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A cura di:
Ing. Claudio Ciucciarelli
Ing. Marco Ciucciarelli
1
1. Introduzione
Di seguito viene svolta lanalisi teorica generale di una rete MT 20 kV tipo allo scopo di sviluppare
le procedure pi idonee per il calcolo delle grandezze elettriche pi significative necessarie per la
comprensione dei fenomeni elettrici e fisici che si sviluppano in queste tipologie di impianti, per
spiegare le disposizioni introdotte dalla specifica ENEL DK5600 ediz. V e dunque adottare le
migliori tarature delle protezioni per garantire una corretta selettivit nella rete. Lanalisi viene
effettuata nel caso di rete MT esercita con neutro isolato o con neutro a terra mediante impedenza
(bobina Petersen).
Rete MT tipo
Il caso in studio sviluppa lanalisi di una rete MT 20 kV tipo in partenza da una Cabina Primaria
(CP) caratterizzata dai seguenti componenti:
Trasformatore:
Vcc%=12%
Linee:
Fig.1
2
Tale sistema rappresentabile mediante lo schema equivalente di Fig.2 nel quale linsieme delle 5
linee MT ENEL in partenza dalla CP, che costituiscono di fatto la rete MT, esclusa la linea per
lalimentazione dellutente, sono state rappresentate come una linee equivalente. Nella Fig.2a la rete
a neutro isolato, nella fig.2b la rete con neutro a terra mediante impedenza.
Fig.2a
Fig.2b
I casi di guasto significativi da analizzare, per la valutazione generale del funzionamento di questi
impianti, sono sostanzialmente 3:
a) corto circuito trifase;
b) corto circuito bifase (e bifase a terra);
c) guasto monofase a terra;
a) per il calcolo delle correnti di corto circuito trifase possibile trascurare le capacit
trasversali delle linee che non influiscono significativamente;
b) anche per il corto circuito bifase si possono trascurare le capacit verso terra delle linee in
quanto, sia con neutro isolato, sia con neutro compensato, le correnti capacitive verso terra
sono trascurabili; nel caso di guasto bifase e terra il coinvolgimento del terreno pu essere
trascurato, essendo le impedenze capacitive verso terra dei cavi molto maggiori di quelle di
linea; la protezione in questi svolta dunque dai rel di massima corrente;
c) per analizzare il funzionamento della rete in regime di guasto a terra possibile, in prima
approssimazione, risolvere il circuito equivalente delle rete trascurando le impedenze di linea
in quanto molto minori di quelle capacitive verso terra; tale ipotesi necessaria per ottenere
delle relazioni rappresentative dei fenomeni fisici che si verificano in questi casi di guasto;
per ottenere risultati pi accurati possibile comunque ricorrere a programmi computerizzati
in grado di tenere in conto tutti i parametri circuitali presenti;
Di seguito vengono analizzati i casi di guasto a terra significativi per i due diversi stati del neutro.
| Z L1 = 1
|Z U |= 0,09
Come si pu vedere dunque le impedenze di linea e del TR sono trascurabili rispetto alle impedenze
capacitive delle linee stesse e ci giustifica lipotesi posta in precedenza.
Fig.3
ER0=ER
ER0
E0=-ET
ES0=ES
ET0=ET
ET0=0
ES0
ER0
ET
ET0
E0
ES0
Come si pu vedere dalle fig.5b e 5c, durante il guasto, siamo in presenza di una deformazione del
triangolo delle tensioni che determina un regime elettrico squilibrato. Poich le capacit delle linee
rappresentano lunico collegamento a terra delle linee stesse, durante il guasto tali capacit
costituiscono la via di richiusura della corrente di guasto a terra. Nel caso in esame, con guasto sulla
rete ENEL, Fig.6, essa dunque si richiude nelle capacit della rete stessa, nella capacit del tratto di
linea ENEL per lalimentazione dellUtente e in quella della linea dUtente stessa; tutte capacit
sulla fase guasta vengono, con le ipotesi poste, shuntate dal guasto e dunque non sono interessate
dalla corrente di richiusura.
I0s
I0sU
I0s
I0sU
I0g
Rg
I0g
Fig.6
Ovviamente, essendo il valore della corrente funzione dellimpedenza offerta dal circuito di guasto,
essa funzione del valore della capacit che la totalit della rete offre verso terra; le capacit delle
linee, avendo trascurato le impedenze longitudinali sono tutte in parallelo e pari a:
C t = C1 + C r +C u
Ig
Fig.7
j 3 Ct Et
1 + j 3 Ct R g
Con le ipotesi qui poste, tale corrente indipendente dalla posizione del guasto in quanto la capacit
Ct rimane costante. Sviluppando tale circuito possibile individuare anche la relazione per il calcolo
della tensione omopolare E0 che rappresenta la tensione a cui si porta il centro stella del
trasformatore verso terra:
E0 =
Et
1 + j 3 Ct R g
Si d cenno, ma ci chiaro anche dai diagrammi di fig.5, che la E0 calcolabile come 1/3 della
tensione residua Vr (somma delle tre tensioni di fase) misurata al secondario a triangolo aperto del
TV istallato ad inizio linea.
Ottenuta la corrente di guasto monofase a terra, risulta fondamentale, ai fini di una corretta taratura
delle protezioni, comprendere quale sia la sua distribuzione nelle varie capacit di rete, come
rappresento in Fig.6.
In particolare necessario calcolare le correnti differenziali, o meglio omopolari (1/3 della corrente
differenziale), rilevate dai TA toroidali installati allinizio di ogni linea.
Infatti, la presenza di correnti e tensioni omopolari, ed i loro valori danno informazioni fondamentali
sul tipo di guasto in corso e sulla sua posizione.
j (C1t + C ut ) E t
1 + j 3 Ct Rg
I 0 sU =
j C ut E t
1 + j 3 Ct R g
I 0 _ C1t =
j C1t E t
1 + j 3 Ct R g
I 0 s = I 0 sU + I 0 _ C1t = I 0 g =
j (C1t + C ut ) Et
1 + j 3 Ct R g
Ovviamente essendo la linea dUtente alimentata da una linea ENEL, la relativa corrente in CP
risulta la somma delle correnti omopolari associate alle C1t e CUt (I0sU).
Il diagramma vettoriale della grandezze omeopolari, indipendente dal valore assunto dalla Rg,
mostrato in Fig.8.
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I0g
I0sU
I0sU
I0_C1t
E0
E0 - tensione omopolare
I0g - corrente omopolare in partenza dalla linea equivalente ENEL guasta
I0s - corrente omopolare in partenza dalla linea dUtente sana
I0s - corrente omopolare in partenza dalla linea ENELdalimentazione Utente sana
I0_C1t - corrente omopolare nelle capacit della linea ENEL di alimentazione dUtente
Fig.8
linfluenza della resistenza di guasto, non nota, che pu significativamente sovrapporre i valori
delle correnti omopolari nel caso di linea sana e nel caso di linea guasta.
comprensibile dunque la necessaria adozione di una protezione 67N in grado di leggere il
verso della potenza reattiva e dunque capace di distinguere la posizione del guasto; tale protezione
acquisisce i valori delle grandezze omopolari della propria linea, tensione, corrente e relativo
sfasamento, valutando il verso della potenza reattiva assorbita/erogata dal circuito di guasto
(omopolare) e dunque inibendo lo scatto dellinterruttore qualora la linea sia sana. Si sottolinea che a
tale protezione viene aggiunta anche una protezione 51N adirezionale tarata su correnti e tempi di
intervento superiori a quelli della 67N e tali comunque da non intervenire durante guasti a terra in
altre linee.
Se per la capacit totale della linea dUtente risulta trascurabile, o comunque molto minore
della capacit della linea ENEL che la alimenta, la ripartizione della corrente omopolare
fortemente squilibrata a favore della linea ENEL. La corrente rilevata dal toroide dUtente risulta
trascurabile o molto minore rispetto a quella associata alla linee ENEL che la alimenta. In tale caso
dunque possibile tarare la soglia della protezione 51N dUtente a valori superiori alla corrente
omopolare massima che si pu verificare in esso con guasto nella rete ENEL.
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Tale soluzione comunque compatibile con lo scatto della protezione 51N durante il guasto sulla
linea dUtente, in quanto in questo caso, la corrente omopolare assume valori molto maggiori della
soglia impostata rappresentando la somma di tutte le correnti omopolari che si vanno a richiudere
nella capacit dellintera rete.
In conclusione, nel caso in cui C1t>>Cut una accurata taratura amperometrica e cronometrica della
sola protezione 51N garantisce la dovuta selettivit.
Qualora invece la linea dUtente sia di lunghezza rilevante e dunque la sua capacit assume
un valore confrontabile con quello della capacit della linea ENEL che la alimenta, la ripartizione
della corrente omopolare non presenta uno squilibrio cos drastico ed importante tra i due trochi di
linea (fig.6). Dunque non esiste una forte differenza tra corrente omopolare nel toroide dUtente
durante il guasto a terra sulla rete ENEL e quella che si verifica per guasto a terra sulla rete dUtente
e ci non permette di effettuare una discriminazione del guasto in base alla semplice taratura
amperometrica e cronometrica della protezione 51N.
Si rende necessaria quindi ladozione della protezione 67N in grado di leggere il segno della
potenza reattiva e dunque in grado di distinguere la posizione del guasto; tale protezione acquisisce i
valori delle grandezze omopolari della propria linea, tensione, corrente e relativo sfasamento,
valutando il verso della potenza reattiva assorbita/erogata dal circuito di guasto (omopolare).
Conoscendo con buona approssimazione le caratteristiche della rete (capacit delle linee) ed
ipotizzando un certo range di variazione della resistenza di guasto Rg, possibile calcolare una serie
di punti di funzionamento (E0 , I0 e cos0 ) in regime di guasto a terra individuando una zona di
intervento per la quale la protezione comanda lapertura dellinterruttore di linea. In questo modo
lintervento della protezione assicurato esclusivamente nel caso di guasto a terra lato Utente. Si
sottolinea anche lesigenza di assicurare un rincalzo di sicurezza alla protezione 67N effettuato con
una protezione 51N adirezionale tarata su correnti e tempi di intervento superiori a quelli della 67N
e tali comunque da non intervenire durante guasti a terra nella rete ENEL.
In conclusione, nel caso in cui C1t Cut necessario predisporre per lUtente una protezione 67N da
accompagnare alla 51N di rincalzo.
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I0g
I0gU
Rg
I0_C1t
I0gU
I0s
I0s
Fig.9
Come nel caso precedente la corrente funzione delle capacit che la totalit della rete offre verso
terra; essendo la rete nella totalit identica a quella di Fig.7, la corrente di guasto la stessa ricavata
in precedenza.
Anche in questo caso, risulta fondamentale comprendere quale sia la sua distribuzione nelle varie
capacit di rete, come rappresento in Fig.9.
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j Crt Et
1 + j 3 C t R g
I 0Ug =
j (C1t + C rt ) Et
1 + j 3 Ct R g
j C1t E t
1 + j 3 Ct R g
I 0 _ C1t =
Utente sana
I 0 g = I 0Ug + I 0 _ C1t = I 0 s =
j C rt Et
1 + j 3 Ct R g
Ovviamente essendo la linea dUtente alimentata da una linea ENEL, la relativa corrente in CP
risulta la somma vettoriale delle correnti omopolari associate alle C1t e CUt .
Il diagramma vettoriale della grandezze omeopolari, indipendente dal valore assunto dalla Rg,
mostrato in Fig.10
E0 - tensione omopolare
I0g - corrente omopolare in partenza dalla linea guasta ENEL di
I0gU
I0g
I0s
alimentazione Utente
alimentazione dUtente
Fig.10
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Lanalisi qualitativa del funzionamento di una rete MT a neutro compensato pu essere fatta
analizzando il circuito di fig.11. La bobina Petersen collega il neutro a terra; lo scopo di ridurre il
valore della corrente di guasto la quale, teoricamente, nulla se linduttanza della bobina
accordata (in risonanza) con la totale capacit di esercizio.
fig. 11
Analizzando il circuito di fig.11 si costruisca la rete equivalente di Thevenin vista tra i nodi 1 e T.
Come si vede limpedenza equivalente di Thevenin, Zth, pari a:
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Z Th = Z Lp //
ZC
=
3
Lp
3 C
1
Lp
3 C
Limpedenza interna, ZTh, il parallelo delle tre reattanze capacitive 1/wC, quindi X=1/3wC, con la
reattanza induttiva della bobina di Petersen schematizzata con elementi in parallelo, Xp=wLp . In
parallelo c anche la resistenza Rp che, per le considerazioni precedentemente fatte si pu trascurare.
bobina accordata:
Ig =
E1
Z Th + Z g
Lp =
1
3 C
Nel caso in cui venga installata una bobina accordata sulle capacit della rete si verifica una
risonanza parallelo che determina una impedenza di Thevenin infinita, annullando la corrente di
guasto; cio la corrente capacitiva associata a tutte le capacit di linea, viene compensata dalla
corrente induttiva della bobina di Petersen; nel punto di guasto tali correnti si sommano annullando
la corrente di guasto a terra. Normalmente laccordo della bobina non mai verificato con massima
precisione per una serie di motivi; in questo caso si verifica o una sottocompensazione o una
sovracompensazione della corrente capacitiva della rete. Di norma in parallelo la bobina di Petersen
costituita anche da una resistenza parallelo di 400-600 ; dunque la corrente di guasto presenta
sempre una componente resistiva anche in caso di guasto franco. La presenza della resistenza
permette di smorzare rapidamentei le sovratensioni di manovra ed impedisce la formazione di archi
intermittenti a terra; inoltre la corrente di gusto rimane comunque limitata garantendo
lautoestinsione del 95% circa dei guasti non permanenti.
Anche nel caso di rete con neutro compensato, lanalisi del guasto monofase a terra, come detto,
viene effettuata trascurando le impedenze di linea e procedendo analogamente al caso precedente.
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I0s
I0L
I0R
I0sU
I0g
Rg
Fig.12
La corrente dunque funzione delle capacit che la totalit della rete offre verso terra; tali capacit,
avendo trascurato le impedenze longitudinali sono tutte in parallelo e pari a:
C t = C1 + C r +C u
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Ig
Fig.13
Analizzando il circuito di Fig.13 possibile calcolare la corrente di guasto con la seguente relazione:
Ig =
3 Et
3 Rg + Z 0
con:
Z 0 = Z Ct // 3 Z mt
Z Ct =
Z mt =
1
j Ct
j Rmt Lmt
Rmt + j Lmt
j C 0 Rmt + j Lmt
Z0 =
3 j Rmt Lmt
1
+
Rmt + j Lmt
j C 0
Tali relazioni permettono di calcolare la corrente Imt che attraversa limpedenza di messa a terra:
I mt =
3 Et Z Ct
(Z 0 + 3 Rg ) (Z Ct + 3 Z mt )
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Ottenuta la corrente di guasto, risulta fondamentale comprendere quale sia la sua distribuzione nelle
varie capacit di rete tenendo conto anche della presenza dellimpedenza di messa a terra, come
rappresento in Fig.12.
Considerando:
La risoluzione del circuito di fig.12 mostra i seguenti risultati:
I 0g =
Et
Z Ct
Z 0 Et
+ j (C ut + C1t )
3 R g + Z 0 Z Ct + 3 Z mt
3 Rg + Z 0
I 0g =
Et
3 Rg + Z 0
Z Ct
+ j (C ut + C1t ) Z 0
Z Ct + 3 Z mt
I 0 sU = j CUt
Z 0 Et
3 Rg + Z 0
I 0 _ C1t = j C1t
Z 0 Et
3 Rg + Z 0
Z 0 Et
3 Rg + Z 0
Ovviamente essendo la linea dUtente alimentata da una linea ENEL, la relativa corrente in CP
risulta la somma delle correnti omopolari associate alle C1t e CUt .
l diagramma vettoriale della grandezze omeopolari, indipendente dal valore assunto dalla Rg,
mostrato in Fig.14
20
Sottocompensazione
I0g
Sovracompensazione
I0g
I0R
I0s
E0
E0 - tensione omopolare
I0g - corrente omopolare in partenza dalla linea guasta
I0gU - corrente omopolare in partenza dalla linea dUtente guasta
I0s - corrente omopolare in partenza dalla linea ENEL dalimentazione
Utente sana
Fig.14
21
I0g
I0gU
I0s
I0L
I0R
Fig.15
Come nel caso precedente la corrente funzione delle capacit che la totalit della rete offre verso
terra; essendo la rete nella totalit identica a quella di Fig.13, la corrente di guasto la stessa
ricavata in precedenza.
Anche in questo caso, risulta fondamentale comprendere quale sia la sua distribuzione nelle varie
capacit di rete, come rappresento in Fig.15.
Procedendo analogamente a quanto fatto in precedenza si ha:
I 0 s = j C rt
Z 0 Et
3 Rg + Z 0
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I 0 gU =
Et
Z Ct
+ j (C rt + C1t ) Z 0
3 R g + Z 0 Z Ct + 3 Z mt
I 0 _ C1t = j C1t
Z 0 Et
3 Rg + Z 0
I 0 g = I 0 _ C1t + I 0 gU
Ovviamente essendo la linea dUtente alimentata da una linea ENEL, la relativa corrente in CP
risulta la somma delle correnti omopolari associate alle C1t e CUt .
Il diagramma vettoriale della grandezze omopolari, indipendente dal valore assunto dalla Rg,
mostrato in Fig.16
Sottocompensazione
I0g
I0gU
I0_C1t
Sovracompensazione
I0g
I0R
I0gU
I0_C1t
I0s
E0
E0 - tensione omopolare
I0g - corrente omopolare in partenza dalla linea guasta
I0gU - corrente omopolare in partenza dalla linea dUtente guasta
I0s - corrente omopolare in partenza dalla linea ENEL dalimentazione
Utente sana
Fig.16
23
Per quanto riguarda la taratura delle protezioni 67N, in base alla conoscenza della rete ed delle
modalit di esercizio possibile valutare i limiti di sovracompensazione e sottocompensazione che
implicano un range di sfasamento tra le tensioni e correnti omopolari (Fig.17). Inoltre, tenendo
conto dei valori delle resistenze di guasto si pu stimare il valore minimo del modulo della tensione
e della corrente omopolare e dunque procedere alla taratura delle protezioni nel range di sfasamento
previsto. Sulle reti MT con neutro a terra tramite impedenza si devono impiegare nuove protezioni
direzionali con due soglie di taratura distinte:
la prima (67N.1) rileva il guasto quando la rete gestita con neutro compensato;
la seconda(67N.2) rileva il guasto quando la rete gestita con neutro isolato (situazione che
si verifica per periodi allanno in occasione di guasti o manutenzioni);
E0
E0
24