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Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" - Facoltà di Ingegneria.

Via del Politecnico 1 – 00133


Roma
TUTORAGGIO DI FISICA GENERALE A.A 2019-2020.
Docente: Prof. Anita Ermini
Docente: Prof Roberto Pizzoferrato
Tutor: Emmanuele Peluso

Sesto tutoraggio
Esercizio 1
Siano dati due piani inclinati con attrito e
raccordati alla base come in figura, dove
sono anche mostrati i dati del problema. Si
calcoli la velocità con cui occorre lanciare
una massa m dal punto A affinché seguendo
il tragitto ABC arrivi in C con velocità nulla.

Svolgimento 1
Sappiamo che la variazione di energia
cinetica dell’oggetto sarà data dal lavoro della risultante delle forze agenti, in altre parole, dal lavoro
complessivo delle forze agenti. Notiamo infatti che:
𝑝
Δ𝐸 𝑐 = 𝐿𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 + 𝐿𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 = −Δ𝐸 + 𝐿𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 ⇒ Δ𝐸 𝑚 = 𝐿𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒
In generale, così come per l’esercizio in esame, dovremo semplicemente considerare le forze agenti, stabilire
se compiono lavoro, stabilire poi se sono conservative o meno perché, nel caso lo fossero, converrebbe usare
l’espressione della corrispondente energia potenziale. Altrimenti, saremmo costretti a calcolarci il lavoro
lungo il tragitto effettivamente percorso.
Dall’esercizio risulta evidente che la componente normale della reazione vincolare non compie lavoro,
essendo sempre ortogonale al moto. Dovremo solo considerare la forza peso e l’attrito. La prima è
conservativa, la seconda no, è dissipativa. Orientando l’asse verticale verso l’alto potremo quindi scrivere:
𝐿𝑃 = −(𝑚𝑔𝐶𝐿 − 𝑚𝑔𝐴𝐻) = −𝑚𝑔(𝐶𝐿 − 𝐴𝐻)
𝐿𝐹𝑎 = −𝜇𝐴𝐵 𝑚𝑔𝑐𝑜𝑠(𝛼)𝐴𝐵−𝜇𝐵𝐶 𝑚𝑔𝑐𝑜𝑠(𝛽)𝐵𝐶
𝜋 𝜋
Dove 𝛼 = 6
e quindi 𝛽 = . Il segno meno del lavoro per l’attrito deriva dal fatto che la forza ha verso
3
𝐴𝐻 𝐶𝐿
opposto allo spostamento. Sapendo che 𝐴𝐵 = sin(𝛼) ed in modo analogo 𝐵𝐶 = sin(𝛽) , possiamo esprimere
𝐵𝐶 e 𝐴𝐵 che non conosciamo, ed ottenere quindi:
1 1
𝑚𝑣𝐶2 − 𝑚𝑣𝐴2 = −𝑚𝑔(𝐶𝐿 − 𝐴𝐻) − 𝑚𝑔(𝜇𝐴𝐵 𝑐𝑜𝑡𝑔(𝛼)𝐴𝐻 + 𝜇𝐵𝐶 𝑐𝑜𝑡𝑔(𝛽)𝐶𝐿)
2 2
𝑚 𝑚
Sapendo che 𝑣𝐶 = 0 𝑠 e conoscendo tutti gli altri dati del problema otteniamo 𝑣𝐴 ≃ 5.9 𝑠

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Docente: Prof Roberto Pizzoferrato
Tutor: Emmanuele Peluso

Esercizio 2
Un corpo di massa m=3kg è in quiete, ad
altezza h=0.5m rispetto al suolo e sopra una
guida liscia ed inclinata che nel punto A è
raccordata tangenzialmente ad una guida
circolare di raggio R posta sul piano
orizzontale. Per un tempo 𝚫𝒕 = 𝟏𝟎−𝟒 𝒔 è
applicata al corpo una forza costante e
parallela alla guida di valore 78 kN. Si consideri
trascurabile l’intervallo di tempo 𝚫𝒕 rispetto
agli altri tempi in gioco. Arrivato nel punto A il
corpo prosegue il suo moto arrestandosi dopo
un giro completo in quanto agisce sullo stesso
una forza d’attrito viscoso del tipo –kv.
Calcolare la frazione di energia persa durante
il primo mezzo giro ed il secondo mezzo giro.

Svolgimento 2
L’esercizio ha due sole difficoltà interpretative. La prima sta nel fatto che si possa trascurare la variazione di
quota in seguito all’impulso e la seconda nel riconoscere che si richiede il calcolo del lavoro della forza di
attrito od in altri termini, la variazione di energia cinetica, lungo la prima metà del percorso e lungo la seconda
metà.
Non essendoci attrito lungo la guida potremo scrivere, dopo avere orientato un sistema di riferimento con
asse verticale rivolto verso l’alto ed avendo posto la costante dell’energia potenziale della forza peso a zero
alla quota della guida:
1 1
𝑚𝑣02 + 𝑚𝑔ℎ = 𝑚𝑣𝐴2
2 2
Per 𝑣0 basterà utilizzare il teorema dell’impulso sapendo che la quantità di moto iniziale è nulla. Quindi:
𝐹Δ𝑡
𝑚𝑣0 = 𝐹Δ𝑡 ⇒ 𝑣0 =
𝑚
Ergo:

𝐹Δ𝑡 2 𝑚
𝑣𝐴 √
= ( ) + 2𝑔ℎ ≃ 4.07
𝑚 𝑠
A questo punto definiamo una coordinata curvilinea 𝑠̂ tangente alla guida cosicché si possa scrivere:
𝑑𝑣 𝑘𝑣
=−
𝑑𝑡 𝑚
𝑑𝑣 𝑑𝑠 𝑘
⇒ =− 𝑣
𝑑𝑠 𝑑𝑡 𝑚
𝑘
⇒ 𝑣𝑑𝑣 = − 𝑣𝑑𝑠
𝑚
𝑘
⇒ 𝑣(𝑠) − 𝑣𝐴 = − 𝑠
𝑚

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𝑘
Dai dati del problema sappiamo che dopo un giro v(s)=0. Quindi 𝑣𝐴 = 𝑚 2𝜋𝑅, mentre in un punto B posto a
𝑘 𝑘 𝑘 𝑣(𝐴)
metà giro avremo, riprendendo la relazione precedente, 𝑣(𝐵) = 𝑚 2𝜋𝑅 − 𝑚 𝜋𝑅 = 𝑚 𝜋𝑅 = 2
.
L’energia dissipata per attrito, quindi il lavoro da esso compiuto, è pari alla variazione di energia cinetica,
quindi:
1
𝐿𝐹𝑎 = 0 − 𝑚𝑣𝐴2 ≃ −24.84𝐽 (1)
2
Mentre il lavoro fatto dalla forza d’attrito nel primo mezzo giro è pari a:
𝑚𝑒𝑡à 𝑔𝑖𝑟𝑜 1 1
𝐿𝐹𝑎 = 𝑚𝑣𝐵2 − 𝑚𝑣𝐴2 =
2 2
31
=− 𝑚𝑣 2 ≃ −18.63𝐽 (2)
42 𝐴
Dal rapporto della (2) con (1) otteniamo la risposta al quesito. Nel primo tratto viene dissipata ¾ dell’energia
per attrito, nel secondo tratto il restante quarto.
COMMENTO: Notate che avremmo potuto risolvere l’esercizio in modo più elegante: senza fare alcun conto!

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Esercizio 3
Un celebre clown, partendo da fermo, si lascia andare con il
suo carrello lungo una pista liscia che s’innesta
tangenzialmente nel punto A, all’interno di una guida
circolare di raggio R=10m, anch’essa liscia, posta sul piano
verticale, alla quale manca il tratto di circonferenza 𝑩𝑪 ̂.
Arrivato nel punto B, mentre il pubblico trattiene il fiato, lui
sorride sapendo che arriverà esattamente nel punto C e
riprenderà la corsa. Da quale altezza si è lanciato a bordo del
suo carrello per essere così tranquillo sapendo che l’angolo
al centro che sottende la corda ̅̅̅̅
𝑩𝑪 vale 𝝍 = 𝝅/𝟑? Si considerino il carrello ed il clown come un semplice
punto materiale e si trascuri l’attrito dell’aria.

Svolgimento 3
Nel momento in cui il punto materiale arriverà nel punto B, esso si staccherà e la reazione vincolare che
precedentemente esisteva, cesserà di esistere. Sarà quindi soggetto alla sola forza peso. Considerando la
𝜓
figura a lato con 𝜃 = , potremo scrivere:
2
̅̅̅̅ = 𝑣𝐵 cos(𝜃) 𝑡 (3)
𝑥(𝑡) − 𝑥(𝑡0 = 0𝑠) = 𝐵𝐶
{ 1
𝑦(𝑡) − 𝑦(𝑡0 = 0𝑠) = 0 = 𝑣𝐵 sin(𝜃)𝑡 − 𝑔𝑡 2 (4)
2
Dove abbiamo scomposto la velocità secondo il
sistema, imposto che percorra un tratto orizzontale pari
alla corda ̅̅̅̅
𝐵𝐶 = 2𝑅𝑠𝑖𝑛(𝜃) e che ritorni alla stessa
quota y.
Dalla (4) scartando la soluzione banale, otteniamo
2𝑣𝐵
𝑡= sin(𝜃)
𝑔
Che inserita nella (3) ci permette di ottenere
2𝑣𝐵
2𝑅𝑠𝑖𝑛(𝜃) = 𝑣𝐵 cos(𝜃) sin(𝜃)
𝑔
𝑔𝑅
⇒ 𝑣𝐵2 =
cos(𝜃)
Possiamo quindi applicare la conservazione dell’energia, ponendo sempre la costante del potenziale della
forza peso al suolo, ottenendo:
1
𝑚𝑔ℎ = 𝑚𝑣𝐵2 + 𝑚𝑔𝑅(1 + 𝑐𝑜𝑠𝜃)
2
𝑅 1
⇒ℎ= + 𝑅(1 + cos(𝜃)) = 𝑅 (1 + cos(𝜃) + )
2𝑐𝑜𝑠(𝜃) 2 cos(𝜃)
Notiamo quindi che h è una funzione di 𝜃, quindi nota l’apertura della guida, è possibile conoscere l’altezza
h. Si noti inoltre anche che sarebbe possibile ottenere l’angolo che fornisce l’altezza minima per riuscire
𝜋
nell’impresa, a noi basta inserire i dati del problema per ottenere ℎ(𝜃 = 6 ) ≃ 24.43𝑚

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Esercizio 4
Una forza F agisce per un tempo 𝚫𝐭 =
𝟏𝟎−𝟐 𝒔 su un corpo di massa m=100g
inizialmente fermo. A seguito di ciò il corpo
percorre un tratto orizzontale rettilineo pari
a d=0.72m che presenta un coefficiente di
attrito 𝝁 = 𝟎. 𝟓. Arrivato al punto A, entra in
una guida liscia e circolare arrestandosi alla
quota b=0.5R. Calcolare il valore della forza
F ed il modulo della reazione vincolare della guida nel punto situato alla quota c=0.3R.

Svolgimento 4
Otteniamo la velocità iniziale dal teorema dell’impulso. Quindi:
𝐹Δ𝑡
𝑣0 =
𝑚
Sappiamo che l’attrito frena il corpo prima di arrivare in A. Dal teorema delle forze vive:
1 1
Δ𝐸𝑐 = 𝐿𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑡𝑜 ⇒ 𝑚𝑣𝐴2 − 𝑚𝑣02 = −𝜇𝑚𝑔𝑑
2 2
2 2
1 𝐹 Δ𝑡
⇒ 𝑚𝑣𝐴2 = − 𝜇𝑚𝑔𝑑 (5)
2 2𝑚
D’altra parte però sappiamo che alla quota b si arresta. Quindi dalla conservazione dell’energia meccanica
sul tratto privo di attrito avremo:
1
𝑚𝑣𝐴2 = 𝑚𝑔𝑏 (6)
2
Si noti che ancora una volta abbiamo posto la costante dell’energia potenziale della forza peso uguale a zero
alla quota di A ed orientato l’asse verticale verso l’alto.
Possiamo quindi ottenere da (5) e (6)
𝑚
𝐹 = √2𝑔(𝑏 + 𝜇𝑑) ≃ 33𝑁
Δ𝑡
Calcoliamoci ora la reazione della guida nel punto C posto alla
quota c.
La reazione della guida priva di attrito è radiale, orientata verso
il centro della guida circolare. Essendo curvilinea la traiettoria,
l’accelerazione risultante sarà centripeta. Quindi avremo dal
bilancio delle forze:
𝑚𝑣𝑐2
𝑁 − 𝑚𝑔𝑐𝑜𝑠(𝜃) = (7)
𝑅
Non abbiamo bisogno di conoscere 𝜃, infatti
𝑐
R − c = Rcos(𝜃) ⇒ cos(𝜃) = 1 − 𝑅
Possiamo ora utilizzare la conservazione dell’energia meccanica e trovare 𝑣𝑐2 . Infatti:
1 1
𝑚𝑣𝐴2 = 𝑚𝑣𝑐2 + 𝑚𝑔𝑐
2 2
Ed usando la (6) otteniamo
𝑣𝑐2 = 2𝑔(𝑏 − 𝑐)
5
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Quindi nella (7) si avrà:


𝑐 2𝑚𝑔(𝑏 − 𝑐) 𝑚𝑔(1 + 2𝑏 − 3𝑐)
𝑁 = 𝑚𝑔 (1 − ) + = ≃ 1𝑁
𝑅 𝑅 𝑅

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Esercizio 5
Un corpo di massa m=60 kg scivola lungo un piano inclinato e liscio di 𝜽 = 𝟓 𝐝𝐞𝐠. Partendo con velocità
nulla percorre il piano coprendo la distanza d=4m. Alla fine del tratto inclinato incontra un tratto
orizzontale lungo 𝒍 = 𝟐𝒎 dove l’attrito non è trascurabile (𝝁 = 𝟎. 𝟏𝟒). Sapendo che una molla di lunghezza
a riposo x0=0.5m è fissata alla parete posta a distanza 𝒍 dalla fine del tratto inclinato, calcolare il valore
della costante elastica k affinché la molla si comprima del tutto ed il corpo tocchi il muro con velocità nulla.
Assumendo invece che il corpo si adagi alla molla senza comprimerla, quanto dovrebbe valere il
coefficiente d’attrito?

Svolgimento 5
In questo esercizio la difficoltà è l’assenza di un disegno.
Una volta effettuato, risulterà più semplice.
Essendoci attrito, non potremo conservare l’energia,
direttamente. Sappiamo però che la variazione di
energia meccanica è il lavoro delle forze dissipative, nel
caso, dell’attrito.
Il corpo raggiungerà quindi il tratto orizzontale con
energia:
1
𝑚𝑣 2 = 𝑚𝑔ℎ = 𝑚𝑔𝑑𝑠𝑖𝑛(𝜃)
2 𝐴
A questo punto si troverà su un tratto lungo 𝑙 dove l’attrito non è trascurabile. L’energia meccanica iniziale è
semplicemente quella cinetica del corpo, oppure pari alla potenziale iniziale.
Si noti ancora una volta che abbiamo posto opportunamente la costante dell’energia potenziale della forza
peso. Nell’instante in cui la molla si sarà del tutto compressa ed il corpo sarà fermo, l’energia meccanica sarà
solo data dal potenziale elastico. La differenza, sarà pari al lavoro dell’attrito nel tratto l.
Avremo quindi:
1 2
𝑘𝑥 − 𝑚𝑔𝑑𝑠𝑖𝑛(𝜃) = −𝜇𝑚𝑔𝑙
2 0
2𝑚𝑔 𝑘𝑁
⇒ 2 (𝑑𝑠𝑖𝑛(𝜃) − 𝜇𝑙) = 𝑘 ≃ 0.33
𝑥0 𝑚
Nel secondo caso invece, il corpo non deve toccare la molla, quindi il corpo percorrerà un tratto orizzontale
più corto. Quindi:
0 − 𝑚𝑔𝑑𝑠𝑖𝑛(𝜃) = −𝜇𝑚𝑔(𝑙 − 𝑥0 )
𝑑𝑠𝑖𝑛(𝜃)
⇒𝜇= ≃ 0.23
𝑙 − 𝑥0

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