). (Sachdev MS et al., 1986).
Per quanto concerne le anomalie dentarie, in let- Per quanto concerne la struttura della polpa e dei
teratura sono state descritte anomalie di numero tessuti gengivali, studi al microscopio elettronico
(in difetto e in eccesso), di forma (deformazioni evidenziano la presenza di fibre elastiche anomale
radicolari), di struttura (ipoplasie dello smalto, e dilatazione delle strutture vascolari (Temtamy
dentinogenesi imperfetta) (Khonsari RH et al., SA et al., 1989). In pazienti Marfan giovani e adul-
2010; Utreja A et al., 2009; De Coster PJ et al., ti è inoltre descritta la frequente presenza di calcifi-
2002; Sachdev MS et al., 1986; Baden E et al., cazioni a livello della polpa (Bauss O et al., 2008).

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Sindrome di Marfan 145

c d

e f

Figura 1 c, d, e, f: Paziente di 17 anni affetta da SM. Modelli in gesso. Assenza dei primi molari permanenti estratti per
carie destruenti, morso aperto anteriore, palato ogivale

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146 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

a b
Figura 2 a, b: Paziente di 18 anni affetto da SM. Facies caratteristica: faccia allungata, retrusione mascellare e mandibo-
lare, tendenza al morso aperto, II classe scheletrica, palato ogivale, denti stretti e lunghi

Per quanto concerne la patologia cariosa in pa- LINEE GUIDA DI TERAPIA


zienti con SM è descritta un’elevata prevalenza,
in particolare della dentatura decidua (De Coster I pazienti con SM sono affetti da numerose altera-
PJ et al., 2002). zioni e patologie che rendono necessari interven-
Per quanto concerne la malattia parodontale sono ti multispecialistici. La diagnosi, il follow-up e le
scarsi i dati reperibili in letteratura. In un case re- terapie richiedono la presenza di un team multi
port, in cui si descrive un paziente affetto da SM e interdisciplinare adeguatamente formato sulla
con un quadro severo di parodontopatia profonda, sindrome, che include cardiologi, chirurghi, orto-
si ipotizza che la suscettibilità alla malattia paro- pedici, oculisti, psicologi, pediatri ed odontoiatri.
dontale sia incrementata da alterazioni del tessuto Le patologie cardiovascolari sono le più gravi,
connettivo (Straub AM et al., 2002). su tutte la dissezione aortica, e sono responsabili
del 90% dei decessi; attualmente, grazie ai pro-
gressi nella diagnosi e nelle terapie farmacologi-

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Sindrome di Marfan 147

che (β-bloccanti, ACE-inibitori) e chirurgiche, le


aspettative di vita sono migliorate (Ammash NM
et al., 2008).
Le patologie dell’apparato scheletrico, in parti-
colare la scoliosi progressiva e le deformità del tora-
ce, spesso richiedono interventi chirurgici (Judge
DP et al., 2005).
L’ectopia del cristallino è corretta con occhiali o
lenti a contatto; solo occasionalmente è necessario
l’intervento chirurgico (Ehud Raanani MD et al.,
2008).
a Per adattare il paziente alla propria situazione e fa-
vorire il suo inserimento nella società è utile l’inter-
vento di uno psicologo.
Per quanto concerne le patologie di pertinenza
odontoiatrica, essendo i pazienti affetti da SM ad
elevato rischio di patologia cariosa è necessario
attuare, dal momento in cui viene formulata la dia-
gnosi, interventi di prevenzione primaria mirati,
con particolare riferimento all’alimentazione non
cariogenica, all’igiene orale domiciliare, all’utilizzo
di fluoro topico e, quando indicato sistemico, alle
visite periodiche trimestrali/semestrali, alla sigilla-
tura dei solchi e delle fessure degli elementi poste-
b
riori.
In presenza di patologie cardiovascolari a rischio
di EB, prima di effettuare procedure odontoiatri-
che che provocano sanguinamento è necessario ef-
fettuare la profilassi antibiotica (vedi il capitolo
Cardiopatie congenite).
Prima di procedere con interventi a rischio di san-
guinamento è necessaria un’accurata anamnesi sui
farmaci assunti, in particolare anticoagulanti.
In caso di terapie endodontiche, è necessario valu-
tare su una Rx endorale preoperatoria l’eventuale
presenza di calcificazioni a livello del tessuto pul-
c pare.
Considerando l’elevata prevalenza di patologie
ortopedico-ortodontiche, è consigliato stabilire
Figura 3 a, b, c: Paziente di 14 anni affetta da SM: ipo- un protocollo diagnostico precoce nell’obiettivo
plasie dello smalto di promuovere uno sviluppo armonico cranio-fac-

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148 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

ciale dal punto di vista sia funzionale che estetico.


La risoluzione tempestiva della discrepanza cranio-
scheletrica mediante il trattamento ortopedico-
ortodontico di espansione del mascellare supe-
riore evita il consolidamento di una malocclusione
che comporterebbe terapie tardive e probabilmente
più invasive e complesse (estrazioni e/o chirurgia
ortognatica) (Figura 4 a, b, c). Un altro aspetto che
induce ad intervenire precocemente è la presen-
za di OSAS correlate ad anomalie cranio facciali
che, a causa dell’aumentata pressione intratoracica a
notturna, possono contribuire alla progressiva e
rapida dilatazione dell’aorta (Verbraecken J et al.,
2003). Nella pianificazione della eventuale terapia
ortodontica va valutata la presenza di disfunzioni
dell’articolazione temporomandibolare, che neces-
sitano di una valutazione gnatologica specialistica.
In caso di terapie ortodontiche in soggetti con SM
è stato segnalato un rischio aumentato di riassor-
bimento radicolare e di necrosi pulpare (Bilodeau
JE, 2010).
b
Figura 4 a, b: Paziente di 7 anni affetto da SM:
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Sindrome di Marfan 149

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14. Neurofibromatosi Tipo 1
Sinonimo: malattia di Von Recklinghausen
Codice ICD 10: Q85.0
L. Kondo, F. Skendo, M. Taddei, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA nel sistema nervoso (Viskochil D et al., 1990).


Nel 50% dei casi la malattia viene ereditata da un
La Neurofibromatosi 1 (NF1) o malattia di Von genitore affetto secondo una modalità di tipo auto-
Recklingausen, dal nome del medico che la de- somico dominante; nel 50% la mutazione compa-
scrisse per la prima volta nel 1882, è una malattia re ex novo in figli di genitori sani (casi sporadici)
genetica rara caratterizzata da macchie caffelatte, (Stephens K et al., 1992).
neurofibromi, lentiggini, noduli di Lish, displa- La diagnosi clinica di NF1 si formula in base alla
sia ossea e deficit cognitivo (Von Recklinghausen presenza di almeno 2 dei 7 criteri diagnostici stabi-
FD, 1882; National Institutes of Health Consen- liti dalla National Institutes of Health Consensus
sus Development Conference, 1988). Development Conference nel 1988 (Tabella 1).
L’incidenza è stimata di 1 su 4.000-5.000 nati vivi In assenza di anamnesi familiare positiva, nella
per anno, in assenza di predilezione razziale, etnica, maggior parte dei casi la NF1 viene diagnosticata
geografica e di genere (Friedman JM et al., 1999). intorno ai 3 anni in base a criteri clinici.
Gli indici di morbilità e mortalità sono superiori I test genetici, identificando la mutazione, per-
rispetto alla restante popolazione; le cause di morte mettono di confermare la diagnosi di NF1 nel
più frequenti sono le patologie cardiovascolari (Ra- 95% degli individui affetti. Nei casi familiari è
smussen SA et al., 2001). possibile la diagnosi prenatale su villocentesi o
amniocentesi mediante la ricostruzione dell’aploti-
po (approccio semidiretto) o la ricerca diretta della
GENETICA E DIAGNOSI mutazione quando identificata in uno o più dei fa-
miliari affetti (Messiaen LM et al., 2000).
La NF1 è causata dalla mutazione del gene NF1
localizzato sul braccio lungo del cromosoma
17 nella regione 17q11.2 il cui prodotto protei- MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE
co, la neurofibromina, è un soppressore tumorale
ad espressione ubiquitaria ampiamente presente I pazienti affetti da NF1 presentano molte caratte-

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152 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tabella 1: Criteri diagnostici della Neurofibromatosi 1

1. sei o più macchie cutanee caffelatte di diametro >5 mm in epoca pre-puberale e >15 mm in epoca post-puberale
2. due o più neurofibromi cutanei e/o sottocutanei o un neurofibroma plessiforme
3. lentiggini alle ascelle e/o all’inguine
4. due o più noduli di Lisch
5. lesione scheletrica caratteristica (displasia dell’ala dello sfenoide, assottigliamento delle ossa lunghe con o
senza pseudoartrosi)
6. glioma del nervo ottico
7. un parente di primo grado affetto da NF1 (genitore, figlio, fratello)

ristiche comuni, nonostante l’estrema variabilità


fenotipica anche nell’ambito della stessa famiglia.
Le macchie cutanee caffelatte (Figura 1), sebbe-
ne possano essere presenti alla nascita, di norma si
sviluppano tra i primi mesi e i 2 anni di vita. Nella
maggior parte dei casi rappresentano la prima ma-
nifestazione della NF1. Il numero (a volte alcune
decine) e la dimensione (in media tra 1 e 3 cm)
delle macchie non sono correlati alla severità del-
la patologia. La distribuzione è casuale, con loca-
lizzazione più frequente a livello del tronco e degli
arti e rara a livello del volto. Non hanno tendenza
alla trasformazione maligna (Korf BR, 2002).
I neurofibromi sono neoplasie composte da cel-
lule di Schwann, fibroblasti, cellule perineurali e
mastociti. Il numero (solitamente limitato) e la lo-
calizzazione variano tra gli individui affetti, anche
all’interno della stessa famiglia. In base all’aspetto
e alla localizzazione sono classificati in 4 gruppi: Figura 1: Ragazza di 11 anni affetta da NF1. Macchie
cutanei (focali o diffusi), sottocutanei, plessifor- cutanee caffelatte su viso e collo
mi (nodulari o diffusi), spinali (Williams VC et
al., 2009).
2012; Williams VC et al., 2009; Ferner RE, 2007)
I neurofibromi cutanei compaiono tipicamente
(Foto 2 a, b).
nella tarda infanzia o nella prima adolescenza; rara-
I neurofibromi sottocutanei sono spesso respon-
mente causano dolore e deficit neurologici; non si
sabili di dolore e di deficit neurologici (Ferner RE,
trasformano in tumori maligni (Friedrich RE et al.,
2007).

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Neurofibromatosi 153

I neurofibromi plessiformi, visibili clinicamente


nel 30% dei pazienti con NF1, sono frequente-
mente congeniti e caratterizzati da ricca vascola-
rizzazione e fasci nervosi multipli; possono essere
responsabili di deficit neurologici (Friedrich RE et
al., 2012; Williams VC et al., 2009; Ferner RE et
al., 2007).
I neurofibromi spinali interessano le radici dei
nervi spinali crescendo in modo caratteristico at-
traverso un forame intervertebrale e producendo
masse intra- ed extraspinali (tumori “a clessidra”);
la componente intraspinale può comprimere il mi-
dollo causando deficit neurologici (Williams VC et
al., 2009).
Nel 7-12% dei casi, solitamente con partenza da
un neurofibroma plessiforme, a livello della guaina
di nervi periferici si sviluppa un processo tumora-
le maligno (Ferner RE, 2007).
Le lentiggini alle ascelle e/o all’inguine (segno di
Crowe), presenti in più del 60% dei casi, spesso
compaiono tra i 3 e i 5 anni; sono piccole (<3mm
di diametro) e possono essere localizzate anche su
palpebre, collo e seno (Korf BR, 2002).
a I noduli di Lisch, amartomi melanocitici dell’iri-
de, si sviluppano tra i 5 e i 10 anni e non provo-
cano problemi di vista; sono patognomonici della
NF1 (Korf BR, 2002).
Le manifestazioni dell’apparato scheletrico com-
prendono ridotta densità ossea (nel 50%), bassa
statura (nel 30%), scoliosi idiopatica o distrofica
(nel 10%) e difetti ossei congeniti quali pseudo-
artrosi, displasia dell’ala dello sfenoide, macrocefa-
lia. La scoliosi distrofica, più grave e ad esordio più
precoce della idiopatica, può essere responsabile di
gravi complicanze neurologiche e respiratorie. La
pseudoartrosi della tibia, evidente già alla nascita o
b
nei primi mesi di vita, è associata a fratture in se-
guito a traumi anche di scarsa entità, caratterizzate
da guarigione ritardata (Ferner RE, 2007).
Figura 2 a, b: Bambina di 8 anni affetta da NF1. Tumefa- Il glioma del nervo ottico è la manifestazione ma-
zione della guancia sede di neurofibroma ligna intracranica più frequente nei pazienti affetti

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154 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

da NF1; si sviluppa prevalentemente a livello del metodiche diagnostiche utilizzate e/o alla mancata
chiasma ottico o in posizione postchiasmale; si diagnosi per assenza di valutazione radiografica o
manifesta nel 15% dei bambini prima dei 6 anni per difetti di imaging (Sigillo R et al., 2002; Ka-
ed aumenta di volume durante la prima decade; in plan I et al., 1994; Gorlin RJ et al., 1990).
circa 1/3 dei pazienti è responsabile di esoftalmo, I neurofibromi ossei si evidenziano radiografica-
di deficit visivi e di pubertà precoce per invasione mente come lesioni radiotrasparenti con margini o
dell’ipotalamo (Williams VC et al., 2009). scarsamente o ben definiti (Kaplan I et al., 1994).
Le malattie cardiovascolari includono cardiopa- Le caratteristiche radiografiche associate alla
tie congenite (la più frequente è la stenosi della ar- presenza di neurofibromi nelle aree mascellari
teria polmonare) e vasculopatie, spesso localizzate includono: ipoplasia del processo coronoide e del
al sistema arterioso (stenosi, aneurismi, malforma- condilo, aumento dell’incisura coronoide, assot-
zioni artero-venose); la stenosi dell’arteria renale, tigliamento e concavità del ramo, diminuzione
la più frequente, è causa di ipertensione (Williams dell’angolo mandibolare, incisura antigoniale ac-
VC et al., 2009). centuata, allargamento fusiforme e/o ramificazione
Il deficit cognitivo è una tra le manifestazioni più del canale mandibolare, forame mandibolare allar-
frequenti associate alla NF1 ed è caratterizzato da gato e basso, denti non erotti con lesioni di tipo
deficit di attenzione, iperattività, disordini dello cistico, aree di radiotraspareza periapicali a livello
spettro dell’autismo, comportamenti anomali e di denti vitali, malformazioni e riassorbimenti ra-
problematiche psicosociali. La maggior parte dei dicolari (Friedrich RE et al., 2003; Sigillo R et al.,
pazienti presenta un quoziente intellettivo me- 2002; Holtzman L, 1998; Lee L et al., 1996) (Foto
dio-basso. 2 c, d). Pur essendo ancora utilizzata la radiologia
Deficit di coordinazione motoria (sia fine che tradizionale nella diagnosi e nella caratterizzazione
grossolana), viso-spaziale e viso-motoria e disor- delle lesioni ossee extracraniche, per definire la lo-
dini del linguaggio (verbali e non verbali) sono calizzazione e le dimensioni delle lesioni a livello
presenti nel 30-65% dei bambini con NF1 (Wil- della base cranica e delle ossa facciali sono utilizza-
liams VC et al., 2009; Ferner RE, 2007). te la Risonanza Magnetica e la Tomografia Assiale
Computerizzata, che presentano migliore qualità
diagnostica (Kaplan I et al., 1994).
CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI In pazienti con neurofibromi ossei localizzati a li-
vello delle ossa mascellari sono descritti 12 segni
Le lesioni caratteristiche della NF1 a livello del di- clinici e radiografici patognomonici (Lee L et al.,
stretto cefalico possono essere localizzate nelle ossa 1996):
mascellari (neurofibromi solitari, ipoplasia, assen- 1. deformazione dell’orecchio esterno (dislocato
za di strutture ossee) e nei tessuti molli (fibromi inferiormente) sul lato affetto;
e neurofibromi della mucosa orale e della lingua) 2. minimo gonfiore della guancia o della mucosa
(Sigillo R et al., 2002). Dall’analisi della letteratura intraorale;
la prevalenza di queste lesioni risulta estremamente 3. ridotta traslazione del condilo sul lato affetto;
variabile: 22% (Adkins JC et al., 1977), 72% (Sha- 4. deviazione della mandibola verso il lato affet-
piro SD et al., 1984), 92% (D’Ambrosio JA et al., to;
1988). Tale variabilità è attribuibile all’eterogeneità 5. denti affollati a livello del mascellare superiore
dei campioni esaminati ma soprattutto alle diverse sul lato affetto;

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Neurofibromatosi 155

c e

d
Figura 2 c, d: Ortopantomografia : formula di dentizione mi-
sta; estesa area radiotrasparente a livello dell’emiarcata inferiore
destra causata dalla presenza di un neurofibroma, responsabile f
di deformazione a livello del condilo e dell’incisura coronoide,
inclusione degli elementi 16 e 46 e dislocazione degli elementi Figura 2 e, f: Tessuto neurofibromatoso in sede 46
17 e 47; elementi 26 e 36 di aspetto taurodontico
zione a livello dei tessuti molli, le sedi intraorali
6. denti affollati a livello della mandibola sul lato più frequenti sono la lingua e la mucosa orale
affetto; (Foto 2 e, f ) (Neville BW et al., 1991); sono de-
7. ipoplasia del mascellare superiore e dello zigo- scritte localizzazioni anche a livello di labbra (Pol-
mo sul lato affetto; lack RP, 1990), gengiva (Allen CM et al., 1997) e
8. deformazione dell’incisura coronoide (disloca- pavimento della bocca; palato e guance sono ra-
ta inferiormente); ramente interessati (Bongiorno MR et al., 2006;
9. pseudoallungamento del processo condilare/ Tripi TR et al., 1998).
coronoide; I neurofibromi a livello della lingua, quasi sempre
10. ipoplasia deformante del ramo ascendente con nodulari e unilaterali, sono causa di macroglossia
difetti perforanti; e di allargamento delle papille fungiformi. La le-
11. angolo goniaco piatto o mancante; sione di solito è asintomatica e la diagnosi spesso
12. deformazione o ipoplasia del corpo della man- viene effettuata quando il paziente lamenta il di-
dibola. sagio di una massa che aumenta; la sintomatologia
Per quanto riguarda i neurofibromi con localizza- dolorosa è legata ad un trauma secondario (Sigillo

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156 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

R et al., 2002). Quando la sede è la base della lin- alla popolazione con anamnesi medica negativa.
gua la sintomatologia è caratterizzata da odinofa- Per quanto riguarda le patologie ortopedico-orto-
gia, disfagia, cambiamento della voce, dolore alle dontiche, i dati presenti in letteratura relativi alla
orecchie; clinicamente si evidenzia una massa a prevalenza di malocclusioni nei pazienti affetti da
livello del collo (Keutel C et al., 1997). NF1 sono scarsi; nessuno rileva differenze signi-
I neurofibromi orali si presentano come masse ficative rispetto alla restante popolazione eccetto
dure, sottomucose, a crescita lenta, di dimensio- che per la relazione molare, essendo descritta nei
ni comprese tra pochi millimetri (piccoli noduli) e pazienti affetti da NF1 una prevalenza di maloc-
alcuni centimetri (grandi masse peduncolate). clusioni dentali di III classe più elevata rispetto ad
Nella NF1 sono descritte proliferazioni neoplasti- un gruppo controllo di soggetti sani (Bardellini E
che di cellule perineurali e di Schwann a livello et al., 2011).
della gengiva responsabili di iperplasia gengivale,
causa di dislocazioni, affollamenti e inclusioni den-
tali e di elevati indici di placca (Doufexi A et al., LINEE GUIDA DI TERAPIA
2005; Clementi M et al., 1990).
I neurofibromi a livello parodontale possono La diagnosi, il follow-up e le terapie necessitano
manifestarsi clinicamente sotto forma di ascesso della presenza di un team multi e interspeciali-
parodontale asintomatico (Cunha KS et al., 2004) stico adeguatamente formato sulla sindrome per
o essere diagnosticati radiograficamente come le- monitorare il paziente e sottoporre a terapia le pa-
sione radiotrasparente uniloculare circoscritta a li- tologie dal momento in cui si manifestano (Huson
vello radicolare (Powell CA et al., 2006). È descrit- SM, 1999).
to un caso di iperplasia gengivale diffusa unilaterale In età evolutiva è necessario un costante monito-
con localizzazione sia mandibolare che mascellare raggio clinico, con controlli annuali, per indivi-
in cui la gengiva ipertrofica, fibrosa, non dolente, duare l’insorgenza di deficit psicomotori, di glioma
non sede di infiammazione, era responsabile di del nervo ottico, di neurofibromi e di scoliosi. I
dislocazioni dentali con formazione di diastemi bambini devono essere sottoposti tempestivamen-
e deviazione della linea mediana (Bekisz O et al., te a valutazione neuropsicologica per impostare il
2000). piano educativo più idoneo da attuare in stretta
Sono riportati in letteratura due casi di neuro- collaborazione tra pediatri, psicologi e insegnanti
fibromi localizzati a livello del tessuto pulpare (Williams VC et al., 2009). Studi clinici su ani-
(Fani MM et al., 2005; Curtin JP et al., 1997). mali da laboratorio positivi a NF1 hanno eviden-
In pazienti affetti da NF1 è descritta eruzione ziato un miglioramento dei deficit cognitivi dopo
anticipata dei denti decidui (Lammert M et al., trattamento con lovostatina (Li W et al., 2005);
2007). sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche per il suo
Per quanto riguarda la prevalenza di patologia ca- utilizzo nell’uomo. Esami complementari, come
riosa in pazienti affetti da NF1, in letteratura sono esame radiografico dello scheletro (cranio, forame
presenti dati contrastanti (Bardellini E et al., 2011; ottico, colonna vertebrale) e visita otorinolaringo-
Visnapuu V et al., 2011; Tsang et al., 2010; Tucker iatrica vengono eseguiti quando i segni clinici lo
T et al., 2007). La nostra esperienza clinica eviden- richiedono (Becelli R et al., 2002). Un’eccezione
zia come gli indici di patologia cariosa non mostri- va fatta per la risonanza magnetica del nervo ot-
no differenze statisticamente significative rispetto tico, da eseguire sistematicamente per valutare la

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Neurofibromatosi 157

presenza di un glioma aggressivo in pazienti in cui In presenza di patologie cardiovascolari a rischio


l’esame oftalmologico sia di difficile esecuzione a di EB, prima di effettuare procedure odontoiatri-
causa della giovane età e/o di deficit cognitivi. Ap- che che provocano sanguinamento è necessario ef-
pena la collaborazione del bambino lo permette, è fettuare la profilassi antibiotica (vedi il capitolo
sufficiente eseguire un esame oftalmologico annua- Cardiopatie congenite).
le valutando acutezza visiva e campo visivo (Pinson Essendo i pazienti affetti da NF1 ad elevato rischio
S et al., 2001). di sviluppare neurofibromi nel distretto cefalico, è
Gli adulti che non presentano patologie possono importante stabilire un programma di follow-up
essere esaminati ogni 2-3 anni. dedicato.
Per il trattamento dei neurofibromi plessiformi Le visite odontoiatriche devono essere perio-
sono stati proposti farmaci antistaminici, farmaci diche, a cadenza almeno semestrale. Nel corso
chemioterapici (interferone), farmaci antifibro- dell’esame obiettivo intra- ed extra-orale si valuta
tici (pirfenidone) (Babovic-Vuksanovic D et al., la presenza di gonfiori della guancia e dei tessuti
2006 Riccardi VM, 1993). Nessuno di questi ha molli intraorali, deviazioni della mandibola, no-
dimostrato una reale efficacia anche se gli antista- duli multipli pigmentati, lesioni orali polipoidi,
minici si sono dimostrati utili per il trattamento ipertrofia gengivale, anomalie di eruzione e dislo-
di sintomi, come il prurito. E’consigliato applicare cazioni dentarie.
emollienti sui neurofibromi ed evitare l’eccessi- Esami radiografici (in particolare l’ortopantomo-
vo calore per prevenirne l’irritazione (Ferner RE, grafia) devono essere eseguiti a partire dai 6 anni
2007). Quando causano disagi al paziente, anche di età, con una frequenza da concordare con il pe-
dal punto di vista estetico, possono essere asportati diatra curante in base al livello di rischio.
chirurgicamente (Ferner RE, 2007). La necessità di un programma di follow-up pe-
Per quanto concerne le patologie di pertinenza riodico è supportata dalle possibili e frequenti
odontostomatologica, in un’ottica di interdisci- complicanze locali e dal documentato rischio di
plinarietà, è compito del pediatra, dal momento trasformazione maligna dei neurofibromi. In parti-
in cui si effettua la diagnosi, inviare il paziente colare, in caso di rapido incremento dimensionale
all’odontoiatra infantile perché informi la famiglia del neurofibroma e di comparsa di sintomatologia
sull’importanza della salute orale e sulla necessità dolorosa si deve sospettare una trasformazione ma-
di interventi di prevenzione (igiene orale domi- ligna, che necessita di conferma bioptica.
ciliare, alimentazione non cariogenica, utilizzo di Per quanto riguarda le patologie di pertinenza
fluoro topico e, quando indicato, sistemico, visi- ortopedico-ortodontica è necessario monitorare
te periodiche trimestrali/semestrali, sigillatura dei i pazienti con NF1 e attuare, quando indicate, te-
solchi, delle fessure e dei fori ciechi dei molari per- rapie di tipo intercettivo in dentizione decidua o
manenti). mista precoce per consentire un corretto sviluppo
In ambiente odontoiatrico, nei pazienti con NF è delle basi ossee e terapie di tipo ortodontico al
importante utilizzare un approccio psicologico e termine della dentizione mista.
comportamentale mirato in relazione al possibile Per quanto riguarda le lesioni dentali di origine
deficit neurocognitivo. Di fondamentale impor- traumatica, pur non esistendo in letteratura alcun
tanza è individuare i canali comunicativi più effi- riferimento specifico, considerando i possibili defi-
caci per conquistare la fiducia e la collaborazione cit di coordinazione e di attenzione e l’iperattività,
del paziente. è ipotizzabile una loro elevata prevalenza a livello

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158 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

degli elementi sia decidui che permanenti; è quin- Cunha KS, Barboza EP, Dias EP, Oliveira FM.
di necessario fornire alla famiglia linee guida per Neurofibromatosis type I with periodontal
la loro gestione, in particolare sull’opportunità del manifestation. A case report and literature re-
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15. Sindrome di Alagille
Sinonimi: Sindrome da paucità dei dotti biliari,
Displasia arterioepatica, Delezione 20p11.2
Codice ICD 10: Q44.7
S. Bagattoni, F. Skendo, I. Cremonesi, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA GENETICA E DIAGNOSI

La Sindrome di Alagille (SAG), descritta per la La SAG è una malattia a trasmissione autosomica
prima volta da Alagille, Habib eThomasin nel dominante, a penetranza ed espressività variabi-
1969, è una malattia genetica rara caratterizzata li anche all’interno di una stessa famiglia (Spinner
da anomalie epatiche, vascolari, cardiache, ocu- NB et al., 2010; Garcia MA et al., 2005).
lari, scheletriche e facies caratteristica e, meno Si distinguono due forme: tipo 1, la più frequen-
frequentemente, da anomalie renali e neurologiche te (89%), causata da mutazioni del gene JAG1
(Kamath BM et al., 2010; Spinner NB et al., 2010; (20p12) e tipo 2, più rara, causata da mutazioni
Alagille D et al., 1987; Alagille D et al., 1969). del gene NOTCH2 (1p12).
L’incidenza è stimata in 1 su 70.000 nati vivi per Le mutazioni nel 30-50% sono ereditate e nel 50-
anno, in assenza di predilezione razziale, etnica, 70% sono ex novo (Turnpenny PD et al., 2012).
geografica e di genere (Kamath BM et al., 2010; La diagnosi è clinica e si formula in base alla pre-
Garcia MA et al., 2005). senza di almeno tre dei cinque criteri diagnostici
La prognosi, estremamente variabile in funzione elencati nella Tabella 1 ed è confermata da test
della gravità delle anomalie associate, è peggiore genetici (Turnpenny PD et al., 2012; Kamath BM
nei bambini con ittero colestatico perinatale; la et al., 2010; Spinner NB et al., 2010; Gridley T,
presenza di insufficienza epatica e di patologie car- 2003; Emerick KM et al., 1999).
diovascolari aumenta il rischio di morte (Emerick
KM et al., 1999).

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162 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tabella 1: Criteri clinici diagnostici di Sindrome di Alagille

colestasi cronica con o senza ittero ittero o iperbilirubinemia nel periodo neonatale
stenosi periferica dell’arteria polmonare, atresia
anomalie vascolari e cardiache polmonare, difetto del setto atriale, difetto del setto
ventricolare, tetralogia di Fallot
vertebre a farfalla, occasionalmente emivertebre,
anomalie scheletrice
fusione di vertebre adiacenti, spina bifida
CRITERI CLINICI
difetti del compartimento anteriore, embryotoxon
anomalie oculari
posteriore
forma del viso “a triangolo invertito”, fronte ampia
e prominente, occhi infossati con moderato iperte-
facies caratteristica lorismo, ponte nasale piatto, naso diritto, sottile e a
bulbo, mento prominente e a punta, profilo piatto,
orecchie a impianto basso

La diagnosi prenatale può essere effettuata su vil- ti, è responsabile di ittero, epatosplenomegalia,
locentesi o amniocentesi (Jung C et al., 2007) ma feci acoliche, urine ipercromiche, aumento degli
non è predittiva della severità delle manifestazioni indici di colestasi e di danno epatico (bilirubina
cliniche (Turnpenny PD et al., 2012). È descrit- diretta, transaminasi, γ-GT, fosfatasi alcalina), iper-
to in letteratura un caso di diagnosi prenatale in lipidemia (colesterolo totale e trigliceridi), deficit di
donna affetta da SAG sulla base di alterazioni fetali fattori della coagualazione. La metà dei casi evolve
all’ecografia (stenosi severa dell’arteria polmonare in ipertensione portale (Spinner NB et al., 2010;
e ritardo nella crescita severo e progressivo), con- Kamath BM et al., 2010; Sze DY et al., 2008).
fermata dopo la nascita (Albayram F et al., 2002). Nell’80% dei casi si associa ritardo di crescita cau-
sato da un bilancio energetico negativo seconda-
rio a ridotto introito calorico e a malassorbimento
MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE lipidico; tra tutte le forme di colestasi i bambini
con SAG presentano il difetto di crescita più severo
Le manifestazioni cliniche tipiche della SAG sono (Rovner AJ et al., 2006; Emerick KM et al., 1999).
descritte nella Tabella 2 (Spinner NB et al., 2010; Il malassorbimento lipidico può causare deficit di
Kamath BM et al., 2010; Garcia MA et al., 2005; vitamine liposolubili (A, D, E, K). Il deficit di
McElhinney DB et al., 2002; Hingorani M et al., vitamina A può causare rossore agli occhi e cecità
1999; Emerick KM et al., 1999; Rosenfield NS et notturna; quello di vitamina D deficit di mineraliz-
al., 1980). zazione e rischio di fratture a livello di ossa e radici
La sindrome può manifestarsi nel neonato con it- dentali; quello di vitamina E patologie del sistema
tero prolungato causato dalla colestasi e/o con i nervoso e dell’apparato muscolare; quello di vita-
segni e i sintomi della patologia cardiaca. mina K deficit della coagulazione.
La colestasi, presente nella quasi totalità dei pazien- Il prurito intenso, manifestazione della colestasi,

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Sindrome di Alagille 163

Tabella 2: Manifestazioni cliniche nella Sindrome di Alagille

MANIFESTAZIONE SISTEMICA PREVALENZA CONSEGUENZE CLINICHE

Patologie epatiche
colestasi cronica 96%
atresia dei dotti biliari intraepatici 85% epatosplenomegalia, ittero
iperbilirubinemia coniugata nel periodo neonatale non specificata

prurito intrattabile frequente


ipertensione portale
frequente 15% necessita di trapianto
cirrosi
carcinoma epatocellulare raro

Anomalie vascolari e cardiache

atresia o stenosi delle arterie polmonari (67%)


tetralogia di Fallot (7-10%) di gravità e sintomatologia molto
90%
difetti interventricolari e interatriali variabili
stenosi e coartazione aortica
anomalie congenite della vascolarizzazione intra-
non specificata rischio di emorragie intracraniche
cranica

emorragie intracraniche 15% nel 30-50% fatali

Anomalie oculari
embryotoxon posteriore

anomalia di Axenfeld
moderata diminuzione dell’acuità
anomalia di Rieger 78-89%
visiva, potenziale causa di glaucoma
retinite pigmentosa
anomalie papillari
anomalie del disco ottico

anomalie retiniche 57%


anomalie corneali
anomalie dell’iride
ipopigmentazione del fondo oculare

anomalie oculari non specifiche secondarie a defi-


non specificata
cit vitamine A e E

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164 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

MANIFESTAZIONE SISTEMICA PREVALENZA CONSEGUENZE CLINICHE

Anomalie scheletriche
vertebre a farfalla 51% asintomatiche
anomalie di:
colonna vertebrale
mani non specificata
costole
ossa pelviche

deficit di mineralizzazione ossea (da ridotto


non specificata rischio di fratture patologiche
assorbimento di calcio e vitamina D)

malnutrizione e alterazione di cre-


scita
coagulopatia
scarso assorbimento di lipidi, di acidi grassi essen-
(deficit vitamina K)
ziali e di vitamine liposolubili non specificata
rachitismo
(deficit vitamina D)
retinopatia, miopatia e neuropatia
periferica (deficit vitamine A e E)

deficit di crescita intrauterino 50-90%

ritardo del picco di crescita frequente


Anomalie del sistema nervoso centrale

ritardo mentale (QI tra 60 e 80) 30%

sindrome da iperattività,
rari
disturbi dell’attenzione
possono risolversi in seguito al
distonie e tremori non specificata
trapianto

Anomalie renali
anomalie di funzione aspecifiche
40% insufficienza renale
anomalie anatomiche
acidosi renale tubulare

Manifestazioni cutanee
28-42%
xantomi, teleangectasie

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Sindrome di Alagille 165

è frequente ed è solitamente il sintomo più debili- le più frequenti, interessando il 66% dei soggetti af-
tante; è causa di lesioni da grattamento (escoriazio- fetti da SAG, il 48% dei quali presenta un interes-
ni, lichenificazioni, mutilazioni cutanee), insonnia, samento vertebrale multiplo. Le vertebre a farfalla,
difficoltà di attenzione e riduzione del rendimento le più frequenti, localizzate a livello T6-T9, sono se-
scolastico (Turnpenny PD et al., 2012; Garcia MA condarie a mancata fusione, completa o incompleta,
et al., 2005; Emerick KM et al., 2002). dell’arco vertebrale anteriore. Nella maggior parte
Secondari a colestasi protratta e severa sono gli dei casi sono simmetriche, quindi clinicamente si-
xantomi, presenti nel 28-42% dei casi; la localiz- lenti, rappresentando un reperto non sempre sem-
zazione più comune è la superficie estensoria delle plice da identificare con indagini radiologiche. Le
dita, seguita da solchi palmari, nuca, gomiti, ginoc- rare forme sintomatiche sono quelle asimmetriche,
chia, zone glutea e perianale, fossa poplitea, ingui- che possono presentarsi con scoliosi di grado varia-
ne. Compaiono progressivamente a partire dai 4 bile. Anomalie scheletriche meno frequenti sono
anni, per regredire dopo i 10 anni. Meno frequenti ipoplasia delle falangi distali delle dita (16%), ulna
sono linfedema dell’estremità, eritema palmare, corta (13%), anomalie di costole e ossa pelviche (5-
secchezza cutanea, ipercheratosi follicolare e tele- 8%) (Ryan RS et al., 2003; Sanderson E et al., 2002;
angectasie (Schwartz R et al., 2008; Garcia MA et Delgado A et al., 1996).
al., 2005). Meno frequenti sono ritardo mentale, alterazioni
Le anomalie vascolari e cardiache sono un altro comportamentali, anomalie renali, ipotiroidismo
criterio diagnostico principale della sindrome di (Sze DY et al., 2008; Schwartz R et al., 2008).
Alagille; le più comuni sono la stenosi e l’atresia Relativamente rare sono anomalie auricolari (al-
delle arterie polmonari; altre sono la tetralogia di terazioni delle ossa temporali, displasia dei canali
Fallot, i difetti interventricolari e interatriali, la ste- semicircolari posteriori) (Koch B et al., 2006).
nosi e la coartazione aortica (Ghidini A et al., 2007;
McElhinney DB et al., 2002). Meno frequenti sono
anomalie della vascolarizzazione intracranica, po- CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI
tenzialmente responsabili di emorragie intracrani-
che, che in più del 30% dei casi sono mortali. Nella prima infanzia il volto del paziente con
Le anomalie oculari, responsabili di moderata ridu- SAG, definito “a triangolo invertito”, è caratte-
zione dell’acuità visiva, comprendono embryotoxon rizzato da fronte ampia e prominente, occhi in-
posteriore (ispessimento della linea di Schwalbe fossati con moderato ipertelorismo, ponte nasa-
nella giunzione tra l’iride e la cornea), anomalia di le piatto, naso diritto, sottile e a bulbo, mento
Axenfeld (alterazione del segmento anteriore dell’oc- prominente e a punta, profilo piatto, orecchie
chio con dislocazione della linea di Schwalbe e for- a impianto basso. Durante la crescita gli occhi
mazione di sinechie anteriori periferiche), anomalia rimangono infossati ed aumenta il prognatismo,
di Rieger (anomalia dell’iride che si presenta in alcu- risultando predominante la porzione inferiore del
ne porzioni adesa alla cornea con opacamento della volto. In rari casi sono state descritte macrocefalia
cornea stessa, e distorsione della pupilla), retinite e craniosinostosi (Spinner NB et al., 2010; Kamath
pigmentosa, anomalie papillari, anomalie del disco BM et al., 2002; Kamath BM et al., 2010; McEl-
ottico, della cornea, dell’iride (Turnpenny PD et al., hinney DB et al., 2002; Emerick KM et al., 1999).
2012; Narula P et al., 2006). Manifestazioni a livello dentale caratteristiche
Tra le anomalie scheletriche quelle vertebrali sono della SAG sono correlate alla colestasi e alla con-

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166 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

seguente iperbilirubinemia. Nei pazienti in cui nel portanza dell’igiene orale ed utilizzano soluzioni
corso dell’odontogenesi la concentrazione sierica di zuccherate per favorire l’addormentamento, reso
bilirubina è superiore a 30 mg/100 ml, l’accumulo spesso difficile dal prurito. Questi comportamenti
di bilirubina a livello dei germi dentali è causa rappresentano fattori di rischio per la patologia ca-
di discromie dentali di colore verde (Figura 1 a, riosa e per quadri, anche gravi, di Early Childhood
b). Sono interessati tutti gli elementi decidui e per- Caries (ECC) (Amaral TH et al., 2008; Guadagni
manenti la cui dentinogenesi sia avvenuta prima MG et al., 2005).
della risoluzione della colestasi (Amaral TH et al., Sono frequenti quadri di gengivite marginale, pre-
2008; Guadagni MG et al., 2005; Guimares LP et valentemente causati da insufficiente igiene orale
al., 2003; Al-Mutawa S et al., 2002). I denti si pre- domiciliare, eventualmente aggravati, in pazienti
sentano con striature di pigmentazione (corrispon- sottoposti a trapianto di fegato, dall’alterata rispo-
denti alle fasi di deposizione tissutale) di differenti sta infiammatoria e dall’ipertrofia gengivale secon-
colorazioni di verde, che tendono a modificarsi nel darie alla terapia immunosoppressiva (Sheehy EC
tempo per modificazioni della translucenza dello et al., 2000) (Figura 1 c, d).
smalto, che trasmette la colorazione verde della La letteratura non evidenzia patologie ortopedico-
dentina sottostante (Amaral TH et al., 2008; Gui- ortodontiche direttamente riconducibili alla SAG.
mares LP et al., 2003).
Un case report relativo ad un paziente con SAG de-
scrive denti decidui taurodonti con estese decalcifi- LINEE GUIDA DI TERAPIA
cazioni ed alterazioni della predentina e della dentina
interglobulare. Nello stesso studio l’analisi cefalome- I pazienti con SAG sono affetti da numerose pa-
trica evidenzia ramo mandibolare ridotto in altezza tologie che rendono necessari interventi multi-
e angolo goniaco ampio (Kazuko I et al., 1998). specialistici. La diagnosi, le terapie e il follow-up
Nei pazienti affetti da SAG sottoposti a trapianto richiedono la presenza di un team multi e interdi-
epatico l’assunzione di farmaci immunosoppres- sciplinare adeguatamente formato sulla sindrome,
sori può comportare problematiche a livello ora- che include pediatri, cardiologi, chirurghi, ortope-
le. La Ciclosporina A ha come effetto collaterale dici, oculisti ed odontoiatri.
frequente l’ipertrofia gengivale; il Tacrolimus, La gestione di questi pazienti dipende dalla severità
attualmente utilizzato, comporta minori compli- delle patologie epatiche e cardiache.
canze gengivali in termini di prevalenza e di gra- Di primaria importanza è il controllo delle com-
vità (Guadagni MG et al., 2005; Sheehy EC et al., plicanze della colestasi. Per prevenire il progressivo
2000). Altre complicanze della terapia immuno- deterioramento della funzionalità epatica è neces-
soppressiva sono leucoplachie, micosi da Candida sario un corretto apporto nutrizionale, eventual-
Albicans, infezioni da Herpes virus (Al-Mutawa S mente per via parenterale (Ling SC, 2007). La die-
et al., 2002). ta deve essere ipolipidica con supplementazione di
I pazienti affetti da SAG sono ad alto rischio di vitamine liposolubili, di acidi grassi essenziali e di
patologia cariosa. I bambini hanno carenze nutri- trigliceridi a catena media.
zionali che obbligano ad una frequente assunzione Per alleviare il prurito, che soprattutto nella prima
di alimenti ad alto contenuto glucidico; i genito- infanzia interferisce con il sonno, la crescita e la
ri, a causa dell’effetto alone provocato dalla grave nutrizione, sono utilizzati antistaminici, acido ur-
patologia sistemica, tendono a sottovalutare l’im- sodeoxicolico, idrossizina; l’associazione colestira-

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Sindrome di Alagille 167

a
c

d
b

Figura 1: Ragazzo di 18 anni affetto da SAG. a: All’età di 12 anni presentava discromie dentali di colore verde da accumulo
di bilirubina nel corso dell’odontogenesi. b, c, d: Lo stesso paziente all’età di 20 anni. Riabilitazioni protesiche estetiche
(faccette) posizionate da primo premolare a primo premolare, nell’arcata inferiore (f ) e superiore (g). Controllo a distanza
di 6 mesi. Gengivite marginale grave da insufficiente igiene orale domiciliare

mina-rifampicina si è dimostrata efficace nel ridur- necessita di trapianto epatico nella prima infan-
re il prurito intrattabile e la comparsa di xantomi zia, rappresentando il 6% circa di tutti i trapian-
(Ling SC, 2007; Garcia MA et al., 2005; Martin ti di fegato in età pediatrica (Sze DY et al., 2008;
SR et al., 1996). Nelle forme che non rispondono Schwartz R et al., 2008; Ling SC, 2007). Sono
alle terapie farmacologiche, con funzionalità epati- indicazioni al trapianto epatico la cirrosi e il ma-
ca ancora buona, si ricorre all’intervento chirurgico lassorbimento grave resistente alla nutrizione pa-
di diversione biliare. L’ipercolesterolemia è comune renterale (Ling SC, 2007; Garcia MA et al., 2005;
nei soggetti con SAG ma non se ne conoscono le Emerick KM et al., 1999). La mortalità post-ope-
implicazioni cardiovascolari a lungo termine (Ling ratoria per complicanze cardiovascolari riduce la
SC, 2007). Il 15-31% dei soggetti affetti da SAG percentuale di pazienti sopravvissuti, sebbene siano

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168 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

descritti casi di successo in soggetti trapiantati con


gravi patologie cardiache (Ling SC, 2007; Garcia
MA et al., 2005)
Per quanto riguarda le malformazioni cardiache,
frequentemente è necessaria una correzione car-
diochirurgica; la prognosi dipende dalla severità
del coinvolgimento cardiaco ed epatico, con una
mortalità media del 17-30%.
In presenza di anomalie renali è necessario il mo-
nitoraggio continuo dell’apparato urinario me-
diante urinocolture ed ecografie (Ling SC, 2007;
Martin SR et al., 1996). Figura 2: Ragazzo di 10 anni affetto da SAG: edema de
Dal punto di vista odontostomatologico, es- labbro superiore da reazione allergica al lattice
sendo i pazienti affetti da SA ad elevato rischio
di patologia cariosa e, quando affetti da cardio- è imperativo in ambiente odontoiatrico utilizzare
patia congenita, a rischio di Endocardite Batteri- materiali latex free (guanti, fogli di diga, elastici
ca (EB), è necessario attuare, dal momento in cui ortodontici, ecc…) (Guadagni MG et al., 2005)
viene formulata la diagnosi, interventi di preven- (Figura 2).
zione primaria mirati, con particolare riferimento Un eventuale deficit di Vitamina K può determina-
all’alimentazione non cariogenica, all’igiene orale re un deficit di coagulazione, da valutare in caso
domiciliare, all’utilizzo di fluoro topico e quando di estrazioni o altri interventi di chirurgia orale,
indicato sistemico, alle visite periodiche trimestra- per prevenire complicanze emorragiche (Yildiz
li/semestrali, alla sigillatura di solchi, fessure e fori TS et al., 2007).
ciechi. Ogni trattamento farmacologico, inclusa la fluoro-
Nei pazienti con SAG a rischio di EB, gli interventi profilassi sistemica, essendo le funzionalità epatica
odontoiatrici a rischio di sanguinamento debbono e renale coinvolte nel metabolismo dei farmaci,
essere eseguiti in un regime di profilassi antibiotica deve essere valutato con il medico curante.
(vedi il capitolo Cardiopatie congenite). In presenza di patologie ortopedico-ortodontiche,
I bambini che necessitano di trapianto epatico, in la terapia è indicata quando è garantito il mante-
considerazione dei rischi che le infezioni a livello nimento di una corretta igiene orale domiciliare.
del cavo orale comportano in corso di terapia con Le discromie dentali di colore verdastro, soprat-
immunosoppressori, devono essere sottoposti a tutto quando interessano gli elementi permanenti
bonifica del cavo orale prima dell’intervento. del settore frontale, comportano per il bambino/
Qualora lo scarso livello di collaborazione del bam- adolescente importanti difficoltà psicologiche,
bino renda necessario intervenire in anestesia gene- che rappresentano un’indicazione ad un intervento
rale, necessitano di attenta valutazione anestesio- precoce. Il primo approccio consiste in sedute di
logica le funzionalità epatica e renale e la pervietà sbiancamento dentale, i cui risultati spesso non
delle vie d’accesso aeree (Yildiz TS et al., 2007). sono soddisfacenti. In fase di crescita possono esse-
In presenza di allergia al lattice, più frequente re utilizzate faccette provvisorie in composito con
nei soggetti sottoposti ad interventi chirurgici nei una minima preparazione delle superfici dentali
primi anni di vita come i pazienti affetti da SAG,

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Sindrome di Alagille 169

che può rendere difficoltoso mascherare la discro- ID, Spinner NB, Piccoli DA. Features of
mia, per cui in fase di cementazione è indicato l’u- Alagille syndrome in 92 patients: frequen-
tilizzo di un cemento opaco. In caso di trattamento cy and relation to prognosis. Hepatology.
ortodontico, le faccette in composito hanno il van- 1999;29:822-9
taggio di essere facilmente utilizzate per il bonding Emerick KM, Whitington PF. Partial external
dei brackets. Al termine della crescita si esegue una biliary diversion for intractable pruritus and
riabilitazione definitiva minimamente invasiva xanthomas in Alagille syndrome. Hepatology.
con faccette estetiche in ceramica integrale che, 2002;35:1501-6
essendo più coprenti, garantiscono un’estetica mi- Garcia MA, Ramonet M, Ciocca M, Cabrera H,
gliore anche con spessori ridotti (Guadagni MG et Lapunzina P, Alvares E, de Davila MT. Alagil-
al., 2005; Guimares LP et al., 2003). le syndrome: cutaneous manifestations in 38
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16. Displasia ectodermica ipoidrotica/anidrotica
Sinonimo: Sindrome da Christ-Siemens-Touraine
Codice ICD 10: Q82.4
F. Battelli, M. Montanari, I. Cremonesi, N. Alkhamis, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA plicati nella morfogenesi epiteliale, nella comuni-


cazione cellulare e nel controllo del ciclo cellulare
La Displasia Ectodermica ipoidrotica/anidrotica, (Lamartine J, 2003).
descritta per la prima volta da Thurmann nel 1848, Il gene alla base della DE ipoidrotica/anidrotica,
fa parte di un ampio gruppo di malattie geneti- localizzato sul cromosoma X in posizione Xq12-
che rare, le Displasie Ectodermiche (DE), la cui q13.1, codifica una proteina di membrana (ecto-
caratteristica comune è rappresentata da anomalie displasina A) espressa nei cheratinociti, nei follicoli
di derivati ectodermici (peli, capelli, denti, unghie, piliferi e nelle ghiandole sudoripare, coinvolta nella
ghiandole). Attualmente sono state classificate come regolazione dell’interazione cellula-cellula e cellu-
DE circa 200 condizioni cliniche differenti, l’80% la-matrice (Blüschke G et al., 2010; Visinoni AF et
delle quali è rappresentato dalla DE ipoidrotica/ani- al., 2009; Cambiaghi S et al., 2000). La trasmis-
drotica legata al cromosoma X (Irvine AD, 2009). sione avviene tramite la madre portatrice, nella
L’incidenza è stimata di 1 su 100.000 nati vivi per quale possono essere presenti alcuni segni clinici
anno, in assenza di predilezione razziale, etnica, ge- in forma lieve. La penetranza, molto variabile, è
ografica (Wright JT et al., 2011). completa solo nel maschio.
La morbilità e la mortalità sono correlate alle ma- La diagnosi, prevalentemente clinica, di solito non
nifestazioni cliniche; la maggior parte dei pazienti ha viene fatta alla nascita ma durante l’infanzia quando
un’aspettativa di vita normale; in casi rari infezioni compaiono i sintomi e le manifestazioni caratteristi-
respiratorie acute ed episodi di iperpiressia sono re- ci della patologia. Le manifestazioni dentali posso-
sponsabili di danno cerebrale o di morte nella prima no rappresentare il reperto clinico più significativo:
infanzia (Blüschke G et al., 2010; Itin PH et al., 2004). la mancata eruzione dei denti decidui è infatti
un’evenienza relativamente rara che può indirizzare
verso questa diagnosi. La diagnosi clinica viene con-
GENETICA E DIAGNOSI fermata dai test di funzionalità delle ghiandole su-
doripare, dalla biopsia cutanea e dai test genetici.
Le basi molecolari delle DE coinvolgono geni im- Le femmine portatrici dovrebbero sottoporsi a

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172 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

consulto genetico e le madri portatrici a villocen- te sudorazione), ipotricosi (ridotta presenza di peli e
tesi o amniocentesi per una diagnosi prenatale. capelli), ipo-oligo-anodontia (ipodontia: assenza di
meno di 6 elementi dentari; oligodontia: assenza di
6 o più elementi; anodontia: assenza di tutti gli ele-
MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE menti) e da altre molteplici manifestazioni cliniche di
gravità variabile, elencate nella Tabella 1 (Wright JT
La DE ipoidrotica/anidrotica è caratterizzata dalla et al., 2011; Blüschke G et al., 2010; Bal C et al.,
triade sintomatologica ipo-anidrosi (ridotta o assen- 2008; Itin PH et al., 2004; Priolo M et al., 2000).

Tabella 1: Manifestazioni cliniche nelle DE ipoidrotica/anidrotica

Manifestazioni cutanee
cute secca, desquamata, marmorea, sottile, ipopigmentata, predisposta alle infezioni
cute perioculare iperpigmentata con rughe evidenti
eczemi cutanei, dermatite atopica
ipercheratosi cutanea a livello di articolazioni, palmo delle mani e pianta dei piedi
cute ispessita
Manifestazioni a livello ghiandolare
ipoplasia/aplasia ghiandole sudoripare
ipoplasia/aplasia ghiandole sebacee
ipoplasia/aplasia ghiandole salivari
Manifestazioni a livello dei follicoli piliferi
capelli radi, sottili, secchi; talvolta alopecia
sopracciglia e ciglia rade, sottili, talvolta assenti
peli del corpo scarsi, talvolta assenti
nel maschio crescita di barba e baffi spesso normale
Manifestazioni ungueali
iperconvesse, con superficie irregolare
facilmente soggette a frattura
talvolta assenti
infezioni croniche del perionichio
Manifestazioni oculari
ipoplasia ghiandole lacrimali (occhi secchi, abrasioni)
cataratta
congiuntiviti
panuveite bilaterale
displasia corneale
opacità corneale e lenticolare (rare)

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Displasie Ectodermiche 173

Altre manifestazioni
grave intolleranza al caldo, iperpiressie ricorrenti
disfagia
ipogonadismo
patologie otorinolaringoiatriche: epistassi, otiti (medie ed esterne), ipoacusia
ritardo mentale (raro)
polidattilia, sindattilia (rare)
nanismo
epilessia
anomalie a livello di derivati mesenchimali (derma, ipoderma, cellule endoteliali cervico-facciali)

La cute è poco pigmentata, di aspetto marmo-


reo, sottile, delicata, predisposta ad infezioni (Fi-
gure 1; 2).

Figura 2: Bambino di 6 anni affetto da DE ipoidrotica/


Figura 1: Bambino di 4 anni affetto da DE ipoidrotica/ anidrotica. Facies caratteristica: tipicamente vecchieggian-
anidrotica. Facies caratteristica: cute ipopigmentata, sottile; te, con bozze frontali accentuate, profilo piatto, naso picco-
sopracciglia rade e di colore chiaro; zona perioculare sede di lo e a sella, ali nasali e regione malare ipoplasiche, labbra
pigmentazioni protruse con frequente eversione del labbro inferiore, mento
prominente

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174 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

I capelli e i peli sono radi, sottili, di colore mol-


to chiaro, le ciglia e le sopracciglia sono scarse o
assenti; tuttavia la crescita della barba e dei baffi
nell’uomo spesso è normale.
Sono molto frequenti manifestazioni a carico delle
unghie, iperconvesse, con superficie irregolare,
facilmente soggette a frattura, con frequenti infe-
zioni croniche del tessuto paraungueale; in alcuni
pazienti le unghie sono assenti.
Le ghiandole sudoripare sono presenti in nume-
ro ridotto o completamente assenti; questo causa
gravi problemi di termoregolazione che possono a
causare convulsioni febbrili, potenziali responsabili
di danni di tipo neurologico e in rari casi di morte.
Le ghiandole sebacee e le ghiandole salivari pos-
sono essere ipoplasiche, talora assenti. Le ghian-
dole lacrimali possono essere ridotte in numero,
con conseguente secchezza agli occhi e predispo-
sizione a sviluppare abrasioni e cataratte. A livello
dell’apparato respiratorio le ghiandole mucipa-
re possono essere ipoplasiche o assenti; l’atrofia
della mucosa laringo-faringea può essere causa di
disfonia; infezioni respiratorie ricorrenti possono
b
rendere difficoltosa la respirazione.
Manifestazioni allergiche (eczema e/o asma) sono Figura 3 a: Bambino di 3 anni affetto da DE ipoidrotica/
spesso presenti (nel 65% dei casi). anidrotica: capelli radi, sottili e di colore molto chiaro. b:
Bambino di 3 anni affetto da DE ipoidrotica/anidrotica:
ciglia e sopracciglia rade e di colore chiaro; rughe profonde
nella zona perioculare
CARATTERISTICHE ORO-FACCIALI
zona perioculare può essere sede di rughe e di pig-
I pazienti affetti da DE ipoidrotica/anidrotica pre- mentazioni (Figure 1; 2; 3b).
sentano caratteristiche di interesse odontoiatrico In alcuni pazienti sono descritte riduzione dei seni
peculiari: facies caratteristica, xerostomia, ano- frontali, ipertrofia dei seni mascellari e anomalie
malie dentali. morfologiche delle ossa mascellari (Rhuin B et al.,
La facies è tipicamente vecchieggiante, con bozze 2001).
frontali accentuate, profilo piatto, naso piccolo Le ghiandole salivari possono essere diminuite in
e a sella, ali nasali e regione malare ipoplasiche, numero o sede di alterazioni infiammatorie e di
padiglioni auricolari piccoli e sporgenti, lab- ectasia dei dotti. La ridotta secrezione salivare
bra protruse con frequente eversione del labbro è responsabile di xerostomia, che determina pre-
inferiore, mento prominente (Dellavia C et al., disposizione alla patologia cariosa, difficoltà nella
2008; Bondarets N et al., 2002) (Figure 1; 2). La fonazione, nella masticazione, nella deglutizione e

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Displasie Ectodermiche 175

Figura 4: Ortopantomografia di bambino di 5 anni affet-


to da DE ipoidrotica/anidrotica: oligodonzia; presenza dei
germi dei molari inferiori Figura 6: Bambino di 7 anni affetto da DE ipoidrotica/
anidrotica: agenesie multiple, elementi dentali conoidi,
atrofia dei mascellari nelle zone edentule

Figura 5: Ortopantomografia di bambino di 7 anni affetto


da DE ipoidrotica/anidrotica: oligodonzia; anomalie den- Figura 7: Ragazzo di 10 anni affetto da DE ipoidrotica/
tali di forma anidrotica: oligodonzia; atrofia dei mascellari nelle zone
edentule
Le anomalie di forma, molto frequenti, possono
nella ritenzione di protesi rimovibili (Lexner MO coinvolgere sia la corona che la radice del dente.
et al., 2007b). I denti permanenti sono di dimensioni più pic-
Le anomalie dentarie di numero, forma e struttu- cole rispetto alla norma, i posteriori soprattutto
ra coinvolgono la dentatura sia decidua che per- nel diametro mesio-distale. Molto comune è la
manente; la loro prevalenza è circa dell’80%. forma conoide (Figure 6; 8; 11a), principal-
Le anomalie di numero sono estremamente varia- mente a livello di incisivi e canini e talvolta di
bili, da quadri di agenesie singole fino all’anodon- premolari (Lexner et al., 2007a). Frequente è il
zia (Figure 4; 5; 6; 7). Le agenesie sono più fre- taurodontismo, che spesso colpisce il secondo
quenti a livello mandibolare (Tarjan I et al., 2005; molare deciduo (Lo Muzio L et al., 2005). Le
Nordgarden H et al., 2001). radici dei molari possono essere parzialmente

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176 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Dellavia C et al., 2008; Tarjan I et al., 2005; Ruhin


B et al., 2001).

LINEE GUIDA DI TERAPIA

Il paziente affetto da DE necessita di un interven-


to interdisciplinare che coinvolge un team medi-
co ed odontoiatrico che collabora nell’ambito delle
specifiche competenze, con l’obiettivo comune di
promuovere la salute del paziente e garantirne una
Figura 8: Ragazzo di 12 anni affetto da DE ipoidrotica/ buona qualità di vita.
anidrotica: oligodonzia; denti di forma conoide Il trattamento delle problematiche correlate alla su-
dorazione assente o scarsa è di tipo palliativo.
Per evitare fenomeni di iperpiressia è di fonda-
mentale importanza evitare l’esposizione al calore,
fuse o di forma piramidale (Lexner et al., 2007a)
frequentare ambienti condizionati ed indossare un
(Figura 5).
abbigliamento adeguato, soprattutto nei mesi esti-
Per quanto concerne le anomalie di struttura, lo
vi. Sono consigliati sport in cui la sudorazione sia
smalto può presentarsi ipoplasico, ipocalcificato,
ridotta, come il nuoto.
immaturo.
Per la secchezza e la fragilità di cute e capelli sono
Quanto più è alto il numero di agenesie tanto più
utili creme emollienti dermatologiche e prodotti
sono accentuate le anomalie facciali (Tarjan I et al.,
specifici per i capelli.
2005); l’assenza dei denti comporta infatti atro-
In relazione all’elevata incidenza di infezioni re-
fia dei processi alveolari e perdita di dimensio-
spiratorie sono consigliate misure preventive quali
ne verticale del terzo medio ed inferiore del viso
copertura vaccinale annuale, follow-up otorino-
(Dellavia C et al., 2008) (Figura 2). La dimensio-
laringoiatrici, screening audiometrici, pulizia dei
ne antero-posteriore è ridotta, con retrograzia
condotti uditivo e nasale con irrigazioni.
più accentuata a livello del mascellare superiore e
Per la secchezza oculare sono consigliate lacrime
tendenza alla terza classe scheletrica per rotazio-
artificiali. Per la xerostomia è consigliato il consu-
ne antero-superiore della mandibola (Dellavia C et
mo di abbondanti quantità di liquidi, l’utilizzo di
al., 2010; Bondarets N et al., 2002).
scialagoghi e di saliva artificiale (Wright JT et al.,
Gli studi longitudinali sulla crescita del complesso
2011; Lexner MO et al., 2007b).
craniofacciale in soggetti affetti da DE ipoidrotica/
Dal punto di vista odontoiatrico, è necessaria una
anidrotica sono pochi; i dati presenti in letteratura
visita odontoiatrica all’età di due anni, prima che
evidenziano che la crescita delle singole strutture
il bambino inizi a frequentare l’asilo, al fine di ria-
nei primi anni di vita è inferiore rispetto a quel-
bilitare l’apparato stomatognatico per migliorare le
la di soggetti di pari età e sesso ma che durante
attività masticatoria e fonatoria e l’aspetto estetico,
l’adolescenza tende a normalizzarsi, soprattutto se
favorendo l’inserimento sociale.
correttamente stimolata mediante dispositivi orto-
Nella fase iniziale, l’assenza di collaborazione rende
dontici e protesi rimovibili (Dellavia C et al., 2010;
necessaria la contenzione dolce del bambino da

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Displasie Ectodermiche 177

parte di uno dei genitori. Particolare attenzione va menomazione più grave sotto il profilo psicolo-
rivolta al rischio di fenomeni di ipertermia provo- gico, funzionale ed estetico. In questi pazienti si
cati nel bambino dall’agitazione e da crisi di pian- rende necessaria una riabilitazione protesica precoce,
to; è necessario mettere in atto una serie di misure intorno ai due anni, tramite l’applicazione di prote-
precauzionali quali ambiente climatizzato, impac- si rimovibili costruite in modo da accompagnare e
chi di acqua fredda, sospensione del trattamento in promuovere la crescita del massiccio facciale (Battel-
caso di intense reazioni di pianto. li F et al., 2007; Lo Muzio L et al., 2005; Tarjan I
A partire dai tre-quattro anni per ottenere la colla- et al., 2005). La riabilitazione protesica stabilisce un
borazione e la fiducia del paziente possono essere corretto piano occlusale, migliora la relazione inter-
utilizzate tecniche quali il tell-show-do, la desen- mascellare sul piano sagittale e verticale e fornisce
sibilizzazione e il rinforzo positivo, indispensa- supporto ai tessuti molli (Dellavia C et al., 2010;
bile per portare il paziente all’accettazione di un Tarjan I et al., 2005; Suri S et al., 2004; Gardel P et
trattamento protesico-ortodontico che lo accom- al., 1985) (Figura 9 a, b, c, d; 10 a, b).
pagnerà per molti anni. Il protocollo operativo prevede:
Qualora siano presenti elementi dentali in arca- • documentazione fotografica intra ed extraorale
ta, considerata la predisposizione alla patologia • rilevamento impronte di studio in alginato
cariosa, sono necessari interventi di prevenzio- • costruzione portaimpronte individuali
ne primaria mirati, con particolare riferimento • rilevamento impronte in Eugenolato di Zinco
all’alimentazione non cariogenica, all’igiene orale per modello maestro
domiciliare, all’utilizzo di fluoro topico e quando • realizzazione di basi in resina con valli in cera
indicato sistemico, alle visite periodiche. Per pre- per registrazione rapporti intermascellari
venire la patologia cariosa è raccomandata la sigil- • montaggio modelli maestro in articolatore
latura dei solchi, delle fessure e dei fori ciechi nei • montaggio denti anteriori e prova estetica su
molari permanenti, in particolare dei taurodonti paziente
nei quali gli spessori dei tessuti duri sono inferiori • montaggio denti diatorici secondo la tecnica
rispetto al normale e, di conseguenza, la patologia di Gerber
cariosa ha una rapida progressione verso il tessuto • realizzazione protesi definitive in laboratorio
pulpare; in questi elementi inoltre la terapia endo- • consegna protesi superiore
dontica presenta difficoltà tecniche, a causa della • istruzioni ai genitori sulla modalità di utilizzo
particolare anatomia del sistema endodontico. e sul mantenimento igienico della protesi
Nei bambini/adolescenti con ipodonzia, in atte- • dopo un mese, per favorire l’adattamento del
sa della riabilitazione protesica definitiva a crescita bambino alla nuova situazione orale, consegna
conclusa, si utilizzano tecniche adesive per il ri- protesi inferiore
modellamento estetico degli elementi conoidi (Fi- • dopo 3 mesi, inserimento di viti di espansione
gura 11 a, b) (Lo Muzio L et al., 2005), terapie or- (a 3 vie nella superiore, a 2 vie nell’inferiore),
todontiche per rendere armonico lo sviluppo delle la cui attivazione permette di accompagnare e
basi ossee (Suri S et al., 2004) e, quando indicate, stimolare la crescita del massiccio facciale (Fi-
terapie protesiche con protesi provvisorie fisse o gura 10 a, b)
rimovibili (Cetiner D et al., 2001). • ribasatura mensile delle protesi
Nei pazienti con oligo/anodonzia le anomalie den- • periodica valutazione clinica e radiografica
tali comportano notevoli disagi e rappresentano la dell’accrescimento

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178 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

a c

Figura 9 a, b, c, d: Protesi superiore ed inferiore e foto extra


ed intraorali con protesi in sede in ragazzo di 12 anni affet-
to da DE ipoidrotica/anidrotica
b
• periodiche sostituzioni delle protesi per renderle ossee e dalle creste alveolari piatte e alla necessità di
coerenti alla crescita dei mascellari e alle fasi della non inibire l’accrescimento cranio-facciale.
dentizione, considerando i tempi fisiologici di Anche una semplice manovra come il rilevamento
permuta e di eruzione dei denti permanenti. di un’impronta in alginato in un paziente di questa
La progettazione e la costruzione di una protesi to- età può essere estremamente difficoltosa e causare
tale rimovibile comportano problemi connessi alla reazioni di rifiuto: può essere utile consegnare ai ge-
scarsa collaborazione di un bambino in età pre- nitori un portaimpronta da portare a casa, per per-
scolare, alla situazione anatomica particolarmente mettere al bambino di familiarizzare con l’oggetto.
complessa determinata dall’iposviluppo delle basi Per quanto riguarda l’accettazione delle protesi in

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Displasie Ectodermiche 179

a
a

Figura 10 a: Protesi superiore con viti di espansione a 3


vie per bambino affetto da DE ipoidrotica/anidrotica di 3 b
anni. b: Protesi inferiore con viti di espansione a 2 vie per Figura 11 a, b: Rimodellamento estetico con materiale com-
bambino affetto da DE ipoidrotica/anidrotica di 3 anni. posito di elementi conoidi decidui in bambino di 3 anni
affetto da DE ipoidrotica/anidrotica.

genere, dopo una prima fase difficile, i bambini zienti in età evolutiva non è raccomandato come
si adattano bene; gli inconvenienti più frequenti pratica di routine a causa della crescita scheletrica
sono la perdita di ritenzione e le modificazioni oc- cui il bambino va incontro e dell’insufficienza di
clusali a causa dell’eruzione dentale e della crescita osso alveolare, fattori che predispongono ad una
delle basi ossee (Lo Muzio L et al., 2005). maggiore incidenza di fallimento (Kramer FJ et al.,
Genitori e bambini devono essere adeguatamente 2007). Tuttavia secondo alcuni autori è possibile
istruiti sulla gestione domiciliare della protesi, al fine posizionare con successo impianti in pazienti affet-
di prevenire infezioni micotiche, e sulla necessità di ti da DE con ipo/anodonzia anche in età evoluti-
mantenere sani gli elementi dentari presenti in arcata. va previa attenta valutazione dell’osso disponibile
Per risolvere i disturbi fonetici che l’inserimento (Kramer FJ et al., 2007; Bergendal T et al., 1991).
delle protesi comporta è necessario l’intervento La riabilitazione con protesi rimovibili deve essere
logopedico (Montanari M et al., 2009). considerata provvisoria ed accompagnare il bambi-
Il posizionamento di impianti osteointegrati in pa- no durante gli anni dell’accrescimento somatico, in

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180 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

attesa del termine dello sviluppo osseo, momento


in cui è possibile la riabilitazione implantopro-
tesica, previa preparazione chirurgica delle basi
ossee (Figura 12 a, b, c, d, e) (Kramer FJ et al.,
2007; Güler N et al., 2005; Suri S et al., 2004).
In caso di scarse ritenzione e stabilità della protesi
rimovibile inferiore può essere presa in considera-
zione in età evolutiva l’inserimento di impianti e
la realizzazione di una protesi rimovibile con barra
di espansione per assecondare la crescita della base
ossea (http://amsdottorato.unibo.it/5519/1/battel- c
li_fillippo_tesi.pdf ).

e
b
Figura 12: Fasi della riabilitazione implanto-protesica in ragazzo di 10 anni affetto da DE ipoidrotica/anidrotica. a. sco-
pertura degli impianti inseriti in zona interforaminale; b. inserimento degli abutment (83) sugli impianti; c. inserimento
della barra di espansione sugli impianti e suo fissaggio; d. realizzazione della contro-barra e della protesi capace di allargarsi
a livello della linea mediana; protesi fissata alla barra di espansione tramite ball-attachment; e. posizionamento della protesi
definitiva.

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Displasie Ectodermiche 181

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17. Distrofie muscolari
Codice ICD 10: G71.0
I. Cremonesi, N. Alkhamis, T. Tagariello, G. D’Alessandro, G. Piana

DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA Dreifuss (DMED) è determinata da mutazioni di


un gene localizzato nel cromosoma X che contie-
Le Distrofie muscolari (DM) sono un gruppo di ne le informazioni per la produzione dell’emerina,
malattie genetiche rare degenerative che interes- proteina che costituisce la membrana delle cellule
sano l’apparato neuromuscolare a trasmissione muscolari. Come tutte le malattie a trasmissione
autosomica dominante o recessiva, relativamen- autosomica recessiva legate al cromosoma X si ma-
te frequenti nella popolazione. Sono caratterizza- nifestano solo nei maschi e sono trasmesse da don-
te da debolezza muscolare diffusa, abitualmente ne sane portatrici del gene difettoso. Dall’unione
simmetrica e prevalentemente prossimale a livello fra una donna portatrice sana e un uomo sano ad
dei muscoli vicini all’asse mediano del corpo. La ogni gravidanza un figlio maschio su 2 può nascere
rapidità di evoluzione è estremamente variabile, malato ed una figlia femmina su due può nascere
in relazione all’interessamento dell’apparato respi- portatrice sana.
ratorio e del muscolo cardiaco. La Distrofia Fascio-Scapolo-Omerale (DFSO),
Le DM sono causate da mutazioni di geni che co- la Distrofia Oculo-Faringea (DOF) e le Distro-
dificano per proteine coinvolte nel mantenimento fie Miotoniche sono trasmesse prevalentemente
dell’integrità delle fibre muscolari. con modalità autosomica dominante, colpendo
Le Distrofie di Duchenne (DMD) e di Becker soggetti di genere sia maschile che femminile. La
(DMB) sono determinate da mutazioni di un Distrofia Fascio-Scapolo-Omerale (DFSO) è
gene localizzato nel cromosoma X che contiene causata da una delezione subtelomerica a livello
le informazioni per la produzione della proteina del cromosoma 4q35; la severità della malattia è
distrofina. Le mutazioni, di vario tipo (sostitu- proporzionale alle dimensioni del tratto genomico
zioni nucleotidiche, delezioni), sono responsabi- coinvolto dalla delezione. La Distrofia Miotoni-
li di assenza della distrofina, totale nella DMD e ca di Tipo 1 (malattia di Steinert) è determinata
parziale nella DMB. Per questo motivo DMD e da mutazioni di un locus sul cromosoma 19q13-
DMB sono definite distrofinopatie (Kaufmann P 2 (ripetizione anomala della tripletta CTG). La
et al, 2005). La Distrofia muscolare di Emery- Distrofia Miotonica di Tipo 2 (miopatia mio-

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184 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

tonica prossimale) è determinata dall’espansione trasmissione e proteina alterata (Balasubramaniam


della ripetizione CCTG nell’introne 1 del gene R et al., 2008; Hamamoto DT, 2006). Le DM di
CNBP (3q21) (Kaufmann P et al., 2005; Hama- Duchenne, di Becker, di Emery-Dreifuss e Fascio-
moto DT, 2006). Scapolo-Omerale si manifestano nell’infanzia,
Nella Tabella 1 sono elencate le forme più fre- l’oculo-faringea e le miotoniche tipicamente in età
quenti di DM e le relative prevalenza, modalità di adulta (Cruz Guzmán Odel R et al., 2012).

Tabella 1: Forme più frequenti di DM e relative prevalenza, modalità di trasmissione e proteina alterata

Incidenza
Tipo di DM Modalità di trasmissione Proteina alterata
(nati /anno)

DUCHENNE 1:3.300 Cromosoma X - recessiva Distrofina

1:18.000 -
BECKER Cromosoma X - recessiva Distrofina
1:31.000

EMERY-DREIFUSS 1:300.000 Cromosoma X - recessiva Emerina

FASCIO-SCAPOLO-
1:20.000 Autosomica dominante sconosciuta
OMERALE

Proteina coinvolta nella


OCULO-FARINGEA Non specificata Autosomica dominante
poliadenilazione

MIOTONICA di TIPO 1 1:20.000 Autosomica dominante Proteinchinasi

MIOTONICA di TIPO 2 1:100.000 Autosomica dominante Proteinchinasi

GENETICA E DIAGNOSI scolare (Hsu YD, 2004). La diagnosi è confermata


La diagnosi prenatale delle forme più comuni di dal test genetico.
DM si effettua mediante villocentesi o amniocen-
tesi. Si consiglia la diagnosi prenatale alle donne
portatrici, con precedenti figli affetti, con storia MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE
familiare di DM.
Nella maggior parte dei casi la diagnosi delle DM Nelle DM il tessuto muscolare, essendo sosti-
viene effettuata sulla base dei segni clinici e di esa- tuito da tessuto fibroso e adiposo, va incontro
mi strumentali (elettromiografia ed elettrocardio- ad atrofia e perde progressivamente la capacità
gramma) ed istologici (biopsia muscolare). Elevati contrattile; la conseguenza clinica è la perdita
livelli ematici di creatinin-chinasi possono indiriz- progressiva della forza muscolare e delle abi-
zare alla diagnosi, perché indicativi di danno mu- lità motorie.

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Distrofie Muscolari 185

In molte forme è coinvolto il sistema nervoso cen- Nei casi in cui il deficit motorio sia già in atto nella
trale; può essere interessata sia la sostanza bianca vita intrauterina, alla nascita sono presenti retrazio-
dell’encefalo sia l’architettura del sistema nervoso ni articolari, configuranti un quadro di artrogriposi
centrale; il coinvolgimento può essere subclinico multipla congenita.
(evidenziabile solo attraverso esami strumentali) o Le manifestazioni cliniche caratteristiche delle DM
clinicamente evidente. sono elencate nella Tabella 2.

Tabella 2: Manifestazioni cliniche caratteristiche delle DM

MANIFESTAZIONI CLINICHE
Debolezza/atrofia muscolare
APPARATO MUSCOLARE Pseudoipetrofia muscolare
Difficoltà/impossibilità nei movimenti
APPARATO SCHELETRICO Scoliosi/iperlordosi
Cardiomiopatia dilatativa
APPARATO CARDIACO Fibrillazione atriale
Tachiaritmie ventricolari
Pneumopatia restrittiva
APPARATO POLMONARE Insufficienza respiratoria
Polmoniti infettive/ab ingestis
Ritardo mentale
APPARATO NEUROLOGICO Difficoltà nell’apprendimento
Ritardo nell’acquisizione del linguaggio
Disfagia
APPARATO FARINGEO
Alterazioni del timbro di voce
Difficoltà nei movimenti oculari
APPARATO OCULARE Ptosi palpebrale
Cataratta
Atrofia testicolare
ALTRO
Diabete Mellito

L’età di insorgenza, le manifestazioni cliniche e il da insorgenza precoce dei sintomi, intorno ai


decorso di ogni singolo tipo di DM sono descritte 3 anni di età. Il bambino manifesta difficoltà
nella Tabella 3 (Hermans MCE et al., 2010; Bala- nella corsa, nel salire le scale e nell’alzarsi da
subramaniam R et al., 2008). terra a causa dell’interessamento dei muscoli
La Distrofia muscolare di Duchenne, la più del cingolo pelvico, in particolare dei muscoli
frequente tra le forme di DM, è caratterizzata glutei. Segno precoce è la pseudoipertrofia mu-

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186 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

scolare dei polpacci, voluminosi e di aumentata cui il coinvolgimento respiratorio e cardiaco è


consistenza alla palpazione. Anche la lingua e i precoce, l’aspettativa di vita è molto ridotta. Il
muscoli dell’avambraccio sono frequentemente deterioramento intellettivo si verifica in tutti
sede di pseudoipertrofia. La biopsia muscolare i pazienti ma solo il 20-30% ha un quoziente
evidenzia la sostituzione del tessuto muscolare intellettivo (QI) inferiore a 70. I soggetti con
da parte di tessuto fibroadiposo. Sono di fre- QI normale possono avere lievi difficoltà legate
quente riscontro ritardata acquisizione del all’apprendimento della lettura e della scrittura.
linguaggio, difficoltà nella deglutizione e Solitamente i pazienti affetti da DMD non rie-
lentezza nei movimenti oculari. Nelle forme a scono a sopravvivere più di 16-18 anni, solo un
insorgenza più precoce, i problemi relativi alla 25% raggiunge un’età di 25 anni. Il decesso è
sfera linguistica e cognitiva possono risultare per lo più causato da complicanze cardiache, in-
prevalenti rispetto a quelli motori, ritardando fezioni polmonari e/o insufficienza respiratoria
l’inquadramento diagnostico. Con il progredire (Ropper AH, 2005).
dell’età le difficoltà motorie diventano sempre La Distrofia muscolare di Becker rispetto alla
più evidenti e verso i 5-6 anni il quadro clinico DMD ha un esordio clinico più tardivo, in ge-
è caratterizzato da pseudoipertrofia del quadrici- nere tra gli 8 e i 10 anni, e una velocità di pro-
pite femorale, iperlordosi lombare, scapole alate, gressione più lenta. L’interessamento cardiaco
andatura anserina. La patologia si aggrava pro- è il problema principale e in alcuni pazienti co-
gressivamente; verso i 12 anni causa la perdita stituisce il sintomo d’esordio; dalla gravità della
della deambulazione autonoma e, successiva- cardiomiopatia dilatativa dipende l’aspettativa
mente, la perdita di funzione degli arti superiori. di vita. La distribuzione e la progressione del
Altri problemi clinici rilevanti sono la scoliosi, deficit muscolare ricalcano, in forma più lieve e
che aggrava i problemi posturali e la situazione più lenta, quelle della DMD (Hermans MCE et
respiratoria, e le retrazioni articolari, che accele- al., 2010). La perdita della deambulazione av-
rano la perdita della funzionalità motoria. In se- viene in genere nella tarda adolescenza o in età
guito sono coinvolti anche i muscoli respiratori giovane-adulta. Il coinvolgimento respiratorio
e il cuore; i soggetti sono destinati a sviluppare è raro e, quando presente, non così grave come
una sindrome disventilatoria restrittiva e in un nella DMD. Anche l’interessamento cognitivo è
arco di tempo variabile da soggetto a soggetto più raro e meno severo. L’aspettativa di vita, più
si rende necessaria una ventilazione meccanica elevata, permette una sopravvivenza anche fino
prima notturna poi anche diurna. Il coinvol- alla 5a-6a decade (Voisin V, 2004).
gimento dei muscoli respiratori si esprime con Nella Distrofia muscolare di Emery-Dreifuss
tosse debole e inefficace, infezioni polmonari re- (DMED) il sintomo iniziale, la difficoltà nella
cidivanti e diminuzione del volume respiratorio. deambulazione, compare prima dei 5 anni. La
La debolezza faringea può portare ad episodi di caratteristica patognomonica è la comparsa pre-
aspirazione e di rigurgito di liquidi dal naso e a coce di contratture a livello dei muscoli flessori
un timbro di voce aereo o nasale. Più variabile del gomito, estensori del collo e posteriori del
per età e gravità è il coinvolgimento del cuore, polpaccio. La malattia causa inoltre debolezza
che viene interessato da una cardiomiopatia di- muscolare a livello omero-peronale ed un’alta
latativa, la cui gravità non è correlata al grado incidenza di paralisi. Le patologie cardiache,
di debolezza dei muscoli scheletrici. Nei casi in che si manifestano prima dei 30 anni, sono fi-

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Distrofie Muscolari 187

brillazioni atriali importanti, che necessitano di nopatie (atrofia testicolare, diabete mellito). La
pace-maker, e cardiomiopatie dilatative (Voit T cataratta si sviluppa quasi in tutti i pazienti ma
et al., 1988). la sua comparsa può essere tardiva. Sono descrit-
La Distrofia Fascio-Scapolo-Omerale (DFSO) ti anche disturbi del sonno e calvizie. I pazienti
si manifesta tra i 6 e i 20 anni con l’incapacità colpiti dalle forme più severe possono presentare
di elevare le braccia oltre il capo e di alzare le sca- disturbi cognitivi. L’aspettativa di vita è limitata
pole. È caratterizzata da debolezza muscolare a per l’alta mortalità associata principalmente a
livello del viso, delle spalle, del busto e degli arti complicanze infettive polmonari e nel 20-30%
prossimali, con limitazione dei movimenti dei dei casi a complicanze cardiache (Mathieu J et
muscoli facciali (in particolare delle labbra), dei al., 1999).
bicipiti, dei tricipiti e delle spalle e, progressiva- La Distrofia Miotonica di Tipo 2 (miopatia
mente, degli arti inferiori e dei piedi (Mathews miotonica prossimale) esordisce sempre in età
KD, 2003). adulta (40-50 anni). L’espressione è variabile ed
Le Distrofie Miotoniche (DM), di cui sono de- è caratterizzata da deficit motorio prossimale
scritti diversi sottotipi, sono malattie a carattere (che interessa il cingolo pelvico e scapolare),
autosomico dominante; rappresentano le forme spesso associato a mialgia, suggestiva per la dia-
più diffuse di DM ad insorgenza in età adulta. gnosi. Possono essere presenti patologie cardia-
Sono caratterizzate da un decorso lentamente che (aritmie, anomalie della conduzione e, in
progressivo e da un quadro clinico ampiamen- alcuni casi, cardiomiopatia) ma in forma lieve e
te variabile caratterizzato da perdita di massa l’aspettativa di vita dei pazienti affetti da DM2
muscolare, miotono, cataratta, difetti nel sistema non è solitamente legata a complicanze cardia-
di conduzione cardiaco, alterazioni endocrine e che (Finsterer J, 2002). Sono decritti inoltre
deficit cognitivi. Nella stessa famiglia l’esordio tremori (20-30%), coinvolgimento dei muscoli
tende a presentarsi ad un’età sempre più giovane facciali (12%), cataratta, endocrinopatie (atrofia
di generazione in generazione (fenomeno di an- testicolare, diabete). L’insufficienza respiratoria
ticipazione) (Höweler CJ et al., 1989). raramente è grave. La capacità di camminare è
La Distrofia Miotonica di Tipo 1 (malattia di spesso conservata fino ai 60 anni.
Steinert) è caratterizzata da età di insorgenza e La Distrofia Oculo-Faringea (DOF) è carat-
severità sono molto variabili. Le manifestazioni terizzata da un’insorgenza tardiva dei sintomi,
d’esordio sono atrofia dei piccoli muscoli della solitamente dopo i 45 anni. La debolezza musco-
mano e degli estensori dell’avambraccio e ptosi lare colpisce i muscoli dell’occhio e del faringe e
delle palpebre. Rispetto a tutte le altre forme di le manifestazioni cliniche principali sono pto-
DM, interessa numerosi muscoli del distretto si palpebrale bilaterale e disfagia. I pazienti
cranio-facciale. Segni distintivi del viso, definito lamentano debolezza progressiva dei muscoli
“ad accetta”, sono l’ipotonia dei muscoli facciali, elevatori delle palpebre e per sopperire manten-
l’atrofia dei temporali e le rughe frontali; l’atro- gono i muscoli frontali cronicamente contratti.
fia dello sterno-cleido-mastoideo provoca un’e- L’interessamento dei muscoli faringei causa cam-
sagerata curvatura del collo, definito “a cigno”. biamenti nel tono della voce e difficoltà nella de-
Le patologie cardiache includono disturbi nella glutizione. Negli stadi più avanzati sono interes-
conduzione, fibrillazione atriale, tachiaritmie sati anche i muscoli delle spalle e pelvici (Ropper
ventricolari. Possono essere presenti endocri- AH et al., 2005).

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188 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

Tabella 3: Distrofie muscolari: età di insorgenza, manifestazioni cliniche, decorso

Tipo di DM Età d’esordio Segni e Sintomi Decorso clinico

Difficoltà a camminare (andatura


Relativamente rapido
ondeggiante), correre, salire le scale
Morte solitamente nella tarda
Lordosi
adolescenza per complicanze
DMD 3-5 anni Ritardo mentale
cardiache (10-20%), infezioni
Alterazioni del ritmo cardiaco
polmonari, insufficienza
Cardiomiopatia dilatativa
respiratoria
Ipertrofia miocardica

Difficoltà a camminare (andatura


ondeggiante), correre, salire le scale
Morte solitamente nella quinta
Lordosi
DMB 5-15 anni decade, nel 50% per complicanze
Ritardo mentale
cardiache
Lievi alterazioni del ritmo cardiaco
Cardiomiopatia dilatativa

Contrattura dei muscoli flessori


del gomito, estensori del collo e del
polpaccio Decorso generalmente
DMED 5-30 anni Cardiomiopatia severa associata a benigno ma condizionato dalla
difetti di conduzione, cardiomiopatia
Cardiomiopatia dilatativa
Dilatazione atriale e/o ventricolare

Difficoltà ad alzare le braccia e


muovere le scapole Progressione lenta, con periodi di
Debolezza dei muscoli facciali stasi
DFSO 6-20 anni
Difficoltà a sorridere e a chiudere gli Il 15% dei pazienti perde la
occhi capacità di deambulazione
Coinvolgimento cardiaco raro
Atrofia muscolare e miotonia,
debolezza facciale, ptosi, Progressione lenta
atrofia del muscolo massetere; Dopo 20 anni dall’esordio
Faccia “ad accetta” pazienti perdono la capacità di
Collo a cigno deambulazione
DISTROFIE
20-50 anni Voce nasale Morte causata da infezioni
MIOTONICHE
Insufficienza ventricolare sinistra polmonari e insufficienza cardiaca
Bradicardia e blocco atrio- (DM1: Morte da insufficienza
ventricolare 20-30% dei casi)
Ritardo mentale di grado medio-
moderato
Ptosi
DOF 20-50 anni Disfagia Progressione lenta
Cambiamenti del tono della voce

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Distrofie Muscolari 189

CARATTERISTICHE ORO- FACCIALI

Nei pazienti con DM sono descritte anomalie


dentali: un significativo ritardo nell’eruzione
(in media di un anno), agenesie, macrodonzia
ed ipoplasie dello smalto localizzate prevalente-
mente a livello dei premolari (Mielnik-Blaszczak
M, 2007).
A causa delle difficoltà nelle manovre di igie-
ne orale domiciliare per l’interessamento della
muscolatura degli arti superiori, nei pazienti
con DM sono di frequente riscontro elevate Figura 1: Ragazza di 18 anni affetta da DM (di tipo non
quantità di placca e di tartaro, responsabili di identificato); tipologia dolicofacciale (viso allungato e ma-
alta prevalenza di patologia cariosa e parodon- gro).
tale (Engavall M et al. 2007; Symons AL et al.,
2002). ogivale e malocclusioni dentarie (Guler AU et
L’alta prevalenza di carie è causata anche al., 2003) (Figure 1, 2 a, b, c, 3, 4).
dall’aumentato tempo di contatto degli zuccheri Nelle Distrofie Miotoniche sono descritte ma-
con i denti causato dalla diminuita attività ma- locclusioni causate dalla ridotta funzionalità
sticatoria. Nella masticazione i pazienti presen- della muscolatura periorale e masticatoria; la
tano infatti una funzionalità dimezzata a livello postura bassa della mandibola e della lingua,
del massetere e del muscolo temporale anteriore causata dall’ipotono dei muscoli elevatori, fa sì
(mentre l’attività del muscolo temporale poste- che i pazienti sviluppino una respirazione ora-
riore non presenta differenze significative rispet- le, associata a morso aperto anteriore e cross-
to a individui sani) e, di conseguenza, necessi- bite laterale (Kiliaridis S et al, 1998; Kiliaridis
tano di più tempo e di più cicli masticatori per et al., 1989; Gazit E et al, 1987). In letteratura
deglutire il cibo (Engavall M et al, 1997). sono inoltre descritte a livello dell’articolazione
I soggetti affetti da DM sono ad alto rischio di temporo-mandibolare superfici corticali erose,
lesioni di origine traumatica all’apparato den- appiattite ed irregolari, responsabili di ridot-
te-tessuti di sostegno in relazione ai problemi ta apertura della bocca e di sublussazioni nei
di deambulazione. movimenti di massima apertura (Wilson A et al.,
L’atrofia e la perdita progressiva della capacità 1989; Gold GN, 1966).
contrattile dei muscoli della testa e del collo nei Nei pazienti con DMD sono descritte malocclu-
pazienti affetti da DM possono essere causa di sioni causate dalla compromissione dei muscoli
alterazioni cranio-facciali e di malocclusioni oro-facciali, dalla respirazione orale e dalla ma-
dentarie (Staley RN et al., 1992). croglossia, spesso presente. Il diminuito tono del
Nei pazienti affetti da DFSO, la debolezza dei muscolo massetere e la posizione abbassata della
muscoli periorali può causare difficoltà nella mandibola possono determinare l’estrusione dei
masticazione e nella fonazione; in questi pa- denti posteriori e il quadro di morso aperto an-
zienti la forma del volto è tipicamente dolico- teriore. Le problematiche muscolari e respiratorie
facciale (viso allungato e magro), con palato

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190 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

sono responsabili di palato ogivale, con possibi-


le morso crociato posteriore. (Kiliaridis S et al.
1998; Eckardt L et al., 1996).

LINEE GUIDA DI TERAPIA

I pazienti sono cronicamente in terapia con


cortisone per rallentare il decorso della malattia
(Chakkalakal JV et al, 2005). Per controllare le
complicanze sistemiche sono somministrati farma-
ci antiaritmici, calcio-antagonisti, antidepressi-
vi e benzodiazepine. a
Al fine di diminuire la debolezza e le contratture
muscolari, sono attuati interventi di riabilitazione
fisioterapici e posizionamento di dispositivi or-
topedici.
Per quanto concerne le patologie di pertinenza
odontostomatologica, in un’ottica di interdisci-
plinarietà, è compito del pediatra, dal momento
in cui si effettua la diagnosi, inviare il paziente
all’odontoiatra infantile perché informi la famiglia
sull’importanza della salute orale e sulla necessità
di interventi di prevenzione (igiene orale domi-
ciliare, alimentazione non cariogenica, utilizzo
di fluoro topico e, quando indicato, sistemico, vi- b
site periodiche trimestrali/semestrali, sigillatura
dei solchi, delle fessure e dei fori ciechi dei molari
permanenti).
L’obiettivo primario è condurre il bambino a prov-
vedere alla cura della propria persona utilizzando
programmi di istruzione e coinvolgendo la fami-
glia, gli educatori e gli operatori sanitari coinvol-
ti nella riabilitazione, in particolare logopedisti e
fisioterapisti.
Nei casi di deficit motorio importante, è indispen-
sabile istruire le persone che accudiscono il pazien-
te affinché mettano in atto tutte le manovre di igie-
ne orale domiciliare. c
Per le problematiche cardiache e respiratorie che
Figura 2 a, b, c: Palato ogivale, prognatismo mandibolare e
questi pazienti presentano, le terapie a livello malocclusione di II classe scheletrica.

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Distrofie Muscolari 191

all’età è indicato al fine di guadagnare la collabo-


razione necessaria all’attuazione delle terapie, nella
consapevolezza che risultati funzionali ed estetici
sono in grado di migliorare la qualità della vita del
paziente.
I pazienti affetti da DM necessitano di attenzioni
particolari, valutando le possibili complicanze car-
diache e polmonari che possono essere scatenate
dall’intervento odontoiatrico.
Nei paziente affetti da cardiomiopatia è indicata la
profilassi antibiotica prima di attuare le manovre
Figura 3: Bambina di 7 anni affetta da Distrofia Miotonica odontoiatriche responsabili di batteriemia.
di tipo 1; malocclusione di III classe dento-scheletrica con Nei casi di importante compromissione muscola-
morso aperto anteriore e morso crociato monolaterale destro. re è necessario mantenere il paziente in posizione
seminclinata, al fine di ridurre al minimo il rischio
di fenomeni ab ingestis. Per lo stesso motivo è ne-
cessario l’uso della diga di gomma; è consigliabile
l’uso di apribocca in gomma per limitare lo sforzo
muscolare.
Nei pazienti affetti da DM non esistono controin-
dicazioni al trattamento ortodontico. Controlli
frequenti del grado di igiene orale domiciliare e la
sensibilizzazione dei genitori agli stili di salute orale
permettono di attuare le stesse scelte terapeutiche
della popolazione sana. L’approccio più efficace è
l’intercettazione precoce e la terapia tempestiva
Figura 4: Ragazzo di 17 anni affetto da DMD; malocclu- delle alterazioni di crescita cranio-facciale correlate
sione di III classe scheletrica, morso aperto anteriore e morso alla patologia muscolare nell’obiettivo di migliora-
crociato bilaterale. re la respirazione; va comunque considerata la pos-
sibilità di recidive, in particolare del morso aperto
ambulatoriale in anestesia locale sono da prefe- anteriore.
rire all’utilizzo dell’anestesia generale. In ambiente Dal momento che le lesioni traumatiche sono fre-
odontoiatrico per un corretto approccio psicologi- quenti, genitori, educatori e operatori debbono
co è indispensabile valutare la eventuale presenza essere sensibilizzati nel prevenire gli eventi trau-
di ritardo mentale, di disturbi di linguaggio, di matici ed istruiti nella gestione delle lesioni, in
deficit comunicativi e di apprendimento, il grado particolare sull’opportunità del reimpianto imme-
di collaborazione e la gravità del deficit motorio. diato in caso di avulsione di denti permanenti.
Dal momento che pazienti sottoposti a frequen- Quando a causa di assenza di collaborazione è in-
ti ospedalizzazioni possono presentare una scarsa dicato ricorrere all’anestesia generale è necessario
accettazione nei riguardi del trattamento odonto- tenere in considerazione le complicanze intraope-
iatrico, un approccio graduale e calibrato in base ratorie, tra queste la più rischiosa è l’ipertermia

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192 Sindromi genetiche e cromosomiche e patologie del cavo orale in età evolutiva

maligna, che si manifesta con aumento della tem- giz N: Prosthetic treatment of a patient with
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