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La vittima come parte offesa del reato nella prospettiva penalistica delle origini della
vittimologia.
I precursori della vittimologia intuirono l'importanza della vittima, che si impone come soggetto
non esclusivamente passivo del reato, nella comprensione del reato.
Conoscere la vittima e la relazione con l'autore del reato, comprenderne i comportamenti, sono
elementi essenziali a livello processuale su cui fondare l'accusa o la difesa del reo.
L'interesse per la vittima è inevitabile al processo penale anche se in diverse prospettive:
-accertamento della responsabilità del reo -sulla dinamica e all'interpretazione del fatto.
Un reato non significa soltanto violazione della normativa ma viene commesso anche un danno
morale e materiale alla persona, e indirettamente anche alla società.
Secondo Ellenberger la relazione tra vittima ed autore del reato ha molta importanza soprattutto
nei reati commessi all'interno di relazioni familiari e affettive e questo implica anche aspetti
psicologici e sociali, non solo giuridici.
→ individuazione di caratteristiche specifiche di alcune persone utilizzate per comprendere
perché siano più esposte di altre con lo scopo di prevenire episodi delittuosi.
Viene tracciato un principio basato su aspetti strutturali (età, genere, etnia) e contestuali
(ambiente, famiglia, quartiere) o sociali (lavoro, stile di vita).
In questa fase di nascita della vittimologia non viene considerata la vittima come colei che ha
subito un danno e che quindi possa sperimentare un danno psicologico, un vissuto di sofferenza
che vada riconosciuto e compreso.
Per quanto riguarda la donna nel contesto lavorativo, si è dovuto aspettare gli anni 2000 (decreto
legislativo 30 Maggio 205 n°45) per colmare la lacuna legislativa sulle molestie sessuali sul luogo
di lavoro considerando discriminazione qualsiasi cosa che produce un effetto pregiudizievole
verso le lavoratrici o lavoratori o del trattamento più o meno favorevole rispetto ad un altro
lavoratore.
Questi comportamenti, però, non sono scomparsi. Secondo Colombo (2010) oggi il fenomeno del
mobbing (molestia sul luogo di lavoro) colpisce le donne. Da un lato vengono discriminate per le
progressioni di carriera (le donne possono lavorare ma non è necessario che facciano carriera),
dall'altro sono oggetto di ricatto sessuale allo scopo di far carriera.
Susan Brownmiller (1975) evidenzia il fatto che la violenza sessuale sia sempre esistita e sia stata
usata come strumento di terrore e sopraffazione durante le guerre.
La delegittimazione della violenza nella vita pubblica a livello normativo e istituzionale ha fatto in
modo che la violenza venga "privatizzata" ed espressa in luoghi nascosti o nell'ambiente
familiare.
La dimensione privata coinvolge anche comportamenti abusivi anche sui minori, ma è stato
difficile arrivare a considerare il minore come un soggetto da proteggere non solo da
comportamenti devianti commessi da lui ma anche da coloro che lo hanno in cura.
La legge n'184 dell' '83 in Italia ha rappresentato un passaggio importante in quanto il minore
venne considerato come vittima da tutelare in assenza o in presenza della propria famiglia.
Altri sviluppi sono rappresentati da studi sulla vittima in cui vengono considerate le conseguenze
personali del reato su di essa: danno, perdita, conseguenze a breve e lungo termine.
-Danno termini materiali, termini sici, termini psicologici potrebbero comportare una ricaduta
psicologica e incidere sul futuro stile di vita. Si deve considerare anche la percezione soggettiva di
un danno in quanto oggettivamente un danno meno grave può avere una valenza maggiore
rispetto ad un danno oggettivamente più grave se si valutano coinvolgimento emotivo e capacità
di a rontare l'evento. Sono fattori soggetti a risarcimento
materiale
-Perdita si può considerare come perdita materiale, come scomparsa di una persona cara o un
oggetto con signi cati simbolici; perdita della propria libertà o della propria sicurezza.
-Trauma reati violenti che spesso portano la vittima ad essere oggetto di valutazione e diagnosi
clinica.
Conseguenze a breve e lungo termine > disturbo da stress post traumatico
Microsociale: reati che investono la sfera privata delle persone; possono essere reati contro il
patrimonio o reati contro la persona. Il ruolo del ripristino della relazione tra autore e vittima è
quello di dare soddisfazione alla vittima che si sente 'risarcita' in modo più e cace rispetto
all'applicazione della sanzione penale.
Macrosociale: con itti violenti generati a livello politico. Il ruolo della giustizia riparativa è quello
di riappaci care le fazioni. Esempio sono le vittime di terrorismo in Italia.
* Ciclo di ri uti, di cui fanno parte lo smistamento illegale, il tra co illecito, inquinamento di falde
acquifere, sversamento di ri uti tossici
* Settore agroalimentare che comprende il trasporto dei prodotti, il controllo dei mercati
ortofrutticoli e della grande distribuzione
* Archeoma a che si interessa di furto e tra co di opere d'arte, quadri, libri antichi, reperti
archeologici
* Abusivismo in cui è compresa l'evasione scale
* Energie pulite
* Racket di animali che comprende l'importazione e il commercio di cuccioli di razza pregiate,
maltrattamento e mal custodia di animali
* Imposizione del pizzo in cui il mancato pagamento comporta minacce, violenza privata, lesioni,
danneggiamenti, estorsioni e tentati omicidi/omicidi.
-Ndrangheta: viene de nita come ma a liquida a causa della sua capacità di in ltrarsi ovunque
sia in senso sico che mentale. È in ltrata fortemente nell'economia e nelle istituzioni e
attualmente è la 'preferita' dei produttori di droga. Miti e riti hanno un ruolo fondamentale, in
quanto conferiscono la sacralità che la distingue da una qualsiasi organizzazione criminale. La sua
origine risiede in Calabria, ma ha la capacità di mantenere la sua struttura nei posti che tenta di
colonizzare.
-Sacra Corona Unita. Occupa la zona pugliese del Salento. Nasce nelle carceri di Bari e fu
fondata da un criminale appartenente alla 'ndrangheta. Attualmente i suoi tra ci interessano
l'area Balcanica e il Medio Oriente, nonostante si pensi che oggi sia inattiva e disgregata grazie
alla sua strategia difensiva mirata all'invisibilità delle sue attività criminali.
La rappresentanza ma osa si veri ca soprattutto in situazioni di grave disagio economico o di tipo
emergenziale.
Può essere considerata deturpante e vittimizzante e, dal punto di vista psicologico, produce una
vittimizzazione multipla e ripetuta che impatta sulla persona, sulla famiglia e sul territorio.
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Con il termine vittimologia si intende lo studio empirico sulla vittima e la relazione di essa con il
reo. La vittima è qualsiasi persona che ha subito un torto o un danno da parte di altri. Vittime non
sono solo coloro che entrano in contatto con le ma e attraverso estorsioni o minacce ma anche
coloro che vivono le loro ripercussioni in maniera indiretta.
Sono presenti anche le "vittime invisibili" cioè coloro che sono ingiustamente accusati o
considerati erroneamente dalla giustizia legate alla criminalità organizzata.
In Italia il primo intervento legislativo con oggetto i reati telematici si è avuto nel '93 a cui si sono
aggiunte la legge del 2008 e la legge 172 del 2012.
La tecnica più di usa per i reati informatici e l'ingegneria sociale che trova la sua massima
espressione nel Phishing (sottrazione tramite l'inganno di credenziali di accesso e dati personali
dell'utente).
L'ingegnere sociale, nascondendo la propria identità, tende ad assumerne un'altra riuscendo,
attraverso conversazioni vocali o digitali, ad ottenere informazioni che non potrebbe mai
procurarsi con la sua identità e ettiva.
Le fasi dell'attacco sono:
- footprint (reperimento di tutte le informazioni possibili sulla potenziale vittima)
- contatto (approccio empatico mirato a conquistare la vittima)
- manipolazione psicologica (sfruttare la presunta autorevolezza e l'empatia per ottenere
informazioni)
- fuga (ottenuto l'accesso al sistema informatico, l'ingegnere sociale si sgancia dalla vittima e
cerca di eliminare le tracce)
Strategie di prevenzione
Il CERT-PA (Computer Emergency Response Team- Pubblica Amministrazione), ha individuato
delle semplici strategie di prevenzione per evitare di cadere vittima di questi fenomeni.
- Non condividere mai i propri dati sensibili con una terza parte
- Non cliccare alcun link presente nel corpo del messaggio se non si è sicuri dell'identità del
mittente
mail chiamando telefonicamente la banca
- Installare un antivirus
Cyberstalking
La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da
persona che è o è stata legata da relazione alla persona o esa ovvero se il fatto è commesso
attraverso strumenti informatici o telematici.
Quando gli atti persecutori vengono compiuti attraverso tecnologie, è possibile parlare di
Cyberstalking. Internet e le sue tecnologie hanno contribuito ad ampliare lo spazio di azione dello
stalker grazie anche all'anonimato e alla possibilità di assumere un numero inde nito di false
identità virtuali e all'assenza di limiti sici. Il cyber-stalking viene considerato come una
trasposizione dall'o ine (stalking reale) all'online (stalking virtuale).
Il modus operandi del molestatore elettronico si divide in 3 fasi:
Segue le attività online della vittima al ne di raccogliere maggiori informazioni
- Comunicazione che si fa sempre più consistente
- Attività di controllo continuativa ed intrusiva
L'azione criminale viene attuata attraverso:
a) Invio ripetuto di messaggi o ensivi o minacciosi
b) Di usione di commenti denigratori o falsi sulle reti informatiche o sulle piattaforme social
с) Pubblicazione on line, seguita da condivisione, di materiale fotogra co e video della
inconsapevole vittima colta in momenti di intimità (sexting)
Per non cadere vittima di Cyberstalking è necessario condividere meno informazioni nel web e
resistere alla tentazione di rendersi socialmente visibili.
Per contrastare il fenomeno esistono 3 livelli di azione:
- Il primo è messo in atto dalla vittima nel corso di un atto di Cyberstalking. La vittima può
a rontare il persecutore informandolo dell'inaccettabilità delle azioni spingendolo a terminare
l'attività persecutoria e interrompere ogni contatto eliminando il proprio account o sostituire il
proprio indirizzo e-mail.
- Riguarda il coinvolgimento di strutture di supporto ed organi giudiziari in grado di o rire
assistenza psicologica e legale, ascolto. Presso le sedi FF.OO la persona o esa può querelare il
suo aguzzino.
- Programmi di recupero del cyberstalker per evitare che rifaccia la sua azione nei confronti
della stessa vittima o di altre, in parallelo al trattamento punitivo previsto dalla legge.
Le ricerche dimostrano che la percentuale di detenuti a etto da patologie psichiatriche sia molto
più alta rispetto a quella della società civile.
Non si parla di patologie pregresse, ma anche di quelle scaturite all'interno del carcere a causa
della limitazione degli spazi, le ridotte ore all'esterno, l'a ettività ridotta, le scarse attività
formative, il sovra ollamento.
I sintomi possono essere: tachicardia, vertigini, svenimenti, agitazione, crisi confusionali,
disorientamento.
Purtroppo le ore dedicate da specialisti ai detenuti sono molto poche
È presente una forte criticità per quanto riguarda le persone transgender poiché è complicato
trovare una collocazione idonea.
I soggetti transgender vengono classi cati in base al sesso biologico.
In alcuni penitenziari, a causa del sovra ollamento, queste persone vengono collocate in sezioni
nalizzate all'isolamento continuo poiché vengono considerati a rischio di minacce o violenze.
L'aspetto psicologico di queste persone è da non sottovalutare poiché a causa del disagio
vissuto si manifestano atteggiamenti autolesivi che fanno temere per la vita della persona.
La violenza sessuale dietro le sbarre, purtroppo, colpisce con maggiore probabilità i detenuti
transgender.
La vittimizzazione viene attuata anche su detenuti stranieri perché sono in una situazione di
particolare vulnerabilità in quanto hanno di coltà ad avere rapporti con la famiglia, all'accesso
all'istruzione e al lavoro, l'esercizio delle fede religiosa e l'accesso a misure alternative della pena.
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