A. Recupero
Introduzione
A stretto rigore andrebbero definite strutture miste in acciaiocalcestruzzo tutte quelle strutture nelle quali l'acciaio ed il calcestruzzo collaborano alla resistenza del complesso strutturale. Con il nome di strutture composte acciaio-calcestruzzo andrebbero indicate tutte quelle combinazioni strutturali costituite da parti metalliche e parti in calcestruzzo come, ad esempio: 1. Le travi metalliche a parete piena con solette in c.a.; 2. Le colonne in profilati metallici inglobati in getti di calcestruzzo armato; 3. I tubi metallici riempiti di calcestruzzo; 4. Lamiere grecate con getto collaborante in calcestruzzo.
Introduzione
Introduzione
La letteratura tecnica e la prassi corrente riservano, invece, tale denominazione a quelle, tra esse, costituite da travi in acciaio a parete piena alle quali viene solidarizzata, con idonei dispositivi atti a resistere alle azioni di scorrimento, una soletta di calcestruzzo armato (normale, o precompresso), in modo che il sistema composto che cos ne risulta funzioni come un unico elemento resistente. La trattazione che segue, pertanto, tratter di strutture miste nel senso appena precisato.
Introduzione
La prima comparsa dei due materiali, acciaio e calcestruzzo, affiancati, si ebbe in alcune strutture da ponte agli inizi del secolo. In queste prime applicazioni pero essi costituivano due elementi strutturali distinti, destinati ad assolvere funzioni diverse: mentre, infatti, con l'acciaio si realizzavano le strutture portanti principali, con il calcestruzzo armato ai realizzava una soletta di impalcato che aveva solo il compito di trasferire alle prime i carichi su di essa viaggianti.
Storia
L'opportunit di sfruttare pi integralmente le risorse di resistenza delle parti strutturali in calcestruzzo, collegandolo a quelle in acciaio per costituire un'unica sezione resistente, apparve ben presto molto pi logica e conveniente. Le prime esperienze al riguardo misero immediatamente in evidenza che tale collaborazione (per lo meno sotto carichi di modesta entit) nasceva spontaneamente per la naturale aderenza tra acciaio e calcestruzzo favorita dalla presenza della testa dei chiodi (si lavorava allora soltanto in esecuzione chiodata) disposti sulle piattabande superiori. Il punto pi delicato del problema s rivel subito essere la messa a punto di sistemi di collegamento che assicurassero la perfetta solidariet fra le parti connesse anche sotto carichi di non modesta entit e che inoltre risultassero di esecuzione economicamente soddisfacente.
Storia
Per tale motivo le prime vere e proprie strutture miste furono realizzate annegando nel calcestruzzo profilati metallici: in tal modo si otteneva un rigido collegamento fra i diversi materiali, garantito dalle estese superfici di aderenza, con un sistema costruttivo molto semplice. Tale sistema ancora oggi permane in alcuni ponti ferroviari.
Storia
II sistema venne perfezionato, negli anni tra il 1930 ed il 1935, sopprimendo il calcestruzzo poco sollecitato e limitandolo quindi ad una soletta opportunamente collegata alle travi metalliche. Solo il superamento del problema di assicurare una perfetta solidariet tra le due componenti anche per valori elevati dei carichi, diede il via alle pratiche realizzazioni (ponte sullo Steinbach, 1935-36), succedutesi, numerosissime e sempre pi ardite, sulla scorta di studi teorici e processi tecnologici via via pi perfezionati.
Storia
Storia
Per tale ulteriore passo, con il quale il sistema costruttivo trova la sua definizione, si rivelarono determinanti gli studi teorici di Ros, Stssi, Kahn, Caughey e numerosi altri, oltre alle indagini sperimentali che in Europa ed oltre Atlantico confermavano la bont del sistema e la disponibilit di efficaci dispositivi di collegamento. Non va inoltre trascurata l'importanza che, agli effetti della diffusione del procedimento costruttivo, ebbero la prima normativa sull'argomento pubblicata dalla AASHO nel 1944 e le successive DIN sullo stesso tema. Con il ponte sullo Steinbach si chiudeva un primo stadio del processo evolutivo: quello che aveva portato, appunto, a definire il sistema.
Ponti
Tali realizzazioni allinizio hanno interessato inizialmente quasi esclusivamente il campo delle strutture da ponte, in cui ladozione del sistema composto acciaio-calcestruzzo risulta nettamente competitivo, rispetto al cemento armato precompresso: 1. Per luci superiori ai 50 m; 2. Quando la tortuosit dei tracciati stradali non consente il trasporto e quindi lutilizzo di travi prefabbricate in c.a.p. prefabbricate di grande luce.
Edifici Industriali
Oggi il sistema composto altres utilizzabile in edifici pubblici e privati in presenza di solai di grande luce ed in tutti i casi in cui si vogliono conseguire risultati di resistenza e leggerezza.
Tecnologia - Esempio 1
Tecnologia - Esempio 2
Un altro esempio di soletta collaborante pu essere realizzato con lastre tipo Predalle su cui viene poi gettato il cls.
Le travi composte
Le travi composte acciaio-calcestruzzo rappresentano la tipologia strutturale in cui pi frequente e, probabilmente, pi vantaggioso luso combinato dei due materiali. In tale tipologia strutturale la trave metallica, generalmente a doppio T con ali uguali o disuguali, viene solidarizzata con una sovrastante soletta in calcestruzzo mediante appositi organi metallici (connettori). La trave composta costituita da tre parti che richiedono differenti controlli statici: a) la trave metallica; b) la soletta in calcestruzzo; c) i connettori trave-soletta.
Problematiche
Occorre premettere allo studio statico della sezione la considerazione che sono possibili nelle travi diversi approcci costruttivi: a) costruzione delle solette con travi metalliche integralmente puntellate; b) costruzione delle solette con travi metalliche parzialmente puntellate; c) costruzione delle solette con travi metalliche non puntellate. In campo elastico, Stadio II Nel caso a) tutti i carichi vengono sostenuti dalla trave composta e quindi la soletta sempre collaborante, nei casi b) e c) parte delle azioni esterne sollecita esclusivamente la trave metallica.
Problematiche
Nei casi b) e c) le sollecitazioni sulla soletta derivano solo da parte dei carichi, mentre la trave metallica deve essere verificata sovrapponendo stati tensionali in cui la stessa trave reagisce da sola, peso proprio e peso della soletta, e stati tensionali dovuti ai carichi successivi e variabili. Anche la verifica dei connettori condizionata dalla stessa problematica in quanto questi sono sollecitati a taglio solo dai carichi che sollecitano anche la soletta. Nelle verifiche a collasso Il procedimento costruttivo seguito ha scarsa rilevanza in quanto la capacit portante ultima della trave dipende dalla resistenza ultima della sezione che a sua volta non dipende dallo stato tensionale elastico iniziale.
Problematiche
I problemi che le singole parti componenti introducono nella verifica sono molteplici. 1. La soletta ha un comportamento reologico i cui effetti sono esaltati dalla solidarizzazione con la parte metallica che invece indenne da tale fenomenologia nei livelli usuali di sollecitazione. 2. La instabilit locale delle parti metalliche rappresenta un ulteriore aspetto che influenza il dimensionamento di ali ed anime delle travi, specialmente su schemi a trave continua dove le zone sollecitate a momento negativo presentano piattabande ed anime fortemente compresse.
Problematiche
Lunione di due elementi, soletta e trave, costituiti da materiali di differenti propriet meccaniche, comporta linsorgere di particolari problemi sia sotto il profilo tecnologico sia sotto quello teorico: 1) problemi tecnologici riguardanti la realizzazione degli organi meccanici per la solidarizzazione tra trave e soletta, atti a resistere alle azioni di scorrimento e a garantire la piena solidariet tra le parti, fino alla rottura che, per il pieno sfruttamento dellazione composta, deve preferibilmente presentarsi sotto forma di collasso dellelemento nel suo insieme, e non come distacco e rottura di una delle due parti componenti; 2) problemi di calcolo, per la valutazione degli sforzi sotto carichi permanenti tenendo conto dei fenomeni di viscosit e ritiro, cui naturalmente soggetto il calcestruzzo.
Tecnologia
Es n0 = Ec
7 6 5 4 3 2 1 0 20 25 30 35 40 fck 45 50 55 60
Mediamente si pu assumere n0 = 6
Es nr = (1 + 0.5 (t , t0 ) ) Ec
La giustificazione numerica della relazione precedente si pu ottenere attraverso metodi pi accurati.
Tali analisi sono per condizionate dalla capacit dei profili metallici di deformarsi plasticamente senza raggiungere la instabilit delle parti compresse. E pertanto necessario controllare la snellezza delle parti compresse dei profili metallici libere di instabilizzarsi.
non resistenza a trazione del calcestruzzo teso. prima ipotesi richiede un efficace dimensionamento dei connettori per impedire sia lo scorrimento tra trave e soletta sia il distacco della seconda.
Linsieme delle precedenti ipotesi consente di utilizzare anche nelle travi composte lipotesi di conservazione delle sezioni piane.
yn =
n ( Aa yGa + As ys ) + Ac yGc n ( Aa + As ) + Ac
1 2 2 2 I n = I a + Aa ( yn yGa ) + As ( yn ys ) + I c + Ac ( yn yGc ) n
ys yGa yGc
yn =
n ( Aa yGa + As ys ) + Ac yGc n ( Aa + As ) + Ac
1 2 2 2 I n = I a + Aa ( yn yGa ) + As ( yn ys ) + I c + Ac ( yn yGc ) n
Essendo: Ac Aa As Ia Ic larea della soletta di calcestruzzo larea della trave metallica larea dellarmatura longitudinale il momento di inerzia della trave metallica rispetto al proprio baricentro il momento dinerzia baricentrica della soletta di calcestruzzo.
Nelle espressioni precedenti, ponendo pari a zero le quantit relative al calcestruzzo, si ottengono le grandezze meccaniche relative al caso di trave composta con soletta tutta tesa, ovvero, non reagente.
yn yGa
hs
he
La soluzione si scrive:
hi
n ( Aa + As ) 2 bc ( yGa Aa + ys As ) yn = 1 + 1 + 2 bc n ( Aa + As )
c =
M yn n I nn
a ,e = a ,i
M ( yn he ) I nn
bc
yn yGa
hs
M s = ( yn y s ) I nn
dove:
M = ( yn hi ) I nn
he
hi
3 bc yn + 3 n
I nn = I a + Aa ( yn yGa ) + As ( yn ys )
2
fyd E
yd
f ck
0.85 f ck 1.5
f ad = f sd
f ak
a
f sk
f ak = 1.05
f sk = = s 1.15
Il miglior sfruttamento dei materiali a momento positivo si ottiene allorch lasse neutro si colloca sulla linea di separazione tra soletta e profilo metallico. In tal caso si ottiene:
* Aa f ad = Ac f cd + As f sd
Quasi mai questa condizione pu essere raggiunta e occorre calcolare la posizione dellasse neutro che soddisfa la consizione di eguaglianza tra risultante di trazione e di compressione.
yn ya
hs
he
Rs fsd Rc
hi
Ra fad
Aa f ad As f sd yn = * f cd bc
Quindi il momento ultimo della sezione si pu scrivere: M pl , Rd = Ra yGa
2 yn yn * Rs ys Rc = Aa yGa f ad As ys f sd f cd bc 2 2
yac yat
hs h e
Rs fsd Rc Rac
yn
hi
Rat fad
Rc + Rs + Rac = Rat
he 2
yat yac
hs h e
fsd
Rs
yn
Rat
hi
Rac fad
Rs + Rat = Rac
Verifiche a taglio
Per la verifica a taglio con il metodo plastico deve essere prima determinato il taglio resistente allo s.l.u in assenza di flessione.
V pl , Rd =
Av f yd 3
dove Av larea dellanima della trave nei profilati a doppio T compreso i raccordi circolari, incrementata di una porzione dala adiacente ai raccordi e di spessore pari alla met dello spessore dellala.
Verifiche a taglio
Se il taglio sollecitante inferiore al 50% di VRd, allora la verifica soddisfatta e non vi influenza sulla verifica flessionale. Se VEd maggiore del 50 % di VRd si deve considerare una resistenza ridotta a flessione. Interazione Taglio-Momento
Tipologie di connettori
Esistono in commercio una notevole quantit di brevetti per sistemi di connessione per travi composte acciaio cls:
acciaio-Pioli Nelson: sono i pi usati anche perch sono facilmente installabili e non richiedono saldatori specializzati. Hanno inoltre la testa ringrossata per evitare il sollevamento della soletta rispetto al profilo dacciaio. E una connessione di tipo duttile.
Tipologie di connettori
Pioli Nelson
Tipologie di connettori
Connettori ad attrito
Tipologie di connettori
Connettori a pressione
Evitano il sollevamento
Tipologie di connettori
Connettori a blocco: uncini e cappi
Tipologie di connettori
Connettori rigidi e poco duttili
Nellipotesi di connettori rigidi e poco duttili la forza su ogni connettore si valuta con la formula di Jourawsky:
Se si utilizzassero connettori uguali, per sfruttare la meglio la loro resistenza sarebbe necessario disporli a passo non costante.
Tipologie di connettori
Connettori duttili
I connettori potranno essere posati a passo costante (se sufficientemente duttili come sono in genere i pioli Nelson) o seguendo meglio il diagramma del taglio, in modo che ciascun connettore resista alla forza di scorrimento agente sul suo interasse:
Tipologie di connettori
CALCOLO DELLA RESISTENZA DEI CONNETTORI EC4,NCT