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` degli Studi di Trieste Universita

Dipartimento di Ingegneria ed Architettura


Corso di Ingegneria Civile ed Ambientale Curriculum Civile Tesi di Laurea in Dinamica delle Strutture e Costruzioni in Zona Sismica

Isolamento sismico di edici semplici in muratura mediante isolatori in gomma brorinforzata non connata

Laureando: Stefano Follador

Relatore: Chiar.mo Prof. Claudio Amadio Correlatore: Dott. Ing. Giovanni Rinaldin

Anno Accademico 2012/2013

Indice
1 Principi teorici dellisolamento sismico 1.1 1.2 1.3 1.4 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Teoria dellisolamento alla base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Applicazione dellisolamento alla base . . . . . . . . . . . . . . . Tecniche di isolamento sismico non convenzionali . . . . . . . . . 1 1 1 2 2 3 4 4 8 11 15 15 19 28

2 Isolatori viscoelastici 2.1 Rigidezza verticale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.2 2.2.1 2.2.2 2.2.3 Soluzione della pressione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Analisi agli elementi niti (FEA) . . . . . . . . . . . . . . Prove sperimentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Stable Roll Over SR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Soluzioni numeriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prove sperimentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Rigidezza orizzontale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3 Progettazione di un edicio in muratura isolato sismicamente 42 3.1 3.2 Caratterizzazione sismica del sito . . . . . . . . . . . . . . . . . . Edicio di progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2.1 3.2.2 3.2.3 3.2.4 3.2.5 3.3 3.4 Descrizione generale del piano tipo . . . . . . . . . . . . . Descrizione particolare del sistema a base isolata . . . . . Materiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Analisi dei carichi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Modello telaio equivalente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 44 44 45 53 53 55 58 63 63 68 70 74 74 75 77

Massa del sistema 3.4.1 3.4.2 3.4.3

Dimensionamento SU-FREI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Predimensionamento Progettazione della rigidezza verticale . . . . . . . . . . . Progettazione SU-FREI . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4 Analisi lineare 4.1 4.2 4.3 Analisi modale strutture a base ssa . . . . . . . . . . . . . . . . Analisi modale strutture a base isolata . . . . . . . . . . . . . . . Confronto risultati sistema a base ssa e sistema a base isolata .

5 Analisi non lineare 5.1 Modellazione dellisolatore per analisi dinamica non lineare . . . 5.1.1 5.1.2 5.2 Molla bilineare con ciclo di isteresi . . . . . . . . . . . . . Molla elastica bilineare e smorzatore lineare in parallelo .

83 85 85 88 91 91 92 93 93 93 94 94 95 123 129

Analisi con smorzamento al 5% . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2.1 Risultati analisi: xi5 spring . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2.2 Risultati analisi: xi5 spring dash . . . . . . . . . . . . . . Risultati analisi: xi10 spring . . . . . . . . . . . . . . . . Risultati analisi: xi10 spring dash . . . . . . . . . . . . . Risultati analisi: xi10 spring SD . . . . . . . . . . . . . . Risultati analisi: xi10 spring dash SD . . . . . . . . . . . Analisi con smorzamento al 10% . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.3.1 5.3.2

5.3

5.4

Analisi con smorzamento al 10% sistema misto SU-FREI+SD . . 5.4.1 5.4.2

6 Conclusioni Riferimenti bibliograci

Sommario Lisolamento sismico alla base ` e una tecnica di protezione dei manufatti dallazione del sisma che consiste nel disporre dei dispositivi a bassa rigidezza orizzontale tra la fondazione e la sovrastruttura. In tal modo si trasla il periodo fondamentale della struttura lontano dallintervallo tipico del sisma e di conseguenza le azioni trasmesse sono molto minori. Gli isolatori viscoelastici convenzionali sono costituiti da strati alternati di gomma, che permette bassa rigidezza orizzontale, e lamine di acciaio, che comportano una elevata rigidezza verticale. Il processo di produzione di questi dispositivi ` e molto laborioso a causa dellacciaio che deve essere tagliato, sabbiato, bagnato in acido; inoltre lincollaggio degli strati avviene con un processo di vulcanizzazione in uno stampo ad alta pressione e temperatura. Per queste ragioni il prezzo del singolo dispositivo ` e rilevante e quindi sono utilizzati solo per edici di grande mole o strategici. In questa tesi si studia un nuovo tipo di isolatore viscoelastico economico, dove lacciaio ` e sostituito da strati di tessuto in bra (carbonio o vetro). Questo permette un processo di produzione pi` u semplice, i.e. gli isolatori possono essere prodotti in larghi fogli, per poi essere ritagliati delle dimensioni desiderate. Al contrario degli isolatori convenzionali questi dispositivi non prevedono spesse piastre di connessione terminali, ma sono semplicemente posti tra fondazione e sovrastruttura (Unbonded) adando la trasmissione degli sforzi di taglio al solo attrito. In unapplicazione Unbonded le estremit` a, non vincolate, sono libere di deformarsi: con il progredire dello spostamento la pressione verticale tende ad annullarsi alle estremit` a; quando la pressione si annulla, si assiste alla perdita di contatto del lembo esterno con la supercie di supporto e la faccia verticale comincia a ruotare (deformazione di Roll Over). Questo meccanismo causa un legame forza spostamento laterale non lineare, dove la rigidezza dellisolatore diminuisce con lo spostamento perch e diminuisce larea a contatto con le superci. Tale eetto signica che il periodo della struttura aumenta con lo spostamento, e quindi lecacia del sistema di isolamento ne risulta migliorata. Data leconomicit` a dellisolatore brorinforzato, ` e stata studiata lapplicazione di tale sistema ad edici semplici in muratura, che hanno periodi fondamentali tipici che rientrano nellintervallo di quelli propri del sisma. Tre edici

tipo in muratura a 1, 2 e 3 piani sono stati modellati agli elementi niti come telaio equivalente. Per ciascuno di essi ` e stata condotta unanalisi modale considerando la base ssa. Successivamente sono state condotte analisi dinamiche non lineari considerando la base isolata con gli isolatori brorinforzati e se ne ` e valutata lecacia. ` stato proposto un possibile approccio alla progettazione di questo sisteE ma con particolar riguardo al predimensionamento isolatori, modellazione agli elementi niti e fasi di esecuzione dei lavori.

1
1.1

Principi teorici dellisolamento sismico


Introduzione

Le prime proposte per sistemi di isolamento sismico risalgono a pi` u di 100 anni fa (Chopra [6]). Prime applicazioni di questa tecnologia sono state usate per proteggere macchinari sensibili al movimento, isolandoli dalle vibrazioni trasmesse dalla struttura. I sistemi di isolamento sono stati anche utilizzati per minimizzare leetto delle vibrazioni indotte dai macchinari sui supporti strutturali. Ci sono due tipi di tecniche di isolamento correntemente in uso. Il primo metodo utilizza supporti viscoelastici rinforzati ed il secondo fa uso di dispositivi ad attrito. Entrambi i metodi funzionano modicando le propriet` a dinamiche del sistema strutturale per ridurre lenergia in ingresso causata dallevento sismico. Tutti i sistemi di isolamento consistono nellintroduzione di uno strato a bassa rigidit` a orizzontale alla base della struttura, tra fondazione e sovrastruttura.

1.2

Teoria dellisolamento alla base

Lisolamento alla base ` e ecace nei casi in cui un edicio ha il periodo fondamentale che ricade nellintervallo dei bassi periodi del movimento del terreno, per una data regione. Il sistema di isolamento introduce uno strato a bassa rigidezza laterale tra fondazione e sovrastruttura, che cambia il periodo fondamentale della struttura, disaccoppiando ledicio dalle componenti orizzontali del moto sismico del terreno. Il periodo fondamentale della struttura isolata ` e molto maggiore di quello della struttura a base ssa, e di quelli compresi nellintervallo di periodi predominanti del terremoto. Lintervallo di periodi di maggiore amplicazione sismica ricade tra 0.1 e 0.5 secondi. Tale intervallo coincide con il periodo tipico delle strutture semplici in muratura. Questo comporta un aumento dello spostamento dinterpiano, e del danno strutturale, soprattutto per un materiale a comportamento elasto-fragile come la muratura. Infatti storicamente le strutture in muratura sono quelle che hanno dimostrato minore capacit` a di resistenza al terremoto, subendo danneggiamenti pi` u gravi, con il pi` u elevato numero di vittime [21]. Per queste ragioni ` e vantaggioso aumentare il periodo fondamentale del sistema strutturale introducendo uno strato tra fondazione e sovrastruttura a bassa rigidezza orizzontale anch e cambi il primo modo di vibrare della struttura in modo tale che la maggiore parte degli spostamenti avvenga nel dispositivo di isolamento. Il

sistema di isolamento riduce gli spostamenti dinterpiano e preserva la struttura dal danno, poich e le azioni a cui ` e soggetta sono molto minori.

1.3

Applicazione dellisolamento alla base

I sistemi di isolamento alla base sono applicati prevalentemente in progetti ad ` inoltre spesso utilizzato per alto valore economico o culturale o strategico. E proteggere strutture che ospitano macchinari particolarmente sensibili. Le ragioni di questo limitato impiego risiede negli elevati costi di produzione ed installazione dei dispositivi di isolamento. Per progetti minori, tipici delledilizia residenziale, ladozione di un sistema di isolamento non ` e economicamente fattibile. Per le stesse ragioni, lisolamento sismico non ` e diuso nei paesi in via di sviluppo. Quando i dispositivi di isolamento sono posti sotto il livello del terreno ` e necessario prevedere un giunto sismico tutto intorno alla struttura per permettere il libero movimento del manufatto. Tale giunto pu` o avere dimensioni rilevanti, e.g. per un sistema che abbia periodo fondamentale pari a 2 s, ag = 0.35 g , F0 = 2.5, TC = 0.4 s e S e uguale ad 1, la struttura subisce uno spostamento in termini spettrali pari ad almeno 17, 4 cm. Deve essere quindi posta particolare attenzione alla progettazione delle connessioni dei condotti di servizio che devono essere essibili per non danneggiarsi. Inoltre bisogna prevedere delle piastre di copertura che contemporaneamente sopportino il carico dei pedoni passanti, ma che non causino vincolo al movimento del manufatto.

1.4

Tecniche di isolamento sismico non convenzionali

La ricerca di tecniche di isolamento economicamente vantaggiose ha portato allo sviluppo di metodologie non convenzionali. I meccanismi a scivolamento sono i sistemi pi` u economici per ottenere un isolamento alla base. Nella loro forma pi` u semplice essi consistono nellintroduzione di uno strato di materiale a basso coeciente di attrito tra sovrastruttura e fondazione, usualmente sabbia o ghiaia. Tali sistemi, in aggiunta alla bassa rigidezza laterale, sono in grado di dissipare energia per attrito. Il problema maggiore consiste per` o nellincapacit` a di ricentraggio, i.e. dopo un evento sismico ledicio si trova traslato in modo permanente. Bisogna intervenire per riportarlo nella sua posizione di origine.

Isolatori viscoelastici

Un isolatore in gomma deve essere caratterizzato da bassa rigidezza orizzontale e da elevata rigidezza verticale. La sola gomma non ` e in grado di fornire suciente rigidezza ai carichi verticali a causa dello spanciamento orizzontale a compressione. Per prevenire tale eetto sono stati sviluppati isolatori multistrato, alternando agli strati di gomma, strati rinforzanti che la connano, diminuendo la deformazione laterale dovuta ai carichi assiali e quindi aumentando di centinaia di volte la rigidezza verticale rispetto a quella orizzontale. Il rinforzo pi` u comunemente usato ` e lacciaio ( Steel Reinforced Elastomeric Isolator , SREI) ed ` e la causa degli alti costi di produzione di un isolatore viscoelastico. Infatti i piatti di acciaio, usualmente di 3 mm di spessore, devono essere tagliati, sabbiati, puliti con bagno in acido ed inne incollati alla gomma tramite un processo di vulcanizzazione ad alta temperatura e pressione in uno stampo [14]. Inoltre sono previste spesse piastre terminali (ca. 25 mm) per il collegamento dellisolatore alla sovrastruttura ed al supporto. Per questi motivi gli SREI risultano pesanti, caratteristica che rende le operazioni di trasporto, movimentazione ed installazione pi` u dicoltose. Nonostante sul lungo periodo unanalisi costi-ecacia risulti spesso migliore per i sistemi isolati rispetto a quelli a base ssa, gli elevati costi iniziali hanno impedito la diusione degli isolatori in gomma per le strutture ordinarie che ne trarrebbero maggiore benecio, i.e. edici bassi in muratura. Generalmente le strutture basse in muratura sono molto rigide, infatti il periodo fondamentale ` e di circa 0,1 s [14], che ricade nellintervallo dei periodi propri della maggior parte degli eventi sismici, comportando quindi azioni sulla struttura molto amplicate; inoltre la muratura ` e un materiale scarsamente dissipativo la cui rottura ` e fragile. Per abbattere i costi di produzione e favorire la diusione dellisolamento sismico agli edici di ordinaria importanza ` e stata studiata la possibilit` a di sostituire le lamine di acciaio con rinforzi in bra tessuta in maglia bidirezionali o quadri-direzionali (Fiber Reinforced Elastomeric Isolator , FREI ). Rispetto alle piastre di acciaio, la bra ` e pi` u leggera a parit` a di spessore, pi` u facile da produrre e lavorare. Lincollaggio degli strati di bra agli strati di gomma non richiede un processo intensivo come la vulcanizzazione a caldo in ` quindi possibile produrre fogli di grandi dimensioni che possono uno stampo. E poi essere ritagliati successivamente delle dimensioni desiderate con seghe a nastro o getti ad alta pressione per ricavare i singoli isolatori, senza causare delaminazione o danneggiamento degli strati [5, 14, 28, 31]. Lo sviluppo di un

processo manifatturiero simile a quello dei trasportatori a nastro comporterebbe signicativi risparmi sui costi di produzione. Si potrebbero ridurre anche i costi di progettazione di un sistema a base isolata se gli isolatori fossero forniti come prodotti a catalogo, con le caratteristiche meccaniche fornite dal produttore. Ulteriori diminuzioni di costi e peso dellisolatore possono essere raggiunti se venissero eliminate le piastre terminali di collegamento e si adasse la connessione alla sola frizione tra gomma e calcestruzzo ( = [0.91],[5, 15, 32, 31]); tale applicazione ` e denita Unbonded (U-FREI). A parit` a di dimensioni gli U-FREI risultano molto pi` u leggeri rispetto agli SREI, i.e. sono molto pi` u maneggevoli; la posa in opera ` e pi` u semplice perch e` e suciente posizionare lisolatore tra la fondazione e la sovrastruttura senza bisogno di predisporre bulloni da annegare nel getto di calcestruzzo, i.e. maggiore margine di errore. Non ` e possibile applicare la stessa teoria che descrive il comportamento degli SREI agli U-FREI perch e mentre le lamine di acciaio sono considerate rigide sia in estensione che in essione, la bra ` e elastica in estensione e priva di rigidezza in essione. La mancanza di rigidezza essionale e del vincolo dovuto alle piastre terminali nelle applicazioni Unbonded permette alle estremit` a di deformarsi liberamente: al crescere dello spostamento orizzontale, gli estremi liberi perdono contatto con la supercie di supporto e cominciano a ruotare (Roll Over , RO ); tale meccanismo continua no a che la faccia verticale ruota completamente ed entra in contatto con la supercie di appoggio.

2.1
2.1.1

Rigidezza verticale
Soluzione della pressione

Per una corretta progettazione dellisolatore viscoelastico ` e necessario conoscere la sua rigidezza verticale e le condizioni di collasso sotto compressione. A compressione, il collasso del FREI pu` o avvenire per meccanismo globale di instabilit` a del dispositivo, rotture locali del rinforzo oppure per distacco della bra ` necessaria quindi unaccurata conoscenza delle caratteristiche dalla gomma. E globali del dispositivo e della distribuzione delle tensioni allinterno dello strato di gomma e del rinforzo in bra. Per predire la rigidezza verticale di uno strato sottile di gomma compreso tra due strati di rinforzo si usa una teoria elastica lineare. Una soluzione approssimata in forma chiusa ` e stata sviluppata da Kelly [14], la soluzione della pressione, e si basa su tre ipotesi cinematiche: 4

Figura 2.1: Striscia di lunghezza innita

i. I punti su una linea verticale prima della deformazione, giacciono su una parabola dopo aver applicato il carico; ii. I piani orizzontali rimangono orizzontali; iii. Lallungamento del rinforzo produce uno spostamento costante lungo lo spessore. Inoltre, la gomma ` e considerata incompressibile e la pressione ` e assunta come sforzo dominante. Di seguito si riporta la soluzione che Kelly ha sviluppato per una striscia di lunghezza innita. Con le ipotesi precedenti si ricava lo stato tensionale nella bra F (x) e il modulo di compressione Ec dellisolatore:

F (x) =

Ef tf t

cosh(x/b)

(2.1)

Ec =

Ef tf t

tanh

(2.2)

2 = 12 B = 2b t tf Ef G

Gb2 Gt 2 = 12 S Ef tf t Ef tf

(2.3)

: larghezza della striscia; : deformazione verticale della gomma; : spessore del singolo strato di gomma; : spessore dello strato di rinforzo in bra; : modulo elastico dello strato di rinforzo in bra; : modulo elastico tangenziale della gomma.

Quando 0, i.e. ipotesi di rinforzo innitamente rigido Ef allora Ec = 4GS 2 dove S ` e il fattore di forma denito come il rapporto dellarea caricata sullarea libera. Per una striscia di lunghezza innita S ` e pari a: S= B Area caricata = Area libera 2t (2.4)

Da notare che Ec = 4GS 2 ` e il valore che si ha per il rinforzo in acciaio e che per ogni valore di Ef , Ec < 4GS 2 .
1 0.9 0.8 0.7 Ec /4GS2 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 1 2 3 4 5

Figura 2.2: Modulo di compressibilit` a normalizzato in funzione di

Noto il modulo di compressione del singolo strato di gomma brorinforzato ` e possibile calcolare il modulo di rigidezza verticale Kv dellintero isolatore con la nota relazione: Kv = A tr = n t : area dellisolatore : spessore totale degli n strati di gomma Ec A tr (2.5)

Tale soluzione ` e accettabile se la pressione sollecitante ` e molto inferiore al modulo di compressibilit` a K (K = 2000 M P a per la gomma). Analogamente a quanto fatto nel caso del rinforzo elastico, ` e possibile ricavare il modulo di compressione Ec per materiali compressibili: Ec = K 1 tanh (2.6)

2 = 12

Gb2 G = 12 S 2 Kt2 K

(2.7)

La soluzione della pressione pu` o essere applicata per determinare il modulo di compressione di uno strato sottile di gomma considerato contemporaneamente compressibile e dotato di rinforzi essibili in estensione. Ec = K 2 + 2 1 tanh (2.8) (2.9)

2 = 2 + 2

Dalla eq. 2.8 si osserva che il modulo di compressibilit` aK` e il limite superiore per Ec . Il modulo di compressione inoltre cresce allaumentare del fattore di forma S ; tuttavia, poich e sia che sono direttamente proporzionali ad S , lincremento di Ec per grandi fattori di forma ` e meno ecace. In gura 2.3 si pu` o osservare landamento di Ec in funzione di S per due casi particolari: se il rinforzo ` e molto rigido (a), i.e. 2 2 , leetto della compressibilit` a del materiale non ` e trascurabile, soprattutto per S elevati; per un rinforzo molto essibile invece (b), i.e. 2 quasi trascurabile. 2 , leetto della compressibilit` a del materiale ` e

(a) Ef =210000 MPa 1800 Ec ( ) 1600 Ec () Ec () 1600 1800

(b) Ef =14000 MPa Ec ( ) Ec () Ec ()

1400

1400

1200

1200

1000 Ec Ec 800

1000

800

600

600

400

400

200

200

10

20 S

30

40

50

10

20 S

30

40

50

Figura 2.3: Andamento di Ec in funzione di S nel caso di solo rinforzo essibile (Ec ()), solo materiale compressibile (Ec ( )), rinforzo essibile e materiale compressibile (Ec ()); nella gura (a) il rinforzo ` e molto rigido (Ef = 210000 M P a), nella gura (b) ` e poco rigido (Ef = 14000 M P a); K = 2000 M P a per entrambi i graci.

2.1.2

Analisi agli elementi niti (FEA)

In letteratura diversi autori hanno modellato FREI agli elementi niti utilizzando dierenti codici di calcolo [3, 15, 26]. I risultati ottenuti dallanalisi FE a compressione pura sono stati confrontati con quelli ricavati dalla soluzione della pressione ottenendo ottima concordanza. In particolare Kelly et al. [15], utilizzando il codice MSC.Marc 2005, ha modellato la gomma come un materiale iperelastico (i.e. Neo-Hookean), al contrario della soluzione della pressione che ` e basata sulla teoria elastica lineare. La gomma ` e caratterizzata da G = 0.7 M P a e K = 2000 M P a. Il rinforzo in bra ` e stato invece modellato come elastico lineare, caratterizzato da Ef = 14000 M P a. Lanalisi ` e stata condotta considerando come unica variabile la larghezza dellisolatore, i.e. variando il fattore di forma. In accordo con la soluzione della pressione, la tensione ` e massima nel nucleo dellisolatore, mentre tende a zero verso gli estremi. Per una data pressione verticale (v = P/A = 3.45 M P a), al variare di B lo sforzo massimo al centro dellisolatore rimane costante, tuttavia la tensione cala meno bruscamente per gli isolatori con larghezza maggiore. Inoltre ` e stato osservato che landamento delle tensioni nella bra ottenuto dalla

Figura 2.4: Stato tensionale nel rinforzo per la soluzione della pressione (PS) e analisi elementi niti (FEA); x = 0 centro del pannello. Kelly et al. [15]

soluzione della pressione ` e in buon accordo con quello ottenuto dallanalisi FE al centro dellisolatore, mentre verso gli estremi le due analisi dieriscono. La dierenza ` e molto piccola per alti fattori di forma S , mentre ` e pi` u signicativa ` per i valori bassi. E interessante notare che data la natura attritiva del vincolo ( = 0.9) i rinforzi in bra a contatto con i supporti sono in compressione. Anche lanalisi eseguita da Toopchi-Nezhad et al. [26] ha utilizzato la teoria iperelastica per modellare gli strati di gomma. Il codice di calcolo usato ` e stato Abaqus (Abaqus Theory Manual 2007) ; la gomma ` e caratterizzata da G = 0.4 M P a e K = 2000 M P a mentre il rinforzo in bra, a comportamento elastico lineare, ` e molto pi` u rigido rispetto a quello di Kelly, i.e. Ef = 137000 M P a. Come unica variabile dellanalisi ` e stata usata la rigidezza del rinforzo kf , espressa dalla eq. 2.10 con f = 0.2. Poich e il modulo elastico del rinforzo in bra ` e costante, la variabilit` a` e ottenuta cambiando lo spessore del rinforzo tf , in modo tale da controllare il rapporto tra la rigidezza del rinforzo rispetto alla rigidezza dello strato in gomma, come espresso dalla 2.11; come limite superiore lautore ha scelto tf = 3 mm, i.e. lo spessore tipico di una lamina in acciaio. kf = Ef tf 2) (1 f (2.10)

kf = [10, 102 , 103 , 104 , 105 ] Gt Dallanalisi emerge che per kf /Gt

(2.11)

1000 la rigidezza verticale dellisolatore

kf /Gt Ec

10 63%

102 24%

103 5%

104 2%

Tabella 2.1: Dierenza tra Ec ricavato dalla soluzione della pressione e dallanalisi FE al variare del rapporto tra rigidezze, Toopchi-Nezhad et al. [26]

aumenta signicativamente con laumento della rigidezza planare del rinforzo in bra. Tuttavia, per kf /Gt > 1000, il tasso di incremento della rigidezza verticale dellisolatore diminuisce rapidamente con ulteriori aumenti di kf . Lautore conclude che per kf /Gt = 104 ulteriori incrementi di rigidezza della bra non produce un incremento nella rigidezza verticale apprezzabile. Paragonando i risultati dellanalisi FE con quelli della soluzione della pressione si osserva che, anche se le due analisi sono concordi per quanto riguarda landamento del modulo di compressione, la soluzione della pressione sottostima Ec per bassi valori del rapporto kf /Gt (tabella 2.1); per valori elevati del rapporto tra le rigidezze (kf /Gt 1000) la dierenza ` e minima, i.e. c` e un ottima correlazione tra i due metodi. Inoltre, per uno SREI con piastre di acciaio dello spessore di 3 mm, il rapporto tra le rigidezze nel pianokf /Gt sarebbe pari a circa 1.65 105 ; in tal caso il rapporto Ec /4GS 2 sarebbe molto prossimo ad 1. Quindi un FREI caratterizzato da un rapporto di rigidezze molto elevato, si ottengono valori del modulo di compressione paragonabili a quello per un materiale innitamente rigido nel piano. Nel caso studio, dallanalisi FE, per kf /Gt = [104 , 105 ] si ottengono rapporti molto prossimi ad 1,Ec /4GS 2 = [0.94, 0.98], dimostrando la possibilit` a di creare FREI con prestazioni pari a quelli di uno SREI. La dierenza tra la soluzione della pressione e lanalisi FE per i bassi valori di kf /Gt ` e da attribuirsi alle eccessive deformazioni laterali che subisce lo strato in gomma a compressione. Infatti il rinforzo debole non ` e ecace contro lo spanciamento della gomma, la quale subisce grandi deformazioni tali che vengono meno le prime due ipotesi alla base della soluzione della pressione, i.e. i punti non giacciono su una parabola dopo la deformazione e non ` e mantenuta lorizzontalit` a dei piani. Quindi maggiore ` e il rapporto fra le rigidezze, maggiore ` e la similitudine tra il comportamento dellisolatore e le ipotesi cinematiche della soluzione della pressione. ` interessante notare che landamento delle tensioni nel rinforzo in bra, E lungo la mezza larghezza dellisolatore, descritto dalla soluzione della pressione dierisce maggiormente da quello ricavato dallanalisi FE verso le estremit` a, proprio come quanto osservato da Kelly et al. [15]. Infatti per quel modello si

10

ha kf /Gt = 2 102 , i.e. rientra nel range per cui si hanno le maggiori discrepanze tra analisi FE e soluzione della pressione.
Kelly et al. B [mm] H [mm] L [mm] tf [mm] nf [] nr [] t [mm] tr [mm] Ef [M P a] G [M P a] K [M P a] P [M P a] [250-500] 180 750 0.07 29 28 6.36 178.08 14000 0.7 2000 [0-3.45] Toopchi-Nezhad et al. 200 110 200 [3 104 3 100 ] 12 11 10 110 137000 0.4 2000 [0-3.00]

Tabella 2.2: Dati dellisolatore per le analisi FE condotte da Kelly et al. [15], ToopchiNezhad et al. [26]

2.1.3

Prove sperimentali

Il modulo di compressione Ec ottenuto dalla soluzione della pressione ` e indipendente dal carico applicato (eq. 2.2, 2.6, 2.8). Tuttavia le prove sperimentali condotte da diversi autori dimostrano che la rigidezza verticale dellisolatore aumenta con il carico applicato [14, 19, 22, 23, 29]. Le cause principali di questo fenomeno sono due: i. Non linearit` a della gomma; ii. Imperfezione iniziale della bra. La non linearit` a della gomma ` e legata alla densit` a del materiale. Nella campagna sperimentale condotta da Onorii et al. [19] su isolatori in gomma riciclata armata con rinforzi in bra di vetro o carbonio, ` e stata osservata una maggiore deformabilit` a per bassi valori dellazione verticale rispetto ai test condotti per carichi pi` u elevati. Tale fenomeno ` e stato attribuito alla diminuzione del numero dei vuoti negli strati di gomma con laumento del carico. Quindi laumento della densit` a della gomma, induce lirrigidimento dellisolatore. 11

La soluzione della pressione ` e stata ricavata considerando sia la gomma che il rinforzo in bra come materiali elastici lineari, tuttavia le analisi agli elementi niti hanno considerato la non linearit` a dellelastomero modellandolo con una teoria iperelastica. Ciononostante i risultati delle analisi FE, in generale, sono in buon accordo con quelli della soluzione della pressione. Si conclude quindi che il materiale composito gomma-bra ha comportamento prettamente lineare nellintervallo di pressioni indagato, i.e. il legame costitutivo della bra determina il comportamento del FREI. Sia nella soluzione della pressione che nelle analisi agli elementi niti, ` e stato considerato un legame costituivo elastico lineare per il rinforzo in bra. Tuttavia a riposo, la bra, poich e non pretesa, non ` e perfettamente diritta. Pertanto ` e necessario applicare un certo carico che raddrizzi la bra prima che questa possa diventare ecace ed eserciti lazione di connamento sulla gomma. Limperfezione iniziale della bra causa un comportamento non lineare nella fasi iniziale dello strato di rinforzo, che comporta il mancato rispetto della terza ipotesi della soluzione della pressione ed ` e in contrasto con la modellazione elastica lineare del rinforzo nellanalisi FE. Ci` o signica che il modulo elastico del rinforzo in bra Ef ` e sempre minore del valore teorico del singolo lamento di bra perfettamente teso, ma aumenta con il progressivo stiramento dei lamenti di bra allaumentare del carico. Il valore teorico del singolo lamento ` e il limite al quale tende il modulo elastico del rinforzo in bra, pertanto esiste un certo valore limite della pressione verticale tale per cui ulteriore incremento dello stiramento della bra produce un incremento trascurabile di Ef [29]. Limperfezione iniziale della gomma accentua notevolmente leetto run-in del FREI, i.e. il tratto iniziale in cui la rigidezza cresce no al valore di regime per il carico applicato (g.2.6). Tale eetto ` e presente anche nei comuni SREI (g. 2.7), tuttavia ` e molto meno prominente, infatti il valore di rigidezza verticale dellisolatore a regime ` e raggiunto molto velocemente [12]. Tuttavia considerare il valore di rigidezza verticale tangente alla curva in corrispondenza della pressione di progetto per la costruzione del modello elastico lineare, ` e una buona approssimazione se si considera un intervallo di variazione della pressione verticale limitato. Tale approccio ` e inoltre gi` a previsto dalla normativa vigente ISO 227621, metodo 2 (g. 2.5). Tale metodo consiste nel caricare il campione con la forza P0 (equivalente alla tensione di progetto 0 ) e successivamente eseguire 3 cicli di carico tra P1 e P2 (equivalenti a 30% 0 ). Il valore di rigidezza secante tra P1 e P2 al terzo ciclo di carico ` e il valore di rigidezza verticale di progetto dellisolatore. 12

Figura 2.5: Test rigidezza verticale ISO 227621: metodo 2.

Kv =

P2 P1 Y2 Y1

(2.12)

Analogamente alla teoria e alle analisi FE, le prove sperimentali hanno dimostrato che la rigidezza verticale dipende fortemente dal fattore di forma S ; a parit` a di altezza dellisolatore un fattore di forma maggiore signica un maggiore connamento della gomma, perch e sono presenti pi` u strati di rinforzo. Inoltre nelle campagne sperimentali di Onorii et al. [19] e di Russo et al. [23] ` e stato osservato che un rinforzo in bra di carbonio quadri-direzionale risulta in rigidezze verticali molto maggiori ad elevati livelli di pressione rispetto a tessuti bidirezionali in bra di vetro o di carbonio. Inoltre i campioni soggetti a prove di aging (gomma ad alto smorzamento) con rinforzo quadri-direzionale hanno presentato una variazione di rigidezza verticale maggiore (Kv = 17.2%) rispetto a quelli con tessuto bidirezionale (Kv = 5%) [23]. La qualit` a del tessuto in bra inuisce notevolmente sulle prestazioni dellisolatore, ma ` e stato osservato che tessuti in bra molto scadenti (e.g. Ef = 14000 M P a, [14]) riescono a garantire frequenze verticali signicativamente maggiori dellintervallo di frequenze tipico di un sistema a base isolata (i.e. 2 Hz o meno); ci` o assicura che non si attivino modi di vibrare verticali o di rocking nella risposta del sistema a base isolata. Lecacia di rinforzi di scarsa qualit` a signica processi produttivi pi` u semplici e quindi costi pi` u bassi, parametro fondamentale per la diusione di questi sistemi ad edici ordinari di piccole dimensioni.

13

Figura 2.6: Eetto run-in per FREI, Kelly [12].

Figura 2.7: Eetto run-in per SREI, Kelly [12].

14

Figura 2.8: Sviluppo della deformazione di Roll Over per NB1 soggetto a carico verticale costante di 1.6 M P a, in funzione dello spostamento laterale applicato nella direzione parallela ai lati dellisolatore: (a) 0% tr ; (b) 75% tr ; (c) 150% tr ; (d) 200% tr . Toopchi-Nezhad et al. [28]

2.2
2.2.1

Rigidezza orizzontale
Stable Roll Over SR

La combinazione della mancanza di connessione con le superci dappoggio dellisolatore (i.e. Unbonded ) e della mancanza di rigidezza essionale del rinforzo in bra sono la causa della deformazione di Roll Over di un FREI. Come illustrato in g. 2.8 con laumento della deformazione laterale le estremit` a del FREI perdono il contatto con la supercie vincolante; le facce verticali dellisolatore ruotano no a entrare in contatto con le superci di supporto. Tale comporta un legame forza-spostamento non lineare, per cui non ` e possibile applicare le formulazioni valide per gli SREI convenzionali (eq. 2.13).

Kh

GA tr

(2.13)

15

Figura 2.9: Legame forza-spostamento orizzontale per il campione NB1 sotto pressione verticale costante di 1.6 M P a, in una serie di carichi ciclici in direzione orizzontale (orientamento a 0) per dierenti ampiezze dello spostamento da 25% a 200%; (a) 75% tr ; (b) 150% tr ; (c) 200% tr ; (d) inviluppo di tutti i test. Toopchi-Nezhad et al. [28]

In generale la rigidezza orizzontale di un U-FREI diminuisce con laumentare dello spostamento laterale. Tale caratteristica ` e particolarmente ecace per un sistema di isolamento poich e permette di avere periodi pi` u lunghi per gli eventi sismici pi` u gravosi e invece limita gli spostamenti laterali nelle condizioni ` di esercizio. E da notare che la diminuzione di rigidezza non dipende dalla variazione delle caratteristiche meccaniche della gomma con lo spostamento (i.e. Gdyn ), ma bens` ` e una caratteristica legata alla geometria dellisolatore, i.e. al rapporto tra base ed altezza dellisolatore. Controllando il rapporto B/tr ` e possibile ottenere un isolatore a ciclo stabile, i.e. la rigidezza orizzontale istantanea ` e sempre positiva in tutto lintervallo di deformazione del FREI; in tal caso si parla di Stable Unbonded Fiber Reinforced Elastomeric Isolator (SU-FREI). Kelly et al. [15] hanno sviluppato una teoria semplicata per determinare il criterio di progetto di un SU-FREI che si basa sullipotesi che le parti dellisolatore che sono rotolate fuori dal supporto rigido sono scariche da qualunque tensione e che sullarea a contatto lo sforzo di taglio sia costante. Sotto queste condizioni, larea attiva che produce la forza di resistenza F in funzione dello spostamento

16

Figura 2.10: Sviluppo della deformazione per NB1 soggetto a carico verticale costante di 1.6 M P a, in funzione dello spostamento laterale applicato in direzione obliqua ai lati dellisolatore ( orientamento 45): (a) 0% tr ; (b) 75% tr ; (c) 150% tr ; (d) 200% tr . Toopchi-Nezhad et al. [28]

laterale h ` e espressa dalleq. 2.14 (per unit` a di lunghezza), e quindi F ` e pari alleq. 2.15. A = (B h ) (2.14)

F = G (B h )

(2.15)

Poich e = h /tr , lequazione di F risulta parabolica in h . Di conseguenza, leq. 2.15 ha rigidezza nulla quando la sua derivata ` e nulla. dF G = (B 2h ) = 0 = h = B/2 dh tr h = tr (2.16)

(2.17)

17

Figura 2.11: Legame forza-spostamento orizzontale per il campione NB1 sotto pressione verticale costante di 1.6 M P a, in una serie di carichi ciclici in direzione orizzontale (orientamento a 45) per dierenti ampiezze dello spostamento da 25% a 200%; (a) 75% tr ; (b) 150% tr ; (c) 200% tr ; (d) inviluppo di tutti i test. Toopchi-Nezhad et al. [28]

Ci` o implica che ntanto che la base del FREI ` e maggiore del doppio dello spostamento massimo di progetto, allora la rigidezza orizzontale istantanea ` e sempre positiva e non nulla. Se si esprime lo spostamento laterale in funzione dellangolo di deformazione a taglio (eq. 2.17), e si considerano i valori tipici ammessi per un isolatore viscoelastico, i.e. = [1 2], la base B deve essere maggiore di 2-4 volte laltezza della gomma tr anch e il FREI abbia ciclo stabile. Tuttavia per le grandi deformazioni (i.e. = [1.5 2]) la rigidezza orizzontale istantanea tende ad aumentare. Tale fenomeno ` e dovuto alle facce verticali che, ruotando completamente, entrano in contatto con le superci di vincolo e, premendovi contro, cominciano a trasmettere lo sforzo di taglio, andando di fatto ad aumentare larea eettiva di contatto (g. 2.8c e d ). Questo irrigidimento, seppur teoricamente diminuisce lecacia dellisolamento, contribuisce alla stabilit` a globale del FREI ed ` e quindi considerato vantaggioso. In g. 2.9 sono riportati i risultati dei test ciclici orizzontali eettuati da Toopchi-Nezhad et al. [27] su un campione quadrato denominato NB1 rinforzato in bra di carbonio bidirezionale, tr = 70.5 mm e con rapporto B/tr = 2.5.

18

Lelastomero ` e costituito da una gomma naturale soce, il cui modulo di taglio G ` e stato stimato pari a 0.35 M P a. Come ` e evidente nel riquadro (c) della g. 2.9, lo sviluppo del fenomeno del Stable Roll Over ha permesso di ottenere cicli stabili anche per grandi deformazioni, nonostante il rapporto B/tr non sia ottimale. Il fenomeno di irrigidimento alle grandi deformazioni ` e prominente nelle direzioni perpendicolari alle facce verticali che ruotano a causa dello spostamento laterale, i.e. 0 e 90. Infatti le prove eettuate imponendo lo spostamento con un orientamento a 45, pur conservando un comportamento stabile, non hanno dimostrato lirrigidimento osservato in g. 2.9c. La causa di tale comportamento ` e da imputarsi alla congurazione deformata pi` u distorta che il FREI assume quando caricato nella direzione obliqua (g. 2.10d ) rispetto a quando ` e caricato in una delle due direzioni parallele (g. 2.8d ); quando = 2 le facce verticali non entrano in perfetto contatto con le superci di vincolo e quindi non riescono a riprendere carico ecacemente. 2.2.2 Soluzioni numeriche

A causa delle grandi deformazioni, delle variazioni di condizioni di contatto, dello scivolamento e della quasi incompressibilit` a della gomma, la modellazione agli elementi niti di un SU-FREI risulta impegnativa. I risultati dellanalisi condotta da Kelly et al. [15] sono basati sul Mixed-Method di Hermann, nel quale sia le deformazioni che gli sforzi sono considerate grandezze incognite, per prevenire errori di tipo prettamente numerico causati dalla quasi incompressibilit` a della gomma, quali mesh-locking, i.e. un comportamento inaccurato dellelemento a causa di una condizione di sovra-vincolamento ed insucienti gradi di libert` a attivi. Per tener conto delle grandi deformazioni ` e stata usata una formulazione Lagrangiana aggiornata, i.e. il sistema locale di riferimento ` e aggiornato in base alla congurazione deformata dellultima iterazione completata. Inoltre ` e stato usato il metodo Full Newton-Raphson per la determinazione delle sollecitazioni al passo. Il modello ` e planare, dove la gomma ` e descritta da un materiale iperelastico di tipo Neo-Hookean con una mesh quadrilatera a maglie di 2 mm (pi` u tta ai bordi); la bra invece ` e un elemento di armatura elastico lineare privo di spessore. I dati dellisolatore sono riportati in tabella 2.2. I risultati dellanalisi FE sugli isolatori la cui unica variabile ` e la larghezza B , convalidano la teoria descritta dalleq. 2.16: come si pu` o osservare nel graco di g. 2.12, per tutti i campioni linstabilit` a avviene quando lo spostamento

19

Horizontal test results at 3.45MPa vertical pressure 200 250 300 350 400 450 500

150 horizontal load [kN]

100

50

0.1

0.2

0.3 0.4 0.5 horizontal displacement/base [-]

0.6

0.7

Figura 2.12: Legame Forza-spostamento orizzontale adimensionale per analisi FE. Kelly et al. [15]. B [mm] 500 450 400 350 300 250 S [] 39.31 35.38 31.47 27.52 23.58 19.65 Fh , u [kN ] 170.5 139.9 104.1 77.17 52.13 32.92 u [M P a] 0.45 0.41 0.35 0.29 0.23 0.18 u [mm] 204 195 190 167 136 104 u /B [] 0.4 0.4 0.5 0.5 0.5 0.4 u [] 1.1 1.1 1.1 0.9 0.8 0.6 u,t [] 1.4 1.3 1.1 1.0 0.8 0.7

Tabella 2.3: Risultati analisi FE per carico orizzontale. Kelly et al. [15].

orizzontale ` e pari allincirca alla met` a della base. Tuttavia, in ogni caso, linstabilit` a avviene per valori dellangolo di deformazione a taglio u minori di quelli che si possono ricavare in base alleq. 2.16 (colonna u,t , tabella 2.3), ma ci` o pu` o essere causato dalle grandi distorsioni che subisce la mesh, per cui analisi diventa estremamente inaccurata o si ferma a causa del fallimento di singole maglie e dellincapacit` a di soddisfare i criteri di convergenza. Il problema della distorsione eccessiva delle mesh ` e stato arontato da ToopchiNezhad et al. [32]: una nuova mesh viene mappata sullultima congurazione deformata stabile del modello in modo tale da creare un nuovo problema FE; lanalisi quindi continua considerando la soluzione della mesh precedente come condizione iniziale del nuovo problema FE. In questo modo si riesce a spingere lanalisi no a deformazioni laterali pari al 200% tr . Il modello di Toopchi-

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Toopchi-Nezhad et al. B [mm] H [mm] L [mm] tf [mm] nf [] nr [] t [mm] tr [mm] Ef [M P a] G [M P a] K [M P a] P [M P a] 70 25.094 [] 0.55 11 12 1.587 19.044 137000 0.4 1900 1.6

Nota: Lisolatore ` e stato progettato per applicazione in scala ridotta 1/4

Tabella 2.4: Dati modello FE, Toopchi-Nezhad et al. [32]

Nezhad et al. ` e stato costruito con lo stesso codice di calcolo usato da Kelly et al. (MSC. Marc ) ed ` e basato anchesso sul Mixed-Method di Hermann e fa uso della formulazione Lagrangiana aggiornata. Come nel caso precedente la gomma ` e un materiale iperelastico di tipo Neo-Hookean, e la bra ` e caratterizzata da un legame elastico lineare. Dierisce per` o discretizzando gli strati di gomma come elementi solidi a deformazione piana, e la bra come un reticolo planare bidimensionale di spessore nullo. Inoltre, per rappresentare accuratamente laltezza reale dellisolatore, introduce dei gap rigidi tra gli strati di gomma e bra. I dati del modello sono riportati in tabella 2.4. Dato che il rapporto B/tr = 3.7, il legame forza-spostamento orizzontale del FREI ` e stabile no a 200% tr . Il modello non riesce per` o a riprodurre lirrigidimento alle grandi deformazioni che si pu` o osservare sui campioni reali, ma i risultati ottenuti dallanalisi FE sono in buon accordo con i valori sperimentali nellintervallo tra 100% 200% tr ; per valori inferiori della deformazione, ` e stata registra una maggiore dierenza a causa del fatto che il modulo di taglio G ` e considerato costante nel modello di calcolo. Con lo stesso modello FE ` e stata condotta unanalisi ulteriore, variando le condizioni di vincolo dellisolatore, in modo da ottenere unapplicazione di tipo Bonded (B-FREI), i.e. le superci

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Analitica (Kh = GA/tr ) Kh [N/mm] 1.470

FE 1.453

Nota: I valori sono calcolati per larghezza unitaria dellisolatore A = B 1, i.e. A B

Tabella 2.5: Valori rigidezza orizzontale per B-FREI, Toopchi-Nezhad et al. [32].

di contatto rimangono incollate alle superci di supporto in tutto lintervallo di deformazione laterale; il B-FREI assume una congurazione deformata a taglio puro1 non dissimile a quella di uno SREI convenzionale. Infatti si pu` o stimare con accuratezza la rigidezza orizzontale del B-FREI con con leq. 2.13, normalmente valida per gli SREI. Dal confronto dei risultati delle analisi FE per B-FREI vs. SU-FREI (g. 2.13) emerge che, per ogni spostamento superiore a 50% tr , il SU-FREI ` e soggetto ad uno sforzo di taglio signicativamente minore rispetto al B-FREI; quando = 2 la dierenza tra i due tipi di applicazioni ` e massima, infatti i taglio trasmesso dal SU-FREI ` e il 40% inferiore rispetto a quello del B-FREI. Questo risultato signica che, a parit` a di dimensioni e propriet` a dei materiali, un SU-FREI garantisce un periodo pi` u lungo al sistema a base isolata rispetto ad unapplicazione Bonded, ed ` e quindi pi` u ecace. Infatti il B-FREI per ottenere le stesse prestazioni in termini di forza-spostamento, dovrebbe avere unaltezza della gomma molto pi` u elevata, che a sua volta potrebbe forzare il progettista ad aumentare la base dellisolatore per evitare linstabilit` a euleriana. Gli strati di gomma e bra di SU-FREI risultano meno sollecitati rispetto ad un B-FREI a causa delle diverse condizioni di vincolo. Per un B-FREI, come si pu` o vedere in g. 2.15a2 , il carico assiale ` e trasmesso attraverso un nucleo compresso interno allisolatore, che agisce come una colonna equivalente. La sezione della colonna equivalente ` e denita dalle aree di sovrapposizione delle superci di contatto superiori ed inferiori per ogni dato spostamento laterale. Poich e il punto di applicazione della risultante dellazione verticale rimane costante per ogni livello di deformazione laterale, sulle facce superiore ed inferiore si genera un momento stabilizzante per equilibrare il momento ribaltante causato dalla coppia delle forze di taglio (g. 2.14a). Come risultato, le regioni fuori dalla zona di sovrapposizione sono soggette ad un signicativo sforzo di
1 In realt` a per le grandi deformazioni si osserva un leggera curvatura alle estremit` a dellisolatore a causa della mancanza di rigidezza essionale della bra, ma tale fenomeno ha un eetto trascurabile sulle prestazioni dellisolatore in termini di rigidezza. 2 Secondo lorientamento locale degli assi, S 22 sono le sollecitazioni normali perpendicolari agli strati di gomma, mentre S11 sono le sollecitazioni parallele.

22

Figura 2.13: Legame Forza-spostamento laterale B-FREI vs SU-FREI, ToopchiNezhad et al. [32].

Figura 2.14: Diagramma delle forze nella congurazione deformata per B-FREI (a) e SU-FREI (b), Toopchi-Nezhad et al. [32].

trazione normale alle superci di vincolo e allinterfaccia tra gli strati di bra e gomma. Si osserva un andamento analogo per quanto riguarda le sollecitazioni normali orizzontali (g. 2.16a). Ci` o implica che mentre la gomma nel nucleo ` e soggetta a compressione biassiale, le parti esterne sono invece sollecitate a trazione biassiale, pertanto il legame gomma-bra deve essere particolarmente resistente. Al contrario, nelle applicazioni Unbonded, non ` e possibile trasferire sforzi di trazione alle superci di contatto dellisolatore con il supporto. Ne consegue che non pu` o formarsi un momento stabilizzante e quindi lequilibrio al momento ribaltante dovuto alle forze di taglio ` e dato dallo spostamento del punto di applicazione della risultante verticale, in modo tale che si formi una coppia equilibrante come in g. 2.14b. Per tale ragione le parti esterne alla zona di so-

23

(a) B-FREI

(b) SU-FREI

Figura 2.15: Mappa Contour delle sollecitazioni normali S22 (valori negativi indicano compressione) negli strati di gomma per livello di deformazione laterale pari a 200% tr , Toopchi-Nezhad et al. [32].

(a) B-FREI

(b) SU-FREI

Figura 2.16: Mappa Contour delle sollecitazioni normali S11 (valori negativi indicano compressione) negli strati di gomma per livello di deformazione laterale pari a 200% tr , Toopchi-Nezhad et al. [32].

vrapposizione di un SU-FREI hanno sollecitazione molto minore rispetto ad un B-FREI, tendente allo zero; in particolare le sollecitazioni normali perpendicolari agli strati (S22 , g. 2.18) di gomma risultano sempre solo di compressione, mentre quelle parallele (S11 , g. 2.19) hanno valori di almeno un ordine di grandezza inferiore a quelli di unapplicazione Bonded. In un B-FREI, la pressione di picco nel nucleo S22 aumenta con la deformazione laterale perch e diminuisce larea di sovrapposizione a carico costante. Tale valore ` e mantenuto costante lungo tutta laltezza dellisolatore. Per un SU-FREI invece la pressione di picco ` e localizzata negli angoli dove ` e applicato il carico, mentre allinterno dellisolatore assume valori signicativamente minori rispetto

24

Figura 2.17: Andamento del massimo sforzo di tensione nella bra dello strato in mezzeria al variare della deformazione laterale; Toopchi-Nezhad et al. [32]

a quelli di un B-FREI; escludendo gli strati di gomma pi` u esterni a contatto con le superci di vincolo, la pressione allinterno della zona di compressione di un SU-FREI rimane allincirca costante allaumento della deformazione laterale, ed ` e soggetta ad una distribuzione di tensioni relativamente pi` u uniforme rispetto ad un B-FREI. Un SU-FREI ` e quindi meno sensibile allinstabilit` a di tipo euleriano rispetto ad unapplicazione di tipo Bonded. I valori massimi di deformazione a taglio sono comparabili nei due tipi di applicazione, ma, mentre nel B-FREI la deformazione ` e costante lungo tutta la larghezza dellisolatore, nel SU-FREI la deformazione ` e uniforme solo nella zona centrale a contatto con le superci di vincolo (g. 2.20). Poich e, secondo la soluzione della pressione, lo sforzo nella bra ` e funzione della pressione verticale agente, la tensione massima aumenta con lo spostamento laterale nel caso di applicazione Bonded, mentre rimane quasi costante nel caso Unbonded (g. 2.17). Tale fenomeno ` e in accordo con i risultati espressi in g. 2.18, per cui si assiste ad un aumento della pressione massima negli strati di gomma per il B-FREI con laumento della deformazione a causa della diminuzione dellarea di sovrapposizione, mentre nel caso di SU-FREI il valore massimo di S22 rimane allincirca costante per ogni livello di deformazione. Per spostamenti laterali pari al 200% tr la tensione nella bra ` e signicativamente minore (circa 40%) nellapplicazione Unbonded. Ci` o implica uno sforzo di taglio sul collegamento gomma-bra minore e quindi una maggiore durabilit` a dellisolatore.

25

Figura 2.18: Distribuzione normalizzata delle sollecitazione S22 /pn lungo la larghezza del 6 strato di gomma dal fondo per dierenti livelli della deformazione laterale; (pn = 1.6 M P a, valori negativi indicano compressione); Toopchi-Nezhad et al. [32].

Figura 2.19: Distribuzione normalizzata delle sollecitazione lungo la larghezza del 6strato di gomma dal fondo per dierenti livelli della deformazione laterale; (, valori negativi indicano compressione); Toopchi-Nezhad et al. [32]

26

Figura 2.20: Distribuzione della deformazione di taglio lungo la larghezza del 6 strato di gomma dal fondo per dierenti livelli della deformazione laterale; Toopchi-Nezhad et al. [32].

I risultati delle analisi agli elementi niti sono in buon accordo con la teoria analitica. I modelli FE sono capaci di descrivere con ragionevole accuratezza la congurazione deformata di un SU-FREI, mettendo in evidenza come la diminuzione di rigidezza orizzontale sia causata dalla variazione delle condizioni di contatto tra lisolatore e le superci di supporto. Inoltre si ` e osservato che per grandi deformazioni laterali, lo stato tensionale della bra e della gomma di unapplicazione Unbonded ` e signicativamente minore rispetto a quello dove il rotolamento non ` e concesso, perch e non deve essere ripreso il momento equilibrante causato dal vincolamento delle superci ai supporti proprio delle applicazioni Bonded. La validit` a dei risultati delle analisi FE ` e per` o limitata dalle ipotesi semplicate alla base del modello: i. G costante su tutto lintervallo di deformazione; ii. La bra ` e caratterizzata da legame elastico-lineare. In generale il modulo di taglio non ` e costante, ma varia con langolo di deformazione; poich e G rimane allincirca costante nellintervallo = [1 2], i.e. la 27

deformazione tipica che assume un isolatore sotto lazione sismica, ` e stato scelto quel valore di modulo di tagli per caratterizzare la gomma nel modello FE. Ne consegue una minore accuratezza della soluzione per piccole deformazioni (50% tr ). Per quanto riguarda il legame della bra, ` e stato ignorato leetto run-in che si registra a causa delle imperfezioni iniziali della stessa; mentre il modulo elastico della bra pu` o essere accuratamente stimato per il livello di pressione verticale applicata, inevitabilmente la deformazione verticale dellisolatore risulta sottovalutata. I modelli FE non riescono a descrivere il tratto di irrigidimento del legame forza-spostamento orizzontale che si osserva per le grandi deformazioni (150% 200% tr ) causato dal rotolamento completo delle facce verticali contro i supporti. Per riuscire a descrivere tale comportamento, tipico per spostamenti paralleli alle facce verticali dellisolatore, ` e necessario ricorrere a curve di regressione numerica ricavate in base ai dati sperimentali [25, 27, 28, 30]. 2.2.3 Prove sperimentali

Scragging Gli elastomeri vergini, i.e. non caricati in nessuna direzione orizzontale, sono soggetti alleetto Mullins. Questo occorre quando la gomma ` e soggetta a carichi ciclici a spostamento costante. In tali condizioni, per i cicli successivi al primo, lo sforzo necessario ad ottenere la medesima deformazione ` e inferiore a causa della ricongurazione delle particelle nella gomma. Avvenuto lo scragging, i cicli di isteresi successivi diventano stabili, ntanto che lo spostamento ` e uguale o minore a quello del primo ciclo. Per spostamenti maggiori si ha un comportamento unscragged. In g. 2.22 (a) ` e riportato il risultato di un test ciclico eettuato su SUFREI vergine a cui ` e stato applicato un accelerogramma sinusoidale ad ampiezza crescente riportato in g. 2.21 (a). Ad ogni successivo aumento dellampiezza dello spostamento laterale, il primo ciclo mostra un comportamento unscragged, mentre i due cicli successivi hanno comportamento stabile. Invece in g. 2.22 (b) ` e riportato il risultato di un test ciclico eettuato su un altro SU-FREI vergine identico a cui ` e stato applicato un accelerogramma sinusoidale ad ampiezza decrescente riportato in g. 2.21 (b). In questo caso solo il primo ciclo mostra un comportamento unscragged, mentre tutti i cicli successivi, che hanno spostamento laterale pari o minore al primo, mostrano un comportamento stabile di tipo scragged. A seconda della composizione, le propriet` a della gomma ritor-

28

Figura 2.21: Andamento degli input sinusoidali applicati nel test: (a) Ascendente, (b) Discendente; Toopchi-Nezhad et al. [29].

Figura 2.22: Cicli di isteresi per legame forza-spostamento laterale per campioni vergini a 0: (a) Ascendente, (b) Discendente. Toopchi-Nezhad et al. [29].

nano del tutto o parzialmente allo stato unscragged con il passare del tempo, se lasciata a riposo. Propriet` a dinamiche Il comportamento orizzontale di un isolatore elastomerico ` e descritto mediante due grandezze: la rigidezza orizzontale ecace Kh,ef f e il coeciente di smorzamento . Tali propriet` a devono essere determinate in condizioni dinamiche per tenere conto delle uttuazioni dovute alla frequenza con cui si applica lo spostamento. In accordo con ISO 227621, le propriet` a dinamiche possono essere determinate con le eq. 2.18 e 2.19, dove il signicato dei vari parametri ` e espresso in g. 2.23, e Wd ` e larea reale descritta dal ciclo di isteresi. Lo spostamento imposto deve avere andamento sinusoidale o triangolare con frequenze che variano tra 0.001 Hz e la frequenza propria dellisolamento, oppure 0.5 Hz . Il numero di cicli raccomandato per la misura delle propriet` a` e compreso tra 3

29

Figura 2.23: Determinazione delle propriet` a a taglio secondo ISO 227621

e 11. Kh,ef f = Q1 Q2 X1 X2 (2.18)

Wd 1 2 Kh,ef f (X1

X2 )2

(2.19)

La stessa metodologia proposta dallo standard ISO 227621 ` e usata anche da altre normative, compresa quella italiana, pertanto ` e possibile confrontare i risultati ottenuti secondo codici dierenti. Rigidezza orizzontale ecace A causa della elevata non linearit` a del problema e della particolare congurazione deformata che si ottiene per le grandi deformazioni, la descrizione accurata del comportamento di un SU-FREI ` e possibile solo attraverso la conduzione di prove sperimentali. In letteratura si possono ritrovare diverse campagne sperimentali eseguite su dierenti campioni che coprono un ampio spettro di propriet` a siche e di caratteristiche geometriche. In accordo con quanto previsto dalla teoria e dalle analisi agli elementi niti, la rigidezza orizzontale di un isolatore brorinforzato in condizioni Unbonded dipende dallarea di contatto con le superci vincolanti. In generale il legame forza-spostamento orizzontale ` e non lineare e la rigidezza orizzontale ecace diminuisce allaumento della deformazione a taglio, i.e. con la diminuzione della supercie a diretto contatto con i supporti. Infatti i campioni che hanno fattore di forma S maggiore dimostrano di avere in generale una rigidezza orizzontale maggiore [23]. 30

Kelly [14] ha condotto test su isolatori di forma rettangolare a pressione verticale costante ([1.73, 3.45, 6.90] M P a) imponendo spostamenti laterali no a = 1.5. La rigidezza orizzontale ecace misurata lungo il lato corto B degli isolatori (0) ` e risultata minore rispetto a quella lungo il lato lungo L (90), mentre quella in direzione diagonale (45) ha assunto valori intermedi. Questa variabilit` a in funzione dellorientamento dello spostamento imposto h ` e dovuta alla dierenza relativa di area a contatto con il progredire della deformazione; infatti applicando la teoria di Kelly et al. [15] ad un isolatore di dimensioni nite, lequazione 2.14 diventa:

A0 A90

= L(B h ) = B (L h )

(2.20) (2.21)

Poich eL` e maggiore di B , allora larea eettiva a contatto nella direzione a 90 (eq. 2.21) ` e maggiore di quella nella direzione 0 (eq. 2.20) per ogni livello di spostamento laterale imposto. La rigidezza orizzontale ecace varia con la pressione verticale esercitata sullisolatore. Tale comportamento non ` e presente nei comuni SREI ed ` e stato attribuito da Onorii et al. [19] alla riduzione del numero dei vuoti causata dalla compattazione della gomma riciclata. Tuttavia lo stesso comportamento ` e stato osservato anche da altri autori che hanno condotto esperimenti sia su gomma naturale [14] che sintetica [29, 23]. Una delle cause di tale fenomeno ` e da attribuirsi alla deformazione verticale dellisolatore sotto carico costante che non ` e stata considerata nella teoria di Kelly et al. [15]. Russo et al. [23] ha proposto un modello analitico che descrive le fasi della deformazione di roll over includendo lo spostamento verticale, riportato in g. 2.24. Quando lo spostamento orizzontale d ` e nullo (step 0 ) laltezza H dellisolatore ` e ridotta ad h a causa della deformazione verticale uv secondo leq. 2.22. In questa congurazione il lato AB dellisolatore ` e pari ad h. Poich e la geometria dellisolatore e lapplicazione del carico sono simmetriche rispetto al centro dellisolatore le considerazioni fatte per il lato sinistro sono valide anche per il lato destro. h = H uv (2.22)

Applicando lo spostamento laterale d, il lato AB inizia ad allungarsi (step 1). Fintanto che la lunghezza di AB ` e inferiore ad H , le facce superiore ed

31

inferiore dellisolatore rimangono in contatto con le superci di vincolo (step 2 ). Quando il lato AB ha recuperato completamente la propria lunghezza originaria pari ad H , avviene il primo distacco delle estremit` a dellisolatore dalle superci di supporto. Nellipotesi semplicata che le facce verticali, i.e. AB e GF , rimangano piane durante il processo di deformazione a taglio, si pu` o ricavare lo spostamento limite d0 per cui AB = H applicando il teorema di Pitagora. d0 = H 2 h2 (2.23)

Per spostamenti inferiori a d0 si assiste a deformazione a taglio puro, mentre per d > d0 avviene il rotolamento delle facce verticali (step 3 ). Poich e nelle parti che sono rotolate fuori dai supporti, i.e. nel cuneo ABD3 , gli sforzi sono nulli, la lunghezza s dellarco AD3` e uguale alla distanza dal punto di distaccamento D3 alla posizione del punto A nella condizione di riposo (punto O). s = d d0 (2.24)

Quindi, per conoscere la lunghezza della porzione di isolatore che si ` e distaccata dalla struttura, ` e suciente conoscere lo spostamento laterale applicato d e lo spostamento verticale uv per il carico applicato. La deformazione di roll over continua no a che lintera faccia verticale entra in contatto con la supercie di supporto (step 4 ). Con semplici considerazioni geometriche su pu` o ricavare langolo di rotazione formato dallangolo ABD4 .

tan

d0 h = 2 s = H =

(2.25) (2.26) (2.27)

Combinando le equazioni 2.24 e 2.27 si pu` o ottenere quindi lo spostamento df c per cui avviene il rotolamento completo. df c = H + d0 (2.28)

Per ogni dato spostamento laterale, la porzione di isolatore delimitata dallarea a contatto assume una congurazione deformata a taglio puro tipica dei SREI, mentre nelle parti rotolate fuori dal supporto la deformazione di taglio tende ad annullarsi. Riprova di tale comportamento ` e visibile anche dalle analisi 32

media
Kh,ef f,ave/K Kh/K
h,ef f

varianza 0.20 0.31

covarianza 0.18 0.24

1.08 1.31

h,ef f

Tabella 2.6: Dati statistici del rapporto tra valori stimati e valori misurati ricavati dalla letteratura; Russo et al. [23].

FE come si pu` o vedere in g. 2.20. Per questa ragione Russo et al. propone di caratterizzare lisolatore con una rigidezza orizzontale secante media, usando leq. 2.13 dove per` o A non ` e pi` u larea dellintero isolatore, ma ` e il valore medio tra larea a contatto quando lo spostamento ` e nullo (i.e. larea dellintero isolatore) e quando lo spostamento ` e massimo. Al contrario delleq.2.14 proposta da Kelly et al. dove larea ` e diminuita dellintero spostamento laterale d, larea eettiva a contatto ` e diminuita della quantit` a s, per denizione minore di d. Ac Ac,ave Kh,ef f,ave = = = b(a s) Ac (d = 0) + Ac (d = dmax ) 2 GAc,ave tr (2.29) (2.30) (2.31)

La teoria di Russo et al. ` e stata applicata ad unampia gamma di FREI presenti in letteratura su cui sono state eseguite prove sperimentali. Per questi isolatori, caratterizzati da diverse geometrie, propriet` a della gomma e condizioni di carico, ` e noto il valore sperimentale di rigidezza orizzontale, determinato secondo leq. 2.18, per dierenti livelli di deformazione a taglio. Il rapporto tra i valori stimati (Kh,ef f,ave ) ed i valori misurati (Kh,ef f ) risulta in media pari a 1.08, con varianza pari a 0.20 e covarianza pari a 0.18. In confronto con i valori che si stimerebbero applicando leq 2.13 (Kh ), i.e. per applicazione Bonded, in media il rapporto risulterebbe pari a 1.32, con varianza uguale a 0.31 e covarianza 0.24. La rigidezza orizzontale ecace ` e aetta anche dalla qualit` a della bra. Infatti SU-FREI in cui sono stati usati rinforzi a trama bidirezionale hanno dimostrato di avere rigidezza inferiore rispetto ad isolatori analoghi, con bra per` o ` tessuta a trama quadri-direzionale [23]. E stato ipotizzato che tale fenomeno sia causato dalle imperfezioni iniziali della bra, per cui il modulo elastico dello strato di rinforzo ` e inferiore a quello del singolo lamento di bra. Ogni variazione delle propriet` a meccaniche del rinforzo inuenza la risposta laterale del

33

Figura 2.24: Fasi della deformazione di roll over secondo la teoria di Russo et al. [23].

34

Figura 2.25: Inuenza della pressione verticale sulla rigidezza orizzontale ecace (a) e sul coeciente di smorzamento (b) per SU-FREI di uguali dimensioni e materiali (vedi tab. 2.4). I valori sono misurati allo spostamento laterale = 1, applicato in direzione 90 alla velocit` a di 76 mm/s ; Toopchi-Nezhad et al. [29].

SU-FREI [29]. Come gi` a visto in precedenza nel caso della rigidezza verticale, incrementi di carico verticale hanno leetto di raddrizzare pi` u bra, e quindi il modulo elastico del rinforzo aumenta. Tale comportamento ` e pronunciato alla basse pressioni; esiste infatti una pressione limite per cui ulteriori raddrizzamenti della bra producono incrementi di rigidezza del rinforzo trascurabile. Inoltre per livelli di pressione molto elevati, prossimi al carico di instabilit` a, si assiste alla diminuzione di rigidezza orizzontale ecace [8]. Prove sperimentali su isolatori soggetti a trattamento di aging hanno dimostrato rigidezze orizzontali maggiori rispetto ai provini analoghi unaged a causa della variazione delle caratteristiche meccaniche della gomma [23]. Smorzamento In generale i FREI hanno dimostrato capacit` a di smorzamento superiore rispetto a quanto prevedibile in base alle caratteristiche della gomma utilizzata. Lo smorzamento addizionale ` e una particolarit` a propria del rinforzo in bra in quanto ` e presente sia per applicazioni Bonded [17] che Unbonded [29, 23]. Quando lisolatore si deforma a taglio, la dissipazione aggiuntiva ` e dovuta allattrito (che si crea nelle zone dove la sezione si curva) tra le bre interne allo strato di rinforzo, quando queste scivolano luna rispetto allaltra [13]. Infatti si assiste ad un signicativo aumento del coeciente di smorzamento con lincremento del carico verticale applicato, perch e la tensione interna nella bra ` e maggiore e quindi lo sono anche le forze di attrito durante lo scorrimento allinterno del rinforzo. In generale si assiste che il coeciente di smorzamento diminuisce con laumentare del fattore di forma S [23], perch e aumenta relativamente la zona

35

dove lo strato di bra rimane piano, i.e. larea di contatto. Tale fenomeno ` e pi` u pronunciato per i rinforzi che contengono una maggiore quantit` a di bra poich e dipende dallinterazione tra i singoli lamenti. Infatti U-FREI caratterizzati dal 5% di rapporto di volume della bra rispetto al volume dellelastomero (gomma naturale) non hanno dimostrato dissipazione superiore rispetto a quella prevedibile dalle propriet` a del materiale [28]; invece per campioni costruiti con un rapporto volumetrico molto maggiore (35%) ` e stato misurato un coeciente di smorzamento pari al 14.5% per = 1, mentre il valore dichiarato dal produttore per lo stesso livello di deformazione laterale ` e pari al 5% [29]. Dalle prove condotte da Russo et al. [23] ` e risultato che, a parit` a di dimensioni e materiali impiegati, isolatori con rinforzo a trama quadridirezionale hanno coeciente di smorzamento maggiore rispetto a FREI con rinforzo a trama bidirezionale, a causa del maggiore contenuto di bra i.e. della maggiore supercie di scorrimento potenziale tra i lamenti di bra. Poich e il tessuto ` e usualmente impregnato con una sostanza adesiva, i rinforzi caratterizzati da un basso contenuto di bra tendono a comportarsi come un materiale composito, in cui i singoli lamenti sono completamente annegati nellincollante che li mantiene separati e distinti, che quindi ne previene la possibilit` a di scorrimento. FREI in cui lo strato di rinforzo ` e stato prodotto con tecniche particolari per ottenere il comportamento del materiale composito, non hanno dimostrato dissipazione energetica addizionale; sono stati ottenuti valori di coeciente di smorzamento tipico dei SREI [4]. Labilit` a di smorzamento superiore propria degli isolatori brorinforzati ` e un vantaggio per questo tipo di applicazione, perch e riduce ulteriormente lenergia in ingresso dovuta al sisma, e permette allisolatore di sopportare eventi pi` u gravosi. Inoltre per ottenere il coeciente di smorzamento di progetto ` e possibile utilizzare una gamma di elastomeri pi` u ampia rispetto ai SREI. La produzione del rinforzo in bra non richiede processi manifatturieri complessi anch e essa dissipi per attrito. Questi aspetti mantengono il processo produttivo semplice a vantaggio del rapporto costi-ecacia. Dalle prove cicliche eettuate da diversi autori [8, 24, 22, 29, 33] si osserva che, in generale, il coeciente di smorzamento ha un andamento decrescente con laumento dello spostamento laterale, e diventa pressoch e costante nellintervallo da 100% 200% tr . Inoltre, a causa della maggior distorsione della congurazione deformata, il coeciente di smorzamento ` e maggiore nella direzione diagonale (45) rispetto a quelle parallele (0 e 90). Prove sperimentali su isolatori soggetti a trattamento di aging hanno dimo36

Figura 2.26: Curve forza-spostamento di (a) solo primi 10 cicli, (b) primi 10 cicli e ultimi 5; Russo et al. [22].

strato rigidezze orizzontali maggiori rispetto ai provini analoghi unaged a causa della variazione delle caratteristiche meccaniche della gomma [23]. Stabilit` a della risposta laterale Un evento sismico principale ` e usualmente seguito da uno sciame di scosse minori, ma che possono essere ugualmente distruttive qualora agiscano su una struttura la cui integrit` a ` e stata compromessa. Pertanto qualunque sistema di prevenzione sismica deve possedere una suciente riserva di resistenza per riprendere le azioni orizzontali successive allevento principale. Dal momento che gli strati di gomma sono meno sollecitati rispetto ad uno SREI grazie alle condizioni Unbonded e che la dissipazione di energia ` e maggiore grazie al contributo dellattrito tra le bre, i SU-FREI deformati lateralmente no al 200% tr , non hanno riportato danni visibili signicativi. Su campioni ritagliati da elementi pi` u grandi ` e stata osservata delaminazione degli strati di gomma solo sulle facce verticali sulle quali ` e stato eseguito il taglio, e lasciate esposte [14, 22]; tale danneggiamento non ` e stato osservato sugli isolatori su cui ` e stato applicato uno strato di gomma a rinitura delle superci ritagliate [28, 29]. Questo tipo di delaminazione non ha causato diminuzione di rigidezza orizzontale, anzi, ` e stato osservato un aumento della capacit` a di smorzamento dovuta allattrito. Una prova di capacit` a di sostenere 10 cicli ` e stata condotta da Russo et al. [22] su un isolatore brorinforzato (vedi tab. 2.7) le cui superci ritagliate non ` stata imposto uno spostamensono state coperte con uno strato di rinitura. E to laterale sinusoidale alla frequenza di 0.35 Hz no a = 1.44 a causa delle limitazioni della macchina di prova. La rigidezza orizzontale secante ` e diminuita

37

Russo et al. B [mm] H [mm] L [mm] tf [mm] nf [] nr [] t [mm] tr [mm] S [ ] G [M P a] Gdyn [M P a] [] P [M P a] 120 35.12 120 0.212 10 11 3 33 10 0.808 0.775 10.8% 8.0

Nota: il rinforzo ` e in bra di carbonio a trama quadri-direzionale. G, Gdyn e sono stati determinati per P = 6 M P a.

Tabella 2.7: Dati isolatore soggetto a test ciclico, Russo et al. [22].

del 20% nei primi 5 cicli a causa dello scragging; infatti negli ultimi 5 cicli ` e diminuita solo del 4%. Successivamente lo stesso campione ` e stato sottoposto ad unaltra serie da 5 cicli con spostamento massimo ridotto a = 1, per vericarne la capacit` a di resistere ad azioni orizzontali dopo aver subito il danneggiamento. Come si pu` o vedere in g. 2.26, lisolatore rimane stabile anche durante la seconda serie, senza dimostrare una signicativa diminuzione di rigidezza rispetto alle propriet` a scragged, i.e. quelle misurate negli ultimi 5 cicli della prima serie. Similmente, Toopchi-Nezhad et al. [29] hanno eseguito prove ripetute su SUFREI3 gi` a deformati lateralmente no a = 2 (nelle direzioni 0, 90 e 45), che non hanno dimostrato segni evidenti di danneggiamento al primo test, perch e vi ` e stato applicato uno strato di gomma a rinitura sulle superci ritagliate. Tutti gli isolatori sono stati quindi sottoposti ad una seconda serie, applicando uno spostamento orizzontale crescente, riportato in g. 2.21a, alla velocit` a di 76 mm/s, nella direzione a 0; ulteriormente, il campione B1-3 ` e stato sottoposto ad una terza serie nella direzione a 90. Gli isolatori hanno dimostrato cicli di isteresi stabili per ogni livello di deformazione laterale. i.e. la curva forza3 Caratteristiche

geometriche e propriet` a dei materiali riportati in tab. 2.4.

38

Figura 2.27: Risposta laterale del campione B1-3 vergine contro il B1-3 ripetuto per spostamento orizzontale ciclico crescente a 0: (a) mezzo ciclo di isteresi; (b) variazione della rigidezza orizzontale media e del coeciente di smorzamento medio rispetto ai valori ottenuti per il campione vergine. Toopchi-Nezhad et al. [29].

spostamento ha avuto sempre pendenza positiva e mai nulla. Come prevedibile, rispetto ai campioni vergini, non sono state osservate le propriet` a unscragged, infatti, la seconda serie non presenta gli irrigidimenti per i livelli intermedi di deformazione laterale che si possono osservare dal legame forza-spostamento del campione vergine (g. 2.27a). Si osserva che i campioni ritestati, in media, sono caratterizzati da rigidezza orizzontale minore e da coeciente di smorzamento superiore (vedi g. 2.27b); la massima variazione di rigidezza ` e pari al 22% ed avviene per lo spostamento 150% tr , per il quale si ha un incremento dello smorzamento eettivo pari al 13%. Questo tipo di SU-FREI sono stati sottoposti a spostamenti laterali estremi, molto superiori a quelli di progetto, al ne di testare la loro capacit` a limite a rottura. Il campione testato, denominato TB1, ha le stesse caratteristiche geometriche e dei materiali dei precedenti, ma ha dimensioni in pianta di 70 41 mm2 perch e` e stato ritagliato da un elemento pi` u grande; quindi il fattore di forma ` e S = 8.2 a causa della ridotta larghezza dellisolatore, ma lo spostamento ` e stato imposto parallelamente al lato lungo, per cui il rapporto B/tr = 2.8 ` e uguale a quello dei campioni precedentemente testati. Infatti lisolatore, sottoposto ad una prima serie di test ciclici no a 200% tr , ha dimostrato un comportamento simile ai SU-FREI caratterizzati da S = 11, i.e. ha sviluppato deformazione di Stable Rollover SR, con pendenza della curva forza-spostamento sempre positiva e senza segni evidenti di danneggiamento; ovviamente la rigidezza orizzontale di TB1 ` e minore perch e lo ` e larea di contatto. Tale isolatore ` e stato quindi sog-

39

Figura 2.28: Risposta laterale di TB1: (a) andamento della deformazione imposta; (b) curva forza-spostamento del 3 ciclo per i diversi livelli di deformazione laterale. Toopchi-Nezhad et al. [29].

getto ad una seconda serie di prove cicliche, imponendo spostamenti orizzontali con andamento sinusoidale crescente no a 300% tr (g. 2.28a). Come prevedibile, no al 200% tr non sono state osservate propriet` a unscragged, mentre per i rispettivi primi cicli dei livelli di deformazione di 250% tr e 300% tr , lisolatore ha dimostrato risposta unscragged con maggiore rigidezza orizzontale e smorzamento rispetto ai cicli successivi (g. 2.28b). Per i livelli di deformazione di 200% tr e 250% tr si ` e osservato deformazione SR; in particolare questultimo livello approssima lo spostamento df c per cui le facce verticali entrano in pieno contatto con le superci di supporto (vedi g. 2.29c). Normalmente per spostamenti superiori a df c ci si aspetterebbe linstabilit` a per rollout, i.e. la pendenza della curva forza-spostamento ` e negativa a causa delleccessivo rotolamento, tuttavia lisolatore ha ancora comportamento SR a 300% tr nei primi due cicli (g. 2.29d). La rottura avviene al terzo ciclo (g. 2.29e) ed ` e causata dalla delaminazione localizzata tra due strati di gomma che scivolano relativamente tra di loro a causa del grande sforzo di taglio applicato, come si pu` o chiaramente vedere in g. 2.29f quando lisolatore ` e a riposo. La delaminazione ` e stata la causa ultima di rottura del campione TB1, tuttavia per i livelli tipici di deformazione con cui si progetta un sistema di isolamento viscoelastico, i.e. = [1 2], lisolatore rimane ecace ntanto che ` e in grado di trasmettere per attrito lo sforzo di taglio tra due strati delaminati. Per questa ragione il contributo dellenergia dissipata per attrito aumenta notevolmente quando lisolatore comincia a danneggiarsi. Un maggiore smorzamento implica

40

Figura 2.29: Immagini di TB1 durante le prove cicliche di deformazione laterale: (a) inizio 0% tr ; (b) 200% tr ciclo 3; (c) 250% tr ciclo 3; (d) 300% tr ciclo 1; (e) 300% tr ciclo 3; (f) ne 0% tr ; Toopchi-Nezhad et al. [29].

per` o minore azione tagliante sul SU-FREI. Tende quindi ad innescarsi un circolo virtuoso che preserva lelemento dai danni critici, rendendo il SU-FREI un sistema particolarmente ecace per la prevenzione dellazione sismica.

41

Progettazione di un edicio in muratura isolato sismicamente

In questa tesi ` e stata studiata lapplicazione del sistema di isolamento alla base per mezzo di SU-FREI ad edici semplici in muratura ordinaria. Sono stati progettati tre edici semplici di 1, 2 e 3 piani a pianta quadrata di lato 12 m. Per ciascuno dei tre edici ` e stata condotta unanalisi modale considerando la base ssa. Successivamente ` e stata condotta unulteriore analisi modale per gli stessi edici a base isolata, considerando la rigidezza secante dellisolatore. Inne, per validare i risultati ottenuti, ledicio di 2 piani a base isolata ` e stato sottoposto ad analisi dinamica non lineare dati tre accelerogrammi spettrocompatibili, approssimando il legame forza-spostamento laterale del SU-FREI con una legge bilineare con ciclo di isteresi.

3.1

Caratterizzazione sismica del sito

Ledicio di progetto ` e stato concepito come un manufatto semplice a destinazione residenziale, caratterizzato da vita nominale VN pari a 50 anni e categoria duso II (i.e. CU = 1 ). La vita di riferimento ` e quindi pari a VR = VN CU = 50 anni. Con queste ipotesi si possono calcolare i periodi di ritorno TR in funzione delle probabilit` a di superamento PV R nel periodo di riferimento associate ai quattro stati limite previsti dalla normativa con leq. 3.1. TR = VR ln(1 PV R ) (3.1)

Ai ni dello studio condotto in questa tesi sono state ritenuti di interesse solo gli stati limite ultimi di salvaguardia della vita SLV e di collasso SLC. Inoltre, per ottenere dei risultati di validit` a generale, non ` e stato scelto un sito specico
Stati Limite SLE SLU SLO SLD SLV SLC PV R 81% 63% 10% 5% TR [anni] 30 50 475 975

Tabella 3.1: Periodi di riferimento

42

Figura 3.1: Variabilit` a di ag in funzione di TR ; Figura C3.2.1a CM2009 [7]

del territorio italiano, ma piuttosto le caratteristiche sono state determinate secondo OPCM-3274, in accordo con le procedura proposta nel EC8, in modo tale che la struttura ricadesse in zona 1. Inoltre ` e stata scelta la categoria di sottosuolo A e la categoria topograca T1. In base a questi parametri, riportati in tab. 3.2, ` e stato calcolato lo spettro elastico in pseudo-accelerazione, smorzato al 5%, sul quale sono stati generati gli accelerogrammi spettrocompatibili per la successiva analisi dinamica non lineare. Gli accelerogrammi spettrocompatibili sono stati generati con il software SIMQKE GR, sviluppato da Gel [11] e sono riportati in g. 3.3. Laccelerazione del suolo ag = 0.35g ` e stata associata allo SLV. Laccelerazione corrispondente allo SLC ` e stata ricavata gracamente dal diagramma C3.2.1a della CM2009 [7] che descrive la variabilit` a di ag in funzione del tempo di ritorno. Il punto di coordinate (TR = 475, ag = 0.35g ) cade sul limite superiore dellinviluppo presentato in g. 3.1, per cui ` e suciente seguire tale curva no a TR = 975 per ricavare il valore di di accelerazione del suolo di 0.50g da associare allo SLC. Gli altri parametri sono mantenuti invariati. In prima approssimazione, si pu` o stimare il periodo fondamentale delle strutture a base ssa da progettare con leq. 3.2 fornita al 7.3.3.2 della NTC2008: T1 = C1 H 3/4 Dove: C1 : Coeciente per la tipologia di struttura; vale 0.05 nel caso della muratura (tutte le altre, NTC2008); H : altezza in metri della struttura. (3.2)

43

ZONA 1 ag [g] F0 [-] TC [s] TB [s] TD [s] SS [-] 0.35 2.5 0.4 0.15 2 1

Cat. Sottosuolo A Cat. Topograca T1 ST [-] 1

Tabella 3.2: Parametri caratteristici del sito.

Quindi poich e gli edici di progetto hanno altezza di 3, 6 e 9 m, i periodi attesi risultano rispettivamente 0.11, 0.19 e 0.25 secondi, i.e. ricadono principalmente nellintervallo di massima amplicazione dellazione sismica.

3.2
3.2.1

Edicio di progetto
Descrizione generale del piano tipo

Ledicio ` e stato concepito come un organismo residenziale di nuova costruzione, per cui sono stati seguiti i criteri progettuali di regolarit` a in pianta ed in altezza richiesti dalla NTC2008 al 7.2.2. La struttura di progetto ` e un edicio a pianta quadrata, di lato 12 m ed altezza interpiano 3 m, con aperture su tutti i lati. La congurazione in pianta ` e quindi compatta ed ha due assi di simmetria ortogonali; non ha sporgenze o rientranze. La rigidezza in direzione x ` e minore rispetto a quella in direzione y perch e ha un solo muro di spina rispetto ai due nellaltra. Le murature portanti hanno uno spessore di 30 cm e sono costituite da blocchi di laterizio semipieni con percentuale di foratura 45%, il massimo consentito in zona 1. La malta prescritta ` e di classe M15, in modo tale che la muratura abbia una resistenza caratteristica fk = 5 M P a, il minimo richiesto per la zona simica. Per le strutture multi-piano, le aperture si ripetono in pianta nella stessa posizione in modo tale che i maschi abbiano continuit` a lungo tutta laltezza della costruzione, in modo tale che lorganismo edilizio soddis il requisito di regolarit` a in altezza previsto dalla normativa.

44

Confronto Strutture a Base Fissa e Base Isolata 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 Spettro di progetto per strutture dissipative Sd(q=2.4) 0 0.5 1 T [s] 1.5 2 2.5 Spettro elastico Se ZONA 1 - SLV ag = 0.35g F0 = 2.5 TC = 0.4 s TB = 0.15 s TD = 2 s =1 S=1 TC TB TD

Intervallo di variazione periodi strutture a base fissa

Sa/g [-]

Figura 3.2: Spettro di progetto

I solai sono progettati con una soluzione commerciale molto comune, i.e. a travetti tralicciati in latero-cemento. In accordo con la normativa, lo spessore della soletta di completamento ` e di 5 cm, i.e. il solaio pu` o essere considerato rigido nel piano. I solai sono collegati alle murature per mezzo di cordoli in cemento armato. Tale soluzione fornisce un buon accoppiamento tra le strutture murarie e i solai, in modo tale che si possa considerare il sistema di funzionamento scatolare, con una ripartizione dei carichi orizzontali tra tutti gli elementi verticali dellorganismo strutturale. 3.2.2 Descrizione particolare del sistema a base isolata

Una muratura tradizionale appoggia in modo continuo e lineare sul terreno di fondazione, quindi il cordolo alla base non richiede dimensioni notevoli. Al contrario una struttura isolata ha un sistema di appoggio puntuale, pertanto richiede lesecuzione di travi rigide, al ne di garantire che tutti gli isolatori lavorino in parallelo. La soluzione di travi rigide inoltre ridistribuisce pi` u omogeneamente i carichi verticali sugli appoggi puntuali e minimizza la freccia in

45

Sisma generato - s1 1

0.5 a/ag,max

-0.5

-1

10 T [s]

12

14

16

18

20

Sisma generato - s2 1

0.5 a/ag,max

-0.5

-1

10 T [s]

12

14

16

18

20

Sisma generato - s3 1

0.5 a/ag,max

-0.5

-1

10 T [s]

12

14

16

18

20

Figura 3.3: Accelerogrammi articiali

46

460

1200 280

460

600

A 1 2 3 4

Figura 3.4: Pianta strutturale del piano tipo

campata fra due appoggi consecutivi, i.e. non induce sollecitazioni alla struttura sovrastante a causa del cedimento dierenziale. Data la geometria del caso studio, al ne di mantenere le dimensioni della trave rigida contenuta, sono stati individuati 26 punti di appoggio, visibili in g. 5.1, con luce massima di 3 m. Poich e lisolatore ha una dimensione in pianta maggiore dello spessore della muratura, ` e stata scelta una sezione a T rovescia, dove la larghezza dellala ` e data in funzione della larghezza dellisolatore e dello spostamento massimo che pu` o raggiungere sotto lazione del sisma di progetto, invece la larghezza dellanima ` e data in funzione dello spessore della muratura sovrastate. A dierenza di un edicio a base ssa, dove il solaio del piano terra, usual-

47

600

1200

= SU-FREI

A 1 2 3 4

Figura 3.5: Schema del posizionamento dei SU-FREI.

mente, ` e a diretto contatto con il terreno, nei sistemi a base isolata ` e invece sospeso, pertanto il carico superciale deve essere riportato alle strutture ver` necessario quindi realizzare un vero e proprio solaio strutturale come ticali. E quelli dei piani superiori. A dierenza degli altri solai per` o, a meno che il progetto non preveda un piano interrato, non ` e possibile puntellare il solaio per portarlo in fase di getto: bisogna ricorre ad una soluzione autoportante. In commercio si possono trovare svariati elementi autoportanti prefabbricati per le luci di progetto, pertanto il costo di questa strategia rimane contenuto. Sulla base di queste considerazioni si prevede di eseguire lesecuzione del getto di calcestruzzo della trave in due fasi:

48

i. Nella prima fase si realizza lala inferiore: ` e possibile casserare e puntellare agevolmente perch e non ` e ancora stato posto in opera il solaio e quindi le travi interne sono facilmente accessibili. Larmatura di taglio della trave sar` a parzialmente esposta e funger` a da connettore per il secondo getto di calcestruzzo. ii. Nella seconda fase si poggia il solaio autoportante direttamente sullala della trave: non sono necessari quindi ulteriori puntelli. Inne si esegue il getto di completamento della trave e della soletta in ununica soluzione, garantendo la continuit` a tra solaio e trave rigida. Gli isolatori poggiano su baggioli in cemento armato la cui supercie ` e determinata soprattutto dalla tensione resistente limite del terreno. Poich e i SU-FREI trasmettono solo i carichi verticali e gli sforzi di taglio (vedi g. 2.14), ` e sufciente che la larghezza del baggiolo sia 3 volte quella dellisolatore anch e tutta la sezione sia compressa, dato che la risultante dei carichi verticali cade al pi` u allestremit` a dellisolatore, quando questo si deforma per roll over, i.e. nel punto di rotazione della faccia verticale. Eseguire un baggiolo di dimensioni maggiori delle dimensioni del FREI ne semplica le operazioni di sostituzione. Infatti il baggiolo diventa lappoggio per il posizionamento di due martinetti per il sollevamento locale della sovrastruttura. Per quanto riguarda laltezza del baggiolo, essa ` e determinata dal requisito di accessibilit` a richiesto dalla NTC2008 al 7.10.4.1: Lalloggiamento dei dispositivi disolamento ed il loro collegamento alla struttura devono essere concepiti in modo da assicurarne laccesso e rendere i dispositivi stessi ispezionabili e sostituibili. Pertanto ` e necessario prevedere unintercapedine di 1.0 1.20 m di altezza tra il solaio del piano terra e il piano di fondazione, per garantire laccesso agli appoggi interni. Sono state progettate due soluzioni dierenti per soddisfare questo requisito. In g. 3.6, si presenta una sottostruttura a platea, adatta a terreni di scarsa qualit` a. La piastra di fondazione continua assicura che i baggioli ` non subiscano spostamenti relativi nel piano e mantiene lambiente asciutto. E necessario prevedere comunque un sistema di drenaggio in caso di inltrazioni. Questa soluzione ha il vantaggio di avere un piano di calpestio privo di ostacoli per le future ispezioni e manutenzioni, ma ` e la pi` u onerosa dal punto di vista economico.

49

In g. 3.7 ` e stata ipotizzata invece una soluzione dove i baggioli sono a diretto contatto con il terreno e sono collegati tra di loro con cordoli in c.a. per garantire la rigidit` a nel piano. Il muro di contenimento perimetrale ha una sezione ad L in modo da sfruttare il peso del terreno per ottenere lequilibrio statico. Questa soluzione permette di eseguire il getto di calcestruzzo per i baggioli e per il muro perimetrale in fasi diverse, se richiesto dal progetto, ed ` e quindi pi` u essibile. Anche il muro ` e collegato ai baggioli per mezzo dei cordoli in c.a. per evitare spostamenti relativi. Entrambe le soluzioni richiedono la realizzazione di un giunto sismico lungo il perimetro della muratura esterna, che deve essere in grado di sopportare il peso delle persone.

50

22

120

Botola di accesso

300

300

300

300

85

Proiezione Muratura soprastante

230

230

280

230

230

Figura 3.6: Soluzione accessibilit` aA

51

20

120

Botola di accesso

300

Cordoli

300

Baggiolo SU-FREI

300

300

230

230

280

230

230

Figura 3.7: Soluzione accessibilit` aB

52

3.2.3

Materiali

I valori di resistenza e rigidezza sono stati ricavati in base ai valori caratteristici riportati in normativa NTC2008, al capitolo 11.
Muratura Simbolo fk [MPa] Em [MPa] Gm [MPa] Calcestruzzo C25/30 Simbolo fck [MPa] Rck [MPa] c [-] cc [-] fcm [MPa] fcd [MPa] fctm [MPa] fctk [MPa] fctd [MPa] Ecm [MPa] cu [-] Acciaio B450C Simbolo fyk [MPa] s [-] fyd [MPa] Es [MPa] su [-] yd [-] Valore 24.90 30.00 1.5 0.85 32.90 14.11 2.58 1.79 1.19 31447.16 0.035 Valore 450 1.15 391.3 210000.0 0.01 0.0019 Tabella 3.3: Materiali fyd /Es fyk /s Formula fck + 8 cc fck /c 0.30f ck2/3 0.70fctm fctk /c 22000 (fcm /10)0.3 Formula 0.83Rck

Valore 5.0 5000.0 2000.0

Formula 1000fk .4Em

3.2.4

Analisi dei carichi

Il peso della muratura ` e stato ricavato dal catalogo del produttore per mattone semipieno con percentuale di foratura al 45. Anche il peso proprio del solaio ` e 53

Pesi propri strutturali (volumetrici) m [kN/m3 ] ca [kN/m ] Pesi propri strutturali (superciali) G1,muro [kN/m2 ] G1,solaio [kN/m ] Pesi propri strutturali (lineari) G1,cordolo [kN/m] G1,trave [kN/m] Pesi propri non strutturali (superciali) G2,muro [kN/m2 ] G2,solaio [kN/m ] G2,tetto [kN/m ] Carico di esercizio Cat. A (superciali) Qk [kN/m2 ] 2.0
2 2 2 3

10.0 25.0

3.0 3.3

1.81 6.56

0.9 2.7 2.0

Nota: poich e nel modello a telaio equivalente i pannelli murari sono schematizzati come elementi lineari, non ` e possbile applicare direttamente G2,wall perch e` e un carico superciale. Per semplicare la modellazione G2,wall ` e stato inglobato allinterno del peso per unit` a di volume assegnato alla muratura, in modo tale che il codice di calcolo ne tenesse conto quando calcolava il peso dellelemento come self-weigth. m = 14.0 kN/m3

Tabella 3.4: Analisi dei carichi

stato stimato da catalogo del produttore, per il travetto tralicciato suciente a portare i carichi previsti sulla luce massima nel senso dellorditura di solaio (i.e. direzione x ); ` e stato scelto un T5 24+5. Da unanalisi delle soluzioni commerciali per i solai autoportanti da impiegare nel caso a base isolata, ` e stato osservato che i pesi propri di tali elementi non dieriscono signicativamente da quello del solaio normale utilizzato, quindi per semplicit` a di modellazione ` e stato usato un unico valore per tutti i tipi di solaio impiegati. Per la stima dei pesi propri non strutturali sono stati considerati dei pacchetti di nitura tipici delle soluzioni residenziali. Poich e i coecienti di combinazione 2j sono nulli per le azioni di vento e neve, queste ultime sono state trascurate.

54

offset rigido

offset i rigido

i
H1
H1

i'
parte parte deformabileH deformabile eff

i'

Heff

offset rigido

j' offset rigido H2 j

j'
H2

Fig. 13 - Schematizzazione a telaio equivalente di Fig. 14 - Lelemento maschio murario. (a) Fig. Schematizzazione a telaio equivalente (b) Modellazione di un maschio 13 - Schematizzazione a telaio equivalente per di una Fig. 14 - Lelemento maschio murario. una parete caricata nel piano. una parete caricata piano. parete caricata nelnel piano

Figura 3.8

3.2.5

Modello telaio equivalente

Si suppone che le fasce di piano e i maschi murari abbiano un buon grado di accoppiamento, pertanto la struttura in muratura ` e stata modellata con la formulazione a telaio equivalente a nodi rigidi. Si suppone che il maschio murario sia costituito da una parte deformabile, di rigidezza e resistenza nita, ed una parte rigida alle estremit` a dellelemento, nelle zone di nodo. Altrettanto si suppone per le fasce. Per tenere conto della deformabilit` a dei nodi, laltezza della zona deformabile del maschio ` e calcolata con la formulazione di Dolce [9] (eq. 3.3). Per le fasce di piano invece la larghezza della zona deformabile coincide con la proiezioneH del=foro sullasse orizzontale. Quindi per h'+ 1 D( H h' )/h'dellelemento H = altezza interpiano 3 1 eff
H = h'+ D(H h' )/h' H = altezza interpiano
Fig. 15 - Definizione dellaltezza efficace dei maschi murari (Dolce, 1989). determinare Fig. la geometria sezione, il maschi modulo di(Dolce, elasticit` 15 - Definizionedella dellaltezza efficace dei murari 1989).a E , e il modulo di
eff 3 unanalisi di tipo elastico lineare, per denire un generico elemento, ` e suciente

taglio G. h 1 H )H Hef f = h + D( 3 h (3.3)

Hef f h D H

26

26

: altezza zona deformabile; : altezza misurata secondo i criteri geometrici riportati in g. 3.9; : distanza tra due fori contigui; : altezza interpiano.

55

j'
offset rigido
Fig. 13 - Schematizzazione a telaio equivalente di una parete caricata nel piano.

H2

Fig. 14 - Lelemento maschio murario.

H effper = h'la +1 D(H h' )/h' H = altezza interpiano Figura 3.9: Criteri 3 determinazione dellaltezza ecace Hef f di un maschio murario
Fig. 15 - Definizione dellaltezza efficace dei maschi murari (Dolce, 1989).

Questo tipo di modellazione ` e suciente per gli scopi di questa tesi poich e per il maschio murario si assume un legame elastico-plastico con limite in deformazione, i.e. si suppone che abbia un comportamento elastico lineare no a che non si verica un criterio di rottura [16]. Lo stesso modello pu` o essere utilizzato
26 nellanalisi non lineare perch e` e condotta solo per i sistemi a base isolata, dove

ci si aspetta che la sovrastruttura rimanga in campo elastico. La struttura in esame ` e stata modellata come un telaio spaziale, come richiesto dalla NTC2008. Poich e ledicio ` e supposto di nuova costruzione, le aperture sono state distribuite con regolarit` a, per cui il telaio risulta altamente regolare. Il software di calcolo usato per la realizzazione del modello agli elementi niti ` e SAP2000 v15. Il telaio spaziale ` e stato costruito collegando 7 telai piani corrispondenti ai 7 li murari che si possono individuare in pianta:
Facciata Principale; Facciata Posteriore; Laterale SX; Laterale DX; Interno Doppio SX; Interno Doppio DX; Interno Singolo.

56

A loro volta i telai piani sono stati collegati tra di loro per mezzo di bracci rigidi, simulati in SAP2000 con elementi di tipo LINK, i.e. elementi lineari privi di massa, deniti da 2 nodi, che ne bloccano tutti i gradi di libert` a traslazionali e rotazionali. Maschi e fasce hanno le medesime caratteristiche meccaniche e pari spessore (t = 30 cm), ma varia laltezza della sezione e la lunghezza ecace dellelemento. I solai sono stati deniti come elementi non strutturali la cui unica funziona ` e quella di ripartire il carico superciale agli elementi del telaio secondo un criterio semplicato di supercie di inuenza. La rigidezza nel piano ` e stata assegnata applicando a tutti i nodi appartenenti alla stessa quota Z un vincolo di tipo diaframma (diaphragm constraint ): tale condizione blocca i gradi di libert` a traslazionali in X e Y, e rotazionale RZ di tutti i nodi, ma ne lascia liberi quelli rotazionali RX e RY e quello traslazionale in Z. Il cordolo di piano ` e stato modellato solo come carico distribuito lungo i li murari. Il peso dei pannelli murari ` e calcolato automaticamente dal programma come self-weight. Struttura base ssa Per la struttura a base ssa non ` e stato modellato come carico il solaio del piano terra perch e questo scarica direttamente al suolo. A tutti i nodi appartenenti alla quota Z = 0 sono stati assegnati vincoli di semplice appoggio (uX = uY = uZ = 0). Struttura a base isolata Nel caso della struttura a base isolata invece il solaio del piano terreno ` e stato modellato come gli altri in modo tale da distribuire i carichi agli elementi di telaio. Quindi ` e stato assegnato il vincolo di tipo diaframma anche ai nodi alla base. In questo caso la trave rigida ` e stata modellata come elemento strutturale, dotato di sezione, propriet` a dei materiali e peso proprio. I vincoli alla base sono stati modellati con elementi di tipo LINK lineari nel piano orizzontale. Al LINK ` e stata assegnata la rigidezza orizzontale eettiva dellisolatore calcolata con la teoria di Russo et al., piuttosto che il valore secante. Tale approccio risulta sucientemente accurato per unanalisi modale lineare da condurre preliminarmente con il programma SAP2000. Per lanalisi non lineare ` e stato invece impiegato il software Abaqus v6.9 dove lisolatore ` e stato modellato con due dierenti elementi: uno costituito da una molla bilineare con dissipazione isteretica (Amadio et al. [2]), mentre laltro 57

composto dalla stessa molla bilineare elastica (i.e. ciclo di isteresi nullo) in parallelo con uno smorzatore lineare viscoso. Una trattazione pi` u approfondita ` e rimandata al cap. 5 a pagina 83. Al contrario, nella direzione verticale il LINK ` e stato modellato come una molla lineare in tutti i casi studio. Come rigidezza ` e stato assegnato il valore di progetto della rigidezza verticale Kv calcolato per lisolatore.

3.3

Massa del sistema

La massa sollecitante del sistema ` e fornita dalleq. 3.2.17 del capitolo 3 delle NTC2008 ed ` e riportata di seguito: Md = G1 + G2 +
j 2j Qki

(3.4)

Dove i parametri 2j di interesse sono quelli per la categoria duso A pari a 0.3, mentre ` e nullo per tutti gli altri casi (vento, neve, carichi di copertura). Nelle tabelle seguenti si riportano i carichi assegnati a ciascuna condizione di carico suddivisi per piano di applicazione. Il sovraccarico dovuto al solaio del piano terra ` e compreso nei carichi del primo solaio. ` E interessante notare che laumento di massa sismica, dovuto allinclusione del solaio di base nel modello a base isolata, ` e rilevante per questo tipologia di edici di dimensioni contenute. Nella tabella 2.27 sono riportati i rapporti delle masse totali per i diversi casi studio. La struttura ad 1 piano solo presenta il rapporto pi` u elevato, aumentando del 82% la massa partecipante al sisma. Poich e il taglio alla base ` e dato dal prodotto tra massa e pseudo-accelerazione, secondo leq. 3.5, ` e necessario vericare che il sistema di isolamento comporti azioni minori sulla struttura. In prima approssimazione si pu` o stimare lecacia del sistema di isolamento attraverso il rapporto tra il taglio di base del modello a base isolata e quello a base ssa, secondo leq. 3.6. Vb = M Sd (T ) Vb,BI MBI Sd (TBI ) = Vb,BF MBF Sd (TBF ) (3.5)

(3.6)

Il periodo stimato per ledicio ad 1 piano con leq. 3.2 ` e pari a 0.11 s; il valore di pseudo-accelerazione corrispondente ` e pari a 0.882g . In tabella 3.10 sono riportati i rapporti ottenuti per periodi tipici dellisolamento sismico:

58

1 piano - base ssa Piano Caso Carico G1,wall G1,solaio G2,solaio 1 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida TOTALE FZ [kN] 914.11 475.20 0.00 0.00 288.00 152.30 0.00 1829.60 Massa [kg] 93180.94 48440.37 0.00 0.00 29357.80 15524.46 0.00 186503.57

Nota: il carico dovuto a G2,wall ` e stato calcolato assieme a G1,wall

2 piano - base ssa Piano Caso Carico G1,wall G1,solaio G2,solaio 1 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale G1,wall G1,solaio G2,solaio 2 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale TOTALE FZ [kN] 1087.66 475.20 388.80 288.00 0.00 152.30 0.00 2190.35 914.11 475.20 0.00 0.00 288.00 152.30 0.00 1829.60 4019.95 Massa [kg] 110872.17 48440.37 39633.03 29357.80 0.00 15524.46 0.00 223277.37 93180.94 48440.37 0.00 0.00 29357.80 15524.46 0.00 186503.57 409780.94

Nota: il carico dovuto a G2,wall ` e stato calcolato assieme a G1,wall

Tabella 3.5: Masse del sistema a base ssa

59

3 piano - base ssa Piano Caso Carico G1,wall G1,solaio G2,solaio 1 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale G1,wall G1,solaio G2,solaio 2 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale G1,wall G1,solaio G2,solaio 3 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale TOTALE FZ [kN] 1087.66 475.20 388.80 288.00 0.00 152.30 0.00 2190.35 1087.66 475.20 388.80 288.00 0.00 152.30 0.00 2190.35 914.11 475.20 0.00 0.00 288.00 152.30 0.00 1829.60 6210.30 Massa [kg] 110872.17 48440.37 39633.03 29357.80 0.00 15524.46 0.00 223277.37 110872.17 48440.37 39633.03 29357.80 0.00 15524.46 0.00 223277.37 93180.94 48440.37 0.00 0.00 29357.80 15524.46 0.00 186503.57 633058.21

Nota: il carico dovuto a G2,wall ` e stato calcolato assieme a G1,wall

Tabella 3.6: Masse del sistema a base ssa

60

1 piano - base isolata Piano Caso Carico G1,wall G1,solaio G2,solaio 1 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida TOTALE FZ [kN] 914.11 950.40 388.80 288.00 288.00 152.30 551.04 3331.04 Massa [kg] 93180.94 96880.73 39633.03 29357.80 29357.80 15524.46 56171.25 339555.56

Nota: il carico dovuto a G2,wall ` e stato calcolato assieme a G1,wall

2 piano - base isolata Piano Caso Carico G1,wall G1,solaio G2,solaio 1 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale G1,wall G1,solaio G2,solaio 2 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale TOTALE FZ [kN] 1087.66 950.40 777.60 576.00 0.00 152.30 551.04 3691.79 914.11 475.20 0.00 0.00 288.00 152.30 0.00 1829.60 5521.39 Massa [kg] 110872.17 96880.73 79266.06 58715.60 0.00 15524.46 56171.25 376329.36 93180.94 48440.37 0.00 0.00 29357.80 15524.46 0.00 186503.57 562832.82

Nota: il carico dovuto a G2,wall ` e stato calcolato assieme a G1,wall

Tabella 3.7: Masse del sistema a base isolata

61

3 piano - base isolata Piano Caso Carico G1,wall G1,solaio G2,solaio 1 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale G1,wall G1,solaio G2,solaio 2 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale G1,wall G1,solaio G2,solaio 3 Q1,solaio G2,tetto G1,cordolo G1,T raveRigida tot. parziale TOTALE FZ [kN] 1087.66 950.40 777.60 576.00 0.00 152.30 551.04 3691.79 1087.66 475.20 388.80 288.00 0.00 152.30 0.00 2190.35 914.11 475.20 0.00 0.00 288.00 152.30 0.00 1829.60 7711.74 Massa [kg] 110872.17 96880.73 79266.06 58715.60 0.00 15524.46 56171.25 376329.36 110872.07 48440.37 39633.03 29357.80 0.00 15524.46 0.00 223277.27 93180.94 48440.37 0.00 0.00 29357.80 15524.46 0.00 186503.57 786110.19

Nota: il carico dovuto a G2,wall ` e stato calcolato assieme a G1,wall

Tabella 3.8: Masse del sistema a base isolata

62

MBF [kg] 1 piano 2 piani 3 piani 186503.57 409780.94 633058.21

MBI [kg] 339555.56 562832.82 786110.19

MBI/M

BF

1.82 1.37 1.24

Tabella 3.9: Rapporto massa sismica tra il modello a base ssa e quello a base isolata per i casi studio TBI 0.84 s 1s 1.5 s 2s Se,BI 0.485g 0.408g 0.272g 0.204g
Vb,BI/V
B,BF

1 0.84 0.56 0.42

Tabella 3.10: Ecacia dellisolamento sismico per edicio ad 1 piano per diversi periodi dellisolamento sismico.

T = 0.84 s: ` e il valore limite per cui si ottiene rapporto pari ad 1; per valori inferiori del periodo, il taglio alla base risulterebbe maggiore rispetto a quello a base ssa; T = [1, 1.5] s: sono periodi tipici per il sistema FREI ricavati dalla letteratura; T = 2 s: ` e il periodo che si vuole raggiungere in questa tesi.

Si nota che i valori riportati in tab. 3.10 sono calcolati considerando la struttura a base ssa non dissipativa. Poich e il fattore di struttura per una edicio in muratura di nuova costruzione ad 1 piano ` e pari a q = 2.4, ` e evidente che, in termini di azioni agenti, con la strategia classica di progettazione si ottengono valori inferiori del taglio alla base. Va sottolineato per` o che mentre nella strategia classica la struttura deve danneggiarsi per dissipare lenergia, nellisolamento sismico la sovrastruttura rimane in campo elastico, quindi non si danneggia ed ` e riutilizzabile dopo un evento sismico maggiore.

3.4
3.4.1

Dimensionamento SU-FREI
Predimensionamento

Si vuole progettare un sistema di isolamento che abbia un periodo fondamentale di circa 2 secondi. Sono noti lo spettro di progetto, le masse del sistema ed il numero di appoggi. Dato che i SU-FREI presentano un tratto di irrigidimento 63

G [M P a] [] N. appoggi N. F REI Forza Peso totale W1 [kN ] W2 [kN ] W3 [kN ] 3331.04 5521.39 7711.74

0.4 0.05 26 26 Forza Peso singolo FREI P1 [kN ] P2 [kN ] P3 [kN ] 128.12 212.36 296.61

Tabella 3.11: Dati iniziali isolatore per tutti i casi studio.

per spostamenti superiori al 150% tr , che gli approcci analitici non riescono a cogliere, si decide di limitare langolo di deformazione a taglio di progetto no a d = 1. Inoltre si impone che lisolatore abbia un ciclo stabile no almeno a u = 1.5. Imponendo queste due condizioni si descrive geometricamente lisolatore a pianta quadrata. Dalleq. 2.17 si ricava laltezza totale della gomma in funzione di e di h , mentre dalla 2.16 si ricava la larghezza dellisolatore. Quindi tr si determina in funzione di d (eq. 3.7), ed invece B si ricava in funzione di u (eq. 3.8). tr = h d (3.7)

B = 2u tr

(3.8)

Se si disponesse di dati sperimentali specici per lisolatore sul legame forzaspostamento si potrebbe tranquillamente aumentare langolo di deformazione ` da notare che con questi criteri il rapporto B/tr risulta pari a a taglio. E 3. Dalle varie evidenze sperimentali riportate in letteratura, dispositivi con rapporti minori hanno dimostrato cicli stabili no = 2 ed oltre. Ulteriori parametri iniziali dellisolatore sono riportati in tab. 3.11; la scelta di tali parametri si basa sui casi disponibili in letteratura. Per quanto riguarda lo smorzamento, cautelativamente si considera un coeciente pari al 5%, senza considerare il contributo dovuto alla dissipazione per attrito. Tale contributo ` e di dicile previsione analitica e dovrebbe essere stimato con prove sperimentali. Il primo dimensionamento dellisolatore pu` o essere determinato quindi in funzione dello spostamento spettrale ricavato per il periodo obbiettivo del sistema a base isolata, secondo la nota relazione riportata in eq. 3.9. Lo spettro 64

` e calcolato allo smorzamento del 5%, pari al valore ipotizzato per la gomma, come richiesto dal EC8. In questa prima fase si ipotizza di disporre sotto tutti gli appoggi un SU-FREI. SDe = T 2
2

Sd

(3.9)

Nel caso si disponesse di valori sperimentali per lo smorzamento che considerano leetto dissipativo dovuto allattrito, si dovrebbe determinare lo spostamento per Sd ( ). Uno smorzamento maggiore implica uno spostamento spettrale minore, e quindi, poich e il legame ` e non lineare, rigidezze dierenti. ` E da notare che questo spostamento ` e determinato in modo indipendente dalla massa del sistema e dalla rigidezza dellisolatore. In generale quindi ci si attende che il periodo dellisolatore, determinato con leq. 3.10, sia dierente da quello obbiettivo ipotizzato, con cui ` e stato determinato lo spostamento. M Kh,ef f

T = 2

(3.10)

Al paragrafo 7.10.5.2 della NTC2008, riguardante la modellazione dei sistemi a base isolata ` e richiesto quanto segue: Quando la rigidezza e/o lo smorzamento equivalenti del sistema di isolamento dipendono signicativamente dallo spostamento di progetto, deve applicarsi una procedura iterativa no a che la differenza tra il valore assunto e quello calcolato non sia inferiore al 5%. ` necessario quindi implementare una procedura iterativa per determinare lo E spostamento ed il periodo ultimo dellisolatore. Nella fase di predimensionamento si trascura la dipendenza dal carico verticale, per cui uv = 0 e quindi d0 = 0. I risultati ottenuti in queste condizioni iniziali coincidono con quelli che si ottengono applicando la teoria di Kelly et al. [15] esposta nel cap. 2.2.1 a pagina 15. Procedura di iterazione al passo i -esimo: 0. Determinazione di h0 in funzione del periodo obbiettivo (T0 = 2 s) e determinazione di B e tr : h0 = SDe (, T0 ) 65

tr =

h0 d

B = 2u tr G B2 tr

Kh0 =

xi1 = h0 1. Calcolo della forza in funzione di xi1 , con la teoria di Russo et al.: Se xi1 d0 allora: Fi = Se xi1 > d0 allora: Fi = GB (B (xi1 d0 ))x tr G B2 xi1 tr

2. Calcolo della rigidezza secante dellisolatore: Fi xi1

Kh,sec,i =

3. Calcolo della rigidezza ecace secondo il principio di Russo et al.: Kh,0 + Kh,ef f,i 2

Kh,ef f,i =

4. Calcolo del periodo della struttura in funzione della rigidezza ecace: M N. F REI K

Ti = 2

5. Calcolo del nuovo spostamento spettrale in funzione del periodo:

xi = SDe (, Ti )

66

Procedura iterativa per determinare Kh,eff 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 2 1 0 ADRS T0 T1 T2

Sd/g [-]

20

40

60

80 100 SDe [mm]

120

140

160

180

Figura 3.10: Rappresentazione in formato ADRS della procedura iterativa per determinare la rigidezza ecace del SU-FREI

6. Ripetere dal passo 1 ntanto che la procedura non converge entro un errore piccolo a piacere: |xi1 xi |< In generale questa procedura restituisce spostamenti minori dello spostamento di primo tentativo per T0 = 2 s. Dunque langolo di deformazione a taglio ` possibile quindi ottimizzare nale risulta essere minore di quello di progetto. E le dimensioni dellisolatore in modo tale che i = d , imponendo che laltezza tr sia pari allo spostamento nale ricavato dalla procedura iterativa. Questo produce una seconda procedura iterativa no al raggiungimento del punto di ottimo. Occorre notare per` o che questa fase non considera leetto della rigidezza verticale. Una deformazione verticale maggiore di zero ha un eetto irrigidente su legame forza-spostamento perch e aumenta la distanza d0 . Fino a quello spostamento limite la deformazione orizzontale dellisolatore si pu` o considerare

67

a taglio puro, i.e. non avviene il distacco delle superci dai supporti e quindi la rigidezza orizzontale ` e pari a quella iniziale Kh0 . Tuttavia tale eetto comporta minori variazioni sulla rigidezza orizzontale rispetto a quelle che si hanno sulla rigidezza verticale a seguito del cambiamento delle dimensioni del SU-FREI. Ci` o` e dovuto al fatto che, mentre la riduzione di altezza dellisolatore tr ` e inversamente proporzionale alla rigidezza verticale, la riduzione dellarea di scarico ` e pi` u che proporzionale perch e varia con il quadrato del lato (B 2 ). Quindi lottimizzazione delle dimensioni ` e stata eseguita gi` a in questa fase, in modo tale, ulteriori variazioni di dimensioni a seguito dellintroduzione delleffetto della rigidezza verticale, abbiano un minore eetto di perturbazioni sulla procedura. 3.4.2 Progettazione della rigidezza verticale

La rigidezza verticale Kv ` e stata determinata con la soluzione della pressione di Kelly. Il modulo di compressione Ec ` e stato calcolato con leq. 2.8, considerando sia gli eetti di compressibilit` a della gomma che la essibilit` a estensionale della bra. Concordemente a quanto rinvenuto in letteratura il modulo di compressibilit` aK` e pari a 2000 M P a. Per quanto riguarda il modulo elastico del rinforzo in bra, ` e stato scelto il valore di Ef = 137000 M P a, e come modulo di poisson f = 0.2, entrambi rinvenuti in in letteratura [26]. Lo spessore tf della bra e quello del singolo strato di gomma t sono invece scelti in funzione del rapporto kf /Gt. In base alle analisi eseguite da Toopchi-Nezhad et al. [26] riportate nel capitolo 2.1.2 a pagina 9, per ottenere la massima corrispondenza tra soluzione della pressione ed analisi agli elementi niti, tale rapporto deve essere almeno superiore a 1000. Date le grandezze di primo dimensionamento dellisolatore ` e stato ssato lo spessore del rinforzo in bra tf = 0.3 mm. Quindi lo spessore dello strato di gomma ` e determinato in funzione del fattore di forma S , secondo leq. 3.11. Il fattore 2 , che dipende esclusivamente dal modulo di compressibilit` a K, ` e costante per tutti i casi studio ed ` e ricavato con leq. 2.7 e vale 0.54. t= B 4S (3.11)

Con questa impostazione, si pu` o ottenere il valore desiderato di Kv al variare del fattore di forma S . In accordo con i casi di letteratura ` e stato scelto S = 15. Il rapporto kf /Gt ` e dellordine di grandezza di 104 e la rigidezza verticale ha un valore di circa 800 volte superiore a quello della rigidezza orizzontale, come 68

richiesto dalla NTC2008, per poter considerare disaccoppiate le due componenti. Nonostante ci` o, ` e stato deciso di condurre lanalisi modale e non lineare includendo la rigidezza verticale dellisolatore. Tale modello agli elementi niti con una molla lineare per vericare leettivo disaccoppiamento delle due componenti del moto.
STRUTTURA 1 PIANO Grandezze derivate dal fattore di forma [mm] [mm] [M P a] [M P a] [M P a] [] S t
2

Dati Isolatore B tr G K Ef f 325.55 108.52 0.40 2000.00 137000.00 0.20

15 5.43 0.54

[ ] [mm]

Rigidezza verticale in funzione dello spessore dello strato di bra tf [mm] 0.003 0.030 0.300 kf [N/mm] 428.13 4281.25 42812.50 kf /Gt [] 197.26 1972.62 19726.17 2 [] 14.26 1.43 0.14 2 [] 14.80 1.97 0.68 Ec [M P a] 54.03 202.30 282.98 Kv [N/mm] 52767.33 197576.91 276374.46

Tabella 3.12: Stima di Kv - Struttura 1 piano

69

Dati Isolatore B tr G K Ef f 384.90 128.30 0.40 2000.00 137000.00 0.20

STRUTTURA 2 PIANI Grandezze derivate dal fattore di forma [mm] [mm] [M P a] [M P a] [M P a] [] S t


2

15 6.42 0.54

[ ] [mm]

Rigidezza verticale in funzione dello spessore dello strato di bra tf [mm] 0.003 0.030 0.300 kf [N/mm] 428.13 4281.25 42812.50 kf /Gt [] 166.84 1668.44 16684.40 2 [] 16.86 1.69 0.17 2 [] 17.40 2.23 0.71 Ec [M P a] 47.20 191.32 280.70 Kv [N/mm] 54505.57 220915.85 324128.54

Tabella 3.13: Stima di Kv - Struttura 2 piani

Dati Isolatore B tr G K Ef f 384.90 128.30 0.40 2000.00 137000.00 0.20

STRUTTURA 3 PIANI Grandezze derivate dal fattore di forma [mm] [mm] [M P a] [M P a] [M P a] [] S t


2

15 6.42 0.54

[ ] [mm]

Rigidezza verticale in funzione dello spessore dello strato di bra tf [mm] 0.003 0.030 0.300 kf [N/mm] 428.13 4281.25 42812.50 kf /Gt [] 166.84 1668.44 16684.40 2 [] 16.86 1.69 0.17 2 [] 17.40 2.23 0.71 Ec [M P a] 47.20 191.32 280.70 Kv [N/mm] 54505.57 220915.85 324128.54

Tabella 3.14: Stima di Kv - Struttura 3 piani

3.4.3

Progettazione SU-FREI

Nota in prima approssimazione la rigidezza verticale dellisolatore ` e possibile determinare le caratteristiche geometriche e meccaniche del dispositivo inclu70

dendo leetto dei carichi verticali. La deformazione verticale uv ` e calcolata con leq. 3.13, ignorando gli eetti di run-in che si possono vericare a causa delle imperfezioni iniziali della bra. Lentit` a delleetto run-in dipende dalle modalit` a di produzione dellisolatore in particolare se la bra ` e stata pretesa o meno. Sono comunque necessari dati sperimentali sullisolatore per poterlo valutare correttamente. Il carico P agente sul singolo isolatore ` e il carico medio, calcolato secondo leq. 3.12. Si nota che il carico verticale ha un eetto stabilizzante sullisolatore, infatti linizio del tratto parabolico ` e traslato della quantit` a d0 , i.e. langolo di deformazione a taglio, per cui la rigidezza orizzontale istantanea ha pendenza nulla, ` e maggiore di quanto previsto con il modello analitico di Kelly et al.. Il nuovo angolo di deformazione limite pu` o essere calcolato con leq. 3.14. Tuttavia, cautelativamente, per lanalisi si considera la rottura avvenga per u = 1.5 come deciso in precedenza. P = Wtot N. AP P OGGI uv = P Kv (3.12)

(3.13)

lim =

B + d0 2tr

(3.14)

Nelle tabelle 3.15, 3.16 e 3.17 sono riportati i valori di progetto per gli isolatori. Come si pu` o notare, non ` e stato possibile ottenere una soluzione che soddisfacesse contemporaneamente i requisiti di angolo di deformazione a taglio d = 1 e periodo T = 2 s. Per questioni di stabilit` a si ` e preferito soddisfare il primo criterio sul secondo. Inoltre si evidenzia che il periodo fondamentale stimato aumenta con laltezza della costruzione. Ci` o ` e causato dallaumento delle masse sismiche coinvolte. Nellultima colonna ` e stato calcolato il rapporto tra rigidezza orizzontale ecace e quella iniziale. Questo rapporto ` e indicativo delle prestazioni di un FREI in condizioni Unbonded rispetto ad un isolatore analogo, ma caratterizzato da legame forza-spostamento lineare (i.e. bonded). pari al 200% tr [32]
Kh,ef f/Kh0

diminuisce con lo

spostamento, infatti in letteratura si registrano valori no a 0.6 per spostamenti

71

CASO 1 PIANO B tr G i 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 315 105 0.4 0.05 xi1 [mm] 173.94 118.09 111.60 110.91 110.84 110.83 110.83 110.83 110.83 110.83 [mm] [mm] [M P a] [ ] Fi [N ] 31532.81 29322.82 28579.62 28494.97 28486.03 28485.09 28484.99 28484.98 28484.98 28484.98

Wtot N. AP P OGGI N. F REI P p Ksec,i [N/mm] 181.28 248.30 256.10 256.92 257.01 257.02 257.02 257.02 257.02 257.02 Kh,ef f,i [N/mm] 279.64 313.15 317.05 317.46 317.51 317.51 317.51 317.51 317.51 317.51

3331.04 26 26 128.12 1.29 Ti [s] 1.36 1.28 1.28 1.27 1.27 1.27 1.27 1.27 1.27 1.27

[kN ] [] [] [kN ] [M P a] Sai [g ] 0.258 0.273 0.274 0.275 0.275 0.275 0.275 0.275 0.275 0.275 Kv uv d0 lim xi [mm] 118.09 111.60 110.91 110.84 110.83 110.83 110.83 110.83 110.83 110.83 267803.89 0.48 10.01 1.55 1.12 1.06 1.06 1.06 1.06 1.06 1.06 1.06 1.06 1.06 [N/mm] [mm] [mm] []
Kh,ef f,i Kh0

0.74 0.83 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84

Tabella 3.15: Dimensionamento SU-FREI per struttura a 1 piano

CASO 2 PIANI B tr G i 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 375 125 0.4 0.05 xi1 [mm] 173.94 135.24 131.01 130.57 130.52 130.52 130.52 130.52 130.52 130.52 [mm] [mm] [M P a] [ ] Fi [N ] 44667.84 41010.44 40391.93 40325.25 40318.33 40317.62 40317.55 40317.54 40317.54 40317.54

Wtot N. AP P OGGI N. F REI P p Ksec,i [N/mm] 256.80 303.24 308.32 308.85 308.90 308.91 308.91 308.91 308.91 308.91 Kh,ef f,i [N/mm] 353.40 376.62 379.16 379.42 379.45 379.45 379.45 379.45 379.45 379.45

5521.00 26 26 212.35 1.51 Ti [s] 1.56 1.51 1.50 1.50 1.50 1.50 1.50 1.50 1.50 1.50

[kN ] [] [] [kN ] [M P a] Sai [g ] 0.225 0.232 0.233 0.233 0.233 0.233 0.233 0.233 0.233 0.233 Kv uv d0 lim xi [mm] 135.24 131.01 130.57 130.52 130.52 130.52 130.52 130.52 130.52 130.52 316214.21 0.67 12.94 1.55 1.08 1.05 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 [N/mm] [mm] [mm] []
Kh,ef f,i Kh0

0.79 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84

Tabella 3.16: Dimensionamento SU-FREI per struttura a 2 piani

72

CASO 3 PIANI B tr G i 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 420 140 0.4 0.05 xi1 [mm] 173.94 148.61 145.92 145.64 145.61 145.61 145.61 145.61 145.61 145.61 [mm] [mm] [M P a] [ ] Fi [N ] 54561.19 51131.99 50677.76 50630.02 50625.11 50624.60 50624.55 50624.55 50624.55 50624.55

Wtot N. AP P OGGI N. F REI P p Ksec,i [N/mm] 313.67 344.08 347.30 347.63 347.67 347.67 347.67 347.67 347.67 347.67 Kh,ef f,i [N/mm] 408.84 424.04 425.65 425.82 425.83 425.84 425.84 425.84 425.84 425.84

7711.74 26 26 296.61 1.68 Ti [s] 1.71 1.68 1.67 1.67 1.67 1.67 1.67 1.67 1.67 1.67

[kN ] [] [] [kN ] [M P a] Sai [g ] 0.205 0.209 0.209 0.209 0.209 0.209 0.209 0.209 0.209 0.209 Kv uv d0 lim xi [mm] 148.61 145.92 145.64 145.61 145.61 145.61 145.61 145.61 145.61 145.61 352007.41 0.84 15.34 1.55 1.06 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 1.04 [N/mm] [mm] [mm] []
Kh,ef f,i Kh0

0.81 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84 0.84

Tabella 3.17: Dimensionamento SU-FREI per struttura a 3 piani

Come previsto, il caso ad 1 piano risulta quello con isolamento meno ecace. In base alle considerazioni fatte nel cap. 3.3 a pagina 63, il taglio alla base ` e minore con la progettazione classica, i.e. considerando la struttura dissipativa. Per aumentare il periodo fondamentale della struttura ` e necessario ipotizzare un sistema misto di SU-FREI e di Sliding Device (SD ), i.e. dispositivi a rigidezza orizzontale nulla, la cui unica funzione ` e trasmettere i carichi verticali in fondazione. Una trattazione approfondita di questa soluzione ` e presentata nel cap. 5.4 a pagina 94. Noto il valore di denitivo di Kv si pu` o stimare il periodo del modo di vibrare verticale con leq. 3.15. I periodi risultanti variano in un intervallo tra 0.04 0.06 s, con rispettive frequenze che variano da un massimo di 25 ad un minimo di 17. In letteratura, questi valori sono stati considerati accettabili per questo tipo di isolatore [14]. Tv = 2 M N. F REI Kv (3.15)

73

STRUTTURA 1 PIANO 2 PIANI 3 PIANI

Tv 0.04 s 0.05 s 0.06 s

fv 25 20 17

Tabella 3.18: Stima dei periodi e frequenze dei modi di vibrare verticali

Analisi lineare

` stata condotta unanalisi modale per tutti i casi, sia quelli a base ssa che quelli E a base isolata con il software SAP2000 v15. Alle molle lineari, che rappresentano gli isolatori nel modello, ` e stata assegnata la rigidezza ecace calcolata in fase di predimensionamento. Le strutture sono state progettate in maniera tale che il centro di rigidezza coincidesse con il centro di massa, cos` da non innescare modi torsionali superiori. Tuttavia, vista lestrema semplicit` a delledicio, ai primi 3 modi di vibrare partecipa quasi completamente lintera massa sismica del sistema associata ai moti traslazionali in X ed Y, ed al moto rotazionale RZ.

4.1

Analisi modale strutture a base ssa

In generale il primo modo di vibrare delle strutture a base ssa ` e principalmente traslazionale in direzione X (quella pi` u debole) con massa partecipante che varia dal 100% nel caso ad 1 piano no ad un minimo di 98% nel caso a 3 piani. Con laumentare dellaltezza infatti aumenta la complessit` a del sistema e quindi i gradi di libert` a. Tuttavia in tutti i casi, i primi 3 modi di vibrare hanno massa partecipante ben superiore all85% richiesto dalla normativa. Il secondo modo di vibrare ` e prevalentemente torsionale (massa modale pari a 81% per 1 piano, 61% per 3 piani) con una minima componente traslazionale in direzione Y (al massimo 12% della massa totale). Il terzo modo invece ` e prevalentemente traslazionale in direzione Y, con la componente torsionale rimanente. Per i modi superiori, la massa modale relativa agli spostamenti UX, UY e RZ ` e ben inferiore al 5% in tutti i casi esaminati. ` importante che la massa modale del primo modo di vibrare sia prossima E al 100%. In questo modo ` e possibile fare un confronto diretto con le strutture a base isolata sia per quanto riguarda lanalisi lineare che quella non lineare: infatti laccelerazione nelle analisi dinamica non lineare ` e agente in direzione X. Il taglio alla base nella direzione X ` e quindi dato semplicemente dal prodotto della massa sismica per la pseudo-accelerazione in funzione del periodo fonda-

74

Modo 1 2 3

Period [s] 0.100 0.086 0.059

UX 1.000 0.000 0.000

UY 0.000 0.051 0.940

SumUX 1.000 1.000 1.000

SumUY 0.000 0.051 0.990

RZ 0.000 0.810 0.190

SumRZ 0.000 0.810 1.000

(a) Modi di vibrare struttura ad 1 piano a base ssa

Modo 1 2 3

Period [s] 0.157 0.132 0.096

UX 0.99 0.00 0.00

UY 0.00 0.08 0.89

SumUX 0.99 0.99 0.99

SumUY 0.00 0.08 0.97

RZ 0.00 0.76 0.24

SumRZ 0.00 0.76 0.99

(b) Modi di vibrare struttura ad 2 piani a base ssa

Modo 1 2 3

Period [s] 0.213 0.176 0.133

UX 0.98 0.00 0.00

UY 0.00 0.12 0.82

SumUX 0.98 0.98 0.98

SumUY 0.00 0.12 0.94

RZ 0.00 0.69 0.30

SumRZ 0.00 0.69 0.98

(c) Modi di vibrare struttura ad 3 piani a base ssa

Tabella 4.1: Risultati analisi modale per strutture a base ssa

mentale. In tabella 4.2 sono riportati i valori di Vb di ciascun tipo di edicio e` e riportato anche il taglio ridotto del fattore di struttura q = 2.4 tipico per questo tipo di struttura, secondo NTC2008

4.2

Analisi modale strutture a base isolata

Il periodo del primo modo di vibrare delle strutture a base isolata coincide con quello calcolato in fase di predimensionamento in tutti i casi. Analogamente al caso delle strutture a base ssa, ai primi 3 modi di vibrare ` e associato quasi il
T1 [s] 0.10 0.16 0.21 Se (T1 ) [g ] 0.700 0.875 0.875 M assa [kg ] 186503.57 409780.94 633058.21 Vb [kN ] 1280.72 3517.45 5434.01 Vb /2.4 [kN ] 533.63 1465.60 2264.17

STRUTTURA 1 piano 2 piani 3 piani

Tabella 4.2: Taglio alla base in direzione X per le strutture a base ssa

75

Modo 1 2 3

Period [s] 1.275 1.275 1.172

UX 0.97 0.00 0.00

UY 0.00 0.99 0.00

SumUX 0.97 0.97 0.97

SumUY 0.00 0.99 0.99

RZ 0.00 0.00 0.95

SumRZ 0.00 0.00 0.95

(a) Modi di vibrare struttura ad 1 piano a base ssa

Modo 1 2 3

Period [s] 1.504 1.503 1.400

UX 0.97 0.00 0.00

UY 0.00 0.98 0.00

SumUX 0.97 0.97 0.97

SumUY 0.00 0.98 0.98

RZ 0.00 0.00 0.92

SumRZ 0.00 0.00 0.92

(b) Modi di vibrare struttura ad 2 piani a base ssa

Modo 1 2 3

Period [s] 1.681 1.679 1.572

UX 0.96 0.00 0.00

UY 0.00 0.98 0.00

SumUX 0.96 0.96 0.96

SumUY 0.00 0.98 0.98

RZ 0.00 0.00 0.91

SumRZ 0.00 0.00 0.91

(c) Modi di vibrare struttura ad 3 piani a base ssa

Tabella 4.3: Risultati analisi modale per strutture a base ssa

100% della massa sismica in U X , U Y ed RZ . Tuttavia nel caso della base isolata le tre componenti sono disaccoppiate: il primo modo ` e puramente traslazionale in direzione X , il secondo ` e puramente traslazionale in Y ed inne il terzo ` e puramente torsionale. La dierenza di periodo tra i primi due modi di vibrare ` e dellordine di 102 s per la struttura a 3 piani, 103 s per quella a 2 piani e 104 s per quella ad 1 piano. Questo signica che le rigidezze orizzontali nelle due direzioni dellintero sistema sono praticamente identiche, i.e. la dierenza di rigidezza in X ed Y che si ha nella sovrastruttura a causa della congurazione in pianta dei muri di spina (2 in Y , 1 in X ) ` e trascurabile nel sistema a base isolata. Quindi lisolamento ` e ecace, i.e. la rigidezza alla base dei SU-FREI ` e molto minore di quella della sovrastruttura e quindi domina il problema. I modi di vibrare superiori, legati ai moti verticali sono ben disaccoppiati rispetto ai primi tre, con periodi in accordo con quanto previsto in fase di predimensionamento e riportati in tabella 3.18. Come fatto in precedenza, si calcola il taglio alla base in direzione X assumendo, per semplicit` a, tutta la massa sismica partecipante. La normativa 76

STRUTTURA 1 piano 2 piani 3 piani

T1 [s] 1.28 1.50 1.68

Se (T1 ) [g ] 0.276 0.233 0.208

M assa [kg ] 339555.56 562832.82 786110.19

Vb [kN ] 919.36 1286.48 1604.04

Vb /1.5 [kN ] 612.91 857.65 1069.36

Tabella 4.4: Taglio alla base in direzione X per le strutture a base ssa 1 PIANO Se [] Base Fissa BF Vb [kN ] Vb /2.4 [kN ] Se [] Base Isolata BI Vb [kN ] Vb /1.5 [kN ] BI BF BF Se Vb (Vb /q ) 0.700g 1280.72 533.63 0.276g 919.36 612.91 -60.6% -28.2% +14.9% 2 PIANI 0.875g 3517.45 1465.60 0.233g 1286.48 857.65 -73.4% -63.4% -41.5% 3 PIANI 0.875g 5434.01 2264.17 0.208g 1604.04 1069.36 -76.2% -70.5% -52.8%

Tabella 4.5: Ecacia dellisolamento alla base

italiana permette di utilizzare un fattore di struttura q = 1.5 per le veriche delle azioni allo SLV nel caso di sistemi a base isolata, i.e. ammette una dissipazione minima della struttura. In tabella 4.4 sono riportati i risultati di Vb per la base isolata.

4.3

Confronto risultati sistema a base ssa e sistema a base isolata

In tabella 4.5 sono sono riportati le dierenze percentuali in termini di Sd , Vb e Vb /q per i due sistemi messi a confronto. Come previsto, nel caso di struttura ad 1 piano, lisolamento sismico ` e meno ecace nel ridurre il taglio a causa dellaumento di massa sismica partecipante. Se si tiene conto del fattore di struttura q , il sistema a base isolata ` e soggetto ad azioni maggiori rispetto a quello base ssa (+14.9%). Mentre a prima vista questo potrebbe far sembrare che progettare una struttura dissipativa sia pi` u vantaggioso, poich e soggetta a minori azioni, bisogna ricordare che il sistema a base isolata cambia la distribuzione dei carichi sugli 77

(a) 1 modo - Base Fissa

(b) 1 modo - Base Isolata

(c) 2 modo - Base Fissa

(d) 2 modo - Base Isolata

(e) 3 modo - Base Fissa

(f) 3 modo - Base Isolata

Figura 4.1: Modi di vibrare per struttura a 1 piano

78

(a) 1 modo - Base Fissa

(b) 1 modo - Base Isolata

(c) 2 modo - Base Fissa

(d) 2 modo - Base Isolata

(e) 3 modo - Base Fissa

(f) 3 modo - Base Isolata

Figura 4.2: Modi di vibrare per struttura a 2 piani

79

(a) 1 modo - Base Fissa

(b) 1 modo - Base Isolata

(c) 2 modo - Base Fissa

(d) 2 modo - Base Isolata

(e) 3 modo - Base Fissa

(f) 3 modo - Base Isolata

Figura 4.3: Modi di vibrare per struttura a 3 piani

80

Confronto Strutture a Base Fissa e Base Isolata 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 Spettro di progetto per strutture dissipative Sd(q=2.4) 0 0.5 1 T [s] 1.5 2 2.5 Spettro di progetto per strutture isolate Sd(q=1.5) Spettro elastico Se Periodi Base Fissa T1,BF = 0.1 T1,BF = 0.16 T1,BF = 0.21 Periodi Base Isolata T1,BI = 1.28 T1,BI = 1.5 T1,BI = 1.68

Figura 4.4: Confronto dei risultati dellanalisi modale per strutture a base ssa e base isolata in termini di spettro di pseudo-accelerazione

elementi resistenti. Se si assume che i carichi siano distribuiti secondo il primo modo di vibrare, nel caso a base ssa tutto il taglio alla base ` e applicato al primo solaio; invece, nel caso a base isolata il carico ` e distribuito tra il solaio di base ed il primo solaio. In g. 4.5 ` e rappresentata una schematizzazione del problema: per equilibrio, nel caso a base ssa, gli elementi strutturali verticali sono sollecitati dallintero taglio di base, mentre nel caso a base isolata sono soggetti solo alla dierenza tra il taglio di piano alla base e quello al primo solaio. Come evidente in g. 4.1b, la sovrastruttura ` e soggetta essenzialmente ad un moto di corpo rigido, i.e. le forze sono distribuite proporzionalmente alle masse. Pertanto si pu` o stimare lo sforzo sollecitante dalla dierenza di masse associate al primo solaio ed alla base.

Sa/g [-]

Fs Fs Fs

= F1 Fbi = m1 Sd mbi Sd = (m1 mbi )Sd 81

(4.1) (4.2) (4.3)

Dove per il caso ad 1 piano si hanno: m1 = 186503.57 kg mbi = 153051.99 kg Sd = Se /qBI = 0.276g/1.5 = 1.81 m/s2 Quindi dalla eq. 4.3 risulta:

Fs Fs Fs

= = =

(186503.57 153051.99) 1.81 N 33451.58 1.81 N = 60547.35 N 60.55 kN

(4.4) (4.5) (4.6)

Quindi la forza sollecitante agente sugli elementi verticali della sovrastruttura ` e sensibilmente minore rispetto al caso a base ssa (-88%), nonostante il taglio alla base di calcolo risulti maggiore nella struttura a base isolata. Tuttavia poich e lobbiettivo dellisolamento alla base ` e quello di proteggere la sovrastruttura, tale sistema ` e ecace anche per il caso ad 1 piano. Infatti sono gli isolatori gli elementi preposti resistere allintero sforzo di taglio Vb . Per gli edici a 2 e 3 piani si assiste, invece, ad una sostanziale riduzione del taglio alla base rispetto alla progettazione classica, quindi anche gli isolatori risultano meno sollecitati. La validit` a di questi risultati ` e stata vericata conducendo analisi dinamiche non lineari presentate nel capitolo 5.

82

m1

F1

m1

F1

mbi Vb Vb = F 1 Vb Vb = F1+Fbi

Fbi

Figura 4.5: Distribuzione dei carichi tipica per un sistema a Base Fissa (a sinistra) ed uno a Base Isolata (a destra)

Analisi non lineare

In questo capitolo si trattano i risultati delle analisi non lineari eettuate per mezzo del software Abaqus v6.9. Le analisi sono state eseguite sul modello a 2 piani, perch e` e la soluzione intermedia tra i tre casi studio e perch e obbiettivo pi` u probabile del campo di applicazione di questo sistema di isolamento. Nel capitolo 5.1 sono presentati i due diversi metodi di modellazione agli elementi niti del SU-FREI, utilizzati per condurre lanalisi. Entrambi i modelli si basano sul legame forza-spostamento determinato nel cap. 3.4, per lisolatore le cui caratteristiche sono le medesime riportate in tabella 3.16. Tali propriet` a sono state mantenute identiche in tutte le analisi svolte, eccetto che per il coeciente di smorzamento. Sono stati condotti due set di analisi al variare del coeciente di smorzamento: il primo al 5%, come previsto in fase di predimensionamento, ed il secondo al 10%. Il secondo set ` e stato eseguito per analizzare gli eetti dovuti ad uno smorzamento eettivo superiore a quello di progetto, i.e. per valutare linuenza della dissipazione per attrito propria del SU-FREI, usualmente non quanticabile con i soli parametri meccanici della gomma e della bra forniti dal produttore. Per ciascuno dei tre sismi articiali generati sulla base dello spettro di progetto adottato (deniti s1, s2, s3), riportati in g. 3.3, sono state condotte 5

83

solo molla = 5% = 10% FREI+SD xi5 spring xi10 spring xi10 spring SD

molla+smorzatore xi5 spring dash xi10 spring dash xi10 spring dash SD

Tabella 5.1: Nomenclatura delle prove utilizzata

analisi dinamiche non lineari, scalando gli accelerogrammi (normalizzati ad 1), a 5 dierenti valori di accelerazione massima del suolo riportati di seguito nel vettore ag : ag = [0.15g, 0.25g, 0.35g, 0.45g, 0.55g ] Quindi per ciascun sisma ` e stata ricavata una curva IDA (Incremental Dynamic Analysis ). I valori di accelerazione scelti comprendono sia quello per lo SLV (ag = 0.35g ) sia quello per lo SLC (ag = 0.50g ) determinati per questo studio. Laccelerazione ` e stata imposta solo nella direzione X . Inoltre sono state condotte due analisi di Push Over considerando due dierenti distribuzioni dei carichi sulla struttura. Nella prima analisi i carichi sono stati distribuiti proporzionalmente alle masse. Nella seconda analisi invece i carichi sono stati distribuiti proporzionalmente al primo modo di vibrare della struttura. Il primo modo di vibrare ` e stato ricavato dallanalisi modale condotta nel cap. 4.2, per il valore Kh,ef f riportato in tab. 3.16. I carichi orizzontali dellanalisi di Push Over sono stati applicati in direzione X. Inne sono stati condotti due ulteriori set di analisi IDA e Push Over sostituendo 6 SU-FREI con 6 Sliding Device, a rigidezza orizzontale nulla. In tal modo si riduce la rigidezza totale della struttura, allungandone il periodo, e quindi il taglio alla base diminuisce. Tali analisi sono state condotte solo per lo smorzamento al 10%. La nuova congurazione in pianta del sistema misto FREI e SD ` e riportata in g. 5.1. In tab. 5.1 ` e rappresentato il sistema di nomenclatura usato per le varie prove eseguite.

84

= SD = SU-FREI

A 1 2 3 4

Figura 5.1: Schema del posizionamento dei SU-FREI.

5.1
5.1.1

Modellazione dellisolatore per analisi dinamica non lineare


Molla bilineare con ciclo di isteresi

Introduzione al modello utilizzato Il legame forza-spostamento del SU-FREI ` e stato modellato in Abaqus per mezzo di una user subroutine sviluppata dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dellUniversit` a degli Studi di Trieste [2]. Tale user subroutine consiste in una molla caratterizzata da legge fenomenologica bilineare con controllo della forma del ciclo di isteresi. In g. 5.2 ` e rappresentata una schematizzazione della legge fenomenologica. Tre parametri deniscono la curva 85

V Fp1 V(u)

Fy

Ke1 Kp1 CCKp1 Ke1 o

CFV(u)

(1+CD)dy dy
u

Figura 5.2: Schematizzazione della molla bilineare utilizzata

scheletro elastica bilineare (Fy , Ke1 ,Kp1 ), simmetrica rispetto allorigine; con uno si denisce il criterio di rottura (Fp1 ). Altri quattro parametri deniscono invece la forma e lampiezza del ciclo di isteresi (CF ,CD ,,CC ). Lo scarico ` e denito da 2 coecienti di degrado e CC che moltiplicano rispettivamente la rigidezza del tratto elastico Ke1 e del tratto incrudente Kp1 . Il coeciente varia linearmente tra ed 1, con lo spostamento a taglio u ed ` e denito dalleq. 5.1 in funzione di . Per u = dy = 1, per u = du = dove dy , du sono rispettivamente lo spostamento al limite di snervamento e lo spostamento al limite di rottura della molla. = 1 (1 ) u dy du dy (5.1)

Il primo ramo di scarico elastico ` e seguito no al valore di taglio CF V (umax ) dove V (umax ) ` e il taglio massimo raggiunto prima dello scarico. Tale valore cambia ad ogni ciclo. CF rappresenta quindi la percentuale di scarico prima dellinizio del secondo ramo denito da CC Kp1 . Il secondo ramo di scarico continua no a raggiungere il punto denito dallo spostamento (1 + CD ) dy . Inne lultimo tratto del ciclo di scarico si connette con il punto di snervamento per il carico opposto. Determinazione dei parametri della molla Il legame non lineare del SU-FREI determinato con la teoria di Russo et al. 23

86

` e stato approssimato al legame bilineare della molla con un approccio energetico. Il punto di rottura ` e stato ssato per u = 1.5, in accordo con quanto previsto in fase di predimensionamento. Per lisolatore di dimensioni 325 125 mm signica in termini di spostamento xu = 188 mm; la forza ultima ` e quindi pari a Fp1 = 30196.44 N . La pendenza Ke1 del tratto elastico della molla ` e stata ` ssata pari alla rigidezza iniziale Kh0 del SU-FREI. E stato scelto di utilizzare il valore tangente iniziale piuttosto che il valore consigliato dalla normativa (i.e. la pendenza della retta passante per il punto (x(0.6Fu ), 0.6Fu ) determinato sulla curva teorica) per rimanere il pi` u possibile fedeli allapproccio analitico di Russo et al. 23, dove ne ` e stato fatto uso per il calcolo della rigidezza eettiva proposto nelleq. 2.31. Quindi la pendenza Kp1 della retta di compensazione ` e stata determinata con un processo di ottimizzazione in modo tale che la dierenza di energia tra le due curve fosse minima.
xu

Eteorico Ebilineare E

=
0 xu

Fteorico (x)dx Fbilineare (x)dx


0

(5.2) (5.3) (5.4)

= |Eteorico Ebilineare |

Per quanto riguarda il ciclo di isteresi si ` e scelto di determinare lampiezza del ciclo variando solo il parametro CF . I parametri CC ed sono stati posti pari ad 1, mentre CD = 0. In questo modo i primi 2 tratti di scarico hanno eguale pendenza a quelli di carico della curva scheletro elastica, ed linizio del terzo tratto di scarico coincide con lo spostamento al limite di snervamento. Sono stati determinati dunque due valori per CF in modo tale che il coeciente di smorzamento , calcolato con leq. 2.19, risultasse pari rispettivamente al 5% ed al 10%. Il ciclo per cui ` e stata calcolata lenergia di dissipazione Wd e lenergia elastica associata We ` e stato determinato sullo spostamento spettrale previsto in fase di predimensionamento per lisolatore, i.e. xd = 130.52 mm per = 5%, e xd = 104.43 mm per = 10%. In tab. 5.2 sono riportati i valori della molla utilizzati nelle analisi dinamiche non lineari, mentre in g. 5.4 sono riportati i due cicli della molla previsti in base allo spostamento determinato sullo spettro di progetto.

87

5 4.5 4 3.5 3 Forza [N] 2.5 2 1.5 1 0.5 0

x 10

Legame Forza-Spostamento SU-FREI

Teorico (Russo) Bilineare (molla) 0 20 40 60 80 100 x [mm] 120 140 160 180 200

Figura 5.3: Legame forza-spostamento teorico e bilineare (approssimato)

5.1.2

Molla elastica bilineare e smorzatore lineare in parallelo

Il ciclo dellisolatore visco elastico ` e stato modellato combinando due elementi in parallelo: la molla bilineare presentata nel capitolo precedente, ed uno smorzatore viscoso lineare. Questa volta il parametro CF della molla ` e stato impostato nullo: in tal modo lelemento non sviluppa un ciclo isteretico, ma rimane elastica. La molla fornisce quindi la componente elastica non lineare della modellazione. Sono quindi stati riutilizzati gli stessi parametri meccanici presentati in tab. 5.2. Lo smorzatore viscoso lineare invece fornisce la componente dissipativa al modello, e viene determinato in funzione del solo parametro C . La costante di smorzamento dipende dalla rigidezza e dalla masse del sistema, secondo leq. 5.5. Quindi per determinare il valore da assegnare a ciascun SU-FREI ` e stata utilizzata la rigidezza orizzontale eettiva calcolata in fase di predimensionamento e la massa media competente al singolo isolatore. C = 2 K M (5.5)

88

x 10

Ciclo molla bilineare per = 5%, xd = 130.52 mm

1 Forza [N]

-1

-2

-3

-4 -150

-100

-50

0 x [mm]

50

100

150

x 10

Ciclo molla bilineare per = 10%, xd = 104.43 mm

1 Forza [N]

-1

-2

-3

-4 -150

-100

-50

0 x [mm]

50

100

150

Figura 5.4: Cicli isteretici della molla bilineare per i due coecienti di smorzamento dellanalisi e due spostamenti spettrali previsti

89

Parametri Molla Ke1 Fe1 Kp1 Fp1 450 N/mm 30196.44 N 123.78 N/mm 45098.89 N = 5% CF CC CD 0.23 1 1 0 = 10% 0.48

Tabella 5.2: Parametri della molla bilineare per i due coecienti di smorzamento dellanalisi

Dove: K = Kh,ef f (5.6)

M = Mtot /N. AP P OGGI Per il coeciente di smorzamento al 5% si ottiene allora: C = 2 0.05 379.45 21, 65 = 9.06 Ns mm

(5.7)

(5.8)

Per il coeciente di smorzamento al 10% si ottiene allora: C = 2 0.10 379.45 21, 65 = 18.12 Ns mm (5.9)

90

5.2
5.2.1

Analisi con smorzamento al 5%


Risultati analisi: xi5 spring

Nelle gure 5.5, 5.6, 5.7 sono riportati i cicli ottenuti dalle analisi dinamiche non lineari condotte per il modello costituito dalla molla bilineare con ciclo di o osservare levolversi del ciclo isteresi (xi5 spring). Nei quadranti da a a e si pu` allaumentare dellaccelerazione massima del suolo. Per ciascun ciclo ` e stato calcolato il valore di rigidezza secante per il taglio massimo misurato ed ` e riportato in gura. Si pu` o osservare che tale valore degrada con laumentare dellaccelerazione, i.e. con lo spostamento massimo richiesto dal sisma. La molla ha raggiunto il criterio di rottura solo per laccelerogramma s1 per ag = 0.55g (g. 5.5e ). Si ricorda tuttavia che in letteratura, isolatori caratterizzati da rapporti dimensionali simili a quelli di progetto, hanno dimostrato comportamento stabile ben oltre il criterio di rottura specicato in questa trattazione. Inne, nei quadranti a delle g. 5.5, 5.6, 5.7, si nota che, per valori bassi dellaccelerazione al suolo, lo spostamento misurato non supera il valore al limite di snervamento e quindi la molla non dissipa energia per isteresi. In g. 5.8 le analisi dinamiche sono riportate come curva IDA a confronto con le curve di Push Over. La curva di Push Over, poich e lanalisi ` e statica, ` segue la curva scheletro bilineare della molla no a rottura. E interessante notare che lanalisi di Push Over eseguita con distribuzione dei carichi proporzionale alle masse, coincide con quella svolta con distribuzione proporzionale al primo modo di vibrare. Ci` o signica che la sovrastruttura subisce essenzialmente un moto di corpo rigido, ed il fenomeno ` e governato esclusivamente dalla rigidezza degli isolatori. Tale risultato ` e in accordo con lanalisi modale condotta nel cap. 4.2. Poich e le molle sono impegnate tutte in egual modo, la rottura avviene contemporaneamente in tutti gli elementi. Pertanto si pone lo spostamento ultimo allo SLC pari al valore ultimo per cui ` e stata progettata la molla, i.e. u = 1.5 xSLC = 188 mm. Quindi lallungamento limite della molla allo SLV ` e stato posto a 3/4xSLC , i.e. xSLV = 141 mm. Non sono stati indicati lo SLD e lo SLO perch e la sovrastruttura non si danneggia, infatti, in termini di drift di piano si osserva che per ogni livello di accelerazione del suolo, lo spostamento relativo tra due piani ` e inferiore al millimetro (g. 5.14). Per comparazione, il valore massimo previsto dalla normativa per la verica allo SLD, ` e pari a 10 mm per una struttura costituita da muratura portante ed isolata (ddr = 2/3 0.005h). Inoltre non ` e corretto parlare di danneggiamento neppure per lisolatore, perch e il suo comportamento ` e non lineare, ma elastico. Prove di laboratorio hanno 91

dimostrato che questo tipo di isolatori sono in grado di sopportare tali livelli di deformazione senza danneggiamento. Poich e la dissipazione in questo modello non ` e viscosa, ma ` e di natura isteretica, il ciclo ` e stabile, i.e. la rigidezza del legame forza-spostamento ` e sempre maggiore di zero ed infatti il taglio massimo coincide con lo spostamento massimo misurato. Tale spostamento, inoltre, ` e inferiore a quello ricavato dallo spettro di progetto in fase di predimensionamento, in tutti i casi esaminati. Ne risulta, quindi, che la progettazione di un SU-FREI proposta in questa tesi ` e cautelativa nei confronti degli spostamenti. 5.2.2 Risultati analisi: xi5 spring dash

Nelle gure 5.10, 5.11, 5.12 sono riportati i cicli ottenuti col modello costituito dalla molla bilineare elastica e dallo smorzatore viscoso lineare in parallelo (xi5 spring dash). In modo analogo alla molla isteretica, si pu` o osservare levolversi del ciclo dissipativo ed il progressivo degrado della rigidezza secante del sistema, che tuttavia ` e sistematicamente superiore a quella determinata per il rispettivo caso xi5 spring. Infatti, al contrario della molla isteretica questo sistema dissipa energia anche per i bassi valori dello spostamento perch e lo smorzamento ` e di natura viscosa e quindi dipende dalla velocit` a. Ne consegue che lo spostamento massimo ` e inferiore rispetto a quello dei casi xi5 spring, infatti, non avviene la rottura della molla per il sisma s1, ag = 0.55g come avvenuto in precedenza. Poich e con questa modellazione ` e cambiata solo la capacit` a dissipativa del modello, le curve di Push Over rimangono uguali a quelle della trattazione precedente. Invece si presentano due set di curve IDA: una ottenuta in funzione del taglio massimo (e relativo spostamento), laltra in funzione dello spostamento massimo (e taglio relativo). Con lintroduzione del dissipatore viscoso infatti si assiste al fenomeno del shear-lag, i.e. lo sfasamento tra taglio massimo e spostamento massimo, che ` e tipico delle gomme. Per questo livello di smorzamento molto basso, tuttavia lo shear-lag ` e contenuto. Mentre questo fenomeno potrebbe far apparire la modellazione pi` u accurata per quanto riguarda il comportamento dellisolatore viscoelastico, la presenza di shear-lag signica che la curva necessariamente presenta dei punti a rigidezza tangenziale nulla. Tale eetto non ` e stato riscontrato nelle prove di laboratorio eettuate su provini dai rapporti dimensionali simili allisolatore di progetto.

92

5.3
5.3.1

Analisi con smorzamento al 10%


Risultati analisi: xi10 spring

Nelle gure 5.25, 5.31, 5.32 sono riportati i cicli ottenuti aumentando il coeciente di smorzamento al 10%. Le dimensioni dellisolatore sono le stesse usate in precedenza, quindi non sono ottimizzate per la capacit` a dissipativa attuale. In questo modo si vuole simulare lincertezza dovuta alla capacit` a dissipativa per attrito dimostrata dai SU-FREI su un elemento progettato per valori di smorzamento minori. A causa della maggiore capacit` a dissipativa gli spostamenti massimi ed il taglio alla base sono generalmente minori rispetto a quelli per lo smorzamento al 5%. Tale eetto pu` o essere colto in g. 5.18 dove le curve IDA risultano appiattite sulla curva di Push Over, al contrario di quelle del caso xi5 spring (g. 5.8). Nonostante ci` o si assiste alla rottura per il sisma s2, ag = 0.55g (g. 5.16e ). Anche con smorzamento superiore, gli spostamenti del caso xi5 spring dash risultano minori di quelli misurati per il caso xi10 spring a causa del fatto che la molla in fase elastica (i.e. basse accelerazioni) non dissipa energia per isteresi. 5.3.2 Risultati analisi: xi10 spring dash

Nelle gure 5.20, 5.21, 5.22 sono riportati i cicli ottenuti per il modello costituito dalla molla bilineare elastica e dallo smorzatore viscoso lineare tarato per ottenere uno smorzamento del 10%. Analogamente al caso xi5 spring dash, gli spostamenti sono minori rispetto al caso della molla con ciclo di isteresi xi10 spring, perch e lo smorzamento avviene anche per bassi valori dello spostamento. Infatti per nessun valore dellaccelerazione si raggiunge il criterio di rottura predeterminato. Con questo modello gli spostamenti sono signicativamente minori di quelli che si possono calcolare in funzione dello spettro di progetto. Infatti per una accelerazione pari 0.55g e = 10% si ricava uno spostamento spettrale di 174 mm, mentre dallanalisi dinamica non lineare il valore massimo ottenuto ` e stato di 132 mm, inferiore addirittura allo spostamento allo SLV determinato per lisolatore. In termini di angolo di deformazione al taglio, le analisi dinamiche non lineari arrivano no = 1.06, un valore signicativamente inferiore a quello stimato con lo spettro di progetto smorzato al 10%, i.e. d = 1.32.

93

Leetto di shear-lag ` e pi` u evidente in questo caso rispetto al xi5 spring dash, come si pu` o vedere dalla g. 5.23, dove le curve IDA determinate per lo spostamento massimo divergono nettamente da quelle determinate in funzione del taglio massimo.

5.4
5.4.1

Analisi con smorzamento al 10% sistema misto SUFREI+SD


Risultati analisi: xi10 spring SD

Nelle gure 5.25, 5.26, 5.27 sono riportati i cicli ottenuti per la molla bilineare con ciclo di isteresi, smorzata al 10%, dove sono stati sostituiti 6 SU-FREI con 6 SD a rigidezza orizzontale nulla. Ci si attende quindi una riduzione di rigidezza pari al rapporto tra il numero totale di isolatori ed il numero di appoggi, secondo leq. 5.10. Quindi ci si attende che la rigidezza dei sistemi misti FREI+SD sia il 77% di quella del sistema composto solo da SU-FREI. Siccome invece la massa rimane invariata, ci si attende che il periodo fondamentale del sistema aumenti di un fattore pari a 1.14, ricavato dalleq. 5.11, mentre Il taglio alla base si riduca del 15%. I risultati delle analisi dinamiche sono in buon accordo con le stime eettuate. Il taglio alla base subisce in media una riduzione tra il 20% ed il 15% rispetto al caso xi10 spring e lo spostamento aumenta tra il 10% ed il 28%. In questo caso per` o si assiste a rottura per il sisma s3, ag = 0.55g . Kh,ef f,SD = N. F REI Kh,ef f N. AP P OGGI M
N. F REI N. AP P OGGI Kh,ef f

(5.10)

T = 2

(5.11)

In g. 5.23 sono riportate le curve di Push Over e IDA. Per il sistema misto la curva di Push Over ` e variata perch e` e cambiata la rigidezza elastica del sistema. Anche in questo caso per` o le due curve per le due distribuzioni di carico coincidono. Analogamente a quanto visto in g. 5.18, le curve IDA sono appiattite su quelle di Push Over. Coerentemente con i risultati no ad ora esposti, si assiste ad una riduzione media del drift di piano pari a circa il 23%. Si nota per` o che i valori di drift nel caso pi` u sfavorevole (i.e. xi5 spring) sono gi` a ampiamente vericati per lo SLD ed inferiori al millimetro per ogni accelerazione investigata. Ulteriori riduzioni del drift non comportano grandi beneci alla sovrastruttura, che risulta 94

sucientemente protetta. Con questa soluzione invece si inducono deformazioni orizzontali maggiori nellisolatore, spingendolo pi` u vicino allo spostamento limite al collasso. Si deduce che, per questo progetto, ` e preferibile la soluzione omogenea composta da soli SU-FREI. Infatti ` e la soluzione che meglio protegge sia la sovrastruttura che lisolatore alla base. 5.4.2 Risultati analisi: xi10 spring dash SD

Nelle gure 5.30, 5.31, 5.32 sono riportati i cicli ottenuti per il sistema in parallelo costituito da molla bilineare elastica e smorzatore viscoso lineare; inoltre 6 SU-FREI sono stati sostituiti con 6 Sliding Device a rigidezza orizzontale nulla. Come espresso nel capitolo precedente, la riduzione di rigidezza e taglio alla base ` e conforme alle aspettative, se confrontato con il caso analogo xi10 spring dash. Come nei casi precedenti inoltre, a causa della dissipazione viscosa per i bassi valori dello spostamento, gli spostamenti risultano minori rispetto al caso xi10 spring SD con la molla a dissipazione per isteresi. Infatti in questo caso non si assiste alla rottura della molla per nessun livello di accelerazione. In g. 5.33 sono riportate le curve di Push Over e quelle ricavate dallanalisi dinamica non lineare in formato IDA. Le curve di Push Over coincidono e sono variate solamente le cacon quelle ricavate nel caso xi10 spring SD perch ratteristiche di dissipazione, che non sono considerate per lanalisi statica non lineare. Coerentemente con gli altri casi dove il modello ` e costituito dal sistema molla-smorzatore, si pu` o notare leetto shear-lag. In questo caso tale fenomeno ` e pi` u accentuato che negli altri due (xi 5 spring dash, xi10 spring dash). Si nota in particolare che le curve IDA determinare per lo spostamento massimo seguono molto bene le curve di Push Over.

95

xi5 spring
x 10 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K
sec

(a) ag = 0.15g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


= 12060.98 N/mm

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 10759.30 N/mm

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 8665.68 N/mm
6

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 7585.22 N/mm
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 6216.82 N/mm
6

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

1.5

Figura 5.5: Cicli di risposta per sisma articiale s1: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

96

xi5 spring
x 10 1.5 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N] 1 0.5 0 0.5 1
K
6

(a) ag = 0.15g 1.5 1 0.5 0 0.5 1


sec

x 10

(b) ag = 0.25g

= 11608.53 N/mm

1.5

1.5

sec

= 9840.82 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1.5 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N] 1 0.5 0 0.5 1 1.5
Ksec = 8558.97 N/mm
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1.5 1 0.5 0 0.5 1 1.5
Ksec = 7857.50 N/mm
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1.5 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N] 1 0.5 0 0.5 1 1.5
Ksec = 6769.80 N/mm
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1.5 1 0.5 0 0.5 1 1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.6: Cicli di risposta per sisma articiale s2: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

97

xi5 spring
1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K
sec

x 10

(a) ag = 0.15g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


= 12060.11 N/mm

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 9607.33 N/mm

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

(c) ag = 0.35g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


Ksec = 9118.17 N/mm

(d) ag = 0.45g

1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

Ksec = 8211.22 N/mm

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

(e) ag = 0.55g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


Ksec = 7225.42 N/mm

(f) Tutti i cicli

1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.7: Cicli di risposta per sisma articiale s3: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

98

xi5 spring
14 x 10
5

Curve di Push Over e IDA per Taglio massimo

12 SLC 10 Taglio alla base [N] SLV

4 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200

Figura 5.8: Confronto curve IDA per i tre accelerogrammi (IDA-s1, IDA-s2, IDA-s3) e Push Over. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale alle masse: PO. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale al primo modo di vibrare: POM1.
Drift di piano 0.8 Drift Piano 1 Drift Piano 2 0.7

0.6 Drift di piano [mm]

0.5

0.4

0.3

0.2

0.1 0.1

0.15

0.2

0.25

0.3 0.35 0.4 0.45 accelerazione al suolo [g]

0.5

0.55

0.6

Figura 5.9: Drift di piano, per ogni livello di accelerazione ag , calcolato sulla media dei tre sismi articiali.

99

xi5 spring dash


1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K
sec

x 10

(a) ag = 0.15g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


= 11646.14 N/mm

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 11502.65 N/mm

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

(c) ag = 0.35g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


Ksec = 9344.69 N/mm

(d) ag = 0.45g

1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

Ksec = 7698.44 N/mm

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

(e) ag = 0.55g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


Ksec = 6564.74 N/mm

(f) Tutti i cicli

1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

1.5 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.10: Cicli di risposta per sisma articiale s1: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

100

xi5 spring dash


x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

(a) ag = 0.15g 1 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 11969.05 N/mm

sec

= 11968.54 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1


6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

Ksec = 10037.65 N/mm

Ksec = 8623.29 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1 100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

Ksec = 7655.50 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.11: Cicli di risposta per sisma articiale s2: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

101

xi5 spring dash


x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

(a) ag = 0.15g 1 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 11717.93 N/mm

sec

= 11088.00 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1


6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

Ksec = 9121.66 N/mm

Ksec = 9451.35 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1 100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

Ksec = 7437.92 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.12: Cicli di risposta per sisma articiale s3: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

102

xi5 spring dash


12 x 10
5

Curve di Push Over e IDA per Taglio massimo SLC

10

SLV

Taglio alla base [N]

4 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200

12

x 10

Curve di Push Over e IDA per Spostamento massimo SLC

10

SLV

Taglio alla base [N]

4 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200

Figura 5.13: Confronto curve IDA per i tre accelerogrammi (IDA-s1, IDA-s2, IDA-s3) e Push Over. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale alle masse: PO. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale al primo modo di vibrare: POM1.

103

xi5 spring dash


Drift di piano 0.8 Drift Piano 1 Drift Piano 2 0.7

0.6 Drift di piano [mm]

0.5

0.4

0.3

0.2

0.1 0.1

0.15

0.2

0.25

0.3 0.35 0.4 0.45 accelerazione al suolo [g]

0.5

0.55

0.6

Figura 5.14: Drift di piano, per ogni livello di accelerazione ag , calcolato sulla media dei tre sismi articiali.

104

xi10 spring
x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

(a) ag = 0.15g 1 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 11603.21 N/mm

sec

= 10051.45 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

Ksec = 8442.01 N/mm

Ksec = 7490.51 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

Ksec = 6884.77 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.15: Cicli di risposta per sisma articiale s1: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

105

xi10 spring
1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K
sec

x 10

(a) ag = 0.15g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


= 11608.53 N/mm

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 9779.34 N/mm

1.5

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

1.5

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

(c) ag = 0.35g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


Ksec = 8671.25 N/mm

(d) ag = 0.45g

1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 1.5

Ksec = 7123.75 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

1.5

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10


6

(e) ag = 0.55g 1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1


Ksec = 6300.19 N/mm

(f) Tutti i cicli

1.5 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 1.5

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

1.5

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.16: Cicli di risposta per sisma articiale s2: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

106

xi10 spring
x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

(a) ag = 0.15g

x 10 1 0.5 0 0.5 1

(b) ag = 0.25g

sec

= 11603.57 N/mm

sec

= 9259.30 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

Ksec = 9010.71 N/mm

Ksec = 7589.70 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

Ksec = 6501.62 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.17: Cicli di risposta per sisma articiale s3: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

107

xi10 spring
12 x 10
5

Curve di Push Over e IDA per Taglio massimo SLC

10

SLV

Taglio alla base [N]

4 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200

Figura 5.18: Confronto curve IDA per i tre accelerogrammi (IDA-s1, IDA-s2, IDA-s3) e Push Over. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale alle masse: PO. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale al primo modo di vibrare: POM1.
Drift di piano 0.65 0.6 0.55 0.5 Drift di piano [mm] 0.45 0.4 0.35 0.3 0.25 0.2 Drift Piano 1 Drift Piano 2

0.1

0.15

0.2

0.25

0.3 0.35 0.4 0.45 accelerazione al suolo [g]

0.5

0.55

0.6

Figura 5.19: Drift di piano, per ogni livello di accelerazione ag , calcolato sulla media dei tre sismi articiali.

108

xi10 spring dash


x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K = 12358.32 N/mm
6

(a) ag = 0.15g 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

sec

= 12357.67 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 11827.79 N/mm
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 10215.47 N/mm
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 8230.64 N/mm
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.20: Cicli di risposta per sisma articiale s1: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

109

xi10 spring dash


x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

(a) ag = 0.15g 1 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 12198.46 N/mm

sec

= 12197.87 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1


6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

Ksec = 10956.07 N/mm

Ksec = 12855.83 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1 100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

Ksec = 11480.02 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.21: Cicli di risposta per sisma articiale s2: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

110

xi10 spring dash


x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

(a) ag = 0.15g 1 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

= 11855.14 N/mm

sec

= 11854.56 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1


6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

Ksec = 13099.07 N/mm

Ksec = 11277.20 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 0.5 0 0.5 1 100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

Ksec = 10121.45 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.22: Cicli di risposta per sisma articiale s3: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

111

xi10 spring dash


12 x 10
5

Curve di Push Over e IDA per Taglio massimo SLC

10

SLV

Taglio alla base [N]

4 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200

12

x 10

Curve di Push Over e IDA per Spostamento massimo SLC

10

SLV

Taglio alla base [N]

4 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200

Figura 5.23: Confronto curve IDA per i tre accelerogrammi (IDA-s1, IDA-s2, IDA-s3) e Push Over. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale alle masse: PO. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale al primo modo di vibrare: POM1.

112

xi10 spring dash


Drift di piano 0.7 Drift Piano 1 Drift Piano 2 0.6

0.5 Drift di piano [mm]

0.4

0.3

0.2

0.1

0 0.1

0.15

0.2

0.25

0.3 0.35 0.4 0.45 accelerazione al suolo [g]

0.5

0.55

0.6

Figura 5.24: Drift di piano, per ogni livello di accelerazione ag , calcolato sulla media dei tre sismi articiali.

113

xi10 spring SD
x 10 1 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N]
6

(a) ag = 0.15g 1

x 10

(b) ag = 0.25g

0.5

0.5

0.5
K
sec

0.5
K
sec

= 8943.33 N/mm

= 7193.65 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N]
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1


6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

0.5

0.5

0.5
Ksec = 6220.45 N/mm

0.5
Ksec = 5851.20 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N]
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1


6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

0.5

0.5

0.5
Ksec = 5091.27 N/mm

0.5

1 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.25: Cicli di risposta per sisma articiale s1: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

114

xi10 spring SD
x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K
sec

(a) ag = 0.15g 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

= 8947.79 N/mm

sec

= 7129.25 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 5444.19 N/mm
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 5123.77 N/mm
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 4921.81 N/mm
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.26: Cicli di risposta per sisma articiale s2: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

115

xi10 spring SD
x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K
sec

(a) ag = 0.15g 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

= 8943.08 N/mm

sec

= 6579.77 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 5747.06 N/mm
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 5006.65 N/mm
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 4939.01 N/mm
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.27: Cicli di risposta per sisma articiale s3: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

116

xi10 spring SD
10 9 SLC 8 SLV 7 Taglio alla base [N] 6 5 4 3 2 1 0 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200 x 10
5

Curve di Push Over e IDA per Taglio massimo

Figura 5.28: Confronto curve IDA per i tre accelerogrammi (IDA-s1, IDA-s2, IDA-s3) e Push Over. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale alle masse: PO. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale al primo modo di vibrare: POM1.
Drift di piano 0.5 Drift Piano 1 Drift Piano 2 0.45

0.4 Drift di piano [mm]

0.35

0.3

0.25

0.2

0.15

0.1 0.1

0.15

0.2

0.25

0.3 0.35 0.4 0.45 accelerazione al suolo [g]

0.5

0.55

0.6

Figura 5.29: Drift di piano, per ogni livello di accelerazione ag , calcolato sulla media dei tre sismi articiali.

117

xi10 spring dash SD


x 10 1 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N]
6

(a) ag = 0.15g 1

x 10

(b) ag = 0.25g

0.5

0.5

0.5
K
sec

0.5
K
sec

= 8851.27 N/mm

= 8851.64 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1


6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

0.5

0.5

0.5
Ksec = 8404.72 N/mm

0.5
Ksec = 7839.57 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] Taglio alla Base [N]
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1


6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

0.5

0.5

0.5
Ksec = 6235.70 N/mm

0.5

1 100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.30: Cicli di risposta per sisma articiale s1: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

118

xi10 spring dash SD


x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K = 9235.98 N/mm
6

(a) ag = 0.15g 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

sec

= 9126.85 N/mm

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 9293.68 N/mm
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 8051.09 N/mm
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 5979.51 N/mm
6

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

200 100 0 100 200 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.31: Cicli di risposta per sisma articiale s2: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

119

xi10 spring dash SD


x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
K = 9328.51 N/mm
6

(a) ag = 0.15g 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1

x 10

(b) ag = 0.25g

sec

sec

= 9328.11 N/mm

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 7716.14 N/mm
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 6773.20 N/mm
6

(c) ag = 0.35g

(d) ag = 0.45g

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1
Ksec = 6811.67 N/mm
6

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm] x 10 1 Taglio alla Base [N] 0.5 0 0.5 1 100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]
6

(e) ag = 0.55g

(f) Tutti i cicli

100 0 100 Spostamento nodo di controllo [mm]

Figura 5.32: Cicli di risposta per sisma articiale s3: (a) ag = 0.15g ; (b) ag = 0.25g ; (c) ag = 0.35g ; (d) ag = 0.45g ; (e) ag = 0.55g ; (f) tutti i cicli.

120

xi10 spring dash SD


10 9 SLC 8 SLV 7 Taglio alla base [N] 6 5 4 3 2 1 0 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200 x 10
5

Curve di Push Over e IDA per Taglio massimo

10 9

x 10

Curve di Push Over e IDA per Spostamento massimo

SLC 8 SLV 7 Taglio alla base [N] 6 5 4 3 2 1 0 IDAs1 IDAs2 IDAs3 PO POM1 0 20 40 60 80 100 120 140 Spostamento nodo di controllo [mm] 160 180 200

Figura 5.33: Confronto curve IDA per i tre accelerogrammi (IDA-s1, IDA-s2, IDA-s3) e Push Over. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale alle masse: PO. Curva di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale al primo modo di vibrare: POM1.

121

xi10 spring dash SD


Drift di piano 0.45 Drift Piano 1 Drift Piano 2 0.4

0.35 Drift di piano [mm]

0.3

0.25

0.2

0.15

0.1

0.05 0.1

0.15

0.2

0.25

0.3 0.35 0.4 0.45 accelerazione al suolo [g]

0.5

0.55

0.6

Figura 5.34: Drift di piano, per ogni livello di accelerazione ag , calcolato sulla media dei tre sismi articiali.

122

Conclusioni

In questa tesi ` e stata studiata la possibilit` a di utilizzare isolatori viscoelastici brorinforzati (FREI) di forma quadrata come alternativa economica ai dispositivi convenzionali rinforzati in acciaio (SREI), per la progettazione di sistemi di isolamento sismico alla base da applicare a semplici strutture in muratura ordinaria. Il processo manifatturiero di produzione dei rinforzi in bra ` e signicativamente pi` u semplice rispetto alla preparazione delle lamine di acciaio che devono essere ritagliate a misura, sabbiate e pulite con bagno in acido. Il rinforzo in bra ` e invece costituito da tessuti di bra di carbonio o vetro a trama bio quadri-direzionale, usualmente imbevuta in una matrice di resina epossidica. Lincollaggio degli strati di gomma e acciaio ` e un processo energeticamente dispendioso perch e deve avvenire tramite vulcanizzazione ad alta temperatura e pressione in uno stampo. Pertanto gli isolatori convenzionali in gomma con lamine di acciaio devono necessariamente essere prodotti al pezzo. Al contrario il processo di incollaggio degli strati di gomma e bra ` e meno oneroso; sono stati prodotti FREI ecaci con processi di vulcanizzazione a freddo senza bi` quindi possibile prevedere un processo manifatturiero sogno di uno stampo. E dove lisolatore viscoelastico brorinforzato ` e prodotto in fogli o nastri di grandi dimensioni: infatti, per ottenere lelemento delle dimensioni desiderate, ` e suciente ritagliarlo dallelemento pi` u grande. Per semplicare ulteriormente lutilizzo dei FREI ne ` e stato studiato il comportamento per applicazione senza piastre terminali di connessione con la fondazione e la sovrastruttura (Unbonded). In questo modo il peso dellisolatore brorinforzato ` e molto minore rispetto a quello dei dispositivi convenzionali, facilitando le operazioni di installazione e la successiva manutenzione/sostituzione. Rigidezza verticale Al contrario dellacciaio, che ` e considerato rigido sia in estensione che a essione, il tessuto di bra ` e essibile estensionalmente e privo di rigidezza essionale. Una soluzione approssimata in forma chiusa, nota come soluzione della pressione, ` e stata sviluppata da Kelly [14] per prevedere la diminuzione del modulo di compressione Ec in funzione della rigidezza del rinforzo in bra. Tale teoria ` e stata estesa per tenere conto della compressibilit` a della gomma, in funzione del modulo di compressibilit` a K. Analisi agli elementi niti e prove di laboratorio hanno confermato la validit` a della soluzione della pressione, nonostante questa si basi su una teoria elastico

123

lineare, mentre la gomma ` e caratterizzata da un comportamento iperelastico. Ci` o signica che il fenomeno ` e governato principalmente dalla rigidezza del rinforzo in bra. ` quindi possibile prevedere accuratamente la rigidezza verticale di un FREI E note le caratteristiche geometriche del dispositivo, il modulo G e K della gomma, il modulo elastico Ef e lo spessore tf del rinforzo in bra. Eventuali dierenze tra i risultati teorici e quelli sperimentali sono attribuibili alle imperfezioni iniziali della bra, i.e. eetto run-in, per cui ` e necessario un carico iniziale che raddrizzi il lamento di bra in modo tale che questo diventi ecace a trazione. Per limitare questo problema, la bra pu` o essere pretesa, oppure, la rigidezza verticale pu` o essere misurata direttamente dalle prove sperimentali per il carico di esercizio. Dalla revisione della letteratura ` e emerso che FREI realizzati con tessuti in bra di qualit` a scadente hanno comunque presentato valori di rigidezza verticale adeguati per lisolamento sismico. Rigidezza orizzontale La combinazione di applicazione di tipo Unbonded e della mancanza di rigidezza essionale della bra, comporta una deformazione signicativamente dierente da quella a taglio puro di uno SREI: poich e le superci di supporto dellisolatore non sono vincolate, quando nelle estremit` a la pressione verticale si annulla a causa del progredire dello spostamento laterale, queste ultime si distaccano dalle superci di supporto e le facce verticali cominciano a ruotare. Questa tipo di deformazione ` e noto come Roll Over ed ` e la causa del legame forza spostamento non lineare che caratterizza gli U-FREI. Infatti poich e lo sforzo di taglio pu` o essere trasmesso solo per attrito, quando lisolatore comincia a rotolare, larea a contatto capace di trasmettere lo sforzo diminuisce, e di conseguenza anche il taglio risultante. Questa diminuzione di rigidezza orizzontale con lo spostamento risulta in una maggiore ecacia dellisolamento rispetto ad isolatori convenzionali caratterizzati da legame lineare, i.e. gli U-FREI possono avere dimensioni pi` u compatte a parit` a di prestazioni. Per spostamenti maggiori di 150% tr applicati in direzione perpendicolare alle facce verticali dellisolatore, i.e. 0 o 90, si ` e osservato che la rigidezza orizzontale torna ad aumentare. Ci` o` e causato dal fatto che le facce verticali ruotano completamente no ad entrare in contatto con le superci di supporto, e quindi, premendovi contro, trasmettono sforzi di taglio. Tale fenomeno non ` e stato registrato nella direzione a 45 a causa della congurazione maggiormente 124

distorta. Tale irrigidimento ` e comunque considerato vantaggioso perch e previene linstabilit` a dellisolatore alle grandi deformazioni. In letteratura sono state ritrovate due teorie analitiche per descrivere il legame forza-spostamento non lineare: una in funzione del solo spostamento (Kelly et al. [15]) e laltra in funzione sia dello spostamento orizzontale che verticale (Russo et al. [23]). Entrambi gli approcci sono basati sulla diminuzione progressiva dellarea a contatto con lo spostamento. Quello di Kelly et al. tuttavia non ` e in grado di cogliere il tratto di irrigidimento alle grandi deformazioni; neppure quello di Russo et al. ` e in grado di descrivere in modo continuo quel comportamento, ma pu` o stimare lo spostamento per il quale avviene il contatto completo della faccia verticale con la supercie di supporto. Da questi due approcci ` e stato per` o ricavato un criterio di stabilit` a basato sul rapporto B/tr del dispositivo (SU-FREI). In un isolatore soggetto a deformazioni di roll over, solo la parte centrale, corrispondente alla proiezione dellarea ancora a contatto, ` e soggetta ad uno stato tensionale (compressione biassiale), mentre le parti terminali sono essenzialmente scariche. Ci` o implica un minore danneggiamento dellisolatore, anche a grandi deformazioni, e quindi una maggiore capacit` a di resistere a sismi successivi di pari entit` a. Le prove sperimentali hanno dimostrato che un isolatore brorinforzato ha capacit` a dissipative molto maggiori rispetto a quelle della gomma di cui ` e composto, dichiarate dal produttore. Tale smorzamento superiore ` e stato attribuito allenergia dissipata per attrito tra i singoli lamenti di bra. Questi scivolano luno rispetto allaltro, quando le parti terminali si curvano durante la deformazione di roll over. Infatti tale contributo aumenta con il carico applicato ed ` e maggiore nella direzione a 45 perch e la congurazione deformata ` e pi` u distor` dunque possibile utilizzare gomme caratterizzate da basso coeciente di ta. E smorzamento e ottenere comunque capacit` a dissipative soddisfacenti. Progettazione Edicio in muratura isolato sismicamente Per valutare lecacia dellisolamento alla base con SU-FREI, sono stati progettati dei semplici edici in muratura a base quadrata di 12 m di lato, a destinazione residenziale, ad 1, 2 e 3 piani. Per questi edici ` e stata condotta unanalisi modale considerando la base ssa e ne ` e stato valutato il periodo fondamentale che varia in intervallo compreso tra 0.10 s per ledicio ad 1 piano e 0.21 s per quello a 3 piani.

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Successivamente ` e stato progettato il sistema di isolamento. Sono state fatte considerazioni particolari sulle soluzioni progettuali da adottare per la realizzazione delledicio a base isolata e sulla fase di esecuzione delle opere, considerando le prescrizioni di normativa. In particolare poich e deve essere garantita laccessibilit` a ai dispositivi di isolamento, deve essere previsto uno spazio di almeno 1.00 1.20 m sotto la sovrastruttura. Sono stati proposti due soluzioni progettuali a seconda della qualit` a del terreno di fondazione: una prevede la realizzazione di una soletta continua, laltra invece prevede la realizzazione dei baggioli direttamente contro terra, con un sistema a traliccio per evitare spostamenti dierenziali. Le opere necessarie per soddisfare tale requisito risultano essere la parte pi` u onerosa di tutto il progetto. Per impossibilit` a di puntellare il solaio alla base si prevede un solaio autoportante che poggia direttamente sulla trave rigida di bordo. Alla trave rigida ` e stata assegnata una sezione a T rovescio per garantire allisolatore una supercie di appoggio completa, per poter sviluppare il meccanismo di stable roll over. In questo modo si pu` o utilizzare lala della trave come tacco dappoggio del solaio autoportante. La continuit` a del sistema ` e ricostituita da un getto di completamento. Il predimensionamento degli isolatori ` e stato eseguito in termini di spettro di progetto. Fissato il periodo fondamentale della struttura obbiettivo, T1 = 2 s, ne ` e stato ricavato lo spostamento in termini di spettro elastico per zona 1 (ag = 0.35g , F0 = 2.5, TC = 0.4 s). Quindi, in funzione dellangolo di taglio di progetto, sono state determinate le dimensioni di massima dellisolatore. Una procedura iterativa ` e stata adottata per il calcolo del periodo nale della struttura in funzione della rigidezza orizzontale eettiva del SU-FREI, calcolata come media tra rigidezza iniziale e quella secante (Russo et al.). Determinate le dimensioni generali dellisolatore, ` e stata progettata la rigidezza verticale in funzione del fattore di forma S , e della rigidezza e dello spessore dello strato di bra tf . Noto il valore di rigidezza verticale, le dimensioni dellisolatore sono state ottimizzate per ottenere una deformazione di progetto pari a d = 1. Analisi lineare e non lineare Unanalisi modale ` e stata ricondotta sugli edici considerandoli a base isolata. I vincoli alla base sono stati sostituiti da molle lineari a cui ` e stato assegnato il valore di rigidezza eettiva calcolato. Il risultato dellanalisi modale coincide con quello previsto in fase di predimensionamento dellisolatore e si ` e ricavato che le componenti del moto U X , U Y , e RZ sono disaccoppiate e sono associate 126

rispettivamente ai primi tre modi di vibrare, con massa partecipante quasi al 100% per ciascuna. I periodi fondamentali variano da 1.28 s per il caso ad 1 piano no a 1.68 s per il caso a 3 piani. I primi modi di vibrare relativi alla componente verticale hanno invece periodi dellordine di 0.05 s. Per tutti e tre gli edici di progetto lisolamento sismico ` e stato valutato come ecace poich e le azioni sulla sovrastruttura risulterebbero molto minori rispetto a quelle agenti sulle strutture a base ssa. Nel caso pi` u sfavorevole, i.e. costruzione ad 1 piano, la sollecitazione a cui sono soggetti gli elementi verticali della sovrastruttura ` e diminuita del 88% rispetto alla base ssa. Per validare questa trattazione del problema, sono state condotte analisi dinamiche non lineari ed analisi di Push Over per ledicio a due piani isolato alla base. Lanalisi dinamica non lineare ` e stata condotta su tre accelerogrammi articiali spettrocompatibili scalati per cinque valori di accelerazione al suolo, ag = [0.15g 0.55g ]. Lisolatore ` e stato modellato con due sistemi: il primo costituito da un elemento molla bilineare con controllo del ciclo di isteresi (Amadio et al. [2]); il secondo costituito dalla stessa molla (ma senza dissipazione per isteresi) accoppiata ad uno smorzatore viscoso lineare. Per ciascun sistema ` e stata condotta unanalisi considerando prima uno smorzamento pari al 5% e poi uno pari al 10%, mantenendo inalterate le propriet` a di rigidezza dellisolatore. Inne, per ciascun sistema, ` e stata condotta unulteriore analisi dinamica non lineare sostituendo 6 SU-FREI con 6 Sliding Device per lo smorzamento al 10%. In tutti i casi esaminati le curve di Push Over con distribuzione dei carichi proporzionale alle masse e distribuzione di carico proporzionale al primo modo sono risultate coincidenti. Ci` o signica che la sovrastruttura subisce essenzialmente un moto di corpo rigido, e che il sistema ` e retto esclusivamente dalla rigidit` a degli isolatori alla base. Infatti tutti gli isolatori sono impegnati in egual modo e la rottura ` e simultanea in tutti gli elementi. Dai risultati delle analisi ` e emerso che gli spostamenti sono inferiori a quelli previsti in fase di predimensionamento per lo spettro di progetto. Inoltre il sistema costituito da molla e smorzatore in parallelo ha prodotto gli spostamenti minori rispetto alla sola molla con ciclo di isteresi. Ci` o` e dovuto al fatto che la molla non dissipa energia se rimane in campo elastico, mentre lo smorzatore viscoso ` e attivo anche per i bassi valori di spostamento, perch e proporzionale alla velocit` a del moto. Tuttavia il ciclo del sistema molla-smorzatore presenta shearlag, i.e. la pendenza della tangente si annulla nel punto corrispondente al taglio massimo, mentre il ciclo della molla isteretica ha tangente con pendenza sempre positiva. Mentre il fenomeno del shear-lag ` e tipico delle gomme, dalle prove 127

di laboratorio dinamiche eettuate su questo tipo di isolatori la pendenza della tangente ` e sempre stata positiva. Questi modelli andrebbero quindi validati con prove sperimentali in condizioni di carico ed accelerazioni simili. Le analisi per lo smorzamento al 10% sono state condotte per valutare leffetto della dissipazione superiore dovuta allattrito, su un elemento dimensionato con un coeciente di smorzamento minore, quindi non ottimizzato. Lo spostamento ed il taglio alla base per questo livello di smorzamento ` e risultato inferiore rispetto alle analisi per lo smorzamento al 5%, quindi lisolamento della sovrastruttura ` e risultato comunque ecace. Le analisi condotte con un sistema misto di SU-FREI e SD sono state eettuate per valutare la possibilit` a di aumentare il periodo dellisolamento. Questo obbiettivo ` e stato raggiunto, ma i beneci sullisolamento della sovrastruttura non sono stati tali da giusticare lo spostamento maggiore che devono subire gli isolatori alla base. Infatti, per ogni caso indagato, il drift di piano ` e stato sempre inferiore al millimetro anche per i valori estremi dellaccelerazione imposta. Quindi si ritiene preferibile il sistema composto da soli SU-FREI, quindi pi` u rigido, perch e soggetto a minori spostamenti, per aumentare la capacit` a resistente dellisolatore. In generale il metodo di progettazione utilizzato in fase di predimensionamento, basato sulla determinazione degli spostamenti con lo spettro di progetto, ha dato risultati pi` u cautelativi di quelli ottenuti dalle analisi dinamiche non lineari. Lo si ritiene quindi un sistema valido per la progettazione si questi tipi di strutture. La semplicit` a di calcolo ` e un altro importante fattore da considerare nelleconomicit` a del sistema di isolamento sismico alla base di edici semplici in muratura con isolatori in gomma brorinforzati non connati.

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