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CORSO DI

IMPIANTI CHIMICI
Lezione 18

SEPARAZIONI FISICHE
SEPARAZIONI FISICHE

Problema diffuso in tutta l’industria di processo:

Si utilizza per vari scopi:

Purificare (di solito piccole quantità)

Separare due fasi o due o più componenti di una miscela

…..

Impianti Chimici - Lezione 18


SEPARAZIONI FISICHE

Purificazione

Pulizia di una corrente gassosa da particolato o da altre


impurità solide

Separazione per ottenere composti con un elevato grado di


purezza

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SEPARAZIONI FISICHE

Le separazioni si basano su due principi:

Trasporto di materia Gradiente di ‘‘concentrazione’’

Separazioni meccaniche Proprietà meccaniche

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SEPARAZIONI FISICHE

Separazioni meccaniche

Si basano sulle differentà di proprietà chimico-fisiche delle due


fasi da separare:
• Dimensione
• Densità
• Bagnabilità
• Caratteristiche elettriche o magnetiche

Molto utilizzate quando queste differenze sono pronunciate e


generano forze significative

Molto usate per separare i solidi da liquidi e gas (o altri solidi)

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SEPARAZIONI FISICHE

Separazioni meccaniche

Si basano sulle differentà di proprietà chimico-fisiche delle due


fasi da separare:
• Dimensione
• Densità
• Bagnabilità
• Caratteristiche elettriche o magnetiche

Per trattare le separazioni meccaniche come operazioni unitarie


vanno individuati i meccanismi controllanti il processo.

Spesso ci sono più meccanismi che agiscono simultaneamente

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SEPARAZIONI FISICHE

Trasporto di materia

Si basano sulle differenze di concentrazione (gradienti)


sfruttando proprietà chimico fisiche:
• Concentrazione
• Solubilità
• Tensione di vapore

Sono più semplici da raggruppare


per la similarità dei meccanismi coinvolti

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SEPARAZIONI FISICHE

Le separazioni basate sul trasporto di materia sono molto


diffuse e molto antiche come tecniche
Si possono individuare:

• Distillazione (liquido –liquido)


• Assorbimento
• Adsorbimento
• Estrazione (liquido-liquido o liquido-gas)
• Lisciviazione (estrazione solido-liquido
• Cristallizazione

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SEPARAZIONI FISICHE

ASSORBIMENTO

L'Assorbimento consiste nel trasferimento di uno o più componenti da una fase


gassosa ad una fase liquida (liquido assorbente) con penetrazione diffusa.
Il trasferimento da un liquido ad un gas prende il nome di strippaggio.

Tali esigenze determinano i criteri di scelta del solvente assorbente in quanto deve
essere:
• Solubile rispetto al gas considerato cioè, in grado di solubilizzare i componenti da
recuperare o da eliminare
• Selettivo deve assorbire solo i componenti voluti e non altri
• Economico
• Non tossico generalmente viene utilizzata l'acqua che, però, non è adatta nel caso
in cui si debbano assorbire degli idrocarburi
• Facilmente separabile dai componenti assorbiti

Es. rimozione di vapori di inquinanti (organici) da correnti effluenti

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SEPARAZIONI FISICHE

ADSORBIMENTO

L’Adsorbimento è un fenomeno che interessa le superfici: consiste nel trasferimento


di uno o più componenti da una fase gassosa alla superficie di una fase solida

Sebbene le operazioni si basino sulle stesse forze spingenti si distinguono in base al


«destino» del solut che viene assorbito/adsorbito.

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SEPARAZIONI FISICHE

ESTRAZIONE (CON SOLVENTE)

L’estrazione con solvente è una tecnica che consente la separazione di miscele,


anche complesse, sfruttando la diversa solubilità di un composto in due solventi
immiscibili tra loro.

Affinché il processo abbia successo è necessario che il solvente estraente:

• non sia miscibile con il primo


• non reagisca con il primo
• abbia una maggiore affinità verso il soluto rispetto al primo solvente

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SEPARAZIONI FISICHE

LISCIVIAZIONE (SOLIDO-LIQUIDO)

Consiste nella separazione di uno o più componenti da una massa solida mediante
un solvente.
Si distingue dalla dissoluzione perché quest’ultima non lascia in genere un residuo
solido insolubile al termine dell’operazione, mentre la massa solida che rimane dopo
la lisciviazione rappresenta ancora una percentuale notevole del materiale di
partenza.

Il processo di lisciviazione è particolarmente impiegato nella


metallurgia nell’estrazione di zucchero dalle barbabietole e di olio dai semi, nel
lavaggio di precipitati

Il materiale prima di essere trattato può essere sottoposto a operazioni preliminari


atte a rendere il soluto più accessibile all’azione del solvente: frantumazione,
macinazione, riscaldamento e, nel caso di minerali, anche arrostimento ossidante.

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SEPARAZIONI FISICHE

CRISTALLIZAZIONE

Una sostanza disciolta in un solvente precipita in modo controllato (sotto forma di


cristalli), in modo da essere separabile dal solvente stesso (ad esempio per
evaporazione del solvente o rimosso meccanicamente).
Non c’è reazione chimica ma solo passaggio di fase. La sostanza da separare viene
concentrata e inizia a cristallizzare per poi essere rimossa meccanicamente.

Oppure la sostanza viene portata oltre il punto di fusione e poi fatta raffreddare
selettivamente per ottenere i cristalli desiderati (cristallizzazione frazionata)

Utilizzato in industria dei grassi (chiamata frazionamento)

Studiato in geologia per il processo di cristallizzazione delle rocce.

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SEPARAZIONI FISICHE

DISTILLAZIONE

Processo per la separazioni di due o più componenti di una


miscela liquida utilizzando evaporazioni o condensazioni
selettive successive

Si basa quindi sulla differente volatilità (tensione di vapore) dei


vari componenti della miscela.

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DISTILLAZIONE

Classica immagine di un alambicco ritorto


per distillazione

Aumentando la temperatura di una


miscela si inizia a produrre vapore che
poi viene prontamente fatto condensare
Notiamo immediatamente che se lasciamo evaporare tutto il
liquido di partenza la concentrazione finale sarà identica a
quella iniziale!

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DISTILLAZIONE

In generale tutte le componenti all’interno


della miscela avranno una volatilità
differente e il loro rapporta fase liquida
fase gas sarà regolato dall’espressione:

Π𝑦𝑖 = 𝑝𝑖0 𝑇 𝑥𝑖
• Π 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑒
• 𝑦𝑖 𝑓𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑓𝑎𝑠𝑒 𝑔𝑎𝑠
• 𝑝𝑖0 𝑇 𝑡𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑝𝑜𝑟𝑒
• 𝑥𝑖 𝑓𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑓𝑎𝑠𝑒 𝑙𝑖𝑞𝑢𝑖𝑑𝑎
Legge di Raoult in soluzioni ideali

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DISTILLAZIONE

Π𝑦𝑖 = 𝑝𝑖0 𝑇 𝑥𝑖

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DISTILLAZIONE

Π𝑦𝑖 = 𝑝𝑖0 𝑇 𝑥𝑖

0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70 0.80 0.90 1.00

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DISTILLAZIONE

Possiamo immediatamente individuare una prima tipoligia di


distillazione detta Distillazione flash
VAP
Molto semplice da punto di visto
costruttivo ma essendo un solo
stadio di equilibrio non possiamo
F condurre operazioni di separazioni
molto spinte verso la purezza dei
prodotti.

LIQ

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DISTILLAZIONE

Distillazioni in corrente di inerte

Usando un inerte da mettere a contatto con la nostra soluzione


liquida si abbassano le pressioni parziali e si aumenta sia la
velocità che la purezza ci si può ottenere.

Distillazione differenziale

Processo discontinuo usato su scala da laboratorio


Il vapore viene sottratto immediatamente e subito condensato

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DISTILLAZIONE
Distillazione frazionata o rettifica

La distillazione frazionata prevede che il vapore sprigionatosi dal liquido venga


condensato e sottoposto a ulteriore riscaldamento per generare un nuovo vapore,
che a sua volta viene condensato e fatto rievaporare. Questo processo può essere
ripetuto più volte. Alla fine del processo si ottiene un vapore che presenta una
concentrazione di prodotto più volatile maggiore rispetto a quella che si può
ottenere con una distillazione semplice. Le evaporazioni e condensazioni parziali
possono avvenire in recipienti separati posti in serie

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DISTILLAZIONE

Π𝑦𝑖 = 𝑝𝑖0 𝑇 𝑥𝑖

0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70 0.80 0.90 1.00

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DISTILLAZIONE
Distillazione frazionata o rettifica

La configurazione precedente in realtà non si realizza perché c’è bisogno di


lavorare in continuo e per evitare di avere una portata finale nulla riflussiamo parte
del vapore e lo mettiamo in contatto con i liquido da cui è emerso

Per fare questo utilizziamo stadi di equilibrio successivi connessi fra loro

stadio di equilibrio stadio di equilibrio con alimentazione

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DISTILLAZIONE

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DISTILLAZIONE A DUE COMPONENTI

F=D+B

FxF = DxD + BxB

DISTILLAZIONE A DUE COMPONENTI

F=D+B
FxF1 = DxD1 + BxB1
FxF2 = DxD2 + BxB2
FxFN = DxDN + BxBN

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DISTILLAZIONE A DUE COMPONENTI
CALCOLO DEI GRADI DI LIBERTÀ

NL =10C+2N+29 - 9(C+2)
C+2N+11
C+2 Corrente di alimentazione
N+1 flussi termici
N dovute ai piatti
1 per il ripartitore di flusso
N+2 cadute di pressione
N-1 dovute ai piatti
1 per il condensatore
1 per il ripartitore di flusso

NL = 6 1 per il ribollitore

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DISTILLAZIONE A DUE COMPONENTI

NL = 6
2 variabili nell’ambito delle composizioni o delle portate relative alle
correnti esterne D e B di testa e di fondo (le variabili di composizione
sono assegnate o sotto forma di purezza dei prodotti o di recupero di uno
dei componenti dell’alimentazione in una delle correnti in uscita)

1 variabile impegnata sulla pressione (preferibilmente in testa alla


colonna; si noti che ciò è sufficiente in quanto i Δp sono fissati e, quindi, la
pressione risulta definita in ogni punto)

1 variabile impegnata sul rapporto di riflusso R = L0/D

1 variabile impegnata sul carico termico qC al condensatore

1 variabile impegnata sulla posizione dell’alimentazione

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