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Statistica

La statistica non è solo il numero riportato in una notizia ma soprattutto è il percorso


logico (e la matematica) che ha portato a quei numeri.

Statistical thinking is a general, fundamental and independent mode of reasoning


about data, variation and chance. (Moore, 1988)

Conoscere la statistica non significa ridurre tutto a numeri, ma conoscere il valore di


quei numeri e quantificare l'incertezza di quell’informazione.

Statistica: conoscere e semplificare

Ogni descrizione ha un grado di soggettività. Consapevoli di questo, l’obiettivo è


descrivere un fenomeno in modo da cogliere gli aspetti salienti.

I modelli statistici sono una forma di riproduzione della realtà.

Tutti i modelli [quantificazione della realtà] sono sbagliati, ma qualcuno è utile (George
Box, 1919-2013).

Nessuno crede che i numeri possano descrivere completamente la realtà (per esempio
l'essere umano), ma sicuramente aiutano a capirlo meglio: aiutano a ridurre la
complessità dei fenomeni facendo emergere i tratti più importanti.

La scienza ha bisogno di quanta più oggettività possibile per costruire una


piattaforma di conoscenza comune e per garantire la riproducibilità dei risultati.

Statistica: oggi
● Grandi moli di dati aggiornati continuamente
● Relazionali (diverse fonti messe in relazione)
● Estrazione di significato tramite capacità di calcolo

Stiamo parlando di Big Data (il tipo di dati), di Data Science (approccio per estrarre
informazioni) e di Data Analytics (esplorazione, rappresentazione, semplificazione, ...).

È necessario un approccio critico sul materiale a disposizione e le tecniche di analisi


utilizzate.
Word cloud → più grande è una parola più è cercata online

Bigrammi → coppie di parole legate tra di loro

(Pallini colorati)
è un analisi di
rete
Lavoro scientifico con colleghi
I legami di amicizia mi spiegano se un a persona e pro o contro i vaccini
Permette di discriminare i contatti delle persone

(Bare) vede s e persone parlano di


agenda 2030 in maniera generica o
specifica

Word embeddings: sono tecniche


basate su reti neurali, utili per
cogliere la semantica delle parole
(analogie, similarità, ecc.).

Modello Yolo = Divide l’immagine


in una griglia e, a partire da ogni
cella, definisce due finestre su
ognuna delle quali viene applicata
una CNN.

Suggerimenti

Anche se in genere si tratta di raccomandazioni che lasciano il tempo che trovano, è


preferibile:
1. consultare regolarmente il programma dettagliato del corso
2. studiare sul libro di testo (le slide del corso non bastano ma contengono sintesi
e approfondimenti)
3. studiare con regolarità (questo corso è poco adatto al binge studying pre-
esame)

4. sfruttare al massimo l'esperienza formativa del lavoro di gruppo e dei laboratori

Suggerimenti generali

Chi studia la scienza?

La filosofia della scienza si occupa di capire se il sapere scientifico prodotto è


basato su criteri razionali, oggettivi, fondati.

Storicamente, la filosofia della scienza ha usato molto la fisica come modello di


scienza (oggi possiamo dire modello di scienza "matura").

La filosofia affronta il problema da diversi punti di vista:

● ontologico (che cosa si studia?)


● epistemologico (chi studia? quale rapporto c'è tra chi studia e che cosa si
studia?)

● metodologico (come e con quale metodo si studia?)

Questo corso si occupa di statistica e metodologia della ricerca sociale.

In altre parole

Tre questioni fondamentali:

● questione ontologica: l'essenza, che cosa?


● questione epistemologica: la conoscibilità della realtà sociale; che tipo di
relazione abbiamo tra studioso e realtà studiata?

● questione metodologica: come si può conoscere la realtà sociale?

Definizioni
Metodologia: studio del metodo
→ scegliere le tecniche più adatte ad affrontare un problema cognitivo
Tecniche: specifiche procedure operative
Epistemologia: riflessione sulla conoscenza scientifica
I paradigmi
Un passo indietro...
I paradigmi nelle scienze: Kuhn e i paradigmi nella scienza normale e le rivoluzioni

paradigma: struttura concettuale (teorica) condivisa, fondata su acquisizioni


precedenti che indirizzano la ricerca (fatti da studiare, ipotesi, tecniche di ricerca)

- Paradigma (Kuhn 1962): leggi, teorie e applicazioni, validi in periodi storici


definiti, che danno origine a particolari tradizioni di ricerca scientifica con una
loro coerenza
- sono prospettive teoriche condivise, basate sugli sviluppi delle discipline
- il cambiamento scientifico avviene attraverso il passaggio da un paradigma
all'altro
- la transizione avviene sulla base di una decisione della comunità scientifica
- sotto un determinato paradigma la scienza è definita normale
- il progresso scientifico è discontinuo, non lineare
Una prospettiva storica
Che cosa distingue ciò che è scientifico da ciò che non lo è?
Nel corso dei secoli il "problema della demarcazione" ha rappresentato il dilemma del
dover distinguere ciò che è scientifico da ciò che non è scientifico.
La disponibilità di un metodo scientifico è una delle chiavi di lettura.
Nel corso dei secoli la scienza è riuscita a imporsi perché ha dimostrato di poter
risolvere problemi di vitale importanza per la
sopravvivenza e lo sviluppo degli esseri umani.
In pratica: perché è utile, perché le ricadute delle scoperte scientifiche sono utili.
Ma perché si fa ricerca scientifica?
● per comprendere il mondo?
● per conoscere il "disegno" di un'entità superiore?
● per cambiare/migliorare il mondo?
● ... e per denaro? prestigio? potere?
Se la ricerca scientifica persegue obiettivi per la crescita della conoscenza…

Obiettivi della ricerca e della conoscenza


Nel corso dei secoli la scienza si è evoluta e sono evoluti gli obiettivi perseguiti dalla
ricerca scientifica.
L'evoluzione degli obiettivi della ricerca scientifica rappresentano bene anche
l'evoluzione delle discipline scientifiche e distinguono quelle più evolute/mature da
quelle meno evolute/mature.
1. descrivere
2. spiegare
3. generalizzare
4. prevedere

Quante scienze?
Siamo tutti d'accordo sull'idea che le scienze hard siano scienze?
fisica, matematica, chimica, biologia...
Siamo tutti d'accordo sull'idea che le arti non siano scienze?
scrivere, dipingere, scolpire, ...

Siamo tutti d'accordo sull'idea che le scienze soft siano scienze?


scienze sociali -> economia, sociologia, ...
scienze umane -> linguistica, storia, ...

e che tipo di scienze sono la medicina, l'ingegneria, la statistica?


e come si riconosce la nascita di una scienza nuova?

Non si trovano risposte univoche e definitive a questi quesiti

Un solo modello? Un solo metodo?


La scienza costruisce conoscenza adottando un metodo scientifico.
È unico?

Sempre da un punto di vista storico si può osservare che le scienze si specializzano e


nascono
● filosofia della fisica
● filosofia della matematica
● filosofia della chimica
... ma anche filosofia della statistica, filosofia della psicologia, ecc.

Tuttavia, anche all'interno della stessa scienza, non sempre viene riconosciuta
l'esistenza di un unico metodo scientifico. Nelle scienze meno mature è già una
conquista riuscire a riconoscere un metodo condiviso, intersoggettivamente valido.

Quale oggettività?
La scienza è diventata un modello di costruzione della conoscenza
● razionale (il valore della logica)
● oggettivo (?)
● fondato (il valore dell'esperienza)

Un punto cruciale che distingue scienze hard da scienze soft è il valore attribuito
all'oggettività, che può essere

• assoluto
"l'oggetto dell'osservazione è indipendente dal ricercatore" "l'esperimento svolto è
riproducibile"
oggettivo

• relativo
"l'oggetto dell'osservazione non è indipendente dal ricercatore" "la ricerca svolta non è
riproducibile"
intersoggettivo

Le scienze sociali non possono contare sul valore assoluto dell'oggettività e le


conoscenze vengono costruite sulla base di metodi riconosciuti dalla comunità
scientifica come intersoggettivamente validi. È un vantaggio? Non sempre.

Se "oggettivo" viene sostituito con "condiviso intersoggettivamente" la conoscenza


nelle scienze sociali ha valore solo nel contesto studiato e sulla base di assunti che
sono condivisi intersoggettivamente in quel contesto.

Nelle scienze sociali è sensato costruire conoscenza nonostante (o meglio grazie a)


l'interazione con l'oggetto di studio. La ricerca sociale è un percorso sempre originale
o, con un linguaggio rubato alla cronaca sportiva:
1. sono fissate alcune tappe;
2. il percorso è libero;
3. gli incidenti possono modificare modalità e obiettivi in corso d'opera.

La ricerca sociale opera per tappe o, con un linguaggio "bellico", opera seguendo:
1. strategia (es. quali approcci?)
2. tattica (es. quali concetti? ipotesi?)
3. attacco sul campo (es. quali tecniche?)

Scendendo più nel dettaglio:


Si riconoscono tre principali momenti nella costruzione del metodo:
1. la strategia: le procedure generali di approccio allo studio (osservazionali o
sperimentali, qualitative o quantitative)
2. la tattica: le regole di condotta che vanno dalla formulazione della domanda di
ricerca e delle ipotesi fino alla precisazione dei concetti
3. l’attacco sul campo: le tecniche messe a punto per osservare, misurare
calcolare, condurre "esperimenti"

Percorsi di ricerca sociale


La ricerca sociale è ricerca orientata alla crescita della conoscenza dei comportamenti
degli individui, dei gruppi, delle istituzioni sociali:

1. richiede approccio scientifico;


2. si pone obiettivi differenziati:
● descrivere fenomeni complessi, eventi, comportamenti e caratteristiche dei
fenomeni complessi;
● spiegare le relazioni tra eventi e tra variabili che caratterizzano tali eventi
● prevedere eventi o comportamenti futuri;
● generalizzare ad altri contesti, nelle stesse condizioni possibili, eventi e
comportamenti già riconosciuti;
3. utilizza strategie diverse a seconda dell’obiettivo conoscitivo, a seconda del
contesto in cui opera, a seconda delle condizioni di cui dispone;
4. si avvale di strumenti operativi coerenti con l’intero processo conoscitivo.

Obiettivi della ricerca e della conoscenza


FUNZIONI OBIETTIVI

descrizione ampliamento delle conoscenze

spiegazione vs approccio comprendente meccanismi che collegano eventi


senso soggettivo dell’azione

generalizzazione inferenza

previsione evoluzione / modifica delle condizioni

Un obiettivo differente: la ricerca per decidere

l momento dell'astrazione scientifica


Ogni ricerca sociale deve svilupparsi attraverso un percorso logico che veda:
1. Un approccio teorico posto a guida delle scelte operative successive: sugli
stessi temi possono esistere più teorie, anche fra loro in contraddizione;
compito del ricercatore è quello di adottare una cornice di interpretazione del
reale che intende integrare, verificare, sviluppare.
2. Un sistema di ipotesi da verificare sul campo, tra loro coerenti, riferite alla
teoria, scelte per contenere l’area della ricerca selezionando solo gli aspetti
pertinenti
3. Una definizione dei concetti contenuti nelle ipotesi: i concetti devono avere
contenuto scientifico, devono essere non ambigui, devono essere osservabili e
riproducibili (si tratta di sottrarre al linguaggio comune espressioni verbali che
devono invece possedere caratteri di validità e misurabilità); i concetti possono
essere semplici o complessi, e pertanto richiedono modalità di definizione tra
loro diverse.
4. Il riconoscimento dell’aggregato (popolazione) di indagine che può consentire
la verifica delle ipotesi (l’aggregato può essere di persone, di eventi, di gruppi
sociali, di enti o istituzioni)

Il momento del metodo


Dopo la fase dell’astrazione si deve affrontare il momento del metodo che prevede i
seguenti punti:
1. l’eventuale definizione del disegno campionario;
2. la scelta delle modalità di contatto con le unità statistiche portatrici di
informazione;
3. la scelta dello strumento di rilevazione;
4. la definizione delle più opportune modalità di somministrazione dello
strumento;
5. la definizione delle principali tecniche di analisi dei dati che si vogliono
adottare.

Le tecniche di formazione/raccolta dei dati


Le tecniche principali:
● osservazione guidata (anche etnografica)
● intervista discorsiva o parzialmente standardizzata/strutturata • il
questionario strutturato
● uso delle fonti statistiche esistenti

Ciascuna di queste tecniche ha vantaggi e svantaggi, condizioni d’uso specifiche,


caratteristiche di costruzione particolari, modalità di verifica successiva pertinenti,
ecc.

Questionari
Tecniche di raccolta dati mediante domande
Standardizzazione: invarianza dello stimolo

Percorso canonico
Si può ipotizzare un percorso canonico di ricerca sociale, che si declina attraverso i
seguenti passi:
1. osservazione non guidata della realtà, che porta a formulare nuovi interessi
di studio;
2. confronto con apporti teorici esistenti (letteratura scientifica, ricerche
precedenti);
3. selezione e circoscrizione del tema di ricerca (domanda di ricerca);
4. formulazione delle ipotesi specifiche di ricerca;
5. chiarificazione dei concetti e loro descrizione operativa (operativizzazione);
6. individuazione dell’aggregato (popolazione) detentore/portatore delle
informazioni;
7. scelta degli strumenti di rilevazione e dell’insieme delle operazioni per
l’osservazione guidata; 8. discesa in campo...

Cosa influisce su di una ricerca?


● Committenza o curiosity driven research
● Personale & strutture: competenze e mezzi
● Popolazione: raggiungibilità, disponibilità
● Obiettivi conoscitivi
● Tipo di dati (probabilistici o no)
● Tipo di variabili (scala nominale, ordinale, ecc.)
Scelte derivanti:
● Disegno d’indagine
● Estensione dell’indagine
● Modalità di contatto
● Modalità di formazione dei dati
● Caratteristiche e formazione operatori
● Modalità di contatto-somministrazione
● Controllo qualità
Approcci alle scienze sociali
Quantitativo (standard): la formulazione di asserti su relazioni tra proprietà che non
dipendono da conoscenze e valutazioni personali
Qualitativo (non standard): le scienze sociali non possono prescindere dalle
conoscenze personali; gli oggetti studiati sono soggetti e le loro opinioni sono rilevanti

Approcci quantitativi - concetti


Quantitativo: raccolta di dati che costituiranno una matrice casi (unità di analisi)
per variabili.
Popolazione: insieme di unità in un ambito definito
Campionamento: sottoinsieme della popolazione, di cui si intende estendere i
risultati alla popolazione di riferimento (inferenza statistica)
Analisi statistiche: test, correlazioni, tecniche multivariate

Approcci qualitativi
non standard (qualitativo): obiettivo è la comprensione delle persone e delle loro
opinioni, seguendo da vicino la vita quotidiana e dipendendo quindi dal contesto.
Tipicamente si applica a contesti micro, con un orientamento interpretativo e
induttivo (ma difficilmente generalizzabile).
Implica una grande capacità del ricercatore in termini di conoscenze, flessibilità,
intuizione senza cadere nella banalità.
● Dati di tipo qualitativo, tipicamente testuali
● paradigma interpretativo
● obiettivo: comprensione
● tecniche: osservazione e osservazione partecipante (coinvolgimento diretto)
● tipo di osservazione: palese e dissimulata
● cosa si osserva: contesto, interazioni formali e informali, interpretazioni degli
attori sociali
● tipo di analisi: descrizione, classificazione, tipologia, tipi ideali (astrazioni
teoriche)
● risultati: resoconto, narrazione riflessiva (passi e decisioni)

Approcci non standard:


- studio sul campo, ambito:
- studi di comunità (Banfield 1958)
Persone che compravano e vendevano solo all’interno della propria famiglia
- subculture (Hobo, Anderson 1923)
Hobo sono vagabondi; Anderson partecipi alla vita dei vagabondi per capire le
dinamiche della via in povertà. Pensava che gli hobo fossero una variante della vita
povertà,una figura sociale esterna alla vita capitalistica americana di cui ne erano
una continuazione.

Etnografia = Capire come le persone fanno esperienza della realtà, partendo da una
condivisione della stessa.

Problematiche:
● Soggettività del ricercatore (anche una risorsa!)
● Non generalizzabilità dei casi studiati
● Non standardizzazione delle procedure utilizzate
● Grande investimento di tempo e di risorse psicologiche

Confronto tra gli approcci e le impostazioni di ricerca


Confronto tra gli approcci e rilevazione

Confronto tra gli approcci, l’analisi e risultati


Unità statistiche
Definizione: elementi che costituiscono l'oggetto dell'osservazione e su cui sono
misurate alcune caratteristiche
● Volendo fare una indagine sugli studenti del vostro corso di studi, le unità
statistiche . . . siete voi ovviamente!
● Nel caso di un’indagine su Facebook le unità statistiche sono gli utenti di FB.
● Nel caso di un’analisi del gradimento di un prodotto, le unità statistiche sono i
clienti che lo hanno acquistato

Popolazione
Definizione: l'insieme di tutte le unità a cui fa riferimento l'osservazione, in altre
parole l'insieme delle unità su cui vogliamo indagare

● Nel caso del questionario proposto, la popolazione è l'insieme degli studenti del
corso.
● Nel caso dell'indagine FB, tutti gli utenti del social media.
● Nel caso dell’analisi del gradimento di un prodotto, tutti i clienti che lo hanno
acquistato

In molti casi la popolazione di riferimento è un concetto molto ampio.


Risulta quindi impossibile o almeno difficile misurare tutte le unità della popolazione.
Per esempio su Facebook, intervistare tutti gli utenti sarebbe troppo costoso. E non
tutti risponderebbero! (Tasso di risposta basso).
Se valutiamo gli effetti di una campagna pubblicitaria, ci aspettiamo che questo
confronto valga per 'tutti’ i soggetti «target».
Le conclusioni devono valere su una popolazione ampia, in qualche modo 'universale'
per essere di maggiore utilità.

Campione
Definizione: Sotto-insieme di una popolazione finalizzato a uno studio statistico.

Perché si fa un campione?
● Riduzione dei costi
● Risparmio in termini di tempo
● Difficoltà oggettiva nella rilevazione su tutta la popolazione
● Possibili ulteriori approfondimenti

I passi da seguire in un’indagine campionaria:


● si estrae un campione dalla popolazione;
● si rilevano alcuni aspetti delle unità statistiche nel campione (per esempio
rileviamo il genere e l’età della persona);
● si fa una sintesi dei dati raccolti (Statistica Descrittiva);
● ogni campione (casuale) riproduce in piccolo quello che succede nella
popolazione.

Esercizio 1
Indagine su Amazon
Unità statistiche : singoli acquirenti
Popolazione :insieme persone che hanno acquistato quel prodotto su Amazon

Esercizio 2
Analisi di un brand su Instagram
Unità statistiche: chi segue la pagina del brand e chi può venire a contatto?
Dipende dagli obiettivi
Se voglio capire come il marchio viene visto in generale su insta la pop è tutta la
popolazione iscritta a Instagram e chiedo cosa ne pensano di quel marchio

OPERATIVIZZAZIONE DEI CONCETTI

Percorsi di ricerca sociale

Un percorso di ricerca si può rappresentare come un loop che muove


dalla teoria e, alla fine, ritorna alla teoria. È un circolo che parte dalla
teoria e vi ritorna; quando arrivò ai risultati, ritorno alla teoria per
vedere se sono conformi ad essa.
Esempi:

Teoria della centralità: "Esiste una correlazione positiva tra la partecipazione politica
e la centralità della posizione/classe sociale"

Teoria dei legami deboli: "Le società (e le persone) che possono contare su un grande
numero di legami deboli hanno migliori possibilità di essere dinamiche, innovative e
di successo".

Analisi della reti sociali di chi cerca lavoro, conoscere molte persone, anche
superficialmente, ma provenienti da diversi ambiti facilità la ricerca del lavoro.

Un reticolo sociale stretto non favoriva il legame tra domanda e offerta per trovare
lavor-) È più facile trovare lavoro grazie alla rete di legami deboli che tramite i
familiari.

Teorie e ipotesi

Ogni disciplina ha:

● teoria (sistema coerente e intrecciato di affermazioni) = punto di partenza, poi


si va nello specifico con le ipotesi.
● leggi (asserzioni attestate di valore generale)
● concetti (costrutti logici assunti a simbolo dei fenomeni studiati)

Un'ipotesi muove dalla teoria ma è più specifica rispetto alla formulazione della teoria
"generale".

Esempio:

Teoria della centralità: "Esiste una correlazione positiva tra la partecipazione politica
e la centralità della posizione/classe sociale"

Ipotesi: "votano di più gli uomini rispetto alle donne, votano di più gli adulti sia
rispetto ai giovani sia rispetto agli anziani, votano di più gli occupati rispetto ai
disoccupati..."
Ipotesi
Le ipotesi nascono:
● dalla considerazione di studi precedenti, che si vogliono confermare, estendere,
confutare;
● dall'importazione per analogia da altre discipline;
● dalla cultura, dalla sensibilità, dal sistema di valori del ricercatore;
● dall’intento di dare una formalizzazione a considerazioni di senso comune.

Le ipotesi si esprimono attraverso costruzioni:

● di relazione causale
● di concomitanza
● di successione temporale
● di relazione funzionale
● evolutive
Nella ricerca sociale le ipotesi vengono verificate attraverso l'osservazione, cioè
attraverso la raccolta dei dati, l'analisi dei dati, l'interpretazione dei risultati.

Una volta che ho fatto queste cose torno alla toria per vedere se era coerente con le
ipotesi.

Le ipotesi si esprimono per concetti

I concetti
I concetti sono costrutti logici.
Sono costrutti assunti come simboli dei fenomeni. Dipendono dalle osservazioni e
dall’esperienza.
Sono astrazioni linguistiche che rappresentano ritagli di un insieme di elementi
osservativi ed esperienziali.
I concetti non sono veri o falsi.
Rappresentano una convenzione utile a comunicare in maniera chiara e univoca i
contenuti della ricerca.

I concetti non sono definitivi, non sono validi per sempre.


Mutano nel corso del tempo perché mutano i fenomeni a cui si riferiscono.
Mutano, evolvono e si precisano al crescere della conoscenza e con l’affinamento degli
strumenti di osservazione/misurazione.

La definizione dei concetti:


● può generare conflitto, sia all’interno del team di ricerca sia quando si va ad
analizzare la popolazione (vd temi come immigrazione o uso di droghe leggere)
● può aiutare a risolvere i problemi di incommensurabilità.
I concetti si caratterizzano per:
● estensione = grado di copertura, quantità di oggetti a cui si riferisce il concetto
● intensione = varietà, numero di proprietà (dimensioni) che tengono in
considerazione il numero di dimensioni opera una precisazione/delimitazione.
Dobbiamo limitare le proprietà di un concetto.
Estensione e intensione sono legate da una relazione inversa (inversamente
proporzionali): se aumenta l'intensione, diminuisce l'estensione (e viceversa).
(esempi: definizione di quadrato, tassonomia del regno animale, ecc.)

TASSONOMIA DEL REGNO ANIMALE

Ho fatto poca intensione, ho definito una proprietà; ma molta estensione.


Esercizio: definire un quadrato per intensione ed estensione
Insieme di linee: …
Linea spezzata chiusa: …. Cerchio
Quadrilatero: … triangolo, pentagono, esagono
Poligono regolare: rombo 💠, quadrato 🟩
Equiangolo: rettangolo, pentagono, dodecagono, ottagono…
4 angoli retti: rettangolo, quadrato
All'aumentare delle proprietà inserita sono riuscito ad individuare il quadrato per
intensione, ho ridotti l’estensione man mani (vedi … nelle prima proprietà)
Vd soluzione completata in Moodle

I concetti possono essere:


● concreti: spesso considerati concetti semplici, dotati di referenti empirici
immediati (= caratteri direttamente osservabili)
Esempi: statura, peso, titolo di studio
● astratti/teorici: spesso considerati concetti complessi, per i quali occorre
stabilire le regole di congiunzione con il reale (= con proprietà osservabili)
Esempi: religiosità, coesione sociale, anomia, disagio giovanile, potere, conflitto,
intelligenza, livello culturale, sviluppo

Dai concetti alle variabili


Un concetto si riferisce al significato (contenuto semantico) di un segno linguistico
(per esempio una parola, un termine) e alla sua immagine mentale.
Che cosa ti viene in mente se dico....
● "numero 3"
● ... oppure "fiore" (concetto concreto)
● ... oppure "felicità" (concetto astratto)
● ... oppure "classe sociale" (concetto astratto)
● ... oppure "peso in chilogrammi" (concreto-semplice? e "sovrappeso"?)

Una variabile rappresenta la versione operativizzata di un concetto (o di una sua


proprietà se il concetto è complesso).
Rappresenta come il concetto viene rilevato/misurato.
Esempio:
● concetto: "fiore"
● variabile: "tipo di fiore" = [margherita, rosa, iris, violetta, gardenia, ...]

Ogni teoria coinvolge uno o più concetti e li inserisce in costrutti. Il costrutto


rappresenta come il concetto viene usato nella teoria.

Esempio:
● la teoria è una casaùi concetti sono mattoni
● i costrutti rappresentano come vengono usati i mattoni
(costruire un muro? fare gli scalini che portano in giardino? ecc.)
● le variabili misurano/rilevano/classificano i mattoni
(per numero, grandezza, peso, colore, qualità del materiale, ecc.)

Due osservazioni:
1. dallo stesso concetto si possono ideare diverse variabili;
2. i concetti astratti non sono direttamente osservabili

Esempio: la "religiosità" è un concetto complesso non osservabile, mentre la "pratica


religiosa" è un concetto semplice che potrei operativizzare con la variabile "frequenza
alle funzioni religiose", che è osservabile.

Un concetto concreto (semplice) è facilmente associabile a una proprietà osservabile e


traducibile in una variabile.

Esempio
● concetto: statura
● proprietà osservabile: altezza
● variabile: altezza in centimetri

Oppure:
● concetto: peso da trasportare (libri)
● proprietà osservabile: peso
● variabile: peso in Kg
Definizione operativa
Definizione operativa delle variabili:
● complesso di regole e convenzioni per trasformare una proprietà del mondo
reale in una variabile della matrice dati;
● si riferisce alle proprietà dell'oggetto di studio;
● prevede un piano di codifica (es: istruzione e titolo di studio)
● è necessario controllare la sensibilità della codifica* (proporre alternative,
essere più sensibile per essere il più esaustivo possibile) per ottenere una
variabile il più possibile informativa.
*vedi poca precisione del questionario sia nella domanda sulla scuola superiore sia
sulla frequenza dell’accesso ai social [variabile poco sensibile].

Dai concetti alle variabili


Per trasformare un concetto astratto (e complesso) in un insieme di variabili
operative bisogna identificare le proprietà osservabili (e tradurle in variabili).

Esempio1:
● concetto: successo professionale (non è un concetto semplice, può essere
misurato in vari modi vd. il guadagno, è un solo aspetto)
● proprietà osservabile: guadagno
● variabile: reddito annuale netto in Euro

Due osservazioni:
● una variabile come il reddito non è sufficiente per comprenderne il valore,
quindi servirebbe un indicatore, cioè una misura relativa (reddito / reddito
medio);
● il concetto di successo professionale ha tante dimensioni, non si può ridurre
tutto al guadagno e a un'unica variabile, quindi servirebbe un indicatore
composito che metta insieme più variabili e più indicatori.
Per costruire un indicatore composito lo divido in più variabili e le metto insieme:
Indicatore sommatorio (se hanno la stessa unità di misura)

Esempio2:
● concetto (complesso): livello culturale
● proprietà osservabile: livello educativo
● variabile: titolo di studio = [scuola elementare, scuola media, diploma di scuola
superiore, laurea triennale, laurea magistrale, dottorato]

Esempio3:
● concetto: peso
● proprietà osservabile: peso
● variabile: peso in kg

Osservazione
Quando una variabile coinvolge una misura, servono:
● uno strumento di misura (in questo caso una bilancia pesa persone)
● una unità di misura (chilogrammo kg).

Il risultato di una misurazione è un numero privo di senso se non è accompagnato


dall'unità di misura (ma anche se lo strumento è inaffidabile).

Esempio di articolazione in diverse proprietà/variabili:


● concetto: livello culturale

● proprietà osservabile n.1: livello educativo


● variabile n.1: titolo di studio = [scuola elementare, scuola media, diploma di
scuola superiore, laurea triennale, laurea magistrale, dottorato]

● proprietà osservabile n.2: letture


● variabile n.2: numero di libri letti nell'ultimo anno

● proprietà osservabile n.3: cultura generale


● variabile n.3: risultato ottenuto in un test di cultura generale
● proprietà osservabile n.4: ....
...
Due osservazioni:
● lo stesso concetto può essere operativizzato in diversi modi (metodo!)
● lo stesso concetto può dare vita a diverse variabili (metodo!)

Operativizzazione di concetti astratti e complessi


Per trasformare concetti teorici in oggetti operativi occorre provvedere alla loro
operativizzazione / operazionalizzazione.
Si riferisce ad un m
Con l'operazionalizzazione il significato dei concetti viene ricondotto a un numero
finito di operazioni empiriche (numero stati proprietà, operazioni), numero di stati in
cui si riferisce una variabile.
Le variabili rendono operativi i concetti (operativizzazione).

Osservazione:
Operazionalizzazione e operativizzazione hanno due sfumature diverse ma, a fini
pratici, possiamo considerarli quasi la stessa cosa perché fanno riferimento alla
trasformazione dei concetti teorici in variabili operative.
Il processo
1. individuare e selezionare le dimensioni (i temi, le aree di interesse del
concetto)
2. individuare le proprietà osservabili(caratteri osservabili)
3. tradurre le proprietà osservabili in variabili

Inoltre, per chiudere la costruzione del concetto è necessario:


4. scegliere gli strumenti (cioè stabilire le tecniche di osservazione: come accolgo
l'informazione? come assegno un valore/una categoria alla variabile?)
5. stabilire le regole di aggregazione dei dati elementari (quando ho raccolto le
informazioni come le "metto assieme" per pervenire a un valore/categoria che
rappresenta globalmente l'intero concetto?).

(esempio: operativizzare il concetto di religiosità per l'utilizzo in un'indagine; esempi


nel libro di testo: Nottingham Health Profile tabb. 1.4, 1.5, 1.6 [serie di domande per
aie il grado di salute di una persona], grado di integrazione familiare fig. 1.1)

Quando
A prima vista si potrebbe pensare che i concetti debbano essere sempre definiti tutti
all'inizio di una ricerca, prima di fare un'indagine, ecc.

In realtà la definizione di uno o più concetti potrebbe essere il risultato di una ricerca
(preliminare) che risponde all'obiettivo "descrivere"

ESERCIZIO

Dimensione: guadagno che si ottiene dal Dimensione: guadagno dell’azienda


lavoro del dipendente Proprietà osservabile: incasso
Proprietà osservabile: guadagno dalle vendite mance
Variabile: quanto ha venduto il dipendente Variabile: merce/ mance medie

Dimensione:esperienza Dimensione: flessibilità


Proprietà osservabile: ani di lavoro in Proprietà osservabile: straordinari
un’azienda Variabile: ore straordinario
Variabile: numero di anni lavorati nell’azienda mese/anno

Dimensione: qualità del lavoro Dimensione: produttività


Proprietà osservabile: numero errori Proprietà osservabile: produzione
soddisfazione cliente soddisfazione del in base al tempo
superiore Variabile: Merce prodotta su tempo
Variabile: numero di errori o grado di impiegato
soddisfazione del cliente grado di
soddisfazione del superiore

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