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L’Amplificatore

Operazionale
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G. MARSELLA
UNIVERSITÀ DEL SALENTO
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ü I NTRODUZIONE
ü A .O INVERTENTE
ü A .O NON INVERTENTE
ü S LEW RATE
ü A .O DIFFERENZIALE
ü E SEMPI
Introduzione
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—  L’amplificatore operazionale (AO) è un circuito integrato molto


versatile, costituito da una rete di resistenze, diodi e transistor
incapsulati in unico contenitore di metallo.
—  L’ AO può essere definito
funzionalmente come un
1 8 amplificatore differenziale , cioè
  un dispositivo attivo a tre
2 - 7 terminali che genera al terminale
di uscita una tensione
3 + 6 proporzionale alla differenza di
tensione fornite ai due terminali
4 5 di ingresso, e deve essere
alimentato con una tensione duale
+- VCC con valori che oscillano da
5V a 15V.
L’amplificatore operazionale

terminali
di input terminale di output

Alimentazioni:

massa – nodo comune

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L’Amplificatore Operazionale
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 L’Amplificatore operazionale (AO) è, un amplificatore di


tensione, avente le seguenti caratteristiche:

¡  Resistenza d’ingresso infinita; (Rin = ∞)


¡  Resistenza d’uscita 0; (Rout = 0)
¡  Guadagno di tensione infinito; (Avo = ∞)
¡  Perfetto bilanciamento; (CMRR = ∞ )
¡  Banda passante infinita; (B = ∞)  

Inoltre per usarlo come amplificatore bisogna utilizzare


la retroazione negativa , infatti , tutti gli schemi che
funzionano in tale modo hanno la retroazione che
dall’uscita vanno all’ingresso invertente,ovvero,portare
una parte di tensione nel morsetto negativo ; se non si
usa, l’uscita andrebbe sempre in saturazione infatti
essendo idealmente ∞    Vo = Avo * Vi = +- ∞ ma
chiaramente si bloccherebbe a +- VCC.
L’amplificatore operazionale ideale

Applichiamo 2 tensioni
agli input 1 e 2

L’amplificatore è sensibile alla differenza v2 – v1:

Vout = A(v2 − v1 )

Terminale 2: terminale non invertente (+)

Terminale 1: terminale invertente (-)

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Le correnti che entrano nei terminali di
input sono nulle

⇒ Impedenza di input infinita

Vo output prodotta da un
generatore ideale
indipendentemente dal carico

⇒ Impedenza di output nulla (ideale)

Vo=Av(V2-V1)RL/(RL+Ro)
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Risposta in frequenza piatta

Guadagno A (guadagno differenziale o a loop aperto)

A = ∞!

Ma se A=∝ quanto vale il segnale di output???

Non può essere impiegato da solo!

E’ necessario inserire l’amplificatore in un circuito tale che v2-v1 = 0

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La configurazione invertente

Il guadagno di loop chiuso è

vO
G=
vI

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Riassunto dell’analisi del circuito

•  Essendo A=∞,
V2-V1 = Vout/A ∼ 0

•  Poichè l’impedenza di input è infinita, si ha


I1 = I2

•  Quindi I2=I1=Vin/R1 e Vout = -I2R2= -Vin R2/R1

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Resistenza di input e di output

Zin=R1 -R2/R1 Vin


Circuito
equivalente

•  Guadagno
G = - R2/R1

•  Impedenza di input
Zin = Vin/I1 = R1

•  Impedenza di output
Zout = 0

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Effetti del guadagno finito

Supponiamo che A sia grande ma finito


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Esempio

Consideriamo la configurazione invertente con R1=1 KΩ, R2=100 KΩ.


Troviamo il guadagno di loop-chiuso per i casi

A=103, 104, 105 e determiniamo l’errore percentuale di G rispetto al


valore ideale.

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L’integratore invertente

Abbiamo i1(t) = vin(t)/R1.


Quindi

t
1
vout (t ) = −vC (t ) = −VC − ∫ i1 (t )dt
C0
t
1
= −VC − ∫ vin (t )dt
RC 0

Il circuito fornisce una tensione di output proporzionale


all’integrale dell’input.

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L’integratore invertente – risposta in frequenza
Nel dominio della frequenza abbiamo

vin (ω ) grafico di Bode


vout ( jω ) = −
jωRC
Abbiamo

|Vout/Vin| = 1/ ωRC
ϕ = +90o

Comportamento di un filtro passa-basso con ω(0dB)=1/RC.


A dc il guadagno è infinito! (il circuito è aperto)
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Soluzione al problema della saturazione

R2 chiude il loop a dc fornendo un


guadagno dc –R2/R1

R2
Tuttavia l’integratore non è più
ideale e si comporta come un R1
filtro passa-basso

R2 vin (ω )
vout ( jω ) = −
R1 1 + jωR2C R2C
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Somma pesata di tensioni

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Somma pesata di tensioni

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Applicazione: digital to analog converter (DAC)

Esempio a 4 bit 32
Convertitore corrente-tensione

•  Vout=-IinR

•  Zin=0

•  Zout=0

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L’amplificatore non invertente

Abbiamo sempre V+=V- e le correnti entranti negli input sono nulle a causa
dell’impedenza infinita
Vin
I 2 = I1 =
R1
R2
Vout − Vin = I 2 R2 = Vin
R1
⎛ R2 ⎞
Vout = Vin ⎜⎜1 + ⎟⎟34
⎝ R1 ⎠
Resistenza di input e di output

Circuito
equivalente

I parametri della configurazione invertente sono dunque

G = 1 + R2 / R1
Z in = ∞
Z out = 0

1 + R2 / R1
Effetto del guadagno G= 1 + R2 / R1 << A
finito 1 + R2 / R1
1+
A
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Voltage follower

Configurazione di amplificatore non invertente con R1=∞ e R2=0. Quindi

⎛ R2 ⎞
Vout = Vin ⎜⎜1 + ⎟⎟ = Vin
⎝ R1 ⎠

L’impedenza di input è infinita mentre quella di output nulla.

Questo amplificatore è quindi impiegato come adattatore di impedenza


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L’amplificatore reale: risposta in frequenza

comportamento tipo passa-basso

A0
A( jω ) =
1 + jω / ω 3dB

Per ω>> ω3b si ha

A0ω3dB ωt
A( jω ) = ≡ ω3dB
ω ω il guadagno decresce di 20 dB
per decade
dove

ωt ≡ A0ω3dB = frequenza a cui il guadagno è 1 (0 dB)


unity-gain37bandwidth
Esempio: amplificatore invertente

Il guadagno dell’amplificatore invertente è

Vout − R2 / R1
G= =
Vin 1 + (1 + R2 / R1 ) / A
A0
Sostituendo A( jω ) = troviamo
1 + jω / ω b

Vout R 1
G= =− 2
Vin R1 1 + jω / ω 3dB
dove
Es.: ft=1 MHz
ωt guadagno nominale = 1000
ω 3dB =
1 + R2 / R1
f3dB=1 kHz

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Slew rate

Il massimo rate con cui può variare il segnale di output è

dVout
SR =
dt max

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Full power band width

Consideriamo un segnale sinusoidale

vI = VI sin ω t
Output teorico output di un op-amp
Il rate max di cambiamento del segnale è Limitato dallo slew-rate

dv I
= VI ω
dt max

Full power band width: frequenza oltre cui


il segnale di output massimo comincia a presentare distorsione a
causa dello slew-rate
ω M Vout ,max = SR , Es. posto SR =1V/µs
SR Vout,max=10 V
fM =
2πVout ,max → fM=16 kHz
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Tensione di offset

Come effetto dei mismatch degli stadi differenziali di input esiste una tensione
di offset VOS anche se gli input sono collegati a massa

Op-amp reale
Questo offset appare nell’output
amplificato

⎛ R2 ⎞
Vout = VOS ⎜⎜1 + ⎟⎟
⎝ R1 ⎠ Op-amp senza offset

Il valore di VOS dipende dalla


tecnologia:

•  10-5 per BJT


•  10-4 per BJFET e CMOS
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2 soluzioni:

1)  input addizionali


per sottrarre l’offset

2) accoppiamento ac.
A dc il condensatore apre il
Circuito e Vos non è amplificata
(follower a guadagno unitario)

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Corrente di bias

Collegando a massa gli input, si osservano delle correnti assorbite ed erogate.

Circuito equivalente

La corrente I+B-I-B=IOS è detta corrente di offset.

Tecnologia BJT: IB∼100 nA IOS∼10 nA


Tecnologia JFET, CMOS: ∼ pA
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Assumiamo che IB1=IB2=IB

VO ≈ I B R2 ⇒ limite sul valore di R2

Soluzione: Inseriamo una resistenza nell’input


non invertente

VO = − I B 2 R3 ( I B1 − I B 2 R3 / R1 )
I B [R2 − R3 (1 + R2 / R1 )]

Avremo che VO=0 se

R3 = R1 || R2 (R vista dall’input)

Se IB1=IB+IOS/2, IB1=IB-IOS/2

VO = I OS R2 << I B R2 44
L’amplificatore operazionale reale

In generale e possiamo scrivere


A+ ≠ A−

V +
+ V −
Vout (
= A+ − A− ) 2
A+ + A− +
+
2
(
V −V − )

Abbiamo

V + +V −
= tensione di modo comune
2
V + − V − = tensione di modo differenzi ale

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L’amplificatore operazionale reale - 2
Definiamo

A+ + A−
= guadagno di modo differenziale
2
A+ − A− = guadagno di modo comune

Il rapporto

A+ + A−
CMMR = + 2 −
A −A
è detto rapporto di reiezione del modo comune
(common mode rejection ratio)

• Se l’amplificatiore è ideale CMRR=∞ (A+=A-)


• L’amplificatore ideale amplifica solo la tensione di modo differenziale

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L’amplificatore operazionale reale - 3
Il CMRR è un parametro importante per valutare la bontà di
un amplificatore

- tanto più grande è il CMRR tanto più viene amplificata solo la differenza
V+-V- e non anche la tensione di modo comune

- Valori tipici del CMMR variano da 80 dB (104) a 120 dB (106) e


variano considerevolmente con la frequenza

Il guadagno di modo differenziale (A++A-)/2 non è infinito


(come nell’amplificatore ideale) ma assume valori dello stesso
ordine di grandezza del CMMR e varia fortemente con la
frequenza

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Impedenze di ingresso e uscita
•  L’impedenza d’ingresso del modo differenziale è la resistenza
vista fra i due input

•  L’impedenza d’ingresso del modo comune è la resistenza vista


fra un input e i punti al potenziale di riferimento

Le impedenze di ingresso di un amplificatore reale sono grandi ma


non infinite. Hanno valori simili e possono essere schematizzate col
circuito equivalente

L’impedenza di uscita tipica ad anello aperto è 101-102 Ω


Diminuisce chiudendo l’anello (vede in parallelo l’impedenza del ramo
di retroazione)
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Dinamica di ingresso e uscita

•  Dipende dalla tensione di alimentazione

•  I valori tipici sono compresi nei 10 V di picco, con correnti di


uscita di alcune decine di mA

•  Esistono amplificatori per alte tensioni, con dinamica dell’ordine


di centinaia di volt

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Prodotto banda-guadagno GBW-1

G=1 guadagno 0 dB

Questo si ha alla frequenza ft, che è detta anche gain-bandwidth


product.

parametro con spread limitato → quotato nel data-sheet

Esempio: supponiamo che G=1 per


ft=1 MHz.

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Prodotto banda-guadagno GBW-2

Supponiamo di voler aver un guadagno di almeno 50 dB

Poichè il guadagno ha pendenza


20 dB/decade, 50 dB sono
1.5 decadi e quindi la banda
richiesta è 5 kHz

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Amplificatori ac-coupled

In un amplificatore ac-coupled
la resistenza dc vista dall’input
è R2 .
Quindi R3=R2

Inoltre in ogni input si deve


fornire un percorso dc verso
massa

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Settling-time
Se a un amplificatore reale viene applicato un segnale a gradino
L’uscita assume un andamento oscillatorio smorzato

Il settling time è il tempo necessario affinchè l’output rientri


In una fascia assegnata ±ΔE attorno al valore finale E0

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Amplificatore differenziale - 1
Analizziamo il seguente amplificatore attraverso il principio di
sovrapposizione

R2
Se v2=0 VO = −v1
R1
R2 R4 ⎛ R2 ⎞
VO = −v1 + v2 ⎜⎜1 + ⎟⎟
R4 ⎛ R2 ⎞ R1 R3 + R4 ⎝ R1 ⎠
Se v1=0
VO = v2 ⎜⎜1 + ⎟⎟
R3 + R4 ⎝ R1 ⎠
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Amplificatore differenziale - 2
Vogliamo che vengano amplificate solo differenze. Quindi richiediamo
che VO=0 quando v1=v2. Questo ci dà

R2 R3
=
R1 R4
R2
VO = (v2 − v1 )
R1
La resistenza di input è definita come

v2 − v1
Rin =
i
Poichè

v2 − v1 = R1i + 0 + R1i Rin = 2R1


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Amplificatore strumentale - 1
Vogliamo un amplificatore con una resistenza di input maggiore e con
la possibilità di poter regolare il guadagno.

Un circuito molto superiore è il seguente

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Amplificatore strumentale - 2
v1 e v2 appaiono
attraverso R1, per cui

v1 − v2
i=
R1
vO1 − vO 2 = (R1 + 2 R2 ) i
v1 − v2
(R1 + 2 R2 )
R1

L’amplificatore A3 R4
amplifica VO2-VO1 VO = − (vO1 − vO 2 )
R3
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Amplificatore strumentale - 2
Poichè lo stadio di input è formato da due op-amp in configurazione
non invertente, la resistenza di input è infinita.

Potremmo inoltre introdurre una regolazione sul guadagno attraverso


un potenziomentro posto in serie con R1

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La retroazione negli Amplificatori Operazionali

Retroazionare un amplificatore (A) significa sottrarre (o sommare)


al segnale d’ingresso (Si) il segnale di retroazione (Sr) ottenuto dal
segna-le d’uscita (Su) mediante un quadripolo di retroazione (feedback) (β),
come illustrato nello schema a blocchi

Il segnale errore Se all’ingresso dell’amplificatore A


è dato da Se=Si- Sr.
I segnali, al momento indicati con i simboli
Si , Sr , Se e Su , possono essere tensioni o correnti,
tuttavia continueremo a chiamare amplificazione o
guadagno il rapporto tra i segnali all’uscita e all’ingresso
di un quadripolo, anche se dimensionalmente tale
rapporto risulta un’impedenza o un’ammettenza.

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La retroazione negli Amplificatori Operazionali

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La retroazione negli Amplificatori Operazionali

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La retroazione negli Amplificatori Operazionali

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La retroazione negativa

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La retroazione negativa

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La retroazione negativa

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La retroazione negativa

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