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Lezione 9: 04 – 04 - 2016

METODO RISOLUTIVO DELLE 4 INTEGRAZIONE o INTEGRAZIONE


DELLA LINEA ELASTICA.

ESERCIZIO 1:

Trave isostatica con una forza F che dista quantità a dal nodo A e quantità b dal noto C.
Partiamo dalla risoluzione col metodo delle 4 integrazioni. Questo metodo sfrutta la relazione che
sussiste tra carico, taglio, momento, rotazione e abbassamento.
In particolare, detta z la variabile:

𝑑 𝑇(𝑧)
= −𝑞
𝑑𝑧

𝑑 𝑀(𝑧)
=𝑇 (*)
𝑑𝑧

𝑑 𝜑(𝑧) 𝑀(𝑧)
=−
𝑑𝑧 𝐸𝐼

𝑑 𝑉(𝑧)
= 𝜑(𝑧)
𝑑𝑧

Il termine M/EI prende nome di curvatura, mentre EI rappresenta la rigidezza flessionale


dell'elemento. Carico, taglio, momento, rotazione e abbassamento rappresentano tutte delle
funzioni. Nelle ECS, quando bisognava calcolare i digrammi del taglio e del momento, si
calcolava il taglio in una sezione specifica ma è possibile sempre ricavarne la funzione.
Una funzione può essere definita tra A e C solo se essa è continua nell'intervallo. Nel nostro caso in
esame ciò non è possibile. Ad esempio, la funzione taglio non ci si aspetta essere continua tra A e C
perchè in B è posta una forza che impone un salto da sinistra a destra.

Nei punti in cui sono posti vincoli esterni o vincoli interni, forze, coppie, inizio di carichi
distribuiti e così via, si ha necessariamente un punto di discontinuità.

Nel nostro caso in esame è necessario fissare un'ascissa di riferimento. Esisteranno dunque un set di
funzioni definite tra A e B e un set di funzioni definite tra B e C.
Supponiamo di definire:
- un primo sistema di riferimento z valutato tra A e B ovvero tra 0 e la lunghezza a.
- un secondo sistema di riferimento che chiamiamo sempre z che avrà origine in B e fine in C.

Attraverso le relazioni scritte precedentemente possiamo dire che se, ad esempio, dalla (1) voglio la
funzione taglio bisogna integrare a discapito di una costante di integrazione la quale è un'incognita
da determinare.
Le funzioni del sistema (1) vanno definite sia tra A e B che tra B e C. Questo significa che
per risolvere la struttura bisogna scrivere 8 equazioni.

𝟏. 𝑇(𝑧)|𝐵𝐴 = 𝐶1

𝟐. 𝑀(𝑧)|𝐵𝐴 = 𝐶1 ∗ 𝑧 + 𝐶2

𝑧2 𝑧
𝟑. 𝜑(𝑧)|𝐵𝐴 = −𝐶1 ∗ − 𝐶2 ∗ + 𝐶3
2𝐸𝐼 𝐸𝐼
𝑧3 𝑧2
𝟒. 𝑉(𝑧)|𝐵𝐴 = −𝐶1 ∗ − 𝐶2 ∗ + 𝐶3 ∗ 𝑧 + 𝐶4
6𝐸𝐼 2𝐸𝐼

Per la 1. il carico "q" sul tratto A e B vale zero quindi quando vado ad integrare resta solo
la costante di integrazione C1.
Per la 2. per calcolare il Momento tra A e B bisogna banalmente integrare la funzione taglio.
Per la funzione rotazione dell'equazione 3. e per la funzione abbassamento dell'equazione 4.
procedo analogamente per integrazione.

N.B. Nell'equazione 3 non bisogna dimenticare di dividere per EI e moltiplicare per -1.

Questo sistema di equazioni sarà della medesima forma per quanto riguarda il tratto BC.
𝟓. 𝑇(𝑧)|𝐶𝐵 = 𝐶5

𝟔. 𝑀(𝑧)|𝐶𝐵 = 𝐶5 ∗ 𝑧 + 𝐶6

𝑧2 𝑧
𝟕. 𝜑(𝑧)|𝐶𝐵 = −𝐶5 ∗ − 𝐶6 ∗ + 𝐶7
2𝐸𝐼 𝐸𝐼

𝑧3 𝑧2
𝟖. 𝑉(𝑧)|𝐶𝐵 = −𝐶5 ∗ − 𝐶6 ∗ + 𝐶7 ∗ 𝑧 + 𝐶8
6𝐸𝐼 2𝐸𝐼

Abbiamo ottenuto un sistema di 8 equazioni in 8 incognite. Per la risoluzione di questo sistema


necessitiamo di 8 condizioni al contorno. Il metodo delle 4 integrazioni non si basa sul fatto che a
noi siano note le sollecitazioni in alcuni punti. Questo cosa significa? Immaginiamo che la forza F
sia posta nel centro, allora sappiamo già che le 2 reazioni valgono rispettivamente F/2 anche senza
applicare le ECS. Come condizioni al contorno non è possibile utilizzare la condizione sul taglio
valutato lungo AB per z=0, 𝑇(𝑧 = 0)|𝐶𝐵 , sia pari a F/2. Il valore del taglio rappresenta, anzi,
un'incognita del problema.
Applicare il metodo delle 4 integrazioni significa non conoscere nulla sulla struttura oltre i vincoli.
questi ci permettono grazie alla dualità statica e cinematica di imporre delle condizioni sia statiche
che cinematiche. Inoltre, possiamo sfruttare le condizioni sui punti di continuità. Ad esempio, in B
non è noto quanto vale il taglio a destra e sinistra ma sappiamo che il taglio si correla a destra e
sinistra di B attraverso le due funzioni: 𝑇(𝑧)|𝐴𝐵 e 𝑇(𝑧)|𝐶𝐵 .
Scriviamo le condizioni al contorno:
In A è posto un carrello. In termini di taglio non ci è fornita alcuna informazione; il
momento invece risulta essere pari a 0 (9) e questa informazione non deriva dalla risoluzione
della struttura ma dalla presenza appunto del carrello. Inoltre l'abbassamento in A deve essere
nullo sempre a causa della presenza del carrello (10).
Si ottengono le seguenti equazioni:
9. 𝑀(𝑧 = 0)|𝐵𝐴 = 𝐶2 = 0
10. 𝑉(𝑧 = 0)|𝐵𝐴 = 𝐶4 = 0

N.B. si annullano banalmente tutti i termini che presentano z poichè stiamo valutando le condizioni
a z=0 nel sistema di riferimento lungo il tratto AB.

La scelta di partire da queste equazione è dovuta alla consapevolezza che proprio in queste
equazioni si sarebbero annullati più termini.

In C possiamo dire che momento ed abbassamento sono nulli. Ne traiamo le equazioni (11)
e (12). Si sottolinea che si deve valutare la funzione tra B e C, e questa bisogna calcolarla per z=b.
11. 𝑀(𝑧 = 𝑏)|𝐶𝐵 = 𝐶5 ∗ 𝑏 + 𝐶6 = 0
𝑏3 𝑏2
12.𝑉(𝑧 = 𝑏)|𝐶𝐵 = −𝐶5 ∗ 6𝐸𝐼 − 𝐶6 ∗ 2𝐸𝐼 + 𝐶7 ∗ 𝑏 + 𝐶8 = 0

Rotazione ed abbassamento sotto la forza F ovvero in B devono essere uguali. Se si ipotizza una
deformata della struttura. L'abbassamento (13) al di sotto della F deve essere per forza uguale a
sinistra e a destra perchè non ho posto un vincolo o una qualsiasi altra disconnessione interna. Vale
lo stesso per la rotazione (14): se la trave si andasse a deformare la tangente a sinistra e destra deve
essere uguale come evidenziato nella seguente figura

Questo implica le seguenti due condizioni di continuità:


13. 𝑉(𝑧 = 𝑎)|𝐵𝐴 = 𝑉(𝑧 = 0)|𝐶𝐵
14. 𝜑(𝑧 = 𝑎)|𝐵𝐴 = 𝜑(𝑧 = 0)|𝐶𝐵

Passando alle sollecitazione, possiamo affermare che il momento a sinistra e a destra di B saranno
uguali tra loro. Infatti, se immaginassimo la trave appoggiata su entrambi i lati e con la forza posta
nel centro, il momento si comporterà come nella seguente figura-
Si ottiene cosi la relazione (15):
15. 𝑀(𝑧 = 𝑎)|𝐵𝐴 = 𝑀(𝑧 = 0)|𝐶𝐵

Poichè in A e C abbiamo esaurito tutte le possibili condizioni imponibili, possiamo infine


completare l'analisi in B delle possibili condizioni.

Infatti,come ultima condizione utilizziamo la condizione sul taglio. Individuiamo la sezione S.

Dal seguente grafico deduciamo che:

𝑇𝐴𝑠𝑥 = 𝑅𝐴𝑌
(16 e 17)
𝑇𝑆𝑑𝑥 = 𝑅𝐴𝑌 − 𝐹

Bisogna sottolineare che nelle equazione (1) e (5) il termine z potrebbe essere eliminato in quanto
costante.
Si deduce che il taglio calcolato a destra, che dall'equazione (5) ne consegue essere pari a 𝐶5 , sarà
legato al taglio calcolato a sinistra.
𝐶5 = 𝐶1 − 𝐹 (18)
Supponendo di risolvere la struttura con le ECS e quindi sono note le reazione Ray e Rby. Per
calcolare il taglio su questa struttura utilizziamo il diagramma del taglio e ne deduciamo che:
𝑇𝐴 =𝑅𝐴𝑌

𝑇𝐴𝑠𝑥 =𝑅𝐴𝑌 (19)

𝑇𝑆𝑑𝑥 =𝑅𝐴𝑌 −𝐹

𝑇𝐵 = 𝑅𝐴𝑌 −𝐹=−𝑅𝐵𝑌

L’equazione a noi utile è la penultima perche correla il taglio a destra e a sinistra di S. Tale
equazione, sostituendo e sfruttando le opportune equazioni del sistema possiamo dedurre che:
𝑇𝑆𝑑𝑥 = 𝑇𝑆s𝑥 − 𝐹 (20)
Quanto scritto ci riconduce all'equazione (18).
La risoluzione di questo sistema non è molto complessa e ci permette di calcolare tutte le costanti
Ci. Sostituite queste ultime nelle prime 8 equazioni ci permettono di conoscere le funzioni di
interesse.

Il nostro problema analizza una trave con una certa forza F in assenza di carico. Dunque, il taglio
sarà costante, il momento lineare, la rotazione del 2 ordine e l'abbassamento del terzo ordine. Ciò si
riflette nelle equazioni scritte.

Per esercizio a casa si dovrebbe risolvere il sistema e successivamente plottare i diagrammi di


taglio, momento, rotazione e abbassamento. Si può osservare il seguente diagramma:

Per quanto riguarda il diagramma della rotazione bisogna dire che:


la rotazione è un parametro cinematico. Se viene applicata una forza F immaginiamo che la
deformazione come riportato nel seguente diagramma
Questo disegno rappresenta proprio la funzione V(z). Nel problema in esame avremo due funzioni a
seconda del segmento trattato.
La funzione rotazione non è altro che l'angolo che la tangente alla deformata forma con la
fondamentale.

In termini di funzione, la 𝜑𝐴 sarà pari alla funzione 𝜑(𝑧 = 0)|𝐴𝐵 .L'angolo decresce fino ad
annullarsi in un certo punto. Successivamente l'angolo cambia segno: avrà inizialmente segno orario
poi superato il punto di nullo il segno sarà antiorario. Si arriva infine in B a 𝜑𝐵.
In conclusione, la rotazione parte da un valore orario pari a 𝜑𝐴 ma per la nostra convenzione
applicata sarà positivo. Successivamente la funzione rotazione decresce fino ad arrivare a 0. Da qui
cambia segno e diventa antiorario fino a 𝜑𝐵 .
Noto che la funzione di rotazione è una funzione di 2 grado, allora questa può avere due diversi
andamenti:

La funzione rotazione non è altro che l’integrale della funzione momento diviso per -EI. Nel
passaggio dalla sezione B sinistra a B destra il taglio cambia segno: infatti, nel diagramma del
momento cambia la pendenza nella sezione destra di B sia di valore che di segno proprio per la
relazione che sussiste tra momento e taglio.
Il diagramma del momento indica come varia la tangente sul diagramma delle rotazioni. Poichè in
A il momento è pari a zero allora la tangente in A della funzione rotazione deve essere pari a zero.
La funzione rotazione deve partire a tangente orizzontale.
Se valesse la funzione ipotizzata in blu allora in primis non varrebbe la condizione di tangenza
orizzontale in 0 ed inoltre, man mano che ci si sposta la tangente diminuisce quando invece il
momento sappiamo essere crescente. La curva ipotizzata in blu è dunque errata.

Noto il diagramma del momento in corrispondenza del punto di massimo la pendenza deve essere
massima e quindi l'andamento in nero risulta essere quello corretto.
Passando da B sinistra a B destra si osserva che il momento non cambia segno ma il momento
diminuisce fino a zero. Quindi anche qui in B la tangente alla funzione rotazione sarà orizzontale.
Se sussiste quanto detto prima, la funzione abbassamento non potrà essere diversa.
Rappresentata la fondamentale della funzione e supposta la funzione abbassamento positiva verso il
basso, sappiamo che la funzione abbassamento sia in A che in B sarà pari a zero. L'andamento della
funzione sarà come quello di una funzione di 3 grado.
La funzione rotazione esprime come varia la tangente della funzione abbassamento. Se la
rotazione in A è diversa da 0 allora anche la tangente della funzione abbassamento sarà diversa
da zero. La funzione rotazione decresce fino ad arrivare a 0 quindi, la tangente della funzione
abbassamento in corrispondenza dovrà essere orizzontale.
La funzione rotazione nel passaggio da sinistra a destra di B cambia segno e quindi la funzione
abbassamento dovrà cambiare anch’essa segno della pendenza.

Questo esercizio può anche essere risolto con L'INTEGRAZIONE DELLA LINEA ELASTICA.
Si parte dall'abbassamento e anziché integrare, deriviamo. Partendo dal sistema (*) otteniamo il
sistema

𝑑 𝑇(𝑧)
= −𝑞
𝑑𝑧

𝑑 𝑀(𝑧)
=𝑇 (*)
𝑑𝑧

𝑑 𝜑(𝑧) 𝑀(𝑧)
=−
𝑑𝑧 𝐸𝐼
𝑑 𝑉(𝑧)
= 𝜑(𝑧)
𝑑𝑧

𝑉 ′′′′ ∗𝐸𝐼=𝑞
−𝑉 ′′′ ∗𝐸𝐼=𝑇 (21)
′′ 𝑀 ′′
𝑉 =− →𝑀=−𝑉 ∗𝐸𝐼
𝐸𝐼
𝑉 ′ =𝜑

é possibile scrivere la funzione abbassamento direttamente in forma polinomiale. Noto che la mia
struttura è priva di carichi, allora la funzione abbassamento deve avere grado 3.
Possiamo, dunque scrivere:
𝑉(𝑧)|𝐴𝐵 = 𝐵1 ∗ 𝑧 3 + 𝐵2 ∗ 𝑧 2 + 𝐵3 ∗ 𝑧 + 𝐵4 (22)
Questa è la forma che avrà la funzione abbassamento indipendentemente dai valori dei parametri
Bi. Questa funzione può essere derivata tante volte fino alla funzione che si vuole ottenere.
Infatti:
𝜑(𝑧)|𝐵𝐴 = 3 ∗ 𝐵1 ∗ 𝑧 2 + 2 ∗ 𝐵2 ∗ 𝑧 + 𝐵3 (23)
𝑀(𝑧)|𝐵𝐴 = −(6 ∗ 𝐵1 ∗ 𝑧 + 2 ∗ 𝐵2 ) ∗ 𝐸𝐼 (24)
𝑇(𝑧)|𝐴𝐵 = −𝐸𝐼(6𝐵1) (25)
N.B. che B1 sarà sicuramente un termine diviso EI perchè deve essere semplificato.
Si può fare lo stesso discorso per 𝑉̃ (𝑧)|𝐶𝐵 :

𝑉̃ (𝑧)|𝐶𝐵 = 𝐵5 ∗ 𝑧 3 + 𝐵6 ∗ 𝑧 2 + 𝐵7 ∗ 𝑧 + 𝐵8 (26)

Si ottiene in conclusione un sistema 8 equazioni in 8 incognite. Per risolverlo utilizzeremo le stesse


condizioni al contorno precedentemente scritte.
Non avendo un carico ripartito non è necessario derivare ulteriormente la funzione taglio.
In presenza di un carico ripartito la funzione polinomiale deve essere del 4 ordine e avremo 5
costanti. Il termine noto si ottiene derivando ulteriormente la funzione taglio. Il termine
noto dipende proprio dal carico ed è già noto il suo valore in caso di carico ripartito.
ESERCIZIO 2

Supponiamo di avere una struttura come in figura. Questa struttura sappiamo essere ISOstatica e
sono presenti un primo corpo AC e un secondo corpo CD.
Il metodo delle 4 integrazione e della linea elastica può essere applicato su qualsiasi struttura. I
gradi di libertà bloccati sono:
- 2 in A;
- 1 in B;
- 2 in C;
- 1 in D;
è possibile scrivere una funzione continua su AB ma non su AC perchè è presente una discontinuità
in B a causa della reazione. Basta che una funzione delle 4 del sistema (*) sia discontinua che tutte
le altre lo saranno di conseguenza.
Neppure sul tratto BD posso scrivere una funzione continua poichè cambia il carico ed è presente
una cerniera interna i quali generano punti di discontinuità.
I domini delle funzioni del sistema saranno dunque 3.
Ne consegue:

𝟏. 𝑇(𝑧)|𝐵𝐴 = 𝐶1

𝟐. 𝑀(𝑧)|𝐵𝐴 = 𝐶1 ∗ 𝑧 + 𝐶2

𝑧2 𝑧
𝟑. 𝜑(𝑧)|𝐵𝐴 = −𝐶1 ∗ − 𝐶2 ∗ + 𝐶3
2𝐸𝐼 𝐸𝐼
𝑧3 𝑧2
𝟒. 𝑉(𝑧)|𝐵𝐴 = −𝐶1 ∗ − 𝐶2 ∗ + 𝐶3 ∗ 𝑧 + 𝐶4
6𝐸𝐼 2𝐸𝐼
Si ricorda che nella 1 appare solo la costante perché ci troviamo in assenza di carico.
Lungo BC, invece è presente il carico. Nota dunque la relazione (5) si procede con l'integrazione
nel seguente modo:

𝑑𝑇
𝑁𝑜𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 = −𝑞 (𝟓)
𝑑𝑧
6. 𝑇(𝑧)|𝐶𝐵 = −𝑞 ∗ 𝑧 + 𝐶5
𝑧2
𝟕. 𝑀(𝑧)|𝐶𝐵 = −𝑞 ∗ + 𝐶5 ∗ 𝑧 + 𝐶6
2
𝑧3 𝑧2 𝑧
8. 𝜑(𝑧)|𝐶𝐵 = 𝑞 ∗ − 𝐶5 ∗ − 𝐶6 ∗ + 𝐶7
6 ∗ 𝐸𝐼 2𝐸𝐼 𝐸𝐼
𝑧4 𝑧3 𝑧2
𝟗. 𝑉(𝑧)|𝐶𝐵 =𝑞∗ − 𝐶5 ∗ − 𝐶6 ∗ + 𝐶7 ∗ 𝑧 + 𝐶8
24 ∗ 𝐸𝐼 6𝐸𝐼 2𝐸𝐼

In presenza di carico la funzione abbassamento V(z) viene del 4 ordine.


Infine, lungo il tratto CD si ottiene:
𝟏𝟎. 𝑇(𝑧)|𝐷
𝐶 = 𝐶9

𝟏𝟏. 𝑀(𝑧)|𝐷
𝐶 = 𝐶9 ∗ 𝑧 + 𝐶10

𝑧2 𝑧
𝟏𝟐. 𝜑(𝑧)|𝐷
𝐶 = −𝐶9 ∗ − 𝐶10 ∗ + 𝐶11
2𝐸𝐼 𝐸𝐼
𝑧3 𝑧2
𝟏𝟑. 𝑉(𝑧)|𝐷
𝐶 = −𝐶9 ∗ − 𝐶10 ∗ + 𝐶11 ∗ 𝑧 + 𝐶12
6𝐸𝐼 2𝐸𝐼

Si ottiene un sistema di 12 equazioni in 12 incognite. Molti termini saranno nulli ma è necessario


comunque scrivere 12 condizioni al contorno.
𝟏𝟒. 𝑉(𝑧 = 0)|𝐵𝐴 = 0
𝟏𝟓. 𝑀(𝑧 = 0)|𝐵𝐴 = −𝑚
𝟏𝟔. 𝑉(𝑧 = 𝑙1 )|𝐵𝐴 = 0
𝟏𝟕. 𝑀(𝑧 = 𝑙1 )|𝐵𝐴 = 𝑀(𝑧 = 0)|𝐶𝐵
𝟏𝟖. 𝜑(𝑧 = 𝑙1)|𝐵𝐴 = 𝜑(𝑧 = 0)| 𝐶𝐵
𝟏𝟗. 𝑀(𝑧 = 𝑙2)| 𝐶𝐵= 0
𝟐𝟎. 𝑀(𝑧 = 0)|𝐷 𝐶=0
𝟐𝟏. 𝑉(𝑧 = 𝑙2)|𝐶𝐵 = 𝑉(𝑧 = 0)|𝐷𝐶
𝐷
𝟐𝟐. 𝑇(𝑧 = 𝑙2)|𝐵 = 𝑇(𝑧 = 0)|𝐶
𝐶

𝟐𝟑. 𝑀(𝑧 = 𝑙3)|𝐷 𝐶=0


𝐷
𝟐𝟒. 𝑉(𝑧 = 𝑙3)|𝐶 = 0
𝟐𝟓. 𝑉(𝑧 = 0)|𝐶𝐵= 0
Le condizioni (14), (15) sono dovute alla cerniera in A.
Invece, per quanto riguarda il punto B in cui è posto un carrello ne conseguono le relazioni: (16) in
quanto il carrello impedisce lo spostamento del punto e la rotaizone relativa tra i tratti, mentre si
può avere una rotaizone che interessa ugualemnte entrami i tratti sulla cerniera esterna; (17) il
momento deve essere uguale a sinistra e a destra di B in quanto in B non sono applicate coppie.

N.B. il carrello è posto al di sotto del tratto continuo perchè se così non fosse e avressimo
una cerniera come rappresentato nella prima figura la struttura sarebbe labile. Visto che il
carrello è posto al di sotto, la struttura si può deformare. Il momento dunque non può essere nullo.
Dobbiamo correlare la funzione taglio lungo AB alla funzione taglio lungo CB. Per comprendere
tale relazione prendiamo in considerazione il grafico in figura.

Il carrello, essendo posto nel centro, imporrà una certa deformazione. In termini di taglio, cercando
di ricavare il diagramma si ottiene:
𝑇𝐴 =−𝑅𝐴𝑌
𝑇𝐵𝑠𝑥 =−𝑅𝐴𝑌
(26)
𝑇𝐵𝑑𝑥 =−𝑅𝐴𝑌 +𝑅𝐵𝑌 =𝐹
𝑇𝐵𝑑𝑥 =𝑇𝐵𝑠𝑥 +𝑅𝐵𝑌 =𝐹
𝑇𝐵 = 𝑅𝐴𝑌 −𝐹=−𝑅𝐵𝑌

𝑇𝐵𝑑𝑥 tiene conto della reazione. È nota la funzione 𝑇𝐵𝑑𝑥 in quanto pari alla funzione 𝑇(𝑧 = 0)|𝐶𝐵 ed è
nota l’espressione di 𝑇𝐵𝑠𝑥 . 𝑅𝐵𝑌 rappresenta l’incognita in quanto non si può dire nulla in termini di
taglio sul nodo B. Disegnando la deformata ed osservandone la tangente, le due rotazioni devono
essere uguali perchè B è un tratto di continuità in cui la struttura non si spezza. Possiamo dunque
scrivere la condizione (18).

In C è presente una cerniera interna. Per il momento possiamo scrivere subito la relazione (19).
Il momento è calcolabile anche anche con la funzione lungo DC e quindi ne consegue la relazione
(20).
Per quanto riguarda la rotazione a destra e sinistra di C, grazie alla dualità statica e cinematica la
cerniera non reagisce con un momento e dunque la rotazione non può essere uguale a destra e a
sinistra. La cerniera, invece, reagisce con un taglio ovvero una forza verticale e dunque si ottiene la
relazione (21) sull'abbassamento.
In termini di taglio in C si può dire che questo sia costante e dunque sarà uguale a sinistra e a destra
di C. Ne consegue la relazione (22).
In D il momento e l'abbassamento saranno nulli e ne conseguono le relazioni (23) e (24).
Infine, si deve tenere conto che è nullo l'abbassamento sul tratto BC (25).

Questo esercizio può essere risolto anche con il metodo dell'integrazione della linea elastica e
bisogna applicare sempre le stesse condizioni al contorno.
Il taglio avrà le dimensioni di una forza, il momento le dimensioni di una forza per una lunghezza
e l'abbassamento le dimensioni di una lunghezza.

Il metodo di risoluzione appena vista, ha una forza generale e non è stato necessario applicare le
ECS (utili solo per le isostatiche ed insufficienti per le iperstatiche). in quanto per conoscere poi i
diagrammi di taglio, momento e le altre funzioni è possibile plottare le espressioni ottenute note le
costanti di integrazioni. Le equazioni cardinali della statica consentono di risolvere la struttura ed
ottenere il diagramma del taglio e del momento. Questo metodo consente quindi di risolvere anche
strutture IPERstatiche, evitando l’uso delle ECS.
È possibile accoppiare la risoluzione dell’equazioni cardinali della statica con le equazioni
indefinite dell’equilibrio per semplificare il calcolo nel caso si voglia ottenere la funzione
abbassamento o rotazione.
Ad esempio, nel caso della seguente trave:

Applicando le equazioni cardinali della statica si ottiene una reazione verticale −𝑅𝐴𝑌 pari proprio ad
F e rivolta verso l’alto; ed una coppia reagente pari ad F*a con verso il basso. L’ECS permettono di
risolvere la struttura ed ottenere i diagrammi di taglio e momento come riportati nella figura sopra.
L’ECS ci permettono di evitare le integrazioni:

𝑑 𝑇(𝑧)
= −𝑞
𝑑𝑧

𝑑 𝑀(𝑧)
=𝑇
𝑑𝑧
Poiché sono già note dalle ECS le funzioni di taglio e momento. In particolare in questo caso:

𝑇|𝐵𝐴 = 𝐹
𝑇|𝐶𝐵= 0

Per la funzione momento calcolata lungo AB è noto che questa sia una funzione lineare. Fissata
l'ascissa z, applico un principio di sezionamento, sezionando ad un generica ascissa z. Per calcolare
il momento in B, si effettua un sezionamento e si guarda verso sinistra e osservo la reazione RAY
verso l'alto moltiplicata per la distanza "a" a cui va sottratta la coppia reagente che vale F*a. Quanto
detto può essere fatto in qualsiasi punto e non solo in quelli notevoli. Supponendo di sezionare ad
una certa ascissa z, si ottiene:
𝑀(𝑧)|𝐵𝐴 = −𝐹 ∗ 𝑎 + 𝐹 ∗ 𝑧

Così facendo è stato possibile ottenere la funzione taglio e la funzione momento. Da qui,
si sfruttano solo le due integrazioni successive per il calcolo delle funzioni rotazione e
abbassamento. Si ottengono le seguenti relazioni:

𝑎∗𝑧 𝑧2
𝜑(𝑧)|𝐵𝐴 = 𝐹 ∗ −𝐹∗ + 𝐷1
𝐸𝐼 2𝐸𝐼
𝑎 ∗ 𝑧2 𝐹 ∗ 𝑧3
𝑉(𝑧)|𝐵𝐴 = 𝐹 ∗ −𝐹∗ + 𝐷1 ∗ 𝑧 + 𝐷2
2𝐸𝐼 6𝐸𝐼

Questo metodo viene suggerito per la prova scritta e viene detto METODO DELLA DOPPIA
INTEGRAZIONE.
Infine, in questo caso, per conoscere le due costanti bisogna applicare le seguenti 2 condizioni al
contorno:
In A è presente un incastro e quindi la rotazione in A sarà pari:
𝜑(𝑧 = 0)|𝐵𝐴 = 0 𝑒 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝐷1 = 0
L’abbassamento per z=0 lungo AB sarà anch’esso nullo.
𝑉(𝑧)|𝐵𝐴 = 0 𝑒 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝐷2 = 0

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