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ANALISI NODALE

Questa dispensa presenta un metodo alternativo a quello presentato nel libro Circuiti Elettrici di C.K. Alexander, M.N.O.Sadiku - seconda edizione - traduzione a cura del Prof. P.Gubian nel capitolo 3 paragrafo 3 per lapplicazione della Analisi Nodale per i circuiti che presentano generatori di tensione. Prof. Paolo Gubian - Ing. Giuseppe VOGLINO

1.1

Assenza di generatori di tensione ideali

Lanalisi nodale, detta altres` metodo dei potenziali, ` un procedimento sistema e tico per analizzare i circuiti che, utilizzando le tensioni di nodo come incognite al posto delle tensioni dei singoli elementi circuitali, permette di ridurre il numero di equazioni simultanee da risolvere. Lobiettivo dellanalisi nodale `, allora, la determinazione delle tensioni di e nodo. R5 Nodo 1 A1 R1 Nodo 2 R2 Nodo 4 Figura 1.1: Circuito della lezione del 02 maggio 2005. In pratica, dato un circuito con n nodi, lanalisi nodale consiste di 6 passi: R3 Nodo 3 R4 A2

ANALISI NODALE

Dispensa 1

Procedura per determinare le tensioni di nodo:


1. Scegliere un nodo come nodo di riferimento. 2. Assegnare la tensioni e1 , e2 , . . . , e(n1) ai rimanenti n 1 nodi. Le tensioni e1 , e2 , . . . , e(n1) sono misurate rispetto al nodo di riferimento. 3. Assegnare una orientazione per i rami del circuito in esame di modo che si possa denire se le correnti siano entranti o uscenti dai rispettivi nodi. 4. Applicare la KCL a ciascuno dei rimanenti n 1 nodi, tranne a quello scelto come nodo di riferimento. 5. Applicare la legge di Ohm per esprimere le correnti di ramo in termini delle tensioni di nodo. 6. Risolvere le equazioni ottenute cos` da calcolare appunto le tensioni di nodo.

Come esempio si faccia riferimento al circuito di g. 1.1.

PASSO 1 Si scelga il Nodo 4 come nodo di riferimento; il circuito di g. 1.1 si ridisegna come:
R5 Nodo 1 A1 R1 Nodo 2 R2 Nodo 4 Nodo di riferimento Figura 1.2: Circuito di g. 1.1 ridisegnato per eetto del Passo 1. Si assegnino le tensioni di nodo1 e1 , e2 e e3 , che rappresentano le incognite, ai rimanenti 3 nodi; per maggior chiarezza nel circuito di g. 1.3 si sono evidenziate le tensioni di nodo (le tensioni di nodo hanno la polarit` a positiva sui nodi e negativa sullunico nodo di riferimento). R3 Nodo 3 R4 A2

PASSO 2

1 Si sono volute evidenziare le tensioni di nodo e , e , . . . , e 1 2 (n1) usando il carattere grassetto.

1.1. ASSENZA DI GENERATORI DI TENSIONE IDEALI R5 Nodo 1 A1 R1 + e1 Nodo 2 + e2 R2 R3 + e3 R4 A2 Nodo 3

Nodo di riferimento

Figura 1.3: Circuito di g. 1.1 ridisegnato per eetto del Passo 2.

PASSO 3
gura seguente:

Lassegnazione per i segni positivi delle correnti sia quella della i5 R5 R1 + i1 e1 R3 i3 + e3 R4 i4 A2

Nodo 1 A1

Nodo 2 + i 2 e2 R2

Nodo 3

Nodo di riferimento

Figura 1.4: Circuito di g. 1.1 ridisegnato per eetto del Passo 3.

Si applichi la KCL ai tre nodi,ossia al Nodo 1, al Nodo 2 e al Nodo 3; le equazioni sono le seguenti: Nodo 1 Nodo 2 Nodo 3 i 1 + i5 = A 1 i 1 + i2 i3 = 0 i3 i5 i4 = A2 (1.1)

PASSO 4

PASSO 5

Si applichi la legge di Ohm per poter esprimere le correnti i1 ,

ANALISI NODALE

Dispensa 1

i2 e i3 di ramo in funzione delle tensioni di nodo. La eq. 1.1 si riscrive come: Nodo 1 e1 e 2 e1 e 3 + = A1 R1 R5 e2 e3 e 2 e2 e 1 + = 0 R1 R2 R3 e1 e 3 e3 e3 e 2 = A2 R3 R5 R4 (1.2)

Nodo 2 Nodo 3

PASSO 6
incognite.

Si lascia al lettore la risoluzione del sistema di 3 equazioni in 3

1.2

Presenza di generatori di tensione ideali

Si consideri come la formulazione dellanalisi nodale venga inuenzata dalla presenza di generatori di tensione.

Caso 1
Il generatore di tensione risulta collegato tra un nodo qualsiasi ed il nodo di riferimento. Se il generatore di tensione ` collegato tra un nodo qualsiasi e il nodo di rifee rimento, la tensione del nodo non di riferimento ` semplicemente uguale alla e tensione imposta del generatore di tensione ideale. Si consideri il circuito di g. 1.1 in cui un generatore indipendente di tensione E1 prende il posto del generatore di corrente A2 ; il circuito ` riportato nella e gura 1.5. La dicolt` risiede nella impossibilit` di poter conoscere la corrente a a R5 Nodo 1 A1 R1 Nodo 2 R2 Nodo 4 Figura 1.5: Circuito per il CASO 1 - lezione del 02 maggio 2005. R3 Nodo 3 R4 + E 1

1.2. PRESENZA DI GENERATORI DI TENSIONE IDEALI

nel generatore indipendente di tensione in termini della tensione presente ai suoi terminali. Ossia, la corrente dentro il generatore E1 ` essa stessa una incognita. e A tale proposito, per il circuito di gura 1.5, lanalisi nodale pu` essere sempre o arontata seguendo i passi descritti nel paragrafo precedente (1.1). Riconoscendo che i nodi presenti nel circuito di g. 1.5 sono i medesimi e che il nodo 4 viene ad essere scelto ancora come nodo di riferimento, i passi 1 e 2 rimagono invariati; per il Passo 3, si indichi con ix la corrente dentro il generatore indipendente di tensione E1 (vedi g. 1.6). i5 R5 Nodo 1 A1 R1 + i1 e1 Nodo 2 + i 2 e2 R2 R3 e3 Nodo 3 i3 + R4 i4 ix E1 +

Nodo di riferimento

Figura 1.6: Circuito di g. 1.5 ridisegnato per eetto dei Passi 1, 2 e 3. Le equazioni per la KCL sono quindi: Nodo 1 Nodo 2 Nodo 3 i 1 + i5 = A 1 i 1 + i2 i3 = 0 i 3 i5 i4 + ix = 0 (1.3)

e, per il Passo 4 della procedura riportata al paragrafo precedente (1.1), queste in funzione dei potenziali ai nodi, diventano: Nodo 1 Nodo 2 Nodo 3 e1 e 2 e1 e 3 + = A1 R1 R5 e1 e 2 e2 e3 e 2 + = 0 R1 R2 R3 e1 e 3 e3 e3 e 2 + ix = 0 R3 R5 R4

(1.4)

Si evince dalle eq. 1.4 che in realt` ora il sistema ` composto da 3 equazioni con a e 4 incognite.

ANALISI NODALE

Dispensa 1

Tuttavia, da una semplice ispezione del circuito di g. 1.6 si nota che in realt` la tensione al nodo 3 ` nota e uguale a quella del generatore E 1 , ossia: a e e3 = E 1 (1.5)

Leq. 1.4 mostra che le incognite sono e2 , e1 e ix ; ma la ix compare solo nella terza equazione della 1.4. Allora, se non si conta la terza equazione ma solo le prime due con la condizione 1.5, alla ne si hanno 2 equazioni con due incognite (in cui e3 = E1 ). Lanalisi nodale risulta, in questo caso, in un certo senso semplicata perch` si conosce a priori la tensione di un nodo. e

Caso 2
Il generatore di tensione risulta collegato tra due nodi non di riferimento e non si pu` scegliere un altro nodo come o riferimento in modo da ricadere nel Caso 1. A tale scopo si modica il circuito di g. 1.1, collegando un generatore indipendente di tensione E1 tra il nodo 2 ed il nodo 3 e un altro generatore di tensione al posto del generatore di corrente A1 , cos` da ottenere il seguente: R5 Nodo 1 A1 R1 Nodo 2 R2 Nodo 4 Figura 1.7: Circuito di esempio per il CASO 2 - lezione del 02 maggio 2005. Seguendo i passi descritti nella procedura di cui al paragrafo 1.1, si ottiene dopo i passi 1 e 2 e 3 il seguente circuito: Occorrer` riscrivere le equazioni ai a 3 nodi. Lequazione al Nodo 1 ` la medesima di quella scritta per il Passo 4 e del paragrafo precedente mentre nelle equazioni ai Nodi 2 e 3 occorrer` tenere a + E1 R4 A2 Nodo 3

1.2. PRESENZA DI GENERATORI DI TENSIONE IDEALI i5 R5 Nodo 1 A1 R1 + i1 e1 Nodo 2 + i 2 e2 R2 E1 + e3 Nodo 3 ix + R4 i4 ix A2

Nodo di riferimento

Figura 1.8: Circuito di g. 1.7 ridisegnato per eetto dei Passi 1, 2 e 3. conto della corrente ix che scorre nel generatore indipendente di tensione E1 . Nodo 1 Nodo 2 Nodo 3 ` la medesima e i 1 + i2 ix = 0 ix i5 i4 = A2 (1.6)

Per il Passo 5 della procedura presentata nel paragrafo precedente per il metodo di analisi nodale, le equazioni precedenti (eq, 1.6) si riscrivono come: Nodo 1 ` la medesima e e2 e2 e 1 + ix = 0 R1 R2 ix e3 e1 e 3 = A2 R5 R4

Nodo 2

(1.7)

Nodo 3

Il sistema di equazioni 1.7 presenta 3 equazioni e 4 incognite, per la presenza ulteriore di ix : occorre trovare una quarta equazione. Si noti che la dierenza di potenziale tra il nodo 2 ed il nodo 3 non ` una incognita ma risulta ssata e dal generatore indipendente di tensione E1 , ossia e2 e 3 = E 1 Leq. 1.8 ` la quarta equazione da aancare al sistema 1.7. e (1.8)

Esempio 1.2.1
Calcolare le tensioni di nodo nel circuito di gura 1.9

ANALISI NODALE R1 3 + vo 20V

Dispensa 1

Nodo 1 R2 2

+ E1

Nodo 2 I1 10A Nodo 5

6 R3

3vo Nodo 3 R4 4 + R4 Nodo 4

Figura 1.9: Circuito tratto dallesempio 3.4 pag.71 del libro di testo. Soluzione Seguendo la procedura del paragrafo 1.1 come riferimento per lapplicazione dellanalisi nodale, si arriva al circuito di gura 1.10 dopo che siano stati eseguiti i seguenti passi:

PASSO 1 PASSO 2

Si scelga il Nodo 5 come nodo di riferimento.

Si denotino con e1 , e2 , e3 e e4 le tensioni di nodo rispettivamente dei nodi Nodo 1, Nodo 2, Nodo 3 e Nodo 4 riferite al nodo di riferimento.

PASSO 3 Si scelgano le assegnazioni per i segni positivi delle correnti i1 , i2 , i3 , i4 , i5 , ix e iy quelle della gura 1.10.
i1 E1 Nodo 1 R2 i2 2 + 20V ix 10A i Nodo di riferimento Figura 1.10: Circuito di g. 1.9 ridisegnato per eetto dei Passi 1, 2 e 3. Ottenuta la gura 1.10, il passo successivo, Passo 4, ` lapplicazione della KCL e I1 R1 3 + vo R3 6 i3 R4 Nodo 3 i4 4

3vo + Nodo 4 iy R5 i5

Nodo 2

1.2. PRESENZA DI GENERATORI DI TENSIONE IDEALI ad ognuno dei 4 nodi : N odo 1 N odo 2 N odo 3 N odo 4 i x = i1 + i2 i + i 3 = ix

(1.9) i y = i4 + i3 i 1 = i5 + iy cio` e i y = i1 i5

e, Passo 5, la trasformazione della eq. 1.9 tramite la legge di Ohm in equazioni ove compaiono solo le tensioni, incognite, di nodo; ossia: N odo 1 N odo 2 N odo 3 N odo 4 e1 e1 e 4 + 3 2 e3 e 2 ix = 10 + 6 e3 e3 e 2 iy = + 4 6 e1 e 4 e4 iy = 3 1 ix =

(1.10)

ove si sono altres` usati i valori delle resistenze R1 , R2 , R3 , R4 e R5 . Il sistema 1.10 presenta solo 4 equazioni per 6 incognite; al solito, come precedentemente descritto per il Caso 2, una semplice ispezione del circuito porta a considerare che le dierenze di potenziale (a) tra il Nodo 1 e il Nodo 2, (b) tra il Nodo 3 ed il Nodo 4 sono in realt` note e pari a: a e1 e2 = 20V (1.11) e3 e4 = 3vo = 3(e1 e4 ) che rappresentano, quindi, le altre 2 equazioni da aggiungere al sistema 1.10 per poterlo risolvere in modo tale da poter ricavare le tensioni di nodo. Le quattro equazioni in 1.10 vanno riscritte nel modo seguente, per poter avere solo tensioni di nodo: e1 e4 e1 e3 e2 + 10 = 0 3 3 2 6 6 e3 e3 e2 e1 e4 + + + e4 = 0 4 6 6 3 3

(1.12)

10

ANALISI NODALE

Dispensa 1

Le eq. 1.12 e le eq. 1.11, con semplici passaggi, diventano: 5e1 + e2 e3 2e4 = 60 4e1 2e2 + 5e3 + 16e4 = 0 (1.13) e1 e2 = 20 3e1 e3 2e4 = 0 La soluzione del sistema di equazioni 1.13 la si ottiene facilmente tramite la regola di Cramer se il sistema 1.13 viene scritto in forma matriciale: 5 1 4 2 1 1 3 0 1 2 e1 60 5 16 e2 0 = 0 0 e3 20 1 2 e4 0

La soluzione comporta il calcolo dei seguenti determinanti: 5 1 1 2 4 2 5 16 = = 18, 1 1 0 0 3 0 16 2 60 1 1 0 2 5 1 = 20 1 0 0 0 16 5 60 1 4 0 5 2 = 1 20 0 3 0 16 5 4 3 = 1 3 2 16 = 480, 0 2 2 16 = 120, 0 2

1 60 2 2 0 16 = 3120, 1 20 0 0 0 2

1 1 60 5 5 0 4 2 = 840, 4 = 0 20 1 1 0 16 0 3

1.2. PRESENZA DI GENERATORI DI TENSIONE IDEALI che forniranno i valori per e1 , e2 , e3 e e4 , ossia: e1 = e2 = e3 = e4 = 1 480 = = 26.7 V, 18 120 2 = = 6.7 V, 18 3 3120 = = 173.3 V, 18 840 4 = = 46.7 V 18

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I valori ricavati per le tensioni di nodo e1 , e2 , e3 e e4 sono ovviamente identici a quelli ricavati, con un procedimento un p` pi` laborioso, a pagina 73 del libro o u di testo.

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