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La paura dello straniero

Tema della percezione del rischio, insicurezza e incertezza nella società + temi cronaca sulla figura
dell’immigrato

Excursus storico sul tema dell’immigrazione: questo è un fenomeno da sempre esistito, che non ha
acquisito - lo spostamento di un gruppo di persona da un territorio all’altro, da una condizione
all’altra, alla ricerca di migliorie e nuove conoscenze. è sempre esistito perchè è insito nell’essere
umano spostarsi per la ricerca di una migliore condizione di vita

Europa pre-industriale

1. condizione rurali ai centri urbani


2. guerre e persecuzioni religiose
3. immigrazioni transoceaniche: tanti furono i movimenti vs l’Asia, l’Africa e l’America con le
conseguenze sulle popolazioni autoctone.

SI differenziano la old e la new per caratteri quantitativi (→ periodi differenti) qualitativi


(innovazioni e cambiamenti in epoca pre industriale che implicano connotazioni diverse rispetto al
fenomeno migratorio). Inizia a diffondersi una sensazione di pericolo e minaccia di fronte
all’immigrazione. Presero piede atteggiamenti xenofobi nei confronti dei popoli migranti (interventi
di tipo proibizionisti al fine di limitare il senso di minaccia dovuto a questi fenomeni, ex America)

La IIWW non fece altro che considerare in termini negativi il fenomeno migratorio, perchè la
precarietà in cui l’Italia si trovo nel dopo guerra pose l’attenzione sulla fragilità dell’umano→ la
convenzione di Ginevra è uno strumento legale che pone molta attenzione sul fenomeno migratorio,
da parte del migratore e chi si trova soggetto di questo fenomeno.

Dopo il secondo dopo guerra, l’Italia diventa un bacino di terra importatrice a causa della sua
posizione strategica - affacciava sul mediterraneo ed era un facile punto di accesso per le
popolazione che vengono dall’africa- e la ricerca di manodopera a poco costo. Con la caduta del
muro di Berlino nell’89, l’Italia diviene sede di accessi da parte dei profughi albanesi soprattutto.
La condizione è critica, nel pieno in cui la migrazione è considerata una minaccia nei confronti del
popolo italiano e una serie di leggi hanno lo scopo di tutelare il popolo.

L’accoglienza degli stranieri è organizzata su 4 livelli

hotspot - primo screening socio-sanitario dei clandestini e foto-segnalamento;

hub - centri di prima accoglienza regionale - in cui l’immigrato può fare domanda di accoglienza;

cas - centri di accoglienza straordinaria, in cui vengono accolti gli immigranti che a causa di un
elevato numero, non potevano essere sistemati negli hub

sprar - sistema per richiedenti asilo e rifugiati, in cui vi accedono gli immigrati la cui domanda è
stata accolta e vengono proposti loro una serie di corsi legali e sociali, al fine di integrare lo
straniero in territorio italiano.

Senso dell’insicurezza?
è un elemento che attiene alla percezione soggettiva, a quanto io mi sento esposto o in una
condizione di fragilità, minaccia. Aumenta nel caso in cui una persona abbia vissuto una esperienza
negativa con quel gruppo di persone.

Fasce deboli: bambini donne e anziani.

Gli effetti di un vissuto soggettivo, hanno delle ripercussioni oggettive → vengono messe in campo
una serie di risposte comportamentali (isolamento, richiesta di aiuto, etc) che hanno un forte impatto
economico sociale ed umanitario, che a volte non sembra correlata con dati oggettivi e oggettivabili.

Il senso di insicurezza è correlato con il degrado urbano e l’inciviltà

il degrado urbano è conseguenza dell’inciviltà sociale (comportamenti antisociali, guidare in


maniera pericolosa, che implicano una violazione ….) e ambientali (comportamenti distruttivi nei
confronti dell’ambiente). La caratteristica differenziale è la visibilità. Poche di queste condotte
hanno una ripercussione penale e sul mio stato di insicurezza: la percezione di insicurezza arriva
prevalentemente dai crimini efferati (stupri, violenza, stalking) temi su cui i media insistono sui
temi di spettacolarizzazione e narrazione. Sono proprio queste variabili ad essere collegate con il
tema della sicurezza, non le realtà raccontate nei media. Questi hanno una grande capacità di
condizionare la percezione che l’umano ha nei confronti dell’essere umano e nel mondo in generale.
Dunque, i media hanno un ruolo fondamentale nella percezione della sicurezza. La televisione
è il media principale. La rappresentazione mediatica fornisce una rappresentazione dei dati
non coerenti con quelli reali, in cui viene sovrastimata la criminalità dello straniero, anche in
confronto a quella dell’italiano. Contribuisce alla percezione del crimine della società da parte del
popolo e la visione dello straniero come pericoloso.

Il Criminality show

Un format televisivo che facilita questa visione è i criminality show, un format televisivo che ha
determinate caratteristiche ed attori simili a quelle di una fiction, ci sono degli incontri, particolari
tipi di strumenti (musica d’effetto) che hanno la capacità di potenziare ed agganciarsi all’emotività
dello spettatore

 Il presentatore: ha la funzione di introdurre e annuncia il crimine che ha avuto luogo


 lo spettatore: che viene portato sul luogo del delitto e incontra le varie persone che ci sono
sul luogo
 esperti ed ospiti
 giuria popolare

→ metodo della nomination: già al primo episodio, viene individuato un possibile colpevole su cui
si concentreranno gli episodi successivi e i particolari indizi al fine di confermare la colpevolezza
dell’imputato. Si arriva alla formulazione del colpevole del caso, prima ancora di avere una
conferma da parte del mondo giuridico. La fase delle indagini preliminari è molto lunga, mentre in
questa fase il CS ha già individuato il suo colpevole. Il rischio è alto, dal momento in cui anche il
mondo giuridico non riesce ad essere esente da ciò che è stato dichiarato a livello mediatico rispetto
alla colpevolezza dell’imputato. Da questo, deriva la pericolosità di questi format.

rispetto al tema dell’immigrazione e dello straniero i media utilizzano tre diversi tipi di frame e
cornici per parlare dello straniero, riducendo la variabilità dell’essere umano/dello straniero
 securitario: lo straniero è parte del problema della sicurezza legato alla fatica di mantenere
l’ordine pubblico
 umanitario: vittime e soggetti passivi che necessitano aiuto
 del riscatto: ruolo attivo, indipendenti impegnate e talentose nella società

difficilmente queste cornici possono entrare l’una in contatto con l’altra, rendendo ghettizzante la
visione dello straniero.

La rappresentazione dell’immigrato nella cronaca nera alimenta atteggiamenti pregiudizievoli e la


formazione di stereotipi verso le comunità che si traducono con la domanda del popolo di maggiore
sicurezza, da parte del popolo vs le forze dell’ordine.

La discriminazione attuata nei confronti di categorie di persone è il risultato di un processo che


porta all'esclusione e alla privazione dei diritti.

La ripetizione acritica di frasi fatte, dei “sentito dire”, la lettura e l’ascolto superficiale dei media
contribuiscono spesso a creare una percezione di ciò che circonda che non rispetta la realtà

Effetto dei pregiudizi e degli stereotipi

 emarginazione sociale: il pregiudizio alimenta la preoccupazione ed il timore nei confronti


di queste popolazioni, che vanno ad isolare questi
 violenza
 crimini di odio

Euristiche: meccanismi di semplificazione della conoscenza della realtà. I pregiudizi e gli stereotipi
aiutano e la complessità con il rischio che si possano perdere dati importanti.

Studio del 2005 di Science che aveva indagato ed esplorato le abitudini dei cittadini. Queste
valutazioni sono state messe a confronto con dati e caratteristiche reali, dimostrando che tra questi
ci sia minima correlazione.

Le caratteristiche fisiche contribuiscono ad un clima di tensione, perchè spaventa ciò che non è
prevedibile. Si parla di un funzionamento psicologico della condizione umana, perchè il diverso fa
paura in quanto altro da me e che può espormi a delle difficoltà.

Lo straniero attiva nell’essere umano due tipi di approcci:

 incuriosisce perchè è fonte di nuovi apprendimenti e conoscenze, superamenti di nuove


zone di comfort → mixofilia
 fobici, il diverso fa paura → mixofobia: espone a fragilità, incertezza e mette in crisi gli
schemi. Per questo, si parla di un processo della disumanizzazione: lo straniero diventa
l’”oggetto” su cui proiettare angosce e preoccupazioni, impoverito delle sue
caratteristiche umane, divenendo oggetto di proiezione, secondo un meccanismo di difesa.
La disumanizzazione è una delle possibili modalità che spiega molti atteggiamenti e
legittima condotte anche aggressive

Lo straniero che delinque, quali conseguenze?

 senso di insicurezza diffuso


 ingroup e outgroup con duplice valenza → nel momento in cui percepisco l’altro come una
fonte di pericolo, tendo ad allontanarmi ed investire all’interno di una cerchia di persone che
diventano la mia cerchia “ingroup” il resto è ghettizzato “outgroup”. L’input protegge e da
senso di appartenenza. Questo vale da entrambi i lati: lo straniero tenderà ad isolarsi e
avvicinarsi a persone simili a lui. Nel mio gruppo di appartenenza, conosco le caratteristiche
e differenziazioni degli altri, mentre gli output generano generalizzazione (stranieri →
delinquenti). Questo porta alla radicalizzazione di idee ed opinioni, il rinforzamento di una
barriera e ciò permette la messa in atto di “reati culturalmente motivati”. Esistono reati che
hanno una storia all’interno di quelle culture di appartenenza: qui questi reati trovano una
motivazione d’esistere. Questi vengono messi in atto con una frequenza molto maggiore
rispetto a quella che siamo soliti a pensare. Questi reati sono considerati meno dai media,
lasciando più spazio a reati, come stupro di una ragazza italiana.

esiste una specializzazione etnica → gli albanesi hanno una maggior inclinazione a
commettere certi delitti, i rumeni più inclini a commettere rapine, i nigeriani tendono a
prostituirsi maggiormente. Questi sono esempi di diritti che si associano alla nazionalità, ma
i media insistono su altri tipi di reati commessi da queste nazionalità, però commessi in
maniera minore.

Il mancato inserimento del migrante all’interno della società ospitante è la causa della
predisposizione a comportamenti devianti

 attaccamento estremo alla propria cultura

Marotta parla di fattori scatenanti che possono contribuire a spiegare la condizione dello straniero e
la predisposizione a delinquere.

 ghettizzazione, come condizione sociale indica la messa in atto di comportamenti che sono
messi in atto al fine di combattere quella posizione. Inoltre, aumenta il vissuto di
inadeguatezza, di essere sbagliato, rispetto ad agli altri → volontà di omologazione nel
gruppo.

→ Fattore visibilità: voler far vedere che si esiste, voler essere riconosciuti, dunque si
commettono reati per essere visti. Vi sono delle condizioni di stress psicosociale frutto
della condizione di nostalgia ed inadeguatezza dell’immigrato.

L’etnopsichiatria: ci sono delle correlazioni fra psicopatologia e cultura? La psicopatologia può


essere considerata un fattore a rischio per il comportamento di atti delittuosi?

Esistono dei funzionamenti psicopatologici, ascrivibili a determinate culture di appartenenza →


disturbi etnici, prevedibili e riconosciuti all’interno della comunità in cui si vive. ex: il sangue
dormido, è una realtà tipica degli immigrati degli USA, che si manifestano con dolori, tremori,
sensazioni di non riuscire a muoversi.

I disturbi idiosincratici si riferiscono all’essere umano in quanto tale, si manifestano in modo


uguale e in ogni cultura

 PTSD → universali nel mondo


 Quadri psicotici reattivi
 Sindromi isteriche
→ i disturbi non universali o non esistono in tutto il mondo o hanno una frequenza maggiore in una
parte del mondo rispetto alle altre (ex: disturbi d’ansia).

Qual è la differenza fra i due? In termini di cura trattamento e diagnosi cosa cambia?

 Il trattamento dei disturbi etnici deve avvenire all’interno della comunità stessa
 i disturbi idiosincratici hanno un trattamento universale, nonostante le sfumature.
 I disturbi sacri: si riferiscono ai riti sciamanici tramandati ed eseguiti in alcune culture.

La psicopatologia può essere considerata la causa di un atto delittuoso?

La psicopatologia è un fattore di rischio, ma non la causa diretta.

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