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MEDIA DIGITALI E VIOLENZA DI GENERE L’arrivo di Internet ha amplificato e diffuso le forme in cui la violenza sessuale contro

le donne si manifesta, tanto che è sempre più frequente sentir parlare di violenza
sessuale digitale.
VIOLENZA DI GENERE CONTRO LE DONNE = violenza
diretta contro una donna in quanto tale e che colpisce le donne
⅓ donna è toccata da forme d’odio contro il suo sesso.
in modo sproporzionato.
9 milioni di donne in Europa hanno subito forme di violenza online prima dei 15
def. pone l’enfasi sul concetto di genere e sottolinea la
anni (dato in aumento dopo i Covid).
connessione tra violenza in termini strutturali, radicati, cioè nella
+ di 1/10 commento sui media risulta essere offensivo e discriminatorio contro
cultura e nelle pratiche sociali.
le donne (14%)
→ la violenza di genere si nutre di stereotipi e relazioni di
Se il tema oggetto del contenuto è il rapporto tra donne e diritti di genere
potere.
l’incidenza di discorsi d’odio sale al 29%
→ Per questo molte donne preferiscono censurarsi online perdendo autonomia
MA !
e libertà.
Il campo della tecnologia e dell’innovazione è stato tradizionalmente
dominato dalla presenza maschile (uomini progettano e sono i primi
fruitori). La violenza di genere oggi si intreccia sempre di più alle tecnologie digitali.
La CMC vede un incremento sempre crescente di diverse forme di → è necessario guardare alla violenza online come un'evoluzione della
violenza di genere online → le stesse identità e pratiche di genere violenza di genere e non come una conseguenza naturale dell’utilizzo di
relative alla vita di tutti i giorni si riflettono negli spazi virtuali internet.
[molestie, danni a soggetti femminili, messaggi offensivi ad account
femminili nelle chat e forum online, email misogine (vedi caso della
giornalista che riceve minacce di strupro e insulti sessuali via mail dopo la
pubblicazione dei suoi articoli)].
CMC → inizialmente si credeva avesse un potenziale democratico (anni
Non si tratta solo di violenza verbali ma anche di forme di vero e 80-90)
proprio controllo e pubblica umiliazione, come testimoniano l’apertura La realtà virtuale poteva offrire libertà di espressione e una momentanea
di siti web degradanti e apertamente sessisti emancipazione della propria condizione sociale.
es.: Babes on the Web → prendono foto e contatti di donne della
comunicazione, alle quali vengono assegnati voti in base alla loro attrattività
sessuale. Loro poi ricevevano proposte sessuali da parte degli uomini che
avevano visto le loro foto. L’EVOLUZIONE DELLA MISOGINIA NELLA CMC
Con l’avvento dei social media Con i social media si è affievolito l’uso Le proprietà e le funzionalità degli strumenti digitali riproducono
cambiano le modalità e la dell’anonimato tipico dei forum → crescita spesso i preconcetti di chi le ha pensate e disegnate (uomini
diffusione della violenza di della personalizzazione (nome e cognome etero, bianchi e di classe medio-alta).
genere in Rete → nuove forme e chiesti da Facebook ad esempio) → diventa il Le interfacce stesse delle piattaforme e gli algoritmi (che
nuovi spazi che permettono alla business della aziede (vedi algoritmi che ci selezionano e organizzano le informazioni) sono discriminatori
violenza di espandersi. propongono le cose che ritengono più in linea → DISCRIMINAZIONE ALGORITMICA
vd. caso telegram (pag 310) con i nostri interessi) es.: Amazon ha programmato un algoritmo per selezionare ingegneri e
questo algoritmo discriminava sistematicamente le donne perché ha
considerato automaticamente i candidati uomini come più validi.
DEPLATFORMING = espulsione di alcune persone e contenuti da determinate
piattaforme digitali; cancellazione di alcuni degli account più influenti che
veicolavano messaggi di odio, razzismo e misoginia. → le piattaforme online si sono mosse in questa direzione
cercando di sviluppare strumenti di rilevazione automatica di
contenuti non consensuali, con scarsi risultati (PornHub).
revenge porn → condivisione non consensuale di materiale intimo. Si tratta di → la maggior parte dei social ha cominciato ad adottare regole
immagini estremamente personali diffuse attraverso sexting o condivise su pagine di sempre più stringenti per tutto ciò che riguarda la nudità e i
social media, oppure fotografie scattate durante un rapporto sessuale e destinate a discorsi che girano attorno alla sessualità (questo va contro chi
rimanere private, che vengono condivise senza l'autorizzazione delle persone basa la sua presenza sui social su questi temi e lo fa in maniera
ritratte e molto spesso a loro insaputa. positiva).

creepshot → Scatti di nascosto ai corpi delle donne, vestite oppure svestite.


Due tipologie specifiche di questo tipo di violenza sono l'upskirting, fotografare sotto la gonna e il downblouse, fare foto all'interno della scollatura di
una donna.
Anche in questi casi si ha un'invasione dell'intimità e della privacy del soggetto femminile, le cui foto vengono fatte circolare senza consenso.

dickpic → foto raffiguranti genitali maschili. Quando non richiesta, la ricezione di dickpic può essere considerata una vera e propria molestia, al pari
dei fischi, gli apprezzamenti e gli inviti sessuali che molte donne ricevono per le strade (le forme di molestie per strada vengono spesso indicate con il
termine inglese catcalling).
LE FORME DELLA VIOLENZA DI GENERE ONLINE condivisione non consensuale dei materiale intimo
1. forme di abuso verbale (molestie sessuali o linguaggio d’odio) Le pratiche di image-based sexual abuse = forme di abuso mettono al centro il
2. condivisione non consensuale dei materiale intimo (ed.: ruolo delle immagini. Si diffondono maggiormente in contesti influenzati dalla
dickpick) comunicazione visuale (Instagram e TikTok).
Tra queste manifestazioni di violenza di genere rientra condivisione non
consensuale dei materiale intimo meglio conosciuta come revenge porn = la
forme di abuso verbale immagini estremamente personali diffuse ad esempio attraverso il sexting pubblicate
su pagine di social media, oppure fotografie scattate durante un rapporto sessuale
hatespeech = utilizzo di attacchi mirati e utilizzo di destinate a rimanere private, vengono fatte circolare senza l'autorizzazione delle
linguaggio d’odio e molestie sessuali (ovvero persone ritratte e molto spesso a loro insaputa.
atteggiamenti non desiderati e non richiesti da chi li
subisce).
cyber harassment = molestie sessuali che avvengono in Il termine revenge porn non è corretto per due motivi:
contesti online 1. nella maggior parte dei casi la condivisione di immagini intime non avviene per una forma
→ colpiscono maggiormente le donne di vendetta, ma per riaffermare il potere maschile mascherato da goliardia.
- vendetta dovrebbe essere una cosa privata tra due persone
- il concetto di vendetta presuppone che la vittima abbia commesso qualcosa di sbagliato →
gendertrolling = è una pratica comunicativa rivolta victim blaming → colpevolizzazione della vittima.
delle donne in quanto tali, include molto spesso 2. la produzione di materiale pornografico dovrebbe essere una pratica strettamente
minacce di stupro o morte, ed è praticata da individui consensuale.
che si identificano come troll e che spesso si → condivisione non consensuale di materiale intimo !!!
organizzano in attacchi congiunti. I troll sono utenti,
anonimi perchè usano account finti. Provano
divertimento nel creare disagio, portare creepshot = scatti di nascosto ai corpi delle donne. 2 tipologie di questo tipo di violenza:
all'esasperazione e insultare le persone. upskirting (fotografare sotto la gonna), downblouse (fotografare all’interno della scollatura).

doxing = diffusione di informazioni personali come dickpic = fotografare i genitali maschili. Possono rappresentare una forma di molestia, una
nome e cognome, numero di cellulare, collegamenti ai tecnica di rimorchio tra uomini gay e una pratica di humor.
profili social delle vittime/sopravvissute.
→ non rientra solo nella violazione della privacy ma
anche nello stalking. sextortion = minaccia di pubblicazione di foto e video intimi ai fini di estorcere denaro alla
vittima.

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