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Una trave isostatica, soggetta ad un carico uniformemente ripartito (Fig. XX), produce delle reazioni ai vincoli
pari a:
𝑞∙𝐿
𝑉𝐴 = 𝑉𝐵 = (1)
2
Le caratteristiche della sollecitazione alla generica ascissa 𝑥 assumono valore pari a
𝑁(𝑥) = 0 (2)
𝑞∙𝐿 𝑥
𝑇(𝑥) = 𝑉𝐴 − 𝑞 ∙ 𝑥 = (1 − 2 ∙ ) (3)
2 𝐿
𝑞 ∙ 𝑥 2 𝑞 ∙ 𝐿2 𝑥 𝑥 2
𝑀(𝑥) = 𝑉𝐴 ∙ 𝑥 − = ( − 2) (4)
2 2 𝐿 𝐿
Se si considera un arco a tre cerniere (isostatico) soggetto ad un carico uniformemente ripartito (Fig. XX),
l’equilibrio alla traslazione verticale fornisce le reazioni vincolari verticali
𝑞∙𝐿
𝑉𝐴 = 𝑉𝐵 = (5)
2
mentre l’equilibrio alla rotazione del semiarco AC intorno alla cerniera in C fornisce l’equazione
𝐿 𝑞 ∙ 𝐿2
𝑀𝐶 = 𝑉𝐴 ∙ − −𝐻∙𝑓 =0 (6)
2 8
da cui si ricava il valore della reazione orizzontale
𝑞 ∙ 𝐿2
𝐻= (7)
8𝑓
𝑁(𝑥) = (8)
𝑞∙𝐿 𝑥
𝑇(𝑥) = 𝑉𝐴 − 𝑞 ∙ 𝑥 = (1 − 2 ∙ ) (9)
2 𝐿
𝑞 ∙ 𝑥2
𝑀(𝑥) = 𝑉𝐴 ∙ 𝑥 − − 𝐻 ∙ 𝑦(𝑥) = 𝑀𝑇 (𝑥) − 𝐻 ∙ 𝑦(𝑥) (10)
2
Rispetto alla trave, dunque, l’arco è soggetto ad un momento flettente minore che dipende dalla sagoma
dell’arco 𝑦(𝑥) e dalla freccia 𝑓. Essendo il termine 𝐻 ∙ 𝑦(𝑥) riduttivo, ci si chiede se è possibile sagomare
l’arco in modo da avere caratteristica flettente nulla in ogni sezione di ascissa 𝑥 dell’arco.
𝑥 𝑥2
𝑦(𝑥) = 4𝑓 ( − 2 ) (13)
𝐿 𝐿
L’arco sagomato secondo la (13) è definito arco funicolare del peso proprio.
INSERIRE FIGURA AE
Consideriamo un arco a due cerniere sagomato secondo la espressione (13). L’arco risulta essere una volta
iperstatico. Così come per le travi, la risoluzione della struttura iperstatica può essere eseguita considerando
la isostatica equivalente. Nel problema in esame, si decide di declassare il vincolo in B da cerniera a carrello,
scorrevole in direzione (𝑥). Per ripristinare la uguaglianza, bisogna applicare una forza 𝑋 diretta in direzione
(𝑥) mentre per ripristinare la congruenza lo spostamento 𝑢0 determinato dal carico ripartito 𝑞 deve essere
uguale allo spostamento provocato dalla incognita iperstatica 𝑋. Scrivendo quest’ultimo spostamento come
il prodotto dello spostamento 𝑢∗ ottenuto dalla forza unitaria e la incognita iperstatica, allora
𝑢0 = 𝑋 ∙ 𝑢 ∗ (14)
𝐻0 𝑞 ∙ 𝐿2 1
𝑁(𝑠) = − =− ∙ (15)
cos 𝛼 (𝑠) 8𝑓 cos 𝛼 (𝑠)
produce nell’arco, supposto deformabile estensionalmente, la deformazione elastica
𝑁(𝑠) 𝐻0 1
𝜀(𝑠) = =− ∙ (16)
𝐸𝐴(𝑠) cos 𝛼 (𝑠) 𝐸𝐴(𝑠)
Nelle equazioni (15) e (16) si è indicata con 𝑠 la ascissa curvilinea avente come asse l’asse dell’arco.
L’accorciamento elementare è
𝐻0 1
𝑑𝑙(𝑠) = 𝜀(𝑠) ∙ 𝑑𝑠 = − ∙ ∙ 𝑑𝑠 (17)
cos 𝛼 (𝑠) 𝐸𝐴(𝑠)
in ascissa curvilinea. Proiettando lungo l’asse 𝑥 si ottiene l’accorciamento elementare
𝐻0
𝑑𝑢(𝑠) = 𝑑𝑙(𝑠) ∙ cos 𝛼(𝑠) = − ∙ 𝑑𝑠 (18)
𝐸𝐴(𝑠)
che, integrato lungo l’intera lunghezza 𝑙 dell’arco, fornisce lo spostamento
𝑙
𝑑𝑠
𝑢0 = −𝐻0 ∫ (19)
0 𝐸𝐴(𝑠)
Per quanto riguarda lo spostamento 𝑢∗ , applichiamo la forza unitaria 𝐻 ∗ = 1 al vincolo in B. Essa produce
una caratteristica del momento flettente
𝑀(𝑠) = −𝐻 ∗ ∙ 𝑦(𝑠) = −1 ∙ 𝑦(𝑠) (20)
𝑀(𝑠) 𝑦(𝑠)
𝑑𝜑(𝑠) = − ∙ 𝑑𝑠 = ∙ 𝑑𝑠 (21)
𝐸𝐼(𝑠) 𝐸𝐼(𝑠)
e lo spostamento elementare
𝑦(𝑠)2
𝑑𝑢(𝑠) = 𝑑𝜑(𝑠) ∙ 𝑦(𝑠) = ∙ 𝑑𝑠 (22)
𝐸𝐼(𝑠)
Integrando lungo 𝑠 allora lo spostamento ricercato è
𝑙
𝑦(𝑠)2
𝑢∗ = ∫ ∙ 𝑑𝑠 (23)
0 𝐸𝐼(𝑠)
Sostituendo la (19) e la (23) all’interno della (14), si ottiene
𝑙 𝑙
𝑑𝑠 𝑦(𝑠)2
−𝐻 ∫ =𝑋 ∙∫ ∙ 𝑑𝑠 (24)
0 𝐸𝐴(𝑠) 0 𝐸𝐼(𝑠)
da cui l’incognita iperstatica
𝑙 𝑑𝑠
∫0
𝐸𝐴(𝑠)
𝑋 = −𝐻0 ∙ (25)
𝑙 𝑦(𝑠)2
∫0 𝐸𝐼(𝑠) ∙ 𝑑𝑠
La (25) ci dice che all’interno dell’arco iperstatico, rispetto a quello isostatico, la spinta 𝐻0 è diminuita da
una forza 𝑋 = ∆𝐻 che prende il nome di caduta di spinta.
𝑥 (xx)