forze e attriti.
Esercizi
1. Una serie di k scatole con masse m1 , . . . , mk sono appoggiate in contatto su un piano liscio.
Sulla prima scatola viene applicata una forza orizzontale F . Calcolare il valore della forza
di contatto F12 della prima scatola sulla seconda.
Figura 1: Esercizio 1
2. Una cassa di 136 kg ferma al suolo. Un uomo cerca di spingerla con una forza orizzontale
di 412 N .
(a) Supponendo che il coefficiente di attrito statico tra cassa e suolo sia s = 0.37, si
dimostri che la cassa non si muove.
(b) Un secondo uomo cerca di aiutare il primo sollevando la cassa. Che forza minima
verticale deve applicare per far spostare la cassa?
(c) Quale forza addizionale dovrebbe invece applicare il secondo uomo se, anzich
sollevare, si limitasse a spingere?
3. Uno studente appoggia una scatola su una lunga tavola di legno inizialmente orizzontale,
poi inizia a sollevarne unestremit in modo da inclinarla sempre pi. Egli scopre cos che il
blocco comincia a scivolare quando la tavola inclinata di = 28 rispetto allorizzontale.
A questo punto, la scatola scende per x = 2.53 m lungo la tavola in t = 3.92 s. Cosa
pu dedurre lo studente riguardo ai coefficienti di attrito radente statico s e dinamico d ?
Figura 2: Esercizio 3
2
4. Due blocchi di massa m1 = 16kg e m2 = 88kg sono posti come in figura. Il coefficiente
di attrito statico fra i blocchi s = 0.38 mentre la superficie del piano di appoggio
perfettamente liscia. Quanto vale la minima forza orizzontale F necessaria per tenere uniti
i blocchi?
Figura 3: Esercizio 4
1
2
Figura 4: Esercizio 6
7. Un cubetto di massa m posto allinterno di un cono che ruota attorno ad un asse verticale
con velocit angolare . Le pareti del cono sono inclinate di un angolo sullorizzontale.
Se il coefficiente di attrito statico tra il cubo e il cono s e il centro del cubo si trova a
distanza r dallasse di rotazione, quali sono il massimo e il minimo valore di per cui il
blocco non si muove rispetto al cono?
Figura 5: Esercizio 7
8. Una palla di 1.34 kg fissata a una sbarra verticale per mezzo di due funi prive di massa
e lunghe 1.70 m. Le funi sono fissate alla sbarra alla distanza di 1.70 m luna dallaltra. Il
sistema ruota attorno alla sbarra in modo da formare con le due funi un triangolo equilatero.
La tensione della fune superiore di 35 N . Si calcoli: (a) la tensione della fune inferiore,
(b) la risultante delle forze applicate alla palla, (c) la velocit della palla.
Figura 6: Esercizio 8
9. Due blocchi A e C sono appoggiati uno sopra laltro sulla superficie di un tavolo. Il blocco
inferiore A, di massa mA = 4.4 kg, collegato da una fune, e mediante una carrucola, con
un altro blocco B di massa mB = 2.6 kg sospeso oltre il bordo del tavolo. I coefficienti
di attrito statico e dinamico tra il blocco A e il tavolo sono rispettivamente s = 0.18 e
4
d = 0.15. Si determini la minima massa del blocco C che impedisce ad A di scivolare. Se
il blocco C viene sollevato, quanto vale laccelerazione di A?
C
A
Figura 7: Esercizio 9
Figura 8: Esercizio 10
11. Due corpi, di massa m1 = 10 kg e m2 = 15 kg sono legati da una corda lunga d = 50 cm.
Al corpo m2 viene applicata una forza F = 50 N e linsieme si muove strisciando sopra un
piano orizzontale scabro con coefficienti di attrito dinamico 1 e 2 . Calcolare lespressione
dellaccelerazione del sistema e della tensione della corda in generale e quando 1 = 0.1 e
2 = 0.01. Se si sostituisce la corda con una molla, di uguale lunghezza a riposo e costante
elastica k = 500 N/m, determinare la lunghezza della molla durante il moto.
Figura 9: Esercizio 11
12. Tre corpi di masse m1 = 4 kg, m2 = 5 kg, m3 = 3 kg sono connessi tra loro con fili e
carrucole come nel disegno. Tra m2 e il piano c il coefficiente di attrito = 0.3. Calcolare
laccelerazione dei corpi e le tensioni dei fili.
3
2
2
1
6
14. Due corpi di massa m1 = 0.06 kg e m2 = 0.04 kg sono collegati tra loro da una fune.
Il primo appoggiato su di un piano inclinato mentre il secondo appeso oltre al bordo
del piano tramite una carrucola. Il piano inclinato forma un angolo = 30 con il piano
orizzontale. I coefficienti di attrito statico e dinamico per il corpo 1 sul piano sono s = 0.15
e d = 0.1. Nellistante iniziale m1 scende dal piano e m2 sale verso la carrucola con velocit
v0 = 3m/s. Descrivere il moto dei due corpi e calcolare la tensione del filo.
15. Unautomobile descrive un percorso circolare con raggio di curvatura R = 30 m. Il coefficiente di attrito tra pneumatici e strada vale = 0.5. Calcolare la massima velocit alla
quale lautomobile non sbanda e determinare quale dovrebbe essere langolo di inclinazione
della strada affinch lauto possa percorrere la stessa traiettoria alla stessa velocit in
assenza di attrito.
16. Una sferetta forata pu scorrere lungo una guida circolare posta in un piano verticale. La
massa della sferetta m = 102 kg, il raggio della guida R = 0.5 m. Supponiamo che la
guida sia liscia e che la sferetta sia collegata ad una molla, di costante elastica k = 0.4 N/m
e lunghezza a riposo nulla. La molla pu scorrere lungo il diametro verticale della guida.
Determinare le posizioni di equilibrio della sferetta.
17. Come nel problema precedente, una sferetta forata pu scorrere lungo una guida circolare
posta in un piano verticale. La massa della sferetta m = 102 kg, il raggio della guida
R = 0.5 m. Supponiamo che la guida sia scabra, con coefficiente di attrito statico s = 0.5.
Determinare le posizioni di equilibrio della sferetta.
18. Due corpi di massa m1 = 8 kg e m2 = 6 kg sono collegati tra loro da un legame che
si rompe se sottoposto a una sollecitazione maggiore di 20 N . Essi sono posti sopra un
piano orizzontale liscio e ad un certo istante viene applicato al sistema una forza costante
F = 28 N che agisce per t = 3s. Calcolare la velocit finale dei corpi. Supponiamo che
8
i due corpi continuino a muoversi con questa velocit finch raggiungono una zona in cui
lattrito radente per m2 trascurabile mentre per m1 c un coefficiente di attrito = 0.7,
determinare se i due corpi si separano oppure no.
19. Si consideri un tubo orizzontale, riempito con un fluido, nel quale viene lanciato un oggetto
di massa m = 1 kg con velocit iniziale v0 . Si assuma che se si misura la velocit delloggetto
in diverse posizioni lungo la lunghezza del tubo, si osserva che il rapporto tra le differenze
di velocit osservate v e le differenze di lunghezza percorsa ` resta costante. Dedurne la
legge dattrito. In particolare, se la differenza di velocit osservate in due punti A e B, tali
che ` = `B `A = 5 cm, vale v = vB vA = 0.2 m/s, si ricavi la costante di attrito
viscoso.
20. (Difficile) Si consideri un paracadutista di massa m = 70 kg che si lancia da una quota
di 2500 m ed sottoposto ad una forza di attrito viscoso dovuta alla resistenza dellaria
secondo la legge fv = Dv 2 . La costante D dipende dalla densit del fluido e dalle dimensioni
e dalla forma del corpo che lo attraversa; per un paracadutista in assetto corretto possiamo
assumere D = D1 = 0.25 kg/m. Trovare la velocit limite e in quanto tempo la si raggiunge.
Se il paracadute deve essere aperto allaltitudine di 800 m, dopo quanto tempo dal lancio
dovr avvenire lapertura? E con che velocit sta cadendo il paracadutista? Assumiamo
che grazie allapertura del paracadute si possa decelerare fino ad una velocit di atterraggio
di 4.7 m/s, che coefficiente di attrito deve avere il paracadute? Il paracadutista riesce a
raggiungere la velocit massima consentita di atterraggio di 5 m/s in tempo?
9
Soluzioni
1. Orientiamo lasse x verso destra; otterremo dal secondo principio della dinamica per ogni
massa mi (denotiamo con Fi(i+1) = F(i+1)i lazione di mi su mi+1 ):
F F12 = m1 a
F12 F23 = m2 a
..
.
F(k2)(k1) F(k1)k = mk1 a
F(k1)k = mk a.
Risolvendo dalla prima equazione fino allultima otteniamo in funzione di a:
F12 = F m1 a
F23 = F12 m2 a = F (m1 + m2 ) a
..
.
F(k1)k = F (m1 + m2 + + mk1 ) a
F(k1)k = mk a
e dalle ultime due equazioni deduciamo che
F =
k
X
!
mi
a = Ma
i=1
a =
F
M
412 N
F
= (136 kg)(9.8 m/s2 )
' 219N.
s
0.37
10
3. Scegliamo di posizionare lorigine nel punto materiale che rappresenta la scatola, lasse
x parallelo alla superficie orientato verso destra e lasse y perpendicolare alla superficie,
orientato verso lalto.
In direzione y avremo che N mg cos = 0 dove N rappresenta la forza normale della
superficie sulla scatola.
In direzione x invece vale mg sin fs = 0, e un istante prima del movimento avremo che
fs = fmax = s N = s mg cos . Quindi mg sin = s mg cos , e s = tan ' 0.53.
Una volta in movimento avremo in direzione x: mg sin fd = ma, con fd = d N =
a
a 2
d mg cos e dunque tan g cos
= d . La legge oraria della scatola sar x = 2 t , il che
a
ci permette di calcolare a = 2x/t2 = 0.33 m/s2 . Infine d = tan g cos
' 0.49.
4. Orientando gli assi verso destra e verso lalto, notiamo che la forza di interazione di m2 su
m1 ha due componenti ortogonali: una orizzontale (di spinta) F21 (verso sinistra) ed una
verticale (di attrito) che chiameremo fs (positiva, verso lalto). Le equazioni di Newton
per i due corpi lungo lasse x risultano
F F21 = m1 a
F21 = m2 a,
da cui F = (m1 + m2 )a e quindi i blocchi, se restano uniti, si muovono con accelerazione
a = F/(m1 + m2 ). Affinch restino uniti, la forza di attrito statico tra i due blocchi, diretta
verticalmente, deve opporsi alla forza peso del blocco 1, i.e. m1 g < fs,max = s N = s F21 .
2
Siccome F21 = m1m+m
F , troviamo
2
m1 g < s
m2
F
m1 + m2
F >
m1 (m1 + m2 )
g = 487.7 N.
s m2
11
I moduli delle reazioni normali N1 e N2 si possono calcolare proiettando le equazioni nella
direzione y perpendicolare al piano inclinato. Otteniamo le due equazioni scalari
m1 ay = m1 g cos + N1 = 0
m2 ay = m2 g cos + N2 = 0.
Ci si riduce al problema
m1 ax = m1 g sin 1 m1 g cos + Fx
m2 ax = m2 g sin 2 m2 g cos Fx .
Moltiplicando la prima equazione per m2 e la seconda per m1 e poi sottraendo membro a
membro le due equazioni si ricava
Fx =
m1 m2 (1 2 )g cos
= 0.91 N.
m1 + m2
1 m1 + 2 m2
g cos = 3.46 m/s2 .
m1 + m2
7. Le forze agenti sul cubetto sono la forza peso e la reazione vincolare. Il cubetto avr
unaccelerazione centripeta a causa del moto circolare uniforme del cono. Proiettando
~ + f~s = m~aC lungo lasse generatore della superficie del cono
lequazione di Newton m~g + N
(verso entrante), la condizione di equilibrio diventa
mg sin + fs = maC cos = m 2 r cos .
in cui abbiamo lasciato arbitrario il segno della forza di attrito perch non ne conosciamo
il verso. Infatti il segno sar positivo se mg sin m 2 r cos < 0 e negativo altrimenti.
Inoltre, il modulo della forza dattrito deve rispettare la diseguaglianza
|fs | s N = s (mg cos + m 2 r sin ),
in cui N corrisponde alla reazione normale alla superficie. Tale condizione equivale a
s N fs s N , cio
s (mg cos + m 2 r sin ) m 2 r cos mg sin s (mg cos + m 2 r sin ).
Abbiamo quindi le due condizioni
m 2 r(cos s sin ) mg(sin + s cos )
m 2 r(cos + s sin ) mg(sin s cos ).
Notiamo che se tan > 1/s , la prima condizione sempre soddisfatta, mentre se tan < s
lo la seconda. Quindi per tan (1/s , s ), il blocchetto rimane in equilibrio qualunque
sia la velocit di rotazione , anche infinitamente grande! Questo accade perch anche la
forza di attrito dipende da , quindi allaumentare della velocit angolare, aumenta anche
lattrito. Quando questa relazione non vale, abbiamo invece dei valori limite per , definiti
dalle condizioni
2
g(sin + s cos )
,
r(cos s sin )
12
e
2
g(sin s cos )
.
r(cos + s sin )
Nel seguito rivedremo questo esercizio nel sistema di riferimento non-inerziale solidale con
il cono. Il risultato ovviamente deve essere lo stesso.
8. Indichiamo con T1 e T2 le tensioni delle funi superiore e inferiore rispettivamente. Siccome
il triangolo equilatero, le tensioni formano angoli di 60 con lasse verticale. Non essendoci
moto nella direzione dellasse di rotazione, la somma delle componenti delle forze parallele
allasse deve essere nulla:
1
T1 cos 60 T2 cos 60 mg = (T1 T2 ) mg = 0.
2
Se T1 = 35 N , ci calcoliamo T2 = T1 2mg = (35 N ) 2(1.34 kg)(9.8 ms2 ) = 8.74 N .
La risultante delle forze applicate alla palla ha componente solo radiale ed data dalla
somma delle componenti radiali delle tensioni, cio
= 37.88 N.
R = T1 sin 60 + T2 sin 60 = (T1 + T2 )
2
La palla sta girando attorno allasse ed perci soggetta ad una accelerazione centripeta
che deve essere fornita dalla risultante delle tensioni, quindi
v2
3
m = R = (T1 + T2 )
.
r
2
Dato che le funi formano un triangolo equilatero di lato ` = 1.70m, il raggio dellorbita
mB s mA
= 10.0 kg.
s
13
Se il blocco C viene tolto, la forza di attrito dinamico tra il blocco A ed il tavolo assume
il valore d mA g. La tensione T della fune non ha pi il valore statico utilizzato sopra. Le
equazioni del moto si impostano applicando la seconda legge di Newton ai blocchi A e B,
tenendo conto che essi si muovono con la stessa accelerazione
mA a = T d mA g,
mB a = mB g T.
Eliminando tra le due equazioni lincognita T si ricava
a=
mB d mA
g = 2.72 ms2 .
mA + mB
10. Le forze che agiscono sul blocco sono: la forza F~ , il suo peso m~g , la forza di attrito f~d
~ . La risultante di queste forze provoca laccelerazione del blocco.
e la forza normale N
Proiettando lequazione del moto nelle direzioni perpendicolari e parallela al piano, cio
lungo lasse x diretto nel senso del moto del blocco e lungo lasse y in verso uscente dal
piano, si trova
N mg cos F sin = may = 0
F cos mg sin fd = max .
Dalla prima equazione si ottiene N = mg cos + F sin = 65.51 N , per cui la forza di
attrito dinamico vale in modulo
fd = d N = (0.33)(65.51N ) = 21.62 N
ed diretta in verso contrario al moto.
Laccelerazione risulta essere
a = ax =
1
(F cos mg sin fd ) = 3.22 ms2 .
m
14
dove T la tensione della corda e a laccelerazione comune dei blocchi. Sommando
otteniamo per a
a=
F (1 m1 + 2 m2 )g
m1 + m2
e quindi
T = m1 (a + 1 g) = F m2 (a + 2 g) =
m1
[F m2 g(2 1 )] .
m1 + m2
Perch avvenga il moto la forza applicata F deve essere maggiore della somma delle forze di
attrito, che vale ftot = (1 m1 + 2 m2 )g. Inoltre dalla espressione della tensione T vediamo
che la corda tesa se F > m2 g(2 1 ). Siccome F > ftot , allora questa condizione
sempre soddisfatta (perch ftot > m2 g(2 1 )).
Ora ponendo 1 = 0.1 e 2 = 0.01, abbiamo a = 1.55 ms2 e T = 25.3 N .
Se al posto della corda ci fosse una molla, dovremmo sostituire la tensione T della corda
con la forza elastica della molla Fel = kx. Siccome T = 25.3 N , troviamo lelongazione
25.3N
x = T /k = 500N/m
= 5.1 102 m = 5.1 cm. La lunghezza della molla sar pertanto
d + x = 55.1 cm.
12. Le equazioni del moto dei tre corpi sono:
m1 g T1 = m1 a
T1 T2 (m2 + m3 )g = m2 a
T2 = m3 a.
Abbiamo tre equazioni in tre incognite, quindi possiamo risolvere il sistema per a, T1 , T2 .
Sostituendo lespressione di T2 = m3 a e di T1 = m1 (ga) nella seconda equazione troviamo
a=
m1 (m2 + m3 )g
= 1.31 ms2 .
m1 + m2 + m3
m1 m2
g cos (2 1 ) = 0.57 N.
m1 + m2
Il filo teso solo se 2 > 1 e infatti la tensione si annulla quando 1 = 2 = . In tal caso
a = g(sin cos ). Notare che se fosse 2 < 1 il filo non sarebbe mai teso e la massa 2
raggiungerebbe la massa 1 sul piano.
15
14. Il filo teso, quindi i due corpi hanno accelerazione con stesso modulo a, sebbene diverse
direzioni. Lequazione di Newton per il corpo 2, proiettata lungo lasse verticale (orientato
verso lalto)
T m2 g = m2 a
con T tensione del filo, che non conosciamo. Lequazione di Newton per il primo corpo,
proiettata sullasse parallelo al piano inclinato (e orientato verso il basso),
m1 g sin d m1 g cos T = m1 a.
Dalle due ricaviamo
a=
m1 (sin d cos ) m2
g.
m1 + m2
m1 (sin + d cos ) m2
g = 0.47 m/s2 .
m1 + m2
Quindi laccelerazione del corpo 1 diretta verso la carrucola e per il corpo 2 diretta
verso il basso.
15. Laccelerazione centripeta che permette allauto di realizzare un moto circolare fornita
dalla forza dattrito (attrito statico, non dinamico, perch stiamo guardando la direzione
normale al moto, in cui la velocit nulla). Quindi lungo la normale alla traiettoria
maN = m
v2
= mg
R
v=
p
gR = 12.1 m/s = 43.3 km/h.
16
Con la pista inclinata e senza attrito, le forze in gioco sono il peso m~g e la reazione normale
~ , la loro risultante fornisce la forza centripeta. Proiettiamo lequazione di Newton lungo
N
lasse verticale, abbiamo N cos = mg, i.e. N = mg/ cos . La componente orizzontale
della risultante delle forze, N sin = mg tan , deve essere uguale alla forza centripeta, da
cui
m
v2
= mg tan
R
tan =
v2
= 0.5,
gR
= 26.6 .
16. Chiamiamo langolo tra la sferetta e lasse verticale. Siccome non c attrito, la reazione
della guida ortogonale alla stessa. In equilibrio
~ =0
m~g + F~ + N
Proiettando lequazione sullasse verticale diretto verso lalto abbiamo
N cos mg = 0.
Proiettando invece sullasse orizzontale diretto con verso uscente dalla guida circolare
abbiamo
N sin F = 0.
Quindi N sin = kx = kR sin . Questa condizione sempre soddisfatta per sin = 0, cio
~ = m~g . Se invece sin 6= 0, la condizione di equilibrio
= 0, in cui F = 0, N
kR cos = mg
Dalla relazione
mg
kR
cos =
mg
(102 kg)(9.8ms2 )
=
= 0.49
kR
(0.4N/m)(0.5m)
= 60.7 .
> 0, vediamo che non ci possono essere soluzioni per 90 < < 180 .
17. Consideriamo la posizione nella met superiore della guida (in blu nella figura). In presenza
~ = 0. Proiettando sulla tangente
di attrito la condizione di equilibrio deve valere m~g + R
alla guida (con verso diretto in senso orario)
mg sin RT = 0
e sulla normale (con verso uscente)
RN mg cos = 0.
La condizione di equilibrio statico RT s RN , cio
mg sin s RN = s mg cos
tan s = 0.5
17
e sulla normale (sempre uscente)
mg cos 0 RN = 0.
In questo modo le reazioni vincolari tangente RT e normale RN alla guida sono entrambe
positive. Imponendo la condizione di equilibrio rispetto allattrito statico, troviamo
RT s RN
tan 0 s .
Sappiamo che langolo 0 = (dove langolo formato dalla sferetta rossa con
la verticale in senso orario), quindi tan 0 = tan . La condizione generale per avere
equilibrio pertanto | tan | s .
18. Applichiamo il teorema dellimpulso
F t = (m1 + m2 )v
v = 6 m/s.
Nel tratto con attrito invece abbiamo f2 = 0 e f1 = m1 g per cui le equazioni del moto
dei due corpi, se restassero attaccati tra loro, sarebbero:
m1 a = m1 g + T
m2 a = T.
dove abbiamo indicato con T la forza di legame tra i due corpi. Risolvendo otteniamo
a=
m1 g
m1 + m2
e quindi
T =
m1 m2 g
= 23.5 N.
m1 + m2
a(t) = k 0 v(t).
|v|
(0.2m/s)
= (1kg)
= 4 kg/s.
|`|
(0.05 m)
20. Le forze in gioco sono la forza peso m~g diretta verso il basso e la forza di attrito viscoso f~v
diretta in verso opposto. Proiettandole sullasse verticale abbiamo
ma = mg D1 v 2 .
18
La velocit limite corrisponde al punto in cui il moto diviene
q uniforme, perch la forza peso
e la forza di attrito si bilanciano, quindi avremo vmax = mg
D1 52.38 m/s.
Per calcolare la legge del moto, osserviamo che a(t) =
differenziale
dv
dt ,
dv
D1 2
=g
v .
dt
m
Risolviamo lequazione differenziale isolando le variabili velocit e tempo ai due membri
e integrando gli stessi tra linstante iniziale (in cui la velocit nulla) e quello in cui si
raggiunge la velocit v. Quindi
t
v
dv 0
=
dt0
D1 0 2
0
0 g m v
da cui
dt0 =
t=
0
dv 0
D1 0 2
0 g m v
"
#
dv 0
m v
D1 0 g Dm v 0 2
1
v
0
m
dv
q
q
m
m
D1 0
0
0
g D1 v
g D1 + v
v
m
1
1
dv 0
q
q
+q
2 g Dm1 D1 0
g Dm1 v 0
g Dm1 + v 0
q
q
+
v
g
g Dm1 + 0
D1
m
log q
log q
2 gmD1
g Dm1 v
g Dm1 0
q
g Dm1 + v
1
m
log 1
log q
2 gD1
g m v
D1
1
=
2
g Dm1 + v
m
q
log
gD1
g Dm1 v
Si noti che la velocit limite viene raggiunta solo asintoticamente dal paracadutista, quindi
il tempo necessario per raggiungerla infinito (per verificarlo provate a sostituire il valore
limite della velocit in questa formula).
Invertendo lespressione per calcolare v troviamo
q
gD1
r
gm e2 m t 1
q
v(t) =
1
D1 2 gD
m t + 1
e
!
r
r
gm
gD1
=
tanh
t .
D1
m
19
Integrando ulteriormente rispetto al tempo, troviamo la legge del moto
q
!
r
t
1
cosh gD
t
m
gD
m
m
1
0
0
=
q
x(t) h0 =
v(t )dt =
log
log cosh
t .
D1
D1
m
1
t0 =0
t
cosh gD
0
m
Il tempo t1 a cui si apre il paracadute corrisponde allaltezza h1 = 800 m, quindi possiamo ricavare il tempo richiesto per raggiungere questa quota e la velocit raggiunta in
quellistante. Dalla formula precedente
r
r
h D1
i
gD1
m
m
log cosh
t t1 =
cosh1 e m (h0 h1 ) ,
h1 h0 =
D1
m
gD1
e sostituendo i valori numerici otteniamo t1 = 36.15 s. A questo punto possiamo anche
calcolare v(t1 ) dalla formula della velocit
!
r
r
mg
gD1
v(t1 ) =
tanh
t1 ' 52.38 m/s.
D1
m
In pratica il paracadutista (molto vicino) alla velocit limite quando apre il paracadute
(in realt lo gi dopo 10-15 secondi di caduta).
Dalla quota h1 = 800 m, e viaggiando di moto uniforme alla velocit limite vmax , il
(800 m)
paracadutista impiegherebbe t2 = h1 /vmax = (52.38
m/s) 15 s per raggiungere il suolo.
Confrontiamo questo intervallo di tempo con il tempo richiesto per decelerare in presenza
del paracadute.
Aprendo il paracadute, si rallenta la caduta verso una nuova velocit limite di vmin =
2
4.7 m/s. Da questo valore ricaviamo il nuovo coefficiente di attrito D2 = mg/vmin
=
31.05 kg/m. Usando lespressione, precedentemente ricavata, del tempo in funzione della
velocit possiamo ricavare il tempo impiegato per rallentare da v1 = v(t1 ) a v2 = 5 m/s,
velocit che permetterebbe latterraggio. Ripetiamo quindi il calcolo precedente assumendo
velocit iniziale v1 ,
q
q
m
m
g
+
v
g
+
v
2
1
D
D
m
2
2
t = t2 t1 =
log p m
log q
2 gmD2
g D v1
g Dm2 v2
q
q
m
m
+
v
v
g
g
2
1
D
D
1
m
2
2
q
=
log q
2 gD2
g Dm v2
g Dm + v1
2
0.79 s.
Il tempo necessario per rallentare (meno di un secondo) largamente inferiore al minimo
intervallo di tempo ancora a disposizione prima di toccare il suolo (15 s).