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Le frequenze proprie della rete a riposo rappresentano i poli del sistema e coincidono con le radici
del polinomio caratteristico della rete (polinomio a denominatore di qualsiasi funzione di
trasferimento la cui rete a riposo abbia la stessa topologia). Di questa rete si mettano in evidenza
tutte le porte a cui fanno capo i condensatori (supponiamo siano N), così come raffigurato in
figura 1.
C3
i3
+ v3 -
i2
+
C2 v2
-
iN
i1 R ,G
+ +
C1 v1 vΝ CΝ
- -
Figura 1 – Rete lineare generica, composta da resistenze e generatori comandati, con i condensatori posti in evidenza
E’ possibile esprimere le tensioni a ciascuna porta in funzione delle correnti di tutte le N porte
mediante una matrice di resistenze R di dimensione NxN (o, analogamente, di conduttanze G):
v = Ri ⇒ i = Gv (1)
dove le matrici R e G hanno la seguente forma:
⎡ R 11 R 12 L R 1N ⎤ ⎡ G 11 G 12 L G 1N ⎤
⎢ ⎥ ⎢ ⎥
⎢ R 21 R 22 L L ⎥ −1
⎢ G 21 G 22 L L ⎥
R=⎢ ⎥, G=R =⎢ ⎥ (2)
⎢ M M M M ⎥ ⎢ M M M M ⎥
⎢ ⎥ ⎢ ⎥
⎢⎣ R N1 L L R NN ⎥⎦ ⎢⎣G N1 L L G NN ⎥⎦
ik
G kh = , j = 1L N, j ≠ h (3.b)
vh v j =0
In particolare, Rkk rappresenta la resistenza vista alla porta k-esima con tutte le altre porte aperte,
mentre Gkk rappresenta la conduttanza vista alla porta k-esima con tutte le altre porte
cortocircuitate.
Le equazioni costitutive dei condensatori possono essere raggruppate nella seguente equazione
matriciale:
dv dv
i = −C ⇒ − C −1 i = (4)
dt dt
dove C è una matrice diagonale contenente i valori degli N condensatori della rete:
⎡1 ⎤
⎡C1 0 L 0 ⎤ ⎢C 0 L 0 ⎥
⎢ ⎥ ⎢ 1 1 ⎥
⎢0 C2 L L⎥ −1
⎢0 L L⎥
C=⎢ ⎥, C =⎢ C2 ⎥ (4.a)
⎢M M O M ⎥ ⎢ M M O M ⎥
⎢ ⎥ ⎢ ⎥
⎢⎣ 0 L L C N ⎥⎦ ⎢0 1 ⎥
L L
⎣⎢ C N ⎦⎥
La (2) e la (4) possono essere combinate tra loro per ricavare l’equazione differenziale che esprime
il comportamento delle grandezze della rete a riposo:
dv
RC +v=0 (5.a)
dt
oppure
dv −1
+C Gv = 0 (5.b)
dt
Tali equazioni, nel dominio delle Laplace trasformate diventano:
(s R C + I )v = 0 (6.a)
oppure
(s + C −1
)
GI v = 0 (6.b)
dove I è la matrice identità (matrice diagonale con tutti uno sulla diagonale principale). Il polinomio
caratteristico della rete si ricava dal determinante della matrice
det (s R C + I ) = 0 (7.a)
oppure, in modo analogo,
(
det sI + C G = 0
−1
) (7.b)
Tali matrici sono di seguito riportate:
⎡sR 11C1 + 1 sR 12 C 2 L sR 1N C N ⎤
⎢ ⎥
⎢ sR 21C1 sR 22 C 2 + 1 L L ⎥
sR C + I = ⎢ ⎥ (8.a)
⎢ M M M M ⎥
⎢ ⎥
⎢⎣ sR N1C1 L L sR NN C N + 1⎥⎦
⎡ G11 G12 G 1N ⎤
⎢s + C C1
L
C1 ⎥
⎢ G 1 G ⎥
−1
⎢ 21 s + 22 L L ⎥
sI + C G = ⎢ C 2 C2 ⎥ (8.b)
⎢ M M M M ⎥
⎢ ⎥
⎢ G N1 L L
G
s + NN ⎥
⎢⎣ C N C N ⎥⎦
( )
N
det (A ) = ∑ (− 1) j+i a ji det T ji (9)
i =1
dove a sono gli elementi della matrice, j è un intero scelto nell’intervallo [1,N] e Tji è la
sottomatrice ottenuta dalla matrice A eliminando la riga j-esima e la colonna i-esima. Per esempio,
scegliendo j=1, dalla (8.a) si ottiene:
det (s R C + I ) = (sR 11C1 + 1)det (T 11 ) − sR 12 C 2 det (T 12 ) + ....(− 1) sR 1N C N det (T 1N )
1+ N
(10)
Per semplicità analizziamo il caso N = 3.
⎡sR 11C1 + 1 sR 12 C 2 sR 13C 3 ⎤
⎢ ⎥
det (s R C + I ) = ⎢ sR 21C1 sR 22 C 2 + 1 sR 23C 3 ⎥ =
⎢ ⎥ (11)
⎢⎣ sR 31C1 sR 32 C 2 sR 33C 3 + 1⎥⎦
= (sR 11C1 + 1)det (T11 ) − sR 12 C 2 det (T12 ) + sR 13C 3 det (T13 )
⎡sR 22 C 2 + 1 sR 23 C 3 ⎤
det (T 11 ) = det ⎢ ⎥ = (sR 22 C 2 + 1)(sR 33 C 3 + 1) − s R 23 R 32 C 2 C 3 =
2
⎣⎢ sR 32 C 2 sR 33 C 3 + 1⎦⎥ (12.a)
= 1 + s (R 22 C 2 + R 33 C 3 ) + s 2 (R 22 R 33 − R 23 R 32 )C 2 C 3
⎡sR 21C1 sR 22 C 2 + 1⎤
det (T13 ) = det ⎢ ⎥ = s R 21R 32 C1C 2 − sR 31C1 (sR 22 C 2 + 1) =
2
( )
det (s R C + I ) = (sR 11C1 + 1) 1 + s(R 22 C 2 + R 33C 3 ) + s 2 (R 22 R 33 − R 23 R 32 )C 2 C 3 −
(
− sR 12 C 2 sR 21C1 + s 2 (R 21 R 33 − R 23 R 31 )C1C 3 + ) (13)
+ sR 13 C (− sR
3 31C1 + s 2 (R 21 R 32 − R 22 R 31 )C1C 2 )
In definitiva, il polinomio caratteristico è, in questo caso, un polinomio del terzo ordine i cui
coefficienti sono dati dalle seguenti espressioni:
det (s R C + I ) = 1 + a 1s + a 2 s 2 + a 3s 3 = D(s ) (14)
dove con la notazione R io si intende la resistenza vista alla porta i-esima con le altre porte aperte.
Allo stesso modo, le costanti di tempo nella sommatoria (18) vengono dette costanti di tempo di
circuito aperto.
Il coefficiente a2, relativo al termine di secondo grado, dalla (16) risulta invece dato dalla somma di
prodotti di costanti di tempo. Al fine di capire il significato fisico di tali costanti di tempo,
consideriamo la figura 2, che evidenza due porte della rete di cui una è cortocircuitata, mentre tutte
le altre porte si considerano aperte. Le equazioni alle due porte danno le seguenti due relazioni:
⎧v k = R kk i k + R kh i h
⎪
⎨v = R i + R i = 0 ⇒ i = − R hk i (19)
⎪⎩ h hk k hh h h
R hh k
Sostituendo la seconda equazione nella prima si ottiene:
⎛ R R − R kh R hk ⎞
v k = ⎜ kk hh ⎟i k (20)
⎝ R hh ⎠
Dalla (20) si osserva che
R kk R hh − R kh R hk v k
= (21)
R hh ik v h =0
rappresenta la resistenza vista alla porta k-esima con la porta h-esima cortocircuitata e tutte le altre
porte aperte. Nel seguito indicheremo tale resistenza con il simbolo R hs
k . In modo analogo:
R kk R hh − R hk R kh v h
= (22)
R kk ih v k =0
rappresenta la resistenza vista alla porta h-esima con la porta k-esima cortocircuitata e tutte le altre
porte aperte. Confrontando le (21) e (22) si osserva che vale la seguente relazione:
R kk R hh − R hk R kh = R ok R ks
h = Rk Rh
hs o
(23)
Possiamo, quindi, scrivere:
N −1 N N −1 N
a 2 = ∑ ∑ R io R isj C i C j = ∑ ∑ R ijs R oj C i C j (24)
i =1 j=i +1 i =1 j=i +1
Nell’ipotesi di polo dominante in alta frequenza (polo a frequenza minore di tutti gli altri poli e zeri
della funzione di trasferimento valida in alta frequenza), la frequenza di taglio superiore può essere
approssimata dalla seguente espressione:
ωH 1 1
fH = ≈ = (25)
2π 2πa 1 N
2π∑ R io C i
i =1
ik ih
+ +
vk vh=0
- -
R
⎡ G 22 G 23 ⎤
⎢s + C C 2 ⎥ ⎛ G 22 ⎞⎛ G 33 ⎞ G 32 G 23
det (T11 ) = det ⎢ = ⎜s + ⎟⎜ s + ⎟− =
G ⎥
2
G
s + 33 ⎥ ⎝
⎢ 32 C 2 ⎠⎝ C3 ⎠ C3 C 2
C 3 ⎦⎥ (27)
⎣⎢ C 3
⎛G G ⎞ G G G G
= s 2 + s⎜ 22 + 33 ⎟ + 22 33 − 32 23
⎝ C2 C3 ⎠ C2 C3 C3 C2
⎡ G 21 G 23 ⎤
⎢C C 2 ⎥ G 21 ⎛ G 33 ⎞ G 31 G 23
det (T12 ) = det ⎢ 2 = ⎜s + ⎟− =
⎢ G 31 G 33 ⎥⎥ C 2 ⎝ C3 ⎠ C3 C2
s+ (28)
⎢⎣ C 3 C 3 ⎥⎦
⎛G ⎞ G G G G
= s⎜ 21 ⎟ + 21 33 − 31 23
⎝ C2 ⎠ C2 C3 C3 C2
⎡ G 21 G 22 ⎤
s+
⎢C C 2 ⎥ G 21 G 32 G 31 ⎛ G 22 ⎞
det (T13 ) = det ⎢ 2 = − ⎜s + ⎟=
⎢ G 31 G 32 ⎥⎥ C 2 C 3 C3 ⎝ C2 ⎠
⎢⎣ C 3 C 3 ⎥⎦ (29)
⎛G ⎞ G G G G
= −s⎜ 31 ⎟ + 21 32 − 31 22
⎝ C3 ⎠ C2 C3 C3 C2
( −1
)
⎛ G ⎞⎛ ⎛G G ⎞ G G G G ⎞
det sI + C G = ⎜ s + 11 ⎟⎜⎜ s 2 + s⎜ 22 + 33 ⎟ + 22 33 − 32 23 ⎟⎟ −
⎝ C1 ⎠ ⎝ ⎝ C2 C3 ⎠ C2 C3 C3 C2 ⎠
(30)
G 12 ⎛ G 21 G 21 G 33 G 31 G 23 ⎞ G13 ⎛ G 31 G 21 G 32 G 31 G 22 ⎞ 3
− ⎜s + − ⎟+ ⎜−s + − ⎟ = s + b 2 s + b1s + b 0
2
C1 ⎝ C 2 C2 C3 C 3 C 2 ⎠ C1 ⎝ C3 C2 C3 C3 C2 ⎠
a 0 G 11 ⎛ G 22 G 33 G 32 G 23 ⎞ G 12 ⎛ G 21 G 33 G 31 G 23 ⎞ G 13 ⎛ G 21 G 32 G 31 G 22 ⎞
b0 = = ⎜ − ⎟− ⎜ − ⎟+ ⎜ − ⎟=
a 3 C1 ⎝ C 2 C 3 C 3 C 2 ⎠ C1 ⎝ C 2 C 3 C 3 C 2 ⎠ C1 ⎝ C 2 C 3 C3 C2 ⎠
=
1
[G (G G − G 32 G 23 ) − G12 (G 21G 33 − G 31G 23 ) + G13 (G 21G 32 − G 31G 22 )]
C1C 2 C 3 11 22 33
(33)
Osserviamo che il coefficiente b2 è espresso mediante somma di inversi di costanti di tempo di
cortocircuito. In generale risulta:
a n −1 N G ii N
1
b n −1 = =∑ =∑ s (34)
an i =1
C i i=1 R i C i
dove con R si si intende la resistenza vista dal condensatore i-esimo con tutti gli altri cortocircuitati.
Il coefficiente b1, invece, risulta composto dalla somma di inversi di prodotti di costanti di tempo.
Per capire il loro significato si faccia riferimento alla figura 3 che riporta due porte generiche della
rete in cui una è lasciata aperta, mentre tutte le altre sono cortocircuitate.
ik ih=0
+ +
vk vh
- -
G
ho
Figura 3 - Rete per il calcolo di G k
⎧i k = G kk v k + G kh v h
⎪
⎨i = G v + G v = 0 ⇒ v = − G hk v (35)
⎪⎩ h hk k hh h h
G hh k
Sostituendo la seconda equazione nella prima si ottiene:
⎛ G G − G kh G hk ⎞
i k = ⎜ kk hh ⎟v k (36)
⎝ G hh ⎠
Dalla (36) si osserva che
G kk G hh − G kh G hk i k
= (37)
G hh vk i h =0
rappresenta la conduttanza vista alla porta k-esima con la porta h-esima aperta e tutte le altre porte
cortocircuitate. Nel seguito indicheremo tale conduttanza con il simbolo G ho
k . In modo analogo:
G kk G hh − G hk G kh i h
= (38)
G kk vh i k =0
rappresenta la conduttanza vista alla porta h-esima con la porta k-esima aperta e tutte le altre porte
cortocircuitate. Confrontando le (37) e (38) si osserva che vale la seguente relazione:
G kk G hh − G hk G kh = G sk G ko
h = Gk Gh
ho s
(39)
In generale, quindi, il coefficiente bn-2 risulta dato dalla seguente espressione:
a n −2 N −1 N G i G j N −1 N G i G j N −1 N
s io jo s
1
b n −2 = =∑∑ =∑∑ = ∑ ∑ jo s (40)
an i =1 j=i +1
Ci C j i =1 j=i +1
CiC j i =1 j=i +1 R i R j C i C j
Nell’ipotesi di polo dominante in bassa frequenza (polo a frequenza maggiore di tutti gli altri poli e
zeri della funzione di trasferimento valida in bassa frequenza), la frequenza di taglio inferiore può
essere approssimata dalla seguente espressione:
ωL b n −1 1 N 1
2π 2π ∑
fL = ≈ = (41)
2π s
i =1 R i C i
NOTE: ….