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=
l
4EJ
l
6EJ
- 0
l
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0
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-
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0
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-
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- 0
0 0
l
EA
0 0
l
EA
l
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- 0
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0
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-
l
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- 0
l
6EJ
l
12EJ
0
0 0
l
EA
- 0 0
l
EA
] [K
2 2
2 3 2 3
2 2
2 3 2 3
'
A differenza della trave, lelemento biella (nel piano) ha 2 gradi di libert per i quali offre rigidezza
(cio le due traslazioni assiali ai due nodi) quindi la sua matrice di rigidezza sar una 2x2, e avr la
seguente forma:
| |
(
=
1 1 -
1 - 1
l
EA
K
'
In ambiente Matlab si realizzata un apposita parte di codice che a seconda del particolare tipo di
elemento computazionale crea la relativa matrice di rigidezza; per fare ci si utilizza il comando
switch che ci permette di passare da una caso ad un altro a seconda del valore che assume una
determinata variabile, pi precisamente in tale caso quando la variabile hh pilastro o trave
allelemento viene associata la matrice di rigidezza dellelemento computazionale trave, mentre se
tale variabile controvento allelemento viene assegnata la matrice di rigidezza dellelemento
computazionale biella. Di seguito si riporta la parte di codice relativa a quanto appena descritto:
9
Tuttavia tali matrici di rigidezza cos calcolate sono riferite al SRL dellelemento, per riportarle nel
SRG necessario utilizzare la matrice di trasposizione (che non altro che una matrice di
cambiamento di base) | che definita a partire dai coseni direttori dellelemento che sono | L
o cos n
x
= o o
t
'
x sin ) ( cos n
y
= = -
2
1 n
z
= , dove o langolo fra lasse x del SRG e lasse
(cio quello lungo lasse dellelemento) del SRL.
10
Pi precisamente la matrice di trasposizione per un elemento trave ha la seguente forma:
| |
(
(
(
(
(
(
(
(
=
(
(
(
(
(
(
(
(
=
1 0 0 0 0 0
0 cos sin - 0 0 0
0 sin cos 0 0 0
0 0 0 1 0 0
0 0 0 0 cos sin -
0 0 0 0 sin cos
1 0 0 0 0 0
0 n n - 0 0 0
0 n n 0 0 0
0 0 0 1 0 0
0 0 0 0 n n -
0 0 0 0 n n
L
x y
y x
x y
y x
o o
o o
o o
o o
Invece la matrice di trasposizione per lelemento biella ha la seguente forma:
| |
(
=
(
=
o o
o o
sin cos 0 0
0 0 sin cos
n n 0 0
0 0 n n
L
y x
y x
Per calcolare tali matrici in ambiente Matlab stato previsto un apposito ciclo sempre utilizzando il
comando switch come visto sopra per le matrici di rigidezza locali; di seguito si riporta tale parte di
codice:
11
Ora che abbiamo a disposizione le matrici di trasposizione possiamo passare le matrici di rigidezza
del singolo elemento dal SRL al SRG mediante la seguante relazione:
| | | | | | | | L K L K
loc
T
glob
=
Nellambiente Matlab tale relazione implementata in appositi cicli che calcolano le matrici di
rigidezza dei vari elementi nel SRG e li salvano in delle matrici tridimensionali; di seguito si riporta
la parte di codice relativa:
2.6 Ripristino della congruenza e determinazione della matrice delle rigidezze della
struttura
necessario ora ripristinare la congruenza, poich finora sono state sempre prese in considerazione
le singole aste in modo separato. Si procede quindi alla determinazione della matrice topologica
[A]; essa costituita da 0 e da 1 e serve a correlare gli spostamenti nodali dei singoli elementi agli
spostamenti globali dei nodi della struttura secondo la relazione:
s
u [A] u =
Dove:
- u il vettore degli spostamenti nodali delle singole aste ed ha dimensioni dove 1)] d [(
1
) p n m ( ) p n m ( d
2 1 2 1 1 1 1
+ = con: =
1
m numero delle travi, =
2
m numero delle bielle,
numero di nodi x elemento, gdl del singolo nodo della trave, gdl del =
1
n =
1
p =
2
p
singolo nodo della biella
- il vettore degli spostamenti globali dei nodi della struttura ed ha dimensioni [(
s
u )] 1 d
2
dove d con: n = numero di nodi della struttura, p = numero di gdl del singolo nodo p n
2
=
della struttura
12
- [A] la matrice topologica che quindi avr dimensioni )] d d [(
2 1
dove e hanno il
lla struttura tramite la seguente razione:
1
d
2
d
significato visto precedentemente
Si pu quindi ricavare la matrice di rigidezza de ] K [
s
] A [ ] K [ ] A [ ] K [
T
s
=
ove con ] K [ si indicata la matrice a banda contenete tutte le matrici di rigidezza dei singoli D
elementi nel sistema di riferimento globale, di dimensioni ] d d [
1 1
, cio:
(
(
(
=
m
1
K 0
0 K
] K [
ambiente Matlab per fare ci si prima creata la matrice ] K [ , In si poi creata la matrice
topologica mediante un apposito ciclo che assegna gli uno e gli zero della matrice a in base
allidentificativo dei nodi iniziali e finali dellelemento, in modo da garantire la congruenza fra
spostamenti locali dellelemento e spostamenti globali della struttura; si riportano di seguito le parti
di codice relative:
13
14
2.7 Introduzione dei vincoli
vincoli vengono inizialmente introdotti mediante il
ibile definire q
I vettore tipo_vincolo in cui si inserisce 0 se il
nodo non vincolato, 1 se il nodo incastrato, 2 se il nodo incernierato (sempre allesterno);
dopodich tali condizioni di vincolo vengono salvate allinterno della variabile num_punti, in cui
sono contenuti (in ordine): - identificativo del nodo, -coordinata x del nodo, - coordinata y del nodo,
- condizione di vincolo del nodo.
Grazie a questa grandezza poss uali gradi di libert sono vincolati attraverso un
apposito ciclo che tramite la condizione di vincolo e lidentificativo del punto vincolato calcola il
numero dei gdl vincolati (ad esempio se la condizione di vincolo 1 e lidentificativo del punto 2
i numeri dei gdl vincolati sar 4,5 e 6) e li inserisce tutti in un apposita variabile chiamata gdlr
(=gradi di libert vincolati); dopodich vengono calcolati i gradi di libert non vincolati togliendo ai
gdl totali della struttura quelli vincolati gi calcolati. Di seguito si riportano le varie parti di codice
con cui si realizzato quanto esposto pocanzi:
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2.8 Inserimento dei carichi
er quanto riguarda i carichi essi vengono definiti mediante lausilio di due variabili, che sono:
della struttura
mediante il
na volta determinate tali forze per ogni elemento esse vanno sottratte al vettore dei carichi esterni
zioni che vengono di
seguito riportate:
P
- F che il vettore delle forzanti applicate nei nodi della struttura
- q che il vettore dei carichi distribuiti applicati nei vari elementi
Una volta definite tali variabili necessario ricordarsi che per eseguire il calcolo
metodo degli spostamenti necessario togliere al vettore dei carichi esterni il vettore delle forze del
sistema geometricamente determinato a nodi bloccati; per fare ci si sono impostati due cicli che
trasformano gli eventuali carichi distribuiti presenti su travi e pilastri nelle equivalenti forze nodali
che sono le reazioni vincolari dellelemento calcolate con lo schema incastro-incastro, come
riportato nella figura sottostante:
U
cos da trovare il vettore dei carichi necessario alla risoluzione della struttura.
Quanto sopra riportato stato implementato in Matlab tramite una serie di istru
16
17
18
2.9 Determinazione degli spostamenti ai nodi non vincolati e reazioni vincolari
he per una generica struttura vale la relazione:
Ora che abbiamo definito sia la matrice di rigidezza che i carichi agenti sul sistema ci ricordiamo
c
| | | |
s s
K
s
F = o
Per in tale relazione sorge il problema che | | K
men
s
una matrice singolare, quindi non possiamo
invertirla, poich ancora non abbiamo usato la definizione dei vincoli per eliminare i loro gdl dal
calcolo. Per fare ci si divide il vettore sposta ti in due sottovettori
f r
e o o che rappresentano
rispettivamente gli spostamenti dei nodi vincolati (che sono gi noti essendo nulli nel caso di
vincoli perfetti) e gli spostamenti dei nodi non vincolati (che sono incogn poi si suddivide la
matrice di rigidezza nelle seguenti quattro sottomatrici:
- | |
rr
Ks che la sottomatrice ottenuta eliminando
iti), e
da | |
s
K le righe e le colonne relative ai gdl
non vincolati
sottomatrice ottenuta eliminando da - | |
ff
Ks che la | |
s
K le righe e le colonne relative ai gdl
vincolati
e la sottomatrice ottenuta eliminando da - | |
rf
Ks ch | |
s
K le righe relative ai gdl non
vincolati e le colonne relative ai gdl vincolati
o da - | |
fr
Ks che la sottomatrice ottenuta eliminand | |
s
K le righe relative ai gdl vincolati e le
colonne relative ai gdl non vincolati
rtata secondo questa nuova suddivisione si ottiene che:
Che lespressione matriciale di due equazioni, se lo esplicitiamo otteniamo che :
Quindi riarrangiando lespressione sopra ripo
)
`
)
`
f ff fr f
Ks Ks F o
(
=
r rf rr r
Ks Ks F o
{ } | | { } | | { } + =
f rf r rr r
Ks Ks F o o
{ } | | { } | | { }
+ =
f ff r fr f
Ks Ks F o o
Dove = forze nei nodi vincolati (che sono le reazioni vincolari) e = forze nei nodi non
vincolati; ora ricordandoci che gli spostamenti dei gdl vi
r
F
f
F
ncolati sono tutti nulli, cio { } { } 0
r
= o ,
avremo he gli spostamenti nei nodi non vincolati sono dati dalla relazione:
c
{ } | | { }
f
1
ff f
F Ks =
o
In ambiente Matlab si prima provveduto alla suddivisione di | |
s
K
a definite
nelle quattro sottomatrici e di
nei due sottovettori mediante le variabili gdlr e gdlf prim :
{ } F
19
{ }
f
o Una volta fatto ci semplice determinare gli spostamenti dei nodi non vincolati mediante la
emplice relazione sopra esposta; dopodich si possono anche facilmente calcolare le reazioni s
vincolari tramite la relazione
{ } | | { }
f rf r
Ks F o =
Si riporta qui di seguito la relativa parte di codice Matlab:
.10 Calcolo delle sollecitazioni interne
lemento necessario per prima cosa conoscere gli
postamenti dei nodi del singolo elemento nel SRG cos da poter usare la relazione:
2
Per calcolare le sollecitazioni su ogni singolo e
s
| |
'
i
'
i
'
i
K F o =
Per determinare tali spostamenti del singolo elemento per prima cosa si crea un vettore contenete gli
postamenti dei gdl liberi nelle posizioni dei gdl liberi e gli spostamenti dei gdl vincolati (che s
ricordiamo essere 0) nelle posizioni dei gdl vincolati che viene poi moltiplicato per la matrice
topologica [A] cos da ottenere un vettore in cui sono racchiusi gli spostamenti dei singoli elementi
nel sistema di riferimento globale; infine si estraggono di volta in volta gli spostamenti di un
elemento da tale vettore, li si moltiplica per la matrice di trasposizione [L] dellelemento cos da
riportarli nel SRL e poi si salvano in un vettore in cui sono contenuti tutti questi spostamenti
(elemento per elemento) nel SRL. Tutto ci implementato mediante le seguenti istruzioni Matlab:
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Una volta noti tali spostamenti possiamo andare a determinare le sollecitazioni sui vari elementi
ediante la relazione sopra descritta, ricordandoci per che per il calcolo degli spostamenti si erano m
tolte le forze del sistema a nodi bloccati che ora dovranno essere risommate alle sollecitazioni cos
calcolate per ottenere i valori finali delle sollecitazioni stesse; di seguito si riporta la parte di codice
Matlab che realizza il calcolo di tali sollecitazioni:
21
Ora non ci rimane che andare a cambiare i segni delle sollecitazioni, poich quelle appena calcolate
anno il segno riferito al sistema di riferimento locale dellelemento mentre, per una pura semplicit h
di esposizione,a noi fa pi comodo riferirlo alla convenzioni dei segni di scienza delle costruzioni;
di seguito si riporta la parte di codice che effettua questo cambiamento di segno:
22
2.11 Confronto grafico-numerico fra i risultati ottenuti con Matlab e quelli ottenuti
nfronteremo con quelli
ttenuti utilizzando il codice di calcolo SAP2000 sia in maniera grafica che in maniera numerica.
e
con il codice di calcolo SAP2000 in termini di spostamento
Ora andremo ad esporre i risultati si qui ottenuti con il codice Matlab e li co
o
Per prima cosa si riporta la parte di codice che in Matlab disegna lo schema della struttura
comprensivo di identificativi grafici quali: - dei quadrati rossi ove siano presenti vincoli esterni (ch
siano essi cerniere o incastri), - dei pallini gialli in corrispondenza delle varie sconnessioni interne a
cerniera, - dei puntini blu per identificare la presenza di un nodo generico; vengono inoltre stampati
a video gli identificativi numerici dei nodi e degli elementi.
23
24
25
Il risultato che si ottiene da questa parte di codice la seguente figura che rappresenta lo schema
ella struttura in esame: d
26
Adesso si va a riportare la parte di codice che a partire dagli spostamenti dei nodi dei vari elementi
el sistema di riferimento globale prima calcola le costanti della linea elastica elemento per n
elemento (mediante gli spostamenti ortogonali allasse dellelemento e alle rotazioni, nei nodi
iniziali e finali) e poi con tali costanti va a disegnare la deformata di ogni elemento cos da
disegnare la deformata globale della struttura; tale deformata ottenuta tramite Matlab verr poi
confrontata con quella ottenuta dal codice di calcolo SAP2000.
27
28
29
30
31
32
La deformata che si ottiene mediante tale pa
vece la deformata che si ottiene mediante il codice SAP2000 la seguente:
rte di codice Matlab la seguente:
In
33
Come si vede le due deformate sono uguali, per per un raffronto pi preciso di seguito si riporta
na tabella con i valori numerici degli spostamenti nodali calcolati con il Matlab, una contenente u
quelli calcolati con il SAP2000 e una con il confronto fra i due calcoli in termini percentuali:
TABLE: Joint Displacements SAP2000
Joint OutputCase CaseType U1 U2 U3 R1 R2 R3
Text Text Text m m m Radians Radians Radians
1 COMBO C ombination 0 0 0 0 0 0
2 C Com ion OMBO binat 0 0 0 0 0 0
3 COMBO Combination 0 0 0 0 0 0
4 COMBO Combination 0,002063 -0,000497 -0,002367 0 0 0
5 COMBO Combination 0,001894 -0,000974 -0,002304 0 0 0
6 COMBO Combination 0,001578 -0,000378 0 0 0 0,004233
7 COMBO Combination 0,008058 -0,000781 0 0 0 -0,008587
8 COMBO Combination 0,006866 -0,001325 0 0 0 0,007164
TABLE: p M ab Joint Dis lacements atl
Joint OutputCase CaseType U1 U2 U3 R1 R2 R3
Text Text Text m m m Radians Radians Radians
1 COMBO 0 0 0 0 0 0
2 C OMBO 0 0 0 0 0 0
3 COMBO 0 0 0 0 0 0
4 COMBO 0,002063 -0,000497 -0,002367 0 0 0
5 COMBO 0,001894 -0,000974 -0,002304 0 0 0
6 COMBO 0,001578 -0,000378 0 0 0 0,004233
7 COMBO 0,008058 -0,000781 0 0 0 -0,008587
8 COMBO 0,006866 -0,001325 0 0 0 0,007164
n nodo spo amen a 0 diff. Percen st to Matl b SAP20 0 tuale
/ / / / (%)
U
1
0,002063 0,002063 -0,016
U
2
-0,000497 -0,000497 0,030 4
R
2
-0,002367 -0,002367 -0,017
U
1
0,001894 0,001894 -0,022
U
2
-0,000974 -0,000974 0,004 5
R
2
-0,002304 -0,002304 0,002
U
1
0,001578 0,001578 -0,026
U
2
-0,000378 -0,000378 0,065 6
R
2
0,004233 0,004233 0,008
U
1
0,008058 0,008058 -0,002
U
2
-0,000781 -0,000781 -0,031 7
R
2
-0,008587 -0,008587 0,002
U
1
0,006866 0,006866 0,005
U
2
-0,001325 -0,001325 -0,004 8
R
2
R 0,007164 0,007164 0,005
34
2.12 Confronto grafico-numerico fra i risu
con il codice di calcolo SAP2000 in te
he sono gi state calcolate al punto 2.10) medi
i consideri che le fibre di riferimento sono sem
uardato a partire dal nodo i fino al nodo j.
ltati ottenuti con Matlab e quelli ottenuti
rmini di sollecitazioni interne
azioni interne
ante il comando fill che permette di riempire una
Si va ora a riportare la parte di codice Matlab che disegna i diagrammi delle sollecit
(c
data area con un determinato colore, in particolare per i nostri diagrammi quando la sollecitazione
interna (sia che sia N, T o M) positiva il diagramma viene riempito con il colore blu, invece
quando essa negativa viene riempita con il colore rosso; la definizione di positivo e negativo fa
riferimento alla convenzione di scienza delle costruzioni cio:
S pre poste alla destra dellelemento che viene
a dello sforzo normale:
g
Partiamo dal codice per il plot del diagramm
35
36
37
Ora andiamo a riportare il diagramma cos ottenuto e lo
codice SAP2000:
SAP2000
confrontiamo con quello ottenuto mediante
MATLAB
il
38
Adesso verr riportata la parte di codice che permette di effettuare il plot del diagramma del taglio:
39
Ora andiamo a riportare il diagramma cos ottenuto e lo confrontiamo con quello ottenuto mediante
codice SAP2000: il
40
MATLAB
SAP2000
41
Infine si riporta la parte di codice che permette di effettuare il plot del diagramma del momento:
42
43
44
45
Ora andiamo a riportare il diagramma cos ottenuto e lo confrontiamo con quello ottenuto mediante
codice SAP2000:
il
MATLAB
46
SAP2000
ome gi fatto per la deformata, per avere un raffronto pi preciso fra i risultati, si riporta una
bella contenente i valori delle sollecitazioni, elemento per elemento, ottenute mediante il SAP200,
C
ta
una contenente le sollecitazioni ottenute con il Matlab e una con le loro differenze percentuali:
TABLE: Element Forces Frames SAP2000
Frame Station OutputCase CaseType P V2 V3 T M2 M3
Text m Text Text KN KN KN KN-m KN-m KN-m
1 0,000 COMBO C -221,199 -8 0 0, 0 10,683 ombination ,751 ,000 000 ,000
1 5 COMBO Com ion -221,199 - 0 ,000 binat 8,751 ,000 0,000 0,000 -33,074
2 0,000 COMBO Combination -433,606 -8,775 0,000 0,000 0,000 11,041
2 5,000 COMBO Combination -433,606 -8,775 0,000 0,000 0,000 -32,833
3 0,000 COMBO Combination -168,177 27,604 0,000 0,000 0,000 -48,992
3 5,000 COMBO Combination -168,177 27,604 0,000 0,000 0,000 89,026
4 0,000 COMBO Combination -158,261 -70,555 0,000 0,000 0,000 104,344
4 4,000 COMBO Combination -158,261 -70,555 0,000 0,000 0,000 -177,876
5 0,000 COMBO Combination -195,381 65,133 0,000 0,000 0,000 -74,298
5 4,000 COMBO Combination -195,381 65,133 0,000 0,000 0,000 186,233
6 0,000 COMBO Combination -18,494 117,913 0,000 0,000 0,000 -137,419
6 7,500 COMBO Combination -18,494 -125,837 0,000 0,000 0,000 -167,131
7 0,000 COMBO Combination -43,244 129,857 0,000 0,000 0,000 -125,666
7 6,000 COMBO Combination -43,244 -125,143 0,000 0,000 0,000 -111,526
47
8 0,000 COMBO Combination -130,555 -158,261 0,000 0,000 0,000 -177,876
8 7,500 COMBO Combination -130,555 160,489 0,000 0,000 0,000 -186,233
9 0,000 COMBO Combination 18,826 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
9 9,014 COMBO Combination 18,826 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
10 0,000 COMBO Combination -36,206 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
10 9,014 COMBO Combination -36,206 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
11 0,000 COMBO Combination 20,359 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
11 7,810 COMBO Combination 20,359 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
12 0,000 COMBO Combination -43,598 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
12 7,810 COMBO Combination -43,598 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
13 0,000 COMBO Combination 74,145 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
13 8,500 COMBO Combination 74,145 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
TABLE: Element Forces - Frames Matlab
Frame Station OutputCase CaseType P V2 V3 T M2 M3
Text m Text Text KN KN KN KN-m KN-m KN-m
1 0,000 COMBO -221,199 -8 0,000 0 0,000 10,682 ,751 ,000
1 5 COMBO -221,199 - 0 ,000 8,751 ,000 0,000 0,000 -33,074
2 0,000 COMBO -433,606 -8,775 0,000 0,000 0,000 11,041
2 5,000 COMBO -433,606 -8,775 0,000 0,000 0,000 -32,8326
3 0,000 COMBO -168,177 27,604 0,000 0,000 0,000 -48,992
3 5,000 COMBO -168,177 27,604 0,000 0,000 0,000 89,026
4 0,000 COMBO -158,261 -70,555 0,000 0,000 0,000 104,344
4 4,000 COMBO -158,261 -70,555 0,000 0,000 0,000 -177,876
5 0,000 COMBO -195,381 65,133 0,000 0,000 0,000 -74,298
5 4,000 COMBO -195,381 65,133 0,000 0,000 0,000 186,233
6 0,000 COMBO -18,494 117,913 0,000 0,000 0,000 -137,419
6 7,500 COMBO -18,494 -125,837 0,000 0,000 0,000 -167,131
7 0,000 COMBO -43,244 129,857 0,000 0,000 0,000 -125,666
7 6,000 COMBO -43,244 -125,143 0,000 0,000 0,000 -111,526
8 0,000 COMBO -130,555 158,261 0,000 0,000 0,000 -177,876
8 7,500 COMBO -130,555 -160,489 0,000 0,000 0,000 -186,233
9 0,000 COMBO 18,826 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
9 9,014 COMBO 18,826 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
10 0,000 COMBO -36,206 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
10 9,014 COMBO -36,206 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
11 0,000 COMBO 20,359 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
11 7,810 COMBO 20,359 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
12 0,000 COMBO -43,598 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
12 7,810 COMBO -43,598 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
13 0,000 COMBO 74,145 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
13 8,500 COMBO 74,145 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000
48
CONFRONTO SOLLECITAZIONI MATLAB-SAP2000
ELEMENTO STAZIONE AP AV AM
/ / (%) (%) (%)
0,000 0,0 0 -0,0 1 0,000936 0009 0457
1
5, 0 0, 0 -0, 1 0,000000 00 00009 00457
0,000 -0,000046 0,003419 -0,000906
2
5,000 -0,000046 0,003419 -0,000305
0,000 0,000119 0,001449 0,000000
3
5,000 0,000119 0,001449 0,000000
0,000 0,000190 0,000000 0,000000
4
4,000 0,000190 0,000000 0,000000
0,000 -0,000102 0,000461 -0,000135
5
4,000 -0,000102 0,000461 0,000000
0,000 0,002163 -0,000339 0,000000
6
7,500 0,002163 0,000318 0,000000
0,000 0,000925 0,000308 0,000000
7
6,000 0,000925 -0,000320 0,000000
0,000 0,000000 0,000190 0,000000
8
7,500 0,000000 -0,000187 0,000000
0,000 0,000000 0,000000 0,000000
9
9,014 0,000000 0,000000 0,000000
0,000 0,000276 0,000000 0,000000
10
9,014 0,000276 0,000000 0,000000
0,000 0,000982 0,000000 0,000000
11
7,810 0,000982 0,000000 0,000000
0,000 -0,000688 0,000000 0,000000
12
7,810 -0,000688 0,000000 0,000000
0,000 -0,000405 0,000000 0,000000
13
8,500 -0,000405 0,000000 0,000000
49
2.13 Confronto numerico fra i risultati ottenuti con Matlab e quelli ottenuti con il
codice di calcolo SAP2000 in termini di reazioni vincolari
zioni vincolari calcolate
ediante il Matlab (come visto al termine del paragrafo 2.9); - unaltra tabella contenente i valori
Di seguito si riportano tre tabelle: - una contenente i valori delle rea
m
delle reazioni vincolari calcolate mediante il SAP2000; - infine unultima contenente le differenze
percentuali fra le due metodologie di calcolo
TABLE: Joint Reactions SAP2000
Joint OutputCase CaseType F1 F2 F3 M1 M2 M3
Text Text Text KN KN KN KN- m KN- m KN- m
1 COMBO C -6 210,756 0,000 0 0 -10,683 ombination ,913 ,000 ,000
2 C Com ion -36,990 440,656 0 OMBO binat ,000 0,000 0,000 -11,041
3 COMBO Combination -61,097 196,088 0,000 0,000 0,000 48,992
TABLE: Joint Reactions SAP2000
Joint OutputCase CaseType F1 F2 F3 M1 M2 M3
Text Text Text KN KN KN KN-m KN-m KN-m
1 COMBO -6 21 6 0,000 0,000 0,000 - ,913 0,75 10,682
2 C -3 44 0 OMBO ,000 0,000 0,000 6,990 0,656 -11,041
3 COMBO 0,000 0,000 0,000 -61,097 196,088 48,992
CONFRONTO REAZIONI MATLAB-SAP2000
NODO OutputCase AF1 AF2 AM3
/ (%) (%) (%) Text
1 COMBO 0, 2 -0,000009 0,000474 00299
2
COMBO -0,001252 -0,000048 -0,000507
3
COMBO 0,000419 0,000117 -0,000064
50
3 Analisi Dinamica
matrice delle masse della struttura
eto, che proprio il caso della
truttura oggetto di studio, la seguente:
3.1 Costruzione della
Lequazione di equilibrio dinamico per un sistema elastico discr
s
{ } { } { } { } ) t ( F u ] K [ u ] C [
s
u ] M [
s
= + +
Visto che si sta trattando il caso di un analisi di una struttura per cui il comportamento dello
morzamento non ben noto ma solo approssimabile (ad esempio con una formulazione alla s
Rayleigh in cui | |
s s
K ] M [ ] C [ + = | o ) si deciso di svolgere tutte le analisi considerando lo
smorzamento nullo, cio [C] = 0, cos terminare i massimi della risposta e non il reale decorso
della risposta nel i questa ipotesi lequazione della dinamica diventa:
da de
tempo; quindi a causa d
{ } { } { } ) t ( F u ] K [ u ] M [
s s
= +
Siccome la matrice di rigidezza della struttura gi nota, in quanto determinata nellanalisi statica,
on ci rimane che andare a determinare la matrice di massa della struttura. Per fare ci in generale n
necessario definite per prima cosa la matrice di massa dei singoli elementi nel loro sistema di
riferimento locale e poi riportarla nel sistema di riferimento globale tramite la relazione
| | | | L ] M [ L ] M [
_loc ele
T
_glob ele
=
Fatto ci si deve andare a comporre la matrice delle masse della struttura mediante la matrice
pologica [A] ( gi definita per lassemblaggio della [K
s
] ) mediante la relazione: to
| | | | | | A ] M [ A M
glob _ ele
T
s
=
Quanto sopra esposto vale nel caso generale in cui la matrice delle masse dellelemento non sia
iagonale ma sia del tipo congruente, cio ottenuta a partire dalle funzioni di forma dellelemento e d
dove quindi esistono anche termini fuori diagonale sia per gli elementi trave che per gli elementi
biella; per nel nostro caso si utilizzer una formulazione a masse concentrale (lumped mass) ove la
massa dellelemento divisa equamente fra i due nodi dellelemento per entrambi i gradi di libert
traslazionali del nodo stesso mentre a quello rotazionale non viene assegnata nessuna massa. Quindi
in questa formulazione la matrice di massa dellelemento verr definita direttamente nel sistema di
riferimento globale, poich sarebbe inutile definire la matrice delle masse nel SRL e poi passarla nel
SRG in quanto essa diagonale e quindi nel passaggio di sistema di riferimento non verrebbe
modificata. Quindi la forma della matrice di massa dellelemento trave e di quella dellelemento
biella (nel SRG) sono le seguenti:
| |
(
(
(
(
(
(
(
(
=
0 0 0 0 0 0
0 1 0 0 0 0
0 0 1 0 0 0
0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 1 0
0 0 0 0 0 1
2
l A
M Trave Elemento
ele_glob
51
| |
(
(
(
(
(
=
1 0 0 0
0 1 0 0
0 0 1 0
0 0 0 1
2
l A
M Biella Elemento
ele_glob
Tale formulazione per la matrice delle masse stat
risultati del programma di calcolo SAP2000 che utilizza propri
delle masse.
Una volta costruita la matrice delle masse per
struttura partecipano solamente i gdl non vincolati
iniziale selezionando solamente le righe e le col
vincolati, riducendo quindi il sistema
a scelta per ottenere un miglior riscontro con i
o tale formulazione per la matrice
ci dobbiamo ricordare che alla risposta della
e perci dovremo andare a ridurre il problema
onne della matrice di massa relative a gdl non
iniziale al seguente sistema:
{ } { } { }
ff ff _ s ff _ s
) t ( F u ] K [ u ] M [ = +
Di seguito si riporta la parte di codice Matlab
necessaria a costruire la matrice di massa della
struttura (sia quella completa che quella ridotta):
52
53
3.2 Analisi in oscillazioni libere con smorzamento nullo
uello che ci proponiamo di fare adesso andare a studiare il nostro sistema nel caso in cui non
iano presenti forzanti esterne, ma le condizioni iniziali in termini di spostamento e velocit sono
iverse da 0 (o entrambe o almeno una delle due), in pratica ci proponiamo di andare a risolvere il
eguente sistema di equazioni differenziali:
Q
s
d
s
{ } { } { }
0
{ }
=
= +
ff _ s ff _ s
u ) 0 ( u
0 u ] K [ u ] M [
{ }
=
0
u ) 0 ( u
Per risolvere tale problema si ipotizza che la soluzione sia del tipo { } { } ) t ( f ) t ( u = | dove f(t) una
{ } | un vettore di numeri di dim
i
funzione del tempo valida per tutti i gradi di libert e ensioni pari
al numero di gradi di libert del sistema, in pratica si pensa che la soluzione abbia lo stesso
andamento per ogni massa ma sia proporzionale al valore dello | relativo alla massa stessa. Ora
derivando due volte questa espressione e sostituendola nellequazione iniziale si ottiene il seguente
sistema lineare omogeneo:
| | | | | | { } 0 K M
ff _ s ff _ s
2
= + | e
Tale sistema ammette una soluzione (che non sia quella banale di { } { } 0 = | ) se e solo se verificata
la seguente relazione:
| | | | | | 0 K M det
2
= + e
ff _ s ff _ s
La risoluzione di questo problema detta problema agli autovalori e si risolve tramite lequazione
i grado N ( = numero di gdl del sistema) che si ottiene dalla condizione sopraesposta e che ha per
forme m
d
incognite gli N autovalori
2
e ; a tali N autovalori sono associate N odali { } | della struttura
(che si ottengono reinsere uno alla volta i valori di nellequazione inizia a volti noti
li autovalori si possono lare si a
ndo
calco
2
e
a le pulsazioni proprie del sistem
le). Un
2
i
e g
i
e = sia i periodi
propri del sistema
i i
2 T e t = .
importante notare che a causa della matrice delle masse utilizzata sulla diagonale della stessa ci
sono dei termini nulli, tali termini corrispondono ad autovalori con valore numerico non finito (cio
) e quindi ad autovettori nulli, di conseguenza si avr che il sistema definito da un numero di
forme modali non nulle minore rispetto al numero di gdl del sistema, precisamente si avranno N
3
2
forme modali; tale numero deriva dal fatto che si deve togliere una form per ogni gdl
rotazionale (a cui non assegnata alcuna massa) e quindi, essendo i gdl rotaz erzo di quelli
totali, ne risulta che no
a modale
ionali un t
i restanti so due terzi.
sis
dice
In ambiente Matlab il calcolo degli autovettori e degli autovalori di effettua mediante il comando
eig, mediante il quale si ottengono la matrice diagonale [aut_val] contenente gli autovalori del
tema e la matrice [aut_vett] contenente gli autovettori del sistema; una volte note tali quantit
facile calcolare le pulsazioni e i periodi propri del sistema. Di seguito si riporta la parte di co
che realizza tali operazioni:
54
Gli autovettori che si sono trovati sono definiti a meno di una costante moltiplicativa che pu essere
ualunque (poich per gli autovettori non importante il valore assoluto delle componenti ma
portante il rapporto fra le componenti stesse), allora normalmente tale costante viene scelta in
aniera che siano soddisfatte le due seguenti relazioni:
q
im
m
| | | | | | | |
| | | | | | | |
2
ff _ s
T
ff _ s
T
K
I M
e | |
| |
=
=
Per fare ci basta moltiplicare li-esimo autovetture
i
| per il coefficiente
i
i
m
1
= o , dove m
i
li-esimo della matrice
| | | | | | | | =
ff _ s
T
ff _ s
M M che una matrice diagonale. In Matlab tale
rocedura stata implementata nel seguente ciclo:
p
55
ra che abbiamo a disposizione sia le pulsazioni naturali che le forme modali si pu andare a
eterminare la risposta del problema in oscillazioni libere come combinazione lineare delle risposte
ssociate ai singoli modi di vibrare e cio:
O
d
a
) t ( sen ) t ( u
j j
N
1 j
j j
1
u e | + =
=
ove D
j
e
j
u sono due parametri che dipendono dalle condizioni iniziali e N
1
il numero di modi
propri del sistema (come gi visto pari a N
3
). Il parametro
j
2
prende il nome di contributo
modale , in quanto rappresenta il contributo della j-esima forma modale sulla risposta complessiva
del sistema.
Per analizzare le oscillazioni libere si assumo due diversi set di condizioni al contorno: -nel primo si
assumeranno velocit nulle e spostamenti proporzionali alla prim forma modale; - nel secondo si
assumeranno sempre velocit nulle ma spostamenti pari a quelli ottenuti nel calcolo della deformata
a
statica.
=
0 (0) u
u(0)
1 Set
=
0 (0) u
u u(0)
2 Set
s
=
1
|
=
Dalla soluzione del problema con il primo set di condizioni al contorno ci si aspetta di ottenere
degli spostamenti sinusoidali con periodo pari al periodo del primo modo di vibrare, ci perch se si
assumono spostamenti proporzionali ad una forma modale sar solo quella forma a dare contributo,
cio il di quella forma modale sar ari a 1 mentre tutti gli altri saranno nulli. Dalla soluzione del
econdo s
s
set di condizioni al contorno invece ci si aspetta di ottenere una forma generica data dalla
ovrapposizione dei contributi dei vari modi. Di seguito si riporta la parte di codice che realizza il
calcolo delle oscillazioni libere per entrambi i di condizioni iniz li (mentre le elaborazioni
grafiche vengono riportate nellapposito paragrafo):
set ia
56
57
58
3.3 Analisi in oscillazioni forzate con smorzamento nullo
uello che ci proponiamo di fare adesso andare a studiare il nostro sistema nel caso in cui siano
resenti forzanti esterne con andamento nel tempo di tipo sinusoidale, e che le condizioni iniziali in
rmini di spostamento e velocit sono entrambe pari 0, in pratica ci proponiamo di andare a
solvere il seguente sistema di equazioni differenziali:
Q
p
te
ri
{ } { } { }
{ } { }
=
= +
0 ) 0 ( u
) t ( F u ] K [ u ] M [
ff _ s ff _ s
{ } { }
= 0 ) 0 ( u
59
Lanalisi stata eseguita impostando come forzanti esterne due forze, agenti contemporaneamente,
di ampiezza e periodo differente rispettivamente pari a: , - , - KN 80 F
2 _ 0
= s 1 . 0 T
1
= - KN 50 F
1 _ 0
= ,
icate rispettivam
va allinserimento di tali forze:
- s 2 . 0 T
2
= . Queste due forzanti sono appl
sempre in direzione x. Di seguito si riporta la parte di codice relati
a risoluzione di tale problema pu essere effettuata sia mediante metodi diretti sia mediante
etodi indiretti, ora andremo ad analizzare nello specifico entrambe le soluzioni.
.3.1 Metodi di integrazione diretta
ali metodi sono detti diretti poich non prevista alcuna trasformazione delle equazioni in altre
rme prima dellintegrazione numerica. Lidea base di questi metodi quella di andare a
iscretizzare il dominio del tempo in un numero finito di intervalli di ampiezza pari a
ente al nodo 4 in direzione x e al nodo 7
L
m
3
T
fo
d t A e di
ti (cio mediante il
calcolare in tali punti i valori di spostamenti velocit e accelerazioni mediante espressioni di
carattere algebrico (e non pi differenziale) che si ottengono inserendo nellequazione generale del
oto del sistema al posto della derivata prima e della derivata seconda degli spostamenti una loro m
approssimazione espressa in termini fini t A ). Quindi nella no alisi
ione diretta nel dominio del tempo che sono:
stra an
confronteremo 4 diversi metodi di integraz
- Metodo delle differenze centrali
- Metodo di Houbolt
- Metodo di Newmark
- Metodo di u Wilson
Concettualmente tali metodi prevedono
zialmente per:
gli stessi passi da seguire ma differiscono fra loro
ess
iazioni di velocit e accelerazione in funzione degli spostamenti
i si effettua lequilibrio dinamico
en
- espressioni delle var
- istante temporale in cu
60
Andiamo quindi ad nalizzare n a el dettaglio questi quattro metodi di integrazione, considerando che
er ogni metodo stato scelto un passo di integrazione , la scelta di tale passo stata
elle differenze centrali che pari a
s 10 1 t
5
= A p
fatta tenendo in considerazione che esso deve essere minore sia del passo massimo per il metodo
d
t
min
max
T
t = A ssimo oltre il quale non si pu
an ili che
son affinch essa possa essere
(che il passo ma
asse
d re altrimenti la soluzione esplode) sia dellordine di grandezza dei termini trascurab a
o stati aggiunti sulla diagonale della matrice delle m
numericamente invertita (altrimenti una matrice con uno 0 sulla diagonale non invertibile) e che
nel nostro caso sono pari a
3
10 1
. Sempre per ogni metodo si deciso di studiare un intervallo
temporale che va da zero a due secondi, cio s 2 t 0 s s
Metodo delle differenze centrali
Sia assume che:
one accelerazi di zione varia ) U U 2 U (
1
velocit di ione variaz ) U
t 2
1
U
t t t t
t t t t t
A +
A A +
A
=
t
2
A
ove U assunta come funzione de
U
U (
t t A
+ =
gli spostamenti agli istanti D t t A , t, . Listante in cui si
quilibrio dinamico t e quindi di ha che:
Sostituendo le espressioni di e di si giunge ad unequazione di soli spostamenti, che
espressa in maniera compatta ha la seguente forma:
ove:
Allinizio della procedura risolutiva necessario una inizializzazione che consiste nel calcolo degli
enti allistante
t t A +
va a effettuare le
t t
s
t t
s
R U ] K [ U ] C [ U ] M [ = + +
t
U
t
U
t t t
R
U M
=
A +
D
C a M a
1 0
+ = M
t t
1 0
t
2
t t
U ) C a M a ( U ) M a K ( R R
A
=
spostam t A , che pari a:
con a
0
, a
1
, a
2
e a
3
costanti di integrazione che valgono:
0
3
0 0 t
U a U t U U
+ A =
A
;
t
1
a
2
0
A
=
;
t 2
1
a
2
1
A
=
0 2
a 2 a =
61
2
3
a
1
a =
Di seguito si riporta la parte di codice Matlab che esegue il calco
centrali:
lo con il metodo delle differenze
62
Metodo di Hubolt
questo metodo le leggi di variazione di velocit e accelerazione sono definite allistante In t t A + e
anno le seguenti espressioni: h
) 4 5 2 (
1
2
t t t
U
t
U
+ A +
A
=
) 2 9 18 11 (
6
1
2
2
t t t t t t
t t t t t t t t t
U U U
U U U U
t
A A A
A A A + A +
+
+
A
=
U
Quindi lequazione di equilibrio dinamico viene scritta allistante t t A + , cio:
t t t t
s
t t t t
s
R U ] K [ U ] C [ U ] M [
A + A + A + A +
= + +
Sostituendo le espressioni di e di si giunge ad unequazione di soli spostamenti, che
espressa in maniera compatta ha la seguente forma:
Dove
i rig equiv
forza equivalente
on
t t
U
A +
t t
U
A +
t t t t
R
U K
A + A +
=
C a M a K K
1 0
+ + = matrice d idezza alente
t 2 t t t t t t t t A A A + A +
R
) U a U a U a ( C ) U a U a U a ( M R
t 2 t
7
t t
5
t
3 6 4 2
A A
+ + + + + + =
C
;
t
2
a
2
0
A
= ;
t A
6
11
a
1
= ;
t
a
2
2
A
=
5
;
t
a
3
A
= a
4
3
; a 2
0
=
;
2
a
a
0
6
= ;
2
a
a
3
5
=
9
a
a
3
7
=
Dallespressione risolutiva si riscontra che lo spostamento funzione degli spostamenti
calcolati ai tre istanti precedenti; di conseguenza tali spostame
t t
U
A +
nti vanno calcolati con una procedura
63
separata, e p isam ostra analisi tali spostamenti agli intervalli t, e t t A t 2 t A
ediante
i prec ente nella n
vengono valutati mediante il Metodo delle
questo punto possibile valutare gli sposta
lespressione ricorsiva sopra esposta.
Di seguito si riporta la parte di codice Matlab
differenze centrali e quindi si ha che
menti a tutti gli intervalli suc vi m
che esegue il calcolo con il me
DC
t 2
H
t 2
DC
t
H
t
DC
U U
U U
A A
A A
=
=
0
H
0
U = U
A cessi
todo di Houbolt:
64
Metodo di u Wilson
Il metodo di integrazione nel dominio del tempo u - Wilson
e lineare
rappresenta unestensione del metodo
la variazione di accelerazione tra gli di accelerazione lineare. In tale metodo si assum
tanti t e ; invece nel metodo di is t t A + u - Wilson laccelerazione varia linearmente tra gli istanti t
. In base al valore assunto dal parametro u il metodo condizionatamente oppure
e
e t t A +u
incondizionatamente stabile, in particolare se si assum 37 ,. 1 > u il metodo diventa
incondizionatamente stabile, pertanto nellanalisi si definito 4 , 1 = u .
La legge di variazione dellaccelerazione viene definita allistante t + t come:
( )
t t t t t
U U
t
U U
A
+ =
A + + u t
u
t
A +u
Dove:
t t
U K
A +
=
u
C a M a K
+ + = K
1 0
R
) U a U 2 U a ( C ) U 2 U a U a ( M ) R R ( R
t
3
t t
1
t t
2
t
0
t t t t t t
+ + + + + + + =
A + A +
u
u
C
;
a
a
0
4
u
=
;
a
a
2
5
u
= ;
t
3
a
1
A
=
u
;
1 2
a 2 a = ;
2
t
a
3
A
=
u
;
3
1 a
6
u
= ;
) t (
6
2
0
A
=
u
a
2
t
a
7
=
A
6
t
a
8
A
=
2
Una volta fissate le condizi iali, che sono e , si possono determinare istante
per istante i valori degli spostamenti istante
0 U
0
=
t
0 U
0
=
t A +
oni iniz
nell , ma
seguen
u a noi interessa quello allist
e quindi dovremo ripassare a tale valore m lazioni
ante
nte ti re t t A + edia le
( )
t
6
t
5
t t t t t
U a U a U U
+ + =
A + A + u
4
U a
65
( )
t t t
7
t t t
U U a U U
+ =
A + A +
( )
t t t
8
t t
U 2 U a U t U
+ A + =
A +
t t A +
U
Di seguito si riporta limplementazione in Matlab di tale m
etodo:
66
Metodo di Newmark
metodo di Newmark unestensione del metodo Il u - Wilson , pertanto rappresenta anche un
mpliamento del metodo di accelerazione lineare.
questo metodo le leggi di variazione sono le seguenti:
a
In
2 t t t t t t t
t t t t t t
t ] U U )
2
1
[( U t U U
t ] U U ) 1 [( U
A + + A + =
A + + =
A + A +
A + A +
o o
o o
ffinch tale metodo risulti incondizionatamente stabile si deve avere che 0,5 e che
0,25 (0,5+).
Ponendo
U
2
1
= o e
4
1
= o si ottiene il metodo di accelerazione media costante
serendo
equazione
ma compatta pu essere espressa come:
Da ci si deduce che lequilibrio dinamico viene effettuato allistante t t A + ; in
lespressione delle leggi di variazione in quella dellequilibrio dinamico si ottiene l
risolutiva che in for
C a a K K
1
+ = M
0
+
) U a U a U a ( C ) U a U a U a ( M R R
t
5
t
4
t
1
t
3
t
2
t
0
t t t t
+ + + + + + =
A + A +
67
Con le costanti di integrazione che assumono i seguenti valori:
;
1
=
t
2
0
A
a
o
; a =
t
1
A o
o
;
1
a = ; 1
1
a =
t
2
A o
3
2o
; 1 a
4
=
o
o
) 2 (
2
t
a
5
A
=
o
o
t a
7
A = o ) 1 ( t a
6
o A =
: Di seguito si riporta limplementazione in Matlab di tale metodo
68
3.3.2 Metodi di integrazione indiretta
etodo della sovrapposizione modale
metodi di integrazione nel dominio del tempo appena visti determinano la soluzione del problema
forma discreta ovvero in un numero finito di istanti temporali. Tutte le metodologie ad ogni step
i calcolo necessitano di un numero di operazioni da implementare pari a:
M
I
in
d
n m o
Dove:
le dimensioni del problema
- m = met larghezza di banda delle matrici coinvolte
- n = numero di gradi di libert, cio
- 2 > o
Come detto questo il numero di operazioni per ogni step di calcolo cio per ogni istante
mporale, quindi se S il numero totale di istanti temporali in cui si discretizzato il problema si
avr che il numero complessivo di operazioni pari a:
te
n m S o
Per ridurre il numero di operazioni necessario diminuire la larghezza della banda delle matrici
oinvolte. A tal riguardo la numerazione dei nodi importante ma, ovviamente, la riduzione della
ella sovrapposizione modale consente di
tringere la larghezza della banda delle matrici operando una trasformazione di coordinate del tipo:
c
larghezza della banda limitata dalla discretizzazione della struttura. Da ci si deduce che sotto un
certo numero di operazioni non possibile scendere a meno di non effettuare una manipolazione
delle equazioni risolventi. In particolare il metodo d
s
{ } )} t ( x { ] P [ ) t ( U =
In pratica si introduce un nuovo sistema di coordinate x(t) definite coordinate generalizzate; nel
caso in esame come matrice [P] si sceglie la matrice delle forme modali | | | poich ci permette di
ottenere la diagonalizzazione sia della matrice di massa sia della matrice di rigidezza, cio:
| | | |
T
] I [ ] M [ | | =
| | | | | |
2 T
] K [ e | | =
69
Quindi grazie a questa trasformazione lequazione di equilibrio dinamico (sempre in assenza di
smorzamento) diventa la seguente:
{ } { } | | { } ) t ( F ) t ( x ] [ ) t ( x ] I [
T 2
= + | e
Avendo diagonalizzato tutte le matrici coinvolte si o
il grande vantaggio di poter essere risolto mediante
zare il meto
recedenza. Una volta determinate le soluzioni in
calcolare le soluzione in termini di coordinate d
oordinate e cio:
ttenuto un sistema disaccoppiato che presenta
la soluzione di N equazioni distinta ad un grado
do di Houbolt, con la stessa metodologia vista in
termini di coordinate generalizzate si pu
el sistema attraverso lequazione di passaggio di
di libert ciascuna.
La soluzione in termini di spostamenti generalizzati x(t) pu essere calcolata mediante vari metodi,
nel nostro caso si scelto di utiliz
p
c
{ } )} t ( x { ] [ ) t ( U = |
Un altro grande vantaggio di questo metodo che ci permette di ottenere una soluzione accurata
(dal punto di vista ingegneristico) anche non considerando tutte le N equazioni, ma considerandone
solo un loro numero limitato. Tale numero significativo di forme modali da considerare dipende da
vari fattori quali: -tipo di struttura; - tipo di carico, inteso come contenuto in frequenza del carico e
distribuzione del carico fra le varie forme modali (comunque il linea generale si pu dire che: - per
ica , - per analisi di esplosioni 10 n ~ N
3
2
n = analisi sism , - per analisi di vibrazioni n = tutti i modi
ompresi fra
inf
e e
sup
e c ).
Nel nostro caso si studier sia la soluzione ottenuta con una sovrapposizione di tutte le forme
modali sia la soluzione ottenuta considerando la met delle forme modali a disposizione e poi si
confronteranno i risultati per valutarne lerrore.
Di seguito si riporta la parte di codice che esegue il calcolo della sovrapposizione a modi completi:
70
71
Di seguito si riporta la parte di codice che esegue il calcolo della sovrapposizione a modi troncati:
72
73
3.4 Risposta in frequenza della struttura
ra pensiamo di effettuare unanalisi del sistema
000 Hz con passo di 0,01 Hz che ha messo in
assima (su un tempo di 0,1 secondi). Da questo
ducono risonanza. Per fare ci si impone che
efinite siano uguali e che varino nellintervallo prestabilito,
ediante il metodo della sovrapposizione modale (ri
t
elle
O condotta per frequenze circolari comprese tra 0 e
evidenza il seguente andamento della risposta
possibile desumere quale siano le frequenze che
le frequenze delle due forzanti precedentemente
per ognuna di queste frequenze,
solto con il metodo delle differenze centrali), si
essa per poi plottare i vari massimi in funzione
1
m
in
d
m
calcola prima la risposta e poi il massimo della s
d e .
Di seguito si riporta la parte di codice che realizza quanto descritto:
74
75
3.5 Fenomeno dei battimenti
ndiamo ad analizzare la risposta della struttura
vente pulsazione alla prima pulsazione prop
he andremo a definire saranno sempre due ma avranno una stessa pulsazione circa uguale alla
rima pulsazione propria della struttura. Una volta definite le forzanti si proceder al calcolo degli
postamenti mediante il metodo della sovrapposizione modale risolto con il metodo di Houbolt.
i seguito si riporta la parte di codice che realizza quanto descritto:
A quando viene sollecitata con una forzante armonica
ria della struttura. Quindi questa volta le forzanti
~
a
c
p
s
D
76
77
3.6 Fenomeno della risonanza
tudiamo il fenomeno della risonanza adottando due forzanti con pulsazione uguale alla prima
ulsazione propria del sistema. Il fenomeno della risonanza dovuto al fatto che quando la
ulsazione della forzante pari a una delle pulsazioni proprie del sistema il fattore di
mplificazione di quel modo
S
p
p
) ) / ( 1 (
1
2
j
j
e e
q
= c d (%)
98
3.11 Confronto grafico-numerico fra i risultati ottenuti con Matlab e quelli ottenuti
con il codice di calcolo SAP2000 in termini di oscillazioni forzate calcolate con
il metodo di
u Wilson
Di seguito si riporta sia la parte di codice che realizza il plot delle oscillazioni forzate calcolate con
metodo di u Wilson : il
99
Ora si va a riportare il confronto grafico fra la ri
opra riportato) e quella calcolata con il SAP:
SAP2000
sposta calcolata con il Matlab (mediante il codice
MATLAB
s
100
Anche in questo caso per il confronto numerico fra i
lcuni punti (intervallati con un intervallo temporal
togramma.
i seguito si riporta la parte di codice che cal
due codici si calcolano le differenze solo in
e di 0,1 s) e poi si riportano tali differenze in un
cola e diagramma tali differenze percentuali:
a
is
D
101
Il risultato che si ottiene da questo confronto num
ifferenze percentuali, calcolate come
erico, come detto, il seguente istogramma delle
100
u
u u
SAP
Matlab SAP
= c (%) d
.12 Plot delle oscillazioni forzate calcolate con il metodo di sovrapposizione modale
a modi completi mediante Matlab
i seguito si riporta sia la parte di codice che realizza il plot delle oscillazioni forzate calcolate con
metodo della sovrapposizione modale a modi completi sia il grafico ottenuto da tale codice :
3
D
il
102
3.12 Plot delle oscillazioni forzate calcolate con il metodo di sovrapposizione modale
a modi troncati mediante Matlab
103
3.13 Confronto grafico-numerico fra i vari metodi di integrazione nel dominio del
tempo implementati in Matlab
ra si andranno a riportare una serie di confronti fra i metodi di integrazione sopra elencati di
atura sia solamente grafica (sovrapposizione grafica di tutti i grafici ottenuti con i vari metodi) che
rafica-numerico cio un istogramma delle differenze percentuali (calcolato come visto sia nel
etodo di Newmark che in quello di
O
n
g
m u Wilson ); tale differenze percentuali saranno calcolate per:
differenza fra metodo delle differenze centrali e metodo di Houbolt, - differenza fra il metodo
elle differenze centrali e quello della sovrapposizione modale a modi completi, - differenza fra il
etodo della sovrapposizione modale a modi completi e il metodo della sovrapposizione modale a
di
-
d
m
modi troncati.
Si inizia riportando il codice che realizza la sovrapposizione grafica dei grafici di tutti i metodi e
seguito il relativo grafico:
104
105
106
Ora si va a riportare la parte di codice che calcol
elle differenze centrali e quello di Houbolt:
a e plotta le differenze percentuali fra il metodo
d
107
Il risultato che si ottiene il seguente:
ra si va a riportare la parte di codice che calcola e plotta le differenze percentuali fra il metodo
elle differenze centrali e quello della sovrapposizione modale a modi completi:
O
d
108
Il risultato che si ottiene il seguente:
109
Ora si va a riportare la parte di codice che calcol
ella sovrapposizione modale a modi comp
oncati:
a e plotta le differenze percentuali fra il metodo
leti e quello della sovrapposizione modale a modi d
tr
110
Il risultato che si ottiene il seguente:
.14 Plot della risposta in frequenza della struttura calcolata mediante Matlab
i seguito si riporta la parte di codice che esegue il plot della risposta in frequenza della struttura:
3
D
111
Il risultato che si ottiene il seguente:
.14 Plot del fenomeno dei battimenti della struttura calcolato mediante Matlab
i seguito si riporta la parte di codice che esegue il plot dei battimenti della struttura:
3
D
112
Il risultato che si ottiene il seguente:
.14 Plot del fenomeno della risonanza della struttura calcolato mediante Matlab
i seguito si riporta la parte di codice che esegue il plot dei battimenti della struttura:
3
D
113
Il risultato che si ottiene il seguente:
114
4. Modellazione di una piastra quadrata tramite elementi shell
elemento Shell nel SAP ha una formulazione a tre o quattro nodi che combina il comportamento
eparato a membrana (lastra) e quello a piastra flettente. La formulazione a quattro nodi permette di
ttenere risultati pi accurati pertanto quando possibile da preferire.
comportamento a membrana (o lastra)
L
s
o
Il usa una formulazione isoparametrica che comprende le
omponenti di rigidezza traslazionali nel piano e una componente di rigidezza rotazionale nella
irezione normale al piano dellelemento. Il comportamento a piastra flettente
c
d comprende due
omponenti di rigidezza rotazionali della piastra, fuori dal piano, e una componente di rigidezza
a
azione di
c
traslazionale nella direzione normale al piano dellelemento. Per default viene usata un
rmulazione a piastra spessa (Mindlin/Reissner) che comprende gli effetti della deform fo
taglio trasversale. E possibile anche scegliere una formulazione a piastra sottile (Kirchoff) che
trascuri la deformazione di taglio trasversale.
Per conseguire la maggiore accuratezza possibile nei risultati la posizione dei nodi dovrebbe essere
scelta in modo tale da rispettare le seguenti condizioni geometriche:
- il valore di ciascun angolo interno fra due lati concorrenti deve essere minore di 180; i
risultati migliori si ottengono per angoli compresi fra 45 e 135.
- il rapporto di forma (aspect ratio) di un elemento non dovrebbe essere troppo elevato. Per
quadrilatero si considera il rapporto fra la distanza pi lunga fra i punti mediani dei lati
opposti e la pi corta di queste distanze. I risultati migliori si ottengono quando i rapporti d
forma sono vicini allunit o almeno minori di quattro. Il rapporto di forma non dovrebbe
superare dieci.
il
i
- per il quadrilatero, i quattro nodi non devono essere necessariamente complanari. Langolo
fra le normali ai vertici fornisce una misura del grado di torsione. La normale ad un vertice
perpendicolare ai due lati che si incontrano in quellangolo. Questo angolo non dovrebbe
superare i 45.
almente queste condizioni vengono rispettate con unadeguata scelta Norm della maglia. Lelemento
Shell attiva sempre tutti i sei gradi di libert relativi a ciascun nodo ad esso connesso. Quando
lelemento viene usato solo come membrana (lastra), lutente deve assicurarsi che i gradi di libert
per la traslazione normale e per le rotazioni flettenti abbiano vincoli esterni. Quando lelemento
usato solo come piastra, lutente deve assicurarsi che i gradi di libert per le traslazioni nel piano e
rotazione intono
per la alla normale abbiano vincoli esterni.
Ciascun elemento Shell ha un proprio sistema di coordinate locale usato per definire le propriet del
materiale, i carichi e loutput. Gli assi di questo sistema locale sono indicati con i numeri 1,2 e 3. I
primi due assi giacciono nel piano dellelemento con orientamento specificato dallutente; il terzo
ormale.
asse n
115
.1 Modellazione in SAP2000
ione della struttura in esame stato utilizzato il programma
atiche che dinamiche. Nel nostro lavoro ci
analisi delle sollecitazioni in una platea in calcestruzzo con
le seguenti caratteristiche:
- Larghezza = 2 m
nti caratteristiche:
- E = 33000000 KN/m
2
4
Per analizzare lo stato di sollecitaz
Sap2000, che permette di effettuare sia analisi st
limitiamo a studiare il comportamento della struttura in campo statico.
.1.1 Definizione della struttura 4
La seguente relazione ha per oggetto l
- Lunghezza = 2 m
- Spessore = 0.25 m
Il materiale scelto ha le segue
- = 25 KN/m
3
- = 0,3
116
Schema della struttura nel piano xy:
Schema della struttura 3d:
Il modello ad elementi finiti della platea stato ricostruito mediante degli elementi bidimensionali a
quattro nodi, gli shell.
117
i limite:
applicata lungo lasse z in corrispondenza del
baricentro della platea pari a - 400 KN e ad un carico uniformemente distribuito sul piano xy della
piastra pari a - 50 KN/m
2
.
Nellanalisi non si tenuto conto del peso proprio degli elementi (DEAD).
Sono state adottate le seguenti meshature:
- 4x4
- 8x8
- 16x16
- 32x32
Il modello stato vincolato ai 4 lati adottando due schem
a) cerniera
b) incastro
4.1.2 Carichi:
La piastra soggetta a una forza concentrata
Fig.- Carichi applicati sulla struttura
118
4.1.3 Discretizzazione e scelta del tipo di elemento
La struttura stata modellata sia con elementi bidimensionali plate-thin che plate-thick in modo da
izialmente la superficie totale stata suddivisa in sottoaree 0,5x0,5 m ( 4x4 mesh) raffittite
rogressivamente in modo da avere una modellazione migliore. La mesh pi fitta costituita da
elementi rettangolari 6,25x6,25 cm.
tener conto anche delle deformazioni a taglio.
In
p
Mesh 4x4
Mesh 8x8
Mesh 16x16
Mesh 32x32
119
4.1.4 Risultati in termini di spostamento
I risultati ottenuti con il Sap2000 sono stati poi confrontati con i valori ricavati analiticamente, di
seguito riportati.
In particolare stato determinato labbassamento massimo della platea, che si ha in corrispondenza
del baricentro della stessa, sia nel caso di carico concentrato che nel caso di carico uniformemente
distribuito per entrambe le tipologie di vincolo.
Lanalisi stata effettuata sia nel caso platethin che nel caso platethick.
Il calcolo manuale degli spostamenti stato eseguito utilizzando le equazioni riportate nel testo
Timoshenko e W ieger 1959.
Introduciamo la notazione:
oinowsky-Kr
dove D chiamata rigidezza flessionale della piastra.
Vincolo cerniera, carico uniformemente distribuito
(Tab.8 pag 120, con , Timoshenko e Woinowsky-Krieger 1959)
Vincolo cerniera rato , carico concent
(Tab.23 pag 143, con , Timoshenko e Woinowsky-Krieger 1959)
Vincolo incastro, carico uniformemente distribuito
(Tab.37 pag 206, con , Timoshenko e Woinowsky-Krieger 1959)
120
Vincolo incastro, carico concentrato
(Tab.37 pag 206, con , Timoshenko e Woinowsky-Krieger 1959)
gli spostamenti.
PLATETHICKCARICOUNIFORME
U3
Di seguito sono riportate le tabelle con il confronto de
PLATETHICKCARICOCONCENTRATO
U3
PLATETHINCARICOUNIFORME
U3
PLATETHINCARICOCONCENTRATO
U3
MESH SAP2000 CALCOLO ERRORE VINCOLO MESH SAP2000 CALCOLO ERRORE VINCOLO
4x4 0,000069 1,45 4x4 0,000430 8,60
8x8 0,000069 1,45
16x16 0,0 5
8x8 0,000404 2,72
16x16 0,000396 00069 1,4
Cerniera
0,76
Cerniera 0,000393
32x32 0,000069
0,000068
1,45 32x32 0,000394 0,25
4x4 0,000025 16,00 4x4 0,000217 12,90
8x8 0,000022 4,55 8x8 0,000200 5,50
16x16 0,000022 4,55
Incastro 0,000021
16x16 0,000193 2,07
Incastro
0,000191
0,000189
1,05 32x32 0,000021 0,00
32x32
121
I risultati ndo il numero di ltati
calcolati a mano.
Il modello con 4 x 4 mesh e lopzione thickplate, nel caso di carico concentrato, mostra una
di erenza rispetto ai risultati teorici del 23% per vincolo cerniera e del 33% per vincolo incastro.
Lo stesso modello, con lopzione thinplate, presenta differenze sensibilmente inferiori: 8% e 13%.
Il modello con 32 x 32 mesh e lopzione thickplate, nel caso di carico concentrato, mostra una
d i i e inc r 3 i a
Lo stesso modello, con lopzione thinplate, ta differenze s lm iori: 0,25%
4.1.5 Risultati in termini di tensioni
one S11 nei vari casi estratti dal SAP2000
estra vengono riportati le varie tensioni mediate, a sinistra le stesse sollecitazioni non mediate. Se
il grado di raffittimento della mesh adeguato non si dovrebbe assistere a brusche variazione di
colore e d emento e quelli ad
CARICO CONCE TRATO
del Sap mostrano come aumenta mesh migliori il confronto con i risu
ff
ifferenza r spetto a risultati t orici del 26% per v olo cernie a e del 9% per v ncolo inc stro.
presen ensibi ente infer e 1%.
Di seguito vengono riportati i diagrammi della tensi , sulla
d
unque di sollecitazione tra un el iacenti.
N
4x4 Thin incastro non mediato 4x4 Thin incastro mediato
122
8x8 Thin incastro non mediato
8x8 Thin incastro mediato
16x16 Thin incastro non mediato
16x16 Thin incastro mediato
123
32x32 Thin incastro non mediato
32x32 Thin incastro mediato
CARICO UNIFORMEMENTE DISTRIBUITO
4x4 Thin incastro non mediato
4x4 Thin incastro mediato
124
8x8 Thin incastro non mediato
8x8 Thin incastro mediato
1 6x16 Thin incastro non mediato
1 6x16 Thin incastro mediato
125
32x32 Thin incastro non mediato
32x32 Thin incastro mediato
CARICO CONCENTRATO
4x4 Thick incastro mediato
4x4 Thick incastro non mediato
126
8x8 Thick incastro non mediato
8x8 Thick incastro mediato
1 6x16 Thick incastro non mediato
1 6x16 Thick incastro mediato
127
32x32 Thick incastro non mediato
32x32 Thick incastro mediato
CARICO UNIFORMEMENTE DISTRIBUITO
astro mediato
4x4 Thick incastr
4x4 Thick inc
o non mediato
128
8x8 Thick incastro non mediato
8x8 Thick incastro mediato
1 6x16 Thick incastro non mediato
1 6x16 Thick incastro mediato
129
32x32 Thick incastro non mediato
32x32 Thick incastro mediato
4.1.6 Conclusioni
Partendo dallanalisi effettuata sugli spostamenti notiamo subito che nonostante il raffittimento
della meshatura i risultati continuano a discostarsi in maniera sensibile da quelli teorici, ma questo
un risultato che ovviamente ci attendiamo in quanto le formule teoriche a cui si fatto riferimento
per il calcolo manuale degli spostamenti derivano da una trattazione che trascura gli effetti
deformativi a taglio, ed quindi logico che tali valori non siano pari a quelli calcolati con una
formulazione thickplate in cui si tiene conto di tali effetti deformativi. Quindi per poter effettuare un
controllo si deve far riferimento agli spostamenti calcolati con una formulazione thinplate; come si
pu vedere dalla tabella comparativa degli spostamenti tali valori cos calcolati allaumentare della
meshatura tendono ad essere pressoch pari agli spostamenti calcolati con le relazioni teoriche con
errori molto modesti, nellordine dello 0,25 1,5% a seconda della condizione di vincolo e di
carico, nel caso di meshatura 32x32. Per si pu anche notare che gi per la meshatura 8x8 gli errori
massimi riscontrati sono dellordine del 5% e quindi per una formulazione thinplate gi questa
meshatura porta ad una stima degli spostamenti accettabile dal punto di vista ingegneristico. Tale
consid atura non pu es delle
nsioni, difatti se analizziamo le varie meshature thinplate vediamo che, bench le tensioni non
biscano bruschi salti fra un elemento e quello adiacente (anche con lopzione di mediatura delle
con la meschatura 4x4, landamento globale delle tensioni molto differenti
ia per forma che per valori fra le meshature pi rade (4x4, 8x8) e quelle pi fitte (16x16, 32x32) in
te
di
erazione sulla sufficienza della mesh sere estesa alla parte del calcolo
te
su
tensioni disattivata) gi
s
entrambi i casi di carico considerati (cio carico concentrato in mezzeria e carico distribuito sulla
superficie della piastra). Leffetto ancora pi evidente nel caso thickplate in cui non solo la forma
e i valori delle tensioni sono molto diversi fra le maschiature pi rade (4x4, 8x8) e quelle pi fitte
(16x16, 32x32) in entrambi i casi di carico considerati, ma nelle meschature pi rade si notano
anche bruschi salti nella continuit delle tensioni fra un elemento e quello adiacente (ovviamen
con lopzione di mediatura delle tensioni disattivata).
Quindi in conclusione si pu dire che una meshatura 32x32 adatta a modellare il problema oggetto
della nostra analisi sia in termini di accuratezza nella valutazione degli spostamenti che in termini di
calcolo tensionale sia per il modello thinplate che per quello thickplate.
Detto tutto ci importante sottolineare che le valutazioni sugli spostamenti si fatte sono state
riferite al modello thinplate in quanto si dispone di modelli teorici per tale formulazione, ed quin
130
le
i
n
e parti.
lunica con la quale possiamo fare un confronto; per nel calcolo effettivo degli spostamenti
meglio far riferimento alla formulazione thickplate in quanto (come riportato nello stesso manua
del SAP2000) pi accurata nel caso in cui lo spessore superi una dimensione compresa fra un
decimo e un quinto della lunghezza (che proprio il caso in esame visto che s = 0,25 m > l/10 =
2/10 = 0,20 m), tenendo per conto che tale formulazione molto soggetta ad errori nel caso si
abbiano elementi molto distorti, che per non il caso in esame visto che si sono utilizzati element
bidimensionali regolari.
Quindi per modellare la piastra di fondazione in esame il modo migliore (sia in termini di calcolo
degli spostamenti che delle tensioni) scegliere una meshatura 32x32 utilizzando elementi shell co
formulazione thickplate.
5 Allegati
Si riporta di seguito la compilazione del programma Matlab in tutte le su