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DIRITTI D’AUTORE
Tutti i diritti di riproduzione, traduzione totale o parziale degli articoli e dei disegni
pubblicati in questo volume sono riservati. La protezione dei diritti d’Autore è e-
stesa, a norma di Legge e a norma delle Convenzioni Internazionali, a tutti i Paesi.
PREMESSA
A causa degli elevati costi delle apparecchiature Hi-Fi, aumenta di giorno in gior-
no il numero degli audiofili che desiderano realizzare con le proprie mani dei
completi impianti Hi-Fi perfettamente funzionanti a dei costi molto contenuti.
Per questo motivo sono aumentate le richieste di coloro che vorrebbero vedere rac-
colti in un unico volume tutti i circuiti Hi-Fi che nel corso degli anni abbiamo pub-
blicato sulla rivista Nuova Elettronica, perché li considerano validi e affidabili.
Quando abbiamo iniziato a fare lo spoglio di tutti i progetti Hi-Fi, scartando quel-
li fuori produzione perché i transistor o gli integrati allora impiegati non sono più
reperibili, non pensavamo di averne così tanti da poter riempire ben due volumi.
Nel secondo volume, che abbiamo iniziato a preparare, pubblicheremo molti in-
teressanti progetti di Finali di potenza Hi-Fi anche a valvole, diversi Strumenti
di misura ed anche un capitolo dedicato alla costruzione delle Casse Acustiche.
la Direzione Editoriale
2
LIVELLO SONORO
MIN MAX
3
VOLUME
4
20 50 100 200 500 1000 2000 4000 10.000 20.000 HZ
Fig.3 Se ascoltiamo a BASSO volume una frequenza di 1.000 Hz e, senza variare la po-
tenza sonora, ascoltiamo di seguito 200-100-4.000 Hz, il nostro orecchio avrà la sensa-
zione che la potenza sonora si sia ridotta di 3 volte per i 200 Hz, di ben 10 volte per i 100
Hz e che sia aumentata di 3 volte per i 4.000 Hz.
3
2
LIVELLO SONORO
MIN MAX
3
VOLUME
4
20 50 100 200 500 1000 2000 4000 10.000 20.000 HZ
Fig.4 Se ascoltiamo a MEDIO volume una frequenza di 1.000 Hz e nuovamente, senza va-
riare la potenza sonora, ascoltiamo di seguito 200-100-4.000 Hz, il nostro orecchio avrà la
sensazione che la potenza sonora si sia ridotta di 2 volte per i 200 Hz, di 3 volte per i 100
Hz e che sia aumentata di 3 volte per i 4.000 Hz.
3 9
2
LIVELLO SONORO
MIN MAX
3
VOLUME
4
20 50 100 200 500 1000 2000 4000 10.000 20.000 HZ
Fig.5 Se ascoltiamo ad ALTO volume una frequenza di 1.000 Hz e nuovamente, senza va-
riare la potenza sonora, ascoltiamo di seguito 200-100-4.000 Hz, il nostro orecchio avrà la
sensazione che la potenza sonora non abbia subito attenuazioni per i 200 Hz, si sia ri-
dotta di 0,5 volte per i 100 Hz e che sia aumentata di 2,5 volte per i 4.000 Hz.
Se ascoltiamo una frequenza di 100 Hz il nostro o-
recchio avrà la sensazione che il livello sonoro si
sia ridotto di 0,5 volte.
Se alla stessa potenza ascoltiamo una frequenza MAX.
Possedere un amplificatore che eroghi molti watt è perché tutti sanno che, sebbene sia indicato con
il desiderio di tutti gli appassionati di Hi-Fi, ma at- valori differenti, il peso dei sacchi è equivalente.
tenzione a non fare della potenza un mito, perché,
come ora vi dimostreremo, non sempre un ampli- Sappiate dunque che per calcolare la potenza in
ficatore dichiarato da 100 watt “suona più forte” di watt si possono utilizzare queste formule:
un amplificatore dichiarato da 20 watt.
watt RMS = [(volt p/p x volt p/p) : R] : 8
La prima domanda che chi acquista un impianto watt musicali = [(volt p/p x volt p/p) : R] : 4
Hi-Fi rivolge al venditore riguarda la potenza di u- watt picco/picco = (volt p/p x volt p/p) : R
scita, cioè i watt erogati dall’amplificatore.
Nota: i volt p/p sono i volt picco/picco, mentre R
Non tutti sanno però che la potenza di un amplifi- è il valore d’impedenza della Cassa Acustica.
catore può essere espressa in:
Per convertire i watt picco/picco nelle altre due
watt RMS (Root Mean Square) potenze si devono eseguire queste operazioni:
watt musicali
watt picco/picco watt picco/picco : 8 = watt RMS
watt picco/picco : 4 = watt musicali
Se allo stesso prezzo venissero proposti tre diversi
amplificatori con queste potenze: Per convertire i watt RMS nelle altre due potenze
si devono eseguire queste operazioni:
20 watt RMS
40 watt musicali watt RMS x 2 = watt musicali
160 watt picco/picco watt RMS x 8 = watt picco/picco
l’acquirente più sprovveduto sceglierebbe senza Un amplificatore che eroga 20 watt RMS può quin-
dubbio quello da 160 watt picco/picco ritenendo- di essere indifferentemente dichiarato, senza es-
lo molto più potente degli altri due e non immagi- sere accusati di falso, da 160 watt picco/picco op-
nando che in realtà tutti e tre erogano un’identica pure da 40 watt musicali.
potenza.
Per conoscere l’esatta potenza di un amplificato-
L’abitudine di indicare la potenza in watt in maniera re basta misurare i volt massimi che giungono ai
così poco trasparente spesso abbaglia gli acqui- capi di una resistenza che abbia lo stesso valore
renti meno esperti. ohmico della Cassa Acustica, cioè 8 o 4 ohm. 11
Fig.9 Tre amplificatori che erogano la stessa potenza sonora possono essere indifferen-
temente dichiarati da 160 watt picco/picco oppure da 40 watt musicali o da 20 watt RMS,
vale a dire efficaci. Per calcolare i watt picco/picco si utilizza il valore dei volt picco/pic-
co (vedi fig.6), per calcolare i watt musicali si utilizza il valore dei volt di picco (vedi fig.7)
e per calcolare i watt RMS si utilizza il valore dei volt efficaci (vedi fig.8).
ESEMPI L’irrisoria differenza che si rileva rispetto al valore
precedentemente calcolato, cioè 14,06 watt RMS,
Se ai capi di una resistenza da 8 ohm colleghia- è causata dalla caduta di tensione introdotta dal
mo un oscilloscopio (vedi fig.10) e sullo schermo diodo raddrizzatore.
rileviamo un segnale che raggiunge un’ampiezza
massima di 30 volt picco/picco, con la formula: Nota: tutti i risultati delle operazioni sono stati ar-
rotondati per eccesso o per difetto.
watt = (volt x volt) : R
(30 x 30) : 8 = 112,5 watt picco/picco Conoscendo i volt di alimentazione dello stadio fi-
nale di potenza possiamo calcolare quanti watt
che corrispondono a soli: picco/picco è in grado di erogare il nostro ampli-
ficatore usando la formula:
112,5 : 4 = 28,12 watt musicali
112,5 : 8 = 14,06 watt RMS watt picco/picco = (Vcc x Vcc) : R
12
8 Ohm
10
0
VOLT
OHM
x100 x1K
x10 0,3V
x1 1V
Service 30µA 3V
~ 0,3µA 10V
=
3mA 30V
COM +
30mA 100V
0,3A 300V
3A 1KV
Per calcolare la massima potenza in watt pic- I suoni acuti hanno una lunghezza d’onda di po-
co/picco di uno stadio finale alimentato da una ten- chi centimetri; infatti una frequenza di 15.000 Hz
sione duale di 42 volt collegato ad una Cassa A- ha una lunghezza d’onda di soli:
custica da 8 ohm, dobbiamo prima raddoppiare
i volt di alimentazione. Pertanto per il calcolo do- 340 : 15.000 = 0,022 metri
vremo prendere come valore Vcc 84 volt e quindi
l’amplificatore erogherà: corrispondenti a 2,2 centimetri.
I suoni medi hanno una lunghezza d’onda infe- Ci sono strumenti musicali che emettono suoni ric-
riore al metro; infatti una frequenza di 3.000 Hz ha chi di armoniche ed altri meno.
una lunghezza d’onda di: Osservando la tastiera del pianoforte disegnata
in fig.12, dove abbiamo riportato le frequenze fon-
340 : 3.000 = 0,11 metri damentali di ogni nota, potete vedere che le fre-
SOL
SOL
SOL
SOL
SOL
SOL
SOL
DO
DO
DO
DO
DO
DO
DO
MI
MI
MI
MI
MI
MI
MI
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
1.046,08
1.173,76
1.318,40
1.396,48
1.567,36
1.760,00
1.975,36
2.092,16
2.347,52
2.636,80
2.792,96
3.134,72
3.520,00
3.950,72
110,00
123,46
130,76
146,72
164,80
174,56
195,92
220,00
246,92
261,52
293,44
329,60
349,12
391,84
440,00
493,84
523,04
586,88
659,20
698,24
783,68
880,00
987,68
27,50
30,86
32,69
36,68
41,20
43,64
48,98
55,00
61,73
65,38
73,36
82,40
87,28
97,96
NOTE base 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7°
ITA USA ottava ottava ottava ottava ottava ottava ottava ottava
DO C 32,69 65,38 130,76 261,52 523,04 1.046,08 2.092,16 4,184.32
DO# C# 34,62 69,25 138,51 277,02 554,05 1.108,11 2.216,22 4.432,44
RE D 36,68 73,36 146,72 293,44 586,88 1.173,76 2.347,52 4.695,04
RE# D# 38,84 77,68 155,36 310,72 621,44 1.242,88 2.485,76 4.971,52
MI E 41,20 82,40 164,80 329,60 659,20 1.318,40 2.636,80 5.273,60
FA F 43,64 87,28 174,56 349,12 698,24 1.396,48 2.792,96 5.585,92
FA# F# 46,21 92,42 184,84 369,68 739,36 1.478,72 2.957,44 5.914,88
SOL G 48,98 97,96 195,92 391,84 783,68 1.567,36 3.134,72 6.269,44
SOL# G# 51,87 103,74 207,48 414,96 829,92 1.659,84 3.319,68 6.639,36
LA A 55,00 110,00 220,00 440,00 880,00 1.760,00 3.520,00 7.040,00
LA# A# 58,24 116,48 232,96 465,92 931,84 1.863,68 3.727,36 7.454,72
SI B 61,73 123,46 246,92 493,84 987,68 1.975,36 3.950,72 7.901,44
Fig.12 Ogni nota genera delle frequenze armoniche che corrispondono alla frequenza ba-
se moltiplicata per 2 - 4 - 8 - 16 - 32 - 64 - 128. Ad esempio, la frequenza base del LA a 55
Hz genera frequenze a 110 - 220 - 440 - 880 - 1.760 - 3.520 Hz. Un amplificatore mal pro-
gettato può generare delle armoniche “dispari”, che sono sgradevoli all’orecchio perché
alla nota base si sovrappongono frequenze di note diverse e “non accordate” con que-
sta. Ad esempio, alla nota LA a 440 Hz emessa da un amplificatore che distorce si pos-
sono sovrapporre le note MI - DO - SOL che non sono accordate con questa.
quenze a 440 - 880 - 1.760 - 3.520 Hz sono tutte Una nota LA con sovrapposte le note MI - DO -
note LA, mentre le frequenze a 130,76 - 261,52 - SOL stonate oppure una nota DO con sovrappo-
523,04 - 1.046,08 Hz sono tutte note DO. ste le note SOL - MI - SI stonate producono un
suono distorto.
Se mal progettato, un amplificatore a transistor può
14 generare ed esaltare armoniche dispari, che ri- ALTOPARLANTI e CASSE ACUSTICHE
sultano molto sgradevoli al nostro orecchio.
Pertanto se l’amplificatore esalta le armoniche di- Gli altoparlanti sono apparecchi che trasformano i
spari della frequenza fondamentale di 440 Hz, noi segnali elettrici in onde sonore tramite lo sposta-
udremo anche queste frequenze: mento in avanti e all’indietro di una membrana fis-
sata sul loro cestello.
440 x 3 = 1.320 Hz MI stonato
440 x 5 = 2.200 Hz DO stonato Quando la membrana si sposta in avanti compri-
440 x 7 = 3.080 Hz SOL stonato me frontalmente le molecole dell’aria e contem-
poraneamente provoca una depressione sulla par-
Per una frequenza fondamentale di 130,76 Hz te posteriore.
sentiremo queste frequenze: Quando la membrana si sposta all’indietro com-
prime le molecole sulla parte posteriore provo-
130,76 x 3 = 392,28 Hz SOL stonato cando una depressione sulla parte frontale.
130,76 x 5 = 653,80 Hz MI stonato In pratica ogni altoparlante emette un duplice suo-
130,76 x 7 = 915,32 Hz SI stonato no, dalla parte frontale e da quella posteriore.
Se il suono emesso dalla parte frontale si somma
a quello emesso dalla parte posteriore, si provo-
ca un cortocircuito acustico perché le onde, es-
sendo in opposizione di fase, si annullano.
ALTOPARLANTI WOOFER
TWEETER
FILTRO
CROSS
OVER
WOOFER
Fig.16 All’interno di una Cassa Acustica vengono applicati più altoparlanti per poter co-
prire tutta la gamma audio da 20 Hz a 20.000 Hz. Il grosso altoparlante chiamato Woofer
si utilizza per riprodurre le note dei Bassi, l’altoparlante di dimensioni inferiori chiamato
Midrange per riprodurre le note dei Medi ed il minuscolo altoparlante chiamato Tweeter
per riprodurre le note degli Acuti. E’ poi il filtro Crossover che provvede a far giungere
sui tre altoparlanti le sole frequenze che sono in grado di riprodurre.
MIDRANGE
17
TWEETER
110
60
20 50 100 200 500 1000 2000 5000 10.000 20.000 40.000 Hz
110
100 BASSI
90
Fig.18 Grafico della sensibilità
dB / SPL
60
20 50 100 200 500 1000 2000 5000 10.000 20.000 40.000 Hz
110
100 MEDI
90
Fig.19 Grafico della sensibilità
dB / SPL
60
20 50 100 200 500 1000 2000 5000 10.000 20.000 40.000 Hz
110
100
ACUTI Fig.20 Grafico della sensibilità
90
dB / SPL
60
20 50 100 200 500 1000 2000 5000 10.000 20.000 40.000 Hz
18
Poiché il dB è una unità di misura logaritmica, si Tra un altoparlante che presenta una sensibilità
deve ricordare che una differenza di pochi dB cor- di 90 dB ed uno che presenta una sensibilità di
risponde ad un elevato aumento o attenuazione 87 dB, avremo una differenza di:
del livello sonoro come qui sotto riportato:
90 – 87 = 3 dB
1 dB = fattore 1,259
2 dB = fattore 1,585 e ciò significa che il fattore di attenuazione tra i
3 dB = fattore 1,995 due altoparlanti è di 1,995 volte.
4 dB = fattore 2,512 In pratica, se ad un amplificatore che fornisce una
5 dB = fattore 3,192 potenza sonora di 25 watt con un altoparlante che
6 dB = fattore 3,981 presenta una sensibilità di 90 dB colleghiamo un
7 dB = fattore 5,012 altoparlante che ha una sensibilità di 87 dB, avre-
8 dB = fattore 6,310 mo una potenza sonora di soli:
9 dB = fattore 7,943
10 dB = fattore 10 25 : 1,995 = 12,5 watt
Di conseguenza se in una Cassa Acustica sono trovate nella colonna tensione in corrispondenza
stati inseriti degli altoparlanti ad alto rendimento della riga dei dB che vi interessano; per calcolar-
otterremo una potenza sonora molto più elevata ne l’attenuazione si divide il valore dei volt per lo
rispetto ad una Cassa Acustica che utilizzi degli al- stesso numero.
toparlanti a basso rendimento.
Per calcolare il guadagno in potenza bisogna mol-
Quando si acquistano degli altoparlanti conviene tiplicare i watt del segnale per il numero che tro-
controllare la loro sensibilità, che viene sempre in- vate nella colonna potenza in corrispondenza del-
dicata 1 Watt 1 m. Gli altoparlanti professionali la riga dei dB che vi interessano; per calcolarne
possono avere una sensibilità di 100-97 dB men- l’attenuazione si divide il valore dei watt per lo
tre i più comuni hanno una sensibilità di 89-87dB. stesso numero.
19
Fig.21 Lo strumentino Vu-Meter posto sul Fig.22 Anche se disegnato in modo diver-
pannello frontale dell’amplificatore finale so, lo strumentino Vu-Meter ha sempre un
serve per visualizzare il livello del segnale riferimento a 0 dB che non si dovrebbe mai
BF che giunge sull’altoparlante. superare per evitare distorsioni.
le di 0,5 volt, sulla sua uscita ritroveremo un se- Il filtro passa-basso preso in esame lascia dunque
gnale che raggiungerà un’ampiezza di: passare verso l’altoparlante Woofer tutte le fre-
quenza da 0 a 500 Hz con la potenza di 40 watt
0,5 x 39,81 = 19,90 volt ed attenua le ottave superiori di:
Se invece abbiamo un controllo di toni che atte- 18 dB pari a 63,10 volte (1° ottava)
nua un segnale di 18 dB, in corrispondenza di que- 36 dB pari a 3.981 volte (2° ottava)
sto valore troviamo nella Tabella dei dB il numero 54 dB pari a 251.200 volte (3° ottava)
7,943, pertanto se sull’ingresso di questo controllo
di toni applichiamo un segnale di 3 volt, sulla sua Quindi ai capi degli altoparlanti dei Medi e Acuti
uscita ritroviamo un segnale che raggiungerà queste frequenze non giungeranno più con una
un’ampiezza di soli: potenza di 40 watt bensì di:
AMPLIFICATORE PASSA-BASSO
PASSA-BANDA MIDRANGE
PASSA-ALTO
TWEETER
Fig.23 I filtri Crossover inseriti sull’uscita dell’amplificatore sono dei FILTRI che vengono u-
tilizzati per far giungere agli altoparlanti Woofer - Midrange - Tweeter, collocati all’interno di
una Cassa Acustica, le sole frequenze che sono in grado di riprodurre.
40 : 63,10 = 0,63 watt (8.000 Hz) I decibel esprimono anche il rapporto signal/noi-
40 : 3.981 = 0,01 watt (16.000 Hz) se o rapporto segnale/disturbo.
40 : 251.200 = 0,0001 watt (32.000 Hz) Più è alto il rapporto S/N, meno rumore di fondo
si sentirà in rapporto al segnale musicale.
Passa/Alto – se sull’uscita di un amplificatore che
eroga 40 watt è collegato un filtro Crossover pas- Per sapere qual è l’amplificatore più silenzioso tra
sa-alto da 18 dB x ottava calcolato per un taglio due che hanno un rapporto S/N di 45 dB e di 50
sui 4.000 Hz, potremo conoscere che potenza in dB, cercate nella colonna potenza della Tabella
watt giungerà sugli altoparlanti di Bassi e Medi. dei dB i valori corrispondenti:
40 : 63,10 = 0,63 watt (2.000 Hz) Nelle caratteristiche tecniche delle Casse Acusti-
40 : 3.981 = 0,01 watt (1.000 Hz) che il valore della sensibilità viene espresso in de-
40 : 251.200 = 0,0001 watt (500 Hz) cibel SPL.
Un capitolo del prossimo volume verrà dedicato al Avendo a disposizione un fonometro oppure un o-
calcolo e alla realizzazione dei filtri Crossover. scilloscopio si può stabilire con estrema facilità se
una Cassa Acustica è più o meno efficiente ri- Regolato il volume dell’amplificatore in modo che il
spetto ad un’altra ed anche valutare la sua linea- fonometro indichi a 1.000 Hz un livello sonoro di
rità (vedi fig.26). 80 dB, dovete ruotare la sintonia del Generatore
BF da 20 Hz a 20.000 Hz per controllare se su tut-
Queste misure andrebbero effettuate in una ca- ta la gamma si ottengono sempre 80 dB.
mera anecoica, cioè con pareti fonoassorbenti Se il livello sonoro scende a 70 dB sulle frequen-
prive di echi acustici, ma anche in una stanza qual- ze da 30 a 300 Hz, la Cassa Acustica ha un bas-
siasi un audiofilo sarà in grado di ricavare dei dati so rendimento sulle frequenze dei Bassi.
più che sufficienti per determinare la differenza di Se il livello sonoro scende a 70 dB sulle frequen-
sensibilità tra due o più Casse Acustiche. ze da 9.000 a 12.000 Hz, la Cassa Acustica ha un
basso rendimento sulle frequenze degli Acuti.
Posizionato il fonometro ad una distanza di 1 me-
tro dalla Cassa Acustica (vedi fig.26) applicate Prima di concludere è necessario precisare che al-
sull’ingresso dell’amplificatore un segnale di 1.000 lontanandosi con il fonometro dalla Cassa Acusti-
Hz circa prelevato da un Generatore BF, quindi re- ca per ogni raddoppio della distanza il livello so-
golate il volume in modo da misurare 80 dB con il noro si attenua di 6 dB.
fonometro.
Quindi se ad una distanza di 1 metro il fonometro
Questi 80 dB non sono determinanti, quindi pote- indicava 80 dB, ad una distanza di 2 metri il fo-
te prendere come riferimento anche una potenza nometro indicherà un valore di:
sonora di 70 dB.
80 – 6 = 74 dB
Ammesso di aver misurato 80 dB, per controllare
se una Cassa Acustica risulta più o meno sensibi- Se ci allontaniamo portandoci a una distanza di 4
le rispetto a quella utilizzata come riferimento, metri, il fonometro indicherà un valore di:
scollegate la prima Cassa e collegate la seconda
(senza variare la frequenza ed il volume), quindi 74 – 6 = 68 dB
leggete il valore della potenza sonora.
Dobbiamo inoltre far presente che il livello sono-
Se il fonometro rileva un valore di 75 dB, è ovvio ro subisce un aumento di 6 dB quando si rad-
che la seconda Cassa risulta meno sensibile del- doppia la potenza in watt in uscita.
la precedente, mentre se ci dà un valore maggio-
re, ad esempio 90 dB, risulta più sensibile. Quindi se con un amplificatore da 1 watt il fono-
metro indicava 80 dB, portando la sua potenza a
Con questo semplice sistema potrete anche verifi- 2 watt il fonometro indicherà un valore di:
care la linearità di una Cassa Acustica su tutta la
gamma audio. 80 + 6 = 86 dB
110
110
GENERAT. BF
FINALE SIGNAL GENERATOR
FONOMETRO
Se portiamo la potenza a 4 watt il fonometro indi- Infatti in condizioni normali viaggiando ad una ve-
cherà un valore di: locità di 130 Km/h non riscontreremmo nessuna
differenza tra le due autovetture.
86 + 6 = 92 dB La situazione cambia se si presenta la necessità di
effettuare un sorpasso, perché chi è alla guida del-
Nella Tabella N.1 potete vedere come varia il li- la vettura che fa i 140 Km/h avrà più difficoltà ri-
vello sonoro raddoppiando la distanza o la po- spetto a chi guida una vettura che riesce a rag-
tenza dell’amplificatore. giungere i 220 Km/h.
SEGNALE INCISO
SU NASTRO
Fig.27 Nelle musicassette tutti i picchi dei segnali registrati vengono compressi in modo
che non superino 1 volt picco/picco, quindi per ascoltarli NON è necessario disporre di
un amplificatore che abbia una elevata Dinamica.
Ammesso che l’ampiezza del livello sonoro vari da È per questo motivo che solo con i CD possiamo
un minimo di 0 volt ad un massimo di 1,7 volt pic- ascoltare tutti gli improvvisi ed esplodenti aumenti
co/picco (vedi fig.27), il segnale viene comunque del livello sonoro degli strumenti presenti nell’or-
compresso in modo da non superare mai il valo- chestra, naturalmente a patto che la dinamica
re di 1 volt picco/picco e quindi il nastro magne- dell’amplificatore riesca ad erogarli.
tico ci restituisce un segnale che raggiunge un
massimo di 1 volt picco/picco anche se l’am- Consideriamo un amplificatore in grado di fornire
piezza del brano musicale inciso raggiungeva dei una potenza di 100 watt picco/picco su un carico
picchi di 1,7 volt. di 8 ohm.
Per ottenere su un altoparlante da 8 ohm una po-
Al contrario, nei CD questa compressione del se- tenza di 100 watt, ai suoi capi deve giungere un
gnale non viene effettuata. Ne consegue che se segnale che possiamo calcolare con la formula:
l’ampiezza del brano musicale raggiunge un livel-
lo massimo di 1,7 volt picco/picco (vedi fig.28), volt picco/picco = watt x ohm
questo valore verrà registrato sul CD che poi ce lo
restituirà in fase di ascolto. 100 x 8 = 28,28 volt picco/picco
CD
MICROFONO
1,7 V. 1,7 V.
24
SEGNALE INCISO
SU CD
Fig.28 Nei CD la compressione dei picchi del segnale non viene effettuata, quindi per po-
terli ascoltare senza distorsione occorre un amplificatore che abbia un’elevata Dinamica,
vale a dire che abbia un’elevata riserva di potenza. Se dunque abbiamo uno stadio fina-
le che eroga 60-80 watt RMS, dovremo regolare il volume in modo da ottenere in uscita
una potenza sonora di poco superiore ad 1/3 di quella massima. Quando il CD fornirà il
suo massimo segnale di 1,7 volt picco/picco otterremo in uscita la massima potenza di
60-80 watt RMS e potremo ascoltare senza nessuna distorsione tutti gli esplodenti au-
menti dei livelli sonori dell’orchestra.
Prendendo come riferimento il massimo segnale di e con questa tensione avremo in uscita una po-
1 volt picco/picco presente sull’uscita di un na- tenza sonora di:
stro magnetico, per ottenere in uscita un segna-
le di 28,28 volt dovremo amplificare il segnale di: (28,27 x 28,27) : 8 = 99,89 watt picco/picco
28,28 : 1 = 28,28 volte Nota: come sapete 100 watt picco/picco corri-
spondono a:
Ascoltando lo stesso brano musicale inciso su CD,
i cui segnali possono raggiungere un massimo di 100 : 4 = 25 watt musicali
1,7 volt picco/picco, con l’amplificatore che am- 100 : 8 = 12,5 watt RMS
plifica i segnali di 28,28 volte, otterremmo in usci-
ta un segnale con un’ampiezza di: Per ascoltare dei CD occorre quindi avere un am-
plificatore di elevata potenza, ad esempio 60 - 80
1,7 x 28,28 = 48 volt watt RMS corrispondenti a 480 - 640 watt pic-
co/picco, e tenere il volume su un valore medio,
Se controlliamo a quale potenza corrisponde que- di modo che, in presenza dei massimi picchi di
sto valore di tensione con la formula: segnale, il suono non fuoriesca distorto.
cioè 1/3 della potenza massima che il nostro am- Se quindi ruoteremo la manopola del volume in
plificatore sarebbe in grado di riprodurre. modo da ottenere con un segnale di 1 volt pic-
co/picco una potenza di circa 21 - 22 watt RMS,
In compenso non avremo nessuna distorsione, per- quando il CD fornirà un segnale di 1,7 volt pic-
ché quando il CD fornirà in uscita dei picchi di se- co/picco otterremo in uscita la massima potenza
gnale che raggiungono 1,7 volt picco/picco, sull’u- di 60 - 62 watt RMS senza nessuna distorsione.
scita dell’amplificatore otterremo un segnale di: È sottinteso che se non ascolterete dei CD, dei
DAT o dei DCC non sarà necessario disporre di
1,7 x 16,63 = 28,27 volt picco/picco questa supplementare riserva di potenza.
PER eliminare il RONZIO
A molti di voi sarà capitato di montare con metico- Poiché non troverete in alcun manuale o rivista gli
losa cura un amplificatore Hi-Fi, ma nel momento accorgimenti da adottare per evitare il ronzio, af-
in cui, con una certa emozione, si inserisce la spi- frontiamo noi questo problema spiegandovi non so-
na nella presa di corrente dei 220 volt per ascol- lo come si genera, ma anche quali passi compie-
tare il suo suono, ecco uscire dalle Casse un fasti- re per eliminarlo in maniera definitiva dal vostro am-
dioso ronzio amplificato dal silenzio della stanza. plificatore ad alta fedeltà.
negli AMPLIFICATORI
Il ronzio, considerato dagli audiofili alla stregua di un incubo, spes-
so rende inutile qualsiasi tentativo rivolto ad eliminarlo dal proprio
amplificatore. In questo articolo vi sveliamo attraverso quali percor-
si si insinua abilmente in un circuito ed i metodi per eliminarlo.
27
Fig.1 Una delle fonti che genera il ronzio di alternata è il trasformatore di alimentazione.
Per averne una riprova applicate ai puntali di un oscilloscopio una piccola spira di filo di
rame ed avvicinatela al nucleo di un trasformatore di alimentazione. Con sorpresa vedre-
te apparire sullo schermo una nitida sinusoide alternata che potrà raggiungere anche
un’ampiezza di 10 millivolt. Pertanto anche i fili percorsi da un segnale BF che si chiu-
dono a SPIRA attorno ad un trasformatore captano sempre del ronzio di alternata.
METALLO METALLO
MOBILE MOBILE
PREAMPLIFICATORE
ISOLANTE
Fig.5 Molti audiofili ritengono che la calza di schermo abbia solo la funzione di scherma-
re il filo “interno” e non sanno che la stessa calza schermata funge da filo di ritorno del
segnale BF. Collegando la calza di schermo su più punti del mobile metallico si creano
tante “spire chiuse” ed è proprio la calza di schermo che, captando il ronzio, lo trasferi-
sce per via capacitiva ed induttiva al filo interno nel quale scorre il segnale BF.
4,5 V. METALLO
MOBILE
Fig.6 Per capire come mai la calza di un cavetto schermato funge da “secondo filo” del se-
gnale BF, provate ad utilizzare il cavetto per accendere una lampadina. Il filo andrà colle-
gato al positivo della pila e la calza di schermo andrà necessariamente collegata al nega-
tivo. Per evitare delle “spire chiuse” (vedi fig.5) si dovrà dunque collegare la calza di scher-
mo al negativo della pila e solo quest’ultimo al metallo del mobile.
Ed ancora non si devono collegare le opposte e- Nel filo centrale del cavetto scorrerà la tensione
stremità della calza al metallo del mobile, ma di- positiva e sulla calza esterna la tensione negati-
rettamente sulla pista di massa presente sul cir- va di ritorno.
cuito stampato dello stadio preamplificatore. Se poniamo il cavetto schermato dentro un mobi-
In questo modo la calza del cavetto schermato non le metallico e poi colleghiamo il negativo della pi-
forma quella invisibile spira in grado di captare i la non direttamente alla lampadina, ma al metallo
residui dei 50 Hz, ed il segnale di BF, che scorre del mobile e a questo colleghiamo anche le due e-
anche nella calza di schermo, giunge direttamen- stremità del cavetto schermato, la lampadina si ac-
te sulle piste di massa del circuito stampato, di- cenderà ugualmente (vedi fig.5).
sposte sempre vicinissime al primo transistor
preamplificatore. Se questo collegamento risulta corretto per accen- 29
dere con una tensione continua una lampadina,
Molti audiofili credono che la calza metallica ser- non lo è per i deboli segnali BF che poi devono
va unicamente per schermare il filo per il segna- essere notevolmente amplificati.
le che scorre al suo interno. Collegando infatti, le due estremità di questo ca-
Se è vero che la calza metallica svolge questa fun- vetto schermato sul metallo del mobile (vedi fig.5)
zione di schermo, non va dimenticato che la stes- otteniamo più spire chiuse che non hanno diffi-
sa calza funge anche da secondo conduttore del coltà a captare il ronzio di alternata.
segnale audio. Più aumenta la lunghezza del cavetto schermato,
più questa spira si allarga divenendo ancor più
Per capire come possa scorrere un segnale BF nel- sensibile ai campi elettromagnetici generati dal
la calza schermata provate ad alimentare tramite trasformatore di alimentazione.
un cavetto schermato una lampadina.
Per poterla accendere dovrete necessariamente Se invece colleghiamo a massa in un solo punto
collegare la tensione della pila sia sul filo centra- la calza di schermo di questi cavetti, non avremo
le sia sulla calza di schermo (vedi fig.6). nessuna spira chiusa (vedi fig.6).
ALTRE SPIRE INVISIBILI quello del finale di potenza. Se colleghiamo sul
metallo del mobile la pista del negativo di ali-
Il ronzio non è captato solo dalle spire chiuse ge- mentazione, poi preleviamo questa tensione ne-
nerate dai collegamenti dei cavetti schermati d’in- gativa in diversi punti scelti a caso sul metallo del
gresso, ma anche da altre invisibili spire spesso mobile per alimentare lo stadio preamplificatore e
presenti nei montaggi. lo stadio finale, formiamo tante spire chiuse che
captano moltissimo ronzio.
Spesso si collegano al metallo del mobile tanti pun-
ti di massa del circuito stampato dello stadio Per evitare queste invisibili spire dobbiamo
preamplificatore o dello stadio finale, scegliendoli sempre tenere isolate dal metallo del mobile tut-
ovviamente a caso. te le piste di massa del circuito stampato dello
Chi pensa di ottenere una migliore schermatura col- stadio di alimentazione, dello stadio preamplifi-
legando più punti di massa del circuito stampato catore e del finale (vedi fig.8), quindi dobbiamo
al metallo del mobile sbaglia, perché in questo mo- portare il filo positivo direttamente sugli stampa-
do forma un’infinità di spire chiuse in grado di cap- ti e collegare su un solo punto metallico del mo-
tare del ronzio. bile tutti i fili negativi.
Prendiamo ad esempio la fig.7 in cui appaiono i tre Per evitare che si formino delle spire chiuse con
principali blocchi di un amplificatore, cioè lo stadio le masse dei vari circuiti stampati e con il metallo
di alimentazione, lo stadio del preamplificatore e del mobile, si usano spesso per il fissaggio dei di-
METALLO MOBILE
Fig.7 Le spire chiuse in grado di captare del ronzio di alternata non sono generate solo
dai cavetti schermati, ma anche dai collegamenti di massa di ogni singolo circuito stam-
pato che compone l’amplificatore. Se si collega il negativo dello stadio di alimentazione
al metallo del mobile, poi per alimentare lo stadio preamplificatore e lo stadio finale si pre-
leva la tensione negativa su punti diversi del mobile metallico, si formeranno tante spire
chiuse che potranno captare del ronzio di alternata.
30
ALIMENT. PREAMPLIFICATORE FINALE
METALLO MOBILE
Fig.8 Per evitare il formarsi di queste invisibili spire chiuse non c’è che una soluzione:
collegare il negativo dello stadio di alimentazione in un punto qualsiasi sul metallo del
mobile dal quale prelevarlo per andare ad alimentare lo stadio preamplificatore e lo sta-
dio finale di potenza. Per lo stesso motivo, è consigliabile collegare anche il filo della ten-
sione positiva, che serve per alimentare questi stadi, direttamente sul morsetto d’uscita
positivo dello stadio di alimentazione e non in altri punti.
CIRCUITO
STAMPATO Fig.9 Se le piste di massa del circuito
stampato dello stadio preamplificatore
vengono collegate al mobile metallico in
MOBILE punti diversi, si potranno creare delle in-
visibili spire chiuse in grado di captare
il ronzio di alternata.
CIRCUITO
Fig.10 Per evitare queste spire chiuse è STAMPATO
consigliabile collegare le piste di massa
di ogni circuito stampato su un solo
punto del metallo del mobile. Per que- DISTANZ. MOBILE
sto motivo si usano spesso dei distan- PLASTICO
stanziatori plastici con base autoadesiva (vedi IL RONZIO negli amplificatori a VALVOLE
fig.10) o anche dei distanziatori metallici, ma sem-
pre isolando i fori presenti sul circuito stampato Gli amplificatori a valvole presentano supplemen-
dalla loro massa (vedi fig.11). tari sorgenti di ronzio che non risultano negli am-
plificatori a transistor.
In linea di massima sul metallo del mobile si può Una di queste sorgenti è generata dalla tensione
anche collegare un solo punto di massa del cir- utilizzata per alimentare i filamenti delle valvole.
cuito stampato del preamplificatore o dello stadio 31
finale di potenza. Nei circuiti più raffinati si utilizza una tensione con-
Vogliamo comunque precisare che se in qualche tinua solo per alimentare le valvole degli stadi
progetto, contrariamente a quanto appena detto, preamplificatori, mentre per alimentare i filamen-
troverete collegati sul metallo del mobile più punti ti delle valvole pilota e finale in push-pull si usa
di massa dello stesso circuito stampato, potete es- sempre una diretta tensione alternata.
sere certi che in fase di collaudo è stato constata-
to che questi punti non captano nessun ronzio. Le valvole in push-pull alimentate con tensione al-
ternata non generano del ronzio, a patto che il lo-
Se vi accorgete che il ronzio compare avvicinan- ro avvolgimento secondario posto sul trasformato-
do la mano alle manopole dei potenziometri pre- re di alimentazione disponga di una presa centra-
senti sul pannello frontale, controllate con un te- le collegata sempre a massa (vedi fig.12).
ster che il metallo del pannello frontale sia elet- Se questa presa centrale non è presente, è ne-
tricamente a contatto con il metallo del mobile, cessario collegare sui due fili percorsi dalla tensio-
perché lo strato di vernice che lo ricopre lo potrebbe ne alternata un trimmer da 10.000 ohm collegan-
tenere isolato. do il suo cursore a massa (vedi fig.13).
10.000 ohm
32
Fig.15 Per evitare che i due trasformatori d’uscita captino per induzione i 50 hertz del-
la tensione di rete irradiati dal trasformatore di alimentazione, sarà sufficiente ruotar-
li in modo che i loro rocchetti risultino disposti a 90 gradi.
Se si avverte del ronzio occorre ruotare il curso- sandosi solo sul proprio udito, la soluzione più va-
re fino a trovare la posizione in cui sparisce. lida rimane quella di utilizzare un oscilloscopio,
perché osservando la sinusoide dell’alternata che
Negli amplificatori a valvola ci sono però altri due appare sullo schermo sarà possibile vedere subito
componenti che captano del ronzio: ci riferiamo ai se spostando qualche presa di massa le sinusoidi
trasformatori d’uscita quasi sempre collocati ai la- che generano il ronzio si attenuano.
ti del trasformatore di alimentazione.
Applicate i puntali dell’oscilloscopio in parallelo ai
Se i rocchetti degli avvolgimenti dei trasformato- morsetti della Cassa Acustica e, anziché proce-
ri d’uscita sono in linea con il rocchetto del tra- dere a casaccio, iniziate controllando innanzitutto
sformatore di alimentazione, come visibile in lo stadio finale dopo averlo scollegato dallo sta-
fig.14, capteranno per via induttiva i 50 Hz. dio preamplificatore o ruotando al minimo il po-
Per evitare questo inconveniente occorre ruotare tenziometro del volume.
i due trasformatori d’uscita in modo da porre i lo-
ro rocchetti a 90 gradi rispetto al rocchetto del tra- Se ruotando al minimo il potenziometro del volu-
sformatore di alimentazione (vedi fig.15). me il ronzio non accenna a diminuire, anziché ri-
cercarne la causa sullo stadio finale di potenza
passate a controllare lo stadio di alimentazione e
i suoi fili di collegamento.
Le fonti che possono generare del ronzio in un am- Se la vostra presa di rete dei 220 volt è provvista
plificatore possono essere molteplici, perciò biso- della presa di terra (foro centrale) vi consigliamo
gna cercarle una alla volta e rimuoverle tutte. di usare un cordone a 3 fili e di collegare il filo cen-
Sebbene questa operazione si possa effettuare ba- trale (giallo/verde) sul metallo del mobile.
CAVI BIFILARI per le
Riuscire a rifilare agli appassionati dell’Hi-Fi un ca- Chi conosce un po’ l’elettronica rimane contraria-
vo bipolare per una cifra esorbitante è sempre un to, per non dire disgustato, nel leggere questi arti-
ottimo affare, e per questo i Costruttori non esita- coli sui cavi per gli altoparlanti.
no a pubblicare sulle riviste di Hi-Fi articoli solo ap-
parentemente tecnici, per convincere gli ignari let- Quando per la prima volta abbiamo pubblicato su
tori che unicamente utilizzando questi loro specia- Nuova Elettronica un articolo su questi cavi spe-
li cavi si migliora in modo sorprendente la qualità ciali, sono giunte in redazione numerose lettere di
34 sonora del proprio amplificatore. plauso e non solo da parte dei lettori.
CASSE ACUSTICHE
Migliorare il proprio impianto Hi-Fi è il desiderio di chiunque, ma poiché
il mercato non riesce più a proporre novità sensazionali, molte Industrie
promettono risultati miracolosi semplicemente sostituendo i cavi per gli
altoparlanti con quelli da loro costruiti. Per dissolvere la nebbia che cir-
conda questi cavi venduti a prezzi esorbitanti, ma che, all’atto pratico, si
comportano come un comune cavo elettrico, leggete questo articolo.
35
Se vi recate in un negozio per ascoltare la diffe- Della induttanza e della capacità parleremo più a-
renza di suono tra un supercavo ed un cavo nor- vanti, intanto scopriamo come si comporta un filo
male, il negoziante dopo avervi fatto ascoltare un di rame quando trasferisce il segnale BF preleva-
impianto con cavi normali, con tutta calma li scol- to da un amplificatore ad una Cassa Acustica.
legherà dall’amplificatore e dalle Casse e li sosti-
tuirà con i cavi speciali. Innanzitutto diciamo che gli elettroni non si ac-
Quando riascolterete il suono dell’impianto così tra- corgono se il filo è di rame, di argento o d’oro,
sformato, non sarete assolutamente più in grado di ma solo se esiste una minore o maggiore resi-
ricordarvi il suono riprodotto con il cavo normale stenza ohmica, e se la resistenza è maggiore
ascoltato precedentemente ed il negoziante avrà all’estremità del filo giungerà un segnale legger-
buon gioco nel convincervi che ora il suono è tut- mente attenuato in ampiezza.
ta un’altra cosa, perché i bassi risultano più fo- Poiché non esiste nessun cavo che abbia una re-
calizzati, i medi hanno acquistato più naturalezza, sistenza di 0 ohm, si avrà sempre alle sue estre-
la scena sonora si è allargata, insomma, tante pa- mità una piccola caduta di tensione.
role con poca sostanza.
Questa caduta di tensione aumenta in funzione
LA TRASMISSIONE del segnale BF della lunghezza del filo ed è inversamente pro-
porzionale alla sezione del rame conduttore.
Nelle pubblicità molti produttori sbandierano le do-
ti eccezionali dei loro cavi affermando che i loro Poiché in un impianto Hi-Fi difficilmente la lun-
conduttori presentano una bassissima resistenza ghezza dei cavi supera i 10 metri, anche se il filo
ohmica, una irrisoria induttanza ed una minima di rame ha un diametro insufficiente si otterrà
capacità parassita. tutt’al più una irrisoria caduta di tensione.
CASSA ACUSTICA
RELE' 1 RELE' 2
AMPLIFICATORE
CAVO A
CAVO B
Fig.1 Per stabilire con precisione le differenze di suono prodotte da un cavo Normale ed
un Supercavo sarebbero necessari strumenti di misura professionali; tuttavia è possibi-
le rilevare anche ad orecchio eventuali differenze eseguendo una “comparazione in tem-
po reale”: durante l’ascolto di un brano si commutano velocemente tramite due relè il ca-
vo Normale con il Supercavo e viceversa. Solo così si noteranno le diversità.
36
RELE' 1
AMPLIFICATORE
CASSA ACUSTICA 1 CASSA ACUSTICA 2
COMPACT DISC
Fig.2 Il sistema della “comparazione in tempo reale” viene solitamente usato nell’Hi-Fi per
confrontare il diverso rendimento di due Casse Acustiche o di due filtri crossover. Anzi-
ché spendere cifre considerevoli nei cavi è meglio acquistare delle ottime Casse provvi-
ste di crossover da 18 dB/ottava: vi accorgerete subito della differenza di suono.
E, come ora vi spiegheremo, questa caduta di ten- Nella Tabella N.2 è riportata la resistenza ohmi-
sione è talmente minima da non poter essere rile- ca di 1 metro di filo in funzione del suo diametro
vata nemmeno dal più sensibile orecchio. e della sua sezone in millimetri quadrati.
VC = volt sui morsetti della Cassa Acustica 10 x 0,0057 ohm = 0,057 ohm
VA = volt sui morsetti dell’amplificatore
Rc = resistenza ohmica del cavo Con questo valore di resistenza ohmica sulla Cas-
Z = impedenza della Cassa Acustica sa Acustica giunge alla massima potenza una
tensione di:
Inserendo nella formula i valori che già conoscia-
mo ed elevando al quadrato i valori della resi- [25,298 : 0,00324 + 64] x 8 = 25,2973 volt
stenza Rc e dell’impedenza Z otteniamo:
Se calcoliamo quale potenza si ottiene con questo
[25,298 : 0,0049 + 64] x 8 = 25,297 volt valore di tensione avremo:
Con questo valore di tensione otterremo una po- (25,2973 x 25,2973) : 8 = 79,994 watt
tenza che possiamo calcolare con la formula:
In pratica, rispetto ad un filo di 1,8 mm, abbiamo
watt = (volt x volt) : Z guadagnato solo:
Con questo valore di resistenza ohmica sulla Cas- Se scende di 6 dB, corrispondenti a 3,981 volte,
sa Acustica giunge alla massima potenza una vale a dire ad una potenza di:
tensione di:
80 : 3,981 = 20,09 watt
[25,298 : 0,01020 + 64] x 8 = 25,296 volt
il nostro orecchio sentenzierà che la potenza si è
Se calcoliamo quale potenza si ottiene con questo ridotta della metà, anche se in pratica la potenza
valore di tensione otteniamo: è scesa di circa 4 volte.
CASSA ACUSTICA
39
CASSA ACUSTICA
CAVO
AMPLIFICATORE
Fig.4 In realtà la Capacità e l’Induttanza sono distribuite su tutta la lunghezza del cavo e
pertanto variando la lunghezza si aumenta o si riduce sia la Capacità sia l’Induttanza. Ol-
tre a ciò, un cavo molto “sottile” presenta un’elevata Induttanza ed una bassa Capacità,
un cavo molto “grosso” presenta una bassa Induttanza ed un’elevata Capacità.
Questo significa che usando dei cavi molto lunghi Conoscendo la XL è possibile determinare i volt
avremo una maggiore induttanza e capacità, al che giungeranno sull’ingresso della Cassa Acu-
contrario usando dei cavi molto corti avremo una stica utilizzando la formula:
minore induttanza e capacità.
VC = [VA : (XL x XL) + (Z x Z)] x Z
Poiché l’induttanza di un cavo può variare da 0,3
a 0,8 microhenry x metro e la capacità da 90 a dove:
250 picofarad x metro, questi due parametri van-
no a modificare le sole frequenze dei super Acuti. VC = volt che giungono alla Cassa Acustica
VA = volt sull’uscita dell’amplificatore
L’orecchio umano non riesce però ad udire fre- XL = ohm che preleviamo dalla Tabella N.3 mol-
quenze maggiori di 25.000 Hz, quindi capirete che tiplicando l’induttanza di 1 metro per la lunghez-
se queste attenuazioni avvengono sulle frequenze za del cavo utilizzato per il collegamento
oltre i 40.000 Hz, ci interessano ben poco dal mo- Z = impedenza in ohm della Cassa Acustica
mento che il nostro orecchio non può percepirle.
Dunque, cinque metri di Super-cavo presente-
Per sapere su quale frequenza questo filtro pas- ranno alle varie frequenze questi valori XL:
sa-basso inizia ad attenuare il segnale di BF, si
devono prima di tutto calcolare i valori XL (reat- 1.000 Hz 0,0018 x 5 = 0,009 ohm
tanza induttiva) ed XC (reattanza capacitiva) 10.000 Hz 0,0188 x 5 = 0,094 ohm
come ora vi spiegheremo. 15.000 Hz 0,0282 x 5 = 0,141 ohm
20.000 Hz 0,0376 x 5 = 0,188 ohm
Per questi calcoli consideriamo XL come una re-
sistenza posta in serie tra l’uscita dell’amplificato- Se utilizziamo ad esempio un amplificatore da 80
re e l’ingresso della Cassa Acustica e consideria- watt, che eroga una tensione di 25,298 volt su un
mo XC come una resistenza posta in parallelo ai carico di 8 ohm, variando la reattanza induttiva
morsetti della sola Cassa Acustica (vedi fig.5). in funzione della frequenza, sull’ingresso della
Cassa Acustica giungeranno:
Frequenza 1.000 Hz
[25,298 : 0,000081 + 64] x 8 = 25,2979 volt
CASSA ACUSTICA
CAVO
Fig.5 In pratica si può considerare l’Indut- AMPLIFICATORE
tanza come una resistenza XL collegata in XL
Super cavo 0,3 microhenry 0,0018 ohm 0,0188 ohm 0,0282 ohm 0,0376 ohm
Cavo ottimo 0,5 microhenry 0,0031 ohm 0,0314 ohm 0,0471 ohm 0,0628 ohm
Cavo comune 0,8 microhenry 0,0050 ohm 0,0502 ohm 0,0753 ohm 0,1004 ohm
Cavo scadente 1,0 microhenry 0,0062 ohm 0,0628 ohm 0,0942 ohm 0,1256 ohm
Cinque metri di cavo comune presenteranno al- ed andiamo a controllare nella Tabella N.4 qual è
le varie frequenze questi valori XL: la differenza che si ottiene usando un costosissi-
mo super-cavo ed un normale cavo da poche li-
1.000 Hz 0,0050 x 5 = 0,025 ohm re, rileveremo solo un’irrisoria riduzione di po-
10.000 Hz 0,0502 x 5 = 0,251 ohm tenza sulle frequenze dei super-Acuti oltre i
15.000 Hz 0,0753 x 5 = 0,376 ohm 15.000 Hz, mentre tutte le frequenze dei Bassi -
20.000 Hz 0,1004 x 5 = 0,502 ohm Medi - Medio/Acuti sotto i 10.000 Hz non subi-
ranno nessuna attenuazione.
Sull’ingresso della Cassa Acustica giungeranno al-
le varie frequenze diversi valori di tensione: Sebbene un cavo normale su una potenza di 80
watt attenui tutte le frequenze oltre i 15.000 Hz di
Frequenza 1.000 Hz 0,151 watt fino ad arrivare a 0,270 watt sui 20.000
[25,298 : 0,000625 + 64] x 8 = 25,2978 volt Hz, dobbiamo comunque tenere presente che il no-
stro orecchio non riuscirà mai a rilevare queste dif-
Frequenza 10.000 Hz ferenze di potenza.
[25,298 : 0,063001 + 64] x 8 = 25,2855 volt
Per fare un semplice paragone, se vi facessimo sol-
Frequenza 15.000 Hz
levare due scatoloni, uno di 80 Kg e l’altro di 79,8
[25,298 : 0,141376 + 64] x 8 = 25,2701 volt
Kg e vi dicessimo di indicarci qual è il più pesan-
te nessuno sarebbe in grado di rispondere.
Frequenza 20.000 Hz
[25,298 : 0,252004 + 64] x 8 = 25,2483 volt
Solo pesando questi scatoloni con una bilancia po-
Nota: nei calcoli i valori di XL e di Z sono già sta- tremo sapere quale dei due è il più pesante, e cer-
ti elevati al quadrato. to questa differenza non potrà mai essere rilevata
semplicemente sollevandoli con le braccia.
Confrontando le differenze, coloro che sostengono
la superiorità dei cavi speciali per Hi-Fi avranno Appurato che l’induttanza parassita di un cavo 41
un sussulto di soddisfazione. Ma se proviamo a cal- provoca solo una leggera attenuazione delle fre-
colare le corrispondenti potenze con la formula: quenze dei super-acuti, andiamo a verificare co-
me può la capacità parassita di un cavo influen-
watt = (volt x volt) : Z zare la potenza.
TABELLA N.4
Comparazione tra un super cavo ed un cavo normale lunghi 5 metri su una potenza di 80 watt
TABELLA N.5
REATTANZA CAPACITIVA XC per 1 metro di CAVO
Super cavo 30 picofarad 5,3 megaohm 530.666 ohm 353.777 ohm 265.333 ohm
Cavo ottimo 100 picofarad 1,5 megaohm 159.200 ohm 106.133 ohm 79.600 ohm
Cavo comune 200 picofarad 796.000 ohm 79.600 ohm 53.066 ohm 39.800 ohm
Cavo scadente 400 picofarad 398.000 ohm 39.800 ohm 26.533 ohm 19.900 ohm
MAX FREQUENZA CONCLUSIONE
UDIBILE
GAIN
dB Vale dunque la pena acquistare dei costosissimi
0,00
cavi spendendo cifre da capogiro, quando anche
un comune cavo riesce a far giungere alle Casse
-4,00 Acustiche i super-Acuti dei 25.000 Hz?
Fig.7 Con del normale filo per impianti e- A tutti coloro che volessero risparmiare suggeria-
lettrici (vedi fig.9) si riesce ad ottenere un mo una semplice ed economica ricetta per fabbri-
cavo per Casse Acustiche che inizia ad at- carsi in casa un cavo a bassa induttanza.
tenuare le frequenze sopra i 300 KHz, cioè Acquistate presso un negozio di materiale elettrico
frequenze che vanno ben oltre la massima un cavo per impianti elettrici con un diametro di fi-
frequenza percepibile di 20 KHz. lo rame adeguato alla potenza del vostro amplifi-
MAX FREQUENZA catore (vedi Tabella N.1).
GAIN
UDIBILE Se non riuscite a trovare un cavo con un filo di ra-
dB me adeguato, acquistatene uno con quattro con-
duttori e poi collegateli in parallelo a due a due,
0,00
come visibile in fig.9. 43
-4,00
Otterrete così un cavo con un’induttanza che po-
-8,00 trà variare da un minimo di 0,25 microhenry x me-
tro ad un massimo di 0,4 microhenry x metro,
-12,00
cioè quasi equivalente ai migliori cavi speciali re-
-16,00
peribili in commercio.
200 2K 20 K 200 K 2M La capacità di questo cavo si aggirerà sui 300 pF
FREQUENCY IN Hz
x metro, quindi a 20.000 Hz la sua XC sarà di:
Fig.8 Il più scadente cavo per Casse Acu-
stiche inizia ad attenuare i Super-Acuti ol- 159.200.000 : (20 x 300) = 26.533
tre i 125 KHz solo se è più lungo di 10 me-
tri. In un normale impianto, la lunghezza di Utilizzando 10 metri di cavo e collegandolo ad u-
questo cavo non supera i 5 metri e la fre- na cassa acustica da 8 ohm, il valore XC è di:
quenza di taglio salirà oltre i 125 KHz.
26.533 : 10 = 2.653 ohm XC
Ora possiamo calcolare il valore ZR: che come abbiamo più volte ripetuto non rientrano
nella gamma audio udibile dal nostro orecchio.
(2.653 x 8) : (2.653 + 8) = 7,9759 ohm ZR Ricordiamo ancora una volta che l’induttanza e la
capacità di un cavo per Casse Acustiche non riu-
Poiché l’induttanza per 10 metri è di: sciranno mai a modificare le frequenze inferiori al
suo valore di taglio, quindi i Super/Bassi, i Bas-
si, i Medi e gli Acuti giungeranno all’altoparlante
0,4 x 10 = 4 microhenry
con la stessa ampiezza sia usando cavi speciali
sia usando cavi normali.
questo economico cavo inizierà ad attenuare tut- Usando dei cavi con un diametro di filo inferiore
te le frequenze oltre i: al richiesto otterrete solo una riduzione della po-
tenza d’uscita, che potrete compensare alzando
7,9759 : (0,00628 x 4) = 317,5 Kilohertz leggermente il volume dell’amplificatore.
NASTRO ISOLANTE
Fig.9 Se volete costruire da voi, con poca spesa, degli ottimi cavi per altoparlanti con ca-
ratteristiche analoghe ai cavi più costosi, potete utilizzare un normale cavo per impianti
elettrici a 4 conduttori collegando in parallelo i fili a due a due, oppure potete utilizzare
due piattine bifilari che “unirete” con un giro di nastro isolante ogni 10 cm circa.
CASSA ACUSTICA
AMPLIFICATORE
CAVI
44
Per trasferire i deboli segnali BF da una sorgen- raldo ritenendo che migliorino la qualità sonora
te, sia essa un CD-Pick/Up-Registratore o altro, dell’amplificatore.
sull’ingresso di un preamplificatore occorre ne- Con questi cavi l’impianto Hi-Fi guadagna solo in
cessariamente adoperare dei cavetti schermati, eleganza (sempre che lo si guardi dalla parte po-
per evitare che siano captati per via induttiva o ca- steriore), mentre il portafoglio subisce una brutale
46 pacitiva ronzii di alternata o altri segnali spuri che aggressione.
verrebbero amplificati assieme al segnale BF.
Anche se il vostro impianto diventerà esteticamen-
Se fino a qualche anno fa si usavano dei normali te più bello, non fatevi illusioni sulla resa sonora,
cavetti schermati reperibili a basso costo presso perché non noterete nessuna differenza, a meno
tutti i rivenditori di materiale elettrico, oggi gli au- che, influenzati dalle chiacchiere del negoziante,
diofili vengono per lo più indirizzati su costosi ca- non crediate di sentire una differenza.
vetti speciali, che si trovano soltanto nei più qua-
lificati negozi di Hi-Fi. LA CAPACITA’ PARASSITA
Essendo purtroppo radicata la convinzione che i Bellezza a parte, la sola differenza che esiste tra
prodotti migliori siano i più costosi, si acquistano un cavo costoso ed uno economico riguarda la
dei super-cavi realizzati in rame extra-puro, in ar- sua capacità parassita, che potrebbe attenuare
gento, in argento dorato, in leghe a base di oro l’ampiezza delle sole frequenze dei Super-acuti
con la guaina esterna colorata di giallo cromo o nel caso si usino dei cavetti schermati di lunghez-
rosso uranio o turchino araldico o verde sme- za superiore ai 3 metri.
Se confrontiamo la capacità parassita di tre spez-
zoni di diversi tipi di cavetto schermato lunghi 1
metro, rileveremo questi valori:
60 picofarad circa
per i super cavetti speciali
INGRESSI
d’oro o d’argento, in quanto ciò che può “rallenta-
re” il loro passaggio è solo la resistenza ohmica
del filo.
Se confrontate questo schema con quello raffigu- Calcolatrice alla mano consideriamo per R1 il va-
rato a pag.302 del nostro volume Handbook, po- lore più sfavorevole, cioè un’impedenza di 2.000
trete vedere che corrisponde ad un filtro passa- ohm pari a 2 kiloohm, e poi controlliamo la fre-
basso del 1° ordine, cioè un filtro che lascia pas- quenza di taglio di un cavo economico, di un ca-
sare tranquillamente tutte le frequenze medie e vo di ottima qualità e di un super cavo ed otter-
basse e riesce ad attenuare le sole frequenze dei remo quanto segue.
CD R2
CD C1 R2
Fig.2 Il segnale BF vede l’impedenza R1 come se fosse collegata in serie al cavetto scher-
mato e l’impedenza R2 come se fosse collegata in parallelo. Tra R1 ed R2 è presente la
capacità parassita del cavetto schermato indicata con C1. Osservando attentamente il di-
segno, si può notare che R1+C1 formano un filtro passa-basso di 1° ordine.
1 METRO di cavo ECONOMICO MAX FREQUENZA
UDIBILE
6,00
Il comune cavo schermato ha una capacità paras-
sita di 400 picofarad x metro, pari a 0,4 nanofa- 3,00 CAVO NORMALE
rad. Se colleghiamo questo cavo ad una sorgente
che ha una impedenza d’uscita di 2 kiloohm, ot- 0,00
dB
Questo significa che le frequenze inferiori a
100 Hz 1 KHz 10 KHz 100 KHz 1 MHz
198.750 Hz non subiranno alcuna attenuazione.
Dal momento che l’orecchio umano, nel periodo in Fig.3 Un normale cavo schermato lungo 1
cui l’organismo è al massimo della sua forma fi- metro con una capacità parassita di 400 pF
sica, diciamo tra i 12 ed i 25 anni, riesce a perce- attenua di 3 dB tutte le frequenze superio-
pire i suoni fino a 18-20.000 Hz, mentre se avete ri a 198 KHz. Usando una lunghezza di 10
superato i 30 anni dovete considerarvi fortunati se metri si attenuano tutte le frequenze mag-
riuscite a percepire i suoni fino a 15-16.000 Hz, se giori a 19 KHz, cioè i Super-Acuti.
questo cavo taglia le frequenze oltre i 198.000 Hz,
non ci sembra il caso di preoccuparsene. MAX FREQUENZA
UDIBILE
6,00
Ammettiamo, in via del tutto teorica, che una sor-
gente abbia un’impedenza d’uscita di 10 kiloohm: 3,00 CAVO OTTIMO
in questo caso il nostro comune cavetto scherma-
to lascerebbe passare anche tutti gli Acuti e Su- 0,00
per-acuti perché otterremmo un taglio a:
-3,00
mente teorici, dal momento che nessuna sorgen- 100 Hz 1 KHz 10 KHz 100 KHz 1 MHz
Un cavo schermato di ottima qualità ha una ca- Fig.5 Sebbene un super cavo attenui di 3
pacità parassita di 100 picofarad x metro, pari a dB tutte le frequenze superiori a 1 MHz, non
0,1 nanofarad. Se lo colleghiamo ad una sorgen- dobbiamo dimenticare che la massima fre-
te che ha una impedenza d’uscita di 2 kiloohm (ve- quenza audio che possiamo percepire si
di fig.4) otterremo una frequenza di taglio a: aggira sui 20 KHz. Possiamo perciò tran-
quillamente usare un cavo RG.174.
159.000 : (2 x 0,1) = 795.000 Hz
Una frequenza pertanto di circa 40 volte superio- I cavetti coassiali tipo RG.58 hanno un diametro
re alla massima udibile. di 5 mm ed una capacità parassita che si aggira
sui 0,09 nanofarad x metro.
Il problema non si presenterebbe nemmeno se u-
tilizzassimo un cavetto schermato lungo più di 10 I cavi coassiali RG.174-RG.58 risultano perciò mi-
metri, perché sapendo che questi cavetti hanno u- gliori dei cavetti schermati di ottima qualità.
na capacità parassita di 0,1 nanofarad x metro,
con una lunghezza di 10 metri otterremmo una ca- Sebbene la guaina esterna di questi cavi coassiali
pacità totale di 1 nanofarad, quindi verrebbero ta- RF sia di colore nero oppure bianco, mentre quel-
gliate le sole frequenze maggiori a: la dei super-cavi presenta bellissimi colori, come
il giallo cromo, il turchino o il verde smeraldo,
159.000 : (2 x 1) = 79.500 Hz ricordate che il segnale BF scorre internamente al
filo e poco gli importa se la guaina è nera, bianca,
gialla o verde.
50 I CAVI COASSIALI RF per l’Hi-Fi Risulta pertanto evidente che qualsiasi cavetto
schermato, anche se presenta una capacità pa-
A nessun audiofilo è mai stato detto che i costo- rassita di 400 picofarad x metro, è perfettamen-
sissimi super-cavi si possono tranquillamente so- te idoneo per tutte le normali connessioni di un im-
stituire con dei cavetti coassiali per alta fre- pianto Hi-Fi, dal momento che non taglia o atte-
quenza usati nei TV, nei Ricetrasmettitori ecc., che nua nessuna frequenza della banda audio.
costano meno di 1.000 lire al metro.
Difficilmente troverete questi cavi nei negozi per Gli speciali cavi dai costi astronomici lasciamoli a
l’Hi-Fi, anzi forse nemmeno li conoscono, quindi chi desidera migliorare l’estetica posteriore del
per acquistarli dovrete rivolgervi presso i negozi proprio impianto Hi-Fi.
che vendono materiale per impianti TV, per CB e
per Radioamatori. Nei nostri esempi abbiamo utilizzato cavi della lun-
ghezza di 10 metri. È sottinteso che riducendo la
I cavetti coassiali tipo RG.174 hanno un diametro lunghezza del cavo si riduce proporzionalmente an-
di 3 mm ed una capacità parassita che si aggira che la sua capacità parassita e di conseguenza
sui 0,09 nanofarad x metro. aumenta la frequenza di taglio.
DUE PAROLE SULLA CONTROREAZIONE Se una Casa Costruttrice ha inserito una rete di
controreazione con precisi valori di resistenze,
Per migliorare le caratteristiche di un amplificatore non l’ha fatto per peggiorare le caratteristiche
hi-fi, è abbastanza frequente che molte delle pub- dell’amplificatore, ma per migliorarle, quindi se vo-
blicazioni rivolte agli audiofili consiglino di ridurre il lete ascoltare della musica Hi-Fi pensateci due vol-
fattore di controreazione aumentando il valore te prima di sostituire questi valori. Anzi, il nostro
della sola resistenza collegata tra l’uscita dello consiglio è di non modificarli affatto.
stadio finale e lo stadio d’ingresso.
Molti infine ritengono che in un amplificatore esista
Chi ha apportato questa modifica sarà indubbia- una sola rete di controreazione, cioè quella che
mente riuscito ad aumentare la potenza sonora solitamente è collegata tra l’uscita dello stadio fi-
del suo amplificatore, ma al contempo avrà au- nale ed i primi stadi preamplificatori.
mentato, senza saperlo, anche la distorsione. In realtà, come ora vedrete, ogni singolo stadio
preamplificatore dispone di una sua invisibile ed ef-
Difficilmente infatti, sarà riuscito a percepire l’au- ficiente rete di controreazione e in queste pagine
mento della distorsione, perché non esiste orec- imparerete a conoscere e ad apprezzare i vantag-
chio umano tanto sensibile da avvertire se da uno gi e gli svantaggi dei diversi stadi d’ingresso.
0,05% si è passati ad uno 0,8-1 %.
STADIO D’INGRESSO
Questa differenza non si riesce a rilevare nemme- con TRANSISTOR in classe A
no controllando la forma dell’onda con un oscil-
loscopio, immaginatevi quindi se la può percepire Anche il più semplice stadio d’ingresso, quello co-
l’orecchio umano. stituito da un solo transistor (vedi fig.1), risulta con-
Per misurare la distorsione occorrono degli ap- troreazionato da una resistenza collegata al suo
52 propriati strumenti di misura, i Distorsiometri, e Emettitore (vedi R4), che provvede automatica-
dei Generatori di onde sinusoidali in grado di for- mente a regolarne il guadagno.
nire in uscita dei segnali con una distorsione non Applicando in parallelo alla resistenza di Emettito-
maggiore dello 0,01%. re un condensatore elettrolitico, si aumenta no-
tevolmente il guadagno, ma anche la distorsione
Ne consegue che se si modifica il valore della re- ed il rumore di fondo.
sistenza di controreazione senza disporre di una Per aumentare il guadagno senza correre il rischio
appropriata strumentazione, si peggioreranno si- di aumentare la distorsione, a volte si collega in
curamente le caratteristiche dell’amplificatore. parallelo alla resistenza di Emettitore un conden-
satore elettrolitico con in serie una resistenza di
Si deve tenere presente che una Casa Costruttri- valore calcolato (vedi R5-C3 in fig.2).
ce prima di mettere in commercio un amplificatore Lo schema di fig.2 si può modificare come visibile
Hi-Fi ne realizza una pre-serie di almeno 30-40 in fig.3. In fase di collaudo si dovrà controllare con
prototipi, ne misura in laboratorio tutte le caratteri- un distorsiometro quale valore utilizzare per la re-
stiche e solo quando vengono superate le fasi di sistenza R5, in modo da aumentare il guadagno e
collaudo ne avvia la produzione. non la distorsione.
degli AMPLIFICATORI Hi-Fi
STADIO D’INGRESSO In questo circuito la controreazione si ottiene tra-
tipo BOOSTRAP in classe A mite la resistenza R6 ed il condensatore C5 colle-
gati tra il Collettore e la Base del transistor.
Questo stadio di preamplificazione, visibile in fig.4,
si differenzia da quello riportato in fig.1 per avere Il valore dell’impedenza d’ingresso è uguale al va-
un’elevata impedenza d’ingresso. lore della resistenza R7 collegata in serie tra l’in-
Il valore di questa impedenza si calcola moltipli- gresso e la Base del transistor. Se la resistenza R7
cando x100 il valore della resistenza R5. risulta di 10.000 ohm, anche l’impedenza d’in-
Ammesso che il valore di R5 risulti di 10.000 ohm, gresso di questo stadio sarà di 10.000 ohm.
l’impedenza d’ingresso si aggirerà sui:
Il solo vantaggio che si ottiene con questo pream- 53
10.000 x 100 = 1.000.000 ohm plificatore è quello di riuscire a modificare con e-
strema facilità il suo guadagno modificando il so-
vale a dire 1 megaohm. lo valore della resistenza R6.
L’ampiezza massima del segnale preamplificato Ammesso che la resistenza R6 sia di 120.000 ohm
che si può prelevare in uscita non dovrà mai su- e la resistenza R7 di 10.000 ohm, questo stadio
perare il 75% del valore della tensione di alimen- amplificherà il segnale di:
tazione, pena un forte aumento della distorsione.
120.000 : 10.000 = 12 volte
STADIO D’INGRESSO
con controreazione PARALLELO Per aumentare il guadagno sarà sufficiente au-
mentare il valore della resistenza R6; infatti se si
Lo stadio d’ingresso riportato in fig.5 viene usato usa una resistenza da 330.000 ohm il segnale
molto raramente nei preamplificatori, perché a fron- verrà amplificato di:
te delle stesse prestazioni del preamplificatore vi-
sibile in fig.1 richiede molti più componenti. 330.000 : 10.000 = 33 volte
STADIO D’INGRESSO a FET in classe A
Applicando in parallelo a questa resistenza di Fig.1 Anche il più semplice stadio in clas-
Source un condensatore elettrolitico, si aumenta se A viene controreazionato dalla resisten-
considerevolmente il guadagno, ma di conse- za R4 posta sull’Emettitore. Se in parallelo
guenza anche la distorsione. ad R4 si applicasse un condensatore elet-
trolitico, si aumenterebbe il guadagno, ma
Per aumentare il guadagno e non la distorsione anche la distorsione ed il fruscio.
si applica in parallelo alla resistenza di Source u-
na resistenza con in serie un condensatore elet-
trolitico (vedi R4-C3 in fig.7).
R3
Lo schema di fig.7 si può modificare come visibile R1 C2
in fig.8. In fase di collaudo si dovrà controllare con C1 C
un distorsiometro quale valore utilizzare per la re- B
TR1
sistenza R4 in modo da aumentare il guadagno e E
STADIO D’INGRESSO R5 C3
a VALVOLA in classe A
S S
R4 USCITA R3 USCITA
ENTRATA R1 R3 ENTRATA R1
C3
R4 C3
Se si desidera ridurre al minimo la distorsione, Innanzitutto è molto silenziosa, poi presenta una
l’ampiezza massima del segnale preamplificato distorsione bassissima ed infine può essere col-
non dovrà mai superare il 75% del valore della ten- legata direttamente agli stadi successivi senza bi-
sione di alimentazione. sogno di condensatori di accoppiamento.
R2 R4
R2 C2 C2
A A
V1 V1
G G3
G2 C3
ENTRATA R1 ENTRATA R5 C4
R1
R3
R3
Fig.9 Lo schema di un amplificatore in clas- Fig.10 Schema di uno stadio d’ingresso rea-
se A realizzato con un Triodo è molto simi- lizzato con un Pentodo. Sebbene il pento-
le a quello progettato con un fet (confron- do permetta di ottenere dei guadagni mol-
talo con la fig.6). I valori delle resistenze R2- to elevati, ha lo svantaggio di generare del
R3 vanno calcolati in modo da ottenere sul- fruscio. Per ridurre al minimo il fruscio si
la Placca un valore di tensione pari alla dovrà abbassare il guadagno con un’effi-
metà della tensione applicata agli estremi cace rete di controreazione ed utilizzare
della resistenza R2. delle valvole antimicrofoniche.
R2 C2 R2 C2
A A
V1 V1
G G
K USCITA K USCITA
ENTRATA R1 ENTRATA R1 C3
R4
R3 R4
C3 R3
57
VERSO
USCITA
FINALE
S
Usando un differenziale si può facilmente aumen-
tare o ridurre il guadagno di tutto l’amplificatore C1 D
G
variando il valore di 2 sole resistenze. FT1
S USCITA
Poiché vogliamo che i nostri lettori siano in grado, Fig.13 Collegando in serie due Fet, come vi-
con un semplice esame dello schema elettrico, di sibile in figura, si ottiene la configurazione
distinguere un amplificatore ottimo da uno me- chiamata Cascode. Questa configurazione,
diocre, passeremo in rassegna tutte le principali che ha un elevato guadagno, viene rara-
configurazioni con amplificatori differenziali, met- mente utilizzata nei preamplificatori Hi-Fi
tendone in luce pregi e difetti. perché presenta lo svantaggio di captare
facilmente del ronzio.
Se diamo un’occhiata ad uno schema di differen-
ziale molto semplificato (vedi fig.16), possiamo su-
bito notare che dispone di 2 ingressi e 1 uscita.
R2 R4
L’ingresso contrassegnato dal segno “+” viene FT1 FT2
C2
chiamato non invertente, perché il segnale appli- C1 D S D
G
cato su questo piedino si ritrova amplificato sul pie-
S
dino d’uscita non invertito di fase, mentre il piedi-
G
no d’ingresso contrassegnato dal segno “–” viene USCITA
ENTRATA R1
chiamato invertente, perché il segnale applicato R5 R3
su questo piedino si ritrova amplificato sul piedino C3 C4
d’uscita invertito di fase.
Osservando la fig.17, in cui appare il simbolo gra- Fig.14 In pratica uno stadio Cascode è com-
fico di un amplificatore operazionale, potete nota- posto da due stadi preamplificatori. Nel pri-
re che la struttura di base è esattamente la stes- mo stadio, utilizzato come “common Sour-
sa, cioè abbiamo due ingressi +/– ed un’uscita. ce”, il segnale entra sul Gate e si preleva
dal Drain, nel secondo, utilizzato come
Per realizzare un amplificatore in continua con un “common Gate”, il segnale entra sul Sour-
operazionale (vedi fig.18) si applica il segnale BF ce e si preleva dal Drain.
58 da amplificare sull’ingresso non invertente, men-
tre l’ingresso opposto, chiamato invertente, deve D
essere collegato al terminale d’uscita tramite un
partitore resistivo composto dalle due resistenze G2 D G2
siglate R2-R3.
G1 S G1
Il valore di queste due resistenze determina il gua-
dagno dello stadio preamplificatore. S
Per conoscere di quante volte verrà amplificato il
Fig.15 Anziché utilizzare due Fet, per rea-
segnale applicato all’ingresso non invertente, si
lizzare uno stadio Cascode si può utilizza-
può usare questa semplice formula: re un solo Mosfet. Anche in questo semi-
conduttore abbiamo due fet collegati in se-
Guadagno = (R3 : R2) + 1 rie. Il segnale da amplificare si applica sul
Gate 1 e le due resistenze per variare il gua-
Se, ad esempio, il valore di R3 fosse di 18.000 ohm dagno si applicano sul Gate 2.
e quello di R2 di 1.200 ohm, questo operazionale
amplificherebbe il segnale applicato sul suo in-
gresso non invertente di:
C C
A pag.263 (vedi fig.22) del nostro Handbook tro- B B
E
INGRESSI
USCITA
vate uno schema identico a quello appena descrit- E E
B
C C
B
C
E
R3 si può prefissare il guadagno di tut-
E E
C
B
E
to lo stadio amplificatore.
B
C
R1 E
R2
E
B C
B
C C C
B B
E
E E E OHM
x100 x1K
B x10 1,5V
C x1 5V
15V
B Service
30µA
~ = 0,3µA 50V
C 3mA 150V
E + COM 30mA
1KV
500V
0,3A
3A 1,5KV max
Fig.20 Se su entrambi gli ingressi +/– di un perfetto amplificatore differenziale viene ap-
plicato un segnale di BF, sulla sua uscita non si dovrebbe avere nessun segnale BF, per-
ché le tensioni in ingresso, amplificate in opposizione di fase, si annullano.
+ V. + V. + V.
+2 V.
60 0 V. 0 V. 0 V.
-2 V.
- V. - V. - V.
Fig.21 Poiché gli amplifi- Fig.22 Se tra l’uscita e la Fig.23 Se tra l’uscita e la
catori differenziali vengo- massa fosse presente una massa fosse presente una
no alimentati da una ten- piccola tensione positiva, piccola tensione negativa,
sione Duale, per evitare di- otterremmo un segnale di- otterremmo nuovamente
storsioni non dovrebbe storto perché tutti i picchi un segnale distorto perché
mai esserci tra l’uscita e la BF delle semionde positi- tutti i picchi BF delle se-
massa alcuna traccia di ve verrebbero inesorabil- mionde negative verrebbe-
tensione continua. mente “tosati”. ro “tosati”.
co, quindi si misura con un oscilloscopio se sull’u- Sulla Base del transistor TR1 si applica il segnale
scita è presente un residuo di segnale. da amplificare, mentre sulla Base del transistor TR2
si applica, tramite la resistenza R5, il segnale pre-
Se il CMRR è di 90 dB, significa che sull’uscita è levato dall’uscita altoparlante.
presente un residuo minore di 31.612 volte, vale
a dire 10 : 31.612 = 0,0003 volt. Il valore delle resistenze R5 ed R6 determina il gua-
dagno dello stadio amplificatore, che potete facil-
Se il CMRR è di 80 dB, significa che sull’uscita è mente calcolare con questa formula:
presente un residuo minore di 10.000 volte, vale
a dire 10 : 10.000 = 0,001 volt. Guadagno = (R5 : R6) + 1
Se il CMRR è di 70 dB, significa che sull’uscita è Se R5 risultasse di 5.600 ohm ed R6 di 390 ohm,
presente un residuo minore di 3.161 volte, vale il circuito amplificherebbe il segnale applicato sul
a dire 10 : 3.161 = 0,003 volt. suo ingresso di:
Il più semplice amplificatore differenziale è quello Anche utilizzando dei dual transistor (due transi-
rappresentato nelle figg.24-25. stor racchiusi nello stesso contenitore) non si riu-
Questi due circuiti non vengono mai utilizzati negli scirà ad eliminare questi inconvenienti.
amplificatori Hi-Fi perché presentano molti difetti A motivo di ciò, questa configurazione viene quasi
che ne pregiudicano le prestazioni. sempre scartata.
R2 R3 TR3 R4
E
B
USCITA TR1 E E
TR2
INGRESSO R5
TR1 TR2 C BF B B
INGRESSO C C CONTROREAZIONE
B B
R5
CONTROREAZIONE R1 C C R6
61
E E
R1 R6 USCITA
C
B BF
R4
E
R2 R3
TR3
Per rendere un differenziale perfettamente sim- Per rendere ancora più simmetrico un differen-
metrico e meno sensibile alle variazioni di tem- ziale, in modo da aumentare ulteriormente il valo-
peratura, si collega agli Emettitori un supplemen- re CMRR ed eliminare così sull’uscita anche il più
tare transistor (vedi TR4 nelle figg.26-27), che for- piccolo residuo di tensione continua, si utilizza la
nisca al differenziale una corrente costante. configurazione chiamata Current Mirror Genera-
tor (vedi figg.28-29) che potremmo rendere in ita-
Risultando più stabile la corrente sui due Emetti- liano come Generatore di corrente a specchio o,
tori del differenziale, il guadagno prefissato non più semplicemente, specchio di corrente.
subisce alcuna variazione anche al variare della
temperatura all’interno del mobile e nemmeno del Su questo tipo di circuito si sono scritte parecchie
valore della tensione di alimentazione. cose errate, come ad esempio che tale configura-
zione è composta da 3 Generatori di corrente co-
Con questa configurazione si riduce il rumore di stante, uno per gli Emettitori e due per controllare
fondo e la distorsione, mentre aumenta notevol- separatamente i due Collettori del differenziale.
mente il valore CMRR precedentemente descritto.
In realtà esiste un solo Generatore di corrente co-
Il guadagno viene sempre determinato dal valore stante, quello siglato TR4, che troviamo applicato
delle due resistenze R5 ed R6 e si calcola utiliz- sugli Emettitori del differenziale, perché gli altri due
zando la solita formula: transistor, siglati TR5-TR6, sono semplicemente
dei Generatori di corrente variabile pilotati a
Guadagno = (R5 : R6) + 1 specchio.
R2 R3 TR3 R4
TR4 R7
E
E
B R8
B
USCITA
TR1 TR2 C BF C
INGRESSO C C
R5
B B
CONTROREAZIONE TR1 TR2
62 R1
E E
R6
INGRESSO
B
E E
B
R5
CONTROREAZIONE
TR4 R1 C C R6
C
B
C USCITA
E R8 B BF
R4 R7
E
R2 R3 TR3
TR3 USCITA
E
B BF R8 R9
INGRESSO E E
R5
C B B
TR1 TR2 CONTROR.
INGRESSO C C C C R6
R5 R1
B B
TR1 TR2 CONTROR.
E E C
R1 R6 B
R8 R9
USCITA
E BF
TR3
C C C
R7 B B
B
TR4 TR5 TR6
E DS1 E E
R4 DS2 R2 R3
Fig.28 Per rendere più simmetrico uno sta- Fig.29 Se nel differenziale vengono utiliz-
dio differenziale in modo da aumentare ul- zati per TR1-TR2 dei PNP, si deve modifi-
teriormente il suo CMRR ed eliminare ogni care lo schema di fig.28 come visibile in
residuo di tensione continua, oltre al gene- questa figura. Con la configurazione con-
ratore di corrente (vedi TR4) che alimenta trollata da un generatore di corrente a spec-
gli Emettitori, si aggiunge anche un gene- chio, si possono utilizzare per il differen-
ratore di corrente a specchio (vedi TR5- ziale dei transistor non selezionati e delle
TR6) sui Collettori. In questo schema i tran- resistenze con tolleranze elevate. I valori di
sistor TR1-TR2 sono degli NPN. CMRR si aggirano sui 90 dB.
sta corrente, cioè 0,45 mA, dovrebbe in teoria es- sempre loro a correggerla in maniera automatica,
sere assorbita dal transistor TR1 e l’altra metà, come ora vi spieghiamo.
sempre di 0,45 mA, dal transistor TR2.
Poiché TR2 assorbe meno corrente, sulla Base di
In pratica questa condizione non si verifica mai a TR6 è presente una tensione che possiamo calco-
causa della tolleranza delle resistenze, del diver- lare con la formula:
so beta dei due transistor e delle immancabili va-
riazioni di temperatura. volt Base TR6 = (mA x R3 kiloohm) + 0,6
63
Se i due transistor TR1-TR2 assorbiranno una di-
Sapendo che la resistenza R3 (come anche R2) è
versa corrente, il differenziale si sbilancerà e il
di 1.200 ohm, pari a 1,2 kiloohm, sulla Base di
preamplificatore funzionerà in modo anomalo.
TR6 otteniamo questa tensione:
Ammettiamo per ipotesi che:
(0,41 x 1,2) + 0,6 = 1,092 volt
TR1 assorba una corrente di 0,49 mA
TR2 assorba una corrente di 0,41 mA Poiché la Base di TR6 risulta direttamente colle-
gata alla Base di TR5, in teoria questa tensione do-
Poiché l’assorbimento totale risulta comunque di vrebbe modificare la corrente che scorre nel Col-
0,9 mA, il Generatore di corrente costante TR4 non lettore di TR1 in modo da farla scendere da 0,49
riesce a correggere lo sbilanciamento. mA allo stesso valore di corrente assorbita dal tran-
sistor TR2, come ci conferma la formula:
Sono invece i due transistor TR5-TR6 ad accor-
gersi di questa differenza di assorbimento e sono mA = (volt Base TR5 – 0,6) : R2 kiloohm
Infatti eseguendo questo calcolo otteniamo: Se, quando il differenziale risulta perfettamente bi-
lanciato, si andasse a misurare con un preciso mil-
(1,092 – 0,6) : 1,2 = 0,41 mA livoltmetro la tensione presente tra i Collettori di
TR1 e TR2, si leggerebbe esattamente 0 volt.
Siccome il Generatore di corrente costante TR4
applicato sugli Emettitori fornisce una corrente co- Ritornando alla nostra configurazione rappresen-
stante di 0,9 mA, la corrente sul Collettore di TR1 tata nelle figg.28-29, il guadagno si può prefissa-
non potrà scenderà da 0,49 mA a 0,41 mA, per- re o variare modificando semplicemente i valori del-
ché TR4 obbligherà i due transistor ad assorbire u- le due resistenze R5 e R6.
na corrente totale di 0,9 mA. Per calcolare il guadagno di questo stadio usiamo
sempre la formula:
Quando la corrente sul Collettore di TR1 avrà rag-
giunto 0,45 mA non potrà più scendere e sulla Ba- Guadagno = (R5 : R6) + 1
se del transistor TR5 ritroveremo una tensione di:
In un Generatore di corrente a specchio si po-
volt Base TR5 = (mA x R2 kiloohm) + 0,6 tranno utilizzare anche dei transistor non selezio-
nati e delle resistenze con elevate tolleranze, per-
(0,45 x 1,2) + 0,6 = 1,14 volt ché non influiranno sulla simmetria dell’amplifica-
tore. Nemmeno elevate variazioni di temperatura
Poiché la Base di TR5 è collegata alla Base di TR6, riusciranno a sbilanciare il differenziale.
questo secondo transistor sarà obbligato a far as-
sorbire a TR2 una corrente di: Con questa configurazione si riescono a ridurre al
minimo la distorsione ed il rumore e a raggiun-
(1,14 – 0,6) : 1,2 = 0,45 mA gere valori di CMRR sull’ordine di 80 - 90 dB.
cioè lo stesso valore di corrente che scorre nel L’unico inconveniente che si potrebbe verificare è
transistor TR1, per cui il differenziale automatica- l’autooscillazione dei transistor TR1 e TR2, ma si
mente si bilancerà. riesce facilmente ad eliminare applicando tra i due
Collettori di TR1 e TR2 un condensatore da 82-100
Lo stesso succede se si verifica la condizione op- pF ed un secondo condensatore, sempre da 82-
posta, cioè se il transistor TR1 assorbe 0,41 mA e 100 pF, tra la Base ed il Collettore del transistor
TR2 assorbe 0,49 mA. TR3, come visibile in fig.30.
R2 R3
E E
B B
TR5 TR6
C C
Fig.30 Se un differenziale tende ad “au-
64 TR3 tooscillare” è possibile eliminare questo
C1 E USCITA
B BF inconveniente applicando tra i due Col-
C lettori di TR1-TR2 un condensatore da
82 o 100 picofarad (vedi C1). Se con que-
INGRESSO C C C2
B B sta modifica l’autooscillazione non si
TR1 TR2 CONTROR.
spegne, si dovrà applicare un secondo
E E R5
R6 condensatore da 82 o 100 picofarad tra
R1
R8 R9
la Base ed il Collettore del transistor
TR3 (vedi C2).
C
R7
B
TR4
E DS1
R4 DS2
R2 R3 DS1
R4
E E DS2
E
B B R7
B
TR5 TR6 TR4
C C
C
E
B R8 R9
TR7 TR3
E INGRESSO E E
C USCITA R5
B B B
BF TR1 TR2 CONTROR.
C C C R6
R1
C C C
INGRESSO R5 B
B B
TR1 TR2 USCITA
C E
E E CONTROR. BF
R1 R6 B
TR7 TR3
R8 R9
E
C
R7 C C
B
TR4 TR5
B B
TR6
E DS1 E E
R4 DS2
R2 R3
Fig.31 Schema di un differenziale che uti- Fig.32 Questa configurazione, simile a quel-
lizza un generatore di corrente a Specchio la di fig.31, va adoperata quando nel diffe-
di Wilson. Rispetto allo schema di fig.28, in renziale per TR1-TR2 si usano due transi-
serie al Collettore del transistor TR2 è sta- stor PNP. Guardando gli schemi delle
to collegato il transistor TR7. Possiamo as- figg.31-32 si può notare che i transistor u-
sicurare che questo supplementare transi- tilizzati nei generatori di corrente a Spec-
stor non apporta nessun miglioramento in chio hanno sempre una polarità opposta a
un amplificatore Hi-Fi. quella dei due transistor TR1-TR2.
Questa configurazione, denominata a Specchio di Molto in voga una ventina di anni fa, il doppio dif-
corrente tipo Wilson, viene normalmente utilizza- ferenziale ha goduto per un po’ di tempo di una
ta nei soli amplificatori in continua per apparecchi fama del tutto immeritata.
di misura o per elettrocardiogrammi.
Qualcuno ha pensato di utilizzarla anche negli am- Come si può vedere nello schema di fig.33, il dop-
plificatori Hi-Fi, ma possiamo assicurare che non pio differenziale utilizza due differenziali sempli-
migliora sostanzialmente le prestazioni, perché in ci (vedi figg.24-25): uno realizzato con una coppia
pratica si ottiene solo un lieve aumento di pochi dB di transistor PNP e l’altro con una coppia di transi-
del CMRR. stor NPN.
R2 R3
E
B
VERSO
C C C FINALE
B B
TR3 NPN
Il primo amplifica le sole semionde positive, il se- Come alcuni sapranno, per ottenere un Generato-
condo le sole semionde negative. re di corrente costante occorre semplicemente po-
larizzare la Base di un transistor con un valore di
Come i differenziali semplici, questo circuito, non tensione idoneo a far scorrere tra Emettitore e Col-
essendo controllato da un Generatore di corren- lettore una corrente che si può variare modifican-
te costante, risulta molto sensibile alle variazioni do la sola tensione sulla Base.
di temperatura ed alle fluttuazioni del segnale.
Se questo circuito non risulta ben progettato, può In molti Generatori di corrente costante si pola-
distorcere più di un semplice differenziale, per- rizza la Base del transistor con due sole resisten-
ché, amplificando separatamente le semionde po- ze (vedi R7-R8 nelle figg.35-36).
66 sitive e quelle negative, basta una minima dis-
simmetria per generare distorsioni di crossover Poiché la tensione di alimentazione non risulta mai
nel passaggio dallo zero. stabile, in quanto varia al variare dell’ampiezza del
In altre parole, la semionda positiva potrebbe non segnale di BF, queste fluttuazioni andranno a mo-
iniziare nel punto in cui finisce la semionda nega- dificare la tensione di polarizzazione sulla Base di
tiva o viceversa (vedi fig.34). TR3 e di conseguenza varierà anche la corrente
che alimenta il differenziale, provocando un au-
mento della distorsione.
I GENERATORI di CORRENTE COSTANTE Per ovviare a questi inconvenienti e mantenere sta-
bile la tensione di polarizzazione, alcuni Costrut-
Non si creda tuttavia di poter classificare ottimo un tori inseriscono un diodo zener sulla Base del tran-
differenziale solo perché è presente un Genera- sistor come visibile nelle figg.37-38.
tore di corrente costante, perché se il transistor
utilizzato per questa funzione non è ben progetta- In questo modo si riesce a stabilizzare la tensione
to, anziché migliorare le prestazioni di un amplifi- sulla Base, ma, cosa che non tutti sanno, bisogna
catore Hi-Fi le peggiora. anche tenere presente che quando un diodo ze-
R2 R3 R4 R7
TR1 TR2 E
INGRESSO C C CONTROREAZIONE
B B B
TR3
E E R5 C
R1 R6
TR1 TR2
R7 INGRESSO E E CONTROREAZIONE
C B B
B
TR3 C C
R6
R5
R1
E R8
R2 R3
R4 R8
ner è in conduzione, genera del fruscio che copre no rivolti verso il positivo di alimentazione, men-
una gamma di frequenze molto ampia, compresa tre negli schemi che utilizzando dei diodi al silicio
tra i 100 Hz ed i 50.000 Hz circa. (vedi figg.39-40) i catodi risultano rivolti verso il ne-
gativo di alimentazione.
L’unica soluzione, semplice ed insieme elegante,
per stabilizzare la tensione di polarizzazione del Dal momento che un diodo al silicio posto in con-
transistor TR3 consiste nell’inserire tra la sua Ba- duzione provoca una caduta di tensione di soli 0,7
se ed il suo Emettitore dei semplici diodi al silicio. volt circa, per ottenere una caduta di tensione di
circa 1,4 volt bisognerà collegarne due in serie e
Come si può notare dagli schemi riportati nelle per ottenere una caduta di tensione di 2,1 volt bi-
figg.37-38, che utilizzano diodi zener, i catodi so- sognerà collegarne tre in serie.
R2 R3
TR1 TR2 R4 DZ1
INGRESSO C C CONTROREAZIONE E
B B
B
R5
TR3
E E
R1 R6 C
67
R7 TR1 TR2
C INGRESSO E E CONTROREAZIONE
B B B
TR3 R5
C C
E R1 R6
DZ1 R8
R4 R2 R3
Fig.37 Per mantenere stabile la tensione del Fig.38 Se il differenziale utilizza due transi-
transistor TR3, molti collegano sulla Base stor PNP, anziché due NPN (vedi fig.37), il
un diodo zener senza sapere che questo è generatore di corrente costante ed il diodo
un efficiente generatore di Rumore Bianco zener andranno collegati verso la tensione
che genera del fruscio. positiva di alimentazione.
R2 R3
DS1
TR1 TR2 R4
INGRESSO C C CONTROREAZIONE DS2
E
B B
B
R5
TR3
E E
R1 C
R6
R7 TR1 TR2
C INGRESSO E E CONTROREAZIONE
B B
B
TR3 R5
C C
E DS1 R1 R6
R8
R4 DS2 R2 R3
Fig.39 Il fruscio generato dai diodi zener si Fig.40 Se i transistor TR1-TR2 utilizzati nel
può eliminare solo sostituendo il diodo ze- differenziale sono dei PNP, si deve colle-
ner con due diodi al silicio posti in serie. gare TR3 al positivo di alimentazione e ri-
Questo schema viene utilizzato quando i volgere i terminali positivi dei due diodi al
transistor TR1-TR2 sono degli NPN. silicio verso la Base di TR3.
La tensione di riferimento ottenuta da un diodo al Quindi se il valore di R4 risulta sempre di 820 ohm
silicio, oltre a risultare più stabile di un normale (pari cioè a 0,82 kiloohm) e tra la Base ed il po-
diodo zener, non genera nessun fruscio. sitivo di alimentazione si rileva una tensione di
1,45 volt, il transistor eroga sul suo Collettore u-
La formula per calcolare il valore di corrente ero- na corrente costante di:
gata da un Generatore di corrente costante è
molto semplice. (1,45 – 0,6) : 0,82 = 1,03 milliampere
Se nel generatore è inserito un transistor NPN, co- Come si avrà avuto modo di notare, la corrente u-
me visibile in fig.39, si misura la tensione presen- tilizzata per alimentare i transistor del differenziale
te tra la Base ed il negativo di alimentazione, poi è molto ridotta, perché questi lavorano sempre con
si esegue questa semplice operazione: tensioni elevate.
Infatti se l’amplificatore viene alimentato con una
mA = (volt Base – 0,6) : R4 in kiloohm tensione duale di 50 volt positivi e di 50 volt ne-
gativi rispetto alla massa, agli estremi del diffe-
volt Base è il valore di tensione misurato tra il ne- renziale sarà presente una tensione di 100 volt.
gativo e la Base del transistor NPN,
0,6 è il valore di caduta di tensione del transistor, STADIO D’INGRESSO A VALVOLA
R4 è il valore in kiloohm della resistenza collega-
68 ta tra l’Emettitore ed il negativo di alimentazione. A molti potrebbe sembrare strano che la configu-
razione a differenziale non venga mai usata negli
Ammesso che R4 risulti di 820 ohm (pari cioè a amplificatori a valvole.
0,82 kiloohm) e che tra la Base ed il negativo di Il motivo è molto semplice: le valvole amplificano
alimentazione si rilevi una tensione di 1,45 volt, il un segnale in tensione, mentre i transistor lo am-
transistor eroga sul suo Collettore una corrente plificano in corrente, per cui gli accoppiamenti tra
costante di: uno stadio ed il successivo vengono sempre effet-
tuati tramite un condensatore.
(1,45 – 0,6) : 0,82 = 1,03 milliampere Di conseguenza il problema dell’offset, cioè un re-
siduo di tensione continua che potrebbe modifi-
Se nel generatore è inserito un transistor PNP, co- care la polarizzazione dello stadio successivo, per
me visibile in fig.40, si misura la tensione presen- le valvole non si pone.
te tra la Base ed il positivo di alimentazione, poi Complicare uno stadio d’ingresso quando un nor-
si utilizza la stessa formula: male stadio in classe A controreazionato di cato-
do (vedi fig.41) fornisce gli stessi risultati, non a-
mA = (volt Base – 0,6) : R4 in kiloohm vrebbe alcun senso.
Ribadiamo che non è vero che un condensatore di nima frequenza che si riesce ad amplificare senza
accoppiamento potrebbe attenuare i bassi. attenuazione è di circa:
Basta infatti controllare con un oscilloscopio di
quanto viene attenuata una frequenza di 15-20 Hz 159.000 : (100 x 100 x 0,7) = 22,71 Hz
per averne la conferma.
Considerando che il nostro orecchio difficilmente
Chi non dispone di questo strumento di misura po- riesce a percepire suoni al di sotto dei 20 Hz e che
trà calcolare la frequenza di taglio utilizzando la praticamente nessuno strumento musicale genera
formula qui riportata: frequenze al di sotto dei 16 Hz, non c’è motivo di
preoccuparci per questi pochi hertz di differenza.
I 20 Hz passeranno ugualmente, anche se legger-
Hz = 159.000 : (kiloohm x nanofarad x 0,7)
mente attenuati.
Hz è la frequenza che possiamo trasferire da uno Per sapere che valore di capacità utilizzare per la-
stadio al successivo senza nessuna attenuazione sciar passare delle frequenze sull’ordine dei 20 Hz,
kiloohm è il valore ohmico della resistenza colle- si può usare la formula inversa, cioè:
gata tra la Griglia e la massa dello stadio in cui
viene collegato il condensatore, nanofarad = 159.000 : (kiloohm x Hz x 0,7)
0,7 è il fattore di correzione che tiene conto di tut-
te le tolleranze, Per lasciar passare senza nessuna attenuazione
nanofarad è la capacità usata nel circuito. una frequenza di 20 Hz si dovrà pertanto usare u-
na capacità di:
Considerando che nelle valvole si usano delle ca-
pacità sull’ordine di 100.000 picofarad (pari a 100 159.000 : (100 x 20 x 0,7) = 113,57 nanofarad
nanofarad) e che il valore della resistenza appli-
cata tra la Griglia e la massa non risulta mai infe- Se per l’accoppiamento tra stadio e stadio si usa-
riore a 100.000 ohm (pari a 100 kiloohm), la mi- no dei condensatori da 120 nanofarad, pari a
A T1
G2
G1
A1 A2
V1-A V1-B
G1 G2
K1 K2 69
K
G2
G1
R6
CONTROREAZIONE
R5
Fig.41 Per variare il guadagno di uno stadio amplificatore di potenza a valvole basta au-
mentare o ridurre il valore ohmico della resistenza R5. Infatti il guadagno dello stadio fi-
nale si calcola dividendo il valore della resistenza R5 per il valore della resistenza R6.
120.000 picofarad, anche i 20 Hz passeranno sen- Il condensatore che spesso viene applicato in pa-
za alcuna attenuazione. rallelo alla resistenza R5 (vedi figg.41-42) serve u-
nicamente ad evitare che lo stadio d’ingresso am-
Le riviste che consigliano di utilizzare per l’accop- plifichi tutte le frequenze ultrasoniche oltre i
piamento tra stadio e stadio dei condensatori con 50.000 Hz, che, oltre a non essere udibili, potreb-
delle tolleranze del 5%, non sanno che questa mo- bero far autooscillare lo stadio finale.
difica non cambia nulla. Nei soli stadi con differenziale, il condensatore e-
Non serve utilizzare dei costosissimi condensatori lettrolitico che viene applicato in serie alla resi-
quando si sa che anche i normali condensatori con stenza R6 (vedi fig.42) serve per impedire che lo
una tolleranza del 20% lasceranno passare tutte stadio d’ingresso amplifichi le frequenze subsoni-
le frequenze dei bassi. che sotto i 10 Hz che, oltre a non generare alcun
Anziché cercare dei condensatori con una tolle- suono, potrebbero far oscillare il cono dell’alto-
ranza del 5%, è più conveniente aumentare il va- parlante sottraendo potenza al segnale musicale.
lore della capacità, scegliendo 150 nanofarad in- Esaminando con attenzione lo stadio d’ingresso di
vece di 100 nanofarad, perché ammesso che que- un amplificatore, chiunque potrà essere in grado di
sto condensatore abbia una tolleranza del 20%, la stabilire se si tratta di un apparecchio accettabile,
sua capacità non potrà mai scendere sotto i: mediocre oppure ottimo.
Riguardo alle impedenze d’ingresso occorre dun- Pertanto se sull’uscita di una sorgente abbiamo un
que tenere presente quanto segue: segnale di 1 volt picco-picco su un carico di 1.000
ohm, la sorgente erogherà un segnale di valore
1° – Non è vero che il valore d’impedenza di uno doppio, cioè 2 volt picco-picco (vedi fig.1).
stadio d’ingresso debba essere identico al valo-
re d’impedenza della sorgente. IMPEDENZA sorgente 1.000 ohm
IMPEDENZA stadio ingresso 1.000 ohm
2° – Una sorgente si può tranquillamente collega-
re ad uno stadio d’ingresso che presenti un valo- Avendo una sorgente che eroga un segnale Vu di
re di impedenza identico o maggiore. 2 volt con una Zu di 1.000 ohm e collegando la
Pertanto se abbiamo un Pick-Up o un CD con u- sua uscita all’ingresso di uno stadio preamplifi-
72 na impedenza di 1.000 ohm, possiamo tranquilla- catore che presenta una Zi di 1.000 ohm, ai suoi
mente collegarlo all’ingresso di uno stadio pream- capi ritroviamo un segnale Vin di:
plificatore che presenti un’impedenza di 1.000-
10.000-20.000-47.000-100.000 ohm. 2 : [(1.000 : 1.000) + 1] = 1 volt (vedi fig.3)
3° – È possibile collegare una sorgente anche ad Quando eseguite queste operazioni, ricordate di di-
uno stadio d’ingresso che presenti un’impedenza videre Zu per Zi, poi di sommare 1 al risultato ot-
minore rispetto a quella della sorgente. Unico in- tenuto, dopodiché dividete Vu per il totale, che nel
conveniente, in questo caso, è un’attenuazione del nostro esempio è 2 volt.
segnale su tutta la banda passante audio, e non
su una sola gamma di frequenza. IMPEDENZA sorgente 1.000 ohm
IMPEDENZA stadio ingresso 500 ohm
Se colleghiamo l’uscita di un CD con un’impeden-
za di 1.000 ohm all’ingresso di uno stadio pream- Avendo una sorgente che eroga un segnale Vu di
plificatore che presenta una diversa impedenza, 2 volt con una Zu di 1.000 ohm e collegando la
possiamo calcolare l’ampiezza dei volt che entra- sua uscita all’ingresso di uno stadio preamplifi-
73
1.000
Zu 2 : [(1.000 : 500) + 1] = 0,66 volt (vedi fig.4)
ohm
8 ohm
Fig.6 Se sull’uscita di uno stadio finale applichiamo un carico da 8 ohm, i volt che leg-
giamo ai suoi capi tramite un Oscilloscopio sono dei volt picco/picco. Con questo valo-
re di tensione possiamo ricavare i watt picco-picco = (volt p/p x volt p/p) : 8 ohm.
75
O
F
F
ON
750 200
V H
I LO
V 20 200 1000 20
2 2
200m 200m
200µ
20M
2M 2m
20m
200K 10A
A
20K 200m
2K 2
2
200Hi 200µ 2m 20m 200m
10A 10 A
A
8 ohm V-A-
COM
Fig.7 Se sull’uscita di uno stadio finale applichiamo un carico da 8 ohm, i volt che leg-
giamo ai suoi capi tramite un Tester sono dei volt di picco. Con questo valore di tensio-
ne possiamo ricavare i watt di picco o musicali = (volt picco x volt picco) : 8 ohm.
Con una tensione di 17,5 volt di picco avremo:
CASSA 4 ohm
(17,5 x 17,5) : 8 = 38,28 watt musicali
USCITA 8 ohm
Se volessimo convertire i watt musicali in watt
RMS dovremmo dividerli per 2:
Fig.16 Se una tensione Vin di 15,48 volt vie- [(14,14 : 4) x 0,8] + 14,14 = 16,96 volt
ne applicata ad un carico di 8 ohm, ai suoi
capi ritroviamo una tensione di 12,64 volt Se la Vin è di 16,96 volt, collegando dopo la Ri u-
(20 watt), mentre se viene applicata ad un na Rc da 8 ohm (vedi fig.13), ai capi di questo ca-
carico di 4 ohm ritroviamo una tensione di rico ritroveremo una tensione che potremo calco-
10,67 volt (28 watt). lare con la formula:
CARICO negli AMPLIFICATORI a VALVOLE Fig.17 Se all’uscita di uno stadio finale a val-
vole, calcolato per un carico di 4 ohm, col-
Collegando ad un amplificatore a valvole, calcola- leghiamo una Cassa Acustica che abbia
to per accettare in uscita un carico da 8 ohm, u- un’impedenza di 8 ohm, la potenza sonora
na Cassa Acustica che abbia un’impedenza di 4 si ridurrà di pochi watt.
ohm non aumenteremo la potenza d’uscita, come
si verifica con gli stadi finali a transistor o mo-
spower, perché abbiamo una resistenza interna
molto più elevata, che si aggira intorno a 1,8 ohm.
Questa Ri deve sempre essere considerata come FINALE A VALVOLE
[15,48 : (1,8 + 4)] x 4 = 10,67 volt Fig.19 Se una tensione Vin di 12,96 volt vie-
ne applicata ad un carico di 4 ohm, ai suoi
Con questo valore di tensione su un carico di 4 capi ritroviamo una tensione di 8,94 volt (20
ohm abbiamo una potenza di: watt), mentre se viene applicata ad un cari-
co di 8 ohm ai suoi capi ritroviamo una ten-
(10,67 x 10,67) : 4 = 28,46 watt RMS sione di 10,57 volt (14 watt).
SEGNALI SBILANCIATI
I segnali bilanciati vengono frequentemente utilizzati non solo nei col-
legamenti con i mixer o i preamplificatori, ma anche con i CD, le auto-
radio e i microfoni. Ma quali vantaggi offre un segnale “bilanciato” ri-
spetto ad un segnale “sbilanciato”? Per rispondere a questo interro-
gativo analizziamo brevemente le caratteristiche di questi due segnali.
4,5 V.
Fig.1 Se si utilizza un cavetto schermato per accendere una lampadina si deve collegare
il filo interno al positivo della pila e la calza di schermo al negativo della pila o vicever-
sa. Nella calza di schermo scorre dunque una tensione identica a quella del filo interno.
81
T1 T2
SPIRA CHIUSA
METALLO
MOBILE
Fig.3 Se colleghiamo le due estremità della calza di schermo su punti di massa molto di-
stanti tra loro, si formeranno delle invisibili “spire” capaci di captare del ronzio.
T1 T2
METALLO MOBILE
Fig.4 Per evitare queste “spire” si deve collegare a massa una SOLA estremità della cal-
za di schermo, possibilmente il più vicino possibile al primo stadio preamplificatore.
T1 T2
Fig.5 Per evitare di far scorrere nella calza di schermo l’opposta polarità del segnale BF,
si devono usare due fili nei quali si fanno scorrere due identici segnali SFASATI di 180
gradi. I ronzii o i disturbi che giungeranno in FASE su T2 verranno ANNULLATI.
82
0 0
Fig.6 Per rendere più chiara la differenza tra Fig.7 Quando sul piatto di destra giunge
un segnale Bilanciato ed uno Sbilanciato u- un segnale di polarità opposta, preme su
tilizziamo una bilancia. Un segnale sfasato tale piatto, ma poiché il segnale risulta sfa-
di 180 gradi preme sul piatto di sinistra sol- sato di 180 gradi l’opposto piatto di sini-
levando il piatto di destra e facendo devia- stra si solleva facendo deviare l’ago della
re l’ago verso sinistra. bilancia verso destra.
sariamente isolata dal metallo del mobile per evita- Infatti i due segnali di BF che giungono sul pri-
re di creare una spira chiusa come visibile in fig.3. mario di T2, poiché risultano sfasati di 180 gra-
di, vengono trasferiti sull’avvolgimento secondario
Pur rispettando questo accorgimento durante il e da qui prelevati come un normale segnale sbi-
montaggio, se il collegamento è molto lungo la cal- lanciato, mentre tutti i disturbi captati dai due fi-
za esterna può ugualmente captare dei disturbi. li, poiché risultano in fase quando giungono sul
primario del trasformatore T2 che ha la sua presa
Usando un normale cavetto schermato con un so- centrale collegata a massa, vengono automati-
lo conduttore, il segnale BF risulta sbilanciato ri- camente annullati, quindi non passeranno sul suo
spetto alla massa, perciò quando nel filo interno è secondario.
presente la semionda positiva, sulla calza di Per fare un esempio più semplice e forse anche
schermo scorre la semionda negativa e viceversa. più comprensibile consideriamo una bilancia prov-
vista di due piatti con zero centrale.
Per evitare questo inconveniente occorre utilizza-
re un cavetto schermato bifilare, cioè con due con- Se in presenza della semionda positiva appog-
duttori interni, in modo che possano scorrere al giamo un peso sul piatto di sinistra, l’ago della bi-
loro interno due identici segnali sfasati tra loro di lancia devierà verso sinistra (vedi fig.6). Se in pre-
180 gradi. Solo in questo modo abbiamo un se- senza della semionda negativa appoggiamo un
gnale che risulta bilanciato rispetto alla massa. peso sul piatto di destra, l’ago della bilancia de-
Guardando la fig.2 e la fig.5 vi sarà immediata- vierà verso destra (vedi fig.7). Queste condizioni
mente chiara la differenza che esiste tra un segnale si verificano perché sui piatti della bilancia giungo-
sbilanciato ed uno bilanciato. no due segnali sfasati di 180 gradi.
Possedere un amplificatore a valvole è diventato no giungere lo stadio finale ai limiti della potenza
uno dei traguardi più ambiti dagli audiofili più esi- massima erogabile.
genti; qualcuno sembra addirittura attribuire a que-
sti amplificatori effetti magici, come se quarant’an- Quando in un amplificatore a transistor questi pic-
ni di evoluzione tecnica dei semiconduttori fos- chi superano il massimo della potenza, l’onda si-
sero trascorsi senza riuscire a superare le caratte- nusoidale viene brutalmente tosata alle due e-
ristiche delle vecchie valvole termoioniche. stremità (vedi fig.2) e pertanto da sinusoidale si tra-
sforma in trapezoidale. Di conseguenza la di-
Noi riteniamo di poter parlare dell’argomento con storsione aumenta rapidamente perché aumenta-
una certa cognizione di causa, dal momento che in no le armoniche dispari.
tempi ormai lontani abbiamo progettato, realizzato
e pubblicato molti schemi di circuiti a valvole, tra Nell’amplificatore a valvole, quando questi picchi
cui appunto amplificatori e preamplificatori che si superano il massimo della potenza, l’onda sinu-
definivano ad alta fedeltà quando questo termine soidale non viene tosata, ma viene arrotondata
84 era ancora poco conosciuto. (vedi fig.3) pertanto, rimanendo sempre sinusoi-
dale, non genera armoniche dispari, ma solo ar-
Non saremo certo noi a negare le qualità del co- moniche pari.
siddetto suono valvolare, anche se siamo convinti
che le accuse che si formulano nei confronti degli Il concetto di armoniche pari e dispari merita di
amplificatori a transistor derivino più da progetta- essere spiegato in modo chiaro, affinché risulti
zioni maldestre che non da presunti limiti intrinse- comprensibile anche a chi non ha molta dimesti-
ci di questi minuscoli componenti a stato solido. chezza con una terminologia che è più musicale
che non elettronica.
COSA c’è di VERO sul suono
delle VALVOLE Ogni corpo vibrando emette un suono detto fon-
damentale, che si può identificare con una nota
Rispetto agli amplificatori a transistor, uno dei pun- musicale. Ad esempio la corda del LA della chi-
ti di forza degli amplificatori a valvole è costituito tarra emette un suono a 220 hertz ed insieme a
dal tipo di distorsione armonica, che si verifica questa frequenza emette anche una grande quan-
solo quando vi sono dei picchi di segnale che fan- tità di armoniche.
VALVOLE e ALTA FEDELTÀ
VOLT MAX.
La seconda armonica ha una frequenza doppia ri-
spetto alla fondamentale, cioè ha una frequenza di
MAX.
440 Hz, e corrisponde ancora ad una nota LA, ma
di una ottava superiore.
0 La terza armonica ha una frequenza quadrupla,
cioè 880 Hz, e corrisponde ancora ad una nota LA
di un’ottava superiore alla precedente.
MIN.
SOL
SOL
SOL
SOL
SOL
SOL
DO
DO
DO
DO
DO
DO
DO
MI
MI
MI
MI
MI
MI
MI
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
RE
FA
LA
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
110,00
123,46
130,76
146,72
164,80
174,56
195,92
220,00
246,92
261,52
293,44
329,60
349,12
391,84
440,00
493,84
523,04
586,88
659,20
698,24
783,68
880,00
987,68
1.046,08
1.173,76
1.318,40
1.396,48
1.567,36
1.760,00
1.975,36
2.092,16
2.347,52
2.636,80
2.792,96
3.134,72
3.520,00
3.950,72
27,50
30,86
32,69
36,68
41,20
43,64
48,98
55,00
61,73
65,38
73,36
82,40
87,28
97,96
Fig.4 Quando un’onda sinusoidale si trasforma in trapezoidale, aumenta notevolmente la
distorsione, perché la frequenza base genera un’infinità di armoniche Dispari. Se l’onda
sinusoidale si arrotonda alle estremità (vedi fig.3) aumentano solo le armoniche Pari, quin-
di l’orecchio non noterà alcuna distorsione, perché le armoniche Pari generano delle fre-
quenze identiche alla frequenza della nota base moltiplicata per 2 - 4 - 8 - 16.
Assieme alla nota LA fondamentale sentiamo dun- Un amplificatore a valvole dà l’impressione di ri-
que le note MI-DO-SOL-SI, che essendo stonate sultare più potente di un amplificatore a transistor
o non in armonia con la fondamentale, conferisco- che eroga gli stessi watt di uscita, solo perché si
no al suono un timbro aspro e sgradevole. può sfruttare al massimo la sua potenza.
Infatti, anche se questi picchi superano la poten-
In un amplificatore a transistor, il solo che gene- za massima che lo stadio finale riesce ad eroga-
ra nei picchi massimi queste armoniche dispa- re, si ha come conseguenza un aumento di armo-
ri, per evitare di ascoltare un suono sgradevole niche pari ed il suono conserva una timbrica sem-
dobbiamo tenere la manopola del volume a circa pre gradevole e armoniosa.
metà corsa. In questo modo si evita che in pre- Per questo motivo gli amplificatori a valvola han-
senza di picchi di segnale, che potrebbero supe- no acquistato la fama di fornire un suono caldo.
rare la potenza massima erogata dallo stadio fi-
nale, le semionde vengano tosate sulle due e- A questo punto occorre fare un’altra importante di-
stremità come visibile in fig.2. stinzione tra il valore di distorsione di un finale a
Pertanto quando si acquistano degli amplificatori a valvole e di uno a transistor.
transistor si scelgono sempre di elevata potenza, Anche se un amplificatore a valvole ha una ele-
da 60-80 watt almeno, per ascoltare la musica a vata distorsione, generando, come già accenna-
circa metà potenza, cioè 30-40 watt. to, solo armoniche pari, non la rende avvertibile.
DRAIN PLACCA
Fig.5 Possiamo equiparare una valvola Triodo ad
un Fet. I tre elettrodi Placca - Griglia - Catodo del-
la valvola Triodo svolgono le stesse funzioni dei
GATE GRIGLIA
terminali Drain - Gate - Source di un Fet.
86 In ogni valvola è presente un filamento che deve
essere alimentato con una tensione alternata o
continua di 6,3 volt oppure di 12,6 volt.
SOURCE CATODO
DRAIN PLACCA
Fig.6 Possiamo equiparare una valvola Pentodo
ad un Mosfet. I quattro elettrodi Placca - Griglia 1
GATE 1 - Griglia 2 - Catodo del Pentodo svolgono le stes-
G2 se funzioni dei terminali Drain - Gate 1 - Gate 2 -
G1
Source di un Mosfet . Anche nei Pentodi è pre-
GATE 2
sente un filamento che deve essere alimentato con
una tensione di 6,3 oppure di 12,6 volt.
SOURCE CATODO
In un amplificatore a transistor, un’identica per-
centuale di distorsione risulta molto più avvertibi- Max CORRENTE
ANODICA
le, perché genera delle armoniche dispari o, in al-
tre parole, una miscela di note stonate. A
classe A
classe B
classe C
Min
Max TENSIONE NEGATIVA DI GRIGLIA Min
A queste configurazioni occorre aggiungerne due
intermedie chiamate:
classe AB1
classe AB2
Dal punto di vista funzionale tenete presente che Fig.7 Nella configurazione denominata
gli elettrodi Placca, Griglia, Catodo di una valvo- Classe A si polarizza la Griglia con una ten-
la Triodo possono essere equiparati ai terminali sione negativa, in modo da far lavorare la
Drain, Gate, Source di un Fet (vedi fig.5). valvola nella parte rettilinea della sua cur-
va. Il segnale BF applicato sulla Griglia si
ritrova amplificato sulla Placca.
CLASSE A
HT
C2 R4
T1
V1 V2
C4 Fig.9 Schema di uno sta-
C1
R7 AP dio amplificatore in Clas-
se A. Il segnale, prelevato
R1 R9 dal secondario del tra-
R6
sformatore T1 ed applica-
R2
to tramite la resistenza R5
C3 C6 sul Catodo del Triodo,
R3
R8 C5 provvede a ridurre il suo
R5 Guadagno in presenza di
segnali elevati.
R1 = 470.000 ohm 1/4 watt R8 = 180 ohm 1 watt C6 = 47 microF. elettr. 450 volt
R2 = 1.500 ohm 1/2 watt R9 = 100 ohm 1 watt Z1 = impedenza di filtro
R3 = 100 ohm 1/2 watt C1 = 33.000 pF poliestere T1 = trasform. di uscita
R4 = 220.000 ohm 2 watt C2 = 47 microF. elettr. 450 volt
R5 = 2.700 ohm 1/4 watt C3 = 4.700 pF poliestere
R6 = 470.000 ohm 1/4 watt C4 = 22.000 pF poliestere V1 = 1/2 ECC.83
R7 = 100 ohm 1/4 watt C5 = 100 microF. elettrolitico V2 = EL.34
Anche se in teoria è possibile collegare in contro- storsione perché la valvola lavora anche nella par-
fase due valvole finali che lavorino in classe A, te non lineare della sua curva.
questa soluzione non è mai utilizzata per gli stadi Per questo motivo la classe B non viene mai uti-
finali, perché non presenta nessun vantaggio pra- lizzata per realizzare degli amplificatore Hi-Fi.
tico. Infatti si aumenta solo l’assorbimento di cor-
rente senza peraltro ottenere un significativo au- Per ottenere un’elevata potenza con una bassis-
mento della potenza di uscita. sima distorsione occorre far lavorare le due val-
vole finali in un punto di lavoro intermedio tra la
CLASSE B classe A e la classe B, cioè in classe AB1 o in
classe AB2.
Per ottenere elevate potenze con un irrisorio as-
sorbimento in assenza di segnale, si usano due CLASSE AB1
valvole collegate in controfase in classe B.
Per far lavorare un finale push-pull in classe AB1
La classe B si ottiene polarizzando le griglie con occorre polarizzare le griglie con una tensione ne-
un’elevata tensione negativa, tanto da portarle gativa, in modo da portare il punto di lavoro do-
88 quasi in interdizione (vedi fig.10). ve la curva inizia a diventare perfettamente linea-
re (vedi grafico di fig.12).
Applicando un segnale in opposizione di fase sul-
le griglie controllo delle due valvole finali in clas- Nella classe AB1 la valvola assorbe, in assenza
se B, quando una valvola conduce, l’altra è a ri- di segnale, una corrente maggiore rispetto alla
poso e viceversa (vedi fig.14). classe B, ma sempre inferiore alla classe A.
Applicando le due semionde sfasate che fuorie- La potenza che si ottiene con la classe AB1 ri-
scono dalle placche delle valvole sul primario di sulta elevata a fronte di una bassa distorsione.
un trasformatore di uscita provvisto di una presa
centrale, dal suo secondario si può prelevare un CLASSE AB2
segnale perfettamente sinusoidale che verrà poi
inviato all’altoparlante. Per far lavorare un finale push-pull in classe AB2
occorre polarizzare le sue griglie con una tensione
Un finale in classe B è in grado di fornire sulla sua negativa nello stesso punto di lavoro della classe
uscita un’elevata potenza, ma con una elevata di- AB1 (vedi fig.13).
Max CORRENTE Max CORRENTE
ANODICA ANODICA
B C
Min
Min
Max TENSIONE NEGATIVA DI Min Max TENSIONE NEGATIVA DI Min
GRIGLIA GRIGLIA
Fig.10 Per far lavorare uno stadio finale in Fig.11 Per far lavorare uno stadio finale in
Classe B occorre polarizzare la Griglia con Classe C occorre polarizzare la Griglia con
una elevata tensione Negativa. Poiché que- una tensione Negativa molto elevata, così
sto stadio amplifica le sole semionde posi- da impedire che la valvola conduca in as-
tive, è necessaria una seconda valvola che senza di segnale. La Classe C viene usata
amplifichi l’opposta semionda. per realizzare degli stadi finali RF.
AB1 AB2
89
Min Min
Max TENSIONE NEGATIVA DI GRIGLIA Min Max TENSIONE NEGATIVA DI GRIGLIA Min
Fig.12 Poiché in Classe B il segnale esce Fig.13 Anche in Classe AB2 si polarizza la
molto distorto, per ridurre questa distor- Griglia in modo che questa inizi a lavorare
sione si usa la Classe AB1 che si ottiene sul tratto lineare della sua curva, poi si pi-
polarizzando la Griglia con una minore ten- lota la Griglia con un segnale di elevata po-
sione Negativa in modo da far lavorare la tenza in modo da aumentare il picco della
valvola sul tratto lineare della curva. semionda positiva.
Fig.14 Poiché nelle Classi AB1-
V1 AB2 le valvole finali amplificano
le sole semionde positive, per
realizzare un finale di potenza bi-
T1 sogna sempre usare due valvole
HT
collegate in Push-Pull.
Sulle due Griglie si applica un se-
gnale in opposizione di fase, poi
le due semionde vengono appli-
cate sul primario di un trasfor-
matore di uscita provvisto di una
presa centrale. Sul secondario di
T1 si preleva così un segnale
completo della semionda positi-
V2 va e di quella negativa.
C5 L1 USCITA
RF
R1 = 22.000 ohm trimmer
R2 = 47.000 ohm 1/4 watt
90 C6 C7 R3 = 27.000 ohm 5 watt
V1 JAF2
C1 = 47 pF ceramico
C2 = 1.000 pF ceramico
ENTRATA C1 R3
RF HT C3 = 2.200 pF ceramico
C4 = 1.000 pF ceramico
C2 C3 C4 C5 = 1.000 pF ceramico
JAF1
C6 = variabile di accordo
C7 = variabile di accordo
R2 JAF1 = impedenza 47 microH.
JAF2 = impedenza 47 microH.
VG
L1 = bobina di accordo
R1
V1 = pentodo finale RF
Fig.15 Schema di uno stadio finale per Alta Frequenza in Classe C. La
Griglia viene polarizzata con una tensione negativa molto elevata così da
portare il suo punto di lavoro sotto la sua interdizione (vedi fig.11).
PUSH-PULL con TRIODI o PENTODI
V1
Oggi è di moda sostenere che uno stadio finale rea-
HT
lizzato con triodi suoni meglio di uno realizzato con
R1
pentodi.
In realtà questa presa di posizione è ingiustificata;
T1
anzi, poiché i triodi erogano minore potenza, si è R3
costretti ad alzare notevolmente il volume con il
R5
solo risultato di aumentare la distorsione e, in de-
AP
finitiva, di diminuire la fedeltà.
C1
Quando si parla di triodi e di pentodi si conside- R4
LA GRIGLIA SCHERMO
R5
Sebbene questo valore di distorsione possa an-
cora essere considerato accettabile per un ampli- AP
Distorsione di un push-pull realizzato con delle valvole a Triodo collegate in Classe A con-
frontata con un push-pull realizzato con valvole Pentodo in Classe AB1, in cui le due re-
sistenza R3-R4 sono collegate come visibile in fig.16 o come visibile in fig.17.
IL TRASFORMATORE DI USCITA
Fig.22 Stadio finale in Classe AB2. Per ottenere una elevata potenza di pilotaggio si usa
un Pentodo collegato a Triodo ed un trasformatore di accoppiamento (vedi T1) con un
rapporto di spire discendente. Questo circuito non si usa mai per l’Hi-Fi, perché il tra-
sformatore d’accoppiamento T1 tende ad attenuare tutte le frequenze degli Acuti.
Diciamo questo solo per evitare che qualcuno, con- Se lo stadio invertitore di fase è ben progettato e
vinto di ottenere risultati migliori, spenda cifre folli opportunamente controreazionato si arriva a ridur-
per un trasformatore di uscita che poi, all’atto pra- re la distorsione su valori inferiori allo 0,05%.
tico, si rivela una grossa delusione. Gli schemi degli invertitori di fase e degli stadi pi-
lota riportati in questo volume hanno una bassis-
sima distorsione.
STADIO PILOTA
.
Z1
R10
HT
C2 C7
V2
R5 R6
C5
R16
R12
R20 T1
VG1
V1 C3 C8 R18
R13
C1
AP
R11 R14
R1 R19
C9
C4
R9
R3 R7 VG2
R15 R21
R17
C6
R4 R8
V3
R2
R1 = 470.000 ohm 1/4 watt R13 = 100.000 ohm 1/2 watt C4 = 470 pF ceramico
R2 = 47.000 ohm 1/4 watt R14 = 100.000 ohm 1/2 watt C5 = 100.000 pF poliestere
R3 = 10 ohm 1/4 watt R15 = 100.000 ohm 1/2 watt C6 = 100.000 pF poliestere
R4 = 2.200 ohm 1/4 watt R16 = 1.000 ohm 1/2 watt C7 = 47 microF. elettr. 450 volt
R5 = 150.000 ohm 1 watt R17 = 1.000 ohm 1/2 watt C8 = 10 microF. elettrolitico
R6 = 68.000 ohm 1 watt R18 = 10 ohm 5 watt C9 = 10 microF. elettrolitico
R7 = 1.500 ohm 1/2 watt R19 = 10 ohm 5 watt Z1 = impedenza di filtro
R8 = 68.000 ohm 1 watt R20 = 330 ohm 2 watt T1 = trasform. di uscita
R9 = 1 Megaohm 1/4 watt R21 = 330 ohm 2 watt
R10 = 10.000 ohm 1 watt C1 = 22.000 pF poliestere V1 = ECC.83
R11 = 10.000 ohm 1/2 watt C2 = 47 microF. elettr. 450 volt V2 = EL.34 o KT.88
R12 = 100.000 ohm 1/2 watt C3 = 22.000 pF poliestere V3 = EL.34 o KT.88
96
Fig.23 Per ottenere due identici segnali di BF sfasati tra loro ed applicati sulle due Griglie
dello stadio finale collegate in Push-Pull, si può usare un doppio Triodo collegandolo co-
me visibile in figura. Nei punti indicati VG1-VG2 va applicata una tensione Negativa di va-
lore adeguato in modo da far lavorare i due finali in Classe AB1. In ogni progetto viene
indicato come si deve regolare questa tensione per far lavorare la valvola sul punto ideale
della sua curva (vedi fig.12). Per ridurre al minimo la distorsione occorre prelevare, tra-
mite la resistenza R2, il segnale BF dal secondario del trasformatore di uscita T1 ed in-
viarlo sulla resistenza R4 collegata sul Catodo del primo Triodo. Poiché questo segnale
di controreazione deve risultare in opposizione di fase, se notate che lo stadio finale au-
tooscilla collegate a massa l’opposta estremità dell’avvolgimento secondario di T1 e col-
legate la resistenza R2 sull’estremità scollegata da massa.
C2 Z1
HT
R5
C3 V2
R7
R6 C6
R15
R11
R19 T1
VG1
C1
V1 C5
C8 R17
R12
AP
R9 R13
R1
R18
C9
C4
VG2
R3 R14 R20
C7
R16
R8
R4 R10
V3
R2
R1 = 470.000 ohm 1/4 watt R13 = 100.000 ohm 1/2 watt C5 = 47.000 pF poliestere
R2 = 15.000 ohm 1/4 watt R14 = 100.000 ohm 1/2 watt C6 = 100.000 pF poliestere
R3 = 820 ohm 1 watt R15 = 1.000 ohm 1/2 watt C7 = 100.000 pF poliestere
R4 = 470 ohm 1 watt R16 = 1.000 ohm 1/2 watt C8 = 10 microF. elettrolitico
R5 = 22.000 ohm 1 watt R17 = 10 ohm 2 watt C9 = 10 microF. elettrolitico
R6 = 100.000 ohm 1 watt R18 = 10 ohm 2 watt Z1 = impedenza di filtro
R7 = 47.000 ohm 1 watt R19 = 330 ohm 2 watt T1 = trasform. di uscita
R8 = 1.000 ohm 1/4 watt R20 = 330 ohm 2 watt
R9 = 1 Megaohm 1/4 watt C1 = 47.000 pF poliestere
R10 = 47.000 ohm 1/2 watt C2 = 47 microF. elettr. 450 volt V1 = ECC.83
R11 = 100.000 ohm 1/2 watt C3 = 47 microF. elettr. 450 volt V2 = EL.34 o KT.88
R12 = 100.000 ohm 1/2 watt C4 = 47 microF. elettrolitico V3 = EL.34 o KT.88
97
Fig.24 Un altro schema di stadio pilota sfasatore che utilizza sempre una valvola doppio
Triodo. Sebbene questo schema sia diverso da quello in fig.23, svolge la stessa funzio-
ne, cioè fa giungere sulle Griglie delle due valvole finali un segnale BF con la stessa am-
piezza, ma in opposizione di fase. Anche questo stadio sfasatore ha una bassissima di-
storsione armonica, quindi è molto valido per i finali Hi-Fi. Nei punti indicati VG1-VG2 va
applicata una tensione Negativa idonea a far lavorare i due finali in Classe AB1. Il segnale
della controreazione viene prelevato, tramite la resistenza R2, dal secondario del trasfor-
matore di uscita T1 ed applicato sulla resistenza R4 collegata sul Catodo del primo Trio-
do. Poiché questo segnale deve risultare in opposizione di fase, se notate che lo stadio
finale autooscilla dovrete collegare a massa l’opposta estremità del secondario di T1 e
poi collegare la resistenza R2 sull’estremità scollegata da massa.
Z1
HT
C2
V2
R2 R7
C6
R15
R3 R4 R11
VG1
R19 T1
R17
R12 C9
C5
C1 V1 AP
R13 C10
R18
R1 R9 VG2
C3 R14 R20
R5 R16
C7
R6 R8 C4
C8
V3
R10
R1 = 470.000 ohm 1/4 watt R13 = 100.000 ohm 1/4 watt C5 = 27.000 pF poliestere
R2 = 220.000 ohm 1 watt R14 = 100.000 ohm 1/4 watt C6 = 120.000 pF poliestere
R3 = 1 Megaohm 1/4 watt R15 = 100 ohm 1/4 watt C7 = 120.000 pF poliestere
R4 = 1 Megaohm 1/4 watt R16 = 100 ohm 1/4 watt C8 = 82 pF ceramico
R5 = 2.200 ohm 1 watt R17 = 22 ohm 2 watt C9 = 10 microF. elettrolitico
R6 = 560 ohm 1 watt R18 = 22 ohm 2 watt C10 = 10 microF. elettrolitico
R7 = 220.000 ohm 1 watt R19 = 220 ohm 2 watt Z1 = impedenza di filtro
R8 = 2.200 ohm 1 watt R20 = 220 ohm 2 watt T1 = trasform. di uscita
R9 = 1 Megaohm 1/4 watt C1 = 33.000 pF poliestere
R10 = 4.700 ohm 1/4 watt C2 = 22 microF. elettr. 450 volt V1 = ECC.83
R11 = 100.000 ohm 1/4 watt C3 = 47 microF. elettrolitico V2 = EL.34 o KT.88
R12 = 100.000 ohm 1/4 watt C4 = 47 microF. elettrolitico V3 = EL.34 o KT.88
98
Fig.25 Un altro interessante schema di stadio pilota sfasatore a bassissima distorsione
che utilizza sempre una valvola doppio Triodo. In questo schema il segnale BF in oppo-
sizione di fase viene prelevato direttamente dalle Placche dei due triodi tramite i con-
densatori C6-C7. Facciamo nuovamente presente che nei punti indicati VG1-VG2 va ap-
plicata una tensione Negativa idonea a far lavorare i due finali in Classe AB1. Il segnale
della controreazione viene prelevato, tramite la resistenza R10, dal secondario del tra-
sformatore di uscita T1 ed applicato sulla resistenza R6 collegata sul Catodo del primo
Triodo. Per aumentare il Guadagno dello stadio finale è sufficiente alzare il valore ohmi-
co della resistenza R10 di controreazione; per ridurlo bisogna abbassare il valore ohmi-
co della resistenza R10. Il condensatore C8 da 82 pF, posto in parallelo alla resistenza
R10, impedisce allo stadio finale di autooscillare sulle frequenze ultrasoniche.
Z1
HT
C3
V2
C4
R9
C1 R5 R13 T1
VG1
V1 R3
C6 R11
R6
R1 AP
R7
C7 R12
R4
VG2
R8 R14
C2 R2
R10
C5
V3 CONTROREAZIONE
Fig.26 Collegando il doppio Triodo come visibile in questo schema si ottiene un altro, ma
pur sempre valido stadio pilota sfasatore con bassissima distorsione. Il segnale da ap- 99
plicare sulla Griglia del primo triodo viene prelevato tramite il condensatore C1 dalla Plac-
ca del primo stadio preamplificatore. Il segnale della controreazione, prelevato con una
resistenza dal secondario del trasformatore di uscita T1, viene applicato sul Catodo del-
la prima valvola preamplificatrice (vedi come esempio lo schema in fig.27).
Nei punti indicati VG1-VG2 va sempre applicata una tensione Negativa. Poiché il segnale
della controreazione deve essere in opposizione di fase, se lo stadio finale autooscilla
collegate a massa l’opposta estremità del secondario di T1 e la resistenza della contro-
reazione sull’opposta estremità scollegata da massa.
Nota: per tutti gli schemi raffigurati in queste pagine, i condensatori poliesteri devono a-
vere una tensione di lavoro non inferiore a 250 volt.
Z1
R5
HT
R6
C2 C4 C8
R4 V3
R7
C6 C10
R21
C5 R17
R25 T1
R10 V2 R15 VG1
C12 R23
C1
V1 R18
R12
AP
R19
R8
C13 R24
R11 R16
VG2
R1 R2 R20 R26
C3 C7
R22
R3 R9 C11
C9 V4
R13
R14
Fig.27 Schema elettrico di un completo amplificatore Hi-Fi che utilizza un doppio Triodo
come stadio preamplificatore e sfasatore ed un secondo doppio Triodo per pilotare i Pen-
todi finali di potenza che possono essere delle EL.34 o KT.88 o valvole equivalenti.
R1 = 470.000 ohm 1/2 watt R16 = 47.000 ohm 2 watt C5 = 120.000 pF poliestere
R2 = 390 ohm 1 watt R17 = 100.000 ohm 1/2 watt C6 = 150.000 pF poliestere
R3 = 68 ohm 1 watt R18 = 100.000 ohm 1/2 watt C7 = 150.000 pF poliestere
R4 = 47.000 ohm 2 watt R19 = 100.000 ohm 1/2 watt C8 = 22 microF. elettr. 450 volt
R5 = 33.000 ohm 2 watt R20 = 100.000 ohm 1/2 watt C9 = 1.000 pF ceramico
R6 = 22.000 ohm 2 watt R21 = 10.000 ohm 1/2 watt C10 = 150.000 pF poliestere
R7 = 22.000 ohm 2 watt R22 = 10.000 ohm 1/2 watt C11 = 150.000 pF poliestere
R8 = 1 Megaohm 1/2 watt R23 = 22 ohm 5 watt C12 = 10 microF. elettrolitico
R9 = 22.000 ohm 2 watt R24 = 22 ohm 5 watt C13 = 10 microF. elettrolitico
R10 = 1 Megaohm 1/2 watt R25 = 270 ohm 2 watt Z1 = impedenza di filtro
R11 = 1 Megaohm 1/2 watt R26 = 270 ohm 2 watt T1 = trasform. di uscita
R12 = 1.000 ohm 2 watt C1 = 120.000 pF poliestere V1 = ECC.83
R13 = 1.500 ohm 1/4 watt C2 = 22 microF. elettr. 450 volt V2 = ECC.83
R14 = 2.700 ohm 1/4 watt C3 = 1 microF. elettrolitico V3 = EL.34 o KT.88
R15 = 47.000 ohm 2 watt C4 = 22 microF. elettr. 450 volt V4 = EL.34 o KT.88
100
4 5
3
5 A
1 6 4 6
3 6
A1 A2
3 7 G2
G1 4
G1 G2 5
2 7
2 8 2 7
K1 K2 K
3 4 9 5 8 1 9 1-8 2 7
1 8
Fig.28 Connessioni viste da sotto sugli zoccoli dei doppi triodi e dei pentodi.
Senza questa riserva l’amplificatore, nei momenti potenza totale di 100 watt e per i filamenti delle
di maggiore richiesta di corrente, si affloscerebbe valvole una potenza di 95 watt, la potenza del tra-
e la dinamica del suono risulterebbe gravemente sformatore non dovrà risultare di:
compromessa.
100 + 95 = 195 watt
La tensione necessaria per alimentare gli stadi pi-
lota, prepilota e preamplificatore deve essere ma decisamente molto inferiore.
prelevata dall’alimentatore tramite un’impedenza e
poi nuovamente filtrata da supplementari conden- Infatti se la potenza necessaria per alimentare i fi-
satori elettrolitici per evitare che le fluttuazioni di lamenti resta invariata, per l’anodica è sufficiente
tensione prodotte dallo stadio di potenza possano scegliere un valore medio, in pratica:
influenzare anche questi stadi.
100 x 0,7 = 70 watt
Sempre a proposito del trasformatore di alimenta-
zione, molti calcolano in modo errato la potenza e Pertanto la potenza del trasformatore dovrà risul-
finiscono per acquistare trasformatori di potenza tare di soli 70 + 95 = 165 watt; e se il nucleo del
eccessiva gettando al vento il denaro. trasformatore utilizza dei lamierini al silicio a gra-
Il calcolo della potenza in watt di un trasformato- nuli orientati ad alto rendimento, si potrà tranquil-
re va effettuato sul valore medio della potenza. lamente scendere anche a 150 watt.
In pratica si può moltiplicare la potenza massima
dei due canali Stereo per 0,7. CONCLUSIONE
È infatti raro che i due canali assorbano nello stes-
so istante la massima corrente, ed anche se que- Ci auguriamo di aver chiarito con questo articolo
sta condizione si verificasse, saranno i condensa- alcuni argomenti fondamentali sulle applicazioni
tori elettrolitici di filtro a fornire la supplementare delle valvole nel campo dell’alta fedeltà e speria-
corrente richiesta. mo inoltre di aver messo in guardia i nostri lettori
dalle molte dicerie che circolano su questo affa-
Supponendo dunque di dover alimentare un am- scinante tema, poco conosciuto dagli esperti nati
plificatore a valvole che richieda per l’anodica una nell’era dei semiconduttori.
101
Fig.29 Gli amplificatori a valvola possiedono un fascino tutto particolare proprio per i
grossi bulbi di vetro delle valvole che emettono dai loro filamenti una debole luce rossa-
stra. NOTA: non toccate mai con le mani il vetro delle valvole perché scotta.
4 PREAMPLIFICATORI
Quattro semplici schemi di preamplificatori di BF a 2 transistor dalle
ottime qualità sonore, che potrete utilizzare per amplificare deboli se-
gnali oppure per sensibilizzare l’ingresso di uno stadio finale.
Spesso capita di trovarsi nella necessità di dover
amplificare dei deboli segnali o di dover sensibi- 10 V. R9
R2 R6
Max segnale ingresso 150 millivolt p/p
Max segnale uscita 8 volt p/p
R4 R8
Banda di frequenza da 20 Hz a 200.000 Hz
Fig.3 Sopra lo schema pratico del pream- Sebbene nell’elenco dei dati tecnici sia stata indi-
plificatore LX.5010 e sotto la foto del cir- cata una tensione di alimentazione di 12 volt, que-
cuito a montaggio completato. sto preamplificatore può essere alimentato con u-
na tensione di 9 volt oppure di 15 volt.
Se alimentate il circuito a 9 volt, non potrete ap- 103
plicare sul suo ingresso dei segnali di ampiezza su-
periore ai 120 millivolt, diversamente sulla sua u-
scita si avrà un segnale distorto.
Come abbiamo avuto modo più volte di ricordarvi,
per convertire il valore di una tensione espressa in
volt picco/picco in una tensione espressa in volt
efficaci si deve dividerla per il numero fisso 2,82.
Quindi 150 millivolt picco/picco corrispondono a:
10,5 V. R7
ELENCO COMPONENTI LX.5011
12 V.
104 C4
R4
R1 = 470.000 ohm
R1 5,8 V. C R2 = 150.000 ohm
B
1,7 V. TR2 R3 = 100.000 ohm
C1 C C3 R4 = 22.000 ohm
E
B
TR1 R5 = 4.700 ohm
E
R2
5,2 V. R6 = 4.700 ohm
C2
1,1 V.
R7 = 1.000 ohm
ENTRATA USCITA
R6 C1 = 47.000 pF poliestere
R3 R5 C2 = 4,7 microF. elettrolitico
C3 = 1 microF. elettrolitico
C4 = 22 microF. elettrolitico
TR1 = NPN tipo BC.172
Fig.4 Schema elettrico del preamplificatore TR2 = NPN tipo BC.172
LX.5011 che utilizza 2 transistor NPN colle-
gati tra loro senza nessun condensatore di Nota: tutte le resistenze utilizzate in
accoppiamento. questo circuito sono da 1/4 di watt.
PREAMPLIFICATORE a guadagno Variabile
12 Volt
sigla del progetto LX.5012 (vedi fig.6)
XL
R4 R1
C1 (vedi TR2) risulta direttamente collegata al Collet-
R2 R6 tore del transistor TR1 senza nessun condensa-
ENTRATA USCITA
tore, mentre il segnale preamplificato si preleva dal
Collettore di TR2 tramite il condensatore C4.
M. C2 C3
TR1 M.
R3 Ruotando il cursore del trimmer R4 in modo da cor-
tocircuitare tutta la sua resistenza, il segnale verrà
R5
amplificato di circa 10 volte; ruotandolo in modo
da inserire tutta la sua resistenza, il segnale verrà
Fig.5 Sopra lo schema pratico del pream- amplificato di circa 33 volte.
plificatore LX.5011 e sotto la foto del cir- È sottinteso che ruotando il trimmer a metà corsa
cuito a montaggio completato.
si ottiene un guadagno intermedio.
11,4 V. R9
ELENCO COMPONENTI LX.5012
12 V. R1 = 150.000 ohm
C5 R6
C4
R2 = 270.000 ohm
R4 R5
R2
R3 = 4.700 ohm 105
1,6 V. C R4 = 100.000 ohm trimmer
B 6,5 V.
0,7 V. R5 = 47.000 ohm
C1 C
R6 = 6.800 ohm
E
B
TR1 C2 TR2 R7 = 390 ohm
1 V.
E
R1
USCITA R8 = 1.000 ohm
0,16 V. R3 R7 R9 = 1.000 ohm
ENTRATA
C3 C1 = 10 microF. elettrolitico
R8 C2 = 1 microF. poliestere
C3 = 220 microF. elettrolitico
C4 = 1 microF. elettrolitico
C5 = 10 microF. elettrolitico
TR1 = NPN tipo BC.547
Fig.6 Schema elettrico del preamplificatore TR2 = NPN tipo BC.547
LX.5012. Ruotando il cursore del trimmer
R4 potrete variare il guadagno. Nota: tutte le resistenze utilizzate in
questo circuito sono da 1/4 di watt.
Per realizzare questo preamplificatore procuratevi PREAMPLIFICATORE con PNP + NPN
il kit siglato LX.5012 e, seguendo lo schema prati- sigla del progetto LX.5013 (vedi fig.8)
co di fig.7, montate sul circuito tutti i componenti.
In fig.8 riportiamo lo schema elettrico di un pream-
Quando inserite i transistor TR1-TR2 rivolgete la plificatore idoneo ad amplificare segnali molto de-
parte piatta del loro corpo verso sinistra, come ap- boli e che utilizza un transistor PNP ed un transi-
pare ben visibile in fig.7. stor NPN.
COSTO di REALIZZAZIONE
12 Volt
R10
C5
R3
XL
C1 C2
R7 C4
R1 R4
ENTRATA USCITA
R6
TR1 TR2
C3
M. M.
R2 R8
Fig.9 Di lato lo schema pratico del pream-
R5 R9 plificatore LX.5013 e qui sopra la foto del 107
circuito a montaggio completato.
ULTIMI CONSIGLI
Per evitare insuccessi seguite queste indicazioni: schermato, collegando la calza di schermo al ter-
minale di massa (vedi terminale siglato M) pre-
– Quando collegate i 12 volt ai due terminali di a- sente sul circuito stampato.
limentazione fate attenzione a non invertire il filo
negativo con il positivo, perché se commetterete – Il segnale prelevato sull’uscita dei preamplifica-
questo errore i transistor si danneggeranno. tori può essere applicato sull’ingresso di qualsia-
si amplificatore finale senza preoccuparsi se que-
– Per applicare il segnale sull’ingresso e per pre- sto ha una impedenza d’ingresso di 20.000 ohm
levarlo dall’uscita dovete utilizzare del cavetto oppure di 50.000 ohm o di 100.000 ohm.
3 PREAMPLIFICATORI
Con la loro ampia banda passante, un elevato guadagno, un bassissi-
mo rumore di fondo e di distorsione, questi tre semplici preamplifica-
tori a Fet si rivelano molto utili per amplificare deboli segnali audio.
Rispetto ai transistor i fet presentano il vantaggio
di avere un’elevata impedenza d’ingresso ed un
bassissimo rumore e per questi motivi si prestano 20 V.
molto bene alla realizzazione di preamplificatori C2 R2
audio di elevata qualità. D
G
Il segnale prelevato dall’uscita di questi preampli- FT1
ficatori può essere applicato sull’ingresso di qual- S
10 V. C4
siasi amplificatore finale. C3
PREAMPLIFICATORE micro/amp C1 D 10 V.
G
sigla progetto LX.5015 (vedi fig.1) FT2
S USCITA
ENTRATA R1 R3
In fig.1 riportiamo lo schema elettrico di un pream-
plificatore chiamato micro/amp che utilizza due fet
collegati in serie.
Questo circuito presenta il vantaggio di amplifica-
re di ben 50 volte dei debolissimi segnali fino ad
una frequenza massima di 2 Megahertz con un Fig.1 Schema elettrico del preamplificatore
bassissimo rumore di fondo. LX.5015 che utilizza due fet.
108
Per realizzare questo preamplificatore potete uti- ELENCO COMPONENTI LX.5015
lizzare indifferentemente qualsiasi tipo di fet.
R1 = 1 Megaohm
Le caratteristiche tecniche di questo preamplifica- R2 = 1 Megaohm
tore possono essere così riassunte: R3 = 1 Megaohm
C1 = 1 microF. poliestere
Tensione alimentazione 20 volt C2 = 22 microF. elettrolitico
Corrente assorbita 30 milliamper C3 = 1 microF. poliestere
C4 = 220.000 pF poliestere
Guadagno totale 50 volte FT1 = fet tipo J.310
Max segnale ingresso 250 millivolt p/p FT2 = fet tipo J.310
Max segnale uscita 10 volt picco/picco
Nota: tutte le resistenze utilizzate in
Banda di frequenza 20 Hertz - 2 Megahertz questo circuito sono da 1/4 di watt.
Segnale in uscita sfasato di 180°
Anche se nei dati tecnici abbiamo specificato un
valore di tensione di alimentazione di 20 volt, è
possibile alimentare questo preamplificatore con u-
Fig.2 Connessioni na tensione di 12-15 volt oppure di 24 volt.
S
viste da sotto del fet Tenete però presente che alimentandolo con 12
G D J.310 usato nei volt non potrete applicare sul suo ingresso dei se-
preamplificatori. gnali d’ampiezza superiore ai 180 millivolt, diver-
J.310 samente il segnale che preleverete sull’uscita ri-
sulterà distorto.
BF a FET
alimentazione di 20 volt.
M.
FT1 FT2 M.
COSTO di REALIZZAZIONE
C3
20 V. B 20 Volt
C2 R2
E C
R6
19,6 V. BC 328
R3 TR1
19 V. E
R2
B C3
C1
FT1 R3
D
G C
C2
S R5
9,2 V. USCITA
ENTRATA R1 M. FT1 R7 111
1,9 V. R4 R7 C3
USCITA
ENTRATA C1
R5 R6
7105.XL TR1
M.
R1 R4
ELENCO COMPONENTI LX.5017
PREAMPLIFICATORE
Se avete bisogno di un piccolo preamplificatore “stereo” tuttofare da
utilizzare per prove di laboratorio o come stadio d’ingresso per un
qualsiasi amplificatore, questo è il circuito che fa per voi. Modificando
alcuni valori si potrà variare il guadagno o la frequenza di taglio.
C7
R9
9 ÷ 36 V.
C1
8
R2
C6 R8
2
C8
R10
1
C2
3
R11 "D"
"D" R3 R5
4
ENTRATA IC1 USCITA
"S" R4 R6
5 R15 "S"
C10
7 R13
C3
6
C9 R12
C4 R7 C11
R14
Fig.2 Schema elettrico del preamplificatore stereo. Variando il valore di alcuni componenti
(vedi testo) è possibile modificare il guadagno e la frequenza di taglio del circuito.
STEREO UNIVERSALE
ELENCO COMPONENTI LX.797 R10 = 330 ohm C6 = 39 pF ceramico
R11 = 100.000 ohm C7 = 2,2 microF. elettrolitico
R1 = 100 ohm R12 = 100.000 ohm C8 = 10 microF. elettrolitico
R2 = 10.000 ohm R13 = 330 ohm C9 = 39 pF ceramico
R3 = 100.000 ohm R14 = 10.000 ohm C10 = 10 microF. elettrolitico
R4 = 100.000 ohm R15 = 100.000 ohm C11 = 2,2 microF. elettrolitico
R5 = 100.000 ohm C1 = 100 microF. elettrolitico IC1 = LS.4558
R6 = 100.000 ohm C2 = 100.000 pF poliestere S1 = interruttore 113
R7 = 10.000 ohm C3 = 100.000 pF poliestere
R8 = 100.000 ohm C4 = 10 microF. elettrolitico Nota: le resistenze utilizzate in que-
R9 = 10.000 ohm C5 = 100.000 pF poliestere sto circuito sono tutte da 1/4 di watt.
condensatori, come vi spiegheremo. sto, si dovrà modificare il valore di R9 (R14 per l’al-
Poiché i due stadi preamplificatori sono similari, ne- tro canale).
gli esempi che proponiamo abbiamo indicato i va-
lori di un solo stadio; è quindi ovvio che deside- La formula per ricavare il guadagno è la seguente:
rando ottenere un circuito simmetrico si dovranno
variare anche i valori dell’altro canale. Guadagno = (R8 : R9) + 1
Per variare questo parametro, cioè la minima fre- Dunque con una capacità di 39 pF si riescono a
quenza che il preamplificatore è in grado di ampli- raggiungere e a superare ampiamente i 30.000 Hz,
ficare, occorre solo modificare i valori di C2-R5 (C3- cioè frequenze che essendo ultrasoniche non
R6 per l’altro canale). vengono percepite dall’orecchio umano.
La formula più semplice per ottenere questo dato
è la seguente: Il nostro consiglio è di non ridurre ulteriormente la
capacità dei condensatori C6 e C9, per non ampli-
Hz = 159.000 : (nanoF. x kiloohm) ficare frequenze che non sono udibili.
Poiché nel circuito il condensatore C2 è da 100.000 Occorre peraltro considerare che esistono delle ca-
pF (pari a 100 nanofarad) e la resistenza R5 da pacità parassite che non si riescono mai ad elimi-
100.000 ohm (pari a 100 kiloohm), l’attuale fre- nare, per cui risulta comunque difficile scendere
quenza di taglio minima è di: sotto i 6-7 picofarad.
797 XL
R1 9 - 36 V.
R7 IC1 C5
C4 R2
R6
C9
R14
1 2 3 -V C11 C1
R12
R4 C3 R13
LS4558
R15 C10
ENTRATE USCITE
Fig.3 Schema pratico di montaggio del preamplificatore stereo e connessioni viste da so-
pra dell’integrato LS.4558 equivalente all’integrato RC.4558, contenente al suo interno due
preamplificatori operazionali a basso rumore. Questo circuito può essere alimentato con
una tensione compresa tra 9 e 36 volt; la corrente assorbita è di 4-5 mA.
Terminato il montaggio dovete inserire l’integrato metri, per evitare che un terminale troppo lungo,
4558 nello zoccolo, rivolgendo la sua tacca di rife- toccando il metallo, provochi un cortocircuito.
rimento verso il condensatore C5.
Per le boccole d’ingresso e di uscita dovrete utiliz-
A seconda della Casa che lo produce, questo in- zare le prese schermate di BF, che trovate nel kit,
tegrato può risultare siglato LS.4558 o RC.4558, i- rammentando di saldare nelle rondelle di massa lo
noltre può presentare, al posto della tacca di rife- schermo della calza metallica del cavetto scher-
rimento ad U, una piccola “o” in prossimità del pie- mato di BF.
dino 1. Anche in questo caso dovrete rivolgere que-
sto punto di riferimento verso C5, come si vede
nello schema pratico di fig.3.
115
Questo circuito deve necessariamente essere rac-
chiuso dentro un piccolo contenitore metallico, per
evitare che capti del ronzio di alternata. COSTO di REALIZZAZIONE
Non dimenticate di collegare al metallo della sca- Tutto il materiale necessario per la realizzazione
tola il polo negativo di alimentazione, un’opera- del preamplificatore stereo siglato LX.797 (vedi
zione questa non necessaria se utilizzerete delle fig.3) incluso lo zoccolo per l’integrato .... L. 9.500
viti in ferro o di ottone per fissare il circuito stam- Costo in Euro .......................................... 4,91
pato al mobile, in quanto la vite posta nel foro in
prossimità del condensatore elettrolitico C1 prov- Costo del solo stampato LX.797 ............ L. 2.000
vederà a collegare alla massa del mobile il negati- Costo in Euro .......................................... 1,03
vo di alimentazione.
I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
Ovviamente il circuito stampato andrà tenuto di- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
stanziato dal piano del mobile di almeno 5-6 milli- richiederà il materiale in contrassegno.
Per chi deve semplicemente amplificare un nor- Come si vede dalla fig.2, il primo operazionale vie-
male segnale BF, trovare in commercio un im- ne impiegato come stadio miscelatore (vedi IC1/A)
pianto “mono” è cosa alquanto problematica. per i due ingressi microfono e pick-up.
Le Case specializzate costruiscono per lo più cir-
cuiti “stereo” completi oppure no di controllo di to- I due potenziometri R1-R2 servono per dosare se-
ni, di ingressi per testine magnetiche, piezo, mi- paratamente l’ampiezza dei due segnali così da ot-
crofoni, tuner ed altri ausiliari, dimenticando che per tenere effetti di dissolvenza, aumentare cioè il vo-
chi deve amplificare il segnale di un pick-up ma- lume del microfono ed attenuare gradatamente
gnetico per chitarra o più semplicemente quello di quello del pick-up o viceversa.
un microfono è necessario usare un circuito mono.
Al miscelatore segue il primo stadio preamplificato-
Data la non facile reperibilità in commercio di tali re (vedi IC1/B), che presenta un guadagno di poco
circuiti, vogliamo appunto proporvi un semplice superiore a 1, come si può ricavare dalla formula:
preamplificatore mono.
Il nostro preamplificatore è stato progettato per for- Guadagno = R9 : R8
nire in uscita un segnale di BF di circa 1 volt effi-
cace, che è più che sufficiente per pilotare qual- 56.000 : 47.000 = 1,19 guadagno
siasi stadio finale di potenza.
Per aumentare leggermente il guadagno è suffi-
Realizzando due o più esemplari di tale circuito, ciente aumentare il valore di R9 portando la resi-
sarà possibile ottenere un semplice mixer; se non stenza a 82.000 ohm oppure a 100.000 ohm.
PREAMPLIFICATORE
desiderate i controlli di tono, potrete collegare di- Dal piedino di uscita 7 il segnale raggiunge, trami-
rettamente il condensatore d’uscita, presente sul te il condensatore C7, il terzo operazionale siglato
secondo operazionale, sul potenziometro del con- IC2/A impiegato come controllo di toni attivo.
trollo del volume. Ruotando da un estremo all’altro il potenziometro
R11 dei BASSI, le frequenze vengono attenuate o
Le principali caratteristiche di questo circuito pos- esaltate di 20 dB, ruotando il potenziometro R15
sono essere così riassunte. degli ACUTI, anche queste frequenze subiscono
un’attenuazione o un’esaltazione di 20 dB.
Caratteristiche Tecniche Ponendo i cursori di questi due potenziometri al
centro della loro corsa, si avrà una risposta “piat-
Tensione di alimentazione da 8 a 30 volt ta”, cioè nessuna delle due gamme verrà esaltata
116 Corrente assorbita 10 mA o attenuata.
Banda passante 10 Hz-40.000 Hz
Minimo segnale ingr. micro 3 mV Dall’uscita di IC2/A il segnale raggiunge il poten-
Minimo segnale ingr. pick-up 10 mV ziometro del VOLUME indicato nello schema elet-
Distorsione massima 0,1% trico con la sigla R16.
Controllo bassi +/–20 dB 20 Hz Ad esso segue un secondo amplificatore di linea
Controllo acuti +/–20 dB 20.000 Hz (vedi IC2/B) che permette di amplificare ancora x10
Massimo segnale uscita 1 volt efficace il segnale applicato al suo ingresso.
Impedenza uscita 600 ohm
Da quest’ultimo operazionale il segnale preamplifi-
SCHEMA ELETTRICO cato può raggiungere i terminali di uscita e da qui
viene prelevato per raggiungere l’ingresso di qual-
Per la progettazione di questo preamplificatore ab- siasi amplificatore finale di potenza.
biamo utilizzato due integrati tipo TL.082, equiva- Come si vede dallo schema elettrico, ai piedini non
lenti agli integrati uA.772 ed LF.353, costituiti da 2 invertenti (piedini 3 e 5) dei quattro amplificatori
operazionali con ingresso a fet. operazionali deve giungere metà della tensione di
Fig.1 Foto del preamplificatore Mono LX.579 descritto nell’articolo. Non abbiamo appli-
cato sul circuito stampato i due potenziometri R1-R2 (vedi fig.3) che regolano la sensibi-
lità d’ingresso, perché potrete sostituirli con due trimmer che andranno direttamente fis-
sati sul circuito stampato. Per applicare il segnale sull’ingresso e per prelevarlo dalla sua
uscita così da farlo giungere ad un amplificatore di potenza, dovrete utilizzare del cavet-
to “schermato” collegando la calza di schermo a massa.
BF MONOFONICO
Per amplificare il segnale di un pick-up per chitarra o di un normale microfono,
non vi occorre un preamplificatore stereo, bensì un normale “mono” possi-
bilmente completo di controllo di toni. Il progetto che vi proponiamo, for-
nendo in uscita un segnale di 1 volt efficace, è idoneo ad essere impiegato
come stadio d’ingresso per pilotare qualsiasi finale di potenza.
alimentazione e a questo provvedono le due resi- Se con una resistenza da 220 ohm non riuscirete
stenze R5-R6 da 10.000 ohm. ad eliminare questo inconveniente, potrete aumen-
tare il valore di questa resistenza a 470 ohm op-
Senza che vengano modificate le caratteristiche pure a 820 ohm e se il difetto non dovesse sparire
tecniche riportate nella tabella, tale circuito può es- potrete sostituire il condensatore elettrolitico C17 da 117
sere alimentato con una tensione minima di 8 volt 100 microfarad con uno da 470 microfarad.
(utilizzando a tal proposito una normale pila da 9
volt) ed una massima di 30 volt, tensione questa
che può essere prelevata direttamente dallo stes- REALIZZAZIONE PRATICA
so amplificatore finale di potenza o, ancor meglio,
da un piccolo alimentatore stabilizzato. Il circuito stampato progettato per questo pream-
plificatore è un monofaccia siglato LX.579.
Se si preleva la tensione per alimentare questo Come si può vedere in fig.3, su questo stampato
preamplificatore direttamente dalla tensione uti- trovano posto anche i due potenziometri dei con-
lizzata per alimentare lo stadio finale e questa non trolli di tono e quello del volume generale.
risulta stabilizzata, potremmo ascoltare un fasti-
dioso toc-toc al variare della potenza d’uscita. Non abbiamo applicato i due potenziometri R1-R2
Per eliminare questa anomalia abbiamo collegato direttamente sul circuito stampato, perché se qual-
in serie alla tensione di alimentazione del pream- cuno prelevasse il segnale sempre dalla stessa sor-
plificatore una resistenza da 220 ohm (vedi R22). gente, ad esempio un microfono o un pick-up, po-
C5 BASSI
C6 R10 R11 R12
R5
IC1 - A C8 C9
2 8 R9
C4
C1 R8 6
1
C7 R13
ENTRATA R1 3 7 2
"1" 4
5 1
R3 R14
R7 IC1 - B 3
C10 C11
IC2 - A
R15
R4
C19 ACUTI
ENTRATA R2
"2" R6 C3
C2
Fig.2 Schema elettrico del preamplificatore monofonico. Questo circuito può essere ali-
mentato con una qualsiasi tensione continua compresa tra 8 e 30 volt. Se lo alimentate
con tensioni maggiori di 15 volt otterrete una maggiore dinamica. Se durante il funziona-
mento si sente un fastidioso “toc-toc”, aumentate il valore della resistenza R22 portan-
dola dagli attuali 220 ohm a 470-820 ohm (leggere testo).
C16
C14 C4 R7
R5 C2
C12 R14 C11 R12 C5
R21
C18 R20 R22
C17
118 R13
8 ÷ 30 V.
USCITA
E’ ovvio che se un domani collegherete su questi Se applicate sull’ingresso del preamplificatore dei
ingressi un microfono o un pick-up con una sensi- segnali BF che superano il massimo livello con-
bilità diversa dai precedenti, potrete sempre agire sentito, potreste saturare lo stadio d’ingresso e in
sul potenziometro del volume R16. queste condizioni prelevereste dall’uscita del
preamplificatore un segnale distorto.
Come avrete modo di constatare, il montaggio è
così semplice che anche un hobbista alle prime ar- Per evitare questa distorsione dovrete attenuare
mi riuscirà a portarlo a terminare senza incontrare il segnale d’ingresso agendo sui due potenziome-
difficoltà di sorta. tri o trimmer siglati R1-R2.
Iniziate dunque saldando sul circuito stampato i due Chi dispone di un oscilloscopio e di un Genera-
zoccoli per gli integrati. tore BF potrà applicare sull’ingresso 1 un segnale
Dopo questi potete montare tutte le resistenze ed sinusoidale a 1.000 Hz che raggiunga un’ampiez-
i condensatori, controllando per gli elettrolitici la za di circa 50 millivolt, poi ruotando il potenzio-
polarità dei terminali. metro del volume R16 al massimo controllerà se
dall’uscita del preamplificatore fuoriesce un’onda
A questo punto fissate sul circuito i potenziometri perfettamente sinusoidale.
dei controlli di tono e quello del volume generale Se fuoriesce un’onda squadrata si dovrà ridurre la
posizionando i tre terminali in prossimità dei fori nei sensibilità d’ingresso agendo sul potenziometro o
quali dovranno essere collegati. trimmer R1.
Per effettuare questa operazione potete utilizzare
degli spezzoni di filo di rame nudo che serviranno La stessa operazione andrà effettuata anche per
da giunzione tra i fori presenti sul circuito stampa- l’ingresso 2, applicando però un segnale sinusoi-
to ed i terminali dei potenziometri. dale a 1.000 Hz che abbia un’ampiezza di circa 100
millivolt.
Qualsiasi preamplificatore, se non viene racchiuso
in un contenitore metallico, capta della corrente al- Non disponendo né dell’oscilloscopio né di un Ge-
ternata che viene poi udita amplificata in altopar- neratore BF potrete effettuare la taratura dei po-
lante sotto forma di fastidioso ronzio. tenziometri o dei trimmer R1-R2 ad orecchio, col-
legando all’ingresso la sorgente e regolando R1-
Una volta scelto il contenitore, prima di fissare il cir- R2 fino ad eliminare ogni più piccola distorsione.
cuito al suo interno, innestate negli zoccoli i due in-
tegrati TL.082, collocando la tacca di riferimento
come riportato in fig.3.
Sull’involucro esterno di molti integrati questa tac-
ca viene sostituita da un minuscolo “o” situato in
prossimità del piedino 1.
120
Il circuito stampato dovrà essere necessariamente COSTO di REALIZZAZIONE
fissato dietro il pannello frontale tenendolo distan-
ziato con dadi o rondelle di almeno 5 mm per evi- Tutto il materiale occorrente per montare il pream-
tare che qualche terminale lasciato un po’ troppo plificatore siglato LX.579 (vedi fig.3) cioè circuito
lungo si cortocircuiti con il metallo del pannello. stampato, resistenze, condensatori, integrati con i
Se lo desiderate, completatelo con i potenziometri relativi zoccoli, più i 5 potenziometri (due d’ingres-
d’ingresso R1 ed R2, fissandoli sul lato sinistro del so, due toni e volume) ............................ L.24.000
pannello frontale ed utilizzando del cavetto scher- Costo in Euro .......................................... 12,39
mato per effettuare i collegamenti.
Costo del solo stampato LX.579 ............ L. 3.200
Per i due ingressi potete utilizzare due prese Costo in Euro .......................................... 1,65
schermate di BF oppure due normali prese jack in
quanto anche il collegamento tra questi ingressi ed I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
il microfono o pick-up va effettuato sempre con ca- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
vetto schermato, per evitare del ronzio. richiederà il materiale in contrassegno.
SIGLE riportate sui CONDENSATORI
Picofarad A B C D Picofarad A B C D
0,5 0.5 p5 1.000 102 1n .001
1,0 1 1p0 1.200 122 1n2 .0012
1,2 1.2 1p2 1.500 152 1n5 .0015
1,5 1.5 1p5 1.800 182 1n8 .0018
1,8 1.8 1p8 2.200 222 2n2 .0022
2,2 2.2 2p2 2.700 272 2n7 .0027
2,7 2.7 2p7 3.300 332 3n3 .0033
3,3 3.3 3p3 3.900 392 3n9 .0039
3,9 3.9 3p9 4.700 472 4n7 .0047
4,7 4.7 4p7 5.600 562 5n6 .0056
5,6 5.6 5p6 6.800 682 6n8 .0068
6,8 6.8 6p8 8.200 822 8n2 .0082
8,2 8.2 8p2 10.000 103 10n .01 u01
10 10 10 12.000 123 12n .012 u012
12 12 12 15.000 153 15n .015 u015
15 15 15 18.000 183 18n .018 u018
18 18 18 22.000 223 22n .022 u022
22 22 22 27.000 273 27n .027 u027
27 27 27 33.000 333 33n .033 u033
33 33 33 39.000 393 39n .039 u039
39 39 39 47.000 473 47n .047 u047
47 47 47 56.000 563 56n .056 u056
56 56 56 68.000 683 68n .068 u068
68 68 68 82.000 823 82n .082 u082
82 82 82 100.000 104 100n .1 u1
100 101 n10 120.000 124 120n .12 u12
120 121 n12 150.000 154 150n .15 u15
150 151 n15 180.000 184 180n .18 u18
180 181 n18 220.000 224 220n .22 u22
220 221 n22 270.000 274 270n .27 u27
270 271 n27 330.000 334 330n .33 u33
330 331 n33 390.000 394 390n .39 u39
390 391 n39 470.000 474 470n .47 u47
470 471 n47 560.000 564 560n .56 u56
560 561 n56 680.000 684 680n .68 u68
680 681 n68 820.000 824 820n .82 u82
820 821 n82 1 microfarad 105 1 1 1u
Nella prima colonna sono riportate le capacità in picofarad e nelle altre colonne le sigle
che potete trovare stampigliate sul corpo dei condensatori. Le sigle nella colonna A sono
usate dalle industrie Asiatiche, quelle della colonna B dalle industrie Europee, quelle del-
la colonna C dalle industrie USA e quelle della colonna D dalle industrie Tedesche. 121
Chiunque desideri realizzare un preamplificatore componenti per realizzare il preamplificatore in ver-
Hi-Fi per pick-up magnetico o più semplicemen- sione “mono”.
te per sensibilizzare un microfono e non intenda
spendere una “barca” di soldi, troverà in questo ar- Per concludere riportiamo le caratteristiche salien-
ticolo la soluzione definitiva al suo problema. ti del nostro preamplificatore in modo che possia-
te avere un’idea più precisa delle sue prestazioni.
Con due soli integrati TL.081, facilmente reperibili
in commercio ad un prezzo decisamente modesto,
potrete raggiungere facilmente il vostro scopo, ot- Caratteristiche Tecniche
tenendo inoltre delle caratteristiche di fedeltà e di
banda passante veramente eccezionali. Tensione di alimentazione 15+15 volt
Sensibilità d’ingresso 2 millivolt
Abbiamo preferito gli integrati ai soliti schemi a Guadagno in tensione 30 dB
transistor sostanzialmente perché vogliamo che Distorsione 0,02%
chiunque si accinga alla realizzazione di questo cir- Rapporto segnale disturbo 80 dB
cuito ottenga alla fine un sicuro funzionamento e Precisione equalizz. RIAA +/– 1 dB
nel rispetto delle caratteristiche da noi promesse, Max segnale ingresso a 50 Hz 30 mV
cosa questa che con i transistor si rivela quasi sem- Max segnale ingresso a 1 KHz 200 mV
pre impossibile. Max segnale ingresso a 6 KHz 550 mV
PREAMPLIFICATORE stereo
I transistor, infatti, anche se portano stampigliata
sull’involucro la medesima sigla, si differenziano dB
notevolmente come caratteristiche l’uno dall’altro,
+20
tanto che montando 100 esemplari dello stesso
preamplificatore si otterranno alla fine altrettanti cir- +10
cuiti ciascuno con un guadagno, una banda pas- 0
sante ed una distorsione diversi dagli altri.
-10
Gli integrati invece si differenziano pochissimo fra -20
loro come caratteristiche, pertanto anche realiz-
zando 100 esemplari dello stesso circuito si può a- 20 100 1 20
vere la matematica certezza (salvo ovviamente er- Hz KHz KHz
rori di montaggio) di ottenere da tutti le medesime FREQUENCY
prestazioni. Fig.1 Grafico di equalizzazione secondo le
122 norme RIAA. A 100 Hz il preamplificatore
Precisiamo che il nostro preamplificatore è provvi- deve guadagnare più di 10 dB, a 1.000 Hz
sto di rete di equalizzazione secondo le norme deve avere un guadagno unitario e a 10.000
RIAA, guadagna cioè maggiormente sulle fre- Hz deve attenuare di oltre 10 dB.
quenze basse che non sugli acuti (vedi fig.1).
C1
R1
3 7
C8
6
R2 C2 2
ENTRATA 4 IC1
SEGNALE
R4 R5
USCITA
R8
SEGNALE
R6
R3
C4 C5 PICK-UP
B 123
C3
R7 A
C
MICROFONO
Fig.4 Schema elettrico di un solo canale del preamplificatore per pick-up e microfoni.
Le resistenze utilizzate in questo circuito sono tutte da 1/4 di watt.
USCITA S USCITA D
R8 R8
R6 R6
904 XL
C3 R5 B C3 R5 B
C5 C8 C5 C8
15 V. A A
C C
MASSA R3 C4 IC1 C7 C4 IC1 C7
R3
C6
124 15 V.
R4 R7
C6
R4
R7
R2 R2
R1 R1
C1 C1
C2 C2
ENTRATA S ENTRATA D
Fig.5 Schema pratico di montaggio in versione stereo. Per l’ingresso e l’uscita del segnale
è assolutamente indispensabile utilizzare del cavetto schermato così da evitare ronzii. Per
alimentare questo circuito vi consigliamo l’alimentatore siglato LX.408.
tolleranza non supera il 10%, tale precisione si Terminato il montaggio collegate il circuito al rela-
mantiene sempre nell’ambito di +/– 1 dB, valore tivo alimentatore utilizzando possibilmente tre fili di
quindi più che accettabile. colore diverso per i +15, la Massa e i –15, in mo-
do da non correre il rischio di confonderli tra loro.
Per concludere vi ricordiamo che tutto il circuito ne-
cessita per la sua alimentazione di una tensione
duale di 15+15 volt rispetto alla massa, con un as-
sorbimento di circa 10-15 mA. NOTE IMPORTANTI
A questo proposito potrete utilizzare l’alimentatore
siglato LX.408, il cui progetto, presentato in que- Considerata l’alta sensibilità del circuito è assolu-
sto volume, è stato appositamente studiato per a- tamente necessario racchiudere il preamplificatore
limentare piccoli circuiti elettronici come questo. dentro una scatola metallica, non dimenticando di
collegare il terminale di massa dell’alimentatore al
metallo delle pareti. Solo così otterrete una scher-
matura perfetta.
Non tutti coloro che si dilettano di elettronica gra- – Un filtro passa-basso con frequenza di taglio sui
discono i cosiddetti schemi “completi” come po- 300 Hz per le note basse,
trebbe esserlo, ad esempio, un preamplificatore di
BF completo di stadi d’ingresso, controllo dei toni – un filtro passa-banda centrato fra i 300 e i 3.000
126 e relativo finale, in quanto, proprio per il fatto di ri- Hz per le note medie,
sultare già provvisti di tutto ciò che necessita, nul-
la lasciano all’inventiva dello sperimentatore. – un filtro passa-alto con frequenza di taglio infe-
riore ai 3.000 Hz per le note acute.
I veri “hobbisti” preferiscono invece disporre di sta-
di singoli da poter provare e confrontare in modo Tale circuito viene fornito in versione “stereo”, cioè
da scegliere fra i tanti quello che fornisce le migliori abbiamo un controllo dei toni per il canale destro
prestazioni: solo in questo modo si ha la soddisfa- ed uno per il canale sinistro del preamplificatore e
zione di aver costruito qualcosa di proprio. ciascun canale impiega 5 amplificatori operazio-
nali con ingresso a fet di tipo TL.081 e TL.082.
Per accontentare anche questa categoria di lettori
vi proponiamo un pregevole stadio di controllo dei Sono proprio questi amplificatori con ingresso a fet
toni a 3 vie, ben diverso dai soliti schemi che si è che ci garantiscono la qualità del progetto e so-
abituati e vedere, in quanto si tratta in pratica di un prattutto ci permettono di affermare con assoluta
vero e proprio equalizzatore in miniatura compo- certezza che chiunque realizzerà questo circuito ot-
sto di soli tre filtri. terrà le seguenti caratteristiche.
Caratteristiche Tecniche visione che qualcuno, a montaggio ultimato, voglia
controllare con un oscilloscopio i segnali presenti
Tensione di alimentazione 15+15 volt sui vari piedini degli integrati, perché in tal caso a-
Corrente assorbita 50 mA circa vrebbe potuto essere tratto in inganno.
Max segnale in ingresso 2 volt
Max segnale in uscita 20 volt Ritornando al nostro schema elettrico possiamo no-
Frequenza incrocio bassi-medi 300 Hz tare che il segnale di BF proveniente dall’uscita del
Frequenza incrocio medi-acuti 3.000 Hz preamplificatore viene applicato, tramite il conden-
Max esaltaz. per ciascun filtro + 20 dB satore C1 e la resistenza R1, all’ingresso inver-
Max attenuaz. per ciascun filtro – 20 dB tente (piedino 6) del differenziale IC1/B, che viene
impiegato esclusivamente come stadio separatore
SCHEMA ELETTRICO con guadagno unitario.
Infatti sulla sua uscita (piedino 7) avremo disponi-
Lo schema elettrico che vi presentiamo in fig.1 si bile un segnale BF con la stessa ampiezza di quel-
riferisce ad un canale in quanto l’altro, qualora si lo applicato all’ingresso.
intenda realizzare il progetto in versione “stereo”,
risulta perfettamente identico sia nei componenti Questo segnale viene convogliato sui tre filtri pas-
sia nella numerazione adottata. sa-basso, passa-banda e passa-alto, tutti a gua-
dagno unitario, costituiti rispettivamente da IC1/A,
Nota: l’unica differenza esistente fra i due canali di IC2/A, IC2/B, i quali ci permettono di isolare ri-
questo controllo dei toni riguarda l’utilizzazione de- spettivamente le frequenze dei bassi, quelle dei
gli amplificatori presenti all’interno degli integrati medi e quelle degli acuti.
C5 IC1-A
R3 R8
2
R6
R5 1
3
C4
R7
C10 15 V. C15 15 V.
C2 15 V.
C8
R1 R2
R21
R11 IC2- A IC3
2 2
IC1-B 8 R12 R14 7 C17
C1 R10
6 1 6
8 C6 C9
R9
7 3 3
4 4
5
ENTRATA R22 USCITA
4
SEGNALE R13 R15
C7 C11 15 V. C16 15 V.
C3 15 V.
C13
C12 R17
6 IC2 -B R20
R18
7
C14
5
R16 R19
Fig.1 Schema elettrico del controllo dei toni per bassi - medi - acuti. Il disegno si riferi-
sce ad un solo canale, in quanto l’altro, necessario ad una versione stereo, è identico. Le
resistenze utilizzate in questo circuito (vedi elenco componenti) sono tutte da 1/4 di watt.
Per alimentare il controllo di toni potete utilizzare l’alimentatore duale LX.408.
R22 R22
C17 C17
014 XL
R12 MEDI
R20 R20
1 3 R12
R14 R14
2 R15 R15 2 2
2 C9 C9
1 3
3 3 1
C8 C8 1
R11 PONTICELLO
R11
C10 R10 R10 C11
ACUTI R13
R18 2
IC2 C11
IC2 2 ACUTI
R13 C10
1 3 R18
2 1 1 3 2
3 C13 C13
C14 R16 R16 C14
3 R17 R17 1
C7 C7
R19
C6 C6
BASSI R5 R5
C5 R4 R4 C5 R19
R6 BASSI
2 C4 2
1 C4 3
1 1 R6
R9 R9
2 2
3
IC1 IC1 3
1
3 C2 C3
PONTICELLO
R3 C12 C12 R3
R7 C3 C2 R7
R1 R2 R2 R1
C1 C1
ENTRATA ENTRATA
Fig.2 Schema pratico di montaggio. Il circuito stampato siglato LX.410 è in grado di sup-
portare la versione stereo del controllo dei toni. Per i collegamenti con i potenziometri si
consiglia di utilizzare del cavetto schermato, ricordandosi di collegare a massa l’estremo
della calza metallica così da evitare ronzii. Non dimenticate di effettuare con un filo di ra-
me qualsiasi i due ponticelli in prossimità di R10-C11 e IC1-C3.
129
+V 7 6 5 8 +V 6 5
TL 082 TL 081
posto in uscita a ciascun filtro risulta ruotato verso Precisiamo che sul circuito stampato sono previsti
il massimo, sapendo già che in questa condizione due ponticelli (vedi fig.2) e precisamente uno in
la porzione di segnale di BF isolata dal filtro ha la basso a destra, accanto all’integrato IC1, ed uno al
stessa ampiezza che aveva in ingresso, è ovvio centro, di fianco all’integrato IC2, che possono es-
che sull’uscita del controllo dei toni questa porzio- sere eseguiti con un filo di rame qualsiasi.
ne di segnale risulterà amplificata di circa 20 dB. In ogni caso il montaggio non presenta alcuna dif-
ficoltà, soprattutto se seguirete alla lettera le indi-
Se invece il potenziometro connesso al filtro risul- cazioni fornite dallo schema pratico di fig.2 e dalla
ta ruotato a centro corsa, essendo in questo ca- serigrafia riportata sullo stampato.
so l’attenuazione introdotta dal filtro pari a circa 20 Desideriamo solo raccomandarvi di curare in par-
dB, l’attenuazione stessa verrà completamente ticolar modo i collegamenti con i 6 potenziometri,
compensata dal guadagno del mixer finale (pari an- utilizzando a questo scopo del cavetto schermato,
ch’esso a 20 dB), ragion per cui il segnale in usci- e così pure per l’entrata e l’uscita del segnale, di-
ta dal controllo dei toni avrà la stessa ampiezza versamente il circuito potrà captare del ronzio di al-
che aveva in ingresso. ternata che verrà poi riprodotto in altoparlante.
Infine, se il potenziometro risulta ruotato tutto ver- Nota: nel kit non sono inclusi i potenziometri per
so il minimo, essendo in questo caso l’attenua- dare modo al lettore di impiegare il tipo a slitta nel
zione del filtro pari a circa 40 dB, è ovvio che il gua- caso lo preferisca come estetica al rotativo.
dagno del mixer (cioè 20 dB) non riuscirà a com- Chi desidera ricevere anche i potenziometri, dovrà
pensarla totalmente, quindi il segnale in uscita dal richiederli a parte, specificando chiaramente se li
controllo dei toni risulterà complessivamente atte- desidera singoli oppure doppi, rotativi o a slitta.
nuato di circa 20 dB (infatti 40 – 20 = 20 dB) ri-
spetto a quello applicato in ingresso. Per ultimare il montaggio inserite gli integrati negli
appositi zoccoli rispettando la tacca di riferimento
Per completare la descrizione dello schema elettri- (vedi fig.2) e soprattutto facendo attenzione a non
co possiamo aggiungere che l’integrato TL.082, al scambiare tra di loro i TL.082 con i TL.081.
cui interno sono contenuti due amplificatori diffe-
renziali con ingresso a fet, è perfettamente equi- Ora potete racchiudere il tutto dentro una scatola
valente agli integrati uA.772, TL.072 ed LF.353, metallica, in modo da schermare completamente il
mentre l’integrato TL.081, contenente un solo am- circuito, e potete fornire tensione prelevando i +15
plificatore differenziale sempre con ingresso a fet, volt ed i –15 volt da un apposito alimentatore op-
è equivalente agli integrati TL.071 ed LF.351. pure dal preamplificatore stesso.
Per concludere precisiamo che oltre alla massa del
Tutto il circuito richiede per la sua alimentazione circuito stampato, anche le carcasse dei potenzio-
una tensione duale di 15+15 volt che potrete pre- metri devono essere collegate alla parete metalli-
levare direttamente dal preamplificatore, nel caso ca del mobile, diversamente anche questi posso-
anche questo impieghi la medesima tensione dua- no diventare captatori di ronzio provocando così
le, oppure ricavare dall’alimentatore stabilizzato forti disturbi in altoparlante.
LX.408 presentato nelle pagine seguenti.
COSTO di REALIZZAZIONE
130 REALIZZAZIONE PRATICA
Tutto il materiale occorrente per montare il kit si-
Il circuito stampato LX.410 è stato disegnato per glato LX.410 (vedi fig.2), cioè circuito stampato, re-
alloggiare un doppio filtro, in modo da disporre a sistenze, condensatori, integrati con i relativi zoc-
realizzazione ultimata di un progetto “stereo”, e pro- coli, esclusi i soli potenziometri ............ L.25.000
prio per tale motivo ritroverete tutte le sigle dei com- Costo in Euro .......................................... 12,91
ponenti duplicate.
Chi fosse invece interessato ad un controllo dei to- Costo del solo stampato LX.410 ............ L. 6.600
ni “mono” non dovrà fare altro che montare su ta- Costo in Euro .......................................... 3,41
le circuito solo la metà dei componenti relativa al
canale prescelto. I 6 potenziometri PG01.103C .................. L. 8.400
Costo in Euro .......................................... 4,34
Nel montaggio date la precedenza agli zoccoli per
gli integrati, poi saldate le resistenze, tutte da 1/4 I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
watt, ed i condensatori, ricordandovi per quelli e- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
lettrolitici di rispettare la polarità dei terminali. richiederà il materiale in contrassegno.
Alimentatore
15 +15 volt
per i Kit
LX.409-410
Un semplice quanto utilissimo alimentatore duale particolarmente
adatto per piccoli circuiti elettronici in cui si impieghino integrati lineari.
Con una semplicissima sostituzione di componenti può essere adattato
per erogare una tensione di 5+5, 8+8, 12+12, 15+15 o 18+18 volt.
Lo scopo principale per cui presentiamo un così Tale circuito è talmente versatile che chiunque ab-
semplice alimentatore stabilizzato, in grado di ero- bia bisogno di una tensione duale di 18+18 volt, di
gare un massimo di 0,5-0,7 amper a tensione dua- 12+12 volt, di 8+8 volt oppure di 5+5 volt, potrà
le, è che spesso si sente la necessità di un “og- ancora sfruttarlo semplicemente impiegando un di-
gettino” di questo genere, in particolar modo quan- verso tipo di trasformatore e sostituendo i due in-
do si vuole sperimentare un circuito elettronico in tegrati presenti con altri in grado di erogare le ten-
cui si impieghino integrati lineari. sioni richieste, secondo le indicazioni riportate nel
seguito dell’articolo.
Tali integrati, come tutti sapete, richiedono sempre
una tensione di alimentazione duale e poiché dif- SCHEMA ELETTRICO 131
ficilmente si ha a disposizione in laboratorio un si-
mile alimentatore, per poter raggiungere lo scopo Osservando lo schema elettrico del nostro alimen-
si è costretti ad effettuare noiosissimi collegamen- tatore, visibile in fig.1, si può immediatamente no-
ti volanti fra due alimentatori a tensione singola op- tare che per avere in uscita la tensione duale di
pure fra due gruppi di pile. 15+15 volt è necessario un trasformatore a presa
centrale (vedi T1) in grado di erogare sul secon-
Chi realizzerà il nostro “preamplificatore per pick- dario una tensione alternata di 17+17 volt.
up magnetico” siglato LX.409 oppure il “controllo
dei toni a tre vie” siglato LX.410, entrambi in que- Tale tensione viene raddrizzata dal ponte RS1 e fil-
sto volume, si troverà inevitabilmente ad affronta- trata per il ramo positivo dal condensatore elettro-
re tale problema. Infatti anche questi circuiti richie- litico C3 e per il ramo negativo dal condensatore
dono una tensione di alimentazione duale, ed è sta- elettrolitico C4, prima di essere applicata all’in-
to proprio per non costringervi a cercare altrove u- gresso rispettivamente degli integrati IC1 e IC2, un
no schema idoneo che abbiamo pensato di pro- uA.7815 ed un uA.7915, i quali provvedono a sta-
porvi questo semplice alimentatore. bilizzarla sul valore richiesto.
S1 T1 E U
IC1 15 V.
17 V
M
C3 C5 C7 C9
C1
0
220 VOLT RS1 MASSA
C2
17 V C4 C6 C8 C10
M
IC2 15 V.
E U
Fig.1 Schema elettrico dell’alimentatore duale stabilizzato siglato LX.408, progettato per
alimentare piccoli circuiti elettronici a basso assorbimento come i kit LX.409 ed LX.410.
C1 = 100.000 pF poliestere
C2 = 100.000 pF poliestere
C3 = 1.000 microF. elettrolitico
C4 = 1.000 microF. elettrolitico
C5 = 100.000 pF ceramico E MU ME U
C6 = 100.000 pF ceramico
µA 7815 µA 7915
C7 = 47 microF. elettrolitico
C8 = 47 microF. elettrolitico
C9 = 100.000 pF ceramico
C10 = 100.000 pF ceramico Fig.2 Connessioni dei due integrati stabi-
RS1 = ponte raddriz. 200 V 1,5 A lizzatori uA.7815 ed uA.7915. Quando li
IC1 = uA.7815 montate fate attenzioni a non scambiarli:
IC2 = uA.7915 l’integrato uA.7915 ha la massa sul termi-
T1 = trasform. 20 watt (TN02.15) nale a sinistra, mentre l’integrato uA.7815
17+17 volt 0,6 amper ha la massa sul terminale centrale.
C7
nuova elettronica
C1 C5
C9
132 17 V. ~
C3 IC1
RS1 15 V.
MASSA IC2 MASSA
LX 408
15 V.
17 V. ~
C2
C6 C4 C8 C10
Sull’uscita di questi due integrati troviamo ancora te E = entrata, M = massa, U = uscita, cioè E-M-
un condensatore elettrolitico (vedi C7-C8) più un U, mentre nell’integrato uA.7915 questi terminali ri-
condensatore ceramico (vedi C9-C10) la cui fun- sultano disposti secondo l’ordine M-E-U.
zione specifica è quella di “livellare” ulteriormente
la tensione filtrando qualsiasi tipo di impulso spurio. Puntualizziamo inoltre che se l’assorbimento del
circuito che si vuole alimentare supera i 0,4 amper
Come si può notare, il circuito non presenta nulla potrebbe essere necessario raffreddare i due inte-
di veramente speciale se non, come già anticipa- grati stabilizzatori fissandoli sopra una piccola a-
to, la possibilità di sfruttarlo sostituendo solo il tra- letta di raffreddamento.
sformatore di alimentazione e i due integrati stabi-
lizzatori, per prelevare da esso tensioni diverse, se- Per ultimo vi consigliamo di utilizzare per collega-
condo quanto indicato nella Tabella N.1. re le uscite del nostro alimentatore al circuito in pro-
va tre fili di colore diverso in modo che non vi sia
possibilità di confusione.
REALIZZAZIONE PRATICA Per esempio potreste utilizzare un filo di colore ros-
so per la tensione positiva dei +15 volt, un filo di
Sul circuito stampato LX.408 dovete montare tutti colore blu per la tensione negativa dei –15 volt
i componenti seguendo le indicazioni fornite dal di- ed uno di colore nero per la massa.
segno dello schema pratico in fig.3 e rispettando
ovviamente la polarità dei condensatori elettrolitici.
Controllate pertanto le sigle di questi due integrati Costo del solo stampato LX.408 ............ L. 2.200
prima di inserirli, perché se inavvertitamente li Costo in Euro .......................................... 1,14
scambierete il circuito non potrà funzionare e inol-
tre rischierete di metterli fuori uso. Costo del trasformatore TN02.15 .......... L.14.000
Costo in Euro .......................................... 7,23
Precisiamo che la piedinatura dei due integrati non
è identica. Infatti, come si vede in fig.2, guardando I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
di fronte l’integrato uA.7815 dalla parte della pla- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
stica, troviamo, partendo da sinistra, rispettivamen- richiederà il materiale in contrassegno.
Fig.1 Il mobile del control-
lo di toni descritto in que-
sto articolo completo di
pannello frontale.
C3
15 V.
R5 R7
C9 C11
R6 BASSI
Massa
R3 R4 R14
C4 C10 C12
C2 R8 R10 15 V.
C5 8
C1 R9 MEDI
R2 6 2
4 C8
R11 R12 R13 C7 1 R16
7
C6 3
CANALE R1 5 ACUTI CANALE
SINISTRO R15 R17 SINISTRO
IC1-A IC1-B
ENTRATE USCITE
C18
CANALE R18 3 IC2-A ACUTI
R32 IC2-B R34 CANALE
5
DESTRO R28 R29 R30 DESTRO
1 C19 7
2 MEDI 6 R33 C20
4
R19 R25 R26 R27
C13 C14 C17 8
C15
1 2 3 -V
Fig.2 Schema elettrico del controllo di Toni Stereo e connes-
sioni viste da sopra dell’integrato NE.5532. Per alimentare que-
NE 5532 sto circuito occorre una tensione Duale di 15+15 volt.
R1 = 100.000 ohm
R2 = 100.000 ohm R21 = 220.000 ohm trimmer C6 = 56.000 pF poliestere
R3 = 100.000 ohm R22 = 820 ohm C7 = 47.000 pF poliestere
R4 = 220.000 ohm trimmer R23 = 10.000 ohm pot. lin. C8 = 470.000 pF poliestere 135
R5 = 820 ohm R24 = 820 ohm C9 = 100.000 pF poliestere
R6 = 10.000 ohm pot. lin. R25 = 270 ohm C10 = 100.000 pF poliestere
R7 = 820 ohm R26 = 10.000 ohm pot. lin. C11 = 47 microF. elettrolitico
R8 = 270 ohm R27 = 270 ohm C12 = 47 microF. elettrolitico
R9 = 10.000 ohm pot. lin. R28 = 470 ohm C13 = 470.000 pF poliestere
R10 = 270 ohm R29 = 100.000 ohm pot. lin. C14 = 15 pF ceramico
R11 = 470 ohm R30 = 470 ohm C15 = 330.000 pF poliestere
R12 = 100.000 ohm pot. lin. R31 = 820 ohm C16 = 68.000 pF poliestere
R13 = 470 ohm R32 = 56 ohm C17 = 330.000 pF poliestere
R14 = 820 ohm R33 = 470 ohm C18 = 56.000 pF poliestere
R15 = 56 ohm R34 = 100.000 ohm C19 = 47.000 pF poliestere
R16 = 470 ohm C1 = 470.000 pF poliestere C20 = 470.000 pF poliestere
R17 = 100.000 ohm C2 = 15 pF ceramico C21 = 100.000 pF poliestere
R18 = 100.000 ohm C3 = 330.000 pF poliestere C22 = 100.000 pF poliestere
R19 = 100.000 ohm C4 = 68.000 pF poliestere IC1 = NE.5532
R20 = 100.000 ohm C5 = 330.000 pF poliestere IC2 = NE.5532
GAIN GAIN GAIN
dB dB dB
Fig.3 In questi tre grafici possiamo vedere come agiscono i tre controlli di Bassi-Medi-
Acuti. Le zone colorate in rosso sono il guadagno e quelle in giallo l’attenuazione.
Massa
15 V.
15 V.
C1 C13
C21
R1
C10
C22
R17 R34 R18
C9
R2 R15 R32 R19
C19
C7
C11 C2
R3
R16 R33 C14 R20
C15
R14 R24 R7 R5 R22 R27 R10 C16 R8 R25 R30 R13 R11 R28
C5
C6
C3 C4
R6 R9 R12
Come spesso succede quando si devono spiega- Insomma, le applicazioni di questo controllo di pre-
re le migliorie acustiche che si ottengono inseren- senza sono abbastanza numerose e poiché il co-
do controlli o altri accessori Hi-Fi nel proprio im- sto dei componenti impiegati è decisamente irriso-
pianto, anche nel caso di questo circuito è difficile rio, vi consigliamo di montarlo per provare di per-
rendere a parole i vantaggi che è in grado di forni- sona i vantaggi che si ottengono dal suo impiego.
re, perché solo all’ascolto li possiamo percepire e Una volta collegato tra il pre ed il finale, provate ad
valutare nella loro completezza. inserirlo e ad escluderlo tramite l’apposito deviato-
re, di cui il nostro circuito è provvisto, e sentirete
138 Per convincervi possiamo dirvi che i miglioramenti come cambia l’acustica del vostro impianto.
che ne derivano sono tali che nella maggior parte
degli amplificatori commerciali di qualità questo cir- SCHEMA ELETTRICO
cuito è già incluso; infatti, con esso è possibile e-
saltare gli strumenti a fiato, quelli a corda, come la Come si osserva dalla fig.1, per realizzare questo
chitarra ed il pianoforte, ma soprattutto è possibile circuito è sufficiente un solo integrato e precisa-
esaltare la voce del solista, dando così origine a mente l’amplificatore differenziale TL.081.
quell’effetto che solitamente viene chiamato “pre- Questo integrato svolge la funzione di filtro pas-
senza”, da cui il nome al nostro circuito. sa-banda attivo in grado di esaltare all’incirca di
12 dB (cioè 4 volte in tensione) tutte le frequenze
Lo stesso circuito ci dà inoltre la possibilità di com- comprese nella gamma dai 300 ai 3.000 Hz, la-
pensare eventuali carenze dei “medi” nei giradi- sciando ovviamente inalterate in ampiezza le fre-
schi o mangianastri portatili, nei quali generalmen- quenze al di fuori di questa gamma.
te l’altoparlante presenta dimensioni così ridotte da
essere più confacente a riprodurre i toni acuti che Il massimo segnale applicabile in ingresso per non
non i medio-bassi. saturare l’integrato è strettamente legato al valore
della tensione di alimentazione, che può essere co/picco, quindi per ottenere il valore efficace del-
compresa, senza dover apportare alcuna modifica la tensione dovrete dividere i valori per il coeffi-
allo schema, fra un minimo di 8 volt ed un massi- ciente fisso 2,82. Ad esempio, quando in uscita si
mo di 30 volt e lo stesso dicasi per la massima am- ha un segnale di 14 volt picco/picco, il valore ef-
piezza del segnale in uscita, come è possibile rile- ficace di questa tensione è di:
vare dalla Tabella N.1.
14 : 2,82 = 4,9 volt
TABELLA N.1
Ribadiamo ancora una volta che il segnale in uscita
Tensione di Max segnale Max segnale dal “filtro” risulta di ampiezza maggiore rispetto a
alimentazione in ingresso in uscita
quello applicato in ingresso solo ed esclusiva-
9 volt 1,25 volt 5 volt mente nella porzione di gamma compresa fra i 300
12 volt 2,00 volt 8 volt e i 3.000 Hz (vedi fig.2).
15 volt 2,75 volt 11 volt Tutte le altre frequenze, cioè quelle inferiori a 300
18 volt 3,50 volt 14 volt Hz e quelle dai 3.000 Hz in su, non subiscono al-
24 volt 5,00 volt 20 volt cuna amplificazione. In altre parole i segnali esco-
30 volt 6,00 volt 24 volt no praticamente con la stessa ampiezza che ave-
vano in ingresso.
Riguardo a tale tabella dobbiamo precisare che le Se per esempio applichiamo in ingresso al filtro un
tensioni indicate sono state misurate in volt pic- segnale di 2 volt picco/picco alla frequenza di 100
2 +V
C1
3 7 IC1 3 6
R9 C7
6 -V 5
2
4
ENTRATA TL 081
USCITA
R1 R2 R6
Fig.1 Schema elettrico e connessioni viste
S1
R5 C4 da sopra dell’integrato TL.081. Quando il
deviatore S1 è aperto, l’amplificatore diffe-
C3 R7 R8 renziale funziona come stadio separatore a
R4
guadagno unitario; quando è chiuso, l’inte- 139
C2 R3 grato funziona come filtro passa-banda at-
tivo esaltando di circa 12 dB tutte le fre-
quenze comprese tra 300 e 3.000 Hz.
15 dB
R6
R5 C4
693XL
C7
ENTRATA C1 USCITA
R9 C5
IC1
C2 R7
R2
R4
R8
C3 C6
R1
R3 8 - 30 V.
ve necessarie per stabilire l’esatto valore che vi ne- A questo punto, mentre ascoltate un brano musi-
cessita, saldatela stabilmente al suo posto. cale, provate a spostare il deviatore S1 e noterete
Potreste anche sostituire tale resistenza con un come il suono, con il filtro inserito, risulti ben di-
trimmer da 47.000 ohm da regolare in fase di ta- verso da prima, più vivo e piacevole da ascoltare.
ratura nella posizione che maggiormente soddisfa
il vostro udito. 141
Una cura particolare dovete rivolgere ai collega- COSTO di REALIZZAZIONE
menti d’ingresso e d’uscita del segnale, i quali van-
no effettuati entrambi con cavetto schermato e te- Tutto il materiale occorrente per montare il controllo
nuti il più corti possibile, ricordandosi di saldare a di presenza siglato LX.396, cioè circuito stampato,
massa la calza metallica sui due lati. resistenze, condensatori, integrato e relativo zoc-
colo, deviatore a levetta ........................ L. 8.000
Ultimato il montaggio potrete immediatamente pro- Costo in Euro .......................................... 4,13
vare il circuito collegandolo in uscita anche a una
semplice radio o mangianastri. Costo del solo stampato LX.396 ............ L. 1.500
In tal caso dovrete staccare il filo che si collega al Costo in Euro .......................................... 0,77
centrale del potenziometro del volume ed appli-
carlo sull’uscita del filtro, collegando poi l’ingresso I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
del filtro stesso al terminale rimasto libero su tale le spese postali che verranno addebitate solo a chi
potenziometro. richiederà il materiale in contrassegno.
come TRASFORMARE un
Molti sono coloro che ancora possiedono dei dischi e dei nastri Mono
che, se si potessero ascoltare in Stereo, sicuramente offrirebbero un’au-
dizione molto più gradevole. Il circuito che vi proponiamo consente di
trasformare un qualsiasi segnale da Mono a Stereo e può essere quindi
utilizzato per ascoltare in Stereo la TV o il suono della vostra chitarra.
CUFFIE
STEREO
ENTRATA USCITA
MONO STEREO
CHITARRA
CUFFIE
STEREO
ENTRATA USCITA
MONO STEREO
R3 C4 R6 R9 C9 R12
9÷20 V.
R1 2 8
R4 6 IC1-B R7 6 8
R10 2 IC2-B
C1 C3 C6 C8
1 7 7 1
C2 C5 C7 C10
3 5 5 3
4 4
R13
ENTRATA R2 IC1-A R5 R8 IC2-A R11
MONO
R14 C11
C12 C15
3 5 R24
4 CANALE CANALE
R16 SINISTRO DESTRO IC3-B R25
R17 R22
R26 C18
Fig.4 Schema elettrico del convertitore Mono-Stereo. Questo circuito va alimentato con
una tensione continua, anche non stabilizzata, non minore di 9 volt o maggiore di 30 volt.
+V 7 6 5
Fig.5 Connessioni viste da sopra dell’integrato NE.5532 utiliz-
zato in questo progetto. Non sostituite questo integrato con dei
TL.082 o altri equivalenti, perchè l’NE.5532 oltre a risultare a
basso rumore, è in grado di fornire in uscita una corrente più
che sufficiente per pilotare una qualsiasi cuffia Stereo.
1 2 3 -V
NE 5532
accentuato, spostandola sul centro si ottiene un
segnale mono.
C1 1 2 C
C2 R18
R16
C11
R15
C13 145
R17 C12
R2
R26
C16
C17 R4 R6 R8 R7 R9 R20
Fig.7 Schema pratico di montaggio del kit LX.1391. Il jack maschio della cuffia Stereo va
inserito nella presa jack femmina visibile sulla destra. Per portare il segnale Stereo sull’in-
gresso di uno stadio finale di potenza si deve utilizzare del cavetto schermato.
ENTRATA USCITA
MONO STEREO
ON
0dB 0dB
10 6 3 210 1 2 10 6 3 210 1 2
20 15 34
5 6 20 15 34
5 6
6 3 2 1 0 1 6 3 2 1 0 1
10 2 10 2
15 3 4 15 3 4
20 20
-20dB -20dB
POWER LEVEL POWER LEVEL
POWER
LEFT RIGHT
Fig.8 Per entrare nell’ingresso di uno stadio finale di potenza bisogna prelevare il segna-
le dall’uscita Mono di un qualsiasi preamplificatore provvisto di controllo di Tono e Vo-
lume, poi il segnale Stereo prelevato dall’uscita del convertitore Mono-Stereo va inserito,
per mezzo di due cavetti schermati, nei due ingressi Destro-Sinistro dello stadio finale.
Per iniziare, vi consigliamo di inserire i tre zocco- Per collaudare il circuito, è sufficiente che appli-
li per gli integrati IC1-IC2-IC3 e, ovviamente, di sal- chiate sulla boccola d’ingresso un segnale mono,
dare i loro piedini sulle piste del circuito stampato. sulla presa jack d’uscita una cuffia stereo e che
Completata questa operazione, inserite le resi- spostiate la levetta del deviatore S1 sulla posizio-
stenze, verificando il loro valore ohmico tramite il ne centrale, in modo da ascoltare il segnale mo-
codice colori stampigliato sul loro corpo, quindi sal- no com’è in origine: spostando quindi la levetta nel-
date sullo stampato il diodo DS1 rivolgendo verso le due posizioni 1-2, udrete un segnale stereo più
destra il lato contornato da una fascia bianca. o meno accentuato.
In tutti i preamplificatori, compresi quelli professio- in modo da poter adattare qualsiasi impianto Hi-Fi
nali, per i comandi di tono sono sempre presenti due all’ambiente in cui è installato.
controlli: quello dei bassi e quello degli acuti.
Questi due comandi permettono di attenuare o e- Un controllo dei toni a più vie è reperibile in com-
saltare gamme molto ampie di frequenze. mercio con il nome di equalizzatore d’ambiente.
Questo apparecchio deve il suo nome al fatto che
Ad esempio, agendo sul potenziometro dei bassi è in grado di esaltare quella gamma di frequenza
si modificano tutte le frequenze comprese tra i 20 che un mobile o una tenda potrebbe assorbire op-
e i 1.000 Hz, dunque anche le frequenze dei me- pure attenuare le gamme di frequenze che l’am-
dio-bassi; agendo invece sul potenziometro degli biente potrebbe amplificare, permettendo così di e-
acuti vengono modificate tutte le frequenze com- qualizzare tutta la gamma acustica per renderla
prese tra i 1.000 e i 20.000 Hz, quindi anche le fre- compatibile all’ambiente.
quenze dei medio-acuti. L’equalizzatore che vi presentiamo, pur essendo
semplice ed economico, vi permetterà di correg- 147
Per motivi ambientali, pavimenti con moquette, gere con tre potenziometri tutta la gamma com-
stanze arredate con troppi o pochi mobili, oppure presa tra i 20 e i 3.000 Hz e con altri due quella
per motivi riguardanti il disco potrebbe invece es- compresa tra i 1.000 e i 40.000 Hz.
sere necessario attenuare o esaltare solo ristret-
te porzioni di gamma, ad esempio tra 18 e 260 Nella Tabella N.1 abbiamo riportato la frequenza
Hz, oppure tutte le frequenze medio-acute com- d’incrocio di ogni filtro ed anche la banda passante
prese tra i 1.000 e i 4.000 Hz o le frequenze dei sulla quale agisce con un’attenuazione di –3 dB.
super-acuti, cioè superiori ai 10.000 Hz. Precisiamo subito che tenendo la manopola di ogni
Comprenderete dunque che se si hanno a dispo- potenziometro in posizione centrale, la gamma di
sizione due soli controlli di tono sui quali agire, non frequenza interessata non verrà amplificata né at-
sarà mai possibile ottenere tale condizione. tenuata, cioè il segnale applicato in ingresso verrà
prelevato tale e quale in ampiezza sull’uscita.
Per ovviare a questo inconveniente è necessario Ruotando il potenziometro verso sinistra la gam-
disporre di un controllo dei toni più sofisticato, in ma verrà attenuata di circa –8 dB, mentre ruotan-
grado di agire solo su ristrette porzioni di gamma, dolo verso destra verrà amplificata di +8 dB.
10 - 30 V.
C4 C5 C6
C1
R24
R1 IC1 IC2
3 7 3 7
C3
6 6
R6 C7 R7
2 2
4 R4 4
R3 C8
R5 40 Hz
R25
R2 R26
C2 C19
R10 C9 R11
R8
ENTRATA USCITA
C10
R9 155 Hz
C11
R14 R15
R12
C12
C16
R17 2.500 Hz
C17
R22 R23
R20
C18
R21 10.000 Hz
148 Fig.2 Schema elettrico del mini equalizzatore hi-fi in versione mono. Come spiegato nell’ar-
ticolo, variando la capacità dei condensatori e delle resistenze collegate tra i potenzio-
metri e l’ingresso invertente di IC2 è possibile modificare le frequenze d’incrocio.
TABELLA N.1
C5
R26
C2
IC1 R24 C6
IC2
R3
R1 C19
R2 C1 R25
C4
R6 R10 R18 R22
C7 C9 C12
C3 C11
R7 C8 C10 C13 C14 R19 R23
R14
A B C A B 4C 35 XL A ACBINORCTTELE AVOAUN B C A B C
C B A C B A C B A C B A C B A
Fig.4 Schema pratico di montaggio. In basso sul circuito stampato sono presenti i terminali
per i collegamenti dei cinque potenziometri. Il mobile in cui collocherete questo equalizza-
tore deve essere metallico così da assicurare la completa schermatura del circuito.
150
È dunque ovvio che, come si è verificato nei nostri Il massimo segnale picco/picco applicabile
montaggi, controllando con un oscilloscopio diver- sull’ingresso non dovrà mai superare un decimo
si circuiti, in uno si potrà rilevare una frequenza del valore della tensione di alimentazione, mentre
d’incrocio sui bassi di 39 Hz, in un secondo di 39,6 quello massimo che potrà essere prelevato in u-
Hz, in un terzo di 40,5 Hz ecc. scita risulterà pari alla massima tensione di ali-
mentazione meno 4 volt.
Le frequenze che vengono attenuate o esaltate dai
cinque filtri passa-banda sono applicate sul piedi- Caratteristiche Tecniche
no non invertente 2 dell’integrato IC2, un altro
TL.081 utilizzato come miscelatore-amplificatore. Tensione di alimentazione da 10 a 30 volt
Corrente assorbita 4-6 milliamper
Dall’uscita di questo integrato (piedino 6) si prele- Banda passante da 5 Hz a 80 KHz
va il segnale di BF già equalizzato, che può es- Distorsione massima 0,01%
sere applicato sull’ingresso di un qualsiasi stadio Massima attenuazione –8 dB
finale di potenza. Massima esaltazione +8 dB
REALIZZAZIONE PRATICA Per l’ingresso e l’uscita occorre utilizzare del ca-
vetto schermato e riteniamo che non sia superfluo
Sul circuito stampato LX.534 trovano posto tutti i ricordarvi che lo schermo di tale calza andrà sem-
componenti necessari per una realizzazione mono, pre collegato al terminale di massa del circuito.
come visibile in fig.4.
Potete iniziare il montaggio dagli zoccoli per i due Terminati tutti i collegamenti potete inserire nei due
integrati, quindi proseguite con le resistenze e i zoccoli gli integrati TL.081 ricordandovi di colloca-
condensatori, controllando attentamente, prima di re la tacca di riferimento come riportato sullo sche-
saldare sul circuito gli elettrolitici, di non aver in- ma pratico di fig.4, cioè verso sinistra.
vertito la polarità dei terminali. Nel caso in cui sull’integrato non risultasse pre-
sente un’asola per identificare la tacca di riferi-
Una volta montata, è meglio inserire la scheda den- mento, vi ricordiamo che sul giusto verso sarà im-
tro un mobile metallico per evitare che capti del presso un minuscolo “o”.
ronzio di alternata; inoltre, per lo stesso motivo, i Dopo aver collocato negli zoccoli i due integrati, po-
potenziometri dei filtri passa-banda devono esse- trete alimentare il vostro circuito ed otterrete un im-
re fissati sul pannello frontale non dimenticando di mediato funzionamento.
saldare un filo sul corpo metallico di un solo po-
tenziometro, la cui estremità opposta deve essere Ora collegate l’equalizzatore ad un canale del vo-
collegata alla pista di massa del circuito stampa- stro preamplificatore, mettete un disco sul piatto e
to, che in pratica è quella su cui risulta collegato il provate ad agire sui cinque potenziometri.
filo negativo di alimentazione. Siamo certi che il suono che otterrete risulterà no-
Se non collegaste a massa il corpo metallico dei tevolmente migliorato e se riuscirete a dosare be-
potenziometri, il circuito potrebbe captare del ron- ne i cinque filtri in modo da esaltare le frequenze
zio quando con le mani vengono toccate le mano- che in precedenza sembravano mancanti, non po-
pole dei potenziometri. trete fare a meno di costruire un secondo circuito
per dotare anche l’altro canale dello stesso equa-
Come si vede dallo schema pratico in fig.4, per il lizzatore di toni.
collegamento di ogni potenziometro si trovano sul-
lo stampato tre terminali contrassegnati con le let-
tere A-B-C e con le stesse lettere abbiamo con-
trassegnato anche i tre terminali dei potenziometri.
Per rendere questo circuito idoneo ad un impiego dei toni acuti, ruotandolo invece in senso opposto,
universale abbiamo ritenuto opportuno completar- cioè verso C7, si ha una esaltazione dei toni bassi.
lo con un controllo dei toni. Dal piedino 7 il segnale di BF, miscelato e corretto
Come vi spiegheremo, con l’apporto di poche e di tonalità, viene applicato, tramite il condensatore
152 semplici modifiche avrete la possibilità di miscela- elettrolitico C9, sulla presa uscita per raggiungere,
re segnali di diversa intensità o addirittura di ag- sempre tramite del cavetto schermato, l’ingresso di
giungere un potenziometro ad ogni ingresso per un qualsiasi preamplificatore.
il controllo del volume. Precisiamo che questo circuito non amplifica in
tensione il segnale, quindi in uscita troviamo la
Se quindi vi serve un mixer da realizzare veloce- stessa ampiezza applicata sull’ingresso.
mente e con un basso costo, il nostro suggerimento
è di prendere in considerazione lo schema che o- Il circuito può essere alimentato con qualsiasi ten-
ra vi proponiamo. sione compresa tra i 10 e i 24 volt.
Il partitore resistivo R5-R6 ci serve per alimenta-
re a metà tensione di alimentazione i piedini non
SCHEMA ELETTRICO invertenti 3 e 5 dei due operazionali.
Questo espediente ci ha evitato di alimentare il cir-
Osservando la fig.2 è possibile constatare che que- cuito con una tensione duale, con tutti i vantaggi
sto mixer utilizza due amplificatori operazionali, per- che ne derivano.
tanto, avendo utilizzato un integrato TL.082, sosti- Il circuito assorbe all’incirca 5 milliamper.
Fig.1 Come si presenta il circuito
del mixer con controllo dei toni a
montaggio completato.
La massima ampiezza applicabile sull’ingresso di Montare i pochi componenti sul circuito stampato
questo miscelatore è di 5 volt picco/picco. LX.799 è un’operazione talmente semplice che in
Poiché i segnali applicati all’ingresso del mixer pos- brevissimo tempo avrete il circuito pronto e funzio-
sono essere prelevati da sorgenti diverse, difficil- nante sul banco da lavoro.
mente avranno la stessa ampiezza. Potreste dun- Vi consigliamo di iniziare il montaggio saldando sul
que avere segnali con ampiezza massima di 4 volt, circuito stampato lo zoccolo per l’integrato TL.082.
altri di 2 volt ed altri di soli 0,2 o 0,1 volt.
Miscelando segnali di così diversa ampiezza di- Di seguito potete inserire tutte le resistenze, i con-
venta in molti casi indispensabile un controllo per densatori al poliestere e i due elettrolitici, senza
poterli dosare. dimenticare che questi ultimi possiedono un termi-
A questo scopo è possibile applicare su ogni in- nale positivo ed uno negativo che andranno rivolti
gresso un potenziometro di volume (vedi fig.3). come visibile nello schema pratico di fig.4. 153
In questo modo oltre a dosare indipendentemente
tutti i quattro livelli, potrete effettuare delle dissol- Il potenziometro R10, che ovviamente dovete fis-
venze, potrete cioè attenuare manualmente il se- sare sul pannello frontale del mobile in cui inseri-
gnale di un ingresso ed aumentare quello di un al- rete questo circuito, va collegato al circuito stam-
tro ingresso oppure potrete mantenere un sot- pato con tre spezzoni di filo.
tofondo musicale ad un commento parlato per poi
riportare la musica ad un livello sonoro normale a Terminato il montaggio inserite nello zoccolo l’in-
commento terminato. tegrato rivolgendo la tacca di riferimento verso la
resistenza R8 (vedi fig.4).
Detto questo è facile intuire che il nostro semplice Negli integrati TL.082 questa tacca di riferimento
mixer si rivelerà particolarmente utile ai cineama- non sempre è rappresentata da un’asola posta su
tori per sonorizzare le loro pellicole ed anche alle un lato del corpo. A volte in sua sostituzione, in
piccole emittenti private per mantenere un sot- prossimità del piedino 1 dell’integrato, è incisa una
tofondo musicale durante la trasmissione degli an- piccola “o”, pertanto sarà questa “o” a dover esse-
nunci pubblicitari. re rivolta verso la resistenza R8.
C2 S1
12 V.
C8
R5
R1 IC1-B
ENTRATA 1
5 8
R2 C9
7 R12
ENTRATA 2 R6 C4
6
R3 IC1-A 4
3 +V 7 6 5
ENTRATA 3
1 R11
C1 R13 USCITA
R4 2 R8
ENTRATA 4
R9 C6
R7
Massa
C5 C7 1 2 3 -V
R10
C3
TL 082
ACUTI BASSI
Fig.2 Schema elettrico del mixer e connessioni viste da sopra dell’amplificatore opera-
zionale TL.082. I segnali applicati sui quattro ingressi, visibili sul lato sinistro del circui-
to, non devono superare i 5 volt picco/picco. Il segnale applicato sull’ingresso si ritrova
con la stessa ampiezza in uscita perché questo circuito non amplifica in tensione.
C2
R1
154
ENTRATA 1 R5
R2
R6 Fig.3 Per dosare i segnali con am-
piezza diversa perché prelevati da
ENTRATA 2 IC1-A
3 sorgenti differenti, potete collegare
1 su ogni ingresso un potenziometro
C1
R3 2 logaritmico da 100.000 ohm. In que-
sto modo sarà possibile effettuare
ENTRATA 3 R7 anche delle dissolvenze.
R4
C3
ENTRATA 4
R10
Fig.4 Schema pratico di montaggio del mixer
con controllo dei toni. Ruotando il potenzio-
USCITA
metro R10 verso destra si ha una maggiore e-
saltazione dei toni Acuti, ruotandolo verso si-
nistra si ha una esaltazione dei toni Bassi.
C5
R9 C7
R12 R13
ENTRATA 1 R7
C1 R8
ENTRATA 2
C3 R11 R5
ENTRATA 3 R1 C6
ENTRATA 4
R2 IC1 C9
997 XL
R3 C4
Massa
C2
R4 C8
R6
12 V.
Ammesso che un mixer non vi interessi, non è un Con questi trimmer si può regolare la sensibilità dei
valido motivo per non leggere questo articolo, per- due amplificatori in modo da compensare qualsia-
ché se un domani aveste necessità di uno stadio si eventuale disuguaglianza dei due segnali cau-
preamplificatore lineare oppure equalizzato a sata dalle tolleranze dei componenti.
norme RIAA oppure aveste bisogno di un circuito
sommatore o di un controllo dei toni per comple- Modificando i valori delle resistenze R7-R8-R11 per
tare un vostro progetto o ancora di un semplice le- lo stadio destro (CH-D) e logicamente R9-R10-R12
vel-meter, tanti sono gli stadi che compongono il per lo stadio sinistro (CH-S) è possibile variare il
mixer, qui troverete il circuito che fa al caso vostro. guadagno di tale stadio.
Questo stadio (vedi fig.3) serve esclusivamente per valore che arrotondiamo a 680.000 ohm.
amplificare i segnali forniti da: Determinati i valori di R9-C5 e di R11-C9, si potrà
ricavare il valore delle resistenze R10-R12 utiliz-
Pick-up magnetici zando questa formula:
Noi ne abbiamo previsti nel nostro mixer un mas- R = 159.000 : (C x 500 Hz)
simo di due, ma nulla impedisce di realizzarne an-
che tre o quattro, inserendoli in sostituzione degli dove:
stadi amplificatori lineari. R è il valore di R10-R12 in kiloohm
C è il valore di C5-C9 in nanofarad
Come evidenziato in fig.3, anche per questo stadio 500 Hz è la seconda frequenza RIAA.
abbiamo utilizzato l'integrato a basso rumore
LS.4558, siglando i due operazionali contenuti al Inserendo i dati in nostro possesso otteniamo:
suo interno IC1/A-IC1/B.
159.000 : (4,7 x 500) = 67,65 kiloohm
Anche per questa scheda abbiamo previsto un
controllo manuale del guadagno, in quanto non valore che arrotondiamo a 68 kiloohm, corrispon-
tutti i pick-up magnetici in commercio hanno la denti a 68.000 ohm.
158 stessa efficienza. Ruotando i trimmer R6-R7 da un Per conoscere il valore di capacità C7+C8 e
estremo all'altro, potrete dosare il guadagno da un C11+C12 da applicare in parallelo alle resistenze
minimo di 8 volte ad un massimo di 70 volte. R10-R12, possiamo utilizzare quest'ultima formula:
C5
C1
IC1 - A
R1
8 C7
3 1 R13 USCITA
PREASCOLTO
R7 2 CH." D "
R14
ENTRATA 1 USCITA
R3 R5
CH." D " R8 2 CH." D "
R11 15 V. 3
C3
4 VERSO
5 CONN. n. 2÷6
C4 15 V. 6
R12
7 USCITA
ENTRATA R4 R6 R9
CH." S " 8 CH." S "
6
C8 R15
7 USCITA
R10
PREASCOLTO
5 R16 CH." S "
4
R2
C2
IC1 - B C6
IC1 - A C6
C1
8 C13
3 1 R13 USCITA
PREASCOLTO
R5 2 C7 CH." D "
ENTRATA C5 C8
R1 R3 R14
CH." D "
1 USCITA
R6
2 CH." D "
15 V. 3
C3
R9 R10 4 VERSO
5 CONN. n. 1
R11 R12
C4 15 V. 6
7 USCITA
R7 8 CH." S "
ENTRATA R15
R2 R4 C9 C11
CH." S "
6
C14
7 C12 USCITA
R8
C2 PREASCOLTO
5 R16 CH." S "
4
Fig.3 Schema elettrico dello stadio
ELENCO COMPONENTI LX.901 IC1 - B C10 d’ingresso equalizzato RIAA per am-
EQUALIZZATORE RIAA plificare i segnali dei pick-up.
15 V.
R1 = 47.000 ohm
R2 = 47.000 ohm
R3 = 100.000 ohm
R4 = 100.000 ohm ENTRATA ENTRATA
CH. "S" CH. "D"
R5 = 1.000 ohm
R6 = 10.000 ohm trimmer
R7 = 10.000 ohm trimmer
R6
R8 = 1.000 ohm
R9 = 680.000 ohm LX 901
R10 = 68.000 ohm
C3
R11 = 680.000 ohm R3
C5
C8
R12 = 68.000 ohm R1
R5 R9 R10
R13 = 10.000 ohm R13
R14
R14 = 100 ohm C1
C7 1
R15 = 100 ohm
R16 = 10.000 ohm C10
IC1 C13 VERSO
C1 = 330.000 pF poliestere C6 CONN. n. 1
C2
C2 = 330.000 pF poliestere
C3 = 10 microF. elettrolitico R8 R11 R12 C14
8
161
C4 = 10 microF. elettrolitico R4 C12
R15
C5 = 4.700 pF poliestere
C11
C9 R16
C6 = 100.000 pF poliestere
R2
C7 = 100 pF ceramico
C8 = 1.000 pF poliestere
C9 = 4.700 pF poliestere C4 R7
C10 = 100.000 pF poliestere
C11 = 1.000 pF poliestere
C12 = 100 pF ceramico VERSO CH. "D"
C13 = 10 microF. elettrolitico LX 904 CH. "S"
C14 = 10 microF. elettrolitico
IC1 = LS.4558
Nota: tutte le resistenze utilizzate in Fig.4 Schema pratico di montaggio. Per il controllo
questo circuito sono da 1/4 di watt. manuale del guadagno usate i trimmer R6-R7.
15 V.
15 V.
1 MASSA
2 R1
CONNETTORE n.1
3 S1A R3
4
5
6 R4
7
R2
8 S1B
1
2 R5
CONNETTORE n.2
3 S2A R7
4
5
6 R8 C3
7 R6
8 S2B
C1
R25
1
R9
2
CONNETTORE n.3
3 S3A R11 2
C7
4 1
5 IC1 - A
3
6 R12 4 C4 R29
7 R10
8 S3B R26 USCITA
15 V.
CH." D "
15 V. MASSA
1
2 R13 C5 USCITA
R27
CONNETTORE n.4
1 C2
2 R17
CONNETTORE n.5
3 S5A R19
4 LX 900 *
C6
5
6 R20 R2 R1 R6 R5
7 R18
8 S5B
1 1
1
162 2 R21
CONNETTORE n.6
3 S6A R23
4
5
6 R24 8 8
7 R22
8 S6B
CONN.1 CONN.2
R25
C7
IC1 15 V.
MASSA
C5
8 8 8 8 15 V.
R28 C6
ENTRATA
CONN.3 CONN.4 CONN.5 CONN.6 CH. "S"
R27 R30
C8
C1 C2
R12 R11 R16 R15 R20 R19 R24 R23
S3 S4 S5 S6
15 V.
C3 C4
R1 R17 R23 USCITA
PREASCOLTO
C11 CH." D "
ACUTI
R2 2
IC1 - B
C1 C19
6 8 R24 USCITA
1
C15 VU-METER
7 3 CH." D "
4
R3 R4 R5 5
15 V.
R25
R18
IC1 - A C13
ENTRATA C5 C6
CH." D " R15
BASSI R19 S1A
R13 MUTING USCITA
VOLUME R26
R6 CH." D "
C17
MASSA MASSA
C18
R7 VOLUME
R27 USCITA
R14 CH." S "
BASSI
R20 S1B
ENTRATA R16
C7 C8 MUTING
CH." S "
IC2 - A C14
5 R21
15 V. R28
R8 R9 R10
7 3
8
6 1 USCITA
C16 VU-METER
4 2 R29 CH." S "
C2 C20
R11
ACUTI C12 IC2 - B
USCITA
PREASCOLTO
R12 R22 R30 CH." S "
C9 C10
15 V.
Fig.8 Schema elettrico dello stadio dei controlli di tono. Gli operazionali IC1/A-IC2/A so-
no usati per il controllo dei toni Bassi e Acuti, mentre gli operazionali IC1/B-IC2/B come
amplificatori di linea. Sulle boccole di uscita è presente un segnale di circa 1 volt p/p che
può essere inviato ad un finale di potenza e allo stadio di preascolto e vu-meter.
ENTRATA ENTRATA
CH. "S" CH. "D"
LX 903
C4 C10 C19
R10
C13 R17 R24
R23
C15
C8
R5
R15 R26
ENTRATA
CH. "D"
C11
C12
15 V.
R4 R2 R25
R6-R7 R1-R12 R13-R14
MASSA R9 R11 R28
15 V.
IC2
C5
ENTRATA
CH. "S" R16 R27
C14
R8
C16
C7
R3
C3 C9 R30
R22 R29
C20 165
C17
C1 C2 C18
USCITE
PREASCOLTO
CH. "D"
VERSO CH. "S"
Fig.9 Schema pratico di montaggio del controllo dei toni. Per i collegamenti d’ingresso e d’u-
scita del segnale BF vi raccomandiamo di utilizzare del cavetto schermato collegando a mas-
sa la calza di schermo. Anche le boccole d’ingresso vanno collegate a massa.
1
2 C3 C4
8 V.
ENTRATE
3 C1
PREASCOLTO 4 S1A
CH." D "
5 2
6 R1 C7
7 7
1 C9
C5
8
R3
1 IC1
6
2 R4
3 C2 3
ENTRATE C6
5 C8 C10
PREASCOLTO 4 S1B
CH." S "
5
R2
6
4
7
Fig.10 Schema elettrico dello stadio di preascolto. Tramite il doppio commutatore a pul-
santiera siglato S1/A-S1/B potete ascoltare i segnali sia prima che vengano miscelati sia
dopo la miscelazione e la correzione di tonalità. Per la cuffia, che non è inclusa nel kit,
potete utilizzare qualsiasi modello con impedenza compresa tra i 4 e i 16 ohm.
R7
5 4 3 2 1 0
10 7 1 2
20 3
DS1 DS2 R11
R9
VU
C11
ENTRATA
R5 2 IC2 - A C15
CH." D " TP
1
VU-METER
3 CH." D " 8 V.
8 15 V.
C13 6.800 ohm
MASSA VERSO
TP
C14 1.000 ohm
5 4 15 V.
7
C12
R6 6
ENTRATA
CH." S " TP
166 IC2 - B
R10 R12
20
10 7
5 4 3 2 1 0
1 2
3
VU
DS3 DS4
C16
R8
VU-METER
CH." S "
Fig.11 Schema elettrico dello stadio Vu-Meter. Avendo utilizzato i due operazionali come
raddrizzatori di precisione, gli strumentini sono in grado di rilevare anche i minimi segnali
in ingresso. Questo circuito può essere utilizzato anche con altri preamplificatori BF.
Alla destra dello schema elettrico abbiamo disegnato il giusto collegamento delle resi-
stenze utilizzate nella taratura, necessaria per bilanciare i segnali sui due strumentini e
per ritoccare i trimmer della sensibilità presenti su tutti i telai d’ingresso.
La descrizione del montaggio segue l'ordine appe-
1 8 na riportato, comunque non cambierà nulla se de-
V 7
ciderete di seguire un altro ordine.
3 6
Una volta in possesso del circuito stampato sigla-
V 5
to LX.902 potete subito inserire lo zoccolo dell'in-
tegrato ed il piccolo connettore maschio ad 8 ter-
TDA 2822 M minali nelle posizioni visibili in fig.2, cercando di sal-
Fig.12 Connessioni viste da sopra dell’in- dare accuratamente tutti i piedini senza provocare
tegrato TDA.2822M impiegato nello stadio dei cortocircuiti.
di preascolto. Gli operazionali presenti al
suo interno sono veri e propri finali di BF. Proseguendo nel montaggio potete inserire tutte le
resistenze, ricordandovi che, in funzione della sen-
sibilità che vorrete assegnare a tale ingresso, do-
vrete scegliere i valori di R1/R2-R3/R4-R7/R10 se-
ELENCO COMPONENTI LX.904 condo quanto riportato nella Tabella N.1.
PREASCOLTO + VU-METER Se pensate di inserire più di una scheda lineare,
potrete ad esempio montarne una con una sensi-
R1 = 10.000 ohm pot. log. bilità di 30 millivolt, un’altra con una sensibilità di
R2 = 10.000 ohm pot. log. 100 millivolt ed una terza con una sensibilità di
R3 = 4,7 ohm 150 millivolt.
R4 = 4,7 ohm Una volta inserite tali schede, potrete rendervi con-
R5 = 10.000 ohm to se in sostituzione di quella da 30 millivolt con-
R6 = 10.000 ohm viene inserirne una da 5 milIivoIt o se in sostitu-
R7 = 100.000 ohm zione di quella da 150 millivolt conviene inserirne
R8 = 100.000 ohm una da 300 miIIivoIt.
R9 = 1.000 ohm
R10 = 1.000 ohm Dopo le resistenze potete montare i condensatori
R11 = 100.000 ohm trimmer al poliestere, gli elettrolitici ed i trimmer di taratura.
R12 = 100.000 ohm trimmer
C1 = 1 microF. poliestere L'integrato va inserito rivolgendo il lato in cui è pre-
C2 = 1 microF. poliestere sente la piccola scanalatura di riferimento verso i
C3 = 100 microF. elettrolitico
condensatori C7 e C8 (vedi fig.2).
C4 = 100.000 pF poliestere
C5 = 100 microF. elettrolitico
Terminata questa scheda, e le eventuali altre sche-
C6 = 100 microF. elettrolitico
de lineari, potete proseguire con lo stampato
C7 = 470 microF. elettrolitico
C8 = 470 microF. elettrolitico
LX.901, cioè quello relativo allo stadio equalizza-
C9 = 100.000 pF poliestere to RIAA (vedi fig.4).
C10 = 100.000 pF poliestere Come per il precedente, anche in questo circuito
C11 = 1 microF. poliestere inserite prima lo zoccolo dell'integrato, poi il con-
C12 = 1 microF. poliestere nettore maschio, quindi proseguite con le resi-
C13 = 100.000 pF poliestere stenze, i condensatori al poliestere, gli elettroliti-
C14 = 100.000 pF poliestere ci ed i due trimmer. 167
C15 = 1 microF. poliestere
C16 = 1 microF. poliestere Se di queste schede equalizzate se ne rendono ne-
DS1 = diodo 1N.4150 cessarie più di una, ne potrete montare una se-
DS2 = diodo 1N.4150 conda ed anche una terza.
DS3 = diodo 1N.4150 Come vi abbiamo già anticipato, in questo mixer po-
DS4 = diodo 1N.4150 tete inserire un massimo di 6 schede d’ingresso.
IC1 = TDA.2822M
IC2 = LS.4558 A questo punto vi consigliamo di prendere il circuito
S1/A-B = commutatore 7 tasti dip. stampato siglato LX.900 per montare i componen-
VU = Vu-Meter f.s. 150 microA ti dello stadio miscelatore.
CUFFIE = impedenza 8 ohm Come potete vedere in fig.6, su questo stampato
oltre all’integrato dovete montare tutti i potenzio-
Nota: tutte le resistenze utilizzate in metri slider per dosare il segnale d'ingresso, ed i
questo circuito sono da 1/4 di watt. deviatori a slitta necessari per escludere il se-
gnale proveniente da una delle 6 schede.
Sul lato visibile nella foto di fig.17 montate lo zoc-
colo per l'integrato, i 6 connettori femmina per al-
loggiarvi le schede degli stadi d'ingresso, le poche DAI C.S. LX 901-LX 902
resistenze, i quattro condensatori al poliestere, i USCITA ENTRATE PREASCOLTO
Ultimato il montaggio, inserite i due integrati rivol- Terminata questa operazione potete inserire tutte
gendo la loro tacca di riferimento verso C14. le resistenze, i condensatori al poliestere, i due
trimmer di taratura e i diodi al silicio rivolgendo la
L'altra scheda che dovete montare porta la sigla fascia che contorna il loro corpo come indicato nel-
LX.904 e, come già abbiamo detto, serve per il lo schema pratico (vedi fig.13).
preascolto e per il doppio Vu-Meter (vedi fig.13). Qui occorre precisare che non sempre questi dio-
Su tale scheda montate i due zoccoli per gli inte- di hanno una sola fascia, anzi spesso ne hanno
grati ed il commutatore a slitta a 7 pulsanti. almeno quattro, tutte di colore diverso, che corri-
Prima di saldare tutti i terminali del commutatore, spondono alla sigla del diodo, per cui è facile in-
controllate che il corpo appoggi in modo uniforme serirli in senso inverso.
DAL C.S. LX 905
VOLUME 8V. 15 + 15
M
CUFFIE
R2 CH. "D"
CH. "S"
ENTRATE
VU-METER
7 C5 C6
C11 C15
D S R9
D D
S S R7 TP
R5 DS1 R11
C3
15 V.
C14
R3 R4
C1 C2 IC1 IC2
DS2
MASSA
C4
C13 R12
15 V.
R6 DS3
C10
C9
R8 C16
C12 DS4
C7 C8
TP R10
6 7
169
Avendo usato dei diodi 1N.4150, sostituibili con de- tare i tre integrati stabilizzatori cercando di non
gli 1N.4148, il colore della fascia di riferimento sarà confondere le sigle; infatti IC1, ossia l'integrato
il giallo, quindi il lato con questo colore andrà ri- uA.7808, serve per stabilizzare gli 8 volt positivi,
volto dove nel disegno è visibile la fascia nera. IC2, ossia l'integrato uA.7815, serve per stabiliz-
zare i 15 volt positivi, mentre IC3, ossia l'integrato
Proseguendo nel montaggio inserite tutti i con- uA.7915, serve per stabilizzare i 15 volt negativi.
densatori al poliestere, poi gli elettrolitici e a mon-
taggio ultimato inserite negli zoccoli i due integra- Inserendo questi integrati nello stampato, dovete
ti rivolgendo il TDA.2822M verso i commutatori a rivolgere la piccola aletta metallica come visibile
slitta e il LS.4558 verso i trimmer R11-R12. nello schema pratico.
L'ultima scheda che è rimasta da montare è quel- Di seguito potete montare gli elettrolitici rispet-
la dell’alimentatore, cioè la scheda siglata LX.905. tando la polarità dei terminali, cioè inserendo il po-
Come si vede in fig.15, su tale scheda dovrete mon- sitivo dove sulla pista risulta presente il segno +.
E U
IC1 8 V.
C1 M C2 C3
F1
T1
S1
E U
RS1 IC2
RETE 220 VOLT 15 V.
C4 C5 M C6 C7
MASSA
C8 C9 M C10 C11 15 V.
E U
IC3
Fig.14 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. L’integrato IC1 serve a stabilizzare
la tensione sugli 8 volt necessari per alimentare il TDA.2822M montato sulla scheda di
preascolto. Gli integrati IC2-IC3 forniscono la tensione duale di 15+15 volt necessaria per
alimentare tutti gli integrati LS.4558. A destra dell’elenco componenti sono visibili le con-
nessioni degli integrati stabilizzatori utilizzati in questo stadio.
C4
IC1
C1
DAL SECONDARIO C2 8V.
C3
DI T1
170 ~ RS1 IC2
15 V.
0
C5 VERSO
509 XL
C6
C7 LX 904
~ MASSA
IC3
C8 C9 C10 15 V.
C11
15 V.
VERSO
MASSA
15 V.
LX 900
171
Fig.16 Foto dello stadio di alimentazione. Quando montate i tre integrati stabilizzatori, pre-
state particolare attenzione a non confondere le loro sigle, perché ognuno di loro stabi-
lizza una particolare tensione; inoltre rivolgete verso l’alto le loro alette metalliche.
Fig.17 Foto della scheda dello stadio miscelatore vista dal lato dei componenti. Nei sei
connettori femmina a 8 terminali vanno innestate le schede d’ingresso lineari ed equaliz-
zate RIAA. Come visibile nelle figg.20-25, noi abbiamo montato 5 schede d’ingresso li-
neari con differenti sensibilità ed una sola scheda d’ingresso equalizzata RIAA, ma, a se-
conda delle vostre esigenze, potrete montare più schede per i pick-up magnetici, inse-
rendole in sostituzione degli stadi amplificatori d’ingresso lineari.
172
Fig.18 Foto della scheda di fig.17 vista dal lato opposto, cioè dal lato in cui vanno mon-
tati i potenziometri a slitta e i deviatori d’ingresso. A proposito dei potenziometri a slitta,
sappiate che avendo i terminali sfalsati non potranno in alcun modo essere inseriti in sen-
so inverso. Abbiamo usato potenziometri separati per poter regolare singolarmente il vo-
lume in modo da poter bilanciare, in caso di necessità, i due canali. Ogni ingresso ha un
doppio deviatore per escludere o inserire immediatamente il segnale.
Fig.19 Foto dello stadio di preascolto e vu-meter. Questa basetta va montata sul pannel-
lo frontale del mobile a consolle utilizzando le due squadrette ad L comprese nel kit e fer-
mandole con due viti. Notate il verso in cui sono rivolte le fasce gialle di riferimento dei
diodi al silicio 1N.4150, equivalenti ai diodi 1N.4148. Per collegare le uscite di preascolto
al jack per la presa cuffie, che andrà fissato sul pannello frontale, potete utilizzare del nor-
male filo isolato in plastica. Sempre sul pannello frontale fissate il potenziometro per il
controllo del volume, necessario per dosare il livello del segnale sulla cuffia di preascol-
to, che dovrete collegare a questa scheda utilizzando i sei capifilo visibili in alto (vedi an-
che il disegno dello schema pratico riportato in fig.13).
Per evitare inversioni di polarità che potrebbero Per fissarle dovete soltanto effettuare, con una pun-
mettere fuori uso gli integrati, vi consigliamo di u- ta del diametro di 6,5 mm, tanti fori quanti sono gli
sare dei fili a più colori. ingressi a disposizione.
Per collegare le uscite di preascolto al jack posto Lo stadio di alimentazione, cioè il trasformatore ed
sul pannello frontale potete usare del normale filo il telaio LX.905, va fissato dentro il mobile di pla-
isolato in plastica e lo stesso dicasi per il collega- stica ponendo il trasformatore il più lontano possi-
mento con il doppio potenziometro del volume. bile dagli stadi d'ingresso.
Effettuati i collegamenti di questi tre circuiti stam- Terminato il montaggio, se avete una cuffia inseri-
pati, potete inserire nei connettori le schede dei tela nella presa jack, poi applicate il segnale di BF
preamplificatori d'ingresso. di un pick-up all'ingresso magnetico ed il segnale
prelevato da un sintonizzatore oppure da un mi- 173
Poiché su ognuna di queste è presente un'uscita crofono ad un ingresso lineare e provate ad ascol-
per il preascolto, dovrete collegarla con un corto tare il segnale in uscita.
spezzone di cavo schermato bifilare al telaio
LX.904, collegando la calza metallica sia su que- Se non sentite alcun segnale controllate che i de-
sto telaio sia sulle singole schede. viatori da S1 ad S6 siano tutti posti in posizione
On, perché se fossero posti tutti in Off il segnale
Anche gli ingressi di questi telai preamplificatori an- non potrebbe entrare.
dranno collegati alle boccole d'ingresso con degli Comunque se vedete le due lancette del Vu-Meter
spezzoni di cavo coassiale, non dimenticando di muoversi, significa che il segnale di BF entra e vie-
collegare la calza metallica sia alla pista di massa ne regolarmente amplificato e miscelato.
dello stampato sia al terminale di massa presente
su ogni boccola. Constatato che tutto funziona correttamente, do-
Queste boccole possono indifferentemente essere vete soltanto ritoccare i trimmer R11-R12 per bi-
fissate sia sulla parte posteriore del mobile plasti- lanciare il segnale sui due Vu-Meter e ritoccare i
co sia lateralmente. trimmer della sensibilità presenti su tutti i telai.
Fig.20 Foto della scheda d’ingresso lineare Fig.21 Foto della scheda d’ingresso lineare
con sensibilità 5 millivolt. Si notino i ponti- con sensibilità 30 millivolt. Le resistenze
celli in sostituzione di R1-R2 e la mancan- R1-R2 sono da 47.000 ohm, mentre le resi-
za delle resistenze R3-R4. Le resistenze R7- stenze R3-R4 da 22.000 ohm. Le resistenze
R10 sono da 3.300 ohm. R7-R10 sono da 4.700 ohm.
174
Fig.22 Foto della scheda d’ingresso lineare Fig.23 Foto della scheda d’ingresso lineare
con sensibilità 100 millivolt. Le resistenze con sensibilità 150 millivolt. Le resistenze
R1-R2 ed R3-R4 hanno gli stessi valori del- R1-R2 ed R3-R4 sono da 330.000 ohm 1/4
la scheda precedente, mentre le resistenze di watt, mentre le resistenze R7-R10 sono
R7-R10 sono da 33.000 ohm. da 39.000 ohm 1/4 di watt.
Fig.24 Foto della scheda d’ingresso lineare Fig.25 Foto della scheda con ingresso e-
con sensibilità 300 millivolt. Le resistenze qualizzato a norme RIAA. Questa scheda
R1-R2 sono da 82.000 ohm, le resistenze serve esclusivamente per amplificare i se-
R3-R4 da 12.000 ohm, mentre le resistenze gnali forniti dai pick-up magnetici sulle fre-
R7-R10 da 47.000 ohm. quenze di 50 - 500 - 2.120 hertz.
175
Fig.26 Foto dello stadio miscelatore LX.900 con sopra innestati i sei stadi d’ingresso
LX.901-902. Quando inserite le schede d’ingresso nei connettori femmina, collocate quel-
la equalizzata RIAA e quella con sensibilità 5 millivolt sull’estrema sinistra dello stampa-
to, in modo che si trovino il più lontano possibile dallo stadio di alimentazione. Se non a-
dottaste questo piccolo accorgimento, potreste captare del ronzio di alternata.
Fig.27 Foto notevolmente ingrandita dello stadio del controllo dei toni vista dal lato dei
potenziometri per il controllo dei Bassi (vedi potenziometro a sinistra), degli Acuti (vedi
potenziometro centrale) e per il Volume (vedi potenziometro a destra). Quando il doppio
deviatore è cortocircuitato, il segnale viene amplificato di circa 11 volte, pari a 21 dB;
176 quando è aperto il segnale viene amplificato solo di 3 volte, pari a 9,6 dB.
A chi non disponesse della strumentazione neces- – Collegate la resistenza da 6.800 ohm verso il po-
saria per tarare esattamente i Vu-Meter, consi- sitivo e quella da 1.000 ohm verso la massa.
gliamo il metodo seguente, che è semplice ed ab-
bastanza preciso. – Applicate la tensione prelevata da tale partitore
sui punti TP presenti sulla scheda LX.904.
– Prendete due resistenze da 6.800 ohm e da
1.000 ohm e collegatele, come visibile in fig.11, tra – Spostate i deviatori d'ingresso S1-S6 in posizio-
gli 8 volt positivi e la massa. ne OFF, per evitare che giungano segnali spuri.
Fig.28 Foto notevolmente ingrandita dello stadio del controllo dei toni vista dal lato dei
componenti. Da questa scheda il segnale viene convogliato, tramite cavetto schermato,
sulle boccole d’uscita per i due canali destro e sinistro e alla scheda LX.904 per il prea-
scolto ed i vu-meter. Notate come la tacca di riferimento ad U degli integrati LS.4558 a
basso rumore sia rivolta verso il basso. 177
– Regolate il trimmer R11 per il canale destro fino Tarati i due trimmer del Vu-Meter come da noi con-
a portare la lancetta sugli 0 dB. sigliato, potrete tarare i trimmer presenti sui vari te-
lai d'ingresso, cioè R8-R9 e R6-R7.
– Ripetete la stessa operazione anche per il cana- Per far questo dovete applicare il segnale prele-
le sinistro regolando il trimmer R12 in modo da ot- vato da un Generatore BF contemporaneamente
tenere sempre 0 dB. su entrambi i canali destro e sinistro, quindi tarare
A questo punto scollegate le due resistenze inse- i due trimmer in modo che la lancetta dei due Vu-
rite provvisoriamente per la taratura. Meter si porti sulla stessa posizione.
Fig.29 Sul pannello frontale di alluminio, fornito già forato e completo di serigrafia, van-
no fissate, con gli appositi distanziatori autoadesivi inclusi nei kit, le schede siglate LX.900-
LX.903. Poiché l’adesivo dei distanziatori una volta fissato non è facile da rimuovere, pri-
ma di togliere la carta protettiva segnate con una matita la giusta posizione. Solo la sche-
da siglata LX.904 va fissata verticalmente con apposite squadrette ad L.
COSTO di REALIZZAZIONE
Stadio di Miscelazione LX.900 completo di poten- Mobile consolle modello MO.900 con pannello fo-
ziometri (vedi fig.6) ................................ L.68.000 rato e serigrafato .................................. L.24.000
Costo in Euro ........................................ 35,12 Costo in Euro ........................................ 12,39
La scheda EQUALIZZATA a norme RIAA LX.901 Costo del solo stampato LX.900 .......... L.20.000
178 (vedi fig.4) .............................................. L.13.000 Costo in Euro ........................................ 10,33
Costo in Euro ........................................ 6,71 Costo del solo stampato LX.901 .......... L. 3.600
Costo in Euro ........................................ 1,86
La scheda Lineare LX.902 (vedi fig.2) .. L.11.000 Costo del solo stampato LX.902 .......... L. 3.300
Costo in Euro ........................................ 5,68 Costo in Euro ........................................ 1,70
Costo del solo stampato LX.903 .......... L. 8.500
Stadio Controllo Toni LX.903 (vedi fig.9) .. L.34.000 Costo in Euro ........................................ 4,39
Costo in Euro ........................................ 17,56 Costo del solo stampato LX.904 .......... L. 8.800
Costo in Euro ........................................ 4,54
Stadio Preascolto e Vu-Meter LX.904 (vedi fig.13) Costo del solo stampato LX.905 .......... L. 1.700
completo dei due strumentini ................ L.68.000 Costo in Euro ........................................ 0,88
Costo in Euro ........................................ 35,12
Stadio di alimentazione LX.905 (vedi fig.15) com- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
pleto di trasformatore ............................ L.32.000 le spese postali che verranno addebitate solo a chi
Costo in Euro ........................................ 16,53 richiederà il materiale in contrassegno.
179
Fig.30 Come si presenta l’interno del mobile una volta che avrete fissato tutte le schede,
compreso lo stadio di alimentazione ed il trasformatore, ed eseguiti tutti i cablaggi.
Come si presenta a mon-
taggio ultimato il circuito
per il Controllo di Loudness.
CONTROLLO di LOUDNESS
Il circuito che vi presentiamo va applicato tra l’uscita del preamplifica-
tore e l’amplificatore finale per compensare le deficienze di ascolto
dell’orecchio umano ai bassi livelli di potenza.
Capita spesso, ad esempio nei ristoranti, negli uffi- Questo è appunto quanto riesce a fare il nostro cir-
ci, nelle sale di aspetto delle cliniche, ma anche fra cuito, il quale, una volta inserito tra il preamplifica-
le pareti domestiche, di ascoltare della musica a vo- tore e l’amplificatore finale, ci restituirà la neces-
lume molto basso e, come avrete certamente nota- saria fedeltà anche ad un volume d’ascolto più bas-
to, in tali condizioni il suono non risulta armonioso so del consueto.
come quando lo si ascolta a volume elevato.
Per riportare alla normalità l’ascolto è quindi ne- Se invece chiudiamo il deviatore S1, inseriamo
cessario compensare tale deficienza del nostro or- cioè il filtro, tutte le frequenze al di sotto dei 300 Hz
gano uditivo esaltando tutte le frequenze inferio- verranno automaticamente esaltate di circa 12-13
ri ai 300 Hz oppure superiori ai 3.000 Hz e la- dB e la stessa sorte toccherà a quelle superiori ai
sciando invece inalterata l’ampiezza dei segnali 3.000 Hz, mentre fra i 300 ed i 3.000 Hz l’ampiez-
compresi nella gamma da 300 a 3.000 Hz. za del segnale di BF rimarrà pressoché inalterata.
9 - 28 V.
C6 C7
1 8
C1 2 +V
R1 3 7 IC1
R9 C8 3 6
6
-V 5
2
R2 R4 4
ENTRATA
USCITA TL 081
R5 R7
C2 R3 S1
Fig.1 Schema elettrico del
C4 R8 controllo di loudness e con-
R6 nessioni viste da sopra
dell’integrato TL.081. Chiu-
dendo il deviatore S1, le fre-
C3 C5
quenze che il nostro orecchio
percepisce con minore inten-
sità verranno esaltate.
ELENCO COMPONENTI LX.370
9 - 28 V.
C6
R3
073 XL
C7
R4 R2
USCITA
C2 C3
ENTRATA R6
IC1 C8
182 R5
R7
C1 R8 C5 R9
R1 C4
S1
Fig.2 Schema pratico di montaggio del controllo di loudness. Questo circuito, che va col-
legato tra il preamplificatore ed il finale di potenza, può essere alimentato con la tensio-
ne del preamplificatore, perché tollera qualsiasi tensione compresa tra 9 e 28 volt.
20 dB
15 dB
10 dB
5 dB
0 dB
Fig.3 Curva di risposta del controllo di loudness quando il deviatore S1 è chiuso. Il gua-
dagno è inalterato per le frequenze comprese tra i 300 e i 3.000 Hz (minore di 3 dB), men-
tre sale notevolmente per le frequenze inferiori ai 300 Hz e superiori ai 3.000 Hz.
La curva di risposta di questo filtro è visibile in Molto utile sarà invece ricordarvi che il circuito, u-
fig.3, in cui abbiamo riportato in orizzontale la fre- na volta terminato il montaggio, deve essere rac-
quenza in hertz su scala logaritmica ed in vertica- chiuso dentro una scatola metallica in modo da
le il guadagno in dB relativo a ciascuna frequenza. schermarlo totalmente ed impedirgli così di capta-
Come vedete da questa curva, il guadagno del re del ronzio di alternata.
loudness è trascurabile (minore di 3 dB) fra i 300
e i 3.000 Hz, laddove cioè il segnale non deve su- Vi ricordiamo inoltre che sia per portare il segnale
bire alcuna esaltazione, mentre sale molto rapida- dall’uscita del preamplificatore all’ingresso del no-
mente al di fuori di tali limiti. stro loudness sia per il collegamento d’uscita con
l’amplificatore è necessario utilizzare del cavetto
Il vero pregio del nostro schema è comunque quel- schermato collegando la calza metallica di en-
lo di risultare molto semplice e di poter essere ali- trambe le estremità a massa.
mentato con la stessa tensione del preamplificato- Il collegamento con il deviatore S1, che andrà si-
re in quanto, senza variare alcun valore, può tolle- stemato sulla parete metallica della scatola, potrà
rare qualsiasi tensione compresa fra un minimo di invece essere effettuato con due normalissimi fili
9 volt ed un massimo di 28 volt. di rame isolati in plastica e lo stesso dicasi per i
Le caratteristiche principali di tale circuito possono fili di alimentazione.
essere così riassunte:
184
ARMONIOSO
S1
R4 R14
9 - 30 V.
R7 C9 C14 C16
IC1-A 3 8 IC1-B
C1
3 BASSI 1
C7
1 R8 R9 R13 2
4
2 C10 C11
ENTRATA R1 C2
R3 R6 R11
C5 R12
C8 C12 C13
C15
R10
C4 C6 R15
R2 ACUTI
R5
USCITA
C3
Fig.1 Schema elettrico del preamplificatore per chitarra. Il filtro inserito sull’operazionale
IC1/A è in grado di esaltare di 10 dB le frequenze comprese tra i 3.000 e i 6.000 Hz.
ELENCO COMPONENTI LX.738
R1 = 470.000 ohm R13 = 10.000 ohm C10 = 33.000 pF poliestere
R2 = 4.700 ohm R14 = 10.000 ohm C11 = 33.000 pF poliestere
R3 = 100.000 ohm R15 = 10.000 ohm pot. log. C12 = 3.300 pF poliestere
R4 = 100.000 ohm C1 = 220.000 pF poliestere C13 = 4,7 microF. elettrolitico
R5 = 100.000 ohm C2 = 100 pF ceramico C14 = 100.000 pF poliestere
R6 = 100.000 ohm C3 = 4,7 microF. elettrolitico C15 = 1 microF. poliestere
R7 = 10.000 ohm C4 = 330 pF ceramico C16 = 33 microF. elettrolitico
R8 = 10.000 ohm C5 = 560 pF ceramico IC1 = integrato tipo LS.4558N
R9 = 100.000 ohm pot. lin. C6 = 330 pF ceramico S1 = interruttore
R10 = 100.000 ohm pot. lin. C7 = 4,7 microF. elettrolitico
R11 = 10.000 ohm C8 = 3.300 pF poliestere Nota: tutte le resistenze utilizzate in
R12 = 3.300 ohm C9 = 10 microF. elettrolitico questo circuito sono da 1/4 di watt.
USCITA
ENTRATA
nuova elettronica
C11 R1
C13
C10 C1 C2
R6 R14
C3 R8 R13
IC1
C14
R5 C5 C7
C16
R11
C12
C4 R4
C8 C9
R7
C6
+V 7 6 5 LX 738
R2 R3 R12
PILA 9V.
1 2 3 -V
LS 4558 N
186
PREAMPLIFICATORE per
gresso deve accettare i segnali di qualsiasi pick- mo rumore, infatti paragonandoli ad un qualsiasi
up ed infine deve disporre di un controllo visivo di altro tipo di operazionale, risultano 3-4 volte meno
188 picco per evitare distorsioni. rumorosi, come riportato nella tabella.
CHITARRE ELETTRICHE
i 150 KHz, quindi lasciano passare senza nessuna Se dal pick-up fuoriescono dei segnali d’ampiez-
attenuazione anche le frequenze dei super-acuti. za molto debole, si dovrà ruotare questo trimmer
in modo da aumentare il valore della sua resi- 189
Tornando allo schema elettrico, il segnale di BF for- stenza e in questo modo il segnale verrà amplifi-
nito dal pick-up viene applicato sulla presa Entra- cato fino ad un massimo di 10 volte.
ta posta sulla sinistra e, passando attraverso il con-
densatore C1 e la resistenza R2, raggiunge il pie- Il segnale prelevato dal piedino d’uscita 7 di IC1/A
dino invertente 6 di IC1/A. viene trasferito, tramite il condensatore C5, sui tre
controlli di tono per Acuti - Medi - Bassi.
Il trimmer R6, applicato tra l’ingresso e l’uscita di Tenendo in posizione centrale le manopole dei tre
questo operazionale, serve per variare il guada- potenziometri non viene modificata la curva di ri-
gno di questo stadio in modo da adattarlo a qual- sposta né degli Acuti né dei Medi né dei Bassi.
siasi tipo di pick-up.
Se dal pick-up fuoriescono dei segnali d’ampiez- Ruotando la manopola del potenziometro degli A-
za molto elevata, si dovrà ruotare questo trimmer cuti (R8) dalla posizione centrale in senso antio-
in modo da ridurre il valore della sua resistenza e rario, si possono attenuare tutte le frequenze da
in questo modo il segnale verrà attenuato fino ad 2 KHz fino a 30 KHz di ben 20 dB, che corrispon-
un massimo di 10 volte. de a 10 volte in tensione.
T1
12 V.
0,2 A.
S1
E U
RETE
RS1 IC4
220 V.
M
C17 C18 C19 C20
C12
R19
C6 DS1
R5 R6 5 8
IC3
7
C4 R7 R8 R9 6
R17 R18 C11 4
C7
ACUTI R20
DS2
C1 C8
R2 6 IC1-A
C5 DL1
7 R10 R11 R12
C15 PEAK
5
C9
MEDI
C10
ENTRATA R1 C3
R13 R14 R15
6
R16 8 C16
BASSI 7
R21 5
4 IC2-B USCITA
R23
2
C13
R3 2 4,5 V. 1
8
1 3
C14
3
4 IC1-B IC2-A R22
R4 VOLUME
C2
190 Fig.2 Schema elettrico del preamplificatore per chitarra. Questo circuito dispone di un ri-
levatore visivo di picco massimo (vedi IC3+DL1) che vi avvisa sulla necessità di ridurre il
guadagno. Il trimmer R6 permette di adattare il guadagno a qualsiasi pick-up: il segnale
può essere amplificato o attenuato fino ad un massimo di 10 volte.
+V 7 6 5
Fig.3 Connessioni degli integrati NE.5532
ed LM.358 viste da sopra, dello stabilizza-
M tore MC.78L09 e dei terminali A-K del dio-
A K do led. L’integrato LM.358 va innestato nel-
1 2 3 -V E U lo zoccolo siglato IC3 (vedi fig.7).
0
Inserite quindi il trimmer R6, il condensatore ce-
-5 ramico C4, tutti i poliestere ed infine gli elettroli-
-10 tici rispettando la polarità dei due terminali.
-15
Proseguendo nel montaggio inserite la morsettiera
-20 a 4 poli per la presa di rete dei 220 volt e per l’in-
terruttore S1, poi il ponte raddrizzatore RS1 ed in-
10 100 1K 10K 50K
FREQUENCY ( Hz ) fine il piccolo integrato stabilizzatore IC4 rivolgen-
Fig.5 Con il potenziometro per i Medi sigla- do il lato piatto del suo corpo verso destra.
to R11 si riescono ad attenuare o esaltare
le frequenze comprese tra 100 Hz e 6 KHz. Da ultimo montate il trasformatore di alimentazio-
ne T1 e i piccoli terminali a spillo contenuti nel kit
nei fori dai quali si dipartono i fili per i potenziometri
ed i cavetti schermati.
+20
Fig.6 Con il potenziometro per i Bassi si- Prima di fissare il circuito stampato all’interno del
glato R14 si riescono ad attenuare o esal- relativo mobile plastico, dovete applicare sul suo
tare le frequenze comprese tra 10 e 100 Hz. pannello frontale la presa di Entrata, la gemma per
il diodo led ed i quattro potenziometri, facendo at-
RETE
220 V.
USCITA
T1
( T003.02 )
C18
C17 IC4
C19
RS1
C20
R4 R3
R17 R18 R21
DS1 DS2
C3 C6
C15
C11
C12
C2 C5
R20
R2 C14
C4 R19
C1 R6 R13 R16 R15 R10 R12
C13
A
C9 C7
C16
K R5 C10 C8 R23
R7 R9
R1
MASSA
S1 A 193
K
MASSA
Fig.7 Schema pratico di montaggio del preamplificatore per chitarra. Per non sentire del
ronzio quando si avvicina la mano al pannello frontale del mobile, è indispensabile col-
legare a massa il corpo metallico dei quattro potenziometri utilizzando per i collegamen-
ti la piattina colorata a 3 fili inserita nel kit. Inoltre ricordate di collegare anche il termi-
nale di massa della presa Jack alla calza di schermo del cavetto d’ingresso.
Fig.8 Come si presenta il circuito stampato a montaggio ultimato. In questa foto si pos-
sono vedere chiaramente anche i piccoli terminali a spillo inclusi nel kit, indispensabili
per fissare le estremità dei cavetti schermati e dei fili per i quattro potenziometri.
tenzione a non confondere uno dei due potenzio- Se non collegherete a massa il corpo dei poten-
metri da 100 kiloohm (vedi R11-R14) con quello ziometri, sentirete del ronzio ogni volta che avvi-
del volume R22 che è da 10 kiloohm. cinerete la mano al pannello frontale.
Sul corpo dei potenziometri lineari appare la sigla
100 K/A e sul logaritmico la sigla 10 K/B. COSTO di REALIZZAZIONE
194 Prima di fissare i potenziometri dovete accorciare Costo dei componenti visibili in fig.7, necessari al-
i loro perni per poter avvicinare le manopole al pan- la realizzazione del preamplificatore siglato
nello frontale. LX.1333, comprese 4 manopole per i potenziome-
tri, escluso il mobile e la mascherina .... L.62.000
Dopo aver fissato il circuito stampato sul piano del Costo in Euro .......................................... 32,02
mobile con i quattro distanziatori plastici con base
autoadesiva (per farli aderire dovete privarli della Costo del mobile plastico MO.1333 completo di ma-
carta di protezione che ne ricopre la base), potete scherina frontale forata e serigrafata ...... L.18.000
collegare tutti i terminali dei potenziometri ai termi- Costo in Euro .......................................... 9,30
nali a spillo presenti sul circuito stampato come
chiaramente visibile in fig.7. Costo del solo stampato LX.1333 .......... L.14.000
Costo in Euro .......................................... 7,23
Non dimenticatevi di collegare il filo di massa al
corpo metallico del potenziometro R14 e di colle- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
gare tra loro i corpi metallici di tutti i potenziometri le spese postali che verranno addebitate solo a chi
per mezzo di tre spezzoni di filo nudo. richiederà il materiale in contrassegno.
195
Fig.9 Il circuito stampato deve essere fissato all’interno del mobile con i distanziatori pla-
stici autoadesivi. Solo dopo questa operazione potrete collegare i terminali dei potenzio-
metri ai terminali a spillo presenti sul circuito stampato. Per non sentire del ronzio do-
vrete collegare tra loro i corpi dei potenziometri e a massa il corpo di R14.
Capita di frequente di trovarsi nelle condizioni di stenza R1 dovrà sempre risultare maggiore del va-
dover preamplificare dei segnali di BF e per farlo lore della resistenza R2.
è utile sapere il valore in decibel (dB) del guada- Ne consegue che volendo realizzare un amplifica-
gno, perché da quest’ultimo è possibile risalire al tore a guadagno variabile a 1 dB - 2 dB - 4 dB -
valore minimo dell’ampiezza che si può applicare 8 dB - 16 dB, dovremo solo modificare il valore
sull’ingresso per avere in uscita un segnale con u- della resistenza R2 in rapporto alla resistenza R1.
na ben precisa ampiezza.
Osservando ora lo schema elettrico in fig.3 e con-
Un tale circuito, oltre a risultare utilissimo in labo- trollando l’elenco componenti, potete constatare
ratorio per eseguire diverse prove, vi aiuterà inol- che la resistenza R15, applicata sul secondo o-
tre a comprendere come si riesca a modificare il perazionale siglato IC3/B, e la resistenza R4, po-
guadagno di uno stadio operazionale variando il sta in serie sull’ingresso dello stesso operaziona-
valore ohmico di una sola resistenza. le, hanno lo stesso valore, cioè 47.000 ohm.
Pertanto se tutti i deviatori a levetta siglati da S3 a
Questo preamplificatore permette di raggiungere un S7 risultano aperti, questo stadio guadagnerà 1
guadagno massimo di 16 dB, cioè di amplificare u- volta, infatti:
na tensione fino ad un massimo di 6,31 volte.
47.000 : 47.000 = 1 volta pari a 0 dB
UN PO’ DI TEORIA
Per ottenere un guadagno di 1 dB dobbiamo chiu-
Capita a molti di prelevare dalle più svariate riviste dere il solo deviatore S3.
schemi elettrici di amplificatori che impiegano inte- In questo modo infatti colleghiamo in parallelo alla
grati operazionali ritenendoli adatti a soddisfare le resistenza R4 le resistenze R5-R6, cioè 330.000
proprie esigenze, ma, una volta ultimatane la rea- ohm + 56.000 ohm, per un totale di 386.000 ohm.
lizzazione, ci si accorge di non riuscire ad ottene- Per conoscere il valore ohmico ottenuto dal paral-
re il “guadagno” dichiarato. lelo di queste resistenze, una da 47.000 ohm e le
PREAMPLIFICATORE a
La causa di questo errore, come spiegheremo, è altre da 386.000 ohm, utilizziamo questa formula:
dovuta solo al valore di una resistenza e, più pre-
196 cisamente, di quella posta in serie sull’ingresso, ohm = (R4 x R5+R6) : (R4 + R5+R6)
che molti levano ritenendola superflua.
Se in un circuito in cui la resistenza R1 ha un va- (47.000 x 386.000) : (47.000 + 386.000) = 41.898 ohm
lore di 47.000 ohm (vedi schema di fig.1) poniamo
in serie sull’ingresso una resistenza da 1.000 ohm Dividendo ora il valore di R15 per il valore appena
(vedi R2), il segnale applicato sull’ingresso viene calcolato, cioè 41.898 ohm, otteniamo:
amplificato di:
47.000 : 41.898 = 1,12 volte
R1 : R2
che corrisponde per l’appunto ad un guadagno in
cioè abbiamo un’amplificazione pari a: tensione di 1 dB (consulta in questo volume la Ta-
bella dei dB). Se dunque applichiamo sull’ingres-
47.000 : 1.000 = 47 volte so un segnale di 300 millivolt, con il deviatore S3
chiuso ritroveremo sull’uscita un segnale pari a:
Risulta pertanto chiaro che, se desideriamo realiz-
zare uno stadio amplificatore, il valore della resi- 300 x 1,12 = 336 millivolt
Aprendo il deviatore S3 e chiudendo il deviatore
S4, in parallelo alla R4, da 47.000 ohm, colleghia-
mo ora le resistenze R7 ed R8 da 180.000 ohm +
1.500 ohm, per un totale di 181.500 ohm.
Per conoscere il valore che si ottiene con il paral-
lelo di R4-R7-R8 non ci resta che fare i seguenti
calcoli, cioè:
GUADAGNO VARIABILE
47.000 ohm
197
1.000 ohm 100.000 ohm
R1
300.000 ohm
R1
R2
R2
S1 15 V
E U R16
RS1 IC1
RETE 220 VOLT C1 C2 C5 C6 DL1
M
15 V
E U
IC2
C3 C4 C7 C8
M
R4
1
R3 S3 R5 R6 R15
2
R1 S4 R7 R8 4
6 2
8
IN FASE
7 1
S2 4
S5 R9 R10
SFASATO 5 3
IC3 - A IC3 - B
ENTRATA 8
S6 R11 R12 USCITA
R2
16
S7 R13 R14
A K
DIODO
A K
LED
1 2 3 -V
E MU ME U
µA 7815 µA 7915 TL082
Dunque abbiamo visto che chiudendo il deviatore sa la resistenza R1; in tal caso il guadagno au-
S3 si ottiene un guadagno di 1 dB, chiudendo il so- menterebbe considerevolmente, perché la formula
lo deviatore S4 un guadagno di 2 dB, chiudendo per ricavarlo sarebbe la seguente:
solo S5 un guadagno di 4 dB, chiudendo solo S6
un guadagno di 8 dB e chiudendo solo S7 un gua- guadagno = 1 + (R3 : R1)
dagno di 16 dB.
1 + (47.000 : 47.000) = 2 volte pari a 6 dB
A questo punto possiamo passare alla descrizione
dello schema elettrico, anche se ne avrete già in- Nel nostro caso, avendo lasciato la R1 scollegata,
tuito il funzionamento. il guadagno di IC3/A risulta pari a 0 dB, mentre
l’impedenza d’ingresso risulta pari al valore della
SCHEMA ELETTRICO resistenza R2, cioè ancora a 47.000 ohm.
Partendo dalla presa ENTRATA del segnale BF Ma perché utilizziamo in tale circuito uno stadio che
(vedi fig.3) incontriamo subito il deviatore siglato non amplifica?
S2, che ci dà la possibilità di inserire il segnale sul
piedino invertente 6 o su quello non invertente 5 È presto detto: questo stadio ci consente di accet-
dell’operazionale IC3/A. tare sull’ingresso qualsiasi segnale a bassa o alta
Questo deviatore consente di ottenere in uscita un impedenza e di presentarlo in uscita con la stessa
segnale in fase con quello applicato sull’ingresso ampiezza, ma a bassa impedenza, in modo da
oppure sfasato di 180 gradi. non influenzare negativamente il valore ohmico del
partitore dei dB presente nello stadio successivo.
Come potete notare, il valore della resistenza R1
posta in serie al segnale d’ingresso risulta di 47.000 In pratica lo usiamo solo come adattatore d’im-
ohm, come pure il valore della R3, pertanto que- pedenza, mentre sarà il secondo operazionale,
sto stadio con il deviatore S2 posto sulla posizio- cioè IC3/B, che amplificherà il segnale.
ne in fase guadagna:
A cosa servono le resistenze da R4 ad R14 e i de- 199
47.000 : 47.000 = 1 volta pari a 0 dB viatori da S3 a S7 e perché è stato scelto per R15
un valore di 47.000 ohm, è stato già spiegato am-
ovvero il segnale applicato sull’ingresso si ritrova piamente, quindi non lo ripeteremo.
con la stessa ampiezza sull’uscita.
L’impedenza d’ingresso di tale circuito è pari al va- L’integrato utilizzato in questo circuito è un comu-
lore della resistenza di ingresso R1, risulta cioè di ne TL.082, che, come visibile in fig.4, contiene al
47.000 ohm. suo interno due operazionali.
Inviando il segnale da preamplificare sull’ingresso Il circuito (vedi fig.3) viene alimentato da una ten-
non invertente di IC3/A (vedi piedino 5), poiché la sione duale di 15+15 volt, che ricaviamo raddriz-
resistenza è “scollegata”, il circuito guadagna sem- zando la tensione di 17+17 volt alternati, fornita dal
pre 1 volta pari a 0 dB. secondario del trasformatore T1.
Questa tensione raddrizzata dal ponte RS1 viene
A questo punto potreste pure chiedervi come si stabilizzata a 15 volt positivi dall’integrato uA.7815
comporterebbe il circuito se collegassimo a mas- e a 15 volt negativi dall’integrato uA.7915.
Le caratteristiche tecniche di questo preamplifica- Per l’ingresso e l’uscita del segnale BF dovete u-
tore possono essere così riassunte: tilizzare delle prese schermate, che potrete inseri-
re nel pannello frontale o nel retro del mobile, e per
Impedenza d’ingresso 47.000 ohm collegarle al circuito utilizzate dei cavetti scher-
Impedenza d’uscita 100 ohm mati, rammentando di collegare la calza metallica
Max segnale in ingresso 10 V p/p al terminale capifilo di massa, come si vede chia-
Max segnale in uscita 10 V p/p ramente nello schema pratico di fig.5.
Banda passante da 0 a 100 KHz
Distorsione massima 0,03% Il circuito stampato andrà collocato vicino al pan-
Guadagno variabile 1-2-4-8-16 dB nello frontale, così da non dover utilizzare dei fili
lunghi per collegare i terminali capifilo ai commu-
tatori dei dB (vedi S3-S4-S5-S6-S7).
REALIZZAZIONE PRATICA
Per quanto riguarda il trasformatore, prima di ef-
Il circuito necessario per realizzare il preamplifica- fettuare il collegamento tra il secondario e l’ingres-
tore a guadagno variabile è siglato LX.809. so del ponte raddrizzatore, controllate che il filo
Vi consigliamo di iniziare il montaggio dallo zoc- centrale venga effettivamente collegato al termina-
colo per l’integrato e, saldati tutti i piedini, di pro- le indicato massa, perché se per errore colleghe-
cedere inserendo tutte le resistenze. rete il filo centrale ad uno dei fili laterali (vedi in fig.5
Eseguita questa operazione potete inserire i con- i fili contrassegnati dal segno di alternata), potrete
densatori poliestere ed i quattro elettrolitici facen- bruciare entrambi gli integrati stabilizzatori.
do attenzione a non invertire i loro terminali.
Con un filo bifilare potete ora collegare il diodo led
Nello spazio a lui riservato inserite il ponte rad- al circuito stampato e se doveste notare che for-
drizzatore RS1, che potrebbe essere anche di for- nendo tensione al circuito questo led non si ac-
ma diversa da quella disegnata, cioè quadrata an- cende, dovrete semplicemente invertire i due fili sui
ziché cilindrica; in ogni caso l’importante è che i ter- terminali dello stampato.
minali + e – siano rivolti come si vede in fig.5.
Terminato il montaggio di tutta la parte meccanica,
Proseguendo nel montaggio inserite i due integrati in corrispondenza di ogni deviatore dovete applica-
stabilizzatori rivolgendo la piccola aletta metallica re i numeri autoadesivi 1-2-4-8-16, così da stabilire
presente sul corpo verso i condensatori C2 e C4. immediatamente il rapporto di guadagno in dB.
Vi ricordiamo che l’integrato uA.7815 è siglato IC1 Per il deviatore S2 potreste usare le scritte in fa-
nello schema, mentre l’uA.7915 è siglato IC2. se e sfasato o, in alternativa, mettere un + per in-
Se scambierete un integrato con l’altro, provoche- dicare che il segnale non viene sfasato ed un – per
rete la distruzione di entrambi. indicare che in uscita il segnale è sfasato.
Nei fori rimasti liberi inserite quei piccoli terminali Con questo preamplificatore pronto sul vostro ban-
presenti nel kit, che vi serviranno come capifilo per co di lavoro non avrete problemi ogniqualvolta vi si
i collegamenti con i componenti esterni. presenterà la necessità di stabilire quale guadagno
Terminato il montaggio del circuito stampato, in- è necessario scegliere per pilotare i vostri circuiti
200 nestate nello zoccolo l’integrato TL.082 (IC3) rivol- sperimentali di BF.
gendo il piccolo punto di riferimento impresso sul
suo corpo verso il condensatore poliestere C6. COSTO di REALIZZAZIONE
A questo punto potete prendere in considerazione Tutto il materiale visibile in fig.5 necessario per la
il montaggio nel mobile. Non inserite questo pream- realizzazione del preamplificatore siglato LX.809,
plificatore dentro contenitori plastici o in legno, ma inclusi il trasformatore, le prese di BF, i deviatori
utilizzate esclusivamente un mobile metallico, per- ed uno spezzone di cavetto schermato.... L.40.000
ché se il circuito non risulta totalmente schermato Costo in Euro .......................................... 20,66
capterà facilmente dell’alternata, che si sentirà poi
in altoparlante sotto forma di ronzio. Costo del solo stampato LX.809 ............ L. 2.500
Costo in Euro .......................................... 1,29
Sul pannello frontale del mobile fissate tutti i de-
viatori a levetta visibili in fig.5, più l’interruttore di I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
rete (vedi S1 nel solo schema elettrico) tenendolo le spese postali che verranno addebitate solo a chi
alquanto distanziato dagli altri. richiederà il materiale in contrassegno.
ENTRATA VERSO T1 USCITA
~ Massa ~
RS1
C1 C3
C2 C5 C7 C4
IC1 IC2
R16
R2
C8
R10 R12
R15
IC3
IN FASE R1 R14
C6
S2 R3
R6
SFASATO R5 R13
R4
A
R7
R8 R9 R11 K
DL1
908 XL
S3 S4 S5 S6 S7
201
1 dB 2 dB 4 dB 8 dB 16 dB
Seppure abbia dimensioni molto ridotte e solo 5 in- Il segnale BF che applichiamo sulla presa Entrata
gressi mono, quello che vi presentiamo è un si- raggiunge, tramite il condensatore C1, il Gate del
gnor mixer, anche se destinato ad un pubblico con fet FT1, che, dopo averlo preamplificato, lo trasfe-
esigenze ben diverse da quelle che potrebbe ave- risce tramite il condensatore C4 sul Gate del se-
re uno studio di registrazione. condo fet siglato FT2.
i 2,8 volt picco/picco corrispondenti a 1 volt effi- sull’ingresso di circa 3,7 volte.
cace; se lo chiudiamo il segnale applicato sull’in- Pertanto sul Drain di FT4 ritroviamo un segnale am-
gresso non dovrà superare il valore di 0,19 volt plificato che può raggiungere un’ampiezza massi-
picco/picco corrispondenti a 67 millivolt efficaci. ma di:
Infatti, dividendo il massimo segnale che possia-
mo prelevare sull’uscita di FT2, vale a dire 9,8 volt, 3,27 x 3,7 = 12,09 volt picco/picco
per il guadagno che si ottiene con il deviatore S1
aperto (3,54 volte) e chiuso (50 volte), otteniamo corrispondenti a circa 4,3 volt efficaci.
il valore dei volt massimi che possiamo applicare Dal Drain di FT4 i segnali miscelati vengono appli-
sull’ingresso: cati, tramite il condensatore C13, al potenziometro
del volume siglato R20.
9,8 : 3,54 = 2,76 volt picco/picco Dal cursore di questo potenziometro il segnale vie- 203
9,8 : 50 = 0,19 volt picco/picco ne prelevato dal condensatore C15 e poi applica-
to sul Gate dell’ultimo fet FT5, utilizzato come sta-
Quindi l’interruttore S1 si deve cortocircuitare a dio separatore con uscita a bassa impedenza.
massa solo nel caso in cui si colleghi all’ingresso
un segnale non superiore a 0,19 volt picco/picco. Il condensatore elettrolitico C18 provvede a trasfe-
rire il segnale presente sul Source di FT5 sulla pre-
I segnali che giungono dai cinque preamplificatori sa Uscita da dove lo preleviamo con un cavetto
sui cinque potenziometri siglati R10 vengono pre- schermato per trasferirlo sull’ingresso di qualsiasi
levati dai loro cursori tramite le resistenze R11 che stadio finale di potenza.
provvedono a miscelarli. A chi volesse ridurre il guadagno ad interruttore
Poiché in questa fase di miscelazione il segnale S1 chiuso consigliamo di aumentare il valore del-
subisce un’attenuazione di circa 3 volte, i nostri la R2 portandola dagli attuali 150 ohm a 330-470
9,8 volt p/p si ridurranno a soli 3,27 volt p/p. ohm, mentre chi volesse aumentare il guadagno
Lo stadio composto dai due fet FT3 e FT4 (vedi potrà sostituire la resistenza R6 da 56.000 ohm
fig.2) serve per amplificare il segnale che entra con un valore di 68.000-82.000 ohm.
ELENCO COMPONENTI LX.1241-1242 1° STADIO
R1 = 47.000 ohm
C2 R9
R2 = 150 ohm R3 R7
13-17 V. FT2 13-17 V.
R3 = 22.000 ohm C1
C4 D C8
R4 = 1 Megaohm ENTRATA G
D G
1 C6
R5 = 3.900 ohm S
S
1 V.
R1 R4
R6 = 56.000 ohm FT1 R8 C7
R7 = 3.300 ohm 2 V. R10
R6
R8 = 270 ohm
R9 = 1.000 ohm R2 R11
S1 C3 R5
R10 = 47.000 ohm pot. log.
C5
R11 = 47.000 ohm
R12 = 1 Megaohm
R13 = 22.000 ohm
R14 = 3.900 ohm
ENTRATA
R15 = 1 Megaohm 2 30 V.
R16 = 22.000 ohm
R17 = 1.000 ohm 2° STADIO
R10
R18 = 22.000 ohm S1
R11
R19 = 3.900 ohm
R20 = 100.000 ohm pot. log.
R21 = 47.000 ohm
R22 = 47.000 ohm ENTRATA
3 30 V.
R23 = 1 Megaohm
R24 = 1.000 ohm 3° STADIO
R10
R25 = 4.700 ohm S1
R26 = 100.000 ohm R11
C1 = 1 microF. poliestere
C2 = 100 microF. elettrolitico
C3 = 100 microF. elettrolitico ENTRATA
C4 = 10.000 pF poliestere 4 30 V.
C5 = 220 pF ceramico
4° STADIO
C6 = 220.000 pF poliestere R10
C7 = 1 microF. poliestere S1
R11
C8 = 100 microF. elettrolitico
C9 = 10.000 pF poliestere
C10 = 100 microF. elettrolitico
C11 = 10.000 pF poliestere ENTRATA
5 30 V.
C12 = 150 pF ceramico
C13 = 220.000 pF poliestere 5° STADIO
R10
C14 = 1 microF. poliestere S1
C15 = 100.000 pF poliestere R11
204 C16 = 10 microF. elettrolitico
C17 = 100 microF. elettrolitico
C18 = 4,7 microF. elettrolitico
FT1-FT2 = fet tipo BF.245
FT3-FT5 = fet tipo BF.245
S1 = deviatore
Nota: le resistenze utilizzate in
questo circuito sono da 1/4 di watt.
Fig.1 In alto lo schema elettrico
dello stadio d’ingresso LX.1242.
Di questi stadi, tutti perfettamen-
te identici, dovete montarne 5. Di
lato la foto di uno stadio LX.1242
a montaggio ultimato.
R17 R22 R24
C10 15 V. 30 V.
R21 C17
R13 R18
13-17 V.
FT4 C16
C11 13-17 V.
C9 D
D G
G
S C13 R23
S 3 V.
R12 R15
FT3 R19 C14
FT5
R16
C15 D C18
USCITA
2 V. G
R20
S
16 V.
R14 R25 R26
C12
Fig.2 Schema elettrico dello stadio d’uscita del Mixer che dovete montare sul circuito ba-
se siglato LX.1241, come visibile in fig.5. Come spiegato nell’articolo, tra il terminale Drain
e la massa dei fet FT1-FT4 dovete rilevare una tensione compresa tra 13 e 17 volt.
Fig.3 Dopo aver montato la scheda base LX.1241, dovrete innestare nei suoi connettori
205
femmina tutte le 5 schede degli stadi preamplificatori siglati LX.1242. Per alimentare que-
sto mixer dovrete utilizzare una tensione stabilizzata di circa 30 volt (vedi fig.6).
Per alimentare questo circuito occorre una tensio- sione compresa tra 13-17 volt, mentre non si può
ne stabilizzata di circa 30 volt e a tale scopo pos- escludere che, a causa delle tolleranze, sui Drain
siamo utilizzare l’alimentatore LX.1145 (vedi fig.6). si rilevi una tensione minore di 11 volt o maggio-
re di 18 volt. Anche se con questi valori di tensio-
CONSIGLI UTILI ne il mixer funziona ugualmente bene, se deside-
rate ottenere il massimo delle prestazioni vi consi-
Come sapete tutti i componenti hanno una loro tol- gliamo di procedere come segue:
leranza alla quale non sfuggono neanche i semi-
conduttori fet. – Montate provvisoriamente le resistenze R3-R7-
Per ottenere un’elevata dinamica è necessario ri- R13-R18 sui fet FT1-FT4 in modo da poterle facil-
trovare sui Drain dei fet FT1-FT2-FT3-FT4 una ten- mente dissaldare in caso di necessità.
– Misurate con un tester la tensione presente tra
il terminale Drain e la massa del fet FT1 e se rile-
FT1 R6 FT2
vate una tensione minore di 12 volt, sostituite la C7
R3
resistenza R3 con una da 18.000 ohm. Se invece C3
C5
C4 R7
rilevate una tensione maggiore di 18 volt, sosti- R5
tuitela con una da 27.000 ohm. C1 C6
2421 XL
R2
C2
R8
– Misurate la tensione sul Drain del fet FT2 e se
R9
anche qui rilevate una tensione minore di 12 volt, R1 R4
R21
Per realizzare questo progetto occorrono 5 circuiti C13
R22
stampati siglati LX.1242 per gli stadi d’ingresso ed FT4 C16
1 circuito stampato siglato LX.1241 per lo stadio R18 C14 R19
C11
miscelatore. R15
R17
Tutti gli stampati sono a doppia faccia con fori me- R12
C9
tallizzati e con ampie superfici schermanti per pro- R13
FT3
teggere il circuito da disturbi e ronzii esterni.
C12
C10
Potete iniziare il montaggio dai cinque stadi d’in- R14
gresso LX.1242 disponendo i componenti come vi- R16
S1 S1 S1 S1 S1
M. M. M. M.
M.
207
R10 R10 R10 R10 R10
Fig.5 Schema pratico di montaggio della scheda base LX.1241. Anche per questo stadio
i valori delle resistenze R13-R18 andranno scelti in base alla tensione rilevata con un te-
ster sui terminali Drain dei fet FT3-FT4. Dal lato opposto di questo circuito stampato an-
dranno inseriti i cinque potenziometri slider; nei connettori femmina (vedi CONN.1-
CONN.2) andranno inserite le cinque schede d’ingresso siglate LX.1242 visibili in fig.4.
Quando salderete i cavetti schermati sui terminali capifilo presenti sul circuito stampato,
cercate di “non fondere” il loro isolante interno con il calore della punta del saldatore,
perché il filo centrale andrà subito in cortocircuito con la calza di schermo.
DS1
F1 T1
28 V.
S1 0,5 A. A
E U
RS1 IC1
RETE 30 V.
R4 DS2
220 V. R
R1
C1 R2
RUE B
C2
DL1
LM 317 R3 C3 C4
30 V.
C1
R4 DS2
R3
R1
R2
C2 IC1 RS1
DS1
RETE
C3
220 V.
C4
F1
30 V. T1
208
30 V.
S1
Fig.6 In questa pagina abbiamo riportato sia lo schema elettrico sia lo schema pratico
dell’alimentatore siglato LX.1145. La descrizione dettagliata di questo circuito è pubbli-
cata insieme al finale stereo per cuffie a fet-hexfet LX.1144. Il costo di questo kit completo
di stampato e trasformatore di alimentazione è di L.43.000 pari a 22,21 Euro.
Fig. 7 Nella foto in alto potete vedere come 209
si presenta il circuito base siglato LX.1241
visto dal lato sul quale vanno fissati tutti i
componenti e nella foto in basso il lato in
cui vanno montati i potenziometri a slitta.
Per evitare del ronzio di alternata è neces-
sario collegare a massa tutti i potenziome-
tri e poiché non è facile saldare un filo sul
loro corpo, vi consigliamo di fissarlo nel fo-
ro filettato per mezzo di una vite.
VERSO
Massa
C.S.
gresso, nonché la morsettiera per collegare i fili sare il cavo dell’alimentazione a 220 volt.
dell’alimentazione. Sul piano del mobile fissate infine il circuito dell’a-
Nei fori da cui partono i vari cavetti schermati per limentatore LX.1145 come visibile in fig.8.
gli ingressi, l’uscita e per il potenziometro R20, in-
serite quei piccoli terminali a spillo che trovate nel Come si vede in fig.5, tutte le prese d’ingresso e
kit e che serviranno come punto d’appoggio per i d’uscita andranno collegate ai terminali presenti sul
fili e le calze di schermo. circuito stampato utilizzando degli spezzoni di ca-
vetto schermato.
Completato il montaggio di tutti questi componenti Nell’effettuare queste connessioni ponete partico-
capovolgete lo stampato perché dal lato opposto lare attenzione a non fondere l’isolante interno del
andranno montati i cinque potenziometri a slitta. cavo scaldandolo eccessivamente col saldatore.
Dopo aver inserito i terminali nei rispettivi fori do-
vrete saldarli sulle piste in rame dal lato compo- I terminali dei deviatori S1 potranno essere colle-
nenti, come si vede chiaramente in fig.5. gati allo stampato con normali fili isolati in plastica.
Per il potenziometro del volume R20 è invece ne-
Per evitare che i potenziometri possano captare del cessario un cavetto schermato bifilare, che andrà
ronzio di alternata, collegate sulla pista di massa collegato esattamente come si vede nel disegno
del circuito stampato il loro corpo metallico con un pratico di fig.5, senza invertire i due fili interni. Per
corto spezzone di filo. evitare che il circuito capti del ronzio quando si av-
Se disponete di un normale saldatore a bassa po- vicina la mano alla manopola, collegate la calza di
tenza, la saldatura potrebbe risultare difficoltosa. schermo sul corpo metallico del potenziometro.
Per evitare problemi saldate sul foro di fissaggio
del potenziometro uno spezzone di filo di rame nu- A questo punto non resta che collegare l’alimenta-
do, quindi saldate l’opposta estremità sulla più vi- tore al circuito del mixer utilizzando due fili di co-
cina pista di massa dello stampato. lore diverso (rosso per il positivo e nero per il ne-
gativo) onde evitare di invertirli. Se invertirete la po-
MONTAGGIO NEL MOBILE
larità di alimentazione correrete il rischio di mette-
re fuori uso tutti i fet inseriti nel circuito.
Il circuito LX.1241 deve essere fissato sul pannello
Dopo aver innestato sui connettori del circuito ba-
superiore del mobile utilizzando i quattro distanzia-
se LX.1241 i cinque stampati LX.1242 potete chiu-
tori plastici con base autoadesiva compresi nel kit.
dere il mobile e fornire tensione.
Poiché l’adesivo di questi distanziatori è piuttosto
Se avrete seguito scrupolosamente le nostre indi-
tenace, per cui una volta fissati riesce poi difficile
cazioni ed i nostri consigli, il mixer funzionerà im-
staccarli, determinate esattamente la posizione di
mediatamente e senza problemi, dandovi - ne sia-
fissaggio prima di farli aderire al pannello.
mo sicuri - molte soddisfazioni.
A questo scopo si può procedere in questo modo:
Fig.8 Il circuito stampato base LX.1241 andrà fissato sul pannello di alluminio del mobi-
le a consolle utilizzando i quattro distanziatori plastici con base autoadesiva che trove-
rete nel kit. Lo stadio di alimentazione LX.1145 va invece fissato all’interno del mobile pla-
stico con altri quattro distanziatori plastici con base autoadesiva.
Se avvicinando la mano al pannello frontale sentite del ronzio, lo potete eliminare colle-
gando con un filo il metallo del pannello alla massa del circuito stampato.
PREAMPLIFICATORE
Se cercate un preamplificatore dal suono “caldo” e pastoso come quel-
lo di un preamplificatore a valvole, questo è un circuito che soddisferà
i più esigenti e raffinati audiofili. Le principali caratteristiche di questo
preamplificatore, che utilizza tutti Fet, sono: alta fedeltà, massima si-
lenziosità, ottimo equilibrio timbrico e suoni molto armoniosi.
Il mercato dell’alta fedeltà è ricco di splendidi – Il circuito stampato, un doppia faccia con fori
preamplificatori con il cabinet in alluminio presso- metallizzati, dispone di ampie superfici scherman-
fuso, elegantissime manopole appositamente di- ti per proteggere tutti gli stadi da qualsiasi distur-
segnate, pannelli frontali più o meno ingentiliti da bo esterno.
raffinate modanature.
Comunque li rivoltiate, bisogna ammettere che so- – Per le commutazioni dei segnali sono stati im-
no effettivamente molto belli. piegati dei microrelè posti vicinissimi alle prese
d’ingresso, in modo da ridurre drasticamente il nu-
Ma non apriteli perché potreste rimanere delusi nel mero dei cavi, che potrebbero captare ronzii.
vedere al loro interno un modesto circuito stam-
pato con una manciata di comuni transistor, del- – I due classici controlli di tono per bassi e acu-
le resistenze e dei condensatori disposti in modo ti possono essere esclusi agendo su un semplice
molto disordinato. deviatore, per accontentare così tutti coloro che
preferiscono un segnale flat, cioè senza alcuna
212 Con questo non vogliamo dire che suonino male, manipolazione di toni sul segnale BF.
perché per quello che costano, se suonassero ma-
le sarebbe veramente il colmo.
Il fatto è che spesso non suonano neanche così – Per l’ingresso pick-up magnetico abbiamo utiliz-
bene come ci si potrebbe aspettare vedendoli luc- zato una rete di equalizzazione RIAA di tipo pas-
cicare da tanta raffinata eleganza. sivo per renderlo molto silenzioso e più affidabile.
Noi invece vi proponiamo un mobile più artigiana- – Sempre sull’ingresso pick-up abbiamo inserito
le, ma con un preamplificatore molto sofisticato, un circuito di compensazione per adattare ogni ti-
studiato nei minimi dettagli e realizzato con tutti gli po di testina all’ingresso del preamplificatore.
accorgimenti possibili per ottenere prestazioni so-
nore al massimo livello. Potremmo continuare, ma ci fermiamo perché il let-
tore attento avrà modo di osservare, seguendo la
– Questo circuito utilizza esclusivamente dei fet descrizione dello schema elettrico, tutti gli accorgi-
che consentono di ottenere una timbrica partico- menti adottati per realizzare un preamplificatore
larmente calda, simile a quella delle valvole. che non è secondo a nessuno.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Cogliamo l’occasione per precisare che questo 1 – 50.000 ohm con in parallelo 100 pF
preamplificatore è un dual mono, cioè i due canali 2 – 50.000 ohm con in parallelo 200 pF
destro e sinistro sono separati non solo elettrica- 3 – 100.000 ohm con in parallelo 100 pF
mente, ma anche fisicamente (ognuno fa capo ad
un circuito stampato autonomo), in modo da evita- Questo carico resistivo - capacitivo è una finez-
re problemi di diafonia. za che ci permette di ottenere una perfetta linea-
Iniziamo la descrizione dello schema elettrico par- rità di risposta con qualsiasi tipo di pick-up.
213
Fig.1 Nella foto riportata nella pagina a sinistra in alto, potete vedere come si presenta il
pannello frontale del preamplificatore a Fet siglato LX.1150. Nella foto sopra riportata è
visibile la parte posteriore del mobile con tutte le prese BF d’ingresso e di uscita.
PICK PICK
UP UP CD CD TUNER
TUNER AUX AUX OUT OUT
TAPE TAPE
IN IN
R1 R1 R3 R3 R5 R5
R7 R7
RL1/A RL1/A RL2/A RL2/A RL3/A RL3/A RL4/A RL4/A RL5/A RL5/A RL6/A RL6/A
5 5
R2 R2 R4 R4 R6 R6
R8 R8
RELE' 1 RELE' 1 RELE' 2 RELE' 2 RELE' 3 RELE' 3 RELE' 4 RELE' 4 RELE' 5 RELE' 5 RELE' 6 RELE' 6
DS1 DS1 DS2 DS2 DS3 DS3 DS4 DS4 DS5 DS5 DS6 DS6
CD CD TUNER TUNER
DZ2 DZ2 DZ3 DZ3
2 23 3
S1
PICK UPPICK UP S1
AUX AUX
TAPE TAPE
1 1 4 4 SUBSONIC
SUBSONIC
S2 S2 S3 S3
MONITOR
MONITOR
DZ1 DZ1
1 1 2 2 3 34 4
214
Infatti le migliori testine riportano sempre sul foglio stine ad alta impedenza.
delle caratteristiche i valori del carico resistivo e
di quello capacitivo da utilizzare per sfruttare tut- Il segnale ottimizzato da questo carico viene am-
te le loro qualità ed ottenere la massima fedeltà. plificato dal fet FT1 e prelevato dal suo Drain per
essere applicato, tramite il condensatore C9, al fil-
Se non disponete di questo dato, vi consigliamo di tro di equalizzazione RIAA, composto dalle resi-
scegliere la posizione 1 che è la più comune. stenze R17-R18-R19 e dai condensatori C10-C11.
Solo se notate un’esaltazione eccessiva degli acuti Il segnale equalizzato raggiunge il Gate del se-
potete passare sulla posizione 2. condo fet FT2, collegato in classe A, che provve-
de ad amplificarlo di 30 dB per compensare le per-
La posizione 3 serve unicamente per speciali te- dite introdotte dalla rete RIAA.
Fig.2 Schema elettrico di un SOLO ca-
nale del preamplificatore. I componenti
racchiusi nei rettangoli tratteggiati com-
OUT B.F.OUT B.F.
pongono lo stadio d’ingresso. L’elencoRETE RETE
componenti completo è riportata nella 220 VOLT 220 VOLT
pagina successiva.
ANTIBUMPANTIBUMP
~ ~
S5/A S5/A S5/B S5/B
30 V. USC.30ALIMENTATORE
V. USC. ALIMENTATORE
ENT. 220 V.ENT. 220 V.
LX.1145 LX.1145
C1 C1
~ ~
30 V. 30 V.
DS7 DS7
R9 DS8
R9 DS8DS9 DS9
6 6
RL7/A RL7/A
R33 R33
R43 FT6
R43 FT6
D D
G G
C24 C24 R47 R47
R39 R39
S S
215
Dal Drain del fet FT2 il segnale giunge sul Gate del Il filtro subsonico è particolarmente utile per eli-
fet FT3, utilizzato come buffer, cioè come stadio minare le vibrazioni generate dal motorino del gi-
separatore con uscita a bassa impedenza. radischi, che la testina quasi sempre capta e mi-
Il segnale BF, prelevato dal terminale Source del scela con il segnale musicale.
fet FT3 tramite il condensatore elettrolitico C14, Quindi se notate che il cono dell’altoparlante dei
raggiunge il RELÈ1 che provvede a trasferirlo ver- soli bassi si muove lentamente avanti e indietro,
so il fet FT4 solo quando risulta eccitato dal com- vi basterà inserire questo filtro per eliminare que-
mutatore S1. sta lenta oscillazione subsonica.
Il fet FT4 viene utilizzato come filtro subsonico e Tornando allo schema elettrico, vicino al RELÈ5
può essere inserito o escluso tramite il deviatore a trovate il RELÈ6, che potete eccitare tramite il de-
levetta S2 che comanda il RELÈ5. viatore S3.
Fig.3 Foto dello stadio d’ingresso LX.1149 visto dal lato dei componenti. Per la realizza-
zione di questo stadio, che è già stereo, basta montare un solo circuito stampato.
216
Fig.4 Come risultano disposti all’interno del mobile lo stampato LX.1149, i due stampati
LX.1150 e lo stampato dello stadio di alimentazione LX.1145/B. Lo stampato LX.1149 verrà
fissato sul pannello posteriore tenendolo distanziato con le torrette metalliche inserite nel
kit, mentre i due stampati LX.1150 sono appoggiati sul piano del mobile sempre utiliz-
zando dei distanziatori metallici. Solo lo stampato dello stadio di alimentazione LX.1145/B
va fissato con dei distanziatori PLASTICI per evitare “loop” di massa.
ELENCO COMPONENTI LX.1149 ed LX.1150
C
Al contrario, con la terza testina e l’ingresso tape 4
RELE' 1 RELE' 2 RELE' 3
3
monitor, ponendo il deviatore S3 su On si può a- 2
scoltare il segnale riversato sul nastro. 1
DS1 DS2
R1
DS3
R3
LX 1.149
Ponendo il deviatore S3 in posizione Tape Off (relè R2 R4
diseccitato), il segnale proveniente dagli ingressi CH. "A"
passa attraverso il relè RL6/A e raggiunge, trami- PICK-UP CD TUNER
te il condensatore C21, il Gate del fet FT5 per es- 1
sere ulteriormente amplificato. 2
VERSO 3
LX 1150
Il segnale prelevato dal Drain del fet FT5 raggiun- 4
ge il potenziometro del volume R35 e, dopo di que- 5
sto, i controlli di tono ed il relè RL7/A. 6
DS8 R9 DS8 R9
R5 R6 R5 R6 R7 R8 R7 R8 C2 C2
DS5 DS5
TR1 R11 TR1 R11
DS4 DS4
R5 R5 R7 R7 DS9 DS9 30 V. 30 V.
DZ1 DZ1
R8 R8 DZ3 DZ3
R6 R6
DZ2 DZ2
S5 S5
S2 S2 S3 S3
SUBSONIC
SUBSONIC TAPE MONITOR
TAPE MONITOR ANTIBUMP
ANTIBUMP
VERSO VERSO
LX 1145 LX 1145
Fig.5 Schema pratico di montaggio dello stadio d’ingresso LX.1149. Sulla sinistra le con-
nessioni viste da sotto del transistor BC.549 e del fet BF.245/B. Per il collegamento di que-
sto circuito ai preamplificatori LX.1150 ed allo stadio di alimentazione vedi fig.8.
Da questa presa il segnale viene prelevato con un Una volta eccitato, il relè eliminerà il cortocircuito
cavetto schermato per essere trasferito sugli in- sulla presa d’uscita ed in questo modo il segnale 219
gressi di un qualsiasi finale di potenza. preamplificato potrà raggiungere il finale di poten-
za senza che si ascolti quel fastidioso botto che
Il RELÈ8, collegato al Collettore di TR1, è utilizza- accompagna normalmente l’accensione e che po-
to come anti-bump: infatti fino a quando il relè non trebbe danneggiare gli altoparlanti.
risulterà eccitato, l’uscita Out BF risulterà corto-
circuitata a massa. Lo stesso circuito (vedi fig.2) elimina anche il bot-
Ogni volta che verrà acceso l’amplificatore, la re- to quando si spegne il preamplificatore con il dop-
sistenza R9 caricherà lentamente il condensatore pio interruttore S5/A-S5/B.
elettrolitico C2, collegato prima del diodo zener DZ5
ed in parallelo alla resistenza R10. Infatti quando l’interruttore S5/A toglie la tensione
Quando ai capi di C2 la tensione raggiungerà il va- di alimentazione dei 220 volt, automaticamente il
lore di circa 3,9 volt (dopo circa 5 secondi), il dio- secondo interruttore S5/B collega a massa la Ba-
do zener DZ5 provvederà a polarizzare la Base del se del transistor TR1, così il relè si diseccita i-
transistor TR1, che, portandosi in conduzione, ec- stantaneamente, cortocircuitando nuovamente il
citerà il RELÈ8. segnale d’uscita.
VERSOVERSO
LX 1149
LX 1149
6 56 45 34 23 12 1
R38 R38
C27
C27
R13 R13
R14 R16 R14 R16 R19 R21 R19 R21 R22 R23 R22R24
R23 R24R29 R29
R31 R32 R31 R34
R32 R34
C4 C4 C7 C7 C13 C13
M. M.
R12 R12
C18 C18 LX 1.150
LX 1.150
C11 C11 C19 C19 M. M.
C6 C6
FT3 FT3 R27 R27
R26 R26
C21 C21
C26
C26
R40 R40
C15 C15 C23 C23
R18 R18
C10
C10
J1 J1 C14 C14 C20 C20
C3 C3
FT1 FT1 FT2 FT2
C8 C8 C16 FT4
C16 FT4 R30 R30 FT5 FT5
R28 R28
R33 R33
R25 R25 C25 C25
C9
C9
C17 C17 R36 R36 R39 R39
C24 C24
C12 C12 C22 C22
C5 C5
R15 R15 R17 R20R17 R20
DZ4 DZ4
S4 S4 R37 R37
CH. "A"
CH. "A" R35 R35
TONETONE
VERSOVERSO VERSOVERSO
VOLUME
VOLUME CH. "B"
CH. "B" CH. "B"
CH. "B" BASSBASS
Fig.6 Schema pratico di montaggio dello stadio LX.1150. Per ottenere un preamplificatore
Stereo dovete montare 2 circuiti. Per evitare eventuali autooscillazioni collegate agli e-
stremi del potenziometro R41 due condensatori ceramici da 22 pF (vedi fig.7).
Sul circuito stampato dello stadio d’ingresso sigla- Per realizzare questo preamplificatore occorre un
to LX.1149 (vedi fig.5) sono presenti 7 relè che au- solo stampato LX.1149 e due stampati LX.1150.
tomaticamente commutano i segnali di entrambi i
canali Destro e Sinistro, mentre su ogni canale Poiché i circuiti stampati sono a doppia faccia,
del preamplificatore LX.1150 (vedi fig.6) è presen- all’interno di ogni foro è depositato un sottile stra-
te il solo RELÈ7 che serve per inserire o disinse- to di rame che collega elettricamente le piste in ra-
rire i controlli di tono. me poste sopra con quelle poste sotto, per cui
non dovrete mai allargarli con punte da trapano,
per non asportare questo strato di rame.
R42
Per il montaggio potete iniziare dal circuito più sem-
R38 C28 R48
C27
R44 R45 R46 R50 R51 plice siglato LX.1149 (vedi fig.5).
FT7 FT6 C34
Su questo stampato dovete inserire tutte le prese
M. C35
R49 di BF, stringendo molto bene i loro dadi.
C26
C36
FT8 Eseguita questa operazione potete inserire tutte le
C25
R43
R47 C32 resistenze, poi tutti i diodi al silicio, siglati DS, ri-
RELE'7
R39
30 V. volgendo il lato contornato da una fascia nera, co-
me visibile in fig.5.
C33
DZ4 DS7
RL7
R33
R43 FT6
D
G
D S G
C24
R39
S
R42 PERLINA
FT5
C21
G
D
C22
R36
C23
C25
C29 C30
PERLINA
221
R40
S
220 ohm
R34 R37 FT7 FT6
BASS TREBLE D
G
R31 R32 R35 R45
VOLUME
R41 C28 S
C26
R38 22 pF R44
C27
100µF
Fig.7 Sempre per evitare autooscillazioni inserite subito sul solo piedino G del fet FT6 la
piccola perlina in ferrite che trovate nel kit. Se nella banda dei controlli di tono c’è un bu-
co, collegate in parallelo alla resistenza R34 una resistenza da 220 ohm con in serie un
condensatore da 100 microfarad elettrolitico con il terminale – rivolto a massa.
CH. "A"
LX 1149
DS8 R9
R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 C2
S1
CH. "B"
S2 S3
C27
R13 R14 R16 R19 R21 R22 R23 R24 R29 R44 R45 R46 R50 R51
R31 R32 R34
C4 C7 C13
M. FT7 FT6 C34
R12
C18 LX 1.150 C35
C11 C19 M.
C6
FT3 R27
R26
R49
C21
C26
R40 C29 C30 C31
C15 C23
R18
C10
J1 C20 C36
C14
C3
FT1 FT2 C8 C16 FT4 R30 FT5 FT8
R28 R43
R33 R47 C32
R25 C25 RELE'7
C9
S4 R37 R41
VERSO CH."B"
R13 R14 R16 R19 R21 R22 R23 R24 R29 R44 R45 R46 R50 R51
R31 R32 R34
C4 C7 C13
M. FT7 FT6 C34
R12
C18 LX 1.150 C35
C11 C19 M.
C6
FT3 R27
R26
R49
C21
C26
J1 C20 C36
C14
C3
FT1 FT2 C8 C16 FT4 R30 FT5 FT8
222
R28 R43
R33 R47 C32
R25 C25 RELE'7
C9
22 pF
DL1
K A
LX 1145
R4 DS2 C1
R2
R3 R1
C2 IC1
DS1 RS1
C3
C4
F1
T1
LX 1.145
S5
ANTIBUMP
Fig.10 Sul retro del pannello trovate tutte le prese d’ingresso e d’uscita di questo pream-
plificatore a Fet. Dalle due prese poste sul lato sinistro con la scritta OUTPUT si pre-
leva il segnale preamplificato da applicare sull’ingresso di uno STADIO FINALE tra-
mite due cavetti schermati. Delle quattro prese TAPE, quelle indicate IN sono gli in-
gressi e quelle indicate OUT sono le uscite. Sul lato destro sono riportate tutte le pre-
se STEREO d’ingresso idonee per entrare con i segnali BF provenienti da un CD, un
Tuner, un Pick-Up, una Musicassetta o da altre sorgenti.
Con alcuni corti spezzoni di rame nudo (per e- Per completare il montaggio dovete solo inserire
sempio la parte eccedente dei terminali delle resi- nei fori che fanno capo ai terminali dei cavetti scher-
stenze che avete tranciato) collegate il terminale mati e dei fili di alimentazione quei piccoli termi-
centrale delle prese BF alle piste del circuito stam- nali a spillo che trovate nel kit.
pato, come risulta visibile in fig.5.
Sui terminali centrali delle due prese pick-up po- Poiché il preamplificatore è stereo, dovete neces-
ste in prossimità del RELÈ1 (vedi fig.5) andranno sariamente montare due LX.1150 che colleghere-
invece saldati i due cavetti schermati provenienti te al circuito LX.1149 come visibile in fig.8.
dai due stampati LX.1150.
Vicino alla resistenza R39 (vedi in basso, a sinistra MONTAGGIO NEL MOBILE
del RELÈ7) inserite il diodo zener DZ4 rivolgendo
il lato contornato da una fascia bianca (o di altro Il preamplificatore deve essere racchiuso dentro un
colore) verso il relè. mobile metallico, in modo da garantire una com-
Montati questi componenti potete inserire tutti i con- pleta schermatura dei circuiti posti al suo interno.
densatori ceramici e i poliestere.
Se non riusciste a decifrare il loro valore, vi con- A tale scopo abbiamo preparato un apposito mo-
sigliamo di andare a pag.121 di questo stesso vo- bile metallico di colore nero, completo di pannello
lume, dove troverete decodificati tutti i codici di anteriore già forato e serigrafato.
questi componenti.
Per iniziare fissate sul contropannello i potenzio-
Proseguendo nel montaggio saldate tutti i conden- metri, il commutatore rotativo e i deviatori a levetta.
satori elettrolitici rispettando la polarità dei due ter- Prima di fissare i potenziometri ed il commutatore
minali e sul lato sinistro dello stampato inserite il vi consigliamo di accorciare i loro perni, inserendo
connettore maschio J1 che vi servirà per adatta- provvisoriamente il pannello frontale in modo da
re l’ingresso pick-up. stabilire di quanto dovrete tagliarli.
Per non perdere il piccolo spinotto femmina di cor-
tocircuito innestatelo sulla posizione 1. Si tratta di un’operazione banale, ma che richiede
un po’ di attenzione per non trovarsi con un perno 225
Completata questa operazione potete montare il così corto da non riuscire a fissare la manopola o
relè e tutti i fet, senza accorciare i loro terminali e troppo lungo da rendere antiestetico il montaggio
rivolgendo il lato piatto del loro corpo verso il bas- a causa di una manopola eccessivamente spor-
so, come visibile in fig.6 e come è indicato anche gente rispetto ad un’altra.
nella serigrafia presente sullo stampato.
Poiché abbiamo constatato che qualche volta il fet Terminata questa operazione potete fissare sul
FT6 tende ad autooscillare, per prevenire questo pannello posteriore lo stampato LX.1149, già com-
inconveniente consigliamo di infilare subito sul suo pleto di tutte le prese d’ingresso e d’uscita, utiliz-
terminale Gate (vedi fig.7) la minuscola perlina in zando i distanziatori metallici inseriti nel kit.
ferrite che trovate nel kit.
Sul lato destro del mobile andrà fissato lo stadio di
Sempre per evitare eventuali oscillazioni, consi- alimentazione LX.1145/B (vedi fig.4) utilizzando dei
gliamo di inserire sui due terminali esterni del dop- distanziatori plastici, mentre sul lato sinistro i due
pio potenziometro R41 due piccoli condensatori circuiti stampati LX.1150 utilizzando i distanziato-
ceramici da 22 picofarad (vedi figg.6-7). ri metallici inseriti nel kit.
F1
T1
S5A 28 V.
0,5 A. DS1
S1 A
E U
RS1 IC1
30 V.
RETE 220 V. R4 DS2
R
R1
C1
R2
B
DL1 C2
C3 C4
R3
30 V.
Fig.11 Schema elettrico dello stadio di alimentazione LX.1145/B già utilizzato per il kit
dell’Amplificatore Stereo per Cuffia siglato LX.1144. Se la tensione in ingresso fosse
inferiore ai 220 volt, consigliamo di cortocircuitare la resistenza R3. Il diodo led DL1
serve da SPIA per sapere quando l’alimentatore è in funzione.
Fissati tutti i circuiti stampati, potete passare alla Come visibile in fig.6, le calze di schermo dei ca-
fase del cablaggio interno. vetti che vanno al potenziometro del volume R35
e ai potenziometri dei controlli di tono R37-R41
Per trasferire il segnale di BF dal circuito stampa- vanno collegate sia alla massa del circuito stam-
to LX.1149 ai due circuiti stampati del preamplifi- pato sia al corpo metallico dei potenziometri.
catore siglati LX.1150 vi consigliamo di utilizzare
dei cavetti coassiali per RF tipo RG.174 e non del Con uno spezzone di piattina colorata collegate i
comune cavetto schermato, che, presentando un’e- terminali posti sul lato sinistro del circuito stampa-
226 levata capacità, potrebbe modificare le caratteristi- to LX.1149 contrassegnati C-4-3-2-1 al commuta-
che del preamplificatore. tore rotativo S1 (vedi fig.5), poi con un filo bifilare
collegate i terminali presenti in questo stampato ai
Cercate di eseguire un cablaggio sufficientemente tre deviatori S2-S3-S5. In fig.6 potete vedere come
ordinato, legando assieme con del filo di nailon o va collegato il doppio deviatore S4.
con delle fascette tutti i cavi coassiali che, parten-
do dal circuito stampato LX.1149, si collegano agli Per la connessione dei 30 volt tra lo stadio di ali-
stampati LX.1150, perché un cablaggio ben siste- mentazione ed i due circuiti preamplificatori, è con-
mato appagherà anche l’occhio. sigliabile usare un filo di colore nero per il negati-
vo ed uno di colore rosso per il positivo, onde e-
Per collegare i circuiti stampati LX.1150 ai doppi vitare di invertire la polarità.
potenziometri usate dei comuni cavetti schermati Prima di fornire tensione controllate di avere inse-
trifilari cercando di non invertire i 3 fili. rito il ponticello sulla posizione 1 in entrambi i con-
Infatti se collegherete il filo che deve andare sul ter- nettori J1. In seguito, dopo aver collegato il pick-
minale centrale del potenziometro ad uno dei due up, potrete spostare questo ponticello per verifica-
terminali laterali il circuito non funzionerà. re se, ascoltando un disco, il suono migliora.
FINALE INTEGRATO
PREAMPLIFICATORE
R L
R L
AUX
TUNER IN OUT
PICK-UP
OUTPUT IN-TAPE-OUT AUX TUNER CD PICK-UP TAPE
CD
Molti amplificatori Hi-Fi sono integrati, cioè al loro Lo stadio d’ingresso siglato LX.1149 (vedi fig.5),
interno oltre allo stadio finale è inserito lo stadio composto da circuito stampato già predisposto per
preamplificatore completo dei controllo di tono. un impianto stereo, 7 relè, boccole d’ingresso, dio-
Per collegare questo preamplificatore al vostro am- di zener, transistor, deviatori, commutatore rotati-
plificatore integrato dovete escludere la sezione vo completo di manopola ...................... L.61.000
preamplificatrice ed utilizzare il solo finale, pro- Costo in Euro .......................................... 31,50
cedendo come di seguito spiegato.
Un solo canale dello stadio preamplificatore sigla-
– Sfilate sul retro dell’amplificatore i ponticelli che to LX.1150 composto da circuito stampato, 8 fet
collegano le boccole o i morsetti indicati con: selezionati BF.245/B, relè, potenziometri, manopo-
le e tutti i componenti visibili in fig.6 compresi i ca-
MAIN IN ingresso per stadio finale vetti schermati ........................................ L.52.000
PRE OUT uscita preamplificatore Costo in Euro .......................................... 26,86
– Tramite due cavetti schermati (uno per ogni ca- Lo stadio di alimentazione siglato LX.1145/B visi-
nale) collegate le uscite del nostro preamplificato- bile in fig.8 completo di circuito e trasformatore di
re LX.1150 all’ingresso MAIN IN (vedi fig.12). alimentazione .......................................... L.46.500
Costo in Euro .......................................... 24,02 227
– Scollegate dall’amplificatore integrato tutti i ca-
vetti provenienti da CD, giradischi, sintonizzatore, Il mobile metallico MO.1150 completo di masche-
registratore a cassette ed AUX e collegateli agli in- rina in alluminio forata e serigrafata ...... L.50.000
gressi del preamplificatore LX.1150. Costo in Euro .......................................... 25,82
PER L’ASCOLTO IN CUFFIA Costo del solo stampato LX.1149 .......... L.11.500
Costo in Euro .......................................... 5,94
A coloro che volessero realizzare questo pream- Costo del solo stampato LX.1150 .......... L.11.500
plificatore per il solo ascolto in cuffia consigliamo Costo in Euro .......................................... 5,94
di utilizzare il kit LX.1144, presentato in questo vo- Costo del solo stampato LX.1145 .......... L.6.300
lume, costruito interamente con Fet ed Hexfet. Costo in Euro .......................................... 3,25
Con il silenziosissimo preamplificatore a Fet ed il
finale per cuffia con identica silenziosità, potrete fi- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
nalmente apprezzare una musica stereo Hi-Fi con le spese postali che verranno addebitate solo a chi
una timbrica ed una pastosità prima sconosciute. richiederà il materiale in contrassegno.
PREAMPLIFICATORE
Un preamplificatore Stereo con prestazioni sonore di assoluto rilievo,
completo di ingressi Compact Disk - Pick/Up - Tape - Aux - Tuner e di
un’uscita Tape per registrare in Stereo le musicassette. Questo pream-
plificatore può essere abbinato a qualsiasi finale a valvole o a transistor.
Dopo aver realizzato i primi prototipi di questo nali destro e sinistro sono indipendenti l’uno
preamplificatore li abbiamo dati in prova ad ac- dall’altro per evitare fenomeni di diafonia.
caniti cultori dell’Hi-Fi, perché li potessero con-
frontare con i loro super e costosi preamplificato- – I controlli di tono sono passivi per ridurre al mi-
ri professionali. nimo la distorsione, ma sapendo che molti puri-
Uno di loro lo ha consegnato ad un nostro amico sti Hi-Fi non gradiscono questi controlli di tono, ab-
che ha un negozio Hi-Fi, e questi, dopo averlo pro- biamo inserito un deviatore che, eccitando un pic-
vato, lo ha passato a diversi suoi clienti, perché vo- colo relè, riesce ad escluderli.
leva che tutti lo provassero e sentissero la diffe-
renza tra il suono di un preamplificatore a valvola – Lo stadio di equalizzazione RIAA, realizzato con
ed il suono di uno a transistor. un doppio triodo, è di tipo passivo e per ridurre al
minimo il fruscio abbiamo utilizzato delle resisten-
228 Grande è stata la nostra soddisfazione nel sentirci ze a strato metallico.
dire da tutti che questo preamplificatore ha una
marcia in più, rispetto a quelli in loro possesso.
229
– Tutte le valvole risultano schermate da coperchi del secondo triodo passando attraverso un filtro
cilindrici in alluminio per evitare che captino i 50 passivo RIAA che provvede a correggere la curva
Hz; infatti togliendoli sentirete un leggero ronzio. di incisione dei dischi.
È infatti noto che nell’incisione dei dischi vengono
– La tensione anodica dei 190 volt, necessaria per accentuate le frequenze degli Acuti ed attenuate
alimentare i due canali, viene suddivisa in due ra- le frequenze dei Bassi (vedi fig.2).
mi dalla doppia impedenza di filtro siglata Z1 in Lo stadio di equalizzazione RIAA provvede ad e-
modo da rendere i canali indipendenti. saltare le frequenze dei Bassi e ad attenuare le
frequenze degli Acuti (vedi fig.3).
SCHEMA ELETTRICO
Dalla placca A2 del triodo V1 il segnale di BF, am-
Per la realizzazione del preamplificatore abbiamo plificato ed equalizzato, passa sulla griglia con-
utilizzato in entrambi i canali dei doppi triodi a bas- trollo del primo triodo della valvola V2 solo quan-
so rumore e ad alto guadagno tipo ECC.83. do il relè 2 è eccitato.
Poiché i due canali Destro e Sinistro sono perfet- Per eccitare questo relè, o uno degli altri quattro
tamente identici, in fig.4 abbiamo riportato lo sche- collegati agli ingressi CD - Tuner - Aux - Tape In,
ma elettrico di un solo canale. dovremo solo ruotare il commutatore S2. In questo
modo si chiuderanno a turno i contatti RL2/A-
Per la descrizione iniziamo dall’ingresso Pick-Up, RL3/A-RL4/A-RL5/A-RL6/A collegati sul canale
che utilizza il doppio triodo siglato V1. sinistro e contemporaneamente i contatti corri-
spondenti ai relè RL2/B-RL3/B-RL4/B-RL5/B-
Poiché ogni tipo di testina magnetica Hi-Fi deve RL6/B collegati sul canale destro.
essere caricata con un appropriato valore resisti-
vo - capacitivo, abbiamo inserito sull’ingresso un Anche se nello schema elettrico non risulta visibi-
triplo connettore maschio (vedi J1), che, cortocir- le, all’interno di ogni relè è presente un doppio de-
cuitato con uno spinotto femmina, ci consente di viatore che ci permette di commutare il segnale ste-
ottenere questi tre carichi standard: reo su entrambi i canali.
Utilizzando per la commutazione dei relè, che ab-
posiz. 1 = carico 50 Kiloohm + 200 picofarad biamo collocato vicinissimo alle prese d’ingresso,
posiz. 2 = carico 50 Kiloohm + 100 picofarad non solo abbiamo semplificato il cablaggio, ma ab-
posiz. 3 = carico 100 Kiloohm + 100 picofarad biamo eliminato un’infinità di collegamenti con ca-
vetti schermati, che nel loro percorso avrebbero
Il segnale amplificato dal primo triodo V1 viene pre- potuto captare per via induttiva o capacitiva del
levato dalla placca A1 ed applicato sulla griglia G2 ronzio di alternata.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Ingressi Pick-Up, CD, Aux, Tuner, Tape
Commutazioni segnali a relè
Impedenza ingresso Pick-Up 50 - 100 Kiloohm
230 Impedenza altri ingressi 47.000 ohm
Banda passante 15-25.000 Hz Per convertire i milli-
Normalizzazione RIAA 15-20.000 Hz volt RMS in millivolt
Controllo Toni Bassi +/– 12 dB a 100 Hz picco/picco dovremo
Controllo Toni Acuti +/– 12 dB a 10.000 Hz moltiplicarli per 2,82.
Distorsione THD a 1.000 Hz minore 0,08% Anche per convertire i
Sensibilità input Pick-Up 5 mV RMS volt RMS in volt pic-
Sensibilità input CD 1 volt RMS co/picco dovremo mol-
Sensibilità input Aux 350 mV RMS tiplicarli per 2,82.
Sensibilità input Tuner 350 mV RMS
Sensibilità input Tape 350 mV RMS
Max segnale uscita Tape 7 volt RMS
Max segnale uscita Pre 7 volt RMS
Rapporto S/N ingressi 90 dB
Diafonia 85 dB
Il relè, che abbiamo eccitato tramite il commutato- dB (4 volte in tensione) sia le frequenze dei bas-
re S2, permette al segnale selezionato di raggiun- si sia quelle degli acuti.
gere, tramite il condensatore C14, la griglia G1 del
primo triodo della valvola V2, che provvede ad am- Il triodo siglato V3/A ci serve per compensare le
plificarlo di 20 dB, cioè 10 volte in tensione. attenuazioni introdotte dai controlli di tono.
Dalla placca A1 della valvola V2, il segnale rag- Dal deviatore RL1/B preleviamo un segnale flat,
giunge, tramite il condensatore C18 e la resisten- cioè lineare, quando il relè è eccitato, o un se-
za R24, la griglia G2 del secondo triodo presente gnale che risulta corretto di tonalità quando il relè
all’interno di questa valvola. risulta diseccitato.
Questo triodo è stato utilizzato per ottenere un se-
gnale BF preamplificato da inviare ad un qualsiasi Il ponticello J2, posto in parallelo alla resistenza
registratore stereo (vedi Tape Out). R38, ci permette di modificare l’ampiezza del se-
gnale prelevato sulle boccole d’uscita.
Il segnale per il registratore viene prelevato dal ca-
todo per non interferire con il segnale BF, che può Se la resistenza R38 non viene cortocircuitata, in
proseguire verso l’ultimo triodo siglato V3. uscita preleviamo un segnale di circa 10 volt pic-
co/picco, corrispondenti a 3,5 volt RMS; se inve-
Dalla placca A1 di V2 il segnale di BF raggiunge i ce viene cortocircuitata preleviamo un segnale di
contatti RL1/A presenti nel RELÈ1. circa 20 volt picco/picco, pari a 7 volt RMS.
Questo relè contiene al suo interno un doppio con- In linea di massima conviene sempre scegliere la
tatto (vedi RL1/A-RL1/B) che utilizziamo per poter posizione R38 non cortocircuitata, a meno che lo
inserire o escludere lo stadio dei controlli di to- stadio finale non risulti tanto sensibile da distor-
no su entrambi i canali agendo sul deviatore a le- cere quando si ruota al massimo la manopola del
vetta S1 (il deviatore S1 e il RELÈ1 sono stati di- volume (vedi potenziometro R39).
segnati sotto i controlli di tono).
Quando il RELÈ1 risulta eccitato, il segnale di BF Il segnale BF, che preleviamo dal cursore del po-
passa direttamente sul potenziometro del volume tenziometro R39, raggiunge la griglia G2 dell’ulti-
siglato R39 e prelevato dal suo cursore per esse- mo triodo siglato V3/B, utilizzato come semplice
re applicato tramite il condensatore C28 sulla gri- stadio separatore con uscita catodica.
glia del triodo V3/B escludendo automaticamente Il segnale BF prelevato dal catodo risulta a bas-
il primo triodo V3/A. sa impedenza, quindi su questa uscita potremo
Quando il RELÈ1 risulta diseccitato, il segnale di collegare qualsiasi cavetto schermato, anche
BF viene dirottato sul circuito dei controlli di tono, molto lungo, senza correre il rischio che capti dei
che permetteranno di esaltare o attenuare di 12 disturbi o ronzii di alternata.
GAIN GAIN
dB dB
30 30
20 20
ESALTAZIONE
10 10 231
0 0
10 10
20 ATTENUAZIONE 20
30 30
10 100 1K 10 K 100 K 10 100 1K 10 K 100 K
FREQUENCY IN HZ FREQUENCY IN HZ
C16
155 V. 155 V. 177 V. 155 V.
R6 R8
R19
124 V. C12
A1 A2 C13 A1 A2
C1
V1 V2 C19
R24
C14
G1 G2 G1 G2
1 2 3
R10 K1 K2 R23
J1
K1 FIL. K2 FIL.
1 V. 1 V. 1 V. R21
C10
R13 R15 R16 R25
R3 C3 R4 C6 C7 R9 41 V. R22
C2 R1 R2 C9 R12 R17 C20
C17
1 2 3 4
RL2/A
RL3/A RL4/A RL5/A RL6/A
232 12 V.
PICK UP
1
2 CD
S2 3 TUNER
C
AUX
4 TAPE
5
Fig.4 Schema elettrico di un SOLO canale del preamplificatore. Per la commutazione degli stadi
d’ingresso e del controllo dei toni abbiamo utilizzato dei relè per evitare di creare un groviglio di
cavetti schermati che potevano captare del ronzio di alternata. Il ponticello J1, posto sull’ingresso
di V1, serve per adattare l’impedenza dei diversi Pick-Up su carichi appropriati. L’elenco dei com-
ponenti è riportato nella pagina seguente.
R36 R43
C27 C29 190 V.
177 V. 153 V.
R37
RL1/A RL1/B J2
134 V. C
C23 C25 R38 B
A
A1 V3-A A2 V3-B
R26 R32
C21 C28
G1 G2
R39
4 5 6
G1 G2 G1 G2
DS1 2 7 7 2 3 7
2 8
12 V.
K1 K2 K1 K2 1 9
9 9
FLAT 3 8 8 3
S1 TONE
4 FIL. 5 5 FIL. 4
12,6 V. 12,6 V.
Fig.5 Connessioni sullo zoccolo dei doppi triodi ECC.83. Per ottenere un montaggio simme-
trico usiamo come primo triodo del canale A i piedini 1-2-3 e come secondo triodo i piedini
6-7-8, mentre per il canale B usiamo come primo triodo i piedini 6-7-8 e come secondo triodo
i piedini 1-2-3. Lo stadio di alimentazione è visibile in fig.8.
233
Se avessimo prelevato il segnale dalla placca di Non bisogna dimenticare che la tensione di rete
questa valvola, avremmo avuto un segnale ad al- dei 220 volt può variare da un minimo di 210 volt
ta impedenza che poteva farci udire in altoparlan- fino ad un massimo di 230 volt.
te il ronzio di alternata semplicemente avvicinan-
do una mano al cavetto schermato. Prima di terminare passiamo rapidamente in ras-
segna i comandi presenti sul pannello frontale.
Nello schema elettrico abbiamo riportato i valori
delle tensioni che potremo rilevare sui diversi pun- S2 – commutatore rotativo a 5 posizioni che con-
ti del circuito. sente di selezionare tramite relè gli ingressi
A questo proposito è importante sottolineare che si Pick/Up - CD - Tuner - Aux - Tape In.
tratta di valori orientativi ed assolutamente non cri-
tici, quindi una tolleranza di un 5% in più o in me- S1 – deviatore a levetta che serve per inserire o
no non pregiudica in alcun modo le caratteristiche escludere, sempre a mezzo relè, i controlli di to-
del preamplificatore. no su entrambi i canali.
R27 – doppio potenziometro per il controllo dei to- La soluzione che abbiamo scelto ci è sembrata
ni bassi. quindi la più razionale, anche perché tenendo i due
potenziometri del volume separati potremo au-
R33 – doppio potenziometro per il controllo dei to- mentare o attenuare il segnale di un solo canale
ni acuti. per adattarlo alle nostre esigenze.
GAIN GAIN
dB dB
30 30
20 20
10 10
0 0
10 10
234
20 20
30 30
10 100 1K 10 K 100 K 10 100 1K 10 K 100 K
FREQUENCY IN HZ FREQUENCY IN HZ
Tutte le resistenze utilizzate in questo progetto sono da 1/4 watt (esclusa la sola R14)
e a strato metallico per ridurre al minimo il fruscio. I componenti contrassegnati con
un asterisco vanno montati sul circuito stampato siglato LX.1139 visibile in fig.11. L’e-
lenco riportato è relativo ad un SOLO canale, quindi per realizzare un preamplificato-
re Stereo questa lista va duplicata, esclusi i soli relè e i commutatori.
T1
11,5 V.
CANALE " A " CANALE " B "
3
RS1 3 12,6 V.
C3 C4 C5 FILAMENTO
4
F1 4 12,6 V.
S1
150 V.
C1
Z1-A
2
2 Massa
11,5 V.
5
RS3 5 12 V.
6 RELE'
6 Massa
C7 C8 R2
7 7
DL1
8 8
Fig.8 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. Le tensioni dei filamenti e dei relè
vengono raddrizzate per eliminare qualsiasi fonte di ronzio di alternata.
La seconda tensione di 11,5 volt 0,5 amper, rad- – LX.1139 = ingresso dei segnali
drizzata dal ponte RS3 e filtrata dal condensatore – LX.1140/A = canale Sinistro
elettrolitico C7 da 1.000 microfarad, fornisce in u- – LX.1140/B = canale Destro
scita una tensione continua di circa 12 volt, che – LX.1141 = stadio alimentatore
utilizziamo per alimentare tutti i relè.
Per il montaggio consigliamo di iniziare dal circui-
Sul primario del trasformatore sono collegati, tra i to per gli stadi d’ingresso siglato LX.1139.
due estremi e la massa, due condensatori da
10.000 picofarad 600 volt lavoro che servono per Su questo stampato (vedi fig.11) dovete montare
eliminare eventuali disturbi spuri, che potrebbero le 14 prese per gli ingressi e le uscite, stringen-
essere presenti nella tensione di rete dei 220 volt. do molto bene i loro dadi.
Completata questa operazione collegate con dei
PER L’ASCOLTO IN CUFFIA corti spezzoni di filo di rame nudo i terminali cen-
trali di queste prese alle piste dello stampato.
Vi starete sicuramente chiedendo se sull’uscita di
questo preamplificatore è possibile collegare una Proseguendo nel montaggio, inserite tutte le resi-
cuffia e, alla nostra risposta negativa, vi chiede- stenze, poi i diodi al silicio rivolgendo il lato con-
rete il perché. Per fare una cosa seria avremmo tornato da una fascia nera verso il basso, come
dovuto aggiungere altre 4 valvole, che avrebbero visibile nel disegno di fig.11.
aumentato le dimensioni e fatto lievitare il costo.
Per ultimi montate i 5 relè necessari per selezio-
Potevamo risolvere il problema con un paio di in- nare i vari ingressi tramite il commutatore S2.
tegrati, ma avremmo declassato l’apparecchio,
perché nessun audiofilo vuole un circuito ibrido. Terminato il montaggio dello stadio d’ingresso, po-
Chi desidera ascoltare in cuffia troverà in questo vo- tete prendere uno dei due stampati LX.1140/A o
lume un finale realizzato con fet ed hexfet (vedi il LX.1140/B per iniziare a montare tutti i componenti
kit LX.1144) in grado di fornire un suono caldo e disponendoli come risulta visibile nei due disegni
pastoso come quello delle valvole, idoneo per es- riportati nelle figg.14-15.
sere collegato all’uscita di questo preamplificatore.
Facciamo presente che il disegno delle piste in ra-
me riportato sul circuito stampato del canale de-
stro risulta speculare rispetto al disegno delle pi-
ste riportato sul canale sinistro.
5
4 RELE' 2 RELE' 3 RELE' 4 RELE' 5 RELE' 6
3
2
1
C DS2 DS3 DS4 DS5 DS6
238
Fig.12 Foto della scheda LX.1139 vista dal lato dei componenti. Per questo montaggio
consigliamo di usare dell’ottimo stagno che non lasci sulle saldature tracce di disossi-
dante gommoso, che causerebbero del fruscio sull’ingresso del pick-up magnetico.
re J1 a 6 terminali che vi servirà per adattare qual-
1 siasi tipo di testina magnetica all’ingresso del
2 preamplificatore RIAA.
VERSO Proseguendo nel montaggio potete passare alle re-
3 sistenze e poiché sono tutte a strato metallico sul
LX.1140-B
4 loro corpo troverete 5 fasce di colore.
239
Fig.13 Foto della scheda LX.1139 vista dal lato delle prese d’ingresso. Le piste di questo
circuito stampato a doppia faccia sono state disegnate per evitare delle intermodulazio-
ni tra i canali destro e sinistro. Stringete molto bene i dadi delle prese d’ingresso.
VERSO LX.1139
1 2 3 4 5
R1 R2 R3
C2 C3
C11
C1
J1
1 2 3
R4
C4
Fig.14 Schema pratico di C6
montaggio dello stadio
2 3
preamplificatore del cana- R6 C8 1 4
le sinistro. Sui doppi po- R5 V1 5
tenziometri dei toni R27- R7 9 6
8 7 C13
R33 la calza metallica va R8
C12
collegata solo sullo stam- C7
pato (attenzione a non in- R9
R10
C10
vertire i tre fili), mentre sul R11
C5 R12
potenziometro del volume R13
R39, la calza metallica va C9
R14
collegata anche sulla sua
carcassa metallica R15
C14
R17 R16
C15 C17
2 3
1 4
R19
C18 12.6 V. FILAM.
R18
V2 5
R20 9 6
8 7
R29 R22
S1-A TONE
R23
R28 R26
C23
BASSI RELE'1
C22 C21 DS1 12 V. RELE'
C26
R31
2 3
240 R33
R43
C25
1
V3
4
5
R36 9 6
R37 8 7
ACUTI J2
R42 C
CH. "A"
B
C27 R41 C28 A
VERSO CH. "B" C30 C31 R38
C27
XL
A 041.1
R44
R39 C29
VOLUME 190 V.
VERSO LX.1139
5 4 3 2 1
R3 R2 R1
C3 C2
C11
C1
J1
3 2 1
R4
C4
C6 Fig.15 Schema pratico di
7 8 montaggio dello stadio
C8
6 9 R6 preamplificatore del cana-
5 V1 R5 le destro. Sui doppi poten-
4 1 R7
3 2
ziometri dei toni i fili di
C13 R8
C12 questo canale vanno col-
C7 legati sui terminali indicati
R10 C10 R9 CH/B. Vi ricordiamo che i
R11 connettori J1 servono per
C5
R13 R12 adattare il carico del pick-
C9 up, mentre i connettori J2
R14
per aumentare l’ampiezza
C14
R15 del segnale in uscita.
R16 R17
C17
C15
7 8
6 9
C18 R19
12.6 V. FILAM. 5 V2 R18
4 1
R20
3 2
C23
RELE'1 BASSI
C21 C22
12 V. RELE' DS1
C26
R31
6
7 8
9
R33
241
5 V3 R43
4 1
C25 CH. "B"
R36
3 2
R37
J2 ACUTI
C R42
B
A C28 R40 C27
R38 C31 C30 VERSO CH. "A"
C27
XL
B 041.1
C29 R39
190 V. VOLUME
RETE 220 VOLT
M. ~ ~
Massa TELAIO
Massa PICK-UP R1
CANALE "A"
CANALE "B"
1
1
190 V. 2 Z1
2 190 V.
3
3
12,6 V.
FILAMENTO 4 12,6 V.
4 FILAMENTO
5
5
12 V.
RELE' 6 12 V.
6
RELE'
7
7
VERSO
8
LX.1139
8
C8 C5
R2
C4
C6
C7 C3
RS3 RS1
RS2
T1
242
1411 XL
C1 C2
DL1
S1
In caso di dubbio la soluzione più semplice e sicu-
ra rimane quella di controllare con un tester il va-
lore della resistenza.
R54
5
4 RELE' 2 RELE' 3 RELE' 4 RELE' 5 RELE' 6 Massa PICK-UP
3
2 LX 1.139
1
C DS2 R54
DS3 DS4 DS5 DS6
1 2 4 3 5
R1 R2 R3 R3 R2 R1
C2 C3 C3 C2
C11 C11
C1 C1
J1 Massa J1
1 2 3 1 TELAIO 1 3 2 1
R4 R4
C4 C4
C6 C6
2 3 7 8
R6 C8 1 4 6 9 C8 R6
R5 V1 5 5 V1 R5
R7 9 6 4 1 R7
8 7 C13 C13 3 2
R8 R8
C12 C12
C7 C7
R10 R10
R9 2 2 R9
C10
C10
R11 R11
C5 R12 C5
R13 R13 R12
C9 C9
R14 R14
R15 R15
C14 C14
3 3
R17 R16 R16 R17
C20 C20
C23 C23
RELE'1 RELE'1
C22 C21 DS1 C21 C22
DS1
C24
C24
C26 C26
R31 R31
2 3 7 8
1 4 6 9
C25 V3
R43 V3 5 5
R43
C25
9 6 4 1
R36 R36
8 7 3 2
R37
R37
244
J2 J2
R42 C C R42
B B
C27 R41 C28 C28 R40 C27
A A
C30 C31 R38 R38 C31 C30
C27 C27
XL
XL
B 041.1
A 041.1
R40 R41
R44 R44
C29
5 5 C29
Z1
C8 C5
R2
C4
C6
C7 C3
RS3 RS1
RS2
T1
1411 XL
245
C1 C2
S1 DL1
Fig.18 Per tenere distanziato il circuito stampato dalle due squadrette ad L, dovrete usa-
re i distanziatori in ottone che troverete inseriti nel kit. Questi distanziatori servono an-
che per collegare a massa le piste in rame del circuito stampato.
Fig.19 Sul telaio ad L andranno fissati con viti e dadi gli “anelli” di supporto che servi-
ranno per innestare gli schermi cilindrici da porre sopra le valvole. Senza questi schermi
le valvole potrebbero facilmente captare del ronzio di alternata.
246
Fig.20 I tre zoccoli ceramici per le valvole vanno inseriti sul lato dello stampato opposto
a quello dei componenti. Quando salderete i loro piedini dal lato dei componenti, cerca-
te di eseguire delle ottime saldature, perché spesso questi piedini sono ossidati.
Fig.21 Lo stampato andrà fissato sopra il telaio ad L, che ha la duplice funzione di so-
stegno e di schermo. Si notino i distanziatori metallici che tengono sollevato il circuito
dal telaio. In fig.23 potete vedere la foto di questo telaio con sopra fissato lo stampato.
Fig.23 Foto vista di taglio dello stampato LX.1140 fissato con i distanziatori metallici sul supporto ad L.
All’interno del mobile in legno laccato, che fornia-
mo solo su richiesta, consigliamo di fissare i tre cir-
cuiti come riportato in fig.1.
Lo stadio di alimentazione va disposto in modo che
il trasformatore risulti rivolto verso il pannello fron-
tale per tenerlo il più possibile distanziato dal cir-
cuito stampato degli ingressi del segnale.
Lo stampato dell’alimentatore deve essere tenuto
distante dalla base del mobile di circa 5 mm, uti-
lizzando i distanziatori che trovate nel kit.
Fig.24 Nel kit troverete un’etichetta autoadesiva che, posta sulla parte esterna del mobi-
le, vi sarà molto utile per individuare le prese d’ingresso e quelle d’uscita (Output).
Fig.25 Il telaio d’ingresso LX.1139 viene fissato con delle viti in legno sul pannello po-
steriore. A destra va fissata la vaschetta per entrare con la tensione di rete a 220 volt.
do una leggera pressione per inserirle fino in fon- Vi raccomandiamo di tenere tutti i cavetti schermati
do; quindi sopra ogni valvola andranno inseriti gli molto vicini al piano metallico della lamiera ad U
schermi cilindrici con innesto a baionetta. che funge da schermo, legandoli con delle fascet-
te in plastica o anche con del nastro isolante.
A questo punto si possono montare i due pream- Non fate mai passare al di fuori dello schermo in
plificatori, già fissati sulle squadrette ad L, sul pia- lamiera questi cavetti perché potrebbero facilmen- 249
no dello schermo metallico a forma di U. te captare del ronzio.
Questa lamiera serve per schermare lateralmente È inoltre sempre consigliabile disporre tutti i fili ed
i circuiti stampati su cui sono fissati tutti i compo- i cavetti in modo ordinato perché anche l’occhio
nenti per evitare che il preamplificatore capti del vuole la sua parte.
ronzio di alternata. Un ultimo avvertimento: è importante non dimenti-
carsi di collegare il filo di massa, che parte dal cir-
Proseguendo nel montaggio fissate sulla parte po- cuito stampato dell’alimentatore, al metallo dello
steriore del mobile il circuito stampato LX.1139 de- schermo ad U.
gli ingressi. Terminata questa operazione potete in- Terminato il montaggio, e prima ancora di chiude-
serire la lamiera ad U all’interno del mobile e fis- re il mobile, potrete subito effettuare un collaudo
sarla con delle viti da legno. generale e possiamo assicurarvi che se non ave-
te commessi errori nel montare i componenti e se
Prima di fissare le due sponde laterali del mobile è non avete cortocircuitato dei cavetti schermati in
consigliabile collegare tutti i cavetti schermati agli fase di saldatura, il preamplificatore funzionerà
ingressi e ai potenziometri. immediatamente.
GLI ultimi CONSIGLI lo opposto rimane muto, potete essere certi che
c’è un cavetto schermato in cortocircuito.
Come potrete notare, questo preamplificatore è si- Per scoprire qual è dovrete prendere un tester e,
lenziosissimo, sempre che siano state rispettate dopo averlo posto sulla funzione ohmmetro, do-
tutte le indicazioni fornite nel corso dell’articolo. vrete controllare ad uno ad uno i cavetti per indivi-
duare quello che risulta in cortocircuito.
Per collegare le sue uscite all’amplificatore finale
di potenza raccomandiamo di utilizzare sempre dei Quando passerete alla fase di collaudo del pick-
cavetti schermati tipo RG.174 oppure RG.58, che up, provate ad inserire gli spinotti di cortocircuito
ha caratteristiche equivalenti, ma presenta un dia- sui connettori J1 per verificare su quale delle tre
metro maggiore. posizioni 1 - 2 - 3 si ottiene un suono migliore.
Se il cavetto che proviene dal vostro giradischi di- È sottinteso che se inserite questo spinotto sulla
spone di un filo di massa separato da quelli del se- posizione 1 del canale sinistro dovrete collocare
gnale, questo dovrà essere collegato alla lamiera l’altro spinotto sulla posizione 1 del canale destro.
del mobile, diversamente potreste sentire un leg-
gero ronzio di alternata.
MARRONE 1 1 1 x 10 1% MARRONE
ROSSO 2 2 2 x 100
ARANCIONE 3 3 3 x 1.000
a
GIALLO 4 4 4 x 10.000 3 CIFRA MOLTIPLICAT.
0 DIVISORE
a
VERDE 5 5 5 x 100.000 2 CIFRA
AZZURRO 6 6 6 x 1.000.000 a
1 CIFRA TOLLERANZA
VIOLA 7 7 7 DIVISORE
GRIGIO 8 8 8 ORO : 10
Nei montaggi che utilizzano resistenze a strato metallico, pochi lettori riescono a decifrare il lo-
ro valore ohmico, perché rispetto alle comuni resistenze ci sono ben 5 fasce di colore. In queste
resistenze le prime 3 fasce corrispondono al numero relativo al colore riportato. La quarta fa-
scia è il moltiplicatore x1-10-100-1.000-10.000 (vedi tabella colori). Se nella quarta fascia è pre-
sente il colore oro, il numero ottenuto va diviso per 10, mentre se è presente il colore argento
va diviso per 100. L’ultima fascia è la tolleranza che può essere dello 0,5% o del 1%.
1.000 ohm 1.500 ohm 2.000 ohm 2.700 ohm 4.990 ohm 6.800 ohm
9.900 ohm 10.000 ohm 10.100 ohm 15.000 ohm 20.000 ohm 22.000 ohm
251
27.000 ohm 30.000 ohm 32.000 ohm 39.000 ohm 47.000 ohm 49.900 ohm
56.000 ohm 68.000 ohm 90.900 ohm 100.000 ohm 101.000 ohm 120.000 ohm
200.000 ohm 220.000 ohm 300.000 ohm 330.000 ohm 470.000 ohm 499.000 ohm
680.000 ohm 820.000 ohm 909.000 ohm 1 megaohm 2 megaohm 3,3 megaohm
Fig.1 Questo equalizzatore per-
mette di esaltare oppure atte-
nuare le frequenze dei Bassi,
dei Medio/Bassi, dei Medi, dei
Medio/acuti e degli Acuti.
EQUALIZZATORE
Questo equalizzatore mono che esalta o attenua i Bassi, i Medi e gli
Acuti, può servire per microfoni, pick-up di chitarre o per altri strumen-
ti musicali. Chi lo volesse Stereo dovrà montare due circuiti.
DS1
C3 R7
R5
12-30 Volt C10
C5 R12 R13 C18 R24
R2
C6 R8
C9
IC1-A R14
C12
R15 R21
C1 R25
3 8
C8 R23
1 R9
C11
2 C14
R1 R16 R17 6 IC1-B
C20
R6 7
252 R10
C13
5
C16 4
ENTRATA R18 R19 C21
R4
C7 R11 R26
C2 R3 C15
C4 R22 C19
C17 R20
USCITA
Fig.2 Schema elettrico dell’equalizzatore Mono da utilizzare per correggere i toni di mol-
ti strumenti musicali e dei microfoni. Tenendo i cinque potenziometri a metà corsa, tutte
le frequenze applicate sull’ingresso non verranno nè attenuate nè esaltate. Questo cir-
cuito può essere alimentato con una tensione minima di 12 volt e massima di 30 volt.
Non tutti i microfoni utilizzati dai CB o dai Radioa- frequenza dei 100 Hz - 300 Hz e 1 - 4 - 10 KHz,
matori hanno una timbrica perfetta, infatti alcuni so- quindi, agendo sui suoi potenziometri, potremo e-
no carenti di bassi, altri esaltano troppo i medi e saltare o attenuare i bassi, i medi e gli acuti.
gli acuti e questa non linearità si riscontra anche
nei pick-up degli strumenti musicali. Il circuito è molto semplice perchè sfrutta un solo
Il difetto, anche se viene spesso attribuito al mi- integrato a bassissimo rumore, l’NE.5532 compo-
crofono, è dovuto a fattori esterni; infatti, se chi si sto da due amplificatori operazionali.
serve del microfono ha un timbro di voce basso, non
può sperare di riprodurre i medi, gli alti e gli acuti, SCHEMA ELETTRICO
perchè tali vibrazioni mancano già alla sorgente.
Per ovviare a questo inconveniente è necessario un Il primo operazionale IC1/A (vedi fig.2) viene usato
equalizzatore che provveda ad esaltare le fre- in questo circuito come stadio preamplificatore, in-
quenze in difetto e ad attenuare quelle in eccesso. fatti il segnale applicato sul suo piedino di ingresso
Il circuito che vi presentiamo è un preamplificatore non invertente 3 si ritrova sul piedino di uscita 1
che consente di equalizzare le cinque bande di amplificato in tensione di circa 2,5 volte.
MONO SELETTIVO
Fig.3 Per fissare il circuito stampato sul pannello del mobile dovrete utilizzare i quat-
tro distanziatori plastici con base autoadesiva forniti assieme al kit LX.1356.
Il secondo filtro, composto dalle due resistenze A questo punto potete prendere l’integrato IC1 ed
R14-R15 da 33.000 ohm e dai due condensatori inserirlo nel suo zoccolo, rivolgendo la tacca di ri-
C11-C12 da 15.000 pF, agisce sulla banda dei me- ferimento ad U verso i due elettrolitici C5-C8.
dio/bassi dei 300 Hz.
FISSAGGIO nel MOBILE
Il terzo filtro, composto dalle due resistenze R16-
R17 da 33.000 ohm e dai due condensatori C13- Per questo progetto abbiamo scelto un mobile pla-
C14 da 4.700 pF, agisce sulla banda dei 1.000 Hz. stico standard, abbiamo fatto incidere un pannello
in alluminio e su questo abbiamo fissato il circuito
Il quarto filtro, composto dalle due resistenze R18- stampato con dei distanziatori plastici.
R19 da 33.000 ohm e dai due condensatori C15-
C16 da 1.200 pF, agisce sulla banda dei 4.000 Hz. Sulla parte posteriore di questo mobile dovete pra-
ticare due fori del diametro di 6,5 mm per fissare
Il quinto filtro, composto dalla resistenza R20 da le prese per l’ingresso e l’uscita del segnale BF.
56.000 ohm e dal condensatore C17 da 270 pF, Come potete vedere in fig.5, queste due prese van-
agisce sulla banda degli acuti dei 10.000 Hz. no collegate al circuito stampato tramite due ca-
vetti schermati.
Tenendo le manopole di questi 5 potenziometri a
Un altro foro è necessario per far passare i due fi-
metà corsa, tutte le frequenze sopra indicate non
li di alimentazione.
vengono nè attenuate nè esaltate.
Spostando queste leve verso il condensatore elet-
trolitico C8 collegato all’uscita di IC1/A, le fre-
quenze interessate vengono esaltate di 6 dB, spo-
254 stando queste leve in senso opposto, le stesse fre-
quenze vengono attenuate di 6 dB.
COSTO di REALIZZAZIONE
Questo circuito, che assorbe solo 10 mA, può es-
sere alimentato con qualsiasi tensione, possibil-
Tutti i componenti necessari per realizzare il kit
mente stabilizzata, che sia compresa tra un mini-
LX.1356 (vedi fig.4) compresi circuito stampato,
mo di 12 volt ed un massimo di 30 volt.
potenziometri a slitta, manopole, mobile plastico
completo di mascherina serigrafata ........ L.41.500
REALIZZAZIONE PRATICA Costo in Euro .......................................... 21,43
Tutti i componenti necessari per la realizzazione di Costo del solo stampato LX.1356 .......... L.13.800
questo progetto, compresi i potenziometri a slitta, Costo in Euro .......................................... 7,13
trovano posto sul circuito stampato LX.1356.
Come primo componente vi consigliamo di inseri- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
re lo zoccolo per l’integrato IC1. le spese postali che verranno addebitate solo a chi
Dopo aver saldato tutti i piedini sulle piste del cir- richiederà il materiale in contrassegno.
USCITA +V 7 6 5
ENTRATA
12-30 Volt
1 2 3 -V
NE 5532
C18 R22
M. R21 R23 M.
C19 C1 C2
R26
R24 IC1 R1 R3 DS1
C3
R4
R25
R6 R2 C4 R5
C21 C20 C6
C7
C5 C8
C15 R18 C13 C11 R14 C9
R16
R12
C17
C16
C14
C12
C10
R20 R19 R17 R15 R13
R11 R10 R9 R8 R7
6531.XL
255
258
C6 C7
R3
R9
C1 C2
3 IC1-A
C10 C11 IC1-B
1 5 8
1 2 3 C12
2 7 R12
J1
ENTRATA 6
C4 R4 C8 C9 R8 R10 4
CH / D R5
R13 USCITA
CH / D
R1 R2 C5
C3
R6 R7
R24 DS1
C18 C19
12-30 Volt
R16
R22
C13 C14
3 IC2-A
C22 C23 IC2-B
1 5 8
1 2 3 C24
2 7 R25
J2
ENTRATA 6
C16 R17 C20 C21 R21 R23 4
CH / S R18
USCITA
R26
CH / S
R14 R15 C17
C15
R19 R20
Fig.4 Schema elettrico dell’equalizzatore RIAA con filtro antirumble. I connettori J1-J2 pre-
senti su entrambi gli ingressi, servono per adattare correttamente i vari Pick-Up. La po-
sizione standard sarebbe la 1°, comunque consigliamo di ascoltare un brano musicale Hi-
Fi anche nelle posizioni 2° e 3° per constatare se la riproduzione migliora.
USCITA
CH / S
R13 M. R26 M.
R12 R25
R8 R21
R11 C11 R24 C23
C12 C24
R9 R22
DS1
R3 C10 C22
IC1 IC2
C19
C7
C6 R16
C18
R10 C16 R20 R23
R4 R7 R6 R19
7531 XL
C4
C21
C20
C9 C8
R5 C5 R17 R18 C17
C2 C14
J1 J2
C1 C13
C3 C15
1 2 3 1 2 3
R1 R2 R14 R15
Filo di
Massa
ENTRATA
CH / S
260
Questo preamplificatore deve essere alimentato I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
con una tensione stabilizzata che da un minimo di le spese postali che verranno addebitate solo a chi
12 volt potrà raggiungere anche i 18-24-30 volt. richiederà il materiale in contrassegno.
Fig.1 Come si presenterà a mon-
taggio ultimato il Mixer Stereo a
3 canali. Come potete vedere in
fig.8, sul circuito stampato di
questo Mixer abbiamo collocato
anche il suo alimentatore duale.
SEMPLICE MIXER
Chi vuole miscelare un brano musicale con una voce oppure due o tre
suoni provenienti da sorgenti diverse o eseguire delle dissolvenze, de-
ve necessariamente acquistare un costosissimo miscelatore, sempre
che non realizzi questo semplice ma valido mixer stereo a 3 canali.
A chi suona la chitarra e desidera registrare su un Poichè questo mixer riesce ad amplificare il se-
nastro un brano musicale sommando a questo la gnale d’ingresso fino ad un massimo di 23 volte,
voce di un cantante, serve un mixer. può essere usato anche come preamplificatore.
Inserendo poi il segnale del pick-up della chitarra Desideriamo subito precisare che negli ingressi è
nell’ingresso destro del canale 1 e il segnale del possibile inserire i segnali prelevati da un qualsia-
microfono nell’ingresso sinistro del canale 2, po- si microfono, CD, preamplificatore, radio, TV,
trà trasformare un segnale mono in un segnale musicassetta, pick-up piezo, ma non quelli pre-
262 stereo. levati dai pick-up magnetici perchè privi di equa-
lizzazione RIAA.
Anche a chi desidera ottenere delle dissolvenze so- Per collegare il segnale di un pick-up magnetico
nore serve un mixer per attenuare gradualmente il è necessario applicare sull’ingresso prescelto un e-
segnale proveniente da una sorgente stereo e per qualizzatore RIAA, che presentiamo in questo
esaltare, sempre gradualmente, il segnale prele- stesso volume con la sigla LX.1357.
vato da una seconda sorgente stereo.
SCHEMA ELETTRICO
Un mixer può servire anche agli speaker di emit-
tenti private o di supermercati, per attivare un sot- Per realizzare questo mixer stereo abbiamo utiliz-
tofondo musicale sul quale eseguire una dedica o zato quattro integrati a bassissimo rumore, tipo
un annuncio pubblicitario. NE.5532, e due integrati stabilizzatori MC.78L12
ed MC.79L12.
Questo circuito può essere utilizzato anche per mi-
scelare segnali mono, collegando in parallelo gli Iniziamo a prendere in considerazione lo schema
ingressi destro/sinistro. elettrico dal canale 1 (vedi fig.4).
Il segnale stereo che applichiamo sui due ingres- pedenza e uscita a bassa impedenza.
si destro e sinistro viene trasferito, tramite il con- Il segnale prelevato sui piedini d’uscita 7-1 viene
densatore C1, sul piedino non invertente 5 del pri- applicato, tramite i condensatori elettrolitici C23-
mo operazionale IC1/A e, tramite il condensatore C24, sul doppio potenziometro a slitta R36-R37
C2, sul piedino non invertente 3 del secondo o- che viene utilizzato come master, cioè come con-
perazionale IC1/B. trollo del volume per i segnali miscelati.
Questi due operazionali sono siglati A-B perchè en- Tornando ai due operazionali d’ingresso IC1/A-
trambi contenuti all’interno di un NE.5532. IC1/B, possiamo notare che i piedini invertenti 6-2
ed i piedini d’uscita 7-1 risultano collegati ai trim-
Dai piedini d’uscita 7-1 preleviamo il segnale ste- mer siglati R3-R4.
reo preamplificato da applicare sul doppio poten- Tali trimmer permettono di modificare il guadagno
ziometro a slitta siglato R7-R8. di questo primo stadio.
Dai cursori di questi due potenziometri tale segna- Ruotando i loro cursori verso i piedini d’uscita 7-1
le verrà inviato, tramite la resistenza R9, sul piedi- si ottiene un guadagno di 0 dB, quindi l’ampiezza
no invertente 6 dell’operazionale IC4/A e, tramite del segnale applicato sugli ingressi si ritrova inva-
la resistenza R10, sul piedino invertente 2 di IC4/B. riata sui piedini d’uscita.
Questi due operazionali vengono utilizzati per svol- Ruotando i loro cursori verso i piedini 6-2 si ottie-
gere la funzione di mixer con ingresso ad alta im- ne un guadagno di circa 27 dB, quindi l’ampiezza
STEREO a 3 CANALI
263
3 C19
C4
4
C2 IC1-B
12 V. R33
12 V. IC4-A
C9 C23
C7 IC2-A 6 7
8
5
5 7 R35
4 C21
6 C25
R13 R17 R19
DESTRO R11 C11 R31 R36 DESTRO
R15 12 V.
CANALE
2 USCITE
R16 12 V.
SINISTRO C12 R32 R37 SINISTRO
R12 C22
2 1 R14 R18 R20
C26
8 R38
3
C10 3 1
IC2-B 4
C8 2
12 V. C24
IC4-B
12 V.
R34
C15
C13 IC3-A 8
5 7 C20 M
6 R23 R27 R29
DESTRO R21 C17 E U
R25
CANALE +V 7 6 5
MC 78L12
3
R26
264 SINISTRO R22 C18
2 1 R24 R28 R30 E
3
C16 1 2 3 -V U M
4
C14 IC3-B
12 V. NE 5532 MC 79L12
Fig.4 Sopra lo schema elettrico del Mixer Stereo a 3 canali e le connessioni dell’integra-
to NE.5532 viste da sopra e dei due integrati stabilizzatori 78L12 e 79L12 viste da sotto,
cioè dal lato da cui fuoriescono i tre terminali. A destra lo schema dello stadio di ali-
mentazione duale. I trimmer R3/R4 - R13/R14 - R23/R24 servono per bilanciare il guada-
gno Destro e Sinistro di ogni singolo canale. Se ruoterete i cursori di questi trimmer in
senso orario ridurrete il Guadagno, se li ruoterete in senso antiorario lo aumenterete. Nor-
malmente questi cursori si tengono tutti a metà corsa.
ELENCO COMPONENTI LX.1354
C6 = 100 pF ceramico
R1 = 47.000 ohm C7 = 470.000 pF poliestere
R2 = 47.000 ohm C8 = 470.000 pF poliestere
R3 = 20.000 ohm trimmer C9 = 100.000 pF poliestere
R4 = 20.000 ohm trimmer C10 = 100.000 pF poliestere
R5 = 1.000 ohm C11 = 100 pF ceramico
R6 = 1.000 ohm C12 = 100 pF ceramico
R7-R8 = 100.000 ohm pot. log. doppio C13 = 470.000 pF poliestere
R9 = 100.000 ohm C14 = 470.000 pF poliestere
R10 = 100.000 ohm C15 = 100.000 pF poliestere
R11 = 47.000 ohm C16 = 100.000 pF poliestere
R12 = 47.000 ohm C17 = 100 pF ceramico
R13 = 20.000 ohm trimmer C18 = 100 pF ceramico
R14 = 20.000 ohm trimmer C19 = 47 pF ceramico
R15 = 1.000 ohm C20 = 47 pF ceramico
R16 = 1.000 ohm C21 = 100.000 pF poliestere
R17-R18 = 100.000 ohm pot. log. doppio C22 = 100.000 pF poliestere
R19 = 100.000 ohm C23 = 10 microF. elettrolitico
R20 = 100.000 ohm C24 = 10 microF. elettrolitico
R21 = 47.000 ohm C25 = 10 microF. elettrolitico
R22 = 47.000 ohm C26 = 10 microF. elettrolitico
R23 = 20.000 ohm trimmer C27 = 100 microF. elettrolitico
R24 = 20.000 ohm trimmer C28 = 100 microF. elettrolitico
R25 = 1.000 ohm C29 = 100.000 pF poliestere
R26 = 1.000 ohm C30 = 100.000 pF poliestere
R27-R28 = 100.000 ohm pot. log. doppio C31 = 100.000 pF poliestere
R29 = 100.000 ohm C32 = 100.000 pF poliestere
R30 = 100.000 ohm C33 = 1.000 microF. elettrolitico
R31 = 47.000 ohm C34 = 1.000 microF. elettrolitico
R32 = 47.000 ohm C35 = 47.000 pF ceramico
R33 = 100.000 ohm C36 = 47.000 pF ceramico
R34 = 100.000 ohm C37 = 47.000 pF ceramico
R35 = 100 ohm C38 = 47.000 pF ceramico
R36-R37 = 100.000 ohm pot. log. doppio RS1 = ponte raddriz. 100 V. 1 A.
R38 = 100 ohm DL1 = diodo led
R39 = 820 ohm IC1-IC4 = integrato tipo NE.5532
C1 = 470.000 pF poliestere IC5 = integrato tipo MC.78L12
C2 = 470.000 pF poliestere IC6 = integrato tipo MC.79L12
C3 = 100.000 pF poliestere T1 = trasform. 3 watt (T003.03)
C4 = 100.000 pF poliestere sec. 16+16 V 0,1 A
C5 = 100 pF ceramico S1 = interruttore
Nota: tutte le resistenze utilizzate in questo circuito sono da 1/4 di watt. 265
T1
S1
U E
12 V. IC5
C35 C37
M
C27 RETE
C29 C31 C33 220 V.
Massa RS1
DL1 C30 C32
200µ
20M
2M 2m
20m
90 Kohm
200K 10A A
20K 200m
2
2K
2
200Hi 200µ 2m 20m 200m
10A 10 A
A
V-A-
COM
CENTRALE
10 Kohm
R8 - R7
90 Kohm
10 Kohm
CH 1 CH 2 CH 3 MASTER
M. M. M. M. R39
S S S S
C2 C8 C14
C32
R6 R16 R26
R4 R14 R24
C24 C26 T1
R38 IC6 ( T003.03 )
R34 C30
C21
C10
C16
C4
C28
IC1 IC2 IC3 IC4
C15
C22
C9
C3
M. D M. D M. D M. D
D S D S D S D S RETE
CANALE 1 CANALE 2 CANALE 3 USCITE 220 Volt
267
IC1 IC2 IC3 IC4 T1
K
A
DL1
S1
10 Kohm
Fig.8 Schema pratico di montaggio visto dal lato componenti e dal lato potenziometri.
Fig.9 Foto del Mixer inserito
all’interno del mobile plastico
sagomato a consolle.
DADO IC1
MOBILE CIRCUITO
PLASTICO STAMPATO
POTENZIOMETRO
PANNELLO
FRONTALE VITE
del segnale applicato sugli ingressi si ritrova sui Per iniziare il montaggio (vedi fig.8) inserite i quat-
piedini d’uscita amplificata di 23 volte. tro zoccoli degli integrati, poi saldate tutti i loro pie-
dini sulle piste in rame del circuito stampato.
Conclusa la descrizione del canale 1, è superfluo Di seguito montate tutte le resistenze, poi i con-
descrivere gli altri due canali, cioè il 2 e il 3, in densatori ceramici e i poliestere e per finire gli e-
quanto sono perfettamente identici ad esso. lettrolitici rispettando la loro polarità +/–.
268 Proseguendo nel montaggio, inserite tutti i trim-
Per alimentare questo mixer occorre una tensione mer, poi il ponte raddrizzatore RS1 e la morset-
duale stabilizzata di 12+12 volt, che preleviamo tiera per entrare con la tensione dei 220 volt.
dallo stadio di alimentazione di fig.5 che trova po- In prossimità del trasformatore T1 inserite i due in-
sto sullo stesso circuito stampato del mixer. tegrati stabilizzatori, controllando la loro sigla per
evitare di collocare lo stabilizzatore positivo dove
Dall’integrato IC5, un MC.78L12, preleviamo i 12 invece andrebbe inserito lo stabilizzatore negativo
volt positivi e dall’integrato IC6, un MC.79L12, pre- o viceversa.
leviamo i 12 volt negativi. L’integrato siglato 78L12 va inserito dove è ripor-
tata la sigla IC5 e l’integrato siglato 79L12 dove è
riportata la sigla IC6.
REALIZZAZIONE PRATICA Il lato piatto del corpo di questi due integrati va ri-
volto verso sinistra come visibile in fig.8.
Su un unico circuito stampato, che abbiamo sigla- Completato il montaggio di tutti questi componenti
to LX.1354, trovano posto sia il mixer sia lo stadio dovete capovolgere il circuito stampato, perchè sul
di alimentazione. lato opposto dovete inserire i quattro potenziome-
tri a slitta, l’interruttore di rete S1 ed il diodo led TARATURA TRIMMER
DL1 come potete vedere in fig.8 in basso.
Le coppie di trimmer presenti su ogni canale e che
IMPORTANTE abbiamo siglato R3/R4 - R13/R14 - R23/24 vanno
ruotate nella stessa posizione, così da amplificare
Poichè i doppi potenziometri a slitta sono logarit- sia il canale destro sia il sinistro per il medesimo
mici, dovete rivolgere verso sinistra il lato del lo- guadagno.
ro corpo con sopra stampigliata la sigla 100 KB. Quindi se ruoterete il cursore del trimmer R3 ad 1/4
Dal momento che non possiamo assicurarvi che la di corsa, dovrete ruotare anche il cursore del trim-
Casa Costruttrice riporti sempre questa sigla sullo mer R4 ad 1/4 di corsa.
stesso lato, vi consigliamo di spostare la leva del Se ruoterete il cursore del trimmer R13 a metà cor-
potenziometro sul centro corsa, misurando poi la sa, dovrete ruotare a metà corsa anche il cursore
resistenza ohmica presente tra il terminale cen- del trimmer R14.
trale e i due laterali (vedi fig.6). La posizione sulla quale devono essere ruotati que-
Il terminale che misura 90 kiloohm circa va inse- sti trimmer, cioè inizio corsa, 1/4 di corsa, 1/2 cor-
rito nella parte alta del circuito stampato ed il ter- sa, 3/4 di corsa o più, dipende dall’ampiezza del
minale centrale più quello che misura 10 kiloohm segnale fornito dalla sorgente.
nella parte bassa (vedi fig.7). Se in uno dei tre ingressi viene applicato un se-
gnale debole, la coppia di trimmer andrà regolata
Dopo aver saldato i terminali di questi potenzio- per un medio o massimo guadagno.
metri, potete inserire il trasformatore di alimenta- Se negli altri ingressi viene applicato un segnale e-
zione T1 e tutti gli integrati nei rispettivi zoccoli, ri- levato, la coppia di trimmer andrà regolata per il
volgendo verso destra la tacca di riferimento ad U minimo guadagno.
presente sul loro corpo.
In pratica, si dovrebbe regolare il guadagno dei 3
MONTAGGIO nel MOBILE canali in modo che, tenendo il cursore del doppio
potenziometro master R36-R37 a metà corsa, in
Per questo progetto abbiamo utilizzato un piccolo uscita si prelevi un segnale miscelato che abbia
mobile standard a consolle, completo di una ma- all’incirca la stessa ampiezza.
scherina in alluminio forata e serigrafata.
Questa mascherina va fissata sul mobile con le Agendo sui potenziometri a slitta presenti sul mixer
quattro torrette di ottone che troverete nel kit. è possibile amplificare o attenuare separatamente
Poichè i mobili standard non risultano forati sul re- il segnale di ogni singolo canale.
tro, per fissare le prese d’ingresso e quelle di u-
scita è necessario praticare tutti i fori richiesti, com-
preso quello per entrare con il cordone di alimen-
tazione.
Prima di fissare le prese sul mobile, saldate su que- COSTO di REALIZZAZIONE
ste i due spezzoni di cavetto schermato per i se-
gnali destro e sinistro, collegando la calza ester- Tutti i componenti necessari per realizzare il mixer
na alla massa della presa ed il filo centrale al loro stereo a 3 canali siglato LX.1354 (vedi fig.8) com-
terminale centrale. presi circuito stampato, integrati, trimmer, doppi po- 269
Quando saldate i cavetti schermati, controllate che tenziometri con manopola, prese BF, trasformato-
nessuno dei sottilissimi fili della calza esterna ri- re di alimentazione completo del cordone di rete,
manga volante, perchè se uno di questi venisse i- escluso il mobile plastico........................ L.93.000
navvertitamente saldato sul filo centrale, si mette- Costo in Euro .......................................... 48,03
rebbe in cortocircuito il segnale BF.
Mobile plastico MO.1354 completo di mascherina
Completata questa operazione, potete fissare sul- forata e serigrafata .................................. L.22.500
le quattro torrette metalliche il circuito stampato, Costo in Euro .......................................... 11,62
collegando ai terminali contrassegnati M-S (Massa
e segnale Sinistro) e M-D (Massa e segnale De- Costo del solo stampato LX.1354 .......... L.22.500
stro) le estremità di tutti i cavetti schermati che pro- Costo in Euro .......................................... 11,62
vengono dalle prese d’ingresso e dalle prese d’u-
scita (vedi fig.8). I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
È sottinteso che la calza schermata di questi ca- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
vetti va saldata sul terminale M di massa. richiederà il materiale in contrassegno.
PER CHI DESIDERA
Alcuni nostri lettori ci hanno chiesto come mai, pur usando un buon
amplificatore e delle ottime casse acustiche, non riescono ad ottenere
una perfetta esaltazione della gamma dei “bassi”. Questo “difetto” non
è sempre causato da una carenza dell’amplificatore o delle casse acu-
stiche, ma piuttosto dall’ambiente, che assorbe in modo anomalo certe
frequenze. Ecco allora un circuito che provvede a potenziarle.
È abbastanza difficile che la stanza in cui abbia- altro suono: le note basse di uno strumento a cor-
mo installato le nostre casse acustiche sia un “am- da, il suono di un tamburo o la voce del cantante
270 biente perfetto”, privo cioè di riflessioni o assor- possono risaltare maggiormente.
bimenti, e quindi può accadere che anche il mi-
glior amplificatore Hi-Fi non riesca ad offrire il mas- Eppure il disco che ascoltiamo e l’amplificatore che
simo del suo rendimento. usiamo sono sempre gli stessi, ma poiché nessu-
no ha mai pensato di collocarli in un diverso am-
Tale carenza si nota quasi sempre sulle note dei biente, si trae l’ovvia conclusione che all’origine del
bassi, essendo queste le frequenze più facilmen- difetto vi sia la marca dell’apparecchio oppure la
te assorbite dall’ambiente e al contempo quelle qualità delle casse acustiche.
che il nostro orecchio sente con minore intensità.
Per questi motivi la potenza erogata da un ampli- Sebbene in parte possa essere vero, spesso il so-
ficatore è in questa sola gamma di frequenze no- lo responsabile è l’ambiente e poiché non si può
tevolmente superiore rispetto a quella fornita per la modificare un arredamento o cambiare casa per ot-
gamma dei medi e degli acuti. Purtroppo, malgra- tenere una migliore audizione, l’unica soluzione è
do ciò, può risultare ancora insufficiente. utilizzare un circuito che esalti maggiormente le
Infatti, lo stesso disco ascoltato con lo stesso am- note basse, in modo da compensare quelle che
plificatore posto in un altro ambiente possiede un l’ambiente assorbe.
SCHEMA ELETTRICO Baxendall, il secondo operazionale siglato IC1/B.
Tenendo il cursore del potenziometro R6/A a metà
Lo schema elettrico che vi presentiamo è in ver- corsa, il circuito ha una risposta piatta su tutta la
sione STEREO, è caratterizzato cioè da due stadi gamma di frequenze di Bassi - Medi - Acuti.
perfettamente identici, che possono essere utiliz- Spostando il cursore verso la resistenza R5, si ot-
zati indifferentemente per il canale Destro e per tiene un guadagno di circa 20 dB (pari ad un au-
quello Sinistro (vedi fig.2). mento di 10 volte in tensione) su tutte le frequenze
Per questo motivo descriviamo il solo canale si- comprese nella gamma da 20 a 300 Hz, mentre
nistro partendo dalla boccola d’ingresso indicata ruotando il cursore dal lato opposto, cioè verso la
ENTRATA SINISTRA. resistenza R10, si ha un’attenuazione sempre di
20 dB sulla stessa banda di frequenze.
Volendo questo ingresso può essere direttamente
collegato al pick-up, ma è preferibile inserirlo tra Ripetiamo che le frequenze dei Medi e degli Acuti
l’uscita del preamplificatore e l’ingresso dello sta- non subiranno alcuna alterazione; anzi, per esse-
dio finale di potenza. re più precisi sappiate che da 300 a 500 Hz, cioè
sulla banda dei Medio - Bassi, si avrà ancora un
Il segnale di BF, dopo aver attraversato il con- leggero aumento o una diminuzione del guadagno
densatore C1 e la resistenza R2, raggiunge il pie- di circa 5-8 dB.
dino d’ingresso invertente 2 del primo operazio- Dal piedino d’uscita 7 di IC1/B si preleva un se-
nale siglato IC1/A, utilizzato esclusivamente come gnale corretto sulla tonalità dei Bassi che, passan-
stadio separatore con guadagno unitario. do attraverso il condensatore C7 e la resistenza
Il segnale presente sul piedino d’uscita 1 raggiun- R11, raggiunge l’uscita SINISTRA per essere tra-
ge, tramite un controllo dei toni per soli Bassi tipo sferito sull’ingresso dello stadio finale di potenza.
DEI SUPERBASSI
271
Fig.1 Il mobile studiato per il circuito Sub-Woofer è stato costruito con materiali di ottima
qualità sottoposti ad una accurata lavorazione: i laterali sono stati realizzati con due a-
lette di raffreddamento ossidate, l’interno è in lamiera zincata oro ed il pannello frontale
è in alluminio verniciato a fuoco ed è completo di foratura e serigrafia.
DS1
S1 9 ÷ 30 V.
C2
C3
R7 R9
C1 C6
R2 R4 R8
6
8 C7
R11
7
ENTRATA 5
R1
SINISTRA
2 IC1 - A IC1 - B USCITA
C4 C5 R12
1 R10 SINISTRA
R3
3 R5 R6-A
4
R24
5 IC2 - A C15 C16
C9 R15 DL1
7 R17 R6-B R21
6
4 C11 C12
3
8 C14
R22
1
C8
R14 R16 R19
2
IC2 - B USCITA
C10 C13 R23
R18 R20 DESTRA
ENTRATA
R13
DESTRA
TL082
Nota: tutte le resistenze utilizzate sono da 1/4 watt, tranne R24 che è da 1/2 watt.
DL1
ENTRATA 9 - 30 V. ENTRATA
A K
SINISTRA DESTRA
R24
028 XL
C1 R1 DS1 R13 C8
PONTICELLO
R2 R15 R3
C15 C2 C16 R14
R4 R16
USCITA USCITA
C3 C10
SINISTRA R11 R7 R5 R10 C9 R17 R22 DESTRA
R6 B R21
IC1 IC2
R12 R23
R6 A
C6 C13
R18
R8 C4 C5 R19
C12 C11
C14
C7
R9 R20
Fig.3 Schema pratico di montaggio del preamplificatore per Super-Bassi siglato LX.820.
Il circuito non presenta particolari difficoltà di realizzazione. Per le entrate e le uscite del
segnale utilizzate del cavetto schermato ricordandovi di collegare a massa la calza me-
tallica. Anche la carcassa metallica del doppio potenziometro va collegata a massa.
Questo circuito può essere alimentato con una ten- TL.072), prestando attenzione a non provocare in-
sione variabile da un minimo di 9 volt ad un mas- volontari cortocircuiti tra due piedini adiacenti.
simo di 30 volt, e poiché l’assorbimento, aggiran-
dosi all’incirca intorno ai 20-30 milliamper, è irri- Terminata questa operazione, potete inserire tutte
sorio, potrete prelevare tale tensione direttamente le resistenze premendole a fondo in modo che il lo-
dal preamplificatore o dal finale di potenza. ro corpo aderisca perfettamente alla basetta del cir-
cuito stampato.
Poiché i piedini d’ingresso non invertenti dei quat- 273
tro operazionali (vedi piedini 3-5 contrassegnati con Con uno spezzone di filo di rame nudo, cioè privo
un +) devono essere alimentati con una tensione di smalto isolante, effettuerete l’unico ponticello in
dimezzata rispetto a quella di alimentazione, per prossimità della resistenza R3.
ottenerla è stato utilizzato il partitore resistivo R3-
R15 ed il condensatore elettrolitico C9. Proseguendo nel montaggio inserite tutti i conden-
satori al poliestere e poiché le capacità possono
REALIZZAZIONE PRATICA essere impresse sul loro involucro in nanofarad o
in microfarad, per evitare errori di interpretazione
Il circuito stampato da utilizzare per il montaggio è riportiamo di seguito le equivalenze dei valori:
un normale monofaccia siglato LX.820, sul quale
vanno disposti tutti i componenti per i due canali, 220.000 pF = .22 oppure 220n
come visibile in fig.3. 100.000 pF = .1 oppure 100n
47.000 pF = 0.47 oppure 47n
Saldate dapprima i due zoccoli per gli integrati
TL.082 (sostituibili anche con gli equivalenti 4.700 pF = 4n7
Fig.4 Come si presenta il Sub-Woofer una volta completato il montaggio. In questa foto
vale la pena di notare il ponticello eseguito con filo di rame e posizionato sopra il doppio
potenziometro, tra la resistenza R3 ed il condensatore elettrolitico C9.
275
Fino a non molto tempo fa le linee bilanciate era- nelle figg.1-2 abbiamo riprodotto il circuito del so-
no utilizzate esclusivamente a livello professiona- lo canale D (destro), in quanto il circuito del cana-
le, ma oggi, un po’ per moda un po’ per i loro ef- le S (sinistro) è perfettamente identico.
fettivi vantaggi, si stanno estendendo a tutti gli im-
pianti Hi-Fi ed in particolare a quelli per auto, per- I circuiti stampati sono invece predisposti per o-
ché riescono ad eliminare tutti i disturbi generati spitare un segnale stereo, completo cioè dei ca-
dal circuito di accensione delle candele. nali destro e sinistro.
CONVERTITORI per
Per risolvere questo problema abbiamo ritenuto op- Il segnale di BF collegato a questo ingresso viene
portuno progettare questi due semplici circuiti: trasferito, tramite il condensatore C1 e la resisten-
za R2, sull’ingresso invertente 2 dell’operaziona-
LX.1172 – questo kit serve per convertire un se- le IC1/A, un TL.082 utilizzato come preamplifica-
gnale sbilanciato in uno bilanciato, tore a guadagno variabile.
LX.1173 – questo kit serve per convertire un se- Poiché l’integrato IC1 è un doppio operazionale,
gnale bilanciato in uno sbilanciato. uno lo usiamo per il canale D (destro) e l’altro per
il canale S (sinistro). Per questo motivo i piedini di
276 Usandoli in coppia potrete eseguire lunghi colle- IC1/A hanno un doppio riferimento numerico: quello
gamenti tra sorgente e preamplificatore. in nero per il canale D e quello in blu per il canale S.
Infatti, come spiegato nell’articolo sui “Segnali bi-
lanciati e sbilanciati”, un segnale BF bilanciato Ruotando il cursore del trimmer R6 verso il piedino
può essere trasferito a notevole distanza dalla sor- d’uscita dell’operazionale IC1/A, questo stadio am-
gente senza che, nel suo lungo percorso, il cavo plifica il segnale applicato sul suo ingresso di 0 dB,
capti del ronzio di alternata o altri disturbi spuri. quindi l’ampiezza del segnale che si preleva dal pie-
dino d’uscita 1 risulta perfettamente identica all’am-
Come vi spiegheremo, il kit LX.1172 può essere i- piezza del segnale applicato sul suo ingresso.
noltre utilizzato per trasformare un finale Stereo in Ruotando il cursore del trimmer R6 in senso in-
un finale Mono in grado di erogare una potenza verso, questo stadio amplifica il segnale applicato
quadruplicata. In altre parole riuscirete a trasfor- sul suo ingresso di 27 dB, quindi l’ampiezza del se-
mare un finale Stereo da 50+50 watt in un finale gnale che preleviamo sul piedino d’uscita 1 risulta
Mono in grado di erogare ben 200 watt. amplificata di ben 22 volte.
Entrambi i circuiti sono stati progettati per un uso Questo trimmer, utilizzato per variare il guadagno,
stereofonico, ma nei due schemi elettrici visibili ci permette di applicare sull’ingresso di IC1/A se-
segnali BF SBILANCIATI
gnali già preamplificati o ancora da preamplifica- plicare direttamente sull’ingresso di un preamplifi-
re, come quelli prelevati dall’uscita di un microfo- catore o di uno stadio finale che richieda un se-
no o di un pick-up. gnale bilanciato.
Per ottenere in uscita due segnali perfettamente i-
In questo caso il trimmer R6 va regolato in modo dentici è necessario polarizzare gli integrati IC2/A
da non saturare lo stadio d’ingresso dell’amplifi- ed IC2/B con estrema precisione e per questo mo-
catore finale di potenza. tivo abbiamo inserito in serie alla resistenza R9 un
trimmer di taratura (vedi R7) che ci consente di cor-
Dal piedino d’uscita 1 di IC1/A il segnale di BF vie- reggere ogni più piccolo sbilanciamento. 277
ne inviato, tramite la resistenza R8, all’ingresso in-
vertente (piedino 13) dell’operazionale IC2/A e, Sul connettore d’uscita, posto sulla destra dello
tramite la resistenza R10, all’ingresso non inver- schema di fig.1, giungono i due segnali bilanciati
tente (piedino 10) dell’operazionale IC2/B. del canale destro, indicati AD-BD, e i due segna-
li bilanciati del canale sinistro, indicati AS-BS.
I due operazionali siglati IC2/A-IC2/B sono conte-
nuti all’interno dell’integrato TL.084 e poiché que- Per alimentare questo circuito è necessaria una
sto è un quadruplo operazionale (vedi fig.3), gli al- tensione stabilizzata di 15 volt. Possiamo comun-
tri due sono stati utilizzati per il canale sinistro. que assicurare che il circuito è in grado di funzio-
La particolare configurazione adottata per collega- nare anche con una tensione stabilizzata di 12 volt
re i due operazionali IC2/A-IC2/B ci permette di oppure di 18-24 volt.
prelevare dalle loro uscite un segnale perfetta- Questa stessa tensione giunge, tramite il connet-
mente bilanciato. tore d’uscita, anche sul circuito LX.1173 riportato
In pratica abbiamo due identici segnali sfasati l’u- in fig.2, che provvede a convertire il segnale bi-
no rispetto all’altro di 180 gradi, che possiamo ap- lanciato in uno sbilanciato.
C2 C4 C5
15 V.
R6 C6
R5 R8 R12 R16
C1
R2
6 2 4
2 1 13 1 R18 R20
+V
3 7 12 14
5 IC1 - A 3 IC2 - A TP1
ENTRATA R1 8 4 R9 R13
AD
"D" BD
R3
AS
R10 R14
R4 C3
BS
R7
5 IC2 - B
10 8
R19 R21 GND
C1 7
R2 9
11
6
R15 R17 C7
R11
ENTRATA R1
AS
"S"
CANALE
SINISTRO BS
Fig.3 In questa figura abbiamo riportato le Il segnale sbilanciato che preleviamo dal piedino
connessioni viste da sopra dei due integrati d’uscita 1 di IC1 viene applicato con un cavetto
TL.084-TL.082 utilizzati nei due kit LX.1172- schermato sull’ingresso D dello stadio finale ed il
LX.1173. In sostituzione del TL.082 potete segnale sbilanciato che preleviamo dal piedino d’u-
utilizzare anche l’integrato LF.353. scita 7 di IC1 viene applicato con un cavetto scher-
mato sull’ingresso S dello stadio finale.
15 V.
R7
C4 R18
R2 R10
R16 R14 R20
R5
R13 R17 C6
C1
R1 R6 R12 R15 R19
M. R4 R21 BD
R11 R8 R9
R15 C7 AD
D IC1 C2 IC2 2711 XL TP1
+ V.
M. C3 C5 R19
R4 R3 BS
R3 C7
S
R8 R9 TP1 AS
R12 R11 R21
R6
R2 R13 R17 Massa
R7 C6
R5
C3 C1 R16 R14 R20
C4
R1 R10
R18
+ V.
BS BD
DESTRA SINISTRA
AS AD
ENTRATA BF Massa
CONN.1
Fig.4 Schema pratico di montaggio del kit LX.1172, che serve per convertire due segnali
stereo Sbilanciati in due segnali Bilanciati. Per alimentare questo circuito potete preleva-
re la tensione di alimentazione dal kit LX.1174, presentato in questo stesso volume. I trim-
mer R7 consentono di polarizzare con precisione gli integrati IC2/A-IC2/B, in modo da sfa-
sare il segnale d’ingresso di 180° e correggere così ogni più piccolo sbilanciamento.
280
I due fori per le doppie prese d’ingresso devono Una volta saldati tutti i componenti, innestate l’in-
avere un diametro di almeno 10 mm, per evitare tegrato IC1 nello zoccolo rivolgendo la tacca di ri-
che il metallo di queste tocchi il metallo del pan- ferimento a forma di U verso il condensatore C4.
nello frontale. Infatti la massa dei due cavetti scher-
mati utilizzati per gli ingressi deve necessariamen- Vi consigliamo di racchiudere questo circuito nel
te giungere sulle piste di massa del circuito stam- piccolo contenitore metallico incluso nel kit, per-
pato come visibile in fig.4. ché il segnale sbilanciato potrebbe captare del ron-
zio di alternata.
Quando saldate i cavetti schermati controllate at-
tentamente che: Su un lato del contenitore dovrete praticare un fo-
ro per il connettore d’ingresso e sul lato opposto
– nessuno dei sottilissimi fili della calza scher- due fori per le prese d’uscita del segnale stereo.
mata rimanga volante. Infatti se uno di questi vie-
ne involontariamente saldato sul terminale del se- Lo stampato andrà fissato sul piano del contenito-
gnale, il circuito non funzionerà perché il segnale re utilizzando i quattro distanziatori plastici autoa-
risulterà cortocircuitato a massa. desivi che troverete inclusi nel kit.
3711.XL
D
BD C3 R5
C6
R7
AD R8
C2 R6 M.
+ V.
R3
AS
IC1 C4
R3 R5
C5 M.
BS
R8
C2 R6
Massa S
R7 R9
C3 R4 C6
+ V.
BD BS
USCITA
BF
AD AS
Massa
CONN.1 SINISTRA DESTRA
Fig.8 Schema pratico di montaggio del kit LX.1173, che serve per convertire due segnali
stereo Bilanciati in due segnali Sbilanciati. La tensione di alimentazione verrà prelevata
direttamente dal kit LX.1172. Il collegamento tra il circuito ed il connettore CONN.1 può
essere effettuato con normali fili isolati in plastica, mentre per le prese d’uscita è oppor-
tuno utilizzare del cavetto schermato, collegando la calza metallica a massa.
283
TARATURA dei trimmer R7 kit LX.1172 3 – Applicate la sonda dell’oscilloscopio tra il ter-
minale TP1 e la massa del canale destro, poi ruo-
I due trimmer R7 presenti nel circuito LX.1172 de- tate la manopola dell’ampiezza verticale sulla por-
vono essere tarati per poter ottenere sulle uscite tata 0,5 volt/divisione.
dei due canali due segnali perfettamente bilancia-
ti e sfasati di 180 gradi. 4 – Sullo schermo dell’oscilloscopio apparirà un se-
284 Questa taratura si può effettuare con un oscillo- gnale più o meno distorto (vedi fig.12), ma di que-
scopio, ma anche con un semplice tester, per cui sto non dovete preoccuparvi. Ruotate la vite del
vi spiegheremo entrambi i sistemi. trimmer multigiri R7 in modo da attenuare l’am-
piezza del segnale e continuate a ruotarla fino a
TARATURA con l’OSCILLOSCOPIO quando non vedrete sparire la sinusoide.
1 – Ruotate i cursori dei due trimmer R6 in senso 5 – La taratura del trimmer R7 potrà dirsi comple-
antiorario, così da ottenere il minimo guadagno. tata quando sullo schermo vedrete apparire una li-
nea orizzontale continua con un residuo appena
2 – Dopo aver alimentato il circuito LX.1172, ap- percettibile di sinusoide (vedi fig.13).
plicate sull’ingresso del canale destro un segna- Questa leggerissima componente alternata, che ri-
le sinusoidale di circa 1.000 Hz che potete prele- sulterà di qualche millivolt, non pregiudicherà in al-
vare da un qualsiasi Generatore BF. cun modo il corretto funzionamento del circuito.
L’ampiezza di questo segnale andrà regolata in mo- Se ruotando la vite del trimmer R7 percepite un
do da ottenere sull’uscita del Generatore un se- leggero clic, significa che siete arrivati a fine cor-
gnale di circa 3-5 volt picco/picco. sa, quindi ruotatela in senso inverso.
6 – Tarato il canale destro, dovete ripetere le o-
perazioni appena descritte per il canale sinistro,
collegando ovviamente la sonda dell’oscilloscopio
tra il terminale TP1 e la massa dell’altro canale.
PANNELLO POSTERIORE
3,5 mm.
15 mm. 8 mm.
3,5 mm.
286
10 mm. 10 mm.
3,5 mm. 3,5 mm.
6 mm.
Fig.17 Piano di foratura dei pannelli posteriore e frontale del mobile per il circuito sigla-
to LX.1172. Se non possedete una punta da trapano da 15 mm, dovrete fare tanti piccoli
fori all’interno della sua circonferenza e poi rifinirli con una lima a mezzaluna.
CONSIGLI UTILI e sinistro dell’amplificatore stereo, dovrete ne-
cessariamente utilizzare due cavetti schermati.
Per portare i 4 segnali dall’uscita dello stadio bi-
lanciatore LX.1172 sull’ingresso dello stadio sbi- Una volta completati i collegamenti vi suggeriamo
lanciatore LX.1173 potete utilizzare un normale ca- di eseguire un semplice controllo per verificare
vo non schermato a 5 fili. che i due segnali che giungono alle Casse Acusti-
che risultino in fase.
2 fili servono per il canale destro (AD-BD)
2 fili servono per il canale sinistro (AS-BS) Infatti, se dovessero giungere in opposizione di
1 filo serve per il positivo di alimentazione fase, intanto che i coni degli altoparlanti di una
Cassa Acustica si muoveranno in avanti, nell’altra
La calza schermata viene utilizzata per il negati- si muoveranno all’indietro ed in queste condizioni
vo di alimentazione (GND). si attenueranno tutti i bassi.
Se non riuscite a reperire un cavetto schermato a Per verificare che i due segnali risultino in fase e-
5 fili, potete usare anche due comuni cavetti seguite queste semplici operazioni:
schermati a 2 fili, collegando insieme le due calze
di schermo che verranno utilizzate anche per il ne- 1° – Ascoltate il suono a medio volume per qual-
gativo di alimentazione. che secondo, poi tramite il potenziometro del bi-
Per la tensione di alimentazione positiva dovrete lanciamento escludete un solo canale.
usare un ulteriore filo isolato.
2° – Se avvertite un notevole aumento dei toni bas-
Per trasferire il segnale sbilanciato prelevato dal- si, significa che i segnali che giungono alle due
le due uscite del kit LX.1173 sugli ingressi destro Casse non sono in fase.
SINISTRO DESTRO
T1/A
T1/B
287
Fig.18 Per collegare un finale stereo a PON- Fig.19 Se possedete un amplificatore a val-
TE, anziché applicare sulle uscite due Cas- vole, potrete collegarlo a PONTE collegan-
se acustiche, una per il canale Destro ed u- do al suo ingresso il kit LX.1172 (vedi
na per il Sinistro, ne dovrete utilizzare UNA fig.25). Anche in questo caso dovete colle-
sola che possa sopportare una potenza gare l’altoparlante ai terminali + dei due tra-
quadruplicata. Il segnale verrà prelevato sui sformatori d’uscita, poi collegare insieme i
due terminali +, mentre i due terminali – ver- due terminali –, come chiaramente eviden-
ranno collegati insieme. ziato in questo disegno.
3° – In questo caso controllate i due cavetti scher- QUADRUPLICARE la potenza di un FINALE
mati che giungono sugli ingressi dell’amplificatore,
perché potreste aver inavvertitamente inserito il ca- Utilizzando il solo circuito bilanciatore LX.1172 è
vetto AS sulla presa entrata Sinistra ed il cavetto possibile quadruplicare la potenza d’uscita di un
BS sull’entrata Destra. normale amplificatore stereo trasformandolo in un
Invertendo i due cavetti d’ingresso noterete subito potente finale mono.
un aumento dei Bassi. Ovviamente non potrete più utilizzare due Casse
Acustiche, una per il canale destro ed una per il
4° – Se i collegamenti sull’ingresso sono corretti canale sinistro, ma dovrete necessariamente uti-
provate ad invertire i due fili su una sola delle due lizzare una sola Cassa Acustica.
Casse Acustiche per mettere i segnali in fase. Con questo kit ed un “modesto” amplificatore ste-
reo da 50+50 watt, i chitarristi potranno avere a lo-
Vi consigliamo di accendere sempre prima il bi-
ro disposizione un amplificatore mono in grado di
lanciatore LX.1172 poi l’amplificatore e di spe-
erogare una potenza di ben 200 watt.
gnere sempre prima l’amplificatore poi il bilancia-
tore LX.1172, per evitare di ascoltare quel fasti-
I due segnali sfasati di 180 gradi che preleviamo
dioso e forte bump sulle Casse Acustiche.
sulle uscite AD-BD (oppure AS-BS) del circuito
Se collegate il bilanciatore LX.1172 all’uscita dei LX.1172 dovranno essere applicati sugli ingressi
mixer, che forniscono dei segnali che superano i canale destro e sinistro del finale stereo.
normali livelli standard, ruotando al massimo il po-
tenziometro del volume potreste notare una lieve Sulle uscite dell’amplificatore stereo risulteranno
distorsione causata dalla saturazione dello stadio così disponibili due identici segnali, ma sfasati di
d’ingresso. 180 gradi che applicheremo alla Cassa Acustica.
Per evitare questo inconveniente basta non ruota-
re al massimo il potenziometro del volume oppu- In pratica quando sull’uscita del canale destro fuo-
re bisogna alimentare il circuito con una tensione riesce la semionda positiva, sull’uscita del cana-
stabilizzata di 22-24 volt. le sinistro esce un’identica semionda negativa
Usando una tensione stabilizzata di 22-24 volt po- (vedi fig.14), quindi sull’ingresso della Cassa Acu-
trete applicare sull’ingresso del bilanciatore i se- stica giungerà una tensione raddoppiata.
gnali che raggiungono anche un’ampiezza di 18-
20 volt p/p senza correre il rischio che le due se- Poiché la potenza d’uscita dell’amplificatore varia
mionde vengano tosate o clippate alle estremità. con il quadrato della tensione, a parità di impe-
denza di carico si ottiene una potenza quadrupli-
Nel caso aveste un microfono o un’altra sorgente cata come ci conferma la formula :
provvista già di un’uscita bilanciata ed un pream-
plificatore provvisto di un ingresso sbilanciato, vi watt = (volt x volt) : ohm
servirà il solo LX.1773.
dove:
Ad esempio, se disponete di un’autoradio già prov- watt è la potenza d’uscita ottenuta,
vista di uscite bilanciate vi servirà soltanto lo sta- volt è la tensione che giunge agli altoparlanti,
dio siglato LX.1173 dello sbilanciatore. ohm è l’impedenza di carico.
288 In questo caso entrerete con i due cavetti del ca-
nale Destro e del canale Sinistro sugli ingressi del Ammesso di avere un amplificatore stereo che e-
circuito LX.1173 e dalla sua uscita preleverete con roga 50+50 watt su un carico di 8 ohm, ai capi dei
due cavetti schermati i segnali sbilanciati che fa- due altoparlanti giungerà un segnale che raggiun-
rete giungere sull’ingresso dello stadio finale collo- ge una tensione massima di:
cato nel bagagliaio.
volt = watt x ohm
Usando i kit in auto potrete direttamente alimen-
tarli con i 12 volt della batteria, non dimenticando vale a dire una tensione di:
tuttavia di applicare un diodo al silicio tipo
1N.4004 oppure 1N.4007 o altri equivalenti in se- 50 x 8 = 20 volt
rie al filo positivo di alimentazione.
In questo modo eviterete che gli eventuali picchi Applicando ai capi di un unico altoparlante due se-
spuri negativi, generati dall’alternatore o dalla bo- gnali di 20 volt sfasati di 180 gradi, quando su u-
bina AT che alimenta le candele, entrino nei circuiti no dei due terminali giunge la semionda positiva
danneggiando gli integrati. di 20 volt sull’opposto terminale giunge la se-
FINALE STEREO
PREAMPLIFICATORE
LX. 1173 "D" INPUT "S" USCITA "S" USCITA "D"
LX. 1172
Fig.20 Per trasferire a notevole distanza un segnale STEREO dovete collegare all’uscita
del vostro preamplificatore il kit siglato LX.1172. All’opposta estremità del cavo, vicino
all’ingresso del vostro stadio finale di potenza stereo, collegherete il kit LX.1173.
FINALE STEREO
LX. 1172 LX. 1173 "D" INPUT "S" USCITA "S" USCITA "D"
CHITARRA MICROFONO
Fig.21 Nelle orchestre, dove si usano solo dei segnali mono, il segnale prelevato da uno
strumento musicale entrerà su uno solo dei due canali presenti nei kit LX.1172-1173. Poi-
ché ci sono due ingressi, potete utilizzarne uno per entrare ad esempio con il segnale del-
la chitarra o della fisarmonica e l’altro per entrare con il segnale del microfono.
FASE B FASE B
V.
289
VERSO VERSO
INGRESSO INGRESSO
FASE A FASE A
SALDATURA
DI MASSA
Fig.22 Per trasferire il segnale dal kit LX.1172 al kit LX.1173 potete utilizzare due cavetti
schermati bifilari oppure un cavetto schermato a 5 fili. In questo caso dovete impiegare
due fili per il canale Sinistro (AS-BS), due per il canale Destro (AD-BD) ed un filo per il
positivo di alimentazione. Per il negativo usate la calza di schermo del cavetto.
AMPLIF. STEREO 1
"D" INPUT "S" USCITA "S" USCITA "D"
CD
AMPLIF. STEREO 2
"D" INPUT "S" USCITA "S" USCITA "D"
Fig.23 Se avete DUE finali Stereo potrete collegare le loro uscite a Ponte per ottenere un
SOLO amplificatore Stereo, ma con una potenza QUADRUPLICATA. Come potete vedere
in questo disegno, le due uscite AD-BD vanno collegate ad uno dei due amplificatori e le
uscite AS-BS sull’altro amplificatore.
Fig.24 Se avete una sorgente provvista di un’uscita stereo BILANCIATA ed avete a di-
sposizione un preamplificatore o finale che accetta solo dei segnali sbilanciati, dovete ap-
plicare il segnale della sorgente sui due ingressi bilanciati del kit LX.1173, poi prelevare
sulla sua uscita i segnali SBILANCIATI del canale Destro e Sinistro.
290
FINALE STEREO
LX. 1172 "D" INPUT "S" USCITA "S" USCITA "D"
Fig.25 Se collegate le uscite AD-BD del kit LX.1172 all’ingresso di un amplificatore STE-
REO e collegate le due uscite per le Casse Acustiche a Ponte (dopo dovrete usare una
sola Cassa Acustica), otterrete un amplificatore MONO in grado di erogare una potenza
quadruplicata. Quindi se avete un amplificatore Stereo da 50+50 watt riuscirete ad otte-
nere un amplificatore Mono in grado di erogare 200 watt.
mionda negativa di 20 volt, quindi la bobina mo- gente deve percorrere 30-40-100 metri per rag-
bile dell’altoparlante verrà eccitata con un segnale giungere lo stadio preamplificatore.
la cui tensione raggiunge i 40 volt. In un impianto domestico, dove la distanza tra la
sorgente e l’amplificatore non supera mai i 2 me-
Con questa tensione otteniamo una potenza di: tri, se ne può fare a meno, sempre che non si vo-
glia trasformare un impianto stereo in uno mono
(40 x 40) : 8 = 200 watt con potenza quadruplicata.
Facciamo presente che se lo stadio di alimenta- L’uso di linee bilanciate è invece indispensabile ne-
zione non riesce ad erogare la totale corrente ri- gli impianti delle autoradio, perché, anche se i col-
chiesta, la potenza potrebbe risultare leggermente legamenti non sono mai più lunghi di 4 metri, evi-
inferiore a quella calcolata in via teorica. ta che i cavetti captino i disturbi generati dalle can-
Non è mai consigliabile collegare sull’uscita di un dele e dall’impianto elettrico della vettura.
amplificatore stereo calcolato per Casse Acustiche
da 8 ohm una Cassa Acustica da 4 ohm, perché E’ inoltre utile a tutti coloro che hanno un giradi-
in questo modo si sovraccaricherebbe lo stadio di schi o un CD con uscita bilanciata ed un pream-
alimentazione. plificatore o stadio finale di potenza con ingressi
standard sbilanciati. In questi casi serve il solo kit
Collegare la CASSA sull’uscita STEREO LX.1173 (vedi fig.24) che accetta un segnale bi-
lanciato e lo converte in uno sbilanciato.
Per convertire un finale stereo in un finale mono
in grado di erogare una potenza quadruplicata ba-
sta utilizzare il solo stadio LX.1172, collegando i
due fili che provengono dalla Cassa Acustica ai due
morsetti d’uscita positivi (vedi fig.18) e collegan-
do insieme con un corto spezzone di filo i due mor-
setti d’uscita negativi.
I segnali bilanciati sono dunque indispensabili ne- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
gli impianti per le orchestre o per le sale di regi- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
strazione, dove il segnale prelevato da una sor- richiederà il materiale in contrassegno.
Con l’avvento dei Compact-Disk si è riusciti a rag- olofonici - spazial stereo, che, collegate tra l’u-
giungere un livello di fedeltà sonora così elevato, scita del preamplificatore e l’ingresso del finale di
che soltanto una decina di anni addietro sembra- potenza, permettono di ricreare un ambiente simi-
va impossibile ottenere. le a quello di un Auditorio.
Con i CD si riesce infatti a riprodurre qualsiasi bra- Purtroppo questi apparecchi oltre ad essere poco
no musicale in assenza totale di fruscio e di di- conosciuti hanno dei prezzi inaccessibili.
storsione e con una dinamica notevolmente su-
periore a quella ottenibile con il miglior pick-up o Collegando uno di questi elaboratori olofonici al
testina per nastri magnetici. proprio impianto Hi-Fi si ottiene l’effetto tridimen-
sionale del suono, cioè si sentono al centro, a de-
Raggiunta questa perfezione, si potrebbe pensare stra e a sinistra tutti gli strumenti esattamente co-
che tutti i problemi dell’Hi-Fi risultino già risolti ed me si trovavano in sala al momento della registra-
invece al suono manca ancora qualcosa, per la zione, e l’orecchio più esperto riesce anche ad av-
precisione l’effetto tridimensionale, quella diffe- vertire se questo suono proviene da un punto più
renza cioè che si avverte ascoltando un’orchestra o meno sopraelevato della sala.
dal vivo ed attraverso le Casse Acustiche.
Questa differenza si nota perché nell’Auditorio tut- Questa sensazione è così reale che l’ascoltatore
ti gli strumenti dell’orchestra vengono sistemati a ha l’impressione che il suono provenga dal centro
semicerchio rispettando una precisa disposizione, della stanza oppure da una posizione intermedia,
come potete anche vedere in fig.1. pur avendo due sole Casse Acustiche.
LO STEREO OLOFONICO
Il nome dato a questo progetto richiama una particolare e sofisticata tec-
nica di riproduzione del suono, che permette di rendere tridimensiona-
le l’effetto stereo o di trasformare un suono mono in uno stereo. A-
scoltando qualsiasi brano musicale elaborato da questo circuito risco-
prirete quella spazialità sonora presente solo all’interno di un Auditorio.
Ad esempio gli ottoni e gli strumenti a percus- Noi ci siamo soffermati a descrivere il solo effetto
sione sono disposti in alto al centro, a sinistra so- tridimensionale, ma non dobbiamo sottovalutare
no disposti i violini e a destra le viole, i violon- che le apparecchiature olofoniche sono in grado
celli ed i contrabbassi. I cori sono posti da un la- di trasformare un qualsiasi segnale mono in uno
292 to e l’eventuale cantante solista al centro. stereo o, per essere più corretti, in un segnale
pseudo-stereo, perché l’elaboratore olofonico di-
Riascoltando la registrazione con il nostro impian- vide sulle due uscite il segnale dei vari strumenti.
to Hi-Fi, che ha una Cassa Acustica posta a de-
stra e l’altra a sinistra, risulta alquanto difficile ri-
creare questo semicerchio musicale e di conse- DUE TIPI DI ELABORATORI
guenza il suono è totalmente differente, perché
manca la terza dimensione. Gli elaboratori olofonici sono costruiti in due ver-
sioni: digitale o analogica. I primi convertono il se-
gnale da analogico a digitale tramite software ed
L’ELABORATORE OLOFONICO una volta elaborato e filtrato lo riconvertono nuo-
vamente da digitale ad analogico.
Per cercare di ottenere tramite due sole Casse A-
custiche questa terza dimensione, sono state pro- Questo sistema è meno costoso, ma presenta lo
gettate e commercializzate numerose apparec- svantaggio di risultare più rumoroso, quindi si pre-
chiature chiamate espansori stereo - elaboratori ferisce la versione analogica.
Il solo svantaggio che presenta l’elaboratore ana- Stereo pseudo-stereo – applicando sull’ingresso
logico è quello di essere molto costoso, perché per un segnale mono, si riesce ad ottenere sull’uscita
la sua realizzazione richiede non meno di 30 fet e un segnale quasi stereo.
15 integrati e terminato il montaggio occorre pro-
cedere ad un’accurata taratura per compensare L’AUDIZIONE OLOFONICA 293
tutte le tolleranze dei componenti.
Pochi sanno che c’è un integrato costruito dalla Tutti ritengono che collocando in una stanza due
Philips e siglato TDA.3810 che può essere utiliz- Casse Acustiche poste ad un certa distanza si rie-
zato per realizzare degli elaboratori olofonici sen- sca già ad ottenere un suono stereofonico.
za dover adoperare tanti fet ed integrati e che so-
prattutto non richiede nessuna taratura. In pratica questo non corrisponde a verità perché
Nel circuito che vi presentiamo basta premere un se si ha una stanza piccola e le Casse Acustiche
solo pulsante per ottenere questi effetti: sono poste ad una distanza di circa 2-3 metri una
dall’altra, l’orecchio destro capterà anche parte
Stereo normale – il segnale applicato sull’ingres- del segnale proveniente dalla cassa sinistra e l’o-
so esce senza subire nessuna elaborazione. recchio sinistro capterà parte del segnale prove-
niente dalla cassa destra.
Stereo spaziale – il segnale applicato sull’ingres- E l’orecchio, miscelando i suoni provenienti dalle
so viene elaborato per ottenere in uscita un se- due opposte direzioni, attenua notevolmente l’ef-
gnale stereo olofonico, cioè tridimensionale. fetto stereofonico.
Questo inconveniente, conosciuto col nome di in- quenze alte dalle frequenze basse per dirottarle
terferenza bilaterale, si può eliminare miscelan- separatamente sulle due Casse Acustiche.
do su ogni canale parte del segnale del canale op- Invece il circuito prende il segnale mono, selezio-
posto ed invertendo di fase i due segnali. na con opportuni filtri delle determinate frequenze
Non ci soffermeremo su questa miscelazione a ro- e, con delle rotazioni di fase, le somma e le sot-
tazione di fase perché dovremmo spiegarvi come, trae per inviarle alle due Casse Acustiche.
sfasando in modo controllato i due segnali de-
stro e sinistro, si abbia la sensazione che il suo- Ascoltando un suono mono convertito in stereo si
no provenga dal centro o lateralmente da più pun- avrà la stupefacente sensazione di ascoltare a de-
ti intermedi della stanza, anche se in realtà pro- stra e a sinistra il suono di strumenti che, diver-
viene dalle sorgenti poste ai due lati. samente, ascolteremmo con identica intensità da
entrambe le Casse Acustiche.
Forse, senza addentrarci in spiegazioni troppo Chi non fosse convinto che la trasformazione da
scientifiche, con il successivo esempio riuscirete a mono a stereo risulti così evidente come noi la de-
capire come funziona l’elaboratore olofonico. scriviamo, provi ad escludere questa funzione men-
tre ascolta un brano musicale mono e subito no-
Se nel segnale stereo è presente il suono gene- terà una straordinaria differenza.
rato da due soli distinti strumenti, i cui suoni fuo-
riescano separatamente da una Cassa Acustica Vogliamo far presente che il progetto utile a tra-
posta a destra e da una Cassa Acustica posta a sformare un segnale mono in uno stereo ci è sta-
sinistra, l’orecchio destro sentirà anche il suono to richiesto da molte emittenti private, che in pos-
proveniente da sinistra e l’orecchio sinistro anche sesso di vecchi e preziosissimi dischi di musica
il suono proveniente da destra. classica o jazz registrati mono, volevano trasmet-
terli in stereo.
Per evitare che l’orecchio sinistro capti il suono Per concludere vogliamo aggiungere che questo
proveniente da destra e viceversa, occorre un cir- effetto si può utilizzare anche per ascoltare in ste-
cuito che diffonda dalle due Casse Acustiche il se- reo un qualsiasi segnale mono prelevato da un te-
gnale dell’opposto canale, ma invertito di fase e levisore o da una comune radio AM/FM.
con un’intensità sufficiente ad annullare il segna-
le che l’orecchio non dovrebbe captare.
L’INTEGRATO TDA.3810
Così l’orecchio destro udrà il solo suono prove-
niente dalla cassa acustica a destra e l’orecchio
Questo integrato poco conosciuto, costruito dalla
sinistro udrà il solo suono proveniente dalla cas-
Philips con la sigla TDA.3810, contiene al suo in-
sa acustica a sinistra.
terno 12 amplificatori operazionali a bassissimo ru-
Se nel segnale stereo è presente il suono gene-
more, 2 commutatori elettronici, uno stadio muting
rato da uno strumento posto al centro dell’orche-
e quanto ancora necessita per poter realizzare un
stra, questo segnale sarà sfasato dal circuito in
completo circuito olofonico (vedi fig.5).
modo controllato e con un’ampiezza adeguata,
per dare la sensazione che il segnale provenga non
Poiché qualcuno potrebbe farci notare che lo sche-
dalle due casse poste ai due lati, ma da una invi- ma applicativo consigliato dalla Philips è totalmen-
sibile Cassa posta al centro della stanza. te diverso da quello da noi pubblicato, vorremmo
294 far presente che in quello schema vi sono diversi
Come potete intuire, il circuito olofonico oltre a mi- errori, mentre quello che vi presentiamo è stato
gliorare l’intelligibilità di un suono e la messa a fuo- corretto e sfrutta appieno tutte le caratteristiche del
co di ogni strumento, vi dà la possibilità di ascol- prestigioso integrato TDA.3810.
tare un’audizione veramente stereo anche se, a
causa delle dimensioni della stanza, le due Casse
Acustiche risultano molto vicine. SCHEMA ELETTRICO
La differenza sonora è così evidente che anche In fig.8 potete osservare lo schema elettrico del no-
l’udito di una persona per nulla esperta di Hi-Fi la stro elaboratore olofonico, che, come potete no-
noterà all’istante. tare, utilizza due soli integrati, un TDA.3810 (vedi
IC2) ed un CD.4017 (vedi IC1), oltre ad un transi-
Poiché nel sottotitolo abbiamo precisato che il no- stor NPN tipo BC.337 (vedi TR1).
stro elaboratore olofonico riesce a convertire un
suono monofonico in uno stereofonico, qualcu- Il segnale stereo va applicato sui piedini 2-17
no potrebbe supporre che il circuito separi le fre- dell’integrato TDA.3810.
CONTRALTI TENORI
PERCUSSIONE
SOPRANI BASSI
OTTONI
FIATI
Fig.1 Negli Auditori i diversi strumenti che compongono l’orchestra sono disposti a se-
micerchio per offrire agli ascoltatori un’audizione tridimensionale, far sentire cioè quan-
do il suono proviene da destra, dal centro e da sinistra. Per questo motivo qualsiasi bra-
no musicale tenteremo di riascoltare con il nostro amplificatore Hi-Fi e con due sole cas-
se acustiche sembrerà sempre diverso da quello ascoltato in un Auditorio.
295
2
INP. STEREO OUT.
6 Pigiando il pulsante P1 possiamo selezionare una
di queste 3 funzioni:
4
SPATIAL
Stereo normale: l’integrato TDA.3810 lascia pas-
1
sare il segnale dall’ingresso verso l’uscita senza
SPATIAL
15 effettuare alcuno sfasamento, quindi il segnale ap-
plicato sull’ingresso si ritrova sull’uscita senza nes-
STEREO
17 13 suna manipolazione.
INP. OUT.
CH. R
PSEUDO
14 Stereo spaziale: l’integrato TDA.3810 provvede a
sfasare i segnali applicati sull’ingresso in modo da
16
ottenere in uscita un suono olofonico spaziale.
7
START/ MODE
STOP LOGIC
CIRCUIT
8
Pseudo-stereo: l’integrato TDA.3810 preleva dal-
296 GND
le uscite del preamplificatore un segnale monofo-
nico e lo converte in un segnale stereofonico.
10 9 11 12
Questa funzione va utilizzata solo quando applica-
te sull’ingresso un segnale mono, perché se la u-
tilizzate con un segnale stereo il suono peggiorerà.
I diodi led DL1-DL2-DL3 presenti nel circuito indi- Automaticamente si spegne il diodo led stereo (ve-
cano con la loro accensione quale delle 3 funzioni di DL1) e si accende il diodo led spaziale (vedi
risulta operante. DL3) ad indicare che l’integrato TDA.3810 è sulla
funzione stereo olofonico.
Ogni volta che accendete l’elaboratore olofonico,
l’integrato IC1 si azzera automaticamente tramite il Pigiando nuovamente il pulsante P1, sul piedino
condensatore C4 ed il diodo DS1 applicati sui pie- d’uscita 4 di IC1 è presente un livello logico 1 e
dini 15-7. In questo modo sui piedini d’uscita 2-4, sul piedino 2 un livello logico 0.
è presente un livello logico 0 – 0 che viene tra-
sferito ai piedini 11-12 di IC2. Il diodo DS2 trasferisce il livello logico 1 solo sul
In questa condizione, come potete vedere dalla Ta- piedino 11 di IC2, quindi rimanendo il piedino 12 a
bella N.1, il circuito si trova predisposto per la fun- livello logico 0, l’integrato TDA.3810 si commuta
zione stereo normale. sulla funzione pseudo-stereo.
Automaticamente si spegne il diodo led DL3 e si Il circuito siglato LX.1174, che trovate nelle pagine
accende il diodo led siglato DL2 ad indicare che seguenti, risponde perfettamente alle caratteristi-
l’integrato TDA.3810 è sulla funzione pseudo-ste- che necessarie per l’alimentazione.
reo. Per evitare confusioni, nello schema elettrico
e sul pannello del mobile abbiamo riportato vicino REALIZZAZIONE PRATICA
a questo diodo led la scritta mono.
Pigiando il pulsante P1 per una terza volta si ri- Per realizzare il circuito olofonico occorrono tre
torna sulla funzione stereo normale. circuiti stampati.
Il primo, siglato LX.1177, riceve tutti i componenti
Affinché l’integrato TDA.3810 funzioni in modo per- di base del circuito, il secondo, siglato LX.1177/A,
fetto occorre applicare sui suoi piedini gli esatti va- riceve il relè e tutte le prese d’ingresso e di u-
lori di resistenze riportati nell’elenco componenti. scita, ed il terzo, siglato LX.1177/B, serve solo per
Dicendo esatti valori non intendiamo affermare il pulsante e diodi led (vedi fig.10).
che occorre utilizzare resistenze di precisione con
tolleranze all’1%, infatti vanno benissimo anche le Iniziando il montaggio dal primo circuito stampato
normali resistenze al 5%. LX.1177, vi consigliamo di inserire come primi com-
ponenti i due zoccoli degli integrati.
Quello che non vorremmo si verificasse è che qual- Dopodiché potrete inserire tutte le resistenze, con-
cuno vedendo due resistenze da 10.000 ohm in trollando sul loro corpo il valore ohmico tramite il
serie (vedi R32-R33) ne inserisse una da 22.000 codice dei colori.
ohm o vedendo due resistenze, una da 10.000
ohm ed una da 1.000 ohm in serie (vedi R34-R35), Di seguito inserite tutti i diodi al silicio DS1-DS2-
ne inserisse una sola da 12.000 ohm. DS3-DS4, rivolgendo il lato del corpo contornato
da una fascia nera verso l’alto, come risulta visi-
Per alimentare questo circuito occorre una tensio- bile nello schema pratico di fig.10.
ne stabilizzata di 15 volt (non si potrà scendere Dopo questi componenti montate tutti i condensa-
sotto i 12 volt o superare i 17 volt) in grado di e- tori al poliestere, poi gli elettrolitici rispettando per
rogare circa 100 milliampere. questi ultimi la polarità dei due terminali.
Nota: Tutte le resistenze utilizzate per l’elaboratore olofonico sono da 1/4 di watt. I componen-
ti contraddistinti da un asterisco vanno montati sullo stampato siglato LX.1177/A.
EXPANDER TAPE TAPE EXPANDER
INP. RL1 - A INP. OUT. OUT.
R R R R
R1 R5 R7 R9
RL1 - B
L L L L
R2 R6 R8 R10
C2
C1
R3 R4
C8 C9
R22
R15
STEREO MONO SPAZIALE 15 V.
7 8 18 3
DL1 DL2 DL3 2 5
R23 C17
17
6
C C6 R24
R17
B C10 R36
TR1 1 4
E R16 IC2 R25
9 15 C15
C11
C7 R26 C18
C5 10 13
SELECT R27
MODE R32 R33
14
P1 C4 12 11 16
16 3 R28 C16
DS4 R18 RELE' 1
15 R29
2 C12 C13
R11 DS1 7 IC1
DS3 R34 DS5
R19
14 8 13 4 R30 R31
C3 DS2
R12 R35 EXPANDER
R13 R14 R20 R21 C14 ON / OFF S1
Fig.8 Schema elettrico dell’elaboratore olofonico conosciuto anche con il nome di Ex-
pander Stereo. I deviatori siglati RL1/A-RL1/B sono comandati dal relè visibile in basso a 299
destra. I diodi led DL1-DL2-DL3 indicano con la loro accensione quale delle tre funzioni,
fornite dal TDA.3810 (vedi IC2) e selezionate con il pulsante P1, è operativa.
VCC 15 14 13 12 11 10 9
Fig.9 Connessioni viste
da sotto del transistor
B R E CK C OUT 9 4
NPN BC.337 e viste da so-
CK
A K 5 8 pra dell’integrato tipo
1 0 2 6 7 3
A R7 R5 R1 R9
RELE'1
CANALE DESTRO
R3 R4
R8 R10
D C
7
R36 R22
6
C15 C16
R23
5 C2
C17 R24 Fig.10 Schema pra-
C10
R33 tico di montaggio e
B M. dei cablaggi neces-
IC2
C7 C6 sari per collegare le
M.
C11 C1 tre schede.
C18 R29 R25
R26
A R20
R32
R27
R18 R28 C9
R21 R31 D
R19 C13 C14 C12
R35
DS2
DS4 R30
DS3
R34
4 R17
3 IC1 C8
R15
2
R14 C5
1 R11
C4
R12
TR1 15 V.
300 R16
C3 DS1
R13
P1
DL1 DL2 DL3
K K K
A A A
1 2 3 4 5 6 7
S1
.
Fig.11 Foto della scheda siglata LX.1177/B. Su questa scheda vanno montati il pulsante
di selezione e i tre diodi led, il cui terminale K deve essere rivolto verso l’alto. Prima di
saldare i terminali dei diodi sullo stampato, assicuratevi che la loro testa fuoriesca dal
pannello frontale. A questo scopo potete provvisoriamente inserire i distanziatori plasti-
ci nel circuito stampato e misurare l’effettiva lunghezza che devono avere i terminali.
302
Fig.14 Foto della scheda LX.1177/A vista dal lato in cui vanno montati i pochi componenti
contraddistinti da un asterisco nell’elenco componenti. Anche il montaggio di questa sche-
da non presenta difficoltà: ricordate solo di rivolgere la fascia bianca del diodo al silicio
verso destra e di collegare le prese al circuito con corti spezzoni di filo.
303
Fig.15 In questa foto potete osservare la disposizione dei tre circuiti che compongono l’e-
laboratore olofonico all’interno del mobile plastico. Ci raccomandiamo di prestare parti-
colare attenzione ai cablaggi tra le schede utilizzando una piattina colorata per collegare
il circuito LX.1177 al circuito LX.1177/B e fili isolati in plastica di differenti colori negli al-
tri casi, per non correre il rischio di scambiarli tra loro. Nei cablaggi che richiedono l’u-
so del cavetto schermato ricordate di collegare la calza di schermo ai terminali di massa.
In questo mobile, che forniamo completo di mascherine forate e serigrafate, trova posto
anche l’alimentatore siglato LX.1174 (vedi circuito a destra).
FISSAGGIO NEL MOBILE gressi e due sole uscite, ne trovate altre due in-
dicate Tape inp. (ingresso registratore) e Tape out.
Per prima cosa fissate sul pannello frontale del (uscita registratore).
mobile i due interruttori, quello di accensione e Con questi ingressi ed uscite supplementari qual-
quello del relè. cuno potrebbe trovarsi in difficoltà nel collegare l’e-
laboratore olofonico al proprio impianto Hi-Fi, ma
A questo punto togliete dalle basi dei distanziatori poiché noi siamo qui per aiutarvi, vi spiegheremo
autoadesivi, già fissati allo stampato LX.1177/B, la come potete effettuare questi collegamenti illu-
carta protettiva, poi appoggiate il tutto sul pannel- strandoli anche con alcuni disegni.
lo facendo una leggera pressione.
Prima di fissare sul pannello posteriore lo stam- La soluzione più semplice che potete adottare è
pato LX.1177/A dovete inserire nel circuito i quat- quella riportata in fig.16, dove le due uscite del
tro distanziatori metallici (vedi fig.13). preamplificatore sono collegate tramite due ca-
vetti schermati sui due ingressi Expander Inp.
Completato il montaggio delle due mascherine, Spostando l’interruttore S1 in posizione ON i con-
prendete lo stampato LX.1177 e nei suoi quattro tatti del relè preleveranno il segnale stereo dalle
fori inserite i perni dei distanziatori plastici autoa- due boccole Expander Inp. per applicarlo sui pie-
desivi inclusi nel kit, poi fissatelo sulla base del mo- dini 2-17 di IC2.
bile come visibile nella foto di fig.15.
Di fianco a questo stampato collocate, sempre uti- Se volete trasformare un segnale mono, che po-
lizzando dei distanziatori plastici autoadesivi, lo sta- trebbe essere disponibile sull’uscita di una presa
dio di alimentazione siglato LX.1174, che trovate cuffia di una radio o di un televisore, in un segna-
pubblicato su questo stesso volume. le stereo dovete ricordarvi di collegare in paralle-
lo i due cavetti d’ingresso come visibile in fig.19.
Una volta fissate tutte le schede all’interno del mo-
bile, dovete collegarle tra loro con fili isolati e con Un sistema più raffinato per collegare questo ela-
cavetti schermati come visibile in fig.10. boratore olofonico al vostro impianto Hi-Fi è ri-
Per collegare gli stampati LX.1177-LX.1177/B u- portato in fig.17.
sate la piattina colorata che trovate nel kit. Collegandolo in questo modo otterrete questi non
indifferenti vantaggi:
Per collegare le morsettiere presenti nello stampa-
to LX.1177 con la scheda d’ingresso LX.1177/A e – Potrete ascoltare il segnale olofonico e nello
con l’alimentatore LX.1174 usate degli spezzoni di stesso tempo registrarlo su nastro, senza dover
filo plastico di differenti colori. spostare dei fili o regolare il volume del preampli-
ficatore, perché questo non modificherà l’ampiez-
Per i collegamenti schermati troverete incluso nel za del segnale che giunge al registratore.
kit uno spezzone di cavo coassiale RG.174.
La calza di schermo di questo cavo va saldata sui – Potrete elaborare il segnale prelevato dal regi-
terminali di massa controllando che non rimanga stratore per trasformarlo in olofonico.
volante uno dei tanti sottilissimi fili da cui è com-
posta, perché potrebbe andare a toccare, senza – Potrete inserire o escludere automaticamente
304 che ve ne accorgiate, il filo centrale che porta il se- l’effetto olofonico spostando semplicemente la so-
gnale BF. la leva Tape presente nel preamplificatore, sen-
Spesso ci giungono kit da riparare il cui errore nel za più premere il pulsante P1.
montaggio consiste solo nell’aver lasciato uno di
questi fili a contatto con il terminale centrale op- – Potrete selezionare qualsiasi ingresso, cioè CD
pure nell’aver fuso l’isolante interno del cavetto, - Tuner - AUX - Phono, e far passare i loro se-
perché si è tenuta la punta del saldatore vicinissi- gnali attraverso l’elaboratore olofonico in modo
ma all’isolante. da ascoltarli già elaborati sulle Casse Acustiche.
Completato il cablaggio potete chiudere il mobile e Collegando i vari apparecchi come visibile nelle
passare al collaudo. figg.17-18, dovrete ricordarvi di spostare l’interrut-
tore S1 presente nell’elaboratore olofonico in po-
COME SI COLLEGA sizione OFF.
CD
R R R R R R
L L L L L L
Fig.16 Il sistema più semplice per collegare l’elaboratore LX.1177 ad un impianto Hi-Fi è
quello di inserirlo tra l’uscita del preamplificatore e l’ingresso dello stadio finale di po-
tenza. La lettera R (right) indica il canale destro, la lettera L (left) il canale sinistro.
FINALE
R R R R R R R R R R
OUT. INP. OUT.TAPE INP. INP.EXP.OUT. INP.TAPE OUT. PRE OUT. MAIN IN
L L L L L L L L L L
Fig.17 Il sistema più raffinato di collegamento richiede l’uso di più cavetti schermati e con-
siste nel collegare il CD, il registratore o il pick-up sull’ingresso Tape dell’elaboratore e
di collegare la sua uscita all’ingresso Tape del preamplificatore.
FINALE INTEGRATO
R R R R R R R R
Fig.18 Se avete un finale combi-
OUT. INP. OUT.TAPE INP. INP.EXP.OUT. INP.TAPE OUT. nato dovete collegare l’uscita 305
L L L L L L L L dell’elaboratore all’ingresso Ta-
pe. Per inserire o escludere l’ef-
fetto olofonico dovrete utilizzare
solo il tasto Tape del finale.
R15
caratteristiche di questo circuito.
2
TR1
R16
CARATTERISTICHE TECNICHE
R11
C3
Tensione di alimentazione 12-17 volt
IC1
R12
Max corrente assorbita 60 mA
R14
Max segnale in ingresso 5 V p/p
Max segnale in uscita 5 V p/p
DS1
R13
C4
C5
Max distorsione THD 0,08 %
C8
Impedenza di ingresso 50.000 ohm
Impedenza di uscita 3.000 ohm
Risposta in frequenza 10 - 30.000 Hz
Guadagno 0 dB
Diafonia 80 dB
CONCLUSIONE
CAVO
SCHERMATO
Fig.21 Un altro accorgimento per elimi-
nare il ticchettio delle candele consiste
nello scollegare la calza di schermo dei
cavi degli spinotti maschi e collegare il
filo dei –15 volt direttamente alla car-
TRANCIARE rozzeria dell’automobile.
Se non siete ancora convinti di quanto affermiamo, filo negativo che esce dalla morsettiera indicata
provate a montare il circuito, inserite un disco re- –15 V (vedi schema elettrico in fig.8), direttamen-
gistrato stereo, poi premendo P1 passate dall’a- te alla carrozzeria metallica dell’auto.
scolto stereo normale all’ascolto stereo spaziale.
Anche se disponete di un costosissimo amplifi- Un altro utile accorgimento per eliminare i disturbi
catore Hi-Fi e di ottime Casse Acustiche, provate spuri causati dall’impianto elettrico dell’auto consi-
ad inserirlo e noterete che l’effetto stereofonico ste nel collegare in serie all’ingresso dell’alimenta-
verrà notevolmente migliorato. zione una resistenza da 10 ohm 1 watt e due con-
Vogliamo comunque precisare che l’effetto olofo- densatori, un elettrolitico da 2.200 microfarad 25-
nico serve principalmente per ascoltare un segna- 30 volt ed un poliestere da 100.000 picofarad (ve-
le stereo tramite Casse Acustiche e non tramite di fig.20).
cuffia, perché i padiglioni, coprendo totalmente le
orecchie, non permettono di captare l’opposto se-
gnale sfasato, necessario per ottenere l’effetto tri-
dimensionale. COSTO di REALIZZAZIONE
Una volta collegato all’impianto Hi-Fi, vi consiglia- Tutti i componenti per realizzare l’elaboratore o-
mo di accendere l’elaboratore olofonico sempre lofonico siglato LX.1177 completo dei tre circuiti
prima del finale per evitare di sentire il “toc” della stampati e di tutti i componenti visibili in fig.10,
sua accensione nelle Casse. esclusi il solo mobile MO.1177 e lo stadio di ali-
mentazione LX.1174 il cui progetto è stato pubbli-
Poiché prevediamo che molti lettori dopo aver a- cato in questo volume ............................ L.48.000
scoltato con il proprio impianto Hi-Fi questo evi- Costo in Euro .......................................... 24,79
dente effetto, ci chiederanno se si può installare
anche in un impianto Hi-Fi da auto, rispondiamo Il mobile MO.1177 completo delle due mascherine
subito affermativamente, a patto che si disponga di forate e serigrafate .................................. L.20.000
un impianto che abbia un preamplificatore ed u- Costo in Euro .......................................... 10,33
no stadio finale separato.
In questo caso potrete utilizzare per i collegamen- Costo del solo stampato LX.1177 .......... L. 4.700
ti lo schema visibile in fig.16. Costo in Euro .......................................... 2,43
L’elaboratore olofonico può essere direttamente Costo del solo stampato LX.1177/A ...... L. 5.500
alimentato con la tensione dei 12 volt della batte- Costo in Euro .......................................... 2,84
ria dell’auto, anche se non è stabilizzata.
Costo del solo stampato LX.1177/B ...... L. 1.400
Se montandolo nella vostra automobile doveste av- Costo in Euro .......................................... 0,72
vertire il ticchettio delle candele, scollegate la cal-
za di schermo dei cavi dagli spinotti maschi che I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
vanno alle prese femmine d’ingresso e di uscita le spese postali che verranno addebitate solo a chi
dell’elaboratore olofonico (vedi fig.21) e collegate il richiederà il materiale in contrassegno.
307
Foto dell’alimentatore. Il pic-
colo trasformatore di alimen-
tazione va direttamente collo-
cato sul circuito stampato.
ALIMENTATORE da
Ecco a voi un piccolo alimentatore stabilizzato in grado di erogare una
tensione variabile da 5 a 19 volt adatta per alimentare piccoli preampli-
ficatori o altri circuiti che non assorbano più di 200 milliamper.
Le caratteristiche di cui abbiamo dotato l’alimenta- La tensione alternata a 17 volt si utilizza quando
tore stabilizzato che vi presentiamo in questo arti- si vuole ottenere in uscita una tensione continua
colo lo rendono adatto a soddisfare le richieste che stabilizzata variabile da 14 a 19 volt circa.
ci vengono dai nostri lettori. Non per niente si è me-
ritato la qualifica di “universale”. Adottare questa soluzione, che fa uso di due di-
verse tensioni alternate, ci ha permesso di prele-
Innanzitutto, per le sue ridotte dimensioni, solo vare una corrente massima di 200 milliamper sen-
10x6 cm, può essere direttamente fissato all’inter- za surriscaldare l’integrato LM.317.
no dello stesso mobile che contiene il circuito che
dovete alimentare. La nostra scelta è caduta su questo tipo di inte-
Potendo variare la tensione da un minimo di 5 volt grato stabilizzatore, al posto dei soliti integrati si-
ad un massimo di 19 volt, il circuito risulta partico- glati uA., perché, avendo un rapporto tensione/ru-
308 larmente idoneo ad alimentare preamplificatori con more di 82 dB, è molto silenzioso.
5-6 transistor o fet, ma è anche adatto per circuiti
che utilizzano degli integrati, ad esempio i circuiti
Solitamente infatti, la tensione di alimentazione di
bilanciatore e sbilanciatore siglati LX.1172-
molti circuiti preamplificatori hi-fi si stabilizza con
LX.1173 o l’elaboratore olofonico siglato LX.1177.
un semplice diodo zener, anche se questo com-
ponente genera molto fruscio sulla gamma audio.
Per ottenere questa ampia escursione di tensioni
stabilizzate abbiamo dovuto necessariamente uti-
lizzare un trasformatore di alimentazione, che vie- Al contrario, la tensione da utilizzare per alimenta-
ne direttamente fissato sul circuito stampato, prov- re qualsiasi stadio preamplificatore ad elevato
visto di un secondario in grado di erogare due ten- guadagno dovrebbe essere esente da fruscii ed i-
sioni alternate: 14 e 17 volt. noltre dovrebbe avere un rapporto tensione/ru-
more inferiore a 60 dB.
La tensione alternata a 14 volt si utilizza quando
si vuole ottenere in uscita una tensione continua Avendo impiegato l’integrato LM.317 il nostro ali-
stabilizzata variabile da 5 a 13 volt circa. mentatore risponde anche a questa caratteristica.
SCHEMA ELETTRICO Per ottenere in uscita il valore di tensione stabiliz-
zata desiderato, basta ruotare il cursore del trim-
Come potete vedere dallo schema elettrico ripor- mer siglato R3.
tato in fig.1, la tensione alternata dei 220 volt, pri- A questo proposito vi ricordiamo che ruotandolo tut-
ma di raggiungere il primario del trasformatore T1, to in senso orario si otterrà in uscita la minima ten-
passa attraverso l’interruttore di accensione S1 ed sione, mentre ruotandolo tutto in senso antiorario
al fusibile autoripristinante siglato F1. si otterrà in uscita la massima tensione.
Va da sé che ruotandolo su valori intermedi si ot-
Dal secondario del trasformatore possiamo prele- terranno in uscita tutte le tensioni comprese tra il
vare, tramite il ponticello J1, la tensione alternata valore minimo ed il valore massimo.
a 14 volt oppure quella a 17 volt.
Il diodo DS1, posto tra l’ingresso e l’uscita di IC1,
La tensione prescelta viene poi raddrizzata dal pon- impedisce che la tensione immagazzinata dal con-
te RS1, filtrata dal condensatore elettrolitico C1 ed densatore elettrolitico C5 si scarichi in senso in-
applicata sul terminale di entrata E dell’integrato verso, cioè dal terminale d’uscita U verso il termi-
stabilizzatore LM.317, siglato IC1. nale E, ogni volta che si spegne l’alimentatore.
DS1
S1
J1
E U
14 V. 5 -13 V.
RS1 IC1
RETE 220 V. R1 DS2
R R4
C2
0 V. C1
R2 USCITA
C4 C5
DL1 C3
R3
S1
F1 C3
A K R2
R1
C4
C2
R3
T1
C5 DS2
R4
C1
LX 1174 DS1
5-13 V.
RS1
J1
14-19 V.
USCITA DL1
310 1 2
220 V.
A K
DIODO
A K
LED
17 V. 14 V. 0 V. RUE
10 8 6
LM 317
T003.01
Fig.3 Connessioni viste da sotto del tra- Fig.4 Connessioni dell’integrato stabilizza-
sformatore T003.01, che, avendo i termina- tore LM.317 e del diodo led utilizzato come
li sfalsati, si innesta solo in un verso. indicatore spia di accensione.
Il diodo DS2, collegato in parallelo alla resistenza terminali sfalsati (vedi fig.3), si infilerà nel circuito
R4, serve per proteggere l’integrato da qualsiasi in- stampato solo nel suo giusto verso.
volontario cortocircuito sui morsetti d’uscita.
In presenza di un cortocircuito infatti, il diodo DS2 Per completare il montaggio saldate due fili per ac-
scarica immediatamente il condensatore elettroliti- cendere il diodo led DL1: anche in questo caso è
co C3, posto sul terminale R di IC1, togliendo su- necessario rispettare la polarità dei terminali.
bito la tensione sui terminali di uscita.
REGOLARE la TENSIONE d’USCITA
Eliminando il cortocircuito, ritornerà sui morsetti
d’uscita la tensione prescelta. Per prelevare sull’uscita dell’alimentatore una ten-
Se i terminali di uscita rimangono in cortocircuito sione compresa tra 5 e 13 volt, inserite lo spinot-
per diversi minuti, entra in azione il fusibile auto- to femmina sul connettore J1 verso il condensato-
ripristinante F1 che, aprendosi, impedisce alla ten- re elettrolitico C1.
sione dei 220 volt di entrare sul primario del tra-
sformatore T1. Per prelevare una tensione compresa tra 14 e 19
Quando si verifica questa condizione è necessario volt dovete inserire lo spinotto femmina di corto-
spegnere l’alimentatore ed attendere che il fusibi- circuito sul connettore J1 verso il basso.
le F1 si autoripristini prima di poter utilizzare nuo-
vamente l’alimentatore. Dopo aver posizionato lo spinotto collegate sui due
terminali d’uscita un tester, poi ruotate il cursore
REALIZZAZIONE PRATICA del trimmer R3 fino a leggere il valore della ten-
sione richiesta.
Per realizzare questo alimentatore dovete monta-
re sul circuito stampato monofaccia siglato UTILE A SAPERSI
LX.1174 tutti i componenti come visibile in fig.2.
A causa delle tolleranze delle resistenze può ve-
Per iniziare consigliamo di inserire le poche resi- rificarsi che non si riesca ad ottenere la massima
stenze ed il trimmer R3. tensione di 19 volt da noi dichiarata.
Completata questa operazione potete inserire il Per ovviare a questo inconveniente è sufficiente so-
diodo plastico siglato DS1 rivolgendo il lato del cor- stituire la resistenza R4 da 220 ohm con una resi-
po contornato da una fascia bianca verso il tra- stenza da 180 ohm.
sformatore T1. La tensione massima si può alzare anche sosti-
Anche il diodo in vetro, siglato DS2, deve essere tuendo la resistenza R2 da 560 ohm con una da
inserito rivolgendo il lato del corpo contornato da 680-820 ohm, ma agendo sulla sola resistenza R2
una fascia nera verso il trasformatore T1. si corre il rischio di aumentare il valore della ten-
sione minima che da 5 volt salirà a 6-7 volt.
Proseguendo nel montaggio potete inserire i con-
densatori poliestere C2-C4 e i tre condensatori e- Per finire, non dovete preoccuparvi se il trasfor-
lettrolitici C1-C3-C5 rispettando la polarità positiva matore scalda leggermente perché si tratta di una
e negativa dei loro terminali. condizione del tutto normale.
In prossimità del trasformatore inserite il connetto-
re maschio a tre terminali siglato J1, completo del
suo spinotto femmina e vicino a questo montate il COSTO di REALIZZAZIONE 311
ponte raddrizzatore RS1, rispettando la polarità dei
terminali. Il terminale + va rivolto verso il basso. Tutti i componenti necessari per realizzare il mi-
croalimentatore siglato LX.1174, cioè circuito
Sulla parte superiore del circuito stampato va col- stampato, trasformatore di alimentazione, ponte
locata la morsettiera a 4 poli per entrare con la raddrizzatore, integrato LM.317 completo di aletta,
tensione dei 220 volt e per collegare l’interruttore fusibile autoripristinante, più il cordone di alimen-
S1, mentre alla sua destra trova posto il fusibile au- tazione completo di presa rete ................ L.27.000
toripristinante F1, che nell’aspetto è molto simile ad Costo in Euro .......................................... 13,94
un piccolo condensatore poliestere.
Costo del solo stampato LX.1174 .......... L. 4.200
Prima di inserire l’integrato LM.317 sul circuito Costo in Euro .......................................... 2,17
stampato dovete fissare il suo corpo sull’aletta di
raffreddamento a forma di U. I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
Giunti a questo punto non vi rimane che inserire il le spese postali che verranno addebitate solo a chi
trasformatore di alimentazione T1, che, avendo i richiederà il materiale in contrassegno.
Se vi recate in un negozio di elettronica per com- guenti), essi hanno una dinamica talmente eleva-
prare un compressore, il negoziante vi indirizzerà, ta da saturare il nastro magnetico.
con tutta probabilità, verso una ferramenta, perché Poiché un compressore provvede a limitare auto-
penserà che vi serve un compressore ad aria. maticamente la dinamica dei CD, riuscirete a du-
plicare senza distorsione qualsiasi brano musicale
Quando spiegherete che vi ha frainteso e che vi su normali musicassette.
serve per il vostro ricetrasmettitore, vi manderà in
un negozio specializzato per CB o Radioamatori, Per questo progetto abbiamo utilizzato un integra-
dove, se chiederete un compressore stereo, vi di- to della Philips siglato NE.570 e poiché non tutti
ranno che ne sono sprovvisti e vi indirizzeranno lo conoscono, prima di passare alla descrizione del-
verso un negozio per l’Hi-Fi, ma anche qui non riu- lo schema elettrico ve lo presentiamo.
scirete a trovarlo.
COMPRESSORE ALC in
Se vi serve un efficiente e moderno compressore Stereo che possa svol-
gere anche la funzione di espansore, dovete semplicemente montare il
circuito che ora vi proponiamo. Questo accessorio è utile a tutti i ra-
dioamatori e a coloro che vogliono duplicare musicassette o CD.
Leggendo questo articolo, oltre a scoprire questa Come potete vedere dallo schema a blocchi ripor-
differenza, vi renderete conto di quanto sia utile tato in fig.1, all’interno di questo integrato sono pre-
questo apparecchio ed imparerete anche dove e senti due identici stadi così composti:
come usarlo.
stadio controller – questo stadio ci permette di ot-
Se siete un CB o un Radioamatore sapete già che tenere una tensione continua proporzionale all’am-
parlando a bassa voce al microfono il vostro se- piezza del segnale di BF che giunge sul suo in-
gnale di RF risulta sottomodulato, mentre parlan- gresso (vedi piedini 2 e 15).
312 do ad alta voce il vostro segnale potrebbe fuoriu- Questa tensione viene poi inviata allo stadio che
scire distorto. noi abbiamo siglato R2.
Il compressore ALC provvede ad attenuare il li-
vello del segnale BF quando la sua ampiezza ri- stadio R2 – questo stadio varia la sua resistenza
sulta esagerata e ad amplificarlo se dovesse ri- interna proporzionalmente alla tensione che gli for-
sultare insufficiente. nisce lo stadio controller.
Un compressore però non è utile ai soli CB o ai stadio IC1 – questo stadio provvede ad amplifica-
Radioamatori, ma a tutti gli appassionati di musi- re il segnale di BF che viene applicato sul suo in-
ca per duplicare musicassette o CD. gresso (piedini 6-5 e 11-12). Il guadagno di que-
sto stadio viene regolato automaticamente dal va-
Duplicando i nastri, vi sarete certamente accorti lore ohmico che assume lo stadio siglato R2.
che la vostra copia non risulta mai perfetta all’ori-
ginale e ciò capita specialmente per i CD, perché, Per capire come funziona il compressore dovete
come abbiamo già avuto modo di spiegare nel pri- sapere che il guadagno di uno stadio preamplifi-
mo articolo di questo volume (vedi pag.23 e se- catore realizzato con un operazionale con ingres-
versione STEREO
so INVERTENTE è determinato dai valori delle due
resistenze siglate R1-R2 (vedi fig.2).
13 Dividendo il valore ohmico della resistenza R2 per
il valore ohmico della resistenza R1, potremo su-
2 CONTROLLER 1 bito conoscere di quante volte viene amplificato
R2 il segnale di BF.
3
IC3/A
L’integrato NE.570 utilizzato in questo progetto scita 7 un segnale in grado di raggiungere un’am-
provvede automaticamente a ridurre il valore oh- piezza massima di 2 volt picco/picco.
mico della resistenza R2 in modo da ridurre il gua- In presenza di segnali con ampiezza esagerata l’in-
dagno, se il segnale è esagerato, oppure ad au- tegrato provvede ad attenuarli in modo da non su-
mentare il valore ohmico della resistenza R2 in mo- perare mai in uscita un livello massimo di 2 volt
do da aumentare il guadagno, se l’ampiezza del picco/picco, come riportato nella Tabella N.1.
segnale è insufficiente.
Nel modo ALC possiamo dunque entrare con qual-
Prima di proseguire dobbiamo farvi presente che siasi segnale variabile da 5 millivolt a 10 volt pic-
questo integrato può essere utilizzato in due diversi co/picco, che in uscita preleveremo sempre un se-
modi: come compressore ALC oppure come com- gnale di 2 volt picco/picco.
pressore Normale. In questo modo l’integrato esegue due funzioni,
cioè espansione e compressione.
La differenza tra il modo ALC ed il modo Norma-
le è abbastanza rilevante. La funzione ALC risulta molto utile ai Radioama-
tori e ai CB, perché con qualunque tono di voce,
In modo ALC qualsiasi segnale debole che entra che sia piano o che sia forte, parlino di fronte al
sul suo ingresso (vedi in fig.3 i piedini 6-2) viene microfono, riusciranno sempre a modulare al 100%
amplificato in modo da ottenere sul piedino d’u- il loro trasmettitore.
ALC
C9
2 1 TR1
CONTROLLER
C E
C14
IC2
R2
3 B
6 R1 C13
C8
7
R12 5
IC1
R14
R13
C10
ALC
NORMAL
Fig.3 Per far funzionare l’integrato NE.570 in modo ALC, il segnale BF va applicato sui
piedini d’ingresso 2-6 collegando a massa il condensatore elettrolitico C10.
NORMAL
C9
2 1 TR1
CONTROLLER
C E
C14
IC2
R2
3 B
315
6 R1 C13
C8
7
R12 5
IC1
R14
R13
C10
ALC
NORMAL
Fig.4 Per far funzionare l’integrato NE.570 in modo NORMALE, il segnale BF va applica-
to sul piedino d’ingresso 5 scollegando da massa il condensatore elettrolitico C10.
FUNZIONE ALC FUNZIONE NORMALE
In fig.3 potete vedere lo schema di come bisogna In fig.4 potete vedere lo schema di come bisogna
collegare questo integrato per farlo funzionare co- collegare questo integrato per farlo funzionare da
me compressore ALC. normale compressore.
Il segnale BF applicato sui due condensatori elet- Il segnale di BF applicato sui due condensatori e-
trolitici C9-C8 entra contemporaneamente sui pie- lettrolitici C9-C8 entra sul solo piedino 5, perché il
dini 2-6. condensatore C9 viene scollegato dall’integrato tra-
Il segnale BF che entra sul piedino 6 raggiunge il mite un deviatore.
piedino invertente dell’operazionale interno sigla- In queste condizioni lo stadio controller non è più
to IC1, che provvede ad amplificarlo in rapporto al in grado di modificare il valore della resistenza va-
valore delle resistenze R1-R2. riabile dello stadio siglato R2 in funzione del valo-
Il segnale BF che entra sul piedino 2 raggiunge lo re del segnale d’ingresso, quindi tutti i segnali che
stadio controller che, come abbiamo già detto, lo non superano un’ampiezza di 2 volt picco/picco
converte in una tensione continua il cui valore ri- vengono amplificati dall’operazionale interno IC1
sulta proporzionale alla sua ampiezza. con un guadagno che possiamo calcolare con la
Questa tensione continua viene applicata allo formula:
stadio siglato R2 che provvede a modificare il va-
lore ohmico della sua resistenza interna. guadagno = (R13 + R14) : R12
In pratica questo stadio si comporta come una re- Dall’elenco componenti riportato accanto allo sche-
sistenza variabile in grado di diminuire il suo va- ma elettrico di fig.7 potete rilevare che queste re-
lore ohmico se l’ampiezza del segnale è esagera- sistenze hanno un valore di:
ta e di aumentarlo se l’ampiezza del segnale è in-
sufficiente. R12 = 68.000 ohm
R13 = 33.000 ohm
Poiché questa resistenza variabile siglata R2 è R14 = 39.000 ohm
applicata tra l’ingresso e l’uscita dell’amplificatore
operazionale, se il valore della resistenza dimi- Con questi valori ohmici otteniamo un guadagno u-
nuisce, automaticamente si riduce il guadagno. nitario di:
Se il valore della resistenza R2 aumenta, auto-
maticamente aumenta il guadagno. (33.000 + 39.000) : 68.000 = 1,06
Infatti, il guadagno si calcola con la formula:
Quando l’ampiezza del segnale BF supera sul pie-
guadagno = R2 : R1 dino d’uscita 7 un valore di 2 volt picco/picco, i-
stantaneamente l’operazionale esterno siglato IC2
Dobbiamo far presente che lo stadio controller porta in conduzione il transistor TR1, che in que-
provvede ad abbassare il valore della resistenza sto modo aumenta il valore della tensione positi-
interna R2 anche quando la tensione sul piedino 1, va sul condensatore elettrolitico C14.
sul quale risulta collegato il condensatore elettroli- Lo stadio controller, rilevando questo aumento di
tico C14, sale oltre i 2 volt. tensione sul piedino 1, provvede velocemente ad
316 abbassare il valore della resistenza variabile R2
Quando l’ampiezza del segnale supera il valore di e di conseguenza a diminuire il guadagno dello
2 volt, l’operazionale esterno siglato IC2 porta in stadio preamplificatore.
conduzione il transistor TR1, che in questo modo Come potete vedere dalla Tabella N.2, nella con-
aumenta il valore della tensione positiva sul con- dizione Normale verranno compressi i soli segnali
densatore elettrolitico C14. molto forti.
RELE' 1
RELE' 2 C9
C5 R22
13
2 1
C1
R3 R11 C14
C2 3
3 8 IC1-A IC3-A 5 IC1-B
C8 6 C17
5 1 C13 3 7
C15 R21
6 7 R12 2 1
5 7
4
2 8 4 6
INPUT R1 R2 C4 VERSO C10
C10 R13 R14 R24 OUTPUT
DELL' IC3-B
C16
C3
C11
R4
S1-B S1-A ALC
R23
DZ1 DL3
R26 NORMAL
NORMAL
DS3 DS4
R25
DL2
ALC
RELE' 1 RELE' 2
lettrico del canale destro è identico a quello del ca- Il potenziometro R4 collegato su IC1/A ci serve per
nale sinistro, in fig.7 riportiamo un solo canale variare il suo guadagno.
318 con metà integrato NE.570 (vedi IC3/A).
Quando R4 presenta la minima resistenza il se-
Iniziamo la descrizione dalla boccola INPUT sulla gnale viene amplificato di 1 volta, quando presen-
quale va applicato il segnale di BF da comprime- ta la massima resistenza il segnale viene amplifi-
re o espandere. cato di 100 volte.
Il segnale passando attraverso il condensatore C2 Il segnale preamplificato presente sul piedino d’u-
entra sul piedino d’ingresso non invertente 3 scita 1 può così raggiungere, tramite i due con-
dell’operazionale siglato IC1/A, che provvede a densatori elettrolitici C8-C9, gli ingressi dell’inte-
preamplificarlo. grato IC3/A, cioè della mezza sezione dell’NE.570.
Nota: nello schema elettrico i piedini degli opera- Tramite i contatti dei RELE’1-2, che possiamo ec-
zionali hanno una doppia numerazione perché u- citare e diseccitare semplicemente con il doppio
na si riferisce al mezzo integrato utilizzato per il ca- deviatore S1/A-S1/B, possiamo commutare il se-
nale destro e l’altra al corrispondente mezzo inte- gnale sui piedini 2-6 o 5 di IC3/A per ottenere le
grato utilizzato per il canale sinistro. due funzioni ALC e Normale.
T1
S2
U E
IC4 RS1
RETE
M 220 V.
R27
Nota: tutte le resistenze utilizzate in questo circuito sono da 1/4 di watt. Poiché il com-
pressore ALC è stereo, tutte le resistenze, i condensatori, gli integrati IC1-IC2 vanno du-
plicati, escluso l’integrato NE.570 e i componenti dello stadio di alimentazione.
+V 7 6 5 14 13 12 -V 10 9 8 16 15 14 +V 12 11 10 9
1 2 3 -V 1 2 3 +V 5 6 7 1 2 3 -V 5 6 7 8 E C
E MU
NE 5532 N TL 084 NE 570 N µA 7815 BC 309
Fig.8 Connessioni dei tre integrati NE.5532N - TL.084 - NE.570N viste da sopra e del tran-
sistor BC.309 viste invece da sotto. Per montare l’integrato stabilizzatore uA.7815 si de-
ve prendere come riferimento l’aletta metallica applicata sul suo corpo (vedi fig.9).
Nel circuito sono presenti due relè perché uno ser- Come vi abbiamo già spiegato, l’integrato NE.570
ve per il canale destro e l’altro per il sinistro. fornisce in uscita un segnale la cui ampiezza mas-
I contatti del secondo deviatore siglato S1/B ci ser- sima non supera mai i 2 volt p/p.
vono per mettere a massa il condensatore C10 In certi casi però questa ampiezza potrebbe risul-
dell’opposto canale quando passiamo in ALC. tare insufficiente.
Con questo stadio finale noi possiamo elevare
Per evitare di comprimere il segnale specie nella l’ampiezza del segnale fornito in uscita dall’NE.570
funzione Normale, sugli ingressi dell’integrato fino ad un massimo di 13 volt picco/picco o at-
IC3/A sarebbe consigliabile non entrare mai con tenuarla anche sotto gli 0,5 volt picco/picco, ruo-
segnali che superino i 2 volt picco/picco. tando semplicemente da un estremo all’altro il po-
Per sapere quando eccediamo con il livello del se- tenziometro R23 posto tra il piedino d’ingresso 6
gnale d’ingresso, abbiamo inserito un circuito in- ed il piedino d’uscita 7.
dicatore di picco composto dai due operazionali si-
glati IC2/A-IC2/B. Gli altri due operazionali, siglati IC2/C-IC2/D, ed il
L’operazionale IC2/A viene utilizzato come rad- transistor TR1 vengono utilizzati in questo circuito
drizzatore ideale con un guadagno di circa 5 vol- per comprimere il segnale quando questo supera
te, mentre IC2/B come comparatore di tensione. un’ampiezza di 2 volt picco/picco.
In assenza di segnale, sul piedino non inverten- Il segnale preamplificato presente sul piedino 3 di
te del comparatore IC2/B risulta presente una ten- IC3/A viene applicato sul piedino invertente 2 di
sione di 7,5 volt e sul piedino invertente una ten- IC2/C e sul piedino non invertente 12 di IC2/D.
sione di 11 volt. In questo modo è possibile tenere sotto controllo
Quando l’ampiezza del segnale preamplificato da sia la semionda positiva sia quella negativa del
IC1/A supera il livello ottimale, la tensione raddriz- segnale di BF.
zata da IC2/A sale oltre gli 11 volt e così si ac- Quando l’ampiezza del segnale supera i 2 volt p/p
cende il diodo led DL1 posto sull’uscita di IC2/B, sulla semionda positiva o negativa, dall’uscita dei
320 che ci avvisa che dobbiamo ridurre il guadagno a- due operazionali fuoriescono dei veloci impulsi po-
gendo sul potenziometro R4. sitivi che eccitando la Base del transistor TR1 Io
portano in conduzione.
Il segnale compresso ed amplificato presente sul
piedino d’uscita 7 dell’integrato NE.570 raggiunge In questo modo la tensione di riferimento presen-
il piedino invertente 6 dell’operazionale siglato te sul condensatore elettrolitico C14, collegato sul
IC1/B, utilizzato come stadio amplificatore finale. piedino 1 deIl’NE.570, aumenta oltre i 2 volt.
Fig.9 Schema pratico di montaggio del compressore - espansore siglato LX.1282. Se eseguite
delle perfette saldature e non vi sbagliate nel collegare i fili dei cavetti schermati ai potenzio-
metri, il circuito funzionerà non appena lo alimenterete.
Dei quattro led presenti sul pannello frontale, i due siglati DL1 ci indicano se il segnale appli-
cato sull’ingresso supera il livello massimo accettabile, mentre gli altri due diodi siglati DL2-
DL3 ci indicano se il circuito funziona in modo ALC o Normale.
"R " INPUT "L" " R " OUTPUT "L" RETE
220 V.
T1
Mod.T006.02
C20
C21
C19 C22
IC4
RS1
C12 C12
TR1 C7 TR1
R18 R11 R11 R18
DS4 DS3
R16 R17 R20 R20 R15 R16
R19 R22 C14 C14 R22 R19
R15 R17
IC2 RELE' 2 C9 C13 IC3 C13 C9 RELE' 1 IC2
R12 R12
DS1 R6 R5 R5 R6 DS1
R13 R13
R8 R14 R14 R9
R9 R8
C5 C5
R7 R7
C11 C11
C6 C8 C6
C10 C15 C15 C10 C8
DS2 C1 C1 DS2
R10 R10
R21 R21 R2
R2 R27
C4 R26
IC1 C16 IC1 C4
C16
R25
C2
C2
C3 C3
R3 C17 C18 C17 R3
DZ1
321
A A A A
K K K K
Quando la tensione su questo condensatore elet- In possesso dello stampato siglato LX.1282 pote-
trolitico supera i 2 volt, automaticamente l’integra- te iniziare il montaggio collocando nelle posizioni
to NE.570 riduce il suo guadagno in modo che il richieste i cinque zoccoli per gli integrati.
segnale che preleviamo sul piedino d’uscita 7 non
superi mai un valore di 2 volt picco/picco. Dopo aver saldato tutti i piedini degli zoccoli sulle
piste del circuito stampato facendo attenzione a
Non misurate mai il valore della tensione presente non provocare dei cortocircuiti, potete inserire tut-
sul condensatore elettrolitico C14 con un qualsiasi te le resistenze controllando il loro valore ohmico
tester, perché la sua resistenza interna abbasse- tramite il codice dei colori.
rebbe il valore di questa tensione.
Per verificare la tensione presente sul condensato- Dopo le resistenze inserite tutti i diodi rivolgendo
re C14 si può utilizzare soltanto un oscilloscopio. la loro fascia colorata, presente su un solo lato
del corpo, in basso per i diodi DS1-DS2 e a sini-
Per alimentare entrambi i canali di questo circuito stra per i diodi DS3-DS4.
stereo occorre una tensione stabilizzata di 15 volt La fascia colorata del diodo zener DZ1 va invece
che preleviamo dall’integrato stabilizzatore rivolta verso destra.
uA.7815 (vedi IC4).
Proseguendo nel montaggio potete inserire tutti i
Per la commutazione da ALC a Normale abbiamo condensatori ceramici, poi tutti i poliestere e
utilizzato due microrelè da 6 volt collegati in serie, quando passerete agli elettrolitici dovrete fare
che vengono direttamente alimentati dai 15 volt molta attenzione alla polarità dei due terminali.
322 stabilizzati. Ricordatevi che il terminale più lungo che esce dal
loro corpo è il positivo, quindi andrà inserito nel
Quando eccitiamo questi due relè tramite il devia- foro dello stampato contrassegnato dal simbolo +.
tore S1, si accende il diodo led DL3 per avvisarci
che il circuito funziona come compressore Nor- Nelle posizioni indicate nel disegno inserite il tran-
male, quando diseccitiamo i due relè, si accende sistor TR1 rivolgendo la parte piatta del suo corpo
il diodo led DL2 per avvisarci che il circuito funzio- verso sinistra, poi i due relè e per ultimo lo stadio
na come compressore - espansore ALC. di alimentazione, cioè l’integrato IC4, che va mon-
tato sopra una piccola aletta di raffreddamento, il
REALIZZAZIONE PRATICA ponte raddrizzatore RS1 rivolgendo il terminale po-
sitivo verso sinistra, le due morsettiere a due po-
Per realizzare questo compressore occorre un cir- li e per ultimo il trasformatore di alimentazione che
cuito stampato a doppia faccia di dimensioni al- fisserete allo stampato con due viti in ferro.
quanto rilevanti, perché sullo stesso stampato va Dopo aver inserito tutti gli integrati nello zoccolo ri-
montato anche tutto lo stadio di alimentazione com- volgendo la loro tacca di riferimento ad U verso
preso il trasformatore (vedi fig.9). l’alto, potrete effettuare tutti i collegamenti esterni.
In tutti i fori del circuito stampato utilizzati per fis- COME SI USA
sare le estremità dei cavetti schermati ed i fili per
i diodi Ied e per il deviatore S1 vi conviene salda- Se usate questo compressore per duplicare dei na-
re i sottili e corti terminali a spillo inseriti nel kit. stri stereo dovete necessariamente utilizzare en-
Se per caso ve ne dovesse mancare uno o due, trambi gli ingressi e le uscite.
non preoccupatevi, perché potrete facilmente so- Inserito un nastro di prova, ruotate le manopole dei
stituirli con gli spezzoni che avrete tagliato dai ter- due potenziometri R4 in modo che i due Ied di pic-
minali delle resistenze. co siglati DL1 non rimangano mai accesi.
Disponendo di due potenziometri separati, uno per
Prima di fissare i potenziometri sul pannello fron- il canale destro ed uno per il sinistro, potrete rinfor-
tale dovete accorciare i loro perni quanto basta per zare o attenuare il segnale di ogni canale.
tenere tutte le manopole alla stessa altezza e di-
stanti di circa 1-2 mm dal pannello stesso. Se usate il compressore per il vostro ricetrasmetti-
tore dovrete usare un solo canale ruotando il po-
I consigli che possiamo darvi per i collegamenti e- tenziometro R4 dell’altro canale per il suo minimo.
sterni sono molto semplici.
Poiché ci sarà qualche Radioamatore che userà
Rispettate la polarità dei due fili che alimentano i dio- principalmente questo circuito per il solo microfo-
di Ied altrimenti non si accenderanno. no del suo ricetrasmettitore, potrebbe domandarsi
perché l’abbiamo progettato stereo sprecando co-
Quando collegate i cavetti schermati bifilari sui sì dei componenti che nella funzione mono non
terminali dei potenziometri seguite il disegno dello vengono mai utilizzati.
schema pratico visibile in fig.9, ricordandovi di col-
legare la calza schermata alla carcassa del poten- Questa osservazione risulta valida solo se non si
ziometro. Conviene infatti, collegare sempre il cor- tiene presente che i componenti più costosi, cioè
po metallico di ogni potenziometro a massa per e- l’integrato NE.570 e Io stadio di alimentazione, ri-
vitare del ronzio. mangono gli stessi sia che il circuito si costruisca
mono sia che Io si costruisca stereo.
Per quanto riguarda i cavetti coassiali bifilari che Quindi anche togliendo dal circuito i due integrati
vengono utilizzati per collegare le prese d’ingres- IC1-IC2, un solo relè e le poche resistenze ed i
so e di uscita, ricordate di collegare la calza di condensatori presenti nell’opposto canale, il costo
schermo sulla massa del circuito stampato e l’op- si ridurrebbe di molto poco.
posta estremità sulla massa della presa.
Se invertirete questi fili otterrete un segnale con
molto ronzio di alternata.
Se non avete commesso degli errori possiamo as- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
sicurarvi che il circuito funzionerà subito ed in mo- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
do perfetto. richiederà il materiale in contrassegno.
Si può tranquillamente affermare che per gli hob- Poiché noi lo abbiamo alimentato con una tensio-
bisti un amplificatore BF multiuso è indispen- ne di 12 volt, le sue caratteristiche sono:
sabile quanto un tester.
Tensione di alimentazione 12 volt
Quante volte avrete costruito un piccolo oscillato- Corrente a riposo 16 mA
re BF o una semplice radio a reazione oppure un Corrente a max. potenza 170 mA
preamplificatore microfonico e vi sarete poi trovati Potenza max. su 8 ohm 1 watt
nell’impossibilità di collaudarli non possedendo un Potenza max. su 4 ohm 1,6 watt
piccolo amplificatore completo di alimentatore, Sensibilità di ingresso 50 millivolt efficaci
altoparlante e controllo di volume. Banda passante da 50 Hz a 15 KHz
Distorsione 0,8 % circa
Se poi corredate a questo amplificatore la sonda Rapporto segnale/rumore 70 decibel
AF visibile in fig.7, potrete utilizzarlo persino per ri- Impedenza di ingresso 47.000 ohm
parare delle radio, perché vi sarà facile seguire il
segnale AF captato dall’antenna fino all’ultima MF. Iniziamo la descrizione del funzionamento dell’am-
plificatore dalle due boccole ENTRATA, situate a
Questo progetto, semplice da realizzare, è anche sinistra dello schema elettrico.
molto versatile e si presta a svariate applicazioni. Il segnale di BF applicato su esse giunge sul po-
E’ infatti sufficiente collegare sul suo ingresso un tenziometro del volume R2 passando attraverso un
semplice microfono piezoelettrico per ottenere un filtro passa-basso costituito da C6-C7-JAF1-C8.
piccolo interfono, assai utile per comunicare con
chi è in casa quando ci si trova in garage o in sof- Questo filtro è stato inserito per eliminare even-
fitta alle prese con gli esperimenti di elettronica. tuali residui di alta frequenza, che potrebbero in-
UN AMPLIFICATORE
Utile lo troveranno anche i neotelegrafisti per ap- volontariamente raggiungere l’ingresso dell’inte-
prendere l’alfabeto Morse. Difatti collegando all’in- grato. Difatti lavorando con qualche trasmettitore
gresso un semplice Generatore di BF con in serie acceso è molto facile che un segnale di AF possa
un normale tasto telegrafico, si può ascoltare in al- entrare nell’amplificatore saturandolo.
toparlante la nota acustica di ogni punto o linea.
Il segnale così filtrato viene prelevato dal cursore
del potenziometro R2 ed applicato sul piedino di in-
SCHEMA ELETTRICO gresso 3 di IC2.
La resistenza R3 con in serie il condensatore elet-
324 Lo schema elettrico di questo amplificatore, visibi- trolitico C9, che troviamo applicati tra il piedino 2 e
le in fig.2, è veramente molto semplice e privo di la massa del nostro integrato, ci serve per modifi-
qualunque difficoltà costruttiva. care il guadagno. Aumentando il valore della R3
Innanzitutto, come potete notare, il circuito utilizza dovremo applicare sull’ingresso un segnale mag-
un solo integrato: un TBA.820M (vedi IC2) prodot- giore per raggiungere la massima potenza in usci-
to dalla SGS. ta; al contrario, riducendo il valore di tale resisten-
za basterà un segnale d’ampiezza inferiore per ot-
A titolo di curiosità vi possiamo dire che al suo in- tenere la stessa potenza.
terno sono presenti 18 transistor più un certo nu- Con il valore da noi scelto, cioè 33 ohm, occorro-
mero di resistenze e diodi, che ne fanno un com- no soltanto 50 millivolt efficaci per ottenere in u-
pleto amplificatore finale. scita 1 watt utilizzando un altoparlante da 8 ohm.
Questo integrato può essere alimentato con ten-
sioni che vanno da un minimo di 3 volt ad un mas- Il condensatore elettrolitico C9, posto in serie alla
simo di 16 volt. Ovviamente al variare della ten- resistenza R3, serve esclusivamente per rendere
sione di alimentazione varia proporzionalmente an- silenzioso l’amplificatore in assenza di segnale
che la potenza in uscita. sull’ingresso.
Fig.1 L’amplificatore va racchiuso
dentro un mobile plastico. Si notino
sul coperchio i fori per far uscire il
suono che giunge dall’altoparlante.
MULTIUSO da 1 WATT
Questo semplice amplificatore da 1 watt posto sul banco del vostro labo-
ratorio diventerà uno strumento indispensabile per controllare o riparare
radio, preamplificatori, oscillatori di BF e qualsiasi altro apparato di BF.
Il segnale amplificato presente sul piedino di usci- RS1 e livellata dall’elettrolitico C1, viene applicata
ta 5 viene applicato all’altoparlante tramite il con- sull’ingresso dell’integrato IC1, un uA.7812, che
densatore elettrolitico C10. provvede a stabilizzarla in ingresso sui 12 volt.
Il condensatore C11, collegato fra il piedino di u-
scita 5 ed il piedino 1, serve per compensare in fre- Il diodo led DL1 collegato all’uscita dell’alimenta- 325
quenza l’amplificazione di IC2; infatti, questo inte- tore serve esclusivamente da lampada spia, cioè
grato non amplifica in eguale misura tutte le fre- indica quando il circuito risulta acceso o spento.
quenze, quindi per linearizzarlo è necessario uti-
lizzare questo condensatore.
REALIZZAZIONE PRATICA
Il segnale amplificato, oltre ad alimentare l’altopar-
lante, entra anche nel piedino 7 (piedino di con- Per realizzare questo progetto abbiamo preparato
troreazione) per correggere la linearità di risposta. il circuito stampato siglato LX.954, sul quale van-
La rete RC, formata da R4 e C12, collegata tra il no disposti tutti i componenti come indicato in fig.4.
piedino 5 e la massa, serve per compensare il ca- Chi acquisterà il kit troverà sul circuito stampato già
rico induttivo dell’altoparlante. forato anche il disegno serigrafico e le sigle dei
componenti così come sono riportate nell’elenco.
Questo circuito è alimentato dalla tensione alter-
nata di 5 volt presente sul secondario del trasfor- Per iniziare vi consigliamo di inserire lo zoccolo per
matore T1, che, dopo essere stata raddrizzata da l’integrato IC2 e di saldare tutti i suoi piedini al ra-
T1
S1
E U R1
RS1 IC1
RETE 220 VOLT DL1
C1 C2 M C3
C4
C12
C9
R1 = 820 ohm
R2 = 47.000 ohm pot. log. C7 = 470 pF ceramico IC2 = TBA.820M
R3 = 33 ohm C8 = 470 pF ceramico RS1 = ponte raddriz. 100 V 1 A
R4 = 1 ohm C9 = 100 microF. elettrolitico T1 = trasform. 10 watt (TN01.22)
C1 = 1.000 microF. elettrolitico C10 = 220 microF. elettrolitico sec. 15 volt 1,5 ampere
C2 = 100.000 pF poliestere C11 = 47 pF ceramico S1 = interruttore
C3 = 47 microF. elettrolitico C12 = 220.000 pF poliestere AP = altoparlante 8 ohm 1 watt
C4 = 100.000 pF poliestere JAF1 = imped. 10 microhenry
C5 = 47 microF. elettrolitico DL1 = diodo led Nota: tutte le resistenze utilizzate in
C6 = 220.000 pF poliestere IC1 = uA.7812 questo circuito sono da 1/4 di watt.
326
COMPENSAZIONE 1 8 REG. RIPPLE
REG. GUADAGNO 2 7 REAZIONE
A K
ENTRATA 3 6 Vcc
GND 4 5 USCITA
DIODO
A K
TBA 820M LED
E MU
µA 7812
459 XL
C3 C2
IC1
R1
R4
C10 C5
C1
A
DL1
AP
K
330 µF
1.000 pF
Questa sonda, come abbiamo già accennato, vi Individuato lo stadio difettoso, vi renderete conto
sarà molto utile per controllare gli stadi di AF e di che non potrete più fare a meno di questo amplifi-
MF di qualsiasi ricevitore. catore da 1 watt, col quale riparare un ricevitore o
Rimane sottinteso che per rilevare il segnale di AF un preamplificatore di BF risulta assai semplice.
è necessario che il ricevitore risulti sintonizzato su
una emittente.
5
C1 C5
1 IC1 4
3 2
R2 R4
ENTRATA 4 ÷ 8 ohm 1 23 45
R1
C6 TDA 2002
C3 R3
C6
Fig.3 Schema pratico di montag-
gio. Ricordatevi che sull’integra-
to va fissata un’aletta di raffred- IC1 C5
R4
ALTOP.
R1
ENTRATA
TABELLA DELLE CARATTERISTICHE
Impedenza
Gamma di altoparlante
valore capacità diametro4 ohm
numero diametro 8 ohm
lunghezza
Le caratteristiche di questo circuito sono molto flessibili, tanto che è possibile farlo fun-
zionare indifferentemente con tensioni di alimentazione di 12-16 volt ed applicargli alto-
parlanti da 4-8 ohm senza che sia necessario apportare modifiche al circuito.
3 FINALI BF di POTENZA
Con la nuova serie di integrati TDA della Philips è possibile realizzare
dei piccoli finali BF di potenza utilizzando un solo potenziometro e 4
condensatori. In questi integrati il guadagno si modifica variando con
un potenziometro la tensione continua presente sul piedino di controllo.
CARATTERISTICHE TECNICHE
C2 TDA 7052 B
R1
Fig.2 Schema elettrico dell’amplificatore
che utilizza l’integrato TDA.7052/B.
REALIZZAZIONE PRATICA
C3
C1
ENTRATA C4
C2 IC1
AP
GND
Vcc
VOLUME
ENTRATA
n.c.
n.c.
USCITA
USCITA
n.c. 1 16 USCITA 1
C5 VOLUME 1 2 15 n.c.
C3 n.c. 3 14 GND
CANALE CANALE
ENTRATA 1 4 13 USCITA 1
DESTRO C1 DESTRO
Vcc 5 12 USCITA 2
ENTRATA 2 6 11 n.c.
AP1 GND 7 10 n.c.
IC1 VOLUME 2 8 9 USCITA 2
ENTRATE
C6
C2
AP2 TDA 7053 A
C4
CANALE CANALE
SINISTRO SINISTRO
Vcc
R1 R2
CANALE CANALE
DESTRO SINISTRO C5
C3 CANALE
C1 DESTRO
AP1
IC1
C6
C2
AP2
C4
CANALE
SINISTRO
340
Fig.12 Se volete usare
un solo potenziometro
per il Volume, dovrete
collegare le due piste
visibili in figura.
Ammesso che misurando i due terminali estremi Per collegare i terminali posti vicino ai condensa-
si rilevi su entrambi l’esatto valore di 1 Mega, ruo- tori C3-C4 ai terminali dei potenziometri potete u-
tandoli a metà corsa è molto probabile che uno pre- tilizzare indifferentemente un cavetto schermato
senti un valore di 500 kiloohm e l’altro un valore oppure due normali fili isolati in plastica.
completamente diverso, ad esempio 540 kiloohm
oppure 450 kiloohm. Quando collegate i due fili +/– di alimentazione allo
stampato fate attenzione a rispettarne la polarità,
A causa di ciò avremmo un canale che amplifica per non correre il rischio di danneggiare l’integrato.
di più rispetto all’altro, quindi otterremmo un suo-
no stereo totalmente sbilanciato.
Come risulta ben evidente in fig.10, su questo I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
stampato dovete montare solo 5 condensatori al le spese postali che verranno addebitate solo a chi
poliestere, 1 elettrolitico e l’integrato IC1, rivolgen- richiederà il materiale in contrassegno.
Chi desidera ascoltare i propri dischi senza esse- SCHEMA ELETTRICO
re disturbato e senza disturbare risolve general-
mente il problema inserendo nell’apposita presa, Nello schema elettrico in fig.1 vi presentiamo un
che si trova sul pannello frontale di ogni amplifica- solo canale dell’amplificatore stereo, in quanto ta-
tore, la spina jack della cuffia. le circuito si ripete in modo identico per l’altro ca-
Questa soluzione tuttavia, pur essendo la più im- nale, fatta eccezione per il condensatore C1, un e-
mediata, non è certo la più conveniente da un pun- lettrolitico da 100 microfarad, posto sullo stampa-
to di vista economico. Perché infatti, tenere acce- to vicino a C4 (vedi fig.3), che, collegato all’ali-
so un amplificatore da 60+60 watt alimentando dei mentazione, serve per entrambi i canali.
costosi transistor, con il rischio, se dovessero an-
dare in corto, di dover spendere cifre esorbitanti Esaminando in dettaglio questo schema possiamo
per una riparazione, quando tutta questa potenza vedere che il segnale di BF applicato all’ingresso,
in realtà non serve a nulla? dopo aver attraversato la resistenza R4 ed il con-
Non è forse più conveniente impiegare un amplifi- densatore C4, giunge sul piedino non invertente
catore molto più modesto per tale funzione? 3 dell’integrato IC1, un amplificatore operazionale
con ingresso a FET del tipo TL.081, perfettamen-
Poiché sono in molti a porsi questi interrogativi, ab- te equivalente all’integrato LF.351.
biamo deciso di proporvi un semplicissimo schema
di amplificatore stereo di indiscussa efficienza il Il segnale già preamplificato disponibile sul piedi-
quale, fra i tanti pregi, ha anche quello di poter es- no di uscita 6 viene applicato sulla Base dei due
sere realizzato da chiunque con estrema facilità e transistor finali, direttamente per quanto riguarda
soprattutto spendendo una cifra irrisoria. TR2 ed attraverso i diodi DS2-DS1 per TR1.
Il segnale necessario per pilotare questo amplifi- Questi due diodi svolgono solo la funzione di pro-
catore può essere prelevato dall’uscita di un qual- tezione termica per evitare che, durante il norma-
siasi preamplificatore Hi-Fi o sintonizzatore FM, le funzionamento del circuito, i transistor riscal-
quindi anche coloro che hanno già realizzato uno dandosi spostino il loro punto di lavoro, con possi-
di questi progetti ed attualmente, per momentanea bilità di generare distorsione sul segnale di uscita.
FINALE STEREO
mancanza di “grana”, sono in attesa di costruirsi un Nel punto comune alle resistenze R10-R11 sarà
finale di potenza, potranno nel frattempo utilizzare quindi disponibile un segnale con una potenza di
questo amplificatore per un ascolto in cuffia. circa 0,5 watt, che preleveremo tramite il conden-
satore elettrolitico C9 ed applicheremo alla spina
Le caratteristiche principali del nostro amplificato- jack d’uscita nella quale potremo innestare il rela-
342 re sono le seguenti: tivo jack della nostra cuffia magnetica da 8 ohm o-
gniqualvolta desidereremo metterci in ascolto dei
Tensione di alimentazione 12 volt nostri dischi preferiti.
Corrente assorbita a riposo 16-18 mA
Corrente assorb. max potenza 55 mA
Precisiamo che in questo schema non è previsto
Impedenza cuffia 8 ohm
nessun controllo di volume o di tono in quanto si
Potenza max d’uscita 0,5+0,5 watt
suppone che, dovendo prelevare il segnale dall’u-
Banda passante 5 Hz - 80 KHz
scita di un preamplificatore o sintonizzatore, tali
Distorsione 0,01%
controlli siano già presenti su quest’ultimo. Sareb-
Rapporto segnale/rumore 100 dB circa
be perciò inutile ripeterli anche sull’amplificatore.
Massimo segnale in ingresso 280 mV
Nota: come spiegheremo nell’articolo, variando il E’ importante mettere in evidenza che il valore del-
valore della sola resistenza R5 è possibile aumen- la resistenza R5 deve essere scelto in base al li-
tare la sensibilità in ingresso fino ad un massimo vello del segnale d’uscita del proprio preamplifica-
di 1,5 volt circa. tore in quanto la R5 forma, insieme alla R4, un par-
HI-FI per CUFFIA
Con questo semplice circuito potrete ascoltare tranquillamente in cuf-
fia i vostri dischi preferiti o le emittenti private di maggior interesse, sen-
za che sia necessario tenere acceso un potente amplificatore da 40-60
watt con il rischio continuo di mettere fuori uso i transistor finali.
titore resistivo che ha il compito di attenuare il
Segnale in ingresso Valore di R5
343
segnale in ingresso nel caso questo risulti di am-
piezza troppo elevata rispetto alla sensibilità 280 mV 100.000 ohm
dell’amplificatore. 500 mV 5.600 ohm
750 mV 2.700 ohm
Normalmente per i preamplificatori che erogano in 1,0 volt 1.800 ohm
uscita un segnale con un’ampiezza di circa 280 mil- 1,5 volt 1.000 ohm
livolt si potrà utilizzare per R5 il valore consigliato
di 100.000 ohm; se invece il segnale che si appli- Nell’eventualità in cui non si disponga di un oscil-
ca in ingresso ha un’ampiezza superiore ai 280 mil- loscopio per misurare l’ampiezza del segnale all’u-
livolt si dovrà sostituirla con una resistenza di va- scita del preamplificatore, si può inserire provvi-
lore più basso per non saturare l’amplificatore. soriamente il valore massimo di R5, cioè 100.000
ohm, poi nel caso si noti una distorsione in cuffia,
Nella tabella che segue trovate indicato il valore ridurre sperimentalmente tale valore fino a tro-
ohmico più adatto per la resistenza R5 in relazio- vare quello che permette di ottenere in uscita un
ne all’ampiezza del segnale applicato in ingresso. suono perfettamente pulito, senza distorsioni.
12 V.
C1 C2 R8
C8
R1 C
R9 B
C6 TR1
DS1 E
C7
C3 R10 C9
R2
R7
R3 DS2 R11 CUFFIA
2 7 C
6 B
R4
C4 TR2
3
E
4 IC1
INGRESSO R5 C5 R6
Fig.1 Schema elettrico di un solo canale dell’amplificatore stereo per cuffia. Il massimo
segnale in ingresso che il circuito può accettare è di 280 millivolt, ma abbassando il va-
lore della resistenza R5 ed agendo sul trimmer R3 è possibile applicare in ingresso se-
gnali di ampiezza anche maggiore senza che l’amplificatore si saturi.
1 8
Fig.2 Connessioni viste da sopra
2 +V
dell’amplificatore operazionale
3 6 con ingresso a fet siglato TL.081
-V 5 E B e dei transistor BD.139 a canale
C N e BD.140 a canale P.
TL 081 BD 139
BD 140
R3
C2
R9
R8
R10
C6 TR1
R7 C8
C7
ENTRATA
SINISTRA R2 DS1
IC1 R11
C3 TR2
R4 C5
R1
M. C4
R6 C9 USCITA
DS2 SINISTRA
504 XL
R5
12 V. R11 MASSA
C1 DS2
R5
R6
TR2 USCITA
DESTRA
M.
C4
ENTRATA C5 R1
R4
DESTRA C9
C3 IC1 R10
DS1
R2
C8 TR1
R7 C6 C7
R3 C2 R8 R9
Fig.3 Schema pratico di montaggio. Il circuito stampato è stato studiato per una versio-
ne stereo, pertanto tutte le sigle dei componenti sono riportate due volte, ad eccezione
dell’elettrolitico C1, che, collegato all’alimentazione, serve per entrambi i canali.
345
Precisiamo inoltre che la sensibilità in ingresso do la parte metallica con i terminali rivolti verso il
può essere modificata anche agendo sul trimmer basso avrete la Base sulla sinistra, il Collettore al
R3, infatti cortocircuitando a massa il cursore di centro e l’Emettitore sulla destra.
questo trimmer si ottiene la massima sensibilità
(quella cioè riportata nella tabella delle caratteristi- Una volta terminato il montaggio potete inserire gli
che all’inizio dell’articolo), mentre ruotandolo tutto integrati TL.081 negli appositi zoccoli in modo che
dalla parte opposta in modo da inserire la massi- la tacca di riferimento presente sul loro involucro
ma resistenza si ottiene l’effetto contrario. risulti rivolta come indicato in fig.3.
Quando proverete l’amplificatore vi consigliamo di
porre inizialmente questo trimmer a metà corsa A questo punto non vi resta che collegare gli in-
dopodiché, se noterete che la sensibilità non vi sod- gressi alle uscite del preamplificatore con cavetto
disfa, provate a ruotarlo in un senso o nell’altro fi- schermato, ricordandovi di stagnare la calza me-
no a trovare la posizione che offre i migliori risul- tallica a massa da entrambe le parti.
tati da un punto di vista uditivo. Per il collegamento d’uscita con il jack della cuffia
potrete invece utilizzare del comunissimo filo di ra-
Il circuito può essere alimentato con una tensione me isolato in plastica e lo stesso dicasi anche per
compresa tra i 12 ed i 15 volt e poiché l’assorbi- i due fili di alimentazione che potrete collegare di-
mento alla massima potenza non supera i 55 mA, rettamente all’alimentatore del “pre”, se questo e-
si potrà tranquillamente prelevare tale tensione dal- roga una tensione di 12 volt. Nel caso risultasse
lo stesso alimentatore del preamplificatore. troppo elevata per i nostri usi, potrete abbassare la
tensione mediante un integrato uA.7812.
REALIZZAZIONE PRATICA Una volta effettuati tutti i collegamenti potrete for-
nire tensione al circuito e, dopo aver applicato in
Il circuito stampato necessario per questa realiz- uscita la cuffia, mettervi in ascolto di un disco per
zazione porta la sigla LX.405 ed è stato studiato in controllare se tutto funziona alla perfezione.
modo da poter realizzare l’amplificatore in versio-
ne stereo: proprio per questo si hanno due in- Come anticipato, inizialmente è consigliabile tene-
gressi, a cui andranno applicati rispettivamente il re il trimmer R3 a metà corsa e solo nel caso si
segnale del canale destro e quello del canale sini- riscontri una scarsa sensibilità dell’amplificatore op-
stro provenienti dal preamplificatore, e due uscite pure si noti una distorsione in cuffia, ruotarlo in un
per l’auricolare destro e sinistro della cuffia. senso o nell’altro fino a raggiungere l’optimum.
Se anche ruotandolo tutto da una parte l’amplifi-
Essendo questi due stadi identici in tutto e per tut- catore continua a distorcere, significa che il segnale
to, le sigle dei componenti sono ovviamente ripor- in ingresso ha un’ampiezza troppo elevata, quindi
tate due volte sulla serigrafia, quindi avrete due re- dovrete diminuire sperimentalmente il valore oh-
sistenze R1 (una per il canale destro e una per il mico della resistenza R5, come indicato nel corso
canale sinistro), due R2, due R3 e così di seguito dell’articolo, fino a trovare quel valore che vi per-
fatta eccezione per il solo condensatore C1, che, mette di ottenere un ascolto perfetto.
essendo applicato sull’alimentazione, viene ripor-
tato una volta sola per entrambi i canali.
Se qualcuno, per esigenze sue personali, volesse
346 montare l’amplificatore nella versione mono, potrà
sempre sfruttare il nostro circuito stampato inse-
rendo però su di esso solo metà dei componenti. COSTO di REALIZZAZIONE
Nel montaggio date la precedenza ai componenti Tutto il materiale occorrente per realizzare l’ampli-
di minor ingombro come gli zoccoli per i due inte- ficatore siglato LX.405 (vedi fig.3), cioè circuito
grati, le resistenze e i diodi. stampato, resistenze, condensatori, diodi, transi-
stor, integrati e relativi zoccoli ................ L.17.000
Potete quindi proseguire con i condensatori e i Costo in Euro .......................................... 8,78
due transistor finali facendo attenzione a non
scambiare TR1, che è un NPN di tipo BD.139, con Costo del solo stampato LX.405 ............ L. 3.850
TR2, che invece è un PNP di tipo BD.140, diver- Costo in Euro .......................................... 1,99
samente questi transistor si danneggeranno non
appena fornirete tensione al circuito. I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
Fate attenzione anche ai loro tre terminali, la cui le spese postali che verranno addebitate solo a chi
disposizione è visibile in fig.2; in pratica guardan- richiederà il materiale in contrassegno.
Fig.1 Come si presenta il finale
Stereo a Fet ed Hexfet per cuffia
dopo che è stato chiuso nel suo
mobile plastico di colore nero.
Una buona cuffia permette di cogliere ogni più sot- Infatti se aprite uno di questi amplificatori trovere-
tile sfumatura del suono perché, oltre ad essere in te al suo interno dei normalissimi integrati identici
348 grado di riprodurre bassi - medi - acuti con ele- a quelli normalmente utilizzati per le economiche
vata fedeltà, non risente delle inevitabili risonanze radioline portatili made Taiwan o Corea.
e riflessioni causate dalle pareti o dai mobili pre-
senti in una stanza. Per questi motivi sono molti gli Avendo visto e considerato i costi e le modeste pre-
audiofili che preferiscono l’ascolto in cuffia. stazioni di questi modelli commerciali, abbiamo de-
ciso di progettare un piccolo amplificatore per cuf-
Sebbene in tutti gli amplificatori di potenza sia fia di modico prezzo in grado di fornire prestazio-
presente una presa per cuffia, è abbastanza ridi- ni degne di un impianto Hi-Fi ad alto livello.
colo tenere acceso un finale da 50 o da 80 watt Come potrete constatare, questo amplificatore uti-
per poi prelevare dalla sua uscita 1 solo watt. lizza esclusivamente dei Fet e degli Hexfet e per
questo motivo esibisce una timbrica straordinaria-
Per questo motivo sono apparsi sul mercato dei mente calda e limpida, simile a quella che si ot-
piccoli amplificatori specificatamente progettati tiene con le valvole termoioniche.
per l’ascolto in cuffia, ma il loro prezzo, come a-
vrete constatato, risulta del tutto sproporzionato al- Nella pagina a fianco trovate elencate le caratteri-
le loro effettive prestazioni. stiche tecniche del nostro circuito.
LE CUFFIE nella stessa figura, risulta perfettamente identico.
Sui terminali d’ingresso siglati Entrata S viene ap-
Sull’uscita di questo amplificatore potete collegare plicato il segnale di BF, che possiamo prelevare da
qualsiasi cuffia stereo che abbia una impedenza un CD oppure dalla presa pre/out o tape/out pre-
caratteristica compresa tra 8 e 1.000 ohm. sente in qualsiasi preamplificatore.
Infatti, sebbene in teoria usando delle cuffie da 600
o 1.000 ohm la potenza acustica dovrebbe ridursi, Tramite il condensatore C1 questo segnale rag-
in pratica, poiché le cuffie ad alta impedenza han- giunge il potenziometro del volume siglato R1.
no un elevato rendimento, non si nota alcuna ridu- Dal cursore di questo potenziometro il segnale vie-
zione della potenza acustica. ne prelevato ed applicato tramite il condensatore
C2 sul Gate del fet FT1, un BF.245/B utilizzato co-
SCHEMA ELETTRICO me stadio preamplificatore in classe A.
In fig.2 abbiamo riportato lo schema elettrico Il ponticello J1, collegato al condensatore elettroli-
dell’amplificatore stereo, escluso lo stadio di ali- tico C6, ci consentirà di modificare il guadagno del-
mentazione visibile in fig.7. lo stadio d’ingresso e di conseguenza di tutto l’am-
Come si può notare, ogni singolo canale utilizza plificatore.
per lo stadio d’ingresso 2 Fet e per lo stadio fina- Collegando a massa il condensatore C6 (ponticel-
le di potenza 2 Hexfet, un N ed un P, collegati a lo in posizione 2) otterremo un guadagno totale di
simmetria complementare con uscita di Source. circa 30 dB; scollegandolo da massa (ponticello in
posizione 1) otterremo un guadagno totale che
Nell’analisi dello schema elettrico ci limiteremo a non supererà i 12 dB.
prendere in considerazione un solo canale, e pre-
cisamente quello visibile in alto nello schema di Il condensatore C5 da 100 pF collegato in paralle-
fig.2, in quanto l’opposto canale, visibile in basso lo alla resistenza R2 posta sul Gate di FT1, serve
C3 C4 R6 MFT1
R10 D
R3 G
S
15 ÷ 18 V.
C9 R8 R13
C1 2 V. 14 ÷ 17 V.
C6 S
R11 G
J1 R14 C12 USCITA "S"
R1 D
1
ENTRATA "S"
R2 C5 R4 R5 C7 R9 MFT2
2
C22
30 V.
S
15 ÷ 18 V.
G D
S
"S" "D"
R3 R6
C8 R10 C3
R13
D D
C2
C9 MFT MFT
1 2
C4 R7 C10
FT1 FT2
R11
C7
R2 R8 R14
R12 C12
C6 R9
C5 C11
2 2
R4 R5
R19 LX 1.144 1 1
30 V. 353
C17 R18 C24
J2 J1
C19
R16
R23 R26
C18 R22 R28
C21 R25 C23
C14 M.
MFT MFT
C20 4 3
C16
R21
C22
FT3 FT4 D C15 D
R27
R17 R20 R24
Fig.6 Schema pratico di montaggio dell’amplificatore Stereo per Cuffia. Prima di inserire
i quattro hexfet nei loro zoccoli dovete tarare i due trimmer R7-R21 come spiegato nel ca-
pitolo “taratura trimmer R7 - R21”. Dapprima vi suggeriamo di inserire i due spinotti di
cortocircuito J1-J2 nella posizione 2. Per alimentare questo circuito dovete usare un ali-
mentatore stabilizzato in grado di erogare 30 volt 0,5 amper.
F1
T1 DS1
28 V.
S1 0,5 A. A
E U
RS1 IC1
RETE 220 V.
R4 DS2
30 V.
R
R1
C1
R2
B
C2
DL1
R3 C3 C4
30 V.
Fig.7 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. Se la tensione in ingresso fosse in-
feriore ai 220 volt, vi consigliamo di cortocircuitare la resistenza R3.
DIODO
Anche se la descrizione della taratura che ora se- LED A K
3 – Dopo aver ruotato al minimo i due potenzio- 4 – Fornite tensione al circuito e lentamente ruo-
metri del volume R1-R15 inserite nello zoccolo po- tate il cursore del trimmer R7 fino a leggere una
sto vicino a C3 gli Hexfet siglati MFT1 e MFT2. corrente di 20 milliamper. Una differenza di 1 mA
Effettuando questa operazione dovete porre la in più o in meno non pregiudica la resa o il funzio-
massima attenzione per non inserire il canale N, namento di questo amplificatore.
siglato IRFD.1Z3, nello zoccolo in cui andrà inse-
rito il canale P siglato IRFD.9110. Completata la taratura del primo canale potete ta-
rare il secondo canale.
L’Hexfet IRFD.1Z3 va inserito verso il trimmer R7,
dove c’è la sigla MFT1, e l’Hexfet IRFD.9110 alla 5 – Togliete dallo zoccolo posto in alto i due Hex-
sua destra, dove c’è la sigla MFT2. fet MFT1-MFT2 ed inserite nello zoccolo posto in
S1
541.1 XL
T1
30 V.
30 V.
F1
DS1
RETE
220 Volt RS1 C3
IC1
C4
355
R1 C1 R4 C2
R2
K A R3
DS2
A
DL1
K
Fig.9 Schema pratico di montaggio dell’alimentatore siglato LX.1145. Questo circuito de-
ve essere fissato sulla parte posteriore del mobile (vedi fig.11) utilizzando i distanziatori
plastici inseriti nel kit. Per alimentare il finale la tensione dei 30 volt va prelevata da una
sola delle due morsettiere utilizzando un filo Rosso per il + ed un filo Nero per il –.
Fig.10 Foto dello stadio di
alimentazione LX.1145.
L’integrato LM.317 va fis-
sato sulla piccola aletta di
raffreddamento a forma di
U inclusa nel kit.
Eseguita quest’ultima operazione, togliete tensio- Facciamo presente che il segnale prelevato dall’u-
ne all’amplificatore ed inserite nuovamente i due scita tape/out è flat, cioè lineare, quindi i controlli
Hexfet MFT1-MFT2 nello zoccolo posto in alto fa- di tono presenti sul pannello del preamplificatore
cendo sempre molta attenzione a non invertirli. non risultano attivi.
Prelevando il segnale dalle uscite pre/out del
preamplificatore i controlli di tono risultano attivi.
PER FINIRE
Chi volesse usare un diverso mobiletto potrà farlo Tutto il necessario per la realizzazione di questo
senza problemi disponendo le due basette dei cir- amplificatore siglato LX.1144 compreso di Fet -
cuiti stampati anche in modo diverso rispetto a Hexfet, circuito stampato e tutti i componenti visi-
quello visibile nella foto di fig.11. bili in fig.6, esclusi il solo mobile e lo stadio di ali-
mentazione .............................................. L.49.000
Fissati sul pannello frontale il doppio potenziome- Costo in Euro .......................................... 25,31
tro e sul pannello posteriore le prese d’ingresso,
effettuate i collegamenti richiesti utilizzando dei ca- Tutto il necessario per la realizzazione dello stadio
vetti schermati (vedi fig.6). di alimentazione siglato LX.1145 compreso di cir-
Non dimenticate che i capi della calza dei cavetti cuito stampato, cordone di alimentazione e tutti i 357
schermati che giungono sui terminali del doppio componenti visibili in fig.9........................ L.43.000
potenziometro vanno collegati anche sul loro cor- Costo in Euro .......................................... 22,21
po metallico, diversamente udrete del ronzio di al-
ternata quando avvicinerete la mano alla manopo- Mobile plastico MO.1144 completo di mascherina
la del volume. frontale forata e serigrafata .................... L.17.000
Costo in Euro .......................................... 8,78
Per l’uscita cuffia abbiamo inserito nel kit una pre-
sa jack con foro standard da 6,3 mm. Se avete u- Costo del solo stampato LX.1144 .......... L.12.000
na cuffia provvista di uno spinotto da 3,5 mm do- Costo in Euro .......................................... 6,20
vrete procurarvi un adattatore. Costo del solo stampato LX.1145 .......... L. 6.300
Costo in Euro .......................................... 3,25
Il segnale da applicare all’ingresso di questo am-
plificatore può essere indifferentemente prelevato I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
da un’uscita pre/out o tape/out, entrambe presenti le spese postali che verranno addebitate solo a chi
su qualsiasi preamplificatore. richiederà il materiale in contrassegno.
Fig.1 Come si presenta
il circuito amplificatore
a montaggio ultimato.
AMPLIFICATORE da
L'integrato TDA.2003 è stato realizzato dalla SGS caratteristiche elettriche fornite dalla Casa costrut-
appositamente per essere impiegato come ampli- trice, caratteristiche che, dove non altrimenti spe-
ficatore di potenza per autoradio e come tale di- cificato, debbono intendersi rilevate con una ten-
spone di tutte quelle caratteristiche che si richie- sione di alimentazione di 14,4 volt, cioè con la
dono per questa specifica funzione: possibilità di batteria completamente carica, ad una tempera-
essere alimentato con tensioni comprese fra un mi- tura ambiente di 25° C e con un segnale in in-
nimo di 8 volt ed un massimo di 18 volt, possi- gresso alla frequenza di 1.000 Hz.
bilità di pilotare altoparlanti indifferentemente da 2-
3,5-4-8 ohm e, ciò che forse è più gradito all'utiliz- Come vedete ci sono tutte le premesse per poter
zatore, protezione assoluta contro qualsiasi tipo realizzare un amplificatore veramente valido, so-
di cortocircuito fra i suoi piedini e la massa. prattutto se si tiene conto che, avendo noi impie-
gato due di questi integrati collegati fra loro in con-
358 Lo stesso integrato possiede inoltre una protezio-
figurazione a “ponte”, siamo riusciti in pratica a
raddoppiare la potenza in uscita, cioè ad ottenere
ne contro l'inversione di polarità sull'alimentazio-
15-16 watt su un altoparlante da 4 ohm ed oltre
ne e contro eventuali picchi di extratensione fino
20 watt su un altoparlante da 2 ohm con una ban-
ad un massimo di 40 volt, più una protezione ter-
da passante di oltre 25 KHz.
mica ed ancora una protezione che gli impedisce
Non solo quindi avremo molta potenza in altopar-
di danneggiarsi nel caso in cui, per un qualsiasi mo-
lante, ma il suono risulterà anche molto piacevole
tivo, si distacchino gli altoparlanti in uscita con l'am-
da ascoltare essendo presenti una buona quantità
plificatore acceso.
di “armoniche”.
Tale integrato si presenta esternamente come un Le caratteristiche salienti del nostro amplificatore
normalissimo transistor plastico di potenza con la per auto sono comunque riportate nella Tabella N.2,
sola differenza che dispone di 5 terminali anziché quindi vi invitiamo a leggere attentamente tale ta-
i soliti tre terminali base - collettore - emettitore. bella per meglio rendervi conto delle prestazioni e
Nella Tabella N.1 sono riportate, oltre alle con- delle possibilità d'impiego di questo circuito.
nessioni dei terminali di questo integrato, anche le Ovviamente, aumentando la tensione di alimenta-
TABELLA N.1 Caratteristiche del TDA.2003
Tensione di alimentazione 8-18 volt
Corrente a riposo 45-80 mA
Max segnale in ingresso 300 mV
Potenza in uscita su 4 ohm 5,5-6 watt Connessioni dei ter-
minali del finale di
Potenza in uscita su 2 ohm 10 watt potenza TDA.2003
Distorsione a 3/4 potenza max 0,2% viste frontalmente.
Resistenza d’ingresso 70-150 kiloohm 1 23 45
C2 C4 C5
R3
TR1
C1 R2
C
B
C3 IC1
R5 1 5
E
4
R1
R4 2
R6 3
R8 R9
C6
C7
R10 AP1
12 ÷ 14 V.
R11
1 IC2
B R12 5
4
E C 2
C8 3
BC 109 R13 R14
C9
Fig.2 Schema elettrico dell’amplificatore da 15 watt per auto e connessioni del transistor
BC.109 a canale N viste dal lato in cui i terminali escono dal corpo.
R4 = 68.000 ohm
R5 = 1.000 ohm
C7
R6 = 100 ohm
AP1
R7 = 100 ohm
R8 = 270 ohm
R9 = 270 ohm
R10 = 2,7 ohm
R11 = 820.000 ohm
360 R12 = 220.000 ohm trimmer
R13 = 270 ohm 10 ohm
R14 = 2,7 ohm 1/2 watt
C1 = 10 microF. elettrolitico 100.000 pF
C2 = 47 microF. elettrolitico
C3 = 10 microF. elettrolitico
C4 = 100.000 pF ceramico
C5 = 100 microF. elettrolitico Fig.3 Se i due integrati TDA.2003 si surri-
C6 = 470 microF. elettrolitico scaldano ed il circuito assorbe più di 1 am-
C7 = 100.000 pF ceramico per, significa che i finali autooscillano. Per
C8 = 10 microF. elettrolitico eliminare questo inconveniente, togliete il
C9 = 470 microF. elettrolitico condensatore ceramico C7 posto in paral-
TR1 = NPN tipo BC.109 lelo all’altoparlante e collegate tra le due u-
IC1 = TDA.2003 scite del finale e la massa una resistenza
IC2 = TDA.2003 da 10 ohm 1/2 watt con in serie un con-
AP1 = altoparlante 2-4-8 ohm densatore poliestere da 100.000 pF.
il quale provvede a trasferirla sull'ingresso inver- abbiano lo stesso guadagno, una resistenza sulla
tente (piedino 2) del secondo amplificatore siglato rete di reazione di IC1 pari esattamente alla metà
IC2. di quella posta sulla rete di reazione di IC2, e col-
legando in parallelo due resistenze identiche, ai fi-
In tal modo sulle uscite dei due integrati (piedini 4) ni del circuito il loro valore ohmico si dimezza.
noi avremo presente esattamente lo stesso se-
gnale però sfasato di 180 gradi e questo ci per- Come già anticipato, in uscita potrete collegare
mette appunto di raddoppiare la potenza sull'alto- qualsiasi altoparlante con impedenza di 2-3,5-4-5-
parlante rispetto a quella che avremmo potuto ot- 7-8 ohm, purché in grado di sopportare una po-
tenere con un solo integrato. tenza efficace di circa 20 watt.
Infatti, quando sull'uscita di IC1 abbiamo la massi- E’ intuitivo che utilizzando un altoparlante da 4 ohm
ma tensione positiva, sull'uscita di IC2, essendo si otterrà in uscita una potenza maggiore che non
in questo punto il segnale esattamente in opposi- impiegandone uno da 8 ohm (vedi Tabella N.2), co-
zione di polarità, sfasato cioè di 180 gradi rispetto sì come è intuitivo che alimentando il circuito con
ad IC1, avremo tensione nulla, quindi sull'altopar- una tensione superiore ai 13,8 volt, a parità di al-
lante risulteranno applicati tutti i 12-14 volt di ali- toparlante si otterrà una potenza maggiore rispet-
mentazione invece che solo metà di questa tensio- to a quella indicata in tale tabella.
ne, come avviene impiegando un singolo amplifica-
tore con accoppiamento d'uscita a condensatore. E’ pure possibile collegare in parallelo due alto-
parlanti da 8 ohm 10 watt, ottenendo così lo stes-
Ovviamente la stessa cosa accade quando sull'u- so risultato che si avrebbe con un solo altoparlan-
scita di IC1 si ha tensione nulla: in questo caso te da 4 ohm 20 watt; oppure, se si desidera utiliz-
sull'uscita di IC2 abbiamo la massima tensione po- zare l'amplificatore in casa, si potrà collegargli una
sitiva e quindi sull'altoparlante scorre ancora la cassa acustica completa di filtri crossover a due o
massima corrente possibile con la sola differenza tre vie, in modo da realizzare un economico, ma
che questa volta tale corrente va da IC2 verso IC1, efficiente amplificatore Hi-Fi di media potenza.
mentre in precedenza andava da IC1 verso IC2.
Il fatto che sull'uscita di IC1 risultino presenti due più la solita striscia colore argento o oro per la tol-
resistenze da 270 ohm in parallelo (vedi R8-R9), leranza: in pratica manca la fascia di colore mar-
mentre sull'uscita di IC2 ne abbiamo una sola (ve- rone ed al suo posto ce n'è una di colore oro.
di R13) non è un errore grafico sfuggito al dise-
gnatore, bensì una precisa esigenza di progetto I due integrati, come si vede nella fig.6, dovranno
che appunto richiede, affinché i due amplificatori essere dotati di un'aletta di raffreddamento e poi-
IC1 IC2
R12
R7
C6 C9
R11
R8 R9 C8
R13
C2
R3
173 XL
R10 R14
TR1 R5 C7
C3
R4 C4
R6
C5
R2
C1
12 ÷ 14 V.
VERSO
L'ALTOPARLANTE
ENTRATA
362
Fig.5 Foto del circuito a realizzazione completata. Se nel montaggio rispetterete la pola-
rità +/– dei terminali dei 7 condensatori elettrolitici, il circuito funzionerà appena comple-
tato. I circuiti stampati che vi forniamo sono tutti in fibra di vetro, già forati e completi di
disegno serigrafico e di una vernice protettiva, che qui non appare.
IC1 IC2
Fig.6 Gli integrati TDA.2003 devono necessariamente essere montati sopra un’aletta me-
tallica, altrimenti la protezione termica presente al loro interno limiterà la potenza in u-
scita. Poiché il loro corpo metallico è collegato al piedino 3 di massa, non sarà necessa-
rio interporre tra loro e l’aletta di raffreddamento una mica isolante.
ché la loro parte metallica è collegata alla massa Una volta collegato in uscita al nostro amplificato-
(piedino 3), nel fissarli all'aletta non dovrete inter- re il relativo altoparlante dovrete tarare, come già
porre nessuna mica isolante. precisato, il trimmer R12 in modo che ai capi del-
l'altoparlante stesso non risulti presente nessuna
Vi ricordiamo che se i due integrati non risultano tensione continua, dopodiché potrete applicare in
sufficientemente raffreddati, la protezione termi- ingresso il segnale di BF e mettervi in ascolto per
ca presente al loro interno limiterà automatica- constatare che, come sempre, ogni nostro proget-
mente la potenza in uscita, quindi potreste ottene- to funziona al “primo colpo”.
re meno dei 15 watt promessi.
UN BOOSTER per
364
Fig.1 Per realizzare un finale Stereo vi occorrono due circuiti che dovrete fissare ad un’a-
letta di raffreddamento in grado di dissipare il calore generato dagli integrati. Se realiz-
zerete un finale Mono potrete utilizzare un’aletta di dimensioni dimezzate.
Questo amplificatore può essere utilizzato anche per realizzare un economico impianto
da Casa in grado di erogare una potenza di 18+18 watt RMS, pari 36+36 watt musicali, se
lo completerete con un Preamplificatore provvisto di controlli di Tono e Volume.
SCHEMA ELETTRICO Poiché il segnale viene applicato sull’ingresso in-
vertente (piedino 4), questo stadio eroga in uscita
Per realizzare questo amplificatore abbiamo utiliz- la stessa potenza dello stadio precedente, ma in
zato un solo integrato siglato TDA.2009, conte- opposizione di fase.
nente due stadi finali di potenza in grado di ero- L’altro capo dell’altoparlante risulta collegato a que-
gare ciascuno 10 watt su un carico di 4 ohm se a- sta seconda uscita (piedino 8), quindi la potenza
limentati con una tensione di 22-23 volt. risulta raddoppiata, esattamente come se colle-
Poiché in auto abbiamo disponibile una tensione di gassimo in serie due pile.
circa 12-14 volt, non riusciremmo in alcun caso a Dal momento che tutte le autoradio sono stereo, è
superare per ogni stadio un massimo di 5-6 watt, ovvio che per realizzare un impianto completo sa-
ma collegandoli a ponte, come si vede in fig.3, si ranno necessari due stadi finali.
raddoppia la potenza in uscita, per cui con una
tensione di 12-14 volt si potranno facilmente rag- REALIZZAZIONE PRATICA
giungere i 10-12 watt su un carico di 4 ohm.
Tutto l’amplificatore trova posto sul circuito stam-
Il circuito è previsto per essere utilizzato come boo- pato siglato LX.844.
ster, collegato cioè direttamente all’uscita altopar- In possesso del circuito stampato potete iniziare ad
lante di un’autoradio. inserire tutti i componenti richiesti partendo dalle
Per la descrizione del suo funzionamento iniziamo resistenze, proseguendo con i condensatori al
dalle due boccole entrata, sulle quali va applica- poliestere e terminando con gli elettrolitici.
to il segnale di BF che, dall’uscita dell’autoradio, Lo schema pratico riportato in fig.4 vi aiuterà a sta-
la vostra AUTORADIO
veniva fino ad ora applicato agli altoparlanti già pre-
senti nell’abitacolo dell’auto.
In parallelo a questo ingresso troviamo la resi-
stenza R1 da 10 ohm 2 watt, indispensabile per
sostituire il carico degli altoparlanti che in seguito
scollegheremo.
Tenete presente che se il segnale venisse prele-
vato sull’uscita di un qualsiasi preamplificatore,
questa resistenza andrebbe eliminata.
Sul piedino di uscita 10 dell’integrato abbiamo un Fig.2 Foto del circuito a montaggio ultima-
segnale amplificato in potenza, che, oltre a rag- to. Come spiegato nell’articolo, il corpo
giungere un capo dell’altoparlante, ritorna, tramite dell’integrato TDA.2009 deve essere fissa-
le resistenze R6-R7, sull’ingresso del secondo sta- to sopra un’aletta di raffreddamento.
dio amplificatore contenuto nel TDA.2009.
11 N.C.
10 USCITA A C5
9 ALIMENTAZIONE
8 USCITA B 12 V.
7 N.C.
6 MASSA C6
5 INGRESSO B +
4 INGRESSO B -
3 COMPENSAZIONE
2 INGRESSO A -
1 INGRESSO A + 9
1 IC1
TDA 2009 10
C2 C9
C1 R6
C7
R2 2 R11
ENTRATA R1 R3 R7 R10 AP
R4 4
R5 R12
C8 R8
C10
R9
8
5
C3
3 6
C4
Fig.3 Schema elettrico del Booster da collegare tra l’uscita dell’autoradio e gli altoparlanti.
In alto a destra le connessioni dell’integrato TDA.2009 contenente 2 stadi finali di poten-
za, che se collegati a ponte possono fornire 10-12 watt su un carico di 4 ohm.
C9
R7
R6 R8 = 1.000 ohm
R10 R9 = 1.000 ohm
C1 C5
C2 AP
R10 = 47 ohm
R11 = 4,7 ohm 1/2 watt
448 XL
R4
366 R5 R12 = 4,7 ohm 1/2 watt
R1 C6 C1 = 2.200 pF poliestere
R2 C2 = 22 microF. elettrolitico
R3 C3 = 22 microF. elettrolitico
C4 = 22 microF. elettrolitico
C5 = 100.000 pF poliestere
C6 = 1.000 microF. elettrolitico
ENTRATA
C7 = 22 microF. elettrolitico
12 V. C8 = 22 microF. elettrolitico
Massa C9 = 100.000 pF poliestere
C10 = 100.000 pF poliestere
IC1 = TDA.2009
Fig.4 Schema pratico di montaggio. I fili En- Nota: dove non è diversamente spe-
trata e Massa, visibili sulla sinistra, an- cificato le resistenze utilizzate in
dranno collegati sull’uscita altoparlanti. questo circuito sono da 1/4 watt.
bilire l’esatta posizione dei vari componenti e la po- Questo amplificatore può essere utilizzato anche in
larità dei condensatori elettrolitici. casa come normale stadio finale ad alta fedeltà,
Da ultimo saldate l’integrato TDA.2009 (IC1) pre- completandolo con un piccolo preamplificatore.
stando attenzione a non cortocircuitare in fase di Se si preleva il segnale dall’uscita di un preampli-
saldatura due piedini adiacenti. ficatore, si deve eliminare dal circuito la resisten-
Infine inserite i terminali capifilo per l’alimentazio- za R1 da 10 ohm e sostituire il trimmer R3 da 500
ne, l’ingresso e l’uscita. ohm con uno da 10.000 ohm.
Poiché se vengono invertiti i fili di alimentazione
l’integrato si danneggia irrimediabilmente, utilizza- Il segnale presente sull’uscita del preamplificatore
te due fili isolati in plastica di colore diverso: ros- va prelevato con un cavetto schermato non di-
so per il positivo e nero o blu per il negativo. menticando di collegare le due estremità della cal-
za di schermo sia alla massa del preamplificatore
Terminato il montaggio non cercate di far funzio- sia a quella del nostro finale.
nare questo amplificatore senza aver prima colle-
gato sul corpo dell’integrato TDA.2009 un’adegua- Utilizzando questo finale come amplificatore per
ta aletta di raffreddamento, perché lo mettereste ambienti domestici dovrete scegliere un trasfor-
fuori uso dopo pochi minuti di funzionamento. matore che eroghi in uscita 15 volt alternati, per-
Solo se ce ne farete richiesta, noi possiamo fornir- ché una volta raddrizzati e livellati con un con-
vi un’idonea aletta di raffreddamento per fissare densatore elettrolitico che abbia una capacità non
due finali (vedi fig.1), perché la maggior parte di inferiore a 2.000 microfarad, otterrete una tensio-
voi vorrà realizzare un finale stereo. ne continua di circa 21 volt.
I due integrati verranno direttamente fissati con u- Con questa tensione di alimentazione, collegando
na vite in ferro più dado sull’aletta di raffreddamento all’uscita delle Casse Acustiche da 8 ohm, otter-
senza nessuna mica isolante, perché il corpo me- rete una potenza RMS di circa 17-18 watt.
tallico di questi integrati è internamente collegato
al piedino 6 di massa. Se avete delle Casse Acustiche da 4 ohm dovre-
te scegliere un trasformatore che fornisca in usci-
A chi spesso ci scrive che l’aletta fissata sul corpo ta una tensione alternata di circa 10 volt.
di un transistor o di un integrato scalda eccessi-
vamente, vogliamo far presente che le alette si de-
vono surriscaldare, diversamente non dissipe-
rebbero il calore generato dal corpo del transistor
o dell’integrato.
Considerate quindi normale una temperatura che
raggiunga un valore di 50-55°.
Se userete questo finale come booster per auto Un’aletta modello AL90.1 idonea per dissipare il
dovrete prelevare il segnale dalle uscite altoparlanti calore di due stadi finali (vedi fig.1) ........ L.20.000
dell’autoradio e collegarlo sulla presa ingresso. Costo in Euro .......................................... 10,33
Prima di eseguire questa operazione dovrete con- Il solo circuito stampato LX.844 .............. L. 1.700
trollare se uno dei due capi degli altoparlanti risul- Costo in Euro .......................................... 0,88
ta collegato a massa, perché se avete un’autora-
dio con un’uscita a ponte, in cui nessuno dei due I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
capi risulta collegato a massa, non potrete colle- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
garla sull’ingresso del nostro finale. richiederà il materiale in contrassegno.
I veterani della radio ricorderanno certamente che plici controlli di tono onde poter intervenire sulla
i primi amplificatori di Bassa Frequenza dispone- porzione di gamma interessata e ripristinare così il
vano di un solo controllo di tono, più precisamen- giusto livello di segnale.
te quello dei bassi, e già questo era un successo In altre parole se a causa dei mobili presenti nella
non indifferente per la tecnica del periodo. stanza venivano esaltate di 3 dB tutte le frequen-
Con l’andar del tempo a questo controllo se ne ag- ze comprese fra 1.500 e 2.000 Hz, per ottenere la
giunse un secondo, quello che agiva sugli acuti, necessaria fedeltà si doveva disporre di un filtro
ed ancora oggi, benché la tecnica elettronica si sia che attenuasse di 3 dB tale porzione di gamma;
evoluta in modo veramente eccezionale, nella mag- viceversa se gli stessi mobili attenuavano di 8 dB
gior parte degli amplificatori stereo hi-fi questi due tutte le frequenze comprese fra 250 e 380 Hz, per
controlli di tono sono gli unici presenti, in quanto ottenere un segnale acustico equamente livellato
già da soli permettono di ottenere un’ottima rispo- era necessario un filtro che permettesse di esal-
sta su tutta la gamma acustica compresi i toni me- tare di 8 dB tale porzione di gamma.
di sui quali agiscono indirettamente.
Proprio da tali considerazioni sono nati gli equa-
E’ proprio quest’ultima caratteristica, cioè il fatto lizzatori d’ambiente: sofisticatissimi controlli di to-
che regolando i toni bassi e gli acuti si finisca ine- no provvisti di 10 o più potenziometri per canale,
vitabilmente per modificare anche i medi, che ha tramite i quali è possibile intervenire su una gam-
fatto nascere in qualcuno l’idea di introdurre un ter- ma molto ristretta della banda acustica per esalta-
zo controllo di tono il cui raggio d’azione fosse li- re o attenuare solo le frequenze che necessitano
mitato appunto ai toni medi, in modo tale da ave- di simili ritocchi, lasciando inalterato tutto il resto.
re la possibilità di intervenire separatamente su Comprenderete che il vantaggio di utilizzare un e-
questa sola gamma qualora venisse “toccata” dai qualizzatore d’ambiente provvisto di tanti poten-
comandi dei toni bassi e degli acuti. ziometri di regolazione invece di un normale con-
Un EQUALIZZATORE
Un essenziale equalizzatore grafico in formato mignon, appositamente
studiato per essere collegato all’impianto stereo della vostra auto, ma
che potrete utilizzare pure in casa per migliorare la risposta acustica del
vostro sintonizzatore, mangianastri o amplificatore stereo Hi-Fi.
Disponendo di 3 controlli di tono per bassi - me- trollo di toni bassi - medi - acuti, o ancor peggio so-
di - acuti ci si accorse subito che la riproduzione lo di bassi - acuti, è notevole.
368 sonora migliorava notevolmente, ma soprattutto si
palesò un altro fenomeno molto importante, cioè Se infatti, un locale attenuasse solo la gamma di
che per ottenere una identica resa acustica con lo frequenze comprese fra i 400 e i 700 Hz e noi ten-
stesso amplificatore sistemato in ambienti diversi, tassimo di correggere questa attenuazione esal-
era necessario ritoccare, talvolta anche di parec- tando tutta la gamma dei bassi (da 20 Hz a 1.000
chio, i vari controlli per adattarli appunto ai diversi Hz) tramite l’apposito potenziometro, riusciremmo
ambienti. Questo indusse a pensare che i mobili, a riportare ad un livello corretto i segnali con fre-
le tende, le poltrone e le stesse pareti di una stan- quenza compresa fra 400 e 700 Hz, però è anche
za alteravano determinate frequenze. vero che finiremmo per esaltare sproporzionata-
mente rispetto ai medi e agli acuti tutte le altre fre-
Potevano ad esempio esaltare tutte le frequenze quenze dei bassi, cioè dai 20 ai 400 Hz e dai 700
comprese fra 1.500 e 2.000 Hz e in altri casi atte- ai 1.000 Hz, con la probabile conseguenza di otte-
nuare quelle comprese fra 250 e 380 Hz, lascian- nere un peggioramento sulla qualità del segnale,
do inalterate tutte le altre. Per ristabilire la neces- anziché un miglioramento.
saria fedeltà era indispensabile dunque disporre di Utilizzando un equalizzatore d’ambiente questo pe-
filtri con bande molto più ristrette rispetto ai sem- ricolo non si corre.
GRAFICO per AUTO
Tale dispositivo infatti, ci permette di agire sulla so- Va da sé che se l’equalizzatore consente di mi-
la porzione di gamma che ci interessa, senza an- gliorare considerevolmente l’acustica in un am-
dare a toccare le frequenze vicine. In altre parole biente ampio come può esserlo quello domestico,
noi potremmo, ad esempio, attenuare tutta la gam- la differenza di suono è ancora più notevole in-
ma dai 20 Hz ai 200 Hz, poi lasciare ad un livello stallandolo dentro l’abitacolo di un’auto, dove l’am-
intermedio le frequenze comprese fra i 200 e i 400 biente molto ridotto e la presenza di materiale as-
Hz ed eventualmente attenuare quelle comprese sorbente inserito nei sedili hanno l’effetto di attuti-
fra i 700 e i 1.000 Hz, adattando così la risposta re determinate frequenze.
sonora del nostro amplificatore alle caratteristiche In effetti è sufficiente una prova per convincere an-
dell’ambiente in cui risulta inserito. che i più scettici che un equalizzatore migliora no- 369
Il discorso fatto per i toni bassi vale ovviamente an- tevolmente l’acustica in auto ed è stata proprio que-
che per i toni medi e per gli acuti ed è tanto più va- sta considerazione, nonché la recente proliferazio-
lido quanto maggiore è il numero di potenziometri ne di impianti stereo sulle autovetture, che ci ha
che si hanno a disposizione per agire sulle varie spinti a progettare un simile circuito.
porzioni di gamma.
A questo punto però, non essendo possibile in-
In linea di massima potremmo considerare un e- stallare dentro un’auto un pannello provvisto di 20
qualizzatore d’ambiente come un controllo di to- e più potenziometri a causa dello spazio ridotto a
no molto raffinato, tramite il quale è possibile am- disposizione, si è dovuto per forza di cose ridi-
plificare quella gamma di frequenze che, essendo mensionare il progetto. Abbiamo quindi realizzato
attutita dall’ambiente, giungerebbe al nostro orec- un equalizzatore di dimensioni mignon che potes-
chio con un’intensità sonora minore rispetto alle al- se trovare alloggio sotto il cruscotto dell’auto, ma
tre oppure attenuare quelle frequenze che l’am- che nello stesso tempo fosse provvisto di un nu-
biente stesso, comportandosi come un’enorme mero di filtri più che sufficiente per correggere in
cassa acustica, tenderebbe a potenziare. modo adeguato tutta la gamma audio.
In pratica il circuito, così come oggi vi viene pre-
sentato, dispone complessivamente di 10 poten- ELENCO COMPONENTI LX.483
ziometri (5 per il canale destro e 5 per il sinistro) e
di questi 2 vengono utilizzati per il controllo del vo- R1 = 22.000 ohm pot. logaritmico
lume sui rispettivi canali, mentre gli altri 8 per re- R2 = 47.000 ohm
golare le gamme di frequenza come sotto indicato: R3 = 47.000 ohm
R4 = 22.000 ohm pot. logaritmico
Potenziometro R4 da 30 Hz a 160 Hz R5 = 1.200 ohm
Potenziometro R6 da 160 Hz a 800 Hz R6 = 22.000 ohm pot. logaritmico
Potenziometro R8 da 800 Hz a 4.000 Hz R7 = 1.200 ohm
Potenziometro R10 da 4.000 Hz a 20.000 Hz R8 = 22.000 ohm pot. logaritmico
R9 = 1.200 ohm
Ovviamente 4 potenziometri servono per il canale R10 = 22.000 ohm pot. logaritmico
destro e gli altri 4 per il canale sinistro ed ognuno R11 = 1.200 ohm
ci permette di agire solo ed esclusivamente sulla R12 = 56.000 ohm
gamma di frequenza ad esso relativa, cioè di am- R13 = 56.000 ohm
plificarla quando l’ambiente tenderà ad attutirne i R14 = 56.000 ohm
R15 = 56.000 ohm
suoni, di lasciarla inalterata come ampiezza quan-
R16 = 1.000 ohm
do l’ampiezza stessa sarà regolare oppure di atte-
R17 = 1.000 ohm
nuarla quando l’ambiente si comporterà come u- R18 = 1.000 ohm
na cassa acustica facendo risaltare di più una gam- R19 = 1.000 ohm
ma rispetto alle altre. R20 = 33.000 ohm
In pratica spostando il cursore del potenziometro R21 = 33.000 ohm
tutto verso l’alto possiamo ottenere un guadagno R22 = 33.000 ohm
massimo di 10 dB, cioè possiamo amplificare di 10 R23 = 33.000 ohm
volte in potenza tutta la gamma di frequenze go- R24 = 22.000 ohm
vernata da tale potenziometro. R25 = 22.000 ohm
Lasciandolo al centro otteniamo un guadagno di 0 R26 = 22.000 ohm
dB, cioè nessun guadagno, e tutte le frequenze di R27 = 22.000 ohm
tale gamma ci verranno fornite in uscita con la stes- R28 = 6.800 ohm
sa ampiezza che avevano in ingresso. R29 = 100.000 ohm
Infine spostando il cursore in basso attenuiamo il R30 = 330 ohm 1/2 watt
segnale compreso in tale gamma di 10 dB, vale a R31 = 1.000 ohm
dire che il segnale in uscita dall’equalizzatore, sem- C1 = 1 microF. elettrolitico
pre limitatamente alla gamma interessata dal no- C2 = 47.000 pF ceramico
stro potenziometro, avrà un’ampiezza pari ad un C3 = 330.000 pF poliestere
decimo di quella che aveva in ingresso. C4 = 47.000 pF poliestere
C5 = 8.200 pF poliestere
Per i più esigenti riportiamo in fig.4 le curve che in-
C6 = 1.800 pF poliestere
dicano la risposta in frequenza dei filtri inseriti
C7 = 22.000 pF ceramico
nell’equalizzatore, in modo tale da poter avere u- C8 = 3.900 pF ceramico
na visione d’insieme. C9 = 680 pF ceramico
C10 = 68 pF ceramico
370 Ricordiamo infine che questo progetto, anche se
C11 = 47.000 pF ceramico
realizzato per l’auto, può essere tranquillamente u- C12 = 47.000 pF ceramico
tilizzato in ambiente domestico e quindi può es- C13 = 1 microF. elettrolitico
sere collegato al vostro mangianastri, radio FM o C14 = 470 microF. elettrolitico
impianto Hi-Fi casalingo in sostituzione o in ag- C15 = 100 microF. elettrolitico
giunta al vecchio controllo di tono. DS1 = diodo 1N.4007
In questo caso dovrete corredarlo di un piccolo a- DZ1 = zener 6,2 volt 1/2 watt
limentatore stabilizzato in grado di erogare una ten- DL1 = diodo led
sione di 12 volt con una corrente massima di 50 IC1 = integrato tipo TL.082
mA, tensione che sull’auto viene prelevata diretta- IC2 = integrato tipo TL.082
mente dalla batteria. IC3 = integrato tipo TL.082
Considerato il basso consumo potreste alimentar- S1 = deviatore a levetta
lo con una comunissima pila da 12 volt, tuttavia in
questo caso dovrete ricordarvi di sostituire per tem- Nota: se non è diversamente specifica-
po la pila, prima cioè che si scarichi completa- to, le resistenze sono da 1/4 di watt.
mente, onde evitare di rimanere senza musica.
12 V.
+V 7 6 5 C3
IC2-A C11
R12 3
R4 8
1 R24
R5 C7 2
4
1 2 3 -V
6,2 V.
TL 082 R20
R16
Fig.1 Connessioni viste
da sopra del TL.082 con 6,2 V.
R7 C8 6
6,2 V.
6.2 V. 12 V. R21
R17
6,2 V.
C2
6,2 V. 12 V.
3 8 C5
1 C12
IC1-B
IC3-A 5
2 C13
R14 3 7
R8 8
C1 R2
IC1-A 1 R26 6
4
2 R29 USCITA
R9 C9
R3 4
ENTRATA
R1 6,2 V. R28
R22
R18
6,2 V.
C6
IC3-B
R15
Fig.2 Schema elettrico di un R10
5
canale dell’equalizzatore gra- 7 R27
12 V.
S1 Fig.3 Schema elettrico dello stadio ali-
DS1
R31 R30 mentatore. Per polarizzare con una ten-
sione pari alla metà di quella di alimen-
12 Vcc C14 6.2 V.
tazione gli ingressi degli operazionali è
DL1 stato inserito nel circuito un diodo ze-
Massa
DZ1 C15 ner. È ovvio che modificando la tensio-
ne di alimentazione si dovrà modificare
anche il valore di questo diodo.
dB
+ 15
+ 10
+5
-5
-10
Fig.4 Ognuno dei 4 potenziometri presenti nel circuito equalizzatore agisce su una parti-
colare gamma di frequenze. Tenendo il cursore in posizione centrale le frequenze non su-
biscono alcuna alterazione. Portando il cursore verso l’alto il segnale viene amplificato di
10 dB, mentre portandolo verso il basso il segnale viene attenuato di 10 dB.
1 2 3 1 2 3
PONTICELLO
ENTRATA DZ1
C15
R16
C1 R30 C14
R2 C3 R5 R18
R9 R22
R3 C5
R12
R20 R14 C9 R26 C12
C7
IC1 IC2 IC3
C4
384 XL
C6
R29
R28 C2 C8 R21 C11 C10 R23
USCITA
R25 R27
374
Fig.6 Lo stampato studiato per l’equalizzatore è stato predisposto per alloggiare due grup-
pi perfettamente identici di componenti, così da avere a montaggio ultimato un circuito
stereo. Per avere una versione mono montate i componenti di un solo canale.
R10 R8 R6 R4 R1
12 V. 1 2 3 1 2 3
ACINORTTELE AVOUN
DS1 R5
R9 C1
R16 C3 R2
R18
R22 R20
C5 R3
R12
R14 C11
R26
Poiché i potenziometri so-
IC3 IC2 IC1
C9 C7
C4
no logaritmici cercate di
C10
C6
C8 C2 R29
non invertire i due termi-
R23 R21 R28 ENTRATA
R19 R11 R24
nali estremi 1-3, diversa-
R17 R7
R15 R13 C13 mente si modificheranno
R25
USCITA le caratteristiche dei filtri.
R27
Tutto il circuito deve esse-
re racchiuso in un mobile
3 3 metallico per evitare che
2 2
capti del ronzio.
1 1
VERSO R10 VERSO R6
non potrebbero svolgere le funzioni assegnate; se Fissando con viti e distanziali metallici il circuito 375
invece montaste a rovescio il diodo zener DZ1 fi- stampato al piano inferiore del mobile, la massa di
nireste per polarizzare gli ingressi degli amplifica- tale circuito verrà a trovarsi automaticamente in col-
tori con una tensione di 0,6 volt anziché di 6,2 volt. legamento elettrico con il metallo del mobile e ciò
Per ultimi saldate i condensatori controllando at- costituisce il presupposto essenziale per evitare di
tentamente le capacità e facendo attenzione a non ascoltare in altoparlante del ronzio di alternata.
invertire la polarità di quelli elettrolitici. Fate in modo che il circuito sia sollevato dal piano
Giunti a questo punto potete innestare i vari inte- inferiore di almeno 4-5 mm per evitare che qual-
grati sui relativi zoccoli con la tacca di riferimento che terminale di resistenza o condensatore lascia-
rivolta come indicato sulla serigrafia. to troppo lungo possa provocare un cortocircuito.
Per i collegamenti d’ingresso e d’uscita con la ra-
Per questo circuito abbiamo disposto un mobile con dio o con il mangianastri ricordatevi inoltre di uti-
mascherina forata e serigrafata, sulla quale dovre- lizzare del cavetto schermato, diversamente que-
te fissare i 10 potenziometri a slitta collegando poi sti fili potrebbero captare dei residui di alternata (in
i terminali al circuito stampato con dei corti spez- casa) oppure il ticchettio delle puntine (sull’auto)
zoni di filo non necessariamente schermati. provocando fastidiosi rumori in altoparlante.
POTENZIOMETRO
VOLUME
MASSA
MASSA
USCITE
65 Hz 320 1600 8000 VOL VOL 65 Hz 320 1600 8000
max max
ON
min min
OFF
INGRESSI
Fig.8 Il cavetto che avete dissaldato deve essere collegato al cavetto schermato che por-
ta il segnale all’uscita dell’equalizzatore. Gli ingressi dell’equalizzatore devono essere col-
legati sempre con del cavetto schermato ai terminali centrali del doppio potenziometro.
Non scordate di collegare a massa la calza metallica dei cavetti schermati.
376
Giunti a questo punto il montaggio può veramente barazzati nella scelta del punto a cui collegarsi, so-
considerarsi concluso, quindi potrete collegare il prattutto perché si ha il timore di andare a com-
vostro circuito alla batteria servendovi di un filo di promettere con un’errata manovra la funzionalità di
colore rosso per la tensione positiva e di uno di co- tale apparecchio.
lore nero per quella negativa: eviterete così di In questo caso comunque non esistono problemi in
scambiarli fra loro. quanto le operazioni da compiere sono molto sem-
Per ultimi potete effettuare i collegamenti con la ra- plici e alla portata di tutti.
dio o il mangianastri seguendo attentamente i con- Aprite la radio e rivolgete la vostra attenzione al
sigli che ora vi indichiamo. potenziometro del volume, il quale, se il vostro
impianto è stereo, risulterà senz’altro doppio, cioè
DOVE SI PRELEVA IL SEGNALE un potenziometro per ciascun canale entrambi ca-
lettati sullo stesso asse (vedi fig.7).
Quando si realizza un circuito che, come questo, Dissaldate i due fili che si collegano al terminale
deve essere collegato ad una radio o mangianastri centrale di questi potenziometri e su ogni termina-
di tipo commerciale, ci si trova inevitabilmente im- le centrale saldate un cavetto schermato che colle-
Fig.9 Foto del mobile metallico appositamente realizzato per l’equalizzatore grafico per
auto. Dei dieci potenziometri presenti, due regolano il Volume sui rispettivi canali e gli al-
tri otto vi permettono di regolare tutta la gamma di frequenze da 30 a 20.000 Hz.
gherete poi dalla parte opposta sui due ingressi catore ed utilizzare poi l’uscita dell’equalizzatore
dell’equalizzatore. per pilotare lo stadio finale di potenza.
Saldate la calza metallica di tali cavetti alla mas- In altre parole non sarà necessario intervenire all’in-
sa da entrambi i lati, facendo attenzione che qual- terno del vostro impianto, bensì sarà sufficiente ef-
che filo della calza non vada a contatto con il filo fettuare dei normalissimi collegamenti esterni.
centrale, perché diversamente provochereste un
cortocircuito ed il segnale di BF non potrebbe più Questo equalizzatore “mignon” è particolarmente
raggiungere l’ingresso dell’equalizzatore. adatto a migliorare la riproduzione acustica all’in-
Le due uscite dell’equalizzatore dovranno invece terno dell’auto, tuttavia anche installandolo in un
essere collegate, sempre con cavetto schermato, impianto domestico potrete trarne indubbi vantag-
ai fili prima collegati ai centrali dei due potenzio- gi, soprattutto se il vostro impianto dispone di due
metri di volume tenendo presente, anche in questo soli controlli di tono per i bassi e per gli acuti.
caso, tutto ciò che abbiamo appena detto per i col-
legamenti d’ingresso, cioè di saldare la calza me-
tallica alla massa su entrambe le parti. COSTO di REALIZZAZIONE
Terminati i collegamenti prima di richiudere la vo-
stra radio controllate che tutto funzioni alla perfe- Tutto il materiale occorrente per una realizzazione 377
zione e, avutane conferma, provate a spostare i va- stereo dell’equalizzatore siglato LX.483, cioè cir-
ri potenziometri dell’equalizzatore verso l’alto o ver- cuito stampato, resistenze, potenziometri a slitta,
so il basso per sentire come si modifica il suono integrati e relativi zoccoli ........................ L.45.000
all’interno della vettura. Costo in Euro .......................................... 23,24
Con qualche prova riuscirete certamente ad otti-
mizzare l’ascolto ottenendo una riproduzione acu- Costo del mobile MO.483 completo di mascherina
stica così fedele come mai avreste pensato. forata e serigrafata .................................. L.18.000
Costo in Euro .......................................... 9,30
Passando ad un’installazione domestica su radio o
mangianastri dovrete sempre effettuare le modifi- Costo del solo stampato LX.483 ............ L. 6.100
che riportate nelle figg.7-8. Costo in Euro .......................................... 3,15
Se invece disponete di un impianto stereo prov-
visto di preamplificatore e stadio finale separati fra I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
loro, potete prelevare il segnale da applicare all’e- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
qualizzatore direttamente sull’uscita del preamplifi- richiederà il materiale in contrassegno.
AMPLIFICATORE auto
Un moderno amplificatore stereo per auto da 25+25 watt completo di un
filtro elettronico che separa, convogliandoli su separati stadi amplifica-
tori, i bassi dai medi e dagli acuti. Il circuito è provvisto di un automati-
smo per proteggere gli altoparlanti all’accensione ed allo spegnimento.
L’auto è ormai diventata per molti giovani un abi- Per gli altoparlanti dei medi e degli acuti non vi so-
tuale salotto d’ascolto, per cui è normale che si cer- no problemi, in quanto qualsiasi posizione è vali-
chi di completarla con un efficace apparato Hi-Fi, da. Purtroppo la stessa cosa non si può dire a pro-
logicamente stereo e di adeguata potenza. posito degli altoparlanti dei bassi, che andranno
necessariamente fissati sul piano del lunotto po-
Un amplificatore per auto, a differenza di uno per steriore in modo da usare il volume del bagagliaio
378 abitazione, deve risultare di dimensioni ridotte e come una grande cassa acustica.
possedere particolari caratteristiche, non solo per Poiché le dimensioni del bagagliaio variano da au-
compensare il ristretto volume dell’abitacolo, ma to ad auto e possono ancora “modificarsi” qualora
anche per coprire tutti i rumori dell’auto. venga riempito con le valigie, per queste frequen-
I suoni che meno percepiamo quando viaggiamo ze è anche possibile riscontrare delle sensibili va-
in auto sono quelli dei bassi, pertanto è necessa- riazioni sulla qualità del suono.
rio che queste frequenze risultino maggiormente Comunque, se curerete l’ubicazione dei due soli
potenziate rispetto alle altre, affinché il nostro udi- altoparlanti dei bassi e non riempirete al massimo
to riesca a percepirle anche viaggiando a 100 e più il vostro bagagliaio, l’ascolto risulterà eccellente.
chilometri all’ora.
Come voi stessi potrete constatare, ascoltando
A questo proposito va precisato che a nostro sfa- questo amplificatore senza fissare gli altoparlanti
vore abbiamo due incognite sulla progettazione che dei bassi dentro un mobile il suono non sarà iden-
in laboratorio non è possibile valutare, cioè la qua- tico a quello che si otterrà in seguito, quando cioè
lità e le caratteristiche degli altoparlanti che sce- saranno completi di cassa acustica, che nel no-
glierete e la posizione in cui li fisserete. stro caso è rappresentata dal vano del bagagliaio.
POWER CROSSOVER
L’amplificatore per auto che ora vogliamo proporvi Sebbene progettato per essere installato su qual-
è stato denominato Power Crossover, perché è siasi auto, questo amplificatore si può utilizzare an-
completo di un filtro elettronico in grado di separa- che in casa, in ufficio, nei bar se lo si completa con
re le tre bande di frequenze dei bassi - medi - a- un adeguato alimentatore.
cuti, che verranno poi separatamente amplificate
e convogliate a tre diversi altoparlanti. SCHEMA ELETTRICO
Essendo questo un amplificatore STEREO occor-
rono in pratica due altoparlanti per gli acuti, due Per questo circuito, che potete vedere nello sche-
per i medi e due per i bassi. ma elettrico di fig.1, abbiamo impiegato 4 integrati
La potenza per canale è stata così distribuita: tipo TDA.2009, al cui interno sono presenti due sta-
di finali, un doppio operazionale TL.082 e un pic-
Acuti = 5 watt max. per canale colo transistor darlington tipo BC.517.
Medi = 5 watt max. per canale
Bassi = 15 watt max. per canale Poiché si tratta di un amplificatore STEREO, sul la- 379
to sinistro dello schema elettrico abbiamo dise-
gnato un canale e sul lato destro l’altro.
Le caratteristiche principali del progetto sono:
Come potete notare, i due canali sono perfetta-
Tensione di alimentazione 10-15 volt mente identici e simmetrici nel numero e nel va-
Corrente assorbita a riposo 350 mA lore dei componenti, quindi per non ripetere due
Corrente max assorbita 10 A volte le stesse cose, nella descrizione del suo fun-
Frequenza taglio acuti 3.300 Hz zionamento ci limiteremo a considerare il solo ca-
Frequenza taglio medi 300 Hz-3.300 Hz nale di sinistra (vedi fig.1).
Frequenza taglio bassi 300 Hz
Max distorsione 0,1% Il segnale di BF, entrando nella boccola indicata
Minimo livello ingresso 50 mV Entrata Sinistra, dopo aver superato il condensa-
Max livello ingresso 300 mV tore C8 e la resistenza R10, raggiunge il piedino
Banda passante +/–3 dB 15 Hz-20.000 Hz invertente 6 dell’operazionale siglato IC1/A per es-
Impedenza Altoparlanti 4 ohm sere amplificato.
V. CONTROL
DS1 R2
R7
C7 12 V.
R1 DS2
C1 R3 C4 DL1
C
B R6
TR1 RELE ' 1
E C5
R4
C2 R8 C6
R5
R9
C3 DZ1
8
5 3
7 1
C8 R10 R13 C11
6 2
4 IC1-A IC1-B
ENTRATA R11 R12 ENTRATA
SINISTRA DESTRA
C12 C40
C21 C49
C30 C58
C33 C61
R33 R32 R59 R60
380 R37
10 IC3-A 1 R30 R57 1 IC5-A 10
R64
6 2 2 6
BASSI C32 C60 BASSI
R34 C31 R31 R58 C59 R61
R39 R66
C38 C66
C68 C69
C39 C67
382
11 N.C.
10 USCITA A +V 7 6 5
9 ALIMENTAZIONE
8 USCITA B
7 N.C. B
6 MASSA A K
5 INGRESSO B +
4
3
INGRESSO B -
COMPENSAZIONE
E C DIODO
2 INGRESSO A - A K
1 INGRESSO A + 1 2 3 -V BC 517 LED
TL 082
TDA 2009
Fig.2 Connessioni degli integrati TDA.2009 e TL.082 utilizzati per il nostro amplificatore.
Le sole connessioni del transistor darlington BC.517 sono viste da sotto. Vi ricordiamo
che il terminale A (Anodo) del diodo led è sempre più lungo del terminale K.
Sul terzo stadio, quello dei Bassi, il segnale giun- IC3/B (nel canale destro risulta siglato IC5/B), vie-
ge sul trimmer di regolazione della sensibilità R30 ne sfruttato per ottenere un finale in configura-
tramite un condensatore elettrolitico da 22 micro- zione a ponte, così da aumentare la potenza d’u-
farad (vedi C30). scita sulle frequenze dei soli Bassi.
Tale capacità agevola il passaggio di tutte le fre-
quenze Basse, ma ancor più quelle dei Medi e de- Per quanto concerne le altre due gamme, quella
gli Acuti, pertanto, non volendo amplificarle, dob- dei Medi e quella degli Acuti, possiamo assicurare
biamo necessariamente eliminarle e tale condi- che la potenza di 5+5 watt alla quale vengono som-
zione si ottiene interponendo sullo stadio d’in- mati gli altri 5+5 watt del canale opposto, è più che
gresso un filtro passa-basso composto da C31- sufficiente, se non addirittura eccedente, per l’abi-
C32-R32-R33. tacolo di un’auto.
Il filtro da noi utilizzato taglia tutte le frequenze su-
periori a 300 Hz e quindi sul piedino d’ingresso 1 Sempre a proposito della potenza di uscita dob-
di IC3/A giungono per essere amplificate tutte le biamo anche aggiungere che, con il motore in mo-
frequenze comprese tra i 15 e i 300 Hz. to, questa aumenta sensibilmente, perché la dina-
mo o l’alternatore, ricaricando la batteria, faranno
Il secondo stadio finale presente all’interno del salire la tensione di alimentazione dai normali 12,6
TDA.2009, che nello schema elettrico è siglato volt a circa 14 volt.
383
Fig.3 Foto del circuito già montato all’interno del mobile e completo delle alette di raf-
freddamento indispensabili per dissipare il calore dei quattro integrati TDA.2009.
A
DL1
C8 C11
C39 C3 R7
R10
R40 DZ1
C38 C2 C6
C32
C60
R39
C68 IC1
R13
R37 R38 R36 C33 R5 R11 R9 C63 C62
C59
C9 C10 R62
C5
R34 C61
C36
R33 R65 R64
R12 R60
R35 R31 R8 R58 C65
C37
C31
C69
C58 R66
IC3 R30
C4
R57 R52 C66 IC5
C34 C35
R51
R59 C67
R32
C30 R67
C23 C22 C50 C51
R50
C52
R23 R25
C24
R6
R48 C49
C21
R53
C20 C29 R21 C46 C55
R24 C53
C28
R29 R26 R22 R49 R46 R55 R54
R20 C25
C19
C54
C16
C12
C40
C45
R14 R41 R45 C44
R18 R19 R28 R27
C26 R56
R15 R42 C43 C56
RELE'1
IC2 C17
IC4
C14 C13 C41 C42 C47
R47
R17
C15 R43
R44
R16 DS2 C48
C18 C27 C57
DS1
R2
C1
C7 TR1
977 XL R1 R4 R3
Massa + 12 Volt
V. CONTROL.
ACUTI MEDI
Massa Massa
MEDI ACUTI
ENTRATE
LX 779-B
Quando su questo terminale giungerà la tensione I primi componenti da inserire sono le resistenze,
positiva di alimentazione, cioè fino a quando il con- quindi i 6 trimmer quadrati del controllo di sensi-
densatore elettrolitico C1 non si sarà totalmente ca- bilità, i 2 diodi al silicio DS1 e DS2 ed il diodo ze-
ricato (il tempo di ritardo è determinato dai valori di ner DZ1, rispettandone la polarità, cioè collocando
R2 e C1), la Base del darlington non risulterà po- la fascia colorata che contorna un solo lato del cor-
larizzata e perciò il transistor sarà interdetto. po come visibile nello schema pratico di fig.4.
A carica completata quest’ultimo si porterà in con- Proseguendo nel montaggio inserite Io zoccolo per
duzione eccitando il relè, e, come si vede chiara- l’integrato TL.082, cercando di saldare senza sba-
mente nello schema elettrico, i suoi contatti prov- vature i piedini, così da evitare dei cortocircuiti per
vederanno a far giungere al circuito la tensione di eccesso di stagno.
alimentazione di 12,6 volt.
A questo punto potete iniziare a montare i piccoli
Quando spegneremo il mangianastri o la radio condensatori al poliestere, prestando particolare at-
verrà immediatamente a mancare la tensione po- tenzione a decifrare correttamente le capacità im-
sitiva sul terminale di controllo, e in questo modo il presse sull’involucro.
C8 C11
C39 C3 R7
R10
R40 DZ1
C38 C2 C6
C32
C60
R39
C68 IC1
R13
R37 R38 R36 C33 R5 R11 R9 C63 C62
C59
F
100 µ C9 C10 R62
385
C5
R34 C61
C36
R33 R65 R64
R12 R60
R35 R31 R58 100 µ
C37 R8 C65 F
C69
C58 R66
IC3 R30
C4
R57 R52 C66 IC5
C34 C35
R51
R59 C67
R32
C30 R67
C23 C22 C50 C51
R50
Fig.5 In qualche montaggio può verificarsi che lo stadio finale dei Bassi inspiegabilmen-
te autooscilli. Per eliminare questa anomalia è sufficiente collegare sui terminali 9-6 de-
gli integrati IC3 ed IC5 un condensatore elettrolitico da 100 microfarad collegando il po-
sitivo al terminale 9 di alimentazione ed il negativo al terminale 6 di massa.
386
CONTATTI
1 SCHERMO METALLICO
ENTRATE
12 Volt
Massa "S" "D"
V. CONTROL
20 1
19 2
ACUTI ACUTI
18 3
17 4
16 5
15 6
14
12 9
11 10
MEDI MEDI
CONNETTORE SCART
VISTO DAL LATO
388 DELLE SALDATURE
BASSI BASSI
Fig.9 Ai diversi contatti del connettore maschio visibile in fig.8 andranno collegati tutti i
fili che dovranno giungere ai sei altoparlanti ed alla tensione di alimentazione. Si noti in
alto a destra il cavetto schermato per l’ingresso del segnale. Non dimenticate di esegui-
re dei ponticelli tra i terminali 17-4, 16-5, 12-9 e 11-10.
Ovviamente sarebbe meglio cercare di “equalizza- Se il cono dell’altoparlante si sposta verso l’inter-
re” la potenza in uscita sulla stessa gamma per tut- no (vedi fig.11), il terminale positivo è quello al
ti i canali per non ottenere meno potenza sul ca- quale avete collegato il negativo della pila.
nale destro rispetto a quello sinistro o viceversa.
L’operazione di ricerca del terminale positivo va
Una soluzione per conseguire questa condizione effettuata solo sugli altoparlanti dei medi e dei bas-
potrebbe essere quella di applicare su un solo in- si e non sul tweeter degli acuti.
gresso una frequenza nota con un Generatore di
BF e controllare con un oscilloscopio l’ampiezza
del segnale in uscita. Quindi passare sul canale op-
posto e regolare il relativo trimmer fino ad ottene-
re una identica ampiezza.
389
4,5 V. 4,5 V.
Fig.10 Per individuare quale dei terminali di Fig.11 Se collegando i terminali della pila
un altoparlante è il Positivo, basta collega- da 4,5 volt ai terminali dell’altoparlante no-
re ai suoi capi una pila da 4,5 volt. Se il co- tate che il suo cono si sposta leggermente
no si sposta leggermente verso l’esterno, il verso l’interno, significa che il terminale Po-
terminale Positivo è quello a cui avete col- sitivo è quello a cui avete collegato il ter-
legato il Positivo della pila. minale Negativo della pila.
Fig.1 Foto di come si pre-
senta il circuito una volta
completato il montaggio.
Un FILTRO di PRESENZA
Vi sarà capitato in parecchie occasioni di ascolta- La nostra descrizione del suo funzionamento ri-
re brani di musica in cui il canto ed il suono di tut- guarderà il solo canale sinistro (visibile nella parte
ti gli strumenti che rientrano nella gamma dei me- superiore del disegno in fig.3), essendo il canale
di, come il clarinetto, il pianoforte, il trombone, il destro perfettamente similare.
sassofono ecc., sembrano attenuati.
Ebbene, interponendo tra il preamplificatore ed il fi- Il segnale applicato sulla boccola Entrata sinistra
nale un filtro di presenza in grado di esaltare prin- raggiunge, tramite il condensatore C2, le due resi-
cipalmente la gamma dei medi, è possibile otte- stenze R2-R3 alle cui estremità troviamo il trimmer
nere un sensibile miglioramento acustico di queste R4. Il cursore di questo trimmer è collegato al pie-
frequenze. dino invertente 2 dell’operazionale siglato IC1/A,
che ha il compito di amplificare le frequenze dei
Abbiamo perciò progettato un semplice filtro attivo MEDI di circa 25 dB.
390 che, inserito tra l’uscita del preamplificatore e l’in- Vale a dire che questo operazionale aumenta l’am-
gresso dello stadio finale di potenza, risulterà de- piezza in tensione di circa 17,5 volte quando il
cisamente più efficace del controllo dei toni medi cursore del trimmer risulta rivolto verso la resi-
presente in molti amplificatori. stenza R3 e di 0 dB (cioè lascia l’ampiezza in ten-
Poiché questo montaggio non ha un costo eleva- sione inalterata) quando il cursore del trimmer ri-
to, se disponete di un impianto Hi-Fi potrebbe es- sulta rivolto verso la resistenza R2.
sere interessante provarlo e se constaterete che la
riproduzione dei toni medi risulta di vostro gradi- La banda di frequenza in cui questo filtro a dop-
mento, lo potrete lasciare definitivamente inserito. pia T agisce viene determinata da C5-C6-R8-R9 e
da R10-R11-C7-C8, applicati tramite le resistenze
SCHEMA ELETTRICO R13-R7 tra il piedino d’uscita 1 ed il piedino d’in-
gresso di IC1/A.
Lo schema elettrico, che trovate in fig.3, è già di-
segnato in versione stereo, per cui sarà sufficien- Chi ci segue anche senza regolarità, sa che ogni
te collegarlo tra il preamplificatore e lo stadio fina- progetto che presentiamo ci offre lo spunto per e-
le di potenza come visibile in fig.6. nunciare alcuni principi teorici.
Questo progetto, ad esempio, ci offre l’occasione
per indicarvi le formule necessarie per conoscere GAIN
DB
la frequenza centrale di lavoro del filtro e per ri-
28,00
cavare il valore delle resistenze o dei condensa-
tori, nel caso desideriate calcolare un filtro con u- 22,40
na diversa frequenza di lavoro.
16,00
Come potete notare dalla lista componenti, i quat-
11,20
tro condensatori C5-C6-C7-C8 e le quattro resi-
stenze R8-R9-R10-R11 hanno lo stesso valore, 5,60
pertanto nelle formule abbiamo indicato la capa-
cità con la lettera C e il valore ohmico delle resi- 0,00
200 2K 6K 20K
stenze con la lettera R.
La formula per calcolare la frequenza centrale di FREQUENCY IN HZ
questo filtro è la seguente:
Nel nostro filtro i condensatori sono da 6.800 pF e Supponendo che in questo circuito tutti i conden-
le resistenze da 4.700 ohm, per cui dividiamo en- satori da 6.800 pF venissero sostituiti con dei con-
trambi i valori per 1.000 ottenendo: densatori da 10.000 pF, pari a 10 nanofarad, il fil-
tro risulterebbe centrato sulla frequenza di:
R = 4.700 : 1.000 = 4,7 kiloohm
C = 6.800 : 1.000 = 6,8 nanofarad 159.000 : (10 x 4,7) = 3.382 Hz
Il nostro filtro è dunque centrato sulla frequenza di: Se volessimo centrare tale filtro sulla frequenza di 391
6.000 Hz, per conoscere quale capacità o valore
159.000 : (6,8 x 4,7) = 4.974 Hz ohmico è necessario utilizzare potremmo usare la
formula inversa, cioè:
Ovviamente il filtro non esalta questa sola fre-
quenza perché la sua curva di pendenza, sia pri- C = 159.000 : (Hz x R)
ma sia dopo la frequenza di taglio, è di 6 dB per R = 159.000 : (Hz x C)
ottava (vedi fig.2). Questo significa che da 20 Hz
fino a circa 5 KHz abbiamo un aumento progres- Come avrete già notato, dobbiamo comunque de-
sivo dell’amplificazione. finire uno dei valori mancanti: o quello del con-
Se a 5 KHz abbiamo un’esaltazione di 25 dB, densatore o quello della resistenza.
nell’ottava superiore (5 KHz x 2 = 10 KHz) e nell’ot- Ammesso che si desiderino utilizzare dei conden-
tava inferiore (5 KHz : 2 = 2,5 KHz) abbiamo un’e- satori da 10.000 pF, pari a 10 nanofarad, il valo-
saltazione pari a: re delle resistenze da impiegare dovrà essere di:
S1-A
R2 R12
3
8 C10
1
C2
2 USCITA
R4 IC1-A SINISTRA
R13
R6 C5 C6
ENTRATA R14
SINISTRA
R8 R9
R3 R7
+V 7 6 5 R10 R11
C7 C8
1 2 3 -V
C17
LS 4558
S1-B
R15 R23
5
IC1-B
C18
7
C11
6 USCITA
R17 4 DESTRA
R24
C12 C13 C14
ENTRATA R25
DESTRA
R19 R20
R16 R18
R21 R22
C15 C16
Fig.3 Schema elettrico del filtro di presenza e connessioni dell’integrato LS.4558. La ban-
da di frequenza in cui il filtro agisce è determinata dal valore delle resistenze e dei con-
densatori collegati tra il piedino d’uscita ed il piedino d’ingresso degli operazionali.
393
R1 = 100 ohm R16 = 10.000 ohm C6 = 6.800 pF poliestere
R2 = 10.000 ohm R17 = 100.000 ohm trimmer C7 = 6.800 pF poliestere
R3 = 10.000 ohm R18 = 10.000 ohm C8 = 6.800 pF poliestere
R4 = 100.000 ohm trimmer R19 = 4.700 ohm C9 = 220 pF ceramico
R5 = 47.000 ohm R20= 4.700 ohm C10 = 1 microF. poliestere
R6 = 47.000 ohm R21 = 4.700 ohm C11 = 1 microF. poliestere
R7 = 10.000 ohm R22 = 4.700 ohm C12 = 10 microF. elettrolitico
R8 = 4.700 ohm R23 = 10.000 ohm C13 = 6.800 pF poliestere
R9 = 4.700 ohm R24 = 10.000 ohm C14 = 6.800 pF poliestere
R10 = 4.700 ohm R25 = 100.000 ohm C15 = 6.800 pF poliestere
R11 = 4.700 ohm C1 = 100 microF. elettrolitico C16 = 6.800 pF poliestere
R12 = 10.000 ohm C2 = 1 microF. poliestere C17 = 220 pF ceramico
R13 = 10.000 ohm C3 = 47 microF. elettrolitico C18 = 1 microF. poliestere
R14 = 100.000 ohm C4 = 100.000 pF poliestere IC1 = LS.4558
R15 = 10.000 ohm C5 = 6.800 pF poliestere S1 = deviatore
Fig.4 Il circuito stampato va
fissato dentro un piccolo con-
tenitore in alluminio utilizzan-
do tre distanziatori plastici
con base autoadesiva.
394
AMPLIFICATORE FINALE
FILTRO DI PRESENZA
PREAMPLIFICATORE LX.992
Fig.6 Il filtro di presenza va collegato tra l’uscita del preamplificatore e l’ingresso dello
stadio finale di potenza. Per evitare di captare del ronzio di alternata, vi suggeriamo di u-
tilizzare per questi collegamenti esterni del cavetto schermato.
INSERITO
ESCLUSO
S1
USCITA USCITA
SINISTRA DESTRA
C16
C15
C7
C8
229 XL
R10 R21
R13 R22
C3
C10 C18
C14
C13
C5
C6
R18
R1
R7
R8 R9 C4 R24 R20 R19
R12 R23
R4 C9 C17 R17
IC1
R3 C1
R16
C2 R6 R5 C11
R2 C12 R15
ENTRATA ENTRATA
SINISTRA DESTRA
12 - 35 V.
Fig.7 Schema pratico di montaggio. Nel realizzare questo filtro di presenza vi consiglia- 395
mo di curare in modo particolare il cablaggio dei cavetti schermati, collegando tutte le
calze metalliche come abbiamo evidenziato in questo disegno.
COSTO di REALIZZAZIONE
Tutti i componenti necessari alla realizzazione del Costo del solo stampato LX.992 ............ L. 2.500
filtro di presenza siglato LX.992, cioè circuito stam- Costo in Euro .......................................... 1,29
pato, integrato, condensatori, resistenze, trimmer,
doppio deviatore, quattro prese BF femmina più
quattro prese BF maschio, scatola in alluminio e I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
cavetto schermato .................................. L.28.600 le spese postali che verranno addebitate solo a chi
Costo in Euro .......................................... 14,77 richiederà il materiale in contrassegno.
Coloro che volessero realizzare dei semplici filtri Per quanto riguarda il significato dell’espressione
crossover da collegare tra l’uscita di un pream- 12 dB per ottava ci limitiamo qui a precisare che
plificatore e l’ingresso di uno stadio finale di po- le ottave sono le frequenze multiple o sottomul-
tenza potranno utilizzare questi due circuiti. tiple della frequenza di taglio.
Come potete notare, la frequenza dei 65 Hz esce 1a ottava: 12.000 Hz 1,5 x 0,251 = 0,37 volt
attenuata di 4 volte, quella dei 32,5 Hz esce atte- 2a ottava: 24.000 Hz 1,5 x 0,063 = 0,09 volt
nuata di 16 volte e quella di 16,2 Hz di 75 volte.
Come potete notare, la frequenza dei 12.000 Hz e-
Se realizziamo un filtro Passa-Basso con una fre- sce attenuata di ben 4 volte, mentre quella dei
quenza di taglio sui 6.000 Hertz ed applichiamo 24.000 Hz esce attenuata di ben 16 volte.
sull’ingresso un segnale di 1,5 volt p/p, le frequenze
inferiori a 6.000 Hertz non subiranno alcuna atte- SCHEMA ELETTRICO filtro PASSA-ALTO
nuazione, cioè in uscita ritroveremo un segnale di
1,5 volt p/p, mentre le ottave superiori, cioè: Come si vede in fig.3, questo filtro Passa-Alto è
composto da due stadi perfettamente identici che
6.000 x 2 = 12.000 Hertz utilizzano due integrati LS.4558 al cui interno so-
6.000 x 4 = 24.000 Hertz no racchiusi due operazionali a basso rumore, che
abbiamo siglato IC1/A e IC1/B per il canale sini-
usciranno attenuate. stro e IC2/A e IC2/B per il canale destro.
PASSA-BASSO PASSA-ALTO
Due progetti flessibili e ampiamente modificabili per realizzare “su misu-
ra” dei filtri Passa-Alto e Passa-Basso con pendenze di 12 dB per ottava.
Inserendoli tra l’uscita del preamplificatore e l’ingresso dello stadio fina-
le di potenza potrete eliminare il ronzio dei 50 Hertz o il fruscio delle fre-
quenze oltre i 10.000 Hertz che potrebbero risultare fastidiosi all’ascolto.
Entrambi i circuiti si possono inserire o escludere tramite un deviatore.
GAIN GAIN
125 Hz 10.330 Hz
DB DB
12,00 12,00
- 24,00 - 24,00
- 36,00 - 36,00
- 48,00 - 48,00
1 10 100 1K 10K 1 10 100 1K 10K
FREQUENCY IN HZ FREQUENCY IN HZ
Fig.1 I filtri Passa-Alto vengono utilizzati Fig.2 I filtri Passa-Basso vengono utilizzati
per lasciar passare senza attenuazione tut- per lasciar passare senza attenuazione tut-
te le frequenze superiori alla frequenza di te le frequenze inferiori alla frequenza di Ta-
Taglio e per attenuare di 12 dB tutte le ot- glio e per attenuare di 12 dB tutte le ottave
tave inferiori. In questo grafico un filtro Pas- superiori. In questo grafico un filtro Passa-
sa-Alto calcolato sui 125 Hz. Basso calcolato sui 10.330 Hz.
C3
R1
C2
IC1-B
R5 R5 6
2 8 7
C5 C5
1 5 ESCLUSO
C1
3 S1-A
4 IC1-A C6
INS.
R3 R5
R2
ENTRATA USCITA
R7
SINISTRA SINISTRA
C4 R4 R6
12 - 30 V.
C3
R1
C2
IC2-B
R5 R5 6
2 8 7
C5 C5
1 5 ESCLUSO
C1
3 S1-B
4 IC2-A C6
INS.
R3 R5
R2
ENTRATA USCITA
R7
DESTRA DESTRA
C4 R4 R6
398
Fig.3 Schema elettrico del filtro Passa-Alto STEREO. I condensatori C5 e le resistenze R5
inserite nel kit servono per realizzare un filtro Passa-Alto con una frequenza di taglio sui
125 Hz. Nella Tabella N.2 riportiamo i valori di C5 ed R5 da utilizzare per ottenere una di-
versa frequenza di Taglio. Tutte le resistenze sono da 1/4 di watt.
S1
R7 R7
R6 R6
C1 C6 C1 C6
370.1 XL
C2 C2
C5 C5
R2 R4 R2
IC1 C5 IC2 C5
R5
ENTRATA R4 ENTRATA
SINISTRA DESTRA
R5 R5 R5 R5 R5
R3 R3
C4 C4
R1 R1
C3 C3
12-30V.
Fig.4 Schema pratico di montaggio del filtro Passa-Alto. Quando eseguirete il montaggio
cercate di non invertire i fili dei cavetti schermati sul doppio deviatore S1.
399
Il doppio deviatore siglato S1/A-S1/B, inserito nel- Vogliamo far presente che una differenza di 5 Hertz
lo schema, serve solo per collegare direttamente rispetto al calcolo teorico è irrisoria, perché si de-
l’ingresso con l’uscita in modo da escludere il fil- ve sempre tenere presente che tutte le resistenze
tro Passo-Alto. hanno una tolleranza del 5% ed i condensatori u-
Escludendo il filtro Passa-Alto, ritroviamo tutte le na tolleranza del 10%.
frequenze audio applicate sui due ingressi sulle
due uscite senza nessuna attenuazione. Per agevolare il compito ai lettori riportiamo nella
Tabella N.2 una serie di combinazioni di resi-
CALCOLO della FREQUENZA di TAGLIO stenze - condensatori di valore standard, che si
del filtro PASSA-ALTO possono utilizzare per ricavare la frequenza di ta-
glio riportata nella prima colonna.
Per calcolare la frequenza di taglio conoscendo il
valore dei condensatori C5 e delle resistenze R5 TABELLA N.2 filtro PASSA-ALTO
possiamo utilizzare questa semplice formula:
Frequenza valore valore
Hertz = 225.000 : (C5 x R5) taglio C5 R5
102 Hz 100 nF 22 kohm
Nota: in questa formula e nelle successive il valo-
125 Hz 100 nF 18 kohm
re dei condensatori è espresso in nanofarad e
150 Hz 100 nF 15 kohm
quello delle resistenze in kiloohm.
220 Hz 68 nF 15 kohm
331 Hz 68 nF 10 kohm
Conoscendo il valore della frequenza di taglio che
402 Hz 56 nF 10 kohm
vogliamo ottenere e il solo valore dei condensato-
481 Hz 39 nF 12 kohm
400 ri C5 possiamo calcolare il valore delle resistenze
577 Hz 39 nF 10 kohm
R5 utilizzando la formula:
694 Hz 27 nF 12 kohm
852 Hz 22 nF 12 kohm
R5 in kiloohm = 225.000 : (C5 x Hertz)
1.000 Hz 15 nF 15 kohm
Conoscendo il valore della frequenza di taglio che
vogliamo ottenere ed il solo valore delle resisten- SCHEMA ELETTRICO filtro PASSA-BASSO
ze R5 possiamo calcolare il valore dei condensa-
tori C5 utilizzando la formula: Anche il circuito del filtro Passa-Basso (vedi fig.7)
è composto da due stadi perfettamente identici che
C5 in nanofarad = 225.000 : (R5 x Hertz) utilizzano sempre due integrati LS.4558.
UN ESEMPIO DI CALCOLO
+V 7 6 5
Supponiamo di voler realizzare un filtro Passa-
Basso con una frequenza di taglio a 10.000 Hz. Fig.6 Connessioni viste
Per prima cosa sceglieremo per C4 una capacità da sopra dell’integrato
di valore standard, ad esempio 3.300 picofarad siglato LS.4558.
pari a 3,3 nanofarad, e con la formula preceden- 1 2 3 -V
temente riportata potremo calcolare il valore delle
resistenze R4: LS 4558
ENTRATA USCITA
SINISTRA R2 R3 IC1-A C4
R5 R6 SINISTRA
12-30V.
R3
C2 C3 ESCLUSO
S1-B
R1
IC2-B INS.
6
C1 C4 C4 C5
3 7
8
1 R4 R4 5
4
2
ENTRATA USCITA
DESTRA R2 IC2-A C4
R5 R6 DESTRA
Fig.7 Schema elettrico del filtro Passa-Basso STEREO che abbiamo siglato LX.1074. I con-
densatori C4 e le resistenze R4 che troverete nel kit servono per realizzare un filtro Pas-
sa-Basso con una frequenza di taglio sui 10.330 Hz. Nella Tabella N.3 abbiamo riportato i
402 valori di C4 ed R4 da utilizzare per ottenere una diversa frequenza di Taglio. Come ac-
cennato nell’articolo, il doppio deviatore S1 serve per collegare direttamente l’ingresso
con l’uscita in modo da escludere il filtro. Questo circuito può essere alimentato con u-
na tensione minima di 12 volt ed una massima di 30 volt.
S1
R6 R6
C1 C1
C5 C5
R5 R5
C4 C4
R4
R2 R2
C4 C4 IC1 C4 C4 IC2
470.1 XL
ENTRATA ENTRATA
SINISTRA R1 R1 DESTRA
R4 R4 R4
C2 C2
C3 C3
R3 R3
12-30V.
403
Tutto ciò che si desidera da un impianto Hi-Fi è di accentuato se l’impianto Hi-Fi è installato in un’au-
poter risentire in casa o in auto la musica come se to, perché lo spazio è minore.
la ascoltassimo dal vivo in un teatro, in un audito-
rio o in discoteca. Una soluzione al problema è offerta dai crossover
In una sala di ampie dimensioni, come quella di un elettronici (o attivi che dir si voglia), che, amplifi-
auditorio, il suono raggiunge gli ascoltatori sia di- cando separatamente i soli bassi, consentono di
rettamente sia indirettamente attraverso una com- ottenere una riproduzione più corposa di tutte le
406 plessa serie di riflessioni ed assorbimenti determi- frequenze comprese tra i 20 ed i 200 Hz, come
nati dall’ampiezza della sala. quelle di basso elettrico, contrabbasso, timpa-
Questi fenomeni acustici, combinandosi tra loro, ni, grancassa di batteria ecc., con un altoparlan-
producono quell’inconfondibile atmosfera sonora te separato chiamato Sub-Woofer.
che purtroppo difficilmente si riesce a riprodurre tra
le mura domestiche e ancor meno nel ristretto a- Rispetto ai classici crossover passivi utilizzati nel-
bitacolo di un’auto. le casse acustiche, i crossover elettronici presen-
tano diversi vantaggi.
Per ricreare tutte le sensazioni e profondità di suo- Tanto per cominciare non introducono resistenze,
no che si hanno quando si è all’interno di una sa- induttanze e capacità parassite tra il finale di po-
la da concerto dovremmo allargare le pareti della tenza e gli altoparlanti, che provocano non solo
nostra stanza, ma poiché ciò è improponibile, si è perdite di potenza, ma anche un decadimento del
cercato di risolvere il problema potenziando l’in- segnale audio; in secondo luogo, esigendo l’im-
tensità delle frequenze dei bassi, che spesso si piego di più finali, ciascuno delegato ad amplifica-
dissolvono proprio per la presenza di pareti e mu- re solo una banda limitata di frequenze, migliora-
ri troppo vicini tra loro. Fenomeno questo tanto più no nettamente la distorsione di intermodulazione.
Infine rendono possibili, senza ricorrere ad un nu- Ma allora come mai nessuno ha ancora pensato di
mero esagerato di induttanze e condensatori, an- realizzare dei filtri da 24 dB x ottava?
che pendenze di taglio molto elevate, grazie alle
quali ogni altoparlante può lavorare esclusivamen- Purtroppo anche i crossover elettronici soffrono di
te nella banda di frequenza in cui dà il meglio di sé. alcuni inconvenienti legati alle tolleranze delle re-
sistenze e dei condensatori, che provocano im-
Ciò che ci ha sempre maggiormente stupito analiz- precisioni delle frequenze d’incrocio tra un alto-
zando i crossover elettronici commerciali, è che parlante e l’altro.
nessuno si è mai preoccupato di renderli più effi- Per questo motivo è pressoché impossibile reperi-
caci, ed infatti così come sono nati sono rimasti. re dei crossover commerciali con elevate pen-
Come avrete certamente notato, la maggior parte denze di taglio, che provocherebbero “buchi” o e-
dei filtri reperibili in commercio sono calcolati per sasperate esaltazioni nella risposta in frequenza.
ottenere un’attenuazione di 12 dB x ottava e so- In effetti tutti i crossover elettronici a 2 vie da noi
lo i professionali arrivano ad un massimo di 18 dB visionati sono composti da due filtri separati, uno
x ottava, anche se tutti sanno che per ricreare con per il passa-basso ed uno per il passa-alto.
bassi “profondi” e puliti l’ambiente acustico pre- Con tale configurazione più aumentano i dB di at-
sente nelle sale da concerto, nelle cattedrali, nei tenuazione per ottava più critica diventa la realiz-
teatri o nelle discoteche occorrono crossover che zazione del crossover per colpa della tolleranza
abbiano un’attenuazione di 24 dB x ottava. dei componenti.
elettronico 24 dB x OTTAVA
Fig.1 Vista frontale del mo-
bile per il crossover stereo
da 24 dB x ottava.
407
Fig.3 Se il filtro passa-basso taglia su una Fig.4 Se il filtro passa-basso taglia su una
frequenza più bassa di quella del passa-al- frequenza più alta di quella del passa-alto
to avremo una “attenuazione” di tutte le fre- avremo una “esaltazione” di tutte le fre-
quenze presenti in questo “buco”. quenze presenti nell’incrocio.
Se, infatti, a causa di queste tolleranze il filtro pas- Il filtro crossover da 24 dB x ottava che vi pro-
sa-basso tagliasse a 250 Hz ed il filtro passa-al- poniamo è esente da questi difetti, perché i due
to tagliasse invece su una frequenza più alta, ad filtri passa-basso e passa-alto si ottengono per
esempio a 350 Hz (vedi fig.3), si avrebbe un’atte- sottrazione, pertanto nel punto in cui inizia ad at-
nuazione di tutte le frequenze comprese tra que- tenuare il passa-basso, automaticamente inizia
sti due valori: in altre parole tutti i suoni tra i 250 e ad amplificare il passa-alto o viceversa.
i 350 Hz risulterebbero attenuati, con un buco cen-
trale intorno ai 300 Hz. Lo schema del filtro di 4° ordine a sottrazione da
Se si verificasse la condizione opposta, cioè un fil- noi utilizzato, detto di Linkwitz - Riley dal nome
tro passa-basso che taglia a 300 Hz ed un filtro dei suoi ideatori, è pressoché sconosciuto, e sia-
passa-alto che taglia a 200 Hz (vedi fig.4), si a- mo tra i pochi a renderlo di dominio pubblico.
vrebbe un’esaltazione anomala di tutte le fre-
quenze acustiche comprese tra i 200 ed i 300 Hz. Rispetto ai filtri più comuni presenta delle caratte-
ristiche che lo rendono particolarmente idoneo per
Finché la pendenza di taglio è relativamente dol- realizzare dei precisissimi crossover elettronici
ce, da 12 - 18 dB x ottava, questi due inconve- con attenuazioni di 24 dB x ottava.
nienti, anche se ugualmente presenti, sono meno Infatti il filtro passa-basso inizia automaticamente
avvertiti dall’ascoltatore, ma se si realizzano filtri a funzionare per sottrazione sulla frequenza di ta-
con pendenze elevate, le irregolarità della curva di glio del filtro passa-alto, quindi anche se si ado-
risposta danno come risultato un suono squilibrato perano resistenze e condensatori con un’eccessi-
in modo inaccettabile (vedi figg.3-4). va tolleranza, la frequenza di taglio rimane di –3
Questo potrebbe essere il motivo per cui ci si fer- dB sia per la frequenza del passa-basso sia per
ma ad un massimo di 18 dB x ottava. quella del passa-alto (vedi figg.5-6).
408
200 Hz 160 Hz
Fig.5 La configurazione adottata per il filtro Fig.6 Se per la tolleranza dei componenti si
da 24 dB x ottava, lavorando per “sottra- spostasse la frequenza di taglio del passa-
zione”, non presenterà mai gli inconve- basso, automaticamente si sposterebbe an-
nienti visibili nelle figg.3-4. che la frequenza del passa-alto.
Noi conosciamo ormai bene questo filtro per averlo tore LX.1172 in questo volume), dovrete applicare i
a lungo collaudato, ma, per rendere il suo funzio- segnali in controfase su entrambi gli ingressi 1 e 2.
namento comprensibile a tutti, ci spiegheremo con
un esempio. Se dall’uscita del vostro preamplificatore esce un
Supponiamo di aver calcolato un filtro per una fre- segnale sbilanciato, dovrete applicare il segnale
quenza di taglio sui 200 Hz e che, una volta rea- sul solo ingresso 2, lasciando l’ingresso 1 inuti-
lizzato, per colpa della tolleranza dei componenti lizzato, inoltre dovrete necessariamente cortocir-
il filtro passa-alto tagli su una frequenza più alta, cuitare le due resistenze R4-R6 da 47.000 ohm
ad esempio sui 240 Hz. tramite il dip-switch siglato S1/A-S1/B.
Con questa configurazione il filtro passa-basso si
sposterà anch’esso automaticamente per sottra- Dal piedino d’uscita 1 del primo operazionale IC1/A
zione sulla frequenza di 240 Hz e così non avre- il segnale giunge sugli ingressi del filtro passa-al-
mo il buco visibile in fig.3. to di 4° ordine composto da IC2/A e IC3/A, che ci
Se per ipotesi la frequenza del filtro passa-alto ta- assicura un’attenuazione di 24 dB x ottava, e sul
gliasse sui 160 Hz, automaticamente il filtro pas- filtro passa-basso composto da IC2/B, che ci ser-
sa-basso si sposterebbe sulla frequenza di 160 Hz, ve per ottenere la frequenza di sottrazione.
quindi non avremmo nessuna esaltazione ano- In realtà IC2/B è un filtro passa-alto di 2° ordine
mala delle frequenza tra i 160 e i 200 Hz. configurato in modo diverso da IC2/A, perché il se-
gnale che esce dal piedino 1 di IC2/B deve esse-
Per rendere il nostro filtro ancor più professionale, re in opposizione di fase rispetto al segnale che
abbiamo previsto ingressi sia per segnali sbilan- esce dal piedino 1 di IC1/A.
ciati sia per segnali bilanciati; la frequenza è i-
noltre modificabile con estrema semplicità in mo- Applicando il segnale di questi due filtri sull’ingres-
do da poterlo adattare perfettamente alle caratteri- so del quarto operazionale IC3/B, collegato come
stiche di qualsiasi Sub-Woofer. differenziale, otteniamo per sottrazione un effi-
Da ultimo, sempre con questo schema, potrete rea- ciente filtro passa-basso con un’attenuazione di
lizzare un professionale filtro a 2 vie per Bassi-Me- 24 dB x ottava e con un taglio di –3 dB sulla stes-
di e Medi-Acuti. sa frequenza di taglio del segnale del filtro passa-
alto (vedi figg.5-6).
Quindi se sull’uscita dell’operazionale IC3/A esce
SCHEMA ELETTRICO
un passa-alto con una frequenza di taglio a 155,6
Hz –3 dB, automaticamente sull’uscita di IC3/B e-
La realizzazione di questo filtro stereo richiede 14
sce un passa-basso con la stessa frequenza di ta-
amplificatori operazionali e poiché noi usiamo de-
glio, cioè a 155,6 Hz –3 dB.
gli integrati contenenti ciascuno 2 operazionali, in
pratica servono solo 7 integrati. Le due uscite del passa-alto e del passa-basso
sono applicate agli ingressi dei due operazionali si-
Qualcuno potrebbe farci notare che esistono anche glati IC4/A-IC4/B, utilizzati come stadi pilota con
integrati, come ad esempio il TL.084, contenenti 4 uscita a bassa impedenza.
operazionali, che ci avrebbero permesso non so- Su questi due operazionali sono presenti due po-
lo di semplificare il circuito, ma anche di ridurre le tenziometri (vedi R21-R23) che servono per au-
dimensioni dello stampato. mentare o ridurre manualmente il segnale d’u-
La nostra scelta è stata condizionata dal fatto che scita per il Woofer (potenziometro R23) e per i 409
per realizzare un filtro professionale Hi-Fi ad alto Medio - Acuti (potenziometro R21).
livello erano assolutamente necessari integrati a
bassissimo rumore, come appunto gli LS.4558, Tenendo i cursori dei due potenziometri a circa
che abbiamo adottato per il nostro circuito. metà corsa, l’ampiezza del segnale in uscita sarà
Nello schema elettrico di fig.7 è visibile il circuito identica a quella applicata sull’ingresso.
completo, relativo cioè ad un impianto Stereo, e
poiché i due canali sono perfettamente identici, ab- Se si ruotano i potenziometri completamente in
biamo utilizzato un’identica numerazione per le re- senso orario, il segnale uscirà amplificato di 12
sistenze, i condensatori, i potenziometri, nonché dB, mentre se si ruotano completamente in senso
per gli integrati IC2-IC3-IC4. antiorario il segnale uscirà attenuato di 12 dB.
Per la descrizione del circuito prendiamo però in e-
same il solo canale Destro (vedi la sezione supe- Poiché il nostro filtro crossover è Stereo, nello
riore del disegno in fig.7). schema pratico troverete due doppi potenziome-
Se dall’uscita del vostro preamplificatore esce un tri che agiscono contemporaneamente su entram-
segnale bilanciato (vedi il nostro circuito bilancia- bi i canali Destro e Sinistro.
LA FREQUENZA di TAGLIO
ELENCO COMPONENTI LX.1198
La frequenza di taglio di questo crossover si può R1 = 1 Megaohm
impostare e per rendere più agevole e pratica la R2 = 1 Megaohm
selezione di frequenze diverse, abbiamo previsto R3 = 47.000 ohm
due minuscole schede intercambiabili che pos- R4 = 47.000 ohm
sono essere sostituite con facilità ed in poco tem- R5 = 47.000 ohm
po per modificare la frequenza di taglio in sede di R6 = 47.000 ohm
prova o per l’impiego di altoparlanti diversi. R7 = 10.000 ohm 1/4 watt 1%
R8 = 20.000 ohm 1/4 watt 1%
R9 = 20.000 ohm 1/4 watt 1%
Ciascuna scheda contiene 6 condensatori di i- R10 = 10.000 ohm 1/4 watt 1%
dentico valore siglati C3/C4-C5/C6-C7/C8, che nel- R11 = 10.000 ohm 1/4 watt 1%
lo schema elettrico sono racchiusi dentro i rettan- R12 = 20.000 ohm 1/4 watt 1%
goli colorati in giallo (vedi fig.7 e fig.9). R13 = 10.000 ohm 1/4 watt 1%
R14 = 20.000 ohm 1/4 watt 1%
Per calcolare la frequenza di taglio di questo filtro R15 = 10.000 ohm
crossover potete usare questa semplice formula: R16 = 10.000 ohm
R17 = 10.000 ohm
R18 = 22.000 ohm
Hz = 112.000 : (nanofarad x 10) R19 = 22.000 ohm
R20= 4.700 ohm
Come avrete notato, la capacità viene espressa in R21 = 100.000 ohm pot. log.
nanofarad ed il numero 10 che segue è il valore R22 = 4.700 ohm
in kiloohm delle resistenze R7-R11-R13, collega- R23 = 100.000 ohm pot. log.
te sulla giunzione di ogni coppia di condensatori, C1 = 1 microF. poliestere
nonché della resistenza R10 collegata tra il termi- C2 = 1 microF. poliestere
C3-C8 = vedi testo
nale non invertente di IC2/B e la massa.
C9 = 100 pF ceramico
C10 = 100 pF ceramico
Se cambiassimo il valore delle resistenze R7-R11- C11 = 100.000 pF poliestere
R13-R10 da 10.000 ohm, dovremmo necessaria- C12 = 100.000 pF poliestere
mente variare anche quello delle resistenze R9-R8- C13 = 100 microF. elettrolitico
R12-R14, perché queste devono avere un valore C14 = 100 microF. elettrolitico
ohmico doppio rispetto alle prime. IC1 = integrato LS.4558
IC2 = integrato LS.4558
Nel nostro circuito abbiamo utilizzato per R7-R11- IC3 = integrato LS.4558
IC4 = integrato LS.4558
R13-R10 un valore di 10.000 ohm e per R9-R8- S1 = mini dip-switch
R12-R14 un valore di 20.000 ohm, perché all’atto
pratico questi valori hanno dato i migliori risultati. Nota: tutte le resistenze utilizzate in
questo circuito sono da 1/4 di watt.
Nel kit trovate diverse capacità per i condensatori
C3/C4-C5/C6-C7/C8 ed anche più stampati che, in-
nestati sul circuito base, vi permetteranno di mo-
410 dificare la frequenza di taglio del crossover per po-
terla adattare alle caratteristiche del vostro Sub-
10.000 ohm 20.000 ohm
Woofer o all’abitacolo della vostra auto.
R7 5 R13 2
R18 C9
2 7 8 1
1 3 6 3
S1 - B 2 ACUTI
7 9
ENTRATE R8 IC2 - A R14 1
C3 C4 C7 C8
CANALE IC3 - A 3
DESTRO
C1 R6 IC4 - A
R3
2
R17 USCITE
1 R9
IC2 - B CANALE
1 3
R1 IC3 - B IC4 - B DESTRO
1 5 5
3 R10
S1 - A 7 7
IC1 - A 2
R12
C2 6 6 BASSI
R19
2 C5 C6
C10
R4
R16
R2 R5 R15
R11 4 6
5 R22 R23
R20 R21
R7 2 6
R13
1 R18
2 8 7 C9
1 3 3 5
6
S1 - D
7 9 ACUTI
ENTRATE 7
CANALE C3 C4 R8 IC2 - A C7 C8 R14
IC3 - A 5
SINISTRO
C1 R6
R3
6 R17 IC4 - A USCITE
1 R9 IC2 - B CANALE
7 5
R1
7 3 IC3 - B 3
IC4 - B SINISTRO
5 R10
S1 - C 1 1
6
IC1 - B R12
C2 2 2 BASSI
R19
2 C5 C6
C10
R4
R16
R2 R5 R15
R11 4 6
5 R22 R23
Fig.7 Schema elettrico del crossover elettronico da 24 dB x ottava per un impianto ste-
reo. Il circuito accetta sull’ingresso segnali “bilanciati” e segnali “sbilanciati”.
C11
15 V.
411
+V 7 6 5
C13
Massa
C14 1 2 3 4 5 6 7 8 9
1 2 3 -V
C12
15 V.
Fig.8 I condensatori di fuga C11-C12 sono Fig.9 Per variare la frequenza di taglio del
collegati sui terminali di alimentazione po- crossover si utilizzano sei condensatori di
sitivo e negativo di ogni LS.4558, le cui con- identico valore siglati C3/C4-C5/C6-C7/C8.
nessioni sono viste da sopra. Nel kit trovate differenti valori di capacità.
T1
S1
E U
RS1 IC1 15 V.
RETE
220 V. M
C1 C2 C3 C4
R1
Massa
DL1
C5 C6 C7 C8
M
E
IC2 U
15 V.
RETE 220V.
C6 C7
T1 C8
C5
RS1 IC2 15 V.
IC1
R1 K
9911 XL A
Massa
15 V.
412 C1
C2 C3
C4
S1
A
Fig.11 Schema pratico dello stadio di a-
K
limentazione di rete 220 volt e connes-
sioni degli integrati stabilizzatori. DL1
E M U M E U
uA 7815 uA 7915
Fig.12 Come si presenta lo stadio di alimentazione LX.1199 una volta montato sul circui-
to stampato. La realizzazione di questa scheda non presenta particolari difficoltà: per
quanto riguarda il montaggio dei condensatori elettrolitici e del ponte raddrizzatore ri-
spettate la polarità dei terminali; per quanto riguarda gli integrati stabilizzatori fate atten-
zione a non confondere le sigle e innestateli con il lato metallico rivolto verso l’alto.
Coloro che volessero ottenere una frequenza pre- Con capacità inferiori, ad esempio 4.700 pF, ot-
cisa e ben determinata, potranno calcolare il valo- terrete una frequenza di taglio sui 2.380 Hz, men-
re delle capacità utilizzando la formula: tre con capacità più elevate, ad esempio 6.800 pF,
otterrete una frequenza di taglio sui 1.650 Hz.
nanofarad = 112.000 : (Hz x 10)
L’ALIMENTAZIONE
Chi ad esempio, volesse realizzare un filtro cros-
sover con una frequenza di taglio a 100 Hz, per Questo filtro va alimentato con una tensione dua-
C3-C8 dovrà usare dei condensatori da: le stabilizzata di 15+15 volt.
Chi prevede di usare il crossover in casa dovrà
112.000 : (100 x 10) = 112 nanofarad realizzare lo stadio di alimentazione visibile in fig.10,
composto dai due integrati stabilizzatori uA.7815
valore che è possibile ottenere collegando in pa- (ramo positivo) e uA.7915 (ramo negativo).
rallelo un condensatore da 100.000 picofarad ed
uno da 12.000 picofarad. Chi desidera installare questo crossover in auto 413
dovrà necessariamente usare il circuito di fig.13,
Con quanto fin qui detto, qualcuno potrebbe pen- provvisto di un modulo elevatore che vi permette
sare che questo Crossover sia più che altro indi- di ottenere in uscita una tensione stabilizzata di
cato per ricavare la sola gamma di frequenza da 15+15 volt 100 milliamper massimi, partendo da
applicare ad un amplificatore per i Sub-Woofer. una tensione continua di 12-13 volt, che potrete
prelevare direttamente dalla batteria.
In realtà questo non è che uno degli impieghi pos-
sibili, perché modificando le capacità dei sei con- REALIZZAZIONE PRATICA
densatori C3-C8 questo filtro può essere adopera-
to anche per realizzare un valido Crossover a 2 Per realizzare un filtro Stereo vi serve il circuito
vie in grado di separare le frequenze dei bassi - stampato a doppia faccia con fori metallizzati si-
medio/bassi dalle frequenze dei medio/acuti. glato LX.1198.
Poiché in un 2 vie si sceglie normalmente una fre- Come è chiaramente visibile dallo schema pratico
quenza di taglio sui 2.000 Hz, potrete usare a que- di fig.15, su questo stampato vanno montati tutti i
sto scopo 6 condensatori tutti da 5.600 pF. componenti indicati nell’elenco.
DS1
ELENCO COMPONENTI LX.1200
1 11 15 V.
14
24
3 C3 C1 = 100.000 pF poliestere
12. V 10 C2 = 470 microF. elettrolitico
BATTERIA
IC1 15
Massa C3 = 100.000 pF poliestere
22
C4
C4 = 100.000 pF poliestere
12
C1 C2 2 DS1 = diodo 1N.4007
13 23 15 V. J1 = ponticello
IC1 = modulo D2-1215RD
A B C
J1
Fig.13 Se desiderate utilizzare il crossover elettronico sulla vostra automobile dovete rea-
lizzare l’alimentatore raffigurato in questo disegno, che partendo da una tensione conti-
nua di 12 volt, fornisce in uscita una tensione duale stabilizzata di 15+15 volt.
Massa
15 V. 15 V.
C4 C3
0021 XL
C2 IC1
C1
C A
DS1 J1 Fig.14 Schema pratico e foto del montaggio
dell’alimentatore CC/CC. Per un corretto
montaggio, il condensatore elettrolitico C2
va saldato in posizione orizzontale e la fa-
scia bianca del diodo al silicio DS1 va ri-
volta verso sinistra. Tramite il ponticello J1
12 V. si eliminano gli eventuali disturbi spuri ge-
BATTERIA nerati dall’impianto auto.
414
Potete iniziare il montaggio inserendo i 7 zoccoli componenti abbiamo riportato i colori che si trova-
per gli integrati e i due connettori femmina a 9 ter- no sul loro corpo.
minali in cui andranno inserite le due schedine A volte, tuttavia, può accadere che la fascia rossa
LX.1198/B già complete dei sei condensatori sia così scura da confondersi con la marrone; in
C3/C4-C5/C6-C7/C8 necessari per modificare la caso di dubbio vi suggeriamo di controllare il valo-
frequenza di taglio di questo filtro. re ohmico con un tester, perché inserendo un va-
lore di 10.000 ohm al posto di uno da 20.000 ohm,
Inseriti tutti gli zoccoli e saldati i loro piedini, pote- il circuito non potrà funzionare.
te proseguire con le resistenze, alcune delle quali Dopo le resistenze inserite, in prossimità dell’inte-
sono resistenze di precisione a strato metallico, grato IC4, i due condensatori ceramici C9-C10 e,
che presentano cinque fasce colorate in luogo del- sull’ingresso, i due poliestere C1-C2 da 1 micro-
le solite quattro. farad.
I valori utilizzati sono soltanto due, da 10.000 ohm Per non complicare eccessivamente lo schema e-
e da 20.000 ohm, e per agevolarvi sotto l’elenco lettrico abbiamo disegnato a parte i condensatori
poliestere C11-C12 di fuga, che vanno collegati sui Hz) ed una terza coppia utilizzando dei condensa-
due terminali di alimentazione positivo e negati- tori da 56.000 pF (frequenza di taglio a 200 Hz).
vo di ciascun integrato (vedi fig.8) per scaricare a Gli stampati siglati LX.1198/B andranno poi inne-
massa eventuali disturbi spuri. stati nei due connettori femmina presenti sullo
Poiché nel circuito sono presenti 7 integrati, nel kit stampato LX.1198 senza preoccuparsi del loro ver-
troverete 14 condensatori da 100.000 pF (sul lo- so perché perfettamente simmetrici.
ro involucro è riportato .1), che vanno inseriti nello
stampato nei punti in cui la serigrafia riporta le si- Completata anche questa operazione non vi rima-
gle C11-C12. La loro posizione è del resto chiara- ne che racchiudere il tutto dentro un appropriato
mente indicata anche nello schema pratico. contenitore e collegare tutte le prese d’ingresso e
d’uscita ed i potenziometri del volume.
Sull’alimentazione generale dei +15 volt e –15 volt
andranno applicati due condensatori elettrolitici da IL MOBILE
100 microfarad che abbiamo siglato C13-C14 (ve-
di fig.8). A chi userà questo filtro crossover per il proprio
Come avrete già constatato, abbiamo indicato con impianto domestico consigliamo di utilizzare il mo-
la stessa sigla tutte le resistenze ed i condensato- bile MO.1198 che abbiamo appositamente prepa-
ri dello stesso valore per entrambi i canali. rato e che forniamo già completo di mascherine fo-
rate e serigrafate.
Per completare in montaggio inserite il dip-switch
S1, provvisto di 4 levette di commutazione, rivol- Dopo aver applicato nei fori presenti sui due stam-
gendo il lato in cui è riportata la scritta ON verso la pati, quello del filtro crossover e quello dell’ali-
scritta SBILANCIATO, che trovate serigrafata sul mentazione, i distanziatori plastici inclusi nel bli-
circuito stampato. ster, fissateli con una leggera pressione sulla ba-
Se il segnale applicato all’ingresso è BILANCIA- se del mobile come si vede nella foto di fig.18.
TO, dovrete spostare tutte le 4 leve verso l’inte-
grato IC1 e dovrete utilizzare per ogni canale en- Sul pannello frontale vanno fissati i due doppi po-
trambi gli ingressi indicati 1-2. tenziometri, non prima di aver accorciato i loro per-
Se entrate con un segnale di BF SBILANCIATO, ni quanto basta per portare il corpo delle due ma-
normalmente utilizzato nei preamplificatori com- nopole ad un millimetro circa dalla superficie del
merciali, dovrete rivolgere tutte le 4 leve verso la pannello, l’interruttore di accensione ed il diodo
scritta ON. Il segnale sbilanciato, avendo un so- led che funge da spia di accensione, collegati en-
lo filo schermato, deve essere necessariamente trambi allo stadio alimentatore.
applicato sull’ingresso 2 di ogni canale, lasciando
l’ingresso 1 inutilizzato. Sul pannello posteriore fissate i supporti plastici
con sopra collegate le prese d’ingresso e di uscita.
Completato il montaggio potete inserire nei rispet-
Con degli spezzoni di cavetto schermato collegate
tivi zoccoli tutti gli integrati rivolgendo la piccola tac-
tutte queste prese ai capifilo presenti sul circuito
ca di riferimento a forma di U verso il lato dei po-
stampato, quindi continuate con i terminali di tutti i
tenziometri (vedi fig.15).
potenziometri non dimenticando di collegare la cal-
A questo punto potete prendere gli stampati sigla- za di schermo sul corpo metallico di ogni poten-
ti LX.1198/B e su questi inserire il connettore ma- ziometro. 415
schio ad L ed i 6 condensatori che servono a de- A questo punto collegate le uscite del circuito di a-
terminare la frequenza di taglio. limentazione allo stampato del crossover rispet-
Se volete realizzare un normale filtro Crossover a tando le polarità, diversamente potreste bruciare
2 vie con un taglio di frequenza sui 2.000 Hz po- tutti gli integrati.
trete utilizzare dei condensatori da 5.600 pF. Anche quando porterete i due fili dello stadio ali-
Se volete realizzare un filtro Crossover per Sub- mentatore al diodo led posto sul pannello frontale
Woofer vi consigliamo di montare tre coppie di dovrete rispettare la polarità, se volete che il diodo
LX.1198/B con tre diverse frequenze di taglio, in led si accenda.
modo da controllare con quali di esse riuscite ad
ottenere i migliori risultati. PER INSTALLARLO in AUTO
Potreste, ad esempio, realizzare una coppia utiliz- Coloro che intendessero installare questo filtro in
zando dei condensatori da 120.000 pF (frequenza una autovettura dovranno sostituire lo stadio di a-
di taglio a 93 Hz), una coppia utilizzando dei con- limentazione a 220 volt con il circuito visibile in
densatori da 82.000 pF (frequenza di taglio a 136 fig.13, che utilizza un piccolo modulo elevatore in
C3 C4 C5 C6 C7 C8
2 1
1 9
B 8911 XL
ENTRATA
DESTRA
M.
1 9 R20
C1
M. R12 R13 R18
R1 R2 R3 R6 R8 R11 R9 R10 R7 R14 R17 C9 M.
C12
C2 IC2 IC3 IC4
C11
C11
C11
M.
R15
C12 C12
M.
R4 R5
C10
R16 R19
SBILANCIATO
IC1
C12
C11
R22
3
S1
2
C12
IC2 IC3 IC4 M.
C11
C11
C1 C11
R15
R1 R2 R3 R6 R8 R11 R9 R10 R12 R7 R14 R17 M.
C9
M. R13 R18
1 9 R20
8911 XL M.
ENTRATA
416 SINISTRA
2 1
Fig.15 Schema pratico di montaggio del crossover stereo da 24 dB per ottava. In alto lo
schema pratico di montaggio di uno dei circuiti stampati LX.1198/B sui quali dovete in-
serire sei condensatori di identica capacità. Questi circuiti vanno innestati nei connetto-
ri femmina del circuito base senza preoccuparsi del loro verso in quanto reversibili.
Nel collegare i fili dei cavetti schermati ai potenziometri fate attenzione a non surriscal-
darli troppo altrimenti fonderete l’isolante interno, inoltre ricordate di saldare la calza di
schermo al corpo metallico di ogni potenziometro, come indicato anche nel cablaggio.
I segnali BF “sbilanciati” devono essere applicati sul solo ingresso 2 spostando tutte le
leve del dip-switch S1 a sinistra per cortocircuitare le resistenze R4-R6 da 47.000 ohm.
grado di fornire sulla sua uscita una tensione sta-
bilizzata di 15+15 volt estremamente “pulita”.
USCITA R21 In fig.14 riportiamo lo schema pratico di montaggio
DESTRA di questo stadio di alimentazione CC/CC che ab-
biamo siglato LX.1200.
MID-HIGH LOW
Per evitare che il circuito possa captare i disturbi pro-
venienti dall’alternatore o della bobina AT, vi con-
viene racchiudere il crossover elettronico dentro un
contenitore metallico e poiché non possiamo pre-
vedere dove lo vorrete collocare, dovrete cercare in
commercio un contenitore in alluminio o in ferro in
grado di contenere crossover ed alimentatore.
Le piste di massa del circuito stampato del filtro e
MID-HIGH
quelle dell’alimentatore dovranno risultare isolate
dal metallo del mobile: raccomandiamo pertanto di
utilizzare per il loro fissaggio dei distanziatori pla-
stici con base autoadesiva.
MID-HIGH LOW
COME SI COLLEGA
USCITA
R23
SINISTRA Anche se sappiamo che faremo sorridere gli “e-
sperti”, ci sentiamo in dovere di aggiungere qual-
che precisazione circa l’impiego di questi crosso-
ver, seguendo in ciò anche il consiglio dei nostri
tecnici dell’ufficio consulenza, che quando hanno
saputo che avremmo pubblicato il progetto per un
crossover elettronico, si sono raccomandati con
la redazione di non tralasciare di spiegare come si
deve collegare ad un amplificatore, perché c’è an-
cora chi collega i crossover elettronici tra l’usci-
Fig.16 Foto del crossover con assemblate le due schede LX.1198/B. Il circuito stampato
viene fornito completo di disegno serigrafico e protetto da una vernice antiossidante.
MID-HIGH AMP.
LOW AMP.
LOW
MID-HIGH
CANALE CANALE
SINISTRO DESTRO
LOW
Cominciamo quindi col ricordare che un crossover Coloro che dispongono di un amplificatore inte-
elettronico non amplifica in potenza e va sempre grato, che racchiude nello stesso contenitore sia
collegato tra l’uscita di un preamplificatore e gli lo stadio preamplificatore sia lo stadio finale di
stadi finali di potenza (vedi fig.19). potenza, troveranno sul retro del mobile dei pon-
Inoltre poiché il crossover ha due uscite per il ca- ticelli che servono per collegare le uscite Destro
nale Destro e due per il canale Sinistro, dovrete - Sinistro del Pre con gli ingressi Destro - Sini-
necessariamente procurarvi un secondo stadio fi- stro del Finale di potenza.
nale di potenza stereo che utilizzerete per pilota-
re i soli Sub-Woofer. In questi casi basta scollegare questi ponticelli e
poi collegare sulle uscite del preamplificatore gli
Non è assolutamente necessario utilizzare due am- ingressi del nostro crossover e le uscite del pas-
plificatori di identica potenza, perché per i medio sa-alto del crossover sugli ingressi dello stadio
- acuti è sufficiente un amplificatore che eroghi Finale di potenza.
all’incirca metà della potenza erogata dall’amplifi-
catore per i Sub-Woofer. Le uscite del passa-basso vanno collegate sugli
Perciò se avete un amplificatore stereo da 30-50 ingressi di un secondo finale di potenza che vi ser-
watt, lo potrete utilizzare per pilotare le sole Cas- virà per pilotare i soli Sub-Woofer (vedi fig.20).
COSTO di REALIZZAZIONE
Massa
Tutti i componenti necessari per la realizzazione
15 V. 15 V. del filtro Crossover STEREO siglato LX.1198, com-
preso il circuito stampato, più due manopole, 8 cir-
cuiti stampati LX.1198/B ed i cavetti schermati (ve-
C4 C3 di figg.15-16-17), esclusi i soli alimentatori ed il
0021 XL
A volte basta poco per personalizzare e valorizza- L’integrato MC.1458 è un doppio operazionale che
re l’amplificatore Hi-Fi: è il caso del Vu-Meter a se- abbiamo utilizzato come raddrizzatore ideale per
micerchio che pubblichiamo in queste pagine. ricavare dal segnale alternato della BF una tensio-
ne continua e per ottenere una tensione di riferi-
Per realizzare il nostro Vu-Meter occorrono 20 dio- mento di 4 volt per alimentare il piedino inverten-
di led rettangolari ed un normale diodo led che, te dell’operazionale usato come raddrizzatore.
applicato al centro del circuito stampato, darà la
sensazione che tutti i diodi led rettangolari ruotino Sui terminali d’ingresso di questo Vu-Meter va col-
su un’asse centrale. legato il segnale BF che viene prelevato dai due
terminali d’uscita dell’amplificatore a cui vanno 421
La scala di questo Vu-Meter è logaritmica così da normalmente collegate le Casse Acustiche.
avere una reale visualizzazione della potenza ero-
gata dall’amplificatore. Il trimmer R1, presente sull’ingresso, ci permette di
Il circuito, che potrete alimentare con una tensione regolare la sensibilità del Vu-Meter in modo da far
variabile da 10 volt a 13 volt, può essere collega- accendere gli ultimi diodi led quando viene ruotato
to all’uscita di qualsiasi amplificatore, da quello che al massimo il potenziometro del volume dall’am-
eroga 1 watt a quello che eroga 200 watt. plificatore.
DL2 DL20
DL3 DL21
1 2 3 -V
MC 1458
C R6 3 1 18 17 16 15 14 13 12 11 10
B
A J1 6 IC2 7 LED n° 1 1 18 LED n° 2
9 -V 2 17 LED n° 3
2 5 4 8
+V 3 16 LED n° 4
DIV.LOW 4 15 LED n° 5
SIGNAL INP. 5 14 LED n° 6
DIV.HIGH 6 13 LED n° 7
R8
R7 REF.OUT 7 12 LED n° 8
REF.ADJ 8 11 LED n° 9
C3 C4 MODE SEL. 9 10 LED n° 10
C1
DS1
LM 3915
C2
R3
IC1-A IC1-B
3 8 5
R1 DS3
ENTRATA 1 7
DS2 2 6
4
A K
R2
DIODO
A K
C5 R4 LED
Fig.2 Schema elettrico del Vu-Meter e connessioni degli integrati MC.1458-LM.3915 viste
da sopra. Quando inserite i diodi led rettangolari nel circuito stampato dovete rivolgere il
terminale più “corto” nel foro contrassegnato con la lettera K (vedi fig.4).
ELENCO COMPONENTI LX.1353 R7 = 1.500 ohm 1/4 watt DS1 = diodo tipo 1N.4150
R8 = 680 ohm 1/4 watt DS2 = diodo tipo 1N.4150
R1 = 20.000 ohm trimmer C1 = 1 microF. poliestere DS3 = diodo tipo 1N.4150
R2 = 220.000 ohm 1/4 watt C2 = 100.000 pF poliestere DL1 = diodo led tondo
R3 = 15.000 ohm 1/4 watt C3 = 100.000 pF poliestere DL2-DL21 = led rettangolari
R4 = 47.000 ohm 1/4 watt C4 = 100.000 pF poliestere IC1 = MC.1458
R5 = 1.000 ohm 1/4 watt C5 = 4,7 microF. elettrolitico IC2 = LM.3915
R6 = 22.000 ohm 1/4 watt C6 = 47 microF. elettrolitico J1 = ponticello
422
C3
J1 R3 C1
A B C DS3
C6
C2 R1
DS2
R6 R8 R7
SEGNALE
MASSA
12 V.
ENTRATA
IC1 IC2
J1
R1
C B A
423
Fig.6 Per collocare il corpo dei diodi led alla stessa altezza
conviene prima fissare il circuito sul pannello del mobile e
poi spingere i loro corpi fino a toccare il plexiglas rosso.
accendere anche l’ultima colonna dei diodi led.
DL8 DL10 DL12 DL14 DL
DL6 A
16 D
DL4 A A A A L18
DL2
DL2
A K K K A 0
A
K
A
K
A
K
A
K
K
A
K
A
K
A
K
A
K K
A
K
K
A
K
A
K
A
Il ponticello J1 ci permette di accendere una sola
9 DL11 DL13 DL15 DL
K
DL3
DL5
A
DL7 DL K 17 DL1 K
9 DL
21 colonna di led alla volta se colleghiamo lo spinotto
R5
IC2 DS1
IC1
A
R2 R4
di cortocircuito nella posizione B-A, oppure di ac-
12 V.
K
DL1
C4 R3
cendere più colonne, una di seguito all’altra, se col-
C5
C3
A B C
J1
DS2 DS3
C1
leghiamo lo spinotto nella posizione B-C.
C6 R1
ENTRATA
C2
R6 R8 R7
MASSA
REALIZZAZIONE PRATICA
SEGNALE
K
A
K
A
K
A
Come potete vedere dal disegno pratico, questi due
9 DL11 DL13 DL15 DL
A
K
K
DL 3
DL5
DL7 DL 17 D L19
K
DL 2
1
elettrolitici vanno posti in posizione orizzontale ri-
R5
IC2
A
DS1
IC1 R2 R4
volgendo il terminale positivo di C5 verso l’inte-
12 V.
K
DL1
C4 R3
grato IC1 e quello di C6 verso il basso.
C5
C1
A B C DS2 DS3
C3
J1
C6 R1
R6 R8 R7
C2
ENTRATA
Quando montate i diodi led, dovete inserire nei fo-
MASSA ri rivolti in basso, contrassegnati dalla lettera K, il
SEGNALE terminale più corto.
Se per errore invertirete il terminale di un solo dio-
do, anche l’altro, che gli è collegato in serie, non si
424 potrà accendere.
MARRONE 1 1 x 10 5% ORO
425
ROSSO 2 2 x 100
ARANCIONE 3 3 x 1.000
GIALLO 4 4 x 10.000
2ª CIFRA MOLTIPLICAT.
VERDE 5 5 x 100.000
AZZURRO 6 6 x 1.000.000
1ª CIFRA TOLLERANZA
VIOLA 7 7 ORO : 10
GRIGIO 8 8
BIANCO 9 9
Ci siamo accorti che la maggior parte di noi quan- stanza spesso che ci si dimentichi acceso il pream-
do desidera ascoltare un po’ di musica con il pro- plificatore o il CD dell’impianto Hi-Fi o anche il mo-
prio impianto Hi-Fi spinge a caso gli interruttori di nitor del computer.
accensione. A volte accendiamo prima lo stadio fi-
nale, poi il CD o il giradischi o il preamplificatore, Il ritardatore sequenziale pone rimedio a queste
altre volte invece ci capita di accendere per primo dimenticanze perché oltre a scollegare tutte le ap-
il preamplificatore. parecchiature nella giusta sequenza, provvede ad
Lo stesso succede all’atto dello spegnimento, per- accenderle agendo su un unico interruttore con un
ché sempre a caso pigiamo i diversi interruttori. ritardo di circa 4 secondi.
In realtà si dovrebbe rispettare una ben precisa se- Supponendo di averlo collegato ad un impianto Hi-
quenza. Fi, agendo sul suo interruttore si accenderà subito
il CD, poi dopo 4 secondi il preamplificatore e do-
All’accensione: po 8 secondi lo stadio finale.
Allo spegnimento verrà tolta subito la tensione al-
– prima il CD o il giradischi lo stadio finale, poi dopo 4 secondi allo stadio
– poi il preamplificatore preamplificatore e dopo 8 secondi al CD.
– per ultimo lo stadio finale
SCHEMA ELETTRICO
Allo spegnimento:
Lo schema elettrico del ritardatore sequenziale è
– prima lo stadio finale riportato in fig.2.
– poi il preamplificatore All’accensione l’interruttore S1/B applica i 220 volt
– per ultimo il CD o il giradischi sull’avvolgimento primario del trasformatore T1 ed
RITARDATORE sequenziale
Chi non rispetta questa sequenza sentirà sempre in questo modo viene fornita la tensione di ali-
dei botti nelle Casse Acustiche, botti che possono mentazione a tutto il circuito.
danneggiare gli altoparlanti. Il secondo interruttore S1/A, abbinato ad S1/B, cor-
tocircuita verso il positivo di alimentazione la resi-
Questa regola andrebbe adottata anche per i com- stenza R2.
puter, in particolar modo se si è collegati ad un
gruppo di continuità. L’integrato IC1 (contenente i 4 operazionali A-B-C-
D) è alimentato con una tensione stabilizzata di 8,2
All’accensione: volt dal diodo zener DZ1, mentre i tre transistor
426 TR1-TR2-TR3 che pilotano i relè sono alimentati
– prima il gruppo di continuità da una tensione non stabilizzata di 12 volt.
– poi il computer
– per ultimo il monitor All’accensione sul piedino d’uscita 7 dell’operazio-
nale IC1/A si ritrova una tensione di 0 volt che sa-
Allo spegnimento: le all’incirca in 8 secondi sul valore di circa 7 volt.
Il tempo necessario a raggiungere questo valore di
– prima il monitor tensione è determinato dal condensatore polieste-
– poi il computer re C7 da 1 microfarad.
– per ultimo il gruppo di continuità Per ritardare questo tempo è sufficiente applicare
in parallelo a C7 un secondo condensatore della
Infatti se si accende prima il monitor e dopo il com- capacità di 0,47-0,68 microfarad.
puter ci sono molte più probabilità di danneggiare La tensione presente sull’uscita dell’operazionale
qualche scheda. IC1/A raggiunge tutti i piedini non invertenti degli
Purtroppo non solo sono poche le persone che ri- operazionali IC1/D-IC1/C-IC1/B e poiché sugli op-
spettano questa regola, ma capita anche abba- posti piedini invertenti degli stessi operazionali è
per IMPIANTI HI-FI
Il ritardatore sequenziale è un semplice circuito che provvede ad ac-
cendere e spegnere in sequenza, con un ritardo di circa 4 secondi, le
apparecchiature Hi-Fi, cioè il CD, il Preamplificatore e lo Stadio finale.
Per realizzare un ritardatore occorrono 1 solo integrato e 3 relè.
presente una tensione di 1,2 - 3,8 - 6,4 volt, que- La tensione positiva presente sulle uscite degli o-
sti portano i loro piedini d’uscita a livello logico 1 perazionali va a polarizzare in sequenza le Basi dei 427
(massima tensione positiva) quando sul piedino transistor TR3-TR2-TR1 che, portandosi in condu-
non invertente la tensione positiva supera il valo- zione, eccitano i relè collegati sui Collettori.
re della tensione presente sul piedino invertente.
In questo modo i loro contatti invieranno la tensio-
Quindi sull’uscita dell’operazionale IC1/D trovere- ne dei 220 volt alle apparecchiature che avremo
mo un livello logico 1 quando la tensione sul suo collegato alle prese d’uscita.
piedino non invertente supera gli 1,2 volt.
Quando il secondo scambio del RELE’3 si ecci-
Sull’uscita dell’operazionale IC1/C troveremo un li- ta, cortocircuita l’interruttore S1/B, quindi la ten-
vello logico 1 quando la tensione sul suo piedino sione dei 220 volt oltre a passare attraverso i con-
non invertente supera i 3,8 volt. tatti dell’interruttore S1/B passa anche attraverso
le puntine del RELE’3.
Sull’uscita dell’operazionale IC1/B troveremo un li-
vello logico 1 quando la tensione sul suo piedino Quando spegniamo il ritardatore sequenziale, to-
non invertente supera i 6,4 volt. gliendo la tensione dei 220 volt tramite l’interrutto-
Fig.1 Dopo aver fissato tutti i componenti sul circuito, otterrete un montaggio identico a
quello visibile in questa foto. Lo stampato che vi forniamo è completo di serigrafia.
8,2 V.
R1
RS1
C1 C2 C3 DZ1 C4
S1-B
RELE' 1 USCITA
3
DS1
S1-A R5 R8
C7
6,4 V. C8
9 4 IC1-B TR1
R3 R7 C
6 8 B
R18
R2
7 10 R12 E
5 11
R13
IC1-A
R4 RELE' 2 USCITA
R6 C6 R9
C5 2
DS2
IC1-C
3,8 V. C9
13 TR2
C
14 B R19
12 R14 E
R15
R10 RELE' 3
DS3 USCITA
IC1-D 1
1,2 V.
2 TR3
C
1 B
C10
3 R16 E
R17 R20 429
R11
FILO DI TERRA
14 13 12 GND 10 9 8
Fig.3 Connessioni dell’integrato LM.324
B viste da sopra e del transistor BC.547 vi-
ste da sotto. L’integrato TL.084, pur a-
E C
vendo al suo interno 4 operazionali, non
BC 547 può sostituire l’integrato LM.324.
1 2 3 +V 5 6 7
LM 324
re S1/B, la tensione giunge ugualmente sul prima- La resistenza da 100 ohm ed il condensatore da
rio del trasformatore T1 attraverso i contatti del RE- 22.000 pF 1.000 volt lavoro, posti in parallelo ai
LE’3 ed il circuito rimane alimentato. contatti di ogni relè, evitano lo scintillio, che po-
trebbe dar luogo a disturbi spuri nell’amplificatore.
Il secondo interruttore S1/A, abbinato a S1/B, a-
prendosi toglie la tensione positiva sulla resisten- Compreso il funzionamento del circuito, molti a-
za R2 e così la tensione sul piedino d’uscita dell’o- vranno già intuito che aggiungendo o togliendo de-
perazionale IC1/A da 7 volt inizia a scendere ver- gli operazionali e modificando il partitore resistivo
so i 0 volt. composto dalle resistenze R8-R9-R10-R11 si pos-
Quando la tensione sul piedino non invertente sono realizzare anche delle apparecchiature per-
scende sotto il valore della tensione positiva pre- sonalizzate per eccitare o diseccitare in sequenza
sente sul piedino invertente, l’uscita dell’operazio- uno o più relè.
nale si porta a livello logico 0, vale a dire tensio-
ne nulla, ed in queste condizioni il relè ad esso col- Poiché il relè si eccita solo quando la tensione sul
legato tramite il transistor si diseccita. piedino non invertente dell’operazionale supera il
Pertanto sull’uscita dell’operazionale IC1/B trovia- valore della tensione presente sul piedino inver-
mo un livello logico 0 quando la tensione sul suo tente, basta modificare il valore delle resistenze
piedino non invertente scende sotto i 6,4 volt. R8-R9-R10-R11 per ottenere dei tempi diversi.
Se aggiungerete degli altri operazionali per otte-
Sull’uscita dell’operazionale IC1/C troviamo un li- nere un circuito in grado di eccitare 4-5-6 relè, do-
vello logico 0 quando la tensione sul suo piedino vrete sempre e solo utilizzare l’integrato LM.324.
non invertente scende sotto i 3,8 volt.
Ad esempio, utilizzando dei relè che si eccitano
Sull’uscita dell’operazionale IC1/D troviamo un li- quando la tensione sul piedino non invertente su-
vello logico 0 quando la tensione sul suo piedino pera il valore della tensione presente sul piedino
non invertente scende sotto gli 1,2 volt. invertente, si può realizzare un semplice interrut-
tore automatico che provveda a ricaricare una bat-
Quando il RELE’3 si diseccita, il suo secondo teria quando la tensione scende sotto gli 11 volt.
scambio si apre togliendo la tensione dei 220 volt
sul primario del trasformatore T1, quindi oltre a spe- Potreste anche realizzare un circuito che provve-
gnersi l’ultimo apparecchio collegato alla presa d’u- da a mettere in moto automaticamente una pom-
scita, si spegne automaticamente anche il ritar- pa quando il livello di una cisterna scende sotto il
datore sequenziale. suo valore minimo.
430
Fig.4 Sul pannello posteriore del mobile, che vi forniamo già forato, vanno montate le pre-
se femmina che utilizzerete per accendere in modo sequenziale le apparecchiature.
FILO DI TERRA RETE
USCITA 1 USCITA 2 USCITA 3 220 V.
IC1 C1
R10 C2
C3 C4
R3 DZ1 R1
R2 R5
C5
C7 RS1
431
R11 R4
C7 C6
R7 R6
S1/B S1/A
Fig.5 Schema pratico di montaggio del Ritar-
datore Sequenziale per impianti Hi-Fi. Osser-
S1 vate sulla sinistra come devono essere colle-
gati i fili al doppio deviatore S1.
In questi casi basta togliere dal nostro circuito gli l’adesivo e praticate una leggera pressione per far-
operazionali IC1/A-IC1/C-IC1/D ed entrare con la le aderire al piano plastico del mobile.
tensione sul piedino non invertente 10 di IC1/B.
Ovviamente dovrete eliminare dal circuito le resi- Sul pannello frontale dovete montare il doppio de-
stenze R9-R10-R11 e sostituirle con un trimmer viatore S1, collegando i suoi terminali alle due mor-
da 47.000 ohm per poter regolare sul piedino in- settiere come indicato in fig.5.
vertente il valore di tensione richiesto. Sul pannello posteriore dovete innestare le 3 pre-
se d’uscita collegandole ai tre morsetti presenti in
Per altre applicazioni potrete eliminare i relè ed i alto sullo stampato.
diodi DS1-DS2-DS3 ed in loro sostituzione colle- Se avete una spina con la presa di terra (3 spi-
gare direttamente ai Collettori dei transistor un dio- notti anziché due), dovete collegare il filo di terra
do led con in serie una resistenza da 680 ohm. al terminale centrale di ogni presa.
Terminato il montaggio posizionate il circuito all’in- Costo del solo stampato LX.1245 .......... L.12.000
terno del mobile plastico come visibile in fig.6. Costo in Euro .......................................... 6,20
A questo scopo utilizzate i quattro distanziatori pla-
stici con base autoadesiva che troverete nel kit. I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
Dopo aver inserito i perni nei fori presenti sullo le spese postali che verranno addebitate solo a chi
stampato, togliete dalle basi la carta che protegge richiederà il materiale in contrassegno.
433
Fig.6 La scheda, una volta montata, va fissata sulla base del mobile impiegando i quattro
distanziatori plastici con base autoadesiva inseriti nel kit. Dopo aver innestato i perni dei
distanziatori nei fori presenti nello stampato, potrete togliere dalle loro basi la carta pro-
tettiva che ricopre l’adesivo e pressarli leggermente sul mobile. Sul pannello posteriore
fissate le prese d’uscita e sul pannello frontale il doppio deviatore S1.
Per misurare la massima potenza che un amplifi-
catore è in grado di erogare è indispensabile ruo-
tare al massimo il potenziometro del volume, ma
ciò comporta fare del “rumore”, perché 50 o 100
watt sparati a tutto volume danno piuttosto fastidio
e a maggior ragione se il segnale, come avviene
in questi casi, non è neppure musicale, ma è rap-
presentato dalla nota penetrante e continua di
un’onda quadra o sinusoidale.
UN CARICO
Se disponete di un Generatore di BF e ovviamente
di un Oscilloscopio, questa sonda non solo vi per-
metterà di misurare la potenza massima, ma an-
che di verificare se l’amplificatore funziona corret-
tamente oppure se autooscilla sulle frequenze ul-
trasoniche e se il suo rendimento è lineare e co-
stante su tutta la banda audio.
R1 = 52 ohm 50 watt
R2 = 52 ohm 50 watt
8 Ohm R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R3 = 52 ohm 50 watt
R4 = 52 ohm 50 watt
R5 = 52 ohm 50 watt
R6 = 52 ohm 50 watt
R7 = 130 ohm 50 watt
Fig.1 Schema elettrico della sonda di carico per eseguire misure alla massima potenza.
RESISTIVO da 8 ohm 150 watt
R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7
435
8 ohm
Fig.2 Schema pratico di montaggio. Le sette resistenze corazzate fissate all’aletta di raf-
freddamento vi permettono di testare qualsiasi tipo di amplificatore BF. Questa sonda rie-
sce a dissipare una potenza di circa 300 watt, ammesso che si faccia salire la tempera-
tura oltre i 50 gradi. In alto come si presenta la sonda a montaggio ultimato.
Fig.3 La resistenza di cari-
co andrà collegata in so-
stituzione della cassa acu-
stica. Per controllare la
forma d’onda, collegate ai
capi della resistenza di ca-
rico un oscilloscopio. R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7
Poiché non sempre chi vende gli amplificatori spe- chiunque potrebbe involontariamente toccarla, per-
cifica se la potenza erogata è espressa in watt mu- ciò è decisamente consigliabile cercare di mante-
sicali - picco/picco o RMS, con questa sonda po- nere più bassa possibile la sua temperatura.
trete stabilire subito la potenza in watt RMS. Poiché i valori standard più facilmente reperibili so-
no 52 ohm e 130 ohm, abbiamo utilizzato 6 resi-
SCHEMA ELETTRICO stenze da 52 ohm più una settima resistenza da
130 ohm collegandole in parallelo (vedi fig.1).
Per poter dissipare una potenza di 150 watt oc- Collegando in parallelo 6 resistenze da 52 ohm si
corre una resistenza che abbia un valore di 8 ohm. riesce infatti ad ottenere un valore di:
Poiché in commercio ci sono resistenze a filo ca-
paci di dissipare un massimo di 50 watt, per otte- 52 : 6 = 8,66666 ohm
nere 8 ohm si possono utilizzare tre resistenze da
24 ohm collegate in parallelo, infatti: cioè un valore leggermente superiore a quello ri-
chiesto. Collegando in parallelo a questo valore u-
24 : 3 = 8 ohm na settima resistenza da 130 ohm, si riescono ad
436 ottenere esattamente:
Quindi tre resistenze in parallelo da 50 watt ci per-
metterebbero di ottenere una potenza di: (8,66666 x 130) : (8,66666 + 130) = 8,1 ohm
437
La resistenza di carico da 8
ohm può essere utilizzata an-
che per gli amplificatori con u- R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7
Fig.6 Quando la corrente di riposo degli Nota: se l’amplificatore è stereo vi servono due re-
stadi finali è inferiore al valore richiesto, sistenze di carico, una per ogni uscita.
nella parte centrale della sinusoide si
presenta uno scalino, chiamato distor- Se, ad esempio, rilevate sulla sonda di carico u-
sione di crossover. na tensione di 50 volt picco/picco, la potenza e-
rogata dall’amplificatore risulterà di:
OHM
30µA
x1
x10
x100 x1K
1,5V
5V
15V
439
Service
~ = 0,3µA 50V
3mA 150V
0,3A 1KV
3A 1,5KV max
R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7
Fig.8 La potenza di uscita di un amplificatore può essere controllata anche con un nor-
male tester. In questo caso tra la sonda ed il tester dovete collegare un diodo raddrizza-
tore ed un condensatore da 47.000 pF poliestere per livellare la tensione raddrizzata.
TABELLA dei decibel da 0 dB a 34,7 dB
dB TENSIONE POTENZA dB TENSIONE POTENZA dB TENSIONE POTENZA
0,0 1,000 1,000 5,6 1,905 3,631 11,2 3,631 13,18
0,1 1,012 1,023 5,7 1,928 3,715 11,3 3,673 13,49
0,2 1,023 1,047 5,8 1,950 3,802 11,4 3,715 13,80
0,3 1,035 1,072 5,9 1,972 3,890 11,5 3,758 14,12
0,4 1,047 1,096 6,0 1,995 3,981 11,6 3,802 14,45
0,5 1,059 1,122 6,1 2,018 4,074 11,7 3,846 14,79
0,6 1,072 1,148 6,2 2,042 4,169 11,8 3,890 15,14
0,7 1,084 1,175 6,3 2,065 4,266 11,9 3,936 15,49
0,8 1,096 1,202 6,4 2,089 4,365 12,0 3,981 15,85
0,9 1,109 1,230 6,5 2,113 4,467 12,1 4,027 16,22
1,0 1,122 1,259 6,6 2,138 4,571 12,2 4,074 16,60
1,1 1,135 1,288 6,7 2,163 4,677 12,3 4,121 16,98
1,2 1,148 1,318 6,8 2,188 4,786 12,4 4,169 17,38
1,3 1,161 1,349 6,9 2,213 4,898 12,5 4,217 17,78
1,4 1,175 1,380 7,0 2,239 5,012 12,6 4,266 18,20
1,5 1,189 1,413 7,1 2,265 5,129 12,7 4,315 18,62
1,6 1,202 1,445 7,2 2,291 5,248 12,8 4,365 19,05
1,7 1,216 1,479 7,3 2,317 5,370 12,9 4,416 19,50
1,8 1,230 1,514 7,4 2,344 5,495 13,0 4,467 19,95
1,9 1,245 1,549 7,5 2,371 5,623 13,1 4,519 20,42
2,0 1,259 1,585 7,6 2,399 5,754 13,2 4,571 20,89
2,1 1,274 1,622 7,7 2,427 5,888 13,3 4,624 21,38
2,2 1,288 1,660 7,8 2,455 6,026 13,4 4,677 21,88
2,3 1,303 1,698 7,9 2,483 6,166 13,5 4,732 22,39
2,4 1,318 1,738 8,0 2,512 6,310 13,6 4,786 22,91
2,5 1,334 1,778 8,1 2,541 6,457 13,7 4,842 23,44
2,6 1,349 1,820 8,2 2,570 6,607 13,8 4,898 23,99
2,7 1,365 1,862 8,3 2,600 6,761 13,9 4,955 24,55
2,8 1,380 1,905 8,4 2,630 6,918 14,0 5,012 25,12
2,9 1,396 1,950 8,5 2,661 7,079 14,1 5,070 25,70
3,0 1,413 1,995 8,6 2,692 7,244 14,2 5,129 26,30
3,1 1,429 2,042 8,7 2,723 7,413 14,3 5,188 26,91
3,2 1,445 2,089 8,8 2,754 7,586 14,4 5,248 27,54
3,3 1,462 2,138 8,9 2,786 7,762 14,5 5,309 28,18
3,4 1,479 2,188 9,0 2,818 7,943 14,6 5,370 28,84
3,5 1,496 2,239 9,1 2,851 8,128 14,7 5,433 29,51
3,6 1,514 2,291 9,2 2,884 8,318 14,8 5,495 30,20
3,7 1,531 2,344 9,3 2,917 8,511 14,9 5,559 30,90
3,8 1,549 2,399 9,4 2,951 8,710 15,0 5,623 31,62
440 3,9 1,567 2,455 9,5 2,985 8,913 15,1 5,689 32,36
4,0 1,585 2,512 9,6 3,020 9,120 15,2 5,754 33,11
4,1 1,603 2,570 9,7 3,055 9,333 15,3 5,821 33,88
4,2 1,622 2,630 9,8 3,090 9,550 15,4 5,888 34,67
4,3 1,641 2,692 9,9 3,126 9,772 15,5 5,957 35,48
4,4 1,660 2,754 10,0 3,162 10,00 15,6 6,026 36,31
4,5 1,679 2,818 10,1 3,199 10,23 15,7 6,095 37,15
4,6 1,698 2,884 10,2 3,236 10,47 15,8 6,166 38,02
4,7 1,718 2,951 10,3 3,273 10,71 15,9 6,237 38,90
4,8 1,738 3,020 10,4 3,311 10,96 16,0 6,310 39,81
4,9 1,758 3,090 10,5 3,350 11,22 16,1 6,383 40,74
5,0 1,778 3,162 10,6 3,388 11,48 16,2 6,457 41,69
5,1 1,799 3,236 10,7 3,428 11,75 16,3 6,531 42,66
5,2 1,820 3,311 10,8 3,467 12,02 16,4 6,607 43,65
5,3 1,841 3,388 10,9 3,508 12,30 16,5 6,683 44,67
5,4 1,862 3,467 11,0 3,548 12,59 16,6 6,761 45,71
5,5 1,884 3,548 11,1 3,589 12,88 16,7 6,839 46,77
dB TENSIONE POTENZA dB TENSIONE POTENZA dB TENSIONE POTENZA
16,8 6,918 47,86 22,8 13,80 190,5 28,8 27,54 758,6
16,9 6,998 48,98 22,9 13,96 195,0 28,9 27,86 776,2
17,0 7,079 50,12 23,0 14,12 199,5 29,0 28,18 794,3
17,1 7,161 51,29 23,1 14,29 204,2 29,1 28,51 812,8
17,2 7,244 52,48 23,2 14,45 208,9 29,2 28,84 831,8
17,3 7,328 53,70 23,3 14,62 213,8 29,3 29,17 851,1
17,4 7,413 54,95 23,4 14,79 218,8 29,4 29,51 871,0
17,5 7,499 56,23 23,5 14,96 223,9 29,5 29,85 891,2
17,6 7,586 57,54 23,6 15,14 229,1 29,6 30,20 912,0
17,7 7,674 58,88 23,7 15,31 234,4 29,7 30,55 933,2
17,8 7,762 60,26 23,8 15,49 239,9 29,8 30,90 955,0
17,9 7,852 61,66 23,9 15,67 245,5 29,9 31,26 977,2
18,0 7,943 63,10 24,0 15,85 251,2 30,0 31,62 1.000
18,1 8,035 64,56 24,1 16,03 257,0 30,1 31,99 1.023
18,2 8,128 66,07 24,2 16,22 263,0 30,2 32,36 1.047
18,3 8,222 67,61 24,3 16,41 269,1 30,3 32,73 1.072
18,4 8,318 69,18 24,4 16,60 275,4 30,4 33,11 1.096
18,5 8,414 70,79 24,5 16,79 281,8 30,5 33,50 1.122
18,6 8,511 72,44 24,6 16,98 288,4 30,6 33,88 1.148
18,7 8,610 74,13 24,7 17,18 295,1 30,7 34,28 1.175
18,8 8,710 75,86 24,8 17,38 302,0 30,8 34,67 1.202
18,9 8,810 77,62 24,9 17,58 309,0 30,9 35,07 1.230
19,0 8,913 79,43 25,0 17,78 316,2 31,0 35,48 1.259
19,1 9,016 81,28 25,1 17,99 323,6 31,1 35,89 1.288
19,2 9,120 83,18 25,2 18,20 331,1 31,2 36,31 1.318
19,3 9,226 85,11 25,3 18,41 338,8 31,3 36,73 1.349
19,4 9,333 87,10 25,4 18,62 346,7 31,4 37,15 1.380
19,5 9,441 89,12 25,5 18,84 354,8 31,5 37,58 1.413
19,6 9,550 91,20 25,6 19,05 363,1 31,6 38,02 1.445
19,7 9,661 93,32 25,7 19,27 371,5 31,7 38,46 1.479
19,8 9,772 95,45 25,8 19,50 380,2 31,8 38,90 1.514
19,9 9,886 97,72 25,9 19,72 389,0 31,9 39,35 1.549
20,0 10,00 100,0 26,0 19,95 398,1 32,0 39,81 1.585
20,1 10,12 102,3 26,1 20,18 407,4 32,1 40,27 1.622
20,2 10,23 104,7 26,2 20,42 416,9 32,2 40,74 1.660
20,3 10,35 107,1 26,3 20,65 426,6 32,3 41,21 1.698
20,4 10,47 109,6 26,4 20,89 436,5 32,4 41,69 1.738
20,5 10,59 112,2 26,5 21,13 446,7 32,5 42,17 1.778
20,6 10,71 114,8 26,6 21,38 457,1 32,6 42,66 1.820
20,7 10,84 117,5 26,7 21,63 467,7 32,7 43,15 1.862
20,8 10,96 120,2 26,8 21,88 478,6 32,8 43,65 1.905
20,9 11,09 123,0 26,9 22,13 489,8 32,9 44,16 1.950
21,0 11,22 125,9 27,0 22,39 501,2 33,0 44,67 1.995
21,1 11,35 128,8 27,1 22,65 512,9 33,1 45,19 2.042 441
21,2 11,48 131,8 27,2 22,91 524,8 33,2 45,71 2.089
21,3 11,61 134,9 27,3 23,17 537,0 33,3 46,24 2.138
21,4 11,75 138,0 27,4 23,44 549,5 33,4 46,77 2.188
21,5 11,88 141,2 27,5 23,71 562,3 33,5 47,31 2.239
21,6 12,02 144,5 27,6 23,99 575,4 33,6 47,86 2.291
21,7 12,16 147,9 27,7 24,27 588,8 33,7 48,42 2.344
21,8 12,30 151,4 27,8 24,55 602,6 33,8 48,98 2.399
21,9 12,44 154,9 27,9 24,83 616,6 33,9 49,54 2.455
22,0 12,59 158,5 28,0 25,12 631,0 34,0 50,12 2.512
22,1 12,73 162,2 28,1 25,41 645,6 34,1 50,70 2.570
22,2 12,88 166,0 28,2 25,70 660,7 34,2 51,29 2.630
22,3 13,03 169,8 28,3 26,00 676,1 34,3 51,88 2.692
22,4 13,18 173,8 28,4 26,30 691,8 34,4 52,48 2.754
22,5 13,33 177,8 28,5 26,61 707,9 34,5 53,09 2.818
22,6 13,49 182,0 28,6 26,91 724,4 34,6 53,70 2.884
22,7 13,65 186,2 28,7 27,23 741,3 34,7 54,32 2.951
TABELLA dei decibel da 34,8 dB a 69,5 dB
dB TENSIONE POTENZA dB TENSIONE POTENZA dB TENSIONE POTENZA
34,8 54,95 3.020 40,4 104,7 10.960 46,0 199,5 39.810
34,9 55,59 3.090 40,5 105,9 11.220 46,1 201,8 40.740
35,0 56,23 3.162 40,6 107,1 11.480 46,2 204,2 41.690
35,1 56,88 3.236 40,7 108,4 11.750 46,3 206,5 42.660
35,2 57,54 3.311 40,8 109,6 12.020 46,4 208,9 43.650
35,3 58,21 3.388 40,9 110,9 12.300 46,5 211,3 44.670
35,4 58,88 3.467 41,0 112,2 12.590 46,6 213,8 45.710
35,5 59,57 3.548 41,1 113,5 12.880 46,7 216,3 46.770
35,6 60,26 3.631 41,2 114,8 13.180 46,8 218,8 47.860
35,7 60,95 3.715 41,3 116,1 13.490 46,9 221,3 48.980
35,8 61,66 3.802 41,4 117,5 13.800 47,0 223,9 50.120
35,9 62,37 3.890 41,5 118,8 14.120 47,1 226,5 51.290
36,0 63,10 3.981 41,6 120,2 14.450 47,2 229,1 52.480
36,1 63,83 4.074 41,7 121,6 14.790 47,3 231,7 53.700
36,2 64,56 4.169 41,8 123,0 15.140 47,4 234,4 54.950
36,3 65,31 4.266 41,9 124,4 15.490 47,5 237,1 56.230
36,4 66,07 4.365 42,0 125,9 15.850 47,6 239,9 57.540
36,5 66,83 4.467 42,1 127,3 16.220 47,7 242,7 58.880
36,6 67,61 4.571 42,2 128,8 16.600 47,8 245,5 60.260
36,7 68,39 4.677 42,3 130,3 16.980 47,9 248,3 61.660
36,8 69,18 4.786 42,4 131,8 17.380 48,0 251,2 63.100
36,9 69,98 4.898 42,5 133,3 17.780 48,1 254,1 64.560
37,0 70,79 5.012 42,6 134,9 18.200 48,2 257,0 66.070
37,1 71,61 5.129 42,7 136,5 18.620 48,3 260,0 67.610
37,2 72,44 5.248 42,8 138,0 19.050 48,4 263,0 69.180
37,3 73,28 5.370 42,9 139,6 19.500 48,5 266,1 70.790
37,4 74,13 5.495 43,0 141,3 19.950 48,6 269,1 72.440
37,5 74,99 5.623 43,1 142,9 20.420 48,7 272,3 74.130
37,6 75,86 5.754 43,2 144,5 20.890 48,8 275,4 75.860
37,7 76,74 5.888 43,3 146,2 21.380 48,9 278,6 77.620
37,8 77,62 6.026 43,4 147,9 21.880 49,0 281,8 79.430
37,9 78,52 6.166 43,5 149,6 22.390 49,1 285,1 81.280
38,0 79,43 6.310 43,6 151,4 22.910 49,2 288,4 83.180
38,1 80,35 6.457 43,7 153,1 23.440 49,3 291,7 85.110
38,2 81,28 6.607 43,8 154,9 23.990 49,4 295,1 87.100
38,3 82,22 6.761 43,9 156,7 24.550 49,5 298,5 89.120
38,4 83,18 6.918 44,0 158,5 25.120 49,6 302,0 91.200
38,5 84,14 7.079 44,1 160,3 25.700 49,7 305,5 93.320
38,6 85,11 7.244 44,2 162,2 26.300 49,8 309,0 95.500
442 38,7 86,10 7.413 44,3 164,1 26.910 49,9 312,6 97.720
38,8 87,10 7.586 44,4 166,0 27.540 50,0 316,2 100.000
38,9 88,10 7.762 44,5 167,9 28.180 50,1 319,9 102.300
39,0 89,12 7.943 44,6 169,8 28.840 50,2 323,6 104.700
39,1 90,16 8.128 44,7 171,8 29.510 50,3 327,3 107.200
39,2 91,20 8.318 44,8 173,8 30.200 50,4 331,1 109.600
39,3 92,26 8.511 44,9 175,8 30.900 50,5 335,0 112.200
39,4 93,32 8.710 45,0 177,8 31.620 50,6 338,8 114.800
39,5 94,41 8.913 45,1 179,9 32.360 50,7 342,8 117.500
39,6 95,50 9.120 45,2 182,0 33.110 50,8 346,7 120.200
39,7 96,60 9.333 45,3 184,1 33.880 50,9 350,7 123.000
39,8 97,72 9.550 45,4 186,2 34.670 51,0 354,8 125.900
39,9 98,85 9.772 45,5 188,4 35.480 51,1 358,9 128.800
40,0 100,0 10.000 45,6 190,5 36.310 51,2 363,1 131.800
40,1 101,2 10.230 45,7 192,7 37.150 51,3 367,3 134.900
40,2 102,3 10.470 45,8 195,0 38.020 51,4 371,5 138.000
40,3 103,5 10.710 45,9 197,2 38.900 51,5 375,8 141.300
dB TENSIONE POTENZA dB TENSIONE POTENZA dB TENSIONE POTENZA
51,6 380,2 144.500 57,6 758,6 575.400 63,6 1.514 2.291.000
51,7 384,6 147.900 57,7 767,4 588.800 63,7 1.531 2.344.000
51,8 389,0 151.400 57,8 776,2 602.600 63,8 1.549 2.399.000
51,9 393,5 154.900 57,9 785,2 616.600 63,9 1.567 2.455.000
52,0 398,1 158.500 58,0 794,3 631.000 64,0 1.584 2.512.000
52,1 402,7 162.200 58,1 803,5 645.700 64,1 1.603 2.570.000
52,2 407,4 166.000 58,2 812,8 660.700 64,2 1.622 2.630.000
52,3 412,1 169.800 58,3 822,2 676.100 64,3 1.641 2.692.000
52,4 416,9 173.800 58,4 831,8 691.800 64,4 1.660 2.754.000
52,5 421,7 177.800 58,5 841,4 707.900 64,5 1.679 2.818.000
52,6 426,6 182.000 58,6 851,1 724.400 64,6 1.698 2.884.000
52,7 431,5 186.200 58,7 861,0 741.300 64,7 1.718 2.951.000
52,8 436,5 190.500 58,8 871,0 758.600 64,8 1.738 3.020.000
52,9 441,6 195.000 58,9 881,0 776.200 64,9 1.758 3.090.000
53,0 446,7 199.500 59,0 891,2 794.300 65,0 1.778 3.162.000
53,1 451,9 204.200 59,1 901,6 812.800 65,1 1.799 3.236.000
53,2 457,1 208.900 59,2 912,0 831.800 65,2 1.820 3.311.000
53,3 462,4 213.800 59,3 922,6 851.100 65,3 1.841 3.388.000
53,4 467,7 218.800 59,4 933,2 871.000 65,4 1.862 3.467.000
53,5 473,1 223.900 59,5 944,1 893.300 65,5 1.884 3.548.000
53,6 478,6 229.100 59,6 955,0 912.000 65,6 1.905 3.631.000
53,7 484,2 234.400 59,7 966,0 933.300 65,7 1.928 3.715.000
53,8 489,8 239.900 59,8 977,2 955.000 65,8 1.950 3.802.000
53,9 495,4 245.500 59,9 988,5 977.200 65,9 1.972 3.890.000
54,0 501,2 251.200 60,0 1.000 1.000.000 66,0 1.995 3.981.000
54,1 507,0 257.000 60,1 1.012 1.023.000 66,1 2.018 4.074.000
54,2 512,9 263.000 60,2 1.023 1.047.000 66,2 2.042 4.169.000
54,3 518,8 269.200 60,3 1.035 1.072.000 66,3 2.065 4.266.000
54,4 524,8 275.400 60,4 1.047 1.096.000 66,4 2.089 4.365.000
54,5 530,9 281.800 60,5 1.059 1.122.000 66,5 2.113 4.467.000
54,6 537,0 288.400 60,6 1.072 1.148.000 66,6 2.138 4.571.000
54,7 543,2 295.100 60,7 1.084 1.175.000 66,7 2.163 4.677.000
54,8 549,5 302.000 60,8 1.096 1.202.000 66,8 2.188 4.786.000
54,9 555,9 309.000 60,9 1.109 1.230.000 66,9 2.213 4.898.000
55,0 562,3 316.200 61,0 1.122 1.259.000 67,0 2.239 5.012.000
55,1 568,8 323.600 61,1 1.135 1.288.000 67,1 2.265 5.129.000
55,2 575,4 331.100 61,2 1.148 1.318.000 67,2 2.291 5.248.000
55,3 582,1 338.800 61,3 1.161 1.349.000 67,3 2.317 5.370.000
55,4 588,8 346.700 61,4 1.175 1.380.000 67,4 2.344 5.495.000
55,5 595,7 354.800 61,5 1.188 1.413.000 67,5 2.371 5.623.000
55,6 602,6 363.100 61,6 1.202 1.445.000 67,6 2.399 5.754.000
55,7 609,5 371.500 61,7 1.216 1.479.000 67,7 2.427 5.888.000
55,8 616,6 380.200 61,8 1.230 1.514.000 67,8 2.455 6.026.000
55,9 623,7 389.000 61,9 1.245 1.549.000 67,9 2.483 6.166.000 443
56,0 631,0 398.100 62,0 1.259 1.585.000 68,0 2.512 6.310.000
56,1 638,3 407.400 62,1 1.273 1.622.000 68,1 2.541 6.457.000
56,2 645,6 416.900 62,2 1.288 1.660.000 68,2 2.570 6.607.000
56,3 653,1 426.600 62,3 1.303 1.698.000 68,3 2.600 6.761.000
56,4 660,7 436.500 62,4 1.318 1.738.000 68,4 2.630 6.918.000
56,5 668,3 446.700 62,5 1.334 1.778.000 68,5 2.661 7.079.000
56,6 676,1 457.100 62,6 1.349 1.820.000 68,6 2.692 7.244.000
56,7 683,9 467.700 62,7 1.365 1.862.000 68,7 2.723 7.413.000
56,8 691,8 478.600 62,8 1.380 1.905.000 68,8 2.754 7.586.000
56,9 699,8 489.800 62,9 1.396 1.950.000 68,9 2.786 7.762.000
57,0 707,9 501.200 63,0 1.413 1.995.000 69,0 2.818 7.943.000
57,1 716,1 512.900 63,1 1.429 2.042.000 69,1 2.851 8.128.000
57,2 724,4 524.800 63,2 1.445 2.089.000 69,2 2.884 8.318.000
57,3 732,8 537.000 63,3 1.462 2.138.000 69,3 2.917 8.511.000
57,4 741,3 549.500 63,4 1.479 2.188.000 69,4 2.951 8.710.000
57,5 749,9 562.300 63,5 1.496 2.239.000 69,5 2.985 8.913.000
INDICE ANALITICO
A pag.
D pag.
Alimentatore 8 volt più 15+15 volt .................. 170 Decibel tabella .................................................. 440
Alimentatore da 30 volt 0,5 amper .................. 226 Diametro filo per Casse Acustiche ................ 37
Alimentatore da 30 volt 0,7 amper .................. 355 Differenziale tipo Wilson .................................. 65
Alimentatore da 5 a 19 volt 0,2 amper............ 308 Dinamica di un amplificatore .......................... 23
Alimentatore Duale 12+12 volt 0,7 amper ...... 412 Doppio differenziale .......................................... 65
Alimentatore Duale 15+15 volt 0,7 amper ...... 131
Alimentatore elevatore da 12 a 15+15 volt .... 414
Altoparlanti a larga banda................................ 15
Altoparlanti efficienza ......................................
Altoparlanti Midrange ......................................
16
16
E pag.
Generatore di corrente a specchio ................ 62 Segnale Mono trasformato in Stereo .............. 142
Generatore di corrente costante .................... 62 Segnali bilanciati e sbilanciati ........................ 80
Generatore di corrente di Wilson .................... 65 Sensibilità delle Casse Acustiche .................. 21
Guadagno di uno stadio a valvola .................. 70 Sigle dei condensatori...................................... 121
Stadi d’ingresso per amplificatori Hi-Fi.......... 52
Stadi pilota per valvole termoioniche ............ 95
Stadio d’ingresso a fet Classe A .................... 52
M pag.
Stadio d’ingresso a transistor Classe A ........ 52
Stadio d’ingresso a valvole.............................. 69
Midrange - altoparlanti...................................... 16 Stadio d’ingresso a valvole Classe A ............ 54
Misurare la potenza con un carico resistivo.. 434 Stadio d’ingresso Cascode .............................. 56
Misure in dB ...................................................... 19 Stadio finale BF da 1 W con TBA.820/M ........ 324
Mixer a Fet ........................................................ 202 Stadio finale BF da 1 W con TDA.7052/B ...... 334
Mixer con controllo di Toni.............................. 152 Stadio finale BF da 1+1 W con TDA.7053/A .. 339
Mixer Stereo a 3 canali .................................... 262 Stadio finale BF da 3 W con TDA.2002 .......... 331
Mixer Stereo professionale .............................. 156 Stadio finale BF da 5 W con TDA.7056/B ...... 337
Stadio finale da 10+10 watt per Auto.............. 364
Stadio finale da 15 watt per Auto.................... 358
Stadio finale da 25+25 watt per Auto.............. 378
P pag.
Stadio finale Stereo per Cuffia ........................ 342
Stadio finale Stereo per Cuffia a Fet-Hexfet .. 348
Preamp. per Chitarra con controllo Toni........ 188 Stadio preamplificatore Boostrap .................. 53
Preamp. Stereo per pick-up e microfoni ........ 122 Stereo Olofonico .............................................. 292
Preamplificatore a doppio differenziale.......... 65
Preamplificatore a guadagno variabile .......... 196
Preamplificatore differenziale .......................... 61
Preamplificatore Hi-Fi Stereo a valvole ..........
Preamplificatore Mono con due TL.082..........
228
116
T pag.
I volumi, contenenti tutte le riviste stampate dal lontano 1969, sono già considerati volu-
mi per collezionisti, quindi il loro valore aumenta con il passare degli anni. Se ve ne man-
ca qualcuno approfittatene, considerato che abbiamo ancora poche copie disponibili.
Per ordinare questi volumi potete inviare un vaglia postale per l’importo richiesto a:
Se preferite potete richiederli anche in contrassegno telefonando nelle ore di ufficio al numero
051-46.11.09. Rendiamo noto che 24 ore su 24, compresi i giorni festivi, è in funzione al nu-
mero 0542-64.14.90 una segreteria telefonica alla quale potete dettare il vostro ordine non
dimenticando di indicare nome - cognome - via - numero e città.
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net potete ordinare direttamente al nostro sito httpt:\\www.nuova elettronica.it.
Direzione Editoriale
DIRITTI D’AUTORE
Tutti i diritti di riproduzione, traduzione totale o parziale degli articoli e dei disegni
pubblicati in questo volume sono riservati. La protezione dei diritti d’Autore è e-
stesa, a norma di Legge e a norma delle Convenzioni Internazionali, a tutti i Paesi.
.
PREMESSA
Inoltre, sempre in questo volume, troverete kit dedicati agli effetti Eco e Riverbe-
ro, al sistema Dolby Surround e anche qualche semplice strumento di misura.
Con questi due volumi nella vostra biblioteca avrete a disposizione un’ine-
sauribile fonte di idee, che potrete subito realizzare, perché per ogni progetto
possiamo fornirvi il kit completo oppure i soli transistor o gli integrati o an-
che il solo circuito stampato già inciso e forato.
la Direzione Editoriale
SOMMARIO pag.
Quello che vi proponiamo è un semplice amplifi- A questo punto qualcuno forse si chiederà quale
catore Hi-Fi di basso costo che presenta delle ca- funzione esplicano i 10 diodi collegati in serie ai
ratteristiche così eccezionali da soddisfare anche piedini di alimentazione 7-4 dell’operazionale IC1.
l’audiofilo più esigente, il quale, ascoltandolo, si Questi diodi, siglati da DS1 a DS5 e da DS6 a
chiederà perchè mai solo ora abbiamo deciso di DS10, servono per ridurre la tensione di alimenta-
pubblicarlo. zione dell’operazionale IC1 di circa 3,5 volt (ogni
diodo introduce una caduta di circa 0,7 volt), in mo-
Precisiamo innanzitutto che 20 watt RMS corri- do da alimentarlo con una tensione duale di soli
spondono a 40 watt musicali e che 12 watt RMS 16,5+16,5 volt anzichè di 20+20 volt; infatti, la
corrispondono a 24 watt musicali, due potenze massima tensione che un operazionale può accet-
queste più che sufficienti per il nostro auditorium tare si aggira intorno ai 18+18 volt.
domestico.
Questi stessi diodi servono anche per ottenere u-
Per coloro che valutano un amplificatore in funzio- na tensione di riferimento di 3,5 volt per le Basi dei
ne delle sue caratteristiche, riportiamo di seguito la due transistor TR1-TR2 che, in questo circuito, ven-
sua scheda tecnica completa. gono utilizzati come generatori di corrente co-
SCHEMA ELETTRICO
da 20 WATT
Dagli Emettitori dei due finali TR6-TR7 è quindi
possibile prelevare un’onda sinusoidale perfetta
ed applicarla ad una Cassa Acustica da 8 oppure
da 4 ohm qualora volessimo ottenere una poten-
za sonora maggiore.
20 V.
C8 C10
R3
16,5 V.
E
B
R4
C GND
B C
C3 C4 C R7 B
ENTRATA TR1 E TR6 DS15
DS11
B.F. C1 TR3 E
R10
3 DS12 R13
7 C
6 B
R1 IC1 TR5 R11
4 E
2 DS13 R14 R15
R12
DS14 TR4 R8 B
E
AP 1
16,5 V. TR2 B
E
TR7
C DS16
B
C C11
R5 C
C5 C6 E
C9
R6
20 V.
DS6 DS7 DS8 DS9 DS10 C7 C12
C2
R2
R9
Fig.2 Schema elettrico dell’amplificatore Mono in grado di erogare una potenza di 20 watt
RMS su un carico di 4 ohm ed una potenza di 12 watt RMS su un carico di 8 ohm.
8 +V 6 5
di 18+18 volt oppure di 16+16 volt, ma riducendo Applicando sul primario del trasformatore una ten-
la tensione di alimentazione, automaticamente di- sione alternata di 220 volt, in uscita otteniamo u-
minuiscono i watt massimi che l’amplificatore rie- na tensione continua di circa 20+20 volt.
sce ad erogare.
REALIZZAZIONE PRATICA amplificatore
STADIO di ALIMENTAZIONE
Osservando lo schema pratico di fig.6, potete su-
Poichè non tutti riusciranno a reperire in commer- bito constatare che la realizzazione pratica di que-
cio un trasformatore provvisto di un secondario in sto amplificatore, che abbiamo siglato LX.1383,
grado di erogare 15+15 volt 2 amper, abbiamo de- non presenta alcuna difficoltà.
ciso di realizzare un semplice kit idoneo ad ali- Vi suggeriamo di iniziare il montaggio dai diodi,
mentare un amplificatore sia mono che stereo. che vanno inseriti nel circuito stampato rispettan-
Come appare evidenziato in fig.4, la tensione al- do la loro polarità.
ternata di 15+15 volt viene raddrizzata dal ponte Come potete vedere nello schema pratico, dovete
RS1 e poi livellata dai due condensatori elettroliti- collocare sullo stampato i due diodi con corpo in
ci siglati C5-C6. vetro siglati DS11-DS12 orientando la fascia nera
RETE
220 Volt F1 T1
15 V. - 2 A.
C1 C3
S1
RS1 20 V.
C5
C2 C4 GND
15 V. - 2 A.
C6
20 V.
ALTOPARLANTE
+ 20 V.
Massa
– 20 V.
+ 20 V. Massa – 20 V.
C11
R13 C7 R14
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
R15 R9
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
DS15 DS16
TR6
;;;;;;;;;;;;;;;
TR7
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;
TR5
C8 C9
R7 R10 R11 R12 R8
C10 C12
DS11 DS13
TR3 DS12 DS14 TR4
R4 R5
R3 TR1 TR2 R6
DS1 DS6
DS2 IC1 DS7
DS3 DS8
C4
C5 DS9
DS4 C3
DS5 R1 DS10
R2 C6
C1
C2
ENTRATA
B.F.
OFF ON
750 200
V HI LO
V 20 200 1000 20
2 2
200m 200m C3
200µ
20M
2M 2m
RS1
20m
200K 10A
A
20K 200m
2K
2 C5
2
200H 200m
200µ 2m 20m
i
10A 10 A C4
A
V-A-
COM
+ 20 V.
Massa
– 20 V.
ALTOPARLANTE
C11
R13 C7 R14
R15 R9
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
DS15
;;;;;;;;;;;;;;; DS16
;;;;;;;;;;;;;;
TR6
;;;;;;;;;;;;;;;
TR7
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;
TR5
C8 C9
R7 R10 R11 R12 R8 9
C10 C12
TR3 TR4
Fig.7 Completato il montaggio, prima di usare il finale dovete tarare il trimmer R11 posto
vicino al transistor TR5. Per eseguire questa taratura collegate in serie al filo positivo dei
20 volt un tester posto sulla portata 100 mA/CC e poi ruotate il cursore del trimmer fino
a leggere una corrente di 45-50 milliamper. Completata la taratura, spegnete l’alimentato-
re e collegate il filo dei 20 volt positivi al morsetto dell’amplificatore.
.
F1
RETE
220 Volt
T1
( mod.T060.01 )
C3 C1
RS1
C5 C6
C4 C2
S1
– 20 V. – 20 V.
Massa Massa
+ 20 V. + 20 V.
Fig.8 Schema pratico di montaggio dello stadio di alimentazione LX.1384. Se avete rea-
lizzato un solo stadio amplificatore, potete prelevare la tensione di alimentazione da uno
dei due morsetti, se invece avete realizzato due stadi amplificatori per realizzare un fina-
le Stereo, prelevate da uno dei due morsetti la tensione per alimentare il primo stadio e
dall’altro la tensione per alimentare il secondo stadio. Nell’eseguire questi collegamenti
cercate di non invertire il filo dei –20 volt con il filo dei +20 volt, perchè se commetterete
questo errore potrete mettere fuori uso tutti i transistor ed anche l’operazionale.
.
presente sul loro corpo verso IC1, mentre gli altri Dopo questi componenti potete iniziare ad inserire
due diodi sempre in vetro siglati DS13-DS14, ri- tutti i transistor facendo molta attenzione alla si-
volgendo la fascia nera presente sul loro corpo gla stampigliata sul loro corpo, perchè alcuni sono
verso il trimmer R11. degli NPN ed altri dei PNP.
I diodi con corpo in plastica siglati DS2-DS3-DS4-
DS5 visibili a sinistra sul circuito stampato e quel- Il transistor TR1, che è un PNP tipo BC.328, va col-
li siglati DS7-DS8-DS9-DS10 visibili a destra, de- locato vicino a DS11 rivolgendo la parte piatta del
vono essere saldati in modo che la fascia bianca suo corpo verso sinistra.
che li contraddistingue sia orientata verso destra. Il transistor TR2, che è un NPN tipo BC.547, va
Nel caso dei due diodi siglati DS1-DS6 la fascia collocato vicino a DS14 rivolgendo la parte piatta
bianca presente sul loro corpo va rivolta verso de- del suo corpo verso sinistra.
stra, mentre quella del diodo DS15 verso il basso Il transistor TR3, che è un NPN tipo BD.137, va
e quella del diodo DS16 verso l’alto. collocato vicino al condensatore elettrolitico C10 ri-
Completata questa operazione, montate lo zocco- volgendo il lato metallico verso la resistenza R4.
lo per l’integrato IC1, quindi il trimmer R11 e tutte Il transistor TR4, che è un PNP tipo BD.138, va col-
le resistenze, comprese quelle di potenza siglate locato vicino al condensatore elettrolitico C12, ri-
R13-R14. volgendo il suo lato metallico verso il condensa-
Proseguendo nel montaggio, saldate sullo stam- tore poliestere C9.
pato il piccolo condensatore ceramico C7, poi i po- Il transistor TR5, che è un NPN tipo BC.547, va in-
chi condensatori poliestere e tutti gli elettrolitici serito nello stampato orientando il lato piatto del
rispettando la polarità dei loro terminali. suo corpo verso il trimmer R11.
Prima di saldare i due transistor finali di potenza Prima di eseguire questa taratura è necessario:
sul circuito stampato, dovete fissare con delle viti
in ferro il lato metallico del loro corpo sulla picco- - spegnere l’alimentatore;
la aletta di raffreddamento a forma di U. - cortocircuitare la presa ingresso per evitare che
entrino dei segnali spuri;
Il transistor TR6, che è un NPN tipo BD.241, va - ruotare il cursore del trimmer R11 posto vicino a
collocato a sinistra mentre il transistor TR7, che è TR5 tutto in senso orario;
un PNP tipo BD.242, a destra. - scollegare il filo di alimentazione dei 20 volt po-
sitivi dall’alimentatore e collegare in serie un te-
Come noterete, le due alette di raffreddamento ri- ster commutato sulla portata 100 mA/CC.
sultano leggermente distanziate, perchè in quella
sulla quale è fissato il transistor TR6 è presente u- Eseguite queste quattro operazioni, potete accen-
na tensione positiva di 20 volt, mentre in quella dere l’alimentatore e, con l’aiuto di un cacciavite,
sulla quale è fissato il transistor TR7 è presente u- ruotare lentamente il cursore del trimmer R11 fino
na tensione negativa di 20 volt. a far assorbire al circuito una corrente compresa
tra 45-50 milliamper.
Per completare il montaggio dovete soltanto inse-
rire le tre morsettiere a 2 poli. Tarato questo trimmer, dovete spegnere lo stadio
La morsettiera di sinistra serve per il collegamen- di alimentazione, ricollegare il filo positivo prece-
to con il filo di massa e dei 20 volt positivi, men- dentemente scollegato e, solo dopo aver eseguito
tre la morsettiera di destra per il collegamento con questo collegamento, riaccendere l’alimentatore.
il filo dei 20 volt negativi ed eventualmente anche
con quello di massa.
In pratica, il filo di massa che proviene dallo sta-
dio di alimentazione può essere collegato indiffe-
rentemente ad una delle due morsettiere.
Completato il montaggio, anche se l’amplificatore I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
funzionerà istantaneamente, prima di usarlo dove- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
te tarare il trimmer R11. richiederà il materiale in contrassegno.
.
Gli amplificatori di bassa frequenza sono ormai do- sibile ottenere un finale stereo da 15+15 watt o da
minio quasi esclusivo degli audiofili e l’evoluzione 30+30 watt a seconda logicamente delle casse che
in questo campo ha portato da una parte alla rea- gli vengono collegate.
lizzazione di schemi sempre più sofisticati e a tal Le principali caratteristiche tecniche di questo
punto perfezionati da soddisfare anche le richieste amplificatore a darlington sono:
più esigenti, ma, d’altro canto, non ha certamente
favorito il fattore costo, anche se ampiamente giu- Segnale d’ingresso 350 mV
stificato dall’alta qualità del prodotto. Impedenza d’ingresso 100.000 ohm
Carico in uscita 4-8 ohm
Abbiamo perciò accolto le richieste di molti lettori
Tensione di alimentazione 34-35 volt
indirizzando la nostra ricerca verso uno schema di
amplificatore LOW-COST, cercando di favorire al Max assorbimento su 4 ohm 800 mA
massimo l’economicità della realizzazione senza Max assorbimento su 8 ohm 450 mA
dover necessariamente rinunciare a quel livello di Potenza in uscita su 4 ohm 30 watt
fedeltà di riproduzione a cui ormai siamo abituati.
Potenza in uscita su 8 ohm 15 watt
Proprio per questo motivo abbiamo adottato una Fattore di smorzamento maggiore di 100
soluzione con finali a darlington, intermedia fra i Corrente a riposo 40 mA
costosi finali hex-fet e i normali finali a transistor Banda passante 10 Hz-80.000 Hz
che non avrebbero potuto dare quelle caratteristi-
che di potenza e qualità che noi desideravamo. Distorsione armonica minore dello 0,05%
F1
R5
R6 C7 C9 C10
C1
C 42 V.
B
TR4
R9 E
R10
C
R1 B
R11 TR3
C4 E
R13
R12
C12
R2 R7 C5
Fig.1 Schema elettrico del finale hi-fi da 15-30 watt realizzato con i finali darlington BDX.53
(vedi TR4) e BDX.54 (vedi TR5). Il transistor TR4 ha il compito di amplificare la semionda
positiva, mentre TR5 amplifica quella negativa. Il segnale viene poi ricomposto sulle re-
sistenze R13-R14 per essere trasferito tramite C12 all’altoparlante.
ricolo di mettere fuori uso i due transistor TR4 e Pertanto variando il valore della resistenza R16 si
TR5 per l’eccessivo calore generato dal circuito. modificano le caratteristiche dell’amplificatore: au-
mentandolo, si aumenta il guadagno ma, con-
La polarizzazione in continua dello stadio finale è temporaneamente si riduce la banda passante e
affidata alla rete resistiva costituita dal trimmer R1 si aumenta la distorsione, mentre diminuendolo
e dalle resistenze R2-R3-R4 ed R7. si aumenta la banda passante e si migliora la di-
Agendo sul trimmer R1 infatti, si varia il valore del- storsione, ma, ovviamente, si riduce la potenza
la tensione continua presente sulla Base di TR1 e, ottenibile in uscita.
di conseguenza, si sposta il valore in continua pre- I valori da noi riportati per R16 ed R4 sono quelli
sente sull’Emettitore di quest’ultimo. che ci hanno permesso di ottenere il miglior rap-
Attraverso la resistenza R7, tale valore di tensione porto fra potenza in uscita e distorsione.
viene portato al punto comune di collegamento del-
le due resistenze R13 ed R14, alle quali fanno ca- La rete R/C costituita da R15 e C11, collegata sul-
po gli Emettitori dei due transistor finali. la giunzione delle due resistenze R13 ed R14, ser-
ve a compensare, su tutta la banda passante, le
Il valore della tensione in questo punto dipende per- variazioni di impedenza dell’altoparlante.
ciò, in ultima analisi, dalla posizione del trimmer R1 In questo modo l’amplificatore “vede” all’uscita un
che va regolato, come vedremo in dettaglio nelle carico di valore sempre costante e si ottiene così
note di taratura, per ottenere sulla giunzione del- una maggiore linearità della risposta in fre-
le due resistenze R13 ed R14, metà della tensio- quenza dell’amplificatore stesso.
ne di alimentazione.
Questa regolazione, analogamente a quella relati- I condensatori ceramici C7 e C8, collegati fra Base
va alla corrente di riposo, è molto semplice da ef- e Collettore di TR4 e TR5, sono indispensabili per
fettuare (è sufficiente un normale tester) ed è pro- prevenire eventuali autooscillazioni su frequenze
prio grazie a tale semplicità che il funzionamento ultrasoniche che, anche se non udibili attraverso
del circuito si rivela estremamente affidabile. l’altoparlante, potrebbero surriscaldare i due finali.
Il segnale di bassa frequenza amplificato raggiun- Per quanto riguarda l’alimentazione del circuito,
gerà così, tramite il condensatore C12, l’altopar- non è necessario utilizzare tensioni stabilizzate in
lante collegato all’uscita, ai capi del quale è inse- quanto l’amplificatore è in grado di funzionare cor-
rita la rete di retroazione costituita dalle resisten- rettamente con una qualunque tensione continua
ze R16-R4 e dal condensatore elettrolitico C3. non stabilizzata compresa fra 38 e 45 volt.
Questa rete, oltre a stabilizzare il funzionamento L’alimentatore che consigliamo è costituito sempli-
dell’amplificatore, ne determina anche il guada- cemente da un trasformatore con un secondario
gno. Infatti, osservando lo schema elettrico in fig.1, da 30 volt - 2,5 amper per alimentare contempo-
si può notare che una piccola parte del segnale raneamente una coppia di amplificatori nell’even-
presente sull’uscita viene prelevato dal partitore tualità che si voglia realizzare un finale stereo.
resistivo costituito da R16 ed R4 e riportato, at-
traverso il condensatore C3, sull’Emettitore del La tensione alternata, disponibile sul secondario
transistor TR1. del trasformatore, viene raddrizzata dal ponte RS1
In questo modo si limita dinamicamente il guada- da 80 volt 5 amper, ottenendo così una tensione 17
gno dello stadio di ingresso e perciò si limita an- continua di 42-43 volt che viene filtrata tramite i
che il guadagno di tutto l’amplificatore. due condensatori elettrolitici C1 e C2 (vedi fig.2).
C E
Fig.3 Connessioni dei transistor darlington
MPSA 56 BDX.53 e BDX.54 e del transistor BD.139 viste
frontalmente, e del transistor MPSA.56 e
B BC.547 viste invece da sotto, cioè dal lato in
BCE ECB
cui i tre terminali fuoriescono dal loro corpo.
BDX 53 BD 139 E C
BDX 54
BC 547
.
ENTRATA
C2
R1 R4
R3
C1 R2
TR2
R5 R10 R12 R8
R11 C6
TR1 R7
C9 C3
C5
TR4
NUOVA ELETTRONICA TR5
LX 620
TR3
PONTICELLO
C7
C8
R6 R9 R13 R14 R16
C4
C12
F1
C10 C11
R15
18
42 V. ALTOPARLANTE
Fig.4 Schema pratico di montaggio dell’amplificatore Hi-Fi con finali darlington. Questi
due transistor finali vanno montati sopra un’aletta di raffreddamento interponendo tra il
loro corpo e il metallo dell’aletta una mica isolante per non mettere i due Collettori in cor-
tocircuito. Il transistor plastico TR3 va inserito nel foro centrale dell’aletta di raffredda-
mento, affinché possa ridurre velocemente la corrente dei due finali se la temperatura do-
vesse aumentare esageratamente. Si noti sopra la resistenza R14 il ponticello realizzato
con filo di rame nudo che dovrete inserire e saldare nei fori predisposti.
.
ALIMENTAZIONE
DEL CANALE
SINISTRO
42 V.
~ RS1 LX 621
30 V. C2
~
C1
NUOVA ELETTRONICA
42 V.
ALIMENTAZIONE
Fig.5 Schema pratico di montaggio dell’alimentatore. La realizza- DEL CANALE
zione di questo circuito non presenta alcuna difficoltà: basta in- DESTRO
Non commettete l’errore di montare questo transi- Portate a circa metà corsa il cursore del trimmer
stor rivolgendo la parte piatta verso l’aletta di raf- R1 e collegate il tester, commutato sulla portata 50
freddamento, perché, come potete vedere in fig.8, volt fondo scala, tra la massa e il positivo di a-
ruotando il suo corpo invertirete sul circuito stam- limentazione.
pato i collegamenti dei terminali E e C. Collegando l’alimentatore all’amplificatore leggete
il valore esatto della tensione di alimentazione,
Prima di montare i due transistor finali TR4 e TR5 sempre mantenendo alimentato il circuito.
sulla relativa aletta di raffreddamento, inserite a
fondo nello stampato il transistor TR3 in modo che Portate ora i puntali del tester fra la massa e il ter-
il suo involucro risulti a contatto con la superficie minale positivo del condensatore elettrolitico C12
del circuito. Questa operazione è molto importan- e regolate R1 fino ad ottenere una lettura di ten-
te in quanto, una volta montata l’aletta, questo tran- sione pari esattamente alla metà della tensione di
sistor non solo dovrà inserirsi precisamente nel fo- alimentazione precedentemente letta.
ro presente al centro dell’aletta stessa, ma il suo
corpo dovrà anche rimanere a contatto con il me- Fatto questo, collegate il tester, predisposto per let-
tallo dell’aletta. ture in corrente continua con fondo scala di 50-
E’ importante in tale circuito usare esclusivamente 100 mA, in serie all’alimentazione.
un transistor BC.547 che abbia i terminali disposti Alimentate l’amplificatore e agendo sul trimmer R11
a triangolo e non in linea in quanto, in quest’ultimo portate il valore di lettura della corrente a 40 mA.
caso, non sarebbe più possibile inserire a fondo il
transistor nello stampato. Terminate queste semplici operazioni il vostro am-
plificatore e già tarato e pronto per funzionare.
A questo punto posizionate l’aletta di raffredda- Collegatelo a un preamplificatore e constaterete
mento in modo da far combaciare i due fori sulla subito come, con poca spesa, si possa realizzare
parte piana del dissipatore con i due corrispondenti un ottimo finale Hi-Fi in grado di soddisfare ogni
fori sullo stampato e montate i transistor finali in- vostra esigenza.
terponendo fra transistor e aletta una mica iso-
lante. Diversamente, mettendo in contatto i Collet-
tori dei due transistor attraverso il metallo dell’alet-
ta, si creerebbe un cortocircuito fra il positivo e la
massa. Il tutto dovrà poi essere fissato con due vi-
ti passanti da 3 mm in modo da bloccare con-
temporaneamente anche l’aletta allo stampato.
Prima di fornire tensione ruotate il cursore del trim- Costo del solo stampato LX.621
mer R11 in senso antiorario, in modo che la Ba- Lire 2.000 Euro 1,03
se del transistor TR3 risulti cortocircuitata verso la
resistenza R10. I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
In questo modo avrete predisposto il circuito per il le spese postali che verranno addebitate solo a chi
minimo assorbimento di corrente. richiederà il materiale in contrassegno.
.
Se nella riproduzione sonora cercate la fedeltà as- Inoltre Io stesso circuito preleva contemporanea-
soluta vi consigliamo di realizzare e provare que- mente dai due canali destro e sinistro le frequen-
sto progetto perché siamo più che certi che vi en- ze del sub-woofer, cioè le frequenze inferiori ai
tusiasmerà così come ha entusiasmato noi la pri- 200 Hz, le miscela fra loro per ottenere un segnale
ma volta che lo abbiamo collaudato. mono e le fornisce in uscita già preamplificate per
poter pilotare un amplificatore di potenza esterno
Il suono infatti non è più lo stesso dal momento che al quale va collegato un unico altoparlante woofer.
un’infinità di note acute e basse, che prima non riu-
scivamo a riprodurre, inserendo questo circuito si In tal modo, collocando la cassa del sub-woofer al
presentano ora in tutta la loro chiarezza al nostro centro e le due casse normali ai lati con sopra i due
udito, confermandoci così che prima ascoltavamo tweeter addizionali, noi realizziamo un complesso
solo la metà dei suoni incisi sul disco. Hi-Fi in grado di suscitare l’invidia di tutti i nostri a-
mici perché nessuno di essi, anche se dotato di
Quanto affermiamo, e questa è una precisazione amplificatori e casse più costosi, potrà vantare di
necessaria, non vale ovviamente per coloro che ottenere una riproduzione migliore della nostra. In-
hanno installato nel proprio impianto stereo costo- fatti, con questa disposizione dei diffusori acustici
sissime casse acustiche con tweeter piezo o woo- si ottiene un particolare effetto, unico nel suo ge-
fer amplificati, bensì per coloro (e sono la maggio- nere, che abbiamo battezzato “trifonia”, in quanto
ranza) che dispongono di casse acustiche di leva- si hanno i medio-bassi, i medio-acuti e i super-a-
tura molto più modesta. cuti ai lati e il sub-woofer al centro.
UN AMPLIFICATORE
Con una spesa irrisoria questo circuito vi darà la SCHEMA ELETTRICO
possibilità di ottenere gli stessi risultati sonori che
ottengono coloro che hanno speso cifre ben supe- Osservando lo schema elettrico visibile in fig.1 si
riori per casse ultraspeciali, in quanto è in grado di rileva immediatamente che, per la realizzazione di
far emergere dal disco quelle note che finora non questo progetto, sono necessari 6 integrati opera-
potevate ascoltare per carenza delle casse e di ren- zionali, siglati lC1-lC2-lC4-lC5-lC6-lC7, più due in-
derle udibili in altoparlante con la stessa intensità tegrati amplificatori di bassa potenza, IC3 e IC8.
con cui sono state incise. Gli amplificatori operazionali impiegati nel nostro
circuito sono della serie J-FET (cioè operazionali
E’ ovvio che in tali condizioni il suono acquista u- con ingresso a fet ad altissima impedenza) siglati
na vivacità ed una maestosità tale da farci vera- LF.351 oppure TL.081 e vengono forniti in versio-
mente credere di essere in prima fila davanti all’or- ne dual-line a 8 piedini (vedi fig.2).
22 chestra, invece che rinchiusi nella nostra stanza ad
ascoltare un disco. Diciamo subito che questo circuito è completamen-
te autonomo, cioè può essere inserito o escluso a
Ma cosa fa in pratica tale circuito - direte voi - per piacimento dal nostro impianto stereo senza dover
poter migliorare di tanto l’audizione di un qualsiasi apportare alcuna modifica e proprio per questo of-
brano musicale? fre la possibilità di verificarne facilmente i vantaggi.
Niente di particolare: si limita infatti ad isolare sui Esso infatti richiede per gli acuti due propri alto-
due canali destro e sinistro le frequenze, chiamia- parlanti tweeter distinti da quelli già presenti all’in-
mole così, dei super-acuti (cioè quelle frequenze terno delle casse acustiche, così come richiede un
che, trovandosi ai margini della frequenza di taglio proprio altoparlante woofer per i bassi.
dei normali amplificatori, vengono generalmente at- Il segnale da applicare sugli ingressi “destro” e “si-
tenuate di tanto che l’altoparlante può riprodurle so- nistro” può indifferentemente essere prelevato
lo a basso volume), le amplifica opportunamente dall’uscita del preamplificatore già esistente
in modo da ottenere in uscita una potenza ade- nell’impianto stereo oppure dalla presa d’uscita
guata e le applica quindi a due tweeter supple- “altoparlante” destro e sinistro dell’amplificatore
mentari. di potenza e nelle figg.4-5 potete vedere schema-
.
tizzati come vanno eseguiti questi due diversi tipi tare la frequenza di taglio inferiore all’incirca sui
di collegamento. I due segnali, prelevati rispetti- 2.000 Hz, con un’attenuazione di 12 dB per ottava
vamente dal canale destro e da quello sinistro, al di sotto di tale frequenza.
vengono applicati alle prese d’ingresso destra e si-
nistra del nostro circuito. In altre parole in uscita da questi due operaziona-
In tale circuito i due primi amplificatori operaziona- li noi avremo disponibili tutte le frequenze che van-
li, cioè IC1 per il canale destro e IC6 per il canale no dai 2.000 Hz in su fino a un massimo di 50-
sinistro, vengono utilizzati come stadi separatori 60.000 Hz, e saranno eliminate tutte le frequenze
d’ingresso e nello stesso tempo operano una leg- inferiori a tale gamma, cioè i medi e i bassi.
gera preamplificazione sul segnale onde poter
compensare quel po’ di attenuazione che imman- Dai potenziometri di volume R7 e R24 possiamo
cabilmente introducono sul segnale stesso i due fil- quindi prelevare il segnale degli acuti ed applicarlo
tri passa-alto collegati alle loro uscite. sull’ingresso di un integrato amplificatore di media
Tali filtri sono costituiti rispettivamente da IC2 e IC7 potenza di tipo TDA.2002 (vedi IC3 e IC8), la cui u-
e sono stati da noi progettati in modo da presen- scita va infine a pilotare due altoparlanti tweeter.
PER SUPERACUTI
23
.
15 V.
C6
R6 IC2 C15
R2 R3 2 7 C9 5 4
6
C1 IC1 C5 C7 1 IC3 R8 C16
2 3
7 3 2
4 TWEETER
6 R5 C14 DESTRO
ENTRATA R7
3 R9 R10
DESTRA 4
C8
15 V.
C4
15 V.
15 V.
C23 C24
R4
C17
R15
C21
IC5
R12 R13 R14 R16 2 7
6
2 3
7 4
6
3 C19 C20 R18
4 IC4 R17
C22
USCITA
R11 PER AMPLIFICATORE
SUB-WOOFER
C18
15 V. 15 V.
15 V.
C30
R23 IC7 C39
R20 R21
2 7 C33 5 4
6
C25 C29 C31 1 IC8 R25 C40
2 3
7 4 3 2
6 TWEETER
R22 C38 SINISTRO
ENTRATA R24
3 R26 R27
SINISTRA 4 IC6
24 C32
15 V.
C28
15 V.
Ricordiamo che gli integrati TDA.2002 sono in gra- Dopo aver preso in esame lo stadio degli acuti, pos-
do di fornire in uscita una potenza massima di cir- siamo ora passare a quello dei super-bassi o sub-
ca 3-4 watt per canale su un carico di 4 ohm (im- woofer, se preferite un termine americano.
pedenza dell’altoparlante). Come si vede dallo stesso schema elettrico di fig.1,
A questo punto possiamo precisare due particola- dalle uscite di IC1 e IC6 si preleva, tramite le resi-
ri che sono molto importanti: stenze R4 ed R11, rispettivamente i segnali del ca-
nale destro e di quello sinistro che si applicano
1 – La frequenza di taglio del filtro passa-alto è all’ingresso invertente (piedino 2) dell’integrato
stata volutamente scelta sul valore di 2.000 Hz per IC4, il quale, fungendo da miscelatore, permette
ottenere un suono acuto, ma nello stesso tempo di ottenere una sorgente mono per i bassi.
armonioso per la presenza, pur se attenuate, del-
le note medio-alte. Infatti nei primi prototipi ave- Il segnale così miscelato viene successivamente
vamo calcolato questo filtro per una frequenza di applicato all’ingresso dell’integrato IC5, impiegato
taglio molto superiore (sui 7.000 Hz), poi ascoltan- nel nostro circuito come filtro passa-basso attivo,
do un pezzo musicale, ci siamo accorti che la ec- con frequenza di taglio superiore in corrisponden-
cedenza dei “super-acuti” rinforzati rendeva il suo- za dei 180 Hz e con un’attenuazione di 18 dB per
no più fastidioso che gradevole. ottava al di sopra di tale frequenza.
Abbiamo quindi abbassato sperimentalmente la Questo significa in pratica che possono scavalca-
frequenza di taglio fino ad arrivare al valore di 2.000 re lo stadio costituito da IC5 solo ed esclusivamente
Hz che è risultato quello ottimale. le frequenze comprese fra i 20 e i 180 Hz, men-
tre tutte le frequenze superiori a quest’ultima ven-
2 – E’ possibile ottenere da questo circuito i risulta- gono attenuate di tanto da non essere praticamente
ti voluti solo applicando in uscita degli altoparlanti più udibili in altoparlante.
tweeter, perché sebbene gli altoparlanti normali sia-
no in grado di riprodurre frequenze fino a circa A differenza dello stadio dei “super-acuti”, sulla cui
100.000 Hz, non si ottengono all’atto pratico quei uscita del filtro passa-alto risulta applicato un pic-
suoni che solo un tweeter è in grado di riprodurre. colo amplificatore da 3 watt realizzato utilizzando
Parte del segreto risiede quindi nell’altoparlante. l’integrato TDA.2002, per lo stadio dei bassi il se-
26
FINALE DI POTENZA
PREAMPLIFICATORE
TWEETER TWEETER
SINISTRO DESTRO
SUPERACUTI
ALTOP. SUBWOOFER
GIRADISCHI
AMPLIF. SUBWOOFER
Fig.4 Il segnale per pilotare il circuito dei super-acuti e dei super-bassi va prelevato dall’u-
scita di un preamplificatore. Per questo circuito servono due Tweeter, uno da collegare
al canale destro e l’altro al canale sinistro, ed una cassa con il solo Woofer.
gnale disponibile sull’uscita del filtro passa-basso 3 – Completando l’impianto stereo con il sub-woo-
deve essere applicato ad un amplificatore di po- fer, la relativa cassa acustica va posta al centro
tenza esterno in grado di erogare da un minimo di fra la cassa del canale sinistro e quella del canale
30 watt ad un massimo di 80 watt. destro, diversamente l’effetto risulterà notevolmen-
te ridotto.
Possiamo a questo punto aggiungere alla descri- I due tweeter relativi ai super-acuti possono inve-
zione quanto segue: ce essere collocati ciascuno sulla cassa acustica
relativa al medesimo canale, cioè il tweeter del ca- 27
1 – Se non vi interessa il sub-woofer potete to- nale destro sulla cassa del canale destro e quello
gliere dal circuito stampato i due integrati opera- del canale sinistro sulla cassa del canale sinistro.
zionali lC4 e lC5 ottenendo così un circuito idoneo
solo per i super-acuti. In conclusione vi elenchiamo le caratteristiche tec-
niche salienti del nostro circuito:
2 – Se invece volete il circuito completo, cioè con
i super-bassi, dovete collegare all’uscita dell’am- Tensione di alimentazione 15+15 volt
plificatore di potenza impiegato per questo stadio Assorbimento al max segnale meno di 1 A
una cassa acustica che disponga del solo altopar- Imped. ingresso sui 2 canali 47.000 ohm
lante woofer, cioè un altoparlante idoneo per i so- Potenza uscita super-acuti 3 watt x canale
li bassi. Una cassa acustica completa di altopar- Freq. taglio filtro passa-alto 2.000 Hz
lanti per medio-acuti e bassi non serve a nulla in Atten. sotto la freq. di taglio 12 dB x ottava
quanto non avendo in uscita nessuna frequenza Freq. taglio filtro passa-basso 180 Hz
superiore ai 180 Hz, gli altoparlanti dei medi e de- Atten. sopra la freq. di taglio 18 dB x ottava
gli acuti rimarrebbero muti. Segnale tipico in ingresso 1 volt efficace
.
FINALE DI POTENZA
PREAMPLIFICATORE
TWEETER TWEETER
SINISTRO DESTRO
SUPERACUTI
AMPLIF. SUBWOOFER
Fig.5 Se nel vostro amplificatore non fosse presente la presa per l’equalizzatore d’am-
biente, potrete prelevare il segnale dalla presa altoparlante. In questo caso, poiché il se-
gnale sarebbe troppo elevato, dovrete attenuarlo interponendo un trimmer da 1.000 o an-
che da 4.700 ohm. In fase di collaudo dovrete ruotare il trimmer fino a trovare la posizio-
ne in cui, in corrispondenza del massimo segnale, il suono non distorca.
Precisiamo che l’integrato IC1 può scaldare note- Con il valore di R2 da noi scelto si limita la corrente
volmente durante il suo funzionamento pertanto, all’incirca sui 2 amper, tuttavia abbassando leg-
come preciseremo nel corso della realizzazione germente R2 e portandola per esempio a 0,18 ohm
pratica, è indispensabile corredarlo di un’adeguata oppure a 0,15 ohm, è possibile raggiungere anche
aletta di raffreddamento. i 3 amper, ammesso che il trasformatore utilizzato
sia in grado di erogare questa corrente.
Sempre l’integrato IC1, come del resto anche IC2, Prima di concludere vi ricordiamo che il diodo Ied
risulta protetto internamente contro i cortocircuiti e DL1, applicato in serie alla resistenza R1, serve in
la resistenza a filo R2 (da 0,22 ohm 3-5 watt), che questo circuito esclusivamente da lampada spia
troviamo applicata in serie al piedino 5 d’uscita, ser- per confermarci, quando risulta acceso, che il cir-
ve da limitatore di corrente. cuito è in funzione.
2 15 V. - 2 A.
T1 R2
5
15 V.~ IC1
C1 1 4 C8
3
220 VOLT R1 R4
DL1 C3 C5 R3 C9
15 V.~ C2
RS1 Massa
C7
C4 C6 M
E U
IC2 15 V. - 1 A.
Fig.6 Schema elettrico dell’alimentatore in grado di fornire 15 volt 2 amper positivi rispetto
alla massa e 15 volt 1 amper negativi sempre rispetto alla massa.
R1 = 2.200 ohm
R2 = 0,22 ohm 5 watt a filo
R3 = 2.700 ohm
R4 = 12.000 ohm
ME U MEU
C1 = 47.000 pF poliestere
C2 = 47.000 pF poliestere µA 7915 MC 7915
C3 = 2.200 microF. elettrolitico
C4 = 2.200 microF. elettrolitico
C5 = 100.000 pF poliestere 29
C6 = 100.000 pF poliestere A K
C7 = 47 microF. elettrolitico
C8 = 10.000 pF poliestere DIODO
A K
C9 = 47 microF. elettrolitico LED
IC1 = L.200
IC2 = uA.7915 1 23 45
RS1 = ponte raddriz. 80 V 3 A L 200
DL1 = diodo led
T1 = trasform. 60 watt (TN06.54) Fig.7 Connessioni dei terminali degli inte-
sec. 15+15 volt 2 amper grati stabilizzatori L.200 e uA.7915. L’inte-
grato MC.7915 pur avendo un contenitore
Nota: con la sola esclusione di di forma diversa dall’uA.7915, ha caratteri-
R2, le resistenze utilizzate in stiche identiche e quindi può essere utiliz-
questo circuito sono da 1/4 watt. zato al posto dell’altro.
.
R22 C31
R20 R19
R21 R23
C25 C27 C32 C38
ENTRATA "S" C36 C30 C37
IC6 C26 C29 IC7 R25
C34 C39
C33
C28 C19 C40
R26
15 V.
C35
R11 R12 C22 R27
PONTICELLO C23 C18 R13 R14 R16
MASSA IC5
C21 R18
IC4
C20
R4
15 V. C24 R10
R15 C13
C17 C16
R3 C5
C4 C11 C10 R9
C6 R6
ENTRATA "D" IC1 C3 R5 C7 C12 C9
C2 341 IC2
LX C14
R8
C1 C8
R2 C15
R1 IC3
TWEETER DESTRO
30
REALIZZAZIONE PRATICA carvelo ed in tal caso è ovvio che il nostro circuito
non potrebbe funzionare.
Il circuito stampato da noi disegnato per ricevere Effettuato questo ponticello potete iniziare ad in-
tutti i componenti relativi a questo progetto, esclu- serire sul circuito stampato gli zoccoli per gli inte-
si quelli dello stadio alimentatore, porta la sigla grati, poi tutte le resistenze ed i condensatori, cer-
LX.341 e viene da noi fornito già forato e comple- cando per quelli elettrolitici di non confondere il ter-
to di disegno serigrafico dei componenti pertanto il minale positivo con quello negativo.
montaggio risulta notevolmente facilitato.
Gli integrati amplificatori IC8 e IC3 vanno inseriti
Prima comunque di iniziare ad inserire sul circuito verticalmente sullo stampato.
stampato qualsiasi componente vi consigliamo di Nella fig.8 l’integrato IC3 non è montato sull’aletta
effettuare il ponticello di collegamento chiara- solo per esigenze di disegno, ma in realtà, come
mente visibile sullo schema pratico di fig.8 accan- si vede anche dalla foto, la sua parte metallica va
to all’integrato IC4, diversamente potreste dimenti- fissata sopra un’aletta di raffreddamento.
.
K
DL1
A
C2 Massa
C3 IC1
C5 15 V.
RS1 R1
15 V. ~
R4
Massa C9
C8
15 V. ~
C4
C6
R2 R3
C1
243 XL IC2 15 V.
acinorttele avoun C7
Fig.9 Schema pratico di montaggio dello stadio alimentatore. Quando collegate i due fili
dei 15 volt al circuito LX.341 fate attenzione a non confondere il positivo con il negativo;
inoltre non dovete dimenticare di collegare al circuito anche il filo di Massa.
32
Applicate sulla parete del mobile una vite con una nimo al massimo fino a trovare quella posizione i-
linguetta metallica che faccia da ancoraggio e a donea ad evitare che, in corrispondenza del mas-
questa linguetta saldate sia il filo di massa prove- simo segnale, il nostro super-acuti e sub-woofer di-
niente dall’alimentatore sia quello proveniente dal storca per saturazione.
circuito stampato base.
A questo punto dovrete solo mettere un disco sul
Prima di saldare al circuito stampato LX.341 i due giradischi e dosare i due potenziometri di volume
fili di alimentazione +15 volt e –15 volt, controlla- dei super-acuti e del sub-woofer fino a udire sui tre
te inoltre con un tester che su tali terminali risulti- altoparlanti il miglior suono possibile.
no effettivamente presenti, rispetto alla massa, Per finire vi consigliamo di fare una prova: spegnete
queste due tensioni. l’alimentatore del nostro circuito e diteci in tutta con-
fidenza se la musica è la stessa che ascoltavate
E’ sempre meglio infatti, perdere qualche minuto in prima oppure se è notevolmente migliorata.
più in fase di montaggio per effettuare un control-
lo supplementare che non dovere, alla fine, riguar- La differenza vedrete è talmente evidente che nes-
dare tutto il circuito alla ricerca di eventuali guasti. suno, anche chi non “possiede” un orecchio musi-
Certi delle tensioni presenti, potrete quindi alimen- cale, potrà negare di notarla.
tare il vostro circuito ed una volta racchiuso dentro
il mobile, completarlo applicandogli in uscita i due
altoparlanti tweeter e l’amplificatore di potenza, se
desiderate disporre anche del sub-woofer.
Dal cursore preleverete infine il segnale da appli- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
care all’ingresso dello stadio dei super-acuti e in fa- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
se di collaudo dovrete ruotare il trimmer dal mi- richiederà il materiale in contrassegno.
.
UN AMPLIFICATORE
Questo circuito è dunque caratterizzato da una bas- 7
sissima distorsione e da una notevole potenza, è
dotato di equalizzazione RIAA ed è corredato da Vcc
un suo stadio di alimentazione, visto che ci è sta- 2
to espresso il desiderio che sullo stampato fosse-
ro già presenti il relativo ponte raddrizzatore, un
condensatore elettrolitico di filtro ed un eventuale
VR FINALE
integrato stabilizzatore.
3 COMPARATORE
DI TENSIONE
PROTEZIONE
TERMICA
La nostra preferenza è andata al TDA.1521 perché
questo integrato è provvisto internamente di una
VR VB
efficace protezione termica e di un controllo di
VB
34 muting che provvede a tenere bloccato per diver-
si secondi il funzionamento dell’amplificatore ogni 9
volta che viene alimentato, onde evitare quel fasti- 6
dioso toc negli altoparlanti. VR
FINALE
Sempre riguardo a questo integrato, vi mettiamo al
corrente che viene costruito con due diversi con-
8
tenitori e per distinguerli l’uno dall’altro a fine sigla
è stata aggiunta una A.
Come già messo in rilievo nel sottotitolo, questo in- due operazionali (piedini 7-1) viene trasferito, tra-
tegrato non funziona se viene alimentato con ten- mite i condensatori C7-C22, sul doppio potenzio-
sioni inferiori ai 15 volt, pertanto non tentate nean- metro del volume (R8-R19) e da qui prosegue ver-
che di alimentarlo con una tensione di 14-12 volt. so i due piedini d’ingresso 1-9 dell’integrato finale
di potenza IC2.
Per alimentare questo amplificatore preleviamo dal carcassa metallica alla massa con un corto spez-
secondario di un trasformatore da 30-35 watt una zone di filo di rame nudo (vedi nel disegno di fig.5
tensione di circa 18 volt 2 amper, che raddrizzata il filo contrassegnato dalla dicitura “saldare”).
dal ponte RS1 permetterà di ottenere in uscita u-
na tensione continua di circa 25 volt. Al completamento del circuito manca solo l’inte-
grato finale IC2.
Tenete presente che non è necessario stabilizza- Questo integrato va fissato con la parte metallica del
re questa tensione, perché, sopportando l’integra- corpo rivolta verso l’aletta di raffreddamento, che
to una tensione massima di alimentazione di 38 trovate inclusa nel kit, utilizzando due viti in ferro. Le
volt, anche se il secondario dovesse erogare una stesse viti bloccheranno anche la squadretta di al-
tensione di 20-22 volt non si correrà alcun rischio. luminio a L che va collocata sul retro dell’aletta co-
me visibile in fig.6.
REALIZZAZIONE PRATICA Completata questa operazione, infilate i piedini
dell’integrato nei fori presenti sullo stampato, poi
Per realizzare questo amplificatore è assolutamen- fissate la squadretta al circuito stampato, sempre
te necessario utilizzare uno stampato a doppia fac- utilizzando due viti in ferro, infine saldate sulle sot-
cia, per poter più facilmente schermare tutto lo sta- tostanti piste in rame tutti i piedini dell’integrato.
dio d’ingresso con una larga pista collegata alla
massa così da evitare del ronzio di alternata. Per terminare collocate nel relativo zoccolo l’inte-
grato IC1, rivolgendo la tacca di riferimento ad U
Anche se potete montare tutti i componenti senza presente sul suo corpo verso il condensatore C3.
rispettare alcuna regola, il nostro suggerimento è
di iniziare dallo zoccolo dell’integrato IC1 per poi IL MOBILE
passare, una volta saldati tutti i suoi piedini, ad in-
serire i due connettori a tre terminali siglati J1-J2, Poiché questo amplificatore è completo di uno sta-
necessari per adattare il preamplificatore ai segnali dio di preamplificazione, è consigliabile racchiu-
prelevati da microfoni o pick-up piezoelettrici op- derlo dentro un mobile metallico per evitare del
pure magnetici. ronzio di alternata.
Procedendo nel montaggio potete inserire tutte le Da parte nostra non abbiamo intenzionalmente pre-
resistenze ed i condensatori ceramici e poliestere. parato alcun mobile, perché se lo avessimo realiz-
Anche se la maggior parte di voi sa leggere le ca- zato basso l’avreste senz’altro voluto alto o vice-
pacità riportate sul loro involucro, la frequente versa, se l’avessimo corredato di una mascherina
presenza nei circuiti che ci inviate in riparazione di nera l’avreste voluta bianca, quindi non potendo co-
capacità errate ci induce a riproporre ancora una noscere i gusti di migliaia di lettori, abbiamo deci-
volta una tabella di comparazione: so di fornirvi il solo amplificatore, lasciando a voi il
compito di scegliere tra i tanti mobili reperibili in
1.500 pF = 1n5 oppure .0015 commercio quello che più vi soddisfa.
5.600 pF = 5n6 oppure .0056
100.000 pF = .1 oppure u1
1 microfarad =1
36 +V 7 6 5
Le lettere K - M - J che seguono il numero indica-
no il valore della tolleranza del condensatore, per- A K
tanto non devono essere interpretate, a differenza
di quanto pensano molti lettori, come l’abbrevia- DIODO
A K
zione di kilofarad e microfarad. LED 1 2 3 -V
R9
RS1 18 V. ~
C3 C6
C8 C12 C13 R10
C14
DL1
C1 R6 LIN
5 8 J1
A C7
7
6 B 7
IC1-A RIAA R8
C11 C16
ENTRATA R4 R5 1 4
CANALE R1 R2 R3
DESTRO R7
C4 C5 C15
ALTOP.
C2 4 ÷ 8 ohm
R11
2
3
C18 C21 R18 8
IC2
C9 C10
R13
R14
R17 LIN
2 J2
C22 C23 C25
1 A
C17 9 6
3 B
4
IC1-B RIAA
5 C24
R19 ALTOP.
R16
VOLUME 4 ÷ 8 ohm
ENTRATA
R15 R20
CANALE R12
SINISTRO
C19 C20
Fig.4 Schema elettrico dell’amplificatore stereo da 7+7 watt. Ai capi del ponte RS1 vanno
collegati i 18 volt 2 amper erogati dal secondario del trasformatore T1. I connettori J1-J2
servono per predisporre gli operazionali IC1/A-IC1/B a preamplificare i segnali provenienti
dalle testine piezo (vedi LIN) o dalle testine magnetiche (vedi RIAA).
~ 18 V. ~ MASSA
TELAIO CAN.SINISTRO
ALTOP. 4 ÷ 8 ohm
CAN.DESTRO
DL1
A K
R20 R11
RS1
C25 C16
910.1 XL
R10
C24
C15
SU ALETTA
C12
C13
9 1
9 1
IC2
C14 C23 C11
R9 C10
C22 C7
J2 J1 SALDARE
C8
B A A B
C21 C3 C6
R8
R17 R6
C20
C5
R16 R4 R5
IC1 R19
C19 C4
R15
R14 R3
C17 C18 C2
R12 R18 R7 R1
C1
C9
R13 R2
ENTRATE
38 CANALE
SINISTRO
VOLUME
CANALE
DESTRO
Fig.5 Schema pratico di montaggio dell’amplificatore. Prima di fissare l’integrato IC2 sul
circuito stampato dovrete applicarlo sulla sua aletta di raffreddamento come visibile in
fig.6. L’amplificatore va racchiuso dentro un mobile metallico, non dimenticando di col-
legare al metallo il filo indicato Massa Telaio. Si noti pure il filo che collega la carcassa
metallica del doppio potenziometro R8-R19 alla pista di massa dello stampato.
.
VITE
Fig.6 Inclusa nel kit, oltre all’aletta di raf-
freddamento per il TDA.1521 (vedi IC2),
trovate anche una squadretta metallica.
IC2
Come potete vedere da questo disegno,
l’integrato IC2 va montato all’interno
dell’aletta con due viti. Con altre due
viti bloccherete la squadretta ad L al
circuito stampato (vedi fig.8).
ALETTA
SQUADRETTA
METALLICA
DADO
CANALE
DESTRO
.
40
Fig.8 In questa foto notate la pista in rame presente sullo stampato che si è resa ne-
cessaria per schermare adeguatamente lo stadio d’ingresso onde evitare del ronzio.
Nei primi esemplari tale pista di massa non era stata inserita perché ritenuta super-
flua, ma passando ai collaudi si è notato che il preamplificatore captava del ronzio di
alternata, quindi si è dovuto ridisegnare più volte il circuito stampato per evitare que-
sto inconveniente. Notate anche la squadretta che sostiene l’aletta di raffreddamen-
to dell’integrato IC2 ed il doppio potenziometro fissato direttamente sullo stampato.
Come disegnato in fig.5, la carcassa metallica di questo potenziometro andrà colle-
gata alla pista di massa con un corto spezzone di filo di rame. Con degli altoparlan-
ti da 4 ohm si riesce ad ottenere una potenza di circa 9+9 watt.
.
All’interno del mobile che sceglierete dovrete fis- Quando collegherete i due fili al led posto sul pan-
sare lo stampato LX.1019 utilizzando quattro di- nello frontale ricordatevi di rispettare la polarità dei
stanziatori plastici autoadesivi ed il trasformatore di terminali, diversamente non si accenderà.
alimentazione utilizzando quattro viti in ferro. Nel disegno di fig.5, il filo rosso saldato sul termi-
Prima di fissare lo stampato vi consigliamo di veri- nale più lungo A, andrà collegato al terminale po-
ficare di quanti centimetri va accorciato il perno del sto sullo stampato vicino alla resistenza R10.
potenziometro, per evitare che la manopola risulti
eccessivamente distanziata dal pannello frontale. Prima di chiudere il mobile dovrete ricordarvi di po-
sizionare correttamente i due spinotti J1-J2, che vi
Quando fisserete il trasformatore di alimentazio- serviranno a predisporre il preamplificatore e a ren-
ne sulla base del mobile, abbiate l’accortezza di te- derlo idoneo ad amplificare segnali di pick-up pie-
nerlo alquanto distanziato dalle prese d’ingresso zoelettrici oppure magnetici.
che applicherete sul pannello posteriore. Pertanto se userete un pick-up piezo oppure se u-
tilizzerete l’amplificatore per amplificare segnali
Sul pannello frontale dovrete fissare un interrut- prelevati da una radio o da un microfono, dovre-
tore di rete per la tensione dei 220 volt, poi il dio- te innestare i due spinotti J1-J2 verso la lettera A,
do Ied DL1, che vi indicherà quando l’amplificato- mentre se userete pick-up magnetici dovrete in-
re è acceso o spento, e, ovviamente, il perno del nestarli verso la lettera B.
potenziometro del volume.
Se non inserirete questi due spinotti, l’amplificato-
Sul pannello posteriore fisserete il portafusibile, re non funzionerà; se invece inserirete il canale de-
le prese d’uscita per i due altoparlanti e la presa stro in A e il sinistro in B o viceversa, in uscita a-
d’ingresso del pick-up. vrete un segnale distorto.
Poiché è opportuno far giungere i due fili del pick-
up (filo segnale e filo di massa) direttamente sui Per terminare vi ricordiamo che per ottenere un
due terminali d’ingresso presenti nello stampato, suono perfetto è necessario che i due altoparlan-
per evitare di captare del ronzio vi consigliamo di ti risultino racchiusi dentro una cassa acustica.
tenere le prese isolate dal metallo dello stampato
con un ritaglio di plastica o di circuito stampato pri-
vo di rame (vedi fig.7).
Nei due fori che praticherete sul ritaglio di plastica
fisserete le due prese d’ingresso, poi con due spez-
zoni di cavetto schermato porterete il segnale di-
rettamente sui terminali posti sullo stampato (vedi
terminali vicini a C17-C1), cercando di non inverti- COSTO di REALIZZAZIONE
re lo schermo con il filo del segnale.
Costo di tutti i componenti necessari per la realiz-
Se nel vostro pick-up, oltre ai due cavetti del se- zazione dell’amplificatore stereo siglato LX.1019,
gnale Destro e Sinistro, è presente un filo collega- cioè circuito stampato, integrati LS.4558 e
to alla piastra metallica del giradischi, ricordate che TDA.1521, ponte raddrizzatore, resistenze, con-
va necessariamente fissato al metallo del mobile densatori, doppio potenziometro più manopola,
dell’amplificatore (controllate che la vite che serra due prese ingresso di BF e due spinotti maschi (ve- 41
questo filo stabilisca un buon contatto elettrico). di fig.5), comprese le prese per l’uscita altoparlan-
In caso contrario oppure se lo collegherete allo ti, l’aletta di raffreddamento e relativa squadretta,
schermo di massa dei due cavetti del segnale, po- escluso il trasformatore di alimentazione
treste sentire negli altoparlanti il ronzio di alternata. Lire 73.000 Euro 37,70
Per stabilire se il ronzio è causato dal cavetto del Costo del solo trasformatore di alimentazione
pick-up (potreste aver invertito il filo del segnale T035.01 da 35 watt (secondario 18 volt 2 amper)
con quello di massa), provate a cortocircuitare i due Lire 20.000 Euro 10,33
ingressi. Se il ronzio sparirà, vorrà dire che aveva-
te invertito i due fili del pick-up. Costo del solo stampato LX.1019
Se invece continuerete a sentirlo, dovrete control- Lire 18.700 Euro 9,66
lare di aver posto a massa la carcassa del poten-
ziometro del volume oppure che il filo di rete nel I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
quale scorrono i 220 volt non passi molto vicino al- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
le due prese BF o all’integrato IC1. richiederà il materiale in contrassegno.
.
AMPLIFICATORE
Se la maggioranza degli audiofili preferisce gli am-
plificatori finali in Classe AB per l’elevata potenza CARATTERISTICHE TECNICHE
che riescono ad erogare, vi sono invece i più raffi- Massima tensione di lavoro 35 volt
nati che desiderano solo amplificatori in Classe A Massima corrente assorbita 1,4 amper
benché eroghino meno potenza. Impedenza di carico 8 o 4 ohm
Distorsione armonica 0,03%
Per soddisfare questa categoria di audiofili abbia- Banda passante 8 Hz-60 KHz
mo progettato un amplificatore stereo in grado di Massimo segnale ingresso 0,7 volt RMS
erogare una potenza di 12+12 watt RMS su un ca- Max potenza su 8 ohm 12+12 watt RMS
rico di 8 ohm e una potenza di 24+24 watt RMS Max potenza su 4 ohm 24+24 watt RMS
su un carico di 4 ohm.
Poiché, come già sapete, 12 watt RMS corrispon-
dono a 24 watt musicali e 24 watt RMS a 48 watt
musicali, possiamo assicurarvi che queste poten- so dell’amplificatore non deve superare i 0,7 volt
ze sono più che sufficienti per ascoltare la vostra RMS, che corrispondono a 2 volt picco/picco.
musica preferita senza assordare i vicini.
Se il preamplificatore da cui prelevate il segnale
42 A coloro che volessero realizzare l’amplificatore per dovesse fornirvi un segnale d’ampiezza maggiore,
i 4 ohm, consigliamo di collegare in parallelo ai sarà sufficiente ridurre il valore della resistenza
due Mosfet MFT1-MFT2, già presenti nel circuito, R10, che nel nostro schema è da 100.000 ohm,
altri due identici Mosfet come visibile in fig.2 e di con una da 68.000 ohm, oppure potrete applicare
sostituire il trasformatore di alimentazione T1 con sull’ingresso un trimmer o un potenziometro da
un trasformatore che abbia un secondario in gra- 100.000 ohm (vedi fig.3) che potrete utilizzare co-
do di erogare 30 volt - 3 amper. me controllo del volume.
42
.
sfet di potenza a canale N della Toshiba siglati Il lettore non ritenga un errore il valore di 200.000
2SK.2150 o semplicemente K.2150. ohm delle resistenze R2-R3 che polarizzano la Ba-
se del transistor TR1, perché queste servono a de-
I Mosfet di potenza che abbiamo utilizzato come fi- terminare l’esatto punto di riposo del differenzia-
nali hanno le seguenti caratteristiche tecniche: le che deve risultare esattamente pari alla metà
della tensione di alimentazione.
Max tensione Drain-Source 500 volt
Max tensione Gate-Source +/– 30 volt Quando sulla Base del transistor TR1 è presente
Max corrente Drain 15 amper metà tensione di alimentazione, entrambi i Mosfet
Resistenza RDS ON 0,29 ohm finali risultano alimentati con metà tensione, quin-
di abbiamo uno stadio finale che lavora in modo
Il segnale di BF che applichiamo sull’ingresso giun- perfettamente simmetrico.
ge, passando attraverso la resistenza R1 e il con-
densatore C1, sulla Base del transistor TR1 che Nel kit troverete ben quattro resistenze di precisio-
assieme al transistor TR2 costituisce uno stadio ne da 200.000 ohm che, rispetto alle normali resi-
d’ingresso a differenziale. stenze, hanno sul corpo 5 fasce di colore anziché
rossa = 2
nera = 0
nera = 0
arancione = 000
marrone = tolleranza
R14
35 V.
E
B R15 NTC1
TR5 R16
C
30 V.
R4 R6 TR3 R9
E C5 MFT1
B
R17 D DS1 C8 R20
R2 G
C C7
S
R19
C4
TR1 R12 DZ1
C1 C C 15 V. 15 V.
B B
TR2
E E
R10
R11
R1 R5 R7 R8 E C6 MFT2
B
R18 D
G DS2 C9 R21
R3 A
C
ENTRATA DZC1 C2 C3 TR4 S
B.F. R13 DZ2
K
MASSA
ALTOP.
R1 = 10.000 ohm R17 = 1.500 ohm 1/2 watt DS2 = diodo tipo 1N.4007
R2 = 200.000 ohm 1% R18 = 1.500 ohm 1/2 watt DZC1 = stabil. di corrente E.507
R3 = 200.000 ohm 1% R19 = 10 ohm 1/2 watt DZ1 = zener 9,1 volt 1 watt
R4 = 2.200 ohm R20 = 200.000 ohm 1% DZ2 = zener 9,1 volt 1 watt
R5 = 18 ohm R21 = 200.000 ohm 1% TR1 = NPN tipo BC.174
R6 = 2.200 ohm NTC1 = NTC 2.200 ohm TR2 = NPN tipo BC.174
R7 = 18 ohm C1 = 1 microF. poliestere TR3 = PNP tipo BC.256 - BC.557
R8 = 4.700 ohm C2 = 100 pF ceramico TR4 = PNP tipo BC.256 - BC.557
R9 = 150 ohm C3 = 100 microF. elettrolitico TR5 = PNP tipo BC.256 - BC.557
44 R10 = 100.000 ohm C4 = 47 pF ceramico MFT1 = mosfet tipo 2SK.2150
R11 = 150 ohm C5 = 22 pF ceramico MFT2 = mosfet tipo 2SK.2150
R12 = 2.700 ohm C6 = 22 pF ceramico ALTOP. = altoparlante 8 ohm
R13 = 2.700 ohm C7 = 100.000 pF poliestere
R14 = 680 ohm C8 = 1.000 microF. elettrolitico Nota: dove non è diversamente
R15 = 10.000 ohm trimmer C9 = 1.000 microF. elettrolitico specificato, le resistenze utilizzate
R16 = 4.700 ohm DS1 = diodo tipo 1N.4007 in questo circuito sono da 1/4 watt.
E
Come potete vedere in fig.1, il segnale amplificato R1 R5
in potenza viene prelevato sulla giunzione Source
R3 A
- Drain dei Mosfet MFT1-MFT2.
ENTRATA
Il lettore potrebbe trovare un po’ strano il collega- B.F. TRIMMER
DZC1
anche l’amplificatore. K A S
K A
TR2
35 V. CAN. SIN.
E 507 A
C E
DZC1 R8 35 V. CAN. DES.
C10
B K B
C E RUE DZ1 C9
E U
IC1
ZTX 653 - ZTX 753 LM 317 CANALE
R R2 DS1 DS3 C7 30 V. SINISTRO
T1 R1 R3 E R7
B
30 V. 2 A. TR1
C1 C3 C C6
S1 DS4
E U
RS1 IC2
CANALE
F1 R
R5 DS2
C8 30 V. DESTRO
PRESA RETE
220 VOLT
C5
C2 C4
R4 R6
DS5 DL1
Fig.5 Per alimentare lo stadio finale stereo occorre un alimentatore che fornisca due
separate tensioni di 30 volt 1 amper più una tensione di 35 volt necessaria per ali-
mentare il transistor TR5 (vedi fig.1). In alto a sinistra potete vedere le connessioni dei
transistor ZTX.653-ZTX.753 e del diodo stabilizzatore E.507 viste da sotto.
DL1
K
R9 Fig.6 Per accendere il led montato sul pannello del mobile,
10 V. collegate i suoi terminali alla tensione alternata tramite una
A resistenza da 820 ohm e un diodo tipo 1N.4148.
DS5
.
R15
TR5
R14
C6
C5 R16 R18
R17 R12 R13
9641 XL
C7
DS1 DS2
R10
TR2 C3
R9 R11
R8
DZC1 R19
R6 TR1 R7
A K
C8 R4 R5
C9
R2
C2
R1 C1 R3
R20 R21
Fig.7 Schema pratico di montaggio di uno dei finali Stereo. Come spiegato nel testo, i due
Mosfet e la resistenza NTC1 vanno saldati al circuito solo dopo aver fissato lo stampato
all’aletta di raffreddamento con le due squadrette a L (vedi fig.9).
47
Fig.8 Foto di uno dei nostri primi prototipi utilizzati per il collaudo del circuito. Sul cir-
cuito stampato dei prototipi non appare il disegno serigrafico dei componenti e nemme-
no la vernice protettiva che invece troverete sui circuiti forniti assieme ai kit.
.
NTC1
R15
MFT1 MFT2
TR5
R14
C6
C5 R16 R18
R17 R12 R13
....41 XL
C7
DS1 DS2
R10
TR2 C3
R9 R11
R8
DZC1 R19
R6 TR1 R7
A K
C8 R4 R5
C9
R2
C2
R1 C1 R3
R20 R21
Fig.9 Dopo aver montato sul circuito stampato tutti i componenti visibili in fig.8, potrete
fissare lo stadio finale alla sua mastodontica aletta utilizzando le due squadrette a L in-
serite nel kit. Eseguita questa operazione saldate i terminali dei due Mosfet e la NTC1.
48
Fig.10 Foto dello stadio finale dell’amplificatore con due Mosfet già completo della sua a-
letta di raffreddamento. Per realizzare un finale Stereo occorrono due di questi circuiti.
.
MICA
ISOLANTE Fig.11 Poiché il lato metallico
dei Mosfet deve essere elettri-
camente isolato dal metallo
dell’aletta di raffreddamento,
non dimenticatevi di interpor-
re tra le due superfici la mica
isolante inserita nel kit. Con-
sigliamo di controllare con un
tester, che i corpi metallici dei
RONDELLA Mosfet siano perfettamente i-
ISOLANTE solati dal metallo dell’aletta.
tica capacità (vedi C8-C9): in questo modo sulla lo- transistor PNP siglato TR1 servono per far salire
ro giunzione si troverà esattamente metà tensione lentamente le tensioni d’uscita dei 30 e 35 volt o-
di alimentazione, cioè 15 volt. gni volta che viene fornita tensione al circuito.
RETE 220 V.
VERSO
LAMPADE
V-METER
T1
AL TELAIO
DEL MOBILE TT06.1470
S1
C1 C2
RS1
C3 C4
0741 XL
R1 R3 R6 R4
C7 C8
R2 IC1 DS2
IC2
R5
Massa
30 V.
35 V.
35 V.
30 V.
Fig.12 Schema pratico dello stadio di alimentazione. Per questo circuito abbiamo utiliz-
zato un trasformatore Toroidale anche se più costoso di uno normale perché non gene-
ra ronzio. Normalmente i fili del primario dei 220 volt di questo trasformatore sono di co-
lore nero, quelli del secondario dei 30 volt di colore rosso e quelli dei 10 volt di colore
blu (controllate l’etichetta posta sul suo corpo). E’ consigliabile collegare il filo di Terra
della presa rete dei 220 volt con una vite sul metallo del mobile.
.
Questo stabilizzatore va inserito vicino al conden- La terza morsettiera, cioè quella posta sulla destra
satore elettrolitico C3 rivolgendo la smussatura del dello stampato, vi servirà per entrare con il filo di
suo corpo verso le resistenze R10-R8 di modo che massa dell’alimentatore che potrete indifferente-
il terminale Katodo risulti collegato a massa. mente inserire in uno dei 2 fori.
Dei 5 transistor presenti nel kit, prendete i due tran- Questo filo di massa deve necessariamente esse-
sistor NPN siglati BC.174 e inseriteli nei punti si- re collegato alla morsettiera dello stadio di alimen-
glati TR1-TR2, rivolgendo la parte piatta dei loro tazione (vedi fig.12), diversamente potreste udire
corpi verso il basso. in altoparlante del ronzio di alternata.
I tre transistor PNP siglati BC.256 vanno collocati
nei punti siglati TR3-TR4-TR5 rivolgendo la parte Al completamento del montaggio mancano solo la
piatta dei loro corpi come visibile in fig.7. resistenza NTC1 e i due Mosfet MFT1-MFT2, che
dovete prima fissare sull’aletta di raffreddamento
Per completare il montaggio, nei punti di fissaggio (vedi fig.9) e solo dopo potrete saldarne i termina-
della resistenza NTC, del cavetto schermato d’in- li sul circuito stampato.
gresso e del filo dei 35 volt saldate i terminali ca-
pifilo a forma di minuscoli chiodini che troverete in- Il perno della resistenza NTC1 va avvitato nel foro
seriti nel kit. filettato presente sul corpo dell’aletta di raffredda-
mento.
Da ultimo saldate le tre morsettiere a 2 poli. Come potete vedere in fig.11 anche il corpo dei due
Mosfet va fissato all’aletta con una vite provvista di
La prima morsettiera a sinistra vi servirà per en- una rondella isolante, non dimenticando di inter-
trare con la tensione positiva dei 30 volt che po- porre tra il corpo del Mosfet e quello dell’aletta u-
trete indifferentemente inserire in uno dei 2 fori. na mica isolante.
Dopo aver fissato i due Mosfet, è consigliabile con-
La seconda morsettiera, posta in prossimità della trollare con il tester se i loro corpi metallici risulta-
resistenza R19, vi servirà per prelevare il segnale no perfettamente isolati dall’aletta per evitare dei
da applicare all’altoparlante o alla Cassa Acustica. cortocircuiti sui 30 volt positivi.
51
Fig.13 I corpi dei due stabilizzatori di tensione LM.317 siglati IC1-IC2 (vedi fig.5) vanno fis-
sati alle due alette di raffreddamento a forma di V. Vi consigliamo di bloccare le due a-
lette di raffreddamento al circuito stampato tramite due lunghe viti in ferro.
.
A questo punto potete prendere il circuito stampa- in vetro siglati DS1-DS2 rivolgendo il lato del cor-
to LX.1469 e fissare alle due estremità le piccole po contornato da una fascia nera verso il basso,
squadrette a L che vi serviranno per tenere bloc- come visibile in fig.12.
cato lo stampato all’aletta di raffreddamento. Vicino a questi inserite i diodi al silicio siglati DS3-
DS4, che hanno corpo plastico, rivolgendo il lato
Dopo aver inserito i terminali dei due Mosfet den- del corpo contornato da una fascia bianca verso
tro i fori del circuito stampato, saldateli e lo stesso l’alto.
dicasi per i due fili che fuoriescono dalla NTC1, che
salderete ai terminali posti vicino a R16. Completata questa operazione, prendete lo stabi-
lizzatore di corrente siglato DZC1 che, come ab-
REALIZZAZIONE PRATICA ALIMENTATORE biamo già spiegato, ha due soli terminali, A e K, e
inseritelo sopra il condensatore elettrolitico C9 ri-
Sul circuito stampato siglato LX.1470 dovete mon- volgendo la smussatura del suo corpo verso il con-
tare tutti i componenti visibili in fig.12. densatore elettrolitico C5 di modo che il terminale
Come primi componenti vi consigliamo di inserire Katodo risulti collegato alla Base del transistor
tutte le resistenze, poi i diodi al silicio con corpo siglato TR2.
52
0dB
10 6 3 210 12
20 15 34
6 3 2 10 1 2
µA 20 15
10
-20dB
34
POWER LEVEL
C1 DS2
R1
R1 = 10.000 ohm 1/4 watt
R2 = 10.000 ohm trimmer
R2
ENTRATA DS1 C2 C1 = 10 microF. elettrolitico
C2 = 4,7 microF. elettrolitico
DS1-DS2 = diodi 1N.4150
uA = strumento 150 microA.
L
L
VERSO MORSETTO
VERSO MORSETTO
10 ÷12 Volt
ALTERNATA
Alla sinistra del condensatore elettrolitico C9 inse- drizzatore RS1 rivolgendo il terminale + verso il
rite il diodo zener DZ1, che si distingue dagli altri condensatore elettrolitico C5, poi tutti i condensa-
diodi con corpo in vetro, perché sul suo corpo è tori al poliestere e infine quelli elettrolitici rispet-
stampigliata la sigla 5V1, in quanto questo zener è tando la polarità +/– dei loro terminali.
da 5,1 volt. Il lato del suo corpo contornato da una Ai lati del circuito stampato inserite le morsettiere
fascia nera quasi invisibile va rivolto verso l’alto. a 2 poli dalle quali preleverete i due fili +30 volt e
massa e sotto il condensatore elettrolitico C5 in-
Quando montate i due transistor dovete porre mol- serite una terza morsettiera dalla quale prelevere-
ta attenzione a leggere la sigla stampigliata sul lo- te la tensione dei +35 volt, anche questa neces- 53
ro corpo, perché uno è un PNP e l’altro un NPN e saria per alimentare l’amplificatore stereo.
quindi se li invertite li metterete fuori uso. La quarta morsettiera, posta vicino al ponte rad-
drizzatore RS1, vi servirà per entrare con la ten-
sione alternata dei 30 volt fornita dal trasformato-
Il transistor siglato ZTX.753, che è un PNP, va in- re toroidale T1 di alimentazione.
serito nei fori corrispondenti alla sigla TR1 rivol-
gendo la parte piatta del suo corpo verso sinistra,
mentre il transistor siglato ZTX.653, che è un NPN, Per quanto riguarda questo trasformatore, i due fi-
va inserito nei fori corrispondenti alla sigla TR2 ri- li neri sono sempre quelli del primario dei 220 volt,
volgendo la parte piatta del suo corpo verso de- i fili rossi sono quelli del secondario dei 30 volt e
stra. Normalmente la sigla di questi transistor è i due fili di colore blu sono quelli dei 10 volt che vi
stampigliata sul lato arrotondato del loro corpo e serviranno per accendere le lampadine presenti nei
non sul lato piatto come sarebbe più logico. Vu-Meter.
Dopo questi componenti potete inserire il ponte rad- Da ultimo fissate i due integrati stabilizzatori IC1-
.
Fig.16 Dopo aver fissato lo stadio di alimentazione al centro del mobile, portate sui due
amplificatori collocati ai due lati del mobile le richieste tensioni di alimentazione di 30 e
35 volt, come visibile nel disegno riportato qui sotto.
T1
LX 1469 Massa 30 V. 35 V.
R17
DS2
DZ2
R13
C8
MFT1
MFT2
R21
R20
C5
54
C6
C9
DS1
DZ1
R12
R2
R4
R6
R18
M.
R9
ALTOP.
ENTRATA
R19
C7
R15
B.F.
TR3
R11
TR2
TR5
DZC1
K
TR4
TR1
R1
R14
30 V.
C2
C3
R10
R3
R5
R7
R8
A
C1
C1 C2
NTC1
NTC1
C4
R16
R16
9641 XL
C4
C1
A
R8
R7
R5
R3
R10
C3 C4
C3
C2
R14
TR1
TR4
R1
DZC1
R1 R3 R6 R4
K
TR5
TR2
R11
RS1
USCITA 30 V. C7 R2 IC1 IC2 R5 C8 USCITA 30 V.
ENTRATA
M. M.
TR3
B.F.
ALTOP.
R15
R E
R19
C7
U U
R18
R9
M.
E R
R6
R4
R2
C9
C6
C5
R20
R7
R21
A
DZC1
TR2
C8
TR1
DS2
DZ2
R13
R17
K C6
35 V.
USCITA
9641 XL
30 V. 35 V.
Massa
DZ1 C9 C10 R8
AL CAN. SIN. AL CAN. DES.
.
IC2 sulle due alette di raffreddamento a forma di V sull’uscita dell’amplificatore una Cassa Acustica.
che appoggerete sul circuito stampato tenendole
bloccate con due viti per evitare che muovendosi – Accendete l’alimentatore e, se avete ruotato il
si possano rompere i terminali dei due integrati. cursore del trimmer R15 come vi abbiamo consi-
gliato, sul tester leggerete una corrente di assor-
MONTAGGIO nel MOBILE modello MO.1361 bimento nulla, cioè 0 amper.
Per questo amplificatore Stereo abbiamo utilizza- – Ora ruotate lentamente il cursore del trimmer R15
to lo stesso mobile dell’amplificatore LX.1361, per- e vedrete che la corrente aumenterà.
ché già provvisto delle due alette di raffreddamen- Quando avrete raggiunto una corrente di assorbi-
to forate e di un pannello posteriore già forato per mento di 0,7 amper, la taratura di questo canale
ricevere la presa rete dei 220 volt, le prese d’in- risulterà completata.
gresso per il segnale BF e quelle d’uscita per le Questo valore non è critico, quindi anche se fare-
due Casse Acustiche. te assorbire 0,65 o 0,75 amper non modificherete
Inoltre, il pannello frontale risulta già forato per ri- le caratteristiche dell’amplificatore.
cevere i due strumenti Vu-Meter siglati LX.1115.
A pag.80 di questo volume potete vedere come Per tarare l’altro canale dovete scollegare i fili del-
vanno fissati i due Vu-Meter sul pannello frontale le tensioni positive dei 30-35 volt del canale che
e anche come vanno collegati alla morsettiera avete già tarato e collegarli sul secondo canale. Ri-
dell’altoparlante. petete quindi tutte le operazioni che abbiamo de-
Tenete presente che sul pannello frontale di que- scritto in precedenza.
sto mobile è riportata la scritta Hi-Fi Stereo Am- Completata la taratura dei due trimmer R15 pote-
plifier 20+20 Watt Classe A, e sebbene questa te collegare su entrambi i canali le tensioni di ali-
non sia la potenza erogata dall’amplificatore mentazione di 30 e 35 volt.
LX.1469, l’abbiamo mantenuta tale e quale perché Il vostro nuovo amplificatore stereo è ora pronto
cancellandola si sarebbe rovinato il pannello. per farvi assaporare la sua fedeltà di riproduzione.
AMPLIFICATORE stereo
L’amplificatore stereo Hi-Fi che vi proponiamo in cortocircuitati i due fili d’uscita degli altoparlanti.
queste pagine, potrà servirvi per amplificare il se- Facciamo presente che questa protezione resiste
gnale prelevato dall’uscita di un lettore CD, da u- ad un cortocircuito per un tempo massimo di circa
na TV, ma anche da un sintonizzatore AM-FM e 9 minuti, dopodichè l’integrato si danneggia.
da qualsiasi altro ricevitore.
La quarta protezione provvede a mettere in fun-
Questo circuito è in grado di erogare una potenza zione l’amplificatore solo dopo 5 secondi che è sta-
di circa 56+56 watt musicali corrispondenti a to alimentato, eliminando così il fastidioso “toc” su-
28+28 watt RMS, se alla sua uscita vengono col- gli altoparlanti.
legate delle Casse Acustiche da 4 ohm, o una po-
tenza di circa 28+28 watt musicali, corrisponden- Anche se la Casa Costruttrice consiglia di alimen-
ti a 14+14 watt RMS, se alla sua uscita vengono tare questo integrato con una tensione duale di cir-
collegate delle Casse Acustiche da 8 ohm. ca 25+25 volt, abbiamo preferito alimentarlo con
una tensione di soli 20+20 volt per proteggerlo da
56 L’INTEGRATO TDA.1514/A eventuali e improvvisi aumenti della tensione di re-
te di 220 volt.
Per realizzare questo amplificatore abbiamo scel-
to un integrato TDA.1514/A, costruito dalla Phili- Le caratteristiche tecniche di questo amplificatore
ps, perchè richiede pochi componenti esterni e di- possono essere così riassunte:
spone internamente di ben 4 protezioni (vedi fig.1).
Tensione alimentazione 20+20 volt
La prima protezione provvede a limitare la poten- Corrente a riposo 100 milliamper
za d’uscita, in modo da non superare mai quella Corrente max potenza 1,8 amper
massima consentita. Banda passante – 3 dB 15 Hz - 50 KHz
Distorsione armonica 0,15%
La seconda protezione provvede a bloccare il fun- Max segnale ingresso 2 volt p/p
zionamento dell’amplificatore non appena la tem- Guadagno totale 24 dB in tensione
peratura del suo corpo supera quella consentita. Max potenza su 4 ohm 28 watt RMS
La terza protezione impedisce all’integrato di dan- Max potenza su 8 ohm 14 watt RMS
neggiarsi nel caso, per disattenzione, vengano Impedenza d’ingresso 22.000 ohm
.
6 7
+V BOOT-
STRAP
1
STADIO
DI
POTENZA
5
8
9
MUTE 1 9
Vref 3
Vref 2
STANDBY
Fig.1 A sinistra è riprodotto lo schema a bloc-
Vref 1
chi del TDA.1514/A e sopra le connessioni
dei suoi terminali. Il piedino 1 fuoriesce dal
-V
lato in cui è presente la fascia bianca.
4
Il segnale BF che preleviamo dall’uscita di un let- Il partitore resistivo (vedi R14-R15 e R20-R21),
tore CD oppure da una qualsiasi altra sorgente, va collegato tra il piedino d’uscita 5 e il piedino 9, prov-
applicato sulle boccole d’ingresso del canale de- vede a determinare il guadagno di tutto lo stadio
stro e del canale sinistro. amplificatore.
Questo segnale raggiunge il doppio potenziometro Collegando tra il piedino 5 e il piedino 9 una resi-
per il controllo del volume siglato R11-R24. stenza da 22.000 ohm e tra il piedino 9 e la mas-
Dal cursore di questi due potenziometri il segnale sa una resistenza da 1.500 ohm, si ottiene un gua-
viene poi trasferito, tramite i condensatori polieste- dagno in tensione di:
re siglati C10-C21, sul piedino d’ingresso 1 dei due
integrati TDA.1514/A. (22.000 : 1.500) + 1 = 15,66 volte
.
Se sostituiamo la resistenza da 1.500 ohm con u- Solo per motivi estetici, teniamo acceso il primo
na da 1.200 ohm, otteniamo un aumento di sen- diodo led collegato al piedino 1 dei due integrati.
sibilità, mentre se la sostituiamo con una da 1.800
ohm otteniamo una riduzione di sensibilità. Alimentiamo i due integrati con una tensione sta-
bilizzata di 12 volt, che preleviamo dal piedino d’u-
Completata la descrizione dello stadio amplifica- scita U dello stabilizzatore L.7812 siglato IC5.
tore di potenza, possiamo passare a quella del Vu-
Meter riportato nella parte superiore, che utilizza
Passando allo stadio di alimentazione, il trasfor-
due integrati LM.3915 che sono dei driver loga-
matore T1 da noi utilizzato, fornisce sul seconda-
ritmici idonei a pilotare 10 diodi led.
rio una tensione alternata di circa 15+15 volt.
Il segnale viene prelevato dalla presa d’uscita del-
le due Casse Acustiche tramite due condensatori Questa tensione alternata raggiunge i due soli dio-
elettrolitici da 10 microfarad, posti in opposizio- di DS5-DS6 e, una volta raddrizzata, fornisce una
ne di polarità (vedi C3-C4 e C6-C7), per ottenere tensione continua di circa 20 volt.
un condensatore da 5 microfarad del tipo non po-
larizzato. Questa tensione viene applicata tramite R25-R26-
R27 sull’ingresso dell’integrato stabilizzatore IC5,
ll segnale alternato di BF raddrizzato da due dio- un comune L.7812, che ci consente di ottenere sul-
di al silicio (vedi DS1-DS2 e DS3-DS4), viene fil- la sua uscita una tensione di 12 volt necessaria
trato da un condensatore elettrolitico (vedi C1-C9) per alimentare i due integrati del Vu-Meter, i due
e quindi applicato ad un trimmer (vedi R2-R9) che flip-flop IC6/A-IC6/B, più il relè collegato al Collet-
ci serve per dosare la sensibilità. tore del transistor TR1.
58
12 V.
VERSO COLLETTORE DI TR1
DL10 DL9 DL8 DL7 DL6 DL5 DL4 DL3 DL3 DL1 DL11 DL12 DL13 DL14 DL15 DL16 DL17 DL18 DL19 DL20
R3 R8
C2 C5 C8
10 11 12 13 14 15 16 17 18 1 1 18 17 16 15 14 13 12 11 10
3 3
IC1 9 9
IC2
7 6 8 4 2 5 5 2 4 8 6 7
DS1 DS4
R4 R5 R6 R7
R1 R2 R9 R10
C1 DS2 C3 C6 DS3 C9
C4 C7
20 V. 20 V.
L1 L2
C12 C18
6 7 7 6
R11 C10 5 5 C21 R24
1 R17 R18 1
ENTRATA IC3 R14 R20 IC4 ENTRATA
CANALE 2 R16 R19 2 CANALE
SINISTRO 3 9 9 3 R22 R23 DESTRO
C11 R12 R13 C15 C16 C20
4 8 8 4
R15 R21
C13 C19
C14 C17
20 V. 20 V.
USCITA USCITA
CANALE CANALE
SINISTRO DESTRO
E U
IC5 12 V.
C23
R28
T1 C29
M
C30
C25 C27
S1 DS5
R25 R26 R27
RS1 20 V.
RETE C22
220 V. DS6 C31
MASSA
C26 C28
C32
12 V. 20 V.
R29
C36 C24
R30 C37 12 V.
59
DS8 R34
C33 R37
14 8 RELE' 1 DS9
9 S 13
D Q DL21
P1
4
R32
IC6-A R R35
C VERSO R3-R8
11 12 5 1 B
CK Q D Q
R
10 R33
IC6-B R36 E
DS7 3
CK Q
2 TR1
C34
R31 S
6 7
C35
Fig.3 Schema elettrico completo dell’amplificatore. Lo schema del Vu-Meter riportato nel-
la parte superiore è facoltativo, quindi potreste anche non utilizzarlo.
L’elenco dei COMPONENTI è riportato nella pagina successiva.
.
7 12
riuscirà un impulso positivo che, giungendo sul
TENS.
piedino 3 CK del secondo flip-flop IC6/B, commu-
3,31K
RIFER. 13
1.25 V.
terà il suo piedino d’uscita 1 Q a livello logico 0.
8
2,34K
14
Poichè un livello logico 0 equivale ad un’uscita
cortocircuitata a massa, in queste condizioni verrà
1,66K
15
a mancare, sulla Base del transistor TR1, la ri-
chiesta tensione di polarizzazione, quindi il relè col-
1,17K
16
legato al suo Collettore si disecciterà.
BARRA
0,83K
9 PUNTO
17
Come avrete intuito, il pulsante P1 serve per ac-
cendere o per spegnere l’amplificatore.
0,59K
18
3 Vcc
REALIZZAZIONE PRATICA
ING. 5 BUFFER
2 GND
In fig.7 riportiamo il disegno dello stadio amplifi-
catore completo del suo stadio di alimentazione
siglati LX.1460.
È possibile iniziare il montaggio inserendo nel cir-
cuito stampato lo zoccolo per l’integrato IC6.
Fig.5 Schema interno dell’integrato per Vu- Dopo aver saldato tutti i suoi piedini nelle sotto-
Meter LM.3915. Il segnale di BF applicato stanti piste in rame del circuito stampato, dovete
sul piedino 5 consente di accendere i 10 montare le resistenze.
diodi led con un salto tra l’uno e l’altro di 3 Proseguendo nel montaggio inserite tutti i diodi al
dB perchè l’integrato è un logaritmico. silicio, collocando DS5-DS6-DS9, che hanno un
corpo plastico, vicino alla morsettiera a 3 poli, non
.
* R1 = 1.500 ohm
* R2 = 10.000 ohm trimmer C15 = 22.000 pF poliestere
* R3 = 1.200 ohm C16 = 22.000 pF poliestere
* R4 = 10.000 ohm C17 = 470.000 pF poliestere
* R5 = 4.700 ohm C18 = 470.000 pF poliestere
* R6 = 4.700 ohm C19 = 47 microF. elettrolitico
* R7 = 10.000 ohm C20 = 220 pF ceramico
* R8 = 1.200 ohm C21 = 1 microF. poliestere
* R9 = 10.000 ohm trimmer C22 = 1.000 microF. elettrolitico
* R10 = 1.500 ohm C23 = 47.000 pF poliestere
R11 = 47.000 ohm pot. log. C24 = 47.000 pF poliestere
R12 = 22.000 ohm C25 = 100.000 pF 250 V
R13 = 470.000 ohm C26 = 100.000 pF 250 V
R14 = 22.000 ohm C27 = 100.000 pF 250 V
R15 = 1.500 ohm C28 = 100.000 pF 250 V
R16 = 4,7 ohm 1/2 watt C29 = 470 microF. elettrolitico
R17 = 100 ohm 1 watt C30 = 100 microF. elettrolitico
R18 = 100 ohm 1 watt C31 = 4.700 microF. elettrolitico
R19 = 4,7 ohm 1/2 watt C32 = 4.700 microF. elettrolitico
R20 = 22.000 ohm C33 = 10 microF. elettrolitico
R21 = 1.500 ohm C34 = 100.000 pF poliestere
R22 = 470.000 ohm C35 = 10.000 pF poliestere
R23 = 22.000 ohm C36 = 220.000 pF poliestere
R24 = 47.000 ohm pot. log. C37 = 100.000 pF poliestere
R25 = 47 ohm 1/2 watt L1 = 10-11 spire su R17
R26 = 47 ohm 1/2 watt L2 = 10-11 spire su R18
R27 = 47 ohm 1/2 watt RS1 = ponte raddr. 400 V 6 A
R28 = 100 ohm 1/2 watt * DS1 = diodo tipo 1N.4150
R29 = 100 ohm 1/2 watt * DS2 = diodo tipo 1N.4150
R30 = 270 ohm * DS3 = diodo tipo 1N.4150
R31 = 4.700 ohm * DS4 = diodo tipo 1N.4150
R32 = 2.200 ohm DS5 = diodo tipo 1N.4007
R33 = 10.000 ohm DS6 = diodo tipo 1N.4007
R34 = 4.700 ohm DS7 = diodo tipo 1N.4150
R35 = 5.600 ohm DS8 = diodo tipo 1N.4150
R36 = 22.000 ohm DS9 = diodo tipo 1N.4007
R37 = 2.200 ohm TR1 = NPN tipo BC.547
* C1 = 2,2 microF. elettrolitico * DL1-DL10 = barra diodi led
* C2 = 47 microF. elettrolitico * DL11-DL20 = barra diodi led
* C3 = 10 microF. elettrolitico * DL21 = diodo led 61
* C4 = 10 microF. elettrolitico * IC1 = integrato LM.3915
* C5 = 100 microF. elettrolitico * IC2 = integrato LM.3915
* C6 = 10 microF. elettrolitico IC3 = integrato TDA.1514/A
* C7 = 10 microF. elettrolitico IC4 = integrato TDA.1514/A
* C8 = 47 microF. elettrolitico IC5 = integrato L.7812
* C9 = 2,2 microF. elettrolitico IC6 = C/Mos tipo 4013
C10 = 1 microF. poliestere T1 = trasform. 60 watt (TT06.761)
C11 = 220 pF ceramico T1 = sec. 15+15 V 2 A
C12 = 470.000 pF poliestere RELÈ1 = relè 12 V 2 scambi
C13 = 47 microF. elettrolitico * P1 = pulsante
C14 = 470.000 pF poliestere S1 = interruttore
Nota = Tutte le resistente per le quali non è indicato il wattaggio sono da 1/4 di watt.
Tutti i componenti contraddistinti dall’asterisco vanno montati sul Vu-Meter.
.
dimenticando di rivolgere verso l’integrato stabiliz- Sulla sinistra del ponte RS1 inserite il relè e vicino
zatore IC5 il lato contrassegnato da una fascia a questo la morsettiera a 3 poli, utile per collega-
bianca. re i 3 fili del secondario del trasformatore di ali-
mentazione T1. Sulla destra del ponte RS1 mon-
Vicino all’integrato IC6 inserite i diodi DS7-DS8 in tate il transistor TR1, rivolgendo verso RS1 la par-
vetro, rivolgendo sempre verso l’alto il lato del lo- te piatta del suo corpo.
ro corpo contornato da una fascia nera (vedi fig.7).
Come potete vedere in fig.7, l’integrato stabilizza-
Completate queste operazioni, potete montare i tore IC5 va fissato sul circuito stampato in posizio-
due condensatori ceramici siglati C11-C20, poi tut- ne orizzontale, applicando sotto il suo corpo la pic-
ti i poliestere e per ultimo gli elettrolitici, control- cola aletta di raffreddamento a forma di U.
lando la polarità +/– dei due terminali.
Il terminale positivo dei condensatori elettrolitici Sul circuito stampato mancano ancora le due resi-
si riconosce perchè risulta più lungo rispetto all’op- stenze da 100 ohm 1 watt siglate R17-R18, sulle
posto terminale negativo. quali vanno avvolte le bobine L1-L2.
Nei soli condensatori da 4.700 microfarad, che
hanno i due terminali della stessa lunghezza, il ne- Prelevate dal kit il filo di rame smaltato del diame-
gativo è contrassegnato dal segno — riportato in tro di 0,9-0,8 mm, raschiatene una estremità in mo-
verticale sul loro corpo. do da togliere lo smalto isolante e saldatela sul ter-
minale della resistenza.
Nei fori presenti sul circuito stampato troverete Sul corpo delle due resistenze avvolgete 10-11 spi-
sempre indicato il +. re (il numero delle spire non è critico), raschiate-
ne l’estremità e saldatela sull’opposto terminale.
Dopo aver inserito tutti i condensatori, potete pren-
dere il ponte raddrizzatore RS1 e inserirlo nella po- Vi raccomandiamo di eseguire delle saldature per-
sizione richiesta, tenendolo leggermente sollevato fette, perchè se questo filo non risulterà elettrica-
dal circuito stampato e rivolgendo verso l’elettroli- mente collegato ai terminali delle resistenze, non
tico C31 il terminale contrassegnato +. udrete alcun suono fuoriuscire dall’altoparlante.
R24
R11
CAN. DESTRO
VERSO I
V-METER
CAN. SINISTRO
IC3 IC4
1 9 1 9
R14 R20
C10 R17 + L1 C21 R18 + L2
C13 C19
R16 C12 R23 R22 R19
C20 C18
C14
C17
R15 R21
C15 C16
C11
R12 R13
C29
IC5
C32 C31
R25 R26 R27 A
VERSO
C27 R37 DL21
C30 K
C23 R28
RS1 TR1 R35 R33 DS7 R30
C34
C37
R31
C33 P1
63
R29
V CC 13 12 11 10 9 8
_ R
Q
S
Q D
CK A K
VERSO T1 _
CK
Q
S
D
E M U B
Q
R
DIODO
MASSA E C LED A K
1 2 3 4 5 6 GND
Fig.7 Schema pratico di montaggio e connessioni dell’integrato 4013 viste da sopra e del
transistor BC.547 viste invece da sotto. I fili che fuoriescono sulla destra di questo cir-
cuito stampato vanno collegati al circuito stampato del Vu-Meter riportato in fig.9.
.
DADO
INTEGRATO
ALETTA MICA ISOLANTE
CIRCUITO
STAMPATO
10 mm.
VITE
Fig.8 Il corpo degli integrati TDA.1514/A va fissato con due viti più dado sulla relativa a-
letta di raffreddamento, NON DIMENTICANDO di interporre tra il loro corpo e il metallo
dell’aletta la MICA ISOLANTE inserita nel kit. Come potete vedere nel disegno riprodotto
a destra, i terminali dei TDA.1514/A vanno inseriti nel circuito stampato fino a quando que-
sto non risulterà distanziato di circa 10 mm dalla base dell’aletta.
A questo punto dovete fissare i due integrati Come primo componente montate il pulsante e poi
TDA.1514/A sulla grossa aletta di raffreddamento, il diodo led DL21 rispettando la polarità A-K dei
interponendo tra il loro corpo e il metallo dell’alet- due terminali.
ta la mica isolante che troverete nel kit (vedi fig.8). Questo diodo led va tenuto distanziato dal circuito
stampato di circa 14 mm per permettere alla sua
Dopo averli fissati, inserite tutti i terminali nei fori testa di fuoriuscire dal foro presente sul pannello
presenti nel circuito stampato. frontale del mobile, quindi prima di saldarne i ter-
Il corpo di questi integrati non va premuto a fondo minali, fissate provvisoriamente il circuito stampato
sul circuito stampato, ma va tenuto molto distan- sul pannello e fate fuoriuscire la sua testa dal foro.
ziato da esso: infatti, se osservate la fig.8, potete
notare che il circuito stampato risulta distanziato di Le barre dei diodi led del Vu-Meter sono quattro
circa 10 mm dalla base dell’aletta di raffredda- perchè ognuna di esse è composta da 5 diodi led
mento. (vedi fig.9), quindi per ottenere una barra da 10 dio-
Tenendo conto di questa distanza, potete proce- di led occorre affiancarne due.
dere a saldare tutti i terminali sulle piste in rame.
Quando inserite queste barre dovete fare molta at-
L’aletta di raffreddamento va fissata con delle viti tenzione alla lunghezza dei loro terminali perchè,
sul piano metallico del mobile, poi nei due fori pre- come visibile in fig.9, il terminale più lungo è l’A e
senti alle estremità del circuito stampato vanno in- quello più corto è il K.
seriti due distanziatori metallici lunghi 10 mm (ve-
I terminali più lunghi vanno orientati verso sini-
di fig.7) e fissati sempre sul piano del mobile.
64 stra e i terminali più corti verso destra, in caso
contrario i diodi led non si accenderanno.
Dopo aver inserito nello zoccolo l’integrato IC6, ri-
volgendo la sua tacca di riferimento a U verso IC4, Prima di saldare questi terminali sulle piste del cir-
potete prendere il circuito stampato del Vu-Meter cuito stampato, fissate quest’ultimo provvisoria-
che abbiamo siglato LX.1459. mente sul pannello frontale, poi fate aderire il loro
corpo alla plastica trasparente.
Sul lato dello stampato visibile in fig.9, montate i
due zoccoli per gli integrati LM.3915, poi tutte le Cercate sempre di eseguire delle saldature perfet-
resistenze, i due trimmer di taratura R9-R2, i con- te, utilizzando dello stagno 60/40 (il primo numero
densatori elettrolitici e i diodi al silicio, orientan- indica la percentuale di stagno e il secondo nu-
do il lato del loro corpo contornato da una fascia mero la percentuale di piombo).
nera verso i due trimmer come evidenziato in fig.9.
Se usate dello stagno 50/50 non riuscirete mai ad
Dal lato opposto di questo circuito stampato inse- ottenere delle perfette saldature.
rite il pulsante P1, il diodo led DL21 e le 4 barre Se avete difficoltà a reperire dello stagno 60/40
dei diodi led del Vu-Meter. possiamo fornirvene dei piccoli rocchetti a L.2.000.
.
DL21 DL10 DL9 DL8 DL7 DL6 DL5 DL4 DL3 DL2 DL1 DL11 DL12 DL13 DL14 DL15 DL16 DL17 DL18 DL19 DL20
A K
A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K A K
P1
K A
R1
R10
IC2 IC1
R9 R7 DS3 R8 C5 R3 DS2 R4 R2
C9 C6 C7 C4 C3 C1
C8 C2
DS4 R6 R5 DS1
ENTRATA ENTRATA K A
V-METER V-METER
CAN. DESTRO 12 V. CAN. SINISTRO VERSO R37 VERSO C33
A A A A A
K K K K K
Fig.9 Schema pratico di montaggio del Vu-Meter LX.1459. Sul lato frontale di questo circuito
montate le barre dei diodi led. Poichè, come potete osservare qui a sinistra, ogni barra è com-
posta da soli 5 diodi led, dovrete inserirne quattro in tutto. Sul lato opposto di questo circuito
stampato montate gli integrati IC1-IC2 ed i componenti visibili in figura. Questo circuito stam-
pato va poi collegato a quello dell’amplificatore di fig.7 con solo 8 fili.
I terminali più lunghi “A” della BARRA a DIODI LED vanno tutti rivolti verso sinistra.
BARRA LED
65
.
PRESA DI RETE
+ INTERRUTTORE
+ FUSIBILE
T1
Massa
TELAIO
ALLA
MORSETTIERA
Massa
Fig.10 In questo disegno potete vedere a quali terminali della Presa di Rete dei 220 volt
dovete collegare i due fili di entrata del trasformatore T1. Il filo indicato “massa telaio”,
che sarebbe la presa di TERRA dei 220 volt, va fissato sul metallo del mobile.
66 Fig.11 Sul pannello posteriore del mobile vanno fissate le due prese d’ingresso BF, le
quattro prese d’uscita per le Casse Acustiche e sulla destra la presa rete dei 220 volt. Nel
corpo della Presa Rete è presente un vano contenente il fusibile. Per sfilare questo vano
basta inserire la lama di un cacciavite nella piccola fessura visibile nella foto.
pifilo posti in prossimità delle resistenze R15-R21 Prima che l’amplificatore funzioni bisogna attende-
alla presa di uscita per le Casse Acustiche. re circa 5 secondi.
Il filo di massa va fissato sul morsetto di colore ne- Trascorso questo tempo, se ruotate il potenziome-
ro, mentre il filo del segnale d’uscita sul morsetto tro del volume potete subito constatare che tutto
di colore rosso. funziona regolarmente escluso il Vu-Meter.
Con uno spezzone di filo bifilare di colore rosso- Infatti nel Vu-Meter del canale destro potrebbero
nero, portate la tensione dei 12 volt dal circuito accendersi tutti e 10 i diodi led, mentre in quello
stampato LX.1460 a quello del Vu-Meter. del canale sinistro potrebbero accendersene 5.
Per equilibrare l’accensione dei diodi led nelle due
Altri due fili vanno collegati al morsetto rosso del- barre dovete solo tarare i trimmer R2-R9.
la presa d’uscita delle Casse Acustiche e ai due
terminali d’ingresso posti vicino ai due condensa- Applicate sul solo ingresso destro un segnale BF
tori elettrolitici C7-C4 presenti nel Vu-Meter. e, dopo aver ruotato al massimo il potenziometro
del volume, ruotate il trimmer R9 fino a far accen-
Con altri due fili collegate i terminali capifilo posti dere il 10° diodo led del Vu-Meter.
vicino al diodo led DL21 e al pulsante P1 del cir-
cuito stampato del Vu-Meter, al circuito stampato Applicate lo stesso segnale BF sul solo ingresso
LX.1460 visibile in fig.7. sinistro e ruotate il trimmer R2 fino a far accen-
dere, anche in questo, il 10° diodo led.
Per completare il montaggio, dovete fissare sul pia-
no del mobile il trasformatore di alimentazione to- Ascoltando una audizione stereo è normale che
roidale siglato T1 e poi collegarne i fili. nei Vu-Meter non si accenda lo stesso numero di
diodi led, perchè ciò dipende da come sono stati
Normalmente i due fili d’ingresso dei 220 volt so- incisi i segnali nei canali destro e sinistro.
no di colore nero mentre nel secondario, compo-
sto da tre fili, il filo centrale è sempre di colore
marrone e i due laterali di colore giallo.
COSTO DI REALIZZAZIONE
Questi fili vanno serrati nella morsettiera a 3 poli
inserendo ovviamente nel foro di centro la presa Costo del kit LX.1460, con inclusi il circuito stam-
centrale del secondario del trasformatore. pato, l’aletta di raffreddamento, il trasformatore to-
roidale T1, la presa di rete (vedi figg.7-10), un cor-
In questo amplificatore abbiamo utilizzato un tra- done per 220 volt, cavetto schermato, viti di fis-
sformatore toroidale, anche se risulta più costoso saggio, esclusi il Vu-Meter e il mobile completo
di un normale trasformatore, per evitare di ascol- delle due mascherine
tare in altoparlante anche il più piccolo ronzio di Lire 184.000 Euro 95,03
alternata.
Purtroppo i normali trasformatori irradiano degli e- Costo del kit LX.1459 del doppio Vu-Meter, con in-
levati flussi magnetici che, captati dalle piste del clusi il circuito stampato, gli integrati completi di
circuito stampato, sono udibili come fastidioso ron- zoccolo, il pulsante e le quattro barre con 5 diodi
zio nell’altoparlante. led rossi e tutti i componenti visibili in fig.9 67
Lire 44.000 Euro 22,72
TARATURA VU-METER
Costo del mobile MO.1460 completo di mascheri-
L’amplificatore non necessita di nessuna taratura na anteriore già forata e serigrafata e di quella po-
quindi, completato il montaggio, per farlo funzio- steriore solo forata
nare basta collegare alle uscite due altoparlanti o Lire 56.000 Euro 28,92
due Casse Acustiche e applicare un segnale BF
sui due ingressi. A richiesta possiamo fornirvi anche i soli circuiti
stampati a doppia faccia e serigrafati
Non fate mai funzionare l’amplificatore senza aver C.S. LX.1460 Lire 24.000 Euro 12,39
prima collegato le Casse Acustiche alle uscite. C.S. LX.1459 Lire 10.000 Euro 5,16
Non appena premerete il pulsante P1, vedrete ac- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
cendersi il led DL21 collegato al transistor TR1 e i le spese postali che verranno addebitate solo a chi
due primi diodi led del Vu-Meter. richiederà il materiale in contrassegno.
.
Prima di progettare uno stadio finale Hi-Fi bisogna Dobbiamo far presente che gli IGBT presentano il
sempre pensare a come soddisfare le esigenze dei vantaggio di avere un elevato fattore di smorza-
più raffinati audiofili, che pretendono amplificatori mento, una caratteristica questa molto importante
in grado di riprodurre tutta la gamma delle fre- per pilotare degli altoparlanti che, come saprete,
quenze audio per ottenere una totale fedeltà. costituiscono un carico puramente induttivo.
Anche se tutti gli audiofili affermano che il suono Pilotando degli altoparlanti con uno stadio finale
fornito da uno stadio finale in Classe A ha una pu- che presenta un basso fattore di smorzamento,
rezza spettrale decisamente superiore a quella di quando il cono, dopo essersi spostato in avanti, ri-
uno stadio finale in Classe AB1, possiamo affer- torna nella posizione di partenza, anzichè fermar-
68 mare che, se uno stadio in Classe AB1 è ben pro- si continua ad oscillare per un brevissimo tempo
gettato, la differenza che essi ritengono di rilevare modificando la timbrica del suono.
non è apprezzabile.
Pilotando degli altoparlanti con uno stadio finale
Comunque, per soddisfarli, abbiamo deciso di pro- che presenta un elevato fattore di smorzamento,
gettare un perfetto stadio finale in Classe A con quando il cono, dopo essersi spostato in avanti, ri-
semiconduttori IGBT in grado di erogare in versio- torna nella posizione di partenza, tutte le oscilla-
ne stereo 20+20 watt RMS che, come noto, corri- zioni spurie vengono smorzate velocemente, quin-
spondono a 40+40 watt musicali ed a 160+160 di il suono non subisce nessuna alterazione.
watt picco/picco.
Prima di passare alla descrizione dello schema e-
Gli IGBT (Insulated Gate Bipolar Transistor) sono lettrico dobbiamo precisare che uno stadio finale in
dei semiconduttori di potenza che vanno pilotati in classe A si differenzia da uno in classe B solo per
tensione come le valvole termoioniche e che, una diversa polarizzazione.
pertanto, forniscono un suono “pastoso” come
quello prodotto dalle valvole. Per far funzionare uno stadio in classe A è neces-
.
sario polarizzare i suoi Gate in modo che il punto di Per far funzionare uno stadio finale in classe B si
lavoro si trovi al centro della retta di carico (fig.2). polarizzano i Gate in modo che il punto di lavoro
non si trovi più al centro, ma all’estremità inferio-
In queste condizioni i due finali amplificano con- re della retta di carico (vedi fig.3).
temporaneamente entrambe le semionde, quindi In questo modo è possibile amplificare notevol-
vengono eliminate automaticamente le distorsioni. mente una sola delle due semionde, quindi in uno
stadio finale in classe B è sempre presente un Mo-
Poichè uno stadio finale in classe A assorbe cor- sfet o un Transistor a canale PNP con in serie un
rente anche in assenza di segnale, dissipa metà canale NPN, perchè il primo viene utilizzato per am-
della sua potenza in calore. plificare le semionde negative ed il secondo le se-
Di conseguenza da un finale in classe A si ottie- mionde positive.
ne una potenza sonora minore rispetto a quella di Prelevando le due semionde amplificate da questi
uno stadio finale in classe B. due finali si ottiene un’onda sinusoidale completa
Precisiamo infine che un finale in classe A deve con un’ampiezza notevolmente superiore rispetto
essere necessariamente alimentato con una ten- a quella fornita da un classe A.
sione stabilizzata per eliminare ogni più piccolo re- L’unico inconveniente che potrebbe presentare un
siduo di ronzio di alternata. finale in classe B, qualora non fosse polarizzato
69
Fig.1 Per realizzare un finale Stereo bisogna montare due circuiti LX.1361 ed applicarli
sulle due alette laterali del mobile. Al centro vanno fissati lo stadio di alimentazione e il
trasformatore toroidale, mentre il ponte RS2 va collocato sul piano del mobile.
.
CORRENTE CORRENTE
DI DRAIN DI DRAIN
CLASSE A CLASSE B
USCITA
PUNTO DI
LAVORO
USCITA
PUNTO DI
LAVORO
INGRESSO INGRESSO
Fig.2 Polarizzando i Gate dei finali al cen- Fig.3 Polarizzando i Gate dei finali sul pun-
tro della loro retta di carico, lo stadio fun- to d’inizio della loro retta di carico, si ottie-
ziona in Classe A. ne la Classe B. In assenza di segnale, lo sta-
In assenza di segnale, lo stadio finale dis- dio finale non assorbirà corrente. Al mas-
siperà in calore metà della sua potenza, ma simo segnale si otterrà una elevata poten-
in cambio si ridurrà la distorsione perchè za, ma poichè occorrono due finali in con-
lo stesso transistor amplificherà contem- trofase per amplificare le due semionde, au-
poraneamente entrambe le semionde. menterà la distorsione.
correttamente, è un piccolo distacco centrale tra Come stadio d’ingresso abbiamo usato un amplifi-
le due semionde che viene definito distorsione di catore differenziale composto dai quattro transi-
crossover. Tale “distacco” si presenta quando il stor NPN siglati TR1-TR2-TR3-TR4.
segnale passando dalla semionda positiva a quel- Per rendere questo differenziale perfettamente
la negativa o viceversa, determina una condizione simmetrico abbiamo applicato sugli Emettitori di
nella quale nessuno dei due finali conduce. TR1-TR4 un generatore di corrente costante com-
posto dal fet siglato FT1.
Come contropartita abbiamo il vantaggio di otte-
nere una minore dissipazione in calore perchè, in Con questa configurazione abbiamo ridotto al mi-
assenza di segnale, i due finali assorbono una cor- nimo il rumore di fondo e la distorsione e reso
rente irrisoria e in più forniscono in uscita una po- questo stadio insensibile alla temperatura, per-
tenza sonora notevolmente maggiore rispetto a tanto il guadagno prefissato non subirà nessuna
quella fornita da un classe A. variazione anche se all’interno del mobile la tem-
70 Per evitare la distorsione di crossover che po- peratura dovesse raggiungere valori elevati.
trebbe risultare presente in un classe B, si pola-
rizzano i Gate spostando il loro punto di lavoro. Dai Collettori dei due transistor TR2-TR3 prelevia-
In tal modo i due finali risultano leggermente in con- mo un segnale BF in opposizione di fase che, ap-
duzione (vedi fig.4), così da far assorbire una cor- plicato sulle Basi dei transistor pilota TR6-TR7, vie-
rente irrisoria in assenza di segnale. ne prelevato dai loro Collettori per essere applica-
Uno stadio finale così polarizzato lavora in classe to sui Gate dei due finali IGBT.
AB1, una condizione intermedia tra l’A e la B. Sulla giunzione Emettitore e Collettore dei due fi-
nali IGBT preleviamo il segnale BF amplificato da
applicare alle Casse Acustiche da 8 ohm.
SCHEMA ELETTRICO
Il transistor TR5 e la resistenza NTC1 servono per
Dopo questa premessa, passiamo allo schema e- correggere in modo automatico (dopo aver tarato
lettrico di fig.7 in cui abbiamo riprodotto un solo ca- il trimmer R21), la corrente di riposo dei due fina-
nale: è ovvio che, per realizzare un finale Stereo, li IGBT, per evitare che questa possa variare al va-
è necessario montare due circuiti. riare della temperatura dei loro corpi.
.
CORRENTE
DI DRAIN
CLASSE AB1 B
E C
G C E 2N 2484
PUNTO DI
LAVORO USCITA
D G
ECB
Fig.4 Polarizzando i Gate dei finali su un Fig.5 Connessioni dei terminali G-C-E del-
punto intermedio della loro retta di carico, l’IGBT GT.20D101 visto dal lato plastico (il
si ottiene la Classe AB1. In assenza di se- lato posteriore è di metallo), quelle dei ter-
gnale, lo stadio finale assorbirà più corren- minali E-B-C del transistor 2N.2484 e dei ter-
te del Classe B, ma erogherà più potenza minali D-S-G del fet viste da sotto e dei ter-
rispetto al Classe A. La distorsione risul- minali E-C-B del transistor BD.140 viste dal
terà minore rispetto al Classe B, ma leg- lato in cui il corpo di questo componente è
germente maggiore del Classe A. interamente in plastica.
71
Fig 6 Foto dello stampato a doppia faccia LX.1361 con sopra montati tutti i componenti.
Per realizzare un amplificatore Stereo completo bisogna montare due circuiti, fissandoli
poi sulle due alette laterali del mobile come visibile in fig.1.
Completato il montaggio, come spiegato nel paragrafo “taratura” collegate un Tester ai
due terminali TP1 posti sopra il fet FT1, poi ruotate il cursore del trimmer R12 posto sul-
la sinistra (vedi schema pratico di fig.8) fino a leggere 100 millivolt. Ora collegate il Te-
ster alla resistenza R25 e ruotate il trimmer R21 posto sotto la NTC fino a leggere 0,47
volt. Da ultimo collegate il puntale “positivo” del Tester al morsetto d’uscita Positivo del-
la Cassa Acustica e il puntale “negativo” al primo morsetto di Massa posto sulla sinistra
e ruotate il trimmer R5 fino a leggere metà tensione di alimentazione.
.
R13
45 V.
R14 NTC1
C1 C2 E
B
TR5 R21
R6 R7 R8 C DS1 C7
AP.
TR6 R20 IGBT1
E
B C
R3 R22
G
TR2 TR3 C
C C E
B B
C5 R17 R24
TR1 E E TR4
C3 C
R9 C C6
R1 R26
B B
ENTRATA
R4 FT1 R15
B C
D R23 G
R2 DS2 C8
B.F.
R5 TP1 G
C
R12 S C4
TR7 R18
E
R25
CARATTERISTICHE TECNICHE
di un singolo canale Fig.7 Schema elettrico di un singolo canale.
Per realizzare un finale Stereo dovrete monta-
Tensione di lavoro 45-46 volt te due circuiti e in tal modo otterrete in uscita
Corrente assorbita 1 amper una potenza di 20+20 watt RMS, corrispondenti
Potenza Max RMS 20 watt a 40+40 watt musicali. Questo finale va ali-
Potenza Max musicale 40 watt mentato con una tensione stabilizzata di circa
Impedenza d’uscita 8 ohm 45 volt che potrete prelevare dal circuito che
Distorsione armonica 0,02 % appare riprodotto in fig.9.
Banda passante +/-1dB 8 Hz - 60 KHz
Max segnale ingresso 0,8 V picco/picco
NTC1
IGBT2 IGBT1
R21
R19 R20 R22
R23
R25 R14 R17
R16
R24 R26
TR7 TR5 TR6
C5 R8 R7 R6 C3 C6
TR4 TR3 TR2 TR1
R18
DS1
R15 R13 R3
C4
R11 R10 DS2
TP1
R12 R5
C2
R9
C8 R4 R2 R1 C7
C1
FT1 73
VERSO USCITA
ENTRATA B.F. V-METER CASSE ACUSTICHE
.
T1
14 V.~
C1
E U
S1-A RS1 IC1
M
C2 C3 C4 C5 12 V.
C6 C8
RETE
220 V.
TR1
45 V.~
R1
RS2
C E
C12
B R3
C E
C13
R5 R8
DL1 TR3
B
B
E 45 V.
B TR6 C15 C16
TR4 C E
C
R4 R9
C14 R6 C
B
TR5 R10
E
S1-B R11
R7
DZ1
Fig.9 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. Il transistor TR4 viene utilizzato per
far salire lentamente la tensione d’uscita ogni volta che viene chiuso il deviatore S1/A e
aperto il deviatore S1/B così da evitare quel fastidioso “bump” negli altoparlanti.
Se la corrente assorbita dovesse superare i 3 am- BD.138 rivolgendo il lato metallico del suo corpo
per, il transistor TR6 toglierebbe istantaneamente verso la resistenza R6.
la tensione di polarizzazione sulla Base del transi- Fate attenzione a non confondere le due sigle e o-
stor TR3 e in questo modo dai terminali d’uscita rientate il lato metallico dei loro corpi come ab-
non potrebbe più fuoriuscire nessuna tensione. biamo indicato se volete ottenere un alimentatore
funzionante.
Il transistor PNP siglato TR4 che troviamo colle-
gato tra il Collettore e la Base di TR3 serve per far A questo punto potete inserire il piccolo ponte rad-
salire lentamente la tensione d’uscita al momento drizzatore RS1 e alla sua destra l’integrato stabi-
dell’accensione, per evitare di ascoltare quel fasti- lizzatore IC1, rivolgendo il lato metallico del suo
dioso e potente bump negli altoparlanti. corpo verso l’esterno dello stampato (vedi fig.11),
quindi le cinque morsettiere a 2 poli.
Quando chiudiamo l’interruttore S1/A e applichia-
mo la tensione dei 220 volt sul primario del tra- Rimangono i due transistor di potenza TR1-TR2
sformatore T1, l’opposto interruttore S1/B scollega che, prima di essere inseriti nel circuito stampato,
da massa la resistenza R6 da 180 ohm; il transi- vanno fissati sulle due alette di raffreddamento in-
stor TR4 carica perciò lentamente il condensatore cluse nel kit (vedi fig.12).
elettrolitico C14 da 100 microfarad collegato alla Il lato metallico dei loro corpi va appoggiato sul
Base di TR3 facendo salire lentamente la tensio- metallo dell’aletta e tenuto bloccato con una sola
ne d’uscita da 0 volt a 45 volt. vite completa di dado.
Tra il corpo metallico dei due transistor e l’aletta di
Quando apriamo l’interruttore S1/A per spegnere raffreddamento potete indifferentemente collocare
l’amplificatore, l’opposto interruttore S1/B collega a o non collocare una mica isolante.
massa la resistenza R6 e in tal modo il conden- Se inserite la mica, l’aletta risulterà isolata dalla
satore C14 si scarica velocemente.
RETE 220 V.
Massa
TELAIO
T1
C6
C7
RS2
C8
C9
RS1
C3 C4
IC1 C5
C2
R10 R11
TR6
R9
R8 TR5
C10
R7
R2
R5
DZ1
C13 R3
12 V.
C12
R6
ALIMENTAZIONE
C14 C15
V-METER
M. M.
C1
S1-B
A
S1-A
K
45 V. 45 V.
DL1 AL CANALE AL CANALE
SINISTRO DESTRO
.
Fig.12 Foto dello stadio di alimentazione. I due transistor TR1-TR2 vanno fissati sulle due
alette di raffreddamento inserite nel kit senza interporre tra il loro corpo metallico e l’a-
letta alcuna mica isolante. Questo stampato va fissato sul mobile metallico tenendolo sol-
levato con i quattro distanziatori metallici che troverete all’interno del kit.
RONDELLA
ISOLANTE
78 MICA
ISOLANTE
tensione positiva dei 60 volt, ma in cambio il calo- st’ultimo va invece prelevata la tensione continua
re generato dai transistor verrà dissipato meno ve- da applicare sulla prima morsettiera di sinistra.
locemente. Nella seconda morsettiera va inserita la tensione
Se non inserite la mica, il calore generato dai tran- alternata dei 14 volt.
sistor verrà dissipato più velocemente, ma in cam- Dei due fili d’ingresso della tensione di rete dei 220
bio sull’aletta vi saranno i 60 volt positivi di ali- volt che preleviamo dalla presa maschio fissata
mentazione. sul pannello, uno va al trasformatore e l’altro al dop-
Una volta completata, la scheda va fissata nel mo- pio deviatore S1.
bile tenendola sollevata per mezzo delle torrette
metalliche incluse nel kit, poi vicino a questa col- Importante: le estremità dei fili che fuoriescono dal
locate il trasformatore toroidale T1 ed il ponte RS2 trasformatore devono essere raschiate per toglie-
dopo aver saldato sui suoi terminali i quattro con- re dalla loro superficie lo strato di smalto isolante.
densatori poliestere C6-C7-C8-C9.
Dopo aver collegato il diodo led, potete accendere
I fili più grossi che fuoriescono dal trasformatore l’alimentatore, poi dovete misurare con un tester
devono essere saldati sui terminali del ponte con- quale tensione risulta presente sulle due morset-
trassegnati con il simbolo ~; dai terminali +/– di que- tiere d’uscita poste in basso a destra.
NTC1
IGBT2 IGBT1
R21
R19 R20 R22
R23
R25 R14 R17
R16
Fig.15 Al centro dell’aletta di raffreddamento dovete avvitare il corpo della resistenza NTC1,
saldando poi i suoi fili sui due terminali posti vicino al trimmer R21. Ai lati del circuito
stampato fissate le due squadrette a L per bloccarlo sull’aletta. Il lato metallico del tran-
sistor TR7 va rivolto verso TR4 e quello dei transistor TR5-TR6 verso l’aletta.
.
Fig.16 In questa foto potete vedere come dovrete disporre all’interno del mobile i due sta-
di finali di potenza, il trasformatore di alimentazione toroidale T1 e lo stadio di alimenta-
zione LX.1362. Si noti il ponte raddrizzatore RS2 che va fissato sul piano del mobile e i
due Vu-Meter fissati sul pannello frontale con i distanziatori autoadesivi.
STRUMENTINI VU-METER
2° - Ai due fili di uscita dell’amplificatore collegate
una Cassa Acustica da 8 ohm oppure un carico re-
Il pannello frontale del mobile è già forato per al-
sistivo da 8 ohm 20 watt.
loggiare i due strumentini Vu-Meter presentati in kit
con la sigla LX.1115 in questo stesso volume (per
il loro collegamento con lo stadio finale vedi fig.8). 3° - Cortocircuitate la presa ingresso BF per evi-
Chi non volesse acquistarli, potrà applicare in cor- tare di captare dei segnali spuri.
rispondenza dei fori, all’interno del pannello, due ri-
tagli di plexiglas colorato e inserire due lampadine 4° - Ruotate a metà corsa il cursore del trimmer
da 12 volt per illuminarli. R5 posto sulla destra dello stampato.
.
5° - Ruotate tutto in senso orario il cursore del trim- 15° - Su queste due morsettiere dovete rilevare u-
mer R21 posto vicino ai terminali della NTC. na tensione esattamente pari alla metà di quella di
alimentazione. Poichè la tensione di alimentazione
6° - Ruotate in senso antiorario il cursore del trim- risulta di 45 volt, dovete ruotare il cursore del trim-
mer R12 posto sulla sinistra dello stampato. mer R5 posto sulla destra del circuito stampato fi-
no a leggere una tensione di 22,5 volt.
7° - Solo dopo aver posizionato i trimmer, potete È ovvio che se la tensione di alimentazione fosse
accendere l’alimentatore. di 46 volt dovreste ruotare il cursore di questo trim-
mer fino a leggere una tensione di 23 volt.
8° - Applicate un tester commutato in CC sulla por-
tata 1 volt o 200 millivolt fondo scala, sui due ter- Dopo aver tarato il trimmer R5, ricontrollate che ai
minali TP1 posti vicino a FT1 e poi ruotate il cur- capi della resistenza R25 vi siano ancora 0,47 volt
sore del trimmer R12 fino a leggere una tensione e se così non fosse ritoccate tale tensione agen-
di 0,1 volt equivalenti a 100 millivolt. do sul trimmer R21.
Facciamo presente che una differenza irrisoria, va-
9° - Scollegate il tester dai terminali TP1, commu-
le a dire 0,45 o 0,49 volt, non modificherà nè le
tatelo sulla portata 1 volt fondo scala, collegate i
caratteristiche nè la fedeltà del circuito.
suoi puntali ai capi della resistenza R25 da 0,47
Se realizzerete due finali di potenza per ottenere
ohm posta sulla sinistra dello stampato (vedi
un impianto stereo, dovrete tarare anche il se-
fig.8), poi ruotate il cursore del trimmer R21 fino a
condo amplificatore.
leggere una tensione di circa 0,2 volt.
Fig.1 Foto del mobile per l’amplificatore con finali Mospower visto frontalmente. Il pan-
nello vi viene fornito già forato e completo di disegno serigrafico. Nella foto a destra è vi-
sibile la parte posteriore del mobile con le prese di entrata BF, quelle di uscita per i due
altoparlanti e i tre portafusibili per gli altoparlanti e per la presa di rete dei 220 volt.
Infatti, come facilmente potete notare guardando Prima di costruire questo amplificatore vorrete co-
qualche schema elettrico, per limitare la massima noscere, com'è del resto logico, le sue caratteristi-
corrente di assorbimento tra il terminale Emettito- che tecniche e nella tabella che alleghiamo trova-
re e la massa dei transistor di potenza si trovano te tutto ciò che è importante sapere.
sempre collegate delle resistenze, che non trove- Questi dati sono il risultato delle prove di collaudo
rete mai sugli Emettitori dei Mospower. effettuate su 7 esemplari.
.
da 38 a 70 WATT RMS
La corrente minima e la massima sono state mi- Il segnale uscente da questo filtro giunge sulla Ba-
surate applicando un tester sul solo ramo positi- se del primo transistor siglato TR1, che, come ab-
vo dell'amplificatore. biamo già visto, forma insieme a TR2 uno stadio
differenziale in grado di amplificare la differenza di
tensione presente fra i due ingressi, cioè sulla Ba-
8 ohm 4 ohm se di TR1 e sulla Base di TR2.
Se sull'ingresso del primo differenziale TR1 giun-
Potenza massima 38 watt 70 watt
ge il segnale da preamplificare, sul secondo in-
Corrente massima 0,7 amper 1,3 amper
gresso, cioè sulla Base di TR2, giungerà il segna-
Corrente di riposo 50 mA 50mA
le amplificato proveniente direttamente dall'uscita.
Distorsione <0,08% <0,1%
Tale retroazione aumenta considerevolmente il
Banda passante 15 Hz-100 KHz +/– 1 dB
guadagno per la notevole differenza che intercor-
Max segnale ing. 300 millivolt efficaci
re tra i segnali applicati sui due ingressi.
Analizzando lo schema elettrico, va osservato che Il guadagno complessivo dell'amplificatore può es-
lo stadio di ingresso è formato da un differenzia- sere modificato aumentando o diminuendo il valo- 83
le costituito dai transistor PNP TR1 e TR2, che ci re della resistenza R8.
consente di ottenere un'elevata banda passante, u- Con il valore da noi prescelto di 47.000 ohm, è suf-
na bassa distorsione d'intermodulazione ed un'e- ficiente applicare sull'ingresso un segnale di soli
levata stabilità di funzionamento. 300 millivolt efficaci per ottenere in uscita la mas-
sima potenza.
Il segnale, proveniente da un qualunque preampli-
ficatore ed applicato sulle boccole d'ingresso, in- Aumentando il valore di questa resistenza diminui-
contra subito un filtro passa-banda passivo costi- sce la sensibilità d'ingresso, ossia sarà necessario
tuito dal condensatore C1, dalla resistenza R1, dal un segnale di ampiezza maggiore per ottenere la
condensatore C2 ed infine dalla resistenza R2. massima potenza e, viceversa, diminuendo il valo-
re della resistenza, basterà un segnale di ampiez-
Questo filtro consente di limitare la banda passan- za minore.
te da 15 Hz a 100.000 Hz, che è più che sufficiente All'atto pratico vi sconsigliamo di ridurre il valore
per amplificare bene sia le note dei BASSI sia quel- della R8 al disotto di 39.000 ohm per non rischia-
le degli ACUTI. re autooscillazioni.
.
R5
35 V.
C3 DS1 C6
HFT1
D
R9 G
R4
S
R11
R10
TR1 E E
TR2 C5 JAF1
R1 F1
B B
C C R8
C1
R6 R16
C2 R2 AP.
R12
ENTRATA
C4 C C7
B
TR3 R13
E
R14 HFT2
S
R15 G
D
C
R7 B
TR4
R3 E
35 V.
C8
HFT2 HFT1
TR3
F1
DS1
R15
TR4
JAF1 R14 R12 R11
R16 R8 R13
C5
R10
R9
R6 R7 R4 Fig.4 Schema pratico di montag-
R5
gio dell’amplificatore. Si notino
C7 l’impedenza JAF1 formata da 14-
TR2 R3 TR1 15 spire affiancate avvolte sopra
un nucleo ferromagnetico e le
AP. C8 C4 C3 C6
due morsettiere per l’alimenta-
C1 R1
zione duale.
C2
549 XL
R2
ENTRATA
35 V. Massa Massa 35 V.
Il segnale amplificato presente sul Collettore di TR1 (corrente di riposo), necessaria per eliminare la co-
viene quindi applicato sulla Base del transistor siddetta distorsione d'incrocio o di crossover, che
TR4, che provvede a pilotare i due finali Mospower è la deformazione dell'onda in uscita (vedi figg.13-
siglati HFT1 e HFT2 operanti in classe AB com- 14) nell'istante del suo passaggio dallo zero, ossia 85
plementare. nel momento in cui vi è il passaggio fra la semion-
Questo significa che ogni finale amplifica una sola da positiva e quella negativa.
semionda, e più precisamente, HFT1 essendo un
canale N amplifica le sole semionde positive, men- La corrente di riposo viene regolata ruotando il trim-
tre il Mospower HFT2, che è un canale P, amplifi- mer R13, sul cui cursore risulta collegata la Base
ca le sole semionde negative. del transistor TR3.
Questo transistor, montato sulla stessa aletta di raf-
Nel punto di congiunzione fra il Source di HFT1 ed freddamento su cui andranno montati i due finali
il Source di HFT2 le due semionde vengono som- HFT1 e HFT2, assicura che la corrente di riposo ri-
mate ottenendo così un'onda completa. manga costante anche al variare della temperatu-
ra dei finali.
Il transistor TR4, oltre a pilotare i due Mospower
con il segnale amplificato proveniente da TR1, as- Infatti, come abbiamo già accennato nell'introdu-
solve anche all'importante funzione di far sì che nei zione, i Mospower riscaldandosi tenderanno ad au-
Mospower scorra sempre un minimo di corrente mentare la resistenza presente fra Drain e Source
.
C1 C2
35 V.
T1 27 V. ~ RS1 Massa
S1 35 V.
C4
C3
F1
LN1
27 V. ~
RETE 220 VOLT
12 V. ~
ELENCO COMPONENTI LX.947
Fig.5 Schema elettrico dello stadio di alimentazione idoneo per due amplificatori. Il se-
condario dei 12 volt del trasformatore toroidale T1 viene utilizzato per alimentare le lam-
padine dei due strumentini Vu-Meter. La lampada al neon rossa (vedi LN1) funge da spia
di accensione dell’apparecchio e va collegata al primario del trasformatore T1.
Massa
35 V. 35 V. VERSO LN1
C4 C2
RETE
220 VOLT
AL PRIM.
T1
86
VERSO
C3 C1 S1
RS1
AL SEC. T1
~
Massa
~ LX 974
Fig.6 Schema pratico dello stadio di alimentazione. Sulla morsettiera di sinistra va colle-
gato il secondario dei 27+27 volt del trasformatore toroidale. Sulla morsettiera di destra
vanno collegati la tensione dei 220 volt, il primario del trasformatore di alimentazione, i
terminali dell’interruttore di accensione S1 e i fili che vanno alla lampada LN1.
.
e di conseguenza la corrente assorbita tenderà a Riassumendo, grazie a questa rete RLC, sull'usci-
diminuire. ta dell'amplificatore è possibile collegare da un
Il transistor TR3, riscaldato dal calore presente sul- semplice altoparlante ad una sofisticata cassa a-
l'aletta, tenderà invece a diminuire la sua resisten- custica provvista di filtri crossover a 2 o 3 vie.
za interna, mantenendo così stabile la corrente di
riposo dei due Mospower con il vantaggio di assi- Il fusibile F1, posto in serie all'uscita, serve per pro-
curare sempre una bassa distorsione anche ad al- teggere l'altoparlante nell'eventualità in cui uno dei
te potenze. due finali Mospower andasse in cortocircuito.
87
Fig.7 In questa foto potete vedere come disporre all’interno del mobile i due amplificato-
ri, il trasformatore toroidale e lo stadio di alimentazione. I due strumentini Vu-Meter sono
fissati al pannello anteriore, forato e serigrafato, con dei distanziatori autoadesivi.
.
ALETTA
VITE
89
ALETTA
VITE
SQUADRETTA
.
Per il montaggio del transistor plastico TR3 e dei Con del filo schermato collegate le due prese d'in-
Mospower HFT1 e HFT2 procedete come segue. gresso ai terminali entrata canale destro e sinistro
e con del filo isolato in plastica le due uscite alto-
Come visibile nelle figg.11-12, questi tre compo- parlanti.
nenti vanno fissati sopra un'aletta di raffredda-
mento e per far sì che i loro corpi appoggino sulla Sempre sul piano del mobile fissate il trasforma-
superficie di tale aletta, dovete ripiegare a Z i ter- tore toroidale, collegando il primario all'interruttore
minali utilizzando un paio di pinze. di rete, al fusibile ed al cordone di alimentazione.
Il secondario dei 27+27 volt va collegato al circui-
Il Mospower IRF.9532, indicato nello schema elet- to stampato dello stadio alimentatore.
trico con la sigla HFT2, va collocato sul lato sini-
stro, il Mospower IRF.520, siglato HFT1, va collo- Il pannello frontale del mobile è già forato per al-
cato sul lato destro, mentre la parte piatta del cor- loggiare i due strumentini Vu-Meter presentati in kit
po del transistor TR3 va rivolta verso l'aletta. con la sigla LX.1115 in questo stesso volume.
Le lampadine dei Vu-Meter vengono alimentate
MONTAGGIO nel MOBILE con la tensione fornita dal secondario a 12 volt del
trasformatore toroidale T1, mentre gli strumentini
Per questo progetto abbiamo preparato un mobile vengono pilotati direttamente dallo stesso segnale
metallico provvisto posteriormente di due alette di BF che giunge agli altoparlanti.
raffreddamento idonee a dissipare il calore dei due Oltre agli strumentini, sul pannello frontale del mo-
amplificatori. bile vanno fissati l'interruttore di rete S1 e la lam-
pada al neon rossa a 220 volt usata come spia di
Come potete vedere dalle foto riportate nell'artico- accensione.
lo, su ogni aletta si fissa un solo amplificatore.
Sul pannello posteriore del mobile, sotto le due a- Fig.14 Eliminando la “distorsione d’incro-
lette, collocate le due prese per l'altoparlante ed i cio”, conosciuta anche come “distorsione
tre portafusibili (uno per ogni uscita degli altopar- di crossover”, l’onda in uscita non presen-
lanti ed uno per la rete dei 220 volt), infine le pre- terà alcuna deformazione.
se d'ingresso BF.
.
TARATURA
– Controllate che i terminali del tester non abbiano Costo del solo stampato LX.947
involontariamente a distaccarsi durante le fasi di ta- Lire 3.600 Euro 1,86
ratura, perché in questo caso potrebbero far "sal-
tare" qualche transistor. Ricontrollate infine di aver I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
posto il tester sulla giusta portata, cioè su mil- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
liamper CC. richiederà il materiale in contrassegno.
.
Quando la SGS-THOMSON ci ha consegnato il Ciò che più ci ha sorpreso di questo integrato è sta-
TDA.7250 l’abbiamo provato con lo schema che ci ta la sua fedeltà di riproduzione e la sua bassis-
aveva consigliato, ma ci siamo accorti che gli sta- sima distorsione armonica.
di finali tendevano ad autooscillare. Pertanto chi volesse avere un ottimo stadio fina-
Dopo aver scoperto che queste autooscillazioni di- le in grado di fornire in uscita una potenza di 55+55
pendevano dalla disposizione delle piste sul cir- watt RMS potrà costruire il kit siglato LX.1471 ed
cuito stampato, abbiamo cambiato il loro percorso alimentarlo con l’alimentatore non stabilizzato si-
riuscendo così ad ottenere un amplificatore che ha glato LX.1257.
funzionato subito in modo perfetto, senza procu-
rarci più alcun problema. In fase di collaudo abbiamo provato a collegare sul-
la sua uscita delle Casse Acustiche da 4 ohm an-
Abbiamo anche voluto controllare come si sareb- ziché da 8 ohm e così siamo riusciti ad ottenere u-
be comportato il TDA.7250 utilizzando dei compo- na potenza massima di circa 77 watt RMS per ca-
nenti con tolleranze più ampie della norma nale, corrispondenti ad una potenza musicale di
(+/–15%) ed anche in queste condizioni ha conti- 154+154 watt.
nuato a funzionare regolarmente, per cui lo abbia- Per completare i collaudi abbiamo voluto provare
mo classificato come integrato ad alta affidabilità. a collegare a ponte i due canali per verificare se
92
Fig.1 Per fissare questo stampato, già completo di tutti i suoi componenti, all’aletta di raf-
freddamento abbiamo utilizzato i quattro transistor collocati sul circuito stampato. Quan-
do stringete i fili nella morsettiera di alimentazione, vi consigliamo di sostenere la parte
sottostante dello stampato per non spezzare i terminali dei transistor.
.
Fig.2 Il finale a
montaggio finito.
Massimi volt alimentazione 40+40 volt Come visibile nello schema elettrico di fig.5, i se-
gnali relativi ai due canali Destro e Sinistro, prele-
Minimi volt alimentazione 15+15 volt vati dall’uscita di un qualsiasi stadio preamplifica-
Potenza Max su 8 ohm 55+55 watt tore stereo, vengono applicati ai piedini d’ingresso
2 e 9 del TDA.7250 che provvede ad amplificarli.
Max segnale ingresso 1,5 - 0,65 V/RMS
Impedenza d’ingresso 47.000 ohm Non dovete meravigliarvi del fatto che tra le carat-
teristiche tecniche abbiamo indicato due diversi
Distorsione THD a 40 watt 0,05% valori di tensione per il massimo segnale d’in-
Massimo guadagno 23 o 30 dB gresso, cioè esattamente:
Corrente totale a riposo 200 mA circa 1,50 volt RMS pari a circa 4,2 volt picco/picco
0,65 volt RMS pari a circa 1,8 volt picco/picco
Corrente Max totale 2,5 amper
Banda passante a –3 dB da 10 Hz a 30 KHz Queste due diverse sensibilità d’ingresso si ot-
tengono infatti semplicemente portando, come in
Slew rate 10 volt/microsec seguito vi spiegheremo, il guadagno di tutto lo sta-
Separazione sui due canali 75 dB dio amplificatore da 23 dB a 30 dB.
Attenuazione Muting 60 dB Se predisponiamo l’amplificatore per un guadagno
Rapporto Segnale/Rumore 88 dB di 23 dB, il segnale applicato sugli ingressi viene
amplificato di circa 13,9 volte in tensione.
Nota: tutti i dati riportati in questa tabella sono sta- Poiché il segnale viene amplificato di sole 13,9 vol-
ti rilevati con 38+38 volt di alimentazione. te, dobbiamo necessariamente prelevarlo da un
preamplificatore che possa fornire sulla sua usci-
ta un segnale BF di circa 1,5 volt RMS.
TDA 7250 Se predisponiamo l’amplificatore per un guadagno
38 V. di 30 dB, il segnale applicato sugli ingressi viene
Controreazione amplificato di circa 32,3 volte in tensione, quindi
16 20
utilizzeremo questa sensibilità per amplificare quei
18 segnali che non superano i 0,65 volt RMS, ad e-
NPN
2
sempio quelli che possiamo prelevare dall’uscita di
INP. un Compact Disc.
A questo proposito dobbiamo far presente che se
PNP
19 il lettore di CD non dispone di un potenziometro del
5 Volume, dovrete aggiungerlo su entrambi gli in-
MUTING MUTING
gressi dell’amplificatore per evitare di ascoltare il
13
segnale sempre al massimo volume.
NPN
94 9 Per pilotare i finali Darlington abbiamo utilizzato i
INP.
seguenti piedini dell’integrato TDA.7250:
PNP
12 18 - 19 per il canale sinistro
15 10 1 11 13 - 12 per il canale destro
Controreazione
Come potete vedere nello schema elettrico, sui pie-
38 V. dini 18-19 abbiamo collegato una coppia di transi-
stor Darlington tipo TIP.142 = NPN e tipo TIP.147
= PNP e sui piedini 13-12 un’identica coppia di Dar-
lington TIP.142 e TIP.147.
Fig.3 Schema a blocchi del TDA.7250. Per Direttamente dalle uscite dei finali Darlington pre-
far funzionare questo integrato occorre ap- leviamo il segnale da applicare alle Casse Acu-
plicare sul piedino 5 una tensione “negati- stiche contenenti due o più altoparlanti.
va” inferiore a quella di alimentazione. Come potete notare, sulle uscite per gli altoparlanti
è collegata una resistenza da 47.000 ohm (vedi
.
R27 ed R37 per l’opposto canale) che riporta par- Conoscendo il valore del segnale applicato sugli in-
te del segnale verso una resistenza da 1.500 ohm gressi e il guadagno dello stadio amplificatore e-
(vedi R3 ed R19 per l’opposto canale) collegata in spresso in volt RMS, possiamo facilmente calco-
serie ad un condensatore elettrolitico da 100 mi- lare la potenza di uscita in watt RMS che potremo
crofarad (vedi C4 e C12 per l’opposto canale). ottenere utilizzando degli altoparlanti da 8 ohm. La
Questo collegamento non è altro che una normale formula che ci serve è:
rete di controreazione che ci serve per determi-
nare il guadagno di tutto lo stadio amplificatore. watt RMS = [(Vi x Vi) x (G x G)] : ohm
95
Fig.4 Come si presenta la basetta del circuito stampato LX.1471 dopo che sono stati
montati tutti i suoi componenti. Lo schema pratico è visibile in fig.11.
.
tenza in watt musicali dovremo moltiplicare i watt tiva di alimentazione, l’integrato toglie la polariz-
RMS x 2, quindi otterremo 108 - 110 watt musi- zazione sulle Basi dei 4 Darlington finali impe-
cali per canale. dendo loro di funzionare. In queste condizioni non
Anche se è più corretto esprimere la potenza d’u- assorbono pertanto nessuna corrente.
scita in watt RMS, molti Costruttori preferiscono ri-
portarla in watt musicali per rendere i loro ampli- L’integrato TDA.7250 inizia a pilotare le Basi dei 4
ficatori più appetibili. Darlington finali solamente quando sul piedino 5
Infatti, chiunque non sia un tecnico o non cono- è presente una tensione negativa di 30-29 volt.
sca la differenza tra musicale e RMS, leggendo
sui depliant pubblicitari “Amplificatore da 110 watt Quindi se alimentiamo l’amplificatore con una ten-
musicali” e “Amplificatore da 55 watt RMS”, ri- sione duale di 38+38 volt, l’integrato funziona so-
terrà il primo più potente del secondo, sebbene e- lo quando sul piedino 5 risulta presente una ten-
roghino entrambi la stessa potenza. sione negativa di 30-28-26 volt.
Se alimentiamo l’amplificatore con una tensione
Nel nostro schema elettrico (vedi fig.5) abbiamo u- duale di 25+25 volt, l’integrato funziona solo quan-
tilizzato anche due amplificatori operazionali, siglati do sul piedino 5 risulta presente una tensione ne-
IC1/A e IC1/B, che non fanno parte dell’amplifica- gativa di 19-18-17-16 volt.
tore propriamente detto.
Questi due operazionali infatti, contenuti all’interno Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, i
dell’integrato LM.358, servono come antibump, due operazionali IC1/A-IC1/B non vengono ali-
cioè evitano quel fastidioso “botto” che si verifica mentati da una tensione duale di 38+38 volt, ma
al momento dell’accensione e che potrebbe oltre- da una tensione singola di soli 11-12 volt.
tutto risultare dannoso per gli Altoparlanti. Il piedino 4 di IC1/B è infatti direttamente collega-
Per comprendere il loro funzionamento è anzitutto to alla tensione negativa dei 38 volt, mentre è sta-
necessario precisare che quando sul piedino 5 del to inserito un diodo zener da 12 volt tra i piedini di
TDA.7250 è presente la massima tensione nega- alimentazione 4 e 8.
R1 = 47.000 ohm
R2 = 560 ohm R30 = 390 ohm C20 = 150 pF ceramico
R3 = 1.500 ohm R31 = 390 ohm C21 = 150 pF ceramico
R4 = 10.000 ohm R32 = 33 ohm 1/2 watt C22 = 22 microF. elettrolitico
R5 = 10.000 ohm R33 = 2.700 ohm C23 = 15 pF ceramico
R6 = 47.000 ohm R34 = 100.000 ohm C24 = 220 microF. elettrolitico
R7 = 1 Megaohm R35 = 0,1 ohm 5 watt C25 = 100 pF ceramico
R8 = 2.200 ohm 1 watt R36 = 0,1 ohm 5 watt C26 = 4,7 microF. elettrolitico
R9 = 4.700 ohm R37 = 47.000 ohm C27 = 100 pF ceramico
R10 = 10.000 ohm R38 = 33.000 ohm C28 = 680.000 pF poliestere
R11 = 1.000 ohm C1 = 1 microF. poliestere C29 = 150 pF ceramico
R12 = 100.000 ohm C2 = 100 pF ceramico C30 = 150 pF ceramico
R13 = 100.000 ohm C3 = 1.200 pF poliestere C31 = 22 microF. elettrolitico
96 R14 = 100.000 ohm C4 = 100 microF. elettrolitico C32 = 15 pF ceramico
R15 = 100.000 ohm C5 = 220 microF. elettrolitico C33 = 100.000 pF poliestere
R16 = 22.000 ohm C6 = 100.000 pF poliestere C34 = 100.000 pF poliestere
R17 = 47.000 ohm C7 = 2,2 microF. elettrolitico C35 = 220 microF. elettrolitico
R18 = 560 ohm C8 = 2,2 microF. elettrolitico DS1 = diodo tipo 1N.4150
R19 = 1.500 ohm C9 = 1 microF. poliestere DS2 = diodo tipo 1N.4150
R20 = 33 ohm 1/2 watt C10 = 100 pF ceramico DZ1 = zener 12 volt 1 watt
R21= 390 ohm C11 = 1.200 pF poliestere DL1 = diodo led
R22 = 390 ohm C12 = 100 microF. elettrolitico TR1 = NPN tipo TIP.142
R23 = 33 ohm 1/2 watt C13 = 100.000 pF poliestere TR2 = PNP tipo TIP.147
R24 = 2.700 ohm C14 = 100 pF ceramico TR3 = NPN tipo TIP.142
R25 = 0,1 ohm 5 watt C15 = 4,7 microF. elettrolitico TR4 = PNP tipo TIP.147
R26 = 0,1 ohm 5 watt C16 = 100 pF ceramico IC1 = LM.358
R27 = 47.000 ohm C17 = 680.000 pF poliestere IC2 = TDA.7250
R28 = 33.000 ohm C18 = 100.000 pF poliestere J1 = ponticello
R29 = 33 ohm 1/2 watt C19 = 100.000 pF poliestere J2 = ponticello
.
38 V.
C1 C3
R2
ENTRATA C24
CANALE R3
SINISTRO R1 C2
C4 C13
C18 C19
C14 R25
R27 R28
20 16 R20
2 17 C J1
C20 C23
B
C A
R21
B
26 V. 18 TR1
E
15 C15
E
C6 R22 B
R8 C7 R10 19 TR2
R6
C
R4 R23 C21
8 4 USCITA
DS1
5 7 CANALE
DZ1 5 C16 R26 SINISTRO
6
IC1-A
C17 C22
DS2 R9
R5 3
R7 C5 R24
IC2 C25
R29 R35
R13 R14 14 USCITA
C29 CANALE
C
R30 DESTRO
3 B
13 TR3
1 E
IC1-B
C26
R11 4 2
E
R12 R15 6 R31 B
12 TR4
DL1 C8
R16 C R37 R38
R32 C30
1 7 C32 J2
C
B
C27 R36 A
38 V.
C31
C28 R34
9 8
11 10 R33
38 V.
C9
ENTRATA
CANALE R18 R19
C11
DESTRO R17 C10 C33 C34 C35
C12
97
Fig.5 Schema elettrico dell’amplificatore da 55+55 watt RMS corrispondenti a 110+110 watt
musicali. I connettori J1-J2 visibili sul lato destro servono per variare il guadagno dell’am-
plificatore. Cortocircuitando i terminali B-C si ottiene un guadagno di circa 13,92 volte,
quindi potete utilizzare questa posizione per amplificare i segnali prelevati da un pream-
plificatore. Cortocircuitando i terminali A-B si ottiene un guadagno di circa 32,33 volte,
quindi potete utilizzare questa posizione per collegare direttamente l’uscita di un CD all’in-
gresso dell’amplificatore. Questo finale non necessita di taratura e inoltre ha il vantaggio
di abbassare la potenza d’uscita riducendo i volt di alimentazione.
.
L’integrato viene quindi alimentato dal solo ramo ne negativa di 26 volt, mentre sull’opposto piedi-
negativo dei 38 volt della tensione duale e poiché no 4 sarà presente una tensione negativa di 38
il diodo zener sottrae a questa tensione il suo va- volt sempre rispetto alla massa dell’amplificatore.
lore di 12 volt, otteniamo sulla resistenza R8 da
2.200 ohm 1 watt una tensione singola di: Non appena forniamo tensione all’amplificatore, sul
piedino invertente 6 di IC1/A risulta presente una
38 – 12 = 26 volt negativi rispetto alla massa. tensione negativa di 32 volt e sul piedino non in-
vertente 5 una tensione negativa di 38 volt, quin-
Ad inizio articolo abbiamo accennato al fatto che di sul piedino d’uscita 7 ritroviamo una tensione
questo amplificatore può essere alimentato anche negativa di 38 volt (vedi fig.6). In queste condi-
con una tensione duale inferiore a 38+38 volt, è zioni l’amplificatore rimane muto.
importante però precisare che pur abbassando la
tensione di alimentazione non si dovrà abbassa- Lentamente il condensatore elettrolitico C5 inizia a
re anche il valore del diodo zener da 12 volt, per- caricarsi e quando, dopo circa 5 secondi, si è to-
ché tra il piedino 4 ed il piedino 8 la tensione ri- talmente caricato, sul piedino non invertente 5 ri-
mane costante a 11-12 volt. sulta presente una tensione di circa 26 volt nega-
tivi e quindi sul piedino d’uscita 7 ritroviamo una
In questo modo, anche se si alimenta l’amplifica- tensione negativa di circa 26 volt.
tore con una tensione minore, il circuito antibump Poiché questa tensione raggiunge il piedino 5 di
continuerà a funzionare senza bisogno di alterare IC2 l’amplificatore inizierà a funzionare (vedi fig.7).
altri valori.
Il secondo operazionale (vedi IC1/B in fig.5) viene
Per capire come possa giungere sul piedino 5 di utilizzato per far lampeggiare il diodo led DL1 nel
IC2 una tensione di 38 volt negativi o di 26 volt corto lasso di tempo in cui l’amplificatore è in pau-
negativi dobbiamo passare allo schema molto sa. Quando l’amplificatore è pronto per funzionare
semplificato riportato in fig.6, composto dal solo o- il diodo cessa di lampeggiare.
perazionale IC1/A.
Poiché il piedino 8 risulta collegato a massa (ramo Quindi ogni volta che accenderemo l’amplificatore
positivo dei 38+38 volt) tramite il diodo zener da il diodo led lampeggerà per avvisarci che l’inte-
12 volt, su questo piedino leggeremo una tensio- grato è in pausa e, dopo circa 5 secondi, il diodo
26 V. 26 V.
38 V. 38 V.
C6 R8 C6 R8
R6 16 R6 16
38 V. 26 V.
R4 R4
8 IC2 8 IC2
DS1 DS1
5 7 5 7
DZ1 38 V. 5 DZ1 26 V. 5
6 6
4 IC1-A 4
32 V. 32 V. IC1-A
C5 R9 C5
10
20 30
40 1 10 R9 10
20 30
40 1 10
R5 R5
50
0
50
98 R7 R7
38 V. 38 V.
Massa Massa
38 V. 38 V.
Fig.6 In questo amplificatore l’operazionale Fig.7 Dopo pochi secondi, il tempo che oc-
IC1/A viene usato con la funzione di anti- corre al condensatore elettrolitico C5 di ca-
bump. Quando accenderete l’amplificatore, ricarsi, sul piedino d’uscita 7 dell’operazio-
l’operazionale IC1/A applicherà al piedino 5 nale IC1/A sarà presente una tensione ne-
di IC2 una tensione negativa di 38 volt e poi- gativa di 26 volt che giungerà al piedino 5
ché questo valore è identico alla tensione di IC2. Poiché questo valore è superiore ai
di alimentazione, IC2 bloccherà il funziona- 38 volt negativi di alimentazione, l’amplifi-
mento dell’amplificatore. catore inizierà a funzionare.
.
T1
29 + 29 V.
2,5 A.
S1
2 1 RS1 38 V.
C1
RETE C2 C4 R1
220 V.
Massa
4 3
Massa
10 V. 0,2 A. C3 C5 R2
TELAIO
38 V.
Fig.8 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. La tensione di 10 volt fornita da que-
sto trasformatore viene utilizzata per accendere le lampadine dei Vu-Meter.
1741 XL
C14
due zoccoli rivolgendo la tacca di riferimento a for-
ma di U verso sinistra, come visibile in fig.11.
C18
schiare di spezzarne i piedini, consigliamo di fis-
sare prima sulla mastodontica aletta di raffredda-
mento e poi di saldare allo stampato.
Anche questa operazione va effettuata con una cer-
ta attenzione perché oltre ad isolarli con la mica
non dovrete confondere i PNP con gli NPN.
100 MICA
ISOLANTE
MICA
ISOLANTE
RONDELLA RONDELLA
ISOLANTE ISOLANTE
PROTUBERANZA
Fig.9 Prima di fissare i transistor sopra l’a- Fig.10 Se i fori del bordo risultano legger-
letta di raffreddamento controllate che la mente sopraelevati, vi consigliamo di sva-
superficie sia perfettamente levigata. sarli con una punta da trapano.
.
R10
C15 C13
C26
C21 C3 C11 R31 C30 R37 R38 C29
C32
C7 R32
R22 R23 R2 R18 R19 R29
R3 R30 C6
IC2 DZ1
R4 R5
C17 R24 R9 R16 R33 C28 J2 R6 R7
R26 R36 A B C R35 R14 R15
C16 C27
C4 C12 C25 R8 IC1
C2 R34 C10
C22 C31 C5
R13
C1 R1 R17
C9
C33
C34
C19
DS2
DS1 C8
R12
C35 C24
R11 A K
A
K
38 V. M. 38 V.
VERSO DL1
LX 1257
ENTRATA ENTRATA
CH. SINISTRO CH. DESTRO USCITA CANALE DESTRO
Fig.11 Schema pratico di montaggio. In condizioni normali, con un guadagno cioè di 30,2 101
dB, inserite gli spinotti di cortocircuito sui terminali B-A dei connettori J1-J2.
TIP 142 - TIP 147 Fig.12 Connessioni dei semiconduttori usati nell’amplificatore LX.1471.
.
MICA
ISOLANTE
RONDELLA
ISOLANTE
102
103
Fig.17 Vista del mobile dal
lato frontale. Chi non vo-
lesse utilizzare i due stru-
mentini Vu-Meter dovrà
chiudere le finestre con
due ritagli di plexiglas.
.
29 V. ~
XC2L
CENTRALE
29 V. ~
C4
DAL SECONDARIO
38 V. R1 DI T1
Massa
RS1
C3
38 V. R2
C5
VERSO LX 1256
Massa
TELAIO
sistor risultino isolati dal metallo dell’aletta, perché LX.1257 con sopra già fissati i due condensatori e-
non è da escludere che all’interno dei fori sia ri- lettrolitici di filtro C2-C3.
masto qualche truciolo di metallo. Sul pannello posteriore fissate le prese d’ingres-
so, le boccole d’uscita per le Casse Acustiche e
Prima di fissare i transistor dovete controllare che la presa di rete.
la superficie dell’aletta risulti perfettamente leviga-
ta (vedi fig.10) perché i bordi dei fori potrebbero es- Sulle due boccole d’ingresso collegate uno spez-
sere leggermente sopraelevati, e se i corpi dei tran- zone di cavetto coassiale schermato RG.174 che
sistor non poggiano totalmente sulla superficie vi servirà per portare il segnale BF sull’ingresso
dell’aletta, non potranno raffreddarsi e dopo poco dell’amplificatore.
tempo “salteranno”.
Se notate questa piccola imperfezione sfasate il fo- Nel saldare questo cavetto vi raccomandiamo la
ro con una grossa punta da trapano. massima attenzione: non è raro infatti che surri-
scaldandosi si fonda l’isolante interno provocando
Una volta fissati i transistor, se necessario ripiega- un cortocircuito tra la calza ed il cavo centrale.
te i loro piedini leggermente all’infuori per farli en- Questo errore era infatti presente in due montaggi
trare nei fori presenti nello stampato. effettuati dalle nostre cavie, per cui un canale fun-
zionava in modo perfetto e l’altro rimaneva muto a
Vogliamo precisare che durante il funzionamento è causa del cavetto andato internamente in corto du-
del tutto normale che l’aletta di raffreddamento rag- rante la saldatura.
giunga alla massima potenza una temperatura an-
che di 50 gradi. Un altro errore che abbiamo riscontrato riguardava
le morsettiere d’uscita che erano state fissate di-
Prima di fissare l’aletta nel mobile vi consigliamo di rettamente sul pannello posteriore senza essere
applicare e fissare all’interno del mobile il trasfor- smontate, provocando così un cortocircuito.
matore di alimentazione ed il ponte raddrizzatore Queste morsettiere vanno svitate in modo da in-
RS1 (vedi figg.16-17). serire la loro rondella plastica nel metallo del mo-
bile per isolarle (vedi fig.15).
Sul piano del mobile fissate con i distanziatori pla- Riportiamo anche questa informazione, di cui or-
stici con base autoadesiva il circuito stampato mai tutti sono a conoscenza, perché c’è sempre
VERSO
IL PRIMARIO
DI T1
C1
C1
RETE
220 V.
1 3
4 105
S1
2
Fig.20 Per impedire che allo spegnimento Fig.21 I due terminali di C1 andranno ripie-
si senta in altoparlante lo scintillio dei con- gati in modo da farli arrivare su quelli
tatti di S1, dovete necessariamente colle- dell’interruttore. I fili d’ingresso dei 220 volt
gare sui due terminali che vanno al tra- vanno collegati ai terminali 2-4, diversa-
sformatore T1 un condensatore poliestere mente la lampadina al Neon posta al suo in-
da 22.000 pF 1.000 volt lavoro. terno rimarrà sempre accesa.
.
0dB 0dB
10 6 3 210 1 2 10 6 3 210 1 2
20 15 34 20 15 34
V-METER 5 6 5 6 V-METER
3 2 1 0 1 3 2 1 0 1
CH. SINISTRO 20 15
10
6
-20dB
2 3
4 20 15
10
6
-20dB
2 3
4 CH. DESTRO
POWER LEVEL POWER LEVEL
µA1 µA2
C1 DS2 DS3 C4
R1 R4
R2 R3
ENTRATA DS1 C2 C3 DS4 ENTRATA
Fig.23 Schema elettrico del Vu-Meter. Poiché questo Vu-Meter non richiede nessuna ten-
sione di alimentazione, potrete utilizzarlo per qualsiasi amplificatore BF. Per tarare i due
106 trimmer R2-R3 prelevate il segnale sinusoidale da un Generatore BF, poi, dopo averlo col-
legato sui due ingressi dell’amplificatore, ruotate i due cursori dei trimmer in modo da
portare le due lancette nella stessa posizione.
quell’1% che non rispetta questo accorgimento e Questo stampato verrà poi fissato sul pannello fron-
sono proprio costoro che ci accusano dicendo che tale utilizzando i due distanziatori plastici autoade-
i nostri kit “non funzionano mai “. sivi che troverete nel blister del kit.
I fili corrispondenti alle scritte Entrata V-Meter van-
Ritornando al ponte raddrizzatore, che avrete già no collegati direttamente sulle boccole d’uscita del-
fissato sul piano del mobile, dovete saldare sopra le Casse Acustiche rispettando la polarità +/–.
i suoi terminali d’ingresso alternata i due fili estre-
mi del secondario del trasformatore di alimenta- Per accendere le lampadine presenti all’interno dei
zione, e poiché il filo è smaltato dovrete prima ra- Vu-Meter dovete collegare i terminali visibili in
schiarlo per togliere lo smalto isolante. fig.26 al secondario del trasformatore di alimenta-
zione da cui escono 10 volt alternati.
I due fili centrali del trasformatore devono essere
saldati insieme, sempre dopo averli raschiati, poi Prima di chiudere il mobile non dimenticatevi di in-
vanno bloccati sul polo centrale della morsettiera serire nei due connettori J1-J2 lo spinotto di cor-
d’ingresso presente sul piccolo circuito stampato tocircuito.
che ha i due condensatori elettrolitici di filtro. Vogliamo ricordarvi che se lo inserite tra B-A pre-
disponete l’amplificatore per il suo massimo gua-
Sui due poli laterali di questa morsettiera colle- dagno (30 dB), quindi sull’ingresso non potrete in-
gherete il filo positivo e negativo del ponte rad- serire segnali che superino gli 1,83 volt picco/pic-
drizzatore cercando di non invertire le due polarità. co d’ampiezza.
Anche quando preleverete dalla morsettiera oppo-
sta i tre fili positivo - massa - negativo per colle- Se lo inserite tra C-B, predisponete l’amplificatore
garli alla morsettiera presente nello stampato per un guadagno medio (20 dB), quindi sull’in-
dell’amplificatore non dovrete invertirli se non vo- gresso potrete inserire tutti i segnali che possono
lete mettere fuori uso i transistor finali. arrivare anche a 4,23 volt picco/picco.
In condizione normali conviene inserire gli spinotti
A questo punto è possibile fissare l’aletta di raf- nella posizione A-B.
freddamento sulla parte posteriore del mobile ed
effettuare gli ultimi collegamenti. A mobile aperto potrete anche regolare i due trim-
mer R2-R3 del Vu-Meter inserendo un segnale pri-
Come noterete sul pannello frontale sono presenti ma su un canale poi sull’altro.
due finestre per gli strumenti Vu-Meter ed am- Questi trimmer vanno tarati in modo che la lancet-
messo che non vogliate utilizzarli, potrete chiuder- ta dello strumento si porti quasi a fondo scala quan-
le applicando sul retro un ritaglio di alluminio nero do si ruota il volume alla massima potenza.
o di plastica molto scura.
Una volta chiuso il vostro mobile potrete mettere in
Se volete inserire i due Vu-Meter dovete neces- funzione l’amplificatore e siamo sicuri che vi stu-
sariamente montare sul circuito stampato siglato pirà sia per la sua potenza sia per la sua fedeltà
LX.1258 (vedi fig.25) i pochi componenti previsti. nella riproduzione sonora.
107
Fig.24 Come visibile in questa foto, gli strumenti verranno direttamente fissati sul circui-
to stampato dal lato dei componenti (vedi schema pratico in fig.26).
.
R2 R3
C2 µA1 C1 C3 µA2 C4
ENTRATA ENTRATA
CH. SINISTRO CH. DESTRO
Fig.25 Schema pratico di montaggio del Vu-Meter siglato LX.1258. Quando inserite i dio-
di dovete rivolgere la fascia nera che contorna i corpi di DS2-DS3 verso sinistra e quella
di DS1-DS4 verso destra. Quando inserite i condensatori elettrolitici dovete rivolgere il
terminale + di C2-C3 verso l’alto e quello di C1-C4 verso il basso.
DISTANZIATORE
AUTOADESIVO
L
LX L
L
L
108
ENTRATA ENTRATA
V-METER V-METER 10 VOLT
CH. DESTRO CH. SINISTRO LAMPADA
Fig.26 Inseriti tutti i componenti, prima di infilare i due terminali dei due strumentini nel-
le asole del circuito stampato, dovete saldare sugli altri due terminali uno spezzone di fi-
lo per poter accendere con i 10 volt erogati dal trasformatore T1 le lampadine interne. Per
fissare questo circuito sul pannello frontale usate i due distanziatori con base autoade-
siva che troverete nel kit.
.
ON
0dB 0dB
10 6 3 2 10 1 2 10 6 3 2 10 1 2
20 15 34
56 20 15 34
56
6 3 2 10 1 6 3 2 10 1
10 2 3 10 2 3
20 15 4 20 15 4
-20dB -20dB
DSFD POWER LEVEL POWER LEVEL
POWER
WATT
55 + 55 Watt HiFi Amplifier
nuova
ELETTRONICA
Poiché sono in molti a possedere dei CD portatili Costo di tutti i componenti necessari per la realiz-
Hi-Fi, vi interesserà sapere se è possibile collegarli zazione dello stadio LX.1471 visibile in fig.11
all’ingresso del nostro amplificatore. compresi transistor, circuito stampato, boccole
ecc., esclusi l’aletta di raffreddamento, lo stadio di
Avendone provati diversi, possiamo dirvi che alimentazione, il mobile ed il V-Meter
sull’ingresso del nostro amplificatore è possibile Lire 83.000 Euro 42,86
collegare qualsiasi tipo di Compact Disc Digitale.
Costo del solo stadio di alimentazione siglato
Il segnale da collegare sull’ingresso dell’amplifica- LX.1257 compreso di un trasformatore da 150 watt
tore deve essere necessariamente prelevato dal- con nucleo a C (sigla T150.04), un cordone di ali-
la presa cuffia tramite un jack stereo ed un ca- mentazione, la vaschetta di rete maschio, il ponte
vetto schermato e non da altre uscite, anche se raddrizzatore da 20 amper ed i pochi componenti
fossero designate come “uscite verso l’amplifica- visibili in fig.18
tore esterno”. Lire 84.000 Euro 43,38
Collegando il CD direttamente sull’ingresso dell’am- Costo della sola aletta di raffreddamento siglata
plificatore, dovete ricordarvi di collegare sui con- AL99.11
nettori J1-J2 gli spinotti nella posizione B-A, in mo- Lire 29.500 Euro 15,24
do da ottenere il massimo guadagno di 30 dB.
Costo del mobile MO.1256 completo di una ma-
Solitamente nei libretti d’istruzione che accompa- scherina forata e serigrafata
gnano i lettori di CD viene segnalato che sull’u- Lire 40.000 Euro 20,66 109
scita bisogna collegare delle cuffie con un’impe-
denza non maggiore di 600 ohm. Costo del V-Meter siglato LX.1258 completo di due
strumentini (vedi fig.22 e fig.25)
Noi invece vi abbiamo detto di collegarlo sull’in- Lire 48.000 Euro 24,79
gresso del nostro amplificatore che ha una impe-
denza di 47.000 ohm, ma sappiate che non è ne- Costo del solo stampato LX.1471
cessario utilizzare per questi due diversi valori d’im- Lire 23.700 Euro 12,24
pedenza alcun circuito adattatore. Costo del solo stampato LX.1257
Lire 4.800 Euro 2,48
Se avete già letto l’articolo sulla Impedenza d’in- Costo del solo stampato LX.1258
gresso presentato nel volume precedente, saprete Lire 5.200 Euro 2,69
che è possibile collegare senza nessun problema
qualsiasi sorgente che abbia una bassa impe- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
denza (600 ohm) sull’ingresso di un amplificatore le spese postali che verranno addebitate solo a chi
che abbia una elevata impedenza (47.000 ohm). richiederà il materiale in contrassegno.
.
AMPLIFICATORE Hi-Fi
A cosa serve costruire un super potente amplifica- RMS o, come in questo caso, da 100+100 watt
tore da 100+100 watt, investendo fra l’altro una ci- RMS, il nostro intento sia quello di assordare gli
fra non indifferente, per poi utilizzarlo a volume me- audiofili, è in errore.
dio, cioè ottenendo la stessa potenza fornita da un Questa elevata potenza serve solo per avere
amplificatore da 40+40 watt dal costo notevol- dall’amplificatore un’elevata dinamica, cioè una
mente inferiore? sufficiente riserva di potenza.
Se vi state ponendo questa domanda significa che Infatti, con un amplificatore in grado di erogare u-
non avete ancora letto l’articolo pubblicato proprio na potenza massima RMS di 100 watt noi possia-
all’inizio del 1° volume Audio handbook, dove, da- mo ruotare la manopola del volume per avere in u-
ti alla mano, abbiamo ampiamente spiegato che co- scita una potenza identica a quella che si poteva
110 sa è la dinamica di un amplificatore e quale diffe- prelevare da un amplificatore da 30 watt RMS, ma
renza passa tra la musica incisa su un normale na- la potenza supplementare di cui ancora dispo-
stro magnetico e quella incisa su un CD (Com- niamo ci servirà per ascoltare tutti i picchi di se-
pact-disk) o sui più recenti nastri digitali conosciu- gnale di qualsiasi brano musicale inciso sui mo-
ti con il nome di DAT (Digital Audio Tape) o DCC derni supporti CD, DCC e DAT.
(Digital Compact Cassette). Inoltre, se in un’abitazione può risultare sufficiente
Non ripeteremo quanto già detto in quelle pagine un amplificatore da 40-50-60 watt RMS, in auto oc-
alle quali rimandiamo; qui vogliamo semplicemen- corrono potenze maggiori per coprire il rumore.
te sottolineare che per riuscire ad ascoltare in tut-
ta la sua pienezza la musica incisa su un CD, che Con il nostro amplificatore potrete gustare sia il pia-
ricordiamo non viene compressa, dobbiamo ave- nissimo di un’orchestra senza nessun rumore in-
re un amplificatore che eroghi una potenza tale che quinante (il CD non genera fruscii) sia l’improvvi-
i picchi di segnale non saturino lo stadio finale, al- so ed esplodente aumento dei suoni senza nes-
trimenti il brano musicale verrà distorto. suna distorsione, perché è stato appositamente
Chi è convinto che quando presentiamo degli am- studiato per erogare la potenza richiesta dai mo-
plificatori da 40+40 watt RMS o da 70+70 watt derni supporti del suono.
.
Il nostro amplificatore stereo per auto, che eroga i Ingressi Stereo bilanciati o sbilanciati
100+100 watt RMS da noi dichiarati, è uno dei pri- Ingressi Mono convertibili a ponte
mi che utilizza dei finali tipo IGBT e, come potete Volt alimentazione 55+55 volt
vedere in fig.2, lo schema elettrico non è eccessi- Max corrente di riposo 66 mA per canale
vamente complicato. Max corrente assorbita 1 A per canale
Watt max su 4 ohm 1 canale 120 W RMS
Dobbiamo subito far presente che gli ingressi di Watt max su 4 ohm 2 canali 90+90 W RMS
questo finale sono predisposti per ricevere segna- Watt max su 8 ohm 1 canale 55 W RMS
li sia bilanciati sia sbilanciati. Inoltre basta un
Watt max su 8 ohm 2 canali 47+47 W RMS
semplice ponticello per trasformarlo in un finale
Watt max su 4 ohm a PONTE 250 W RMS
mono a ponte in grado di raddoppiare la poten-
Watt max su 8 ohm a PONTE 120 W RMS
za in uscita, se alimentato con il nostro convertito-
Sensibilità d’ingresso variabile
re LX.1229, o di triplicarla se alimentato con un
Guadagno variabile da 44 a 4 dB
alimentatore collegato alla tensione di rete dei 220
volt (vedi il kit LX.1165, la cui descrizione si trova Impedenza d’ingresso 47.000 ohm
in questo volume insieme al finale LX.1472). Rapporto segnale/rumore 96 dB
Diafonia 94 dB
La differenza sulla potenza d’uscita è dovuta al fat- Dinamica 93 dB
to che il convertitore LX.1229 non è in grado di e- Distorsione totale (THD) 0,09%
rogare una corrente superiore ai 2 amper. Risposta in frequenza 15 Hz-30 KHz
Queste sono le potenze massime che si raggiungo- In alto in questa pagina abbiamo elencato le ca-
no alimentando l’amplificatore con il convertitore ratteristiche tecniche di questo amplificatore rile- 111
LX.1229, perché se lo si alimenta con l’alimentato- vate alimentando il circuito con il convertitore si-
re di rete LX.1165 si raggiungono i 370 watt circa glato LX.1229, presentato in questo volume.
R9
55 V.
DZ1 C7 C15 C16
DS1
R13 R21
DS2
E E
+ 2 V.
IGBT1 C17
C
B B
TR2 TR6 R30
G
C C
R18 E
R23
+ 1 V.
R24
R25 S1-1
R32 Massa
R14 R15
0 V. C14
R26 S1-2
TR1 E E
TR3 0 V.
C8 C9 L1
B B
R20
R10 R11 C C
R19 R27 S1-3 R34
AP1
C13 C18
R28 S1-4
C
B
C11
TR8 R33
C12
E R29
E
C C C
C19
B B B
TR4 TR5 R31 G
TR7
2 V. C
E E E IGBT2
R22
R16 R17
R12
55 V.
DZ2 C10 C20 C21
C E +V 7 6 5
MPSA 56
113
B
1 2 3 -V
E C
BCE ECB
TIP 31 - TIP 32 BD 377 2N 2484 LS 4558
In fig.2 abbiamo riprodotto lo schema di un solo Entrando con un segnale bilanciato si utilizzano
canale, ma poiché il nostro amplificatore è stereo, gli ingressi A-B, entrando con un segnale sbilan-
nello schema pratico potete vedere questo canale ciato si utilizza il solo ingresso A collegando la cal-
perfettamente duplicato, cioè con i componenti ri- za schermata del cavetto sull’ingresso M (massa)
petuti due volte (vedi fig.7). e lasciando scollegato l’ingresso B.
Lo stadio d’ingresso in colore blu (vedi IC2/A) fa A questo proposito, nel 1° volume del nostro Audio
parte del canale sinistro ed è stato riprodotto nello handbook trovate un interessante articolo sui van-
schema elettrico per mostrare anche gli ingressi C- taggi che presenta un segnale bilanciato, inoltre pre-
D e il ponticello J1 che serve per convertire l’am- sentiamo il circuito LX.1172, studiato per trasfor-
plificatore da stereo a mono collegando le uscite mare un segnale sbilanciato in uno bilanciato.
a ponte per aumentare la potenza d’uscita.
Il segnale BF presente sul piedino d’uscita 1 dell’o-
Lo stadio d’ingresso utilizza i due operazionali (ve- perazionale IC1/A raggiunge, tramite la resistenza
di IC1/A-IC1/B) a basso rumore contenuti all’inter- R6, l’ingresso invertente (piedino 6) dell’operazio-
no di un LS.4558 o MC.4558. nale IC1/B, e, tramite il condensatore elettrolitico
L’operazionale IC1/A a guadagno unitario può ri- C3, il ponticello J1.
cevere in ingresso sia segnali bilanciati sia segnali L’operazionale IC1/B è utilizzato come preamplifi-
sbilanciati. catore a guadagno variabile.
114
Ruotando il cursore del potenziometro R8 in mo- Se il cursore del potenziometro R8 risulta dunque
do da cortocircuitare completamente la sua resi- ruotato per il massimo guadagno, pari a 20 dB,
stenza, lo stadio attenuerà il segnale BF di circa sui morsetti dell’altoparlante giungerà un segnale
20 dB, vale a dire che l’ampiezza del segnale ap- amplificato di:
plicato sull’ingresso si ritroverà sull’uscita attenua-
ta di 10 volte. 24 + 20 = 44 dB (160 volte in tensione)
Ruotando il cursore al centro otterremo un guada-
gno di 0 dB, di conseguenza il segnale che appli- Se viene ruotato a metà corsa, pari a un guadagno
cheremo sull’ingresso si ritroverà sull’uscita con la di 0 dB, sui morsetti dell’altoparlante giungerà un
stessa ampiezza. segnale amplificato di:
Ruotando il cursore del potenziometro in modo da
inserire tutta la resistenza ohmica di R8, cioè 24 + 0 = 24 dB (16 volte in tensione)
47.000 ohm, otterremo un guadagno di 20 dB, va-
le a dire che il segnale applicato sull’ingresso u- Se viene ruotato in modo da attenuare il segnale
scirà amplificato di 10 volte. di 20 dB, sui morsetti dell’altoparlante giungerà un
segnale di soli:
Con questo potenziometro potete dunque regolare
la sensibilità d’ingresso dell’amplificatore e perciò 24 – 20 = 4 dB (1,6 volte in tensione)
se dalla vostra autoradio esce un segnale notevol-
mente preamplificato potrete attenuarlo e se in- In altre parole ruotando il cursore del potenziome-
vece esce con un’ampiezza insufficiente potrete tro R8 possiamo amplificare un segnale partendo
preamplificarlo. da un minimo di 1,6 volte per arrivare a un mas-
simo di 160 volte.
Poiché i due operazionali IC1/A-IC1/B non accet-
tano tensioni di alimentazione maggiori di 18+18 Grazie all’ampia escursione di guadagno possiamo
volt, tramite i due diodi zener siglati DZ1 e DZ2 ab- adattare la sensibilità dell’amplificatore in modo
biamo ridotto a 15+15 volt la tensione duale dei da accettare sugli ingressi qualsiasi segnale di BF.
55+55 volt utilizzati per alimentare il finale.
Se abbiamo dei segnali deboli, che non superano
Il segnale presente sull’uscita dell’operazionale i 0,4 volt picco/picco, dovremo ruotare il poten-
IC1/B, passando attraverso i due condensatori e- ziometro R8 per la massima sensibilità, cioè per
lettrolitici posti in opposizione di polarità (vedi C8- un guadagno di 44 dB.
C9), giunge sulla Base del transistor TR1.
Questo, insieme ai transistor siglati TR2-TR3-TR4, Se abbiamo dei segnali elevati, che possono rag-
compone lo stadio differenziale a specchio di giungere anche i 38 volt picco/picco, dovremo
corrente (per maggiori delucidazioni su questa ruotare il potenziometro R8 per la minima sensi-
configurazione leggete l’articolo dedicato agli stadi bilità, cioè per un guadagno di soli 4 dB.
d’ingresso per l’Hi-Fi nel 1° volume Audio). Se con dei segnali d’ampiezza elevata non ruote-
rete il potenziometro per la sua minima sensibilità,
La rete di controreazione che provvede a fissare l’amplificatore distorcerà, perché l’onda sinusoi-
il guadagno di tutto lo stadio finale è costituita dal- dale amplificata fuoriuscirà tosata sia sulle se-
le due resistenze R20-R19. mionde positive sia su quelle negative (vedi fig.1).
Come abbiamo già più volte detto, il guadagno si
115
calcola con la formula: Il segnale viene prelevato dal differenziale a spec-
chio di corrente, più precisamente dal Collettore
Guadagno = (R20 : R19) + 1 di TR1, tramite il transistor TR7, che abbiamo uti-
lizzato per pilotare i Gate dei due finali di potenza
Poiché R20 ha un valore di 15.000 ohm e R19 ha siglati IGBT1-IGBT2.
un valore di 1.000 ohm, questo amplificatore am-
plifica il segnale che giunge sulla Base di TR1 di: Alla Base del transistor TR2 troviamo collegato il
transistor TR6, che alimenta con una corrente co-
(15.000 : 1.000) + 1 = 16 volte stante il Collettore del transistor TR8, che a sua
volta alimenta il Collettore del transistor pilota TR7.
corrispondenti a circa 24 dB.
I due transistor TR6-TR8 sono indispensabili in un
A questo guadagno fisso dello stadio finale va finale IGBT, perché tengono costantemente sotto
sommato o sottratto il guadagno o l’attenuazione controllo la tensione di polarizzazione dei Gate af-
dell’operazionale IC1/B. finché non superi i 2 volt.
.
116 Fig.6 Foto del circuito dell’amplificatore da 100+100 watt RMS. In questo prototipo ab-
biamo utilizzato per TR1, TR2 e TR3 dei transistor metallici 2N.3963 che poi abbiamo so-
stituito con i plastici MPSA.56 perché gli altri sono ormai fuori produzione.
Fig.7 A destra potete vedere lo schema pratico di montaggio. Come avrete notato, tutti i
componenti riportati nell’elenco componenti sono duplicati perché sullo stesso stampa-
to trovano posto entrambi i canali destro e sinistro. Particolare attenzione va posta nel
collegare le prese femmina d’ingresso poste sulle basette di bachelite allo stampato. Noi
vi consigliamo di utilizzare del cavetto schermato bifilare saldando la calza schermata al
terminale centrale e i fili del segnale come evidenziato nel disegno. Non invertite l’ingresso
A con il B, perché se vorrete trasformare il circuito in un amplificatore mono, è assoluta-
mente necessario che il segnale entri nell’ingresso A e non nel B.
.
55 V. 55 V.
M.
ALTOP. S ALTOP. D
C18 C18
TR8 TR8
C15 C15
E C17 C17
B
C16 C16
DS2 DS2
4
3
3
S1 S1
B R29 R29 E
2
2
R20 R14 R14 R20
ON
ON
1
1
R19 R19
C14 C14
C
R26 R26
TR7 E C13 C13
TR3 B TR7
R25 TR3 R25
R10 R10
R17 R17
R33 R22 R16 R16 R33
C19 R22 C19
C20 C20
J1
C21 C21
R5 R9 R12 R12 R9 R5
R2 R8 R2
R3
R4
C3
C6 C10 C10 C6
C3
R4
R3 117
R1
IC2 C4 R8 C4 IC1 R1
C7 C7
C5 C5
C1 C2 C2 C1
CANALE CANALE
SINISTRO DESTRO
C D B A
Massa Massa
.
Fig.9 Conviene applicare i due IGBT e i due transistor TR6-TR7 direttamente sulle alette
di raffreddamento, non dimenticando di isolare i loro corpi dal metallo dell’aletta con le
miche isolanti. Dopo aver infilato i terminali di questi componenti nei fori presenti sullo
stampato, dovete tagliare l’eccedenza degli IGBT con un paio di tronchesine.
Agli IGBT bastano infatti pochi millivolt di aumen- mo accorti che questo non riusciva a rilevare velo-
to della tensione di polarizzazione per far salire cemente l’aumento della temperatura, perché all’a-
bruscamente e velocemente la corrente di Drain, letta di raffreddamento occorreva troppo tempo per
quindi se non si tiene questa tensione sotto con- portarsi alla stessa temperatura dell’IGBT.
trollo si possono facilmente distruggere. Fissando TR8 direttamente sul corpo deIl’IGBT1
(un NPN siglato GT20/D101), abbiamo constatato
118 Poiché un aumento di assorbimento porta a un au- che rileva in tempo reale ogni variazione di tempe-
mento della temperatura del corpo deIl’IGBT, per ratura, tanto da mantenere fissa e costante la cor-
evitare che la tensione di polarizzazione salga ol- rente di riposo su un valore di 66-67 milliamper.
tre i 2 volt occorre un veloce e tempestivo con- Se la temperatura delI’IGBT dovesse bruscamen-
trollo, che siamo riusciti a ottenere fissando il tran- te aumentare, istantaneamente il transistor TR8 ab-
sistor TR8 direttamente sul corpo di uno solo dei basserà la tensione di polarizzazione sui Gate in
due IGBT presenti nello stadio finale. modo da far assorbire ai finali una corrente infe-
riore a 50 milliamper.
Molti tra voi si domanderanno perché controlliamo
la temperatura di un solo IGBT. I Gate dei due finali risultano collegati tra loro tra-
La risposta è semplice: la corrente che scorre in un mite le 4 levette del dipswitch siglate S1/1-S1/2-
IGBT è identica a quella che scorre nell’altro quin- S1/3-S1/4 e il trimmer R24. In fase di taratura vi
di si riscaldano entrambi alla stessa temperatura. spiegheremo come predisporre le levette prima di
fornire alimentazione all’amplificatore.
Inizialmente avevamo fissato il transistor TR8 sull’a- Il segnale amplificato da applicare sull’altoparlante
letta di raffreddamento, poi in fase di collaudo ci sia- viene prelevato dagli Emettitori dei due finali IGBT,
.
uno a canale NPN e uno a canale PNP, che lavo- l’antibump né altre protezioni, perché a queste
rano in classe AB1. funzioni provvede già il convertitore.
Le resistenze corazzate da 0,15 ohm 10 watt col-
legate in serie sugli Emettitori servono per equa- Se invece lo alimentate con un alimentatore colle-
lizzare la corrente sui due finali. gato alla rete dei 220 volt, vi consigliamo di com-
Molti ritengono che il valore di queste resistenze pletarlo con il circuito antibump siglato LX.1166,
possa influenzare la potenza d’uscita o il fattore di pubblicato in questo volume.
smorzamento, in realtà in un finale IGBT questo
valore non modifica nessuno dei due parametri. Cortocircuitato il ponticello J1, il finale da stereo si
Facciamo comunque presente che pur aumentan- trasforma in un mono di elevata potenza (vedi ta-
do il valore delle resistenze corazzate, il guadagno bella delle caratteristiche).
rimane inalterato, perché controllato dalla rete di
controreazione costituita da R20-R19. In questo secondo caso il segnale, sia esso bilan-
Dunque anche collegando in serie ai due Emetti- ciato o sbilanciato, viene sempre e solo applicato
tori due resistenze da 0,18 o 0,22 o 0,25 ohm, non sull’ingresso di IC1/A, mentre entrambi gli ingressi di
riscontreremo nessuna sostanziale differenza. IC2/A dell’altro canale dovranno essere scollegati.
Per prevenire eventuali autooscillazioni il segnale Poiché dalle uscite a cui andranno collegati gli al-
viene applicato sugli altoparlanti tramite la bobina toparlanti fuoriescono due segnali in opposizione
L1 e il filtro costituito dalla resistenza R34 e dal di fase, per ottenere un collegamento a ponte è suf-
condensatore C18. ficiente collegare i terminali dell’altoparlante alle u-
Se alimentate questo amplificatore con il nostro scite indicate con il segno positivo, lasciando scol-
Convertitore LX.1229, non servirà aggiungere né legati i terminali negativi di uscita (vedi fig.11).
SEGNALI
MASSA MASSA
USCITA
SINISTRO DESTRO
MICA
ISOLANTE
RONDELLA
ISOLANTE
120
REALIZZAZIONE PRATICA rientando i numeri 1-2-3-4 verso destra come visi-
bile nello schema pratico di fig.7.
In fig.7 è visibile il disegno dello schema pratico
che vi sarà utile per montare questo amplificatore. Dopo aver saldato tutti i piedini di questi compo-
nenti potete inserire nel circuito stampato i due trim-
Vi ricordiamo che tutti i componenti riportati nell’e- mer R24 e tutte le resistenze a eccezione di quel-
lenco accanto allo schema elettrico di fig.2 sono le corazzate da 0,15 ohm siglate R32 ed R33.
duplicati perché, trattandosi di un finale Stereo,
sullo stampato troverete lo stadio amplificatore di Completata questa operazione proseguite inseren-
entrambi i canali. do i diodi al silicio siglati DS1-DS2 e i diodi zener
siglati DZ1-DZ2.
Una volta in possesso del circuito stampato a dop- Quando montate questi diodi fate molta attenzione
pia faccia siglato LX.1231 vi consigliamo di inizia- alla loro fascia nera di riferimento, perché è suffi-
re il montaggio inserendo i due zoccoli per gli in- ciente invertirne uno per bruciare i transistor.
tegrati IC1-IC2 e i due dipswitches siglati S1 o- Aiutandovi con lo schema pratico montate il diodo
.
DS1 del canale di sinistra con la fascia nera rivol- il terminale positivo come riportato nello schema
ta verso destra e il diodo DS1 del canale di destra pratico di fig.7 e come risulta anche dal disegno sul
con la fascia nera rivolta verso sinistra. Il diodo circuito stampato.
DS2 del canale di sinistra va montato con la fascia
nera rivolta verso sinistra e quello del canale di Completata questa operazione potete inserire le
destra con la fascia nera rivolta verso destra. due morsettiere laterali che serviranno per prele-
vare il segnale da applicare agli altoparlanti e la
I diodi zener siglati DZ1, visibili in basso vicino al morsettiera centrale che servirà per entrare con la
condensatore C5, hanno la fascia nera rivolta ver- tensione duale di alimentazione.
so l’alto, quelli siglati DZ2, vicino al potenziometro
R8, hanno la fascia nera rivolta verso il basso. In basso sullo stampato va saldato il doppio po-
tenziometro R8, ma prima dovete accorciare il suo
Proseguendo nel montaggio potete inserire i tran- perno plastico in modo da farlo fuoriuscire dal pan-
sistor PNP con corpo plastico tipo MPSA.56 nelle nello solo di pochi millimetri.
posizioni indicate dalle sigle TR1-TR2-TR3, rivol- Infatti su questo potenziometro non andrà applica-
gendo la parte piatta del loro corpo verso sinistra, ta nessuna manopola, perché una volta ruotato il
come appare ben visibile in fig.7. perno per adattare la sensibilità dell’amplificatore
in rapporto all’ampiezza del segnale d’ingresso non
Poiché nei nostri precedenti amplificatori avevamo dovrete più toccarlo.
utilizzato dei transistor PNP con corpo metallico
siglati 2N.3963, che da circa 1 anno sono andati Dietro il potenziometro, nei fori indicati J1, vanno
fuori produzione, la serigrafia del circuito stampa- saldati due spezzoni di filo di rame lunghi 5-6 mm
to rispecchia ancora la loro sagoma e la disposi- che se messi in corto trasformeranno l’amplifica-
zione E-B-C dei loro terminali. tore stereo in uno mono con uscita a ponte.
Ora che abbiamo sostituito questi transistor metal- Sul circuito stampato mancano ancora le quattro
lici con i plastici MPSA.56, in fig.8 potete confron- resistenze corazzate siglate R32-R33 da 0,15 ohm
tare la disposizione dei terminali E-B-C visti da so- e le bobine L1.
pra di entrambi i transistor.
Sul corpo delle resistenze corazzate troverete la si-
Rivolgendo la parte piatta dei transistor plastici ver- gla R15 e, come abbiamo spiegato anche nel no-
so sinistra, ritroverete in alto il terminale E e in bas- stro volume Handbook, la lettera R posta davanti
so il terminale C e la sola differenza che noterete al valore ohmico equivale a 0,.
è la posizione del terminale B che in quelli metal- Per fissare queste resistenze dovete prima salda-
lici era rivolto a sinistra e in quelli plastici è in- re, e anche molto bene, due corti spezzoni di filo
vece rivolto a destra. di rame nudo da 1 mm, inclusi nel kit, sui due oc-
chielli posti sui terminali di queste resistenze.
Quindi prima di inserire questi transistor sul circui- Prima di inserire le estremità di questi fili nei fori
to stampato dovrete leggermente ripiegare il ter- dello stampato depositate sulla loro superficie un
minale centrale B verso sinistra in modo da farlo sottile velo di stagno altrimenti non riuscirete a ot-
entrare nel foro predisposto sullo stampato. tenere una perfetta saldatura tra il filo e la pista
del circuito stampato.
Dopo i transistor plastici potrete inserire i transistor 121
metallici NPN siglati 2N.2484 nelle posizioni che Prima di saldare sullo stampato le due bobine L1,
abbiamo contrassegnato con TR4-TR5. che forniamo già avvolte con filo smaltato da 1,4
Come potete notare guardando lo schema pratico mm, dovete raschiare le loro estremità con la la-
di fig.7, questi transistor metallici vanno inseriti in ma di una forbicina (si può usare anche una lima
prossimità del transistor plastico TR1, rivolgendo la sottile), in modo da eliminare lo strato di smalto i-
piccola sporgenza posta sul corpo verso sinistra. solante che le riveste.
Non accorciate i piedini di questi transistor, ma in- Anche in questo caso, una volta messo a nudo il
seriteli direttamente nello stampato in modo da far- filo, depositate sulla sua superficie un sottile velo
li fuoriuscire dal lato opposto di circa 1 mm, cioè di stagno cercando di spanderlo uniformemente.
quel tanto che basta per poterli facilmente saldare Se non eseguirete questa presaldatura, vi sarà dif-
sulle piste in rame. ficile saldare questo grosso filo sulla pista in rame
del circuito stampato.
Proseguendo nel montaggio inserite tutti i conden- Nel caso incontraste delle difficoltà a infilare que-
satori al poliestere, poi gli elettrolitici orientando sto filo nell’apposito foro presente sul circuito stam-
.
pato, non cercate di allargare quest’ultimo con u- Per il canale sinistro, il primo terminale andrà col-
na punta da trapano, perché asportereste dal suo legato alla presa C, il terzo terminale, posto in pros-
interno quel sottile strato di rame depositato per simità del potenziometro R8, alla presa D e la cal-
collegare elettricamente la pista sottostante. za schermata al terminale centrale.
Assottigliate invece il filo togliendo eventuali ec- Per il canale destro, il primo terminale, posto sul-
cessi di stagno. la destra dello stampato, andrà collegato alla pre-
sa A, il terzo terminale, posto in prossimità del po-
122 Dopo aver saldato le due bobine prendete due tenziometro R8, alla presa B e la calza scherma-
spezzoni di piattina trifilare lunga 5-6 cm e salda- ta al terminale centrale.
teli nei fori posti in prossimità delle resistenze R29.
Le estremità di queste due piattine, come visibile Fate attenzione a non invertire il terminale d’in-
nelle figg.7 e 12, andranno saldate sui terminali E- gresso A con quello B, perché per trasformare l’am-
B-C dei transistor TR8, dopo che li avrete montati plificatore in uno mono è indispensabile che il se-
sul corpo dei due finali siglati IGBT1. gnale entri nell’ingresso A e non nell’ingresso B.
Sui tre terminali posti vicino ai condensatori elet-
trolitici C1-C2 fissate due spezzoni di cavetto scher- IMPORTANTE: molti dei kit che riceviamo in ripa-
mato bifilare, che in seguito collegherete alle pre- razione non funzionano per gli errati collegamenti
se femmina d’ingresso A-B-C-D poste sulle due ba- dei cavetti schermati. Gli errori più comuni che ab-
sette di bachelite nera. biamo riscontrato sono:
Anziché usare due cavetti schermati bifilari potrete
servirvi di cavetti schermati unifilari, ma in questo 1° – Uno dei sottilissimi fili della calza di schermo
caso vi servirà uno spezzone per ciascun ingresso. è rimasto volante ed è stato involontariamente sal-
.
dato sul terminale del segnale. Cortocircuitando il Ritornando al montaggio, potete ora inserire nei
segnale su questo filo collegato a massa il circui- due zoccoli gli integrati IC1-IC2, rivolgendo la loro
to non potrà mai funzionare. tacca di riferimento a U verso il basso.
2° – Nel saldare il filo sui terminali presenti sullo Prendete le due alette di raffreddamento e ini-
stampato si è tenuta per troppo tempo la punta del ziate a fissare i finali IGBT1-IGBT2 e i transistor
saldatore sul cavetto, tanto da fondere con il calo- TR6-TR7, interponendo tra il metallo dell’aletta e il
re la plastica interna. Se si mette a nudo il filo in- corpo dei transistor una mica isolante.
terno del segnale, questo entra subito in contatto
con la calza schermata. Direttamente sul corpo dell’IGBT1 dovete appog-
giare il lato metallico del transistor TR8, come vi-
Poiché questi errori non sono visibili, dopo avere sibile nella foto di fig.9.
eseguito le saldature non sarebbe male controlla- Potete individuare facilmente gli IGBT1 oltre che
re con un tester se tutti i fili dei segnali risultano dalla sigla anche dal colore. Gli IGBT1 tipo NPN
perfettamente isolati dalla calza schermata. hanno il corpo di colore nero, mentre gli IGBT2 ti-
po PNP presentano il corpo di colore verde.
Basta infatti questo semplice controllo per evitare
un insuccesso. Prima di serrare le viti controllate che tutti i piedini
dei semiconduttori risultino perfettamente paralleli
Abbiamo precisato questo, perché potreste ripara- (in caso contrario non riuscirete a inserirli nello
re da voi in pochi minuti l’apparecchio evitando co- stampato) e una volta fissati verificate con un te-
sì di dovervene privare per spedircelo in riparazio- ster che risultino perfettamente isolati dal metal-
ne e attendere molto tempo prima di rivederlo. lo dell’aletta di raffreddamento.
ON ON ON ON ON
1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4
S1
ALTOP. S
C18
IGBT1 R34
TR8
C15
E C17
S1 20K 200m
3
B R29 2
12
R20 2K
N
O
C14 2
C 200 200 200m
TR7 E
R26 Hi µ 2m 20m
10A 10 A
R25
A
V-A-
R23 R24
C12
TR1 COM
IGBT2 TR4
R31
124 C20
R5
R2
C6
C3
R3
R1 R4
IC2 C4
C1 C2
R6 R7
Fig.16 Per la taratura dovrete collegare un tester commutato sulla portata 200 mV fondo
scala ai capi delle resistenze corazzate R32-R33, poi ruotare il trimmer R24 fino a legge-
re sullo strumento una tensione di 20 mV. Se con tutte le levette del dipswitch in posi-
zione ON leggerete una tensione inferiore, spostatele una per volta verso il basso.
.
Non fissate subito le due alette sul circuito stam- La taratura della corrente di riposo va effettuata
pato, perché a causa del loro peso potrebbero di- senza collegare alle uscite gli altoparlanti.
varicarsi tranciando i sottili terminali dei transistor
TR6-TR7 e anche quelli degli IGBT. Poiché in passato molti hanno incontrato delle dif-
Per evitare questo inconveniente vi suggeriamo di ficoltà a tarare dei finali alimentati con una tensio-
fissare prima sulle alette il pannello frontale e quel- ne duale, abbiamo pensato per questo amplifica-
lo posteriore in modo da tenerle bloccate. tore ad un metodo diverso, che semplificherà no-
tevolmente questa operazione.
Potreste anche fissare un semicoperchio del mo-
bile, in ogni caso scegliete la soluzione che vi sem- Procuratevi un tester, preferibilmente digitale, e
bra più comoda. commutatelo sulla misura volt CC e sulla portata
Solo dopo aver fissato le due alette laterali potete dei 200 millivolt fondo scala.
inserire all’interno del mobile il circuito stampato,
cercando di far entrare tutti i terminali dei transistor Come evidenziato in fig.16, collegate il puntale po-
nei fori presenti sullo stampato. sitivo al terminale superiore della resistenza co-
Dopo aver fatto fuoriuscire i terminali dallo stam- razzata R32 e il puntale negativo al terminale in-
pato di circa 2-3 mm saldateli sulle piste in rame. feriore della resistenza corazzata R33. Per questo
collegamento potete usare due coccodrilli.
Da ultimo fissate le due prese d’ingresso sul pan-
nello frontale e poi saldate i 3 fili che partono in A questo punto applicate sui tre morsetti di ali-
prossimità delle resistenze R29 sui tre terminali dei mentazione la tensione dei 55 volt positivi, della
transistor TR8. massa e dei 55 volt negativi facendo bene atten-
Fate attenzione a non invertire questi fili sui tre ter- zione a non invertire il filo positivo con il negativo.
minali di TR8 e, a tal proposito, vi consigliamo di
osservare attentamente lo schema pratico di fig.7. Fornita tensione all’amplificatore, verificate quale
tensione indicherà il vostro tester.
Il mobile, come avrete modo di constatare, è co-
stituito dalle due alette laterali di raffreddamento e Se rilevate una tensione maggiore di 20 millivolt,
da due semicoperchi metallici che fisserete sulle a- spegnete subito l’alimentatore perché avete
lette utilizzando delle viti autofilettanti. senz’altro commesso un errore durante la fase di
Prima di chiudere il mobile con il semicoperchio su- montaggio, errore che dovrete individuare ed eli-
periore dovrete compiere un’ultima e importante o- minare prima di continuare.
perazione, cioè la taratura.
La tensione massima che dovrete leggere sul vo-
TARATURA stro tester deve aggirarsi intorno ai 20 millivolt,
perché con questo valore di tensione il finale as-
Ultimato il montaggio dell’amplificatore è necessa- sorbe a riposo una corrente compresa tra 66-67
rio tarare il trimmer R24 e il dipswitch S1 presen- milliamper, come dimostra la legge di Ohm:
ti sui due canali.
mA = millivolt : ohm
Prima di questa taratura non fate funzionare l’am-
plificatore: bastano infatti pochi millivolt in più del 125
richiesto sui due Gate degli IGBT finali per far sa- Poiché viene misurata la corrente delle due resi-
lire bruscamente e su valori anche di qualche am- stenze R32-R33 da 0,15 ohm poste in serie, il va-
per la corrente di Drain. lore di R è di 0,30 ohm, dunque si ottengono:
Quella che va controllata con un tester non è la ten- 20 : 0,30 = 66,66 milliamper
sione sui due Gate (appoggiando i puntali questa
tensione varierà notevolmente), ma la corrente as- Se nel montaggio non avete commesso nessun er-
sorbita dai due finali in assenza di segnale, cor- rore, la tensione risulterà notevolmente inferiore al
rente che dovrà essere di circa 66-67 milliamper. richiesto, quindi per aumentarla dovrete ruotare il
cursore del trimmer R24.
Ancora prima di alimentare il circuito con la ten-
sione duale di 55+55 volt, dovete spostare tutte le La tensione difficilmente salirà sul valore richiesto,
levette presenti nei due dipswitches S1 nella po- quindi per aumentarla dovete passare alla fase 1
sizione ON (vedi fig.15) e ruotare il cursore dei due che consiste nello spostare la prima leva del di-
trimmer R24 a metà corsa. pswitch verso il basso (vedi fig.15).
.
Ruotate nuovamente il cursore del trimmer R24 in Tutti i collegamenti di ingresso e di uscita dovran-
modo da aumentare il valore della tensione ai ca- no sempre essere effettuati a finale spento.
pi delle resistenze R32-R33. Se anche così la ten-
sione non dovesse raggiungere i 20 millivolt, pas- Concludendo, facciamo presente che quando il fi-
sate alla fase 2, cioè spostate anche la seconda nale si surriscalda anche solo dopo 10 minuti di
leva del dipswitch verso il basso. funzionamento, la corrente di riposo tende a dimi-
nuire, cioè passa da 66-67 milliamper a soli 60-
Eseguita questa operazione ruotate nuovamente il 55 milliamper.
cursore del trimmer R24 fino a leggere sul tester
una tensione di 20 millivolt. Questa riduzione di corrente ci conferma che il tran-
sistor TR8, applicato sul finale IGBT1, corregge la
Se anche così non riuscirete a portare il valore del- corrente in funzione della temperatura.
la tensione sui 20 millivolt, potete passare alla fa-
se 3 ed eventualmente alla fase 4 (vedi fig.15).
CONFIGURAZIONI
Portata a termine la taratura scollegate i puntali dal-
le resistenze R32-R33 del canale sinistro e colle- Questo amplificatore Stereo progettato per l’auto,
gateli alle resistenze del canale destro, per ripe- ma che potrebbe essere utilizzato anche in casa,
tere le stesse operazioni che vi abbiamo appena accetta sugli ingressi qualsiasi tipo di segnale, sbi-
descritto. lanciato o bilanciato, e, senza apportare alcuna
modifica al circuito, può essere trasformato in un
Non preoccupatevi se per un canale dovrete spo- finale Mono a Ponte.
stare due leve del dipswitch S1 verso il basso e
per l’altro tre leve. Ciò che importa è avere per en- Per passare da una configurazione a un’altra do-
trambi i canali una tensione di 20 millivolt ai capi vete solo inserire gli spinotti maschi dei segnali BF
delle resistenze R32-R33. negli ingressi A-B e C-D dei due canali Destro - Si-
nistro, come vi spiegheremo, e cortocircuitare op-
Non preoccupatevi nemmeno se questa tensione pure no il ponticello J1.
si aggira intorno ai 21 millivolt.
In questo caso i finali anziché assorbire 66,66 mil- Anche se nello schema elettrico è riportato un ter-
liamper ne assorbiranno 70. zo ingresso siglato M (massa), non consideratelo,
perché fa capo allo schermo dello spinotto maschio
Cercate di regolare i trimmer in modo da non rag- (vedi fig.17).
giungere tensioni superiori ai 25 millivolt.
Potete utilizzare questo amplificatore come:
Ultimata la taratura scollegate il tester e verificate
che ai capi dei morsetti ai quali andranno collega- Finale Stereo con ingressi sbilanciati
ti gli altoparlanti non ci sia nessuna tensione con- Finale Stereo con ingressi bilanciati
tinua. Se doveste rilevare una tensione superiore Finale Mono a Ponte con ingresso sbilanciato
ai 100 millivolt, controllate la polarità dei conden- Finale Mono a Ponte con ingresso bilanciato
satori elettrolitici C8-C9-C13, perché sicuramente
Per ogni configurazione abbiamo preparato un
126 ne avete inserito uno in senso opposto al richiesto.
chiaro disegno esplicativo e alcune note pratiche
che risulteranno molto utili.
ULTIME NOTE
IMPIANTO STEREO con ingressi SBILANCIATI
Prima di applicare un segnale di BF sull’ingresso
dell’amplificatore ruotate il perno del potenziome- La configurazione più utilizzata è senza dubbio
tro R8 a metà corsa in modo da predisporlo per u- quella Stereo con ingressi sbilanciati, perché, nel-
na media sensibilità. la maggior parte dei casi, da autoradio - mangia-
nastri, ecc., escono due normali cavetti scherma-
Una volta collegata l’autoradio, provate a ruotare il ti monofilo, uno per il Canale destro e uno per il
suo volume quasi verso il massimo e controllate Canale sinistro.
se il segnale amplificato esce pulito o distorto.
Alle estremità dei due cavetti schermati dovete col-
Se notate una leggera distorsione dovrete sempli- legare gli spinotti maschi RCA, saldando la calza
cemente ridurre la sensibilità d’ingresso ruotando schermata sul sottile lamierino esterno e il filo del
verso il minimo il perno del potenziometro R8. segnale sul terminale centrale (vedi fig.17).
.
Per evitare che il cavetto schermato possa sfilarsi Nelle autoradio con uscite sbilanciate non è sem-
dalla presa dovete bloccarlo con un paio di pinze pre possibile eliminare i disturbi causati dalle can-
stringendolo sul sottile lamierino della massa. dele di accensione del motore.
I due spinotti maschi relativi al canale Destro - Si- Per evitare tali disturbi non collegate mai alla mas-
nistro vanno inseriti nei due ingressi A e C (vedi sa della carrozzeria il mobile metallico dell’ampli-
fig.17 e la tabella che segue). ficatore e tantomeno i fili che si congiungono agli
altoparlanti.
Stereo con ingressi sbilanciati
Installato l’amplificatore, dovete regolare la sua
A – Ingresso canale Destro sensibilità d’ingresso ruotando il perno del poten-
B – non utilizzato ziometro R8, onde evitare che con l’autoradio al
C – Ingresso canale Sinistro massimo volume il segnale esca distorto.
D – non utilizzato
J1 – ponticello aperto Se notate una carenza di bassi significa che gli al-
toparlanti dei due canali non sono in fase.
Sebbene la calza di schermo del segnale BF ri- Per metterli in fase dovete rispettare la polarità +/–
sulti collegata alla massa, cioè alla carrozzeria riportata sui terminali d’ingresso degli altoparlanti.
della vettura, con un filo di grosso diametro do-
vete far giungere il negativo della batteria al mor- Per verificare se l’uscita risulta sfasata potete pro-
setto di alimentazione del Convertitore LX.1229, vare a invertire i due maschi sui due ingressi A-B.
diversamente si fonderà la calza di schermo dei Se invertendoli notate un aumento dei toni bassi,
cavetti. lasciate i due spinotti in questa posizione.
R7 R8
R4
C4
CANALE DESTRO
A C1 IC1-A
R1 2
1 6
B 3 R6 7
R2 5
M. C2 IC1-B
R3
C3
J1
R5 R5
C3 R7 R8
CALZA
SCHERMATA R4
127
C4
C1
C R1 6 IC2-A
7 R6 2
D 5 1
CANALE SINISTRO
R2 3
M. C2 IC2-B
R3
Fig.17 Se dalla vostra autoradio esce un segnale stereo SBILANCIATO, collegate i due ca-
vetti sugli ingressi A e C. La calza di schermo va saldata sulla massa dello spinotto.
.
IMPIANTO STEREO con ingressi BILANCIATI del canale Sinistro nei due ingressi C-D (vedi fig.18
e la tabella che segue).
La soluzione ideale per non sentire negli altopar-
lanti tutti i disturbi generati dall’impianto elettrico Stereo con ingressi bilanciati
dell’auto è quella di optare per un’autoradio con u-
scite bilanciate, perché la calza metallica dei se- A – Ingresso canale Destro
gnali è sempre isolata dalla carrozzeria dell’auto. B – Ingresso canale Destro
C – Ingresso canale Sinistro
Non tutte le autoradio però dispongono di uscite bi- D – Ingresso canale Sinistro
lanciate, perciò abbiamo progettato un kit per con- J1 – ponticello aperto
vertire un segnale sbilanciato in un segnale bi-
lanciato (vedi kit LX.1172 nel 1° volume).
Una volta installato l’amplificatore, dovete regolare
Dalle uscite delle autoradio con ingresso bilancia-
la sua sensibilità d’ingresso ruotando il perno del
to, escono due cavetti schermati, uno per il ca-
potenziometro R8 in modo da evitare che al mas-
nale Destro e uno per il Sinistro, al cui interno so-
simo volume il segnale esca distorto.
no presenti non uno, ma due fili per il segnale.
Alle estremità di questi due fili dovrete collegare gli Importante: I segnali del canale Destro devono ri-
spinotti maschi, senza saldare la calza scherma- sultare in fase con i segnali del canale Sinistro.
ta sul sottile lamierino dello schermo (vedi fig.18).
Per stabilire se sono in fase basta invertire gli spi-
I due spinotti maschi del canale Destro vanno in- notti di un solo canale e ascoltare i toni bassi di un
seriti nei due ingressi A-B e i due spinotti maschi brano musicale.
R7 R8
R4
C4
A C1 IC1-A
CANALE DESTRO R1 2
1 6
B 3 R6 7
R2 5
M. C2 IC1-B
R3
C3
J1
R5 R5
R7 R8
C3 C4
128 CALZA R4
SCHERMATA
C1
C R1 6 IC2-A
7 R6 2
D 5 1
R2 3
CANALE SINISTRO M. C2 IC2-B
R3
Fig.18 Se dalla vostra autoradio esce un segnale stereo BILANCIATO, collegate i due fili
che escono dal cavetto schermato sugli ingressi A-B e C-D. In questa configurazione NON
dovrete saldare la calza di schermo sul terminale di massa degli spinotti maschi.
.
R7 R8
R4
C4
MONO SBILANCIATO
A C1 IC1-A
R1 2
1 6
B 3 R6 7
R2 5
M. C2 IC1-B
R3
C3
J1 CHIUSO
J1
R5 R5
C3 R7 R8
R4
CALZA C4
SCHERMATA
C1
C R1 6 IC2-A
7 R6 2
D 5 1
R2 3
M. C2 IC2-B
R3
Fig.19 Se volete convertire il finale stereo in un finale MONO, dovete entrare nell’ingres-
so A, poi cortocircuitare il ponticello J1 e collegare gli altoparlanti sulle prese d’uscita co-
me visibile in fig.11. Con questa configurazione si raddoppierà la potenza d’uscita.
Se notate che i suoni bassi risultano molto atte- Lo spinotto maschio va innestato nell’ingresso A,
nuati, provate a invertire gli spinotti maschi sugli mentre gli altri ingressi devono rimanere scollega-
ingressi A-B. ti come riportiamo nella tabella che segue e come
risulta visibile dalla fig.19.
Quando i due segnali risultano in fase, si nota im-
mediatamente un aumento dei toni bassi. Mono a Ponte con ingressi sbilanciati
All’estremità del cavetto schermato che proviene Per convertire questo amplificatore Stereo in uno
dal preamplificatore collegate lo spinotto maschio, Mono con le uscite collegate a ponte, dovete ri-
saldando la calza schermata sul sottile lamierino cordare di cortocircuitare il ponticello J1 in modo
esterno di massa e il filo del segnale sul termina- da far entrare nell’ingresso C dell’opposto canale il
le centrale come visibile in fig.19. segnale dell’ingresso A in opposizione di fase.
Per evitare che il cavetto schermato possa sfilarsi L’altoparlante di potenza va collegato ai due ter-
dalla presa, bloccatelo con un paio di pinze strin- minali positivi (vedi fig.11), cioè ai terminali d’u-
gendolo sul sottile lamierino esterno. scita collegati alla bobina L1.
.
R7 R8
R4
C4
MONO BILANCIATO A C1
R1 2 IC1-A
1 6
B 3 R6 7
R2 5
M. C2 IC1-B
R3
C3
J1 CHIUSO
J1
R5 R5
C3 R7 R8
CALZA R4
SCHERMATA C4
C1
C R1 6 IC2-A
7 R6 2
D 5 1
R2 3
M. C2 IC2-B
R3
Fig.20 Se dal preamplificatore esce un segnale BILANCIATO, dovrete collegare i due fili
sugli ingressi A-B, poi cortocircuitare il ponticello J1 e collegare gli altoparlanti a ponte
(vedi fig.11). La calza di schermo NON va collegata alla massa degli spinotti maschi.
Utilizzando le due uscite a ponte dovete controlla- metro R8 per evitare che ruotando al massimo il
re accuratamente che i due fili che si collegano volume dell’autoradio il segnale esca distorto.
all’altoparlante non vadano mai a toccare per nes-
sun motivo la massa dell’amplificatore e nemme- IMPIANTO MONO con ingresso BILANCIATO
no il metallo della carrozzeria dell’auto, perché se
ciò si verificasse, una delle due uscite dell’amplifi- Come la precedente, anche questa configurazione
catore andrebbe in corto. si utilizza per poter disporre di un amplificatore mo-
130 no di elevata potenza per Woofer, Subwoofer o
Chi userà questo finale come Woofer o Subwoo- chitarre elettriche.
fer dovrà anche controllare che il segnale applica-
to all’altoparlante dei bassi risulti in fase con i se- La configurazione con ingresso bilanciato presen-
gnali che fuoriescono dagli altoparlanti dei medi. ta il vantaggio di eliminare automaticamente tutti i
disturbi generati dall’impianto elettrico dell’auto.
Se notate che i bassi sono molto attenuati rispetto
ai medi, provate a invertire i due fili d’uscita di un All’interno del cavetto schermato che proviene dal
solo altoparlante dei bassi: il filo che va al positi- preamplificatore sono presenti due fili per i segna-
vo dell’altoparlante andrà collegato al negativo. li ai quali dovrete collegare gli spinotti maschi, sen-
Quando i segnali dei medi sono in fase con i se- za saldare la calza schermata sul sottile lamieri-
gnali dei bassi, noterete subito un’elevata esalta- no dello schermo come visibile in fig.20.
zione dei bassi e una migliore fedeltà del suono.
I due spinotti maschio andranno innestati negli in-
Installato l’amplificatore, dovete regolare la sensi- gressi A-B, lasciando tutti gli altri scollegati come
bilità d’ingresso ruotando il perno del potenzio- potete vedere nella tabella che segue e in fig.20.
.
Mono a Ponte con Ingressi bilanciati A titolo informativo aggiungiamo che i tweeter e-
rano collocati uno a destra e uno a sinistra nella
A – Ingresso segnale parte anteriore della vettura.
B – Ingresso segnale
C – non utilizzato I midrange da 30 watt RMS con una impedenza
di 4 ohm (in una vettura avevano il diametro stan-
D – non utilizzato
dard di 130 mm e nell’altra un diametro di 110 mm)
J1 – ponticello cortocircuitato erano collocati sulle due portiere laterali.
Per convertire questo amplificatore Stereo in uno I woofer, della potenza di 100 watt RMS con un
Mono con le uscite collegate a ponte, dovete ri- diametro di 200 mm e con una impedenza di 4
cordare di cortocircuitare il ponticello J1 in modo ohm, erano installati sul pannello posteriore del ba-
da far entrare nell’ingresso C dell’opposto canale il gagliaio.
segnale dell’ingresso A.
Dopo aver provato l’amplificatore per più di 15 gior-
Anche in questa configurazione l’altoparlante si col- ni i proprietari di queste due auto si sono compli-
lega ai terminali positivi (vedi fig.11), cioè ai ter- mentati con noi per le sue eccezionali caratteristi-
minali d’uscita collegati alla bobina L1. che e per la sua potenza.
Utilizzando le due uscite collegate a ponte dovete
controllare con attenzione che i due fili che si col-
legano all’altoparlante non vadano mai a toccare
per nessun motivo la massa dell’amplificatore e
nemmeno il metallo della carrozzeria dell’auto, per-
ché in tal caso mettereste in corto una delle usci-
te dell’amplificatore.
Se usate questo amplificatore per riprodurre tutta Costo del mobile metallico MO.1231, composto
la gamma audio da 15 Hz a 20.000 Hz vi consi- dalle due alette di raffreddamento, da due coper-
gliamo di completarlo con un crossover passivo. chi e da due pannelli già forati
A tale scopo potete scegliere tra i molti kit pubbli- Lire 87.000 Euro 44,93
cati in questo volume con la sigla AP.
Costo del solo stampato LX.1231
Le prove di collaudo sono state effettuate instal- Lire 30.000 Euro 15,49
lando l’amplificatore completo di convertitore in due
vetture che avevano già gli altoparlanti tweeter - I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
midrange - woofer collegati a un amplificatore le spese postali che verranno addebitate solo a chi
commerciale a transistor. richiederà il materiale in contrassegno.
.
CONVERTIRE 12 volt CC
In questo volume trovate lo schema di un amplifi- potrà mai superare in via teorica i:
catore stereo Hi-Fi per auto da 100+100 watt RMS
che utilizza dei transistor IGBT, ma per poterlo in- watt = [(12 : 2,82) x (12 : 2,82)] : 4
stallare nella vostra auto dovete necessariamente
costruire un convertitore in grado di elevare i 12- Facendo i nostri calcoli otteniamo:
13 volt forniti dalla batteria della vettura a una ten-
sione duale di circa 55+55 volt. 12 : 2,82 = 4,255 volt efficaci
Questa tensione è necessaria perché, come tutti 4,255 x 4,255 = 18,10 volt efficaci
132 sanno, per ottenere delle potenze elevate occorre 18,10 : 4 = 4,52 watt RMS
far giungere sugli altoparlanti dei segnali di BF che
abbiano un’elevata tensione. Alimentando un amplificatore con una tensione
duale di 55+55 volt, che corrisponde a una ten-
La formula per ricavare i watt RMS d’uscita è in- sione singola di 110 volt, otteniamo in via teorica:
fatti la seguente:
110 : 2,82 = 39 volt efficaci
watt = [(V : 2,82) x (V : 2,82)] : R 39 x 39 = 1.521 volt efficaci
1.521 : 4 = 380,25 watt RMS
dove:
V sono i volt di alimentazione Poiché il nostro alimentatore non è in grado di e-
R è l’impedenza dell’altoparlante rogare una corrente maggiore di 2 amper, la mas-
sima potenza che possiamo ottenere si può calco-
Ammesso quindi di avere una tensione di alimen- lare con la formula:
tazione di 12 volt e un altoparlante da 4 ohm, la
massima potenza in watt RMS che otteniamo non watt = volt x amper
.
Non sarà perciò possibile superare i: – Uno shoot/down che blocca immediatamente il
funzionamento del convertitore se l’assorbimento
(55 + 55) x 2 = 220 watt totali supera i 25 amper o se la temperatura del trasfor-
matore T1 raggiunge i 60 gradi.
vale a dire i 110 watt per canale.
– Un auto/restart che fa ripartire automaticamen-
Nella progettazione abbiamo tenuto conto del fat-
te l’alimentatore quando la temperatura scende sot-
to che questo convertitore CC/CC venga posto as-
to i 40 gradi circa.
sieme al suo amplificatore nel bagagliaio dell’auto,
quindi lo abbiamo dotato di una efficace protezio-
ne automatica contro i cortocircuiti e di una con- Inutile dirvi che questo convertitore può essere u-
tro eventuali surriscaldamenti. tilizzato per alimentare qualsiasi altra apparec-
chiatura elettronica che richieda una tensione sin-
Nel convertitore da noi progettato sono presenti: gola di 110 volt, prendendo in questo caso i due
estremi dei +55 volt e dei –55 volt.
– Un soft/start che all’accensione non eroga i-
stantaneamente i 55+55 volt richiesti, ma li forni- In questo convertitore non abbiamo utilizzato il si-
sce in modo crescente partendo da 0+0 volt per stema PWM (Pulse Width Modulation), ovvero la
raggiungere, dopo pochi secondi, il valore massi- modulazione del duty-cycle dell’onda quadra, ma
mo di 55+55 volt. abbiamo preferito farlo lavorare in Switching.
133
Fig.1 Foto del mobile metallico completo delle alette laterali di raffreddamento utilizzato
per contenere l’alimentatore siglato LX.1229 in grado di fornire 55+55 volt 2 amper.
.
L’apparecchio fornisce cioè un’onda quadra con u- che vanno collegati al relè posto sul lato sinistro
na frequenza di circa 32 KHz con un duty-cycle dello schema elettrico.
del 50%.
Questo eccitandosi chiude i suoi contatti e, di con-
Perché non abbiamo utilizzato il sistema PWM pre- seguenza, i 12 volt positivi presenti sulla boccola
ferendogli lo Switching, è presto detto. Entrata +12 volt (vedi il lato destro dello schema
Sebbene il sistema Switching non ci permetta di elettrico) possono raggiungere gli integrati IC1-IC2.
ottenere in uscita una tensione stabilizzata, pre- Se non si volesse prelevare la tensione dal moto-
senta il grandissimo vantaggio nel campo dell’Hi- rino dell’antenna telescopica, si potrebbe eccitare
Fi di risultare molto silenzioso. il relè tramite un comune deviatore.
Il sistema PWM, al contrario, variando in continuità
il suo duty-cycle per mantenere stabilizzata la ten- Quando viene alimentato, il convertitore non forni-
sione di uscita, genera un rumore di “frittura” che, sce immediatamente la massima tensione di
raggiungendo l’amplificatore viene riprodotto, sen- 55+55 volt, ma opera in modo graduale partendo
za poterlo evitare, dagli altoparlanti. da 0+0 volt.
In questo modo eliminiamo quel fastidioso bump
Con il sistema Switching siamo riusciti a elimina- negli altoparlanti al momento dell’accensione e nel-
re completamente questo rumore e anche se in u- lo stesso tempo non corriamo il rischio di mettere
scita non preleviamo una tensione stabilizzata, te- fuori uso i quattro Mosfet e i quattro diodi del pon-
nete presente che questa scenderà soltanto di po- te raddrizzatore per l’istantaneo elevato assorbi-
chi volt sui picchi massimi di potenza e poiché mento di corrente.
non si ruota mai il potenziometro del volume al mas-
simo, questo calo di pochi volt non comporterà al- Se il convertitore fornisse istantaneamente i 55+55
cun problema. volt, sarebbe infatti obbligato a erogare una cor-
rente che potrebbe anche raggiungere i 40 amper
per poter ricaricare i due condensatori elettrolitici
CARATTERISTICHE TECNICHE C19-C20 posti sull’uscita del ponte raddrizzatore e
tutti quelli presenti nell’amplificatore. E se i quattro
Funzionamento switching Mosfet assorbissero, anche per pochi istanti, 40
Frequenza switching 32 KHz amper, potrebbero facilmente “saltare”.
Tensione di alimentazione 12-15 volt
Massima corrente assorbita 25 amper Al contrario, facendo salire la tensione gradual-
mente i condensatori elettrolitici si caricano lenta-
Protezione in corrente 26 amper circa
mente e in questo modo assorbono dal convertito-
Protezione termica 60 gradi circa re una corrente molto più ridotta, che non supererà
Tempo restart automatico 5 secondi mai i 3-3,5 amper.
Massima tensione in uscita 55+55 volt
Massima corrente erogabile 2 amper Questo aumento graduale della tensione d’uscita,
Corrente assorbita a vuoto 200 mA chiamato soft/start, si ottiene facendo salire len-
tamente la tensione sul piedino 1 dell’integrato IC1.
Rendimento 80% circa
Solo quando su questo piedino è presente una ten-
sione di circa 2 volt, sull’uscita del convertitore ri-
134 Come avrete notato, il nostro convertitore ha un sulta presente la massima tensione positiva di
rendimento dell’80%, che quasi nessun alimenta- 55+55 volt, mentre con valori di tensione inferiori
tore - elevatore può raggiungere. sull’uscita del convertitore avremo tensioni minori.
In pratica all’accensione l’oscillatore interno dell’in- Con queste onde quadre, che raggiungeranno
tegrato IC1 oscilla istantaneamente sui 32 KHz cir- un’ampiezza massima di 12 volt, pilotiamo le due
ca, ma questa frequenza parte con un duty-cycle coppie dei Mosfet di potenza a canale N, che nel-
che risulta dell’ordine del 6-7% e solo lentamente lo schema elettrico abbiamo siglato MFT1-MFT3 e
raggiunge il 50%. MFT2-MFT4.
Con questo non vorremmo che qualcuno pensas- Quando l’onda quadra che fuoriesce dal piedino 11
se di ridurre o aumentare la tensione di riferimen- passa da 0 a 12 volt, questa tensione positiva rag-
to sul piedino 1 per variare il valore della tensione giunge, tramite le resistenze R16-R19, i Gate dei
in uscita del convertitore, perché non otterrebbe Mosfet MFT1-MFT3 portandoli in conduzione.
quello che in via teorica sembrerebbe attuabile.
Quando l’onda quadra sul piedino 11 passa da 12
Per ottenere la frequenza di switching di 32 KHz a 0 volt, i due Mosfet MFT1-MFT3, non ricevendo
circa occorre applicare sul piedino 9 una resisten- più la tensione positiva di polarizzazione, cessano
za da 10.000 ohm (vedi R11) e sul piedino 8 un di condurre.
condensatore da 3.300 picofarad (vedi C9). Inoltre sull’opposto piedino 14 l’onda quadra pas-
La frequenza a onda quadra di 32 KHz fuoriesce sa da 0 a 12 volt e questa tensione positiva rag-
dai piedini 11-14 sfasata di 180 gradi rispetto al giunge, tramite le resistenze R17-R20, i Gate dei
piedino 12 di massa (vedi fig.4). Mosfet MFT2-MFT4 portandoli in conduzione.
+ 12V. AUTORADIO
RELE' 1 R7
DS1
R8 C7 C8
5 V.
15 13
2 MFT1 R19
MFT3
R16
D D
R12 G G
C1 R9 R14
2 V. 5 11
S S
1
12
3 IC1
C5 R10 S S
4 14 G G
R15
D D
R17 R20
9 MFT2 MFT4
R11 C9 8
16 6
5 V.
C4
R1 R3
R21
TR1 C10
C R5 R6
R2 2
B
IC2-C
1 12 4 10
E DS2 DS3
1 V. R18
14 8
3 9 5 V.
C2 R13
IC2-A 13
R4 C3 11 IC2-B C11
DL1 C12
C6
ENTRATA
F1 12 V.
C15 C16
DS8
JAF1
C18
T1 Massa
R28
C20 C22 R25
DL3
55 V.
C17
Fig.3 Schema elettrico del convertitore da 12 volt CC a 55+55 volt CC. Non colle-
gate mai la presa “massa” dei 55+55 alla carrozzeria dell’auto. Il fusibile da 35 am-
per, che non compare nell’elenco componenti e che potrete acquistare da un elet-
trauto, va applicato esternamente sul filo positivo che si collega alla batteria.
Alternativamente dunque le due coppie di Mosfet Un altro dettaglio del quale dovrete tenere conto
MFT1-MFT3 e MFT2-MFT4 si portano in condu- quando installerete l’amplificatore nell’auto riguar-
zione a una frequenza di 32 KHz. da la massa.
Tutta la parte metallica dell’amplificatore deve ri-
La coppia dei Mosfet che si porta in conduzione sultare elettricamente isolata dal metallo dell’au-
cortocircuita verso massa il semiavvolgimento to, per evitare che vengano captati i rumori spuri
presente nel primario del trasformatore T1. provocati dalle candele, dall’alternatore e dai lam-
In tal modo sull’avvolgimento secondario ottenia- peggiatori delle frecce di direzione.
mo una tensione a onda quasi sinusoidale, il cui
valore è proporzionale al rapporto del numero di Prima di spiegarvi come funziona la protezione con-
spire primario/secondario. tro i cortocircuiti e quella contro il surriscalda-
mento, dobbiamo precisare che l’oscillatore inter-
Con il numero di spire che abbiamo fatto avvolge- no dei 32 KHz dell’integrato IC1 funziona solo se
re sul trasformatore in ferrite, si ottiene in uscita u- il suo piedino 16 viene posto a livello logico 0.
na tensione alternata di circa 39+39 volt che, rad- Se su questo piedino si applica una tensione po-
drizzata dai 4 diodi ultraveloci tipo BYW.29 colle- sitiva maggiore di 1 volt, istantaneamente l’oscil-
gati a ponte (vedi DS4-DS5-DS6-DS7), ci con- latore si spegne e automaticamente l’integrato cor-
sente di ottenere una tensione duale di: tocircuita a massa i due piedini d’uscita 11-14 che
alimentano i Gate dei Mosfet.
39 x 1,41 = 54,99 volt In questa condizione i quattro Mosfet, non rice-
vendo la frequenza dei 32 KHz, non potranno più
rispetto alla massa (piedino 12 di IC1). portarsi in conduzione, quindi sull’uscita del con-
vertitore saranno presenti 0 volt.
Questo valore di tensione può raggiungere anche Questa funzione di bloccaggio dell’oscillatore vie-
i 58 volt se la batteria è perfettamente carica, quin- ne chiamata shoot/down.
di non preoccupatevi se misurando la tensione in
uscita rileverete 2-3 volt in più del richiesto. Quando sul piedino 16 viene a mancare la tensio-
ne positiva, automaticamente l’oscillatore riparte
Ritornando al nostro schema elettrico in fig.3, po- nel modo soft/start che vi abbiamo già descritto.
138 tete notare che la tensione negativa dei 12 volt Questa funzione di riaccensione automatica del
prelevata dalla batteria giunge sulla massa del con- convertitore in soft/start è chiamata auto/restart.
vertitore passando attraverso la resistenza coraz- Ogni volta che l’integrato riparte controlla che la
zata R26 da 0,01 ohm. corrente assorbita e la temperatura all’interno del
Questa resistenza ci serve per controllare tramite convertitore siano regolari.
gli amplificatori operazionali IC2/C e IC2/D la cor- Se riscontra delle anomalie, spegne l’oscillatore e
rente di assorbimento. dopo un lasso di tempo di circa 5 secondi lo riac-
cende per poi spegnerlo nuovamente.
Sempre osservando lo schema elettrico, vi faccia- Se in uscita è presente un cortocircuito lampeg-
mo notare che la presa centrale della tensione d’u- giano a una cadenza di circa 5 secondi i due dio-
scita dei 55+55 volt risulta elettricamente isolata di led DL2-DL3, se invece si verifica un surriscal-
dalla massa di tutto il convertitore. damento si accende il solo diodo led DL1.
Quindi per alimentare un amplificatore dovrete ne-
cessariamente utilizzare 3 fili, uno per prelevare i A questo punto possiamo spiegarvi come funzio-
55 volt positivi, uno per la massa della tensione nano i quattro operazionali utilizzati per protegge-
duale e uno per prelevare i 55 volt negativi. re questo convertitore.
.
14 13 12 -V 10 9 8 16 VCC 14
+
13 GND 11 10 9
139
SHUTDO.
SYNC
B A
Rx
IN
OUTPUT STAGE
REGULATOR.
OSCILLAT.
V. REF.
I/A E/A
COMP.
OUT
Cx
1 2 3 +V 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 8
K A ECB
LM 324 UC 3846
BYW 29 BD 139
A K
Protezione contro i CORTOCIRCUITI pari a 408 millivolt. Valore ben diverso dei 240
millivolt teorici.
Il circuito utilizzato per la protezione contro i cor-
tocircuiti è composto dai due operazionali siglati Con questa tensione e con un guadagno di 12 vol-
IC2/D-IC2/C. te, sull’uscita dell’operazionale IC2/D otterremo u-
na tensione di:
Questa protezione serve per bloccare istantanea-
mente il convertitore se la corrente assorbita do- 0,408 x 12 = 4,89 volt
vesse superare i 25-26 amper.
Un eccessivo assorbimento potrebbe verificarsi se che, come è possibile vedere nello schema elettri-
uno dei quattro diodi del ponte raddrizzatore an- co di fig.3, viene applicata sul piedino non inver-
dasse in cortocircuito, oppure se si guastasse tente 10 dell’operazionale IC2/C.
l’amplificatore Hi-Fi che viene alimentato.
Poiché sull’opposto piedino invertente 9 è pre-
L’ingresso invertente (piedino 6) dell’operaziona- sente una tensione di riferimento di 5 volt, sul pie-
le IC2/D risulta collegato, tramite la resistenza R23, dino d’uscita 8 ritroveremo una tensione di 0 volt.
al terminale negativo dei 12 volt e l’ingresso non
invertente (piedino 5) alla massa (vedi fig.3). Se la corrente che preleviamo dal convertitore do-
vesse raggiungere i 26 amper, la caduta di ten-
Poiché tra il negativo della batteria e la massa del sione ai capi di questa resistenza da 0,017 ohm
convertitore è presente la resistenza corazzata salirebbe a:
R26, l’operazionale amplifica la caduta di tensio-
ne che esiste ai capi di questa resistenza. 0,017 x 26 = 0,442 volt
Se la corrente rimane entro il valore prestabilito, ad
esempio 24 amper, sul piedino d’uscita di IC2/D ri- che moltiplicati per il guadagno dell’operazionale
sulta presente una tensione di circa 4,5-4,7 volt. IC2/D, che come sappiamo è di 12 volte, faranno
salire la tensione sul piedino di uscita 7 a:
Infatti quando il circuito assorbe 24 amper, ai ca-
pi della R26 da 0,01 ohm risulta presente una ten- 0,442 x 12 = 5,3 volt
sione che possiamo calcolare con la formula:
Questa tensione giunge sul piedino 10 di IC2/C, ma
volt = ohm x amper superando il valore di soglia dell’opposto piedino 9,
commuta l’uscita 8 dell’integrato da 0 a 12 volt.
La tensione che quindi potremo rilevare si aggira Inoltre questa tensione, attraversando la resisten-
intorno a un valore di circa: za R18 e il diodo DS3, raggiunge il piedino 16 di
IC1 bloccando immediatamente il suo oscillatore
0,01 x 24 = 0,24 volt interno a 32 KHz.
12 V. + 12 V. - 55 V.
VERSO IL
FINALE
BATTERIA AUTORADIO
R26 Massa
+ 55 V.
R25 R24
DS6
MFT1 C15
DS9 DS8
R16
9221 XL
R14 JAF1
C19
MFT3 T1 DS4
C14 C20
C13
MFT2 DS7
R17 R11
R7
C23 R23 R22
C9
R18 C17
R15
R4 R21
C12
IC1 C11
IC2
R20 R12 R5 R2 R8 RELE'1
C3
C4
C1
R3
DS5
141
C10
DS3
C6
C2
DS2 DS1
C7
R1 R28
C8
MFT4 R9 R13 R27
C5 E B A
R6
K A K A
R10
I fili che dovrete utilizzare per collegare l’uscita dei È meglio togliere un po’ di stagno dal filo e se pro-
55+55 volt all’amplificatore dovranno invece ave- prio fosse necessario, potrete assottigliare ulterior-
re un filo rame il cui diametro non sia inferiore a 1 mente lo strato con una piccola lima.
millimetro.
Al centro dello stampato montate il trasformatore
T1 facendo molta attenzione a non invertire l’av-
REALIZZAZIONE PRATICA
volgimento primario con il secondario.
L’avvolgimento primario, che ha due fili appaiati
Sebbene la realizzazione pratica di questo con-
da 1,5 mm (la presa centrale ha 4 fili), va rivolto
vertitore non presenti nessuna difficoltà, vi consi-
verso sinistra, cioè verso i Mosfet.
gliamo di leggere attentamente anche questo pa-
L’avvolgimento secondario, composto da un solo
ragrafo perché basta un banale errore per brucia-
filo (la presa centrale ha 2 fili), va rivolto verso i
re il circuito stampato e qualche componente.
diodi di potenza posti a destra sullo stampato.
Non dovete dimenticare che la batteria dell’auto è
Dopo aver fatto entrare tutti i fili all’interno delle a-
in grado di erogare delle correnti che superano
sole presenti sullo stampato, potrete fissare anche
tranquillamente i 100 amper e che sono dunque in
il suo contenitore plastico utilizzando le quattro vi-
grado di fondere, in presenza di un cortocircuito,
ti in ferro presenti nel kit.
anche la lama di un grosso cacciavite.
Solo a questo punto potete saldare sulle piste in
rame dello stampato tutti i fili che fuoriescono dal
Immaginate quindi cosa potrebbe succedere se il
trasformatore.
corpo metallico dei Mosfet di potenza siglati MFT1-
MFT2-MFT3-MFT4 e dei diodi siglati DS4-DS5- Sulla parte superiore dello stampato inserite le 6
DS6-DS7 non risultasse isolato dalle alette di raf- morsettiere a 2 poli.
freddamento. La prima morsettiera a sinistra vi serve per entra-
re con la tensione negativa dei 12 volt della bat-
In possesso del circuito stampato a doppia faccia teria, mentre quella che le è posta di fianco per en-
siglato LX.1229 dovete montare tutti i componenti trare con la tensione positiva.
disponendoli come visibile in fig.6. Poiché dai 12 volt sarà assorbita una corrente
Per iniziare vi consigliamo di inserire i due zoccoli massima di circa 25 amper, sarete costretti a uti-
per gli integrati IC1-IC2, poi potete proseguire sal- lizzare un filo di rame da 3,5 mm oppure due fili
dando tutte le resistenze a esclusione di quella co- appaiati del diametro di 2,5 mm.
razzata siglata R26 che ha un valore di 0,01 ohm
(sul suo corpo trovate la sigla R01). Le tre morsettiere poste sul lato destro vengono u-
tilizzate per prelevare i 55 volt negativi, la massa
Completata questa operazione inserite sulla parte di questa tensione duale e i 55 volt positivi.
inferiore dello stampato i minuscoli diodi al silicio
siglati DS1-DS2-DS3 rivolgendo il lato del corpo L’ultima morsettiera, posta in prossimità dell’impe-
contornato da una fascia nera nel verso visibile nel- denza JAF1, viene utilizzata per entrare con i 12
lo schema pratico di fig.6. volt forniti dall’autoradio quando alimenterete l’an-
Dopo questi diodi potete inserire quelli di potenza tenna retrattile.
siglati DS8-DS9 (posti alla sinistra del trasformato-
142 re T1) rivolgendo il lato del corpo contornato da u- Se su questa morsettiera non applicherete i 12 volt
na fascia bianca nel verso visibile nello schema positivi, il relè non potrà eccitarsi, quindi il conver-
pratico. Se per errore invertirete la polarità del dio- titore non potrà funzionare.
do DS9 provocherete un cortocircuito.
Completato il montaggio delle morsettiere, dovete
Proseguendo nel montaggio inserite tutti i conden- applicare sul corpo plastico del trasformatore T1 il
satori al poliestere e tutti gli elettrolitici rispettando transistor plastico siglato TR1, utilizzato come son-
per questi ultimi la polarità dei due terminali. da per la temperatura.
Prendete due spezzoni di filo colorato e saldateli sui
A questo punto potete inserire il relè, poi l’impe- due terminali laterali, poi con un paio di tronchesi-
denza JAF1 avvolta sul nucleo toroidale. ne tranciate il terminale centrale del Collettore che,
Se lo stagno depositato sui terminali in rame di que- come abbiamo spiegato, rimane inutilizzato.
sta impedenza non permettesse al filo di entrare Versate quindi una goccia di collante sul lato me-
nei fori presenti nello stampato, non allargateli, per- tallico del transistor che appoggerete sul corpo del
ché in questo modo asportereste lo strato di rame trasformatore e tenetelo fermo fino a quando il col-
depositato all’interno del foro. lante non avrà fatto presa.
.
MICA
ISOLANTE
RONDELLA
ISOLANTE
144
Fig.10 Dopo aver fissato tutti i Mosfet e i Diodi sulle alette di raffreddamento, controllate
con un tester che i loro corpi risultino effettivamente isolati dal metallo dell’aletta.
.
Fino a non molto tempo addietro, realizzare un am- – Il terminale Gate dell’IGBT va pilotato in tensio-
plificatore Hi-Fi da 200 watt musicali con una so- ne, come se fosse un normale mosfet, e non in
la coppia di finali di potenza era un sogno pratica- corrente come i transistor, pertanto per pilotarlo non
mente irrealizzabile. è necessario uno stadio di media potenza in gra-
do di fornire delle correnti elevate, ma basta un so-
Ma l’elettronica è un campo in cui le novità si sus- lo semplice stadio in grado di fornire ampie varia-
seguono ad un ritmo rapidissimo, quindi dopo i mo- zioni di tensione.
sfet di potenza sono apparsi sul mercato dei nuo-
vi semiconduttori chiamati IGBT, cioè Insulated Ga- – Rispetto ai Mosfet e ai Transistor gli IGBT han-
te Bipolar Transistor, che rispetto ai mosfet pre- no una bassissima resistenza Emettitore - Collet-
sentano diversi vantaggi. tore, come qui sotto riportato:
– Sono in grado di lavorare con tensioni di Col- IGBT resistenza media 0,008 ohm
lettore molte elevate, tanto che esistono degli IGBT Mosfet resistenza media 1,1 ohm
in grado di lavorare anche a 1.000 volt. Transistor resistenza media 3,0 ohm
AMPLIFICATORE Hi - Fi
146
Fig.1 In questa foto vi mostriamo il completo impianto Hi-Fi composto dal preamplifica-
tore a fet LX.1149-1150, presentato nel 1° volume Audio handbook, e dall’amplificatore
con IGBT. Le alette di raffreddamento per gli IGBT compongono i due fianchi del mobile.
.
comportare come l’armatura di un condensatore e Il secondo fa capo al transistor sempre a basso ru-
trasferire per via capacitiva i 220 volt sui Gate. more TR4, un NPN siglato MPSA.06, che con-
La soluzione ideale è quella di utilizzare dei salda- giunto alla resistenza R7 fornisce una corrente co-
tori a bassa tensione (12 - 24 - 48 volt), perché stante al Collettore di TR1.
isolati dalla rete dei 220 volt.
Lo stadio d’ingresso costituito dai transistor TR1-
SCHEMA ELETTRICO TR2-TR4 è collegato ai transistor TR3 e TR5 in mo-
do da ottenere uno stadio preamplificatore diffe-
In fig.2 è riportato lo schema elettrico di un solo ca- renziale denominato “specchio di corrente” (ve-
nale, dal momento che l’altro, indispensabile per di a questo proposito l’articolo sugli ingressi per l’Hi-
ottenere un finale stereo, è perfettamente identico. Fi pubblicato nel 1° volume Audio).
Questa configurazione, interamente realizzata con
Si può osservare subito come il numero dei com- transistor selezionati e a basso rumore, permette
ponenti impiegati sia estremamente ridotto se con- di ottenere una risposta in frequenza estrema-
frontato con qualsiasi amplificatore commerciale in mente lineare da 15 a 30.000 Hz con una distor-
grado di erogare la stessa potenza, ma realizzato sione praticamente inesistente.
con normali transistor. Questo perché, come ab-
biamo già descritto nell’introduzione, gli IGBT ri- Il transistor TR3, un PNP tipo MPSA.56, viene uti-
chiedono per il loro pilotaggio delle bassissime po- lizzato come amplificatore di reazione per control-
tenze. Usando un numero minore di componenti lare il guadagno dello stadio d’ingresso di TR1.
si riducono inoltre notevolmente il fruscio di fon- A sua volta TR3 viene polarizzato tramite due ge-
do e la distorsione armonica totale, e, natural- neratori di corrente costante posti sull’Emettitore e
mente, anche il prezzo rimane contenuto. sul Collettore.
Uno è TR2, già utilizzato anche per TR1, l’altro è
Di seguito abbiamo riassunto in tabella le caratte- TR5, un NPN siglato MPSA.06, che congiunto al-
ristiche tecniche di questo finale, affinché possiate la resistenza R8 fornisce la corrente richiesta al
subito rendervi conto delle sue qualità sonore. Collettore di TR3.
55 V.
DS1
R4 R12
C8 C9
+ 54 V. DS2
E E
+ 2 V.
IGBT1
C
B B
TR2 TR6 R21 G
C + 53 V. C
R9 E
R14
Massa
+ 1 V.
R15
R23
R16 S1-1
R5 R6
0 V. C6
R17 S1-2
TR1 E E
TR3 0 V.
C2 R2 L1
B B
R11
C C
R10 R18 S1-3 C10
C1
ENTRATA
B.F. R1 C3
C5
R3 R19 S1-4 AP1
R24
C R25
B
54 V. C4 54 V. TR8
C7 E R20
E
C C C
B B B
R22 G
IGBT2
TR4 TR5 TR7
2 V. C
E E E
R7 R8 R13
55 V.
C11 C12
Fig.2 Schema elettrico dell’amplificatore con IGBT. Alimentando il circuito con 40+40 volt
si ottiene una potenza di soli 60 watt. Le resistenze utilizzate in questo circuito hanno dif-
ferenti valori di potenza: dove non è diversamente specificato sono da 1/4 di watt.
Agli IGBT bastano infatti pochi millivolt di aumen- tramite R10 e C5, in modo da controllare il gua-
to della tensione di polarizzazione per far salire dagno dello stadio d’ingresso.
bruscamente e velocemente la corrente di Drain, Il guadagno in tensione viene prefissato dal valore
quindi se non si tiene questa tensione sotto con- delle due resistenze R11-R10 e può essere calco-
trollo si possono facilmente distruggere. lato con questa semplice formula:
Poiché un aumento di assorbimento porta ad un
aumento della temperatura del corpo deIl’IGBT, Guadagno in tensione = R11 : R10
per evitare che la tensione di polarizzazione salga
oltre i 2 volt occorre un veloce e tempestivo con- Con i valori da noi prefissati, R11 = 15.000 ohm ed
trollo, che siamo riusciti ad ottenere fissando il tran- R10 = 1.000 ohm, il massimo guadagno in tensio-
sistor TR8 direttamente sul corpo di uno solo dei ne che è possibile ottenere è di:
due IGBT presenti nello stadio finale: se questo do-
vesse surriscaldarsi, l’aumento della temperatura 15.000 : 1.000 = 15 volte
farà sì che TR8 riduca immediatamente la loro cor-
rente di riposo. Per ottenere in uscita la massima potenza di 100
watt RMS è dunque necessario applicare sull’in-
Molti tra voi si domanderanno perché controlliamo gresso un segnale di BF che abbia un’ampiezza di
la temperatura di un solo IGBT. 1,9 volt efficaci. Con questa tensione abbiamo in-
La risposta è semplice: la corrente che scorre in un fatti ottenuto in uscita un segnale di:
IGBT è identica a quella che scorre nell’altro quin-
di si riscaldano entrambi alla stessa temperatura. 1,9 x 15 = 28,5 volt efficaci
Inizialmente avevamo fissato il transistor TR8 sull’a-
Sapendo che i watt RMS si calcolano con la for-
letta di raffreddamento, poi ci siamo accorti che
mula:
questo non riusciva a rilevare velocemente l’au-
mento della temperatura, perché all’aletta di raf-
watt RMS = (volt efficaci x volt efficaci) : ohm
freddamento occorreva troppo tempo per portarsi
alla stessa temperatura dell’IGBT.
collegando sull’uscita una cassa acustica comple-
ta di altoparlanti da 8 ohm, la potenza è di:
Fissando TR8 direttamente sul corpo deIl’IGBT1
(un NPN siglato GT20/D101), abbiamo constatato
che rileva in tempo reale ogni variazione di tempe- (28,5 x 28,5) : 8 = 101,5 watt RMS
ratura, tanto da mantenere fissa e costante la cor-
rente di riposo su un valore di 66 - 67 milliamper. Ovviamente applicando in ingresso un segnale più
Se la temperatura delI’IGBT dovesse bruscamen- debole, si otterrà una potenza inferiore. Ad esem-
te aumentare, istantaneamente il transistor TR8 ab- pio, se il segnale raggiungesse un’ampiezza mas-
basserà la tensione di polarizzazione sui Gate in sima di 1,5 volt efficaci, in uscita si avrebbe una
modo da far assorbire ai finali una corrente infe- tensione di soli:
riore a 50 milliamper.
1,5 x 15 = 22,5 volt efficaci
Lo stadio finale è composto dai due soli IGBT: u-
no è un NPN e nello schema è siglato IGBT1, l’al- che corrisponde ad una potenza massima in usci-
150 tro è un PNP e nello schema è siglato IGBT2. ta (sempre con un carico di 8 ohm) di:
Il transistor IGBT1 amplifica in corrente le sole se- (22,5 x 22,5) : 8 = 63,2 watt RMS
mionde positive, mentre il transistor IGBT2 am-
plifica in corrente le sole semionde negative. Anche se risulta semplice modificare il guadagno
Il segnale amplificato in potenza viene prelevato di questo amplificatore aumentando o riducendo
sul punto di giunzione delle due resistenze a filo il valore della resistenza R11, vi sconsigliamo di
R23-R24 ed applicato, tramite l’induttanza L1, ai farlo, perché il valore da noi scelto è quello ottimale
capi della cassa acustica. per ottenere il miglior rapporto segnale/rumore ed
L’induttanza L1 serve a prevenire autooscillazioni una bassissima distorsione.
a frequenze elevate, oltre i 100.000 Hz, cioè pa- Per terminare precisiamo che i deviatori siglati
recchio al di là della gamma audio. S1/1-S1/2-S1/3-S1/4, posti ai capi delle resistenze
R16-R17-R18-R19, sono dei dipswitches che ser-
Dalla giunzione delle resistenze R23-R24 il segnale vono per impostare con precisione la corrente di
viene inviato, per mezzo della rete R11-C6, a TR3 riposo dei due finali IGBT, prima di tararla con pre-
per polarizzarne la Base, che è collegata a massa cisione per mezzo del trimmer R15.
.
T1
5 V.
5 V. 1 A.
ALIMENTAZIONE
F5
0 V. PROTEZIONE
PER CASSE
5 V. 1 A.
5 V.
S1
40 V. 2 A.
RETE ALIMENTAZIONE
220 V. 10 V. LAMPADE
VU-METER
40 V. 2 A.
F1 F3
55 V. 55 V.
R1 C1 C3 C5 C7 R3
R2 C2 C4 C6 C8 R4
F2 F4
55 V. 55 V.
AL CANALE SINISTRO AL CANALE DESTRO
Fig.3 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. L’avvolgimento secondario dei 5+5
volt viene usato per alimentare il circuito per la protezione delle Casse Acustiche e Anti-
bump LX.1166 e il circuito per i Vu-Meter LX.1115, entrambi in questo volume.
(vedi C3-C4-C5-C6), in modo da ottenere una ten- In pratica potete tranquillamente usare un amplifi-
sione continua duale di circa 55 + 55 volt. catore potente e casse acustiche di potenza in-
Diciamo “circa” perché eventuali scostamenti del- feriore, anzi in questo modo otterrete una maggio-
la tensione di rete dai 220 volt nominali possono re risposta e dinamica sulle note medio-basse, in-
modificare di qualche volt il valore della tensione dispensabile oggigiorno per ascoltare i CD.
continua in uscita. Se per l’ascolto dei CD usate un amplificatore po-
Il trasformatore da noi fornito dispone di un se- co potente noterete sempre una carenza di bassi,
condo avvolgimento in grado di erogare 5+5 volt, mentre con questo amplificatore avrete un suono
utilizzato per alimentare il circuito di protezione per più realistico anche usando delle casse acustiche
le casse acustiche e le lampadine dei Vu-Meter. di potenza inferiore.
Inoltre, a patto che l’amplificatore non venga utiliz-
PROTEZIONE PER CASSE ACUSTICHE zato in una discoteca, non serve a molto acquista-
re delle casse acustiche da 100 watt, perché tra
Per questo amplificatore abbiamo previsto un cir- le pareti domestiche è assai poco probabile che si
cuito “antibump” completo di protezione per im- usino potenze sonore così elevate.
pedire che la corrente continua possa raggiungere
gli altoparlanti nel caso in cui uno dei transistor fi- PER L’ASCOLTO IN CUFFIA
nali bruciasse o andasse in cortocircuito.
Il dispositivo ha la sigla LX.1166 ed è descritto in In questo amplificatore non abbiamo previsto una
questo stesso volume. presa per cuffia.
Se non utilizzate questo circuito, ogni volta che ac- In effetti, ci pareva un poco ridicolo utilizzare un fi-
cenderete l’amplificatore udrete un forte “botto” dal- nale da 100 watt per prelevare poi meno di 1 watt
le casse acustiche, che, oltre ad essere decisa- da inviare alla cuffia.
mente fastidioso, potrebbe anche mettere a rischio Agli appassionati dell’ascolto in cuffia consigliamo
l’integrità degli altoparlanti più delicati. di collegare al proprio preamplificatore il finale ad
hexfet siglato LX.1144, appositamente progettato
QUALI CASSE UTILIZZARE per questa funzione (il suo circuito è descritto a
pag.348 del 1° volume Audio handbook).
Molti lettori penseranno che con un amplificatore in Si tratta di un amplificatore dotato di caratteristiche
grado di erogare 100 watt RMS sia necessario so- timbriche eccellenti, in grado di erogare un massi-
stituire le proprie Casse Acustiche, idonee per po- mo di circa 1 watt e all’uscita del quale è possibi-
tenze di 40-50-60 watt, con altre da 100 watt per le collegare qualsiasi tipo di cuffia che abbia un’im-
non danneggiarle. pedenza compresa tra 8 ohm e 1.000 ohm.
152
Fig.4 Foto dello stampato a doppia faccia LX.1472 con sopra montati tutti i componenti.
.
IGBT2 IGBT1
MICA
TR7
MICA MICA
TR8
MICA
R14 R21
R22 TR6
R20
R13 C7 R19 R12
ON
R24 R23
R18
R15
S1 702/2 XL
12 3 4
R16 R17
C4 TR2
TR1 C6 DS2
R7 R8 R11 C8
C11 R6 R4
R5
TR4 TR3
C12 C10 C9
R9 DS1
TR5
R1
R10
C3
R3
L1 R25
C1 C5
C2 R2
+ 55 V.
Massa Massa
55 V.
VERSO
+ LX.1165
USCITA
ALTOPARLANTE
ENTRATA B.F.
Fig.5 Schema pratico di montaggio dell’amplificatore. La bobina L1, che non è critica, de-
ve essere costruita avvolgendo sopra un diametro di circa 5 millimetri 14-15 spire unite
con filo smaltato da 1 millimetro. Notate il transistor TR8 che va fissato direttamente sul
corpo dell’IGBT1 e collegato al circuito con tre spezzoni di filo.
153
B
Fig.6 Connessioni degli IGBT
C E e dei transistor utilizzati per la
B C E ECB realizzazione di questo ampli-
MPSA 56 ficatore di potenza.
TIP 31 - TIP 32 BD 137 MPSA 06
BD 139
G C E
GT 20 D 101
GT 20 D 201
.
RONDELLA RONDELLA
ISOLANTE ISOLANTE
MICA
MICA MICA
MICA
IGBT2 IGBT1
TR7 TR6 TR8
Fig.7 I corpi degli IGBT e dei transistor TR6-TR7 vanno fissati sopra l’aletta di raffredda-
mento non dimenticando di isolarli dal metallo dell’aletta con le miche che troverete nel
kit. Inoltre, al fine di evitare cortocircuiti, nel corpo delle viti che bloccano i transistor TR6-
TR7 vanno infilate le apposite rondelle isolanti.
così da avere un montaggio anche esteticamente isolante (vedi fig.7) diversamente la parte metalli-
curato. ca dei loro corpi risulterà cortocircuitata con il me-
tallo dell’aletta di raffreddamento attraverso la vite
Potete quindi inserire il trimmer R15 e il dipswitch di fissaggio. Fissati TR7-TR6 sull’aletta controllate
S1 rivolgendo verso il basso il lato su cui sono con un tester che i loro corpi risultino perfettamen-
stampati i numeri 1-2-3-4. te isolati dal metallo.
Per evitare spiacevoli incidenti in fase di taratura, Terminato il montaggio dei transistor dovrete infi-
è opportuno spostare subito tutte le levette verso lare i loro terminali nei fori previsti sullo stampato,
l’alto, cioè dalla parte opposta ai numeri, segnala- piegandoli leggermente per farli entrare ed infine
ta in fig.5 come posizione ON. saldarli con cura uno per uno.
Sulla parte bassa dello stampato inserite le tre mor- Come abbiamo già avuto modo di spiegare, la par-
settiere a 2 poli che vi servono per entrare con la te metallica di TR8 deve essere direttamente a con-
tensione negativa e quella positiva dei 55 volt e tatto col corpo dell’IGBT1 (vedi fig.7), poi questo
per uscire con i due fili per l’altoparlante. transistor va collegato al circuito con tre spezzoni
Vicino alla morsettiera centrale inserite la piccola di filo che dovete saldare nei fori posti sopra la re-
induttanza L1, che si realizza molto semplicemen- sistenza R20 (vedi fig.5).
te avvolgendo su un diametro di 5 mm (si può uti-
lizzare un tondino di legno o una punta da trapa- Potete ora dedicarvi al montaggio dello stadio ali-
no) 14-15 spire di rame smaltato da 1 mm. mentatore che utilizza il circuito monofaccia si-
Vi ricordiamo che prima di saldarla sul circuito glato LX.1165 visibile in fig.9.
stampato è essenziale raschiare accuratamente Iniziate saldando il ponticello in filo di rame situa-
dalle due estremità lo strato di smalto isolante, to in prossimità del condensatore elettrolitico C4
servendosi di un pezzetto di carta vetrata. (vedi fig.9) e proseguite con le quattro resistenze,
i quattro condensatori al poliestere ed i quattro
Restano ancora da montare sul circuito i tre tran- grossi elettrolitici di filtro.
sistor TR6-TR7-TR8 ed i due finali IGBT. Per terminare saldate i quattro portafusibili, le due
Ad esclusione di TR8, tutti questi componenti de- morsettiere d’uscita a 3 poli e quella d’ingresso a
vono essere direttamente montati sull’aletta di raf- 4 poli.
freddamento senza dimenticare di collocare sotto Il ponte raddrizzatore può raggiungere tempera-
il loro corpo una mica isolante, e solo in un se- ture abbastanza elevate e perciò deve essere fis-
condo tempo saldati sul circuito stampato. sato con una vite direttamente sul fondo del mobi-
Il transistor PNP siglato IGBT2 (GT20/201) può a- le metallico che fungerà da dissipatore.
vere il corpo di colore verde o nero, mentre l’NPN
siglato IGBT1 (GT20/101) ha il corpo di colore nero. Per quanto riguarda lo schema elettrico ed il mon-
taggio del circuito accessorio Vu-Meter LX.1115
Ricordatevi che per i due soli transistor TR7 e TR6 previsto per questo amplificatore, potete fare rife-
è necessario applicare sulle due viti la rondella rimento all’articolo pubblicato in questo volume.
155
~ 40 V.
0 V.
RS1
MASSA TELAIO
~ 40 V.
F1 F3
C1 C7
R1 R3
C3 C5
PONTICELLO
+ 55 V. + 55 V.
Massa Massa
55 V. 55 V.
AL CANALE F2 F4 AL CANALE
SINISTRO DESTRO
C2 C8
C4 C6
R2 R4
5611 XL
Fig.9 Schema pratico dello stadio alimentatore LX.1165. Il filo contraddistinto dalla scrit-
ta Massa Telaio deve essere fissato a una parte metallica del mobile. Poiché il ponte rad-
drizzatore può raggiungere temperature elevate, bloccatelo con una vite direttamente sul
fondo metallico del mobile che fungerà da dissipatore.
156
MONTAGGIO all’INTERNO del MOBILE Sul pannello posteriore montate i due ritagli di cir-
cuito stampato sopra i quali avrete già fissato la
presa ingresso e le morsettiere rossa e nera per
Per questo amplificatore abbiamo predisposto un l’uscita del segnale amplificato.
mobile che si abbina come dimensioni e imposta- Sempre sul pannello posteriore avvitate anche la
zione estetica a quello del preamplificatore a fet presa di rete, che, come noterete, ha un piccolo
LX.1150 (vedi il relativo progetto pubblicato sul 1° vano per ospitare il fusibile d’ingresso F5. E’ op-
volume Audio handbook). portuno che controlliate subito se all’interno di que-
Prima di montare i due fianchi laterali del mobile sto vano è presente il fusibile, che non sempre vie-
occorre fissare con robuste viti in ferro il grosso tra- ne inserito dalla Casa Costruttrice (vedi fig.16).
sformatore di alimentazione, che trova posto nel-
la parte posteriore del mobile, e di fianco il ponte Di fronte al trasformatore, in posizione centrale, fis-
raddrizzatore RS1. sate sul piano lo stampato LX.1165 dell’alimenta-
.
tore, utilizzando quattro distanziatori plastici con Per i fili di alimentazione è necessario impiegare
base autoadesiva ed accanto ad esso il circuito del filo isolato in plastica il cui diametro interno sia
LX.1166 dell’antibump. almeno di 1,3 mm; lo stesso vale per tutti i colle-
gamenti verso le uscite degli altoparlanti.
Sul pannello frontale va fissato l’interruttore d’ac-
censione e, sopra a questo, il portaled cromato Per i soli collegamenti ai due Vu-Meter potrete u-
all’interno del quale avrete già introdotto il diodo led sare del filo anche molto sottile, ma ovviamente
DL1, collegato alla protezione per le casse. sempre isolato.
Sempre su questo pannello, in corrispondenza del- E’ importante non dimenticare di collegare sotto u-
le due finestre per gli strumenti, dovete fissare i due na qualsiasi vite che sia collegata al metallo del
stampati LX.1115 relativi ai Vu-Meter, servendovi mobile (ad esempio una delle viti del trasformato-
di distanziatori plastici lunghi 25 mm provvisti di ba- re), un filo che vada alla morsettiera a 4 poli che
se autoadesiva. si trova sul circuito dell’alimentatore (vedi in fig.13
massa telaio).
Completate tutte queste operazioni, potete dedi-
carvi al cablaggio interno, chiaramente schematiz- Nei disegni e nelle foto che pubblichiamo i cablag-
zato nel disegno visibile in fig.13. gi appaiono volanti per renderli meglio visibili; tut-
tavia vi consigliamo di raccogliere insieme i cavi
Per collegare le due prese Entrata BF ai due ter- con delle fascette e di fissarli in modo più ordina-
minali d’ingresso presenti sugli stampati LX.1472, to, magari facendoli passare sotto gli stampati (ma
raccomandiamo di usare due spezzoni di cavo lontani dal trasformatore), in modo da ottenere un
coassiale RG.174, che è un ottimo cavo scherma- montaggio anche esteticamente presentabile.
to a bassa capacità.
E’ consigliabile non utilizzare per questi collega- Le due alette di raffreddamento vanno fissate con
menti del comune cavetto schermato, che potreb- tre viti sui due bordini laterali del mobile e poi su
be introdurre indesiderabili capacità parassite e questi fissate il pannello frontale.
neanche fatevi ingannare da chi propone dei su-
per-cavi costosissimi, che in pratica non fornisco- Completato il montaggio ed il cablaggio, dovete ef-
no assolutamente alcun vantaggio rispetto ad un fettuare la sola taratura che andrà compiuta come
normale RG.174. ora spiegheremo.
157
Fig.10 Foto notevol-
mente ridotta dello
stadio di alimenta-
zione montato so-
pra lo stampato mo-
nofaccia LX.1165.
.
158
Fig.12 Dopo aver montato gli stampati LX.1472 sulle alette di raffreddamento, spostate
tutte le leve dei dipswitches S1 su ON, in modo da cortocircuitare le quattro resistenze
R16-R17-R18-R19. Per la taratura seguite le indicazioni descritte nell’articolo.
.
40 V. ~
DAL SECOND.1 DI T1
0 V.
RS1
40 V. ~
MASSA TELAIO
F1 F3
C1 C7
R1 R3
C3 C5
F2 F4
PONTICELLO
C2 C8
C4 C6
R2 R4
ALLA LAMPADA
DAL SECOND.2 DI T1
V-METER
5 V. 0 V.5 V.
DL1
55 V. 55 V.
MICA
MICA
RS1
IGBT2
C12
C9
R13
R12
C9 C10
IGBT1
C11 C12
R1
R24
TR7
TR8
C11
C1
R7 R8
MICA
DS1
DS1
R21
R25
R1
TR5
R22
C6
C1
R9 DS2
DS2
IC1
R9
C2
C4
R14
TR2
TR2
R3
TR7
R10
TR4
R2 C3
R2
R4
R4
TR1
C7
R18
C10
C10
C2
C3
R15
R6
R6
TR3
S1
R8
R3
R19
TR6
R9
R14
C4
R25
L1
MICA
C5
R20
R12
ON
DS3
C6
C7
R11
R13
R10
R5
R10
R5
R11
C6
R16 R17
1234
MICA
D
ON
R20
C5
L1
C5
R25
C8
TR6
R14
MFT1
R19
TR3
R5
S1
R3
R15
R6
DS5
C3
TR1
C10
R18
R7
C7
TR4
R4
R2
TR7
TR2
R6
C4
C2
R9
DS2
TR5
R22
C1
R7 R8
MICA
R21
DS1
159
R23
C8
TR8
C11
IGBT1
R24
R1
IGBT2
RELE'1
R12
R13
C9
C12
MICA
MICA
55 V. 55 V.
Fig.13 Questo disegno riproduce tutti i collegamenti che vanno effettuati tra i due stadi
finali di potenza e lo stadio di alimentazione e tra questi e gli stadi per i Vu-Meter LX.1115
e per la protezione delle Casse Acustiche + Antibump LX.1166.
IMPORTANTE: Gli spinotti del preamplificatore vanno collegati alle due prese Entrata BF
sempre ad amplificatore SPENTO, diversamente sugli ALTOPARLANTI giungeranno dei
segnali di picco a onda quadra di potenza superiore ai 150-170 watt.
.
160
Fig.14 In questa foto potete vedere come vanno correttamente disposti il trasformatore di
alimentazione e i circuiti dello stadio di alimentazione e della protezione per le Casse A-
custiche. Curate attentamente il cablaggio di tutti gli stampati e per evitare anche il più
piccolo ronzio, tenete il cavetto schermato dello stadio d’ingresso che deve raggiungere
lo stadio di potenza posto sulla destra, il più vicino possibile alla base metallica del mo-
bile facendolo passare vicino al pannello anteriore.
.
OFF ON
750 200
V HI LO OFF ON
750 200
V HI LO
200µ 200µ
20M 20M
2M 2m 2M 2m
20m 20m
200K 10A 200K 10A
A
20K 200m 20K 200m
2 2
2K 2K
2 2
200H 200m 200H 200m
i 200µ 2m 20m i 200µ 2m 20m
10A 10 A 10A 10 A
A A
V-A- V-A-
COM COM
C1 C7
F1
F3
R1 R3
C3 C5
+ 55 V. + 55 V.
Massa Massa
55 V. 55 V.
AL CANALE F2 F4 AL CANALE
SINISTRO PONTICELLO DESTRO
C2 C8
C4 C6
R2 R4
5611 XL
Fig.15 Per tarare i due stadi finali, collegate un tester sulle clips del portafusibile, quindi
ruotate il trimmer R15 e spostate le levette del dipswitch S1 come indicato nel paragrafo
taratura. Ovviamente i due canali vanno tarati separatamente, senza collegare in uscita
nessun altoparlante e seguendo scrupolosamente le nostre indicazioni.
PRESA RETE
Fig.16 L’interruttore
S1 S1, posto sul pannello
frontale del mobile, va
collegato alla presa re-
te come disegnato in fi-
gura. Controllate che
nel vano posteriore
della presa sia inserito
il fusibile di rete F5.
~ 220 V. ~
VERSO PRIMARIO DI T1 FUSIBILE
– Collegate la spina di rete e controllate la corren- – Se anche così la corrente non raggiungesse i 70
te assorbita. Se tutto è regolare la corrente non do- mA, ma arrivasse, ad esempio, a un massimo di
vrebbe risultare superiore a 50 mA. Non preoc- 60 mA, ruotate in senso inverso il trimmer e quin-
cupatevi se un canale dovesse assorbire 35 mA e di spostate anche la terza levetta verso il basso,
l’altro (che sarà tarato in seguito) solo 20 mA. Que- cioè verso il numero 3, così da togliere il cortocir-
sta differenza rientra nella normalità ed è causata cuito sulla resistenza R18. Ruotate quindi nuova-
dalle immancabili tolleranze dei componenti. mente il cursore del trimmer fino a leggere 70 mA.
– Se la lancetta dovesse superare il fondo scala – Se tutto questo non fosse ancora sufficiente per
(oltre 200 mA) spegnete immediatamente l’am- raggiungere l’assorbimento richiesto di 70 mA, spo-
plificatore perché c’è qualche errore nel montag- state un’ultima volta il cursore del trimmer per ot-
gio. Forse un transistor non è ben isolato dall’alet- tenere la minima corrente, quindi aprite anche l’ul-
ta di raffreddamento, forse è stata invertita la po- tima levetta del dipswitch verso il numero 4, per
larità di due fili dell’alimentazione, forse sono stati togliere il cortocircuito sulla resistenza R19.
scambiati tra loro due transistor. A questo punto regolando il trimmer si raggiunge-
Se tutto è a posto, la corrente assorbita risulterà ranno finalmente i 70 mA.
compresa tra 10 e 50 milliamper.
Attenzione: se per ottenere i 70 milliamper si do-
– Ruotate ora il trimmer R15 in modo da portare vessero aprire tutti e quattro gli interruttori del di-
l’assorbimento a 70 mA. Se anche ruotando il trim- pswitch di un canale, non è detto che lo stesso av-
mer fino a fondo corsa la corrente non arrivasse a venga per l’altro, in cui magari basta spostare so-
70 mA, ma raggiungesse ad esempio un massimo lo la prima delle quattro levette. Ciò non è un di-
di 50 mA, ruotate il cursore del trimmer in senso fetto del circuito, ma solo una normale conse-
inverso fino a leggere la corrente minima. A que- guenza del fatto che le resistenze, i transistor e an-
sto punto spostate la prima levetta del dipswitch che i trimmer hanno le loro tolleranze.
162 S1 dalla parte in cui è stampato il numero 1, in mo-
do da togliere il cortocircuito sulla resistenza R16 – Tarato così il canale sinistro spegnete l’alimen-
e la corrente massima aumenterà. tatore e attendete che i condensatori elettrolitici si
Ruotate nuovamente il cursore del trimmer R15 in siano scaricati. Solo allora potrete scollegare il te-
modo da portare la corrente a 70 milliamper. ster e togliere il fusibile F2.
– Ammesso che aprendo S1/1 non si riuscisse an- – Per tarare il canale destro inserite il fusibile F4
cora a raggiungere i 70 mA, ma soltanto - ad e- e collegate il tester ai terminali del portafusibile F3
sempio - i 55 mA, ruotate nuovamente il trimmer come visibile in fig.15, quindi ripetete tutte le ope-
per il minimo assorbimento, poi spostate anche razioni già effettuate per il canale sinistro.
la seconda levetta del dipswitch verso il numero 2
(posizione OFF), così da togliere il cortocircuito sul- – Completate così le operazioni di taratura, spe-
la resistenza R17. gnete l’alimentatore e quando i condensatori elet-
La corrente minima aumenterà ulteriormente, quin- trolitici si saranno scaricati inserite nelle loro sedi
di ruotate di nuovo il trimmer R15 cercando di rag- tutti i fusibili F1-F2 e F3-F4. Quindi, sempre ad ap-
giungere i 70 mA. parecchio spento, collegate le casse acustiche.
.
Poiché in consulenza molti ci chiedono cose che a Costo di tutti i componenti per realizzare UNO sta-
volte trascuriamo di scrivere perché ci sembrano dio LX.1472 come visibile in fig.5, compreso il cir-
ovvie, per evitarvi inutili telefonate cercheremo que- cuito stampato, gli IGBT, i transistor, le prese d’in-
sta volta di non tralasciarle. gresso, i morsetti e i cavetti, esclusi lo stadio di a-
limentazione e il mobile metallico
– Abbiamo provato questo amplificatore con finali Lire 75.000 Euro 38,74
IGBT con moltissimi preamplificatori commer-
ciali, dai più economici ai più costosi, e possiamo Costo di tutti i componenti per realizzare lo stadio
assicurarvi che non abbiamo mai riscontrato nes- di alimentazione LX.1165 (vedi fig.9) completo di
sun problema di adattamento. cordone, presa di rete 220 volt, escluso il solo tra-
sformatore di alimentazione
– Molti vedendo che l’impedenza d’ingresso di Lire 75.000 Euro 38,74
questo amplificatore è di 47.000 ohm, si chiede-
ranno se lo possono collegare sull’uscita di un Il solo trasformatore T170.01 sufficiente ad ali-
preamplificatore con un’impedenza d’uscita mentare un impianto stereo
molto diversa. Possiamo assicurarvi che anche se Lire 70.000 Euro 36,15
il vostro preamplificatore ha un’impedenza d’usci-
ta di 600-1.000-10.000-20.000-50.000 ohm, potre-
Il mobile metallico MO.1164 verniciato in nero,
te tranquillamente collegarlo.
completo di alette di raffreddamento
Lire 70.000 Euro 36,15
– Abbiamo detto che il massimo segnale applica-
bile sull’ingresso non deve superare gli 1,9 volt
RMS. Se il vostro preamplificatore fornisce un se- Costo del solo stampato LX.1472
gnale d’ampiezza più elevata (3-4-5 volt RMS), oc- Lire 10.500 Euro 5,42
correrà ruotare di meno la manopola del volume Costo del solo stampato LX.1165
per raggiungere la massima potenza. Lire 9.800 Euro 5,06
– Abbiamo provato questo finale sia con il pream- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
plificatore a valvole siglato LX.1140 sia con quel- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
lo a fet siglato LX.1150 (entrambi nel 1° volume richiederà il materiale in contrassegno.
Audio handbook) ottenendo sempre ottimi risul-
tati, soprattutto dal punto di vista timbrico. Nota: a chi ne fosse interessato, ricordiamo che il
circuito per Vu-Meter siglato LX.1115 e il circuito
– Il mobile del preamplificatore può essere posi- di Protezione per casse acustiche con antibump
zionato a piacere sia sotto sia sopra il mobile siglato LX.1166, che completano il finale con IGBT,
dell’amplificatore finale. si trovano descritti in questo stesso volume.
MARRONE 1 1 x 10 5% ORO
ROSSO 2 2 x 100
ARANCIONE 3 3 x 1.000
GIALLO 4 4 x 10.000
2a CIFRA MOLTIPLICAT.
VERDE 5 5 x 100.000
1a CIFRA TOLLERANZA
AZZURRO 6 6 x 1.000.000
VIOLA 7 7 ORO : 10
GRIGIO 8 8
BIANCO 9 9
.
FINALE
Molte riviste insistono nell’affermare che un triodo
“suona” meglio di un pentodo, ma noi vorremmo
che ascoltaste e confrontaste un amplificatore fi-
nale provvisto di un triodo con uno provvisto di un
pentodo utilizzando le stesse casse acustiche e
ponendovi nello stesso ambiente, perché vi con-
vincereste subito che, per quanto si dica o si scri-
va, tra i due non esiste alcuna differenza.
Noterete anzi che lavora meglio l’amplificatore che
utilizza un pentodo, perché eroga maggiore po-
tenza; ma se per caso avete ascoltato un amplifi-
catore con pentodo che distorce più di un amplifi-
catore con triodo, possiamo assicurarvi che il più
delle volte la causa di questo difetto è da attribuir-
si esclusivamente al trasformatore d’uscita, che
164 presenta un’impedenza tutt’altro che costante alle
varie frequenze.
Solo quando abbiamo avuto in mano un trasfor- dovrebbe raggiungere un’ampiezza massima di:
matore con le caratteristiche che volevamo, ci sia-
mo messi al lavoro per progettare il circuito che vi 0,8 x 36,5 = 29,2 volt picco/picco.
presentiamo e che ci ha dato molte soddisfazioni.
Poiché questo segnale ha già raggiunto il livello
Se misurerete il trasformatore che vi forniamo, no- massimo, potremo applicarlo, tramite il condensa-
terete che il valore della sua impedenza rimane tore C5, sull’ingresso griglia controllo della val-
contenuto dentro un margine più che accettabile vola finale EL.34 (vedi V2).
del 5% su tutta la gamma acustica udibile.
Per ridurre al minimo la distorsione è stata ag-
100 Hz impedenza 2.030 ohm giunta una rete di controreazione costituita dalla
500 Hz impedenza 2.170 ohm resistenza R11 e dal condensatore C8, collegati tra
1.000 Hz impedenza 2.180 ohm l’uscita per l’altoparlante e le due resistenze di ca-
5.000 Hz impedenza 2.200 ohm todo R5-R6.
10.000 Hz impedenza 2.240 ohm Questa rete di controreazione controlla in modo
15.000 Hz impedenza 2.290 ohm automatico il guadagno del secondo triodo per
evitare di saturare la griglia della valvola EL.34 nel
Le lievi differenze sono state accuratamente cor- caso si entrasse con segnali d’ampiezza così ele-
rette con le reti di controreazione. vata da far autooscillare l’amplificatore su fre-
Per questo motivo, chi volesse sostituire il nostro quenze ultra acustiche superiori a 40.000 Hz.
trasformatore dovrà ricalcolare tutti i valori delle
controreazioni.
ELENCO COMPONENTI LX.1239 - 1240
Z1-B
CANALE S
170 V. 300 V.
Z1-A
R7 CANALE D
330 V.
C2 C3 C6
R2 R3 T1
S1-A
80 V. 263 V.
C4
AP1
80 V. V2 3
1 6 C5 R12
V1
C1 4
2 7 5
3 8 1-8
5 9 4 2 7
3 V. 3 V. 13,6 V. R13 CUFFIA
ENTRATA R5
V.fil
R1 V.fil R8 R9
R4
R6 R10 C7
R11
USCITA
V-METER
C8
Fig.2 Schema elettrico di uno dei due canali dell’amplificatore con pentodi EL.34. Come
potete vedere nello schema pratico di fig.12, questo stadio risulta duplicato per poter ot-
tenere un finale stereo da 8+8 watt. La distorsione che potrete avere alla massima po-
tenza non supera l’1%. Occorre tenere presente che la distorsione di un finale a valvole
non è percettibile come quella di un finale a transistor, perché quest’ultimo “squadran-
do” le onde sinusoidali rende il suono molto aspro e sgradevole al nostro orecchio.
T2
S2 240 V.
167
F1
RS1 Fig.3 Schema elettrico dello sta-
dio di alimentazione. Il nostro im-
R14 C9 330 V.
pianto Stereo necessita di un so-
lo stadio alimentatore, che andrà
RETE 220 V.
montato sullo stampato LX.1239
(vedi figg.11-12).
6,3 V.
FILAMENTI
.
168
Fig.4 Foto notevolmente ridotta del circuito stampato LX.1240 con sopra già montati tut-
ti i componenti. Gli zoccoli delle valvole vanno fissati sul lato opposto (vedi fig.10).
.
Fig.5 Sul lato posteriore del mobile dovrete fissare a sinistra le due prese d’uscita per gli
altoparlanti e a destra le due prese RCA d’ingresso. All’ingresso del finale potete colle-
gare qualsiasi preamplificatore, a transistor, a fet o a valvole, perché il circuito accetta
qualsiasi valore d’impedenza. E’ quindi possibile collegare anche il segnale prelevato dal
preamplificatore a valvole LX.1140, pubblicato nel primo volume, non dimenticando però
di ruotare il trimmer R1 a circa metà corsa per non saturare l’amplificatore.
169
Fig.6 Il circuito stampato che sostiene le valvole andrà fissato sulla parte interna del co-
perchio del mobile, tenendolo distanziato da esso di 4-5 mm con delle rondelle o altri ti-
pi di spessore. Sul pannello frontale potrete fissare gli strumentini Vu-Meter LX.1115.
.
3 8
4 9 5 1-8 2 7
pin ECC.82 EL.34
G2 G1
F 1 Anodo 1 Catodo
F A2
5
A 4 5 n.c. 2 Griglia 1 Filamento
K1 4 6 G2
3 7
3 6 3 Catodo 1 Anodo
2
G1 1 9
8
K2
2 7 4 Filamento Griglia 2
F F
1 8 5 Filamento Griglia 1
A1 FC
6 Anodo 2
K-G3 K-G3 7 Griglia 2 Filamento
ECC 82 EL 34 8 Catodo 2 Catodo
9 centro Fil.
170
Fig.8 Connessioni dei terminali del trasfor- Fig.9 Connessioni dei terminali del trasfor-
matore d’uscita per EL.34. Le sigle riporta- matore di alimentazione da noi siglato
te in prossimità dei terminali hanno questo T040.01. A sinistra trovate i due terminali
significato: GND = Massa, ATP = Altopar- d’ingresso dei 220 volt, a destra i tre termi-
lante, 300 = Tensione positiva, G.S. = Gri- nali per i Filamenti e quelli dell’Alta Ten-
glia Schermo, PLC = Placca EL.34. sione da 240 volt.
.
Fig.10 Gli zoccoli delle valvole vanno fissati dal lato opposto a quello dei componenti. I
terminali degli zoccoli delle ECC.82 vanno saldati sullo stampato, mentre quelli delle EL.34
andranno collegati alle piste in rame con degli spezzoni di filo (vedi fig.12).
172
ENTRATE
ALTOPARLANTE RETE 220 V. SINISTRO DESTRO
CANALE DESTRO
9321 XL
C9
R14
240 V. 330 V.
ALTOPARLANTE VERSO S2
CANALE SINISTRO
RS1
T2
T1 T1
.
R12 C8 R12
R11 C8 4
4
3 3
3 4 4 5 V2
C6 5 R11 Z1 6
C6
2 3
6 5 7 1-8
1-8 1 5 2
8 7 1 8 R10
R10 R9 R9
0421 XL
C5 C5
C3 V2 R8 R8 C3
C7 R3 R3
C7
R7
R1 R4 R2 R5 R6 R6 R5 9 1 R2 R4 R1
C4 C4 R7
C1 C1
C2 C2
9 R13 R13
V1 1 V1
CANALE CANALE
DESTRO SINISTRO
S1
CAN. DES.
CAN. SIN.
173
.
Proseguite montando sullo stampato la doppia im- Per questo amplificatore abbiamo optato per un e-
pedenza Z1 e tutti i condensatori elettrolitici, ri- legante mobile in legno laccato, che è più costo-
spettando la polarità dei loro terminali. so di un normale mobile metallico, ma che ci è sem-
Se la doppia impedenza di filtro avesse i terminali brato più adatto per un apparecchio valvolare.
talmente ravvicinati da non collimare con i fori pre-
senti sullo stampato, collegate sui suoi terminali un
corto spezzone di filo che salderete sulle piste in
rame del circuito stampato.
PRESA
CUFFIA
CANALE
SINISTRO
Massa
Massa CANALE
DESTRO
CANALE
SINISTRO
CANALE DESTRO
CANALE SINISTRO
Massa
CANALE
DESTRO
Fig.14 I tre fili che escono dallo stampato LX.1240 con la scritta Uscita Cuffia (vedi fig.12)
devono essere collegati ai terminali della presa visibile sulla destra.
Il circuito stampato LX.1239, quello cioè col ponte Costo di tutti i componenti per un solo Vu-Meter
raddrizzatore, va fissato sul pannello posteriore in LX.1115 completo di strumento (vedi pag.242)
legno, mentre i circuiti dei Vu-Meter vanno fissati Lire 24.000 Euro 12,39
sul pannello frontale di alluminio utilizzando i di-
stanziatori pIastici con base adesiva inseriti nel kit. Costo del solo stampato LX.1240
Lire 37.000 Euro 19,11
Sempre sul pannello frontale vanno avvitati i due Costo del solo stampato LX.1239
deviatori a levetta e la presa per la cuffia stereo, Lire 2.700 Euro 1,39
collegando ai suoi capi due resistenze da 10 ohm
5 watt per mantenere un carico sul secondario del I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
trasformatore d’uscita nell’eventualità in cui si to- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
gliesse la cuffia ad amplificatore acceso. richiederà il materiale in contrassegno.
.
Molti tra voi avranno già scoperto con disappunto modo da correggere le inevitabili tolleranze di fab-
che per acquistare un finale stereo a valvole com- bricazione.
merciale è necessario spendere cifre che, senza e-
sagerare, si aggirano tranquillamente su una deci-
na di milioni. Caratteristiche Tecniche
176 Vi possiamo assicurare che si tratta di cifre del tut-
Potenza max con KT.88 40+40 watt RMS
to sproporzionate, perché, come vi dimostreremo,
Potenza max con EL.34 30+30 watt RMS
con un decimo di quella cifra potete costruire un
Configurazione dei finali Classe AB1
finale stereo a valvole in grado di competere con
Banda passante 20 Hz - 25 KHz
i più costosi apparecchi commerciali.
Max distorsione 0,08% a 1 KHz
Rapporto S/N 100 dB
Per questo progetto stereo, che utilizza ben 8 val-
vole, potrete scegliere come finali una coppia di Diafonia 100 dB
economiche EL.34 oppure una coppia di KT.88, Max segnale ingresso 2 volt p/p
decisamente più costose delle prime, ma in grado Guadagno totale 32 dB
di fornire una maggiore potenza. Impedenza d’uscita 8 o 4 ohm
Gli altri punti di forza di questo progetto sono l’im- Tensione anodica 410-420 volt
piego di una coppia di ottimi trasformatori d’uscita Assorbimento a vuoto 400 mA
ultralineari e l’inserimento di quattro trimmer, con Assorbimento max potenza 1,2 amper
i quali potrete regolare separatamente la tensione Triodi ECC.82 totale 4
negativa di polarizzazione delle valvole finali, in Pentodi finali EL.34 o KT.88 totale 4
.
Iniziamo dalla presa entrata sulla quale va applica- Dalla placca e dal catodo di questa valvola si pre-
to il segnale prelevato dall’uscita di un preamplifi- levano due segnali di BF di identica ampiezza, ma
catore completo dei controlli di volume e tono. sfasati di 180 gradi, che vengono applicati, trami-
te i due condensatori C7 e C8, sulle griglie del dop-
Il segnale BF, passando attraverso il condensato- pio triodo V2, con funzione di stadio pilota.
re C1, raggiunge la griglia controllo del primo Anche questo secondo triodo è un ECC.82.
triodo preamplificatore, indicato con la sigla V1.
Dalle due placche del triodo V2 si preleva, trami-
Si tratta di un doppio triodo tipo ECC.82 a basso te i condensatori C12-C13, il segnale di BF che va
rumore equivalente al triodo 12AU7. applicato sulle griglie delle due valvole finali.
177
.
Z1-B
CANALE B
268 V. 400 V. Z1-A
R6 420 V.
HT
R14 C9
R7
C2 286 V. 420 V.
C5
R15 BLU T1/A
C10
V3-A V3 3
R5 R8
ARANCIO
C3 C7 210 V. C12
R26
R30
175 V. C6
R2 R18 R22 4
5
415 V. 0
79 V. R11 2 V2 1-8
GI / VE
3 C14
6 1 V1 R19 R23
2 7
1 R28
4 V fil
C1
7 2 R12
9 6.3 V.
GRIGIO
5 R24 R29
8 3 R10 8.6 V. 6 R20
1,9 V. 4 9 5 8 C15 2 7
ENTRATA R1 7 ROSSO
R13 1-8 4 - 8 ohm
415 V.
R3 R21 R25 5
V fil V fil R31
C8 C13
C4 6.3 V. 6.3 V.
4 VIOLA
210 V. R27
R4 R9 V4-A
C11 V4 3
R16
NERO
420 V.
R17
Fig.1 Schema elettrico dell’amplificatore con pentodi finali. Se in sostituzione delle val-
vole EL.34 volete inserire le KT.88, dovrete soltanto tarare nuovamente i trimmer R35-
R37-R39-R41 presenti sullo stadio di alimentazione, il cui schema è visibile in fig.2.
T2
ARANC.
RS1 HT
NERO R32 C16
ARANC.
R33 C17
BIANCO
ROSSO
filamento CH/A Fig.2 Schema elettrico dei due
BLU
stadi di alimentazione. Il tra-
NERO
sformatore T3 viene utilizzato
per ottenere le tensioni “ne-
BIANCO gative” da applicare alle gri-
ROSSO
filamento CH/B glie controllo e per alimentare
le lampadine del Vu-Meter.
BLU
C19
V3 - A
RS2
R36 R37
220 V. ~ C18 C20
V4 - A
R38 R39
C21
S1 V3 - B
F1
R40 R41
11 V. ~ C22
V4 - B
.
Come già accennato, queste potranno essere del- Ciò significa che sulla sua uscita è possibile colle-
le EL.34 oppure delle KT.88. gare senza problemi qualsiasi Cassa Acustica che
presenti un’impedenza di 4 ohm oppure di 8 ohm.
Utilizzando delle valvole EL.34 otterrete una po-
tenza massima di 30+30 watt RMS su 8 ohm; u- Da questo secondario si preleva anche il segna-
tilizzando delle valvole KT.88 otterrete una poten- le della controreazione e per il Vu-Meter siglato
za massima di 40+40 watt RMS su 8 ohm. LX.1115 il cui schema si trova in questo volume.
Le griglie controllo (piedino 5) delle due valvole Il segnale della controreazione raggiunge tramite
finali V3-V4 vengono polarizzate separatamente la resistenza R17 il catodo del primo triodo V1.
da una tensione negativa, che si preleva dai due
trimmer R35-R37 (per il canale A) e dai due trim- Come saprete, la controreazione serve per de-
mer R39-R41 (per il canale B). terminare il guadagno massimo di tutto lo stadio
Questi trimmer fanno parte dello stadio di alimen- amplificatore.
tazione riportato in fig.2.
Il guadagno, vale a dire di quante volte viene am-
Le griglie schermo (piedino 4) di questi due pen- plificato il segnale applicato sulla griglia del primo
todi vengono alimentate, tramite le due resistenze triodo V1, si può facilmente calcolare con questa
siglate R30-R31, da una presa intermedia del tra- semplice operazione:
sformatore d’uscita T1/A per ridurre al minimo la
distorsione armonica. Guadagno = R17 : R4
Sul secondario di questo trasformatore d’uscita è Avendo utilizzato per R17 un valore di 2.700 ohm
presente un solo avvolgimento perché, essendo e per R4 un valore di 68 ohm, il segnale di BF vie-
compensato, è in grado di adattarsi automatica- ne amplificato di:
mente a qualsiasi carico che abbia un’impeden-
za non minore di 4 ohm o maggiore di 8,9 ohm. 2.700 : 68 = 39,7 volte (circa 32 dB)
4
5
6
A 4 5 n.c. Caratteristiche tecniche EL.34
K1 G2 3 6
3 7 Pentodo finale di potenza
180 G1
2
1 9
8
K2
2 7
F 1 8 F tensione placca 560 volt
A1 FC volt polarizz. G1 35-39 volt negativi
K-G3 K-G3 corrente placca 150 mA a riposo
corrente placca 240 mA max segnale
ECC 82 EL 34 - KT 88
watt max uscita 70 watt musicali
Fig.4 Il nostro amplificatore è in grado di fornire 60+60 watt musicali, pari a 30+30 watt
RMS, se si utilizzano 4 valvole EL.34 (vedi foto sopra), e di fornire 80+80 watt musicali,
pari a 40+40 watt RMS, se si utilizzano 4 valvole KT.88 (vedi foto sopra il titolo).
Per ridurre il guadagno basterà soltanto sostituire in grado di erogare delle correnti molto alte per ca-
il valore della resistenza R17, portandola ad e- ricare velocemente tutti i condensatori elettrolitici di
sempio a 2.200-1.800-1.500 ohm. elevata capacità.
La resistenza R16 con in serie il condensatore ce- Come potete notare dalla fig.2, dal secondario del
ramico C11, collegati in parallelo alla resistenza di trasformatore T2 si preleva una tensione alterna-
controreazione R17, evitano che lo stadio finale ta di circa 330 volt, che il ponte raddrizzatore RS1
possa amplificare frequenze ultrasoniche che non trasforma in una tensione pulsante.
potremmo mai udire. Per rendere questa tensione perfettamente conti-
Eliminando dal circuito questi due componenti, cioè nua abbiamo utilizzato due grossi condensatori e-
R16 e C11, non noterete nessun effetto sulla ban- lettrolitici da 1.000 microfarad 400 volt posti in se-
da audio udibile, ma l’amplificatore potrebbe ini- rie (vedi C16-C17) in modo da ottenere una capa-
ziare ad autooscillare su frequenze oltre i 25.000 cità reale di 500 microfarad 800 volt lavoro.
Hz e, di conseguenza, si potrebbero saturare i tra- 181
sformatori d’uscita. Le due resistenze R32-R33 collegate in parallelo a
questi condensatori servono per dimezzare esatta-
STADIO DI ALIMENTAZIONE mente l’alta tensione sui due condensatori ed an-
che per scaricarli velocemente quando toglieremo
Molti considerano lo stadio di alimentazione solo la tensione di alimentazione all’amplificatore.
un accessorio atto a fornire tutte le tensioni ri-
chieste, senza sapere che un alimentatore mal Per eliminare anche il più lieve ronzio di alternata,
progettato può compromettere il buon funziona- i due secondari a bassa tensione da 6,3 volt, che
mento di tutto il circuito amplificatore. alimentano i filamenti delle valvole finali, dispon-
Un valido alimentatore deve sempre disporre di u- gono di una presa centrale che deve essere col-
na buona riserva di potenza per poter far fronte legata a massa.
agli improvvisi picchi di segnale. L’avvolgimento indicato filamento CH/A viene uti-
Lavorando con l’alta tensione occorre sempre uti- lizzato per alimentare i filamenti delle valvole del
lizzare un ponte raddrizzatore particolarmente ro- canale A, mentre quello indicato filamento CH/B
busto, perché all’atto dell’accensione deve essere per alimentare le valvole del canale B.
.
Fig.5 Foto dell’interno del mobile con già posizionati lo stadio amplificatore e lo stadio a-
limentatore. I due grossi condensatori di filtro devono essere fissati sui due pannelli la-
terali del mobile utilizzando due fascette circolari e alcune corte viti in legno.
183
Fig.6 Il circuito stampato dell’amplificatore viene fissato sopra un telaio in alluminio con
funzioni di schermo, ad una distanza di 5 millimetri dal lato delle valvole pilota e di 15 mil-
limetri dal lato delle valvole finali (vedi fig.7).
.
Fig.7 Gli zoccoli delle valvole vengono fissati sopra un telaio in alluminio
ripiegato a Z, che funge da schermo per il circuito stampato sottostante.
filamento CH/A
Fig.8 Inseriti gli zoccoli, dovete collegare tutti i terminali dei filamenti te-
nendo separato il canale A dal B. Si notino i distanziatori da 5 e 15 mm.
DISTANZIATORE
5 mm.
1 8 1 8
9
9 1
1
184
DISTANZIATORE
15 mm.
.
pilota solo 0,3 amper, occorre far giungere la ten- nerli uniti tra loro con una goccia di stagno.
sione sugli zoccoli delle valvole finali e poi prose- Dopo aver saldato questi cavetti nelle posizioni ri-
guire verso gli zoccoli dei triodi. chieste non sarebbe male controllare con un te-
ster che non esista alcun cortocircuito.
Eseguite le connessioni sui filamenti, potete pren-
dere il circuito stampato LX.1113, sul quale an- Saldati tutti gli spezzoni di filo sui piedini degli zoc-
dranno montati tutti i componenti come visibile nel- coli, si potrà fissare il circuito stampato sul telaio
lo schema pratico di fig.10. metallico e bloccarlo bene con le viti.
Iniziate con le resistenze, poi passate ai conden- Nel disegno di fig.8 non abbiamo riportato i colle-
satori ceramici, a quelli al poliestere, agli elet- gamenti dei filamenti, i cui fili rimarranno interposti
trolitici, alle morsettiere ed infine montate l’impe- tra il telaio metallico ed il circuito stampato.
denza Z1, i cui terminali sfalsati impediscono di in-
serirla in modo errato. Terminato questo stadio, dedicatevi allo stampato
che porta la sigla LX.1114, sul quale troverà posto
Sul circuito stampato intorno alla circonferenza di il trasformatore T3, i ponti raddrizzatori RS1 e RS2
ogni zoccolo inserite i sottili terminali a spillo che e tutti i trimmer per la regolazione della tensione
trovate nel kit, che in seguito collegherete con un negativa sulle griglie delle valvole finali.
corto spezzone di filo sui terminali degli zoccoli. Su questo circuito (vedi fig.12) montate subito le
Nei terminali a spillo posti in prossimità degli zoc- resistenze, poi i quattro trimmer ed infine i pochi
coli delle valvole V3 e indicati con le sigle –V3/A, condensatori al poliestere e l’elettrolitico C18.
–V4/A e –V3/B, –V4/B, collegate i fili della tensio- Nelle posizioni visibili nel disegno inserite le tre
ne negativa provenienti dai cursori dei quattro trim- morsettiere, poi il ponte raddrizzatore RS2 rispet-
mer R35-R37-R39-R41, presenti sul circuito stam- tandone le polarità + e – ed infine il grosso ponte
pato LX.1114 (vedi fig.12). raddrizzatore RS1, fissandolo sul circuito stampa-
Dopo aver montato tutti i componenti su questo cir- to per mezzo di una vite con dado.
cuito stampato, prima di fissarlo sulla piastra me- Sulla parte alta dello stampato montate il trasfor-
tallica saldate sui piedini 1-8 di ogni zoccolo uno matore T3, che si innesterà nei fori predisposti in
spezzone di filo isolato in plastica della lunghez- una posizione obbligata.
za di circa 5-6 cm, che in seguito collegherete al-
le resistenze corazzate siglate R28-R29.
AL V-METER
Massa
4 - 8 ohm
ROSSO
GI / VE
T1-A
- V 3 /A
ARANC.
AL DI C17
GRIGIO
DAL DI C16
VIOLA
NERO
BLU
Massa - V 4 /A HT
1-8 1-8
R28 R29
V3 V4
1 2 3 4 5 6 7 8
4 5
4 4
5 4
3 6 3 6 C11
3
2 7 3 2 7
R26
1 8 5 1 8
R16 R17
R30 R27 R31
C10 R22 R25
C12
V3/A V4/A C13 C1
C14 R23 R24 C15
R1
R3
R12 R4
R11
R15 R2
R18 Z1
R13
R14 C4
3-8 1 1
186 2
8
9 1 9 1
V2 C5 C2
8 2 8 2 2
R9
7 3 7 3
R10 311.1 XL
C7
C9 R19 7 C8
6 4 6 4
5 5 3
C3
C6
6
R21 6 V1
R5
R20 R8 R7
R6
Fig.10 Schema pratico di montaggio dell’amplificatore completo dei cablaggi a filo che
vanno effettuati per collegarlo allo stadio di alimentazione visibile in fig.12. Per ren-
dere più evidenti tutti i collegamenti, il disegno è stato diviso in due parti.
.
AL V-METER
Massa
4 - 8 ohm
ROSSO
GI / VE
T1-B
- V 3 /B
ARANC.
GRIGIO
AL DI C17
VIOLA
NERO
- V 4 /B
BLU
Massa
1-8 1-8
R29 R28
V4 V3
9 4 3 2 1
4 5 4 5
4 4
C11 3 6 3 6 5
3
2 7 3 2 7
1 8 1 8 R26
R17 R16 5
R31 R27 R30
R25 R22 C10
C13
C1 V4/B V3/B C12
C15 C14
R1 R24 R23
R3
R4
R12
R2 R13 R15
R11
R18
C4 3-8 R14
1
R10
8
1
187
9 1 C2 C5 7 9 1
2 2
8 2 R9 8 2
7 3 7 3
C8 C7 R19 C9
6 4 3 6 4
5 5
C6 C3 V2
6
6 V1 R21
R5
R7 R8 R20
R6
.
Anche il trasformatore va bloccato al circuito stam- collegata sui due morsetti alternati del ponte RS1
pato per mezzo di due viti con dado, che inserire- utilizzando due spinotti femmina Faston.
te nelle due asole laterali.
Con altri due spinotti Faston prelevate la tensione
Come si vede in fig.5, questo stampato va fissa- negativa, che applicherete sul terminale negativo
to sopra il trasformatore di alimentazione T2 uti- del condensatore elettrolitico C17, e la tensione po-
lizzando le sue quattro viti di fissaggio. sitiva che applicherete sul terminale positivo del
Ovviamente lo stampato sarà tenuto leggermen- condensatore elettrolitico C16.
188 te distanziato dal corpo dell’altro trasformatore di
circa mezzo centimetro (cioè quanto lo spessore Come si vede in fig.12, il terminale negativo di C16
di un dado). andrà collegato al positivo di C17.
Sui terminali positivo/negativo di questi due con-
Nel primo morsetto della morsettiera di destra a 4 densatori elettrolitici dovete collegare le resistenze
poli collegate un capo della tensione di rete a 220 siglate R32-R33.
volt, nel secondo morsetto la presa di terra, pre-
levandola dalla presa di rete, nel terzo morsetto Tutti i fili visibili in basso nella fig.12, dovranno es-
l’altro filo che, tramite l’interruttore S1 (vedi fig.2), sere collegati al circuito stampato LX.1113, visibi-
giunge alla tensione di rete a 220 volt e nel quar- le in fig.10. Per la precisione:
to morsetto di massa collegate un filo che andrà a
congiungersi al terminale negativo del condensa- – I fili –V3 e –V4 canale A vanno collegati ai ter-
tore elettrolitico C17. minali posti sul lato sinistro.
L’alta tensione a 330 volt, presente sul seconda- – Il filo +HT va collegato al morsetto 7 della mor-
rio del trasformatore T2 (fili colore arancio), verrà settiera a 5 poli.
.
RETE 220 V.
~ M. ~
AL PRIMARIO
DI T2
T3
220 V. ~
Massa
ALLE LAMPADE
DEI V-METER
RS2
11 V. ~
DAL SECOND.
DI T2
330 V. ~
C18
C19
C21
R35 R39
- V3 R34 R38 - V3
C20
C22
R37 R41
- V4 R36 R40 - V4
VERSO T2
RS1
R32 R33
189
C16 C17
Massa -V 3 -V 4 + HT Massa -V 4 -V 3
CANALE A CANALE B
.
R28 R29
Fig.13 Le due resistenze a filo siglate R28-R29 vanno montate sopra due squadrette di al-
luminio che fisserete con le viti presenti sui trasformatori T1/A e T1/B (vedi fig.14). Il filo
di massa di queste resistenze va collegato come visibile in fig.10.
– Il filo massa canale A va collegato al terminale Come si vede anche dalle foto, nei tre fori rettan-
posto sulla sinistra dello schema di fig.10. golari del piano superiore vanno inseriti al centro
il trasformatore di alimentazione T2 e lateralmente
– Il filo massa canale B va collegato al terminale i due trasformatori d’uscita T1/A e T1/B, che fis-
posto sul lato destro dello schema di fig.10. serete per mezzo di viti con dado.
– I fili –V3 e –V4 canale B vanno collegati ai ter- Il nucleo del trasformatore di alimentazione T2 è o-
minali posti sul lato destro. rientato all’interno del suo schermo metallico in mo-
do che il suo flusso magnetico non influenzi i due
Sul terminale negativo del condensatore elettroli- trasformatori d’uscita T1.
tico C17 dovete anche collegare i fili rossi che fuo-
riescono dal trasformatore di alimentazione T2, che Fissati i tre trasformatori, potete avvitare con viti da
sono in pratica le prese centrali dei due avvolgi- legno il telaio metallico di fig.7, applicando sulla
menti per i filamenti delle valvole. parte posteriore (dove vengono inserite le valvole
E’ molto importante che tutti i fili di massa risulti- finali) un distanziatore metallico da 8 mm.
190 no direttamente collegati al negativo dell’elettroli-
tico C17, così da non avere dei giri viziosi di mas- Il vano che è stato lasciato sulla parte posteriore
sa che potrebbero captare del rumore o del ronzio. serve per far circolare l’aria dall’interno verso l’e-
sterno del mobile.
MONTAGGIO NEL MOBILE Sulle viti dei due trasformatori laterali verranno av-
vitate due alette a L che serviranno per fissare le
Il mobile in legno laccato nero a forno che abbia- due resistenze corazzate R28 e R29 (vedi fig.14).
mo predisposto per questo amplificatore è compo-
sto da tre piani laterali, un piano superiore forato Per aumentare la schermatura tra un trasformato-
per i trasformatori e le valvole ed un piano base fo- re e l’altro è consigliabile collegare i loro schermi
rato per l’aerazione. esterni a massa: pertanto sotto una sola vite di fis-
Il tutto viene tenuto insieme da pioli cilindrici ad saggio di ciascun trasformatore applicate i termi-
incasso (quelli che i falegnami chiamano spinotti o nali ad occhiello sui quali salderete un filo (vedi
ciurli). Il mobile viene fornito completo, ma non an- fig.14). In questo modo gli schermi verranno auto-
cora assemblato. maticamente collegati sulla massa di alimentazio-
.
ne tramite lo stampato LX.1114, fissato sul tra- Come prima operazione collegate i fili del trasfor-
sformatore di alimentazione T2. matore T2, quindi i due fili neri d’ingresso dei 220
volt alla morsettiera a 2 poli posta sul lato sini-
Sui piani laterali in legno fissate con delle corte vi- stro dello stampato LX.1114 (vedi fig.12).
ti da legno le fascette necessarie a bloccare i gros-
si condensatori elettrolitici C16 e C17 (vedi fig.5). Sulla morsettiera a 4 poli entrano i 220 volt pro-
venienti dalla presa maschio, provvista di presa di
Compiuti questi collegamenti, potete connettere gli terra e fissata sul pannello posteriore del mobile.
ingressi e le uscite di tutti i trasformatori rispet- I due fili arancio dei 330 volt alternati devono es-
tando rigorosamente i colori dei fili. sere collegati ai due spinotti femmina tipo Faston,
che inserirete sull’ingresso alternato del ponte rad-
TRASFORMATORE DI ALIMENTAZIONE T2 drizzatore RS1 (vedi fig.12).
2 fili NERI tensione di rete 220 volt I due fili rossi, relativi alle prese centrali dei due
2 fili ARANCIO alta tensione 330 volt avvolgimenti da 6,3 volt per i filamenti, potranno
Fili BIANCO + BLU 6,3 volt filamenti CH/A essere congiunti insieme e collegati con un so-
Fili BIANCO + BLU 6,3 volt filamenti CH/B lo filo sul terminale negativo del condensatore e-
2 fili ROSSI fili di massa per filamenti lettrolitico C17.
T1 - A T2 T1 - B
191
;;;;;
;;;;;; ;;;;;;; ;;;;;;;; ;;;;;;; ;;;;;
;;;;;; ;;;;;;; ;;;;;;;; ;;;;;;; ;;;;;
V3 - V4 filam. filam. V3 - V4
CANALE A CH/A CH/B CANALE B
Fig.14 I trasformati T1/A-T2-T1/B vanno inseriti nella parte interna del pannello superiore
del mobile e fissati con quattro bulloni più due dadi al fine di tenere sollevate le due squa-
drette a L visibili in fig.13. Ricordate di raschiare la vernice sotto i dadi di fissaggio che
bloccano i trasformatori al mobile, perché se gli schermi non sono elettricamente colle-
gati, è facile sentire in sottofondo del ronzio. Controllate pertanto con un tester che que-
sti schermi metallici siano elettricamente a contatto con il filo negativo di C17.
.
Terminati i collegamenti del trasformatore T2, pas- Lo schema è stato ampiamente collaudato e quin-
sate a quelli dei due trasformatori d’uscita T1/A e di i valori da noi indicati sono quelli che permetto-
T1/B facendo anche qui molta attenzione ai colo- no di ottenere una potenza media, in modo da pro-
ri e cercando di non invertire i collegamenti che de- lungare al massimo la vita delle valvole finali.
vono andare alle placche con quelli che devono I soli valori che potreste leggermente variare, di-
andare alle griglie schermo. sponendo di un oscilloscopio e di un buon gene-
Come si vede in fig.10, sulla morsettiera a 4 poli ratore di BF, sono quelli della rete di controreazio-
posta sul lato sinistro dello stampato collegate nel ne, cioè i valori di R16 e C11, ma anche qui biso-
seguente ordine i colori: gna prestare molta attenzione.
Se non avete esperienza è meglio che non modi-
1 Blu fichiate nulla, perché potreste ridurre notevol-
2 Arancio mente il guadagno sulle frequenze acute ed anche
3 Viola provocare autooscillazioni.
4 Nero
Effettuando correttamente tutti i collegamenti di
Sulla opposta morsettiera a 4 poli posta a destra massa, ampiamente descritti nel corso dell’artico-
collegate nel seguente ordine i colori: lo, l’amplificatore funzionerà senza problemi.
4 Nero
Come già detto, negli zoccoli delle valvole finali po-
3 Viola
tranno essere inserite delle EL.34 oppure delle
2 Arancio
KT.88, ricordando che scegliendo un tipo di valvo-
1 Blu
la invece che un altro si dovrà soltanto variare la
Il filo grigio dei due trasformatori verrà collegato tensione di polarizzazione delle griglie pilota, co-
sui terminali 6 e 8 della morsettiera a 5 poli, posta me spiegheremo dettagliatamente tra poco, nel pa-
al centro del circuito stampato. ragrafo dedicato alla taratura.
Su questa stessa morsettiera a 5 poli collegate il
filo centrale, che parte dal terminale 7, al positi- Facciamo inoltre presente che - soprattutto con le
vo del condensatore elettrolitico C16. KT.88 - un leggero arrossamento delle placche è
Sul terminale 5 collegate il filo secondario dei 4-8 da considerarsi del tutto normale; solo se queste
ohm del canale A, e sul terminale 9 il filo secon- placche dovessero diventare rosso ciliegia si do-
dario dei 4-8 ohm del canale B. vrà ricontrollare la corrente negativa impostata con
192 i trimmer di taratura.
Descritto a parole questo cablaggio può sembrare
estremamente lungo e complicato; in pratica è mol- Nel caso che in uscita non si riuscisse ad ottene-
to più semplice di quanto appare. re la potenza massima indicata, significherebbe
Per ottenere un cablaggio ordinato e pulito (e in un soltanto che il segnale fornito dal preamplificatore
amplificatore come questo ne vale davvero la pe- è troppo basso; se invece si notasse una distor-
na) sarà opportuno legare insieme più mazzette di sione quando si alza molto il volume, ciò vorrebbe
fili con delle fascette in plastica, in modo da non dire che il segnale fornito dal preamplificatore pre-
creare una “ragnatela” di fili decisamente antieste- senta un’ampiezza eccessiva, per cui basterà ri-
tica a vedersi. durla ruotando il potenziometro del volume.
Anche per i secondari dei trasformatori d’uscita è Si tratta comunque di due eventualità abbastanza
molto importante rispettare i colori dei fili, colle- remote, dal momento che la sensibilità di questo
gando a massa il filo giallo/verde e sulla morset- amplificatore è tale da accordarsi con il segnale
tiera d’uscita 4-8 ohm il filo rosso. proveniente dalla maggior parte dei preamplifica-
Infatti, come abbiamo già avuto modo di ricordar- tori in commercio e, a maggior ragione, con quelli
vi, il secondario di questo trasformatore è com- da noi progettati.
.
PRESA RETE S1
193
~ M. ~
VERSO LX.1114 FUSIBILE
Fig.15 Connessioni da effettuare tra la “presa rete” posta sul retro del mobile e l’inter-
ruttore S1 posto sul pannello frontale. Il filo “M” va collegato alla morsettiera visibile in
fig.12. Nel vano posteriore della presa è inserito il fusibile di rete.
.
2M 2m
20m
DAL DI C16
200K 10A
HT
20K
2
200m
A
2K
2
200 200m
Hi 200µ 2m 20m 10 A
10A
A
V-A-
COM
V4 V4
5 6 7 8 9
4 5 4 5
4 4
3 6 C11 C11 3 6
3
2 7 2 7 3
5 1 8 1 8
R16 R17 R17 R16 5
C1 C1
Tarato questo trimmer, togliete questa EL.34 dal arrosseranno in modo più evidente, e la durata
suo zoccolo e mettetela nella scatola contrasse- delle valvole stesse sarà più breve.
gnata V3/B.
Se al contrario avrete regolato la corrente di ripo-
Prendete infine l’ultima EL.34 ed inseritela nello so sui 68-70 milliamper, le placche non si arros-
zoccolo V4/B, poi ruotate il trimmer R41 fino a por- seranno, ma l’amplificatore erogherà una potenza
tare l’assorbimento a 75-76 milliamper. inferiore a quanto da noi dichiarato.
Ruotate lentamente il cursore di questo trimmer fi- sorbimento totale a riposo non sarà più di 99 + 99
no a fare assorbire alla valvola una corrente di 97- = 198 milliamper, ma leggermente minore, cioè
99 milliamper. sui 180 - 185 milliamper.
Eseguita questa operazione, potete sfilare dallo Se avrete regolato la corrente di riposo di tutte e
zoccolo la KT.88 prendendola con un panno a- quattro le valvole sui 105 milliamper, anziché sui
sciutto per non scottarvi la mano. 97-99 da noi consigliati, l’amplificatore erogherà
maggiore potenza, ma le placche delle valvole si
Vi suggeriamo di riporre questa valvola, come in arrosseranno in modo più evidente e la durata del-
seguito le altre, in scatole diverse contrassegna- le valvole stesse sarà più breve.
te dal nome di ciascuna, non solo per evitare che
possano cadere in terra, ma per non confonderle Se al contrario avrete regolato la corrente di ripo-
una volta tarate, perché se nell’inserirle di nuovo so sui 94-95 milliamper, le placche non si arros-
invertirete la V4 con la V3 dovrete tarare un’altra seranno, ma l’amplificatore erogherà una potenza
volta i trimmer. inferiore a quanto da noi dichiarato.
Solo a questo punto potrete inserire le due valvo- Costo del solo stampato LX.1114
le V2, poi le valvole V3/B, V4/A e V3/A che ave- Lire 6.600 Euro 3,41
vate messo da parte e contrassegnato come si è
detto. I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
A titolo informativo desideriamo precisare che ap- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
plicando su ogni canale le due valvole V3-V4 l’as- richiederà il materiale in contrassegno.
.
AMPLIFICATORE a valvole
Questo piccolo amplificatore Hi-Fi dotato di un’elevata sensibilità e di
ottime prestazioni piacerà sicuramente a tutti coloro che amano ascol-
tare in cuffia il caldo e pastoso suono delle valvole termoioniche.
Questo amplificatore valvolare, che non riuscirete le occorre “solo” un bravo progettista che sappia mi-
a reperire in nessun negozio, ricalca uno schema gliorare le caratteristiche di uno stadio amplificato-
piuttosto datato che risale agli anni ’40 e che noi re per adattarlo alle attuali esigenze di ascolto.
abbiamo rispolverato e modificato per renderlo i-
doneo a soddisfare le attuali esigenze Hi-Fi. Progettare uno stadio amplificatore non consiste
solo nel calcolare pazientemente tutti i valori delle
196 Infatti negli anni ’40 la parola Hi-Fi era quasi sco- resistenze in modo da far funzionare ogni valvola
nosciuta e per questo motivo i progettisti di ampli- come indicato nei manuali, ma soprattutto nell’i-
ficatori a valvole non si preoccupavano molto se la deare dei validi trasformatori d’uscita, che non at-
banda passante non superava i 5.000 Hz o se la tenuino le frequenze degli acuti oppure dei bassi.
distorsione risultava alquanto elevata, perché le
uniche cuffie reperibili erano quelle che si usava- Come vi dimostreremo, se nei vecchi amplificatori
no normalmente per le radio a galena. a valvole in classe A era necessario utilizzare u-
na grossa impedenza di filtro per evitare di senti-
Oggi anche le cuffie più economiche sono in gra- re in cuffia il ronzio di alternata, oggi si sostitui-
do di riprodurre tutta la gamma di frequenze acu- sce questa impedenza con l’integrato LM.317 che,
stiche da 20 Hz fino a 15.000 Hz e quelle più co- oltre ad eliminare ogni più piccolo residuo di alter-
stose riescono a riprodurre anche i super-acuti fi- nata, permette di alimentare tutto lo stadio amplifi-
no a 25.000 Hz, quindi un buon amplificatore Hi-Fi catore con una tensione stabilizzata.
deve essere in grado di riprodurre la gamma audio Prima di passare alla descrizione dello schema e-
totale compresa tra i 20 e i 25.000 Hz. lettrico vi presentiamo la sua pagella tecnica, in mo-
Per progettare oggi un buon amplificatore a valvo- do che possiate valutarne le caratteristiche.
.
197
Fig.1 Il circuito va collocato in un piccolo contenitore metallico. Per questa foto non è sta-
to montato il pannello posteriore sul quale andranno fissate la presa d’ingresso del se-
gnale Stereo e la vaschetta della presa rete (vedi in fig.7 il disegno del cablaggio).
.
R9 T1
C2 C5
R4 R5 USCITA
CANALE
SINISTRO
C4
C3
V1 V2
1 6 1 6
C1
2 7 2 7
3 8 3 8
4 9 5 4 9 5
R1 R6
ENTRATA
CANALE R2
SINISTRO V.F. R8 R10 V.F.
R3
R7 R12 C6
R11
R21 T2
C8 C11
C9
V3 V4
6 1 6 1
C7
7 2 7 2
8 3 8 3
5 9 4 5 9 4
R13 R18
ENTRATA
CANALE R14
DESTRO V.F. R20 R22 V.F.
R15
198 R23
Fig.2 Schema elettrico dell’amplificatore Stereo per l’ascolto in cuffia siglato LX.1309. In
questo circuito abbiamo utilizzato quattro doppi triodi ECC.82 configurati in classe A.
F 1 6
F A2
5
Fig.3 Connessioni del doppio
K1 4 6 G2 2 7
3 7 triodo ECC.82, del transistor
G1
2
1 9
8
K2
BD.135 e dell’integrato stabi-
3 8
lizzatore LM.317.
A1 FC
RUE 4 9 5
ECB
170 V.
U E TR1 T3
IC1
E C ROSSO NERO
R
R26 R29
B
170 V.~
R25
E C
RS1
DZ1
TR2 R30 S1
R27
B
C13
C14
R28
ROSSO
RETE
220 Volt
BIANCO
RS2 ~
12,3 V.
Volt
Filamento C15 C16
BIANCO NERO
Per eliminare il ronzio di alternata, abbiamo utilizzato un integrato stabilizzatore (vedi IC1)
e due transistor NPN di media potenza (vedi TR1-TR2). In questo modo abbiamo ottenuto
una tensione stabilizzata di 170 volt senza usare nessuna impedenza di filtro.
Il condensatore C1 preleva il segnale BF dal suo rio del trasformatore T3 una tensione alternata di
cursore e lo applica sulla griglia controllo del pri- 170 volt, si possa ottenere una tensione stabiliz-
mo triodo contenuto all’interno della valvola V1 zata di identico valore, ricordate che la tensione di
perché venga amplificato. 170 volt alternati, una volta raddrizzata e filtrata
Dalla placca di questo primo triodo preleviamo un dal condensatore elettrolitico C14, permette di ot-
segnale amplificato di circa 5 volte, che viene tra- tenere una tensione continua di:
sferito sulla griglia controllo del secondo triodo
tramite il condensatore C3. 170 x 1,41 = 239 volt
Questo secondo triodo provvede ad amplificare il
segnale applicato sulla sua griglia di altre 2 volte. Vogliamo anche far presente che il valore da noi in-
Dalla placca di questo secondo triodo possiamo dicato in 170 volt stabilizzati può variare in più o
prelevare un segnale perfettamente sinusoidale in in meno anche di 5 volt a causa delle tolleranze
grado di raggiungere un valore massimo di 12 volt delle resistenze R26-R27-R28, ma, in ogni caso,
picco/picco, che ci servirà per pilotare le griglie per le valvole queste differenze sono insignificanti.
controllo della valvola finale V2.
Per alimentare i filamenti delle valvole abbiamo rad-
Come potete notare, le griglie, le placche e i ca- drizzato la tensione alternata di 12,3 volt, fornita
todi di questo doppio triodo V2 e, ovviamente quel- dal secondario di T3, tramite il ponte raddrizzatore
li della valvola V4 dell’opposto canale, sono colle- RS2 e poi l’abbiamo filtrata con il condensatore e-
gati in parallelo così da ottenere in uscita una po- lettrolitico C16 in modo da ottenere una tensione
tenza più che sufficiente a pilotare una cuffia. perfettamente continua.
DAL SECONDARIO DI T3
USCITA USCITA
CANALE SINISTRO 170 V. ~ 12,3 V. ~ CANALE DESTRO
BIANCO
ROSSO
MASSA MASSA
RS2
RS1
T1 R28 T2
C14
C15
TR2 R30 DZ1 C16
R26
R27
R9 R21
TR1 IC1
C5 C11
R29 R25
R12 R10 R11 R7 R5 R8 R4 R16 R17 R20 R19 R23 R22 R24
C13
R3 R15
C6 C2 C8 C12
C4 C10
9 9 9 1 9 1
1 C3 1
R2 R14 C9
V2 V1 V3 V4
R6 R18
C1 C7
R1
R13
201
CANALE CANALE
SINISTRO DESTRO
ENTRATE VOLUME
Fig.4 Schema pratico di montaggio dell’amplificatore valvolare per cuffia. Quando colle-
gate le morsettiere dei trasformatori d’uscita T1-T2 alla presa d’uscita Stereo della Cuffia,
dovete collegare i due fili di “massa” (fili neri) al terminale che collega alla massa il cor-
po metallico della presa. Se collegherete il filo del segnale (vedi fili blu e giallo) al termi-
nale di massa della presa d’uscita, non sentirete in cuffia alcun suono.
.
Fig.5 Foto presa dal lato dei componenti del circuito stampato LX.1309. Vi consigliamo di
tenere il corpo delle due resistenze a filo R27-R28 distanziato di 1 mm circa dalla baset-
ta del circuito stampato per evitare che il suo calore possa “cuocere” la vetronite.
202
Fig.6 Dal lato opposto del circuito stampato vanno fissati i quattro zoccoli ceramici delle
valvole ECC.82. Le piste in rame di tutti i circuiti stampati forniti con i nostri kit sono pro-
tette da un’apposita vernice antiossidante.
.
Fig.7 Uno dei due fili dei 220 volt che esce
RETE
dal trasformatore T3, prima di raggiungere 220 V.
la presa a vaschetta, deve essere collega-
to all’interruttore S1. Il terminale centrale
della vaschetta deve essere collegato al
metallo del mobile.
S1
VERSO IL AL METALLO
PRIMARIO DI DEL MOBILE
T3
Per completare il montaggio non vi resta che col- doppio potenziometro e alle due prese entrata Ca-
locare il circuito all’interno del suo mobile metalli- nale Destro e Sinistro, poi collegare i fili alla presa
co oppure di un contenitore di vostra scelta. d’uscita Stereo ed infine i fili del trasformatore di
alimentazione alle morsettiere sul circuito.
FISSAGGIO nel MOBILE I due fili colorati in nero del primario di rete dei
220 volt giungono al cordone di alimentazione pas-
Sul coperchio del mobile fissate il trasformatore di sando attraverso l’interruttore di rete siglato S1.
alimentazione T3 dal quale fuoriescono 6 fili. Se uno di questi fili dovesse rimanere scoperto i-
solatelo con un giro di nastro isolante.
Prima di sistemare il circuito stampato all’interno I due fili di colore rosso del secondario ad alta ten-
del mobile vi consigliamo di saldare sulle due piste sione dei 170 volt vanno inseriti nella morsettiera
d’ingresso due corti spezzoni di cavo schermato di sinistra come visibile in fig.4.
che in seguito collegherete al doppio potenziome- I due fili di colore bianco del secondario dei 12,3
tro del volume; inserite quindi nei quattro fori late- volt vanno inseriti nella morsettiera di destra.
rali presenti sul circuito stampato i distanziatori me-
tallici lunghi 10 mm che troverete nel kit. Completato il montaggio potete chiudere il mobile,
Dopo aver fissato lo stampato nel mobile, potete collegare la vostra cuffia nella presa d’uscita e ap-
applicare sul pannello frontale il doppio potenzio- prezzare finalmente in tutta tranquillità il caldo suo-
metro del volume, l’interruttore di rete S1 e la pre- no delle valvole termoioniche.
sa d’uscita stereo per la cuffia.
COSTO di REALIZZAZIONE
Sul pannello posteriore dovete fissare la presa di 203
rete dei 220 volt collegando il terminale centrale Costo di tutti i componenti necessari per la realiz-
della presa di terra al metallo del mobile. zazione del kit LX.1309, cioè circuito stampato, 4
Sempre sul pannello posteriore dovete collegare valvole ECC.82 complete di zoccolo, resistenze,
anche la presa per l’ingresso del segnale stereo, condensatori di alta tensione, i due trasformatori
verificando attentamente che i due terminali di d’uscita T1-T2, il trasformatore di alimentazione T3,
massa del segnale non entrino in contatto con il la presa a vaschetta dei 220 volt ed un cordone
pannello metallico posteriore. di rete con presa maschio/femmina di 2 metri,
La massa di questi due fili deve essere collegata escluso il solo mobile metallico
unicamente al corpo metallico del doppio poten- Lire 165.000 Euro 85,22
ziometro posto sul pannello anteriore.
Se i due terminali di massa della presa d’ingresso Costo del mobile MO.1309 già forato
toccano il metallo del pannello posteriore, potre- Lire 55.000 Euro 28,41
ste udire in cuffia un leggero ronzio di alternata.
A questo punto dovete completare tutto il cablag- Costo del solo stampato LX.1309
gio esterno, cioè collegare i cavetti schermati al Lire 20.000 Euro 10,33
.
Gli audiofili che hanno potuto mettere a confronto Quando un’onda sinusoidale diventa trapezoida-
finali stereo a transistor e finali realizzati con val- le genera sia armoniche pari, che corrispondono
vole termoioniche hanno dichiarato la loro incon- alla frequenza fondamentale moltiplicata per 2-4-8,
dizionata preferenza per i secondi, affermando che sia armoniche dispari, che corrispondono alla fre-
il loro suono ha una timbrica piacevolmente pa- quenza fondamentale moltiplicata per 3-5-7.
stosa che manca agli amplificatori a transistor. Ciò significa che emettendo, ad esempio, la fre-
quenza di 220 Hz (nota LA), dall’altoparlante usci-
Sebbene le valvole presentino molti vantaggi, non ranno anche queste frequenze supplementari:
vanno comunque sottovalutati gli amplificatori a
transistor, perché se ben progettati possono for- 220 x 2 = 440 Hz nota LA 1a ottava
nire lo stesso gradevole tipo di suono, a patto che 220 x 3 = 660 Hz nota MI stonata
non si alzi mai il volume alla massima potenza. 220 x 4 = 880 Hz nota LA 2a ottava
220 x 5 = 1.100 Hz nota DO stonata
Infatti, il volume di un amplificatore a transistor che 220 x 7 = 1.540 Hz nota SOL stonata
eroga una potenza massima di 40 watt RMS, do- 220 x 8 = 1.760 Hz nota LA 3a ottava
vrà essere regolato in modo da non superare mai
i 25-28 watt RMS, perché se un picco di segnale Pertanto, se la frequenza della nota LA supera il
dovesse superare la potenza massima, verrebbe picco massimo di potenza, ascolteremo anche i
brutalmente tosato delle due estremità e la sua on- suoni sgradevoli delle note MI-DO-SOL, che, non
da da sinusoidale si trasformerebbe in trapezoi- avendo nulla a che vedere con la frequenza della
dale (vedi fig.1). nota LA, “suoneranno” stonate.
204
MIN
220 x 2 = 440 Hz nota LA 1a ottava Se volete accertarvene, controllate voi stessi gli
220 x 4 = 880 Hz nota LA 2a ottava amplificatori con il nostro impedenzimetro siglato
220 x 8 = 1.760 Hz nota LA 3a ottava LX.1192, il cui schema è pubblicato in questo vo-
220 x 16 = 3.520 Hz nota LA 4a ottava lume; scoprirete che certi esaltano maggiormente
una banda di frequenze a discapito di altre.
Quando, nell’amplificatore a valvole, il segnale su- 205
pera il suo picco massimo, la frequenza fonda- Dopo queste precisazioni, passiamo alla descri-
mentale è accompagnata da tutte le sue ottave zione dello schema elettrico del nostro Compact,
superiori a frequenza pari e, di conseguenza, non dove stadio finale e stadio preamplificatore so-
produce suoni sgradevoli. no racchiusi in un unico mobile.
Iniziamo la descrizione del suo funzionamento dal- Dal cursore del potenziometro R35 il segnale rag-
la presa d’ingresso Pick-Up che porta il segnale giunge la griglia del primo triodo V3 e dalla sua
sulla griglia controllo del primo triodo V1, tipo placca il segnale viene trasferito sulla griglia del
ECC.83, tramite il condensatore C1. secondo triodo V3 utilizzato in questo schema co-
me amplificatore invertitore catodico.
Dalla placca di questo primo triodo, il segnale
preamplificato viene trasferito tramite C8 sulla gri- È necessario che gli audiofili tengano presente che
glia controllo del secondo triodo V1 utilizzato per la resistenza R39 con in serie il condensatore C20,
effettuare una equalizzazione RIAA. collegati tra la placca del primo triodo V3 e la mas-
sa, servono per limitare la banda degli acuti fino
Il connettore J1 presente sull’ingresso del primo al valore di 30.000 Hz, perché oltre questa fre-
triodo permette grazie alle sue tre posizioni, di a- quenza si entra nell’ambito degli ultrasuoni, cioè
dattare in modo perfetto il segnale prelevato dal delle frequenze che non è possibile udire.
Pick-Up. Infatti, la maggior parte delle testine ri- Questi due componenti non influiscono sulla ban-
chiede normalmente questi carichi: da udibile del suono, ma togliendoli si potrebbero
verificare autooscillazioni nell’amplificatore.
100.000 ohm e 100 picofarad: posizione 3
50.000 ohm e 100 picofarad: posizione 2 Dalla placca e dal catodo del secondo triodo V3
50.000 ohm e 200 picofarad: posizione 1 preleviamo due identici segnali di BF, ma sfasa-
ti di 90 gradi, cioè in opposizione di fase, che, tra-
Se non sapete qual è il carico da usare per il vo- mite i condensatori C24-C25, applichiamo sulle due
stro Pick-Up, provate a circuitare a turno le tre po- griglie controllo del triodo V4, utilizzato come sta-
sizioni e individuerete sicuramente quella più a- dio pilota per le valvole finali V5-V6.
datta alla vostra testina, perché noterete subito u-
na migliore esaltazione dei medi e degli acuti. Dalle due placche di V4 viene prelevato il segna-
le che applichiamo, tramite i condensatori C29-
Il segnale equalizzato RIAA presente sulla plac- C30, alle griglie controllo (piedino 5) dei due pen-
ca del secondo triodo V1 viene trasferito sulla gri- todi V5-V6 collegati in push-pull affinché venga
glia controllo del primo triodo V2, un ECC.82, u- amplificato in potenza.
sato come stadio separatore con uscita catodica
per disporre di un segnale a larga banda Hi-Fi, ma Adoperando dei pentodi finali tipo KT.88 in uscita
a bassa impedenza. si ottiene una potenza di 40 watt RMS per canale,
mentre con dei pentodi finali tipo EL.34 non si ot-
Il segnale, prelevato sul catodo del primo triodo tengono in uscita più di 35 watt RMS per canale.
V2 raggiunge, tramite il condensatore C13, i con-
tatti del relè RL1/A (i contatti del relè RL1/B sono Per far lavorare in classe AB1 le due valvole fina-
utilizzati per l’altro canale). li è necessario polarizzare le griglie controllo con
una tensione negativa di circa 44 volt.
Quando il commutatore S1 viene ruotato sulla po-
sizione Pick-Up, il RELE’1 si eccita ed il segnale Avendo constato che anche acquistando una cop-
può così raggiungere l’uscita Tape Out (uscita per pia di pentodi selezionati esiste sempre una pic-
206 il registratore) e i contatti del relè RL5/A per pro- cola tolleranza tra le due valvole, abbiamo ritenu-
seguire verso la griglia del secondo triodo V2. to opportuno polarizzare separatamente ciascuna
valvola in modo che, a riposo, possano assorbire
Ruotando il commutatore S1 in una qualsiasi altra la stessa corrente.
posizione, il RELE’1 si diseccita cortocircuitando
a massa il segnale del Pick-Up. Nello schema elettrico dello stadio alimentatore
(vedi fig.5) potete vedere i quattro trimmer R4-R6-
Ovviamente, anche tutti gli altri ingressi, CD - Tu- R8-R10 che, opportunamente tarati, consentono di
ner - Aux, provvedono a far giungere sulla griglia variare la tensione su ciascuna griglia controllo dei
del secondo triodo V2 i segnali quando viene ec- quattro pentodi finali.
citato il corrispondente relè.
R4 – regola la corrente di assorbimento della val-
Il segnale amplificato presente sulla placca del se- vola V5 del canale sinistro.
condo triodo V2 viene trasferito tramite il conden-
satore C16 sul potenziometro R35 del volume e R6 – regola la corrente di assorbimento della val-
sul potenziometro R34 del bilanciamento. vola V6 del canale sinistro.
.
Fig.2 Foto dell’interno presa a mobile capovolto. Nei disegni di figg.8-13-15-18 sono visi-
bili i cablaggi da effettuare tra le quattro schede LX.1320-1321-1322-1323. I due grossi con-
densatori elettrolitici C5-C6 dello stadio di alimentazione vanno collocati sopra due squa-
drette ad L che andranno fissate sopra i due trasformatori d’uscita con due viti.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Potenza max in uscita 40+40 watt RMS Segnale ingresso Tape 350 mV RMS
Configurazione finali classe AB1 Segnale uscita Tape 7 volt RMS 207
Banda Passante 20 Hz-25 KHz Guadagno totale 40 dB
Max distorsione a 1 KHz 0,08% Impedenza d’uscita 8 o 4 ohm
Rapporto S/N 94 dB Tensione anodica 430-470 volt
Diafonia 96 dB Assorbimento a vuoto 400 mA totali
Segnale ingresso Pick-Up 5 mV RMS Assorbimento max potenza 1,2 amper
Segnale ingresso CD 1 volt RMS Triodi ECC.83 totale 2
Segnale ingresso Tuner 350 mV RMS Triodi ECC.82 totale 6
Segnale ingresso Aux 350 mV RMS Pentodi finali KT.88 totale 4
A queste caratteristiche aggiungiamo che l’amplificatore è completo di due Vu-Meter e di uno stadio in-
dicatore del livello di picco che utilizza un diodo led bicolore per canale.
.
VERSO
R35-D
C6 280 V. R24
190 V.
190 V. 180 V. C16
R33 C2
C8
V1 6 1 V2 6 1
R21 VOLUME
C1 C12 C17
7 2 7 2 R35
8 3 8 3
5 9 4 5 9 4
J1 R23 R25
1,7 V. 1,7 V. 128 V. 9 V.
3 2 1 C11 R26 R32
12 V. C9 12 V. C1
R20 R31
R12 R13 R14 R15
C2 R22 R27
C3 C4 C10
C13
RL1-A
RL2-A RL3-A RL4-A RL5-A
R1 R3 R5 R7 R9 R10 R11
R2 R4 R6 R8
PICK-UP
1
2 CD OFF
S1 S2
TAPE
C TUNER
3 ON
4
AUX
Fig.3 Schema elettrico dello stadio preamplificatore LX.1320, dello stadio fina-
le LX.1321 e dello stadio Vu-Meter completo di rilevatore di picchi LX.1322.
.
VERSO IL
LX 1321 CANALE Z1
DESTRO
R36
430 V.
R49 C26 400 V.
PLACCA
R41 R42
V5
290 V.
C21 C22 420 V.
R50 C27
300 V. V5 3
R40 R43 210 V.
C24 C29
TU / S
R39 R61
R65
177 V. 5
GS V5
90 V. R57 4 ALTOPARLANTE
C20 R53 V5 / S CANALE SINISTRO
C23 1-8
R46
V4 2
6 1 3 C31 2 7 N
1 R54 R58 R63 6,3 V.
+ ANODICA
4
7 2 R48
9
V3 5 6 R55 R59 R64
8 3 R45 R
5 9 4 8 C32 2 7
2 V.
R47 7
1-8
GS V6
110 V. V6 / S
R56
C19 R38 12 V. C25 6,3 V. R60 R66
5
4
PLACCA
R62
V6
C30
R37 R44 210 V.
C28 V6 3
R51
420 V.
R52
6 V. 11,5 V.~
2,5 V. 3 4 5 6
R68
R67 C36
C34 6 IC2-A LX 1322
IC1 M 4
7
1,5 V. R
5
7
DL1
K V-METER
CH. SINISTRO
2 R72
V 0dB
1 10 6 3 210 1 2
20 15 34
5 6
3 IC2-B 10
6 3 2 1 0 1
2 3
20 15 4
8 K L
DL2
DS6 C38
R73 R75 1
1 V. 9
V
8
10 11
IC2-D DS7 2
C35 R71 R74 C37
.
R8 – regola la corrente di assorbimento della val- iniziare ad autooscillare su frequenze che non riu-
vola V6 del canale destro. scireste mai a udire e, in tal modo, saturereste i tra-
sformatori d’uscita e le valvole finali.
R10 – regola la corrente di assorbimento della val-
vola V5 del canale destro. Detto questo passiamo allo stadio composto dai
quattro operazionali contenuti nell’integrato LM.324
Le placche dei pentodi finali vengono collegate al- e cioè IC2/A-IC2/B e IC2/C-IC2/D.
le estremità dell’avvolgimento presente nel trasfor-
matore d’uscita TU/S (vedi in fig.3 il trasformatore Aggiungere questo stadio ha permesso di risolve-
d’uscita del canale sinistro) e le griglie schermo re i problemi legati alla taratura dell’esatto assor-
(piedini 4) ad una presa intermedia dello stesso tra- bimento delle due valvole finali e anche di sape-
sformatore tramite le resistenze R65-R66. re se è opportuno ritoccare, a distanza di tempo,
la taratura stessa.
Sul secondario del trasformatore è presente un
solo avvolgimento perché, essendo compensato, Come potete vedere in fig.3, nei quattro operazio-
è in grado di adattarsi automaticamente a qual- nali entra la tensione presente ai capi delle due re-
siasi carico che abbia un’impedenza non inferiore sistenze di catodo siglate R63-R64.
a 4 ohm o superiore a 8 ohm. Alla sua uscita si
può dunque collegare qualsiasi Cassa Acustica che La tensione prelevata dalla resistenza R64 (valvo-
presenti un’impedenza di 4 oppure di 8 ohm. la V6) entra nel piedino non invertente 5 di IC2/A
Da questo secondario si preleva anche il segna- e nel piedino invertente 2 di IC2/B.
le per il Vu-Meter e per la controreazione. L’opposto terminale di IC2/A viene alimentato da
una tensione stabilizzata di 1,5 volt che prelevia-
Il segnale della controreazione raggiunge, trami- mo dalla resistenza R67 e l’opposto terminale di
te la resistenza R52, il catodo del primo triodo V3. IC2/B da una tensione stabilizzata di 1 volt che
preleviamo dalla resistenza R71.
A proposito di questo collegamento è necessario
fare una precisazione, perché, erroneamente, si Sulle uscite di questi due operazionali è collegato
scrive spesso che questa controreazione serve un diodo led bicolore (vedi DL1), che si illumina di
solo per tagliare le frequenze degli acuti. colore rosso se la tensione ai capi della resisten-
In realtà la resistenza R52 serve per stabilizzare e za R64 supera gli 1,5 volt e di colore verde se la
determinare il guadagno di tutto lo stadio finale di tensione ai capi di R64 scende al disotto di 1 volt.
potenza. Infatti, il guadagno di questo stadio, va- Se la tensione rimane stabile a 1,25 volt, valore
le a dire di quante volte viene amplificato il se- che corrisponde a una corrente di catodo di circa
gnale applicato sulla griglia del primo triodo V3, 57 milliamper, il led bicolore rimane spento.
si può calcolare con una semplice operazione:
La tensione prelevata dalla resistenza R63 (valvo-
Guadagno = R52 : R37 la V5) entra nel piedino non invertente 12 di IC2/C
e nel piedino invertente 9 di IC2/D.
Ne consegue che il solo stadio finale amplifica il Gli opposti terminali di questi operazionali vengo-
segnale di BF di: no alimentati, come i precedenti, da una tensione
210 stabilizzata di 1,5 volt e di 1 volt.
2.200 : 68 = 32,3 volte (circa 30 dB)
Anche sulle uscite di questi due operazionali è col-
Se dunque si volesse un guadagno maggiore, si legato un diodo led bicolore (vedi DL2), che si il-
dovrebbe ridurre il valore della resistenza R37 a lumina di colore rosso se la tensione ai capi di R63
56 ohm, mentre se bastasse un guadagno mino- supera gli 1,5 volt e di colore verde se la tensio-
re si dovrebbe aumentare il valore della resisten- ne ai capi di R63 scende al disotto di 1 volt.
za R37 a 82 ohm.
Per ottenere le due tensioni stabilizzate per ali-
La resistenza R51 e il condensatore C28 che tro- mentare questi quattro operazionali abbiamo utiliz-
vate collegati in parallelo alla resistenza R52 del- zato un piccolo integrato stabilizzatore di precisio-
la controreazione, servono per evitare che lo sta- ne (vedi IC1), in grado di erogare 2,5 volt.
dio finale possa amplificare frequenze superiori ai
30.000 Hz che non sono udibili. Tramite il partitore resistivo composto da R67-R69-
Non dovete dunque assolutamente togliere dal cir- R70-R71 otteniamo i due valori di paragone di 1,5
cuito R51 e C28 perché l’amplificatore potrebbe e 1 volt necessari a questo circuito.
.
NOTA: Elenco componenti di un solo canale. Troverete gli stessi componenti duplicati su
ciascuna scheda necessaria per ottenere un amplificatore stereo. Dove non è diversa-
mente specificato, le resistenze utilizzate sono da 1/4 di watt. I componenti senza asteri-
sco vanno montati sulla scheda dello stadio preamplificatore siglata LX.1320, quelli con
un solo asterisco (*) sulla scheda dello stadio finale siglata LX.1321 e quelli con due a-
sterischi (**) sulla scheda per i Vu-Meter siglata LX.1322. Per lo stadio di alimentazione
siglato LX.1323 potete fare riferimento alla fig.5.
.
C1 C3
LX 1323
340 V.
T1 RS1 430 V.
R1 C5
HT CANALE
C2 C4 DES. + SIN.
R2 C6
Massa
R3 R4
S3
C8
45 V. RS2 V5 / S
R5 R6 BIAS
CANALE
SINISTRO
C7 C9
V6 / S
F1 R7 R8
C10
V6 / D
FIL. V4 - V5 - V6 BIAS
RETE R9 R10
220 V.
6,3 V. 6,3 V. CANALE CANALE
DESTRO DESTRO
C11
V5 / D
FIL. V4 - V5 - V6
6,3 V. 6,3 V. CANALE
6 V.
ALIMENTAZ.
SINISTRO LX 1322
RS3
FIL. V1 - V2 - V3
C13 C15
12 V. CANALE
C16 C17 C18 DES. + SIN.
Fig.5 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. I trimmer R4-R6-R8-R10 servono per
tarare la corrente di riposo delle quattro valvole finali KT.88 presenti sullo stadio LX.1321.
Il test relativo a questo progetto è stato del tutto il deviatore S2. Per questo collegamento dovete u-
soddisfacente, in quanto un solo montatore tra sare la piattina a 6 fili inclusa nel kit.
quelli prescelti aveva collegato erroneamente i fili
sul commutatore S1, e ciò ci ha dato una volta di Prima di fissare la scheda LX.1320 al pannello po-
più conferma che è sufficiente eseguire il montag- steriore del mobile è consigliabile saldare le estre-
gio con un po’ di attenzione per ottenere un circui- mità di questa piattina nei fori presenti sul circuito
to perfettamente funzionante. in corrispondenza dei relè 1 e 2.
Fig.6 Foto dello stadio preamplificatore stereo siglato LX.1320 visto da entrambi i lati. Questa
scheda va fissata sul pannello posteriore utilizzando i distanziatori metallici inseriti nel kit. Si
notino i quattro schermi in alluminio applicati sulle valvole e fissati con due corte viti.
215
Fig.7 Foto dello stadio finale stereo siglato LX.1321 visto da entrambi i lati. Gli zoccoli del-
le valvole finali vanno montati sul mobile, pertanto i loro terminali andranno collegati a
questo stampato con dei corti spezzoni di filo di rame secondo le indicazioni fornite nel-
le figg.8-13. Tutte le piste in rame del circuito sono protette da una speciale vernice an-
tiossidante e su ogni stampato è presente per ciascun componente un disegno serigra-
fico con il suo simbolo e la sua sigla, che qui non appare perché trattasi di prototipi.
.
S1 6 S2
4
Fig.8 Schema pratico di montaggio dello stadio
3
C preamplificatore LX.1320 completo del cablaggio
2
da effettuare per collegarlo allo stampato LX.1321,
1
5 al commutatore rotativo S1 e al deviatore a levetta
S2. Per evitare dei cortocircuiti, nel collegamento
dovete porre molta attenzione a non invertire i fili,
1
in particolare quelli di alimentazione. Se eseguire-
te delle saldature perfette, il circuito funzionerà non
appena avrete completato l’assemblaggio.
LX 1321
R52 R51
R61
R36
C28
R63 5 R64 5
4 4
6 6
3 3
7 7
2 2
8 8
1 1
V5 V6
TAPE
INP
R18 R17
R24 R8
RELE' 5
R9
R29
R19 R16
C18 R10
C15 C7 C5 C6 TAPE R6
OUT RELE' 3
C8
R33 C16 C14
R30 R28 R7
R22 R20 C11 R15 R14 R13 R12 AUX
216 R27 R5
C10
C17
C4 C3 C2 DS3
R26 R4
R11 R21 TUNER R3
C1 CD RELE' 1
R32
C9
J1
R23
R25 R2
1 2 3
C12
C13
V2 R1
V1 DS1
R31 1 2 3
PICK-UP
LX 1320 1
12 V.
.
20
corazzate R63-R64 dei due canali dello sta- 200m
2 2
200m
dio finale in modo da leggere una tensione 20M 200µ
2M
di 1,25 volt. Questi trimmer possono esse- 200K
2m
20m
10A
re tarati anche senza tester, semplicemente
A
20K
200m
2K 2
ruotandoli fino a quando i diodi led bicolo- 200H
2
i 200µ 2m 20m 200m
re DL1-DL2 non si accenderanno di giallo. 10A
A
10 A
V-A-
COM
R51 R52
R36
R61
R62
C28
5 R64 5 R63
4 4
6 6
3 3
7 7
2 2
8 8
1 1
V6 V5
TAPE
INP VERSO
R17 R18
DS5 R8 R24 R35-S
R9
R29
R16 R19
R10 C18
R6 TAPE C6 C5 C7 C15
RELE' 4 OUT
C8 C16
C14 R33
R7 R28 R30
AUX R12 R13 R14 R15 R21 R20
R5 R27
217
C10
C17
DS4 C2 C3 C4
VERSO
R4 R26
R3 TUNER
R22 R11 R35-D
RELE' 2 CD C1 R32
C9
J1
R23
R2 3 2 1 R25
C12
C11 C13
R1 V1 V2
DS2
4 5 6 PICK-UP R31
6
12 V.
È assolutamente normale che nei primi minuti di funzionamento i diodi led bicolore si ac-
cendano con colori differenti, ad esempio uno di giallo e l’altro di verde. Affinché si accen-
dano con lo stesso colore, dovete ritoccare i trimmer, ma dopo 5 minuti di funzionamento
almeno. I cavetti schermati visibili a destra vanno ai potenziometri R35/S-R35/D (vedi fig.13).
.
Dopo le resistenze proseguite inserendo i conden- Prima di inserire i diodi led bicolore, che dispon-
satori al poliestere e per finire gli elettrolitici, per gono di tre terminali (vedi fig.14), controllateli be-
i quali dovete assolutamente rispettare la polarità ne, per non confondere il terminale che fa accen-
dei terminali. dere il diodo di rosso con quello verde.
Dopo aver inserito le dieci morsettiere (la morset- Normalmente il terminale più lungo o ripiegato a L
tiera centrale a 5 poli è composta da una morset- rovesciata è quello che fa accendere il diodo di
tiera a 2 poli e da una a 3 poli) potete montare an- rosso, mentre il più corto lo accende di verde.
che la doppia impedenza Z1. Questo terminale va inserito nel foro dello stam-
pato contrassegnato con la lettera V.
Prima di completare il montaggio fissate sul pan-
nello superiore del mobile metallico i quattro zoc- Eseguiti questi collegamenti potete inserire nello
coli per le valvole finali e poi lo stampato LX.1321 stampato i due strumentini Vu-Meter, saldando i
utilizzando i distanziatori metallici maschio/femmi- terminali che servono per accendere la lampadina
na da 10 millimetri. sulle piste del circuito e collegando i terminali su-
periori alle piste contrassegnate +/– servendovi di
Completato il fissaggio, dovete collegare tutti i ter- due corti spezzoni di filo.
minali di questi zoccoli alle piste del circuito stam-
pato con dei corti spezzoni di filo di rame. A questo punto potete inserire gli integrati negli zoc-
coli rivolgendo verso destra la tacca di riferimento
Non dimenticate di collegare insieme i due termi- ad U presente sul loro corpo.
nali 1-8 degli zoccoli delle valvole finali e di colle-
gare questi alle estremità delle resistenze coraz- Per completare questo montaggio dovete saldare
zate R63-R64, che a loro volta andranno collega- alle estremità del circuito stampato i terminali della
te al circuito stampato come visibile in fig.13. piattina colorata a 8 fili lunga circa 80 centimetri.
Le estremità opposte di questa piattina vanno col-
In basso, nel disegno di fig.13, abbiamo riprodotto legate in parte allo stampato dello stadio finale e in
anche un particolare dello stadio di alimentazione parte a quello dello stadio di alimentazione.
LX.1323, per farvi vedere attraverso quali morset-
tiere si effettua il collegamento con la scheda fi- Vi consigliamo di rendere rigidi i fili da serrare nel-
nale e quella dei Vu-Meter. le morsettiere con una goccia di stagno e, una vol-
ta serrati, di controllare che la vite di fissaggio ri-
Sempre in fig.13, in alto a destra, abbiamo dise- sulti completamente avvitata.
gnato il potenziometro del bilanciamento R34 e il
doppio potenziometro del volume R35, tenendolo 3
1 6
però separato per mostrarvi meglio i collegamenti
di ogni singolo cavetto schermato. 2 7
5
4
MONTAGGIO VU-METER LX.1322
3 8
4 9 5 1-8 2 7
I due strumentini Vu-Meter vanno montati sul cir-
218 cuito stampato LX.1322 che abbiamo riprodotto in G2 G1
F
fig.13, sopra lo stadio finale di potenza. F A2
5
A 4 5 n.c.
K1 4 6 G2
Iniziate il montaggio dagli zoccoli per gli integrati 3 7
3 6
Proseguendo inserite tutti i condensatori, quelli al Fig.10 Connessioni degli zoccoli Noval dei
poliestere e gli elettrolitici, poi i trimmer di tara- doppi triodi preamplificatori e pilota tipo
tura R74 e i due piccoli integrati stabilizzatori siglati ECC.82-ECC.83 e degli zoccoli Octal dei
IC1 a forma di transistor, rivolgendo la parte piat- pentodi finali tipo EL.34. e KT.88
ta del loro corpo verso sinistra.
.
Fig.11 In questa foto, presa a mobile capovolto, si vede chiaramente lo stadio preamplifi-
catore LX.1320 fissato sul pannello posteriore del mobile. Tra questo circuito stampato e il
pannello del mobile vanno fissati i distanziatori metallici da 5 mm (vedi fig.2). Controllate
attentamente che non vi sia qualche terminale di qualsiasi componente talmente lungo da
andare a toccare il metallo del mobile, perché in queste condizioni il circuito non funziona.
219
Fig.12 I due strumentini del Vu-Meter vanno applicati sul circuito stampato LX.1322 (vedi
schema pratico in fig.13). Questo stampato deve poi essere fissato sul pannello frontale del
mobile con i quattro distanziatori plastici con base autoadesiva inclusi nel kit (vedi fig.2).
.
V-METER V-METER
LX 1322
R74 R74
C38 L L L L C38
DS7 V V DS7
1 R75 R75
1
R72 R72 C37
C37
1 1
2 DL1 DL1 2
3 DS6 DS6
3
4 R68 R68 4
5
IC1 IC1 5
6 V V 6
7 7
C36
C36
8 C35 IC2 IC2 C35 8
R40
C23
C25
C24 R56
C26 R48 R39
R45
C22 C20
R53
R49
V4 V3
R50
C29
R47 C30
R44
C21 R38
R37
C31 C32 R62
R61
R36
C28
R63 5 R64 5
4 4
6 6
3 3
7 7
2 2
8 8
1 1
220 V5 V6
2 8 7
AL MORSETTO NERO
USCITA CH. SINISTRO
C8
C9
3456
Fig.13 Schema pratico di montaggio dello stadio finale siglato R3 R5
R4 R6
LX.1321 e del Vu-Meter siglato LX.1322. In questo disegno so-
no visibili tutti i collegamenti elettrici da effettuare per collega-
re questi due stadi tra loro e con lo stadio alimentatore LX.1323. V5/S V6/S
.
R K V R K V
CANALE DESTRO
R40 R56
Z1
C23
R39 C25
C24 C26
R45 R48
C22
C20
R53
R49
V3 V4
R50
C30 R46
R47
C19
R59 R58
R44
R38 C21
R37
C29
C32 C31
R66 R65 C27
R60 R57
R51 R52
R36
R61
R62
C28
5 R64 5 R63
4 4
6 6
3 3
7 7
2 2
8 8
1 1
V6 V5 221
1 1 7 8 2
C11
C10
6543
R8 R7 R10 R9
LX 1323 VERSO
LX 1320
AL MORSETTO NERO CANALE CANALE
USCITA CH. DESTRO SINISTRO DESTRO
V6/D V5/D
.
LX 1323
C11
C10
C8
C9
R3 R5 R6 R7 R10 V5/D R9
R4 V5/S V6/S R8 V6/D
12 V.
C17
C18
12 V.
VERSO LX 1320
CANALE SINISTRO VERSO LX 1320
CANALE DESTRO
R1 R2
430 V. Massa
VERSO LX 1321 C16
TELAIO
C2 C14
C7
C4 C1 C15
C12
RS1 RS3
RS2
C3 C13
340 V. ~ 45 V. ~ 11,5 V. ~
C5 C6
Fig.15 Schema pratico di montaggio dello stadio di alimentazione. I fili che fuoriescono dal-
le morsettiere poste in basso distinti dalle scritte 340 - 45 - 11,5 volt, vanno collegati ai ter-
minali del trasformatore T1 come visibile in fig.18. Quando fissate i ponti raddrizzatori RS1-
RS3, orientate i loro terminali positivi come indicato nel disegno. Per il cablaggio dei fili
che partono dalle altre morsettiere guardate anche i disegni riprodotti nelle figg.8 e 13.
.
MONTAGGIO NEL MOBILE – Fissate nel mobile lo stampato dello stadio fina-
le LX.1321 utilizzando i distanziatori metallici della
Prima di effettuare il cablaggio tra i vari circuiti lunghezza di 10 millimetri.
stampati e i trasformatori di alimentazione e d’u-
scita, vi consigliamo di procedere come segue: – Collocate sopra il trasformatore di alimenta-
zione lo stampato LX.1323 e per tenerlo sufficien-
– Fissate sul mobile i quattro zoccoli delle valvole temente distanziato dal piano del mobile applicate
finali V5-V6. a ciascuna vite due dadi anziché uno.
– Fissate sul mobile i due trasformatori d’uscita – Dopo aver collegato i fili che partono dal tra-
e poi il trasformatore di alimentazione. Sotto le sformatore di alimentazione alle morsettiere del-
due viti laterali dei due trasformatori d’uscita collo- lo stampato LX.1323, potete eseguire i collega-
cate le due squadrette a L necessarie per soste- menti tra le sue morsettiere e quelle presenti sullo
nere i due condensatori elettrolitici C5-C6. stampato dello stadio finale LX.1321.
– Collegate a tutti i terminali del trasformatore di – Fissate in prossimità dei due trasformatori di
alimentazione degli spezzoni di filo, le cui estre- uscita le due morsettiere per le casse acustiche,
mità andranno poi a raggiungere tutte le morset- non dimenticando di sfilare da queste la rondella
tiere presenti nei diversi circuiti stampati. isolante posteriore che andrà poi inserita al suo
224
Fig.16 In questa foto si può vedere come è fissato sul pannello frontale lo stampato del
Vu-Meter tramite i distanziatori plastici con base autoadesiva. Nella fig.13 abbiamo dise-
gnato i potenziometri R35/S-R35/D separati per rendere più chiari i collegamenti. In realtà
si tratta di un doppio potenziometro che, a mobile chiuso, si trova sul lato destro.
.
Fig.17 Sul pannello posteriore del mobile si trovano le prese d’ingresso Pick-Up - CD -
Tuner - Tape e Aux. Dietro ai trasformatori d’uscita sono invece presenti le due morset-
tiere per il collegamento con le Casse Acustiche. Facciamo presente che i piani superio-
re e inferiore del mobile sono CROMATI LUCIDI, mentre i laterali sono neri opachi.
interno. Prima di collegare i due fili rosso-nero al- potenziometri, il commutatore rotativo S1, il devia-
le morsettiere, controllate con un tester che risul- tore a levetta per il Tape e l’interruttore di rete.
tino isolate dal metallo del mobile.
– È sottinteso che i perni dei potenziometri e del
Importante: vi ricordiamo che il filo rosso va ne- commutatore rotativo andranno accorciati, segan-
cessariamente collocato nel morsetto di sinistra e doli in modo da poter tenere distanziate le loro ma-
il filo nero nel morsetto di destra (vedi fig.18) per- nopole di 1 mm circa dal pannello frontale. 225
ché invertendo tali collegamenti l’amplificatore au-
tooscillerà. – A questo punto potete completare il cablaggio
cercando di tenere i fili ben ordinati, legandoli e-
– Fissate sul pannello posteriore del mobile la pre- ventualmente tra loro con uno stretto giro di nastro
sa di rete, poi lo stampato LX.1320 dello stadio isolante per non lasciarne troppi volanti.
preamplificatore sul quale avrete già saldato la piat-
tina che andrà poi a collegarsi al commutatore ro-
tativo S1 (vedi fig.8).
TARATURA STADIO FINALE
– Collegate le morsettiere presenti su questo stam-
pato alle morsettiere degli altri stampati. Prima di fornire tensione a tutto l’amplificatore do-
vete ruotare i cursori dei trimmer R4-R6-R8-R10
– Fissate sul pannello frontale il circuito stampato in senso antiorario, in modo da far giungere sulle
dei due strumentini Vu-Meter utilizzando i distan- griglie controllo di tutte le valvole finali la mas-
ziatori plastici autoadesivi inseriti nei kit, poi i sima tensione negativa di 60 volt circa.
.
R52 R51
R61
R36
LX 1321
C28
R63 5 R64 5
4 4
6 6
3 3
7 7
2 2
8 8
1 1
V5 V6
2
1
VERSO LX 1322 VERSO LX 1323 VERSO LX 1323
CANALE SIN. 12 V.
V5/S V6/S
VERSO LX 1320
CANALE SIN.
290 V.
TU / S
TA 115
+ ANODICA
3,15 V.
3,15 V.
0 V.
FUSIBILE GS V5 GS V6
TA 255
340 V.
RETE 220 V.
PLACCA V5 PLACCA V6
USCITA
R ALTOP. N
T1
220 V.
226 Massa
TELAIO
340 V.~
USCITA VERSO LX 1323
CANALE
SINISTRO
S3
.
R51 R52
R36
R61
R62
C28 R64 R63
5 5
4 4
6 6
3 3
7 7
2 2
8 8
1 1
V6 V5
2
1
VERSO LX 1320
CANALE DES.
290 V.
TU / D
TA 115
+ ANODICA
3,15 V.
3,15 V.
0 V.
GS V5 GS V6
11,5 V.
45 V.
PLACCA V5 PLACCA V6
USCITA
R ALTOP. N
227
Massa
45 V. ~ 11,5 V. ~ TELAIO
VERSO LX 1323 USCITA
CANALE
DESTRO
Fig.18 In questo disegno potete vedere come vanno collegati i terminali dei due trasfor-
matori d’uscita e quelli di alimentazione alle morsettiere montate sul circuito stampato
dello stadio finale siglato LX.1321. La presa “massa telaio” presente sotto il bullone del
trasformatore di alimentazione va collegata alla morsettiera posta sul lato destro dello
stampato siglato LX.1323 (vedi fig.15) e al filo Terra della presa rete dei 220 volt.
.
Fig.19 Il mobile che abbiamo fatto preparare per questo progetto è in ferro nero opaco ed
è rifinito da una mascherina frontale forata e serigrafata e da una mascherina posteriore
forata. La scelta del piano superiore CROMATO ha reso l’amplificatore esteticamente mol-
to elegante, in particolar modo quando tutti i filamenti delle valvole risultano accesi.
Importante: poiché sulle placche, sulla griglia stampato vicino alla valvola V5, rivolgendo il pun-
schermo delle valvole finali, sul ponte raddrizza- tale negativo verso massa.
tore RS1 e sui condensatori elettrolitici C5-C6 so-
no presenti delle tensioni elevate, non è consi- A questo punto dovete ruotare molto lentamente il
228 gliabile toccare i terminali di questi componenti per- cursore del trimmer R10 fino a leggere sul tester
ché si potrebbe prendere la scossa elettrica. Ri- una tensione di 1,25 volt.
cordate inoltre che togliendo la tensione di rete dei
220 volt all’amplificatore, i condensatori elettrolitici Spostate i puntali sulla resistenza corazzata R64
C5-C6 mantengono la loro carica per diversi mi- posta sempre sulla parte destra del circuito stam-
nuti, quindi lasciate trascorrere almeno 10 minuti pato vicino alla valvola V6 e ruotate il cursore del
prima di toccare i fili percorsi da alta tensione. trimmer R8 fino a leggere 1,25 volt.
Dopo questa parentesi informativa, riprendiamo la Spostate quindi i puntali sulla resistenza corazza-
nostra descrizione per consigliarvi di collegare al- ta R64 posta sulla parte sinistra del circuito stam-
le uscite le vostre casse acustiche, quindi procu- pato in prossimità della valvola V6, poi ruotate il
ratevi un tester commutandolo subito sulla porta- cursore del trimmer R6 fino a leggere 1,25 volt.
ta 2,5 o 3 volt fondo scala V/cc (vedi fig.9).
Per finire spostate i puntali sulla resistenza co-
Collegate i puntali ai due terminali della resisten- razzata R63 posta sulla parte sinistra del circuito
za corazzata R63 sulla parte destra del circuito stampato vicino alla valvola V5, quindi ruotate an-
.
In linea di massima, quando le quattro valvole ri- – Costo dello stadio d’ingresso LX.1320 completo
sultano perfettamente tarate, i diodi led bicolore ri- di circuito stampato, relè, potenziometri, due val-
mangono spenti e solo in presenza di picchi di se- vole ECC.83 e due valvole ECC.82 (vedi figg.6-8)
gnale possono accendersi di colore rosso. Lire 220.000 Euro 113,62
Se in assenza di segnale si accendono di colore – Costo dello stadio finale LX.1321 completo di cir-
verde significa che avete tarato i trimmer che for- cuito stampato, una doppia impedenza TA.30, due
niscono la tensione negativa alle griglie dei finali trasformatori d’uscita TA.115 ultralineari, morsetti
su un valore leggermente inferiore a quello richie- dorati per le uscite, quattro valvole ECC.82 e quat-
sto, cioè anziché regolarli per avere sulle resisten- tro valvole KT.88 (vedi figg.7-13)
ze 1,25 volt potreste averli tarati su 1,1 volt. Lire 540.000 Euro 278,89
Come noterete, anche se tutti e quattro i diodi led – Costo dello stadio Vu-Meter LX.1322 completo
verdi risultano accesi, l’amplificatore funzionerà in di circuito stampato e strumentini (vedi fig.13)
modo perfetto solo che erogherà una potenza leg- Lire 80.000 Euro 41,32
germente inferiore, che comunque il nostro orec-
– Costo dello stadio di alimentazione LX.1323 com-
chio non sarà in grado di avvertire.
pleto di circuito stampato, trasformatore di alimen-
tazione TA.255, ponte raddrizzatore ed elettrolitici
Se dopo diversi mesi di funzionamento doveste no-
per le alte tensioni (vedi figg.4-15)
tare che un diodo led rimane spento o che un dio-
Lire 230.000 Euro 118,79
do si accende di colore rosso e un altro di colore
verde, dovrete ritoccare i quattro trimmer presenti – Costo del mobile in ferro nero opaco MO.1320
sullo stadio di alimentazione in modo che tutti i dio- visibile in fig.19, completo di due piani cromati, del-
di led rimangano spenti. la mascherina frontale forata e serigrafata e della
mascherina posteriore forata
Per finire dovete solo tarare i due trimmer R74 pre- Lire 75.000 Euro 38,73
senti sul circuito del Vu-Meter.
Costo dei circuiti stampati e dei trasformatori
Per eseguire questa taratura dovete ruotare al cen-
tro la manopola del potenziometro del bilancia- Circuito stampato LX.1320
mento R34 e poi applicare su un solo ingresso un Lire 41.500 Euro 21,43
segnale di circa 1.000-2.000 Hz che potrete prele-
vare da un Generatore di BF. Circuito stampato LX.1321
Lire 76.000 Euro 39,25
Regolate quindi il volume quasi sul massimo e ta- Circuito stampato LX.1322 229
rate il trimmer R74 fino a far deviare la lancetta del- Lire 15.000 Euro 7,75
lo strumentino sulla tacca 3-4 dB in rosso.
Circuito stampato LX.1323
Dopo aver tarato il trimmer di un canale, applicate Lire 27.500 Euro 14,20
lo stesso segnale prelevato dal Generatore BF Trasformatore d’uscita TA.115
sull’opposto canale e tarate l’altro trimmer R74 fi- Lire 95.000 Euro 49,06
no a far deviare la lancetta dello strumentino sulla
stessa tacca dei 3-4 dB in rosso. Trasformatore d’alimentazione TA.255
Lire 70.000 Euro 36,15
Completata anche quest’ultima taratura, potete col- Doppia impedenza TA.30
legare al vostro amplificatore il segnale prelevato Lire 17.000 Euro 8,78
da un Pick-Up o da un CD stereo e avrete subito
la soddisfazione di “sentire” che, se anche avete I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
perso un po’ di tempo per montarlo, ne valeva pro- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
prio la pena. richiederà il materiale in contrassegno.
.
Perché è utile abbinare a un registratore o a un am- Per rilevarli è dunque necessario dotare l’amplifi-
plificatore un rivelatore di picchi? catore, il registratore o il preamplificatore, di un cir-
È probabile che molti di voi si pongano tale do- cuito indicatore ben diverso dal normale strumen-
manda, in risposta alla quale vi diciamo che l’utilità tino a lancetta: un indicatore molto più veloce, sen-
di un rivelatore di picco è veramente grande, con- za inerzia e visibilissimo, come può esserlo un
siderato il fatto che solo con un simile circuito è semplice diodo led.
possibile eliminare, sia in fase di registrazione sia
in fase di ascolto, la distorsione causata da una
nota che durante l’esecuzione, superando il livello SCHEMA ELETTRICO
di “guardia”, da onda sinusoidale si trasforma in on-
da squadrata. Il circuito di un rivelatore di picchi, a differenza di
un indicatore di livello, deve solo ed esclusivamente
Il Level-Meter infatti, seppure fosse presente nel vo- indicare quando nell’amplificatore viene superato
stro registratore o amplificatore, non è in grado di ri- un certo livello da noi stessi determinato.
levare tali picchi a causa dell’inerzia della sua lan- In altre parole il diodo led presente nel circuito de-
cetta che non riesce ad indicarli per lo loro velocità. ve, in condizioni normali di funzionamento, rima-
Usando come riferimento il solo strumentino, si ri- nere spento ed accendersi solo in presenza dei pic-
tiene erroneamente di non saturare lo stadio fina- chi che, superando il livello massimo consentito
le, mentre la presenza di picchi lo porta inevitabil- dall’amplificatore, lo portano momentaneamente in
mente in saturazione. distorsione.
RIVELATORE di PICCO
230 Fig.1 Foto di un prototipo del rivela-
tore di picco montato per il collaudo.
I due diodi led presenti sulla sinistra
del circuito stampato devono essere
fissati sul pannello del contenitore e
collegati al circuito con due fili, co-
me si vede in fig.4. Sul lato destro
sono visibili i due ponticelli da effet-
tuare sullo stampato.
.
in VERSIONE STEREO
Quindi se si vede lampeggiare il diodo led sarà Nei registratori o stadi finali di potenza tale pro-
necessario ridurre l’amplificazione agendo sul po- blema non sussiste: infatti, sia che il segnale ven-
tenziometro del volume fino a quando tale diodo si ga prelevato direttamente dall’uscita dell’altopar-
spegnerà. Il lampeggio può essere anche causato lante sia che venga prelevato dalla presa per la cuf-
da picchi presenti solo sulla gamma dei bassi o fia, ha sempre un’impedenza compresa tra i 4 e i
degli acuti, ed in questo caso sarà opportuno agi- 16 ohm.
re su questi due controlli. Per quanto riguarda l’ampiezza del segnale, anche
il più semplice e modesto preamplificatore è in gra- 231
Osservando lo schema elettrico in fig.2 potete su- do di assicurare in uscita 100 millivolt, quindi di que-
bito constatare che questo rivelatore di picchi è i- sto non bisognerà assolutamente preoccuparsi.
doneo per qualsiasi circuito stereo, in quanto so-
no presenti un ingresso per il canale sinistro ed u- Ora, per quanto riguarda la descrizione del suo fun-
no per il canale destro. zionamento, essendo il canale destro perfetta-
mente equivalente al canale sinistro, descriveremo
Il segnale di BF può essere indifferentemente pre- quest’ultimo che costituisce, come ben visibile in
levato in uscita dal preamplificatore o dallo stadio fig.2, la parte superiore del circuito.
finale di potenza, purché sia a bassa impedenza, Il segnale applicato sull’ingresso raggiunge il trim-
cioè non superiore a 1.000 ohm, e il suo livello non mer R1 necessario per regolare la sensibilità del
risulti inferiore a 100 millivolt. rivelatore di picchi.
Normalmente l’impedenza d’uscita di un pream- Dal cursore del trimmer il segnale raggiunge, tra-
plificatore di BF si aggira sui 600 ohm, quindi ta- mite C1 ed R2, il piedino invertente 2 dell’opera-
le uscita potrà essere sfruttata per prelevare il se- zionale IC1/A, che svolge la funzione di preampli-
gnale da collegare al nostro rivelatore di picchi. ficatore. Infatti questo primo stadio provvede ad
.
C2
C3
R3 DL1
C1 C5
R2 2
ENTRATA
CANALE "S"
R1 1 R5 5 8
IC1-B R8
C
3 7 R6 B
TR1
IC1-A 6
DS1 E
4 C4 R7
R4
DS2
R9
C10
C6 DZ1 DL2
R13
R17
6 8 C9 12 VOLT
IC2-A DS3
R15
C
3 7 B
R14
TR2
1 5
C7 E
R11 4 R16
ENTRATA 2
CANALE "D"
IC2-B
R10
R12
C8
Fig.2 Schema elettrico del rivelatore di picco. Il segnale di BF, che può essere prelevato
dal preamplificatore o dal finale di potenza, deve essere a bassa impedenza.
amplificare di circa 10 volte l’ampiezza del se- Le principali caratteristiche tecniche del circuito
gnale applicato all’ingresso. possono essere così riassunte:
Il segnale preamplificato presente sul piedino d’u-
scita 1 raggiunge l’ingresso non invertente 5 di Tensione di alimentazione 12-13 volt
un secondo operazionale indicato nello schema e- Corrente assorbita a riposo 19 mA
lettrico con la sigla IC1/B. Corrente assorbita a diodi led accesi 39 mA
Quest’ultimo, a differenza del primo operazionale, Minimo segnale in ingresso 100 millivolt
viene utilizzato come comparatore di tensione, Banda passante 10 Hz-50 KHz
trasformandosi automaticamente in monostabile
quando la tensione in ingresso eccede un deter- Noi abbiamo riportato per l’alimentazione un valo-
minato valore. re di tensione compreso tra 12 e 13 volt, ma ap-
In pratica una volta superato il livello di soglia, l’u- portando semplici modifiche è possibile alimentar-
scita, che in condizioni normali si trova a livello lo- lo anche con tensioni maggiori, come ad esempio
gico 0 e quindi elettricamente collegata a massa, a 18-20-24 volt.
repentinamente cambia di stato e passa a livello Volendo alimentarlo a 18 volt sarà necessario so-
logico 1, cioè massima tensione positiva. Questa stituire il diodo zener DZ1 da 6,2 volt con uno da
raggiungendo tramite la resistenza R6 la Base del 9 volt; se invece si volesse scegliere una tensio-
transistor TR1 lo porta in conduzione. ne di alimentazione di 24 volt, tale diodo dovreb-
be essere sostituito con uno da 12 volt.
Ogniqualvolta il transistor conduce, il diodo led si
accende informandoci che nel segnale amplificato Oltre al diodo zener, occorrerà aumentare anche
esiste un picco che supera il livello massimo ac- il valore delle resistenze R8 e R17 poste in serie
cettato dall’amplificatore. ai due diodi led, per evitare di bruciarli. La corrente
Più intensa sarà la luminosità del diodo led più e- massima che i diodi led possono sopportare si ag-
levata risulterà l’ampiezza del picco e per limitarlo gira sui 20 milliamper, quindi il valore delle resi-
occorrerà agire, come abbiamo già accennato, sul stenze dovrà essere scelto in modo da non supe-
potenziometro del volume o su quello dei toni. rare questo valore quando il diodo led è acceso.
L’integrato IC1, e così dicasi per IC2 presente
nell’altro canale, è un normale TL.082, perfetta-
mente equivalente ai TL.072 - LF.353 - uA.772, ed REALIZZAZIONE PRATICA
al suo interno sono presenti due amplificatori o-
perazionali con ingresso a fet. Il circuito stampato idoneo per la realizzazione del
rivelatore di picchi è siglato LX.565.
Tutto il circuito può essere alimentato con una ten- Considerate le sue ridotte dimensioni, se impie-
sione compresa tra i 12 e i 13 volt e poiché i pie- gherete tale circuito per uno stadio finale troverete
dini 3 e 6 devono ricevere metà della tensione di sempre all’interno del mobile uno spazio nel quale
alimentazione, per ottenerla abbiamo impiegato un collocarlo, se invece vi serve per un piccolo regi-
semplice diodo zener da 6,2 volt, indicato nello stratore o un preamplificatore, potrete inserirlo in
schema elettrico con la sigla DZ1. un piccolo contenitore metallico o plastico.
Il diodo al silicio DS2, interposto tra il piedino 3 del
primo operazionale e il piedino 6 del secondo o- Nella fig.4 abbiamo riportato lo schema pratico di
perazionale, serve per far scattare i due compara- montaggio con tutti i componenti visti in prospetti- 233
tori IC1/B e IC2/B e trasformarli in monostabili va. Sullo stesso circuito stampato, dal lato della ve-
quando il segnale di BF supera la soglia di 0,7 volt, tronite, cioè sul lato in cui monterete i componen-
che è la differenza di tensione tra i piedini 3 e 6 ot- ti, è riportato il disegno serigrafico di ogni compo-
tenuta tramite tale diodo. nente completo della relativa sigla.
Innanzitutto saldate sul circuito stampato i due do, che deve essere rivolto verso il positivo, è
zoccoli per gli integrati IC1-IC2 e subito dopo ef- quello leggermente più lungo (vedi fig.3).
fettuate i due ponticelli presenti sopra il diodo al Invertendo i terminali del diodo non succederà nul-
silicio DS2, utilizzando per tale operazione del filo la di irreparabile, l’unico inconveniente sarà la sua
di rame nudo. mancata accensione. In questo caso basterà in-
Il filo di rame deve essere assolutamente nudo, vertire i terminali e tutto funzionerà normalmente.
quindi non utilizzate per nessun motivo del filo di
rame smaltato, cosa che qualcuno ancora fa, la- Per i segnali da applicare in ingresso vi consiglia-
sciandosi ingannare dal colore rame della vernice. mo di utilizzare del cavetto schermato nel caso li
Utilizzando del filo smaltato, anche se lo stagno a- preleviate dall’uscita di un preamplificatore, se in-
derisce allo smalto tutto il circuito risulterà elettri- vece li prelevate da una presa per cuffia o diretta-
camente isolato. Nel caso che utilizzaste questo mente dai terminali dell’altoparlante, potrete usare
tipo di filo, occorrerà necessariamente raschiarne due comuni fili non schermati.
la vernice con un paio di forbici o con carta smeri- Se poi li prelevate dagli altoparlanti, vi consigliamo
glio, controllando poi con un ohmmetro, a saldatu- di usare un solo filo di MASSA che collegherete
ra effettuata, se vi è continuità. sulla massa dell’amplificatore, poi con i fili entrata
Per effettuare questi ponticelli vi consigliamo di segnale ricercate su ogni altoparlante il terminale
prendere il filo da uno spezzone di piattina per im- sul quale è presente il segnale di BF.
pianto luce, perché i fili presenti all’interno della pla-
stica di queste piattine sono sempre saldati. Per mettere in funzione il circuito è ora necessario
inserire nei due zoccoli gli integrati, collocando la
Dopo aver effettuato questi due ponticelli montate tacca di riferimento (a volte rappresentata da un
tutte le resistenze, i condensatori al poliestere, i piccolo punto situato vicino al piedino 1) verso i
ceramici e i due condensatori elettrolitici C5-C6 trimmer, come chiaramente visibile in fig.4, ed ap-
controllandone la polarità. Se avete deciso di ali- plicare ai fili di alimentazione una tensione di 12
mentare il circuito con una tensione di 24 volt, con- volt facendo attenzione a non invertire la polarità.
trollate che il condensatore elettrolitico C5 sia a-
datto per una tensione di lavoro di 30-35 volt. TARATURA
Proseguendo inserite i due trimmer R1 e R10, poi Poiché sono molteplici i campi di impiego di que-
i due transistor TR1 e TR2 collocandoli con la par- sto rivelatore di picchi, a seconda del collegamen-
te piatta rivolta verso i due trimmer. to scelto sarà necessario effettuare una diversa ta-
ratura. Ad esempio, collegando il nostro circuito
Ora potete inserire anche i diodi, che salderete sul sull’uscita di un preamplificatore, si otterrà un se-
circuito stampato con la fascia colorata che con- gnale disponibile che non sarà sicuramente di ele-
torna il corpo, come riportato nello schema pratico. vata potenza. Collegandolo invece in uscita a re-
gistratori o amplificatori, occorrerà fare molta at-
Se abbiamo sempre trovato dal lato giusto la fa- tenzione alle potenze erogate, considerato che i
scia colorata del diodo zener DZ1, per i piccolissi- modelli presenti in commercio possono variare da
mi diodi al silicio 1N.4148 (vedi DS1-DS2-DS3) ci un minimo di 1 watt fino ad un massimo di 50 watt.
siamo accorti che questa fascia spesso viene stam-
pata proprio al centro del corpo o dal lato opposto Per i diversi tipi di impiego e di collegamento sarà
234 e di conseguenza non si riesce più ad individuare necessario tarare i due trimmer d’ingresso R1 e
qual è il terminale Catodo e qual è l’Anodo. R10 caso per caso, per poterne regolare la sensi-
Per individuare questi due terminali senza possibi- bilità e, se disponete di un oscillatore BF, effettua-
lità di errore è consigliabile verificare la loro pola- re tale operazione sarà veramente facile.
rità con l’aiuto di un tester.
Ruotate i cursori dei due trimmer verso il minimo
Una volta montati tutti i diodi, potete collegare i due poi, dopo aver collegato sulle uscite del canale de-
fili di alimentazione utilizzando per il positivo un fi- stro e sinistro il nostro rivelatore di picchi, applica-
lo rosso e per la massa un filo nero. te l’oscillatore BF commutato sulla frequenza di
1.000 Hz su uno dei due ingressi.
Poiché i diodi led devono essere necessariamente Ora, agendo sul potenziometro del volume e
fissati sul pannello frontale del mobile nel quale sull’ampiezza del segnale in uscita dall’oscillatore,
racchiuderete il circuito, vanno congiunti ai termina- cercate di portare la lancetta del Level-Meter su 0
li di uscita presenti sullo stampato con due fili. dB, cioè nel punto in cui verso il fondo scala inizia
Anche questi diodi hanno un terminale positivo ed un settore di colore diverso (normalmente rosso)
uno negativo e per distinguerli sappiate che l’Ano- da quello situato alla sinistra della scala stessa.
.
DL2 DL1
K K
A A
12 Volt
R8
TR1 R6 C4
R7 R5
R4
C1
R1
C2 C3 IC1 DS1
R3
ENTRATA
CANALE "S" PONTICELLO
565 XL
R2 DZ1
PONTICELLO
DS2
C5 C6
R17 R9 R15 C9
ENTRATA
CANALE "D"
R16 R14
TR2
R10 C7
IC2
C10
C8 DS3
R12
R13
R11
Fig.4 Schema pratico di montaggio del rivelatore di picco in versione stereo. Con i va-
lori dei componenti da noi scelti, il circuito può essere alimentato a 12 volt, ma con
poche e opportune modifiche ai valori del diodo DZ1 e delle resistenze R8-R17, po-
trete alimentarlo anche con tensioni maggiori, ad esempio 18-20 o anche 24 volt.
Una volta ottenuta questa condizione, ruotate il Senza un oscillatore di BF effettuare tale taratura
trimmer del canale interessato, R1 o R10, dal mi- risulterà un po’ più critico, ma con un po’ di pa-
nimo verso il suo massimo fino a quando il diodo zienza e con due o tre prove si riuscirà ugualmen-
led non si accenderà, poi lentamente ruotate il cur- te ad ottenere il risultato richiesto.
sore dello stesso trimmer in senso inverso fino a 235
quando non lo vedrete spegnersi. COSTO di REALIZZAZIONE
Scollegate l’oscillatore dal canale che avete appe- Costo di tutto il materiale per realizzare il rivelato-
na tarato e collegatelo sull’altro ripetendo le stes- re di picco stereo siglato LX.565 (vedi fig.4), cioè
se operazioni eseguite precedentemente e ruotan- circuito stampato, due integrati completi di zocco-
do, ovviamente, l’altro trimmer d’ingresso. lo, transistor, trimmer, resistenze, condensatori,
diodi al silicio, zener e diodi led
Se non disponete di un oscillatore di BF potrete u- Lire 11.000 Euro 5,68
gualmente tarare i due trimmer utilizzando come
segnale un disco o un nastro inciso. Costo del solo stampato LX.565
Lire 2.700 Euro 1,39
Dopo avere ruotato il potenziometro del volume
fino a far deviare verso 0 dB la lancetta del Level- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
Meter, tarate i due trimmer R1 e R10 fino a quan- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
do i due diodi led non si spegneranno. richiederà il materiale in contrassegno.
.
VU-METER STEREO
Chi decide di costruirsi in proprio un perfetto am- Tabella N.1, che abbiamo redatto prendendo co-
plificatore Hi-Fi solitamente desidera completarlo me riferimento un amplificatore da 60 watt massi-
con due strumentini Vu-Meter che gli permettano mi con altoparlante da 8 ohm ed assumendo co-
di tenere sotto controllo in ogni istante il livello d'u- me livello 0 una potenza di 30 watt.
scita di ciascun canale.
Per questa applicazione si consiglia in genere di Come noterete, adottando questa scala logaritmi-
prelevare il segnale ai capi dell'altoparlante, rad- ca in dB, dove 0 dB corrisponde a una potenza di
drizzare la tensione alternata ivi presente con dei 30 watt, per raggiungere metà scala sono neces-
diodi, infine applicare la tensione così ottenuta di- sari circa 15 watt, mentre per raggiungere 1/4 di
rettamente sui terminali dello strumentino. scala occorrono circa 4 watt (vedi fig.1).
Tale soluzione però, sebbene permetta di far de-
viare la lancetta dello strumento, non può consi- Paragonando questa scala a quella che si ottiene
derarsi ottimale. applicando allo strumentino il nostro circuito (vedi
Adottando infatti questo sistema, se si regola la fig.3), possiamo notare che su quest'ultima ogni
sensibilità in modo che alla massima potenza la tacca di suddivisione corrisponde in pratica ad u-
lancetta dello strumento raggiunga il fondo scala, na variazione di potenza di 10 dB, cioè passando
ruotando il potenziometro del volume a metà cor- da una tacca a quella immediatamente successiva
sa la lancetta stessa si riporta quasi sullo zero an- si ha sempre un aumento in potenza di 10 volte.
che se l'amplificatore continua ad erogare una po- Se quindi prendiamo come riferimento per lo 0 dB
236 tenza non indifferente. Al contrario, se si regola la lo stesso punto della scala precedente, che sap-
sensibilità in modo che a metà potenza la lancetta piamo corrispondere ad una potenza di 30 watt,
dello strumento si porti sul centro scala, sarà suf- noteremo subito che con una potenza 10 volte in-
ficiente aumentare di poco il volume per vedere feriore, cioè 3 watt (pari a –10 dB) la lancetta del-
sbattere la lancetta violentemente contro il fondo lo strumento supera il metà scala, mentre nell'e-
scala, con grave danno dello strumento. sempio precedente con 15 watt raggiungevamo ap-
D’altronde, siccome lo strumento è lineare per mi- pena il metà scala.
sure in tensione, non può essere diversamente. Inoltre con 0,3 watt (pari a –20 dB) la lancetta su-
pera ancora 1/4 di scala, quindi abbiamo la possi-
Ammesso quindi che lo si sia tarato in modo che bilità di regolare lo 0 dB in modo tale da avere
la lancetta raggiunga il fondo scala con una ten- un'ampia deviazione della lancetta anche con po-
sione di 20-22 volt, è ovvio che la lancetta stessa tenze minime, dove con altri Vu-Meter la lancetta
si porterà a metà scala con una tensione di 10-11 rimarrebbe immobile sullo zero iniziale.
volt e ad 1/4 di scala con una tensione di 5-5,5
volt. Queste variazioni, tradotte in dB, ci permet- Il vantaggio di poter disporre di una scala in dB
tono di suddividere la scala come indicato nella perfettamente lineare è notevole.
.
Non dobbiamo infatti, dimenticare che il nostro o- Proprio per questo, cioè per indicare un aumento
recchio percepisce gli aumenti di potenza sonora di potenza proporzionale a quello che il nostro o-
in forma logaritmica. Supponendo cioè che il con- recchio effettivamente apprezza, le scale dei Vu-
trollo del volume sia regolato per fornire in uscita Meter risultano tarate in dB anziché in watt.
una potenza di 5 watt, affinché il nostro orecchio
abbia la sensazione che la potenza sia raddop- Se la scala fosse tarata in watt, noi ci troveremmo
piata, occorre far erogare all'amplificatore non 10 in pratica di fronte ad ampie deviazioni della lan-
watt come sarebbe logico supporre, bensì 20, una cetta pur avendo la sensazione acustica di aver e-
potenza cioè pari al quadruplo di quella iniziale, levato di pochissimo la potenza dell'amplificatore.
che corrisponde in pratica ad un aumento di 6 dB.
Analogamente, se la potenza iniziale risulta di 20 Come abbiamo visto però, anche le scale in dB
watt, per avere la sensazione sonora di averla rad- normalmente utilizzate non rispecchiano ancora la
doppiata, occorre che l'amplificatore eroghi ben 20 realtà, in quanto presentano il difetto di non esse-
x 4 = 80 watt, e non 40 watt. re lineari in dB come invece si richiede.
LINEARE in dB
Gli strumenti indicatori del livello d’uscita per gli amplificatori dispon-
gono di una scala graduata in decibel che ha il difetto di non essere li-
neare e di limitare l’escursione della lancetta ad un massimo di 10-15
dB. Per ampliare il campo d’azione dello strumentino, nonché ottenere
una scala perfettamente lineare in dB, occorre pertanto un circuito con-
vertitore simile a quello che vi presentiamo in queste pagine.
SCHEMA ELETTRICO
Fig.2 Foto del montaggio del circuito del In pratica il nostro circuito non è altro che un volt-
Vu-Meter lineare in dB in versione stereo. metro elettronico in alternata perfettamente li-
neare che con un semplice quanto efficace artifi-
.
DS1
R9
15 V.
C11
C1 C2 DG1
C3
DG2
2 DS2 DS3
8 40 60
80
20
10
1 0
0
CANALE
C6
R1 3 DESTRO
C4 DS4 DS5
R2
ENTRATA "D" R3
R4 IC1-A
C5
DG3
C7
DG4
IC1-B
6 DS6 DS7
40 60
80
20
10
7 0
0
CANALE
C10
R5 5 SINISTRO
4
C8 DS8 DS9
R6 R8
ENTRATA "S" R7
C9
+V 7 6 5
cio, è stato adattato in modo da ottenere in uscita Nel nostro caso invece, il guadagno dell'amplifi-
variazioni di tensione logaritmiche, come richie- catore si mantiene sì costante per segnali di bas-
devano appunto i nostri scopi. so livello, però quando l'ampiezza del segnale ap-
Il segnale di BF prelevato sui terminali d'uscita del- plicato in ingresso supera una certa soglia deter-
l'amplificatore, cioè sulla presa a cui va collegato minata dalla posizione in cui viene ruotato il cur-
l'altoparlante, va applicato sull'ingresso Entrata D sore del trimmer R3, si ha un passaggio di corren-
(entrata canale destro) per un canale e sull’ingres- te attraverso DG1-DG2-C3 che, modificando la po-
so Entrata S (entrata canale sinistro) per il secon- larizzazione sul piedino 2 di IC1, determina in pra-
do canale. tica una diminuzione del guadagno stesso.
Questa diminuzione è tanto più forte quanto più e-
Precisiamo che delle due prese uscita altopar- levata risulta l'ampiezza del segnale in ingresso.
lante presenti sull'amplificatore, una è sempre col- In tal modo siamo riusciti ad ottenere quella com-
legata alla massa oppure al comune, mentre la se- pressione del segnale necessaria per avere una
conda è quella relativa al segnale, perciò quando scala perfettamente lineare in dB.
collegherete queste due prese all'ingresso del cir-
cuito Vu-Meter ricordatevi di non invertire i fili, cioè Per alimentare il circuito è necessaria una tensio-
di non collegare alla massa di quest'ultimo il filo del ne continua di valore compreso fra i 10 e i 30 volt,
segnale di BF e all'Entrata D o S il filo di massa quindi se il vostro amplificatore dispone già di una
dell'amplificatore, poiché anche se così non pro- tensione di alimentazione di 12-18-24-30 volt, po-
vochereste nessun danno né all'amplificatore né al trete alimentarlo direttamente con essa anche per-
Vu-Meter, non potreste tuttavia ottenere alcuna in- ché l'assorbimento complessivo del circuito non
dicazione sullo strumentino. supera i 2 milliamper.
Una corrente dunque che non può in alcun modo
Supponendo quindi che il segnale di BF preleva- sovraccaricare nessun tipo di alimentatore.
to dall'uscita dell'altoparlante del canale di destra Per quanto riguarda gli strumentini da applicare
venga effettivamente applicato sulla presa entrata in uscita, potrete sceglierli di qualsiasi tipo e mar-
D, il segnale stesso giunge, passando attraverso ca in quanto il nostro circuito è tanto malleabile da
C4 ed R2, al cursore del trimmer R3 necessario poter accettare indifferentemente strumentini da
per dosarne l'ampiezza in modo tale che la lancet- 100-200-250-300 e anche 500 microamper.
ta dello strumento raggiunga il fondo scala solo in
corrispondenza della massima potenza erogata. Per evitare che le lancette degli strumenti sbatta-
Il segnale così dosato giunge sull'entrata non in- no a fondo scala quando si accende l’amplificato-
vertente 3 dell'amplificatore operazionale IC1/A, re, abbiamo applicato in serie all’alimentazione u-
che Io ripresenta sul piedino 1 di uscita opportu- na resistenza da 1.800 ohm (vedi R9) e un con-
namente amplificato. densatore elettrolitico da 2.200 microF. (vedi C11).
Poiché il segnale di BF è un segnale in alternata, Tutto il circuito assorbe 2 mA, quindi se lo si ali-
mentre lo strumento di lettura è sempre un mi- menta con una tensione superiore ai 15 volt oc-
croamperometro in corrente continua, è necessa- corre aumentare il valore ohmico di R9 in modo
rio raddrizzarlo e a questo provvedono i quattro da ottenere una tensione di alimentazione per IC1
diodi DS2-DS3-DS4-DS5 collegati fra loro a ponte. di circa 10-11 volt.
Il condensatore elettrolitico C6, che trovate colle-
In conclusione possiamo ancora aggiungere che il 239
gato in parallelo allo strumento, ha il duplice sco-
minimo segnale applicabile in ingresso è di 1 volt
po di livellare la tensione pulsante così ottenuta
picco-picco, che su un carico di 8 ohm equivale
trasformandola in una continua, nonché di am-
in pratica ad una potenza minima di 0,1 watt, men-
mortizzare gli spostamenti della lancetta introdu-
tre quello massimo può aggirarsi sui 130 volt pic-
cendo una certa inerzia.
co-picco, cioè in pratica una potenza superiore ai
Come si può notare, l'estremo del ponte raddriz-
200 watt. Anche il campo di frequenza risulta e-
zatore opposto a quello di entrata risulta collegato
levato in quanto compreso fra un minimo di 10 Hz
all'ingresso invertente 2 dell'amplificatore opera-
e un massimo di 30-40.000 Hz.
zionale e tra questo piedino e la massa troviamo
la resistenza R4 ed il condensatore C5.
REALIZZAZIONE PRATICA
Se non fosse per la presenza della rete costituita
da DG1-DG2-C3, ci troveremmo di fronte ad un Le dimensioni del circuito stampato LX.299 risul-
classico amplificatore lineare con un guadagno co- tano molto ridotte, 5x8 centimetri circa, quindi lo
stante determinato dal rapporto fra la resistenza in- stesso può trovare posto all'interno di qualsiasi mo-
terna dello strumento e la resistenza R4. bile per amplificatore.
.
TABELLA N.1
0
-4
15,4 volt 30,0 watt 0 dB
13,7 volt 23,4 watt – 1,0 dB dB
12,3 volt 18,9 watt – 2,0 dB
10,9 volt (metà scala) 15,0 watt – 3,0 dB
8,7 volt 9,4 watt – 5,0 dB
6,9 volt 5,9 watt – 7,0 dB
5,5 volt (1/4 di scala) 3,7 watt – 9,0 dB
4,8 volt 3,0 watt – 10,0 dB
1,5 volt 0,3 watt – 20,0 dB
Fig.4 Confrontando la scala di un normale strumentino Vu-Meter (vedi fig.1 e Tabella) con
quella visibile in questa figura (ottenibile con il nostro circuito), si può notare che in que-
st’ultima, passando da una tacca all’altra, si ha sempre una variazione costante di 1 dB,
perché la lancetta, oltre ad avere un’escursione complessiva di circa 50 dB invece dei so-
liti 20, fornisce un’indicazione proporzionale a quanto percepito dall’orecchio.
Come si vede in fig.5, su tale circuito vanno mon- vrete prestare molta attenzione a non scambiare
tati tutti i componenti richiesti, compreso Io zocco- fra loro il filo del segnale con quello di massa.
lo per l'integrato. In pratica di queste prese a voi interessa la sola
presa segnale, in quanto il collegamento di mas-
Per quanto riguarda i diodi, cercate di non confon- sa si effettua automaticamente nell'istante in cui si
dere quelli al silicio con quelli al germanio e di in- alimenta il circuito con Io stesso alimentatore pre-
serirli sullo stampato con la polarità richiesta. sente sull'amplificatore. Per questo motivo non
Nel caso la sigla risultasse illeggibile, ricordiamo conviene utilizzare la presa d'uscita massa su nes-
che i diodi al germanio risultano generalmente più suno dei due canali.
grossi di quelli al silicio e dispongono di un invo- Per evitare errori vi consigliamo comunque di pro-
lucro trasparente con una riga di colore nero per cedere come segue: fornite tensione al circuito, col-
individuare il terminale positivo (catodo). legate un estremo del filo sull'entrata destra o sini-
Quelli al silicio invece potrebbero presentarsi di co- stra e, dopo aver messo in funzione il giradischi,
lore azzurro o rosa, sempre con una riga di colore appoggiate l'altro estremo del filo sull'una o sull'al-
nero o bianco dalla parte del terminale positivo. tra boccola d'uscita.
Precisiamo che il tipo di diodo al germanio o al si- In questo modo, se per errore il filo venisse colle-
licio che si utilizza non pregiudica il funzionamen- gato alla presa di massa, la lancetta dello stru-
240 to del circuito, quindi si potranno montare anche mento rimarrebbe immobile, mentre collegandolo
diodi con sigla diversa da quella indicata nell’elen- alla presa segnale vedrete la lancetta deviare pro-
co componenti, purché di caratteristiche similari. porzionalmente al volume sonoro.
Se poi notate che la lancetta si muove in senso op-
Per ultimi vanno montati sullo stampato i conden- posto al richiesto, dovrete solo invertire i due ter-
satori elettrolitici e i due trimmer necessari per do- minali dello strumento in quanto è ovvio che avete
sare l'ampiezza del segnale in ingresso. erroneamente collegato il positivo sul terminale d'u-
scita a cui invece va collegato il negativo.
Vi abbiamo già accennato al fatto che il circuito può
essere alimentato con qualsiasi tensione compre- Completati i collegamenti per i due canali, rimane
sa fra un minimo di 10 volt ed un massimo di 30 solo un'ultima operazione da compiere e precisa-
volt e che come strumentino potete usarne uno di mente la regolazione dei trimmer R3 ed R7.
qualsiasi sensibilità in quanto potrete dosarne le Per eseguire questa operazione in modo identico
variazioni agendo sui trimmer d'ingresso. su entrambi i canali, cioè in modo che a parità di
Quando collegherete le entrate del circuito alla pre- segnale in ingresso si abbia la stessa deviazione
sa per gli altoparlanti situata sull'amplificatore, do- della lancetta su entrambi gli strumentini, consi-
.
R9
10 - 30 V.
C11
- 10
C1 - 10
- 20 - 20
- 30 0 DS1 - 30 0
+1 C6 C10 +1
0 0
0
0
-4
-4
dB DS2 C2 DS6 dB
DS3 DS7
DS4 DS8
IC1
DS5 DS9
R4
R8
R1 R5
C3 C7
Fig.5 Schema pratico di mon- C5 C9
taggio del Vu-Meter lineare. DG1 DG3
Nel collegare gli strumentini al
circuito stampato dovete ne-
R3
cessariamente rispettare la DG2 DG4 R7
polarità dei terminali, diversa-
mente la lancetta devierà in C4 C8
senso opposto. R2 R6
Massa
gliamo di collegare in parallelo i due ingressi del Precisiamo inoltre che il nostro circuito è idoneo
nostro circuito, quindi di applicare questo filo co- per essere applicato in uscita a qualsiasi amplifi-
mune all'uscita di un solo amplificatore. catore, sia esso da 10-20-50-100 oppure 200 watt;
infatti, i trimmer R3-R7 permettono di dosare l'am-
A questo punto potete applicare sull’ingresso del- piezza del segnale in funzione della potenza del-
l'amplificatore il segnale di BF prelevato ad esem- l'amplificatore stesso.
pio da un oscillatore, quindi, dopo aver ruotato i 241
trimmer R3 e R7 tutti verso massa, ruotate il po-
tenziometro del volume posto sull'amplificatore al
massimo livello ed in tali condizioni regolate i due COSTO di REALIZZAZIONE
trimmer appena menzionati finché le lancette di en-
trambi gli strumentini non deviino al 90% circa del Il materiale per il Vu-Meter siglato LX.299 (vedi fig.2
fondo scala. e fig.5), compreso di circuito stampato, resistenze,
Raggiunta questa condizione, abbassando il volu- trimmer, condensatori, diodi e integrato
me dell'amplificatore potrete constatare che non Lire 8.500 Euro 4,39
avviene quanto accade nei normali Vu-Meter, cioè
che a basso volume la lancetta rimane immobile Costo del solo stampato LX.299
sulla sinistra del quadrante. Lire 2.200 Euro 1,14
Al contrario, anche ai più bassi livelli lo strumenti-
no assolve pienamente la sua funzione indicando- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
vi sempre la presenza in uscita di una potenza so- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
nora per quanto debole essa sia. richiederà il materiale in contrassegno.
semplice
VU-METER
per
amplificatori
Chi ha realizzato uno stadio finale di potenza e desidera collegare sul-
la sua uscita un Vu-Meter non sempre riesce a trovare uno strumentino
completo di raddrizzatore e di trimmer di taratura. Per ovviare a questa
carenza ecco un circuito semplicissimo da usare con qualsiasi finale.
Finito il montaggio di uno stadio finale di potenza, no inseriti rispettando la loro polarità.
non c’è chi non desideri completarlo con due vi- Montati tutti i componenti, è opportuno saldare su-
stosi strumentini Vu-Meter che, sebbene non stret- bito due sottili fili isolati sui terminali per la lam-
tamente necessari, sono un ornamento per il pan- padina interna dell’amperometro, quindi far entra-
nello frontale desolatamente piatto. re nelle due asole dello stampato indicate con la
E allora perché rinunciare al look affascinante dei sigla uA i terminali dello strumento, che dovranno
buoni vecchi finali a valvole degli anni 60? essere saldati sulle piste del circuito stampato.
Del resto ancora oggi anche i più blasonati finali a Per fissare il tutto sul pannello del mobile è suffi-
transistor, a mosfet o a IGBT conservano gelosa- ciente inserire nei fori laterali dello stampato i due
mente i classici strumentini Vu-Meter a lancetta. distanziatori plastici con base autoadesiva di lun-
Sull’onda di tale richiesta, ci siamo procurati degli ghezza adeguata che troverete nel kit.
strumenti illuminati posteriormente e provvisti di un
quadrante giallo o, a scelta, nero, con la scritta dB Il circuito descritto si riferisce ovviamente ad un so-
ed abbiamo realizzato questo semplice kit che po- lo canale; per realizzare un Vu-Meter stereo sarà
trete applicare su qualsiasi amplificatore per ag- necessario montare due circuiti identici.
giungere una nota di classica eleganza.
Per la taratura è sufficiente collegare contempora-
Come potete vedere in fig.1 lo schema di questo neamente sui due ingressi Destro e Sinistro
Vu-Meter è di una semplicità estrema. dell’amplificatore un segnale di BF, che potete pre-
Lo stesso segnale BF che giunge agli altoparlanti levare da un Generatore di BF, poi alzare al mas-
viene applicato sui due terminali Entrata e rad- simo il volume quindi ruotare i trimmer fino a por-
drizzato dai due diodi al silicio DS1-DS2, quindi li- tare la lancetta dello strumento sui +2 dB.
vellato dal condensatore elettrolitico C2. Se avete un amplificatore di elevata potenza, per
Il segnale trasformato in una tensione continua non udire un suono assordante vi consigliamo di
242 giunge sul trimmer R2, che ci serve per tarare lo sostituire le due Casse Acustiche con un carico re-
strumentino in rapporto alla potenza erogata in u- sistivo di potenza da 8 ohm.
scita dall’amplificatore.
Per accendere la lampadina interna dello stru- COSTO di REALIZZAZIONE
mento è necessaria una tensione (continua o al-
ternata) non superiore ai 12 volt. Il necessario per la realizzazione di un solo cana-
le, cioè un solo LX.1115 (vedi fig.2-3) completo di
I pochi componenti necessari al funzionamento del strumentino con scala gialla
Vu-Meter devono essere montati sul circuito stam- Lire 24.000 Euro 12,39
pato siglato LX.1115, come visibile in fig.2.
Sul montaggio non c’è molto da dire: è importante Costo del solo stampato LX.1115
non invertire le polarità dei due diodi, che an- Lire 1.700 Euro 0,88
dranno montati, come visibile nello schema prati-
co, con la fascetta di riferimento di DS1 rivolta ver- Importante: se preferite uno strumentino con qua-
so il trimmer e quella di DS2 rivolta verso R1. drante nero ricordatevi di ordinare, per lo stesso
Anche i due condensatori elettrolitici C1 e C2 van- prezzo, il kit siglato LX.1115/N.
ELENCO COMPONENTI LX.1115
C1 DS2
µA
R1 R1 = 10.000 ohm 1/4 watt
R2 = 10.000 ohm trimmer
C1 = 10 microF. elettrolitico
ENTRATA DS1 C2 C2 = 4,7 microF. elettrolitico
R2
DS1 = diodo 1N.4150
DS2 = diodo 1N.4150
uA = strumento 150 microampere
Fig.1 Schema elettrico del Vu-Meter che potete collegare a qualsiasi amplificatore.
DS1 DS2 R1
511.1 XL
R2
Fig.2 Schema pratico di mon-
taggio. Nel montaggio occor- C2 C1
DALL'USCITA AP.
Le casse acustiche rappresentano normalmente Di norma la tensione duale che alimenta i finali
l’elemento più costoso di un impianto stereo, ed non raggiunge mai i morsetti delle casse acustiche
in effetti per acquistare un buon paio di casse a- (vedi fig.2), ma se il finale va improvvisamente in
custiche è necessario spendere cifre sull’ordine di cortocircuito, tutta la tensione di alimentazione,
un milione circa, e anche rimanendo nella cate- che può raggiungere anche i 50 volt, si riversa su-
goria delle più economiche difficilmente si scende gli avvolgimenti degli altoparlanti bruciandoli in po-
sotto le 400 - 500.000 lire per coppia. chi secondi (vedi fig.3).
Insomma, un amplificatore Hi-Fi costa meno del- Senza bisogno di andare in cortocircuito, questa
le casse acustiche, e se il finale l’avete costruito tensione entra negli altoparlanti anche quando si
voi utilizzando uno dei nostri kit, il divario di prez- apre internamente la giunzione di Collettore o di
zo cresce ulteriormente. Se poi confrontate il costo Emettitore del transistor (vedi fig.4).
di un transistor finale tra i più costosi, cioè un
IGBT (L.23.000), con il costo di un paio di altopar- Ben pochi amplificatori commerciali, anche tra
lanti Hi-Fi, converrete con noi che tutti sono inte- quelli di costo molto elevato, sono dotati di una pro-
ressati a salvaguardare le proprie casse acusti- tezione per casse acustiche, per cui il pericolo
che da qualsiasi incidente involontario. che un altoparlante si bruci è sempre in agguato.
50 V. 50 V.
C C
B B
IN CORTO APERTO
E 50 V. 0 V. E 50 V. 0 V.
Massa Massa
E E
B B
246 C C
50 V. 50 V.
0 V. 0 V.
50 V. 50 V.
Fig.3 Se per un qualsiasi motivo dovesse an- Fig.4 La stessa condizione si verifica anche
dare in cortocircuito uno dei transistor, la quando si brucia la giunzione interna di u-
tensione di alimentazione si riverserebbe sul- no dei due transistor. Se non vorrete bru-
l’altoparlante bruciandolo immediatamente. ciare gli altoparlanti, dovrete proteggerli.
.
R1 R4
CANALE "D"
R6
1 2
C1 R7 ENTRATE
3 R3
IC1 A CANALE "S"
R2 R5
C2
7 V.
C7
RELE' 1
R8
R11 DS3 DS5 CANALE "D"
IC1 B
USCITE
4 DS1
5
CANALE "S"
6 7
MFT 1
D
G DS6 R15
R9
S
13 Massa
DS2
10
14
9 8 IC1 D
DS4
11
12 R17
IC1 C R13 C5
C6
R10
R12 R16
C4 R14 DL1
C3
7 V.
C8
Fig.5 Schema elettrico del circuito di protezione per Casse Acustiche completo di Anti-
bump. Per alimentare questo circuito occorre una tensione duale di 5+5 volt (vedi fig.6).
ELENCO COMPONENTI LX.1166
T1
5 V.
Fig.6 Schema elettrico
dello stadio di alimenta-
S1
RS1 7 V. zione. Se installerete que-
sto circuito nel mobile del
C9 C11 finale siglato LX.1472 (ve-
RETE
220 Volt di in questo volume), po-
Massa trete prelevare la tensio-
5 V.
C10 C12
ne necessaria dal suo tra-
sformatore.
7 V.
5 V. ~ 0 V. 5 V. ~
RS1
C9 C10
C11 C12
R4 R15 R16
Fig.8 Schema pratico di mon-
R17 DS6
C1 taggio del circuito siglato
R1 LX.1166. Il mosfet MFT1 va in-
C6
serito nello stampato rivol-
IC1 R14
gendo i due terminali D, cioè
R3 R10
il lato con i due terminali in
R2 C3
corto (vedi fig.9), verso sini-
C2
stra. Fate attenzione a non in-
R8
R9 vertire nelle due morsettiere
C4
R11 DS1 DS2 DS4 in basso i fili di Entrata con
R12 quelli di Uscita, da collegare
C7 DS3
R13 agli altoparlanti.
D C5
C8
R5 MFT1
DS5
R7
R6
6611 XL
ENTRATA S ENTRATA D
RELE'1
DL1 249
CANALE S CANALE D
14 13 12 -V 10 9 8
A K
G D Fig.9 Connessioni dei
S
DIODO semiconduttori usati in
A K questo progetto.
G LED
D
1 2 3 +V 5 6 7 S
Da prove effettuate in laboratorio abbiamo rilevato assieme (vedi in fig.9 il terminale D) sia rivolto a si-
che se ai capi di uno dei due altoparlanti entra u- nistra (vedi in fig.8 la freccia con l’indicazione D).
na tensione continua che non dovrebbe esserci,
il circuito scollega gli altoparlanti in brevissimo tem- Per completare il montaggio inserite il ponte rad-
po, per la precisione in meno di 0,3 secondi. drizzatore RS1, le tre morsettiere, il relè e l’inte-
grato IC1 nel suo zoccolo rivolgendo il lato del cor-
Come abbiamo già avuto modo di accennare, il no- po provvisto di una piccola tacca ad U verso il pon-
stro circuito di protezione per casse acustiche di- te raddrizzatore.
spone di un efficace antibump. Per alimentare il diodo led DL1 saldate due fili i-
solati in plastica nei due fori che trovate sotto il pon-
Quando alimentate questo circuito, la resistenza te raddrizzatore e collegateli sui due terminali A-K
R11 non potrà polarizzare il Gate del mosfet MFT1 del diodo rispettando la polarità.
fino a quando il condensatore elettrolitico C4, col-
legato sul Gate tramite il diodo DS4, non risulterà COME SI COLLEGA
completamente carico.
Perché C4 si carichi occorrono circa 5 secondi, Il collegamento del circuito di protezione per cas-
trascorsi i quali il Gate del mosfet MFT1 potrà po- se acustiche all’uscita di un qualsiasi amplificatore
larizzarsi eccitando così il relè. Hi-Fi è estremamente semplice.
Il diodo DS4, collegato tra il Gate del mosfet ed il Innanzitutto dovete scollegare i due fili che dall’am-
condensatore elettrolitico C4, evita che la tensione plificatore vanno alle due casse acustiche per ap-
da questo immagazzinata possa ritornare verso il plicarli, rispettando la loro polarità, sulle morsettie-
Gate quando le uscite dei due operazionali IC1/B- re di destra e di sinistra indicate Entrata D ed En-
IC1/C si portano a livello logico 0. trata S. A questo proposito fate molta attenzione a
L’operazionale IC1/D viene utilizzato come oscilla- non invertire i due fili: il filo del segnale BF va col-
tore per far lampeggiare il diodo led DL1 allorché legato al morsetto indicato con il segno + ed il filo
il relè risulta diseccitato e per farlo rimanere acce- di massa al morsetto indicato –. Se invertirete que-
so senza lampeggiare quando il relè è eccitato. sti due fili la protezione non funzionerà.
Per alimentare questo circuito è necessaria una Negli altri due morsetti collegherete i due fili pro-
tensione duale alternata di 5+5 volt circa che vie- venienti dalle casse acustiche rispettando sempre
ne raddrizzata dal ponte raddrizzatore RS1 e livel- le polarità indicate (vedi in fig.8 i morsetti collegati
lata dai due condensatori C9-C10 (per lo schema al simbolo degli altoparlanti).
elettrico dello stadio di alimentazione vedi fig.6).
Potete racchiudere il circuito di protezione dentro
REALIZZAZIONE PRATICA un piccolo contenitore plastico (consigliamo a que-
sto scopo il mobile siglato MTK06.22) inserendo al
Sul circuito stampato monofaccia siglato LX.1166 suo interno anche il trasformatore in grado di ero-
dovete montare tutti i componenti disponendoli co- gare una tensione duale di circa 5+5 volt (model-
me visibile nello schema pratico di fig.8. lo TN01.07) ed un interruttore di rete.
Anche se potete iniziare da qualsiasi componente, Ricordate sempre di accendere prima l’amplifica-
noi vi consigliamo di montare per primo lo zoccolo tore e poi la protezione, mentre potrete indifferen-
250 per l’integrato IC1 ed una volta completata questa temente spegnere prima l’uno o l’altro.
operazione potrete inserire tutte le resistenze e tut-
ti i diodi al silicio. Lo stampato deve essere fissato sul piano del con-
La fascia di colore bianco/argento posta su un so- tenitore con quattro distanziatori plastici con base
lo lato del diodo DS5 va rivolta verso la resistenza autoadesiva. Vi sconsigliamo di fissarlo sul mobi-
R5. Per i diodi DS1-DS2-DS3-DS4 che hanno cor- le utilizzando supporti e viti metalliche.
po in vetro, il lato contornato da una fascia nera va
rivolto verso l’integrato IC1, mentre la fascia del Se collegate questo circuito all’amplificatore di po-
diodo DS6 va rivolta verso destra (vedi fig.8). tenza con IGBT siglato LX.1472, il trasformatore
non vi serve, perché abbiamo già previsto nel tra-
Proseguendo nel montaggio inserite tutti i conden- sformatore di alimentazione del finale un secondo
satori al poliestere, poi tutti i condensatori elettroli- avvolgimento di 5+5 volt per alimentare anche il
tici rispettando la polarità +/– dei due terminali. circuito di protezione ed antibump.
A questo punto potete inserire il mosfet MFT1 in Questo circuito assorbe con il relè eccitato ed il
modo che il lato con i due piedini cortocircuitati led acceso circa 80 milliamper.
.
Fig.10 Foto del circuito fissato sul piano del suo contenitore plastico con quattro baset-
te distanziatrici provviste di base autoadesiva. Come potete vedere dalla foto, il mobile 251
può contenere anche il trasformatore di alimentazione.
COSTO di REALIZZAZIONE
Costo di tutto il necessario per realizzare il kit si- Costo del trasformatore TN01.07
glato LX.1166, cioè circuito stampato, integrato, Lire 8.500 Euro 4,39
mosfet, relè, morsettiere, ponte raddrizzatore, ecc.
(vedi fig.8) esclusi il solo mobile ed il trasformato- Costo del solo stampato LX.1166
re di alimentazione Lire 5.000 Euro 2,58
Lire 28.500 Euro 14,72
I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
Costo del mobile MTK06.22 le spese postali che verranno addebitate solo a chi
Lire 13.500 Euro 6,97 richiederà il materiale in contrassegno.
.
ECO + RIVERBERO
Se suonate la chitarra o un altro strumento, se vi dilettate a cantare o
siete un appassionato di effetti sonori questo sofisticato circuito vi en-
tusiasmerà perché riesce a riprodurre l’effetto Eco e l’effetto Riverbero
con tecnologia digitale. In più abbiamo previsto un ingresso supple-
mentare per miscelare due sorgenti o per giocare al karaoke.
La tecnologia digitale ha portato una vera e pro- Ad esempio, se ci trovassimo di fronte a una pa-
pria rivoluzione in campo elettronico, tanto che og- rete rocciosa posta a una distanza di 340 metri e
gi si costruiscono apparecchiature per l’Hi-Fi che urlassimo delle parole, queste ritornerebbero ver-
solo qualche anno fa erano impensabili. so di noi impiegando il tempo di 2 secondi.
252 E’ il caso del circuito presentato in queste pagine, Infatti la nostra voce impiega 1 secondo per rag-
che elabora con tecnica digitale il segnale BF in giungere la parete riflettente e un altro secondo
modo da riprodurre gli effetti eco e riverbero. per ritornare a noi.
Che cosa sia l’eco lo sappiamo più o meno tutti: è Il riverbero è un fenomeno analogo all’eco, tanto
un fenomeno naturale per cui un suono riflesso da che si può paragonare a un’eco ripetitivo, ma è
un ostacolo posto a distanza sufficiente, ritorna nel tipico degli ambienti chiusi perché provocato dal
punto di emissione con un certo ritardo, ma in mo- rimbalzo di un suono tra due pareti poste a distanza
do ben avvertibile. molto ravvicinata.
Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle
Il suono si propaga nell’aria a una velocità di cir- Chiese e nelle Cattedrali a causa della riflessione a
ca 340 metri al secondo e perché si verifichi l’e- ping-pong del suono tra le pareti, tanto che è co-
co è necessario che la superficie riflettente si trovi nosciuto anche con il nome di effetto cattedrale.
a una distanza tale per cui la voce o il suono ven-
ga udita dopo un tempo che risulta proporzionale Ad esempio, se ci trovassimo al centro di una Cat-
alla distanza dell’ostacolo da noi. tedrale lunga 100 metri e parlassimo ad alta voce,
.
+ KARAOKE in digitale
le nostre parole ritornerebbero inizialmente verso La molla vibrando generava un ripetitivo che, cap-
di noi riflesse dalla parete frontale dopo 0,29 se- tato dal pick-up veniva riconvertito in segnale e-
condi, poi torneremmo a risentirle riflesse dalla pa- lettrico con un certo ritardo, dipendente dalla lun-
rete posteriore con un ritardo di 0,58 secondi, do- ghezza della molla.
po un ritardo di 0,87 secondi riflesse dalla parete L’effetto delle riflessioni multiple si attuava ripor-
anteriore e così via fino ad affievolirsi. tando all’ingresso una parte del segnale in uscita,
ma è chiaro che la lunghezza della molla non per-
Fino a non molto tempo fa l’eco e il riverbero, due metteva di ottenere lunghi tempi di riverbero.
dei più importanti e ricercati effetti sonori, veniva-
no realizzati con metodi ingegnosi, ma non certo Lo sviluppo della tecnologia digitale ha trasforma-
compatibili con l’alta fedeltà. to radicalmente il mondo dell’elettronica e oggi è
possibile progettare sofisticati circuiti Hi-Fi, che con
Per produrre artificialmente l’effetto eco si utilizza-
i soli segnali analogici sembravano fino a pochi
vano dei registratori a nastro continuo provvisti
anni fa irrealizzabili.
253
di 2 testine (vedi fig.1).
La prima testina registrava il suono o la voce,
Il progetto che vi presentiamo, tutto in tecnologia
mentre la seconda, posta a una distanza definita,
DSP (Digital Signal Processing), è in grado di ri-
captava quanto registrato con un certo ritardo, che
produrre l’eco e il riverbero, che potrete dosare a
dipendeva dalla velocità di scorrimento del nastro
vostro piacimento, perché l’introduzione della tec-
e dalla distanza tra le stesse testine.
nologia digitale permette di immagazzinare i suoni
Questa soluzione, oltre a risultare alquanto com-
in memorie allo stato solido e poi di prelevarli con
plessa e costosa, non permetteva di ottenere lun-
un ritardo programmabile a piacere.
ghi ritardi, dal momento che le testine di registra-
zione e la lettura erano fisse. Il nostro circuito prevede anche il karaoke, che
consiste semplicemente nella miscelazione di una
Per riprodurre artificialmente l’effetto riverbero si voce solista sopra un brano musicale registrato. I
applicava il segnale BF a una elettrocalamita che più moderni karaoke vengono arricchiti da un leg-
faceva vibrare una molla alla cui estremità oppo- gero effetto di riverbero che ovviamente abbiamo
sta si applicava un pick-up magnetico (vedi fig.2). previsto anche per il nostro circuito.
.
TESTINA DI TESTINA DI
REGISTRAZIONE LETTURA
Fig.1 Fino a una quindicina di anni fa l’effetto Eco si generava artificialmente utilizzando
un registratore magnetico a nastro continuo. Una prima testina registrava i suoni e una
seconda testina captava quanto registrato con un “ritardo” che poteva essere allungato
o accorciato variando la distanza tra la testina di registrazione e quella di lettura.
Fig.2 Per generare l’effetto Riverbero si utilizzavano molti anni fa delle molle. A una e-
stremità veniva collegata una elettrocalamita per farla vibrare e all’estremità opposta un
pick-up magnetico che, captando il suono vibrato, simulava l’effetto Cattedrale.
Il nostro progetto, messo pazientemente a punto un Compact-Disc, una chitarra o da altri strumenti
nei nostri laboratori, non ha nulla da invidiare ai so- musicali viene applicato sull’ingresso di uno stadio
fisticati apparecchi professionali. preamplificatore/attenuatore che abbiamo indi-
cato con la lettera A.
Oltre a fornire gli effetti di eco e di riverbero, con Questo ingresso non accetta i soli segnali prove-
ripetizione singola o multipla del segnale ritarda- nienti dai pick-up magnetici dei giradischi, perché
to e regolazione della “profondità” dell’effetto, il no- è sprovvisto di equalizzatore RIAA.
stro circuito consente anche la miscelazione di un Lo stadio A è in grado di amplificare un segnale
segnale diretto, proveniente da un registratore, un fino a 10 volte (20 dB), ma anche di attenuarlo
mixer, un CD ecc., con il segnale riverberato, che per evitare distorsioni.
può provenire da un microfono, dal pick-up di uno Infatti, sull’ingresso dello stadio A/D converter (ve-
strumento musicale o altro. di stadio indicato D) non devono giungere segnali
E’ dunque provvisto della funzione che, come nel analogici che superino un’ampiezza di 4,5 volt
noto gioco giapponese, abbiamo chiamato ka- picco/picco, quindi se sull’ingresso dello stadio A
raoke, perché consente di riprodurre una qualsia- applichiamo un segnale già preamplificato, pro-
si base musicale miscelandola con la voce, che può veniente ad esempio da un mixer, da una radio o
essere arricchita dagli effetti eco e riverbero. altro, dobbiamo necessariamente attenuarlo per
non saturare il convertitore A/D.
SCHEMA A BLOCCHI Per sapere quando questo segnale eccede l’am-
piezza critica di 4,5 volt p/p abbiamo inserito un
Per capire come funziona questo circuito digitale apposito stadio, indicato con la lettera B, con un
conviene innanzitutto analizzare insieme lo sche- led indicatore di picco (vedi Peak).
ma a blocchi che abbiamo riportato in fig.3. Se il diodo led si accende significa che l’ampiez-
za del segnale supera i 4,5 volt p/p, per cui si do-
Il segnale proveniente da un microfono oppure da vrà ridurre il guadagno dello stadio A per mezzo
un registratore, un preamplificatore, un mixer, del potenziometro indicato volume ingresso.
PREENFASI DEENFASI
RAM
DINAMICA
F
VOLUME
INGRESSO
A C H
A/D RAM D/A
FILTRO CONVERTER CONTROLLER CONVERTER FILTRO
D E G
B VOLUME
ECHO DELAY C 255
B SELECT
MODE M
REPEAT E
PEAK
ECHO/REV.
ECHO REVERB.
L
MIXER
USCITA
REGISTRATORE VOLUME
KARAOKE
VOLUME
USCITA
Fig.3 Con la tecnica Digitale è possibile oggigiorno realizzare degli efficienti Echi e Ri-
verberi Hi-Fi, purché chi li progetta abbia una certa esperienza con la tecnologia DSP, di-
versamente si ottengono dei circuiti di Eco e Riverbero che sono dei “surrogati”.
.
Dopo che ne è stata dosata l’ampiezza, il segnale ritorno e perciò udremo una sola volta la parola
prima di raggiungere l’ingresso dello stadio D, vie- “buongiorno”. Se ruotiamo questo potenziometro
ne fatto passare attraverso un filtro di preenfasi per il suo massimo, la nostra parola verrà ripetu-
(stadio C) che provvede a mettere in risalto tutte le ta più volte, cioè “buongiorno - buongiorno - buon-
frequenze superiori ai 5 kilohertz. giorno - buongiorno”, fino a dissolversi, come av-
Con l’esaltazione delle frequenze degli acuti non viene con gli stessi echi naturali.
modifichiamo le caratteristiche del segnale di BF e
quindi neppure la linearità della risposta in fre- Per ottenere la funzione repeat si preleva il segnale
quenza, perché dopo che il segnale da digitale vie- all’uscita dello stadio H per riportarlo all’ingresso
ne nuovamente riconvertito in analogico, un filtro dello stadio D.
di deenfasi (vedi stadio H) compie l’operazione in-
versa, attenuando le sole frequenze che avevamo Come potete notare in fig.3, il segnale prelevato
esaltato con lo stadio C. dallo stadio H viene anche inviato tramite il poten-
ziometro volume echo sull’ingresso di un mixer si-
L’operazione di esaltare tutte le frequenze supe- glato con la lettera I.
riori a 5 kilohertz per poi attenuarle potrebbe sem- Questo mixer ci serve per miscelare il segnale
brare assurda, se non rispondesse a una precisa proveniente dal microfono con quello ritardato
esigenza circuitale che deriva dalle caratteristiche dell’eco - riverbero e con quello eventualmente
del segnale digitalizzato. applicato all’ingresso karaoke.
Infatti sull’uscita del D/A converter (vedi lo stadio Sull’ingresso karaoke è possibile collegare un
siglato con la lettera G) oltre al segnale di BF me- Compact-Disc, un Registratore, una Radio o al-
morizzato ritroviamo anche tutte le frequenze spu- tra sorgente, che verrà miscelata con quella pro-
rie generate dalla Ram controller, che dobbiamo veniente dal microfono.
necessariamente eliminare con un filtro passa- Se non si usa l’effetto karaoke conviene ruotare il
basso (vedi stadio H) che attenua tutte le fre- potenziometro del volume karaoke al minimo per
quenze superiori a 5 kilohertz con una pendenza evitare di amplificare del rumore.
di 12 dB per ottava.
Se non avessimo esaltato queste frequenze con Facciamo presente che questo eco - riverbero -
lo stadio C, in uscita avremmo avuto un segnale karaoke è mono dal momento che è previsto per
di bassa frequenza carente di acuti. essere utilizzato con un solo cantante o singolo
strumento musicale.
Dal momento in cui il segnale passa dallo stadio
A/D converter (stadio D) che converte il segnale Prima di passare allo schema elettrico aggiungia-
da analogico in digitale e fino a quando non vie- mo che gli stadi D-E-G, cioè il convertitore A/D, la
ne riconvertito in analogico, non possiamo pro- RAM controller e il convertitore D/A, sono conte-
priamente parlare di segnale audio, ma di bit. nuti tutti all’interno dell’integrato HT.8955/A co-
I bit dallo stadio D raggiungono lo stadio RAM con- struito dalla Holtek.
troller (stadio E) e da qui vengono trasferiti su u-
na RAM dinamica (vedi lo stadio F) da 256 ki- SCHEMA ELETTRICO
lobyte in grado di memorizzare ben 256.000 bit.
Per far conoscere e propagandare l’integrato si-
256 La stessa Ram controller, siglata E, preleva dal- glato HT.8955/A, la Holtek ci inviò parecchio tem-
la Ram dinamica, siglata F, gli stessi bit memo- po fa uno schema applicativo, che però non con-
rizzati, ma con un ritardo che noi stessi possiamo vinse i nostri tecnici specializzati nel digitale. Que-
variare ruotando un semplice potenziometro. sti sentenziarono che così com’era non poteva fun-
Il pulsante Echo/Rev. posto sullo stadio M ci per- zionare correttamente e in effetti così è stato.
mette di scegliere un ritardo veloce (0,05-0,09 se-
condi circa) che serve per ottenere l’effetto river- Cestinato questo schema, ne abbiamo progettato
bero e karaoke oppure un ritardo lento (0,1-0,8 uno ex novo sfruttando al meglio le funzioni base
secondi) che serve per ottenere l’effetto eco. dell’integrato HT.8955/A e il risultato è così entu-
siasmante che confrontando il nostro eco - river-
Per rendere questo circuito ancora più versatile, bero con qualsiasi altro, anche molto più costoso,
abbiamo aggiunto anche l’effetto repeat, per cui vi accorgerete che il nostro ha una marcia in più.
tramite un semplice potenziometro possiamo re-
golare la durata dell’eco o del riverbero. Per la descrizione dello schema elettrico iniziamo
Se ruotiamo il potenziometro repeat per il minimo dalla boccola indicata Entrata Micro (ingresso mi-
e diciamo “buongiorno” otterremo una sola eco di crofono) posta in alto a sinistra in fig.5.
.
Su questo ingresso si può collegare qualsiasi mi- Il segnale prelevato sull’uscita di IC1/A segue ben
crofono o sorgente che presenti un’impedenza mi- tre diverse direzioni:
nore di 15.000 ohm, di conseguenza è possibile
collegare qualsiasi microfono magnetico che ab- 1° – Passando attraverso R3 e C4 raggiunge l’o-
bia un’impedenza di 10.000-5.000-1.000-600-22-8 perazionale IC2/A che insieme ad IC2/B forma u-
ohm, ad esclusione dei microfoni piezoelettrici, che no stadio raddrizzatore ideale che utilizziamo co-
presentano impedenze molto elevate. me indicatore di picco.
Questi due operazionali, contenuti all’interno
Il segnale di BF captato dal microfono raggiunge, dell’integrato LM.358, fanno accendere il diodo led
tramite C1 ed R1, l’ingresso invertente (piedino 6) DL1 ogniqualvolta il segnale amplificato da IC1/A
dell’operazionale IC1/A, un integrato a basso ru- supera il valore di 4,5 volt picco/picco.
more siglato MC.4558. Se usando l’eco - riverbero si vedrà il diodo led
accendersi, si dovrà ridurre il guadagno di IC1/A
Il potenziometro R2 da 470.000 ohm, collegato tra tramite il potenziometro R2 per evitare che la Ram
i piedini d’ingresso e di uscita di IC1/A, provvede a controller, siglata IC3, vada in saturazione.
variare il guadagno di questo stadio amplificatore.
2° – Passando attraverso la rete di preenfasi (ve-
Ruotando il suo cursore in modo da cortocircui- di C8-C9-R9-R10) il segnale raggiunge il piedino
tare totalmente la sua resistenza otterremo la mas- 2 della Ram controller siglata IC3.
sima attenuazione e in uscita non ci sarà nessun
segnale. Ruotandolo per la sua massima resi- 3° – Passando attraverso C23 ed R28 il segnale
stenza otterremo un guadagno in tensione di cir- raggiunge il piedino invertente 2 dell’operaziona-
ca 10 volte, corrispondente a 20 dB. le IC6/B utilizzato come mixer.
INPUT
R2
C2
R14
C10
IC2-A 5 C4
7 18 17 16 15 14 13 11 12 22 19 20 23 21
3 24
6
DS1
R11 IC3
2 4
1 6 7 8 9 10 5
DS2
R4
C
R17
R13 R15 B
C12 R12 R16 TR1
R5 E
DELAY
C5
C15
15 V. 15 V.
C6
IC5-A 6
C18 C19 C20
R7 R18 C16
7 8 2
8 3 R21 R22
5
R6 1
1 3
R19
2 C17 4
REPEAT R20 IC5-B
PEAK DL1 IC2-B 4
R8 C7 R23
15 V.
R30 C25 3 IC6-B
C24
C23 5 1
R29 8 C26
7 R31 2
R24 ECHO
CANALE 4
DESTRO R28 6
C21
ENTRATA IC6-A
KARAOKE
C22 R32 C27
258 CANALE
SINISTRO
R25
R26
R27 R33
KARAOKE
CARATTERISTICHE TECNICHE
C E
– un veloce D/A converter sempre a 10 bit.
C34 C35
TR2 R34
B Il segnale ritardato presente sul piedino d’uscita 4
di IC3 viene applicato tramite il condensatore C20
sul piedino d’ingresso non invertente 3 dell’ope-
R38 R39 razionale siglato IC5/B, utilizzato come stadio se-
14
1 5
R37 8 paratore, e prelevato dalla sua uscita (piedino 1)
2
Q D
per essere inviato all’operazionale IC5/A, cui fa ca-
IC10 IC11
R35 2 3
7
C38
SEL. po la rete di deenfasi.
Q CK 3 6
S R
5 1 P1 In pratica si tratta di un filtro passa-basso calco-
R36
6 7 4
C36 C37
lato su una frequenza di 5 kilohertz con una pen-
DL2 DL3 denza di 12 dB per ottava, che permette di elimi-
nare tutti i residui di rumore generati dai due inte-
ECHO REVERBER
grati IC3-IC4.
C39
Il segnale presente sull’uscita di IC5/A raggiunge i
due potenziometri siglati R19-R29.
8 6 R40 Il potenziometro R19 serve per dosare l’effetto re-
7 peat, cioè la persistenza dell’eco o del riverbero.
5 In altre parole, dosa il numero delle ripetizioni del
IC7 4
suono prima che svanisca.
C40 R41
Parte del segnale infatti, prelevato dal suo cursore
R46
CANALE tramite la resistenza R18 e il condensatore C15,
DS3 DESTRO
viene rimandato all’ingresso del circuito di ritardo
3
C42
R45
che fa capo al piedino 2 di IC3.
1 USCITA
2
IC1-B D
Il potenziometro R29 permette di dosare il livello 259
R47
R43
G CANALE
SINISTRO
dell’eco che, attraverso l’operazionale separatore
C41
C43 R44
S IC6/A, verrà miscelato con il segnale proveniente
R42 MFT1 dal microfono tramite l’operazionale mixer IC6/B.
OUTPUT Lo stesso operazionale IC6/B è impiegato anche
per miscelare il segnale della base musicale pro-
veniente dal potenziometro R26 quando si usa il
Fig.5 Schema elettrico del circuito descrit- circuito in funzione karaoke.
to nell’articolo completo dello stadio rive-
latore di “picco” e dello stadio di alimenta- Ruotando il cursore del potenziometro R29 (echo)
zione. La lista componenti si trova alla pa- tutto verso massa, il segnale in uscita sarà com-
gina successiva. pletamente privo di eco o riverbero e il potenzio-
Nelle figg.11-12-13 potete vedere come va metro R19 non sarà operativo.
collegato questo circuito a un Registratore
Ruotandolo dalla parte opposta, il segnale ritarda-
e a un Amplificatore finale.
to sarà udibile insieme a quello diretto e diventerà
operativo anche il potenziometro R19 (repeat).
.
+V 7 6 5 +V 7 6 5 1 24 1 16
2 23 2 15
3 22 3 14
4 21 4 13
5 20 5 12
F-F
Q R
6 19 6 11
7 18 7 10
8 17 8 9
1 2 3 -V GND 2 3 4
9 16
10 15 E MU
LM 358 - MC 4558 NE 555 11 14 TMS 4256
12 13
µA 7805
HT 8955 µA 7815
VCC 13 12 11 10 9 8
_ R
Q
S
D
Q
CK
B
_
CK
Q D A K
S
Q
R
E C
DIODO
A K G D
1 2 3 4 5 6 GND
LED S
BC 308
4013 BC 547 IRFD 1Z0 - IRFD 1Z3
Fig.6 Connessioni degli integrati viste da sopra e dei transistor BC.308-BC.547 viste da
sotto, cioè dal lato in cui i terminali fuoriescono dal corpo. Nel mosfet IRFD.1Z0, che è e-
quivalente allo IRFD.1Z3, il terminale D è quello con i due piedini cortocircuitati.
Combinando opportunamente l’azione dei due po- Dei due operazionali contenuti all’interno di un
tenziometri potremo udire un’eco più o meno MC.4558 (vedi IC7) uno viene utilizzato per otte-
rinforzata e con una o più ripetizioni, quindi sa- nere una tensione pari alla metà di quella di ali-
remo noi a decidere su quali posizioni ruotarli per mentazione, cioè 7,5 volt che ci serve per alimen-
accentuare o attenuare questi due effetti. tare tutti i piedini non invertenti degli operaziona-
li siglati IC1/A-B, IC2/B, IC5/B ed IC6/A-B.
Il segnale così elaborato e miscelato disponibile
all’uscita dell’operazionale IC6/B viene inviato I due integrati IC10-IC11 servono per passare
sull’ingresso invertente 2 dell’operazionale IC1/B dall’effetto eco all’effetto riverbero e viceversa.
impiegato come stadio amplificatore finale.
Nello schema applicativo della Holtek, per pas-
Il potenziometro siglato R42 (output), collegato tra sare da eco a riverbero veniva semplicemente
l’ingresso e l’uscita dell’operazionale IC1/B, rego- scollegato da massa il piedino 5 di IC3.
la il volume d’uscita. Questo particolare ha confermato la nostra im-
Ruotando il cursore di questo potenziometro in mo- pressione che si trattasse di uno schema teorico,
do da cortocircuitare totalmente la sua resisten- perché per cambiare funzione occorre eseguire
260 za otterremo la massima attenuazione, quindi ben due operazioni, cioè cancellare quanto me-
sull’uscita non avremo nessun segnale. morizzato nella Ram IC4 e resettare IC3.
Ruotandolo per la sua massima resistenza otter-
remo un guadagno in tensione di circa 10 volte, Inoltre quando si commuta il piedino 5 di IC3 si sen-
corrispondenti a 20 dB. te un forte botto in altoparlante e per evitare que-
sto inconveniente occorre necessariamente ag-
Al massimo volume il segnale in uscita ha un’am- giungere un circuito di muting.
piezza di circa 13 volt picco/picco, equivalenti a
4,6 volt efficaci, tensione più che sufficiente per Per cancellare IC4 e resettare IC3 noi abbiamo
pilotare qualsiasi amplificatore finale di potenza. usato un solo pulsante collegato sul piedino 2
dell’integrato NE.555, siglato IC11.
L’impedenza d’uscita si aggira sui 2.000 ohm. Ogni volta che pigiamo il pulsante P1, dal piedino
3 di IC11 esce un impulso positivo della durata di
Per completare la descrizione non ci rimane che 1 secondo circa che raggiunge la Base del tran-
spiegare che funzione esplicano gli integrati, i sistor TR2 e il piedino 3 CK dell’integrato siglato
transistor e i mosfet finora tralasciati. IC10, un C/Mos tipo 4013.
.
Nota: tutte le resistenze utilizzate in questo circuito sono da 1/4 di watt. Tutti i componenti
contraddistinti dall’asterisco vanno montati sul circuito stampato siglato LX.1264/B.
261
S1
T1
N. T003.01
RS1
XL
R14
C11
C14
IC3
C32
C33
C21
R24 TR2 R17
R25
C36
C34
C15
C17
C3
C6
R22
C41
C4 R31 R18
C23
C22
R4 R21
R1 R41 C24 C16
C1 R20
C2 R40 C18
262 C40
DS1 DS2
DL1
R3
L’impulso che giunge sulla Base del transistor TR2, Per alimentare l’eco/riverbero occorrono tre di-
un PNP, toglie la tensione di alimentazione ai due verse tensioni stabilizzate, una di 15 volt, una di 5
integrati IC3-IC4, cancellando e resettando tutti i volt e una di 7,5 volt.
dati memorizzati.
Con la tensione di 15 volt, prelevata da IC8, si a-
Lo stesso impulso raggiunge, tramite il diodo al si- limentano i soli operazionali IC1-IC2-IC5-IC6-IC7.
licio DS3, anche il Gate del mosfet a canale N si-
glato MFT1 (in basso a destra nello schema), che, Per alimentare gli integrati IC3-IC4-IC10-IC11, è in-
portandosi in conduzione, cortocircuita a massa vece necessaria una tensione di 5 volt che prele-
l’uscita dell’integrato finale IC1/B, evitando in que- viamo dall’integrato stabilizzatore siglato IC9.
sto modo il botto in altoparlante.
La terza tensione di 7,5 volt infine, che serve per
Ogni volta che si accende, l’apparecchio si com- alimentare i piedini non invertenti degli operazio-
muta automaticamente sulla funzione eco, per cui nali, viene fornita, come già abbiamo detto, dall’o-
si accende il diodo led DL2. perazionale IC7.
263
DL2 DL3 DL1
DL2
A A DL3
P1
R16 R19 R29
P1
XL
DL1
R2 R26 R42
A K
Proseguendo nel montaggio potete inserire tutte le del suo corpo sono presenti due piedini cortocir-
resistenze, cercando di non invertire i valori, poi cuitati (terminale Drain) e dal lato opposto due ter-
tutti i diodi al silicio rivolgendo la fascia nera che minali separati.
contorna il loro corpo come disegnato nello sche- I due terminali cortocircuitati vanno rivolti verso
ma pratico di fig.8. le resistenze R46-R47, i due terminali separati ver-
so il condensatore elettrolitico C43.
264 Dopo questi componenti potete montare tutti i con-
densatori ceramici, poi tutti i poliestere e infine gli Ora potete fissare il corpo dei due integrati stabi-
elettrolitici, per i quali occorrerà rispettare la pola- lizzatori IC8-IC9 sulle due piccole alette di raffred-
rità dei due terminali. damento a forma di U con una vite più dado.
Anche in questo caso badate a non confondere l’in-
A questo punto potete inserire il transistor BC.547 tegrato 7815, che va montato a sinistra, con l’inte-
nel punto in cui è riportata la sigla TR1 e il transi- grato 7805, che va montato a destra.
stor BC.308 nel punto in cui è riportata la sigla TR2,
rivolgendo la parte piatta del loro corpo come ri- Per completare il montaggio potete inserire il pon-
sulta disegnato nello schema pratico di fig.8. te raddrizzatore RS1, le due morsettiere a 2 poli
per l’ingresso dei 220 volt e per l’interruttore S1 e
Dopo questi transistor inserite il mosfet MFT1 fa- infine il trasformatore di alimentazione T1.
cendo particolare attenzione ai suoi quattro piedi-
ni, che ad un’osservazione più attenta corrispon- Per i collegamenti esterni, cavetti schermati ecc.,
dono a tre terminali. dovrete fissare nei rispettivi fori dello stampato quei
Come potete notare guardando la fig.6, su un lato piccoli terminali a spillo inclusi nel kit.
.
E’ sottinteso che nei rispettivi zoccoli dovete inne- due fili interni di diverso colore: noi ne abbiamo di-
stare tutti gli integrati, controllando le loro sigle e segnato uno rosso e uno nero, ma ovviamente i co-
rivolgendo la loro tacca di riferimento a U nel ver- lori possono essere diversi.
so indicato nel disegno di fig.8.
Per capire come vanno collegati questi cavetti guar-
Terminato il montaggio dei componenti su questo date il primo potenziometro a sinistra siglato R42.
stampato potete passare allo stampato siglato Il filo che abbiamo disegnato di colore nero deve
LX.1264/B sul quale andranno montati il pulsante essere collegato sul terminale centrale del poten-
P1, i sei potenziometri e i tre diodi led. ziometro R42 e il filo che abbiamo disegnato di co-
lore rosso sul terminale di destra. Non dimentica-
Prima di avvitare definitivamente i potenziometri te inoltre di saldare la calza di schermo sulla car-
dovete accorciare i loro perni in modo che fuorie- cassa metallica del potenziometro.
scano dal pannello frontale di 10 millimetri circa,
tanto quanto basta per fissare le manopole senza Quando collegherete l’estremità di questo cavetto
che queste sporgano eccessivamente. sui terminali del circuito stampato, la calza di
Per tagliare i perni della giusta lunghezza vi consi- schermo dovrà essere saldata sul terminale posto
gliamo di innestare nei fori dello stampato i due di- in alto, il filo di colore nero sul terminale centrale
stanziatori plastici e di appoggiarli quindi sul pan- e il filo di colore rosso sul terminale posto in bas-
nello frontale senza togliere la carta protettiva. so. La disposizione dei colori deve essere rispet-
tata anche per tutti gli altri potenziometri control-
Fissati i potenziometri potrete inserire nello stam- lando sempre che uno di quei sottilissimi fili che
pato i tre diodi led, tenendo presente che DL2 è di compongono la calza di schermo non resti libero
colore verde e che il terminale più lungo di questi provocando un cortocircuito.
diodi va inserito nel foro indicato con la lettera A.
Raccomandiamo ancora di non scaldare eccessi-
Dopo aver avvitato sul pannello frontale la presa vamente con il saldatore i cavetti, perché capita
jack per il microfono e l’interruttore S1, fissate an- spesso che si fonda la plastica isolante provo-
che il circuito stampato, dopo di che prendete sei cando anche in questo caso un cortocircuito.
spezzoni di cavo schermato lunghi circa 16-18 cm
e saldateli sui terminali di ogni potenziometro pren- Dopo aver saldato tutti i cavetti sui potenziometri
dendo come riferimento il disegno pratico di fig.8. potete fissare il circuito LX.1264/B all’interno del
In questa fase è molto importante non invertire i mobile plastico, poi prendere le estremità di questi
Fig.10 La scheda
LX.1264/B dei poten-
ziometri viene fissata
sul pannello frontale
con due distanziatori
plastici autoadesivi. 265
.
cavetti schermati e saldarli sui terminali presenti sul no di norma per un solo cantante o per un solo stru-
circuito stampato. mento musicale, per cui non avrebbe avuto senso
realizzare uno schema stereo che avrebbe solo fat-
Terminati tutti questi collegamenti, per rendere più to raddoppiare i costi.
estetico il montaggio vi consigliamo di riunire in u-
no o due fasci i cavetti schermati bloccandoli con Per maggiore chiarezza sull’utilizzo del circuito, ab-
un giro di nastro adesivo. biamo raffigurato in alcuni disegni esemplificativi
(vedi figg.11-13), come collegare gli ingressi e le
Sul circuito stampato base LX.1264 dovete salda- uscite a un amplificatore o registratore qualsiasi.
re anche i 5 fili isolati in plastica nei punti indicati Tenete presente che all’ingresso al posto del mi-
DL2-DL3-P1-GND-DL1 che dovranno raggiungere crofono o della chitarra può essere collegata qua-
le piste del circuito stampato LX.1264/B come vi- lunque altra sorgente di segnale (registratore, CD,
sibile in fig.8. preamplificatore) dal momento che la sensibilità
d’ingresso può essere diminuita a piacere per mez-
Per finire i collegamenti al pannello frontale resta- zo del potenziometro R2 indicato Input.
no solo da connettere la presa jack con del cavo Come abbiamo già detto, l’unica condizione è che
schermato e l’interruttore di accensione. la sorgente abbia un’impedenza inferiore ai 15 ki-
loohm.
Sul pannello posteriore vanno avvitati i due sup- Allo stesso modo l’uscita può essere collegata in-
porti isolati con le prese Ingresso karaoke e Usci- differentemente all’ingresso di un finale, di un
ta Echo. Per collegarle allo stampato usate due ca- preamplificatore e anche direttamente all’entrata di
vetti schermati bifilari, non dimenticando di colle- un registratore.
gare la calza di schermo su entrambe le prese re-
lative ai due canali. L’ultima avvertenza riguarda il caso in cui all’in-
gresso sia collegato un microfono o il pick-up di u-
Dopo aver fissato lo stampato principale sulla ba- na chitarra e che il suono venga ascoltato con del-
se del mobile con i quattro distanziatori plastici po- le casse acustiche (perlopiù in funzione karaoke).
trete portare a termine i collegamenti e chiudere il Le casse non dovranno mai essere collocate trop-
mobile per passare al collaudo. po vicino al microfono per evitare l’effetto Larsen,
cioè quel fastidioso “fischio” causato dal rientro at-
PRECISAZIONI e CONSIGLI traverso il microfono del segnale amplificato. Per
lo stesso motivo non converrà alzare eccessiva-
Sebbene in questo progetto siano presenti due mente il volume dell’amplificatore.
USCITE per i canali Sinistro e Destro, il segnale
che esce è mono quindi anche se lo applicherete
sull’ingresso di un preamplificatore o di un finale COSTO di REALIZZAZIONE
stereo, fuoriuscirà sempre mono.
Utilizzando però entrambi gli ingressi Sinistro e Costo di tutti i componenti necessari per la realiz-
Destro di uno Stereo non si lascerà un canale i- zazione dell’Eco - Riverbero - Karaoke siglato
nutilizzato. LX.1264, cioè circuiti stampati, tutti gli integrati
Anche per il Karaoke abbiamo predisposto un in- completi di zoccoli, transistor, mosfet, alette di raf-
266 gresso Sinistro-Destro che potrete prelevare freddamento, trasformatore di alimentazione, tutti i
dall’uscita Stereo di un giradischi - CD - regi- potenziometri completi di manopole, presa jack e
stratore ecc., ma anche in questo caso il segnale prese di uscita, resistenze, condensatori e cavetti
verrà convertito in un segnale mono dalle due re- schermati, compreso il mobile con la sua ma-
sistenze R24-R25 (vedi schema elettrico di fig.5). scherina forata e serigrafata
Quando collegherete questo unico cavetto scher- Lire 150.000 Euro 77,47
mato sulle boccole di uscita Echo e ingresso Ka-
raoke non dovrete dimenticarvi di collegare la cal- Costo del solo stampato LX.1264
za di schermo sul corpo metallico di entrambe le Lire 28.000 Euro 14,46
boccole (vedi fig.8).
Il motivo per cui abbiamo sdoppiato le due prese è Costo del solo stampato LX.1264/B
presto detto: oggi in un impianto hi-fi tutti gli appa- Lire 7.000 Euro 3,62
recchi sono stereo, per cui è molto più comodo pre-
vedere ingressi e uscite sdoppiate per entrambi i I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
canali in modo da utilizzare i normali cavetti stereo. le spese postali che verranno addebitate solo a chi
D’altra parte gli effetti di eco e di riverbero si usa- richiederà il materiale in contrassegno.
.
ENTRATA KARAOKE
CHITARRA
INPUT AUX
USCITA ECHO R L
REVERBER
nuova
ELETTRONICA
MIN MAX MIN MAX MIN MAX
ON
PEAK
MICROFONO
ENTRATA KARAOKE
OUTPUT CD INPUT
R L USCITA ECHO R L
REVERBER
nuova
ELETTRONICA
MIN MAX MIN MAX MIN MAX
CD
ON
PEAK
MICROFONO CHITARRA
Fig.12 Se oltre all’effetto Eco e Riverbero volete ottenere la funzione Karaoke vi serve un
lettore CD oppure un Registratore per poter prelevare il brano musicale da miscelare con
la vostra voce o il suono di una chitarra. L’uscita del CD o del Registratore andrà colle-
gata sull’ingresso Karaoke e l’uscita Eco sull’ingresso dell’amplificatore Finale.
RETRO CD RETRO ECHO RETRO FINALE
ENTRATA KARAOKE
OUTPUT
OUTPUT CD TAPE INPUT
R L USCITA ECHO INPUT R L
267
REVERBER
nuova
ELETTRONICA
MIN MAX MIN MAX MIN MAX
CD PEAK
ON
MICROFONO CHITARRA
Negli anni 70 tutte le sale cinematografiche erano Nel film Guerre Stellari sono stati in molti a sob-
dotate di una sola Cassa Acustica posta dietro il balzare sulle poltrone proprio per questo effetto
telo di proiezione e pilotata da un grosso amplifi- Stereo Dolby Surround.
catore che era meno potente di quello che attual-
mente viene usato nella più piccola discoteca. Visto il successo ottenuto nelle sale cinematogra-
fiche, si è pensato di trasferire il Dolby anche nel-
Quando la TV cominciò ad entrare in tutte le case le videocassette stereo e nei CD.
e le sale cinematografiche iniziarono a sfollarsi, per Attualmente vi sono anche molte emittenti TV, via
sconfiggere questo temibile avversario si pensò di satellite e terrestre, che trasmettono programmi in
fornire qualcosa di più e in ogni sala cinematogra- Dolby Surround.
fica venne installato un impianto stereo.
Il problema che l’ascoltatore deve risolvere per a-
Quando anche la TV iniziò a trasmettere in stereo, scoltare un suono polifonico è quello di procurarsi
divenne necessario escogitare qualcosa di nuovo un Decoder Surround, perché alcuni videoregi-
per attirare maggior pubblico nelle sale cinemato- stratori, televisori e impianti Hi-Fi ne sono tutto-
grafiche e fu così che l’ingegnere elettronico ame- ra sprovvisti.
ricano Ray Dolby brevettò un ingegnoso circuito
elettronico Hi-Fi che prese il suo nome: Stereo Infatti se vi manca il Decoder, che provvede a pre-
Dolby System. levare dall’audio i canali “nascosti”, anche inse-
ASCOLTO panoramico
Nello Stereo Dolby furono inseriti due canali au- rendo nel vostro impianto una videocassetta o un
dio nascosti, che si potevano prelevare e amplifi- CD con la scritta Dolby Surround non riuscirete
care separatamente in modo da ottenere un effet- mai ad ottenere una audizione panoramica.
to panoramico conosciuto da molti anche con il
nome di suono polifonico. Solo con i videoregistratori che si possono vale-
re della scritta VHS Hi-Fi è possibile ascoltare le
In una sala cinematografica con un Audio Dolby videocassette registrate in Dolby Surround.
Surround, oltre alle due Casse Acustiche neces-
sarie per ottenere il suono stereo, sono presenti u- Se disponete di un normale apparecchio Hi-Fi Ste-
na Cassa posta al centro della sala per riprodur- reo, per ascoltare la musica e gli effetti speciali di
re il solo parlato e due Casse poste dietro gli spet- una videocassetta o di un CD in cui appare la scrit-
tatori per riprodurre gli effetti speciali. ta Dolby Surround è sufficiente che colleghiate
questo Decoder all’uscita Tape.
268 Gli effetti sonori che si ottengono con una incisio-
ne Dolby Surround sono alquanto difficili da de- Questo Decoder può essere collegato anche alle
scrivere, ma cercheremo comunque di spiegarveli uscite Canale Destro e Sinistro di un normale TV
con un semplice esempio. Color Stereo ed in questo modo potrete ascoltare
tutti gli effetti speciali a patto che la Rai o le emit-
Ponendo il caso di un film in cui vi sia un aereo che tenti via satellite trasmettano in Dolby Surround.
si avvicini agli spettatori per proseguire dietro le lo-
ro spalle, essi saranno involontariamente portati ad In ogni caso, anche se trasmettessero in Stereo nor-
alzare la testa verso l’alto e poi all’indietro perché male, con il nostro Decoder riuscireste ad ottenere
il suono segue una traiettoria da frontale a cen- un surrogato di Surround commutando semplice-
trale terminando posteriormente. mente l’apparecchio sulla funzione Panoramic.
L’effetto panoramico è così realistico che nei films Come ora vi spiegheremo, oltre alla decodifica è
in cui sono presenti combattimenti di aerei o di na- necessario aggiungere all’impianto Stereo Hi-Fi al-
vi spaziali, lo spettatore ha la sensazione di tro- tre 3 Casse Acustiche: una per il suono centrale
varsi al centro della scena. e due per i suoni posteriori.
.
USCITA PER
AMPLIFICATORE
POSTERIORE
IC2 IC5-A VOLUME
MUTING
POTENZIOMETRO
RITARDO IC6
COMPRESS.
PASSA RITARDO
IC1 A+B BASSO DIGITALE
FLAT S2 ALTOPARLANTE
PREAM. AMPLIF.
CENTRALE
IC7-B FILTER
IC7-D
IC12 IC15
PASSA
BANDA
Fig.1 Schema a blocchi di un decoder Stereo Dolby Surround. Il segnale da applicare al-
le due Casse Acustiche posteriori si ottiene sottraendo al segnale del canale Destro il se-
gnale del canale Sinistro. Prima di raggiungere lo stadio finale di potenza, questo segna-
le viene convertito in digitale e depositato in una memoria digitale dalla quale verrà pre-
levato con un certo “ritardo” prima di essere riconvertito in analogico. Il segnale da ap-
plicare alla Cassa Acustica centrale, che riprodurrà il solo parlato, si ottiene sommando
270 al segnale del canale Destro il segnale del canale Sinistro.
Il segnale compresso che esce da IC6 viene ap- Agendo sul doppio potenziometro presente in que-
plicato allo stadio indicato ritardo digitale compo- sto stadio possiamo ritardare il segnale audio da
sto da un HT.8955 (vedi IC4) e da una memoria un minimo di 5 millisecondi ad un massimo di 100
TMS.4256 (vedi IC3), che provvedono a converti- millisecondi.
re il segnale analogico compresso in uno digita-
le e poi nuovamente da digitale ad analogico. Il segnale ritardato già riconvertito in analogico
passa sul filtro Passa/Basso con taglio a 7 KHz
Nell’articolo Eco + Riverbero + Karaoke pubbli- con 24 dB x ottava (vedi IC1/A+B), che ci serve
cato in questo volume (vedi il kit siglato LX.1264) per ottenere la curva tipica richiesta dal Surround
abbiamo spiegato dettagliatamente la funzione di e per eliminare tutti i disturbi spuri che potrebbe-
questi due integrati, quindi per maggiori informa- ro essere presenti sull’uscita dello stadio digitale.
zioni vi consigliamo di rileggere quanto già scritto Per ridurre ulteriormente i disturbi della conversio-
in proposito. ne A/D-D/A abbiamo aggiunto uno stadio di mu-
.
ting (vedi IC2), che entra in funzione con un ritar- plificatore (vedi IC12), che viene utilizzato per do-
do proporzionale a quello del segnale audio (vedi sare l’ampiezza del segnale.
doppio potenziometro ritardo).
Il segnale raggiunge poi lo stadio finale di poten-
Il segnale ripulito da tutti i rumori spuri, ma ancora za siglato IC15 in grado di fornire una potenza so-
compresso, viene amplificato dall’operazionale si- nora di circa 18 watt su una impedenza caratteri-
glato IC5/A ed applicato sull’ingresso di IC6 (se- stica di 4 ohm.
zione indicata ESPANS.), che provvede ad espan- Se per il suono centrale applicate sull’uscita del fi-
derlo per riportarlo alla sua regolare ampiezza. nale IC15 una Cassa Acustica da 8 ohm, la po-
tenza d’uscita si dimezza.
Dall’uscita di questo espansore il segnale rag- Anche per il canale centrale abbiamo previsto
giunge l’operazionale siglato IC5/B, utilizzato in un’uscita supplementare per entrare negli ingressi
questo circuito per dosare l’ampiezza del segnale. di un finale di potenza maggiore (vedi uscita per
amplificatore centrale).
Poiché per pilotare le due Casse Acustiche po-
steriori occorre una adeguata potenza, abbiamo Posizionando il deviatore S2 sulla posizione Filter
inserito nello stesso circuito uno stadio finale di po- il segnale passa attraverso un filtro Passa/Banda
tenza (vedi IC13) in grado di fornire in uscita una in grado di lasciar passare le sole frequenze da 300
potenza di circa 18 watt su un carico di 4 ohm. Hz a 3.000 Hz con una attenuazione di 12 dB x
ottava (vedi IC10/C+D).
Questo segnale ci serve per pilotare le due Casse Questo filtro serve solo per esaltare il parlato.
Acustiche posteriori da 8 ohm che, collegate in
parallelo, ci permetteranno di ottenere un carico di Poiché la decodifica Surround viene utilizzata per
4 ohm. prelevare da un suono Dolby Surround i due ca-
nali “nascosti”, cioè il suono centrale e i due po-
Se per qualcuno fossero insufficienti 18 watt (in steriori, qualcuno si starà chiedendo se si può u-
pratica non lo sono perché i Decoder commercia- sare anche per ascoltare i normali CD, le comuni
li erogano un massimo di 14 watt), abbiamo pre- musicassette e le trasmissioni TV.
visto un’uscita esterna (vedi uscita per amplifica-
tore posteriore) dalla quale prelevare il segnale In teoria non sarebbe possibile, ma poiché in que-
preamplificato per poi applicarlo sugli ingressi di un sto circuito abbiamo aggiunto una funzione sup-
finale Stereo esterno di potenza maggiore. plementare che abbiamo chiamato effetto Pano-
ramic, siamo riusciti ugualmente a separare, nel li-
Il segnale dato dalla somma dei canali Destro + mite del possibile, la voce dalla musica ottenendo
Sinistro che preleviamo dall’uscita dell’operazio- in questo modo un surrogato di Surround che ci
nale siglato IC7/D viene utilizzato per alimentare la permette di trasformare un normale impianto Hi-Fi
sola Cassa Acustica centrale. Stereo in un raffinato polifonico Stereo.
Posizionando il deviatore S2 sulla posizione Flat il Pertanto, quando si ascolta un normale CD o una
segnale raggiunge direttamente lo stadio pream- trasmissione TV Stereo sprovvisti di Dolby si do-
271
Fig.2 Foto del pannello frontale del decoder Dolby Surround. Commutando il decoder in
posizione Panoramic riuscirete ad ottenere un suono polifonico anche con normali CD e
Videocassette sprovvisti di Dolby e ovviamente anche con l’audio dei programmi TV.
.
vrà semplicemente commutare il decoder sulla fun- Sull’uscita dell’operazionale IC7/D preleviamo il se-
zione Panoramic e sulla funzione Filter. gnale del canale Destro sommato al segnale del
canale Sinistro.
Sulle Casse Acustiche posteriori giungerà il suo-
no del canale Destro al quale è stato sottratto quel- Le uscite dei due operazionali IC7/C - IC7/D, co-
lo del canale Sinistro, che potremo ritardare rispetto me è possibile vedere nello schema elettrico, ri-
al suono delle Casse Acustiche frontali in modo da sultano collegate sugli ingressi dei due interruttori
renderlo panoramico. elettronici siglati IC8/A-IC8/B contenuti all’interno
del C/Mos siglato CD.4066 identico all’HCF.4066.
Sull’uscita dei due canali posteriori e centrale ab-
biamo inserito due rivelatori di picco (vedi Questi due interruttori elettronici fanno le veci del
IC14/A+C e IC14/B+D) per evitare di saturare i due deviatore S1 visibile nello schema a blocchi di fig.1
stadi finali di potenza con i controlli di volume po- e permettono di trasferire su IC10/A+B il segnale
sti su IC5/B ed IC12. Facciamo presente che i due Dolby Matrix o Panoramic.
diodi led rivelatori di picco devono lampeggiare so-
lo leggermente. Come potete notare, il piedino di eccitazione di
IC8/A è direttamente pilotato dall’integrato IC11/A,
mentre il piedino di eccitazione di IC8/B viene pi-
SCHEMA ELETTRICO lotato tramite la porta inverter siglata IC9/A.
Lo schema a blocchi riportato in fig.1 ci è servito Questa porta inverter ci serve per eccitare i due
per spiegarvi in modo molto semplificato come fun- interruttori IC8/A - IC8/B in modo alternato.
ziona un Decoder Surround. Infatti quando si chiudono i contatti di IC8/A si a-
prono i contatti di IC8/B e viceversa.
Lo schema elettrico (vedi fig.4) è ovviamente mol-
to più complesso perché abbiamo dovuto disegna- Il segnale prelevato sull’uscita di questi interruttori
re ogni singolo componente. raggiunge i due operazionali IC10/A - IC10/B uti-
Ma di questo non dovete preoccuparvi, perché u- lizzati come filtri Passa/Basso con taglio a 7 KHz
na volta inseriti tutti i condensatori e le resistenze e con una pendenza di 24 dB x ottava come ri-
sullo stampato (vedi fig.10), possiamo assicurarvi chiesto dal Dolby Surround.
che il circuito funzionerà immediatamente.
Il segnale filtrato entra poi nel piedino 6 di IC6,
Anche per la descrizione dello schema elettrico i- cioè dell’integrato NE.570N che provvede a com-
niziamo dai due ingressi canale Destro e Sinistro, primerlo.
in cui vanno applicati i segnali che preleviamo tra-
mite cavetti schermati dalle prese Tape out pre- Il segnale analogico compresso che esce dal pie-
senti in ogni preamplificatore Hi-Fi, negli ampli- dino 7 di IC6 viene applicato sul piedino 2 di IC4,
ficatori integrati e nei compact. cioè dell’integrato HT.8955, che lo converte in un
segnale digitale.
Questi due segnali audio entrano negli ingressi Questo segnale viene poi memorizzato in IC3, cioè
non invertenti dei due operazionali siglati IC7/A - in una ram tipo TMS.4256.
272 IC7/B presenti all’interno dell’integrato TL.084 che,
come potete vedere in fig.5, contiene quattro o- Dal piedino 4 di IC4 preleviamo un segnale ritar-
perazionali. dato e nuovamente convertito da digitale ad ana-
Il segnale che preleviamo dall’uscita di IC7/A vie- logico.
ne applicato sui piedini non invertenti dei due o-
perazionali siglati IC7/C - IC7/D tramite le resi- Su questo segnale analogico sono però presenti
stenze R36 - R34. delle frequenze spurie generate da IC4 ed IC3 per
cui occorre filtrarlo e a questo provvedono i due
Il segnale che preleviamo dall’uscita di IC7/B vie- operazionali siglati IC1/B - IC1/A collegati come fil-
ne applicato sul piedino invertente di IC7/C e sul tro Passa/Basso con un taglio a 7 KHz con una
piedino non invertente di IC7/D tramite le resi- pendenza di 30 dB x ottava.
stenze R35 - R37.
Il segnale, ora perfettamente ripulito e filtrato,
In questo modo sull’uscita dell’operazionale IC7/C passando attraverso l’operazionale IC5/A rientra
preleviamo il segnale del canale Destro a cui è sta- dai piedini 14 - 15 nell’integrato IC6 che provvede
to sottratto il segnale del canale Sinistro. ad espanderlo.
.
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;; ;;
;; ;;
;; ;;
;; ;;
;; ;;
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Fig.3 Per ottenere un suono polifonico è necessario aggiungere all’impianto Hi-Fi Stereo
altre tre Casse Acustiche. La Cassa Centrale servirà per ascoltare il solo parlato e le Po-
steriori i suoni degli effetti speciali. Per ottenere un effetto panoramico completo è ne-
cessario che le due Casse Posteriori siano collocate dietro l’ascoltatore.
Come potete notare guardando lo schema elettri- to R69 e poi prelevato dal suo cursore per essere
co, sull’ingresso dell’operazionale siglato IC5/A è inviato allo stadio finale di potenza che utilizza un
collegato il Collettore del transistor TR1 la cui Ba- solo integrato siglato TDA.2030/A (vedi IC13).
se risulta pilotata dai quattro operazionali siglati
IC2/A - IC2/B - IC2/C - IC2/D. Collegando sulla sua uscita due Casse Acustiche
da 8 ohm poste in parallelo riusciamo ad ottene-
Questo stadio è un circuito di muting che provve- re una potenza di circa 18 watt RMS.
de a lasciar passare il segnale audio verso IC5/A
solo quando l’integrato IC4 lo ha riconvertito da di- Se voleste usare un amplificatore esterno potre-
gitale ad analogico. ste prelevare il segnale Surround dalla presa in-
Senza questo muting si sentirebbero dei fastidio- dicata “Uscita Amplificatore posteriore”.
si rumori ogni volta che si ruota la manopola del
potenziometro del ritardo. Per ottenere un completo effetto Surround manca 273
ancora il segnale dato dalla somma dei canali D+S
Il segnale espanso che esce dai piedini 10 - 11 che va applicato alla Cassa Acustica centrale.
dell’integrato IC6 è quello che dovremo applicare
sulle due Casse Acustiche posteriori. Questo segnale viene direttamente prelevato dal
piedino d’uscita dell’operazionale IC7/D, ma prima
Questo segnale raggiunge l’operazionale siglato di raggiungere lo stadio finale di potenza incontra
IC5/B utilizzato come stadio amplificatore a gua- l’interruttore elettronico siglato IC8/C.
dagno variabile.
Ruotando da un estremo all’altro il cursore del po- Questo stesso segnale passa anche attraverso il
tenziometro R66, collegato tra l’ingresso e l’uscita di filtro siglato IC10/C - IC10/D per essere prelevato
IC5/B, possiamo variare il guadagno di questo sta- dalla sua uscita tramite l’interruttore elettronico si-
dio e quindi dosare l’ampiezza del segnale audio. glato IC8/D.
Il segnale presente sull’uscita di IC5/B viene ap- Questi due interruttori elettronici fanno le veci del
plicato al potenziometro del volume master sigla- deviatore S2 visibile nello schema a blocchi di fig.1.
.
C2 C8
R1 R13
IC1-A
C7
5 7 R8 5 V.
8
6 3 1
R6
R14
C1 2 5 V.
R3 5 V.
R11
IC2-B C6
R2 R12
IC5-A
2 1 C10
4 C9
R4
3 5 7
R7
6
IC2-A DS2
13 13 4
14 C5 IC2-D C
C26 C30
10 8 R10 14 10
12 B
11 R5 TR1
9 E
DS1 15 11
R9 5 V.
C3
C4 IC2-C C27
C31
5 V. 16
JAF1
C32
5 V. 8
R16 R17 R30
8 5 R31
R18
IC3 IC6 12
R15 C11 C21 C22 R29
16
C24
5 V. C33
5 7 6 12 11 10 13 9 1 4 3 15 14 2 7
9
C14 5 V.
C23 C34
1
5 V. R21 C28
18 17 16 15 14 13 11 12 22 19 20 23 21 5 V.
3 R22 9 3 3
C12 8
8 R27 C25
1 R28
IC1-B IC4 2
R24 2 6
4 C15 4 1 10 5 7 6 24 C29 C35
2
5 V.
C16
C17 5 V.
R19 R23
C13 R20 C18 R25 C19 C20
R26 5 V.
C51
C40
5 V. R49
C42 5 V. C47 C50
C36 C44
ENTRATA R46 R50
4 R44 IC10-B
CANALE
9 8
R36 R41
IC8-A IC10-A
DESTRO 14 4
10 6 7 8 9 R43 10 8 5 7
R34 5 9 C49 6
C37 IC7-A 6 11
R32 IC7-C R48
R39 R45 C46
5 R47 R52
C48 R51
ENTRATA C43
CANALE
R33 IC9-A 6 5 V. IC8-C
SINISTRO R35
C38 IC7-B 4 3
R37 R42
12 14 5
12 C52
13 3 1 11 10 C55
R54 R55 3
11
2
C39 7
R38 IC8-B
274 C41
R40 IC7-D
C45
C53
IC10-C
R56
IC10-D IC9-B 4
13
12 14 3 1 1 2
5 V. R53 13 2
5 V.
C54 IC8-D
14
C56 R58 C57 C58 C60 R62 C61 C62
5 1 9 13
D Q D Q
IC9-D
P1 14 IC11-A P2 IC11-B
13 12 3 2 9 8 11 12
CK Q CK Q
R S R S
7
IC9-C 4 6 10 7 8
DL1 DL2 DL3 DL4
R57 C59 R61 C63
R59 R60 R63 R64
.
20 V.
R65 C64
C66
6 7 R67 R82
C76 C77
5
4 IC5-B DS5 AP 1
C65 5
2 S1-RL
5 V. R69 IC13 4
1
R68
3 DS6 R83
R81
R80
C74 C75 C78 AP 2
USCITA PER C73
AMPLIFICATORE
20 V.
POSTERIORE
R86
5 V.
DS7 DS8 R88 C83
R90
C79
R84
4
13 14 3 1 R92
12 2
IC14-A C81
IC14-C DL5
20 V.
5 V.
C67
R96
C88 C89
R73
R71
C71
R70 5 DS11
8 2 S2-RL
R72 C69
2 1
IC15
3
IC12-A
6 7 R74
R76 1
4
275
4 5
3 R97
C68 DS12
IC12-B C70 R95
R94
C86 C87 C90 AP 3
5 V. C85
20 V.
R75
5 V.
DZ1 C
B RELE' 1
TR2
E Il relè collega le Casse Acustiche centrali e posteriori con
R78
C72 R79 un certo ritardo per evitare il fastidioso botto negli alto-
5 V.
parlanti al momento dell’accensione.
.
VCC 13 12 11 10 9 8 VCC 13 12 11 10 9 8
C75 = 220 microF. elettrolitico _ R
Q
C76 = 100.000 pF multistrato Q
S
D
CK
CK
C77 = 220 microF. elettrolitico _
Q
R
Q
S
D
Il piedino di eccitazione di IC8/C è direttamente pi- Quando il livello logico 1 si trova sul piedino 2 si
lotato dall’integrato IC11/B, mentre il piedino di ec- accende il diodo led DL1 ed automaticamente si
citazione di IC8/D è pilotato dalla porta inverter aprono i contatti di IC8/A e si chiudono i contatti
siglata IC9/B. di IC8/B.
L’inverter ci serve per far funzionare i due inter- I diodi led DL1-DL2 collegati sui piedini d’uscita di
ruttori IC8/C - IC8/D in modo alternato, cioè quan- questo flip/flop ci indicano con la loro accensione
do si chiudono i contatti di IC8/C si aprono i con- se abbiamo scelto la funzione Dolby matrix op-
tatti di IC8/D e viceversa. pure la funzione Panoramic.
Il segnale prelevato dall’uscita di questi interruttori Quanto detto sopra a proposito del pulsante P1 va-
raggiunge prima l’operazionale IC12/A, utilizzato le anche per il pulsante P2. Ogni volta che lo pre-
come stadio separatore, poi il secondo operazio- miamo cortocircuitiamo verso i 5 volt negativi il
nale siglato IC12/B utilizzato come stadio amplifi- piedino d’ingresso della porta inverter siglata
catore a guadagno variabile. IC9/D ed in questo modo sulla sua uscita ritrovia-
Ruotando da un estremo all’altro il cursore del po- mo un impulso positivo che commuta i livelli lo-
tenziometro R73, collegato tra l’ingresso e l’uscita di gici sui piedini d’uscita 13 - 12 del flip/flop sigla-
IC12/B, possiamo variare il guadagno di questo sta- to IC11/B.
dio e quindi dosare l’ampiezza del segnale audio.
Quando il piedino d’uscita 13 si trova a livello lo-
Il segnale presente sull’uscita di IC12/B viene ap- gico 1 si accende il diodo led DL4 ed automati-
plicato al potenziometro del volume master sigla- camente si chiudono i contatti di IC8/C e si apro-
to R76 e prelevato dal suo cursore per essere in- no i contatti di IC8/D.
viato allo stadio finale di potenza che utilizza un Quando il livello logico 1 si trova sul piedino 12
solo integrato siglato TDA.2030/A (vedi IC15). si accende il diodo led DL3 ed automaticamente
si aprono i contatti di IC8/C e si chiudono i con-
Collegando sulla sua uscita una Cassa Acustica tatti di IC8/D.
provvista al suo interno di un altoparlante da 4 ohm
riusciamo ad ottenere una potenza di circa 18 watt
RMS. Se disponete di una Cassa Acustica da 8
ohm otterrete metà potenza.
T1
15 + 15 V.
RETE F1
2 A. USCITE
220 V.
RS1 20 V.
C1
R1
S1
Massa
DL1 C2
20 V.
8 + 8 V.
200 m A.
E U
RS2 IC1 5 V.
M
C3 C5 C7 C9
Massa
C4 C6 C8 C10
M
E U
IC2 5 V.
Fig.7 Schema elettrico dello stadio di alimentazione LX.1286. Per alimentare i due ampli-
ficatori di potenza dovrete utilizzare la tensione duale dei 20+20 volt e per alimentare tut-
ti gli integrati del decoder Dolby Surround la tensione stabilizzata duale di 5+5 volt.
I diodi led DL3-DL4 collegati sui piedini d’uscita di Acustiche risultano scollegate.
questo flip/flop ci indicano con la loro accensione Il condensatore elettrolitico C72, collegato prima
se abbiamo scelto per la Cassa Acustica centrale del diodo zener DZ1, si carica lentamente e quan- 279
un suono Flat oppure Filtrato. do ai suoi capi è presente una tensione positiva
di circa 3 volt, il transistor TR2 si porta in condu-
Il filtro composto dai due operazionali siglati zione eccitando il relè.
IC10/C - IC10/D è un Passa/Banda Voice Filter in A relè eccitato i suoi contatti collegheranno le Cas-
grado di attenuare tutte le frequenze inferiori ai 300 se Acustiche sui finali di potenza IC13 - IC15.
Hz e superiori ai 3.000 Hz di circa 12 dB x ottava.
Gli operazionali siglati IC4/A-IC4/C e IC4/B-IC4/D
Detto questo possiamo passare al transistor TR2 vengono utilizzati in questo circuito per accendere
utilizzato come antibump per evitare quel fastidio- i diodi led DL5 - DL6 quando l’ampiezza del se-
so botto nelle Casse Acustiche ogni volta che si gnale supera il livello ottimale.
accende il circuito. Durante il funzionamento, questi diodi led devono
Il funzionamento di questo stadio è molto sempli- rimanere spenti o lampeggiare leggermente.
ce e può essere così riassunto. Se notate che rimangono sempre accesi dovete
Ogni volta che accendiamo l’apparecchio il relè ri- ruotare verso il minimo il doppio potenziometro del
sulta diseccitato ed in queste condizioni le Casse volume master siglato R69 - R76.
.
Se per ottenere questa condizione dovete ruotare gato l’impianto audio installato nella sala affinché
la manopola del doppio potenziometro quasi al mi- questo abbia tutte le caratteristiche richieste per as-
nimo, è consigliabile ridurre il guadagno dei due sicurare allo spettatore un’audizione polifonica.
stadi IC5/B - IC12/B.
In diversi locali dopo la scritta Dolby Surround ap-
Per far questo si ruota la manopola del doppio po- pare la parola Prologic.
tenziometro Volume Master su 3/4 di giro poi, in- Poiché sono in molti a chiedersi qual è la differen-
serendo un brano musicale Dolby Surround, si za tra un normale Dolby Surround e un Prologic,
ruotano i due potenziometri R66 - R73 fino a tro- senza entrare in complicate spiegazioni possiamo
vare la posizione in cui i due led DL5 - DL6 lam- dirvi che quest’ultimo presenta il vantaggio di re-
peggiano solo leggermente. golare in modo automatico il volume su tutte le
Casse Acustiche e questo per una sala cinemato-
Per alimentare questo circuito occorrono due ten- grafica è molto importante, perché l’operatore,
sioni duali che preleviamo dallo stadio di alimen- chiuso nella sua cabina di proiezione, non sempre
tazione riprodotto in fig.7. è in grado di dosare in modo equo il volume.
I 5+5 volt stabilizzati vengono prelevati dai due Spesso gli audiofili acquistano amplificatori Stereo
integrati siglati IC1-IC2, mentre i 20+20 volt ven- Home Theater pagandoli anche delle cifre consi-
gono prelevati direttamente dal ponte RS1 in quan- stenti ritenendo di acquistare il meglio.
to non debbono essere stabilizzati. Se in questi amplificatori non è installato un De-
coder Surround e nel proprio impianto non sono
La tensione positiva dei 5 volt alimenta tutti i pun- presenti 5 Casse Acustiche (vedi fig.3), per tutte
ti dello schema elettrico indicati con il simbolo po- le videocassette e i normali CD sprovvisti del mar-
sitivo ed ovviamente la tensione negativa dei 5 chio Stereo Dolby Surround il suono che esce è
volt alimenta tutti i punti dello schema elettrico in- identico a quello fornito da un normale amplifica-
dicati con il simbolo negativo. tore stereo Hi-Fi.
La tensione positiva dei 20 volt alimenta i piedini Nel nostro progetto Surround abbiamo inserito la
5 dei due finali di potenza siglati IC13 e IC15 e la funzione supplementare Panoramic per poter ot-
tensione negativa dei 20 volt alimenta i piedini 3 tenere un suono polifonico anche con le normali
degli stessi finali. videocassette o i CD.
Fig.8 Ecco come si presenta a montaggio ultimato la scheda LX.1285 completa della ma-
stodontica aletta necessaria per raffreddare i due finali di potenza TDA.2030/A.
P1 P2
B 5821 XL
281
ENTRATE
SINISTRO DESTRO
Fig.10 Schema pratico di montaggio della scheda base si-
glata LX.1285 e della scheda di alimentazione LX.1286.
Gli integrati IC4-IC3 andranno racchiusi dentro lo schermo
metallico che troverete nel kit. Se non commetterete errori
nel montaggio, il circuito funzionerà appena completato.
IC13 IC15
C74
C76 C88
C86
C78
C90
C73 C85
C77 C89
R82 R96
C75 C87
R81 R80 DS6 DS5 R83 R95 R94 DS12 DS11 R97
C80
R32 R34 C45 R45 R44 R49 DS9 DS10
C36
C47
C46
C49
C50
R41
R36
C42 R43 C35 C24 R87 R89 R93
C37 R47 R48 R46 R50 R52 R51 R29
C83
DESTRO R30
C40 C9 C82
IC14
IC10
R85
C41
IC7 R42 R40
IC8 IC6
C25 R90
C43
C39 C48 R31
C54
C38 R84
C79
C29
C55
C27 C81
R37 R53
R38 R54 C51 R86
R35 R55 R56 R14 C34
SINISTRO R39 C30 C31 DS8
R19 C16 C84 DS7
C44 R70 R13 R20
C14
R10 C11
R57 R8
R64 R60 TR1
CONN. 1
ALETTA
R77
RELE'1
DZ1
C1
DS3 R78
R1
R79
C72
DS4 TR2 RS1
+ 20 V.
C2
15 V. ~
Massa
0 V.
15 V. ~
- 20 V.
VERSO TRASFORMATORE
R25
+ 5 V.
TOROIDALE T1
JAF1
C19
C18 C22 Massa IC1
C20
R27 C21
6821 XL
C9
C3
R28 C5
C23
- 5 V.
R68
C7
IC4 IC3
C17
8 V. ~
R24
C65
IC2 RS2
R18
C70
0 V.
R26 C6
8 V. ~
R75
C4
C71 C10 C8
C66
283
SCHERMO
METALLICO
R17 R69
adiacenti.
Fig.14 In questa foto potete vedere come risultano disposti, all’interno del mobile, i due
circuiti stampati LX.1285 - LX.1286 ed il trasformatore toroidale di alimentazione. Quando
fisserete il trasformatore toroidale sul piano metallico del mobile, non dimenticatevi di ap-
plicare sia sotto sia sopra il suo corpo i due dischi di plastica isolante.
ta collegate in parallelo.
430 mm.
.
Dopo aver montato la morsettiera a 4 poli e le due Sullo stampato mancano ora i due soli finali di po-
morsettiere a 3 poli, potete innestare nei rispettivi tenza siglati IC13 - IC15.
zoccoli tutti gli integrati orientando il lato del loro Li abbiamo tenuti per ultimi in quanto devono es-
corpo contrassegnato dalla tacca a forma di U co- sere prima montati sulla loro mastodontica aletta di
me visibile nello schema pratico di fig.10. raffreddamento.
Se notate che i piedini di un integrato risultano di- Per fissarli applicate tra il loro corpo metallico e la
varicati a tal punto da non entrare nelle sedi ad es- superficie in alluminio dell’aletta una mica isolan-
si assegnate, pressate il corpo dell’integrato su un te, poi sul lato posteriore infilate la testa della vite
piano in modo da stringerli. con inserita la sua rondella in plastica isolante e
Dopo aver inserito tutti gli integrati non sarebbe ma- frontalmente, cioè dal lato metallico dell’integrato,
le controllare che tutti i piedini siano regolarmente applicate il loro dado (vedi fig.11).
entrati nelle fessure predisposte sugli zoccoli.
Vi diciamo questo perché spesso ci giungono in ri- Prima di collocare l’aletta sullo stampato control-
parazione dei progetti che non funzionano perché late con un tester posto sulla portata ohmmetro
un solo piedino è fuori dallo zoccolo. che la parte metallica di questi integrati sia per-
Abbiamo inoltre notato che in due esemplari fatti fettamente isolata dal metallo dell’aletta di raf-
montare per i nostri test ad hobbisti esterni, era freddamento.
stato inserito un TL.084 dove andava inserito un Se tutto risulta regolare inserite i piedini di questi
LM.324 o viceversa solo perché in qualche ma- integrati nei fori del circuito stampato, poi fissate il
nuale si afferma che sono equivalenti. corpo dell’aletta allo stampato con le due viti me-
Poiché questi due integrati non sono equivalenti, talliche inserite nel kit.
dovrete rispettare le nostre indicazioni, cioè non do-
vrete assolutamente scambiarli. Sul circuito stampato siglato LX.1285/B dovete
286 montare i soli pulsanti P1-P2, posizionando il la-
Come potete desumere anche dalle foto, i due in- to smussato del loro corpo come evidenziato in
tegrati IC4-IC3 devono risultare schermati e per fig.9, il CONN.1 e per finire i 6 diodi led.
questo troverete nel kit una piccola scatola metal-
lica provvista di coperchio. Il terminale più corto di questi diodi led va inse-
rito nel foro contrassegnato dalla lettera K, ma
Questa scatola metallica andrà inserita sopra il cir- prima di saldarlo sul circuito stampato fissate
cuito stampato nella zona tratteggiata, saldando i provvisoriamente lo stampato sul contropannello
4 terminali sulla sottostante pista di massa. del mobile, poi fate fuoriuscire leggermente le te-
CASSA CENTRALE
CASSE POSTERIORI
DECODER
SURR. DOLBY MATRIX WIDE BAND VOLUME MASTER ON
Surround
CENTR. PANORAMIC VOICE FILTER
Decoder
PEAK
LEVEL
nuova
SELECT MODE CENTRAL SURROUND ELETTRONICA DELAY VOLUME POWER
TAPE
INP. OUT. AUDIO INPUT
S S
D D
Fig.18 Per collegare al vostro impianto Hi-Fi il decoder Surround sarà sufficiente prele-
vare dalla presa posteriore TAPE OUT (uscita segnale per registratore) i due segnali del
canale Destro e Sinistro e collegarli ai due ingressi Destro e Sinistro del decoder.
CASSA CENTRALE
CASSE POSTERIORI
TV STEREO
VIDEO VHS/Hi-Fi
DECODER
SURR. DOLBY MATRIX WIDE BAND VOLUME MASTER ON
Surround
CENTR. PANORAMIC VOICE FILTER
Decoder
PEAK
LEVEL
nuova
SELECT MODE CENTRAL SURROUND ELETTRONICA DELAY VOLUME POWER
AUDIO INPUT
S
D
OUT
VIDEO
ste dei diodi led dal pannello frontale in modo da stampato LX.1286 (vedi fig.10), cercando di non in-
avere i led tutti alla stessa altezza. vertire i 15+15 volt con gli 8+8 volt.
Trovata la lunghezza richiesta potete saldare i due Per non confondere questi due secondari abbiamo
terminali sulle piste dello stampato tagliando la par- chiesto all’industria che avvolge per noi questo tra-
te eccedente con un paio di tronchesine. sformatore di utilizzare i colori seguenti:
Sul terzo circuito stampato siglato LX.1286 dovete rosso-rosso per i 15 volt
montare lo stadio di alimentazione (vedi fig.10). verde per la presa centrale dei 15 volt
Prima di inserire nello stampato il ponte raddrizza-
tore RS1 dovete fissare al suo corpo una piccola giallo-giallo per gli 8 volt
aletta di raffreddamento a forma di U e lo stesso blu per la presa centrale degli 8 volt
dicasi per gli integrati stabilizzatori siglati IC1-IC2.
Dopo aver inserito nello stampato anche il ponte Se doveste trovare dei colori differenti, vi consi-
raddrizzatore RS2, i condensatori elettrolitici, i gliamo di controllare con un tester quali tensioni
quattro poliestere, la resistenza e le morsettiere fuoriescono da questi fili.
d’ingresso e di uscita, potrete collocare i tre circui-
ti stampati nel loro mobile metallico. Non preoccupatevi se da questi secondari escono
delle tensioni alternate leggermente maggiori o in-
FISSAGGIO nel MOBILE feriori a quanto da noi dichiarato, perchè queste va-
riano in rapporto alla tensione di rete.
Per questo progetto è disponibile un mobile in me- Se in rete avete una tensione di 230 volt leggere-
tallo di colore nero, completo di una mascherina te una tensione maggiore, se avete 210 volt leg-
frontale già forata e serigrafata (vedi fig.2). gerete una tensione minore.
in grado di sopportare 30 - 40 watt e di riprodurre Il doppio potenziometro master (vedi R69-R76) dei
tutte le frequenze delle note medie, più un picco- due finali di potenza deve essere ruotato in modo
lo Tweeter per assicurare un’ottima riproduzione da tenere sempre spenti i due diodi led di picco,
del parlato e del canto. cioè DL5-DL6.
Le dimensioni di questa Cassa Acustica (vedi Questi due diodi led possono accendersi nei picchi
fig.15) possono essere scelte tra: anche saltuariamente. Se notate che uno rimane
sempre spento e l’altro acceso, dovete agire sui
430 - 450 mm di larghezza due potenziometri del volume siglati R66-R73.
170 - 180 mm di altezza
170 - 180 mm di profondità Vi consigliamo di tenere il doppio potenziometro del
ritardo siglato R16-R17 a circa metà corsa. Solo
I due altoparlanti dei medi devono avere una im- nelle stanze di dimensioni molto ridotte potrete au-
pedenza caratteristica di 8 ohm e devono essere mentare questo ritardo.
collegati in parallelo rispettando la polarità +/– dei La posizione di questo potenziometro è soggettiva,
loro terminali. quindi ognuno lo regolerà in funzione dell’effetto
In questo modo otterrete un’impedenza caratteri- polifonico che desidera ottenere.
stica di 4 ohm e quindi per poter collegare il Twee-
ter dovrete usare un filtro crossover da 2 vie 4 ohm Con questo progetto abbiamo voluto accontentare
12 dB per ottava. tutti gli appassionati dell’Hi-Fi che desideravano un
kit dal quale ottenere nel proprio salotto un reali-
Casse Posteriori stico effetto Polifonico o Home Theater.
Per ottenere un suono polifonico corretto è asso- Costo del mobile metallico MO.1285 completo di 289
lutamente necessario collegare le due uscite ca- mascherina forata e serigrafata
nale destro e sinistro del preamplificatore con i Lire 50.000 Euro 25,82
due ingressi destro e sinistro del decoder Sur-
round, perché sulle due Casse Posteriori deve Costo del solo stampato LX.1285
giungere il segnale del canale destro a cui é sta- Lire 47.000 Euro 24,27
to sottratto il segnale del canale sinistro.
Tenete presente che tutte le volte che accendere- Costo del solo stampato LX.1285/B
te il Decoder Surround questo si posizionerà au- Lire 5.000 Euro 2,58
tomaticamente sull’effetto Panoramic con il filtro
della voce inserito per poter subito ascoltare le nor- Costo del solo stampato LX.1286
mali videocassette o CD non incise con il Dolby Lire 6.000 Euro 3,10
Surround.
Per passare alla funzione Surround e per esclu- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
dere il filtro della voce dovete semplicemente pre- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
mere i due pulsanti P1-P2. richiederà il materiale in contrassegno.
.
UN circuito
Questo circuito di karaoke sarà molto apprezzato a quello del sinistro e nel filtrare poi il segnale ot-
da tutti gli aspiranti cantanti che potranno final- tenuto tramite un filtro notch composto da un pas-
mente esibirsi sostituendo la propria voce a quella so/basso ed un passa/alto, che elimini le sole fre-
290 dei loro beniamini, intrattenendo così gli amici e a- quenze della voce comprese tra 300-3.000 Hz.
nimando piacevolmente le loro feste private.
Se in sottofondo e molto attenuata si dovesse u-
Se in commercio si possono reperire diversi circuiti dire la voce del cantante, sappiate che non è col-
di karaoke a prezzi decisamente elevati, noi ne ab- pa del filtro ma di uno solo dei due microfoni ste-
biamo realizzato uno che provvede a sopprimere reo presenti nella sala di registrazione che avrà
la voce del cantante con soli 4 integrati. captato dei segnali riflessi.
Per riuscire ad eliminare la voce dell’interprete da Non tutti i mali vengono però per nuocere, perchè
un brano musicale è indispensabile utilizzare dei questo canto molto attenuato, sommandosi al no-
nastri o dei dischi stereofonici perchè, come è stro, potrà fungere da coro.
possibile vedere nello schema a blocchi di fig.1, al Anche se nel nostro circuito abbiamo specificato
segnale stereo del canale sinistro va sottratto il Entrata Canale destro e Entrata Canale sinistro,
segnale del canale destro, quindi con un secondo si potranno tranquillamente invertire gli ingressi,
stadio, al segnale del canale sinistro va somma- cioè applicare sull’ingresso del Canale destro il se-
to quello del canale destro. gnale del Canale sinistro e viceversa.
.
Per quanto riguarda le uscite, trovate nuovamente Lo stesso segnale stereo entra anche nel piedino
due prese indicate Uscita Canale destro e Usci- invertente dell’operazionale siglato IC2/B, che
ta Canale sinistro per poter entrare in entrambi i provvede a sommare al canale sinistro il segna-
canali dell’amplificatore finale di potenza. le del canale destro.
Facciamo comunque presente che il segnale che
esce dal karaoke è mono. Il segnale prelevato sull’uscita di IC2/B entra nei
due filtri passa/alto e passa/basso IC/3/A-IC3/B.
L’operazionale siglato IC3/A funziona da filtro pas-
SCHEMA ELETTRICO sa/alto con un’attenuazione di 12 dB x ottava per
tutte le frequenze inferiori a 3.000 Hz, mentre il se-
Lo schema elettrico di questo circuito karaoke è vi- condo operazionale, siglato IC3/B, funziona da fil-
sibile in fig.2. tro passa/basso con un’attenuazione di 12 dB x
Ai due ingressi entrata sinistra e destra vanno col- ottava per tutte le frequenze superiori a 300 Hz.
legate le rispettive uscite del segnale che prele-
viamo da un preamplificatore o da un CD. I segnali prelevati sull’uscita di IC1/B e quelli pre-
levati sulle uscite di IC3/A-IC3/B vengono applica-
Il segnale stereo, passando attraverso le resisten- ti sugli ingressi dell’operazionale IC4/B, che prov-
ze R1-R2 e i condensatori elettrolitici C1-C2, entra vede a miscelarli.
nei piedini d’ingresso dei due operazionali siglati
IC1/A-IC1/B, che provvedono a sottrarre dal ca- Per sommare la nostra voce al segnale musicale
nale sinistro il segnale del canale destro. abbiamo utilizzato l’operazionale siglato IC4/A.
ENTRATA
CH. DES. DIFFERENZIALE
S–D
FILTRO USCITA
PASSA – ALTO
CH. DES. 291
SOMMATORE
MIXER
ENTRATA S+D
CH. SIN.
FILTRO USCITA
PASSA – BASSO CH. SIN.
ENTRATA PREAMPLIF.
MICRO MICROFONO
C15
R4 R6 R8
IC1-A 5 1
4
CANALE IC1-B 2
R14 4
SINISTRO C17
R2 C2 R9
IC4-B
C8 R32
12 V.
USCITE
12 V. C10 C14
R22 R33 CANALE
2 R24
C3 C9 C11 DESTRO
1 6 8
3 7
R15 6 IC2-B R23 5
8 R28
R34
7 IC3-A CANALE
SINISTRO
5
6 V. C12 3 IC3-B
4 IC2-A 1
R29
R26
C13
C5 R20
ENTRATA 5
MICRO 7
C6 6 R30
R17
IC4-A R21
R18 R19
T1
S1
U E
AI 12 V. IC5 RS1
RETE
R35 220 V.
M
Fig.3 Schema elettrico del karaoke completo dello stadio di alimentazione. Se inverti- 293
rete il segnale stereo sui due ingressi indicati Canale Destro e Canale Sinistro, cioè
collegherete il Destro al Sinistro ed il Sinistro al Destro, il circuito funzionerà ugual-
mente senza alcun problema. Il segnale che si ottiene in uscita è sempre Mono.
+V 7 6 5
L’ultimo operazionale presente in questo circuito, Per iniziare vi consigliamo di montare i quattro zoc-
siglato IC2/A, viene utilizzato per ottenere sul suo coli per gli integrati MC.1458 e, dopo averne sal-
piedino d’uscita 7 un valore di tensione pari alla dati i piedini sulle piste del circuito stampato, po-
metà di quello di alimentazione, cioè 6 volt, ne- tete iniziare ad inserire tutte le resistenze.
cessari per polarizzare i piedini non invertenti de-
gli operazionali presenti nel circuito. Proseguendo nel montaggio, inserite i pochi conden-
satori ceramici, poi tutti i poliestere, infine gli elet-
Per alimentare questo circuito è necessaria una trolitici rispettando la polarità +/– dei due terminali.
tensione stabilizzata di 12 volt, che preleviamo
dall’integrato IC5, un uA.7812 presente nello sta- Come potete vedere nel disegno pratico di fig.7,
dio di alimentazione (vedi fig.3). l’integrato stabilizzatore IC5, che può essere sigla-
.
ENTRATE USCITE
CANALE CANALE CANALE CANALE
SINISTRO DESTRO
RETE DESTRO SINISTRO
220 V.
T1
( T003.02 )
C22
IC5
RS1
C20
C21
C19
R35
R7 R25 R27 C13 R31
R1 C18 R29
R10 R9 C8 R22 C12 R26 C17
R17 R18 R19
C15
R11 R5 R33 R34
C16
C1 IC1 IC2 C3 C9 IC3 IC4
C14
R4 R6
R8 C11 R24 C6
R3 C2 C5
C7
R12 R15 C10
R2 R28 R20 R30
R13 R14 R16 C4 R23
S1 A
R21 R32
295
DL1
ENTRATA VOLUME VOLUME
MICRO MICRO MASTER
Fig.7 Schema pratico di montaggio del karaoke siglato LX.1316. Il montaggio non pre-
senta nessuna difficoltà, quindi una volta completato, il circuito funzionerà non appe-
na lo alimenterete. Quando collegherete i fili dei cavetti schermati, che dal circuito
stampato vanno ai due potenziometri, dovrete rispettarne i colori, diversamente po-
treste collegare al terminale laterale il filo che dovrebbe invece andare al terminale
centrale. Inoltre non dimenticate di collegare la calza di schermo dei due cavetti al cor-
po metallico di ciascun potenziometro.
Nota: se volete aumentare l’ampiezza del segnale d’ingresso dovete semplicemente
cortocircuitare, con un corto spezzone di filo, le due resistenze R1-R2.
.
nuova VOLUME
ELETTRONICA Karaoke
MICROFONO
to uA.7812 o L.7812, va collocato sullo stampato vanno collegati ai terminali dei due potenziometri i
in posizione orizzontale, non dimenticando di ap- fili di diverso colore.
plicare sotto il suo corpo metallico la piccola alet- Vi facciamo altresì notare che la calza di schermo
ta di raffreddamento a forma di U. di questi cavetti va collegata al corpo metallico dei
potenziometri.
Vicino a questo, sotto il condensatore C22, dove-
te inserire il ponte raddrizzatore RS1, rammentan- Non collegando la calza di schermo al corpo dei
do di rivolgere il terminale positivo verso l’integrato potenziometri, potreste udire del ronzio di alterna-
stabilizzatore IC5. ta ogni volta che avvicinerete la mano al pannello
frontale del mobile.
Per completare il montaggio inserite il trasformato-
re di alimentazione T1 e le due morsettiere a 2 po- Come è possibile vedere in fig.8, nelle prese di in-
li, che vi serviranno per entrare con la tensione dei gresso del karaoke va inserito il segnale stereo
220 volt e per il collegamento con l’interruttore di prelevato da un preamplificatore o direttamente
accensione siglato S1. da un CD, mentre il segnale prelevato dalle prese
d’uscita va collegato tramite cavetti schermati alle
MONTAGGIO nel MOBILE prese d’ingresso di un finale di potenza.
Nel mobile plastico previsto per questo circuito ab- Se il segnale applicato sugli ingressi avesse un’am-
biamo aggiunto una mascherina posteriore ed una piezza insufficiente, potete aumentarla cortocir-
frontale di alluminio forata e serigrafata. cuitando le due resistenze R1-R2.
Sul pannello frontale dovete fissare i due poten-
296 ziometri R21-R32, l’interruttore di rete, il diodo led
DL1 e la presa jack mono per l’ingresso del se-
gnale del microfono. COSTO di REALIZZAZIONE
Sul pannello posteriore, già forato, dovete invece
saldare i due supporti per le prese d’ingresso e Costo di tutti i componenti visibili in fig.7 necessa-
d’uscita dei segnali BF. ri per la realizzazione del karaoke siglato LX.1316,
incluso un mobile completo di mascherina forata e
Per collegare queste prese al circuito stampato do- serigrafata e due manopole
vete usare del cavetto schermato unifilare, mentre Lire 75.800 Euro 39,15
per collegare i terminali dei potenziometri al circui-
to stampato dovete servirvi di un cavetto scher- Costo del solo stampato LX.1316
mato trifilare e di uno bifilare. Lire 15.000 Euro 7,75
Poichè è estremamente importante eseguire que- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
sti collegamenti in modo corretto, vi consigliamo di le spese postali che verranno addebitate solo a chi
osservare attentamente la fig.7 e di notare come richiederà il materiale in contrassegno.
.
MARRONE 1 1 1 x 10 1% MARRONE
ROSSO 2 2 2 x 100
ARANCIONE 3 3 3 x 1.000
a
GIALLO 4 4 4 x 10.000 3 CIFRA MOLTIPLICAT.
0 DIVISORE
a
VERDE 5 5 5 x 100.000 2 CIFRA
AZZURRO 6 6 6 x 1.000.000 a
1 CIFRA TOLLERANZA
VIOLA 7 7 7 DIVISORE
GRIGIO 8 8 8 ORO : 10
Nei montaggi che utilizzano resistenze a strato metallico, pochi lettori riescono a decifrare il lo-
ro valore ohmico, perché rispetto alle comuni resistenze ci sono ben 5 fasce di colore. In queste
resistenze le prime 3 fasce corrispondono al numero relativo al colore riportato. La quarta fa-
scia è il moltiplicatore x1-10-100-1.000-10.000 (vedi tabella colori). Se nella quarta fascia è pre-
sente il colore oro, il numero ottenuto va diviso per 10, mentre se è presente il colore argento
va diviso per 100. L’ultima fascia è la tolleranza che può essere dello 0,5% o del 1%.
1.000 ohm 1.500 ohm 2.000 ohm 2.700 ohm 4.990 ohm 6.800 ohm
9.900 ohm 10.000 ohm 10.100 ohm 15.000 ohm 20.000 ohm 22.000 ohm
297
27.000 ohm 30.000 ohm 32.000 ohm 39.000 ohm 47.000 ohm 49.900 ohm
56.000 ohm 68.000 ohm 90.900 ohm 100.000 ohm 101.000 ohm 120.000 ohm
200.000 ohm 220.000 ohm 300.000 ohm 330.000 ohm 470.000 ohm 499.000 ohm
680.000 ohm 820.000 ohm 909.000 ohm 1 megaohm 2 megaohm 3,3 megaohm
.
UN valido MISURATORE di
Qualsiasi tipo di amplificatore o preamplificatore
abbiate, sia esso da pochi o molti watt d’uscita, co-
struito in casa o scelto tra le migliori marche sul
mercato, presenterà sempre una certa percentua-
le di distorsione perciò, anche se non è nei vostri
piani costruire un misuratore di distorsione, sape-
re a cosa serve, come funziona e come si usa que-
sto strumento aumenterà le vostre cognizioni tec-
niche nel campo dei segnali di BF.
DISTORSIONE ARMONICA
Non c’è appassionato di alta fedeltà che non voglia sapere di quanto di-
storce il suo amplificatore, ma per soddisfare questa curiosità è indi-
spensabile possedere un Misuratore di Distorsione. Seguendo le nostre
indicazioni realizzerete da voi questo utile strumento di misura.
299
T1
S4
U E
IC4 RS1
C1 R4 C5 C6
M 220 V.
C26 C27
C4 R5
R2 IC1-A 5 8
IC1-B
R1 3 7
INPUT
R6 6 C20 C21 C22
1
C2 4
2
C7
DL1
C3 C18
R22 R29
R7 R23 R26
R12
R3 IC3-A R20
2
R9 R13 DS1 C23
R10 R14 R19 1 6
R30 C25
3 DS2 7
R15 4
C8 1 1 C11 5
2 R11 2 C12
C9 C17 IC3-B
S1-A S1-B
C14
TESTER
C10 C13 12 V.
3 3
R27
OFF R28
S2 5
IC2-A R31
SET R24
7 R16 3 R21
ON 8
R8 6 1
4 C19 R25 C24
R17 2
IC2-B
x10 x1 R18
S3
C16
C15
Il segnale BF applicato al potenziometro R1, viene dio preamplificatore, se viene cortocircuitata la re-
prelevato dal suo cursore per essere applicato sistenza R17 sul condensatore elettrolitico C15 tra-
sull’ingresso non invertente del filtro notch. mite il deviatore S3.
Per eliminare una frequenza fondamentale com-
presa tra i 15 e i 230 Hz, si deve ruotare il doppio Con il deviatore S3 aperto (posizione x1), il segna-
commutatore S1/A-S1/B sulla 1° posizione. le applicato sull’ingresso di IC2/B si ritrova sul pie-
Per eliminare una frequenza fondamentale com- dino d’uscita 7 con la stessa ampiezza che aveva
presa tra i 150 e i 2.300 Hz, si deve ruotare il dop- in ingresso, mentre con il deviatore S3 chiuso (po-
pio commutatore S1/A-S1/B sulla 2° posizione. sizione x10) il segnale applicato sull’ingresso si ri-
Per eliminare una frequenza fondamentale com- trova sul piedino d’uscita amplificato di 10 volte.
presa tra i 1.500 e i 23.000 Hz, si deve ruotare il
doppio commutatore S1/A-S1/B sulla 3° posizione. L’ampiezza del segnale di tutte le frequenze ar-
moniche viene applicata sugli ultimi due opera-
Una volta scelta la gamma di lavoro, si devono ruo- zionali siglati IC3/A-IC3/B utilizzati come raddriz-
tare il doppio potenziometro R9-R13 e quello del- zatori ideali a doppia semionda.
la regolazione fine siglato R15 fino ad eliminare Sul piedino d’uscita 7 di IC3/B si ha dunque una
la frequenza fondamentale. tensione continua pari al valore dell’ampiezza del
segnale alternato di tutte le armoniche, tensione
Eliminata la frequenza fondamentale, sui cursori che si può misurare con un normale tester.
del doppio commutatore S1/A-S1/B sono presenti
le sole frequenze armoniche che vengono appli- REALIZZAZIONE PRATICA
cate sull’ingresso non invertente dell’operaziona-
le IC2/A utilizzato come stadio separatore. Per montare questo Misuratore di Distorsione oc-
corrono due circuiti stampati.
Su questo piedino è collegato anche il deviatore Sul circuito stampato siglato LX.1392 vanno mon-
S2, che come spiegheremo in seguito, ci serve per tati tutti i componenti visibili in fig.4 e su quello si-
tarare il tester sul fondo scala (posizione On). glato LX.1392/B tutti i componenti visibili in fig.7.
Quando il deviatore S2 è aperto (posizione Off) dal Potete iniziare il montaggio inserendo sul circuito
segnale applicato sull’ingresso di IC2/A viene eli- stampato LX.1392 i due zoccoli per gli integrati e
minata la frequenza fondamentale; quando è chiu- saldando tutti i loro piedini.
so (posizione On) si esclude il filtro notch, per cui Passate quindi alle resistenze e poiché 6 sono di
il segnale in ingresso si ritrova identico in uscita. precisione, vi indichiamo i primi 4 colori riportati
sui loro corpi, perchè il quinto colore è per tutte il
Il segnale che si preleva sul piedino d’uscita di Marrone (tolleranza 1%):
IC2/A viene applicato sull’ingresso non inverten-
te del secondo operazionale IC2/B, utilizzato an- – sulle resistenze da 10.000 ohm (vedi R3-R6-R8)
ch’esso come stadio separatore oppure come sta- trovate questi colori: Marrone Nero Nero Rosso,
VERSO LX.1392/B
C15
R12 DL1
C17
R17 C3 R10
C2 R14
R29
R3
C16 C8
S3
R18 IC1 C9 A K
R2
C10 C7
IC2
C14
S1 C11
R6 C12
R16 R7 C13
R1 R4
R9 - R13 C6 R15
R8 R11
C1 C4
R5
C5 2931.XL
S2 S4
12 Volt VERSO
VERSO LX.1392/B LX 1392/B
ENTRATA
Fig.4 Sul circuito stampato siglato LX.1392 dovete inserire tutti i componenti visibili in
questo disegno. Prima di fissare il commutatore S1 ed i potenziometri R1-R9/R13-R15 do-
vrete accorciare i loro perni conformemente alle misure riportate in fig.6.
S2 S4
LX.1392
S3 R9-R13
R1 R15 DL1
A K
S1
VERSO LX.1392/B
302
Fig.5 Fissati i tre potenziometri sul circuito stampato, capovolgete il circuito e sul lato che
vi si presenta collegate i loro terminali sulle piste in rame come visibile in figura.
24 mm. 9 mm.
.
– sulla resistenza da 20.000 ohm (vedi R7) trova- Dopo aver saldato i loro terminali sulle piste del cir-
te questi colori: Rosso Nero Nero Rosso, cuito stampato (vedi fig.5) capovolgete lo stampa-
to per inserire i tre deviatori a levetta S2-S3-S4 ed
– sulla resistenza da 10.100 ohm (vedi R17) tro- infine il diodo led DL1 tenendo i suoi terminali lun-
vate questi colori: Marrone Nero Marrone Rosso, ghi 11 mm e non dimenticando di infilare il più lun-
go a sinistra.
– sulla resistenza da 90.900 ohm (vedi R18) tro- Completata anche questa parte, innestate nei loro
vate questi colori: Bianco Nero Bianco Rosso. zoccoli i due integrati IC1-IC2 rivolgendo la loro tac-
ca a U verso destra.
Dopo aver saldato tutte le resistenze potete inse-
rire i due condensatori ceramici siglati C3-C16, Ora potete passare al secondo circuito stampato
quelli al poliestere e per ultimi gli elettrolitici ri- siglato LX.1392/B, cioè allo stadio alimentatore.
spettando la polarità +/– dei loro terminali. Innanzitutto inserite lo zoccolo per l’integrato IC3 e
Poiché non sempre sul corpo di questi elettrolitici dopo aver saldato tutti i suoi piedini, saldate tutte
è riportato il segno +, vi ricordiamo che il termina- le resistenze.
le positivo è sempre più lungo del negativo. Poiché anche su questo circuito ci sono 4 resisten-
ze di precisione, vi indichiamo quali colori trovere-
Ora potete dedicarvi al montaggio dei tre poten- te sui loro corpi. Il quinto colore è sempre il Marrone.
ziometri, ma prima di fissarli sullo stampato dovre-
te accorciare i loro perni in modo che la lunghez- – sulle resistenze da 20.000 ohm (vedi R19-R20-
za a partire dal filetto sia di 24 mm. R22) trovate questi colori: Rosso Nero Nero Rosso,
Anche il perno del commutatore rotativo S1 deve
essere accorciato in modo che risulti lungo a par- – sulla resistenza da 10.000 ohm (vedi R23) tro-
tire dal filetto 9 mm (vedi fig.6). vate questi colori: Marrone Nero Nero Rosso.
RETE
220 Volt
T1
mod. T003.01
R20 DS1 R23 R19
C24
R25
C19
+V 7 6 5
R21 C18
R24 DS2 ....31 XL
PONTICELLO
IC3
C20
R26 C23 1 2 3 -V
R22
R28
NE 5532
C26
R27 R30
RS1
303
C21
C22
C27
C25
R31
IC4
A K
DIODO
A K
LED
12 Volt VERSO S4
VERSO LX.1392
VERSO LX.1392
TESTER
Fig.8 Come si presenta il circuito stampato LX.1392 a montaggio ultimato. Poiché questa
è la foto di un prototipo, mancano sia il disegno serigrafico sia la vernice protettiva.
Fig.9 Sul retro del circuito stampato sono visibili i tre soli potenziometri. Al centro andrà
inserito il doppio potenziometro lineare da 100.000 ohm siglato R9-R13 (vedi fig.4).
304
Fig.10 Il circuito stampato deve essere fissato sul pannello frontale del mobile e tenuto
bloccato con i dadi dei tre deviatori a levetta siglati S2-S3-S4.
305
0,5
0,3 0,7
0,9
0,1
1
VOLT
0
GAIN SENSIBILITY 150 FREQUENCY FREQ. FINE POWER
15 2.300 1.500
x1 230 23.000
x 10 x 10
OHM
x10
x100 x1K
0,3V
x1 1V
ON
Service 30µA 3V
OFF SELECT ( Hz ) ~ = 0,3µA 10V
SET
INPUT Videotape Filter TESTER
3mA 30V
+
Distortion Meter
nuova COM
ELETTRONICA 30mA 100V
0,3A 300V
3A 1KV
Fig.13 Prima di utilizzare il Misuratore di Distorsione dovete tarare il trimmer R28 per eli-
minare la tensione di offset presente sull’uscita di IC3/B. Dopo aver ruotato il potenzio-
metro d’ingresso R1 al minimo ed aver spostato il deviatore S3 sulla posizione x10, ruo-
tate il cursore del trimmer R28 fino a far deviare la lancetta del tester verso 0 volt.
0,5 0,7
0,3
SIGNAL GENERATOR 0,1
0,9
1
0
VOLT
SIGNAL GENERATOR
306 GAIN
x1
SENSIBILITY 15
230
150
2.300 1.500
23.000
FREQUENCY FREQ. FINE POWER
x 10
ON
OFF SELECT ( Hz )
SET
INPUT Videotape Filter TESTER
nuova
ELETTRONICA Distortion Meter
0,5 0,7
0,3
Fig.15 Dopo aver ruotato la sintonia del Generatore di BF sui 1.000 0,1
0,9
1
0
VOLT
0,3µA
3V
10V
tenziometri R9-R13 fino a far scendere la lancetta del tester sul suo COM +
3mA
30mA
0,3A
100V
300V
30V
3A 1KV
valore minimo. Facendo la differenza tra Volt min. e Volt max saprete
il valore di Distorsione dell’apparato sotto esame.
.
0,9
0,1
x 10
1
0
1° – L’uscita del Generatore BF va collegata sul- VOLT
le due boccole d’ingresso del Misuratore di Di-
ON
storsione (vedi fig.14).
OFF
2° – Dopo aver spostato il deviatore S2 Set sulla SET
posizione On e il deviatore S3 Gain sulla posizio-
Fig.16 Dopo aver spostato il deviatore S2 in
ne x1, applicate sull’uscita del Misuratore un tester
posizione On ed S3 in posizione x1, ruota-
posto sulla portata 1 volt CC fondo scala. te il potenziometro R1 in modo da leggere
sul tester una tensione di 1 volt.
3° – Ruotate la sintonia del Generatore BF sulla
frequenza di 1.000 Hz quindi regolate l’ampiezza
del segnale d’uscita e del potenziometro R1, ap- GAIN
x1 0,5
plicato all’ingresso del Misuratore di Distorsione, in 0,3 0,7
0,9
modo da far deviare la lancetta del tester sul fon- 0,1
x 10
1
0
do scala. VOLT
ON
4° – Ottenuta questa condizione, spostate la leva
del deviatore S2 Set sulla posizione Off quindi po-
OFF
nete la manopola del doppio commutatore S1/A- SET
S1/B sulla 2° posizione (gamma 150-2.300 Hz).
Fig.17 Spostate il deviatore S2 in posizione
Off poi ruotate le manopole dei due poten-
5° – Eseguite queste operazioni, ruotate lenta- ziometri R9-R13 ed R15 fino a fare deviare
mente la manopola del doppio potenziometro R9- la lancetta sul valore minimo.
R13 fino a far deviare la lancetta dello strumento
verso il suo minimo, dopodiché ruotate, sempre
lentamente, la manopola del potenziometro R15 GAIN
x1
della sintonia fine fino a far scendere la lancetta 0,03
0,05 0,07
0,0
dello strumento verso 0 volt. 0,0
1 9
x 10
0,1
0
VOLT
6° – Per ottenere una misura ancora più precisa
spostate la leva del deviatore S3 sulla posizione ON
0,0
0 ,01 9
x 10
0,1
0
Per la lettura sarebbe più vantaggioso usare un te- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
ster digitale perché non avendo nessuna lancetta le spese postali che verranno addebitate solo a chi
non correrete nessun rischio. richiederà il materiale in contrassegno.
.
GENERATORE di BF
Per riparare un amplificatore Hi-Fi oggi è neces- Per questo motivo abbiamo limitato il Generatore
sario un Generatore BF professionale in grado di che ora vi presentiamo sui 5 - 5,5 MHz massimi.
generare le tre forme d’onda più comuni, cioè si-
nusoidale-quadrata-triangolare, con la possibilità In fig.1 è riprodotto lo schema a blocchi dell’inte-
di swipparle in modo da vedere sullo schermo di grato MAX.038, dove appaiono evidenziati tutti gli
un oscilloscopio la banda passante completa stadi contenuti all’interno del suo corpo.
dell’apparecchio oppure come agiscono i control- Per far funzionare lo stadio oscillatore è neces-
li di tono o i filtri Crossover. sario applicare sui piedini 5-6 una capacità il cui
Per procurarselo è sufficiente sfogliare un catalo- valore ci consenta di ottenere una frequenza di va-
go di strumenti per laboratorio, chiedere il prezzo lore fisso.
(che non è mai indicato), aggiungere un 20% per
l’IVA e fare un semplice calcolo, dal quale si rica- È possibile variare esternamente questa frequen-
verà un dato sorprendente e cioè che si spende- za per mezzo dello stadio oxill.controllo che fa ca-
310 rebbe meno ad acquistare una automobile. po ai piedini 10-8-7.
Per questo motivo, abbiamo pensato di progettare Ciascuno di questi piedini agisce sullo stadio o-
un valido Generatore BF professionale, che sia scillatore come ora vi spiegheremo.
decisamente più economico di uno commerciale.
Piedino 10 = variando la corrente (non la tensio-
L’INTEGRATO MAX.038
ne) su questo piedino, è possibile variare la fre-
quenza generata dallo stadio oscillatore.
Per realizzare questo Generatore abbiamo utiliz-
zato l’integrato oscillatore MAX.038 progettato dal-
la Casa MAXIM, in grado di generare onde sinu- Piedino 8 = variando la tensione e la polarità su
soidali, triangolari e quadrate. questo piedino, è possibile variare finemente la fre-
In teoria, questo integrato partendo da una fre- quenza generata.
quenza minima di 1 hertz dovrebbe arrivare ad u-
na frequenza massima di 20 MHz, ma in pratica Piedino 7 = variando la tensione e la polarità su
superando i 6 MHz il segnale generato non risulta questo piedino, è possibile modificare il duty-cy-
più lineare e le tre forme d’onda si deformano. cle della forma d’onda generata.
.
Lo stadio oscillatore genera soltanto onde trian- te, sul piedino d’uscita 19 sarà sempre presente
golari che vengono trasformate in onde sinusoi- un segnale di soli 2 volt picco/picco circa, che ri-
dali e quadrate da due stadi interni. sulta insufficiente per collaudare qualsiasi stadio
preamplificatore o finale di potenza.
Per selezionare la forma d’onda che desideriamo
ottenere in uscita, triangolare - sinusoidale - qua- Per ottenere in uscita dei segnali in grado di rag-
drata, è necessario applicare sui piedini 3-4 che a- giungere un’ampiezza di circa 27 volt picco/pic-
giscono sullo stadio Commutat. Elettron., questa co, abbiamo utilizzato uno stadio amplificatore ul-
combinazione di livelli logici: tralineare provvisto di 1 operazionale e di 8 tran-
sistor (vedi schema elettrico in fig.5).
pin 3 pin 4 segnale in uscita
1 1 onda sinusoidale Sempre all’interno del MAX.038 è presente uno
stadio in grado di fornire sul piedino 1 una tensio-
0 1 onda sinusoidale
ne di riferimento di 2,5 volt, che utilizzeremo per
1 0 onda triangolare variare finemente la frequenza di sintonia.
0 0 onda quadrata
Per alimentare questo integrato occorre una ten-
Sebbene il segnale venga amplificato internamen- sione duale di 5+5 volt. La tensione positiva di 5
professionale da 2 Hz a 5 MHz
Se fino a qualche tempo fa per riparare o controllare un amplificatore di
BF era sufficiente disporre di un comune Generatore di BF, oggi con l’Hi-
Fi occorre uno strumento più professionale. Quello che vi proponiamo in
queste pagine, oltre a generare onde Sinusoidali-Quadrate-Triangolari
partendo da 2 Hz fino a circa 5 Megahertz, dispone anche della funzione
Sweep necessaria per controllare la banda passante dell’apparecchio.
3 4 14
1 20
2,5 V. 15
VOLT COMPARATORE 2 19
1 RIFERIM. DI FASE 16 3 18
SINUSOID. 4 17
7 AMPLIF. 5 16 311
OXILL TRIANG. COMMUTAT. 6 15
8 CONTROL ELETTRON. 19
7 14
10
QUADRA 8 13
17 9 12
5 V.
RIVELATORE 10 11
OXILL
DI FASE
18
5 V.
2 9 11 20 MAX 038
5 6 13 12
Fig.1 Schema a blocchi dell’integrato MAX.038. Lo stadio oscillatore (vedi piedini 5-6) ge-
nera delle onde triangolari che verranno convertite in sinusoidali e quadre da due stadi
interni. Un commutatore elettronico pilotato tramite i piedini 3-4 ci permetterà di far usci-
re dal piedino 19 un’onda sinusoidale, triangolare o quadrata.
.
volt va applicata sul piedino 17 e la tensione ne- Sul piedino d’uscita 7 dell’operazionale IC10/B è
gativa di 5 volt sul piedino 20. disponibile un impulso di sincronismo che, colle-
gato all’ingresso trigger esterno di un oscillosco-
pio, permette di controllare la banda passante di
SCHEMA ELETTRICO qualsiasi preamplificatore o stadio finale.
Per variare la frequenza dal suo minimo al suo Il microprocessore IC6 verifica, tramite il piedino
massimo, il relè RL7 deve risultare diseccitato 17, quale dei sette pulsanti abbiamo premuto.
(diodo DL7 spento), perchè soltanto in questa con-
dizione la resistenza R31 risulta collegata al cur- Infatti quando il microprocessore invia un livello lo-
sore del potenziometro R29. gico 1 sul piedino 2 di IC5, il piedino 17 controlla
Se il relè RL7 risulta eccitato, si accende il diodo se ai capi della resistenza R11 è presente un li-
led DL7 dello sweep e lo stadio oscillatore swip- vello logico 1 oppure un livello logico 0.
pa la frequenza dal suo minimo al suo massimo
solo sulla gamma selezionata. Se il pulsante risulta premuto, il piedino 17 rileva
Il potenziometro R22 serve solo per variare la ve- un livello logico 1, se non risulta premuto rileva
locità dello sweep da 0,5 Hz a 14 Hz circa. un livello logico 0.
.
Fig.2 Foto dello stadio base LX.1345 notevolmente ridotta. Contrariamente a quanto si po-
trebbe supporre, la sua realizzazione pratica non presenta nessuna difficoltà.
Fig.3 Foto dello stadio display siglato LX.1344 visto dal lato dei componenti. Prima di sal-
dare i diodi led sul circuito stampato, controllate di quanto dovrete tenere lunghi i loro
terminali affinché le loro teste fuoriescano leggermente dal pannello frontale.
313
Fig.4 Foto dello stadio display siglato LX.1344 visto dal lato opposto ai componenti. Pri-
ma di fissare i 6 potenziometri sul circuito stampato, dovrete accorciare i loro perni (ve-
di fig.11). Il connettore maschio andrà inserito nello stampato come visibile in fig.12.
.
BAND 1 BAND 2 BAND 3 BAND 4 BAND 5 BAND 6 SWEEP DUTY ATTEN. OFFSET
RELE' 1 RELE' 2 RELE' 3 RELE' 4 RELE' 5 RELE' 6 RELE' 7 RELE' 8 RELE' 9 RELE' 10
C4 C5 C6
13 12 11 10 14 15 13 12 11 10
C7 XTAL C8
10
IC1 9 9 IC2 10
A B C D E F A B C D
4 5 6 7 2 3 4 5 6 7
R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10
15 16
5 6 7 14 4 5 6 7
4 13 16 14
16 15
15 IC3 10 2 IC4 R12
14
2 8 8 13 4
3 1 3 1
STROBE
8
DATA
7 5
CLOCK
6 IC6
CK DATA
16 14 1 11
RESET
15 18
13 IC5 Q 10
CLOCK
C1 C3 17
C2 8
2 4 7 10 1 5 6 9 3
2
1
13 3
11
P1 P2 P3 P4 P5 P6 P7
2
12
FUNCTION
BAND +
BAND -
ATTENUAT.
OFFSET
DUTY
SWEEP
R11 IC7 5 V.
10 14
5
9
5 V. 8 4
R14 2,5 V. 6
7
R37
R36
C9 C11 C25 DS1
5 V.
R13 R15 R18 C12
2 8
6 1 3 4 R38
1 FREQU. R16 DUTY
R19 19
IC8-A FINE
IC9-A 7 0 dB
7 RL9
3 R39
C10 R17 R20 5
AMPIEZ.
-20 dB
RL8
2 C26 R40
5 V. 2,5 V.
1
IC9-B 8
IC11
C15
3 C13
5 V. 4 17 5 V. R41
5 V. 18 C29
314 2
0 V.
10
16
C27
5 RL7 MAN. 24 V.
R21 7 R29
FREQUENZA R43
6 RL1 RL6 RL10
TRIGGER IC10-B 4
RL2 RL3 RL4 RL5 R44
INPUT
R25 R28 OFFSET
C16
C17 R27 R45
C18 C19 C20 C21 C22 C23 C24
24 V.
5 V.
.
5 V.
C31 R47 E R49 E C33
B B
TR1 TR2
R48 C C
R50
20 32 33
19
a C32
18
b
17
c
16
d
15
e a c e g a c e g a c e g a c e g a c e g
14
f b d f dp b d f dp b d f dp b d f dp b d f dp
13
g
12
dp
11
a
10
b
9
22 c
8
d
7
21 e
IC12 6
f
5
g BAND
4
dp 1 2 3 4 5 6 SWEEP -20 dB 0 dB OFFSET DUTY
3
a
2
b
40
c
39
d
38
e
37 DL1 DL2 DL3 DL4 DL5 DL6 DL7 DL8 DL9 DL10 DL11 DL12 DL13 DL14
f
36
g
35 a b c d e f g
dp
34
31
30
29
1 23 28
IC13
C E
DS10 315
R62 C44
2 7 R52 C38 DS8 R67 USCITE
R70
6 R54 C42 R73
R65 A
3 R55 50 ohm
R71
4 R53 R56 DS9 R68
R63 C45 R74
C39
C TR8 E DS11
B E B
B
E B 600 ohm
B DS5 E C
R51 R59 TR6
C
C TR10
C37 TR4 DS6
R66 C47
C41 R72
C36 DS7
24 V.
R60 C43
R61
.
Controllato il piedino 2, andrà a verificare il piedi- Questo livello logico 1 si sposta internamente nei
no 4, poi i piedini 7-10-1-5-6, per rilevare se sono due integrati, ma non sul corrispondente piedino
stati premuti o meno. d’uscita, che rimane sempre a livello logico 0.
Anche se si tiene premuto il pulsante un attimo sol- Il piedino d’uscita interessato si porta a livello lo-
tanto, al microprocessore basta per memorizzarlo gico 1 solo quando giunge sul piedino 1 di Strobe
e, tramite i tre piedini d’uscita 8-7-6 (Strobe-Data- la conferma dal microprocessore.
Clock), lo trasferirà sui due integrati siglati IC3-IC4,
tipo 4094, che sono delle SIPO. Se, ad esempio, il livello logico 1, già entrato
Questa sigla sta per Serial Input e Parallel Output, nell’integrato IC3, dovesse portare a livello logico
vale a dire che tutti gli impulsi seriali che entrano 1 il piedino d’uscita 4, questo rimarrà a livello lo-
negli ingressi vengono convertiti in uscita in impul- gico 0 anche se avremo premuto il pulsante che
si paralleli: dovrebbe eccitare il Relè 1.
Supponiamo di avere sul piedino data un livello Infatti, alle uscite di questi due integrati IC3-IC4 so-
logico 1. Ad ogni impulso di clock questo livello no collegati degli inverter (vedi IC1-IC2), quindi
logico si sposterà internamente sui piedini 4-5-6-7- quando sul piedino 4 di IC3 è presente un livello
14-13 del primo integrato IC3, poi proseguirà sui logico 1 sull’uscita dell’inverter IC1/A ritroviamo un
piedini 4-5-6-7 del secondo integrato IC4, per tor- livello logico 0, che cortocircuita a massa la bo-
nare nuovamente sui piedini del primo integrato, bina del Relè 1 che si eccita.
quindi sui piedini del secondo integrato a ciclo con-
tinuo. Utilizziamo lo stesso microprocessore anche per vi-
E U
IC14 24 V.
R R75
C48 C50 C52
T1 R76
RS1 MASSA
R77
25 + 25 V. C49 C51 C53
S1
R
R78
E U
IC15 24 V.
F1
316
RETE 9 + 9 V. E
IC16 U
5 V.
220 V.
M
C54 C56 C58 C60
RS2 MASSA
Fig.6 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. A destra l’elenco componenti del
Generatore BF. I componenti con l’asterisco vanno montati sul circuito visibile nelle
figg.3-4. Ad esclusione di R73 e R74, le resistenze usate nel progetto sono da 1/4 di watt.
.
sualizzare sui 5 Display la frequenza che fuorie- Comunque vi sono sempre i diodi led DL1-DL2-
sce dal piedino 19 dell’integrato MAX.038. DL3-DL4-DL5-DL6 che ci indicano su quale delle
6 gamme di frequenza sta funzionando lo sweep.
Il segnale BF presente sul piedino d’uscita 19 vie-
ne prelevato tramite il condensatore C25 ed appli- Il pulsante P7 dell’offset che, come già accennato, ci
cato sui quattro Nand siglati IC7, che provvede- permette di spostare il valore medio delle due se-
ranno a trasformarlo in onde quadre. mionde, risulta molto utile nel caso si desiderino pilo-
Gli impulsi così conteggiati vengono elaborati dal tare con questo Generatore BF degli integrati digitali.
microprocessore IC6 in modo da essere convertiti Ammesso di voler pilotare degli integrati TTL che
in un preciso valore di frequenza; questi dati ven- richiedono dei segnali che da 0 volt raggiungono
gono poi trasferiti in modo seriale, tramite i piedi- un massimo di 5 volt positivi, dovremo inizialmen-
ni 11-10, sui piedini 22-21 dell’integrato IC12, un te regolare l’ampiezza massima dell’onda quadra
M.5450, che provvede a pilotare in multiplexer i 5 sui 5 volt picco/picco, poi selezionare la funzione
display del frequenzimetro e tutti i diodi led di con- offset premendo P7 (si accenderà il diodo led
trollo posti sul pannello frontale. DL10), dopodichè agire sul potenziometro R44 in
modo da spostare il picco della semionda negati-
I transistor darlington TR1-TR2, collegati ai piedini va sugli 0 volt; in tal modo, otterremo in uscita un
32-33 di IC12, servono per pilotare in multiplexer segnale con polarità positiva che, partendo da 0
i sette segmenti dei display e i diodi led che ci in- volt, raggiungerà un massimo di 5 volt.
dicheranno quale dei 7 pulsanti è stato premuto.
Detto questo ritorniamo al piedino d’uscita 19 di
I pulsanti presenti sul pannello frontale ci permet- IC11 che, come già accennato, ci fornisce un se-
tono di ottenere queste funzioni: gnale massimo di 2 volt picco/picco che risultano
insufficienti per controllare una qualsiasi apparec-
P1 Band + = ci consente di passare da una gam- chiatura di BF; dovremo quindi necessariamente
ma inferiore ad una superiore. Si accenderanno sul amplificarlo in modo da ottenere un segnale che rie-
pannello i diodi led da DL1 a DL6. sca a raggiungere un massimo di 27 volt picco/pic-
P2 Band – = ci permette di passare da una gam- co senza nessun carico applicato sull’uscita.
ma superiore ad una inferiore. Si accenderanno sul Il segnale BF che preleviamo dal cursore del po-
pannello i diodi led da DL6 a DL1. tenziometro R40, viene applicato sul piedino non
P3 Sweep = ci permette di swippare la frequenza invertente 2 dell’operazionale IC13, utilizzato per
della gamma prescelta dal suo minimo al suo mas- pilotare lo stadio finale di potenza ultralineare con
simo. Si accenderà il diodo led DL7. bassissima distorsione composto da:
P4 Function = ci permette di selezionare le tre for- TR3/TR4 - TR5/TR6 - TR7/TR8 - TR9/TR10
me d’onda Sinusoidale-Quadrata-Triangolare. Sul
pannello vedremo accendersi i diodi led DL11- I transistor TR3-TR5-TR7-TR9, tutti NPN escluso
DL12-DL13. TR5, vengono utilizzati per amplificare le sole se-
P5 Attenuat. = Premendo questo pulsante eccite- mionde positive, mentre i transistor TR4-TR6-
remo il Relè 9, che provvederà ad attenuare di 20 TR8-TR10, tutti PNP escluso TR6, per amplificare
dB il segnale di BF che fuoriesce dal piedino 19 di le sole semionde negative.
IC11. Sul pannello frontale si accenderà il diodo led Sulla giunzione dei due Emettitori di TR9-TR10
318 DL9 quando il relè risulta diseccitato (0 dB) ed il vengono prelevate entrambe le semionde per es-
diodo led DL8 quando il relè è eccitato (–20 dB). sere applicate sulle prese di uscita A e B.
P6 Duty = Premendo questo pulsante potremo va-
riare con il potenziometro R19 il duty-cycle della La presa A ha una impedenza di 50 ohm e la pre-
forma d’onda prescelta. Questa funzione verrà se- sa B una impedenza di 600 ohm.
gnalata dall’accensione del diodo led DL14.
P7 Offset = Premendo questo pulsante si ecciterà Potremo utilizzare la presa A per controllare tutte
il Relè 10 e si accenderà il diodo led DL10. Agen- quelle apparecchiature che presentano una impe-
do sul potenziometro R44 potremo spostare il li- denza d’ingresso molto bassa.
vello delle semionde negative o positive.
Potremo invece utilizzare la presa B per controlla-
Come noterete, premendo il pulsante P3 dello re tutte le apparecchiature di BF, perchè queste ri-
Sweep su tutti i display apparirà la sola linea cen- chiedono un carico standard di 600 ohm.
trale senza nessuna indicazione della frequenza,
perchè la velocità di scansione è così veloce che Facciamo presente che applicando su queste due
il nostro occhio non riesce a vederla. uscite un carico con lo stesso valore di impeden-
.
Fig.7 Lo stadio base LX.1345 viene fissato con delle viti autofilettanti sulla base del
mobile plastico e lo stadio dei display LX.1344 sul pannello frontale del mobile trami-
te dei distanziatori metallici. Prima di fissare il portafusibile sul pannello posteriore del
mobile controllate che al suo interno risulti inserito il fusibile.
319
za, l’ampiezza del segnale generato scenderà da REALIZZAZIONE PRATICA
27 volt p/p a circa 14 volt p/p.
A prima vista questo montaggio potrebbe sembra-
Per alimentare il circuito Generatore BF occorro- re di non facile realizzazione.
no due tensioni duali stabilizzate, una di 24+24 Per verificare dunque quanti e quali sbagli potreb-
volt che ci servirà per alimentare lo stadio dell’am- bero involontariamente commettere i lettori, abbia-
plificatore lineare ed una di 5+5 volt che ci servirà mo fatto montare 10 prototipi ad altrettanti studen-
per alimentare tutti gli altri stadi compresi i micro- ti di elettronica fornendogli una bozza della descri-
relè e i display (vedi nello schema elettrico i termi- zione del montaggio e gli stessi disegni pubblicati
nali contrassegnati +5 e –5). sulla rivista.
Queste due tensioni ci vengono fornite dallo stadio Quando ci sono stati riconsegnati, nove generato-
di alimentazione riprodotto in fig.6 che, come po- ri erano perfettamente funzionanti ed uno solo non
tete vedere in fig.8, va direttamente montato sul cir- dava segni di vita, perché lo studente aveva mon-
cuito stampato siglato LX.1345. tato il transistor TR5 con la tacca di riferimento ri-
.
320
RETE VERSO
220 Volt S1
T1
C50
IC14
C48 C52
C57
R75
IC17 R76
C59
RS1
C61 C55
RS2
C53
IC15
C56
C51
R78
C58
IC16
C60 R77
C54
C49 DS10 DS11
R70 R71
RELE' 6
RELE' 5
RELE' 4
RELE' 3
RELE' 2
RELE' 1
DS8 DS9
RELE' 10
R8 R1 R60
R64 DS3 DS6 R66
R6
C19 R58
C21 C20 C18 TR5 TR6
R7 C35 DS4 DS5
R5 C22
R42 R61 R62 R63
C23 C24
R59
C45
C44
C42
C43
C40
C41
C10
C11
C34
C15
C9
C17
IC10 IC8 IC9 IC11 IC13
RELE' 7
RELE' 8
RELE' 9
C38 C39
C14
R32 DS1
R24
C25
C12
R31 R33
C29
C30
R39
R23
R34
R54 R52 R53 R55
R21 C27 C28 C26
R35
R37 R38
R40
Possiamo dunque garantirvi che, se non commet-
P5
terete errori e farete delle saldature a regola d’ar-
A
K
IC5
A
DL8
CONN.1
C3
R36
R11
R16
aver completato questa operazione potete inserire
IC7
P1
i dieci microrelè.
P4
K
K
A
K
dicate RELÈ1-2-3-4-5-6-8-10.
C6
C8
XTAL
DL4
K
K
C7
C32
DL3
P7
A
A
K
DL10
A
K
R44
P6
7 +V 6 5 +V 7 6 5 VCC 15 14 13 12 11 10 9 VCC 15 14 13 12 11 10 9
R E CK C OUT 9 4 OE Q5 Q6 Q7 Q8 QS
CK
5 8 ST QS
CK
1 0 2 6 7 3 D Q1 Q2 Q3 Q4
1 2 3 -V 1 2 3 -V 1 2 3 4 5 6 7 GND 1 2 3 4 5 6 7 GND
VCC 13 12 11 10 9 8 16 15 14 13 12 11 10 9
E M U M E U R U E R E U
1 2 3 4 5 6 GND 1 2 3 4 5 6 7 GND
GND 1 40 BIT 18 1 18
BIT 17 2 39 BIT 19 2 17
BIT 16 3 38 BIT 20 3 16
BIT 15 4 37 BIT 21 4 15 A a
E C B a
BIT 14 5 36 BIT 22 5 14
b f
BIT 13 6 35 BIT 23 6 13 f b
BIT 12 7 34 BIT 24 A K g A
7 12
BIT 11 8 33 BIT 25 8 11 g
e c
BIT 10 9 32 BIT 26 9 10 d c
BIT 9 10 31 BIT 27
BIT 8 11 30 BIT 28
BD 139 DIODO dp dp
12 29 EP 1344 BD 140 LED d e
BIT 7 BIT 29
BIT 6 13 28 BIT 30
BIT 5 14 27 BIT 31
BIT 4 15 26 BIT 32 B B B BSA 302/RD
BIT 3 16 25 BIT 33
BIT 2 17 24 BIT 34
BIT 1 18 23 ENABLE E C C E C E
LUMIN. 19 22 DATA
+ Vcc 20 21 CLOCK
Fig.9 Connessioni degli in-
2N2219 2N3904 tegrati e dei transistor u-
ZTX 753
M 5450 2N2905 2N3906 sati in questo progetto.
RETE
220 Volt F1 S1
20 mm.
322
Se sull’involucro di questi condensatori non fosse Completato il montaggio del circuito stampato ba-
segnalato il terminale positivo, ricordate che è se LX.1345 iniziate a montare i componenti del
sempre più lungo del negativo. circuito dei comandi e dei display siglato LX.1344.
Ora potete inserire i piccoli transistor plastici e per Come primo componente vi consigliamo di monta-
evitare errori tenete presente che: re, sul lato opposto dello stampato (vedi fig.12), il
connettore CONN.1 rivolgendo il suo lato aperto
– il lato piatto di TR3, siglato 2N.3904, va rivolto verso il basso, cioè verso i potenziometri R16-R40.
verso destra,
– il lato piatto di TR4, siglato 2N.3906, va rivolto Dopo questo componente inserite gli zoccoli per
verso destra, i display e quelli degli integrati IC5 - IC6 - IC7 -
– il lato piatto di TR7, siglato 2N.3904, va rivolto IC12, oltre a tutti i pulsanti.
verso l’alto,
– il lato piatto di TR8, siglato 2N.3906, va rivolto Vicino a IC12 saldate il suo quarzo, quindi inseri-
verso il basso. te tutte le resistenze compreso il trimmer R46.
Infine saldate i condensatori ceramici, i poliestere
Inoltre, per ciò che riguarda i due transistor plasti- e l’elettrolitico C33, che va posto in orizzontale con
ci di media potenza tenete presente che: il terminale positivo rivolto verso DL8 - DL9.
Vicino ai display inserite i transistor TR2 - TR1 ri-
volgendo il lato piatto del loro corpo verso l’alto.
– il lato metallico di TR9, siglato BD.139, va rivol-
to verso l’alto,
Ora potete inserire nei rispettivi zoccoli i display
– il lato metallico di TR10, siglato BD.140, va ri-
rivolgendo il punto decimale verso il basso, e gli
volto verso il basso.
integrati rivolgendo la tacca di riferimento a U co-
me visibile nello schema pratico di fig.8.
Per ultimi montate i due transistor di media poten-
za con corpo metallico in modo che: Dopo aver inserito IC12 controllate che tutti i pie-
dini siano entrati nelle sedi dello zoccolo, perché
– la tacca sporgente di TR5, siglato 2N.2905, sia capita di frequente che un piedino “ribelle” tenda
rivolta verso il diodo DS2, a ripiegarsi verso l’esterno.
– la tacca sporgente di TR6, siglato 2N.2219, sia
rivolta verso la resistenza R59.
TARATURA
TRIG.
OUT.
FREQUENCY SELECT MODE ATTENUATOR nuova
ELETTRONICA
0 dB
- 20 dB
600
ohm
ON ON ON
50
ohm
50 Ohm
SWEEP DUTY CICLE DC OFFSET FREQUENCY FREQ. FINE AMPLITUDE OUTPUT
Fig.16 Per controllare la banda passante di un filtro, di un amplificatore, ecc., dovrete col-
legare l’uscita Trigger Out del Generatore all’ingresso Trig.Ext dell’oscilloscopio.
Il segnale swippato prelevato sull’uscita 50 ohm verrà applicato sull’ingresso del filtro,
poi prelevato dalla sua uscita e collegato all’ingresso Asse X dell’oscilloscopio.
Ciò che pochi sapranno usare correttamente è lo 5° – A questo punto ruotate il potenziometro dello
Sweep che, come ora spiegheremo, serve per con- Sweep del Generatore in modo da ottenere una
trollare la banda passante di un amplificatore, per sola onda quadra, come appare visibile in fig.14.
verificare la frequenza di taglio di un filtro Crosso- Collegando l’asse X sull’uscita del Generatore, a
ver, di una MF a 455 KHz e per vedere come e su sinistra avrete l’inizio frequenza e a destra il fine
quali bande di frequenza agiscono i controlli di to- frequenza della banda selezionata.
no di un preamplificatore. Tanto per portare un esempio, se avete selezio-
nato la banda dei 50 kHz, a sinistra avrete 1 kHz
Per prima cosa pigiate il pulsante o l’interruttore e a destra i 50 kHz (vedi fig.15).
dell’oscilloscopio che fa capo al trigger esterno,
così sparirà dallo schermo la traccia orizzontale. Tarata la traccia dell’oscilloscopio potrete control-
Ora eseguite nell’ordine queste operazioni per ta- lare la banda passante di un amplificatore o co-
rare la traccia dell’oscilloscopio. me taglia un filtro L/C o un filtro R/C.
.
50 ohm Asse X
Fig.18 Per controllare il filtro
passa-alto di un Crossover do-
8 ohm vrete sempre applicare sulla
sua uscita una resistenza da 8
o da 4 ohm.
50 ohm Asse X
Fig.19 Anche per controllare il
filtro passa-basso di un Cros-
sover dovrete sempre applica- 8 ohm
re sulla sua uscita una resi-
stenza da 8 o da 4 ohm.
50 ohm Asse X
Fig.20 Per controllare una
qualsiasi MF, il segnale del
Generatore andrà sempre ap-
plicato sul secondario e pre-
326 levato dal suo primario.
Sullo schermo dell’oscilloscopio appare un doppio Per misurare la frequenza di accordo di una MF da
grafico perché viene visualizzata sia la semionda 455 kHz dovete collegare il segnale prelevato dal
positiva (sopra) sia quella negativa (sotto). Generatore BF sul suo secondario e prelevare il
segnale per l’Oscilloscopio dal primario.
Per valutare l’attenuazione occorre far riferimen- Sullo schermo apparirà un grafico come quello ri-
to alla sola semionda positiva, che parte dal cen- portato in fig.20.
tro dello schermo e va verso l’alto.
La variazione di frequenza in orizzontale è linea- PER MISURARE un filtro L/C
re e non logaritmica, quindi la lettura risulterà fa-
cilitata perché ogni quadretto corrisponderà ad u- Per misurare la frequenza di accordo di una indut-
na precisa frequenza. tanza con in parallelo un condensatore dovete col-
legare il circuito all’Oscilloscopio e all’uscita 600
ohm del Generatore BF, come visibile in fig.21.
PER MISURARE un filtro R/C Come già spiegato per i filtri Crossover, per cono-
scere su quale frequenza si accorda il circuito L/C
Per misurare un filtro passa-basso R/C dovete col- basta sottrarre al valore della frequenza massima
legare Oscilloscopio e Generatore BF come vi- della banda prescelta la frequenza minima, divi-
sibile in fig.16. dere il risultato per il numero dei quadretti in oriz-
Sullo schermo apparirà un grafico come quello vi- zontale, che normalmente sono 10, quindi moltipli-
sibile in fig.17, pertanto più bassa risulta l’ampiez- care per il numero dei quadretti in cui il segnale
za del segnale che appare sulla destra dello scher- raggiunge la sua massima ampiezza.
mo, più sono i dB di attenuazione.
Se sullo schermo appare un segnale che non rie-
sce a raggiungere i 6 quadretti dovete ruotare la
manopola Volts/Div dell’oscilloscopio da 2 volt a
0,5 volt per divisione.
COSTO di REALIZZAZIONE
PER MISURARE un filtro CROSSOVER Costo di tutti i componenti necessari per realizza-
re lo stadio base siglato LX.1345 (vedi fig.8 a sini-
Per misurare un filtro Crossover dovete sempre stra) completo di circuito stampato, trasformatore
collegare sulla sua uscita una resistenza il cui va- di alimentazione, cordone di alimentazione, inte-
lore ohmico risulti identico a quello con cui il filtro grati e zoccoli, microrelè, connettori, esclusi il mo-
è stato progettato. Se il filtro Crossover serve per bile, la mascherina e il kit LX.1344
un carico di 8 ohm, sulla sua uscita dovrete colle- Lire 200.000 Euro 103,29
gare una resistenza da 8 ohm.
In fig.18 riportiamo la curva di un filtro passa-alto Costo di tutti i componenti necessari per realizza-
con un’attenuazione di 18 dB x ottava. re lo stadio di comando LX.1344 (vedi fig.8 a de-
In fig.19 riportiamo la curva di un filtro passa-bas- stra) completo di circuito stampato, integrati, di-
so con un’attenuazione di 18 dB x ottava. splay, potenziometri, manopole, pulsanti 327
Per conoscere su quale frequenza il filtro riesce ad Lire 148.000 Euro 76,44
attenuare basta sottrarre al valore della frequenza
massima della banda prescelta la frequenza mi- Costo del mobile plastico MO.1344 completo di ma-
nima e poi dividere il risultato per il numero dei scherina forata e serigrafata
quadretti in orizzontale. Lire 68.000 Euro 35,12
Tanto per portare un esempio, se avete scelto la
banda dei 5.000 Hz, che va da 120 Hz a 5.000 Hz Costo del solo stampato LX.1344
circa, ogni quadretto in orizzontale corrisponderà Lire 26.500 Euro 13,69
ad una frequenza di:
Costo del solo stampato LX.1345
(5.000 – 120) : 10 = 488 Hz circa Lire 55.000 Euro 28,41
Quindi il filtro di fig.18 attenua tutte le frequenze in- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
feriori a 1.000 Hz, mentre il filtro di fig.19 lascia pas- le spese postali che verranno addebitate solo a chi
sare tutte le frequenze sotto i 4.300 Hz. richiederà il materiale in contrassegno.
.
Sul mercato sono reperibili diversi frequenzimetri siasi forma d’onda, sinusoidale - quadrata - trian-
digitali in grado di leggere fino a 500 MHz e an- golare, per leggere con precisione la frequenza ap-
che fino a 1 GHz, che, come sappiamo, risultano plicata sull’ingresso.
sempre molto costosi, ma difficilmente troverete dei
frequenzimetri digitali in grado di leggere una fre- Per la base dei tempi noi utilizziamo la frequenza
quenza massima di 1 MHz. di rete dei 50 Hz, che duplichiamo in modo da ot-
Per chi lavora in bassa frequenza, questa fre- tenere i 100 Hz e, al contrario di quanto molti pen-
quenza limite di 1 MHz è perfino esagerata, per- sano, questa presenta una eccezionale stabilità.
ché la massima frequenza che si deve misurare
raramente supera i 100.000 Hz. Molti allora si domanderanno come mai in quasi
tutti i frequenzimetri si preferisce usare dei quarzi
Per questo motivo molti audiofili ci hanno chiesto da 1 MHz o da 10 MHz.
di progettare un frequenzimetro per la sola BF che Il motivo è molto semplice, più alta è la frequenza
risulti molto sensibile e poco costoso. della base dei tempi più display potremo inserire
nel frequenzimetro per leggere la completa fre-
Come potete vedere nello schema elettrico ripor- quenza, ma avendo a disposizione solo 4 display
tato in fig.3, per realizzare questo sensibile fre- e dovendo leggere una frequenza massima di so-
quenzimetro occorrono solo 5 integrati - 1 fet - 6 li 999,9 KHz, è sufficiente disporre di una base
transistor e 4 display. tempi di soli 100 hertz.
FREQUENZIMETRO BF
Con questo strumento potrete leggere qualsiasi fre- Prima di passare alla descrizione dello schema e-
quenza dalle subsoniche alle ultrasoniche, per- lettrico, pensiamo sia opportuno spiegare le fun-
ché, come abbiamo già avuto modo di dire, parte zioni dei due integrati utilizzati nel circuito, cioè il
da una frequenza minima di 1 hertz per arrivare ad CD.40103 (siglato IC3) e l’MM.74C926 (siglato
una frequenza massima di 1 Megahertz. IC4), perché solo conoscendoli a fondo potrete
comprendere come funziona il frequenzimetro.
Il commutatore S1/A e S1/B presente in questo cir-
cuito permette di selezionare queste 3 portate: Del resto, la nostra “filosofia” consiste proprio nel
non limitarci a proporre degli schemi da montare,
1° portata = hertz ma desideriamo far capire come e perché funzio-
2° portata = kilohertz nano, in modo che ogni montaggio non sia solo
3° portata = kilohertz un’operazione magari divertente ma passiva, e di-
venti invece l’occasione per imparare sempre nuo-
Poiché ci sono solo 4 display, sulla 1° portata si
ve nozioni di elettronica.
328 potrà leggere da una frequenza minima di 1,0 hertz
fino a una frequenza massima di 9.999 hertz, cioè
quasi 10.000 hertz. L’INTEGRATO CD.40103
Sulla 2° portata si potrà leggere da una frequen-
za minima di 10 hertz fino a una frequenza mas- Iniziamo parlando dell’integrato CD.40103, un divi-
sima di 99,99 Kilohertz, cioè 99.990 Hz: manca- sore binario programmabile in grado di dividere
no quindi 10 hertz per arrivare a 100.000 Hz. qualsiasi frequenza che non risulti maggiore di 1,6
MHz da un minimo di 1 volta fino ad un massimo
Sulla 3° portata si potrà leggere da una frequen- di 256 volte.
za minima di 100 Hz fino a una frequenza massi-
ma di 999,9 KHz, cioè 999.900 Hz: mancano quin- Per ottenere qualsiasi fattore di divisione com-
di 100 hertz per arrivare a 1 Megahertz. preso tra 1 e 256 bisogna semplicemente scolle-
gare da massa uno o più piedini tra quelli nume-
La sensibilità di questo frequenzimetro è ottima rati 4-5-6-7-10-11-12-13 e collegarli al positivo
perché basta un segnale di soli 100 millivolt RMS, (vedi fig.1). Nella Tabella N.1 potete leggere il pe-
equivalenti a 300 millivolt picco/picco, con qual- so di questi piedini.
.
da 1 hertz a 1 Megahertz
TABELLA N.1
V. DIVISORI
piedino 13 12 11 10 7 6 5 4
1
x1
4
peso 128 64 32 16 8 4 2 1
0
14
1
x2 Per sapere quali piedini vanno collegati al positi-
5 15
0 USCITA vo in modo da ottenere il fattore di divisione ri-
1
x4 chiesto, vi insegniamo un sistema semplice e si-
6
0 curo, che gli esempi che seguono chiariranno.
1
x8
7
0 Innanzitutto dobbiamo ricordarvi di sottrarre sem-
1
CD 40103 pre 1 al numero di divisione che volete ottenere.
x16
10
0
1
x32 Così se volete dividere per 80 dovete considerare
0
11
come fattore di divisione 80 – 1 = 79. 329
1
x64 ENTRATA Se volete dividere per 244 dovete considerare co-
12 1 me fattore di divisione 244 – 1 = 243.
0
1
x128
13 Questa regola non è universale, ma vale soltanto
0
per l’integrato CD.40103.
1° Esempio
Fig.1 Se si scollegano da massa uno o più Supponiamo di dover dividere per 100 volte la fre-
dei piedini numerati 4-5-6-7-10-11-12-13 per quenza applicata sull’ingresso (piedino 1).
collegarli al “positivo”, si potranno ottene-
re i fattori di divisione da 1 a 256. A fianco Per prima cosa dobbiamo sottrarre 1 a questo nu-
di ogni piedino abbiamo riportato il rispet- mero per ottenere il fattore di divisione:
tivo peso, cioè 1-2-4-8-16-32-64-128.
100 – 1 = 99
.
Questo numero va inserito nella prima casella del- Per ottenere un fattore di divisione di 250 dob-
la prima riga della Tabella N.2, poi si deve sottrarre biamo collegare al positivo i piedini 13-12-11-10-
a questo il numero del peso riportato nella se- 7-4 e lasciare collegati a massa i soli piedini 5-6.
conda riga. Se sommiamo i pesi dei piedini collegati al positi-
Se il numero non si può sottrarre, perché inferiore vo otteniamo:
al peso, nella terza riga scriviamo no, e riportiamo
questo stesso numero nella colonna successiva. 128 + 64 + 32 + 16 + 8 + 1 = 249
Dove invece riusciamo ad effettuare la sottrazio-
ne, scriviamo il risultato che riportiamo anche nel- che corrisponde a 249 + 1 = 250 volte.
la prima riga della colonna successiva.
Procediamo in questo modo fino al termine, cioè fi- 3° Esempio
no all’ultima colonna a destra.
Volendo dividere la frequenza applicata sull’in-
TABELLA N.2 gresso del CD.40103 per 10, dobbiamo prima di
tutto sottrarre 1 a questo numero ottenendo così
divisione 99 99 35 3 3 3 3 1 9 che sarà il fattore di divisione.
peso 128 64 32 16 8 4 2 1
risultato no 35 3 no no no 1 0 Utilizzando la Tabella N.2 e facendo le solite ope-
Quando nella riga dei risultati troviamo un no, dob- razioni di sottrazione, sapremo quali piedini colle-
biamo collegare il corrispondente piedino (vedi Ta- gare al positivo e quali collegare a massa.
bella N.1) a massa.
TABELLA N.2
Quando nella riga dei risultati troviamo un qualsia-
si numero compreso lo 0, dobbiamo collegare il divisione 9 9 9 9 9 1 1 1
corrispondente piedino al positivo. peso 128 64 32 16 8 4 2 1
Quindi per dividere per 100 volte la frequenza ap- risultato no no no no 1 no no 0
plicata sull’ingresso 1 di un CD.40103, dobbiamo
collegare al positivo i piedini 12-11-5-4 (vedi Ta- Poiché i soli piedini che riportano un risultato so-
bella N.1). no quelli che hanno peso 8 e 1, dobbiamo colle-
Per avere una controprova basta soltanto som- gare al positivo i piedini 7 e 4, come riportato nel-
mare i pesi dei piedini collegati al positivo. la Tabella N.1, e collegare a massa tutti gli altri
piedini del CD.40103.
64 + 32 + 2 + 1 = 99
Il segnale applicato sul piedino d’ingresso 1 diviso
A questo numero sommiamo 1 prima sottratto e per il fattore di divisione programmato con i piedi-
così otteniamo appunto 99 + 1 = 100 volte. ni 4-5-6-7-10-11-12-13 viene infine prelevato dai
piedini 14-15, come visibile in fig.1.
2° Esempio
Questo integrato oltre ad effettuare qualsiasi divi-
Supponiamo di voler dividere la frequenza appli- sione da 1 a 256, fornisce in uscita un segnale con
cata sull’ingresso del CD.40103 di 250 volte. un duty-cycle che non è mai inferiore al 20%.
Poiché questo impulso è molto largo, possiamo di-
330 Per conoscere quali piedini dobbiamo collegare al rettamente collegarlo all’ingresso di un qualsiasi in-
positivo, sottraiamo 1 al numero 250 per ottenere tegrato C/Mos senza farlo passare attraverso uno
il fattore di divisione: stadio allargatore d’impulsi.
Questo numero va inserito nella prima colonna del- L’integrato MM.74C926 è un contatore multiplexer
la prima riga della Tabella N.2, quindi si procede in grado di pilotare 4 display a 7 segmenti.
con le solite sottrazioni.
Come potete osservare dalla fig.2, al suo interno
sono presenti 4 divisori x 10 completi di memo-
TABELLA N.2 ria, una decodifica multiplexer ed un oscillatore
che pilota due commutatori elettronici.
divisione 249 121 57 25 9 1 1 1 Questi due commutatori elettronici collegano in
peso 128 64 32 16 8 4 2 1 rotazione, molto velocemente ed in perfetto sin-
risultato 121 57 25 9 1 no no 0 cronismo, le uscite dei 4 divisori alla decodifica
.
e alle 4 Basi dei transistor, che, portandosi in con- Dopo le unità e le decine i due commutatori S1-
duzione, alimentano i 4 display. S2, automaticamente e in perfetta sincronia, si po-
sizioneranno sul divisore e sulla Base del transi-
Per renderci conto di come funziona il multiplexer, stor delle centinaia e perciò solo su questo display
supponiamo che sull’ingresso dell’integrato apparirà il numero 3.
MM.74C926 venga applicata una frequenza di
5.340 hertz. Infine i due commutatori si posizioneranno sul di-
Il numero 5 risulterà presente sul divisore delle mi- visore e sulla Base del transistor delle migliaia e
gliaia, il numero 3 sul divisore delle centinaia, il perciò solo su questo display apparirà il numero 5.
numero 4 sul divisore delle decine ed il numero 0
sul divisore delle unità. A questo punto il ciclo riprenderà dall’inizio, per cui
i due commutatori si riposizioneranno sul divisore
Supponiamo che il commutatore siglato S1 del e sulla Base del transistor delle unità e poi su
multiplexer si posizioni sul divisore delle unità: quelli delle decine - centinaia - migliaia e la ro-
questo prenderà il numero 0 e lo invierà ai 4 di- tazione si ripeterà all’infinito.
splay collegati in parallelo.
Il secondo commutatore siglato S2 si posizionerà La velocità della scansione è così rapida (1.000
automaticamente sulla Base del transistor delle u- volte in 1 secondo) che il nostro occhio vedrà tut-
nità, che, portandosi in conduzione, accenderà il ti e quattro i display sempre accesi ad indicare il
solo display delle unità e perciò solo su questo di- numero 5.340.
splay apparirà il numero 0.
SCHEMA ELETTRICO
Eseguita questa lettura il commutatore S1 si posi-
zionerà sul divisore delle decine, da cui prenderà Dopo aver parlato dei due principali integrati utiliz-
il numero 4 per inviarlo ai 4 display. zati in questo frequenzimetro, possiamo passare
Contemporaneamente il commutatore S2 si posi- allo schema elettrico visibile in fig.3.
zionerà sulla Base del transistor delle decine, che Per la sua descrizione iniziamo dalla frequenza di
portandosi in conduzione, accenderà il solo display rete dei 50 Hz direttamente prelevata dal secon-
delle decine e perciò solo su questo apparirà il nu- dario del trasformatore T1 tramite una resistenza e
mero 4. un diodo zener da 4,7 volt (vedi R22 e DZ1).
a
b
c
d
e
f
g
K K K K
C C C C
15 16 17 1 2 3 4 7 B B B B
8
E E E E
331
OSCILL. S2
DECODIFICA
MULTIP.
10
S1 11
12
Fig.2 All’interno dell’integrato MM.74C926
DIVIS. x 10 DIVIS. x 10 DIVIS. x 10 DIVIS. x 10
INP.
MIGLIAIA CENTIN. DECINE UNITA'
sono presenti tutti gli stadi necessari per
accendere in multiplexer 4 display a sette
segmenti (leggere articolo).
5 13
MEM. RESET
.
7
IC3
10 C
13 12 B
11 TR2
12 E
IC1 - D R11
13
R8 R9 3 8 1
DL1
6 5
IC1 - B
C3 C6
DS1 R6 IC1 - A
R4 5 3 1 12
C2 1 2
FT1 14 IC2 11
C1 D
TR1
G C4 C 7 2 6 7 10
B KHz
3
S1 -A
S
E KHz C
R1
2
ENTRATA DS2 R2 R3 R5
C5
R7 Hz 1
C11 C12
R22
C13 DZ1
T1 F1
C18 S2
U E
IC5 RS1
R23 M RETE
C19 220 Volt
C14 C15 C16 C17
DL2
Fig.3 Schema elettrico del frequenzimetro. Sebbene questo frequenzimetro sia stato pro-
gettato per misurare un massimo di 1 Megahertz, si potranno misurare anche frequenze
maggiori se si perderà nella visualizzazione la sola prima cifra del Megahertz.
Anche se molti nutrono dei dubbi sulla stabilità di Molti pensano che questa frequenza non risulti sta-
questa frequenza possiamo assicurare che i 50 Hz bile solo perché varia il livello della tensione, ma
della rete sono una frequenza precisissima e più anche se questa scende a 190 volt oppure sale a
stabile di quella generata da un quarzo. 230 volt, la frequenza rimane in ogni caso stabi-
Se vi chiedete perché allora si usano spesso e vo- lizzata sui 50,00000 Hz.
lentieri i quarzi, vi rispondiamo subito che per cer-
te applicazioni questa frequenza è troppo bassa. Ritornando al nostro schema elettrico, la frequen-
Infatti frequenze maggiori di 50 Hz, cioè di 1.000 - za dei 50 Hz prelevata dal secondario di T1, prima
10.000 - 100.000 Hz, si possono ottenere solo di essere applicata sul piedino d’ingresso 1 del di-
utilizzando dei quarzi. visore programmabile CD.40103 (vedi IC3), viene
I 50 Hz sono stabili perché, se così non fosse, non squadrata e ripulita dall’inverter siglato IC1/B.
sarebbe possibile collegare in parallelo tra loro tut- Poiché a noi servono due sole basi dei tempi, una
te le Centrali nazionali ed estere per poter far fron- da 1 secondo ed una da 0,1 secondi, dobbiamo di-
te ai normali sovraccarichi. videre questi 50 Hz per 49 (50-1) e per 4 (5-1).
334
RETE 220 V.
T1
C18
F1
IC5
C15
C16
RS1
C19
C17 C14
R22
DZ1
K A
C9 C6
R8 R9 C13 R5
C3
R23 C8
R4
IC4 IC3
C11 IC1 IC2
DS6 R12 R6 C5
DS5 R10 DS4 DS3 TR1
R7
C4
R3
C12 C7 C10
R11
DS1
TR3 TR4 TR5 TR6 R1 FT1
R20 DS2
TR2 C2 R2
R21
R13 R14 R15 R19 R18 R17 R16 A C1 M.
1 13
K
1 2 3
S2
S1
A
A
K
K
ENTRATA
DL2 DL1
Fig.6 Schema pratico di montaggio del frequenzimetro. Nel piccolo connettore femmina
a 13 terminali 1 fila, posto in basso sotto i transistor, dovrà essere innestata la scheda
dei display visibile nelle figg.8-9. Questo circuito non richiede nessuna taratura.
335
T006.02
.
1 13
B 0911 XL
Per ottenere queste condizioni dobbiamo sempli- Come potrete notare, questo commutatore preleva
cemente collegare al positivo di alimentazione i la frequenza direttamente dall’inverter IC1/A, col-
piedini 4-10-11 dell’integrato IC3 (facendo la som- legato sul Collettore del transistor TR1, oppure dal
ma dei pesi otteniamo 1+16+32 = 49) oppure il so- piedino d’uscita 11 dell’integrato IC2, un TTL tipo
lo piedino 6 che ha peso 4. 7490 che abbiamo utilizzato per dividere la fre-
quenza d’ingresso x10.
I piedini 5-7-12-13, che devono sempre rimanere a
livello logico 0, vengono direttamente collegati a In questo modo otteniamo le 3 portate richieste:
massa, mentre i piedini 4-6-10-11, che dovremo
commutare anche al positivo, vengono forzati a 1° = da 1 Hz a 9.999 Hz
livello logico 0 tramite una resistenza da 10.000 2° = da 10 Hz a 99,99 KHz
ohm (vedi R8-R9) e commutati sulla tensione po- 3° = da 100 Hz a 999,9 KHz
sitiva tramite il commutatore S1/B.
Il commutatore S1/B viene utilizzato anche per ac- Sulla 1° portata noi possiamo leggere una fre-
cendere i punti decimali sui display. quenza da 1 Hz fino ad un massimo di 9.999 hertz
(10.000 Hz), con una risoluzione di +/– 1 Hz.
La frequenza divisa per 4 o per 49, che ci permet-
336 te di ottenere 1 Hz oppure 0,1 Hz, viene prelevata Sulla 2° portata possiamo leggere una frequenza
dai due piedini di uscita 14-15 ed applicata sulla da un minimo di 10 Hz fino ad arrivare ad un mas-
catena degli inverter siglati IC1/C-IC1/E-IC1/F. simo di 99,99 KHz (100.000 Hz), con una risolu-
Da questi inverter preleviamo i due impulsi ri- zione di +/– 10 Hz.
chiesti per il piedino di memoria (piedino 5) e di
reset (piedino 13) dell’integrato MM.74C926 (vedi Sulla 3° portata possiamo leggere una frequenza
in fig.3 IC4). da un minimo di 100 Hz fino ad un massimo di
999,9 KHz, con una risoluzione di +/– 100 Hz.
Il quarto inverter siglato IC1/D viene utilizzato per
pilotare la Base del transistor TR2, che ci servirà Vogliamo comunque far presente che anche sulla
per far lampeggiare il diodo led DL1, collegato al 2° e 3° portata possiamo avere una risoluzione di
terminale Emettitore. 1 Hz, se dopo aver letto la frequenza massima pas-
siamo alla portata inferiore.
La frequenza da visualizzare sui display viene pre- Ad esempio, per leggere una frequenza di 470.320
levata dal commutatore S1/A ed applicata sul pie- Hz, noi dobbiamo necessariamente utilizzare la 3°
dino d’ingresso 12 dell’integrato MM.74C926. portata, e così sui display appare 470.3 KHz.
.
Volendo leggere un numero in più sulla destra, do- Vorremmo far presente, affinché il lettore non lo
vremo passare sulla 2° portata che farà uscire il consideri un difetto, che in tutte le apparecchiatu-
primo numero sul display di sinistra, ma farà rien- re digitali è assolutamente normale che l’ultima ci-
trare un numero sul display di destra, quindi sui di- fra a destra, cioè quella della unità, abbia una pre-
splay apparirà 70.32 KHz. cisione di +/– 1 digit, cioè oscilli di un numero in
più o in meno.
Volendo ottenere una risoluzione di 1 Hz dovremo
passare sulla 1° portata ed in questo modo entrerà Per completare la descrizione di questo frequenzi-
l’ultimo numero di destra e si perderà ovviamen- metro passiamo allo stadio preamplificatore d’in-
te il primo numero di sinistra, quindi sui display gresso composto da un fet ed un transistor (vedi
apparirà il numero 0320 Hz. FT1-TR1).
Dunque, anche se abbiamo scritto che la massi- Questo stadio ad alta impedenza, che guadagna
ma frequenza leggibile con questo frequenzimetro 40 dB (e dunque amplifica un segnale di 100 vol-
è di 999,9 KHz, vale a dire 1 Megahertz meno 1 te in tensione), ci permette di misurare qualsiasi
Hz, possiamo assicurare che questo strumento rie- frequenza anche con segnali molto deboli di 140-
sce a leggere fino ad un massimo di 1,6 MHz, per- 150 millivolt picco/picco, vale a dire circa 50 mil-
dendo ovviamente la prima cifra. livolt efficaci.
Ammesso di avere un oscillatore che generi una I due diodi al silicio DS1-DS2 collegati sul Gate del
frequenza compresa tra 1,5 ed 1,6 MHz, nel fre- fet servono per proteggerlo da tutte quelle tensioni
quenzimetro non riusciremo a leggere la prima ci- che superano i 5 volt picco/picco.
fra, cioè 1, ma potremo invece leggere i kilohertz
e gli hertz. La massima tensione alternata che possiamo col-
legare sull’ingresso di questo frequenzimetro non
Ammesso che la frequenza di questo oscillatore ri- potrà comunque superare i 100 volt picco/picco,
sulti di 1.338.520 Hz, sulla 3° portata leggeremo quindi su questo ingresso non potremo mai colle-
338.5 KHz (manca dunque la prima cifra 1), sulla gare la tensione di rete dei 220 volt, perché si bru-
2° portata leggeremo 38.52 KHz e sulla 1° porta- cerebbero i diodi DS1-DS2, la resistenza R1 da
ta leggeremo 8520 Hz. 4.700 ohm ed il fet.
d 1 18 Vcc S a
e 2 17 c
f 3 16 b f g b
g 4 15 a
D G b a K f g
latch enable 5 14 Carry Out A K e c
display sel. 6 13 Reset BF 245 d
A out 7 12 Clock dp
B out 8 11 D out
GND 9 10 C out
B
dp c K d e
E M U MM 74 C 926 E C A K LT 702 / DP
337
uA 7805 BC 239 DIODO LED
14 13 12 11 VCC 9 8 VCC 15 14 13 12 11 10 9 +V 13 12 11 10 9 8
CK A Q A QD QB SPE CO/ZD J7 J6 J5 J4
QC
CK BD R 9 (2) CK APE
R 0 (1) R 0 (2) R 9 (1) CL CI/CE J0 J1 J2 J3
Fig.10 Connessioni viste da sopra di tutti gli integrati e del fet BF.245, del transistor BC.239
e dei display viste invece dal lato in cui i terminali fuoriescono dal loro corpo.
.
Dobbiamo comunque far presente che normal- connettore con 13 terminali che vi servirà per in-
mente il frequenzimetro viene usato per misurare nestare lo stampato dei display visibile in fig.8.
le frequenze che si prelevano dagli integrati oppu-
re sulle Basi o sui Collettori dei transistor, che han- Saldati tutti i piedini di questi componenti, potete
no delle ampiezze che in genere non superano mai inserire tutte le resistenze, dopodiché potete pas-
i 40-50 volt. sare ai diodi con corpo in vetro.
Quando inserite questi diodi dovete attentamente
controllare che il lato contornato da una fascia ne-
ALIMENTAZIONE ra risulti rivolto esattamente nel verso visibile nel
disegno pratico di fig.6.
Per alimentare tutti gli stadi di questo frequenzi-
metro abbiamo utilizzato una tensione stabilizzata Il diodo zener siglato DZ1, che dovete collocare
di 5 volt, prelevata dal terminale U dell’integrato dietro il condensatore C13 rivolgendo il lato con-
uA.7805, siglato nello schema elettrico con IC5. tornato da una fascia nera verso la resistenza R22,
si distingue dagli altri normali diodi perché il suo
Del secondario del trasformatore di alimentazione corpo è di colore grigio/marrone.
T1, che dispone di due uscite una ad 8 ed una a
15 volt, viene utilizzata la sola tensione di 8 volt. Dopo questi componenti potete inserire i due con-
densatori ceramici C8-C9 cercando di non inverti-
Il circuito stampato è già predisposto per preleva- re i loro valori capacitivi, poi tutti i condensatori al
re dal terminale degli 8 volt la tensione da appli- poliestere ed infine gli elettrolitici rispettando la lo-
care al ponte raddrizzatore RS1, lasciando ovvia- ro capacità e la polarità dei due terminali.
mente scollegato quello dei 15 volt.
Proseguendo nel montaggio inserite nelle giuste
posizioni, segnalate anche dal disegno serigrafico
REALIZZAZIONE PRATICA dello stampato, tutti i transistor ed il fet senza ac-
corciare i loro terminali e rivolgendo il lato piatto
Il circuito stampato siglato LX.1190, un doppia fac- del loro corpo come visibile nello schema in fig.6.
cia con fori metallizzati, servirà per ricevere tutti i
componenti visibili in fig.6. Sulla parte in alto a sinistra dello stampato inseri-
te la morsettiera a 4 poli ed il fusibile autoripristi-
Anche se tutti noi sappiamo cosa significa fori me- nante F1 e a destra collocate il ponte raddrizzato-
tallizzati, molti giovanissimi lettori ancora oggi ci re RS1 e l’integrato stabilizzatore IC5.
chiedono spiegazioni su queste due parole per lo- Poiché IC5 va posto in posizione orizzontale e fis-
ro incomprensibili. sato sopra la sua piccola aletta di raffreddamento,
Come tutti avranno notato, in un circuito a doppia la prima operazione che dovete eseguire è quella
faccia sono presenti da entrambi i lati della vetro- di ripiegare i suoi terminali ad L aiutandovi con un
nite delle piste in rame. paio di pinze.
Per collegare le piste sopra con quelle sottostan-
ti, si fanno dei fori passanti sulla vetronite, e poi- Per ultimi montate il trasformatore di alimentazione
ché questo materiale è isolante, nella circonferen- T1 ed il commutatore a slitta S1 con i tre pulsanti.
338 za interna di ogni foro viene depositato con un
bagno galvanoplastico uno strato di rame/stagno Completate queste operazioni, potete inserire ne-
che permette di ottenere il richiesto collegamento gli zoccoli tutti gli integrati rivolgendo la tacca di ri-
elettrico tra le piste. ferimento ad U presente da un solo lato del loro
Quello che non si deve mai fare in questi tipi di corpo verso il basso, cioè verso il connettore fem-
stampato è allargare i fori con una punta da trapa- mina per lo stampato dei display.
no, perché in questo modo si asporta dall’interno
del foro quel sottile strato di rame/stagno. A questo punto dovete prendere lo stampato
LX.1190/B e, dal lato opposto a quello visibile in
Questi stampati sono più costosi, perché diverso è fig.8, dovete inserire e saldare il connettore ma-
il tipo di incisione ed anche perché ogni singolo schio con terminali ad L.
foro viene controllato per verificare se lo strato di Poi girate la scheda ed inserite i quattro display ri-
metallizzazione si è regolarmente depositato. volgendo il punto decimale verso il basso.
Terminate le saldature, questo stampato andrà in-
Ritornando al nostro circuito, potete iniziare il mon- nestato nel connettore femmina presente nello
taggio partendo dagli zoccoli degli integrati e dal stampato LX.1190.
.
Anche se sappiamo che il circuito funzionerà ap- nello posteriore per far entrare il cordone della pre-
pena lo alimenterete, sarebbe prudente controllar- sa rete a 220 volt.
lo prima di collocarlo nel mobile.
Poiché il circuito non richiede nessuna taratura po-
In questo caso però dovete prima pulire il tavolo trete chiudere il vostro mobile e a questo punto a-
da lavoro in modo da togliere tutti i piccoli spezzo- vrete disponibile un preciso ed affidabile frequen-
ni di filo dei terminali che avete tagliato e tutte le zimetro di BF.
gocce di stagno che potrebbero essere cadute.
UN MISURATORE
Se la maggior parte degli hobbisti ci chiede di pre- lore XC e la capacità in nanofarad e microfarad
sentare dei progetti semplici ed economici, molti di un qualsiasi condensatore.
sono invece i tecnici che ci chiedono progetti com-
plessi ed in particolare dei validi strumenti di mi- In pratica con questo strumento è possibile misu-
sura, perchè, come è noto, il costo di un kit è de- rare:
cisamente inferiore a quello di uno strumento com-
merciale. - l’induttanza e la reattanza di una bobina
- la capacità e la reattanza di un condensatore
Se in passato presentando un preciso induttanzi- - gli ohm di una induttanza o di una resistenza
metro digitale in grado di leggere da un minimo di - l’impedenza di un altoparlante
0,01 microhenry fino ad un massimo di 20 mil- - l’impedenza di un trasformatore d’uscita Hi-Fi
lihenry, abbiamo accontentato tutti coloro che la- - l’impedenza dei cavi per altoparlanti
340 vorano in alta frequenza, non possiamo dire al- - la capacità parassita dei cavi schermati
trettanto per coloro che lavorano invece in bassa - il Q e il Cos/fi di una bobina
frequenza; a costoro infatti serve uno strumento in
grado di leggere dei valori d’induttanza anche di Detto questo possiamo subito passare alla descri-
100 henry per misurare le grosse bobine utilizza- zione dello schema a blocchi riportato in fig.1 per
te nei filtri crossover ed anche per stabilire il loro spiegarvi come procedere per misurare gli ohm di
esatto valore d’impedenza espresso in ohm. una resistenza, la capacità di un condensatore,
l’induttanza e l’impedenza di una bobina, di un
Lo strumento che ora vi presentiamo è in grado di trasformatore d’uscita o di un altoparlante.
misurare valori d’induttanza fino ad un massimo
di 99,9 henry e valori d’impedenza fino ad un mas- PER MISURARE gli ohm
simo di 999 kiloohm.
Per conoscere il valore ohmico di una resistenza
Questo strumento non solo rende possibile legge- è necessario farla attraversare da una corrente co-
re il valore XL o Z di una induttanza, ma anche il stante e poi leggere la tensione presente ai suoi
valore ohmico di una resistenza ed inoltre il va- capi, tensione che risulterà proporzionale al suo va-
.
lore ohmico. Questa tensione viene poi trasferita 5 è il valore della tensione di riferimento in volt ap-
su un voltmetro digitale che farà apparire sui di- plicato sul piedino non invertente.
splay un numero corrispondente agli ohm.
R è il valore ohmico della resistenza che selezio-
Per realizzare un generatore di corrente costan- niamo con il commutatore rotativo S1/A.
te si utilizza lo schema riportato in fig.1 composto
da un operazionale e da un transistor. Poichè tramite il commutatore S1/A possiamo se-
Per prelevare da questo circuito una ben definita lezionare questi cinque diversi valori ohmici:
corrente è necessario collegare al piedino non in-
vertente (contrassegnato +) dell’operazionale una 100 ohm
tensione di riferimento, che nel nostro circuito ri- 1.000 ohm
sulta di 5 volt. 10.000 ohm
Poichè sulle resistenze che colleghiamo tramite il 100.000 ohm
commutatore S1/A sull’opposto piedino inverten- 1.000.000 ohm
te (contrassegnato –) viene applicata una tensio-
ne stabilizzata di 15 volt, per conoscere la cor- potremo disporre di queste cinque correnti:
rente costante che si preleva da questo circuito si
può usare la seguente formula:
0,1 amper con 100 ohm
corrente in amper = (15 - 5) : R 0,01 amper con 1.000 ohm
0,001 amper con 10.000 ohm
15 è il valore di tensione in volt che applichiamo 0,0001 amper con 100.000 ohm
sulle resistenze tramite il commutatore S1/A. 0,00001 amper con 1 Megaohm
VETTORIALE di R-L-C-Z
Uno strumento di misura vettoriale che permette di misurare qualsiasi
valore di induttanza da 10 microhenry fino a 100 henry, la loro impe-
denza da 0,1 ohm fino a 100 kiloohm, la capacità di un condensatore da
100 picofarad fino a 100 microfarad ed anche il valore ohmico di una
qualsiasi resistenza da 0,01 ohm a 100 kiloohm.
3 1
C
IC2 + IC3
5 V.
RX
.
Quindi, applicando sui morsetti di misura una re- e sono molti coloro che confondono il valore di u-
sistenza di valore sconosciuto (vedi RX), questa na impedenza Z espresso in ohm con il valore del-
fornirà un valore di tensione proporzionale al suo la reattanza XL sempre espresso in ohm, spie-
valore ohmico e al valore di corrente applicato ai ghiamo qui la differenza che esiste tra Z e XL.
suoi capi, come ci conferma la nota Legge di Ohm:
La reattanza induttiva XL indica quale resisten-
volt = ohm x amper za offre una induttanza o bobina al passaggio di u-
na corrente alternata.
Ammesso che il valore RX risulti di 6.800 ohm, ap-
plicando ai suoi capi le correnti a nostra disposi- Questa reattanza è direttamente proporzionale al-
zione, in via teorica si dovrebbero ottenere questi la frequenza, quindi più aumenta la frequenza più
valori di tensione: aumenta il valore ohmico XL.
6.800 x 0,1 amper = 680 volt Per ricavare il valore XL si usa questa formula:
6.800 x 0,01 amper = 68 volt
6.800 x 0,001 amper = 6,8 volt XL in ohm = 6,28 x Hz x henry
6.800 x 0,0001 amper = 0,68 volt
6.800 x 0,00001 amper = 0,068 volt Per ricavare il valore XL di bobine che hanno un
valore d’induttanza espresso in millihenry convie-
Poichè è praticamente impossibile che ai capi del- ne usare questa seconda formula:
la resistenza RX risulti presente un valore di ten-
sione superiore a quello di alimentazione e consi- XL in ohm = 6,28 x Kilohertz x millihenry
derando anche che il nostro voltmetro digitale non
Nota: i Kilohertz corrispondono al valore della fre-
accetta sul suo ingresso tensioni maggiori di 1
quenza applicata ai capi della bobina.
volt, per poter leggere una resistenza da 6.800
ohm potremo utilizzare la sola corrente di 0,0001
L’impedenza Z, anche questa espressa in ohm, si
ed eventualmente quella di 0,00001 amper.
ricava invece con la formula:
Per agevolarvi nell’uso dello strumento, vi indi-
Z in ohm = √ (XL x XL) + (R x R)
chiamo i massimi valori ohmici che è possibile
leggere sulle cinque portate:
Il valore R riportato nella formula indica gli ohm re-
sistivi che presenta il filo utilizzato per avvolgere
1° portata = 9,99 ohm
la bobina.
2° portata = 99,9 ohm
3° portata = 999 ohm
Se prendiamo un altoparlante con sopra riportata
4° portata = 9,99 kiloohm
la scritta “impedenza 8 ohm” e rileviamo con un
5° portata = 99,9 kiloohm
tester il suo valore ohmico, leggeremo circa 5
ohm, ma se colleghiamo i suoi terminali al nostro
Con questo strumento è quindi possibile misurare
strumento leggeremo Z = 8 ohm.
qualsiasi resistenza partendo da un valore minimo
di 0,10 ohm fino ad arrivare ad un valore massimo
Conoscendo il valore di Z e la R di questo alto-
342 di 100.000 ohm.
parlante possiamo ricavare il valore della reattan-
za XL utilizzando questa formula:
Un secondo commutatore, che nello schema elet-
trico di fig.7 abbiamo siglato S2/B, provvede a spo-
XL in ohm = √ (Z x Z) - (R x R)
stare la virgola decimale sui tre display del volt-
metro digitale ad ogni cambio di portata. quindi otteniamo un valore XL pari a:
√ (8 x 8) - (5 x 5) = 6,244 ohm XL
PER MISURARE il valore Z di una bobina
Tenete presente che il valore della reattanza è
Per misurare l’impedenza espressa in ohm, vale sempre minore del valore dell’impedenza.
a dire il valore Z di una qualsiasi induttanza, è ne- Se il valore della resistenza ohmica del filo è mol-
cessario utilizzare una tensione alternata di 1 volt to basso, non riesce ad influenzare il valore della
RMS con una frequenza ben definita. reattanza XL.
Poichè in passato molti ci hanno chiesto come ri-
Poichè il nostro strumento misura sia la Z sia la XL cavare il fattore di merito indicato con la lettera Q
.
15 V. IC2 - IC3
C 3
GENERATORE R 1 C 4 C DIVISORE
ATTEN.
CORRENTE ANALOGICO
COSTANTE x 1,59
S1 - A 4 S3 - A 2 3 C
5
RELE' 1 L Z
IC1- B AMPLI.
x 1,59 IC10 - IC13 - IC14
IC6-A IC6-B IC5
2 1
FILTRO 3 C
BUFFER
P. BANDA
4
S2 - A RADDRIZZATORE
5 DI PRECISIONE
DIVISORE
1 KHz IC7-C IC7-D ANALOGICO
1 V. RMS
L-Z
DIVISORE RADDRIZZATORE
x 32 DI PRECISIONE
oppure il cos/fi di una bobina, riportiamo le due for- Vcc è il valore in volt che applichiamo ai due capi
mule richieste: delle resistenze R1-R2.
volt su R1 = [Vcc : (R1 + R2)] x R1 Se ora sostituiamo la resistenza R2 con una bo-
.
un 10% in funzione delle caratteristiche dei lamie- re la virgola in modo da leggere 13 millihenry.
rini e della corrente che si fa scorrere nel loro av-
volgimento. Per agevolarvi nell’uso dello strumento, vi indi-
chiamo il massimo valore in millihenry o henry
PER MISURARE i millihenry di una bobina che è possibile leggere sulle cinque portate:
Se ai capi di R1 e della bobina (vedi fig.4) appli- Questo strumento permette anche di misurare la
chiamo una tensione di 1 volt e una frequenza di capacità di un qualsiasi condensatore da un mini-
1 KHz e se la bobina collegata per la misura ha u- mo di 0,1 nanofarad (100 pF) fino ad un massimo
na Z di 82 ohm, ai suoi capi rileveremo sempre u- di 100 microfarad.
na tensione di 0,45 volt e ai capi della R1 una ten- Per misurare la capacità espressa in picofarad-
sione di 0,55 volt. nanofarad-microfarad di un condensatore, ci ser-
ve sempre una tensione alternata con una fre-
I valori di tensione letti ai capi della R1 e della bo- quenza ben definita e, a questo scopo, utilizzia-
bina Z vengono raddrizzati in modo da ricavare u- mo lo schema proposto in fig.5 composto dalla re-
na tensione continua. sistenza R1 e dal condensatore XC alimentato con
Lo stadio siglato IC7/C-IC7/D raddrizza la tensio- una tensione alternata di 1 volt RMS e con una
ne presente ai capi della bobina e lo stadio sigla- frequenza di 1 KHz.
to IC7/A-IC7/B la tensione presente ai capi della
resistenza R1 (vedi fig.2). Misurando con un voltmetro in alternata la ten-
sione presente ai capi del condensatore, rileviamo
Le due tensioni raddrizzate vengono applicate su- il valore della sua reattanza capacitiva indicata
gli ingressi di un divisore analogico (vedi IC15- XC, che possiamo anche calcolare con questa for-
IC16), che provvede a dividere i volt presenti ai ca- mula:
pi della bobina per i volt presenti ai capi della re-
sistenza R1. XC in ohm = 159.000 : (KHz x nanofarad)
Dividendo 0,45 per 0,55 otteniamo un valore di: Quindi un condensatore da 390 nanofarad pre-
senta, a una frequenza di 1 KHz, una XC di:
0,45 : 0,55 = 0,81818 345
159.000 : (390 x 1) = 407,69 ohm
Poichè una bobina con una Z di 82 ohm ha un va-
lore di 13 millihenry come ci conferma la formula: Conoscendo il valore della XC, possiamo ricavare
il suo valore in nanofarad o microfarad utilizzan-
millihenry = Z in ohm : (6,28 x kilohertz) do queste formule:
il numero 0,81818 verrà moltiplicato dallo stadio microfarad = 159 : (KHz x XC in ohm)
composto da IC1/B per 1,59 e, in questo modo, ot-
terremo: infatti con una XC di 407,69 ohm otteniamo un va-
lore di capacità pari a:
0,81818 x 1,59 = 1,3
159.000 : (1 x 407,69) = 390 nanofarad
A questo punto basta applicare il risultato di questa
moltiplicazione a un voltmetro digitale, poi sposta- Nota: moltiplicando x1.000 il valore espresso in na-
.
nofarad otteniamo i picofarad, mentre dividendo A relè diseccitato possiamo misurare il valore Z in
x1.000 il valore in nanofarad otteniamo un valore ohm di una bobina oppure il valore L in millihenry
espresso in microfarad. o henry oppure i nanofarad e i microfarad di un
condensatore.
Anche in questo caso i valori di tensione letti ai ca-
pi della R1 e del condensatore di valore scono- Quando il commutatore visibile a destra dello sche-
sciuto vengono raddrizzati in modo da ricavare u- ma elettrico e indicato S3/B viene posto sulla po-
na tensione continua. sizione R, invia una tensione positiva sulla Base
Lo stadio siglato IC7/C-IC7/D raddrizza la tensio- del transistor TR2 che, portandosi in conduzione,
ne presente ai capi del condensatore e lo stadio fa eccitare il relè. Commutandolo sulle posizioni L-
siglato IC7/A-IC7/B la tensione presente ai capi Z-C, il relè rimane diseccitato.
della resistenza R1 (vedi fig.2).
A relè eccitato la tensione presente sul Collettore
Le due tensioni raddrizzate vengono applicate su- di TR2 viene inviata tramite i contatti del relè sulle
gli ingressi di un divisore analogico (vedi IC15- boccole d’entrata, quindi applicando su queste u-
IC16), che provvede a dividere i volt presenti ai ca- na resistenza e ruotando il commutatore S1/A pos-
pi del condensatore per i volt presenti ai capi del- siamo leggere, sulle sue 5 posizioni, i seguenti va-
la resistenza R1. lori massimi in ohm o kiloohm:
La tensione prelevata sull’uscita di IC15/A viene at- 1° portata = 99,9 ohm
tenuata di 1,59 da IC12/B, poi applicata sugli in- 2° portata = 999 ohm
gressi di un secondo divisore analogico (vedi 3° portata = 9,99 kiloohm
IC10-IC13-IC14), che provvede a convertire i volt 4° portata = 99,9 kiloohm
ottenuti in un valore di tensione in grado di far ap- 5° portata = 999 kiloohm
parire sui display i nanofarad corrispondenti al va-
lore XL letto ai capi del condensatore. Per misurare il valore di una induttanza dobbiamo
ruotare il commutatore S3/B sulla posizione L e, in
Per agevolarvi nell’uso dello strumento, vi indi-
tal modo, il relè si diseccita.
chiamo il massimo valore in nanofarad o micro-
farad che è possibile leggere sulle cinque portate:
Ruotando il secondo commutatore siglato S2/A, in-
1° portata = 9,99 microfarad viamo sulle boccole entrata una tensione alterna-
2° portata = 999 nanofarad ta sinusoidale di 1 volt RMS con una frequenza di
3° portata = 99,9 nanofarad 1 KHz che preleviamo dal terminale 4 dell’integra-
4° portata = 9,99 nanofarad to IC5, un TDA.2030.
5° portata = 999 picofarad
Come abbiamo già spiegato con la fig.4, ai capi
Per ogni cambio di portata, S2/B (vedi schema e- della bobina collegata alle boccole entrata ritro-
lettrico) provvede a spostare la virgola decimale viamo un valore di tensione proporzionale al va-
sui tre display presenti nel voltmetro digitale. lore XL della bobina ed al valore della resistenza
selezionata con il commutatore S2/A.
SCHEMA ELETTRICO
Questa tensione raggiunge il piedino non inverten-
346 Osservando lo schema elettrico di fig.7 potreste ri- te di IC6/C, utilizzato come semplice stadio sepa-
manere impressionati dall’infinità di componenti ratore, poi viene prelevata dalla sua uscita per es-
che compongono questo circuito, ma poichè avre- sere applicata, tramite il condensatore C23, sul pie-
te già appreso molto a riguardo grazie alla prece- dino invertente dell’operazionale IC7/C che prov-
dente descrizione del suo schema a blocchi, non vede a raddrizzarla.
incontrerete nessuna difficoltà a capire le funzioni La tensione continua così ottenuta viene applica-
svolte dai vari stadi. ta sul piedino invertente dell’operazionale di tara-
tura siglato IC7/D, poi prosegue verso IC15/B del
Iniziamo la nostra descrizione dalle due boccole divisore analogico composto da:
poste in prossimità del relè, che ci serviranno per
collegare la resistenza, la bobina o il condensa- IC15/B-IC16/C-IC16/D-IC15/D
tore da misurare. IC15/C-IC16/B-IC16/A-IC15/A
A relè eccitato possiamo misurare il solo valore La tensione che preleviamo dall’uscita di IC15/A,
ohmico di una resistenza o quello del filo di ra- passando attraverso il ponticello posto sul con-
me di una bobina. nettore J1, raggiunge il piedino non invertente di
.
IC1/B che amplifica il valore di tensione applicato Oltre a queste due tensioni, al divisore analogico
sul suo ingresso di 1,59 volte. necessita anche una tensione di 0,1 volt di riferi-
La tensione presente sull’uscita di IC1/B viene in- mento che preleviamo sull’uscita di IC12/A.
viata tramite il commutatore S3/A sul voltmetro e- Questa tensione di 0,1 volt, come è possibile ve-
lettronico composto da IC2-IC3 e in questo modo dere in fig.7, è applicata sull’ingresso di IC15/C.
possiamo leggere direttamente sui tre display il va-
lore in millihenry o in henry. Ruotando il commutatore S2/A delle portate, pos-
siamo leggere sulle sue 5 posizioni questi valori
Il divisore analogico per poter calcolare la diffe- massimi in millihenry o henry:
renza che esiste tra la tensione presente ai capi
della bobina e quella di alimentazione, deve co- 1° portata = 9,99 millihenry
noscere anche questo valore e a ciò provvedono i 2° portata = 99,9 millihenry
tre operazionali siglati IC6/D-IC7/A-IC7/B. 3° portata = 999 millihenry
4° portata = 9,99 henry
5° portata = 99,9 henry
L’operazionale IC6/D preleva, tramite C19-R47, la
tensione alternata di 1 KHz presente sull’uscita di Per misurare il valore d’impedenza in ohm dobbia-
IC5 e la invia tramite il condensatore C24 sul pie- mo ruotare il commutatore S3/B sulla posizione Z e
dino invertente dell’operazionale IC7/A che prov- anche in questa posizione il relè 1 si diseccita.
vede a raddrizzarla.
Ruotando il commutatore siglato S2/A, inviamo
La tensione continua così ottenuta, viene applica- nuovamente sulle boccole entrata una tensione al-
ta sul piedino invertente dell’operazionale di tara- ternata sinusoidale di 1 volt RMS con una fre-
tura siglato IC7/B, poi prosegue verso IC15/D del quenza di 1 KHz, che preleviamo sul terminale 4
divisore analogico. dell’integrato IC5.
1 2
15 V. DS1
TP1 C 3
5 V.
10 V. S1 - B 4
DS2 C4
R4 5
E E E
R5 B B B
1 2 C7
C C C
R6
S1 - A
C 3 TR3 TR4 TR5
4 R7 DISPLAY 1 A DISPLAY 2 A DISPLAY 3 A
5 5 3 4 16
14 13 a
R8
2
IC1-A TR1 1 1 12 b
R1 E C5 11 c
12 d
B 10
2 7 9 e
R2 3 1
4
C R17
8 IC2 IC3 15 f
15 2 14 g
C2
R3 C1 5 V. dp 1 dp 2
9 16 6
15 V. 11
R19 R21
10 7 13 3 8 C R23
B
R16 R18 TR6
2
1 R E C
B
R24
15 V. C6 R20
L C
E R22
S3 - A
RELE' 1
15 V.
Z 3 TR7
C3 4
C
IC1-B
DS3
8 5
7
6
ENTRATA
C
R9 R11 R13 10 16 5 V.
B
TR2 R25 XTAL R26 IC4
E
R10 11 12 8 5 C10
R12 R14 R15 C8 C9
15 V.
R27 C11 C12
R33 R38 R39
R28
1 V. RMS C17
1 2 DS4 R45
R29 5 R37
C 3
4 IC5 2 R41
S2 - A
4 R30 3 1
IC6-B R44
5 R36 IC6-A 9
R40
14 13
R32 DS5
R31 R35 C18 R42
8 12
R46
C13 10
C16 R43
C14 C15 R34
C19 15 V.
R52 C25
348 R47
R50
15 V. C26 15 V. C28
.
2 1
S2 - B
3
V. 5 V.
C
C29 4
5
R70 R71 R72
R69
R
1
L 2
S3 - B
5 V.
10 9 4 5 13 12 1 2
14
Z C
3
IC8 IC8 IC8 IC8 10 9 4 5 13 12 1 2 C 4
A B C D 14
7 IC9 IC9 IC9 IC9
8 6 11 3 A B C D
7
8 6 11 3 R73 R74 R75 R76
DS10 DS11 DS12 DS13
DS14 DS15 DS16 DS17
C34
R88
15 V. 15 V.
15 V.
IC10-A 1 V. R86
R85 4 2 C35 C36
3 C42 C43
2,5 V. 7 C40 C41
1 6
15 V.
349
15 V.
J1 IC15-A 12
C49 C50
C47 C48
5 14
4 13
3 IC16-A IC16-B 0,1 V.
2 R99 1 3 3 5
C51
1 R100 R103
4 9
1 V. 11
2
C45 4 8 10 R102 C53
3
IC15-C
1
IC15-D 5 R104
R98 2
C46
9 7
12
IC15-B 6 R105
R101
C52
14 13 10 11
IC16-C IC16-D
.
Diversamente da quanto si verificava per la misu- vertente di IC12/B che provvede ad attenuarle di
ra di L, nella misura di Z preleviamo la tensione da 1,59 volte.
inviare sul voltmetro digitale senza passare attra-
verso l’operazionale IC1/B (vedi S3/A). Questa tensione viene inviata su un secondo di-
visore analogico composto da:
Ruotando il commutatore S2/A delle portate, pos-
siamo leggere sulle sue 5 posizioni questi valori IC10/D-IC14/D-IC14/C-IC10/B
massimi in ohm o kiloohm: IC10/C-IC14/B-IC14/A-IC13
T1
15 V.
S4
E U E U
RS1 IC17 IC19 5 V.
RETE
220 Volt
350 M M
Massa
E
IC18 U
15 V.
Fig.8 Schema elettrico dello stadio di alimentazione. Sulla destra l’elenco componen-
ti dello schema elettrico di fig.7. Tutte le resistenze elencate sono da 1/4 di watt.
C54 = 2.200 microF. elettrolitico C60 = 220 microF. elettrolitico IC17 = integrato uA.7815
C55 = 2.200 microF. elettrolitico C61 = 220 microF. elettrolitico IC18 = integrato uA.7915
C56 = 100.000 pF poliestere C62 = 100.000 pF poliestere IC19 = integrato uA.7805
C57 = 100.000 pF poliestere C63 = 100.000 pF poliestere
C58 = 100.000 pF poliestere C64 = 220 microF. elettrolitico T1 = trasform. 12 watt (T012.01)
C59 = 100.000 pF poliestere RS1 = ponte raddr. 80 V 2 A sec.9+9 V 0,5 A 9+9 V 0,5 A
.
Per rendere più leggibile lo schema elettrico, ab- Questa piccola differenza tra 1 KHz e 1,024 KHz
biamo collegato alla rete resistiva siglata R69 il so- non pregiudicherà la precisione dello strumento.
lo And IC8/A e il diodo DS10, ma è sottinteso che
tutti gli altri And e diodi andranno a collegarsi ai La frequenza di 1 KHz che preleviamo sul piedino
piedini di R69 che nello schema elettrico risultano 5 non è sinusoidale ma quadra, quindi per tra-
scollegati. Di questo non dovete preoccuparvi, per- sformare queste onde quadre in sinusoidali ci
chè le piste presenti sul circuito stampato andran- serviamo dei due operazionali IC6/B-IC6/A.
no automaticamente a collegarsi a tutti i piedini del-
la rete resistiva R69.
Poichè sul piedino d’uscita di IC6/A ritroviamo
Detto questo, possiamo passare al Generatore BF un’onda sinusoidale di 0,5 volt RMS con una po-
in grado di fornire in uscita un segnale sinusoida- tenza insufficiente per misurare qualsiasi tipo di bo-
le di 1 volt RMS a 1 KHz. bina, la dobbiamo amplificare sia in tensione che
Come stadio oscillatore abbiamo utilizzato un inte- in potenza e per far questo utilizziamo l’integrato
grato C/Mos tipo CD.4060 (vedi IC4) contenente u- TDA.2030 che nello schema elettrico abbiamo si-
na serie di divisori x2 già collegati allo stadio o- glato IC5.
scillatore interno.
Il segnale prelevato da IC6/A viene applicato tra-
Applicando sui piedini 10-11 un quarzo da 32,768 mite il trimmer R34 sul piedino d’ingresso di IC5
KHz (vedi XTAL) e dividendo internamente questa per essere amplificato di 2 volte, quindi sul pie-
frequenza per 32 volte, sul suo piedino d’uscita 5 dino d’uscita 4 di quest’ultimo ritroviamo, dopo
preleviamo una frequenza di: aver tarato il trimmer R34, un segnale perfetta-
mente sinusoidale di 1 KHz con un’ampiezza di 1
32,768 : 32 = 1,024 KHz volt RMS.
8 +V 6 5 +V 7 6 5 14 13 12 -V 10 9 8 VCC 15 14 13 12 11 10 9
Q 10 Q8 Q9 R 1 0
Q 12 0
Q 13 Q 14 Q6 Q5 Q7 Q4
1 2 3 -V 1 2 3 -V 1 2 3 +V 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 GND
VCC 13 12 11 10 9 8 14 13 12 11 10 9 8
1 2 3 4 5 6 GND
1 2 3 4 5 6 7
7409 LM 3086
352 E M U M E U ECB
1 2 3 4 5
Fig.9 Connessioni di tutti gli integrati utilizzati in questo progetto viste da sopra.
I soli transistor BC.213-BC.239 sono visti da sotto, cioè dal lato dei terminali.
.
I due diodi DS4-DS5 collegati al piedino d’uscita di stenze e se avete qualche dubbio, potrete sempre
IC5 proteggeranno l’integrato da eventuali extra- misurare il loro valore con un tester.
tensioni che potrebbero generarsi inserendo o le-
vando dai morsetti entrata delle bobine con un e- Dopo le resistenze potete inserire i trimmer fa-
levato numero di spire. cendo attenzione a non inserire i valori da 10K do-
ve andrebbero inseriti i 50K o viceversa.
Per alimentare questo circuito è necessaria una
tensione duale stabilizzata di 15+15 volt ed una Proseguendo nel montaggio vi consigliamo di in-
tensione singola di 5 volt positiva che preleviamo serire i diodi al silicio DS4-DS5-DS6-DS7-DS8
dallo stadio di alimentazione riportato in fig.8. DS9, orientando la piccola fascia nera presente
sul loro corpo come visibile in fig.11.
Tutto lo stadio di alimentazione trova posto sullo
stesso circuito stampato dello strumento come vi-
sibile nel disegno pratico di fig.11. Come già saprete, nel disegno pratico qualche si-
gla può risultare poco leggibile, ma non dovete
preoccuparvi di ciò perchè su ogni stampato è ri-
portato un disegno serigrafico completo, con i sim-
REALIZZAZIONE PRATICA boli di ciascun componente a grandezza naturale
e con sigle più leggibili.
Anche se guardando i disegni degli schemi pratici La sola differenza che potrete riscontrare nella se-
di questo progetto noterete una moltitudine di com- rigrafia riguarda la fascia colorata dei diodi che può
ponenti, possiamo assicurarvi che il montaggio non apparire bianca anzichè nera.
presenta nessuna difficoltà perchè per essere certi
di quanto affermiamo usiamo un sistema infallibile. Chiusa questa breve parentesi, potete proseguire
Prendiamo i disegni e il testo che in seguito verrà nel montaggio inserendo il piccolo quarzo cilin-
pubblicato sulla rivista, scegliamo 8-9 principianti drico e fissando il suo corpo con una goccia di sta-
che sappiano saldare bene e chiediamo a ciascu- gno sulla pista in rame, poi saldate tutti i conden-
no di essi di montare un esemplare del circuito in satori ceramici e i poliestere e per ultimi i con-
questione. densatori elettrolitici, rispettando la polarità +/– dei
Procediamo quindi, a montaggi ultimati, alla verifi- loro due terminali.
ca degli eventuali errori commessi.
In questo caso specifico abbiamo trovato in un so-
lo circuito due valori di resistenze di precisione in- Giunti a questo punto avrete già completato il 90%
serite nel punto sbagliato. del montaggio senza incontrare nessuna difficoltà,
Quindi a chi non sa ancora decifrare le fasce a co- quindi potrete tranquillamente proseguire perchè il
lori delle resistenze, consigliamo di consultare que- più è fatto.
sto stesso volume a pag. 297 dove abbiamo ripor- Sulla sinistra del trasformatore T1 dovete inserire
tato una tabella in grado di fugare ogni dubbio in il ponte raddrizzatore RS1 rivolgendo il terminale +
proposito. verso il basso e sulla destra la morsettiera a 4 po-
li per entrare con la tensione dei 220 volt e con i
Per il montaggio di questo strumento di misura oc- due fili che si collegano all’interruttore S4.
corrono tre circuiti stampati a doppia faccia che ab-
biamo siglato LX.1330 - LX.1331 - LX.1331/B. Per completare il montaggio dovete inserire il pic- 353
Sullo stampato più grande, siglato LX.1330, an- colo integrato REF.25Z (vedi IC11) rivolgendo la
dranno montati tutti i componenti visibili in fig.11. parte piatta del suo corpo verso sinistra, poi mon-
Sullo stampato rettangolare, siglato LX.1331, an- tate sulle alette di raffreddamento a forma di U gli
dranno montati tutti i componenti visibili in fig.12. integrati IC5-IC18-IC19-IC17, quindi inseriteli nelle
Sullo stampato più piccolo, siglato LX.1331/B, an- posizioni richieste.
dranno montati i tre display di colore verde. In prossimità dell’integrato IC13 saldate sullo stam-
pato i tre fili che andranno poi a congiungersi con
Se volete iniziare dallo stampato LX.1330, i primi i terminali del potenziometro R90 posto sul secon-
componenti che conviene saldare sono gli zocco- do stampato LX.1331 (vedi fig.12).
li, il connettore 1 e il connettore J1.
Completate tutte le saldature, prima di proseguire, Dopo aver inserito il trasformatore di alimentazio-
controllate di non aver cortocircuitato tra loro due ne T1 e tutti gli integrati nei rispettivi zoccoli rivol-
piste adiacenti con un eccesso di stagno. gendo la loro tacca di riferimento a forma di U co-
me visibile nel disegno di fig.11, potete mettere in
A questo punto iniziate ad inserire tutte le resi- disparte questa scheda.
.
Ora potete prendere lo stampato LX.1331 per ini- al silicio siglati DS, orientando la piccola fascia ne-
ziare a montare tutti i componenti visibili in fig.12. ra presente sul loro corpo come visibile nello sche-
ma pratico di fig.12.
Inserite dapprima gli zoccoli per gli integrati, poi il Se invertirete anche uno solo di questi diodi il cir-
connettore femmina a 1 fila 12 poli per il display cuito non funzionerà, quindi prima di inviarcelo in
e sul lato opposto del circuito stampato il connet- riparazione, controllate attentamente una ad una la
tore maschio da 10+10 poli necessario per inne- polarità di questi diodi.
stare la piattina già cablata proveniente dallo stam-
pato LX.1330. Vicino all’integrato IC1 dovete inserire il transistor
Completate tutte le saldature, potete inserire tutte TR1 rivolgendo il lato metallico del suo corpo ver-
le resistenze, poi la rete resistiva R69 rivolgendo so destra, cioè verso il trimmer R17.
il lato del suo corpo contrassegnato da un punto
colorato di riferimento verso destra. Quando inserite i transistor dovete fare molto at-
Se rivolgerete questo punto verso sinistra il circuito tenzione alle loro sigle perchè i PNP siglati BC.213
non funzionerà. non devono essere assolutamente confusi con gli
Dopo le resistenze potete inserire i trimmer verti- NPN siglati BC.239.
cali R2-R18 da 10K e il trimmer R17 da 50K.
I PNP siglati BC.213 vanno inseriti dove appaiono
Proseguendo, montate sullo stampato tutti i diodi le sigle TR3-TR4-TR5.
354
Fig.10 Foto della scheda LX.1330. Sul circuito stampato che vi forniremo è ripor-
tato un chiaro disegno serigrafico con tutte le sigle dei componenti utilizzati.
.
RETE
220 V.
T1
( n. T012.02 )
C57
C62
C56
C55
RS1
C59
C63
C58
C54
R93 R95 R84 R85 R86 R83 R81 R79 R80 R101 R103
R100
C51
C38
R92 C44
C52
C39
C53
IC16
IC15
C31
IC14
IC10
C49
R77 R78
C42
R105
C45
C43
C37
C32
C33
C48
R102 R98
C46
C41
C16
R59
C36
DS7 C25
R56
IC6
IC7
C28
DS9
IC4
C21
C20
C22
C8 C9 C27 R66
R26 C23 R64
XTAL
R46 C15 C12 355
C10
R43 R44 R62 R61 R63
R60
CONN. 1
1 12
CONNETTORE DISPLAY
TP1
C1
R2 R1 C2 R20 R22 R8 R7 R6 R5 R4
R3 R17 R18
C4
C6
TR7 TR6
R16 C3 IC3 DS1
C7
R21
R19
R23
R24
TR5 DS2
R13 R14
S3 TR3 TR4 S1 S2
TR2
DS12
DS13
DS11
DS14
DS17
DS15
1 CONNETTORE DISPLAY 12
IC8
IC9
DS19 R29
DS18 R28
C29
PIATTINA DA COLLEGARE
ENTRATA ALLO STAMPATO LX 1330
Fig.14 Foto del circuito stampato LX.1331 visto dal lato dei componenti. Prima di in-
serire nello stampato i tre commutatori rotativi S1-S2-S3, dovrete accorciare i loro per-
ni in modo da tenere le loro manopole distanziate di 1 mm dal pannello frontale.
Fig.15 Lo stesso circuito stampato visto dal lato opposto. Su questo lato dovrete fis-
sare il potenziometro R90 e alla sua destra il connettore maschio a 20 terminali. In bas-
so a sinistra dovrete applicare la piccola morsettiera a 2 poli.
357
Fig.16 Dopo aver montato la scheda LX.1331/B del display (vedi fig.13), la dovrete in-
nestare nel relativo connettore femmina. Prima di saldare i display sul circuito stam-
pato controllate che i loro punti decimali risultino rivolti verso il basso.
.
PERNO
FILETTATO
Fig.18 Dopo aver accorciato i perni dei commutatori e del potenziometro, potrete fis-
sare stabilmente il circuito stampato sul pannello frontale. I due terminali delle boc-
cole d’ingresso andranno collegati allo stampato con due corti spezzoni di filo.
358
Fig.19 Foto dello stampato visto dal lato dei trimmer di taratura R2-R17-R18. Prima di
fissare sul pannello le due boccole d’ingresso, sfilate dal loro corpo la rondella pla-
stica presente sul retro, poi inseritela dalla parte interna del pannello.
.
Gli NPN siglati BC.239 vanno inseriti dove ap- Riprendete il pannello frontale e nei due fori di si-
paiono le sigle TR2-TR6-TR7. nistra inserite le due boccole a morsetto, non di-
menticando di sfilare le loro rondelle plastiche po-
Tutti i transistor devono essere collocati sullo stam- steriori che dovete inserire nella parte interna del
pato rivolgendo la parte piatta del loro corpo ver- pannello per isolare le boccole dal metallo.
so destra come visibile in fig.12.
Poichè i collegamenti tra queste due boccole e le
Dopo i transistor potete inserire, vicino al commu- piste del circuito stampato debbono risultare mol-
tatore rotativo S3 il relè miniaturizzato e sulla de- to corti, vi consigliamo di saldare nei due fori del
stra, sotto il commutatore S2, il deviatore a levetta circuito stampato due spezzoni di filo di rame, poi,
S4, mentre sul retro del circuito stampato va inse- dopo aver fissato il circuito stampato sul pannello,
rita la morsettiera a 2 poli necessaria per blocca- saldate le due estremità di questi fili sui terminali
re i due fili che provengono dalla morsettiera a 4 di queste boccole (vedi fig.18).
poli posta vicino a T1.
Dopo aver fissato il circuito stampato LX.1331 sul
Completate queste operazioni, inserite nei rispetti- pannello frontale e lo stampato LX.1330 nel mobi-
vi zoccoli tutti gli integrati, rivolgendo le loro tacche le, saldate i tre fili che partono dal potenziometro
di riferimento a U come visibile in fig.12. R90 sui terminali posti sulla sinistra della resisten-
za R91, poi innestate i connettori della piattina a
A questo punto vi chiederete: 20 fili nelle due vaschette e a questo punto ese-
guite la taratura.
“Quando vanno montati il potenziometro R90 e i tre
commutatori rotativi S1-S2-S3 ?” TARATURA DELLO STRUMENTO
Prima di inserire nello stampato questi componen- Trovando sui circuiti stampati ben 8 trimmer pen-
ti, dovete avvitare nei quattro perni presenti sul serete subito che l’operazione di taratura sia piut-
pannello frontale i quattro distanziatori metallici tosto complessa, invece, come potrete constatare,
da 20 mm inseriti nel kit (vedi fig.17). risulta molto semplice purchè abbiate a disposi-
zione un comunissimo tester, non importa se di-
A questo punto potete fissare provvisoriamente sul gitale o analogico.
circuito stampato il potenziometro R90 ed appog- Dovete tarare i trimmer seguendo questo ordine.
giare la scheda sui quattro distanziatori metallici.
Poichè il perno del potenziometro che fuoriesce Taratura trimmer R2
dal pannello anteriore risulterà più lungo degli 8
mm richiesti, dovrete togliere il potenziometro dal Questo trimmer serve per far giungere sui piedini
circuito stampato ed eliminare con una sega la lun- 2-3 dell’operazionale IC1/A una tensione di 5 volt
ghezza eccedente. e per tararlo dovete procedere come segue:
Eseguita questa operazione, potete inserire senza - Ruotate la manopola del commutatore Select -
saldarli i commutatori rotativi nel circuito stampato Mode posta sulla sinistra del pannello frontale nel-
e poichè anche i loro perni risulteranno esagerata- la posizione R.
mente lunghi, li dovrete accorciare fino a portarli al- 359
la stessa altezza del perno del potenziometro R90. - Ruotate la manopola del commutatore Range R
posta al centro del pannello frontale sulla seconda
Solo dopo aver eseguito questa operazione potre- portata dei 99,9 ohm.
te saldare i perni di questi commutatori sulle piste
del circuito stampato. - Collocate i puntali del tester sui terminali TP1 ri-
spettando la polarità +/– dopo aver commutato il
Sul banco vi sarà rimasto il solo circuito stampato tester sulla portata 20 volt CC fondo scala.
LX.1331/B e i tre display.
Su questo circuito stampato dovete saldare il pic- - Ruotate il trimmer R2 fino a leggere sul tester u-
colo connettore maschio a 12 poli, poi i tre display na esatta tensione di 10 volt.
rivolgendo il punto decimale verso il basso.
Taratura trimmer R34
Completata questa operazione, potete inserire il
connettore maschio nel connettore femmina po- Questo trimmer serve per ottenere sulle boccole
sto sopra il perno del potenziometro R90. Entrata una tensione alternata di 1 volt RMS e per
.
tararlo dovete procedere come segue: - Ruotate la manopola del commutatore Select -
Mode posta sulla sinistra del pannello frontale sul-
- Ruotate la manopola del commutatore Select - la posizione Z.
Mode nella posizione Z.
- Ruotate la manopola del commutatore Range L-
- Ruotate la manopola del commutatore Range L- Z-C posta sulla destra del pannello frontale sulla
Z-C posta sulla destra del pannello frontale sulla terza portata dei 9,99 kiloohm.
prima portata dei 99,9 ohm.
- Cortocircuitate le due boccole Entrata con uno
- Collocate i puntali del tester, dopo averlo com- spezzone di filo, poi ruotate lentamente il cursore
mutato sulla portata 2 volt AC (volt alternata), sul- del trimmer R68 fino a far apparire sui tre display
le due boccole Entrata senza rispettare la polarità il numero 000.
dei due terminali.
Taratura trimmer R66
- Ruotate lentamente il cursore del trimmer R34 fi-
no a leggere una tensione alternata di 1 volt RMS. Questo trimmer serve per tarare il raddrizzatore i-
deale composto da IC7/C-IC7/D in modo da leg-
gere sul voltmetro digitale EEE e per tararlo dove-
Taratura trimmer R17 te procedere come segue:
Questo trimmer serve per azzerare a 000 il volt- - Lasciate il ponticello di cortocircuito sulla posi-
metro digitale e per tararlo dovete procedere come zione 3 del connettore J1.
segue:
- Lasciate la manopola del commutatore Select -
- Collocate il ponticello di cortocircuito in corri- Mode posta sulla sinistra del pannello frontale sul-
spondenza della posizione 1 del connettore J1. la posizione Z.
- Ruotate lentamente il cursore del trimmer R17 fi- - Lasciate la manopola del commutatore Range L-
no a far apparire sui tre display il numero 000. Z-C posta sulla destra del pannello frontale sulla
terza portata dei 9,99 kiloohm.
Taratura trimmer R18
- Togliete il cortocircuito sulle due boccole En-
Questo trimmer serve per azzerare il fondo scala trata, poi ruotate lentamente il cursore del trimmer
del voltmetro digitale e per tararlo dovete proce- R66 fino a far apparire sui tre display il numero 999,
dere come segue: ruotatelo quindi ancora pochissimo in modo che
sui display appaiano le tre lettere EEE.
- Collocate il ponticello di cortocircuito in corri-
spondenza della posizione 2 del connettore J1. Taratura trimmer R59
- Ruotate lentamente il cursore del trimmer R18 fi- Questo trimmer serve per tarare il raddrizzatore i-
no a far apparire sui tre display il numero 999 e a deale composto da IC7/A-IC7/B in modo da leg-
questo punto ruotatelo ancora pochissimo in mo- gere sul voltmetro digitale 000 e per tararlo dove-
360 do che sui display appaiano le tre lettere EEE. te procedere come segue:
Dopo aver tarato i trimmer R17-R18 il voltmetro è - Collocate il ponticello di cortocircuito sulla posi-
in grado di misurare con estrema precisione qual- zione 4 del connettore J1.
siasi valore di tensione continua da 0 a 1 volt.
- Lasciate la manopola del commutatore Select -
Mode posta sulla sinistra del pannello frontale sul-
Taratura trimmer R68 la posizione Z.
Questo trimmer serve per tarare il raddrizzatore i- - Lasciate la manopola del commutatore Range L-
deale composto da IC7/C-IC7/D in modo da leg- Z-C posta sulla destra del pannello frontale sulla
gere sul voltmetro digitale 000 e per tararlo dove- terza portata dei 9,99 kiloohm.
te procedere come segue:
- Lasciate aperte le due boccole Entrata, poi ruo-
- Collocate il ponticello di cortocircuito in corri- tate lentamente il cursore del trimmer R59 fino a
spondenza della posizione 3 del connettore J1. far apparire sui tre display il numero 000.
.
Taratura trimmer R57 destra è instabile di +/- 1 digit, vale a dire di 1 ci-
fra; quindi, misurando ad esempio il valore di una
Questo trimmer serve per tarare il raddrizzatore i- resistenza di precisione da 220 ohm, non preoc-
deale composto da IC7/A-IC7/B in modo da leg- cupatevi se vedrete la cifra oscillare tra 219, 220 o
gere sul voltmetro digitale EEE e per tararlo dove- 221.
te procedere come segue:
Considerando questo errore di +/- 1 digit e tutte le
- Lasciate il ponticello di cortocircuito sulla posi- eventuali tolleranze, possiamo affermare che la sua
zione 4 del connettore J1. precisione si aggira intorno al 2-3%.
Se consideriamo che i normali strumenti di misu-
- Lasciate la manopola del commutatore Select - ra hanno soltanto una precisione di un 10%, pos-
Mode posta sulla sinistra del pannello frontale sul- siamo classificare questo misuratore vettoriale co-
la posizione Z. me strumento di tipo professionale.
IMPEDENZIMETRO
Per controllare come varia l’impedenza di un Trasformatore Hi-Fi su tut-
ta la gamma Audio, per misurare l’induttanza delle Bobine dei filtri cros-
sover, per conoscere l’esatta impedenza di un Altoparlante e la sua fre-
quenza di risonanza e infine per misurare la reattanza di una Capacità,
ci vuole uno strumento come quello che ora vi proponiamo.
L’esigenza di avere in laboratorio uno strumento Per avere dei dati attendibili abbiamo dovuto ac-
che potesse indicarci se l’impedenza di un tra- quistare un impedenzimetro professionale dal
sformatore Hi-Fi rimaneva costante su tutta la gam- costo proibitivo, e poiché sappiamo che ogni tec-
362 ma audio, si è presentata quando, completato un nico del nostro laboratorio desidera avere sul pro-
amplificatore con valvole termoioniche, abbiamo prio banco di lavoro tutti gli strumenti che gli ser-
controllato tra i tanti trasformatori d’uscita repe- vono per effettuare le misure, abbiamo pensato di
ribili sul mercato, quello che risultava effettiva- progettarne uno che avesse le stesse prestazio-
mente ultralineare da 20 Hz a 30.000 Hz. ni, ma a un costo decisamente più abbordabile.
Inizialmente per questa misura ci eravamo affidati Molti lettori confondono gli impedenzimetri con gli
agli impedenzimetri, ma non riuscendo mai ad ot- induttanzimetri, per cui ora vi spiegheremo quali
tenere dei dati affidabili correvamo il rischio di scar- misure possono fare questi due diversi strumenti.
tare un ottimo trasformatore per sceglierne uno di
qualità scadente. Con gli induttanzimetri possiamo misurare il solo
valore di una induttanza in microhenry - mil-
Infatti misurando lo stesso trasformatore con tre lihenry - henry, mentre con gli impedenzimetri
diversi impedenzimetri ottenevamo delle differenze possiamo misurare la reattanza e l’impedenza, va-
di circa un 50-60% in più o in meno rispetto al va- le a dire la resistenza ohmica che presenta una
lore reale della sua impedenza. induttanza oppure un condensatore, in funzione
.
e REATTANZIMETRO
Quindi collegando ad un impedenzimetro un tra- IL VALORE della IMPEDENZA
sformatore d’uscita ultralineare per valvole ter-
moioniche con un’impedenza Z dichiarata di 4.700
ohm, il suo avvolgimento dovrà misurare 4.700 ohm Nell’attraversare un’induttanza o una capacità,
qualunque sia la frequenza che si applica al suo in- qualsiasi tensione alternata incontra una resisten-
gresso: 50-100-500-5.000-10.000 o 20.000 Hz. za il cui valore ohmico varia al variare della fre-
quenza.
Sapendo che nessun rivenditore né tanto meno gli Questa resistenza al passaggio della corrente è
audiofili dispongono di un valido impedenzimetro, chiamata reattanza e viene indicata con XL per le
molti Costruttori dichiarano ultralineari dei trasfor- induttanze e con XC per le capacità.
matori d’uscita che in pratica non lo sono. L’impedenza di una bobina, di un trasformatore, di
un altoparlante o dello stadio d’ingresso di un
Se una volta realizzato il nostro strumento control- preamplificatore, viene sempre espressa in ohm 363
lerete diversi trasformatori dichiarati ultralineari, vi ed indicata con la lettera Z.
accorgerete che il loro valore d’impedenza rimane Il valore Z tiene anche conto della resistenza oh-
costante solo su una ristretta gamma di frequenze, mica del filo di rame, della reattanza dell’avvolgi-
ad esempio da 400 a 4.000 Hz. mento, delle capacità parassite ecc.
Per questo motivo il valore in ohm di un’impe-
Quindi se avete acquistato un trasformatore ultra- denza non può essere misurato con un comune te-
lineare che dovrebbe presentare una impedenza ster, perché questo ci indicherebbe solo gli ohm
di 4.700 ohm, potreste accorgervi che in realtà sa- del filo di rame utilizzato per avvolgere la bobina.
lendo di frequenza, diciamo sui 6.000 Hz, la sua Ad esempio, il tester potrebbe indicare 7 ohm per
impedenza diventa di circa 12.000 ohm e non do- un altoparlante con un’impedenza di 8 ohm che
vrete meravigliarvi se a 10.000 Hz questo valore risulti avvolta con del filo di rame molto sottile,
salirà a 25.000 - 30.000 ohm. mentre per un altoparlante sempre con la stessa
I trasformatori d’uscita Hi-Fi che variano la loro im- impedenza che risulti però avvolta con del filo di
pedenza al variare della frequenza non sono af- rame molto grosso, potrebbe indicare 3 ohm.
fatto ultralineari. Diversamente se colleghiamo questi due altopar-
.
2 Volt 2 Volt
100 Hz
Per renderci conto di come varia il valore ohmico In pratica rileveremo delle tensioni superiori a cau-
di un’induttanza al variare della frequenza pos- sa della autoinduzione dell’induttanza, quindi le
siamo fare questa piccola prova. formule che si devono utilizzare non sono quelle ri-
Se prendiamo un’induttanza da 1 millihenry per portate in precedenza, ma le seguenti:
crossover, che risulta sempre avvolta con del filo
di rame di un certo diametro, e misuriamo il suo va- (V : √ R2 + Z2) x Z = volt su Z
lore ohmico con un comune tester, leggeremo un
valore resistivo di quasi 0 ohm. (V : √ R2 + Z2) x R = volt su R
.
2 Volt 2 Volt
1.000 Hz 10.000 Hz
Sapendo che ad una frequenza di 100 Hz l’indut- Per conoscere il valore della tensione alternata
tanza Z presenta una reattanza di 0,62 ohm, ele- presente ai capi dell’induttanza Z dobbiamo effet-
vando al quadrato questo numero otteniamo: tuare queste operazioni ottenendo così:
Poiché nella formula occorre inserire anche il qua- Quindi rispetto ai valori teorici che in precedenza
drato della resistenza R otteniamo: avevamo ottenuto senza tenere conto nel calcolo
della autoinduzione, avremo queste differenze:
10 x 10 = 100
0,123 volt a 100 Hz anziché 0,11 volt
A questo punto possiamo sommare questi due numeri: 1,063 volt a 1.000 Hz anziché 0,77 volt
1,975 volt a 10.000 Hz anziché 1,72 volt
100 + 0,384 = 100,384
Poiché gli avvolgimenti di una qualsiasi induttan-
ed estraendo la radice quadrata otteniamo: za introducono delle capacità parassite, che ri-
sultano proporzionali al diametro del filo ed al nu-
√100,384 = 10,019 mero delle spire avvolte, il valore delle tensioni so-
Per conoscere il valore della tensione alternata pra riportate potrà nuovamente variare.
presente ai capi dell’induttanza Z dobbiamo effet-
tuare queste operazioni, ottenendo così: Un valido impedenzimetro per essere veramente
affidabile deve essere in grado di misurare l’esat- 365
(2 : 10,019) x 0,62 = 0,123 volt a 100 Hz to valore dell’impedenza tenendo conto delle ca-
pacità parassite degli avvolgimenti, della resi-
Poiché questa stessa induttanza lavorando a stenza ohmica del filo e del Cos-fi, cioè dello sfa-
10.000 Hz (10 KHz) presenta una reattanza di 62,8 samento del segnale.
ohm, elevando questo numero al quadrato otte- Con un impedenzimetro che considera tutti que-
niamo 3.943,84. sti parametri potremo controllare anche la fre-
Sommando a 3.943,84 il quadrato del valore della quenza di risonanza di un altoparlante di una qual-
R otteniamo: siasi Cassa Acustica.
Non meravigliatevi quindi se, misurando l’impe-
denza di un altoparlante Woofer da 8 ohm, il no-
3.943,84 + 100 = 4.043,84
stro impedenzimetro indicherà 8 ohm a 10 e a
100 hertz e ben 25 - 36 ohm a 30 hertz.
ed estraendo la radice quadrata otteniamo: Questo aumento del valore dell’impedenza a 30
Hz corrisponde all’esatta frequenza di risonanza
√4.043,84 = 63,59 meccanica del suo cono.
.
Se provate a toccare con un dito il cono, vedrete te a descrivervi lo schema elettrico di fig.8, lo tro-
l’impedenza scendere da 25 - 36 ohm ad 8 ohm. vereste complesso e forse incomprensibile, men-
Come già abbiamo accennato, questo impedenzi- tre dopo questa spiegazione tutto risulterà sicura-
metro servirà anche per controllare la frequenza mente più semplice.
di risonanza di una qualsiasi Cassa Acustica. Il primo blocco riportato nello schema è un oscil-
Tanto perché ne siate a conoscenza, più bassa è latore ad onde triangolari in grado di coprire tut-
la frequenza di risonanza, migliore risulta la ri- ta la gamma Audio da 20 fino a 100.000 Hz.
produzione delle frequenze delle note dei bassi. Per realizzare questo stadio sono stati usati gli in-
tegrati siglati IC1 - IC2 - IC3/A - IC3/B (vedi sche-
UN IMPEDENZIMETRO ma elettrico di fig.8).
Il secondo blocco serve per convertire le onde
Un impedenzimetro da laboratorio deve essere in triangolari in onde sinusoidali.
grado di indicare anche l’esatto valore d’impeden- Per realizzare questo stadio sono stati usati gli in-
za di un’induttanza, di un avvolgimento di un tra- tegrati siglati IC5/A - IC5/B.
sformatore d’uscita Hi-Fi, di un altoparlante, di un Il terzo blocco è un amplificatore di potenza prov-
condensatore, dei cavi, dei filtri crossover ecc. visto di un’uscita a bassissima impedenza in gra-
senza errori. do di fornire in uscita un segnale sinusoidale ad
Per ottenere questa condizione è assolutamente ampiezza costante di 1 volt R.M.S., corrisponden-
necessario che questo strumento disponga di un te a 2,82 volt picco/picco.
oscillatore BF in grado di fornire un segnale si- Per questo stadio abbiamo utilizzato un integrato
nusoidale d’ampiezza costante che, partendo da TDA.2030, che nello schema elettrico di fig.8 ab-
una frequenza minima di 20 Hz, possa arrivare ad biamo siglato IC4.
un massimo di 25.000 Hz. Il segnale sinusoidale fornito da IC4 viene appli-
Poiché questo strumento deve servire anche per cato all’impedenza Z che si vuole misurare, colle-
controllare se tutti i trasformatori d’uscita per val- gata in serie alla resistenza R.
vole termoioniche dichiarati e venduti come ultra- Nello schema elettrico di fig.8 abbiamo predispo-
lineari fino a 40.000 Hz effettivamente lo sono, ab- sto a questo scopo quattro resistenze siglate R14
biamo progettato un oscillatore interno in grado di - R15 - R16 - R17 selezionabili tramite il commu-
generare un segnale d’ampiezza costante fino a tatore S1/A.
100.000 Hz.
Con il nostro impedenzimetro avrete quindi la pos- A questo punto è sufficiente misurare le tensioni
sibilità di misurare la reale reattanza, la resisten- presenti ai capi della R e ai capi della Z, e, come
za ohmica dell’avvolgimento, lo sfasamento. già vi abbiamo spiegato, queste tensioni corri-
Sui display non solo leggerete l’esatto valore d’im- sponderanno a:
pedenza in ohm di bobine - impedenze - tra-
sformatori alle diverse frequenze, ma conoscere- (V : √ R2 + Z2) x Z = volt su Z
te anche l’impedenza di un condensatore o dei
(V : √ R2 + Z2) x R = volt su R
circuiti misti composti da capacità - induttanze -
resistenze collegate in serie o in parallelo.
Inoltre questo strumento vi permetterà di misurare La differenza di tensione che rileviamo ai capi di R
con un’elevata precisione la capacità in microfa- e di Z ci permetterà di valutare il valore della reat-
tanza o dell’impedenza.
366 rad di grossi condensatori e l’induttanza in henry
Ammesso che la resistenza R risulti di 10 ohm e
di grosse bobine, che ben pochi capacimetri ed
induttanzimetri sono in grado di misurare. che la Z risulti di 30 ohm a 3.000 Hz, elevando al
Lo stesso strumento può altresì misurare gli ohm quadrato questi due numeri otteniamo:
delle comuni resistenze, ma poiché tiene conto an-
che del valore reattivo dello strato di carbone av- 10 x 10 = 100
volto sul loro corpo, a volte potrete leggere dei va- 30 x 30 = 900
lori ohmici leggermente differenti da quelli indica-
ti da un normale tester. Ai capi di R e di Z risultano quindi presenti questi
volt picco/picco:
COME FUNZIONA
(1 : √100 + 900) x 10 = 0,31622 volt su R
Lo schema a blocchi riportato in fig.6 vi servirà per (1 : √100 + 900) x 30 = 0,94868 volt su Z
comprendere meglio il funzionamento di questo u-
tile impedenzimetro. La tensione alternata presente ai capi della resi-
Infatti se facessimo l’errore di passare direttamen- stenza R viene prelevata da un operazionale e rad-
.
GENERATORE CONVERTER
SEGNALE DA TRIANG.
TRIANGOLARE A SINUSOID. VOLTMETRO
RADDRIZZATORE
R DI
PRECISIONE
DIVISORE
ANALOGICO
RADDRIZZATORE
Z DI
PRECISIONE
drizzata in modo da ottenere una tensione conti- Dopo avervi spiegato il principio di funzionamento
nua di 0,31622 volt (vedi nello schema elettrico di questo impedenzimetro possiamo passare al
IC6/B - IC6/C - IC6/D). suo completo schema elettrico, che potrete segui-
La tensione alternata presente ai capi dell’impe- re più facilmente, perché sapete già quali funzioni
denza Z viene prelevata da un altro operazionale esplicano gli stadi che in esso si trovano.
e raddrizzata in modo da ottenere una tensione
continua di 0,94868 volt (vedi nello schema elet- SCHEMA ELETTRICO
trico IC6/A - IC5/C - IC5/D).
Queste due tensioni vengono applicate sull’ingres- Osservando lo schema elettrico di fig.8 alcuni di voi
so di un divisore analogico, costituito da IC7 ed potrebbero rimanere sconcertati per i numerosi
IC8, che provvede a dividere la tensione presen- componenti utilizzati, ma se avrete la pazienza di
te ai capi di Z con la tensione presente ai capi di continuare a leggere questo paragrafo, vi accor-
R e a dividere il risultato per 10. gerete ben presto che il circuito è più semplice di
Nel nostro esempio questo divisore fornisce in u- quanto si potrebbe supporre a prima vista.
scita una tensione di: Basta inoltre guardare lo schema pratico di fig.9
per rendersi immediatamente conto che i compo- 367
(0,94868 : 0,31622) : 10 = 0,3 volt nenti da montare sono in realtà assai pochi.
Infatti se nello schema elettrico abbiamo tenuto
Questa tensione viene poi applicata sull’ingresso separati tutti gli operazionali per rendere più com-
di un voltmetro digitale che fa apparire sui display prensibile la spiegazione del funzionamento del cir-
il numero 30,0, che corrisponde esattamente al va- cuito, in pratica due oppure quattro di questi so-
lore ohmico della reattanza o dell’impedenza Z. no racchiusi dentro un solo integrato.
Per realizzare il divisore analogico sono stati uti- Lo schema sarebbe indubbiamente complesso se
lizzati tutti gli stadi indicati nello schema elettrico doveste fare da soli il circuito stampato, ma poi-
con le sigle IC7/A-B-C-D e IC8/A-B-C-D. ché quest’ultimo ve lo forniamo già inciso e forato,
Per misurare qualsiasi valore di Z partendo da un tutte le difficoltà che potevate incontrare le abbia-
minimo di 0,1 ohm per arrivare ad un massimo mo già risolte noi.
di 100.000 ohm (più esattamente 99.999 ohm) oc- Per la descrizione iniziamo dallo stadio oscillato-
corre variare il valore ohmico della R posta in se- re per onde triangolari composto dagli integrati
rie all’impedenza tramite il commutatore S1/A (ve- IC1 - IC2 - IC3/A - IC3/B e dal pulsante P1 del cam-
di schema di fig.8). bio gamma.
.
Ogni volta che si preme il pulsante P1 viene invia- questa presa qualsiasi frequenzimetro digitale di
to un impulso positivo sul piedino di clock 14 dell’in- BF (noi vi consigliamo il kit LX.1190 pubblicato in
tegrato CD.4017 (vedi IC1), che a sua volta sposta questo stesso volume).
il livello logico 1 sui piedini d’uscita 3-2-4-7.
I diodi led collegati su questi piedini (vedi DL1 - Dopo avervi spiegato quali sono gli stadi che ci per-
DL2 - DL3 - DL4) indicano, accendendosi, quali mettono di ottenere l’Onda Sinusoidale da appli-
frequenze vengono prelevate dall’oscillatore di care in serie a R - Z (vedi schema a blocchi di fig.6),
onde triangolari composto da IC3/A - IC3/B. proseguiamo nella nostra descrizione.
Come già abbiamo detto, il passo successivo con-
Il livello logico 1 utilizzato per accendere i diodi siste nel raddrizzare il segnale alternato presente
led serve anche per pilotare il piedino di controllo ai capi della R e della Z.
dei commutatori digitali presenti all’interno dell’in- L’operazionale IC6/B, in configurazione di amplifi-
tegrato CD.4066, che nello schema elettrico ab- catore differenziale a guadagno unitario, viene u-
biamo siglato IC2. tilizzato per prelevare la tensione presente ai capi
Ogni commutatore digitale, chiudendosi, applica della R selezionata tramite il commutatore S1/A
tra il piedino d’uscita 1 ed il piedino d’ingresso 2 di (vedi R14 - R15 - R16 - R17).
IC3/B un condensatore di diversa capacità (vedi Questa tensione viene raddrizzata dall’operaziona-
C4 - C5 - C6 - C7). le IC6/C in modo da ottenere una tensione conti-
Ruotando il potenziometro R10 da un estremo nua che viene poi applicata all’operazionale IC6/D,
all’altro è possibile variare la frequenza generata in all’uscita del quale (piedino 7) sarà presente una ten-
base a queste quattro portate: sione continua perfettamente proporzionale.
I trimmer R35 - R37 presenti in questo stadio ser-
1° portata = da .00017 Hz a 000.180 Hz vono per tarare lo strumento, come in seguito vi
2° portata = da .00170 Hz a 001.800 Hz spiegheremo.
3° portata = da 01.600 Hz a 015.000 Hz
4° portata = da 14.000 Hz a 100.000 Hz L’operazionale IC6/A viene utilizzato come buffer
separatore per prelevare la tensione alternata pre-
Poiché le frequenze generate da questo oscilla- sente ai capi di Z, tensione che viene poi applica-
tore hanno un’onda triangolare, per trasformarle ta sui morsetti siglati input.
in un’onda sinusoidale abbiamo utilizzato i due o- Questa tensione viene raddrizzata dall’operazio-
perazionali siglati IC5/B e IC5/A. nale IC5/C in modo da ottenere una tensione con-
Queste onde sinusoidali vengono amplificate in po- tinua che viene applicata all’operazionale IC5/D,
tenza dall’integrato TDA.2030, che nello schema all’uscita del quale (piedino 7) sarà presente una
elettrico abbiamo siglato IC4, ed il segnale prele- tensione continua perfettamente proporzionale.
vato dal suo piedino d’uscita 4 viene applicato al- I trimmer R45 - R47 presenti in questo stadio ser-
la resistenza posta in serie all’impedenza da mi- vono per tarare lo strumento, come in seguito vi
surare. spiegheremo.
Nel nostro schema elettrico abbiamo predisposto
non una sola resistenza, bensì quattro (vedi R14 Le due tensioni raddrizzate lette ai capi della R e
- R15 - R16 - R17), che potete selezionare per mez- della Z devono essere ora applicate al Divisore
zo del commutatore S1/A, così da poter leggere sui Analogico composto dagli operazionali siglati
368 display questi valori di reattanza: IC7/A-B-C-D e dai transistor siglati IC8/A-B-C-D,
posti sulla destra dello schema elettrico.
1° portata = da 0,11 ohm a 99,9 ohm Come vi abbiamo già spiegato, questo stadio vie-
2° portata = da 10,0 ohm a 999 ohm ne utilizzato per dividere il valore di tensione rile-
3° portata = da 0,01 Kiloohm a 9,99 Kiloohm vato ai capi della Z per il valore di tensione rileva-
4° portata = da 0,11 Kiloohm a 99,9 Kiloohm to ai capi della R.
Il segnale presente sul piedino d’uscita 4 del I quattro operazionali siglati IC7 sono racchiusi nel
TDA.2030 oltre ad essere applicato in serie alla R corpo dell’integrato TL.084, mentre i quattro tran-
ed alla Z, raggiunge tramite la resistenza R6 an- sistor siglati IC8 sono racchiusi nel corpo dell’inte-
che la presa Uscita Frequenzimetro. grato LM.3086.
Nel caso in cui vi interessasse conoscere l’esatta Per progettare questo stadio divisore analogico
frequenza di risonanza di una Cassa Acustica o di composto da soli 4 operazionali e 4 transistor,
un altoparlante o la frequenza massima a cui un che voi monterete in pochi minuti, ci sono voluti
Trasformatore d’uscita Hi-Fi inizia a cambiare la circa 15 giorni.
sua impedenza caratteristica, potrete collegare su Inizialmente eravamo partiti con schemi diversi più
.
o meno complessi, ma una volta montati ci accor- sione ai capi di “Z” diviso la tensione ai capi di “R”,
gevamo che risultavano poco precisi oppure mol- il tutto diviso 10.
to sensibili alle variazioni termiche.
Questo valore di tensione, che corrisponde esatta-
Se pensate a tutto il tempo che occorre per rifare mente al valore ohmico della reattanza induttiva
tre - quattro volte il disegno del circuito stampato o dell’impedenza o della resistenza applicata sui
a doppia faccia, per farlo incidere, per rimontare morsetti dello strumento, si può leggere tramite un
tutti i componenti e collaudarlo nuovamente, com- qualsiasi voltmetro digitale.
prenderete perché ci vuole tanto tempo per com-
pletare un progetto. Per realizzare questo voltmetro digitale noi ab-
biamo utilizzato due integrati tipo CA.3162 -
Ritornando al nostro divisore analogico, sul pie- CA.3161 (vedi IC9 - IC10), tre transistor (vedi TR1
dino d’uscita 1 dell’operazionale IC7/A risulta pre- - TR2 - TR3) e tre display.
sente una tensione continua pari al valore di ten- Il commutatore S1/B abbinato ad S1/A permette di
369
Fig.7 Foto della scheda base siglata LX.1192. Come potete vedere, su questa scheda tro-
vano posto tutti i componenti necessari all’impedenzimetro - reattanzimetro, compreso lo
stadio di alimentazione, con la sola esclusione dei componenti dello stadio display (vedi
fig.12) che devono essere montati su un’apposita scheda che andrà collocata sul pan-
nello frontale del mobile. Gli integrati stabilizzatori IC11-IC12-IC13 e l’amplificatore di po-
tenza IC4 devono essere montati sulle loro alette di raffreddamento.
.
C2 IC2 14
C8
R1 C4
16 11 10
DL1
3
12
10 3
1 C3 DS2 C5
1 2
DS1 DL2
4
P1 13
C1 15 2
R3 R4
IC1 C6
2 8 9
DL3
5
6
4
C7
14 4 3
DL4
6
7 5
7
R2 13 8
R5
C9
IC3 - B
R7 3
R6 8 IC3 - A
6 1
FREQUENCY R10 R11
OUTPUT 7 2
4
C10 R8 7,5 V. 5 C11
R9
R12
R13
13
1 R15 4
DS3
2 14 R23
S1 - A 5 1
8
12
C R16
4 IC4
2 9
3
3 R22
4 IC5 - A 8
R17
R18 DS4 IC5 - B
10
R19 11
C14 R20
C15
C16 C17 R21 DS5 DS6
C20
7 C21
13 1 7
DS8 IC6 - D
15 V. 3 5
C22 IC6 - B R28
R37
R33 R36
R26 IC6 - C
10 4 C24
R40 C30
8
9 R42
R41 R44 R45
INGRESSO
11 IC6 - A C28 C29 DS9
APERTO
XL - Z - XC R39
2 6
1 V. DC
INPUT
1 7
C23 DS10 IC5 - D
R38 3 5
R43 R46
IC5 - C
15 V.
R47
T1
S2
C44
U E U E
IC11 IC12 RS1
RETE
220 Volt
M M
C45
M C56
C50 C52 C54
U
IC13 E
11
C42
E E E
B B B
C43 C C C
TR1 TR2 TR3
DISPLAY 1 A DISPLAY 2 A DISPLAY 3 A
5 3 4 16
14 13 a
1 1 12 b
C41 c
11
12 d
10
2 7 9 e
R61 8 IC9 IC10 15 f
15 2 14 g
dp 1 dp 2
9 16 6
9 R60
11 x 99,9
13 7 10 3 8
C40 x 9,99 4 S1 - B
3
R62 R63
10 C
x 999
2
1
x 99,9
15 V.
R48
IC7 - A 3
15 V.
C33 C34
C37 C38 371
371
1 R59
5
4 2
3 IC8 - A IC8 - C
R51 0,08 V.
2 5 3 3 1 C35
1 454 mV. R56 R58
R49 R52 4 9
11
J1 4 C39
C31 2 8 R54
10
12
IC7 - C
14
R55
R50
13 IC7 - D 5
C32
9 7
12
R57
IC7 - B 6
R53
C36
14 13 10 11
IC8 - B IC8 - D
.
RETE
220 V.
2911 XL
T1
RS1
C56 C55
C53
C54
C48
C51
C52
C50 C49 C46
C47
IC13 IC12 IC11
J1
C38 R54 R51 R59 R56 R48
5
C34
C14
C20
C18
C23
C22
C4 R35
R45 C17
IC2 C4
C19
R26
C30 C27
C5
R44 IC4 R25
R34
C2
C5 R40 R24
C3 R22 IC5 R42 IC6 R32
DS4 DS3
C7 DS6 R27
R3 DS9 DS7
DS2 DS8
C21 R30
DS1
IC1 C29 C15 C12
R21
R2 DS5 DS10
R39 R41 C25 C26 R29 R31
R4
R38
R1 C28 C16 C13 R28
C1 ENTRATA
372
R10
S2
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Fig.9 Schema pratico di montaggio della scheda base LX.1192. I terminali dei fili posti in
basso vanno collegati allo stampato LX.1192/B che appare nel disegno di fig.11.
.
R1 = 100.000 ohm
R2 = 1 Megaohm R50 = 10.000 ohm 1% C35 = 1.000 pF poliestere
R3 = 1 Megaohm R51 = 10.000 ohm 1% C36 = 1.000 pF poliestere
R4 = 22.000 ohm R52 = 2.000 ohm 1% C37 = 100.000 pF poliestere
* R5 = 1.800 ohm R53 = 2.000 ohm 1% C38 = 10 microF. elettrolitico
* R6 = 4.700 ohm R54 = 10.000 ohm 1% C39 = 10 microF. elettrolitico
R7 = 10.000 ohm 1% R55 = 10.000 ohm 1% * C40 = 10.000 pF poliestere
R8 = 10.000 ohm 1% R56 = 10.000 ohm 1% * C41 = 220.000 pF poliestere
R9 = 20.000 ohm 1% R57 = 10.000 ohm 1% * C42 = 100.000 pF poliestere
R10 = 100.000 ohm pot. lin. R58 = 500 ohm trimmer * C43 = 100.000 pF poliestere
R11 = 10.000 ohm 1% R59 = 47.000 ohm C44 = 10 microF. elettrolitico
R12 = 10.000 ohm 1% * R60 = 10.000 ohm C45 = 10 microF. elettrolitico
R13 = 10.000 ohm 1% * R61 = 50.000 ohm trimmer C46 = 220 microF. elettrolitico
* R14 = 10 ohm 1% * R62 = 10.000 ohm trimmer C47 = 100.000 pF poliestere
* R15 = 100 ohm 1% * R63 = 180 ohm C48 = 100.000 pF poliestere
* R16 = 1.000 ohm 1% C1 = 2,2 microF. elettrolitico C49 = 220 microF. elettrolitico
* R17 = 10.000 ohm 1% C2 = 100.000 pF poliestere C50 = 220 microF. elettrolitico
R18 = 10 ohm C3 = 2,2 microF. elettrolitico C51 = 100.000 pF poliestere
R19 = 2.200 ohm C4 = 120.000 + 150.000 pF pol. C52 = 100.000 pF poliestere
R20 = 1.000 ohm C5 = 15.000 + 15.000 pF pol. C53 = 100.000 pF poliestere
R21 = 10.000 ohm 1% C6 = 1.500 + 1.500 pF pol. C54 = 100.000 pF poliestere
R22 = 10.000 ohm 1% C7 = 330 pF ceramico C55 = 2.200 microF. elettrolitico
R23 = 4.700 ohm C8 = 100.000 pF poliestere C56 = 2.200 microF. elettrolitico
R24 = 100.000 ohm 1% C9 = 100.000 pF poliestere DS1-DS2 = diodi 1N.4150
R25 = 100.000 ohm 1% C10 = 100 microF. elettrolitico DS3-DS4 = diodi 1N.4007
R26 = 100.000 ohm 1% C11 = 100 microF. elettrolitico DS5-DS10 = diodi 1N.4150
R27 = 100.000 ohm 1% C12 = 100.000 pF poliestere RS1 = ponte raddriz. 80 V. 2 A.
R28 = 1 Megaohm C13 = 220 microF. elettrolitico * DL1-DL4 = diodi led
R29 = 20.000 ohm 1% C14 = 220.000 pF poliestere * DISPLAY1-3 = display BS-A302-RD
R30 = 20.000 ohm 1% C15 = 100.000 pF poliestere * TR1-TR3 = PNP tipo BC.213
R31 = 20.000 ohm 1% C16 = 220 microF. elettrolitico IC1 = C/Mos tipo 4017
R32 = 10.000 ohm 1% C17 = 100 microF. elettrolitico IC2 = C/Mos tipo 4066
R33 = 100 ohm C18 = 100.000 pF poliestere IC3 = TL.082
R34 = 20.000 ohm 1% C19 = 330 pF ceramico IC4 = TDA.2030
R35 = 5.000 ohm trimmer C20 = 100.000 pF poliestere IC5 = TL.084
R36 = 47.000 ohm C21 = 1 microF. poliestere IC6 = TL.084
R37 = 50.000 ohm trimmer C22 = 100.000 pF poliestere IC7 = TL.084
R38 = 1 Megaohm C23 = 100.000 pF poliestere IC8 = LM.3086
R39 = 20.000 ohm 1% C24 = 1 microF. poliestere * IC9 = CA.3162
R40 = 20.000 ohm 1% C25 = 22 microF. elettrolitico * IC10 = CA.3161
R41 = 20.000 ohm 1% C26 = 22 microF. elettrolitico IC11 = uA.7805
R42 = 10.000 ohm 1% C27 = 4,7 microF. elettrolitico IC12 = uA.7815
R43 = 100 ohm C28 = 22 microF. elettrolitico IC13 = uA.7915 373
R44 = 20.000 ohm 1% C29 = 22 microF. elettrolitico T1 = trasform. 12 watt (T012.01)
R45 = 5.000 ohm trimmer C30 = 4,7 microF. elettrolitico sec. 9+9 V 0,5 A 9+9 V 0,5 A
R46 = 47.000 ohm C31 = 1 microF. poliestere * S1 = commutatore 2 vie 4 pos.
R47 = 50.000 ohm trimmer C32 = 1.000 pF poliestere S2 = interruttore
R48 = 100.000 ohm 1% C33 = 10 microF. elettrolitico * P1 = pulsante
R49 = 10.000 ohm 1% C34 = 100.000 pF poliestere J1 = connettore 5 posizioni
Non dimenticatevi di inserire nel piccolo connettore a due file siglato J1 (posto sopra il
trimmer R37) il piccolo spinotto di cortocircuito. Come spiegato nell’articolo, questo spi-
notto vi servirà per tarare il vostro strumento. Le resistenze utilizzate per questo proget-
to sono tutte da 1/4 di watt. Tutti i componenti preceduti da un asterisco vanno montati
sulla scheda display siglata LX.1192/B visibile nelle figg.10-11.
.
DL4
DISPLAY1 DISPLAY2 DISPLAY3
LX 1192B
K
DL3
P1
K
DL2
IC10
K
DL1
IC9
1 2 3 4 5 6 K S1 7 8
TR2
R17
C42 C43
DL4 B2911 XL
TR3 TR1 R16 R5
C40
C A
R62 R63
4 DL3 P1
R15
C41
IC10
IC9
A
2
DL2
1 R14
R61 A
DISPLAY3 DISPLAY2 DISPLAY3
R6 DL1
R60 A
C
6 5 4 3 2 1
11 10 9 8 7
VERSO LX.1192
VERSO LX.1192 VERSO LX.1192
USCITA
FREQUENZIMETRO
Fig.11 Dal lato opposto dello stesso stampato monterete tutti i componenti visibili nel di-
374 segno. Per non sbagliarvi nei collegamenti del commutatore rotativo S1 cercate con un
tester il terminale centrale di ogni sezione, poi collegate ai relativi terminali i fili o le re-
sistenze. I fili posti in basso vanno collegati allo stampato di fig.9.
mente e riuscirete a trovarlo. ti i trimmer quadrati tenendo presente che sul lo-
Di fronte ad un insuccesso dovete sempre ricor- ro corpo i valori sono riportati come segue:
dare che, prima di pubblicare un progetto, noi fac-
ciamo montare 10-11 esemplari a giovani studen- 501 = 50.500 ohm
ti, perciò se costoro sono riusciti a farli funzionare 502 = 15.000 ohm
ed il vostro non funziona, avete sicuramente com- 103 = 10.000 ohm
messo un errore. 503 = 50.000 ohm
Spesso constatiamo che il mancato funzionamen-
to è causato da un diodo inserito a rovescio, un Proseguendo nel montaggio potete inserire tutti i
condensatore o una resistenza di valore errato, condensatori ceramici e i poliestere e se avete
delle saldature malfatte o il piedino di un integra- qualche dubbio a pag.13 di questo volume trove-
to non saldato. rete l’elenco di tutte le possibili sigle incise sul cor-
po utili per decifrare le varie capacità dei poliesteri.
In possesso dello stampato siglato LX.1192 inizia-
te il montaggio inserendo tutti gli zoccoli degli in- Per quanto riguarda i condensatori utilizzati in que-
tegrati ed il piccolo connettore J1. sto circuito, vi segnaliamo che:
375
Fig.12 Foto dello stampato LX.1192/B visto dal lato dei display e dal lato dei componen-
ti. Se eseguite delle perfette saldature questo strumento funzionerà all’istante.
.
la capacità, riguardano la tolleranza e, per questo potete inserire i condensatori, le resistenze R60 -
circuito, non vanno tenute in considerazione. R63 - R5 - R6 ed i due trimmer R61 e R62.
Dobbiamo invece farvi presente che le capacità di: Il trimmer R61 da 50.000 ohm ha inciso sul suo
corpo il numero 503, mentre il trimmer R62 da
C4 = 270.000 pF 10.000 ohm porta il numero 103.
C5 = 230.000 pF Per proseguire il montaggio dovete capovolgere il
C6 = 113.000 pF circuito stampato e sul lato visibile in fig.10 dovete
inserire il pulsante P1 e i tre zoccoli a 14 piedini
le ottenete collegando in parallelo due condensa- che serviranno per i display.
tori come qui sotto riportato: A questo punto prendete i quattro diodi led ed in-
seriteli nei loro fori rivolgendo il terminale più lun-
C4 = 120.000 + 150.000 pF go (Anodo) verso il lato del pulsante.
C5 = 15.000 + 15.000 pF Prima di saldare i loro terminali, fissate provviso-
C6 = 1.500 + 1.500 pF riamente lo stampato sul pannello frontale, avvi-
cinate i display alla plastica verde del pannello, poi
cercate di far leggermente fuoriuscire la testa dei
Dopo i condensatori poliestere potete inserire tutti
diodi led dai fori della mascherina.
gli elettrolitici rispettando la polarità dei due ter-
Solo dopo aver collocato i diodi alla stessa altezza
minali. Se sul loro corpo non fosse presente il se-
potrete saldare i loro terminali.
gno +, ricordatevi che il terminale più lungo è sem-
pre il positivo. Prima di fissare sullo stampato il commutatore ro-
tativo S1 controllate di quanto dovete accorciare
A questo punto potete fissare sopra le loro alette il suo perno, in modo da non ritrovarvi con una ma-
di raffreddamento i tre integrati stabilizzatori siglati nopola troppo distanziata dal pannello.
IC11 - IC12 - IC13, poi, dopo aver inserito i loro ter- Riteniamo che tutti voi possediate oltre al salda-
minali nel circuito stampato, li potrete saldare. tore anche quel minimo di attrezzatura necessaria
Fate attenzione a non invertire i tre stabilizzatori in- per questi montaggi, cioè una sega da ferro, qual-
serendone uno al posto dell’altro, quindi prima di che lima, un paio di tronchesine, un trapano e-
saldarli controllate attentamente la sigla incisa sul lettrico ed una serie di chiavi per serrare i dadi.
loro corpo. Una volta fissato il commutatore S1 sul pannello
Anche l’integrato IC4 deve essere fissato, come vi- ed aver stretto il suo dado, controllate con un te-
sibile nella foto del montaggio (vedi fig.7), sopra ster posto sulla portata ohm quali sono i termina-
un’aletta di raffreddamento. li centrali dei tre settori presenti sul suo corpo.
Gli ultimi componenti che dovete montare sono il Infatti questo commutatore dispone di 3 vie, ma u-
ponte raddrizzatore siglato RS1, che va rivolto na di queste rimane inutilizzata, quindi se non fate
con il terminale positivo verso l’alto, poi la mor- attenzione potreste confondere il settore che non
settiera per la tensione dei 220 volt e, per finire, viene utilizzato come terminale centrale oppure
il trasformatore T1, che non vi darà alcun proble- saldare un filo che dovrebbe andare sul primo ter-
ma perché s’innesterà nel circuito stampato sol- minale esterno del settore S1/A sull’ultimo termi-
tanto se lo ruoterete nel suo giusto verso. nale esterno del settore S1/B.
Completato il montaggio inserite nei relativi zocco- Noi riteniamo che il disegno pratico visibile in fig.11
376 li tutti gli integrati, controllando la loro sigla e ri- risulti comprensibile, comunque in caso di dubbi
volgendo la loro tacca di riferimento ad U nel ver- chiedete aiuto al vostro tester.
so riportato nello schema pratico di fig.9. Completato il montaggio inserite nei due zoccoli gli
Poiché in passato ci sono stati inviati in riparazio- integrati IC9 - IC10 rivolgendo la loro tacca di rife-
ne dei circuiti il cui difetto risiedeva soltanto in un rimento verso i condensatori C42 - C43.
piedino rimasto fuori dal foro dello zoccolo, con- Le ultime operazioni che dovete compiere riguar-
trollate di non aver distrattamente commesso an- dano i collegamenti tra i due circuiti stampati che
che voi questo errore. vanno effettuati con alcuni spezzoni di filo o delle
piattine, ed il fissaggio sul pannello frontale dell’in-
Sul secondo circuito stampato siglato LX.1192/B terruttore di rete S2, del connettore BNC, delle due
dovete montare tutti i componenti visibili nelle boccole d’entrata e del potenziometro R10, che
figg.10-11. vi servirà per variare la frequenza dell’oscillatore.
Vi consigliamo di iniziare il montaggio inserendo gli Quando fisserete le boccole d’entrata non di-
zoccoli per gli integrati IC9 - IC10, quindi di conti- menticatevi di sfilare dal loro corpo la rondella di
nuare con i tre transistor rivolgendo la parte piat- plastica posteriore, che dovrete poi infilare sul re-
ta del corpo verso il basso (vedi fig.11), dopodiché tro del pannello (vedi fig.13) per isolarle.
.
Per tarare questo impedenzimetro non è neces- 1° - Dopo aver inserito lo spinotto femmina sulla
sario disporre di una particolare strumentazione posizione 1 del connettore J1 ruotate la manopola
perché viene adoperato il voltmetro a 3 display del commutatore S1 sulla posizione 99,9 ohm.
inserito nello stesso strumento.
Come vi spiegheremo, per tarare lo strumento do- 2° - Sui display potrebbero apparire dei numeri ca-
vrete semplicemente spostare il piccolo spinotto suali, ad esempio -0.3 oppure 01.2 ecc., ma di que-
femmina sulle posizioni 1-2-3-4-5 del connettore sto non dovete preoccuparvi perché si tratta di u-
maschio siglato J1 presente sullo stampato na condizione più che normale.
LX.1192 e ruotare i cursori dei trimmer.
Prima di iniziare la taratura vi consigliamo di ruo- 3° - A questo punto ruotate lentamente il cursore
tare tutti i cursori dei 7 trimmer presenti sui due del trimmer R61, presente sullo stampato dei di-
circuiti stampati a metà corsa e di ruotare a metà splay, fino a far apparire il numero 00.0.
corsa anche la manopola del potenziometro li- Come avrete già intuito questo trimmer vi serve
neare R10 della frequenza. per tarare sullo 0 il voltmetro.
+V 7 6 5 14 13 12 -V 10 9 8 VCC 15 14 13 12 11 10 9 VCC 13 12 11 10 9 8
R E CK C OUT 9 4
CK
5 8
1 0 2 6 7 3
1 2 3 -V 1 2 3 +V 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 GND 1 2 3 4 5 6 GND
14 13 12 11 10 9 8 IN. B 1 16 Vcc QB 1 16 QC
IN. C 2 15 f QA 2 15 QD
GND 3 14 g D2 3 14 Vcc
nc 4 13 a D1 4 13 GAIN A a
a
nc 5 12 b D3 5 12 K
b f
IN. D 6 11 c HOLD/BYP. 6 11 IN. ALTO f b
g A
IN. A 7 10 d GND 7 10 IN. BASSO
GND 8 9 e ZERO 8 9 ZERO g
1 2 3 4 5 6 7 e c
d c
dp dp
LM 3086 CA 3161 E CA 3162 E d e
BS A302 RD
378
A K
B
DIODO
E M U M E U A K E C
1 2 3 4 5 LED
uA 7805 uA 7915 TDA 2030 BC 213
uA 7815
Fig.14 Connessioni viste da sopra di tutti gli integrati utilizzati in questo progetto. All’in-
terno dell’integrato LM.3086 sono presenti i quattro transistor siglati IC8 (vedi fig.8) che
vi serviranno per realizzare uno stabile e preciso stadio Divisore Analogico.
.
1° - Spostate lo spinotto femmina sul connettore 1° - Prima di spostare lo spinotto femmina sulla
J1 dalla posizione 1 alla posizione 2. posizione 3 dovete cortocircuitare con uno spez-
zone di filo di rame i due morsetti di ENTRATA
2° - In questo modo sui display potrebbero nuova- onde evitare che captino dei disturbi spuri.
mente apparire dei numeri casuali o addirittura le
lettere EE.E che stanno a significare fuori scala. 2° - A questo punto pigiate il pulsante P1 in modo
da far accendere sul pannello frontale il secondo 379
3° - Ruotate lentamente il cursore del trimmer R62, diodo led per la portata 170-1.800 Hz.
anch’esso presente sullo stampato dei display, fi-
no a far apparire il numero 45.4. Questo trimmer 3° - Sui display appariranno dei numeri casuali,
serve per tarare la linearità del voltmetro. quindi ruotate lentamente il cursore del trimmer
R47, che si trova sul circuito stampato LX.1192, fi-
4° - A questo punto togliete lo spinotto femmina no a far apparire sui display il numero 00.0. Que-
dalla posizione 2 e rimettetelo nella posizione 1 per sto trimmer serve per regolare l’offset presente sul
verificare se riappare nuovamente sui display il nu- raddrizzatore siglato IC5/C - IC5/D.
mero 00.0. Se questo numero fosse variato, ritoc-
cate nuovamente, ma sempre delicatamente, il 4° - Togliete dai morsetti di ENTRATA il filo che
cursore del trimmer R61 in modo da far nuova- avevate applicato per il cortocircuito e vedrete
mente riapparire 00.0. nuovamente apparire sui display dei numeri ca-
suali o le lettere EE.E.
Tarati i due trimmer R61 - R62 avrete a disposi-
zione un voltmetro digitale perfettamente tarato. 5° - Ruotate lentamente il cursore del trimmer R45
.
fino a far apparire sui display il numero 99.9. Que- boli Z - XL - XC e verificare quanto risultano in-
sto trimmer serve per regolare il fondo scala del duttive le normali resistenze a carbone.
raddrizzatore IC5/C - IC5/D. La tolleranza di lettura di questo strumento si ag-
gira per impedenze - induttanze - condensatori
SPINOTTO sulla posizione 4 su un massimo di +/-1,5%, quindi rientra a pieno
titolo nella categoria degli strumenti professiona-
1° - Spostate lo spinotto femmina sulla posizione li, dove è ammessa una tolleranza del +/-2%.
4. Sui display appariranno nuovamente dei nume- Dobbiamo comunque far presente che in tutti gli
ri casuali, quindi ruotate lentamente il cursore del strumenti digitali la precisione di lettura va con-
trimmer R37 fino a far apparire il numero 00.0. siderata +/-1 digit, vale a dire che se sui display
Questo trimmer serve per regolare l’offset pre- appare il numero 105, il valore reale potrebbe ri-
sente sul raddrizzatore siglato IC6/C - IC6/D. sultare 106 - 105 - 104 ohm.
Per ottenere letture molto precise vi suggeriamo
2° - Cortocircuitate nuovamente i morsetti di EN- di accendere l’impedenzimetro qualche minuto pri-
TRATA con il filo che avevate usato prima e ve- ma della sua utilizzazione per permettere agli inte-
drete apparire sui display dei numeri casuali o le grati di stabilizzarsi in temperatura.
lettere EE.E.
COSA POTRETE MISURARE
3° - Ruotate lentamente il cursore del trimmer R35
fino a far apparire sui display il numero 99.9. Que- Dopo aver realizzato l’impedenzimetro in molti si
sto trimmer serve per regolare il fondo scala del chiederanno quali misure può effettuare questo
raddrizzatore IC6/C - IC6/D. strumento. Vogliamo perciò segnalarvi le più im-
portanti:
SPINOTTO sulla posizione 5
- l’induttanza parassita di una Resistenza
Questa è la posizione in cui dovrete lasciare lo spi- - l’impedenza di qualsiasi tipo di Altoparlante
notto femmina per poter usare in seguito lo stru- - l’impedenza dei trasformatori Audio
mento, ma perché possiate effettuare delle preci- - l’impedenza di ingresso degli Amplificatori
se misure, dovete prima tarare il trimmer R58 pre- - l’impedenza dei filtri Crossover
sente nello stadio del divisore analogico compo- - l’impedenza delle Casse Acustiche
sto dagli integrati siglati IC7 e dai transistor siglati - l’impedenza dei cavi per Altoparlanti
IC8 (vedi fig.8). - l’impedenza dei cavi Schermati
- la reattanza e la capacità dei Condensatori
TARATURA trimmer R58 - l’impedenza e la reattanza delle Induttanze
- la frequenza di risonanza di un Altoparlante
1° - Controllate che sul pannello frontale risulti ac-
ceso il diodo led della portata 170 - 1.800 Hz. Se Poiché non troverete nessuno che vi insegni come
fosse acceso un altro diodo led, pigiate il pulsante usare correttamente un impedenzimetro, cerche-
P1 fino a quando non si accende DL2, poi con- remo di spiegarvelo noi allegando anche degli uti-
trollate che la manopola del potenziometro R10 li grafici.
risulti ruotata all’incirca a metà scala.
380 RESISTENZE OHMICHE
2° - Nel kit troverete una resistenza di precisione
antiinduttiva da 51 ohm che vi servirà per tarare Questo impedenzimetro è in grado di misurare il
il trimmer R58. Non usate altri tipi di resistenze, valore ohmico di qualsiasi resistenza compresa tra
perché normalmente sono quasi tutte leggermente 0,1 ohm e 99 Kiloohm (per la precisione 99.9 Ki-
induttive. loohm).
Inserite la resistenza sui morsetti di Entrata e se
3° - Fissate i terminali di questa resistenza sui mor- sui display appare la scritta EEE, spostate la ma-
setti di ENTRATA, poi ruotate il trimmer R58 fino nopola del commutatore range-ohm su una porta-
a leggere sui display il numero 51.0. ta maggiore.
Per la misura sarebbe consigliabile usare una fre-
Completata anche questa operazione il vostro im- quenza di lavoro di circa 100 hertz, pertanto ruo-
pedenzimetro risulta già tarato, quindi potete chiu- tate la manopola del potenziometro frequency a
dere il mobile ed iniziare ad usarlo. circa metà corsa, poi pigiate il pulsante presente
Come vi abbiamo già detto, con questo strumento sul pannello in modo che si accenda il primo dio-
potete misurare i valori reattivi indicati con i sim- do led 17 - 180 hertz.
.
1800
170
nuova
ELETTRONICA
per testarlo su tutta la gamma Audio da 17
( Hz )
180
17
Hz fino a 100.000 Hz.
XL - Z - XCabc
ON abc
OUTPUT
OFF MIN MAX
1800
ABC 30
170 abc 25
abc
180
( Hz ) 17
OHM 20
15
30
25
25
Fig.19 Controllando un altoparlante
Woofer scoprirete che la sua impeden- 20
za rimane costante solo su una ristretta
OHM
Vogliamo far presente che tra il valore indicato da Dandovi la possibilità di leggere direttamente sui
questo impedenzimetro ed il valore che leggere- display il valore dell’impedenza caratteristica,
te su un normale tester esisterà sempre una pic- questo impedenzimetro vi sarà molto utile per ve-
cola differenza, perché quasi tutte le resistenze so- rificare come varia l’impedenza al variare della fre-
no più o meno induttive. quenza.
Se, ad esempio, inserite nello strumento una resi- I grafici così ottenuti potrebbero risultare molto uti-
stenza a filo da 47 ohm molto induttiva (normal- li per calcolare degli efficaci filtri Crossover.
mente sul loro corpo sono avvolte molte spire di fi- Ad esempio, se dovete calcolare un filtro Pas-
lo di nichelcromo), vedrete come cambia il suo va- sa/Alto con una frequenza di taglio sui 4.000 Hz
lore ohmico al variare della frequenza. per un Tweeter, potrete immediatamente control-
A 100 Hz lo strumento potrà indicarvi 47 ohm, ma lare qual è il valore della sua impedenza caratte-
se salirete in frequenza non stupitevi se a 100.000 ristica a questa frequenza.
Hz leggerete 50-60 ohm. Se rilevate 7,5 ohm oppure 8,5 ohm, dovrete cal-
Vogliamo far presente ai Radioamatori che que- colare il filtro sul valore ohmico indicato dall’impe-
sto impedenzimetro controlla se una resistenza denzimetro, e non sul valore teorico di 8 ohm di-
è induttiva fino ad una frequenza massima di chiarato dal Costruttore.
100.000 hertz, cioè sulla gamma Audio, quindi Controllando i grafici che potete ricavare, potrete
non sarà d’aiuto per verificare se una resistenza finalmente capire perché nei calcoli teorici dei fil-
risulta induttiva per frequenze superiori ad 1 Me- tri Crossover o dei trasformatori d’uscita si pos-
gahertz. sono accettare tolleranze del 20%.
In pratica l’impedenza di un altoparlante con un va-
lore teorico di 8 ohm a 1.000 Hz può variare tra 7
IMPEDENZA DEGLI ALTOPARLANTI e 9 ohm, e l’impedenza di un altoparlante con un
valore teorico di 4 ohm può variare tra 3 e 5 ohm.
Per misurare l’impedenza caratteristica degli alto- Se controllate un ottimo Woofer potrete ricavare
parlanti, che normalmente risulta di 4 oppure di un grafico come quello visibile in fig.19, che indi-
8 ohm, è sufficiente collegare i suoi terminali ai cherà:
morsetti Entrata dell’impedenzimetro utilizzando
due corti spezzoni di filo di rame (vedi fig.16). 30 ohm a 20-30 Hz
La manopola del potenziometro frequency deve 10 ohm a 70 Hz
essere posizionata a circa 3/4 della scala (vedi zo- 9 ohm a 80 Hz
na contrassegnata) e la manopola del commutato- 7 ohm da 100 a 300 Hz
re range-ohm sulla portata dei 99,9 ohm. 17 ohm a 1.000 Hz
Premete il pulsante frequency fino a far accen- 28 ohm a 2.000 Hz
dere il terzo diodo led a partire dall’alto indicato 170
- 1.800 Hz. Il picco dei 30 Hz corrisponde alla frequenza di ri-
In pratica si dovrebbe applicare all’altoparlante u- sonanza del cono, infatti se proverete ad appog-
na frequenza di 1.000 Hz, perché questa è la fre- giare una mano sul cono noterete che la sua im-
quenza standard utilizzata per ricavare il valore no- pedenza scende verso gli 8 ohm.
minale dell’impedenza, ma non cambia nulla se u- I Woofer mediocri hanno una frequenza di riso-
serete una frequenza di 900 - 1.100 Hz. nanza che ricade verso i 90 - 110 Hz.
382 Non meravigliatevi se, controllando degli altopar- I Woofer di qualità hanno una frequenza di riso-
lanti dichiarati dal Costruttore da 8 ohm, lo stru- nanza che ricade verso i 40 - 30 Hz.
mento vi indicherà 6 oppure 10 ohm.
Solo per gli altoparlanti professionali, decisamente Se controllate un Midrange potrete ricavare un gra-
molto costosi, potrete rilevare delle differenze mi- fico come quello visibile in fig.18, che indicherà:
nori, cioè 7,5 ohm oppure 8,5 ohm.
Dobbiamo comunque far presente che se un alto- 8 ohm fino a 100 Hz
parlante è idoneo a lavorare sulle frequenze dei so- 14 ohm a 250 Hz
li bassi, oppure dei medi o degli acuti, la sua im- 7 ohm a 500 Hz
pedenza può essere stata calcolata su una fre- 8 ohm da 800 a 3.000 Hz
quenza diversa dai 1.000 Hz standard. 15 ohm a 10.000 Hz
Potrete quindi trovare:
Il picco dei 250 Hz corrisponde alla frequenza di
8 ohm a 1.300 Hz per i Woofer risonanza del cono, infatti se proverete ad appog-
8 ohm a 1.000 Hz per i Midrange giare una mano sul cono noterete che la sua im-
8 ohm a 7.000 Hz per i Tweeter pedenza scende verso gli 8 ohm.
.
Fig.20 Per controllare un filtro Crosso- FREQ. GEN. RANGE ( ohm ) IMPEDANCE ( ohm )
Impedance Meter
100 K
999 9,99 K
15 K
1600
99,9 99,9 K
nuova
ELETTRONICA
XL - Z - XC
ro “impedenza”. ON abc
OFF
OUTPUT
abc MIN MAX
30
25
ACUTI R
20
OHM
15
10
8 MEDI R
5
BASSI R
Fig.21 Controllando un filtro Crossover a 2
Vie noterete che in corrispondenza della
frequenza d’incrocio l’impedenza aumenta.
30
25
25
Fig.23 Un filtro Crossover a 3 Vie cor-
rettamente progettato deve presentare
20
in corrispondenza delle due frequenze
OHM
15
d’incrocio un aumento d’impedenza che
non superi mai i 10-12 ohm con una Re-
10
sistenza di carico da 8 ohm ed i 5-6 ohm
8 con una Resistenza di carico da 4 ohm.
5
Se controllate un altoparlante Tweeter potrete ri- verete due gobbe, significa che il filtro è mal cal-
cavare un grafico come quello visibile in fig.17, colato, perché le due frequenze d’incrocio non col-
che indicherà: limano.
8 ohm fino a 300 Hz NOTA: per tracciare le curve della variazione del
15 ohm a 1.000 Hz valore di impedenza al variare della frequenza po-
8 ohm da 3.000 a 10.000 Hz trete adoperare, dopo averla fotocopiata, la carta
10 ohm a 20.000 Hz logaritmica riportata a pag.115 del volume HAND-
15 ohm a 50.000 Hz BOOK di Nuova Elettronica.
25 ohm a 100.000 Hz
Per conoscere l’esatta frequenza d’incrocio o
quella di risonanza di una Cassa Acustica vi con-
Il picco sui 1.000 Hz corrisponde alla frequenza di sigliamo di collegare sul BNC d’uscita presente
risonanza del Tweeter. nell’impedenzimetro il nostro frequenzimetro di-
gitale di BF siglato LX.1190 pubblicato in questo
IMPEDENZA DEI FILTRI CROSSOVER stesso volume.
Impedance Meter
100 K
SELECT 14 K
999 9,99 K
99,9 99,9 K
15 K
ABC
1600 nuova
ELETTRONICA
1800
170
180
( Hz ) 17
XL - Z - XC abc
ON abc
OUTPUT
OFF MIN MAX
Fig.24 Per controllare l’impedenza di una Cassa Acustica, collegatela sull’ingresso dell’im-
pedenzimetro poi, partendo dalla sua frequenza più bassa dei 20 Hz, salite fino a 100.000
Hz. Per leggere la frequenza potrete usare un Frequenzimetro (vedi fig.37).
30
25
30
25
Fig.26 Grafico di una Cassa Acustica a
20 3 Vie. I due picchi visibili sui 400 Hz e
OHM
ed una Cassa Acustica da 4 ohm indica un’im- Ciò che si deve controllare è la sua linearità, quin-
pedenza maggiore di 5 ohm, tutte le frequenze dei di anche se il valore della sua impedenza risulta
Super-Acuti usciranno attenuate. maggiore o inferiore di circa un 15% rispetto a
quanto dichiarato, questo non modifica né le ca-
ratteristiche dell’amplificatore né tanto meno la sua
NOTA: dobbiamo far presente che per i Super- fedeltà.
Acuti vi possono essere dei Tweeter ad alto ren- Infatti collegando sull’uscita di un trasformatore
dimento acustico che potrebbero esaltare queste perfettamente lineare una qualsiasi Cassa Acu-
frequenze compensando così l’attenuazione intro- stica, le sue caratteristiche andranno a modificare
dotta dalla Cassa Acustica. l’impedenza del primario (vedi figg.25-26).
E’ possibile trovare anche delle Casse Acustiche
in cui la curva di impedenza verso i 10 KHz tende A volte in un impianto Hi-Fi basta sostituire le so-
a scendere a 3 - 2 ohm (vedi fig.27). le Casse Acustiche per migliorare drasticamente
Se ne potrebbe quindi dedurre che queste Casse la riproduzione sonora.
abbiano un maggior rendimento sulle frequenze dei
In fig.29 riportiamo la curva caratteristica dell’im-
Super-Acuti.
pedenza del nostro trasformatore TA.110, mon-
In pratica queste Casse Acustiche oltre ad intro-
tato sul finale a valvole LX.1113, per valvole EL.34
durre della distorsione, caricano lo stadio di po-
o KT.88, e anche voi potrete notare che risulta per-
tenza dell’amplificatore con un valore ohmico
fettamente lineare da 30 Hz fino a 30.000 Hz con
troppo basso, ed in queste condizioni i transistor
una tolleranza di un 10% in +/-.
dello stadio finale prima o poi si danneggiano.
Tutti coloro che sono ancora convinti che occorra
Applicando a questo trasformatore una Cassa A-
acquistare dei super-cavi, pagati cifre astronomi-
custica di ottima qualità, la curva si modificherà
che, per collegare l’uscita di un Amplificatore con
come visibile in fig.35.
l’ingresso di una Cassa Acustica, finalmente con
Osservate il picco della frequenza di risonanza
questo strumento capiranno che se l’impedenza
del cono del Woofer sui 30-40 Hz, che deve ne-
caratteristica della loro Cassa non risulta lineare,
cessariamente risultare presente.
non esiste nessun super-cavo in grado di correg-
Questa impedenza, che è quella che vedono le
gerne i difetti.
valvole finali del Push-Pull, rimane dentro una
Per questo motivo questo impedenzimetro risulta
tolleranza del +/- 10% rispetto alla frequenza cen-
utilissimo a tutti i negozianti per valutare la qualità
trale da 60 Hz a 4.000 - 5.000 Hz, poi inizia a sa-
e la differenza che possono esistere tra due di-
lire fino a 20.000 Hz e questo dipende appunto dal-
verse Casse Acustiche ed anche agli appassio-
le caratteristiche della Cassa Acustica.
nati dell’Hi-Fi che finalmente potranno disporre di
un valido strumento per compiere misure precise Questo per farvi capire come le caratteristiche di
sul loro impianto, in special modo su quello della impedenza di una Cassa Acustica possano in-
propria auto. fluenzare il rendimento di un amplificatore.
Il test più importante da compiere su un trasfor-
matore ultralineare è quello di controllare se la
sua curva rimane il più possibile lineare su tutta
IMPEDENZA dei TRASFORMATORI Hi-Fi
la gamma audio (vedi grafico di fig.29), trascu-
386 rando come questa in seguito verrà modificata
Come vi abbiamo accennato, questo impedenzi- quando applicherete sulla sua uscita una Cassa
metro è stato per noi utilissimo quando abbiamo Acustica.
dovuto scegliere tra i tanti trasformatori venduti
come lineari quello che lo era veramente, per uti- A titolo informativo abbiamo riprodotto la curva di
lizzarlo sul nostro amplificatore a valvole LX.1113 un trasformatore che è stato proposto come ultra-
pubblicato in questo volume. lineare, e come tale venduto a un prezzo esage-
Per controllare se l’impedenza di questi trasfor- rato ai nostri lettori, che non potendo disporre di un
matori per push-pull risulta lineare, occorre in- valido strumento di misura, si sono fidati perché è
nanzitutto collegare sul loro secondario un carico stato pubblicizzato come tale.
resistivo di valore ohmico identico a quello della
Cassa Acustica, cioè 8 oppure 4 ohm, poi appli- Nella curva riportata in fig.30 potete notare che ver-
care sugli ingressi dell’impedenzimetro i due e- so i 1.000 Hz l’impedenza inizia a salire tanto che
stremi dell’avvolgimento primario lasciando scol- a 10.000 Hz si raddoppia e a 15.000 - 18.000 Hz
legate la presa centrale e le prese per la griglia si triplica.
schermo (vedi fig.28). Ora confrontate la curva di fig.29 con quella visibi-
.
Impedance Meter
100 K
SELECT 14 K
999 9,99 K
99,9 99,9 K
15 K
1600 nuova
ELETTRONICA
ABC
1800
170
180
( Hz ) 17
XL - Z - XC
ON
abc
OUTPUT abc
OFF MIN MAX
100.000
387
15.000
le in fig.30 e saprete come deve risultare la curva “Per ridurre le capacità parassite consigliamo di
di un trasformatore ultralineare. separare e distanziare i due conduttori della piat-
tina.”
Se in passato non eravate nelle condizioni di ef-
fettuare questo confronto per la mancanza di un’a- Come noterete l’impedenza di un cavo che tenu-
deguata strumentazione, ora questo impedenzi- to unito rimaneva lineare fino a circa 15-20.000 Hz,
metro vi permetterà di farlo. separando i due conduttori inizierà a salire già ver-
so i 9.000 Hz.
IMPEDENZA dei CAVI per ALTOPARLANTI
Per controllare la reattanza di un cavo bifilare lun- non dovrete considerare un difetto se questo valo-
go ad esempio 5 - 10 metri dovete collegare alla re dovesse in pratica risultare di 40.000 ohm op-
sua estremità un carico ohmico equivalente all’im- pure di 60.000 ohm.
pedenza delle Casse Acustiche.
Per Casse da 4 ohm potrete collegare in serie Quello che dovete invece controllare è se questa
tre resistenze da 12 ohm e per Casse da 8 ohm impedenza risulta lineare su tutta la gamma au-
potrete collegare in serie ed in parallelo sei re- dio da 20 Hz fino a 20.000 Hz (vedi fig.32).
sistenze sempre da 12 ohm (come già spiegato
nel paragrafo “Impedenza dei filtri crossover”). Se notate che l’impedenza aumenta sotto i 100 Hz,
L’estremità opposta del cavo andrà collegata sui otterrete un’attenuazione sulle frequenze dei Bas-
morsetti dell’impedenzimetro, quindi partendo si, mentre se diminuisce oltre i 5.000 - 6.000 Hz
da una frequenza di 20 Hz cercherete di salire otterrete un’attenuazione di tutte le frequenze de-
fino a 100.000 Hz controllando sui display come gli Acuti.
varia l’impedenza al variare della frequenza.
388 In fig.32 riportiamo la curva di uno di questi co- NOTA IMPORTANTE: dovrete effettuare il con-
stosissimi cavi per altoparlanti dove potete nota- trollo dell’impedenza d’ingresso di uno stadio
re che la sua impedenza inizia a salire verso i preamplificatore o di uno stadio finale con le ap-
15.000-20.000 Hz. parecchiature spente, per evitare che il segnale si-
Se prendete un comune cavo per impianti elet- nusoidale fornito dal Generatore possa saturare gli
trici che abbia un’identica lunghezza ed un identi- stadi amplificatori.
co diametro filo rame, noterete che fino a 15-
20.000 Hz la sua curva risulta analoga a quella di
un super-cavo. INDUTTANZA di una IMPEDENZA
Solo oltre i 50-60.000 Hz le curve potrebbero ri-
sultare leggermente diverse, ma a questo punto Se provate a misurare il valore d’induttanza di una
non dovete dimenticare che l’amplificatore non riu- bobina per filtri Crossover con un qualsiasi in-
scirà mai ad amplificare queste frequenze e l’o- duttanzimetro non riuscirete mai ad ottenere de-
recchio a percepirle. In fig.33 potete vedere come gli esatti valori, perché saranno influenzati dalle ca-
varierebbe l’impedenza se si seguisse il consiglio pacità parassite dell’avvolgimento e dalla resi-
che abbiamo letto su una rivista di Hi-Fi. stenza ohmica del filo.
.
Impedance Meter
100 K
SELECT 14 K
999 9,99 K
99,9 99,9 K
15 K
1600 nuova
ABC
ELETTRONICA
1800
170
180
( Hz ) 17
XL - Z - XC
abc
ON
OUTPUT
abc
OFF MIN MAX
Fig.31 Per controllare se un cavo per Casse Acustiche può influenzare le frequenze Au-
dio, collegatelo sull’ingresso dell’impedenzimetro ed alla sua estremità applicate una re-
sistenza che abbia un valore ohmico pari a quello delle Casse Acustiche.
20
15
Fig.32 Se il diametro del filo ha una se-
OHM
10
zione adeguata ed i due fili risultano ap-
paiati, noterete che il valore dell’impe-
5 denza rimane perfettamente lineare da
20 Hz fino a 30.000 Hz circa, cioè oltre il
limite delle frequenze acustiche.
10 Hz 100 1 KHz 10 KHz 100 KHz
20
15
Fig.33 Provate a distanziare i due fili di
questo cavo come consigliato da una ri-
OHM
10
vista Hi-Fi per ridurre le capacità paras-
site, e noterete che la sua reattanza ini-
5 zia ad aumentare verso gli 8.000 Hz. In
queste condizioni tutte le frequenze de-
gli Acuti subiranno un’attenuazione.
10 Hz 100 1 KHz 10 KHz 100 KHz
ABC
15 K
1600 nuova
ELETTRONICA
1800
170
180
( Hz ) 17
XL - Z - XC abc
ON abc
OUTPUT
OFF MIN MAX
Fig.34 Questo strumento vi servirà anche per controllare se il valore dell’impedenza d’in-
gresso di un qualsiasi stadio di BF rimane lineare su tutta la gamma Audio. Rilevare un
valore d’impedenza leggermente diverso da quanto dichiarato, NON è un difetto.
.
15.000
30
25
Impedance Meter
100 K
SELECT 14 K
999 9,99 K
99,9 99,9 K
15 K
1600 nuova
ABC
ELETTRONICA
1800
FREQUENCY
ABC
170
ON nuova GATE
ELETTRONICA 180
( Hz ) 17
Hz KHz KHz
abc
XL - Z - XC
abc
ON
abc
OUTPUT
abc
Frequenzimetro 1 MHz
OFF MIN MAX
Fig.37 Per poter tracciare tutte le curve che noi abbiamo riportato in questo articolo, do-
vete fotocopiare la “carta logaritmica” visibile a pag.115 del nostro HANDBOOK, poi col-
legare sul BNC “Freq. Meter”, presente sul pannello dell’impedenzimetro, un qualsiasi Fre-
quenzimetro Digitale di BF. Se non disponete di un frequenzimetro, vi consigliamo di mon-
tare il kit LX.1190 pubblicato in questo stesso volume.
Impedance Meter
100 K
SELECT 14 K
999 9,99 K
99,9 99,9 K
15 K
nuova
ABC
1600
ELETTRONICA
1800
FREQUENCY 170
ABC
ON nuova GATE
ELETTRONICA 180
( Hz ) 17
abc XL - Z - XC
Hz KHz KHz ON
abc
abc OFF
OUTPUT
abc
Frequenzimetro 1 MHz POWER FREQ.METER
MIN
FREQUENCY
MAX
Z
Fig.38 Questo impedenzimetro vi permetterà di ricavare l’esatto valore in “microhenry” o
in “millihenry” di qualsiasi bobina avvolta in aria o su nucleo ferromagnetico, leggendo
sull’impedenzimetro il valore degli Ohm e sul frequenzimetro gli hertz o i Kilohertz (leg-
gere attentamente l’articolo).
Per conoscere il valore dell’induttanza potrete utilizzare queste due formule:
microhenry = ohm : (0,00628 x Kilohertz)
millihenry = ohm : (0,00628 x hertz)
Impedance Meter
100 K
SELECT 14 K
999 9,99 K
99,9 99,9 K
ABC
15 K
1600 nuova
ELETTRONICA
1800
391
FREQUENCY 170
ABC
ON nuova GATE
ELETTRONICA 180
( Hz ) 17
abc
XL - Z - XC
Hz KHz KHz ON
abc
abc OFF
OUTPUT
MIN MAX
abc 1 MHz
Frequenzimetro POWER FREQ.METER FREQUENCY
POWER SCALE INPUT
C
Fig.39 Con questo stesso impedenzimetro potrete conoscere l’esatto valore di un qual-
siasi condensatore che abbia una capacità non minore di 1.000 picofarad o maggiore di
2.000 microfarad. NOTA = Prima di inserire sui morsetti un qualsiasi condensatore do-
vrete SCARICARLO.
Per conoscere il valore della capacità potrete utilizzare queste due formule:
nanofarad = 159.200 : (ohm x Kilohertz)
microfarad = 159.200 : (ohm x hertz)
.
Ammettendo, per esempio, che il filo dell’avvol- per ricavare la capacità del condensatore dovrete
gimento della bobina presa precedentemente in utilizzare una di queste due formule:
esame presenti una resistenza ohmica di 25 ohm
(misura che potete effettuare con un qualsiasi te- nanoF. = 159.200 : (KHz x ohm)
ster) e che sempre a 1.000 Hz l’impedenzimetro microF. = 159.200 : (Hz x ohm)
indichi un valore “Z” di 70 ohm, per conoscere il
suo esatto valore in microhenry o in millihenry ESEMPIO: Supponiamo di aver collegato all’impe-
dovrete eseguire due operazioni. denzimetro un condensatore da 100.000 picofa-
La prima operazione vi permetterà di ricavare il va- rad, pari a 100 nanofarad, e di voler controllare se
lore XL e per calcolarlo dovrete usare la formula: la capacità riportata sull’involucro risulta esatta.
Dopo aver inserito la capacità dovremo variare la
XL ohm = √(Z x Z) - (R x R) frequenza fino a leggere sui display un numero di
almeno due cifre.
dove Z è il valore letto dall’impedenzimetro ed R Ammettendo di leggere sullo strumento 83,5 ohm
il valore letto sul tester posto sulla portata ohm. ad una frequenza di 20.000 Hz, convertendo la fre-
Elevando al quadrato questi due numeri, 70 e 25, quenza da Hz a KHz otterremo 20 e a questo pun-
otterrete: to potremo ricavare l’esatto valore della capacità in
nanofarad che sarà di:
70 x 70 = 4.900
25 x 25 = 625 159.200 : (20 x 83,5) = 95,3293 nanofarad
A questo punto potrete ricavare il valore XL otte- cioè il condensatore risulta da 95.329 picofarad.
nendo così: Se il condensatore fosse stato esattamente da 100
nanofarad avremmo letto 79,6 ohm infatti:
√4.900 - 625 = 65,38 ohm
159.000 : (20 x 79,6) = 100 nanofarad
In possesso del valore XL in ohm userete la for-
mula che già conoscete, cioè: Come già accennato la massima capacità che po-
tremo leggere si aggira sui 2.000 microfarad.
millihenry = ohm : (0,00628 x Hz)
Il fonometro è uno strumento essenziale per la conseguenza molto costoso. Invece, lo schema e-
messa a punto di un impianto Hi-Fi. lettrico che abbiamo progettato è relativamente
Disponendo di un Generatore di BF anche molto semplice e si realizza con pochi integrati.
semplice oppure di un disco-test, che emette del-
le note a diverse frequenze, è possibile misurare In confronto a molti fonometri commerciali di costo
la resa effettiva del proprio impianto tenendo con- elevato, il nostro strumento presenta il vantaggio di
to anche dell’acustica dell’ambiente d’ascolto. avere una doppia scala di misura che consente di
apprezzare una gamma di intensità sonore estre-
Ogni Cassa Acustica infatti, non solo presenta una mamente ampia: da un minimo di 30 dB, che rap-
diversa sensibilità, ma può essere più o meno li- presenta il rumore ambientale di una casa di cam-
neare sull’intera gamma audio. Pertanto possiamo pagna, a un massimo di 120 dB, che rappresenta
trovare Casse che esaltano di più le note basse e il rumore di un aereo a reazione che sorvola la no-
altre che esaltano di più le note medio-acute. stra testa a bassa quota.
Poiché una prova a orecchio non sempre risulta at- SCHEMA ELETTRICO
tendibile, il nostro organo uditivo è difatti molto sen-
sibile alle frequenze medio-acute e poco alle fre- Non lasciatevi spaventare dal numero di integrati
quenze dei bassi, solo con un fonometro è pos- utilizzati nello schema elettrico visibile in fig.1, per-
sibile effettuare misure estremamente precise su ché in realtà il circuito non è per nulla complicato
tutta la gamma dei bassi - medi - acuti. e non presenta nessuna difficoltà di realizzazione.
FONOMETRO a LED
Le Casse Acustiche non hanno tutte lo stesso rendimento e nemmeno
la stessa linearità, quindi si possono trovare Casse Acustiche che e-
saltano maggiormente i toni bassi e altre gli acuti. Per controllare l’ef-
ficienza della vostra Cassa e la sua risposta alle diverse frequenze au-
dio vi occorre uno strumento come quello che ora vi proponiamo.
Il fonometro è infatti lo strumento per determina- Per la descrizione del suo funzionamento iniziamo
re l’intensità dei suoni o, per essere più precisi, la dal piccolo microfono preamplificato posto all’e-
pressione sonora espressa in decibel SPL. strema sinistra dello schema elettrico e contrasse-
gnato dalla sigla Micro.
Non confondete i decibel, con cui si misura il gua-
dagno di un amplificatore, con i decibel SPL Questo microfono ha tre terminali identificabili dal-
(Sound Pression Level), che misurano la pressio- le sigle + - U - M (vedi fig.6). Il terminale + va col-
ne sonora emessa da una Cassa Acustica, da u- legato alla resistenza R1 di alimentazione, quello 393
no strumento musicale e, in generale, da una qual- contrassegnato M va collegato a massa, mentre
siasi sorgente di suoni o rumori. dal terzo terminale U viene prelevato il segnale BF
che, tramite il condensatore C2, viene inviato sul
Ad esempio, il suono di una sirena raggiunge i 100- piedino non invertente 5 del primo operazionale
110 dB, mentre una persona che parla a bassa vo- IC1/A, che provvede ad amplificarlo.
ce emette suoni che raggiungono un massimo di
25 dB. Il deviatore S1, collegato tra i piedini 7 e 6 di que-
sto operazionale, ci consente di ottenere due di-
Nota: per una trattazione approfondita della sensi- verse sensibilità e quindi due diverse scale di let-
bilità e linearità delle casse acustiche rimandiamo tura. La prima scala parte da una pressione mini-
a quanto già pubblicato alle pagg.16 e 21 del pri- ma di 30 dB e raggiunge una pressione massima
mo volume Audio handbook. di 87 dB (deviatore S1 aperto), la seconda scala
parte da una pressione minima di 63 dB e rag-
Con quanto fin qui detto potreste pensare che il fo- giunge un massimo di 120 dB (deviatore S1 chiu-
nometro sia uno strumento molto complesso e di so sulla resistenza R5).
.
394 C11
R1
3 V.
C1 C5
R3
C2 R7
U 5 IC1-A
C6 C7 IC1-B
7 3 IC2-A 10 4
M MICRO R8 R9
IC2-B
1 5 8 8
C10
6 C4 7 R10
R2 4 C9
R6 2 9
C8
DS1
C3 6
R4
DS2
87 dB R12
S1 R5
120 dB R13
FONDO SCALA
R11
.
LED N° 1 1 18 LED N° 2
GND 2 17 LED N° 3
14 13 12 -V 10 9 8 8 +V 6 5 +V 7 6 5 Vcc 3 16 LED N° 4
(+) DIVISORE 4 15 LED N° 5
INGRESSO 5 14 LED N° 6
(–) DIVISORE 6 13 LED N° 7
USC. Vref 7 12 LED N° 8
Fig.2 Connessioni viste da sopra di tutti gli integrati utilizzati nel circuito del fonome-
tro. Le sole connessioni dell’integrato stabilizzatore uA.7805 sono viste di fronte.
P1
E U
IC5
M C22
PILA C18 C20 C21 R26 DL20
9V. 3
R23 C19
10 87 120
4 11 84 117
12
5 81 114
13
14 78 111
6 IC6
BARRA PUNTO 15
R27 75 108
R24 7 16
IC1-D 2 17 72 105
S2a
1 9 18
69 102
1
11 8 2
3 66 99
C17 R25
63 96
60 93
R28
S2b
C13 6 V. C16
57 90
395
54 87
3 V.
51 84
C14 3
C12 10
R18 48 81
R19 9 11
45 78
R14 12
R15 4
13 13 42 75
2 7 14
14
5
6
5 IC4 39 72
15
12
1 16
3
IC3 IC1-C 6 36 69
4 17
R17
R22
7 33 66
18
OFFSET
R16 1 30 63
R21
LUM. 8 2
C15 R20 DL1 A B
.
Il segnale amplificato da IC1/A raggiunge il filtro ideale per convertire il segnale BF, che è alterna-
passa-banda composto dai due operazionali siglati to, in una tensione continua.
IC2/A-IC2/B.
L’operazionale siglato IC2/A viene utilizzato come La tensione continua presente sulla resistenza
filtro passa-alto con taglio a 40 Hz circa; l’opera- R13 raggiunge il piedino invertente 2 di IC3, uti-
zionale IC2/B viene utilizzato come filtro passa- lizzato per ottenere dei volt efficaci.
basso con taglio a 15.000 Hz circa. In pratica, l’ampiezza del segnale in volt picco/pic-
co in alternata presente sul piedino d’uscita 7 di
Questo filtro passa-banda ci permette di esclude- IC2/B viene convertita in una tensione continua il
re tutte le frequenze subsoniche e ultrasoniche cui valore è pari a:
che potrebbero falsare la lettura.
Qualcuno potrebbe obiettare che una banda pas- volt efficaci = volt picco/picco : 2,82
sante da 40 Hz a 15.000 Hz è un po’ scarsa per
controllare un impianto Hi-Fi, ma poiché questi fil- Il trimmer multigiri R17 per l’Offset, che risulta ap-
tri hanno un’attenuazione di soli 12 dB x ottava, si plicato tra i piedini 1 e 5 di IC3, serve per effettua-
riusciranno a valutare anche i 20 Hz e i 20.000 Hz. re la taratura dello strumento, che in seguito vi spie-
gheremo.
Il segnale amplificato e filtrato presente sul piedino
d’uscita 7 di IC2/B viene trasferito tramite il con- Per ottenere una dinamica in grado di misurare
densatore C10 sul piedino invertente 9 dell’opera- pressioni sonore da un valore minimo di 30 dB fi-
zionale siglato IC1/B, utilizzato come raddrizzatore no a un massimo di 87 dB, è necessario utilizzare
un sesto operazionale (vedi IC1/C) che provvede
ad amplificare i segnali più deboli.
60-63-66-69-72-75-78-81-84-87 dB.
Fig.3 Sul pannello frontale del mobile dove- Tenendo chiuso il deviatore S1 il primo diodo led
te applicare la mascherina già forata con so- si accenderà con una pressione di 63 dB e l’ultimo
pra riportati i valori in dB del rumore. Spo- diodo led con una pressione di 120 dB.
stando il deviatore sulla scala A, il valore dei Sulla portata che abbiamo chiamato B, l’integrato
dB andrà letto sulla scala a sinistra; spo- IC4 provvede ad accendere i primi 10 diodi led con
standolo sulla scala B, il valore dei dB an- questi valori:
drà letto sulla scala a destra.
63-66-69-72-75-78-81-84-87-90 dB;
.
A questo proposito raccomandiamo di non ecce- Tutti i componenti esterni, cioè i due deviatori S1-
dere con lo stagno per non rischiare di cortocircui- S2, il pulsante P1, la presa pila e il microfono an-
tare due piedini adiacenti; a montaggio completato dranno collegati ai terminali presenti sullo stampa-
consigliamo inoltre di controllare attentamente di to con dei corti spezzoni di filo isolato in plastica.
non aver dimenticato di saldare qualche piedino.
IL MICROFONO
Proseguite inserendo tutte le resistenze, il trimmer
R21 e il trimmer multigiri R17. Elemento essenziale di qualsiasi fonometro è il mi-
crofono e per il nostro strumento abbiamo scelto,
Dopo questi componenti potete inserire i due dio- per le sue caratteristiche di linearità e di risposta in
di al silicio DS1-DS2 rivolgendo il lato contornato frequenza, un piccolo microfono preamplificato che
da una fascia in colore come visibile in fig.5. ovviamente troverete nel kit.
La fascia del diodo DS1 andrà quindi rivolta verso
la resistenza R18, quella del diodo DS2 in senso Sul lato posteriore del microfono da noi fornito so-
inverso, cioè verso la resistenza R11. no già saldati tre corti spezzoni di filo rigido, con-
traddistinti dalle sigle +, U e M (vedi fig.6).
Montati tutti questi componenti potete passare ai
condensatori ceramici, poi a quelli al poliestere e Il terminale + va collegato sul foro di sinistra del cir-
infine agli elettrolitici, controllando per questi ulti- cuito stampato, il terminale U al centro e il termi-
mi la polarità dei terminali. nale M a destra (vedi fig.5).
A questo proposito vi ricordiamo che il terminale
più lungo è sempre il positivo.
Per ultimi innestate gli integrati nei loro zoccoli ri- Fig.4 In questa foto potete vedere uno stam-
volgendo la loro tacca di riferimento a U verso il pato del fonometro con sopra già montati
basso come risulta visibile in fig.5. tutti i componenti. Come potete notare, l’in-
tegrato stabilizzatore deve essere inserito
Se sul corpo di questi integrati non è presente la in posizione orizzontale e bloccato allo
tacca a U, troverete in sostituzione un cerchietto stampato con una vite.
in corrispondenza del piedino 1.
.
U MICRO
M
C2
C22
DL20 C15 R1
R20 C9
R26 C1 C7
R9 R6 R7
IC2 R5
C10 C8
C6
IC6 S1
R11
R10 C11 R8 R4 R2
DS2 DS1 C4
C3
R27 IC1
S2 R12 R19 R18 R24 R25 R3
R21
C17
R15
R22 R13 R17 C5
C12
650.1 XL
R28 IC3
IC4
C14
R14 C13
R16
C16 R23
DL1 IC5 C18
C20
A K
C21 C19
P1
PRESA PILA
Fig.5 Nel disegno dello schema pratico potete vedere in quale posizione vanno colloca-
ti sul circuito stampato tutti i componenti richiesti e quali sono i collegamenti esterni da
effettuare, cioè pulsante, deviatori e presa pila. La realizzazione del fonometro non pre-
senta particolari difficoltà, ma affinché il montaggio sia esteticamente presentabile le te-
ste dei diodi led dovranno essere tutte alla stessa altezza.
399
MIC 11 MIC 13
U U Fig.6 Connessioni del piccolo microfo-
no preamplificato MIC.11 e dell’even-
A K
M
tuale corrispondente MIC.13.
DIODO Il terminale A (anodo) dei diodi led si in-
A K dividua facilmente perché più lungo del
M LED
terminale K (catodo).
MICROFONO
.
ore notturne o, in alternativa, di recarsi in campa- Dopo aver controllato le frequenze dei Medio-Bas-
gna lontano dal traffico cittadino. si, ruotate la sintonia del Generatore di BF verso
Una volta acceso il fonometro attendete qualche i 2.000 - 3.000 - 4.000 - 10.000 -15.000 Hz, per
secondo, dopodiché potrete tararlo seguendo que- controllare il rendimento dei Medio-Acuti.
ste semplici istruzioni. Se verso i 10.000-15.000 Hz vedrete accendersi i
diodi led superiori ai dB presi come riferimento, si-
1° – Spostate il deviatore S1 sulla posizione A. gnifica che il rendimento delle Casse Acustiche
sulle frequenze più acute è maggiore, mentre se
2° – Cortocircuitate provvisoriamente i due fili che vedrete accendersi i diodi led inferiori ai dB di ri-
fanno capo al pulsante P1 in modo da non dover- ferimento, significa che il rendimento sulle fre-
lo sempre tenere premuto. quenze degli acuti è minore.
3° – Se notate che rimane acceso il 3° diodo led, Si tenga presente che una variazione dell’ordine di
ruotate con un piccolo cacciavite il cursore del trim- 3-6 dB su tutta la gamma audio rientra nella nor-
mer multigiri R17 fino a quando non si spegne e in malità, anche negli impianti di pregio.
sua sostituzione non si accende il 2° diodo led. I problemi diventano più preoccupanti quando si os-
Continuate a ruotare il cursore di questo trimmer servano delle variazioni di 9-12 dB tra la frequen-
fino a far spegnere anche questo diodo e, dopo che za di riferimento dei 1.000 Hz e le frequenze delle
si sarà acceso il 1° diodo led, ruotate leggermen- ottave inferiori, cioè 500-250-125 Hz, oppure di
te il suo cursore fino a farlo spegnere. quelle superiori dei 2.000-4.000-8.000 Hz.
Quando anche il 1° diodo led si spegnerà, il fo-
nometro risulterà tarato. Con questo fonometro oltre a controllare il rendi-
mento acustico di due diversi modelli di Casse, po-
Nota: se accendendo il fonometro notate che tutti
trete anche controllare i rumori del traffico urbano,
i diodi led risultano spenti, ruotate il cursore del
stabilire se la marmitta del vostro motorino è più
trimmer R17, anche di parecchi giri, fino a quando
rumorosa di quella del vostro amico, oppure con-
non si accende il 1° diodo led, dopodiché ruotate-
trollare quali frequenze vengono attenuate o esal-
lo leggermente in senso inverso fino a spegnerlo.
tate in un altoparlante.
Potete anche verificare come certi suoni che il no-
Possiamo assicurare che l’errore massimo di que-
stro orecchio considera deboli, raggiungano in
sto fonometro si aggira intorno a 1 dB: un valore
realtà dei livelli consistenti.
cioè decisamente trascurabile, che rientra nella tol-
Se provate ad appoggiare il microfono a una cor-
leranza di questi strumenti.
netta telefonica quando emette il caratteristico suo-
no tu-tu di linea occupata, constaterete che il li-
QUALCHE CENNO SULL’IMPIEGO
vello acustico può raggiungere i 57-60 dB.
Per misurare la resa delle Casse Acustiche dove-
te procurarvi un Generatore di BF che colleghe-
rete all’ingresso dell’amplificatore.
Dopo aver ruotato la sintonia del Generatore BF
sulla frequenza di 1.000 Hz, collocate il fonometro COSTO di REALIZZAZIONE
a una distanza di circa 1-2 metri dalle Casse A-
custiche, poi regolate il volume del vostro amplifi- Costo di tutti i componenti necessari per la realiz- 401
catore fino a far accendere il diodo led degli 87 op- zazione del fonometro siglato LX.1056 (vedi figg.4-
pure dei 90 dB. 5), cioè circuito stampato, integrati, deviatori, pul-
E’ sottinteso che il deviatore S1 del fonometro an- sante, presa pila, microfono preamplificato, pan-
drà spostato sulla posizione B. nello serigrafato, escluso il solo mobile plastico
Lire 60.500 Euro 31,25
Ora ruotate la sintonia del Generatore di BF da
1.000 Hz fino a 50-60 Hz e controllate quali diodi Costo del solo mobile plastico MTK16.22
led si accendono. Lire 15.000 Euro 7,75
Se verso i 150-100 Hz vedrete accendersi i diodi
led superiori ai dB presi come riferimento, signifi- Costo del solo stampato LX.1056
ca che il rendimento delle Casse Acustiche sulle Lire 11.000 Euro 5,68
frequenze più basse è maggiore, mentre se ve-
drete accendersi i diodi led inferiori ai dB di riferi- I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-
mento significa che il rendimento sulle frequenze le spese postali che verranno addebitate solo a chi
dei bassi è minore. richiederà il materiale in contrassegno.
.
FILTRI CROSSOVER
Dopo aver acquistato degli altoparlanti per realiz- diversi da quelli che si ottengono con le formule
zare una Cassa Acustica rimane da risolvere il pro- che ora vi proponiamo.
blema dei filtri crossover, perché anche se riu-
scirete a reperirli, difficilmente risponderanno a tut- A COSA SERVE UN FILTRO CROSSOVER
te le caratteristiche necessarie alle vostre perso-
nali esigenze. Tutti sanno che la gamma di frequenze che può ri-
produrre un amplificatore Hi-Fi è molto ampia, per-
Se invece avete deciso di costruirli non potete fa- ché partendo da un minimo di 15-20 hertz può rag-
re a meno delle formule per calcolare il valore del- giungere e superare i 25.000 hertz.
le induttanze e delle capacità e se avete già pro-
vato a cercarle in qualche manuale, vi sarete ac- Per essere ascoltate, tutte queste frequenze de-
corti che sono talmente complesse da mettere vono essere applicate a più altoparlanti che prov-
chiunque subito in difficoltà. vedono a trasformarle in vibrazioni sonore.
Noi invece vi proponiamo delle semplici formule Infatti un solo altoparlante, per quanto risulti per-
che vi permetteranno di ottenere dei validissimi fil- fetto, non sarà mai in grado di riprodurre tutta l’am-
402 tri crossover a 2 e a 3 vie, idonei per altoparlanti pia gamma delle frequenze acustiche.
da 4 o da 8 ohm, con una pendenza di 12 dB x
ottava oppure di 18 dB x ottava. L’altoparlante Woofer, che dispone di un cono di
ampie dimensioni, riesce a convertire fedelmente
Nei filtri crossover che ora vi presentiamo abbia- in onde sonore le sole frequenze più basse dello
mo scelto l’allineamento Butterworth, perché ri- spettro acustico, ma non le frequenze degli acuti.
duce al minimo lo sfasamento acustico provocato
dalle induttanze e dai condensatori. Il piccolo cono dell’altoparlante Tweeter riesce a
convertire fedelmente in onde sonore tutte le fre-
A prima vista lo schema elettrico di questi filtri ri- quenze acute, ma non le frequenze dei bassi e
sulta identico a quello di molti altri filtri crossover, dei medio-bassi.
solo che nel Butterworth cambiano le formule per
calcolare il valore delle induttanze e delle capa- L’altoparlante Midrange, che ha un cono di medie
cità, quindi non meravigliatevi se confrontando dimensioni, riesce a convertire fedelmente in onde
schemi tra loro apparentemente identici, rileverete sonore le sole frequenze medie e acute, ma non
dei valori di induttanza e di capacità notevolmente le frequenze dei bassi.
.
Per ottenere una fedele riproduzione dell’intera pende dal numero di altoparlanti che si intende in-
gamma acustica, si racchiudono in una Cassa A- serire nella Cassa Acustica.
custica più altoparlanti, uno con un ampio cono per
riprodurre le frequenze basse e medio-basse, u- Il filtro crossover a 2 vie si sceglie quando si di-
no con un cono di diametro inferiore per riprodur- spone di un altoparlante per medio-bassi in grado
re le frequenze medie e un terzo piccolo altopar- di riprodurre tutte le frequenze da 30 a 4.000 Hz e
lante per riprodurre gli acuti. di un altoparlante per medio-acuti in grado di ri-
produrre tutte le frequenze da 1.000 a 20.000 Hz.
Il filtro crossover, collegato tra l’uscita dell’ampli-
ficatore e gli altoparlanti, serve per smistare le fre- Il filtro crossover a 3 vie si sceglie quando si di-
quenze di bassi, medi e acuti, che verranno in- spone di un altoparlante Woofer in grado di ripro-
viate separatamente agli altoparlanti più idonei al- durre fedelmente tutte le frequenze da 20 a 1.000-
la loro riproduzione. 1.500 Hz, di un altoparlante Midrange in grado di
riprodurre le sole frequenze delle note medio-alte
FILTRI CROSSOVER a DUE e a TRE VIE e di un altoparlante Tweeter in grado di riprodurre
tutte le frequenze degli Acuti e Superacuti da 3.000
La scelta tra un filtro crossover a 2 e a 3 vie di- a 25.000 Hz.
da 12 e 18 dB per OTTAVA
I filtri crossover sono un elemento essenziale per pilotare gli altopar-
lanti presenti in una Cassa Acustica. Poiché reperirli in commercio con
le caratteristiche richieste è un’impresa molto ardua, dopo aver letto
questo articolo potrete facilmente costruirveli, perché troverete tutte le
formule per calcolare i valori delle induttanze e delle capacità.
403
Fig.1 Nella foto riportata in alto a sinistra sono visibili due filtri crossover a 2 vie da 12
dB per ottava e nella foto qui sopra due filtri crossover sempre a 2 vie, ma da 18 dB per
ottava. Nelle figg.19-20-21-22 troverete i disegni pratici per gli 8 e per i 4 ohm.
NOTA: tutte le foto non sono a grandezza naturale, ma notevolmente ridotte.
.
12 dB
2 KHz Fig.2 Nei filtri a 2 vie si sceglie nor-
0 dB
-3 dB malmente una frequenza di taglio
Attenuazione
12 dB
500 Hz 4 KHz Fig.3 Nei filtri a 3 vie, che si utilizza-
0 dB no quando nella cassa acustica ci so-
-3 dB
no 3 altoparlanti, normalmente si sce-
Attenuazione
-12 dB
glie una frequenza di taglio compre-
-24 dB sa tra i 400 e i 500 hertz per il Woo-
fer e una frequenza di taglio compre-
-36 dB
sa tra i 4.000 e i 6.000 hertz per il
-48 dB Tweeter. Tutte le frequenze centrali
20 Hz 200 Hz 2 KHz 20 KHz vengono riprodotte dal Midrange.
Frequenza
12 dB
Fig.4 Un filtro crossover con una fre- 1 KHz 4 KHz
quenza di taglio sui 2.000 hertz e una 0 dB
-3 dB
attenuazione di 12 dB x ottava prov-
Attenuazione
-12 dB -12 dB
vede ad attenuare la potenza della 1°
ottava superiore, cioè dei 4.000 hertz, -24 dB
che giunge sul Woofer di ben 16 vol-
-36 dB
te e lo stesso dicasi per la 1° ottava
inferiore, cioè dei 1.000 hertz, che -48 dB
giunge sul Midrange. 20 Hz 200 Hz 2 KHz 20 KHz
Frequenza
404
12 dB
Fig.5 Un filtro crossover con una fre- 1 KHz 4 KHz
quenza di taglio sui 2.000 hertz e una 0 dB
-3 dB
attenuazione di 18 dB x ottava, prov-
Attenuazione
-12 dB
vede ad attenuare la potenza della 1° -18 dB
ottava superiore, cioè dei 4.000 hertz, -24 dB
che giunge sul Woofer di ben 63 vol-
-36 dB
te e lo stesso dicasi per la 1° ottava
inferiore, cioè dei 1.000 hertz, che -48 dB
giunge sul Midrange. 20 Hz 200 Hz 2 KHz 20 KHz
Frequenza
.
LA FREQUENZA DI TAGLIO
plificatore che eroga 60 watt, il filtro passa-basso E’ opportuno precisare che le induttanze devono
invia verso l’altoparlante Woofer i 2.200 Hz atte- possibilmente essere sempre avvolte in aria op-
nuati di 3 dB con una potenza pari a: pure su speciali nuclei plaincore. Infatti, avvol-
gendo una bobina sui comuni nuclei ferromagneti-
60 : 1,995 = 30 watt ci si ha il vantaggio di ottenere delle induttanze di
dimensioni molto ridotte, ma con lo svantaggio che
e il filtro passa-alto invia verso l’altoparlante dei si saturano introducendo notevoli distorsioni.
Medio-Acuti la stessa frequenza di 2.200 Hz an- Per quanto riguarda le capacità, sarebbe consi-
ch’essa attenuata di 3 dB: gliabile utilizzare sempre dei condensatori al po-
liestere, che presentano tolleranze inferiori ri-
60 : 1,995 = 30 watt spetto agli elettrolitici.
Nota: 3 dB corrispondono a una attenuazione in Purtroppo quando occorrono delle elevate capa-
potenza di 1,995 volte, come è possibile vedere cità non si può fare a meno di usare dei conden-
consultando una qualsiasi Tabella dei dB. satori elettrolitici, ma vi raccomandiamo di impie-
gare solo quelli di tipo non polarizzato, che pur-
Poiché la frequenza dei 2.200 Hz viene equamen- troppo non risultano sempre di facile reperibilità.
te ripartita sui 2 altoparlanti come segue:
E’ comunque possibile utilizzare anche dei normali
30 watt sul Woofer elettrolitici tenendo presente che, per realizzare un
30 watt sul Medio-Acuti condensatore non polarizzato, occorre collegarne
in serie due che abbiano una capacità doppia ri-
al nostro orecchio giungerà una potenza sonora spetto al richiesto (vedi fig.6).
pari a 30 + 30 = 60 watt, cioè la totale potenza e- Quindi collegando in serie due condensatori da 22
rogata dall’amplificatore. microfarad si otterrà una capacità di 11 microfa-
rad, mentre collegando in serie due condensatori
IMPEDENZA D’INGRESSO e D’USCITA da 100 microfarad, si otterrà una capacità di 50
microfarad.
Un parametro di importanza fondamentale per cal-
colare correttamente un filtro crossover è il valo- Per ottenere un condensatore elettrolitico non po-
re dell’impedenza d’ingresso e d’uscita. larizzato bisogna collegare il terminale positivo
del primo condensatore al terminale positivo del
Un filtro calcolato per gli 8 ohm deve essere col- secondo e poi utilizzare i due estremi negativi.
legato a un amplificatore progettato per alimenta- E’ possibile collegare anche il terminale negativo
re delle Casse Acustiche da 8 ohm. del primo condensatore al terminale negativo del
secondo e poi utilizzare i due estremi positivi.
Un filtro calcolato per i 4 ohm deve essere colle-
gato a un amplificatore progettato per alimentare Tenete comunque presente che tutti i normali e-
delle Casse Acustiche da 4 ohm. lettrolitici presentano delle tolleranze molto ele-
ENTRATA
Nota: i valori delle induttanze e delle capacità possono essere arrotondati di un 5% in +/–.
.
vate, che possono raggiungere anche il 40% spe- Questo valore può essere tranquillamente arroton-
cie se sono rimasti per lungo tempo in magazzino. dato a 0,82 millihenry.
Quindi, non fidatevi mai del valore stampato sul lo-
ro involucro e prima di usarli, misurateli con un va- Per calcolare la capacità dei due condensatori
lido capacimetro. C1-C2 inseriamo nella formula che abbiamo ripor-
tato il valore Z in ohm dell’altoparlante e la fre-
Prima di misurare un elettrolitico è sempre op- quenza d’incrocio in hertz:
portuno rigenerarlo applicandogli per pochi se-
condi, e per più volte consecutive, una tensione 1.000.000 : (8,88 x 2.200 x 8) = 6,398 microF.
continua di 30-40 volt e provvedendo ogni volta a
scaricarlo cortocircuitando assieme i due termi- Questa capacità può essere tranquillamente arro-
nali. Solo dopo averlo scaricato potrete controlla- tondata a 6,2 o 6,4 microfarad.
re il suo esatto valore misurandolo con un preciso
capacimetro. Per ottenere questa capacità possiamo collegare
in parallelo un condensatore da 4,7 microfarad, u-
Se vi manca qualche microfarad per ottenere il va- no da 1,5 microfarad e uno da 0,22 microfarad.
lore richiesto, potrete sempre collegare in paralle-
lo al condensatore elettrolitico dei normali con- Infatti, dalla somma otteniamo:
densatori al poliestere.
4,7 + 1,5 + 0,22 = 6,42 microfarad
Facciamo presente che tutti i condensatori elettro-
litici professionali non polarizzati per filtri crosso- Tenete sempre presente che, sebbene inferiore al
ver hanno delle tolleranze inferiori al 10%. 5%, anche le induttanze hanno una tolleranza, per
cui una bobina dichiarata da 0,82 millihenry po-
CROSSOVER a 2 VIE da 12 dB per OTTAVA trebbe in pratica risultare da 0,81 millihenry op-
pure da 0,79 millihenry.
Un crossover a 2 vie è composto da un filtro pas-
sa-basso e da un filtro passa-alto (vedi fig.7). Pertanto, anche se utilizziamo un condensatore da
6,42 microfarad anziché da 6,398 microfarad, la
Per calcolare questo filtro consigliamo di utilizzare frequenza di taglio si sposterà di poche decine di
queste formule: Hz e di conseguenza all’ascolto non noteremo nes-
suna differenza.
L1-L2 in millihenry = (Z ohm : Hz) x 225
C1-C2 in microF. = 1.000.000 : (8,88 x Hz x Z) Esempio di calcolo
Calcolare i valori di induttanza e capacità per un Valore che si può arrotondare a 0,4 millihenry.
filtro crossover da 12 dB x ottava, con una fre-
quenza d’incrocio di 2.200 Hz, da collegare ad al- Di seguito calcoliamo la capacità dei due con-
toparlanti che abbiano un’impedenza di 8 ohm. densatori C1-C2:
Per calcolare il valore delle due induttanze L1-L2 1.000.000 : (8,88 x 2.200 x 4) = 12,79 microF.
inseriamo nella formula che abbiamo riportato il va-
lore Z in ohm dell’altoparlante e la frequenza d’in- Come potete notare, utilizzando un altoparlante da
crocio in hertz: 4 ohm, anziché da 8 ohm, il valore delle indut-
tanze si è dimezzato mentre quello delle capacità
(8 : 2.200) x 225 = 0,818 millihenry si è raddoppiato.
.
ENTRATA
Fig.8 Schema elettrico di un filtro crosso-
C1 C2
ver a 2 vie con una attenuazione di 18 dB
per ottava che possiamo utilizzare per pi-
lotare degli altoparlanti da 8 ohm.
L1 Nella Tabella N.2 sono riportati i valori del-
MIDRANGE
le induttanze e delle capacità richiesti per
le frequenze di taglio più utilizzate.
Le induttanze e le capacità inserite nei no-
L2 L3
stri kit, e che trovate riportate sotto lo sche-
ma elettrico, sono calcolate per una fre-
C3
quenza di taglio di 2.200 Hz.
WOOFER
Lo schema pratico per realizzare questo fil-
tro è riportato in fig.21.
Nota: i valori delle induttanze e delle capacità possono essere arrotondati di un 5% in +/–.
.
Per ottenere una capacità di 12,79 microfarad pos- CROSSOVER a 2 VIE da 18 dB per OTTAVA
siamo collegare in parallelo due condensatori da
4,7 microfarad più uno da 3,3 microfarad: Un crossover a 2 vie 18 dB x ottava risulta leg-
germente più complesso di quello appena descrit-
4,7 + 4,7 + 3,3 = 12,7 microfarad to, perché per realizzarlo occorrono 3 induttanze
e 3 capacità (vedi figg.8-9).
Se volessimo essere pignoli potremmo collegare Anche per questo filtro a 18 dB x ottava si sceglie
sempre in parallelo un quarto condensatore da normalmente una frequenza d’incrocio che risul-
82.000 picofarad pari a 0,082 microfarad. ti compresa tra i 2.000 e i 3.000 Hz.
Nella Tabella N.1 riportiamo i valori delle induttan- Nella Tabella N.2 riportiamo i valori delle indut-
ze e delle capacità da utilizzare per gli altoparlanti tanze e delle capacità richiesti per altoparlanti da
da 8 - 4 ohm alle diverse frequenze di taglio. 8 ohm e nella Tabella N.3 quelli richiesti per gli al-
toparlanti da 4 ohm.
ENTRATA
Fig.9 Schema elettrico di un filtro crosso-
C1 C2
ver a 2 vie con una attenuazione di 18 dB
per ottava che possiamo utilizzare per pi-
lotare degli altoparlanti da 4 ohm.
L1 Nella Tabella N.3 sono riportati i valori del-
MIDRANGE
le induttanze e delle capacità richiesti per
le frequenze di taglio più utilizzate.
Le induttanze e le capacità inserite nei no-
L2 L3
stri kit e che trovate riportate sotto lo sche-
ma elettrico, sono calcolate per una fre-
C3
quenza di taglio di 2.200 Hz.
WOOFER
Lo schema pratico per realizzare questo fil-
tro è riportato in fig.22.
Nota: i valori delle induttanze e delle capacità possono essere arrotondati di un 5% in +/–.
.
Utilizzando tre altoparlanti, cioè un Woofer per i L1 = (8 : 4.000) x 225 = 0,45 millihenry
bassi, un Midrange per i medi e un Tweeter per C1 = 1.000.000 : (8,88 x 8 x 4.000) = 3,519 mF
gli acuti, è necessario avere un filtro a 3 vie.
Questo crossover è composto da un filtro passa- Filtro Passa-Banda per il Midrange
basso che pilota il Woofer, un filtro passa-banda
che pilota il Midrange e un filtro passa-alto che pi- L2 = (8 : 500) x 225 = 3,6 millihenry
lota il Tweeter (vedi figg.10-11). L3 = (8 : 4.000) x 225 = 0,45 millihenry
C2 = 1.000.000 : (8,88 x 8 x 500) = 28,15 mF
Per i filtri a 3 vie si sceglie normalmente una fre- C3 = 1.000.000 : (8,88 x 8 x 4.000) = 3,519 mF
quenza d’incrocio minima di 500 Hz per il Woofer
e una frequenza d’incrocio massima di 4.000 Hz Filtro Passa-Basso per il Woofer
per il Tweeter.
L4 = (8 : 500) x 225 = 3,6 millihenry
E’ sottinteso che tutte le frequenze da 500 a 4.000 C4 = 1.000.000 : (8,88 x 8 x 500) = 28,15 mF
Hz verranno riprodotte dall’altoparlante Midrange.
Anche questi valori possono essere tranquillamen-
Nelle formule in cui appare la dicitura Hz min. si te arrotondati, quindi per il condensatore C1 da
inserirà il valore della frequenza minima e in quel- 3,519 microfarad possiamo usare una capacità di
le in cui appare la dicitura Hz max. si inserirà il va- 3,5 microfarad, per i condensatori C2 e C4 da
lore della frequenza massima. 28,15 microfarad possiamo usare una capacità di
28 microfarad, mentre per il condensatore C3 da
Le due frequenze minime e massime non sono 3,519 microfarad possiamo usare una capacità di
critiche: c’è infatti, chi preferisce scegliere come fre- 3,5 microfarad.
quenza minima i 400 Hz e come frequenza mas-
sima i 5.000 Hz per lasciare al Woofer il compito
di riprodurre le sole frequenze minori di 400 Hz e
al Tweeter il compito di riprodurre le sole frequen-
ze maggiori di 5.000 Hz.
Esempio di calcolo
C4 WOOFER
C1 = 3,52 microF. poliestere
C2 = 28,2 microF. poliestere
C3 = 3,52 microF. poliestere
C4 = 28,2 microF. poliestere
L1 = 0,45 millihenry
L2 = 3,60 millihenry
L3 = 0,45 millihenry
L4 = 3,60 millihenry
Nota: i valori delle induttanze e delle capacità possono essere arrotondati di un 5% in +/–.
.
C4 WOOFER
C1 = 6,9 microF. poliestere
C2 = 56,4 microF. poliestere
C3 = 6,9 microF. poliestere
C4 = 56,4 microF. poliestere
L1 = 0,23 millihenry
L2 = 1,80 millihenry
L3 = 0,23 millihenry
L4 = 1,80 millihenry
Nota: i valori delle induttanze e delle capacità possono essere arrotondati di un 5% in +/–.
.
L2 C5
ELENCO COMPONENTI AP3.188
MIDRANGE
per altoparlanti da 8 ohm
416
Fig.13 I filtri crossover a 3 vie, sia per gli 8 ohm sia per i 4 ohm, vengono montati su tre
separati circuiti stampati. Un circuito serve per pilotare il Tweeter, un altro per pilotare il
Midrange e il terzo per pilotare il Woofer. Se avete degli altoparlanti da 8 ohm vi occor-
rono i kit siglati AP3.188/T - AP3.188/M - AP3.188/W (la sigla AP3 indica un 3 vie, il nu-
mero 188 indica che è per i 18 dB su 8 ohm, mentre la lettera indica il tipo di altoparlan-
te: quindi T-M-W stanno per Tweeter, Midrange e Woofer). Se avete degli altoparlanti da
4 ohm dovete richiedere i kit siglati AP3.184/T - AP3.184/M - AP3.184/W.
.
Frequenza Midrange
min. max. C3 C4 L2 L3 L4 C5
300 Hz 4.000 Hz 44,2 mF 133 mF 3,2 mH 0,48 mH 0,16 mH 6,6 mF
400 Hz 4.000 Hz 33,2 mF 99,5 mF 2,4 mH 0,48 mH 0,16 mH 6,6 mF
500 Hz 4.000 Hz 26,5 mF 79,6 mF 1,9 mH 0,48 mH 0,16 mH 6,6 mF
300 Hz 5.000 Hz 44,2 mF 133 mF 3,2 mH 0,38 mH 0,13 mH 5,3 mF
400 Hz 5.000 H 33,2 mF 99,5 mF 2,4 mH 0,38 mH 0,13 mH 5,3 mF
500 Hz 5.000 Hz 26,5 mF 79,6 mF 1,9 mH 0,38 mH 0,13 mH 5,3 mF
300 Hz 6.000 Hz 44,2 mF 133 mF 3,2 mH 0,32 mH 0,10 mH 4,4 mF
400 Hz 6.000 Hz 33,2 mF 99,5 mF 2,4 mH 0,32 mH 0,10 mH 4,4 mF
500 Hz 6.000 Hz 26,5 mF 79,6 mF 1,9 mH 0,32 mH 0,10 mH 4,4 mF
Nota: i valori delle induttanze e delle capacità possono essere arrotondati di un 5% in +/–.
.
L2 C5 MIDRANGE
ELENCO COMPONENTI AP3.184
per altoparlanti da 4 ohm
418
Fig.15 Foto del filtro crossover da 18 dB per altoparlanti Tweeter - Midrange - Woofer da
4 ohm. Nella Tabella N.8 abbiamo riportato i valori e i codici delle induttanze disponibili
che potrebbero servirvi nel caso voleste realizzare dei filtri crossover con una frequenza
di taglio diversa da quella da noi scelta.
.
Frequenza Midrange
min. max. C3 C4 L2 L3 L4 C5
300 Hz 4.000 Hz 88,5 mF 265 mF 1,6 mH 0,24 mH 0,08 mH 13,3 mF
400 Hz 4.000 Hz 66,3 mF 199 mF 1,2 mH 0,24 mH 0,08 mH 13,3 mF
500 Hz 4.000 Hz 53,0 mF 159 mF 0,9 mH 0,24 mH 0,08 mH 13,3 mF
300 Hz 5.000 Hz 88,5 mF 265 mF 1,6 mH 0,19 mH 0,06 mH 10,6 mF
400 Hz 5.000 Hz 66,3 mF 199 mF 1,2 mH 0,19 mH 0,06 mH 10,6 mF
500 Hz 5.000 Hz 53,0 mF 159 mF 0,9 mH 0,19 mH 0,06 mH 10,6 mF
300 Hz 6.000 Hz 88,5 mF 265 mF 1,6 mH 0,16 mH 0,05 mH 8,8 mF
400 Hz 6.000 Hz 66,3 mF 199 mF 1,2 mH 0,16 mH 0,05 mH 8,8 mF
500 Hz 6.000 Hz 53,0 mF 159 mF 0,9 mH 0,16 mH 0,05 mH 8,8 mF
Nota: i valori delle induttanze e delle capacità possono essere arrotondati di un 5% in +/–.
.
Fig.16 Gli altoparlanti chiamati Woofer, che risultano idonei a riprodurre fedelmente tutte
le frequenze dei Bassi e Medio-Bassi, hanno un diametro elevato. Quelli chiamati Midrange,
che hanno un diametro minore, risultano idonei a riprodurre le sole frequenze dei Medi o
Medio-Acuti, mentre quelli chiamati Tweeter, che hanno un diametro molto piccolo, risul-
tano idonei a riprodurre le sole frequenze degli Acuti o Super Acuti.
Per la frequenza d’incrocio di 2.200 Hz, da noi Nell’ipotesi in cui l’amplificatore eroghi una po-
scelta per i filtri crossover da 12 dB/ottava, otter- tenza di 60 watt e nelle Casse Acustiche sia stato
remo, per le ottave superiori, queste attenuazioni: inserito un crossover da 12 dB x ottava, tutte le
ottave superiori a 2.200 hertz giungeranno al
4.400 Hz = 12 dB Woofer con queste potenze:
8.800 Hz = 24 dB
17.600 Hz = 36 dB 4.400 Hz (60 : 15,85 = 3,78 watt) –12 dB
8.800 Hz (60 : 251 = 0,24 watt) –24 dB
420 e per le ottave inferiori queste attenuazioni: 17.600 Hz (60 : 3.981 = 0,015 watt) –36 dB
Analogamente sul Tweeter tutte le ottave inferio- suono molto attenuato, perché due identici se-
re a 2.200 Hz giungeranno con queste potenze: gnali in opposizione di fase si attenuano.
Quindi quando collegate l’uscita di un filtro ai ter-
1.100 Hz (60 : 63,10 = 0,95 watt) –18 dB minali di un altoparlante dovete sempre rispetta-
.550 Hz (60 : 3.981 = 0,015 watt) –36 dB re la loro polarità.
Quindi i filtri crossover, attenuando la potenza del- Negli altoparlanti il terminale positivo può essere
le ottave superiori e inferiori, non fanno giunge- indicato con il segno + oppure con un punto rosso.
re agli altoparlanti Woofer, Midrange, Tweeter le
frequenze che non sono in grado di riprodurre. Se sul vostro altoparlante non è indicata la pola-
rità, potrete facilmente individuarla utilizzando una
normale pila da 4,5 volt.
POLARITÀ dei FILTRI e degli ALTOPARLANTI
Se collegando la pila sui terminali dell’altoparlante
Sui terminali d’ingresso e di uscita di ogni filtro come visibile in fig.17 constatate che il cono si spo-
crossover è sempre specificata la polarità +/– che sta verso l’interno, invertite la polarità della pila e
bisogna rispettare per poter collegare in fase tutti noterete che il cono si sposterà verso l’esterno.
gli altoparlanti presenti nella Cassa Acustica. Quando il cono si sposta verso l’esterno contras-
segnate con un + il terminale a cui avete collega-
Anche negli altoparlanti Woofer e Midrange è to il positivo della pila.
sempre contrassegnato il terminale positivo, indi-
cazione che va rispettata nel collegamento perché Solo per gli altoparlanti Tweeter non è necessario
in presenza di un segnale positivo il cono di un rispettare alcuna polarità.
altoparlante si muove verso l’esterno e in presen-
za di un segnale negativo si muove verso l’inter- LA SCELTA DELL’ALTOPARLANTE
no (vedi fig.17).
Quando si utilizzano dei crossover a 2 vie è ne-
Se abbiamo due Casse Acustiche e gli altoparlan- cessario prestare molta attenzione alla scelta de-
ti non risultano collegati in fase, in presenza di un gli altoparlanti per i medio-bassi e i medio-acuti.
segnale positivo i coni di una Cassa Acustica si
sposteranno verso l’esterno, mentre quelli presenti Poiché abbiamo scelto una frequenza di taglio di
nella seconda Cassa Acustica si sposteranno ver- 2.200 Hz dovremo scegliere un medio-basso in
so l’interno e in queste condizioni otterremo un grado di riprodurre una frequenza massima di
421
4,5 V.
Per i crossover a 3 vie, poiché abbiamo previsto Modello Valore Costo Costo
una prima frequenza d’incrocio tra Woofer e Mi- bobina induttanza in Lire in Euro
drange sui 500 Hz circa e una seconda frequenza ZB.008 0,08 millihenry Lire 6.000 Euro 3,10
d’incrocio tra Midrange e Tweeter sui 4.000 Hz,
ZB.012 0,12 millihenry Lire 6.000 Euro 3,10
non avremo problemi perché qualunque Woofer è
ZB.014 0,14 millihenry Lire 6.000 Euro 3,10
in grado di riprodurre qualsiasi frequenza fino a
800-1.000 Hz e il Tweeter tutte le frequenze che ZB.016 0,16 millihenry Lire 6.500 Euro 3,36
risultano maggiori di 3.000 Hz. ZB.022 0,22 millihenry Lire 6.500 Euro 3,36
Inoltre qualsiasi altoparlante Midrange è in grado ZB.023 0,23 millihenry Lire 6.500 Euro 3,36
di riprodurre tutte le frequenze da 300 a 6.000 Hz. ZB.024 0,24 millihenry Lire 7.000 Euro 3,62
ZB.028 0,28 millihenry Lire 7.000 Euro 3,62
LE INDUTTANZE ZB.041 0,41 millihenry Lire 7.000 Euro 3,62
ZB.043 0,43 millihenry Lire 7.500 Euro 3,87
I valori di induttanza che abbiamo attualmente di-
sponibili sono riportati nella Tabella N.8. ZB.045 0,45 millihenry Lire 7.500 Euro 3,87
ZB.048 0,48 millihenry Lire 7.500 Euro 3,87
Se vi occorrono delle induttanze con dei valori fuo- ZB.060 0,60 millihenry Lire 8.000 Euro 4,13
ri standard che non riuscite a reperire in commer- ZB.082 0,82 millihenry Lire 8.500 Euro 4,39
cio, potete risolvere il problema svolgendo da una ZB.087 0,87 millihenry Lire 10.500 Euro 5,42
bobina che abbia una induttanza maggiore qual- ZB.090 0,90 millihenry Lire 10.500 Euro 5,42
che spira fino ad ottenere i millihenry richiesti.
ZB.13 1,30 millihenry Lire 11.500 Euro 5,94
LA MASSIMA POTENZA ZB.18 1,80 millihenry Lire 11.500 Euro 5,94
ZB.19 1,90 millihenry Lire 12.500 Euro 6,46
La massima potenza che possiamo applicare alle ZB.36 3,60 millihenry Lire 16.000 Euro 8,26
bobine di questi filtri crossover può raggiungere e ZB.38 3,80 millihenry Lire 16.000 Euro 8,26
superare anche picchi di 180 watt.
422
Fig.18 Nella Tabella N.8 trovate tutti i codici delle induttanze disponibili complete del lo-
ro valore in millihenry. Ora che conoscete tutte le formule per calcolare il valore delle in-
duttanze e delle capacità, sarà per voi molto facile realizzare dei filtri crossover con una
frequenza di taglio diversa da quella da noi scelta per i nostri filtri.
.
Per la realizzazione di questo crossover vi fornia- Per la realizzazione di questo crossover vi fornia-
mo un circuito stampato monofaccia già forato e mo un circuito stampato monofaccia già forato e
completo di disegno serigrafico, idoneo a ricevere completo di disegno serigrafico, idoneo a ricevere
2 bobine e 6 condensatori, che collegati in pa- 3 bobine e più condensatori, che collegati in pa-
rallelo vi permetteranno di ottenere la totale ca- rallelo vi permetteranno di ottenere la totale ca-
pacità richiesta dal filtro. pacità richiesta dal filtro.
Il kit siglato AP2.128 comprende due bobine da Il kit siglato AP2.188 comprende una bobina da
0,82 millihenry e tre coppie di condensatori da 4,7 0,43 millihenry per l’altoparlante Midrange, una
microfarad - 1,5 microfarad - 0,22 microfarad, bobina da 0,87 millihenry e una bobina da 0,28
che collegati in parallelo vi permettono di ottenere millihenry per l’altoparlante Woofer, e dei con-
una capacità totale di 6,42 microfarad: densatori che collegati in parallelo vi permettono di
ottenere queste capacità totali:
C1-C2 = 4,7 + 1,5 + 0,22 = 6,42 microfarad
C1 = 3,3 + 2,2 + 0,56 = 6,06 microfarad
Con questi valori di induttanze e di capacità si ot- C2 = 10 + 4,7 + 3,3 = 18 microfarad
tiene un filtro crossover con una frequenza d’in- C3 = 10 + 1 + 1 = 12 microfarad
crocio sui 2.200 Hz.
Con questi valori di induttanze e di capacità otter-
Il codice AP2.128 indica che il filtro è un 2 vie con rete un filtro crossover con una frequenza d’in-
un’attenuazione di 12 dB x ottava idoneo per al- crocio sui 2.200 Hz.
toparlanti da 8 ohm.
Il codice AP2.188 indica che il filtro è un 2 vie con
Coloro che volessero realizzare dei filtri crossover un’attenuazione di 18 dB x ottava idoneo per al-
con una diversa frequenza d’incrocio potranno toparlanti da 8 ohm.
consultare la Tabella N.1 per conoscere i valori del-
le induttanze e delle capacità da utilizzare.
CROSSOVER per ALTOPARLANTI da 4 OHM
Qualcuno potrebbe obiettare che i circuiti stampa-
ti disegnati per questi filtri crossover hanno delle Il kit siglato AP2.184 comprende una bobina da
dimensioni esagerate. 0,22 millihenry per l’altoparlante Midrange, una
Purtroppo non è consigliabile ridurle, perché se si bobina da 0,43 millihenry e una bobina da 0,14
avvicinano ulteriormente, le due bobine potrebbe- millihenry per l’altoparlante Woofer, e dei con-
ro influenzarsi a vicenda. densatori che collegati in parallelo vi permettono di
ottenere queste capacità totali:
CROSSOVER per ALTOPARLANTI da 4 OHM
C1 = 10 + 1 + 1 = 12 microfarad 423
Il kit siglato AP2.124 comprende due bobine da C2 = 33 + 3,3 = 36,3 microfarad
0,41 millihenry e tre coppie di condensatori da 4,7 C3 = 22 + 2,2 = 24,2 microfarad
microfarad - 4,7 microfarad e 3,3 microfarad
che, collegati in parallelo, vi permettono di ottene- Con questi valori di induttanze e di capacità si ot-
re una capacità totale di 12,7 microfarad: tiene un filtro crossover con una frequenza d’in-
crocio sui 2.200 Hz.
C1-C2 = 4,7 + 4,7 + 3,3 = 12,7 microfarad
In riferimento alle sigle C2-C3, sul circuito stam-
Con questi valori di induttanze e di capacità si ot- pato c’è lo spazio per inserire 3 condensatori, ma
tiene un filtro crossover con una frequenza d’in- poiché ne servono solo 2 per ottenere il valore di
crocio sui 2.200 Hz. capacità richiesto, lascerete l’altro spazio vuoto.
Il codice AP2.124 indica che il filtro è un 2 vie con Il codice AP2.184 indica che il filtro è un 2 vie con
un’attenuazione di 12 dB x ottava idoneo per al- un’attenuazione di 18 dB x ottava idoneo per al-
toparlanti da 4 ohm. toparlanti da 4 ohm.
.
8 OHM
C1 0,82 mH
L1
4,7
1,5
0,22 µF
µF
µF MIDRANGE
Bd21 EIV 2
MHO 8/4
ENTRATA
0,82 mH
0,22 µF
µF
µF
parlanti da 8 ohm.
C2
L1
3,3 4,7 4,7
µF µF µF
MIDRANGE
Bd21 EIV 2
MHO 8/4
424 ENTRATA
0,41 mH
L2
Fig.20 Schema pratico di mon-
taggio di un filtro a 2 vie da 12 4,7 4,7 3,3
µF µF WOOFER
µF
dB x ottava idoneo per alto-
parlanti da 4 ohm.
C2
.
8 OHM
0,43 mH 4,7 µF
3,3 µF
2,2 µF L1 MIDRANGE
C1 10 µF
C2
0,56 µF 3,3 µF
ENTRATA
WOOFER
0,87 mH 0,28 mH
L2 L3
1 1
µF µF
10 µF
Bd81 EIV 2
MHO 8/4
C3
ENTRATA
WOOFER
0,43 mH 425
0,14 mH
L2 L3
2,2
µF
22 µF
C3
Coloro che volessero realizzare dei filtri crossover Con questi valori di induttanza e di capacità otter-
con una diversa frequenza di taglio potranno con- rete un filtro crossover con due frequenze d’in-
sultare le Tabelle N.2 e N.3 per conoscere i valo- crocio, una sui 500 Hz e una sui 4.000 Hz.
ri delle induttanze e delle capacità da utilizzare.
Il primo circuito stampato serve per convogliare tut- C1 = 4,7 + 2,2 = 6,9 microfarad
te le frequenze degli acuti verso l’altoparlante
Tweeter, il secondo circuito stampato serve per Nel kit siglato AP3.124M, idoneo per Midrange da
convogliare tutte le frequenze medie sull’altopar- 4 ohm, trovate una bobina da 1,8 millihenry e u-
lante Midrange e il terzo circuito stampato serve na da 0,23 millihenry e cinque condensatori.
per convogliare tutte le frequenze dei bassi sull’al- I condensatori da 47 microfarad - 4,7 microfarad
toparlante Woofer (vedi figg.26-27-28 per gli 8 ohm - 4,7 microfarad collegati in parallelo vi permetto-
e figg.29-30-31 per i 4 ohm). no di ottenere una capacità totale di 56,4 micro-
Avendo a disposizione tre separati circuiti stampa- farad che utilizzerete per C2; i condensatori da 4,7
ti sarà più facile sistemarli all’interno di qualsiasi microfarad - 2,2 microfarad collegati in parallelo
Cassa Acustica. vi permettono di ottenere una capacità totale di 6,9
microfarad che utilizzerete per C3.
CROSSOVER per ALTOPARLANTI da 8 OHM
C2 = 47 + 4,7 + 4,7 = 56,4 microfarad
Nel kit siglato AP3.128T, idoneo per Tweeter da 8 C3 = 4,7 + 2,2 = 6,9 microfarad
ohm, trovate una bobina da 0,45 millihenry e due
condensatori da 3,3 microfarad - 0,22 microfarad Nel kit siglato AP3.124W, idoneo per Woofer da 4
che collegati in parallelo vi permettono di ottenere ohm, trovate una bobina da 1,8 millihenry e dei
una capacità totale di 3,52 microfarad. condensatori da 47 microfarad - 4,7 microfarad -
4,7 microfarad che collegati in parallelo vi per-
C1 = 3,3 + 0,22 = 3,52 microfarad mettono di ottenere una capacità totale di 56,4 mi-
crofarad che utilizzerete per C4.
Nel kit siglato AP3.128M, idoneo per Midrange da
8 ohm, trovate una bobina da 3,6 millihenry e u- C4 = 47 + 4,7 + 4,7 = 56,4 microfarad
na da 0,45 millihenry e cinque condensatori.
I condensatori da 22 microfarad - 4,7 microfarad Con questi valori di induttanza e di capacità otter-
- 1,5 microfarad collegati in parallelo vi permetto- rete un filtro crossover con due frequenze d’in-
no di ottenere una capacità totale di 28,2 micro- crocio, una sui 500 Hz e una sui 4.000 Hz.
426 farad che utilizzerete per C2; i condensatori da 3,3
microfarad - 0,22 microfarad collegati in paralle- REALIZZAZIONE PRATICA
lo vi permettono di ottenere una capacità totale di FILTRI 3 Vie 18 dB x ottava (vedi figg.32-33)
3,52 microfarad che utilizzerete per C3.
Anche per realizzare questo filtro crossover vi for-
C2 = 22 + 4,7 + 1,5 = 28,2 microfarad niamo 3 circuiti stampati monofaccia già forati e
C3 = 3,3 + 0,22 = 3,52 microfarad completi di disegno serigrafico.
Nel kit siglato AP3.128W, idoneo per Woofer da 8 Il primo circuito stampato serve per convogliare tut-
ohm, trovate una bobina da 3,6 millihenry e dei te le frequenze degli acuti verso l’altoparlante
condensatori da 22 microfarad - 4,7 microfarad - Tweeter, il secondo circuito stampato serve per
1,5 microfarad che collegati in parallelo vi per- convogliare tutte le frequenze medie sull’altopar-
mettono di ottenere una capacità totale di 28,2 mi- lante Midrange e il terzo circuito stampato serve
crofarad che utilizzerete per C4. per convogliare tutte le frequenze dei bassi sull’al-
toparlante Woofer (vedi fig.32 per gli 8 ohm e fig.33
C4 = 22 + 4,7 + 1,5 = 28,2 microfarad per i 4 ohm).
.
Nel kit siglato AP3.188T, idoneo per Tweeter da 8 C1 = 3,3 + 3,3 = 6,6 microfarad
ohm, trovate una bobina da 0,24 millihenry e tre C2 = 10 + 10 = 20 microfarad
condensatori.
Nel kit siglato AP3.184M, idoneo per Midrange da
I condensatori da 3,3 microfarad - 0,022 micro- 4 ohm, trovate una bobina da 0,9 millihenry, una
farad collegati in parallelo vi permettono di ottene- da 0,24 millihenry e una da 0,08 millihenry e set-
re una capacità totale di 3,32 microfarad che uti- te condensatori.
lizzerete per C1; il condensatore da 10 microfarad I condensatori da 33 microfarad - 10 microfarad
va invece utilizzato per C2. - 10 microfarad collegati in parallelo vi permettono
di ottenere una capacità totale di 53 microfarad che
C1 = 3,3 + 0,022 = 3,32 microfarad utilizzerete per C3; il condensatore elettrolitico non
polarizzato da 150 microfarad e quello da 10 mi-
Nel kit siglato AP3.188M, idoneo per Midrange da crofarad collegati in parallelo vi permettono di ot-
8 ohm, trovate una bobina da 1,9 millihenry, una tenere una capacità totale di 160 microfarad che
da 0,48 millihenry e una da 0,16 millihenry e sei utilizzerete per C4; infine, i condensatori da 10 mi-
condensatori. crofarad - 3,3 microfarad collegati in parallelo vi
I condensatori da 22 microfarad - 4,7 microfarad permettono di ottenere una capacità totale di 13,3
collegati in parallelo vi permettono di ottenere una microfarad che utilizzerete per C5.
capacità totale di 26,7 microfarad che utilizzerete
per C3; i condensatori da 47 microfarad - 33 mi- C3 = 33 + 13 + 10 = 53 microfarad
crofarad collegati in parallelo vi permettono di ot- C4 = 150 + 10 = 160 microfarad
tenere una capacità totale di 80 microfarad che C5 = 10 + 3,3 = 13,3 microfarad
utilizzerete per C4; infine, i due condensatori da 3,3
Nel kit siglato AP3.184W, idoneo per Woofer da 4
microfarad collegati in parallelo vi permettono di
ohm, trovate una bobina da 1,9 millihenry, una da
ottenere una capacità totale di 6,6 microfarad che
0,6 millihenry e tre condensatori da 3,3 microfa-
utilizzerete per C5.
rad - 100 microfarad - 3,3 microfarad che colle-
gati in parallelo vi permettono di ottenere una ca-
C3 = 22 + 4,7 = 26,7 microfarad
pacità totale di 106,6 microfarad che utilizzerete
C4 = 47 + 33 = 80 microfarad
per C6.
C5 = 3,3 + 3,3 = 6,6 microfarad
C6 = 100 + 3,3 + 3,3 = 106,6 microfarad
Nel kit siglato AP3.188W, idoneo per Woofer da 8
ohm, trovate una bobina da 3,8 millihenry, una da Con questi valori di induttanza e di capacità otter-
1,3 millihenry e tre condensatori da 33 microfa- rete un filtro crossover con due frequenze d’in-
rad - 10 microfarad - 10 microfarad che collega- crocio, una sui 500 Hz e una sui 4.000 Hz.
ti in parallelo vi permettono di ottenere una capa-
cità totale di 53 microfarad che utilizzerete per C6. GLI ULTIMI CONSIGLI
C6 = 33 + 10 + 10 = 53 microfarad Tutti i circuiti stampati sono predisposti per riceve-
re sia le bobine per gli altoparlanti da 4 ohm sia 427
Con questi valori di induttanza e di capacità otter- quelle per gli 8 ohm, quindi prima di montarle do-
rete un filtro crossover con due frequenze d’in- vrete leggere il loro valore in millihenry che tro-
crocio, una sui 500 Hz e una sui 4.000 Hz. verete stampigliato in una piccola etichetta.
CROSSOVER per ALTOPARLANTI da 4 OHM Poiché il montaggio di questi filtri è molto sempli-
ce, abbiamo ridotto per motivi di spazio tutti i di-
Nel kit siglato AP3.184T, idoneo per Tweeter da 4 segni pratici riguardanti la loro realizzazione.
ohm, trovate una bobina da 0,12 millihenry e quat- Sui terminali d’ingresso e d’uscita di ogni filtro
tro condensatori. crossover è riportata la polarità +/– che dovrete ri-
spettare per collegare in fase tutti gli altoparlanti.
I due condensatori da 3,3 microfarad collegati in
parallelo vi permettono di ottenere una capacità to- I filtri crossover vanno inseriti all’interno della Cas-
tale di 6,6 microfarad che utilizzerete per C1; i due sa Acustica e per evitare vibrazioni vi suggeriamo
condensatori da 10 microfarad collegati in paral- di fissare il circuito stampato al mobile utilizzando
lelo vi permettono di ottenere una capacità di 20 quattro viti in legno.
.
Fig.23 Dopo aver realizzato una qualsiasi Cassa Acustica potete inserire al suo interno u-
no dei filtri proposti fissandolo con delle viti in legno per evitare vibrazioni.
428
Fig.24 Tutti i filtri a 3 vie sono composti da tre stadi separati. Uno porta le note acute al
Tweeter, un altro le note medie al Midrange e l’ultimo le note basse al Woofer.
.
ENTRATA
C1
0,23 mH
2,2 4,7 L1
µF µF
TWEETER
C3
0,23 mH
4,7
L3 µF 2,2 MIDRANGE
µF
Bd21 EIV 3
MHO 8/4
1,80 mH
L2
4,7 4,7
µF µF
47 µF
C2
1,80 mH
429
L4
4,7 4,7
µF µF WOOFER
47 µF
C4
Fig.25 Dopo aver fissato all’interno della Cassa Acustica i tre circuiti stampati, dovete col-
legarli in parallelo facendo attenzione a non invertire la polarità +/– dei loro ingressi.
.
8 OHM
C1 0,45 mH
Fig.26 Schema pratico del
filtro crossover a 3 vie da
12 dB per ottava idoneo 3,3 L1
0,22 µF
per un altoparlante Twee- µF
TWEETER
ter da 8 ohm.
ENTRATA
8 OHM
0,45 mH C3
3,3
L3 MIDRANGE
0,22 µF
µF
3,60 mH
L2
Fig.27 Schema pratico del
filtro crossover a 3 vie da
4,7 12 dB per ottava idoneo
ENTRATA 1,5 µF
µF per un altoparlante Mi-
22 µF
drange da 8 ohm.
C2
L4
4,7
ENTRATA µF 1,5
µF WOOFER
22 µF
C4
.
4 OHM
C1
0,23 mH
Fig.29 Schema pratico del
filtro crossover a 3 vie da
4,7 L1
12 dB per ottava idoneo 2,2
µF
µF
per un altoparlante Twee-
TWEETER
ter da 4 ohm.
ENTRATA
C3 4 OHM
0,23 mH
4,7
2,2
L3 µF
µF MIDRANGE
Bd21 EIV 3
MHO 8/4
1,80 mH
L2
Fig.30 Schema pratico del
filtro crossover a 3 vie da
4,7 4,7 12 dB per ottava idoneo
ENTRATA µF µF
per un altoparlante Mi-
47 µF
drange da 4 ohm.
C2
L4
4,7 4,7
ENTRATA µF µF
WOOFER
47 µF
47 µF
C4
.
8 OHM
0,24 mH
C1
Fig.32 Schema pratico dei C2
filtri crossover a 3 vie da 18
L1
dB per ottava idonei per gli 3,3
0,022 µF
µF
altoparlanti Tweeter - Mi- 10 µF
drange e Woofer da 8 ohm.
ENTRATA
TWEETER
8 OHM
1,90 mH
MIDRANGE
C4
L2 Bd81 EIV 3
47 µF
MHO 8/4 0,16 mH
L4
33 µF
0,48 mH
4,7 µF
L3
3,3 µF
ENTRATA
22 µF 3,3 µF
C3
C5
432
8 OHM
3,80 mH 1,30 mH
C6
L5 L6
ENTRATA WOOFER
10 µF 33 µF 10 µF
.
4 OHM
C1
Fig.33 Schema pratico dei 0,12 mH C2
filtri crossover a 3 vie da 18
L1
dB per ottava idonei per gli 3,3 3,3
µF µF
altoparlanti Tweeter - Mi- 10 µF 10 µF
drange e Woofer da 4 ohm. Bd81 EIV 3
MHO 8/4
ENTRATA TWEETER
4 OHM
0,90 mH
MIDRANGE
C4
L2 B10
d8µF
1 EIV 3
0,08 mH
MHO 8/4
L4
150 µF
0,24 mH
L3 3,3 µF
33 µF
ENTRATA
10 µF
10 µF
10 µF
C5
C3
4 OHM 433
1,90 mH 0,60 mH
C6
L5 L6
ENTRATA 3,3 3,3
µF µF WOOFER
100 µF
.
Filtri Crossover 2 vie 12 dB 8 e 4 ohm AP3.188/W = costo di tutti i componenti per realiz-
AP2.128 = costo di tutti i componenti per realizza- zare il crossover a 3 vie - 18 dB per altoparlanti
re il crossover a 2 vie - 12 dB - 8 ohm (vedi fig.19) Woofer da 8 ohm (vedi fig.32)
Lire 41.000 Euro 21,18 Lire 48.000 Euro 24,79
AP2.124 = costo di tutti i componenti per realizza- Filtri Crossover 3 vie 18 dB 4 ohm
re il crossover a 2 vie - 12 dB - 4 ohm (vedi fig.20) AP3.184/T = costo di tutti i componenti per realiz-
Lire 41.500 Euro 21,44 zare il crossover a 3 vie - 18 dB per altoparlanti
Filtri Crossover 2 vie 18 dB 8 e 4 ohm Tweeter da 4 ohm (vedi fig.33)
Lire 20.000 Euro 10,33
AP2.188 = costo di tutti i componenti per realizza-
re il crossover a 2 vie - 18 dB - 8 ohm (vedi fig.21) AP3.184/M = costo di tutti i componenti per realiz-
Lire 58.500 Euro 30,22 zare il crossover a 3 vie - 18 dB per altoparlanti
Midrange da 4 ohm (vedi fig.33)
AP2.184 = costo di tutti i componenti per realizza- Lire 59.000 Euro 30,47
re il crossover a 2 vie - 18 dB - 4 ohm (vedi fig.22)
Lire 52.000 Euro 26,86 AP3.184/W = costo di tutti i componenti per realiz-
zare il crossover a 3 vie - 18 dB per altoparlanti
Filtri Crossover 3 vie 12 dB 8 ohm Woofer da 4 ohm (vedi fig.33)
AP3.128/T = costo di tutti i componenti per realiz- Lire 41.000 Euro 21,18
zare il crossover a 3 vie - 12 dB per altoparlanti
Tweeter da 8 ohm (vedi fig.26) Su richiesta possiamo fornirvi anche il solo circui-
Lire 17.500 Euro 9,04 to stampato di ogni kit.
AP3.128/M = costo di tutti i componenti per realiz- 2.AP212 = costo del circuito stampato da utilizza-
zare il crossover a 3 vie - 12 dB per altoparlanti re per il filtro crossover 2 vie - 12 dB 8 e 4 ohm
Midrange da 8 ohm (vedi fig.27) Lire 14.000 Euro 7,23
Lire 45.000 Euro 23,24
2.AP218 = costo del circuito stampato da utilizza-
AP3.128/W = costo di tutti i componenti per realiz- re per il filtro crossover 2 vie - 18 dB 8 e 4 ohm
zare il crossover a 3 vie - 12 dB per altoparlanti Lire 20.000 Euro 10,33
Woofer da 8 ohm (vedi fig.28)
2.AP312/T = costo del circuito stampato da utiliz-
Lire 30.000 Euro 15,49
zare per i filtri 3 vie - 12 dB per altoparlanti Twee-
Filtri Crossover 3 vie 12 dB 4 ohm ter da 8 e 4 ohm
AP3.124/T = costo di tutti i componenti per realiz- Lire 6.800 Euro 3,51
zare il crossover a 3 vie - 12 dB per altoparlanti 2.AP312/M = costo del circuito stampato da utiliz-
Tweeter da 4 ohm (vedi fig.29) zare per i filtri 3 vie - 12 dB per altoparlanti Mi-
Lire 18.500 Euro 9,56 drange da 8 e 4 ohm
AP3.124/M = costo di tutti i componenti per realiz- Lire 13.000 Euro 6,71
zare il crossover a 3 vie - 12 dB per altoparlanti 2.AP312/W = costo del circuito stampato da utiliz-
Midrange da 4 ohm (vedi fig.30) zare per i filtri 3 vie - 12 dB per altoparlanti Woo-
Lire 44.000 Euro 22,73
435
fer da 8 e 4 ohm
AP3.124/W = costo di tutti i componenti per realiz- Lire 7.200 Euro 3,72
zare il crossover a 3 vie - 12 dB per altoparlanti 2.AP318/T = costo del circuito stampato da utiliz-
Woofer da 4 ohm (vedi fig.31) zare per i filtri 3 vie - 18 dB per altoparlanti Twee-
Lire 28.500 Euro 14,72 ter da 8 e 4 ohm
Filtri Crossover 3 vie 18 dB 8 ohm Lire 6.200 Euro 3,20
AP3.188/T = costo di tutti i componenti per realiz- 2.AP318/M = costo del circuito stampato da utiliz-
zare il crossover a 3 vie - 18 dB per altoparlanti zare per i filtri 3 vie - 18 dB per altoparlanti Mi-
Tweeter da 8 ohm (vedi fig.32) drange da 8 e 4 ohm
Lire 18.000 Euro 9,30 Lire 17.800 Euro 9,19
AP3.188/M = costo di tutti i componenti per realiz- 2.AP318/W = costo del circuito stampato da utiliz-
zare il crossover a 3 vie - 18 dB per altoparlanti zare per i filtri 3 vie - 18 dB per altoparlanti Woo-
Midrange da 8 ohm (vedi fig.32) fer da 8 e 4 ohm
Lire 59.000 Euro 30,47 Lire 12.000 Euro 6,20
.
Prima di addentrarci nella descrizione dei vari tipi rinforzano, mentre se giungono in opposizione di
di Casse Acustiche, è necessario definire la diffe- fase si attenuano.
renza che esiste tra rumore e suono.
Proprio a causa di queste riflessioni, quando si a-
Il rumore è composto da frequenze acustiche non scolta una persona che parla in un ambiente mol-
armoniche che risultano sgradevoli al nostro o- to ampio, come ad esempio in una cattedrale, dif-
recchio, viceversa il suono è composto da fre- ficilmente si riescono a udire dei suoni nitidi.
quenze acustiche armoniche che risultano molto
gradevoli al nostro orecchio. Per emettere un suono acustico un altoparlante fa
vibrare la membrana di cui è formato causando u-
I rumori e i suoni si propagano nell’aria a una ve- no spostamento delle molecole d’aria senza pro-
locità di circa 340 metri al secondo e possono es- vocare delle correnti d’aria, come invece fanno ad
sere facilmente riflessi quando incontrano una pa- esempio le pale di un ventilatore.
rete o un ostacolo posto a una distanza che pos- Quando la membrana dell’altoparlante si sposta in
siamo calcolare con la formula: avanti le molecole d’aria vengono compresse,
quando si sposta all’indietro queste molecole ven-
centimetri = (340 : Hz) x 100 gono decompresse.
CASSE ACUSTICHE
Una frequenza di 200 Hz viene riflessa quando in-
contra un ostacolo posto a una distanza di:
MAX
Fig.1 Il nostro orecchio capta la gamma
audio con una diversa intensità in rap-
porto al suo livello sonoro. Con poten-
ALTA POTENZA
ze sonore molto “alte” sente più forte le
frequenze vicine ai 10.000 Hz. Con po-
POTENZA
prese tra i 700 e i 2.000 Hz, con maggiore intensità Per le frequenze comprese tra i 20 fino ai 500 hertz,
tutte le frequenze superiori a 5.000 Hz e con mi- occorrono degli altoparlanti con membrane dal dia-
nore intensità tutte le frequenze inferiori a 700 Hz. metro molto grande, che si possano muovere nel
loro cestello con ampie oscillazioni.
Se si riduce ulteriormente la potenza, la sensibi- Per le frequenze comprese tra i 500 e i 3.000 hertz
lità del nostro orecchio diminuisce su tutta la gam- occorrono dei coni di medie dimensioni, perché le
ma delle frequenze dei bassi comprese tra i 20 e oscillazioni devono risultare molto più veloci.
i 200 hertz (vedi fig.1). Per le frequenze oltre i 3.000 hertz, le dimensioni
del cono devono risultare molto ridotte, perché le
Le Casse Acustiche servono per esaltare tutte le membrane devono vibrare molto velocemente per
frequenze dei bassi così da compensare la man- riprodurre tutte le frequenze fino a 20.000 hertz.
canza di linearità dell’orecchio umano.
Come avrete intuito da quanto detto fino qui, è ab-
Quindi se si sceglie una Cassa Acustica in grado di bastanza difficile se non impossibile realizzare un
riprodurre in modo lineare tutta la gamma di fre- solo altoparlante in grado di riprodurre tutta la gam-
quenze comprese tra i 20 e i 20.000 Hz, si ottiene ma acustica di bassi - medi - acuti.
una riproduzione incompleta, perché vengono a Per questo motivo negli impianti Hi-Fi si usano 2 o
mancare al nostro orecchio le frequenze dei bassi. 3 altoparlanti in grado di riprodurre ciascuno una
ristretta gamma di frequenze.
LA SCELTA DELL’ALTOPARLANTE
Per quanto riguarda l’altoparlante dei soli bassi oc-
Gli altoparlanti che devono riprodurre le frequenze corre tenere presente che, avendo un cono di am-
dei bassi, dei medi e degli acuti presentano ov- pie dimensioni, durante il suo funzionamento com-
viamente esigenze le une opposte alle altre. prime in avanti una notevole quantità di molecole
438
56
Fig.2 L’impedenza caratteristica di un al-
toparlante varia al variare della frequen- 48
di aria, ma poiché la parte posteriore le decompri- Scegliere un buon altoparlante è più difficile di
me, si verifica, a una ben determinata frequenza, quanto si possa credere, perché, entrando in gio-
un fenomeno chiamato risonanza meccanica. co le leggi di mercato, non sempre il prezzo ele-
In corrispondenza della risonanza meccanica au- vato è indice di qualità. 439
menta notevolmente il valore dell’impedenza del- Non è pertanto detto che un altoparlante molto co-
la bobina mobile. stoso fornisca prestazioni superiori a un altopar-
Vale a dire che in un altoparlante con un’impedenza lante molto più economico.
caratteristica di 8 ohm, quando il cono entra in ri-
sonanza l’impedenza sale bruscamente fino e ol- Una Casa Costruttrice molto rinomata può permet-
tre i 50 ohm (vedi il grafico in fig.2). tersi di far lievitare il prezzo dei suoi altoparlanti, ma
questo non significa che siano migliori di quelli for-
Per evitare questo inconveniente, cioè che le mo- niti da una Casa Costruttrice meno nota che vende
lecole decompresse annullino quelle compresse, a un prezzo notevolmente inferiore.
occorre racchiudere l’altoparlante dentro una Cas-
sa Acustica. Per acquistare un altoparlante bisognerebbe co-
Questo serve a evitare che il suono emesso dalla noscere:
parte anteriore del cono venga influenzato da una
forza opposta emessa dalla parte posteriore del – la curva di risposta audio sulla gamma che l’al-
cono (vedi fig.9). toparlante è in grado di riprodurre;
.
;;;;;;;;;;;
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40
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OHM
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;;;;;;;;;;; 16
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8
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;;;;;;;;;;; 0 Hz 10 Hz 100 Hz 1 KHz 10 KHz
;;;;;;;;;;;
Fig.3 Se ad altoparlante “aperto” abbiamo notato che l’impedenza raggiunge i 50 ohm sui
40 hertz, inserendolo in una cassa Chiusa la sua frequenza di risonanza si sposterà ver-
so i 70 hertz, ma la sua impedenza scenderà sotto i 35 ohm.
– la frequenza di risonanza del solo Woofer; parlante Woofer per i bassi e un altoparlante
Tweeter per gli acuti.
– il volume minimo che deve avere la Cassa A- Pochi sanno che un altoparlante Midrange do-
custica per ottenere i migliori risultati. vrebbe sempre risultare chiuso sulla parte poste-
riore da un piccolo involucro metallico per pro-
Sul mercato esistono molti tipi di altoparlanti, de- teggere il suo cono dalla pressione dell’aria che si
nominati a larga banda - woofer - midrange - forma all’interno della Cassa Acustica quando il co-
tweeter, che vogliamo esaminare brevemente. no del Woofer vibra (vedi fig.13).
Se l’altoparlante Midrange non risulta chiuso, bi-
ALTOPARLANTI A LARGA BANDA sogna proteggerlo con una scatola di legno che an-
drà posizionata all’interno della Cassa Acustica.
Questi altoparlanti hanno in genere un diametro
compreso tra i 110 e i 160 mm e sono in grado di Come tutti gli altri altoparlanti, il cono del Midran-
riprodurre tutta la gamma delle frequenze compre- ge è costruito in cartone nella versione standard,
se tra i 40 e i 16.000 hertz. Riescono cioè a ripro- mentre nella versione professionale il suo cono
440 durre quasi tutta la gamma acustica, con l’esclu- dispone di una cupola che lo rende omnidirezio-
sione dei superbassi. nale. Questo tipo di altoparlante è conosciuto an-
Se con questi altoparlanti volessimo realizzare u- che con il nome di Dome Midrange.
na efficiente Cassa Acustica, dovremmo aggiun-
gere un altoparlante Woofer in grado di riprodurre ALTOPARLANTI WOOFER
le sole frequenze comprese tra i 20 e i 2.000 hertz.
Questi altoparlanti hanno in genere un diametro
ALTOPARLANTI MIDRANGE compreso tra i 110 e i 380 mm e sono in grado di
riprodurre tutta la gamma delle frequenze compre-
Come i precedenti, anche questi altoparlanti han- se tra i 15 e i 1.500 hertz, cioè le frequenze dei
no un diametro compreso tra i 110 e i 160 mm, ma medio-bassi e superbassi.
sono in grado di riprodurre in modo molto lineare Il prezzo di questo altoparlante incide notevolmen-
la sola gamma delle frequenze medie compresa te sul costo totale di una Cassa Acustica a 3 vie,
tra i 500 e i 3.000 hertz. ma è assolutamente indispensabile perché senza
A questi altoparlanti, utilizzati per realizzare delle non è possibile riprodurre fedelmente tutte le note
Casse Acustiche a 3 vie, vanno aggiunti un alto- dei bassi.
.
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48
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40
441
OHM
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16
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;;;;;;;;;;; 8
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;;;;;;;;;;; 0 Hz 10 Hz 100 Hz 1 KHz 10 KHz
;;;;;;;;;;;
Fig.4 Inserendo un altoparlante Woofer in una cassa Bass-Reflex, noteremo che la sua
frequenza di “risonanza” presenta due picchi, uno verso i 25-40 hertz e l’altro verso i 100-
200 hertz. Per questo motivo la cassa Bass-Reflex riesce a potenziare tutte le frequenze
dei Bassi comprese tra i 25 e i 200 hertz.
.
Come materiale assorbente si può utilizzare del Una Cassa Acustica che dichiara queste misure in-
comune cotone idrofilo, che potete acquistare in terne:
pacchi presso qualsiasi Farmacia o Supermercato,
oppure della lana di vetro o altro materiale fo- Larghezza 36 cm
noassorbente equivalente. Profondità 24 cm
Altezza 90 cm
Il materiale fonoassorbente dello spessore di circa
3-4 cm, deve essere incollato sulle pareti interne e ha un volume in litri pari a:
in seguito l’interno della cassa deve essere com-
pletamente riempito con lo stesso materiale per as- (36 x 24 x 90) : 1.000 = 77,76 litri
sorbire al massimo le onde posteriori.
Nel calcolo non si deve mai considerare lo spes-
Per la costruzione della Cassa potete usare del tru- sore del materiale assorbente, che andrà incollato
ciolato medium density, facilmente reperibile ne- successivamente sulle pareti interne.
gli spessori di 15 - 18 - 20 mm.
I modelli dei mobili che vi presentiamo sono risul-
Poiché le poche formule che esistono per calcola- tati i più efficienti dalle nostre prove pratiche.
re le dimensioni di una Cassa oltre a essere mol-
to complesse non danno mai validi risultati, si pre- Se avete qualche attrezzo per falegnameria o qual-
ferisce ricavarle facendo numerose prove pratiche che amico falegname potrete ottenere dei risultati
nelle camere anecoiche. che non vi sareste mai aspettati anche utilizzando
Da queste prove pratiche si è arrivati a stabilire qual altoparlanti di tipo economico.
è il volume interno più appropriato in rapporto al
diametro dell’altoparlante. Non adoperate mai per la realizzazione delle Cas-
Possedendo questo dato è più facile progettare se del truciolato con uno spessore inferiore a 15
qualsiasi Cassa Acustica. mm, perché le pareti potrebbero vibrare.
Per Casse di medie dimensioni potrete usare spes-
Anziché realizzare dei mobili molto bassi con ba- sori di 15-18 mm, mentre per Casse di grandi di-
si molto larghe, per motivi estetici si preferisce rea- mensioni conviene usare spessori di 18-20 mm co-
lizzare mobili molto stretti e alti che inoltre, occu- sì da renderle più solide e stabili.
pano meno spazio nell’ambiente e consentono an- I pannelli interni vanno incollati molto bene e stuc-
che di collocare i Tweeter, che sono molto dire- cati con attenzione per eliminare tutte le fessure
zionali, ad una altezza maggiore dal suolo. che potrebbero far uscire l’aria.
Il solo pannello posteriore, che si deve aprire per
FORMA e DIMENSIONI di una CASSA collocare all’interno della Cassa gli altoparlanti e il
filtro crossover, può essere fissato con delle viti
La struttura geometrica della Cassa Acustica non per legno.
influenza la fedeltà del suono, quindi può avere in-
differentemente la forma di un cubo, di una pira- Poiché il truciolato nudo non fornisce un risultato
mide o altro, anche se la forma più diffusa rimane esteticamente apprezzabile, dopo aver collaudato
sempre il parallelepipedo. la Cassa potrete verniciarla del colore desiderato.
442 In funzione della loro forma vanno comunque ri- CASSA CHIUSA
spettate le proporzioni, perché partendo da una ba-
se molto ridotta, per ottenere il volume richiesto si In fig.3 vi presentiamo il disegno di una Cassa A-
deve necessariamente aumentare l’altezza, ma un custica di tipo chiuso.
mobile troppo stretto e molto alto ha un equilibrio La massa d’aria racchiusa all’interno della Cassa
instabile e perciò può facilmente rovesciarsi. ha una propria frequenza di risonanza che au-
menta quanto più si riduce il suo volume interno.
Tra le caratteristiche di un altoparlante Woofer do- Quindi un altoparlante per medio-bassi che in a-
vrebbe sempre essere indicato il volume minimo ria ha, ad esempio, una frequenza di risonanza di
e massimo interno della Cassa Acustica. 40 hertz, una volta inserito nella cassa acustica,
Questo volume viene sempre espresso in litri. che ha un suo volume, porterà la sua frequenza
di risonanza sui 50-70 hertz.
Per ottenere questa misura è sufficiente moltipli- Se il volume interno è esagerato non si ottiene un
care la larghezza per la profondità e per l’altez- sufficiente smorzamento delle vibrazioni emesse
za, tutte espresse in centimetri, poi dividere il ri- dal cono e ciò potrebbe provocare delle distorsio-
sultato per 1.000. ni d’intermodulazione.
.
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;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; Fig.5 I coni degli alto-
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; parlanti inseriti in una
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; cassa acustica devono
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; spostarsi in avanti in
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; presenza di un segnale
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; positivo e rientrare in
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; presenza di un segnale
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; negativo.
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
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Fig.6 In un impianto Stereo ;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
dobbiamo controllare che i ;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
coni degli altoparlanti di en-
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
trambe le casse si spostino in ;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
avanti in presenza di un se- ;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
gnale positivo e rientrino in
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
presenza di un segnale nega- ;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
tivo. Se i coni degli altopar- ;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
lanti di una cassa sono in op-
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
posizione di fase rispetto ai ;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
coni dell’altra, il suono si “at- ;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
tenuerà”.
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; 443
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; Fig.7 Quando i coni degli al-
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; toparlanti inseriti nelle casse
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; sono in fase noteremo un au-
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; mento della potenza sonora.
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; Per appurarlo basta effettuare
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; una semplice prova inverten-
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; do i due fili d’ingresso di una
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; “sola” cassa. Noteremo subi-
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; to a orecchio la differenza di
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; suono che c’è tra due casse in
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;; fase e due casse non in fase.
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;; ;;;;;;;;;;;
.
NUCLEO
BOBINA
MOBILE
SOSPENSIONE
ANCORAGGI ESTERNA
DI COLLEGAMENTO
Questi volumi non sono critici, quindi un altopar- Le dimensioni della finestra o del tubo collocato
lante che ha una frequenza di risonanza compre- all’interno di queste casse acustiche non sono ca-
sa tra i 30 e i 40 hertz può essere collocato anche suali, ma devono essere determinate sperimental-
nella Cassa con un volume maggiore. mente in modo da ottenere una riduzione delle o-
L’importante è non scendere al di sotto del valore scillazioni del cono in prossimità della sua fre-
minimo e non superare quello massimo. quenza di risonanza.
Per la presenza di questa apertura, la pressione Questa finestra o tubo viene chiamata risuona-
frenante dell’aria presente all’interno del mobile è tore di Helmholtz e poiché molti “esperti” affer-
minore rispetto a quella di una cassa chiusa. mano che il nome deriva dalla persona che ha in-
Poiché l’onda posteriore che fuoriesce da questa ventato la cassa acustica Bass-Reflex, per dovere
apertura è in fase con quella anteriore, l’onda prin- di cronaca precisiamo che Hermann Ludwig Fer-
cipale si rinforza di circa 4 dB. dinand von Helmholtz era sì un fisico tedesco che
Anche la Bass-Reflex, come tutte le altre Casse A- s’interessava di elettricità, meteorologia, matema-
custiche, serve per rinforzare le sole frequenze dei tica e della propagazione del suono, ma vissuto ne-
bassi e medio-bassi e non quelle dei medi e me- gli anni 1821-1894, quindi non poteva sapere che
dio-alti. cos’era una Cassa Acustica o l’Hi-Fi.
Poiché la Bass-Reflex esaltando le sole frequenze
dei bassi potrebbe provocare uno squilibrio sono- Questo fisico scoprì che se si facevano vibrare le
ro rispetto alle frequenze dei medi, se si desidera molecole dell’aria contenute all’interno di un gros-
una risposta acustica sufficientemente lineare con- so recipiente provvisto di un condotto d’uscita,
verrà scegliere degli altoparlanti midrange ad alto questo entrava in risonanza rinforzando l’intensità
rendimento. sonora delle frequenze su cui risultava accordato.
Fig.10 La cassa acustica Fig.11 La cassa acustica Fig.12 Tipo di cassa acusti-
Chiusa viene anche chiamata Bass-Reflex dispone di una ca a Labirinto. I due o più
a Sospensione Pneumatica. apertura che dovrete tarare. pannelli interni vanno tarati.
.
Si tenga presente che questo fenomeno avviene Per le Casse Bass-Reflex il volume non è critico,
solamente con le frequenze inferiori a 500 hertz quindi se avete un altoparlante Woofer del diame-
e non con quelle superiori. tro di 130 mm potrete inserirlo in una Cassa che
Un vantaggio che presenta la cassa Bass-Reflex è abbia un volume di 20, 30 o 40 litri.
quello di riuscire ad abbassare la frequenza di ri-
sonanza della membrana dell’altoparlante. IL RISUONATORE di HELMHOLTZ
Se abbiamo un altoparlante che in aria libera ha u-
na frequenza di risonanza a 60 Hz, collocandolo In tutte le Casse Acustiche Bass-Reflex si prefe-
dentro una cassa acustica Bass-Reflex la sua fre- risce utilizzare un risuonatore di Helmholtz a tu-
quenza di risonanza potrà scendere sui 40-30 Hz bo anziché una finestra perché è più facile da rea-
aumentando così il rendimento dei super-bassi. lizzare e anche da tarare.
I dati riportati nella Tabella N.2 forniscono il volu- Vanno bene i tubi in plastica utilizzati normal-
me interno minimo e massimo in base al diametro mente per gli scarichi d’acqua nei diametri di 5-8-
dell’altoparlante. 10 centimetri, che potete trovare presso qualsiasi
fornitore di materiali per l’edilizia.
TABELLA N.2 La lunghezza del tubo risuonatore è legata al vo-
lume interno della Cassa Acustica e alla frequen-
diametro volume volume za di risonanza dell’altoparlante Woofer.
Woofer minimo massimo Maggiore è il volume della Cassa, più corta de-
110-120 mm 15 litri 30 litri ve essere la lunghezza del tubo, però minore ri-
130-140 mm 20 litri 40 litri sulta la frequenza di risonanza del Woofer, più
150-160 mm 40 litri 70 litri lunga deve essere la sua lunghezza.
180-200 mm 60 litri 100 litri Tanto per fare un esempio, in una Cassa Acustica
220-250 mm 80 litri 140 litri con un volume di 60 litri e con un Woofer che ha
300-380 mm 110 litri 200 litri una frequenza di risonanza di 40 hertz potrebbe
servire un tubo lungo 7 cm.
Confrontando le due tabelle potete notare che il vo- Se nella stessa Cassa applichiamo un Woofer che
lume in litri di una cassa Bass-Reflex è legger- ha una frequenza di risonanza di 30 hertz, il tubo
mente maggiore di una cassa Chiusa. può raggiungere la lunghezza di 16 cm.
446
Anche il diametro del tubo va scelto in funzione MEGLIO una CASSA CHIUSA
della lunghezza, quindi se nella Cassa Acustica da o una CASSA BASS-REFLEX?
60 litri dotata di un Woofer che ha una frequenza
di risonanza di 30 Hz con un tubo risuonatore del Come ormai avrete appreso leggendo questo arti-
diametro di 8 cm occorreva una lunghezza di 16 colo, le casse acustiche più idonee da costruire per
cm, sostituendolo con un tubo del diametro di 5 cm un hobbista sono le Casse Chiuse e le normali
la sua lunghezza si ridurrà a soli 7 cm circa. Bass-Reflex.
Con quanto abbiamo fin qui detto potreste pensa- Ognuna di queste Casse presenta dei vantaggi e
re che tarare questo tubo sia molto difficoltoso, ma degli inconvenienti, perciò non si può affermare in
se continuate a leggere scoprirete che in realtà è assoluto che una sia meglio dell’altra, anche perché
molto più semplice di quanto si potrebbe supporre. nella scelta influiscono le preferenze personali.
Vi sono audiofili che preferiscono le Casse Chiu-
CASSA BASS-REFLEX a LABIRINTO se e altri che preferiscono le Bass-Reflex.
Il mobile a Labirinto si differenzia dal normale Bass- Le Casse Chiuse sono molto più semplici da co-
Reflex per avere dei pannelli interni (vedi fig.12) struire perché non hanno nessun risuonatore di 447
che fanno compiere all’onda posteriore un cammi- Helmholtz da tarare.
no tortuoso prima di uscire dal risuonatore di Con gli amplificatori di media ed elevata potenza
Helmholtz. la Cassa Chiusa permette di ottenere un suono
La lunghezza del labirinto deve essere calcolata in molto più equilibrato di bassi - medi e acuti.
modo che risuoni sulla frequenza più bassa che si Se avete un amplificatore poco potente, con le Cas-
vuole esaltare (tipicamente sui 30-35 hertz). se Chiuse noterete una carenza di bassi, perché
Questo tipo di Cassa Acustica è molto difficoltosa come abbiamo detto all’inizio, a parità di potenza
da mettere a punto, perché se il labirinto non è ben il nostro orecchio percepisce i suoni bassi con un
calcolato si ottengono dei bassi molto cavernosi. livello minore rispetto ai suoni medi.
Se non siete disposti ad affrontare un lungo lavo- In questi casi è meglio scegliere una cassa acusti-
ro per modificare le dimensioni e la distanza dei ca Bass-Reflex perché esalta maggiormente le fre-
pannelli interni, è meglio che abbandoniate questa quenze dei bassi.
impresa: si corre infatti il rischio di lavorare molto Anche con un amplificatore di media ed elevata po-
per ottenere un risultato inferiore a quello prodotto tenza potete scegliere una cassa acustica Bass-
da una normale Bass-Reflex. Reflex per avere dei bassi più potenti.
.
FREQUENCY
ON nuova GATE
ELETTRONICA
Hz KHz KHz
Frequenzimetro 1 MHz
POWER SCALE INPUT
ImpedenzimetroImpedance Meter
100 K
SELECT 14 K
999 9,99 K
99,9 99,9 K
15 K
1600 nuova
ELETTRONICA
1800
Impedenzimetro
170
180
( Hz ) 17
XL - Z - XC
ON
OFF
Impedenzimetro
OUTPUT
MIN MAX
1800
170
56
180
( Hz ) 17
48
40
OHM
32
Fig.17 Se volete conoscere il valore della
frequenza di “risonanza” di un Woofer, do- 16
vete controllare su quale frequenza la sua
impedenza di 8 ohm aumenta fino a rag- 8
giungere e anche a superare i 50 ohm.
0 Hz 10 Hz 100 Hz 1 KHz
Poiché in queste casse occorre tarare il risuona- te, prendiamo l’altoparlante Woofer e lo appog-
tore di Helmholtz in modo da esaltare per il suo giamo sopra un tavolo rivolgendo la membrana ver-
massimo le frequenze dei bassi, ora vi spieghia- so l’alto.
mo come dovete procedere. Ora colleghiamo l’uscita dell’impedenzimetro ai
448 terminali dell’altoparlante e il frequenzimetro al
TARATURA del RISUONATORE a TUBO connettore BNC presente sul pannello frontale di
questo strumento.
Per trovare l’esatta lunghezza del tubo da utiliz- A questo punto pigiamo il pulsante presente nel ri-
zare per una Cassa Acustica tipo Bass-Reflex oc- quadro FREQ.GEN e ruotiamo la manopola pre-
corrono due soli strumenti, che trovate descritti e sente nel riquadro RANGE ohm, quindi molto len-
realizzati in kit in questo stesso volume: tamente ruotiamo la manopola presente nel riqua-
dro FREQUENCY.
– il frequenzimetro digitale LX.1190 Se, ad esempio, abbiamo un altoparlante da 8 ohm
noteremo che partendo da 20 hertz e salendo in
– l’impedenzimetro - reattanzimetro LX.1192 frequenza, la sua impedenza salirà bruscamente fi-
no a raggiungere i 50-80 ohm verso le frequenze
Innanzitutto bisogna trovare la frequenza di riso- comprese tra i 30 e i 60 hertz (il valore dipende
nanza del Woofer e poiché sappiamo che quando dalle caratteristiche dell’altoparlante), poi tenderà
entra in risonanza la membrana dell’altoparlante a scendere quando si superano gli 80-100 hertz
la sua impedenza caratteristica sale bruscamen- circa (vedi fig.17).
.
Il valore di frequenza con cui l’impedenza raggiun- Per trovare la lunghezza più idonea conviene farsi
ge il suo valore massimo, corrisponde alla fre- tagliare una serie di tubi di lunghezza crescente di
quenza della risonanza meccanica della mem- 1 cm, poi inserirli uno a uno nel foro presente sul-
brana dell’altoparlante. la parte anteriore del pannello controllando quale
Infatti, se provate a bloccare la vibrazione della di questi riesce a far abbassare maggiormente la
membrana con una mano, vedrete l’impedenza frequenza di risonanza.
scendere da 50-80 ohm a 9-10 ohm. Una volta trovata la misura idonea, basterà incol-
larlo all’interno del foro con un buon collante.
Ammesso che l’altoparlante Woofer abbia una fre-
quenza di risonanza di 65 hertz, se lo inseriamo Nei disegni delle Casse che vi proponiamo trove-
dentro una Cassa Acustica di tipo Chiuso (vedi rete anche le dimensioni più idonee che deve a-
fig.3) e andiamo a misurare nuovamente la sua fre- vere questo tubo, ma se volete ottenere la massi-
quenza di risonanza noteremo con stupore che ma esaltazione sulle frequenze più basse, vi con-
questa è leggermente aumentata, tanto da portar- sigliamo di provare a inserire un tubo che risulti più
si sui 75-80 hertz, ma la sua impedenza caratteri- lungo di 1 cm e un altro che risulti più corto di 1
stica sarà scesa in aria libera da 50-70 ohm a 25- cm, rispetto alle dimensioni che vi forniamo, e di
35 ohm. controllare quale dei tre fa aumentare il rendimento
Il modello di Cassa Acustica Chiusa che fa mag- dei super-bassi.
giormente abbassare il valore dell’impedenza in
corrispondenza della frequenza di risonanza, è La lunghezza di questo tubo si può trovare anche
quello che ci permette di esaltare maggiormente misurando l’efficienza della Cassa come ora vi
tutte le frequenze dei bassi. spiegheremo.
Vi ricordiamo che in una cassa Chiusa l’impeden-
za dell’altoparlante difficilmente scende sotto il 50% Per controllare l’EFFICIENZA di una CASSA
del valore che presentava fuori della cassa.
Se chiedete a un rivenditore come si possa com-
Se eseguiamo la stessa misura in un modello di piere una misura di efficienza questo vi risponderà
Cassa Acustica tipo Bass-Reflex con un risuona- che occorrono strumenti sofisticati e molto costosi,
tore di Helmholtz bene accordato, otterremo un che solo i Costruttori possono permettersi di ac-
grafico quasi similare a quello visibile in fig.4. quistare. Vi dirà inoltre che per effettuare queste
In altre parole il valore della sua impedenza sarà misure occorre una camera anecoica, cioè una sa-
sceso proprio in corrispondenza della frequenza la in cui le pareti sono state ricoperte con cunei di
di risonanza. materiale fonoassorbente per eliminare tutte le ri-
flessioni e i riverberi.
Per tarare il tubo di Helmholtz bisogna accorciar-
lo o allungarlo in modo da abbassare il più possi- Ciò che vi dice è vero, ma come voi stessi potrete
bile il valore dell’impedenza del Woofer in corri- constatare, queste misure si possono effettuare an-
spondenza del valore che presentava in aria libera. che con dei semplici strumenti costruiti da voi.
ON
FREQUENCY
nuova
ELETTRONICA
GATE
Fig.18 Gli stessi strumenti LX.1190 e 449
Hz KHz KHz
LX.1192 possono essere usati anche per
controllare come varia l’impedenza di una
Frequenzimetro 1 MHz
POWER SCALE INPUT
Cassa Acustica al variare della frequenza.
FREQ. GEN. RANGE ( ohm ) IMPEDANCE ( ohm )
SELECT
100 K
14 K
15 K
1600
Impedenzimetro
ImpedenzimetroImpedance Meter
99,9
999 9,99 K
99,9 K
nuova
ELETTRONICA
Impedenzimetro
1800
Impedenzimetro
170
180
( Hz ) 17
Impedenzimetro
XL - Z - XC
ON
OFF
Impedenzimetro
OUTPUT
MIN MAX
FREQUENCY
ON nuova GATE
ELETTRONICA
Hz KHz KHz
Frequenzimetro 1 MHz
POWER SCALE INPUT
Impedance Meter
100 K
SELECT 14 K
999 9,99 K
99,9 99,9 K
15 K
1600 nuova
ELETTRONICA
1800
170
180
( Hz ) 17
XL - Z - XC
ON
OUTPUT
OFF MIN MAX
Impedenzimetro
Fig.19 Se avete il Fonometro siglato
Impedenzimetro
FONOMETRO
LX.1056 potete controllare il rendi- 1 metro
Impedenzimetro
30
33
36
39
42
45
48
51
54
57
60
63
66
69
72
75
78
81
84
87
DECIBEL
mento di una Cassa Acustica collo-
Fonometro
63
66
69
72
75
78
81
84
87
90
93
96
99
102
105
108
111
114
117
120
ELETTRONICA
nuova
candolo a una distanza di 1 metro
dalla Cassa. Con questo sistema po-
tete conoscere quali frequenze la
Cassa Acustica accentua o attenua
maggiormente.
80 dB 80 dB
70 dB 70 dB
60 dB 60 dB
50 dB 50 dB
40 dB 40 dB
30 dB 30 dB
Fig.20 Sulla sinistra del grafico dovete scri- Fig.21 Confrontando due diverse Casse A-
vere il valore dei dB riportati di fianco a o- custiche noterete delle notevoli differenze.
gni diodo led del Fonometro, quindi con- Nel grafico di fig.20 è riportata la curva di
trassegnate i punti in cui si ottiene il mas- una Bass-Reflex, in questo la curva di una
simo e il minimo segnale sonoro. cassa Chiusa di media qualità.
450 Le curve di risposta che rileverete potranno ser- Oltre al frequenzimetro LX.1190 e all’impedenzi-
vire solo per fare un confronto tra due diverse Cas- metro LX.1192, per compiere queste misure vi oc-
se, così da stabilire quale delle due esalta mag- corre anche il fonometro LX.1056, anch’esso pub-
giormente le frequenze dei bassi e se il crosso- blicato in questo volume.
ver prescelto non presenta dei buchi, cioè non at-
tenua in modo esagerato una sola frequenza. Nel fonometro LX.1056 dovrete provvisoriamente
cortocircuitare il pulsante P1, per non doverlo te-
Non avendo a disposizione una camera anecoica, nere sempre pigiato durante le misurazioni.
il microfono capterà anche molte onde riflesse, ma
di questo non dovete preoccuparvi, perché con Effettuata questa semplice modifica, predisponete
questa misura sarete già in grado di verificare l’ef- il fonometro per la massima sensibilità, poi col-
ficienza di una Cassa Acustica rispetto a un’altra e locatelo a una distanza di 1 metro dalla Cassa A-
stabilire se, allungando o accorciando la lunghez- custica cercando possibilmente di posizionarlo a
za del tubo, si ottiene un aumento o una atte- un’altezza corrispondente al centro della Cassa
nuazione delle frequenze dei bassi e dei super- stessa (vedi fig.19).
bassi. Collegate i morsetti d’ingresso della Cassa Acusti-
.
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;;;;;;;;;;;
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ø 50 ;;;;;;;;;;;
TWEETER
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300 mm.
300 mm.
240
;;;;;;;;;;;
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WOOFER
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ø 120 mm. ;;;;;;;;;;;
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90
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ø 50
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;
320
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
Fig.23 Cassa Acustica con
;;;;;;;;;;;;;;;;;; un volume di circa 16 litri
380 mm.
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380 mm.
170
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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180 mm. 240 mm.
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452 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 75 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TWEETER TUBO DI
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
Fig.24 Cassa Acustica ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 57 mm.
Reflex con un volume ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
360 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
285
pari a 27 litri. Il tubo di
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
risonanza o tubo di ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
128 mm.
ø 185 mm. ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
230 mm.
Helmholtz è collocato
sul retro del mobile.
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
120
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 50
800
ø 360 mm.
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TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
450
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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MID RANGE
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
280 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
900 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;; 453
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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I filtri Crossover che ven-
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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gono utilizzati per inviare a ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ogni altoparlante le sue ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
frequenze, vanno fissati ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
internamente sul pannello ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
posteriore o sulla base. ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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320 mm.
.
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
WOOFER
ø 112 mm. ;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
330 ;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
TUBO DI
;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
ø 34
.
253 89
mm
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
400 mm.
400 mm.
;;;;;;;;;;;;
ø 70 mm.
TWEETER
200
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
ø 34
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
147 ø 34 ;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
TUBO DI
ACCORDO
ø 112 mm. ;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
70 ;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
WOOFER
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
25 25
140 mm. 190 mm.
400 mm.
mm
40 ;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
210 ;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;
Fig.27 (vedi di lato) Cassa
ø 40 ;;;;;;;;;;;;
TUBO DI
Acustica da 11 litri con il
ø 40 ;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
454 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 81 mm.
TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
Fig.28 Cassa Acustica con 290 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
350 mm.
350 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 44
35
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 44
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 50
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
370 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 120 mm. mm
.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
430 mm.
430 mm.
120
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
230 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TUBO DI
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 50 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 50
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
120 mm.
100
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
180 mm. 240 mm.
480
Fig.30 (vedi di lato) Cassa Acu-
stica con un volume di 36 litri
idonea per Woofer che abbiano
ø 165 mm.
un diametro uguale o maggiore di
165 millimetri.
540 mm.
320
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 80
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
150
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
455
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
540 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
240 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TUBO DI
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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mm
. ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
150
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
150 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 80 280 mm.
.
110 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 80
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TWEETER
530 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 80
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
MID RANGE
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
470
WOOFER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
590 mm.
ø 165 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
.
mm
150 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
590 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
310
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TUBO DI
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 80 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 80 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
140 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
150 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 95 mm.
MID RANGE
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
490 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 75 mm. ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
560 mm.
560 mm.
456 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
365
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 267 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
150 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
300 mm. 250 mm.
Fig.32 Cassa Acustica con un volume pari a 42 litri idonea per super-bassi.
.
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
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ø 50
;;;;;;;;;;;;;;
TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
320
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
380 mm.
380 mm.
.
;;;;;;;;;;;;;;
ø 100 mm. mm
80
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
190
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
TUBO DI
;;;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
;;;;;;;;;;;;;;
ø 40 ;;;;;;;;;;;;;;
ø 40 ;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
80
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 88 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
440
;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 80 mm. mm
. ;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
TUBO DI
60 ACCORDO
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
500 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
340
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;; 457
ø 80 ;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 230 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
157 ;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;
Fig.34 Una Cassa Acustica con un volume di 28 litri che riesce a sopportare
senza problemi elevate potenze. Notate il Woofer dal diametro di 230 mm.
.
930
ø 115 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
800
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
980 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
mm
. ;;;;;;;;;;;;;;;;;;
90 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
90 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
Il vano in cui sono collocati gli altopar- ;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;
lanti Tweeter e Midrange risulta separato ;;;;;;;;;;;;;;;;;;
dal vano del Woofer da un pannello.
ø 80 240 mm.
.
ø 70 mm.
940
ø 90 mm.
790
TWEETER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
550
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 100 ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
MID RANGE
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
350
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
WOOFER
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
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TUBO DI
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ACCORDO
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
280 mm.
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;; 459
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;; Fig.36 Una Cassa Acustica
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
180 mm. con un volume di 78 litri che
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
mm
. ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
può essere usata per amplifi-
180
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
catori di elevata potenza.
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;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
ø 100
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
280 mm.
.
INDICE ANALITICO
A pag.
C pag.
D pag.
F pag.
S pag.
Finale da 40+40 W con valvole ........................ 176 Stadio finale da 100+100 W con IGBT ............ 146
Finale da 55+55 W con TDA.7250.................... 92 Stadio finale da 12 W con transistor .............. 4
Finale da 7+7 W con TDA.1521........................ 34 Stadio finale da 12+12 W con mosfet ............ 42
Finale da 8+8 W con valvole ............................ 164 Stadio finale da 14+14 W con TDA.1514/A .... 56
Finale mono da 12 W con transistor .............. 4 Stadio finale da 15 W con darlington ............ 14
Finale mono da 15 W con darlington.............. 14 Stadio finale da 20+20 W con IGBT ................ 68
Finale per auto 50+50 W con IGBT ................ 110 Stadio finale da 3+3 W con TDA.2002 ............ 22
Fonometro a led ................................................ 393 Stadio finale da 38+38 W con mospower ...... 82
Frequenzimetro.................................................. 328 Stadio finale da 40+40 W con valvole ............ 176
Stadio finale da 55+55 W con TDA.7250 ........ 92
Stadio finale da 7+7 W con TDA.1521 ............ 34
G pag.
Stadio finale da 8+8 W con valvole ................ 164
Stadio finale per auto 50+50 W con IGBT ...... 110
Generatore di BF .............................................. 310 Stadio finale per cuffia con valvole ................ 196
Stadio preampl. + finale con valvole .............. 204
I pag.
T pag.
K pag.
Tabella per crossover 2 vie 12 dB 4 ohm ...... 407
Karaoke .............................................................. 290 Tabella per crossover 2 vie 12 dB 8 ohm ...... 407
Karaoke + Eco + Riverbero .............................. 252 Tabella per crossover 2 vie 18 dB 4 ohm ...... 411
Tabella per crossover 2 vie 18 dB 8 ohm ...... 409
Tabella per crossover 3 vie 12 dB 4 ohm ...... 414
M pag. Tabella per crossover 3 vie 12 dB 8 ohm ......
Tabella per crossover 3 vie 18 dB 4 ohm ......
413
419
Midrange - altoparlanti...................................... 440 Tabella per crossover 3 vie 18 dB 8 ohm ...... 417
Midrange - filtri 2-3 vie, 12-18 dB, 4-8 ohm .... 402 Tweeter - altoparlanti ........................................ 441
Misuratore di distorsione armonica ................ 298 Tweeter - filtri 2-3 vie, 12-18 dB, 4-8 ohm ...... 402
Misuratore vettoriale ........................................ 340
461
P pag.
V pag.
R pag.
434
Per ordinare questi volumi potete inviare un vaglia postale per l’importo richiesto a:
Se preferite potete richiederli anche in contrassegno telefonando nelle ore di ufficio al numero
051-46.11.09. Rendiamo noto che 24 ore su 24, compresi i giorni festivi, è in funzione al nu-
mero 0542-64.14.90 una segreteria telefonica alla quale potete dettare il vostro ordine non
dimenticando di indicare nome - cognome - via - numero e città.
Se avete un fax potete inviare l’ordine al numero 0542-64.19.19 e se siete un utente di Inter-
net potete ordinare direttamente al nostro sito httpt:\\www.nuova elettronica.it.
Nota: per il servizio in contrassegno dovete pagare un supplemento di L.7.000 Euro 3,62