Sei sulla pagina 1di 7

Prova scritta di Fisica Generale 1

Francesco Basso Basset, Alessandra Betti

11/07/2022

Esercizio 1
Si consideri il sistema illustrato in figura. Un proiettile di massa 𝑚 = 5 g viene sparato a una velocità
𝑣 = 500 km∕h contro un blocco di legno di massa 𝑀 = 1 kg. Il blocco di legno è inizialmente fermo sul
bordo di un tavolo (senza attrito) ad un’altezza ℎ = 1.5 m dal pavimento. Dopo l’urto il proiettile rimane
conficcato nel blocco, che cade a terra a una distanza 𝐿 in orizzontale dal punto di impatto.

a) Determinare la velocità del blocco un istante dopo l’impatto col proiettile;


b) Calcolare la distanza 𝐿 tra la base del tavolo e il punto in cui il blocco atterra sul pavimento;
c) Il blocco rimbalza sul pavimento (senza attrito) e, nell’istante successivo al contatto, ha una velocità
in modulo pari ad un terzo di quella che possedeva appena prima di toccare terra. Trovare quale
altezza massima raggiunga il blocco nel rimbalzo.

Soluzione
a) La quantità di moto si conserva durante l’impatto tra proiettile e blocco di legno, poiché non agiscono
forze esterne impulsive: le forze peso non hanno azione impulsiva e la quantità di moto iniziale del proiet-
tile è perpendicolare al piano, per cui la reazione vincolare non esercita alcuna risposta impulsiva.
Dato che il proiettile rimane conficcato nel blocco di legno, l’urto è completamente anelastico e i due
corpi procedono con la stessa velocità che coincide con la velocità del centro di massa. Indico con A (B)
l’istante immediatamente precedente (successivo) all’urto.
𝑃𝐴 = 𝑚𝑣 = 𝑃𝐵 = (𝑀 + 𝑚)𝑣𝐵
𝑚𝑣
=> 𝑣𝐵 = = 0.691 m∕s
𝑀 +𝑚
b) Il blocco compie un moto parabolico soggetto all’accelerazione di gravità. Utilizzo le leggi orarie nel
piano per determinarne la gittata 𝐿. 𝑡𝐶 è il tempo di volo, dove indico con C l’instante immediatamente
precedente all’impatto col pavimento, in cui la quota è nulla.

1

{ ⎧𝐿 = 𝑣 2ℎ
= 0.382 m
𝑥(𝑡𝐶 ) = 𝑣𝐵 𝑡𝐶 = 𝐿 ⎪ 𝐵
𝑔
⇒⎨ √
𝑦(𝑡𝐶 ) = ℎ − 12 𝑔𝑡2𝐶 = 0 ⎪𝑡 𝐶 = 2ℎ
= 0.553 s
⎩ 𝑔
c) Quando il blocco tocca terra, subisce un urto anelastico e perde parte della sua energia cinetica.
L’energia cinetica un istante prima di toccare terra (C) si può trovare usando il principio di conservazione
dell’energia meccanica.
𝐸𝑚,𝐵 = 21 (𝑀 + 𝑚)𝑣2𝐵 + (𝑀 + 𝑚)𝑔ℎ = 𝐸𝑚,𝐶 = 12 (𝑀 + 𝑚)𝑣2𝐶 = 15 J
Sapendo che il modulo della velocità un istante dopo il contatto col pavimento (istante D) è un terzo
di quello precedente al contatto, ossia 𝑣𝐷 = 13 𝑣𝐶 , si può determinare l’energia meccanica nel rim-
balzo.
( 𝑣 )2 𝐸
𝑘,𝐶
𝐸𝑘,𝐷 = 12 (𝑀 + 𝑚)𝑣2𝐷 = 21 (𝑀 + 𝑚) 𝐶 = = 𝐸𝑚,𝐷 = 1.67 J
3 9
L’energia meccanica in D coincide con quella cinetica perché la quota rispetto al pavimento è nulla.
Dato che per ipotesi non è presente attrito radente, non agiscono forze parallele al piano durante il contatto
col suolo e si conserva la componente orizzontale della quantità di moto. Il blocco rimbalza quindi con
invariata componente orizzontale della velocità, ma minore componente verticale (in valore assoluto).
L’energia meccanica si conserva fino al momento in cui viene raggiunta la quota massima del rimbalzo
(istante E). In questo momento, la componente verticale della velocità è nulla e l’energia meccanica
si divide in energia cinetica associata alla componente orizzontale della velocità ed energia potenziale
gravitazionale.
𝐸𝑚,𝐷 = 𝐸𝑚,𝐸 = 12 (𝑀 + 𝑚)𝑣2𝐵 + (𝑀 + 𝑚)𝑔ℎ𝑅

𝐸𝑘,𝐷 − 21 (𝑀 + 𝑚)𝑣2𝐵
=> ℎ𝑅 = = 0.145 m
(𝑀 + 𝑚)𝑔

2
Esercizio 2
Si consideri il sistema riportato in figura. Un’asta omogenea di lunghezza 𝐿 = 120 cm e massa 𝑀 =
10 kg poggia su un unico perno. Una massa 𝑚 = 2 kg, di dimensioni trascurabili, è posta su un estremo
dell’asta, mentre sull’estremo opposto agisce una forza di modulo 𝐹 = 90 N diretta verso il basso.

a) Calcolare la distanza 𝑥𝑂 tra l’estremo dell’asta su cui è applicata la forza e il perno affinché il
sistema resti in equilibrio statico;
b) Determinare direzione, verso e modulo della reazione vincolare del perno;
c) Qualora la forza 𝐹⃗ sia rimossa, determinare con quale accelerazione angolare il sistema composto
da asta e massa inizi a muoversi.

Soluzione
a) Se il sistema è in equilibrio statico, il momento risultante delle forze deve essere nullo. Questa con-
dizione permette di trovare la posizione del perno. Per convenienza, uso come polo proprio il punto di
appoggio dell’asta, in maniera tale che la reazione vincolare abbia braccio nullo e non entri nel calcolo
dei momenti. Assumo che il momento delle forze abbia segno positivo quando il vettore è entrante nel
piano della figura, il che corrisponde ad una forza che induca una rotazione in senso orario rispetto al
polo. Si ricordi che la forza peso dell’asta va applicata nel suo centro di massa, ossia a una distanza 𝐿∕2
dall’estremo.
( )
−𝑥𝑂 𝐹 + 𝐿2 − 𝑥𝑂 𝑀𝑔 + (𝐿 − 𝑥𝑂 )𝑚𝑔 = 0

𝑀 𝐿2 + 𝑚𝐿
=> 𝑥𝑂 = 𝐹
= 0.397 m
𝑀 +𝑚+ 𝑔

b) Per ottenere la reazione vincolare del perno 𝑅⃗ è sufficiente imporre l’altra condizione di equilibrio
statico, ossia che la risultante delle forze agenti sul sistema sia nulla. Tutte le forze sono dirette in verticale,
per cui considero solo questa direzione e assumo il segno positivo per le forze dirette verso l’alto.
𝑅 − 𝐹 − 𝑀𝑔 − 𝑚𝑔 = 0
=> 𝑅 = 𝐹 + 𝑀𝑔 + 𝑚𝑔 = 208 N
La reazione vincolare ha modulo pari a 𝑅 ed è diretta in verticale verso l’alto.
c) Quando la forza 𝐹⃗ viene rimossa, il momento risultante delle forze non è più nullo e vale:
( )
𝑀𝑂 = 𝐿2 − 𝑥𝑂 𝑀𝑔 + (𝐿 − 𝑥𝑂 )𝑚𝑔 = 35.7 N m

Il momento risultante è parallelo all’asse di rotazione del perno e diretto in verso entrante nel piano della
figura. Avendo scelto un polo fisso su un asse di rotazione, l’equazione del moto di rotazione è data dalla
formula:
𝑀𝑂 = 𝐼𝑂 𝛼

3
dove 𝛼 è l’accelerazione angolare incognita e 𝐼 è il momento d’inerzia del sistema asta più massa rispetto
all’asse di rotazione passante per il perno.
Il momento d’inerzia dell’asta si può determinare utilizzando Huygens-Steiner.
2
( )2
𝐼𝑎𝑠𝑡𝑎, 𝑂 = 𝐼𝑎𝑠𝑡𝑎, 𝐶𝑀 + 𝑀𝑎2𝑂−𝐶𝑀 = 𝑀 𝐿12 + 𝑀 𝐿2 − 𝑥𝑂

Aggiungendo il contributo della massa 𝑚, si ottiene il momento d’inerzia totale.


𝐼𝑂 = 𝐼𝑎𝑠𝑡𝑎, 𝑂 + 𝑚(𝐿 − 𝑥𝑂 )2 = 2.9 kg m2
Sostituendo nell’equazione del moto di rotazione, si ha infine:
𝑀𝑂
𝛼= = 12.3 rad∕s2
𝐼𝑂

4
Esercizio 3
Un sottomarino che si trova a 14 m di profondità ha un oblò circolare con diametro pari a 20 cm.
Considerando come densità dell’acqua 1000 kg∕m3 , e sapendo che all’interno del sottomarino viene
riprodotta la pressione atmosferica 𝑝𝐴 = 105 Pa, determinare:
a) La forza che agisce sull’oblò dall’esterno;
b) La forza che agisce sull’oblò dall’interno;
c) La forza netta risultante.

Soluzione
Secondo la legge di Stevino, la pressione dell’acqua ad una profondità di 14 m che agisce sul lato esterno
dell’oblò del sottomarino è data da:
𝑝𝑒𝑠𝑡 = 𝑝𝐴 + 𝜌𝑔ℎ = 105 Pa + 1000 kg∕m3 × 9.8 m∕s2 × 14 m = 237200 Pa.
𝐹
Dalla definizione di pressione 𝑝 = 𝑆
, troviamo la forza che agisce sul lato esterno dell’oblò dovuta alla
pressione dell’acqua:
𝐹𝑒𝑠𝑡 = 𝑝𝑒𝑠𝑡 𝑆 = 𝑝𝑒𝑠𝑡 𝜋𝑟2 = 𝑝𝑒𝑠𝑡 𝜋(𝑑∕2)2 = 237200 Pa × 3.14 × (0.2 m∕2)2 = 7448 N.
Allo stesso modo, utilizzando la definizione di pressione, troviamo la forza che agisce sul lato interno
dell’oblò dovuta alla pressione atmosferica ricreata all’interno del sottomarino:
𝐹𝑖𝑛𝑡 = 𝑝𝐴 𝑆 = 𝑝𝐴 𝜋𝑟2 = 𝑝𝐴 (𝑑∕2)2 = 105 Pa × 3.14 × (0.2 m∕2)2 = 3140 N.
La forza netta risultante che agisce sull’oblò è data dalla sommatoria della forza esterna ed interna (con
segno opposto in quanto le due forze hanno verso opposto):
𝐹𝑟𝑖𝑠 = 𝐹𝑒𝑠𝑡 − 𝐹𝑖𝑛𝑡 = 7448 N − 3149 N = 4308 N.

5
Esercizio 4
Una macchina compie un ciclo reversibile usando come fluido termodinamico una mole di elio inzial-
mente con volume 𝑉𝐴 = 1 litro e temperatura 𝑇𝐴 = 800 K. Il ciclo è composto da una trasformazione
isoterma dallo stato A ad uno stato B con 𝑉𝐵 = 2𝑉𝐴 , una trasformazione adiabatica dallo stato B ad
uno stato C con temperatura 𝑇𝐶 = 500 K, una trasformazione isoterma dallo stato C ad uno stato D ed
infine una trasfromazione isocora dallo stato D allo stato A di partenza. Rappresentare la successione di
trasformazioni che compongono il ciclo nel piano di Clapeyron e calcolare:
a) Il lavoro compiuto in ciascuna trasformazione del ciclo;
b) Il lavoro compiuto complessivamente nel ciclo;
c) Il rendimento della macchina;
d) Il rendimento di una macchina ideale di Carnot che lavora tra le stesse temperature della macchina
in esame.
(Si ricorda che 𝑅 = 8.314 J∕mol K, che l’elio è un gas monoatomico e che per i gas monoatomici
𝑐𝑉 = 23 𝑅 e 𝛾 = 53 )

Soluzione

𝑉
Nella trasformazione isoterma AB si ha un lavoro compiuto pari a 𝑊𝐴𝐵 = 𝑛𝑅𝑇𝐴 ln 𝑉𝐵 = 1×8.314 J∕mol K×
𝐴
800 K × ln 2 = 4610 J.
Nella trasformazione adiabatica BC si ha 𝑄𝐵𝐶 = 0 e 𝑊𝐵𝐶 = −Δ𝑈𝐵𝐶 = −𝑛𝑐𝑉 (𝑇𝐶 −𝑇𝐵 ). 𝑇𝐵 = 𝑇𝐴 perché
la trasformazione da A a B è isoterma. Quindi 𝑊𝐵𝐶 = −𝑛𝑐𝑉 (𝑇𝐶 − 𝑇𝐴 ) = −1 × 32 × 8.314 J∕mol K ×
(500 K − 800 K) = 3741 J.
𝑉
Nella trasformazione isoterma CD si ha 𝑊𝐶𝐷 = 𝑛𝑅𝑇𝐶 ln 𝑉𝐷 . 𝑉𝐷 = 𝑉𝐴 perché la trasformazione da D
𝐶

ad A è isocora. Per trovare 𝑉𝐶 utilizziamo la relazione 𝑇𝐵 𝑉𝐵𝛾−1 = 𝑇𝐶 𝑉𝐶𝛾−1 valida per le trasformazioni
𝑇𝐵 𝑉𝐵𝛾−1 1
𝑇
1
𝑇
1
adiabatiche reversibili, da cui si trova 𝑉𝐶 = ( 𝑇𝐶
) 𝛾−1 = ( 𝑇𝐵 ) 𝛾−1 𝑉𝐵 = ( 𝑇𝐵 ) 𝛾−1 2𝑉𝐴 . Quindi si ha
𝐶 𝐶
1
1 5
𝑉𝐴 𝑇
𝑊𝐶𝐷 = 𝑛𝑅𝑇𝐶 ln 1 = 𝑛𝑅𝑇𝐶 ln ( 12 ( 𝑇𝐶 ) 𝛾−1 ) = 1 × 8.314 J∕mol K × 500 K × ln ( 12 ( 500 K 3 −1
800 K
) )=
𝑇 𝐵
( 𝑇𝐵 ) 𝛾−1 2𝑉𝐴
𝐶
−5812 J.
Nella trasformazione isocora AD 𝑊𝐴𝐷 = 0.
Il lavoro compiuto complessivamente nel ciclo è 𝑊𝑡𝑜𝑡 = 𝑊𝐴𝐵 + 𝑊𝐵𝐶 + 𝑊𝐶𝐷 + 𝑊𝐴𝐷 = 4610 J + 3741 J −
5812 J = 2539 J.

6
𝑊
Il rendimento del ciclo è per definizione 𝜂 = 𝑄𝑡𝑜𝑡 . Il calore viene assorbito nelle trasformazioni AB e
𝐴
e DA. 𝑄𝐴𝐵 = 𝑊𝐴𝐵 = 4610 J perché la trasformazione è isoterma. 𝑄𝐷𝐴 = Δ𝑈𝐷𝐴 = 𝑛𝑐𝑉 (𝑇𝐴 − 𝑇𝐷 ).
𝑇𝐷 = 𝑇𝐶 perché la trasformazione da C a D è isoterma. Quindi 𝑄𝐷𝐴 = Δ𝑈𝐷𝐴 = 𝑛𝑐𝑉 (𝑇𝐴 − 𝑇𝐶 ) =
1 × 32 × 8.314 J∕mol K × (800 K − 500 K) = 3741 J. Complessivamente quindi il calore assorbito
è 𝑄𝐴 = 𝑄𝐴𝐵 + 𝑄𝐷𝐴 = 4610 J + 3741 J = 8350 J. Il rendimento del ciclo risulta quindi essere
𝑊
𝜂 = 𝑄𝑡𝑜𝑡 = 2539 J
8350 J
= 0.30.
𝐴

Il rendimento di una macchina ideale di Carnot che lavora tra le stesse temperature 𝑇𝐴 e 𝑇𝐶 è dato da
𝑇
𝜂𝐶𝑎𝑟𝑛𝑜𝑡 = 1 − 𝑇 𝐶𝐴 = 1 − 500 K
800 K
= 0.37. Come aspettato 𝜂𝐶𝑎𝑟𝑛𝑜𝑡 > 𝜂.

Potrebbero piacerti anche