Esercitazioni e Problemi
Sugli Impianti Elettrici
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------Si suppone per le caratteristiche del terreno su cui sorge ledificio, si possa considerare
una resistivit di tale terreno pari a T = 250 m.
La soluzione scelta per la tipologia dellimpianto quella con picchetti massicci in rame
infissi verticalmente nel terreno. Scegliendo picchetti di diametro = 18 mm e lunghezza
L = 1,5 m, per la resistivit del terreno considerata, dalla Tab. 3.VIII - PG. 18 si ricava una
resistenza di terra RT = 140 .
Volendo limitare ulteriormente il valore di tale resistenza, si opta per lutilizzo di tre
picchetti in parallelo, dalle caratteristiche geometriche suddette, distanziati tra loro di
almeno 6 L, cio (6 1.5) circa 9 m. Pertanto, la resistenza complessiva introdotta dai
picchetti sar pari a RT = 140 / 3 = 47 .
Per gli ambienti ordinari dei sistemi TT, usando come dispositivi dinterruzione apparecchi
differenziali, essendo pari a 0,3 A il massimo valore di IN e VC la tensione di contatto per
ambienti ordinari deve essere verificata la condizione:
RT IN VC
cio
IN1 = 10 A
I N2 = 14 A
I N3 = 16 A
I N4 = 8 A
I N5 = 21 A
Determinare la corrente di impiego IB, la portata IZ e la sezione S dei conduttori della linea
dorsale (che si suppone essere di tipo trifase) nei seguenti casi:
a) Tutte le macchine possono funzionare contemporaneamente (temperatura di lavoro
della linea = 30 C);
b) Al massimo possono funzionare contemporaneamente 3 macchine (temperatura di
lavoro della linea = 30 C);
c) Nel caso pi sfavorevole sono in funzione contemporaneamente le macchine nr. 1, nr.
2 e nr. 4 (temperatura di lavoro della linea = 50 C).
Si assume come ipotesi che tutti i carichi abbiano fattore di potenza unitario.
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------IB , IZ
M1
M2
M3
M4
M5
S = 4 mm2
Dalle tabelle degli interruttori della BTicino (Tab. 2.6, PG 10) si sceglie un interruttore
magnetotermico modello TIKER con le seguenti caratteristiche:
q
q
q
q
q
q
q
Bipolare;
IN dispositivo 100 A (corrente che in grado di condurre ininterrottamente);
VN dispositivo: 220/380 V;
f = 50-60 Hz;
Dispositivo termico fisso con corrente nominale I N = 20 A;
Dispositivo magnetico fisso;
Potere di rottura PR = 4.5 kA (scelto senza conoscere la corrente di corto circuito
massima possibile sulla linea protetta, ma normalmente sufficiente per utilizzatori del
tipo in esame).
La scelta della portata del cavo e dellinterruttore corretta, essendo verificata la relazione
tra corrente di impiego, corrente nominale termica del dispositivo di protezione e portata:
IB IN IZ
XR
M
3~
E noto inoltre che la reattanza della rete a monte del punto P di installazione del
dispositivo di protezione : XR = 0.025 .
Calcolare:
a) La portata IZ della linea;
b) La corrente nominale termica IN, la tensione nominale VN e il potere di interruzione PR
dellinterruttore magnetotermico posto ad inizio linea (punto P), scegliendo tra
interruttori con curve di tipo B, C e D.
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------a) Ricordando che la potenza nominale di un motore elettrico quella meccanica resa
allasse, la potenza elettrica assorbita dal motore :
Pa = P n / n = 21 / 0.70 = 30 kW
La corrente di impiego IB della linea (corrispondente alla INM nominale del motore in
quanto lavora a pieno carico) sar dunque (carico trifase):
I B = I NM =
Pa
3 V n cos
30000
= 54.13 A
1.732 400 0.80
La portata e la sezione del cavo costituito (tripolare) da tre conduttori attivi (caricati), isolati
in PVC, possono essere scelte da Tab. 3.XV PG 8.5 Manuale Cremonese, sec. edz. (o
Tab. A1.11 PG 2):
IZ = 80 A,
S = 25 mm2.
IN = 63 A (valore normalizzato)
Si ricorda che nella scelta della protezione da sovraccarico, optando per un dispositivo con
parte termica regolabile, si pu considerare un valore di IN al di fuori dallintervallo IB-IZ a
patto di regolare poi il dispositivo (scelto opportunamente) con un valore interno I N
allintervallo limitato da corrente di impiego e portata in modo da soddisfare la nota
relazione.
I B IN I Z
Relativamente al potere di interruzione, la corrente di corto circuito massima (ICCMAX) verr
calcolato, presumibilmente, ad inizio linea (morsetti duscita dellinterruttore), e nel caso
pi sfavorevole, (guasto trifase su linea trifase) sar:
I CCMAX =
Vn
3XR
400
= 9250 A = 9.25 kA
1. 732 0.025
I M 1 > IS ; in caso contrario ad ogni partenza del motore linterruttore potrebbe aprire il
circuito;
I CCMIN > IM 2 ; in caso contrario linterruttore potrebbe non intervenire per guasto a fine
linea.
Per conduttori in rame, si ha: ICCMIN = 15 V S / L = 15 400 25 / 95 = 1579 A
Scegliendo interruttori con caratteristica di intervento di tipo B si ha:
IM1 = 3 IN = 3 63 = 189 A < IS = 433 A (non va bene)
IM2 = 5 IN = 5 63 = 315 A < ICCMIN = 1579 A (va bene)
Scegliendo interruttori con caratteristica di intervento di tipo C si ha:
IM1 = 5 IN = 5 63 = 315 A < IS = 433 A (non va bene)
IM2 = 10 IN = 10 63 = 630 A < ICCMIN = 1579 A (va bene)
Scegliendo interruttori con caratteristica di intervento di tipo D si ha:
IM1 = 10 IN = 10 63 = 630 A > IS = 433 A (va bene)
IM2 = 20 IN = 20 63 = 1260 A < ICCMIN = 1579 A (va bene)
Delle tre possibilit, quella idonea chiaramente quella relativa ad interruttore con
caratteristica di intervento di tipo D.
rendimento = 0.85;
funzionamento a regime a pieno carico;
assorbimento allo spunto di una corrente pari a 5.5 volte la corrente di regime;
Sapendo che limpedenza della rete trifasi a monte della linea ZR = 12 m, che la linea
lavora ad una temperatura T = 40 C ed lunga L = 100 m, determinare:
a) portata e sezione della linea;
b) le perdite di potenza relative al carico;
c) corrente nominale, tensione nominale, potere di rottura e numero di poli dellinterruttore
magnetotermico posto a protezione della linea;
d) la curva di sgancio dellinterruttore (B, C, D).
10
IB , IZ
M
3~
11
I B, I Z
C1)
C2)
C3)
C4)
P1 = 2.5 kW,
P2 = 4.5 kW,
P3 = 3.0 kW,
P4 = 1.5 kW,
cos1 = 0.80
cos2 = 0.90
cos3 = 0.75
cos4 = 0.90
C1
C2
C3
C4
Gli utilizzatori non sono protetti singolarmente dai sovraccarichi. Si dimensioni limpianto
assumendo, come caso pi sfavorevole, il funzionamento contemporaneo di tutti gli
utilizzatori, ciascuno a pieno carico.
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------Le componenti attive (a) e reattive (q) delle correnti richieste da ciascun utilizzatore sono:
Carico C1
I1 = P1 / ( 3 Vn1 cos1) = 2.5 103 / (1.732 380 0.80) = 4.75 A
I1a = I1 cos1 = 4.75 0.80 = 3.80 A
I1q = I1a tg1 = 3.80 0.75 = 2.85 A
Carico C2
I2 = P2 / ( 3 Vn2 cos2) = 4.5 103 / (1.732 380 0.90) = 7.60 A
I2a = I2 cos2 = 7.60 0.90 = 6.84 A
I2q = I2a tg2 = 6.84 0.484 = 3.31 A
Carico C3
I3 = P3 / ( 3 Vn3 cos3) = 3.5 103 / (1.732 380 0.75) = 7.09 A
I3a = I3 cos3 = 7.09 0.75 = 5.32 A
I3q = I3a tg3 = 5.32 0.882 = 4.69 A
Carico C4
I4 = P4 / (Vn4 cos4) = 1.5 103 / (220 0.90) = 7.58 A
I4a = I4 cos4 = 7.58 0.90 = 6.82 A
I4q = I4a tg4 = 6.82 0.484 = 3.30 A
Le somme delle componenti attive e di quelle reattive della corrente risultano:
Ia tot = I1a + I2a + I3a + I4a = 3.80 + 6.84 + 5.32 + 6.82 = 22.78 A
Iq tot = I1q + I2q + I3q + I4q = 2.85 + 3.31 + 4.69 + 3.30 = 14.15 A
La corrente nel primo tratto della dorsale (tratto compreso tra linterruttore automatico e la
prima derivazione) risulta:
S = 6 mm2
Per le derivazioni si ha, per la stessa tipologia di cavi, ma con tre conduttori caricati per i
primi tre carichi e due conduttori caricati per il quarto carico:
Correnti di impiego:
IB1d = 4.75 A, IB2d = 7.60 A, IB3d = 7.09 A, IB4d = 7.58 A
Portate e sezioni:
C1)
C3)
IZ1d = 21 A,
IZ3d = 21 A,
C2)
C4)
IZ2d = 21 A,
IZ4d = 24 A,
(1)
(2)
IB
IN
(con i = 1, 2, 3, 4)
IZ4d
IZ
26.82 A I N 36 A
14
Calcolare:
a)
b)
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------a) I valori dei fattori di carico dei vari motori possono essere dedotti dalla Tab. 5.1 (Pg 1),
mentre i valori dei coefficienti di contemporaneit possono essere dedotti dalla Tab. 5.2 Pg
1, in base alla potenza ed al numero dei motori stessi:
Motori
Gruppo 1 (7.5 kW, 4 poli)
Gruppo 2 (2.2 kW, 4 poli)
Gruppo 3 (45 kW, 6 poli)
Fattore di
Carico (Ku)
Fattore di
Contemporaneit (Kc)
0.75
0.75
0.80
0.70
0.70
1.00
Si tenga presente che i valori considerati sono del tutto indicativi, non avendo informazioni
dettagliate sui carichi.
In base ai valori dei coefficienti di carico scelti, potranno essere scelti da Tab. 7.7-B PG 21
i fattori di potenza dei vari motori. Per quel che riguarda i rendimenti si considereranno i
valori nominali (vedi Tab. 5.4 PG 9), essendo normalmente poco distanti da quelli con
carico ridotto ed in ogni caso di difficile determinazione.
Motori
Gruppo 1 (7.5 kW, 4 poli)
Gruppo 2 (2.2 kW, 4 poli)
Gruppo 3 (45 kW, 6 poli)
Rendimento (
)
0.83
0.75
0.89
0.86
0.78
0.92
Pai = N i
Pni
K ui K ci
ni
( Pa =
Pn
per un singolo motore a pieno carico)
n
15
Pn1
7.5
K u 1 K c1 = 4
0.75 0.70 = 18.3 kW
n1
0.86
P
2.2
Pa 2 = N 2 n 2 K u 2 K c 2 = 10
0.75 0.70 = 14.8 kW
n 2
0.78
P
45
Pa 3 = N 3 n 3 K u 3 K c 3 = 1
0.80 1.00 = 39.1 kW
n 3
0.92
Pa 1 = N 1
Pn 1
P
P
+ N 2 n 2 + N3 n 3
n1
n 2
n 3
= 4
7.5
2.2
45
+ 10
+1
0.86
0.78
0.92
= 112 kW
Pta
72.2
=
= 0.64 si pu ricavare un coefficiente detto fattore di
Ptna
112
riduzione globale KG che tiene conto sia della utilizzazione che della contemporaneit.
Dal rapporto: K G =
b)
Calcolo della corrente mediamente assorbita dal carico.
Relativamente ad i carichi trifase, lespressione della corrente la seguente:
Aan
in condizioni nominali: I n =
in tutte le altre condizioni: I =
3 Vn
Aa
3 Vn
Pan
3 V n cosn
Pa
3 V n cos
dove con Aan e Aa sono state indicate, rispettivamente, la potenza apparente nominale e la
potenza apparente (in condizioni diverse da quella nominale) assorbita.
Si ricorda infatti che valgono le seguenti espressioni relative alle potenze attiva e reattiva:
P = A cos
Q = A sin
da cui
A = P2 +Q2
da cui Q = P tg
Pertanto, si ottiene:
Qa1 = P a1 tg1 = 18.3 0.672 = 12.30 kvar
Qa2 = P a2 tg2 = 14.8 0.882 = 13.04 kvar
Qa3 = P a3 tg3 = 39.1 0.484 = 18.92 kvar
Qta = Qa1 + Qa2 + Qa3 = 12.30 + 13.04 + 18.94 = 44.26 kvar
Ata =
Pta2 + Qta2 = 72.2 2 + 44. 262 = 84. 7 kVA da cui la corrente mediamente assorbita dal
carico complessivo: I t =
Ata
3 Vn
84700
128 A .
3 380
16
I B1
P1 = 1.2 kW
Vn1 = 380 V
1 = 0.9
cos1 = 0.750
Ku1 = 0.8
Kc1 = 0.7
N1 = 8
I B2
I B3
P2 = 0.4 kW
Vn2 = 380 V
2 = 0.780
cos2 = 0.640
Ku2 = 0.7
Kc2 = 0.5
N2 = 15
P3 = 0.5 kW
Vn3 = 220 V
3 = 1.0
cos3 = 0.950
Ku3 = 1.0
Kc3 = 0.9
N3 = 5
I B4
P4 = 2.0 kW
Vn4 = 220 V
4 = 0.9
cos4 = 0.750
Ku4 = 0.85
Kc4 = 0.9
N4 = 2
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------Come primo passo occorre calcolare le potenze convenzionali (attive) relative alle varie
linee, utilizzando i dati a disposizione:
P1
K K = 8 (1200 / 0.9) 0.8 0.7 = 5973.3 W
1 u1 c1
Linea 1) Pc 1 = N 1
Linea 2) Pc 2 = N 2
P2
K K = 15 (400 / 0.78) 0.7 0.5 = 2692.3 W
2 u2 c 2
Linea 3) Pc 3 = N 3
P3
K K = 5 (500 / 1.0) 1.0 0.9 = 2250 W
3 u 3 c 3
Linea 4) Pc 4 = N 4
P4
K K = 2 (2000 / 0.9) 0.85 0.9 = 3400 W
4 u4 c 4
Dai valori delle potenze attive possibile calcolare i valori delle corrispondenti potenze
reattive assorbite dalle linee (cos i i = arcos i da cui tg i )
Linea 1)
Linea 2)
Linea 3)
Linea 4)
=
=
=
=
PcT
3 Vn cos m
teorema di Boucherot:
I B0 =
AcT
3 Vn
PcT2 + QcT2
3 Vn
oppure, applicando il
Pc 4
= 3400 / (220 0.750) = 20.6 A
V4 cos 4
Scelta delle sezioni: In base ai valori delle correnti di impiego possibile scegliere i valori
delle portate e delle sezioni (si suppone una temperatura di lavoro della linea mediamente
non superiore a 30C). Si suppone di utilizzare per la linea di alimentazione del quadro dei
cavi unipolari senza guaina, per un numero di 4 caricati, in canale, in rame ed isolati in
EPR. Da Tab A1.14 PG 4 si ricavano i seguenti valori di portata e sezione:
IZ0 = 34 A, S0 = 4 mm2
Per la stessa tipologia di cavi, per le linee derivate si scelgono i seguenti valori:
Linea 1) (tre conduttori caricati)
IZ1 = 28 A, S1 = 2.5 mm2
Linea 2) (tre conduttori caricati)
IZ2 = 20 A, S2 = 1.5 mm2
Linea 3) (due conduttori caricati)
IZ3 = 23 A, S3 = 1.5 mm2
Linea 4) (due conduttori caricati)
IZ4 = 31 A, S4 = 2.5 mm2
Si rileva come nel caso delle prime tre linee le portate siano state abbondantemente
sovrastimate rispetto alle corrispondenti correnti di impiego, purtuttavia mantenendo un
valore di sezione ragionevole (2.5 mm2).
Scelta delle protezioni: I poteri di interruzione degli interruttori magnetotermici posti a
protezione della linea principale e delle derivazioni potranno essere gli stessi, supponendo
che la distanza tra interruttore generale e interruttori di derivazione sia trascurabile.
Avendo ipotizzato una corrente di corto circuito ad ingresso quadro pari a 16 kA, sar
quindi sufficiente considerare dispositivi con potere di interruzione pari a 20 kA.
Relativamente ai valori delle correnti termiche nominali dei dispositivi, si potranno
scegliere (interruttori, ad esempio con regolazione termica fissa) in modo da soddisfare la
relazione tra portata e corrente di impiego:
Linea Principale) (dispositivo quadripolare)
IN = 32 A, Vn1 = 690 V, f = 50 Hz
Linea 1)
(dispositivo tripolare)
IN = 20 A, Vn1 = 690 V, f = 50 Hz
Linea 2)
(dispositivo tripolare)
IN = 16 A, Vn1 = 690 V, f = 50 Hz
Linea 3)
(dispositivo bipolare)
IN = 16 A, Vn1 = 400 V, f = 50 Hz
Linea 4)
(dispositivo bipolare)
IN = 25 A, Vn1 = 400 V, f = 50 Hz
I valori delle correnti di sicuro intervento dei vari dispositivi dovranno per corto circuito
essere scelti in modo da garantire la selettivit delle protezioni.
18
Nr. 8 motori asincroni trifasi ciascuno di potenza nominale P1 = 2.8 kW (Vn = 400 V);
Nr. 12 macchine utensili monofasi ciascuna di potenza nominale P2 = 1.0 kW (Vn =
230 V) ;
Nr. 2 ascensori di potenza nominale P3 = 7 kW (Vn = 400 V);
Nr. 4 trasportatori di potenza nominale P4 = 2.5 kW (Vn = 400 V);
Determinare:
a)
b)
c)
d)
e)
c)
d)
P1 = 2.8 kW
Vn1 = 400 V
1 = 0.77
cos1 = 0.85
Ku1 = 0.7
Kc1 = 0.8
N1 = 16
P2 = 0.8 kW
Vn2 = 230 V
2 = 0.9
cos2 = 0.90
Ku2 = 0.8
Kc2 = 0.75
N2 = 14
P3 = 0.7 kW
Vn3 = 230 V
3 = 0.92
cos3 = 0.85
Ku3 = 0.9
Kc3 = 0.8
N3 = 12
19
Q1
Q2
Q5
P1 = 12 kW
1 = 0.9
cos1 = 0.780
Ku1 = 0.8
N1 = 1
Q3
Q6
P2 = 0.7 kW
cos2 = 0.800
N2 = 4
Q4
Q7
P3 = 3.0 kW
3 = 0.75
cos3 = 0.750
N3 = 3
P4 = 0.35 kW
cos4 = 0.882
N4 = 6
Q8
cos5 = 0.750
Ku5 = 0.86
Kc5 = 0.68
Determinare:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
La corrente di impiego, la portata e la sezione dei cavi relative alla linea Q1;
La corrente di impiego, la portata e la sezione dei cavi relative alla linea Q2 (si
suppone per tale linea una temperatura di lavoro di 40 C);
La corrente di impiego, la portata e la sezione dei cavi relative alla linea Q7;
La corrente termica nominale dellinterruttore Q6;
La corrente termica nominale dellinterruttore Q4;
Il potere di interruzione dellinterruttore Q3, supponendo che la rete a monte del
quadro abbia una impedenza pari a 25 m.
20
Cabina
Quadro
Generale
Quadro
di Zona
Linea (L)
ICC0
S4
ICC1
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------a) Supponendo che il trasformatore di potenza An = 400 kVA sia di tipo in olio, possibile
estrapolarne i dati tecnici dal Manuale Cremonese, Tab. 6.VII, PG 10.62 (oppure Tab 6.VII
PG 28):
Trasformatori serie MEC con tensioni di esercizio fino a 24 kV
An = 400 kVA
(Potenza del trasformatore)
Vn = 230/400 V
(Tensione nominale secondario)
vcc % = 4%
(Tensione di corto circuito percentuale)
PFE = 930 W
(Perdite nel ferro o a vuoto)
PCC = 4600 W
(Perdite nel rame o in corto circuito)
= 0,9863
(Rendimento a cos=1)
In base a tali dati, la corrente nominale al secondario del trasformatore, risulta:
I 2n =
An
3 V2 n
Una corrente cos elevata viene convogliata in sbarre di sezione rettangolare, di rame.
Per il calcolo della sezione S di tali barre, si pu tenere conto della densit di corrente d
sulle barre che normalmente non deve superare 2 A / mm2 :
21
V202 v CC %
= 4002 4 / (100 400 103) = 16 m
100 An
V 2n
3 Ze ' '
poich stata trascurata limpedenza della rete a monte, in luogo delle due formule viste,
100
si poteva utilizzare la seguente: I CC 0 =
I 2 n a patto di considerare V2n V20, dove V20
vCC %
la tensione a vuoto al secondario del trasformatore.
b) Per il calcolo della corrente di corto circuito nel quadro di zona ICC1 si deve tenere
conto, oltre che dellimpedenza del trasformatore, anche dellimpedenza introdotta dalla
linea (L) che va dalla cabina al quadro.
La resistenza e la reattanza equivalenti del trasformatore, riportate al secondario vengono
calcolate come segue:
p CC % V22n
P
Re ' ' =
= CC2 = 4600 / (3 (577.37)2) = 4.6 m
100 An
3 I 2n
R L = CU
L
= 0.022 15 / 25 = 13.2 m
SL
22
quadro di zona:
I CC 1 =
V2 n
3 ZT
c) La corrente che determina il sicuro intervento del dispositivo (S4) di protezione a monte
della linea L, nel caso di corto circuito a fine linea, dovr essere inferiore alla corrente
minima stimata per corto circuito a fine linea ovvero quella circolante nellanello di guasto
nel caso di corto circuito monofase tra fase e neutro.
Supponendo che la sezione del neutro sia la stessa di quella dei conduttori di fase, la
corrente di guasto fase-neutro a fine linea data dalla formula seguente (si ricorda che in
tale formula vengono trascurate tutte le impedenze a monte del punto di partenza della
conduttura, supposto ai morsetti di uscita di S4):
I CC MIN =
15V S
= 15 230 25 / 15 = 5.75 kA
L
d) In base alla ICC0 calcolata, occorrer porre sul lato BT del trasformatore un interruttore
con potere di rottura almeno PR = 15 - 20 kA.
In base alla ICC1 calcolata si potr scegliere un interruttore posto ad ingresso del quadro
elettrico con potere di rottura pari o superiore a 10 kA.
23
Pn
3 Vn cos
In base a tale valore, scegliendo di utilizzare per la linea cavi BT in rame di tipo unipolare,
isolati in EPR, senza guaina, per posa in tubo o canale, e per un numero di tre caricati,
facendo riferimento alla Tab. A1.14, PG 4 si scelgono portata e sezione pari,
rispettivamente a:
IZ = 28 A, S = 2.5 mm2.
Dovendo tener conto della riduzione della portata (calcolata a 30 C) per effetto della
sovratemperatura di lavoro (40C), viene calcolata la portata in condizioni di lavoro,
scegliendo il coefficiente K1 di riduzione dalla Tab. A1.18, PG 6 (per isolamento in EPR):
I Z = IZ K1 = 28 0.91 = 25.48 A che un valore di portata accettabile.
c)
Per poter scegliere il potere di interruzione dellinterruttore bisogna conoscere la
corrente di corto circuito massima nel punto in cui esso viene installato. Il problema
fornisce il valore della impedenza della rete a monte, da cui si pu ricavare:
I CCMAX =
Vn
= 400 / (1.732 35. 10-3) = 6598.5 A 6.6 kA
3 ZR
In base al valore calcolato possibile scegliere (tra i valori normalizzati) un interruttore con
potere di interruzione pari a 10 kA.
24
I CCMIN =
15 V S
= 15 400 2.5 / 33 = 454.5
L
Se si sceglie un interruttore con curva di intervento di tipo C (IM1 = 5 IN, soglia di sicuro non
intervento del dispositivo magnetico e IM2 = 10 IN, soglia di sicuro intervento del dispositivo
magnetico), si avr:
IM1 = 5 IN = 5 20.17 = 100.85 A < IS condizione che non accettabile;
IM2 = 10 IN = 10 20.17 = 201.7 A < ICCMIN condizione accettabile.
Non essendo verificata la prima condizione si passa a considerare un interruttore con
caratteristica di intervento di tipo D (IM1 = 10 IN, e IM2 = 20 IN):
IM1 = 10 IN = 10 20.17 = 201.7 A > IS condizione accettabile;
IM2 = 20 IN = 20 20.17 = 403.4 A < ICCMIN condizione accettabile.
Verr pertanto scelto un interruttore con curva di intervento di tipo D.
R L = CU
L
= 0.022 33 / 2.5 = 290.4 m
S
XL = L xL = 33 10-4 = 3.3 m
Si rileva subito che essendo trascurabile il valore della reattanza rispetto all resistenza di
linea, si supporr: ZL RL = 291 m = 0.29
25
I 2n =
An
3 V2 n
La corrente di corto circuito ICC0 ai morsetti secondari del trasformatore (si trascura il
contributo dellimpedenza della rete a monte del trasformatore) sar:
I CC 0 =
100
I 2 n = 100 454.68 / 4 = 11.37 kA
vCC %
V2 n
= 400 / (1.732 20.32 10-3) = 11.37 kA.
3 Ze''
26
Si suppone inoltre la presenza di uno scaldacqua, per il quale verr computata una
potenza di 1000 W (appartamenti fino a quattro locali).
La potenza installata presunta sar:
q Illuminazione: 10 37 = 370 W, pertanto si considerer il minimo di 500 W;
q Servizi vari: 40 37 = 1480 W;
q Scaldacqua: 1000 W;
q Cucina: 1000 W.
Potenza presunta: Pill + P servizi + P scaldacqua + P cucina = 500 + 1480 + 1000 + 1000 = 3980 W
Per calcolare la potenza convenzionale, in base alla quale scegliere la potenza
contrattuale, necessario utilizzare i coefficienti di contemporaneit ricavabili dalla Tabella
A.1 PG 9 (edificio civile, uso abitazione):
q Per i punti luce:
KC1 = 0.65;
q Per i servizi vari
KC2 = 0.25;
q Per lo scaldacqua:
KC3 = 1.00;
q Per la cucina:
KC4 = 1.00;
Potenza convenzionale illuminazione: P1C = Pill KC1 = 500 0.65 = 325 W
Potenza convenzionale servizi:
P2C = Pservizi KC2 = 1480 0.25 = 370 W
Potenza convenzionale scaldacqua
P3C = Pscaldacqua KC3 = 1000 1 = 1000 W
Potenza convenzionale cucina
P4C = Pcucina KC4 = 1000 1 = 1000 W
Potenza convenzionale totale = PC1 + PC2 + PC3 = 325 + 370 + 1000 + 1000 = 2695 W
Da tale valore possibile dedurre la potenza contrattuale da richiedere allente fornitore:
Pcontr = 3000 W (essendo il valore contrattuale successivo pari a 4500 W e quindi troppo al
di sopra del reale fabbisogno, in assenza di altre esigenze specifiche).
Relativamente alla scelta dei circuiti, essendo unabitazione di superficie inferiore a 40 m2,
sulla base delle indicazioni contenute nella Guida CEI 64-50, e ricordando che quella
adottata non lunica soluzione possibile, si sceglie di realizzare una distribuzione su due
circuiti e precisamente:
q
La corrente di impiego sar pari a: IB = Pcontrat / (Vn cos) = 3000 / (220 1.0) = 13.64 A.
Si sceglieranno i seguenti valori di portata e sezione (per due conduttori caricati):
IZ = 41 A, S1 = 6 mm2
(pur essendo sufficiente un valore minore di sezione, per la
dorsale principale di impianto consigliabile prevedere una sezione di almeno 6 mm2,
anche se (Tab. 4, PG1) avendo una derivazione da 4 mm2 (dorsale circuito prese 16 A) si
potrebbe prendere in considerazione di utilizzare una sezione da 6 mm2, per la dorsale
principale.
Scelta delle protezioni: In base ai valori normalizzati, ed alla relazione IB-IN-IZ, si
potranno scegliere i seguenti interruttori di tipo automatico magnetotermico con tensione
nominale Vn = 400 V (frequenza 5060 Hz, curva di sgancio di tipo C):
q
q
q
28
Nota: Il potere di interruzione degli interruttori posti in prossimit del punto di consegna
dellenergia deve essere non inferiore al valore della corrente di corto circuito presunta nel
punto stesso. Tale valore deve essere richiesto allente distributore per potenze > 30 kW e
per potenze inferiori si pu assumere pari a 4.5 kA per punti di consegna monofasi e pari a
6 kA per quelli trifasi.
Lentit del potere di rottura nominale degli interruttori a valle potr essere minore, in
relazione allimpedenza introdotta dal tratto di conduttura interessato.
In figura viene infine rappresentato lo schema unifilare del centralino di distribuzione, in cui
vengono riportate le principali caratteristiche funzionali delle apparecchiature scelte.
29
U=
1000 V
= 1000 3.45 / (16.3 40) = 5.29 mV / (A m)
IB L
(si ipotizza una temperatura ambiente pari a 30C e quindi non necessario
correggere la portata).
Tale valore risulta valido in quanto superiore alla corrente di impiego precedentemente
calcolata.
30
q
q
q
q
traccia. Le condutture potranno essere costituite da cavi unipolari senza guaina, con
isolamento in PVC (tipo N07V-K), per un numero di 3 in tubazione (fase + neutro +
conduttore di protezione).
Per il dimensionamento delle condutture verr utilizzato il metodo della caduta di tensione
(c.d.t.) unitaria, tenendo conto dei seguenti elementi:
q
Corrente di impiego della linea: considerando un fattore di potenza cos = 0.9 per
limpianto di appartamento, la corrente di impiego di ingresso quadro sar pari a:
IB = Pconv / (Vn cos) = 4500 / (230 0.9) 21.74 A
q
q
U=
1000 V
= 1000 3.45 / (21.74 20) = 7.93 mV / (A m)
IB L
32
33
Relativamente alla portata e sezione della linea dorsale del centralino, (protetta
dallinterruttore generale di quadro), essa pu essere dimensionata tenendo conto della
potenza contrattuale (per fattore di potenza pari a 0.9).
La corrente di impiego sar pari a: IB = Pcontrat / (Vn cos) = 3000 / (230 0.9) = 14.5 A.
Il calcolo della portata e sezione della linea ingresso quadro (colonna montante) potr
essere effettuato con il metodo della potenza specifica.
Si ipotizza una c.d.t. del V% = 1.5% sul valore nominale e sul montante (il rimanente
2.5% viene riservato alla c.d.t. per limpianto interno allappartamento, per un totale del 4%
ammissibile), pertanto in volt, la c.d.t. sar:
V = V% Vn / 100 = 1.5 230 / 100 = 3.45 V ammissibili sul montante.
La c.d.t. unitaria U della linea sar ricavata dalla relazione:
U=
1000 V
= 1000 3.45 / (14.5 40) = 5,95 mV / (A m)
IB L
V =
IB L U
= 14.5 40 4.095 / 1000 = 2.38 V
1000
impianto in esame (si trascura limpedenza dei tratti di linea che vanno dallinterruttore
generale a quelli posti a protezione dei vari circuiti).
In figura viene infine rappresentato lo schema elettrico unifilare di quadro elettrico e
montante di distribuzione, in cui vengono riportate le principali caratteristiche funzionali
delle apparecchiature scelte.
Si fa rilevare che, qualora ricorrano le condizioni opportune (condizioni di sicurezza per
corto circuito, sovraccarico e contatti indiretti), non necessario installare lapposito
dispositivo di protezione dalle sovracorrenti e sezionamento del montante, e cio:
E verificata la protezione contro il cortocircuito considerando le caratteristiche del
limitatore del distributore di energia, il quale serve anche per sezionare limpianto, purch
il limitatore sia accessibile allutente;
Il montante sia realizzato in modo da rendere minimo il rischio di cortocircuito;
La protezione contro il sovraccarico deve venire assicurata dal dispositivo di protezione
posto sul quadro posto allinterno dellappartamento;
Non necessario proteggere il montante contro i contatti indiretti
con interruttore differenziale se non ci sono masse fino al quadro di
appartamento (tubi, scatole e quadretti in materiale isolante).
Wh
Trasformatore
Id
IN = 30 mA
Interruttore
Montante:
IN = 25 A
PR = 4.5 kA
Colonna
Montante
(F+N):
IZ = 57 A
2
S = 10 mm
Circuito 1
Luce
Interruttore
Circuito 1:
IN = 10 A
PR = 4.5 kA
Circuito 2
Prese
10 A
Circuito 3
Prese
16 A
Interruttore
Circuito 2:
IN = 10 A
PR = 4.5 kA
Circuito bassissima
tensione:
Suoneria, Ronzatore
Interruttore
Circuito 3:
IN = 16 A
PR = 4.5 kA
36
Tipo di macchina
Scorniciatrice
Bucatrice
Pialla a spessore
Tornio
Pialla a filo
Sega a nastro
Sega radiale
Bedanatrice
Squadratrice
Assemblatrice
Pressa
Troncatrice
Compressore
Pulitrice a nastro
Pulitrice a banco
Tenonatrice 1
Smeriglio
Tenonatrice 2
Potenza
assorbita (kW)
2.2
2.2
1.1
2.2
1.1
4
2.2
2.2
1.1
1.1
2.2
1.1
4
2.2
1.1
4
0.5
4
Alimentazione
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Trifase
Determinare:
a) La potenza convenzionale, la potenza contrattuale impegnate dallimpianto, proponendo
una configurazione del quadro elettrico generale dellimpianto;
b) Le sezioni della linea principale, delle dorsali e delle derivazioni;
c) Le correnti nominali degli interruttori magnetotermici per la protezione dai sovraccarichi
e dai cortocircuiti;
d) Dimensionare limpianto di messa a terra sapendo che limpianto della falegnameria
alimentato da sistema di distribuzione TT ed il terreno ha una resistivit di 300 m.
Ledificio di ubicazione della falegnameria ha dimensioni (esterne) 13 x 16 m.
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------a)
La potenza installata per limpianto delle macchine utensili trifasi (Vn = 380 V) si
ottiene sommando tutte le potenze singolarmente assorbite riportate nella tabella:
Pinst1 = 2.2 + 2.2 + 1.1 + 2.2 + 1.1 + 4 + 4 + 2.2 + 1.1 + 1.1 + 2.2 + 2.2 + 4 + 1.1 + 1.1 +
+ 2.2 + 0.5 + 4 = 38.5 kW;
Per le macchine utensili monofasi (Vn = 220 V) sar:
Pinst2 = 3 kW.
37
Le macchine trifase, possono essere ripartite fra 3 dorsali, con lo smistamento delle
mostrato in figura:
Pdors1 = (M1-M6) = 12.8 kW
Pdors2 = (M7-M13) = 13.9 kW
Pdors3 = (M14-M18) = 11.8 kW
In tal modo le potenze risulteranno simili sulle
linee. Per il calcolo della potenza
convenzionale su ciascuna linea, in relazione
alla tipologia di impianto in esame, si sceglie
di operare riduzione una riduzione globale
pari a KG = 0.8 (Tab. 5.3, PG 1), per cui si ha:
Dorsale 1:
Pconv 1 = P dors1 KG = 12.8 0.8 = 10.2 kW
Dorsale 2:
Pconv 2 = P dors2 KG = 13.9 0.8 = 11.1 kW
Dorsale 3:
Pconv 3 = P dors3 KG = 11.8 0.8 = 9.44 kW
Relativamente alle macchine utensili monofasi verr previsto un circuito prese opportuno;
per il calcolo della potenza convenzionale su tale linea si sceglie di operare riduzione una
riduzione globale pari a KG = 0.7:
P conv 4 = P inst2 KG = 3 0.7 = 2.1 kW
Vengono infine previsti due circuiti per lilluminazione (si sceglie di non operare riduzione
per carico e contemporaneit in quanto si prevede come probabile una illuminazione
coinvolgente il pieno carico KG = 1).
P conv 5 = P conv 6 = P inst2 KG = 0.8 1 = 0.8 kW
La potenza totale convenzionale attiva verr calcolata
convenzionali relative ai vari carichi:
Pconv tot = P conv1 + P conv2 + P conv3 + P conv4 + P conv5 + P conv6 =
sommando
le
potenze
b) c)
Il calcolo delle sezioni delle derivazioni viene effettuato come segue; si ipotizza
un fattore di potenza medio cos = 0.75.
Dorsale 1 (macchine elettriche trifasi M1-M6)
Pconv1
10200
I B dors 1 =
=
= 20.7 A
3 V cos 1.732 380 0.75
Supponendo di utilizzare un cavo tripolare in EPR per BT (tipo H07G5-F), numero di
conduttori caricati 3, con posa di tipo aggraffato alle pareti si ha da Tab. A1.16 PG 5:
IZ dors1 = 42 A,
Sdors1 = 4 mm2
Si preferito scegliere una sezione di 4 mm2 (portata 42 A) in luogo di una pur sufficiente
sezione di 2.5 mm2 (portata 32 A) per ovviare ad eventuali assorbimenti maggiori dovuti
38
allo spunto dei motori o a riduzioni della portata dei cavi dovute ad incrementi della
temperatura ambiente.
Il valore nominale della corrente termica della protezione magnetotermica va scelto in base
alla nota relazione IB IN IZ e pertanto si opter per un interruttore magnetotermico
tripolare con IN = 32 A non regolabile, tensione nominale Vn = 690 V, e potere di rottura PR
= 4.5 kA (esempio un MB100 della BTicino con taratura termica non regolabile e magnetica
fissa).
Dorsale 2 (macchine elettriche trifasi M7-M13)
Pconv 2
11100
I B dors 2 =
=
= 22.5 A
3 V cos 1.732 380 0.75
Supponendo di utilizzare un cavo tripolare in EPR per BT (tipo H07G5-F), numero di
conduttori caricati 3, con posa di tipo aggraffato alle pareti si ha da Tab. A1.16 PG 5:
IZ dors2 = 42 A,
Sdors2 = 4 mm2
Per la protezione della linea verr scelto un interruttore magnetotermico tripolare con IN =
32 A non regolabile, tensione nominale Vn = 690 V, e potere di rottura PR = 4.5 kA.
Dorsale 3 (macchine elettriche trifasi M14-M18)
Pconv 3
9400
I B dors 3 =
=
= 19.1 A
3 V cos 1.732 380 0.75
Supponendo di utilizzare un cavo tripolare in EPR per BT (tipo H07G5-F), numero di
conduttori caricati 3, con posa di tipo aggraffato alle pareti si ha da Tab. A1.16 PG 5:
IZ dors3 = 42 A,
Sdors3 = 4 mm2
Per la protezione della linea verr scelto un interruttore magnetotermico tripolare con IN =
32 A non regolabile, tensione nominale Vn = 690 V, e potere di rottura PR = 4.5 kA.
Dorsale 4 (macchine utensili monofasi)
Per le macchine utensili monofasi ipotizzando ancora un fattore di potenza medio cos =
0.75 si calcola la corrente di impiego della dorsale (unica):
IBdors4 = Pconv 4 / (V n cos ) = 2100 / (220 0.75) 12.7 A
Considerando cavi isolati in PVC, bipolari, con due conduttori attivi, posati in tubo o canale,
(Tab. A1.11, PG 2), si avr:
IZ dors4 = 30 A,
Sdors4 = 4 mm2
Pertanto sar possibile scegliere, per la protezione della linea, un interruttore bipolare con
IN = 25 A, tensione nominale Vn = 400 V e stesso potere di interruzione considerato per le
dorsali 1-3 (esempio un Btdin6 della BTicino con taratura termica e magnetica fisse).
Dorsali 5-6 (impianto luce)
Si decide di ripartire Il carico luce su due linee dorsali (anche per motivi di continuit di
servizio); ogni dorsale alimenta 10 lampade da 40 W, ipotizzando un fattore di potenza
cos = 0.90 si calcola la seguente corrente di impiego:
IB dors5 = IB dors6 = Pconv / (2 Vn cos ) = 800 / (2 220 0.9) 2 A
Considerando cavi isolati in PVC,
canale, (Tab. A1.11, PG 2), si avr:
IZ dors5 = IZ dors6 = 24 A,
Sdors5 = Sdors6 = 2.5 mm2
Pertanto sar possibile scegliere, per la protezione delle linee, due interruttori bipolari con
IN = 16 A, tensione nominale Vn = 400 V e stesso potere di interruzione considerato per le
dorsali 1-3 (esempio un Btdin6 della BTicino con taratura termica e magnetica fisse).
39
tot
I B0 =
Pcont
3 V n cos m
tot
/ P
conv tot
= 29.19 / 33.64 =
35000
70.4 A
1.732 380 0.755
Quadro
Generale di
Distribuzione
Wh
varh
2
S = 16 mm
S = 4 mm
IN = 30 mA
S = 4 mm
IN = 30 mA
3x
Macchine
trifasi
S = 4 mm
IN = 30 mA
S = 4 mm
IN = 30 mA
S = 2.5 mm
IN = 30 mA
Macchine
monofasi (prese
230 V)
S = 2.5 mm
IN = 30 mA
2x
Illuminazione
40
Tutti gli interruttori delle linee dorsali dovranno inoltre essere provvisti di sganciatore
differenziale di sensibilit IN = 0.03 A per la protezione dai contatti diretti ed indiretti.
d)
Dimensionamento Impianto di messa a terra:
Limpianto di terra pu essere realizzato con corda nuda di acciaio zincato di sezione 50
mm2 e picchetti ai vertici (ciascuno massiccio di lunghezza 1.5 m e diametro 18 mm).
Supponendo una resistenza di terra (Tab. 3.IX, PG 18):
1.5 T
RT =
, (in realt, per la presenza dei picchetti il valore sar minore), e distanziando
L
la corta dal muro perimetrale esterno di 1 m, si avr una lunghezza totale della corda pari
a:
L = 13 2 + 16 2 + 1 8 = 66 m
da cui:
RT = 1.5 300 / 66 = 6.8 ,
condizione che rispetta il DPR
547/ 55. La tensione di contatto,
tenendo conto della sensibilit
dei differenziali (IN = 0.03 A)
sar:
13 m
41
Illuminazione: P1 = 10 kW;
Macchine per limpianto frigorifero: P2 = 14 kW;
Impianto di climatizzazione: P3 = 12 kW;
Utilizzatori trifasi: P4 = 10 kW (es. trasportatori, affettatrici, ecc.);
Utilizzatori monofasi: P5 = 7 kW (es. porta automatica scorrevole, ecc.);
Tenendo conto che la corrente di corto circuito nel punto di consegna dellenergia pari a
8.5 kA, determinare:
a) La potenza contrattuale dellimpianto;
b) Una possibile configurazione ed il dimensionamento del quadro elettrico generale
dellimpianto, determinando le sezioni delle varie linee e le opportune protezioni;
c) Il dimensionamento della colonna montante che alimenta in cavo il quadro generale,
utilizzando il metodo della c.d.t. unitaria, e sapendo che per essa deve essere prevista
una lunghezza L = 70 m;
d) Il dimensionamento dellimpianto di terra;
42
QC = P (tg0 tgr )
(1)
Poich :
QCN : (V n ) = Q CN : (Vn )
da cui:
Q CN = Q
'
CN
n
'
n
Posto:
QCN = potenza reattiva commerciale a 400 V (da calcolare)
Q CN = potenza reattiva commerciale a 415 V (cio 20 kvar)
Vn = 400 V
Vn = 415 V
sostituendo i valori numerici: QCN = 20 (400 / 415)2 = 18.58 kvar
Tale valore risulta soddisfacente in quanto superiore al valore calcolato QC (13.7 kvar)
necessario a rifasare esattamente a cos r = 0.900.
Il rifasamento effettivo del carico si pu calcolare utilizzando la formula inversa della (1):
QCN
= 1.169 (18.58 / 20) = 0.24
da cui
cos r = 0.972,
P
valore molto prossimo a quello del rifasamento totale (cos r = 1.000).
tgr = tg0
ovvero un
43
Determinare:
a) Il valore commerciale della batteria di condensatori necessaria al rifasamento a
cos = 0.93;
b) La corrente di linea che interessa la batteria di condensatori;
c) Il valore della corrente nominale dellinterruttore da porre a protezione del gruppo
motore-batteria di condensatori.
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------a) Non essendo nota la curva di carico del motore, si ipotizza per esso un fattore di carico
pari ad 1, per cui la potenza elettrica assorbita sar data dalla seguente espressione:
Pa =
Pn
= 30 / 0.90 = 33.33 kW
n
Dai fattori di potenza iniziale e desiderato si calcolano i corrispondenti valori della tangente:
cos 0 = 0.830
tg 0 = 0.672
cos r = 0.930
tg r = 0.395
Pertanto la potenza reattiva capacitiva sar data da:
QC = P a ( tg 0 - tg r ) = 33.33 (0.672 0.395) = 9.23 kvar
In base a tale valore possibile scegliere un valore commerciale per la batteria di
rifasamento; supponendo di considerare un rifasamento non automatico, da Tab. 4.XXXV
di PG 8.114 del Manuale Cremonese di Elettrotecnica 2a edz (Tab. 4.XXXV PG 38) si
sceglie una batteria di condensatori trifase con potenza reattiva nominale: Q CN = 10 kvar
(415 V).
Si rileva che il valore commerciale letto dalla tabella valido per una tensione nominale di
415 V, superiore alla tensione del circuito considerato (380 V); pertanto, per avere il valore
effettivo della potenza reattiva rifasante scelta, si deve riportare tale valore alla tensione di
impianto. Essendo le potenze reattive direttamente proporzionali ai quadrati delle
corrispondenti tensioni vale la seguente espressione
2
Vn
Q CN = Q
'
CN
n
'
n
da cui
cos r = 0.942
44
con
corrente
Pn 2
2.2
KU 2 KC 2 = 10
0.7 0.6 = 11.85 kW
n 2
0.78
tg1 = 0.698
cos2 = 0.740
tg2 = 0.909
da cui la potenza reattiva totale:
Qt = Q1 + Q2 = P 1 tg1 + P2 tg2 = 45.18 0.698 + 11.85 0.909 = 42.31 kvar
Il fattore di potenza complessivo o medio dellintero gruppo di carichi, viene quindi calcolato
come riportato di seguito:
tg t = Qt / Pt = 42.31 / 57.03 = 0.742 da cui cos t = 0.803 = cos 0 (tg 0 = 0.742)
Si suppone di voler rifasare il carico complessivo a cos
pertanto si applica la formula seguente:
QC = Pt (tg 0 - tg r ) = 57.03 (0.742 0.484) = 14.71 kvar
= 0.900
(tg
= 0.484),
sceglie una batteria di condensatori trifase con potenza reattiva nominale: Q CN = 20 kvar
(415 V).
Si rileva che il valore commerciale letto dalla tabella valido per una tensione nominale di
415 V, superiore alla tensione del circuito considerato (380 V); pertanto, per avere il valore
effettivo della potenza reattiva rifasante scelta, si deve riportare tale valore alla tensione di
impianto. Essendo le potenze reattive direttamente proporzionali ai quadrati delle
corrispondenti tensioni vale la seguente espressione
2
Vn
b)
I NC =
Si ottiene:
T =
t
2 Vn
ln
60
2 380
ln
50
60
= 25.3 s
2.374
Cd =
QCN
16770
=
= 123.3 F
2
6 f Vn 136024800
47
Determinare:
a)
b)
c)
48
Determinare:
a) Il valore commerciale della batteria di condensatori necessaria al rifasamento
dellimpianto;
b) La corrente nominale dellinterruttore magnetotermico posto a protezione della
batteria;
c) La batteria di rifasamento qualora si volesse rifasare il solo gruppo 1;
d) Le resistenze di scarica della batteria nel caso di cui al punto c).
49
economici. I vantaggi sono il minor costo dellimpianto, sia per quanto concerne il costo
unitario della macchina (un trasformatore di potenza A costa meno di due trasformatori di
potenza A/2), sia per quel che riguarda le apparecchiature di manovra e protezione, sia per
quel che concerne la manutenzione.
(a)
(b)
(c)
Per contro, in caso di guasto del trasformatore, il disservizio interessa lintera utenza.
La soluzione (b) (due trasformatori in parallelo) utile, se non necessaria, normalmente,
nel caso di valori di potenza ingenti, per lalimentazione di sistemi estesi di carico, dove
possono verificarsi frequenti sovraccarichi. In caso di sovraccarico, lincremento di potenza
richiesto si suddivide fra i trasformatori, diminuendo cos le cadute di tensione relative e
non facendo diminuire di molto la tensione sulle sbarre.
Rispetto alla soluzione con unica macchina, questa evidentemente pi costosa e prevede
inoltre la necessit di un sistema di protezioni per assicurare la selettivit in caso di guasto;
inoltre si ha un aumento delle correnti di corto circuito sul lato BT rispetto al caso di unica
macchina, essendo limpedenza equivalente dei due trasformatori in parallelo notevolmente
ridotta (teoricamente dimezzata se i due trasformatori sono uguali).
La soluzione (c) (due trasformatori in derivazione, funzionanti separatamente), rispetto al
caso (a) comporta anchessa, come nel caso (b) un maggior costo, sia dellapparato di
trasformazione, che per il raddoppio delle apparecchiature di manovra e protezione. Anche
in questo caso, per, il maggior costo compensato dal minor disservizio in caso di guasto
di una delle due macchine; incrementando opportunamente la potenza dei trasformatori, si
potr avere una parziale (o totale) riserva: in caso di guasto, chiudendo il connettore di
sbarra, si possono alimentare le utenze essenziali (o, per riserva totale, tutte le utenze).
Rispetto al caso (b) presenta il vantaggio di minori correnti di corto circuito sul lato BT e
risparmio conseguente sui relativi dispositivi di protezione.
Per la soluzione del problema in esame, si sceglie di concentrare tutta la potenza su un
unico trasformatore (soluzione (a), supponendo non essere indispensabile garantire
continuit immediata in caso di guasto).
Si sceglie (Tab. 6.VII Manuale Cremonese 2 edz. PG 10-63, (oppure Tab. 6.VII PG 28)
un trasformatore avente i seguenti dati di targa:
Trasformatore trifase in olio - serie MEC da catalogo ELETTROMECCANICA MARNATE;
Raffreddamento tipo ONAN;
An = 400 kVA (potenza apparente nominale);
vCC% = 4% (tensione di corto circuito percentuale);
PFE = 930 W (perdite nel ferro o a vuoto);
PJ = 4600 W (perdite nel rame o in corto circuito);
= 98.48 (rendimento a cos = 0.9);
Ps = 1650 kg (peso totale);
Collegamento Dyn 11.
51
Tale trasformatore, in base alla potenza nominale scelta funzioner normalmente a circa
3/4 del carico e consentir un margine di potenza di 90 kVA, pari a circa il 30% di quella
utilizzata. Per i servizi notturni si prevede lutilizzazione di un piccolo trasformatore
separato, di potenza superiore a:
P
A 2 = 6 = 15 / 0.9 = 16.7 kVA
cos
Si potr installare, pertanto un trasformatore con i seguenti dati di targa (Tab. 6.VII
Manuale Cremonese 2 edz. PG 10-62, oppure Tab. 6.VII PG 28):
Trasformatore trifase in olio - serie MEC da catalogo ELETTROMECCANICA MARNATE;
Raffreddamento tipo ONAN;
An = 25 kVA (potenza apparente nominale);
vCC% = 4% (tensione di corto circuito percentuale);
PFE = 120 W (perdite nel ferro o a vuoto);
PJ = 750 W (perdite nel rame o in corto circuito);
= 96.27 (rendimento a cos = 0.9);
Ps = 370 kg (peso totale);
Collegamento Dyn 11.
I due trasformatori verranno collegati alle stesse barre MT, ma avranno secondari separati
e funzioneranno in periodi di tempo diversi.
Si pu osservare che era anche possibile non prevedere il trasformatore ausiliario, facendo
funzionare quello principale a basso carico durante le ore notturne. La scelta va fatta
valutando economicamente le due soluzioni.
Calcolo dei parametri equivalenti del trasformatore principale
Il calcolo dei parametri equivalenti dei trasformatori necessario al fine di calcolare la
corrente di corto circuito a valle degli stessi. In base a tale corrente sar possibile
dimensionare opportunamente i dispositivi di protezione.
Utilizzando le formule note dallelettrotecnica, si ricava:
An
400 10 3
=
= 577 A (corrente nominale al secondario del trasformatore)
3 V20
3 400
P
4600
Re' ' = j2 =
= 4.61 m (resistenza equivalente trasform. riportata al secondario)
3 I 2 n 3 577 2
I2 n =
Ze'' =
V202 vCC %
4002 4
=
= 16 m (impedenza equivalente riportata al secondario)
100 An
100 400 103
X e'' = ( Ze'' ) 2 ( Re'' ) 2 = 162 4.612 = 15.32 m (reattanza equivalente rip. al secondario)
Calcolo dei parametri equivalenti del trasformatore ausiliario
In modo analogo a quanto fatto per il trasformatore principale, si ricava:
I2 n =
Re'' =
Ze'' =
An
25 103
=
= 36.1 A
3 V20
3 400
Pj
3I
2
2n
750
= 0.192 (resistenza equivalente trasform. riportata al secondario)
3 36.12
V202 vCC %
4002 4
=
= 0.256 (impedenza equivalente riportata al secondario)
100 An
100 25 103
X e' ' = ( Z e'' ) 2 ( Re'' ) 2 = 0.2562 0.1922 = 0.169 (reattanza equivalente rip. al secondario)
52
Fig. 1
53
ACC
700 106
=
= 16.8 kA
3 VM
3 24 103
Questo valore da considerare per la scelta dei sezionatori, dellinterruttore e dei fusibili
del lato MT, per entrambi i trasformatori.
Calcolo della corrente di corto circuito sul lato BT
Dato che i due trasformatori non sono collegati in parallelo sul secondario, si dovranno
calcolare separatamente le correnti di corto circuito a valle di ognuno di essi.
La reattanza induttiva della rete a monte, supponendo la resistenza trascurabile, data da:
2
2
3 E20
X R ZR =
ACC
400
3
=
= 0.229 m, valore riferito al lato BT.
700 106
I circuiti equivalenti per il calcolo delle correnti di corto circuito vengono riportati di seguito:
XR
XR
Re
ICC2
V20
3
Re
ICC3
Xe
V20
3
Xe
V20
=
3 Zt
400
= 14.24 kA
3 16.22 10 3
V20
=
3 Zt
400
= 1358 A
3 0.17
TR !
An
=
3 V1 n
400 103
= 11.5 A
3 20 103
TR 2
An
25 103
=
= 0.72 A
3 V1 n 1.732 20 103
Nonostante lesiguit della corrente, le sue caratteristiche andranno scelte in modo analogo
a quelle del dispositivo Q1, in base alla corrente nominale minima (400 A) ed alla corrente
(simmetrica) di corto circuito (16.8 kA): la corrente simmetrica di breve durata (1 s) sar
ancora pari a 25 kA.
Fusibili F1: da Tab. 22.2, PG 26 si sceglie:
- tensione nominale di isolamento 24 kV;
- corrente nominale In = 10 A (maggiore di In2 TR2 = 0.72 A) per tenere conto del
sovraccarico dovuto alla inserzione del trasformatore MT/BT;
- potere di interruzione (simmetrico) PR = 25 kA (maggiore di ICC1 = 16.8 kA);
Conduttori lato MT: i conduttori dei circuiti MT sono normalmente di sezione circolare;
viene scelta la soluzione in rame con diametro (comunemente usato) di 8 mm: tale
diametro (Tab. 22.1, PG 26) consente una corrente ammissibile di 140 A, ampiamente
superiore alle necessit elettriche richieste (In1 TR1 = 11.5 A). Tale diametro tuttavia
consente di conseguire una buona resistenza meccanica nei riguardi delle sollecitazioni
elettrodinamiche.
55
56
base alle correnti di impiego. Ipotizzando un cos = 0.9 per tutti i carichi, tali correnti
avranno i seguenti valori:
I1 =
P1
200 10 3
=
= 338 A
3 Vn cos 1.732 380 0.9
da Tab. A1.15, PG 4, per cavo quadripolare, isolato in EPR per BT, in rame, posato in tubo
e tre conduttori caricati, si potr scegliere per la linea una portata IZ = 398 A, con sezione S
= 240 mm2.
Il dispositivo di protezione Q7 potr essere un interruttore magnetotermico con le seguenti
caratteristiche:
- interruttore quadripolare (3F + N);
- tensione nominale 690 V (la tensione di esercizio 380 V);
- corrente nominale In = 400 A (maggiore di I1 = 338 A);
- dispositivo di sgancio magnetico su corto circuito regolabile (es. 5 10) IN;
- dispositivo di sgancio termico per sovraccarico regolabile (es. 20% su IN), con
intervallo di regolazione [320 400] A; la regolazione potr essere effettuata scegliendo
un valore di taratura pari a IT = 1.05 I 1 = 1.05 338 = 355 A; tale valore accettabile in
quanto ricade nellintervallo di regolazione e soddisfa la relazione IB < In < IZ.
- potere di interruzione nominale: PR = 20 kA superiore al valore di ICC2 (14.24 kA);
I2 =
P2
15 10 3
=
= 25.3 A
3 Vn cos 1.732 380 0.9
da Tab. A1.15, PG 4, per cavo quadripolare, isolato in EPR per BT, in rame, posato in tubo
e tre conduttori caricati, si potr scegliere per la linea una portata IZ = 44 A, con sezione S
= 6 mm2.
Il dispositivo di protezione Q8 potr essere un interruttore magnetotermico con le seguenti
caratteristiche:
- interruttore quadripolare (3F + N);
- tensione nominale 690 V (la tensione di esercizio 380 V);
- corrente nominale In = 32 A (maggiore di I2 = 25.3 A);
- dispositivo di sgancio magnetico su corto circuito fisso;
- dispositivo di sgancio termico per sovraccarico fisso;
- potere di interruzione nominale: PR = 20 kA superiore al valore di ICC2 (14.24 kA);
I3 =
P3
10 10 3
=
= 16.9 A
3 Vn cos 1.732 380 0.9
da Tab. A1.15, PG 4, per cavo quadripolare, isolato in EPR per BT, in rame, posato in tubo
e tre conduttori caricati, si potr scegliere per la linea una portata IZ = 35 A, con sezione S
= 4 mm2.
Il dispositivo di protezione Q9 potr essere un interruttore magnetotermico con le seguenti
caratteristiche:
- interruttore quadripolare (3F + N);
- tensione nominale 690 V (la tensione di esercizio 380 V);
- corrente nominale In = 25 A (maggiore di I3 = 16.9 A e minore di IZ.);
- dispositivo di sgancio magnetico su corto circuito fisso;
- dispositivo di sgancio termico per sovraccarico fisso;
- potere di interruzione nominale: PR = 20 kA superiore al valore di ICC2 (14.24 kA);
I4 =
P4
24 103
=
= 40.5 A
3 Vn cos 1.732 380 0.9
57
da Tab. A1.15, PG 4, per cavo quadripolare, isolato in EPR per BT, in rame, posato in tubo
e tre conduttori caricati, si potr scegliere per la linea una portata IZ = 60 A, con sezione S
= 10 mm2.
Il dispositivo di protezione Q10 potr essere un interruttore magnetotermico con le seguenti
caratteristiche:
- interruttore quadripolare (3F + N);
- tensione nominale 690 V (la tensione di esercizio 380 V);
- corrente nominale In = 50 A (maggiore di I4 = 40.5 A);
- dispositivo di sgancio magnetico su corto circuito regolabile (es. 5 10) IN;
- dispositivo di sgancio termico per sovraccarico regolabile (es. 20% su IN), con
intervallo di regolazione [40 50] A; la regolazione potr essere effettuata scegliendo
un valore di taratura pari a IT = 1.05 I 4 = 1.05 40.5 43 A; tale valore accettabile in
quanto ricade nellintervallo di regolazione e soddisfa la relazione IB < In < IZ.
- potere di interruzione nominale: PR = 20 kA superiore al valore di ICC2 (14.24 kA);
I5 =
P5
30 103
=
= 50.6 A
3 Vn cos 1.732 380 0.9
da Tab. A1.15, PG 4, per cavo quadripolare, isolato in EPR per BT, in rame, posato in tubo
e tre conduttori caricati, si potr scegliere per la linea una portata IZ = 80 A, con sezione S
= 16 mm2.
Il dispositivo di protezione Q11 potr essere un interruttore magnetotermico con le seguenti
caratteristiche:
- interruttore quadripolare (3F + N);
- tensione nominale 690 V (la tensione di esercizio 380 V);
- corrente nominale In = 63 A (maggiore di I5 = 50.6 A);
- dispositivo di sgancio magnetico su corto circuito regolabile (es. 5 10) IN;
- dispositivo di sgancio termico per sovraccarico regolabile (es. 20% su IN), con
intervallo di regolazione [50 63] A; la regolazione potr essere effettuata scegliendo
un valore di taratura pari a IT = 1.05 I 5 = 1.05 50.6 53 A; tale valore accettabile in
quanto ricade nellintervallo di regolazione e soddisfa la relazione IB < In < IZ.
- potere di interruzione nominale: PR = 20 kA superiore al valore di ICC2 (14.24 kA);
Tabella dei dispositivi di protezione e manovra di cabina
Dispositivo
Q1
Q2
Q3
Q4
F1
Q5
Q6
Q7
Q8
Q9
Q10
Q11
400
400
400
400
10
630
50
400
32
25
50
63
24000
24000
24000
24000
24000
690
690
690
690
690
690
690
0.4
--0.4
25
25
20
4.5
20
20
20
20
20
3
3
3
3
1x3
4
4
4
4
4
4
4
Dispositivo
Termico
Campo
regolazione
termica (A)
----------si
si
si
si
si
si
si
----------[504630]
[4050]
[320400]
fisso
fisso
[4050]
[5063]
Taratura Dispositivo
IT (A) magnetico
----------630
40
355
32
25
43
53
------si
--si
si
si
si
si
si
si
58
Protezione dalle sovratensioni: essendo la cabina alimentata da una linea in cavo non si
prevedono scaricatori di protezione dalle sovratensioni atmosferiche.
Impianto di terra: sar unico per le masse e per i neutri del trasformatore. In base ai dati
iniziali, ed indicando con:
I FC = corrente convenzionale di guasto a terra comunicata
dalla societ elettrofornitrici;
UTP = tensione ammissibile relativa al tempo di eliminazione
del guasto;
RE = resistenza di terra;
scegliendo un tempo di eliminazione del guasto t = 0.5 s, da
Tab. 22.6 PG 26 (Norma CEI 11-1/1999 valida per impianti
elettrici in corrente alternata con tensione nominale superiore
a 1000V), si legge una tensione di contatto ammissibile UTP =
220 V. Essendo IFC = 150 A, la resistenza di terra potr essere
dedotta dalla seguente espressione:
RE
UTP 220
=
= 1.47
I FC 150
59
Pt
= 450 / 0.9 = 500 kVA
cos
Supponendo di considerare un margine di potenza del 25% (es. per futuri ampliamenti), la
potenza apparente totale sar:
At = 1.25 A1 = 1.25 500 = 625 kVA
Relativamente alla scelta della configurazione del banco di trasformazione, dovendo
garantire la continuit del servizio, verr fatta la scelta di istallare due trasformatori in
derivazione dalle barre MT, separati sul lato BT da un sezionatore di barra e pertanto
funzionanti separatamente.
Poich deve essere inoltre garantita la possibilit di
alimentare, in caso di guasto di uno dei due
trasformatori, il 65% del carico, la potenza di ciascun
trasformatore viene calcolata nel seguente modo:
ATrasf = 0.65 A1 = 0.65 625 406 kVA.
Si potranno pertanto scegliere due trasformatori uguali
con le seguenti caratteristiche (Tab. 22.5, PG 25):
Trasformatori MT/BT trifase inglobati in resina - serie
TRIHAL produzione Schneider Electric spa)
Raffreddamento tipo AN;
An = 400 kVA (potenza apparente nominale);
vCC% = 6% (tensione di corto circuito percentuale);
PFE = 1200 W (perdite nel ferro o a vuoto);
PJ = 4800 W (perdite nel rame o in corto circuito, 75 C);
= 98.16 (rendimento a cos = 0.8, pieno carico e 75 C);
I0% = 1.5% (corrente a vuoto %);
Collegamento Dyn 11.
Tale scelta consentir una continuit di alimentazione del carico pari all 80% (400/500) ad
impianto in configurazione attuale e del 64% (400/625) ad impianto eventualmente
ampliato.
60
61
J1
J2
I1
I2
L1
L2
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------Per una tensione di Vn = 10 kV verr utilizzato un cavo con grado di isolamento 17, U0 /U =
6/10 kV (Tab. 7.4, PG 34).
Le c.d.t. totali e di fase sono uguali a:
V =
V % Vn 2.5 10000
=
= 250 V
100
100
E =
V
250
=
= 144 V
3 1.732
P1
600 103
=
= 38.3 A
3 Vn cos1 1.732 10 10 3 0.9
P2
900 103
=
= 64.9 A
3 Vn cos 2 1.732 10 103 0.8
62
MR
0.0227 51900
=
= 8.39 mm2
3
E x L M L 144 0.1 10 36162
La sezione normalizzata corrispondente : S = 10 mm2, cui corrisponde una portata (per tre
conduttori caricati) IZ = 60 A (Tab. A1.15 PG 4). Tale portata va ridotta considerando:
il coefficiente di riduzione per temperatura di lavoro superiore a 30 C (K1 = 0.91, per
EPR a 40 C, Tab. A1.18, PG 6);
- il coefficiente di riduzione K2 = 0.97 per casi di media tensione;
Si ottiene: I Z = IZ K1 K2 = 60 0.91 0.97 53 A
-
E necessario verificare, calcolando la corrente circolante nel tratto pi caricato, che tale
corrente sia inferiore alla portata IZ.
Si ha:
JR1 = IR1 + IR2 = 34.6 + 51.9 = 86.5 A e JL1 = IL1 + IL2 = 16.7 + 38.9 = 55.6 A
da cui:
J1 = J R1 + J L1 = 102.8 A. Tale valore superiore alla IZ e pertanto va
considerata una sezione maggiore. Scegliendo S = 35 mm2, si avrebbe una portata (IZ =
128 A):
I Z = IZ K1 K2 = 128 0.91 0.97 113 A che essendo maggiore di J1 risulta accettabile.
2
La c.d.t., che pu essere calcolata noti i parametri del cavo, sar molto minore del valore
ipotizzato.
Dalla Tab. 7.6, PG 36 si ricava il valore dellinduttanza chilometrica di servizio, supponendo
in grado di isolamento 11: L = 0.344 10-3 H/km, da cui:
xL = L = 2 3.14 50 0.344
10-3 = 0.108 / km, che si scosta poco dal valore ipotizzato.
Per calcolare le perdite in linea si determina:
quindi (J2 = I2): p = 3 rL L1 J12 + 3 rL ( L2 L1 ) J 22
La c.d.t. e la perdita percentuale sono molto ridotte perch la linea molto corta. Lelevata
sezione dovuta solo alla portata (e quindi al surriscaldamento).
63
L2
I1
B
L1
L3
I3
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------Si ipotizza che limpianto sia installato in un edificio a destinazione residenziale; pertanto
possibile effettuare le seguenti posizioni:
U0 / U = 0.45 / 0.75 kV
V 4% (CEI 64-8)
V % Vn 4 380
=
= 15.2 V
100
100
V
15.2
=
= 8.77 V (c.d.t. totale sulla linea su AC o su AD).
3 1.732
(I R 2 + I R 3 )2 + ( I L 2 + I L 3 )2
= 84.7 A
L2 I R 2 + L3 I R 3 30 28.7 + 20 45.5
=
= 23.9 m
I R 2 + I R3
28.7 + 45.5
La c.d.t. (parte attiva) sul tratto AC o AD, tenendo conto della sezione commerciale
considerata, sar la seguente:
( L1 + d ) ( I R 2 + I R 3 ) 0.0205 (140 + 23.9) ( 28.7 + 45.5)
ER =
=
= 7.12 V
S1C
35
La c.d.t. sui due tratti (in parallelo) AC ed AD si ricava mediante la seguente espressione:
ER23 = ER - ER1 = 7.12 6.32 = 0.8 V
Le sezioni dei tratti AC ed AD possono quindi essere calcolate come segue:
L2 I R 2 0.0213 30 28.7
=
= 22.92 mm2 cui corrisponderebbe, per la
ER 23
0.8
stessa tipologia di cavi del tratto principale, una sezione commerciale S2C = 25 mm2 che
comporterebbe una portata IZ2 = 89 A, ampiamente sufficiente, essendo maggiore della
corrente di impiego I2 = 35 A. Si sceglie quindi S2C = 25 mm2 cui associata una portata IZ2
= 89 A.
Tratto BC)
S2 =
L3 I R 3 0.0213 20 45.5
=
= 24.23 mm2 cui corrisponderebbe, per la
ER 23
0.8
stessa tipologia di cavi del tratto principale, una sezione commerciale S3C = 25 mm2 che
comporterebbe una portata IZ3 = 89 A, sufficiente, essendo maggiore della corrente di
impiego I3 = 50 A. Si sceglie quindi S3C = 25 mm2 cui associata una portata IZ3 = 89 A.
Per le linee molto corte (come nel caso in esame) pi appropriato scegliere la sezione
solo in base alla portata. In tal caso, per la linea con I2 = 35 A, si pu scegliere una sezione
S2C = 10 mm2 cui associata una portata IZ2 = 50 A, mentre per la linea con I3 = 50 A, si
pu scegliere una sezione S3C = 16 mm2 cui associata una portata IZ3 = 68 A.
Da tali scelte si rileva un sensibile decremento delle sezioni precedentemente calcolate.
Tratto BD)
S3 =
65
I2
C
I
L1
L2
P
2.5 10 6
=
= 117.4 A
3 Vn cos 1.732 15 103 0 .82
I2 =
V
375
=
= 216.5 V
3 1.732
V =
V % Vn 2.5 15 103
=
= 375 V
100
100
e, per linea
234.5 + 90
234.5 + 90
= 0.0178
= 0.0227 mm2 / m
234.5 + 20
234.5 + 20
La sezione (uguale per tutta la linea, sar quindi:
90 = 20
S=
L1 I R1
0.0227 1800 38.5
=
= 7.43 mm2
E x L L1 I L1 216.5 ( 0.0001 1800 26.9)
La sezione normalizzata (supponendo di utilizzare le stesse tabelle per i cavi in BT), per
cavo tripolare in EPR, tre conduttori caricati ed un circuito elementare (Tab. A1.15, PG 4)
SC = 10 mm2, cui corrisponde una portata IZ = 60 A, valore insufficiente essendo maggiore
di I1 ma minore di I2.
Si sceglie pertanto SC = 16 mm2, cui corrisponde una portata IZ = 80 A.
Supponendo un coefficiente di riduzione K = 0.97 per casi di media tensione e supponendo
una temperatura del terreno pari a 20 C, per la quale non necessario correggere la
portata mediante i coefficienti di Tab. A1.21, PG 6), la portata effettiva sar:
IZ = K IZ = 0.97 80 = 77.6 A
Tale valore maggiore sia di I1 che di I2 e quindi sufficiente.
67
J1
J2
I1
J3
J4
I2
I3
I4
[Soluzione: S = 25 mm2]
L2
L3
I1
A
L1
I2
I3
D
B
L4
I4
68
I2
C
I
L1
L2
[Soluzione: S = 50 mm2]
69
100 L P
100 0.0206 2500 850 103
=
= 38 mm2
2
2
2
2
p% V cos
5 6000 0.8
da cui si sceglier una sezione commerciale non inferiore a tale valore, cio SC = 50 mm2,
cui corrisponder, per una disposizione, ad esempio a trifoglio (sigla B1, tipo di cavo
tripolare RG50H1R/11, U0 / U = 3.6 / 6 kV, Tab. 3.XXXVII, o Tab. 3.XXXVII PG 33) una
portata IZ = 179 A. Tale scelta valida, essendo la corrente in linea:
I=
P
850 103
=
= 102.4 A
3 Vn cos 1.732 6000 0.80
Nota: U0 = tensione nominale di isolamento verso terra (cio tra ogni conduttore e massa);
U = tensione nominale disolamento tra le fasi, non definibile per cavi unipolari.
70
0.1 3 I L
0.1 1.732 70 0.65 22.7
V
6
S
16
71
Potenza (kW)
Numero
macchine
2.5
2.2
4
4
4
2.5
2.5
2
1
2.2
2
2
1
1
2
2
1
1
2
1
f)
g)
72
Em S
500 400
=
= 459770 lm
KU Km 0.58 0.75
Si sceglie di utilizzare lampade di tipo fluorescente (Tab. 2.X / 7.15, PG 41) con potenza
PL = 58 W e flusso luminoso L = 3750 lm. In tale modo, il numero di lampade sar il
seguente:
459770
nL = T =
= 122.6
con
nA = nL / 2 = 61.3 apparecchi illuminanti.
L
3750
In base al numero di apparecchi calcolato e supponendo di disporre gli stessi per file
orizzontali, si passa quindi a stabilire la modalit di distribuzione. Un criterio semplice e
veloce quello di fare in modo che il rapporto tra lunghezza di una fila e numero di file sia
simile al rapporto tra le dimensioni delle pareti:
a = 40 m
d1 / 2
d1
d1
d2 / 2
d2
b = 10 m
73
Pertanto, denominando con x il numero delle file e y = R x la lunghezza di una fila, si avr
che il loro prodotto sar pari allarea calcolata in numero di apparecchi illuminanti:
x y = nA
x 4 x = nA
x2 = 61.3 / 4
x=
61.3 / 4 = 3.9 4
y = 4 x = 16.
Si installeranno pertanto 4 16 = 64 apparecchi disposti su 4 file ciascuna da 16
apparecchi.
Per quel che riguarda il calcolo delle distanze, si pu procedere come segue.
Lungo lasse a, con riferimento alla figura, si imposta la seguente equazione:
(d1 / 2) + 15 d1 + (d1 / 2) = a
16 d1 = 40
d1 = 40 / 16 = 2.5 m
da cui d1 / 2 = 1.25 m
Lungo lasse b, con riferimento alla figura, si imposta la seguente equazione:
(d2 / 2) + 3 d2 + (d2 / 2) = b
da cui d2 / 2 = 1.25 m.
4 d2 = 10
d2 = 10 / 4 = 2.5 m
74
Atrio
Ingresso
5.0
10.0
Sala Conferenze
0.3
18.0
Sala conferenze
Dimensioni: 10 x 18 m
Altezza soffitto: 4.50 m
Sistema illuminazione: semidiretta
Colore pareti e soffitto: tinta media
Manutenzione: buona
Atrio
Dimensioni: 5 x 7 m
Altezza soffitto: 4 m
Sistema illuminazione: mista
Colore pareti e soffitto: tinta media
Manutenzione: buona
Determinare inoltre la disposizione dei centri luminosi nonch la potenza assorbita
dallimpianto di illuminazione e tracciare lo schema unifilare del quadro elettrico.
Soluzione --------------------------------------------------------------------------------------------------------Impianto Sala conferenze
Data laltezza e la tipologia del locale, si sceglie di adottare lampade di tipo fluorescente
(Tab. 2.X / 7.15 PG 41); in particolare, tali lampade saranno poste in apparecchi
bilampada di tipo riflettore a fascio medio.
Si suppone di considerare unaltezza del piano di lavoro pari ad e = 0.8 m ed il sistema di
illuminazione sospeso a g = 0.4 m dal soffitto.
Dalla tabella delle raccomandazioni CIE (Tab. 4.1, PG 40, si sceglie un livello di
illuminamento medio Em = 500 lx.
75
Dalla tipologia di apparecchi scelti (riflettori a fascio medio, Tab. 4.5, PG 41) ne deriva
una interdistanza massima tra apparecchi d
h
Piano di lavoro
a ' b'
9.4 17.4
i=
=
= 1.85
h ( a'+b' ) 3.3 (9.4 + 17.4)
Em S
500 163 .56
=
= 194714 lm
KU K m
0.56 0. 75
disponendo gli apparecchi in file parallele alla dimensione maggiore del locale, la
distanza (limite) tra le file dovr essere (Tab. 4.5, PG 41):
d = 0.9 h = 0.9 3.3 3 m
d = 0.65 m
d=3m
d=3m
d = 1.3+0.65
= 1.95 m
L = 1.3 m
Si suppone inoltre che la lunghezza di ogni apparecchio illuminante sia L = 1.3 m e che
gli apparecchi siano distanziati tra loro di d = L / 2 = 0.65 m.
La larghezza degli apparecchi verr trascurata rispetto alla lunghezza.
Larea illuminata da ogni apparecchio sar pertanto un rettangolo di dimensioni d x d,
cio:
SL = d d = 1.95 3 = 5.85 m2.
Il numero di apparecchi illuminanti sar pertanto il seguente:
76
m=
S 163.56
=
= 27.95
SL
5.85
da cui si pone:
m = 28
a' 9.4
=
= 3.13
d
3
da cui si pone:
n1 = 4
d=
a' 9.4
=
= 2.35 m con
n1
4
L n2 +
L
(n 2 + 1) = b '
2
(1)
da cui:
2
L
n2 =
b ' =
3L
2
2
=
(17.4 0.65) = 8.6
3 1. 3
d = 2.35 m
1.17 m
da cui:
d =
0.57 m
d '=
b ' L n 2
n2 +1
L=
1.3 m
d =
0.57 m
17. 4 1. 3 9
= 0.57 m
9 +1
L =
T 194714
=
= 2704 lm
mn
36 2
a ' b'
4.4 6.4
=
= 1.106
h ( a '+b ' ) ( 4 0.4 0.8) (17.94 + 9.4)
Per riflettori a fascio medio (Tab. 4.6, PG 41) si avr un fattore di utilizzazione KU = 0.48.
Il flusso totale sar: T =
Em S
200 33.4
=
18556 lm
KU K m 0.480 0.75
Supponendo ancora una distanza massima tra apparecchi d = 0.9 h, essendo h = 2.8 m
si ha d = 2.52 m; per cui larea illuminata da ogni apparecchio / lampada, supponendo
essere quadrata, sar:
d2 = 6.35 m2
Il numero di apparecchi (o lampade) sar:
m=
S 33.44
=
= 5.27
SL
6.35
18556
L = T =
3093 lm
mn
1 6
2.2 m
4.4 m
1.1 m
1.06 m
2.13 m
6.4 m
6 1 3350
0.48 0.75 216 lx
33.44
La potenza assorbita dallimpianto atrio sar: PT Atrio = m n PLA = 6 1 40 = 240 W.
La potenza totale sala+atrio sar: PT = PT Sala + PT Atrio = 2880 + 240 = 3120 W.
=
Avendo deciso di realizzare limpianto (sia per la sala, che per latrio) per file parallele di
apparecchi, parallele alla dimensione maggiore del locale, si avranno:
Sala: 4 file parallele da 9 apparecchi (18 lampade / fila)
Atrio: 2 file parallele da 3 apparecchi (3 lampade / fila)
da cui,
IB 1 =
IB 2 =
PFILA SALA
3 V cos
PFILA ATRIO
3 V cos
720
= 1.21 A
1.732 380 0.9
120
= 0.2 A
1.732 380 0.9
Utilizzando invece una linea monofase in ingresso quadro (in tal caso il carico tutto
allacciato su una singola fase) si sarebbero avute le seguenti correnti:
IB1 =
IB 2 =
PFILA SALA
V cos
PFILA ATRIO
V cos
720
= 3.64 A
220 0.9
120
= 0.61 A
220 0.9
Data lesiguit delle correnti si pu optare per la seconda soluzione, che riduce la
complessit dimpianto.
Utilizzando cavi bipolari, per BT, isolati in PVC, senza guaina, in tubo, sotto traccia
considerando un numero di due conduttori caricati (F + N) si pu scegliere una portata
(Tab. A1.11, PG 2):
IZ = 23 A, con sezione S = 2.5 mm2.
I dispositivi di manovra e protezione posti a monte delle linee in partenza dal quadro
(derivazioni) saranno interruttori magnetotermici differenziali (IN = 30 mA) con le seguenti
caratteristiche:
Tipo: bipolare
Quadro impianto
Modello: BTicino BBtdin 25
illuminazione:
Corrente nominale: In = 10 A;
schema unifilare
Potere di interruzione: PR = 4.5 kA;
Tensione nominale: Vn = 400 V.
Regolazione magnetica e termica
fissa.
Linterruttore generale, per il quale
si calcola in ingresso quadro una
corrente di impiago:
PT
3120
IB =
=
= 15.8 A
V cos 220 0.9
e per la stessa tipologia di cavi:
IZ = 38 A, S = 6 mm2
Il tipo di interruttore sar delle
stesso tipo di quelli scelti per le
derivazioni ma con una corrente
nominale In = 25 A.
Id
Id
Id
Id
Sala
Sala
Sala
Sala
Id
Id
Atrio
Atrio
79
80
Bibliografia
81