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𝜀𝑐 𝜀𝑐𝑡 𝑠 𝜀 𝜀′𝑠
= 𝐻−𝑥 = 𝑑−𝑥 =𝑥
𝑥𝑐 𝑐 𝑐 𝑐 −𝑐
Dove
c rappresenta il copriferro
1
Le condizioni di equilibrio alla traslazione e alla rotazione assumono l’aspetto:
𝐶 + 𝐶′ − 𝑇 − 𝑇′ = 0 Equazione 1
𝐶𝑑𝐶 + 𝐶 ′ 𝑑𝐶′ − 𝑇𝑑𝑇 − 𝑇 ′ 𝑑𝑇′ = 0 [rispetto l’asse neutro] Equazione 2
Dove
𝑥 𝑥
∫0 𝑐 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 (𝜀𝑐 (𝑥𝑐 , y))dy + ∫𝑥 𝑐−𝐻 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 (𝜀𝑐 (𝑥𝑐 , y))dy + 𝐴𝑠 ∙ 𝜎𝑠 (𝜀𝑠 (𝑥𝑐 , 𝑥𝑐 −
𝑐
Equazione 3
𝑑)) + 𝐴′𝑠 ∙ 𝜎𝑠 (𝜀𝑠 (𝑥𝑐 , 𝑥𝑐 − 𝑐)) = 0
𝑥 𝑥
∫0 𝑐 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 (𝜀𝑐 (𝑥𝑐 , y)) ∙ ydy + ∫𝑥 𝑐−𝐻 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 (𝜀𝑐 (𝑥𝑐 , y)) ∙ ydy + 𝐴𝑠 ∙
𝑐
𝜎𝑠 (𝜀𝑠 (𝑥𝑐 , 𝑥𝑐 − 𝑑)) ∙ (𝑥𝑐 − 𝑑) + 𝐴′𝑠 ∙ 𝜎𝑠 (𝜀𝑠 (𝑥𝑐 , 𝑥𝑐 − 𝑐)) ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) = 0 Equazione 4
[rispetto l’asse neutro]
in cui 𝜎𝑐 (𝜀𝑐 ) e 𝜎𝑠 (𝜀𝑠 ) rappresentano rispettivamente il legame costitutivo del calcestruzzo e
dell’acciaio.
Primo Stadio
Come già visto in precedenza, il primo stadio è caratterizzato da un comportamento lineare
dei materiali, con calcestruzzo che reagisce sia in trazione sia in compressione. Il problema,
2
posto in questi termini, è desueto per il progetto di una sezione in cemento armato (per la
quale si ammette che tutti gli sforzi di trazione debbano essere assorbiti dalle armature in
acciaio). Esistono tuttavia casi in cui si va ad analizzare la capacità portante della sezione con
calcestruzzo teso reagente. È questo il caso delle verifiche a fessurazione, che si effettuano agli
stati limite di esercizio nei confronti delle combinazioni frequente e quasi permanente e sono
finalizzate a minimizzare le problematiche relative alla durabilità. Trattandosi di un problema
di verifica, le dimensioni della sezione, così come le sue armature, sono note. Le incognite del
problema saranno la posizione dell’asse neutro e il momento che provocherà la fessurazione
della sezione. Questa avviene quando nell’estrema fibra tesa si raggiungerà la deformazione
(e quindi la tensione) di fessurazione. Posto in questi termini il problema è di semplice
risoluzione in quanto si impone la deformazione di fessurazione nel calcestruzzo e, sfruttando
la congruenza, si ricavano le deformazioni negli altri materiali:
𝑥
𝑐
𝜀𝑐 = 𝐻−𝑥 ∙ 𝜀𝑐𝑡 Equazione 5
𝑐
𝑑−𝑥
𝜀𝑠 = 𝐻−𝑥𝑐 ∙ 𝜀𝑐𝑡 Equazione 6
𝑐
𝑥 −𝑐
𝑐
𝜀′𝑠 = 𝐻−𝑥 ∙ 𝜀𝑐𝑡 Equazione 7
𝑐
𝜀
𝑐𝑡
𝜒𝑐𝑡 = 𝐻−𝑥 Equazione 8
𝑐
3
L’equazione di equilibrio alla traslazione si scriverà come:
1 1
2
∙ 𝑏 ∙ 𝑥𝑐 ∙ 𝜎𝑐 + 𝐴′ 𝑠 ∙ 𝜎′𝑠 − 𝐴𝑠 ∙ 𝜎𝑠 − 2 ∙ 𝑏 ∙ (𝐻 − 𝑥𝑐 ) ∙ 𝑓𝑐𝑡 = 0 Equazione 9
1 𝑥𝑐 𝑥𝑐 −𝑐 𝑑−𝑥𝑐 1
∙ 𝑏 ∙ 𝑥𝑐 ∙ 𝐸𝑐 ∙ ∙ 𝜀𝑐𝑡 + 𝐴′ 𝑠 ∙ 𝐸𝑠 ∙ ∙ 𝜀𝑐𝑡 − 𝐴𝑠 ∙ 𝐸𝑠 ∙ ∙ 𝜀𝑐𝑡 − ∙ 𝑏 ∙ (𝐻 − 𝑥𝑐 ) ∙
2 𝐻−𝑥𝑐 𝐻−𝑥𝑐 𝐻−𝑥𝑐 2 Equazione 10
𝐸𝑐 ∙ 𝜀𝑐𝑡 = 0
da cui si ricava la posizione dell’asse neutro.
Poiché dalla congruenza, sfruttando la linearità dei legami costitutivi, è possibile scrivere:
𝜎𝑐 𝑐𝑡𝑓 𝑠 𝜎 𝜎′
= 𝐸 ∙(𝐻−𝑥 )
= 𝐸 ∙(𝑑−𝑥 )
= 𝐸 ∙(𝑥 𝑠−𝑐)
𝐸𝑐 ∙𝑥𝑐 𝑐 𝑐 𝑠 𝑐 𝑠 𝑐
𝑥𝑐 2 (𝐻−𝑥𝑐 )2
𝑏∙ 2
+ 𝑛 ∙ 𝐴′ 𝑠 ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) − 𝑛 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 ) − 𝑏 ∙ 2
=0 Equazione 11
Il momento di fessurazione sarà infine dato dall’equilibrio alla rotazione (in questo caso
effettuato intorno all’asse neutro):
1 2 1 2
2
∙ 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 ∙ 3 ∙ 𝑥𝑐 2 + 𝐴′ 𝑠 ∙ 𝜎 ′ 𝑠 ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) + 𝐴𝑠 ∙ 𝜎𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 ) + 2 ∙ 𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑡 ∙ 3 ∙ (𝐻 − 𝑥𝑐 )2 = M𝑐𝑟 Equazione 12
1 1
𝐼𝑛 = 3 ∙ 𝑏 ∙ 𝑥𝑐 3 + 𝑛 ∙ 𝐴′ 𝑠 ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐)2 + 𝑛 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 )2 + 3 ∙ 𝑏 ∙ (𝐻 − 𝑥𝑐 )3
4
𝑛 𝐼
M𝑐𝑟 = (𝐻−𝑥 ∙𝑓
) 𝑐𝑡 Equazione 13
𝑐
OSSERVAZIONE. Nelle precEdenti relazioni fct rappresenta la resistenza di progetto del calcestruzzo a flessione.
Secondo Stadio
A seguito della fessurazione del calcestruzzo, il comportamento della sezione in cemento
armato entra nel cosiddetto II stadio, che rappresenta la corrente condizione di esercizio. La
sezione non perde le sue caratteristiche di funzionalità e i materiali continuano ad avere un
comportamento elastico-lineare. Solo il calcestruzzo in trazione non sarà più reagente e
quindi si ometterà dalle equazioni di equilibrio, che assumeranno la forma:
𝑥
∫0 𝑐 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 (𝜀𝑐 (𝑥𝑐 , y))dy + 𝐴𝑠 ∙ 𝜎𝑠 (𝜀𝑠 (𝑥𝑐 , 𝑥𝑐 − 𝑑)) + 𝐴′𝑠 ∙ 𝜎𝑠 (𝜀𝑠 (𝑥𝑐 , 𝑥𝑐 −
Equazione 14
𝑐)) = 0
𝑥
∫0 𝑐 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 (𝜀𝑐 (𝑥𝑐 , y)) ∙ ydy + 𝐴𝑠 ∙ 𝜎𝑠 (𝜀𝑠 (𝑥𝑐 , 𝑥𝑐 − 𝑑)) ∙ (𝑥𝑐 − 𝑑) + 𝐴′𝑠 ∙
Equazione 15
𝜎𝑠 (𝜀𝑠 (𝑥𝑐 , 𝑥𝑐 − 𝑐)) ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) = 0 [rispetto l’asse neutro]
Condizione di snervamento
Lo snervamento dell’acciaio teso è una condizione limite, pertanto, per ogni sezione in c.a.
sollecitata a flessione semplice avremo un unico momento di snervamento, che si potrà
calcolare imponendo la retta di deformazione passante per la deformazione di snervamento
dell’acciaio teso. Trattandosi di un problema di verifica, la geometria della trave è
5
completamente nota e le incognite saranno le tensioni e l’asse neutro. La condizione di
congruenza porterà quindi a definire, in funzione dell’asse neutro incognito, il valore di
deformazione degli altri materiali.
𝑥
𝜀𝑐 = 𝑑−𝑥𝑐 ∙ 𝜀𝑠𝑦 Equazione 16
𝑐
𝑐 𝑥 −𝑐
𝜀′𝑠 = 𝑑−𝑥 ∙ 𝜀𝑠𝑦 Equazione 17
𝑐
𝑥 𝑓𝑦𝑑
𝜎𝑐 = 𝑑−𝑥𝑐 ∙ Equazione 18
𝑐 𝑛
𝑐 𝑥 −𝑐
𝜎′𝑠 = 𝑑−𝑥 ∙ 𝑓𝑦𝑑 Equazione 19
𝑐
1
2
∙ 𝑏 ∙ 𝑥𝑐 ∙ 𝜎𝑐 + 𝐴′ 𝑠 ∙ 𝜎′𝑠 − 𝐴𝑠 ∙ 𝜎𝑠 = 0 Equazione 20
1 2
2
∙ 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 ∙ 3 ∙ 𝑥𝑐 2 + 𝐴′ 𝑠 ∙ 𝜎 ′ 𝑠 ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) + 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 ∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 ) = M𝑦 Equazione 21
𝑥𝑐 2
𝑏∙ 2
+ 𝑛 ∙ 𝐴′ 𝑠 ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) − 𝑛 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 ) = 𝑆𝑛 = 0 Equazione 22
6
𝑛 𝐼 𝑓𝑦𝑑
M𝑦 = (𝑑−𝑥 )
∙ 𝑛 Equazione 23
𝑐
1
𝐼𝑛 = 3 ∙ 𝑏 ∙ 𝑥𝑐 3 + 𝑛 ∙ 𝐴′ 𝑠 ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐)2 + 𝑛 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 )2
𝜀𝑠𝑦
𝜒𝑠𝑦 = 𝑑−𝑥 Equazione 24
𝑐
OSSERVAZIONE. Le precedenti relazioni sono ricavate nell’ipotesi che il calcestruzzo abbia sempre un legame
elastico lineare. In realtà non è sempre così in quanto, come emerge dalla Equazione 16, la deformazione del
calcestruzzo dipende dalla profondità dell’asse neutro. In funzione della geometria della sezione, pertanto, il
calcestruzzo potrebbe anche avere un comportamento non lineare a snervamento dell’armatura inferiore.
σc ≤ σc,lim
σs ≤ σs,lim
in cui
L’analisi da effettuare, formalmente non differisce molto dai calcoli effettuati per valutare il
momento di snervamento. Tuttavia, va rilevato che in questo caso non è nota a priori
7
l’inclinazione della retta di deformazione. Al solito, le equazioni a disposizione sono quelle
di equilibrio e di congruenza (Figura 5).
C + T’ – T = 0
C dc + T’ dt’ + T dt = M
1
2
∙ 𝑏 ∙ 𝑥𝑐 ∙ 𝜎𝑐 + 𝐴′ 𝑠 ∙ 𝜎′𝑠 − 𝐴𝑠 ∙ 𝜎𝑠 = 0 Equazione 25
𝜎𝑐 𝑠 𝜎 𝜎′
= 𝐸 ∙(𝑑−𝑥 )
= 𝐸 ∙(𝑥 𝑠−𝑐)
𝐸𝑐 ∙𝑥𝑐 𝑠 𝑐 𝑠 𝑐
𝑥𝑐 2
𝑏∙ 2
+ 𝑛 ∙ 𝐴′ 𝑠 ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) − 𝑛 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 ) = 𝑆𝑛 = 0 Equazione 26
8
Una volta definito l’asse neutro, si può ricavare la tensione nei materiali in funzione della
sollecitazione, attraverso una condizione d’equilibrio alla rotazione, ad esempio, rispetto
all’asse neutro.
1 2
∙ 𝑏 ∙ 𝜎𝑐 ∙ ∙ 𝑥𝑐 2 + 𝐴′ 𝑠 ∙ 𝜎 ′ 𝑠 ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) + 𝐴𝑠 ∙ 𝜎𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 ) = M𝑒𝐷 Equazione 27
2 3
M𝐸𝑑
𝜎𝑐 = 𝐼𝑛
∙ 𝑥𝑐 Equazione 28
M𝐸𝑑
𝜎𝑠 = 𝑛 ∙ 𝐼𝑛
∙ (𝑑 − 𝑥𝑐 ) Equazione 29
M𝐸𝑑
𝜎′𝑠 = 𝑛 ∙ ∙ (𝑥𝑐 − 𝑐) Equazione 30
𝐼𝑛
OSSERVAZIONE. Esiste un’altra tipologia di verifica (analoga alla precedente e che fornisce lo stesso risultato),
che è basata sulla definizione di momento resistente Mr, ovvero, il massimo momento che la sezione può
assorbire nel rispetto delle tensioni ammissibili. Il Momento resistente Mr è il minimo tra il momento resistente
del calcestruzzo e quello dell’acciaio, calcolati come:
𝜎𝑐,𝑙𝑖𝑚 ∙𝐼𝑛
𝑀𝑟,𝑐 = 𝑥𝑐 Equazione 31
𝜎
𝑠,𝑙𝑖𝑚 𝑛 ∙𝐼
𝑀𝑟,𝑠 = 𝑛∙(𝑑−𝑥 ) Equazione 32
𝑐
Ed è una caratteristica non legata alle sollecitazioni, ma solo alle tensioni limite di esercizio (ammissibili) e alla
geometria della sezione.
L’andamento delle deformazioni all’interno della sezione, nelle ipotesi assunte sempre quello
riportato in Figura 5, dove è riportato anche l’andamento delle relative tensioni. Come già
evidenziato in precedenza, si è operata una omogeneizzazione dell’acciaio al calcestruzzo per
ottenere un andamento delle tensioni lineare sulla sezione .
L’introduzione del coefficiente di omogenizzazione “n”, pari al rapporto tra Es Ed Ec, permette
di trasformare la congruenza sulle deformazioni in congruenza sulle tensioni:
9
𝜀𝑐 𝑠𝜀 𝜀′𝑠
= 𝑑−𝑥 =𝑥 Equazione 33
𝑥𝑐 𝑐 𝑐 −𝑐
𝜎𝑐 𝑠 𝜎 𝜎′
= 𝐸 ∙(𝑑−𝑥 )
= 𝐸 ∙(𝑥 𝑠−𝑐) Equazione 34
𝐸𝑐 ∙𝑥𝑐 𝑠 𝑐 𝑠 𝑐
Nel rispetto delle condizioni ammissibili si impone che il valore di tensione massima nel
calcestruzzo (σc) e nell’acciaio (σs), siano pari ai valori di tensione ammissibile:
σc = σc,amm
σs = σs,amm
OSSERVAZIONE. È possibile definire “ammissibili” le tensioni limite di esercizio definite nei confronti delle
combinazioni rara o quasi permanente
10
𝜎𝑐,𝑎𝑚𝑚 𝜎 𝑑 𝜎 −1
𝑠,𝑎𝑚𝑚 𝑥𝑐 𝜎
𝑥𝑐
= 𝑛∙(𝑑−𝑥 )
= 1 + 𝑛∙𝜎𝑠,𝑎𝑚𝑚 = (1 + 𝑛∙𝜎𝑠,𝑎𝑚𝑚 ) =𝜉 Equazione 35
𝑐 𝑥𝑐 𝑐,𝑎𝑚𝑚 𝑑 𝑐,𝑎𝑚𝑚
Il calcolo dell’altezza utile della sezione d sfrutta la condizione di equilibrio alla rotazione
rispetto all’armatura tesa. Si ha infatti
1 𝑥
∙ 𝑏 ∙ 𝜎𝑐,𝑎𝑚𝑚 ∙ 𝑥𝑐 ∙ (𝑑 − 3𝑐) = M𝐸𝑑
2
1 𝜉
∙ 𝑏 ∙ 𝜎𝑐,𝑎𝑚𝑚 ∙ 𝜉 ∙ 𝑑 2 ∙ (1 − 3) = M𝐸𝑑
2
M𝐸𝑑
𝑑 = r√ Equazione 36
𝑏
1
𝑟=√ 𝜉 Equazione 37
0.5∙𝜎 𝑐,𝑎𝑚𝑚 ∙𝜉∙(1−3)
𝑥
𝜎𝑠,𝑎𝑚𝑚 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − 3𝑐) = M𝐸𝑑
M𝐸𝑑
𝐴𝑠 = 𝜎 Equazione 38
𝑠,𝑎𝑚𝑚 ∙𝑧
Essendo
𝜉
𝑧 = (1 − ) ∙ 𝑑
3
11
Terzo Stadio
Prima di entrare nel merito della trattazione, richiamiamo i legami costitutivi non lineari da
adottare.
Figura 7 – Legame costitutivo del calcestruzzo (sovrapposizione parabola rettangolo e stress block).
Come per il secondo stadio, distingueremo il problema della verifica da quello del progetto,
partendo da quest’ultimo per una più agevole comprensione dell’approccio utilizzato.
Progetto
Analogamente a quanto visto per le tensioni ammissibili, note le sollecitazioni (calcolate
rispetto alla combinazione fondamentale, quindi con i carichi amplificati) Ed i valori di
tensione limite dei materiali, il progetto agli stati limite ultimi riguarderà la definizione della
geometria e dell’armatura della sezione.
Per le ipotesi di Bernoulli, l’andamento delle deformazioni sarà sempre di tipo lineare.
Trattandosi di una condizione Limite Ultima dovremo ipotizzare il raggiungimento delle
deformazioni ultime in entrambi i materiali (calcestruzzo compresso εcu=3.50‰, acciaio teso
εsu=10‰). A vantaggio di sicurezza, nonché per facilità di calcolo, andremo a considerare un
legame costitutivo delle armature di tipo elasto-plastico perfetto (Figura 8)
OSSERVAZIONE. La posizione εsu=10‰ non concorda con l’attuale indefinita deformabilità delle armature
prevista dalle NTC08. In realtà, come vEdremo nel seguito, tale posizione si rende necessaria per definire un
campo di rottura della sezione di tipo duttile.
12
Figura 9 – Regioni di rottura a flessione (SLU).
Da una prima analisi del diagramma delle deformazioni a rottura, in flessione semplice, è
possibile notare vari e possibili campi di rottura, legati alla crisi del calcestruzzo e/o
dell’acciaio (Figura 9) La retta relativa alla crisi del calcestruzzo e al raggiungimento della
deformazione di snervamento nell’acciaio teso è definita di rottura bilanciata, e separa i
comportamenti duttili da quelli fragili. Per la fase di progetto utilizzeremo come retta di
rottura quella caratterizzata da una deformazione del calcestruzzo compresso
εcu=3.50‰ e una deformazione dell’acciaio teso εsu=10‰. In questo modo, per una
qualsiasi ragionevole variazione dell’asse neutro, la sezione continuerà ad avere un
comportamento di tipo duttile.
𝜀𝑐𝑢 𝜀
𝑠𝑢 𝑑 𝜀
= (𝑑−𝑥 = 1 + 𝜀𝑠𝑢 𝑥𝑐 = 𝜉 ∙ 𝑑 Equazione 39
𝑥𝑐 𝑐) 𝑥𝑐 𝑐𝑢
𝑥
𝑏 ∙ ∫0 𝑐 𝜎𝑐 (y) ∙ 𝑦 ∙ 𝑑𝑦 = M𝐸𝑑
13
Figura 10 – Andamenti di deformazioni e tensioni in caso di progetto allo stato limite ultimo.
𝑥𝑐
𝜎𝑐 (y)
𝛽=∫ d𝑦
0 𝑓𝑐𝑑 ∙ y
Nel caso in cui il diagramma sia tutto sviluppato (fino al valore di deformazione ultima) β sarà
pari a 0.8. Nel caso di regioni di rottura con deformazione del calcestruzzo inferiore a quella
ultima, il valore assunto dal coefficiente di riempimento sarà inferiore, ma ciò non
comprometterà l’utilizzo del legame semplificato.
L’utilizzo del legame di tipo Stress-Block permette una semplificazione del problema. Infatti
l’equazione di equilibrio a rotazione si scriverà
𝛽∙𝑥𝑐
𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 ∙ (𝑑 − ) = M𝐸𝑑
2
𝛽∙𝜉
𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝜉 ∙ 𝑑 2 ∙ (1 − ) = M𝐸𝑑
2
M𝐸𝑑
𝑑 = r√ Equazione 40
𝑏
14
1
𝑟=√ 𝛽∙𝜉 Equazione 41
𝑓𝑐𝑑 ∙𝛽∙𝜉∙(1− )
2
𝛽∙𝜉
𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − ) = M𝐸𝑑
2
M𝐸𝑑
𝐴𝑠 = 𝑓 Equazione 42
𝑦𝑑 ∙0.9∙𝑑
Essendo
𝑧 = 0.9 ∙ 𝑑
Verifica
La verifica allo stato limite ultimo consiste nel confrontare il momento agente sulla sezione
(MEd, valutato con la combinazione fondamentale) con il Momento Ultimo (Mu) della sezione,
legato al raggiungimento della deformazione ultima in uno dei due materiali (o in entrambi).
Il Momento ultimo della sezione è valutato sulla base di condizioni di equilibrio alla
traslazione alla rotazione, ma, mancando una condizione di linearità delle tensioni, è
necessario fissare alcune ipotesi, che saranno controllate a posteriori.
𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 = 0
da cui:
𝐴𝑠 ∙𝑓𝑦𝑑
𝑥𝑐 = 𝑏∙𝑓
𝑐𝑑 ∙𝛽
L’ipotesi iniziale (armatura tesa snervata e crisi legata al calcestruzzo compresso), deve essere
verificata con la congruenza:
15
(𝑑−𝑥𝑐 )
𝜀𝑠 = 𝜀𝑐𝑢
𝑥𝑐
1. εs,y < εs < εs,u. L’armatura è snevata, ma non a rottura. La posizione calcolata dell’asse
neutro è quella esatta. La crisi è dovuta allo schiacciamento del calcestruzzo.
2. εs < εs,y. La deformazione nell’acciaio teso è minore di quella di snervamento.
L’equilibrio a traslazione deve essere riscritto.
3. εs > εs,u. Il collasso della sezione avviene per rottura dell’armatura, senza
schiacciamento dell’acciaio. In caso di utilizzo di un legame costitutivo elastoplastico-
perfetto dell’acciaio, nelle more dell’attuale dispositivo normativo, questa modalità di
crisi non si può verificare, quindi l’equazione di equilibrio a traslazione resta valida.
Calcolato l’asse neutro, si determina il valore del momento ultimo, Mu, attraverso una
condizione i equilibrio alla rotazione, ad esempio attorno all’armatura tesa:
𝛽∙𝑥𝑐
𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 ∙ (𝑑 − ) = M𝑢
2
(𝑑−𝑥𝑐 )
𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 − 𝐴𝑠 ∙ 𝐸𝑠 ∙ 𝜀𝑐𝑢 = 0
𝑥𝑐
16
Le ipotesi iniziale (armatura tesa e compressa snervate e crisi legata al calcestruzzo
compresso), devono essere verificate con la congruenza:
(𝑑−𝑥𝑐 )
𝜀𝑠 = 𝜀𝑐𝑢
𝑥𝑐
(𝑥𝑐 −𝑐)
𝜀′𝑠 = 𝜀𝑐𝑢
𝑥𝑐
1. εs,y < εs < εs,u εs,y < ε’s < εs,u. Le armature sono snevate, ma non a rottura. La posizione
calcolata dell’asse neutro è quella esatta. La crisi è dovuta allo schiacciamento del
calcestruzzo.
2. εs < εs,y e/o ε’s < εs,y. La deformazione nelle armature è minore di quella di snervamento.
L’equilibrio a traslazione deve essere riscritto.
3. εs > εs,u e/o ε’s > εs,u. Il collasso della sezione avviene per rottura dell’armatura, senza
schiacciamento dell’acciaio. In caso di utilizzo di un legame costitutivo elastoplastico-
perfetto dell’acciaio, nelle more dell’attuale dispositivo normativo, questa modalità di
crisi non si può verificare, quindi l’equazione di equilibrio a traslazione resta valida.
Calcolato l’asse neutro, a seconda della condizione in cui ci si trova, si andrà a definire il valore
del momento ultimo, tenendo conto anche dell’armatura compressa, attraverso una
condizione di equilibrio intorno all’armatura tesa, ottenendo:
𝛽∙𝑥𝑐
𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 ∙ (𝑑 − ) + 𝐴′𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 ∙ (𝑑 − 𝑐) = M𝑢 [Acciaio snervato]
2
𝛽∙𝑥𝑐
𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 ∙ (𝑑 − ) + 𝐴′𝑠 ∙ 𝐸𝑠 ∙ 𝜀′𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑐) = M𝑢 [Acciaio elastico]
2
OSSERVAZIONE. Se ε’s < εs,y e εs > εs,y l’equazione di equilibrio a traslazione va riscritta come segue:
(𝑥𝑐 −𝑐)
𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 + 𝐴′ 𝑠 ∙ 𝐸𝑠 ∙ 𝜀𝑐𝑢 − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 = 0
𝑥𝑐
Se ε’s < εs,y e εs < εs,y l’equazione di equilibrio a traslazione va riscritta come segue:
In entrambi i casi, il controllo sulla congruenza deve essere effettuate sino al raggiungimento della congruenza.
17
Verifica a semplice armatura, sezione a T
La verifica di una sezione a T viene tipicamente effettuata nelle zone di campata dei solai
gettati in opera. La verifica da effettuare non si discosta in maniera significativa da quanto
visto in precedenza per la sezione a semplice o a doppia armatura. È tuttavia necessario
valutare se l’asse neutro taglia l’anima o la soletta della sezione (Figura 11). Vediamo come
operare nel caso di sezione a T a semplice armatura.
Figura 12 – Sezione a T con asse neutro che taglia la soletta (stato tensionale interno allo SLU).
L’asse neutro si ricava sempre da una condizione di equilibrio alla traslazione. Nell’ipotesi di
legame costitutivo del calcestruzzo compresso di tipo Stress-Block, di acciaio teso snervato e
di asse neutro che taglia la soletta (Figura 12), l’equazione di equilibrio diventa:
18
𝐵 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 = 0
da cui:
𝐴𝑠 ∙𝑓𝑦𝑑
𝑥𝑐 = 𝐵∙𝑓
𝑐𝑑 ∙𝛽
L’ipotesi iniziale (armatura tesa snervata e crisi legata al calcestruzzo compresso), deve essere
verificata con la congruenza:
(𝑑−𝑥𝑐 )
𝜀𝑠 = 𝜀𝑐𝑢
𝑥𝑐
1. εs,y < εs < εs,u e xc < s L’armatura è snevata, ma non a rottura. La crisi è dovuta allo
schiacciamento del calcestruzzo. La posizione calcolata dell’asse neutro quella esatta.
L’asse neutro taglia la soletta, quindi le ipotesi di partenza sono esatte e si può
procedere con il calcolo del momento ultimo.
2. εs,y < εs < εs,u e xc > s. L’armatura è snevata, ma non a rottura. La crisi è dovuta allo
schiacciamento del calcestruzzo. La posizione calcolata dell’asse neutro quella esatta.
L’equilibrio a traslazione deve essere comunque riscritto poiché l’asse neutro taglia
l’anima.
3. εs < εs,y e xc < s. La deformazione nell’acciaio teso è minore di quella di snervamento.
L’equilibrio a traslazione deve essere riscritto come segue:
(𝑑−𝑥𝑐 )
𝐵 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 − 𝐴𝑠 ∙ 𝐸𝑠 ∙ 𝜀𝑐𝑢 = 0
𝑥𝑐
4. εs > εs,u e xc < s. Il collasso della sezione avviene per rottura dell’armatura, senza
schiacciamento dell’acciaio. In caso di utilizzo di un legame costitutivo elastoplastico-
perfetto dell’acciaio, nelle more dell’attuale dispositivo normativo, questa modalità di
crisi non si può verificare, quindi l’equazione di equilibrio a traslazione resta valida.
Calcolato l’asse neutro, si determina il valore del momento ultimo, Mu, attraverso una
condizione i equilibrio alla rotazione, ad esempio attorno all’armatura tesa:
𝛽∙𝑥𝑐
𝐵 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝛽 ∙ 𝑥𝑐 ∙ (𝑑 − 2
) = M𝑢
19
OSSERVAZIONE. Nei casi in cui xc > s si deve seguire la procedura riportata di seguito.
Figura 13 – Sezione a T con asse neutro che taglia l’anima (stato tensionale interno allo SLU).
da cui:
𝐴𝑠 ∙𝑓 𝐵∙𝑠
𝑥𝑐 = ( 𝑏∙𝑓 𝑦𝑑 − + 𝑠)⁄𝛽
𝑐𝑑 𝑏
L’ipotesi iniziale (armatura tesa snervata e crisi legata al calcestruzzo compresso), deve essere
verificata con la congruenza:
(𝑑−𝑥𝑐 )
𝜀𝑠 = 𝜀𝑐𝑢
𝑥𝑐
1. εs,y < εs < εs,u e xc > s L’armatura è snevata, ma non a rottura. La crisi è dovuta allo
schiacciamento del calcestruzzo. La posizione calcolata dell’asse neutro quella esatta.
L’asse neutro taglia la soletta, quindi le ipotesi di partenza sono esatte e si può
procedere con il calcolo del momento ultimo.
20
2. εs,y < εs < εs,u e xc < s. L’armatura è snevata, ma non a rottura. La crisi è dovuta allo
schiacciamento del calcestruzzo. La posizione calcolata dell’asse neutro quella esatta.
L’equilibrio a traslazione deve essere comunque riscritto poiché l’asse neutro taglia la
soletta (caso precedente).
3. εs < εs,y e xc > s. La deformazione nell’acciaio teso è minore di quella di snervamento.
L’equilibrio a traslazione deve essere riscritto come segue:
(𝑑−𝑥𝑐 )
𝐵 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑠 + 𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ (𝛽 ∙ 𝑥𝑐 − 𝑠) − 𝐴𝑠 ∙ 𝐸𝑠 ∙ 𝜀𝑐𝑢 = 0
𝑥𝑐
4. εs > εs,u e xc > s. Il collasso della sezione avviene per rottura dell’armatura, senza
schiacciamento dell’acciaio. In caso di utilizzo di un legame costitutivo elastoplastico-
perfetto dell’acciaio, nelle more dell’attuale dispositivo normativo, questa modalità di
crisi non si può verificare, quindi l’equazione di equilibrio a traslazione resta valida.
Calcolato l’asse neutro, si determina il valore del momento ultimo, Mu, attraverso una
condizione i equilibrio alla rotazione, ad esempio attorno all’armatura tesa:
𝑠 𝛽∙𝑥𝑐 +𝑠
𝐵 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑠 ∙ (𝑑 − 2) + 𝑏 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ (𝛽 ∙ 𝑥𝑐 − 𝑠) ∙ (𝑑 − ) = M𝑢
2
OSSERVAZIONE. Nei casi in cui xc < s si deve seguire la prima procedura illustrata.
21