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Per risolvere i problemi relativi agli impianti chimici è necessario
fare uso di equazioni, esse vengono classificate in :
equazioni di bilancio e equazioni di trasferimento.
-Le equazioni di bilancio si basano sul principio di conservazione
della massa e dell’energia in sistemi chiusi ( stazionari) e vengono
utilizzate per determinare portate, composizioni, quantità di calore.
-Le equazioni di “ trasferimento “ sono in genere relative
al trasferimento del calore da un sistema ad un altro.

Si definiscono “operazioni unitarie” le lavorazioni industriali che


non portano a variazioni nella natura delle sostanze
(interessano fenomeni fisici).
Sono operazioni unitarie la concentrazione, l’evaporazione,
la distillazione, la filtrazione, l’estrazione con solvente ecc.
Si definiscono “ processi unitari” le lavorazioni che portano
ad una variazione nella natura delle sostanze trattate
(interessano fenomeni chimici).

Sono processi unitari le Sintesi industriali. 2


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Ritornando alle equazioni di bilancio si può dire che il sistema
è in regime stazionario se non si ha accumulo.
Per capire il concetto consideriamo un recipiente alimentato
da una portata entrante di liquido F.in. ed una uscente F.us.

Se Fi – Fu = 0 cioè Fi = Fu
tanto liquido entra tanto ne esce, quindi non si ha accumulo.
Se Fi – Fu ≠ 0 cioè Fi ≠ Fu si ha accumulo

e precisamente

Se Fi > Fu l’accumulo è positivo Fin

Se Fi < Fu l’accumulo è negativo


Fus

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Possiamo dire:

Portata entrante – Portata uscente = Accumulo

Esprimendo l’accumulo come variazione


di volume nel tempo si ha:
∆V
Fi – Fu =
∆t

L’ unità di misura è in genere litri / minuti


oppure m3 / sec

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BILANCIO DI ENERGIA
Possiamo scrivere:
En entrante – En uscente = Accumulo di energia
In un sistema stazionario l’Accumulo è zero.
En entrante – En uscente = 0
Le forme di energie associate ai componenti del sistema
sono molteplici, si va dalla energia cinetica a quella
potenziale al contenuto termico o Entalpia H ;

Considerando l’energia solamente come contenuto termico


,se il sistema è conservativo o stazionario non c’é scambio
con l’esterno pertanto il Contenuto termico iniziale, come
somma di quello di tutti i partecipanti è uguale al
Contenuto termico finale.

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Contenuto termico entrante – Contenuto termico uscente = 0
Il Contenuto termico Q (o Entalpia H ) rappresenta il calore
necessario per portare la massa da 0°C alla temperatura
considerata cioè:
Q = m ۰ cp ۰ (t - 0) = m ۰ cp ۰ t .
Il calore così definito non è altro che l’H della sostanza.
Il contenuto termico a 0° C è posto = 0.
L’unità di misura del calore è la Kcal o nel S.I. il Joule.
Cp rappresenta il calore specifico, cioè il calore necessario per
innalzare di un grado la temperatura dell’unità di massa della
sostanza.

Q Joule
Cp = = ;
m*Δ t Kg۰ K

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Analizziamo il bilancio di energia nella miscela di due liquidi.

Considerando due liquidi aventi massa m1 e m2 ,


alle temperature t1 e t2 , miscelandoli in condizioni stazionarie
avremo: Hi di m1 + Hi di m2 = Hf di m1 + Hf di m2
- dove Hi e Hf sono le entalpie iniziali e finali
- tf rappresenta la temperatura finale uguale per entrambi.
Possiamo scrivere:
m1 cp1( t1 – 0 ) + m2 cp2( t2 – 0 ) = m1 cp1( tf – 0 ) + m2 cp2( tf – 0 )
( si consideri t1 > t2 ) da cui

m1 cp1 t1 + m2 cp2 t2 = m1 cp1 tf + m2 cp2 tf

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La somma dei contenuti termici iniziali è uguale a quella finale.

L’equazione rappresenta un bilancio di energia


applicato ad una miscela. L’equazione può essere scritta :

m1 cp1 ( t1 - tf ) = m2 cp2 ( tf - t2)

Δ H1= Δ H2

Il primo membro rappresenta l’energia o calore ceduto


dal primo liquido più caldo , mentre il secondo membro
il calore acquistato dal liquido più freddo.
L’equazione scritta costituisce un bilancio di trasferimento.
Con semplici passaggi si ottiene:
m1 cp1 t1 + m2 cp2 t2
Tf=
m1 cp1 + m2 cp2

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TRASFERIMENTO DEL CALORE:
CONDUZIONE – CONVEZIONE - IRRAGGIAMENTO.
Le equazioni di trasferimento si riferiscono al trasporto di calore o
di materia tra un sistema ed un altro. Una equazione di
trasferimento mette in relazione la grandezza oggetto del
trasferimento ( energia o massa ) con le grandezze fisiche che la
influenzano..
Ad esempio il trasferimento del calore tra due corpi dipende dalla
loro differenza di temperatura e dalle caratteristiche costruttive
( materiali, forma).
L’equazione di trasferimento è del tipo:
Forza spingente
Portata della grandezza trasferita =
Resistenza al trasferimento
La forza spingente è la causa che determina il trasferimento
( esempio la differenza di temperatura). La resistenza dipende dal
mezzo attraverso cui avviene il trasferimento.

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TRASFERIMENTO DEL CALORE.

Condizione indispensabile è che i due corpi abbiano diversa


temperatura.
Lo studio del trasferimento si propone di descrivere quali
grandezze influenzano lo scambio, così pure il ruolo della
forma geometrica dei corpi interessati.
Il trasferimento del calore tra due corpi può avvenire per:

 CONDUZIONE
 CONVEZIONE
 IRRAGGIAMENTO.

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LA CONDUZIONE

Il meccanismo della conduzione non implica


spostamento di materia. I metalli in genere sono buoni
conduttori del calore e questo è da attribuire alla grande
mobilità che hanno gli elettroni di muoversi nella materia.
Consideriamo il trasferimento del calore attraverso una
superficie piana isolata dall’ambiente esterno.
T1 > T2
T1
Parete 2
Parete 1
interno
esterno Q calore
T2 scambiato

Profilo della temperatura (rappresentazione grafica del valore della t°):


Maggiore è l’inclinazione minore è la conducibilità termica del materiale.
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L’equazione di trasferimento del calore per conduzione è l’equazione
di Fourier:
ΔT
Q=K*A* Q rappresenta la quantità di calore scambiata
s nell’unità di tempo W nell’ S.I.
K rappresenta la conducibilità termica del
materiale in Watt / m ∙ °C o K.
Capacità del materiale a condurre il calore.
A è la superficie di scambio perpendicolare al
Flusso. In m2
ΔT differenza di temperatura T1 - T2 °C o Kelvin.
s è lo spessore in m.

ΔT
Il rapporto è definito Gradiente termico
s
( che rappresenta la condizione sufficiente affinché si manifesti il
trasferimento).
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Considerando la quantità di calore scambiato Q come rapporto tra
una forza spingente e
la resistenza si ha:
ΔT forza spingente
Q =
s resistenza

K*A

Se la parete è composta da più materiali, considerando sempre il


sistema isolato, a regime la quantità di calore che attraversa la
parete 1 è uguale a quella della 2 e a quella della tre, cioè il
trasferimento è da considerarsi un flusso.

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Quindi: T1 Ta Tb T2
Q1 = Q 2 = Q 3 = Q
T1 – Ta
Q1 = K 1 * A *
s1

Ta - Tb
Q2 = K 2 * A *
s2

Tb – T2
Q3 = K 3 * A * Profilo della temperatura
s3
Ricavando le differenze di temperature dalle tre equazioni si ha:
Q * s1 Q * s2 Q * s3
T1 – Ta = ; Ta – Tb = ; Tb – T2 =
K1 * A K2 * A K3 * A

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Sommando e semplificando viene :

Q s1 s2 s3
T1 – T2 = * + +
A K1 K2 K3

Da cui :

ΔT
Q=
s1 s2 s3
+ +
K 1A K2 A K3 A

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LA CONVEZIONE
Il trasferimento del calore avviene a seguito di spostamento di massa
( moti convettivi) . Si può avere convezione naturale e forzata. E come
moto può essere laminare o turbolento.
A stretto contatto con la parete è presente un film di liquido per il quale
non si ha convezione ma si può considerare presente solo
conduzione. Il calore trasferito Q è uguale = A ∙ h ∙ ( t2 – t1 )
h rappresenta il coefficiente di trasferimento per convezione o
coefficiente di pellicola. ( W / m2 * K )
Maggiore è la turbolenza maggiore è la quantità di calore trasferito.
A contatto della parete il moto è laminare poi si passa a turbolento.
Il coefficiente h dipende dalle proprietà fisiche del liquido e dalle
condizioni operative ( velocità, diametro e superficie)
Il valore dell’h, coefficiente di pellicola, non è di facile reperibilità.

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Consideriamo il caso della trasmissione del calore attraverso una
parete (conduzione) a contatto con due fluidi a temperature diverse. E’
praticamente il caso di una parete di un appartamento a contatto con
l’ambiente interno e con l’esterno.
La parete avrà una propria conducibilità K e spessore s. Fluido 2
In regime stazionario il flusso del calore
che attraversa la parete è unico, per cui T1
il calore trasferito dal fluido 1 alla parete
per convezione, quello che attraversa la
parete per conduzione e quello che viene T’
trasferito dalla pare al fluido 2 per Fluido 1 T”
Convezione, sono uguali:
T2
Q = Q1 = Q2 = Q3 parete

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Analizziamo i tre casi:

1) da fluido 1 a parete : convezione Q = h1 * A * (T1 – T’ )

K * A * (T’ – T” )
2) attraverso la parete : conduzione Q=
s

3) da parete a fluido 2 : convezione Q = h2 * A * (T” – T2 )

Q 1 s 1
∆ T = T1 – T2 = * + +
A h1 K h2

A contatto della parete si ha moto laminare poi, attraverso una


zona di transizione, si ha moto nettamente turbolento.
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La formula può essere scritta come rapporto tra forza spingente e
resistenza.
A * ( Ti – Te)
Q=
1 s 1
+ +
hi K he
(Il calore trasmesso fa riferimento all’unità di tempo)
Il denominatore rappresenta la resistenza al passaggio del calore
attraverso la parete (convezione, conduzione, convezione).
1 s 1 1
Resistenza= + + ; che si indica =
hi K he U

Dove U, coefficiente 1
globale di scambio è =
1 s 1
+ +
hi K he 19
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Pertanto la formula che permette il calcolo del calore, che
prende il nome di “Equazione globale di scambio” diventa:
Q = A * U * Δt ; dove la Δt è la differenza
( t° fluido 1 - t° fluido 2).
Il coefficiente U ( si misura in W m-2 K-1 ) , viene ottenuto
sperimentalmente e ciò evita il calcolo di hi e he,
coefficienti di pellicola interno ed esterno, difficili da
determinare.
A seguito della presenza di incrostazioni, alla resistenza
vista vanno aggiunti dei fattori (di sporcamento)
quantificati sperimentalmente:
1 1
= + R1 + R2
UD U

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Nel caso di un tubo contenente un fluido 1 a contatto all’esterno
con un fluido 2, si procede come nel caso precedente
considerando però per il tubo la superficie curva.

Il flusso di calore sarà unico:

Q = Q1 = Q2 = Q3
ri Fluido 2
re
Fluido 1

Le formule sono scritte come


rapporto tra forza spingente
e resistenza.
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(Ti – T’ )
1) Convezione interna: Q =
1

hi ∙ Ai

(T’ – T” )
2) conduzione parete curva: Q=
De
ln
Di

2 π ∙ K∙ L
(T” – Te )
3) Convezione esterna: Q =
1

he * Ae
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Ti – Te
Globalmente Q =
De
ln
1 Di 1
+ +
hi * Ai 2 π * K* L he * Ae

Il denominatore rappresenta la resistenza complessiva allo


scambio termico.

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In pratica la resistenza dovuta alla conduzione è trascurabile perché i
tubi di uno scambiatore sono di materiale ad alta conducibilità termica.
Pertanto la formula relativa alla resistenza risulta funzione solamente
dei fenomeni convettivi:

1 1 1
Resistenza = + cioè =
hi * Ai he * Ae U * Ae

Dove U rappresenta il coefficiente globale di scambio

1 1 1
= +
U * Ae hi * Ai he * Ae

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Che con semplici passaggi diventa:

1 Ae 1
= +
U hi * Ai he
Essendo il rapporto delle superfici uguale a quello dei rispettivi
diametri, si può scrivere:

1 De 1
= +
U hi * Di he

L’equazione globale di scambio è: Q = A * U * Δ t

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TRASMISSIONE DEL CALORE PER IRRAGGIAMENTO:

La trasmissione del calore avviene in assenza di materia interposta, per


mezzo di radiazioni elettromagnetiche. Le radiazioni rientrano:
•nel campo del visibile e nell’infrarosso.
Lunghezza d’onda e frequenza sono legate dalla relazione λ = c / ν ,
λ rappresenta la lunghezza d’onda cioè la lunghezza di una oscillazione
completa, c è la velocità della luce mentre ν (ni) è la frequenza cioè il
numero di oscillazioni nell’unità di tempo.
Il tempo di una oscillazione completa prende il nome di periodo T.

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Emissione ed assorbimento delle radiazioni.

L’energia emessa da un corpo per irraggiamento è legata alla


frequenza da; E= h * ν dove h costante di Planck vale 6,6 * 10 -27 ,
ed è tanto più grande quanto maggiore è la ν e più piccola λ.
Le radiazioni che colpiscono un corpo vengono in parte assorbite, in
parte riflesse e in parte attraversano il corpo. Indicando con:
α - fattore di assorbimento come rapporto tra l’Energia
assorbita / l’E totale incidente;
ρ – fattore di riflessione (ro) come rapporto tra l’Energia riflessa
/ l’E totale incidente;
τ – fattore di trasmissione (tau) come rapporto tra l’Energia
trasmessa / l’E totale incidente
Indicando con Ei l’energia incidente sul corpo essa risulterà uguale
alla somma delle tre forme di energia: assorbita = α * Ei , energia
riflessa = ρ * Ei , energia che attraversa il corpo = τ * Ei

Ei = α * Ei + ρ * Ei + τ * Ei
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Si definisce corpo nero un sistema capace di assorbire tutta l’energia
incidente, Corpo nero – α = 1 mentre ρ=0 e τ=0
Corpo riflettente –α=0 mentre ρ=1 e τ=0
Corpo trasparente –α=0 mentre ρ=0 e τ=1
Si definisce corpo opaco un sistema che non si lascia attraversare,
per cui vale: α + ρ = 1
Un corpo nero può essere una sfera cava con un foro dal quale entra
la radiazione. A seguito delle numerose riflessioni che si hanno
all’interno il raggio non può più fuoriuscire.
L’assorbimento in genere varia con la lunghezza d’onda λ della
radiazione incidente, questo perché l’energia, da parte della
sostanza, non viene assorbita in maniera continua perché, così come
si ha per l’emissione, sono fenomeni che avvengono in maniera
discontinua ( per pacchetti- Planck) . Un corpo è definito grigio se
assorbe in maniera costante al variare della λ .

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I corpi neri, oltre ad assorbire tutta la radiazione incidente, se messi
in condizione di emettere energia, emettono secondo la legge
Q = σ * T4
Legge di Stefan – Boltzmann.
La sigma σ è = 5,672 * 10-8 W/ m2 * K4

Q rappresenta l’energia totale emessa nell’unità di tempo per unità


di superficie ( W / m2 ).
Per corpi diversi dal corpo nero l’energia emessa è una frazione di
quella calcolata con la legge di Stefan-Boltzmann, cioè
Q = ε * σ * T4 ( ε epsilon )

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la ε è detto fattore di emissività ed è definito come rapporto:
Energia emessa da un corpo non nero
ε= ed è <1
Energia emessa da un corpo nero alla stessa temperatura

Trasmissione per irraggiamento tra due pareti piane.


1 2

T1 T2 30
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Consideriamo due pareti piane 1 e 2 di uguale superficie,
rispettivamente alle temperature T1 e T2.
Se si comportano da corpi neri, l’energia emessa dalla parete 1
è interamente assorbita dalla parete 2 e viceversa.
Q1 = σ *A * T1 4 ( energia emessa da 1 nell’unità di tempo)
Q2 = σ *A * T2 4 ( energia emessa da 2 nell’unità di tempo)
Se la T1 è > T2 si avrà trasferimento di calore da 1 a 2 , dato
dalla differenza :
Q1 - Q2 = Q netto = σ *A * ( T1 4 - T2 4 )
dove Q netto è il calore scambiato tra le due pareti nell’unità di
tempo. L’espressione vale per i corpi neri. Per i corpi non neri è
necessario scrivere:
Q netto = ε * σ *A * ( T1 4 - T2 4 )
Vale per un corpo sottoposto a irraggiamento.

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.
La legge di Stefan-Boltzmann può essere scritta con una
equazione analoga a quelle usate per la conduzione e per la
convezione, introducendo un coefficiente per irraggiamento hirr:

Q = ε * σ * ( T1 4 - T2 4 )

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