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LEZ.

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Per dimensionare la geometria di una struttura bisogna conoscere il peso, che però dipenderà in
loop dalla geometria degli elementi (vedi lezioni precedenti). Quando la struttura è iperstatica, ad
eccezione delle travi continue a sezione costante, perchè quando le vedemmo con il metodo delle
forze EI si semplificava, la geometria incide anche sulla distribuzione delle sollecitazioni. Come si fa
in questo ultimo caso? Immagino uno spessore, o uso il cosiddetto predimensionamento, cioè su
schemi più semplici valuto una sollecitazione di massima e uno spessore di massima. La fase di
progettazione è una fase "libera" ovvero scelgo io uno spessore. In certi casi posso utilizzare le
equazioni della verifica all'inverso per tirare fuori le incognite geometriche anche se spesso non si
possono utilizzare efficacemente perchè il numero di incognite è maggiore del numero di
equazioni. Se la progettazione è la fase creativa libera, invece le equazioni della verifica devono
essere risolte nel modo più rigoroso possibile.

Domanda dall'aula: per il progetto del serbatoio, per calcolare il carico abbiamo immaginato uno
spessore molto piccolo. Lo spessore del serbatoio verrà ancora più piccolo. Abbiamo ipotizzato
anche lo spessore della piastra di base. Risposta: nella traccia c'è una particolarità. La cosa più
normale è che il serbatoio sia saldato sulla piastra di base o ci metta un'altra piastra sotto. Se si
vuole fare una piastra circolare autonoma non abbiamo messo il peso. Se saldo il serbatoio alla
piastra di base in teoria la struttura è molto più rigida perchè non è libera di inflettersi perchè ha
questo tubo che la vincola. E' un problema tipico perchè ho un oggetto reale e complesso che
devo schematizzare. Se lo immaginiamo libero allora dobbiamo pensarlo collegato alla piastra
circolare di fondo e aggiungere il peso della piastra. La variazione però è minima perchè il peso del
serbatoio è poco rispetto al peso del fluido contenuto.

Altra domanda dall'aula: il carico sulla piastra è centrato perchè l'abbiamo considerato distribuito?
Risposta: se guardo in pianta (dall'alto) il serbatoio è di diametro 1.9 m quindi anche se non
prende tutta la piastra poco ci manca. Dipende dal livello di dettaglio a cui uno vuole arrivare. Ad
es. prendo una forza e un carico.
Facendo questi due schemi si vede che frecce, sollecitazioni ecc... sono completamente diversi ma
non per forza il carico che mi fa trovare lo stesso momento massimo è il carico che mi fa trovare la
stessa freccia. Se temo che F si sposti e non voglio fare molte linee d'influenza mi studio quale è il
carico che mi fa trovare coerentemente con una forza che si muove e non sarà più F/L.

Tornando al progetto, avevamo un serbatoio che induceva sulla base una N e che aveva una
coppia e un taglio.

𝑁 𝑀 𝑀
𝜎= ± 𝑊 =𝛾𝑠𝑡𝑒𝑒𝑙,𝑠𝑒𝑟𝑏. · 𝐻2 ± 𝑊=0.081±13.16 MPa
𝐴

M=M0=2.19 N ·mm ( momento alla base)


Nel calcolo M veniva negativo perchè era opposto al verso prescelto della coppia. Avevamo
immaginato che le fibre tese fossero quelle esterne invece, ovviamente, sono quelle interne.

H0= 0.19 N

N.B. M0 e N0 sono calcolati considerando base (della sezione trasversale) unitaria di 1 mm.
Facendo i calcoli, dimensionalmente quindi sono rispettivamente N·mm/ mm e N/mm perchè
vengono calcolati a meno della base unitaria.

W= 0.166 mm3
E' evidente che ~13 MPa su un acciaio che snerva a 200 MPa è una sollecitazione che non desta
preoccupazione. Tutto questo è stato calcolato con lo spessore del serbatoio di 1 mm. Quindi
13.16 MPa è una sollecitazione compatibile con questo spessore. Posso calcolarmi lo spessore t
anche da :
6𝑀
𝛾 · 𝐻2 ± = 𝑓𝑦,𝑑 => 𝑡 = 0.26 𝑚𝑚
1 · 𝑡2
Da questo calcolo basterebbe t=0.26 mm ma per quanto detto prima non è coerente (anzi errato)
perchè mettendo 0.26 nel calcolo uscirà un altro momento. Si dovrebbe iterare. Comunque mi
posso conservare t=1 mm perchè è uno spessore commerciale della piastra, per la durabilità potrei
scegliere uno spessore maggiore (ci sono dei calcoli di durabilità basati sulla velocità di
corrosione).
Altra cosa da verificare è l'ipotesi di serbatoio lungo. Calcoliamo la lunghezza d'onda
2𝜋
𝜆 = 1.31 · √𝑅 · 𝑡 = 0.15 𝑚𝑚 Il serbatoio è lungo 1000 mm quindi è ampiamente verificato. E'
4 3·(1−𝜈 2 )
stato considerato anche l'effetto piastra perchè α è stato calcolato come √ =0.042. Da qui
𝑅 2 ·𝑡 2
esce fuori il numero standard 1.31 con ν=0.1.
Ultima cosa da calcolare è la τ.
3 𝐻0
𝜏= · ≈ 0.3 𝑀𝑃𝑎
2 𝐵·𝑡
con t =1 mm. "Ad occhio" si vede che è verificato. Dobbiamo verificare però rigorosamente
applicando Tresca o Von Mises.
FINE DEL PROGETTO

Domanda dall'aula: quando disegniamo i diagrammi σ e τ come si fa a scegliere il verso della


farfalla? Risposta: è libero. Anche il verso delle frecce di compressione ( o trazione) nella farfalla
verso sinistra o destra è arbitrario.
Vediamo due esercizi chiesti di svolgere al professore.

ESERCIZIO 1

Vedendo il tratto DE non caricato potrei dire che è un pendolo. La struttura la vedo come una
trave appoggiata appoggiata. Per risolvere la struttura usiamo ad es. il PLV.

Quanto vale VD?


𝑚 + 𝐹 · 2.5
−𝑉𝐷 · 𝛿𝐷 + 𝑚 · 𝜑 + 𝐹 · 𝛿𝐹 = 0 → 𝑉𝐷 =
3
dove 𝛿𝐹 = 𝜑 · 2.5 e 𝛿𝐷 = 𝜑 · 3

Possiamo usare anche l'ECS.

eq ↑ 𝑉𝐷 + 𝑉𝐴 = 0
eq → 𝐻𝐴 = −𝐹
eq (A −𝑉𝐷 · 3 + 𝑚 + 𝐹 · 2.5 = 0 ( da notare che è la stessa equazione del PLV)

TAGLIO

MOMENTO FLETTENTE
SFORZO NORMALE

Le domande che si possono fare sono le più varie:


 Per la reazione verticale, quale è la posizione più sfavorevole della coppia?
E' indipendente perchè ovunque la piazzo lavora per la stessa quantità
 Per la forza quale è la posizione più sfavorevole? Sopra ( in B)

Facciamo adesso le catene cinematiche per la reazione orizzontale in A. Metto un carrello in A così
diventa labile.

Il corpo 1 ha un centro all'infinito verticale per allinearsi agli altri centri quindi trasla (solo in
orizzontale). Il corpo 2 ruota (𝜑2).
Domanda: cosa succede alla reazione orizzontale se muovo la coppia? Finché la coppia sta sul
primo corpo è nulla se sta sul secondo corpo ovunque la piazzo compie un lavoro che farà nascere
una reazione di segno opposto.
Facciamo una nota. Se mettiamo la coppia come in figura

Le reazioni vincolari devono generare una coppia (sono due forze uguali e opposte che generano
coppia), però questa corpo è scarico quindi l'unica retta possibile è quella tracciata in blu in figura
(che rispetta il vincolo delle cerniere).
Se la coppia è oraria avrò quindi le reazioni rappresentate in figura e si vede che è di segno
opposto.
Se ho una forza e chiedo quale è la sua posizione più sfavorevole per la reazione orizzontale?
Se metto la forza sul primo corpo compie sempre lo stesso lavoro. Se la metto sul secondo corpo
man mano che scendo diminuisce fino ad annullarsi.

ESERCIZIO 2
Il carico così messo è detto lineare. Agisce come il vento. La sua risultante è il carico per la sua
altezza. Se invece il carico è messo in questo modo ( vedi figura successiva) è proiettato.

Il carico è spalmato sull'intera lunghezza. Messo in questo modo ha una risultante più grande (q
potrebbe essere sia trasversale all’asta che ancora solo orizzontale, ma esteso all’intera lunghezza
effettiva dell’asta e non solo alla lunghezza H come prima).
Torniamo alla nostra struttura. In teoria avrei anche Vc e Hc. Mettiamo per ora solo i vincoli esterni
e scriviamo l'ECS.

eq ↑ 𝑉𝐶 + 𝑉𝐷 = 0
eq → 𝐻𝐴 + 𝐹 − 𝑞𝐻 = 0 , dove per la trigonometria 3 = 𝐻 · 𝑡𝑔 30 da cui 𝐻 = 3√3.
𝐻
eq ⃕A −𝑀𝐴 + 𝐹 · 𝐻 − 𝑞𝐻 · 2 − 𝑉𝐷 · 7.5 = 0
Abbiamo 4 incognite e 3 equazioni. Facciamo degli equilibri parziali. Ad es. tiriamo fuori il corpo CD

eq ↑ 𝑉𝐶 = 𝑉𝐷
eq → 𝐻𝐶 − 𝑞𝐻 = 0
𝑞𝐻 2 𝑞𝐻 2
eq ⃕C 𝑉𝐷 · 3 − 2 = 0 da cui 𝑉𝐷 = 6
Andando a sostituire nelle equazioni precedenti ricavo tutti i valori.
VD lo potevo calcolare anche con il PLV.
𝐻 𝑞𝐻 2 𝐻
𝑉𝐷 · 3𝜑 − 𝑞𝐻 · 𝜑 2 = 0 da cui 𝑉𝐷 = 6 dove qH è la risultante e 𝜑 2 è lo spostamento in
mezzeria.
Domanda: quale è la posizione di una eventuale coppia che mi massimizza la reazione verticale?
Sia sul primo che sul secondo tratto non me la genera, è la stessa cosa.

TAGLIO

Per il tratto CD per calcolare il taglio prendo come sistema di riferimento l'origine in D.

𝑇(𝑥)⃓𝐶𝐷 = −𝑉𝐷 · 𝑐𝑜𝑠 60 + 𝑞 · 𝑐𝑜𝑠 60 · 𝑥


Equilibrio al nodo C

MOMENTO FLETTENTE

SFORZO NORMALE

𝑁(𝑥)⃓𝐶𝐷 = −𝑉𝐷 · 𝑐𝑜𝑠 30 − 𝑞𝑥 · 𝑠𝑒𝑛 30


Posso calcolare 𝑀𝑚𝑎𝑥 ⃓𝐶𝐷 alla x dove 𝑇(𝑥) = 0 e scrivere la funzione momento.

𝑀(𝑥) = 𝑉𝐷 · 𝑑 = 𝑉𝐷 · 𝑥 𝑠𝑒𝑛 30

M lo posso calcolare anche come integrale di T o ragionare per componenti.

Domanda dall'aula: nella prova scritta può uscire il calcolo del diagramma dello sforzo per una
IPE? Risposta: in linea di massima no, è più una domanda orale. Non è chiesto di svolgere
l'integrale. Per es. all'orale può essere chiesto: cosa è l'area di taglio? è l'area fittizia per cui se
divido il taglio per quell'area ottengo τmax. In un rettangolo è 2/3 dell'area vera, in un diagramma a
doppio T ( IPE) è pressochè l'area dell'anima.

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