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TRASMISSIONE DEL CALORE

Prof. Ing. Vittorio Ferraro


DIMES
Università della Calabria
vittorio.ferraro@unical.it

Bibliografia
• V. Marinelli, G. Oliveti, A. Sabato, “Elementi di Trasmissione del
Calore”, Pitagora Editrice, Bologna.
• L. De Santoli, “Fisica Tecnica Ambientale, Trasmissione del Calore”,
Volume secondo, Casa Editrice Ambrosiana.
• G. Guglielmini, C. Pisoni, “Elementi di Trasmissione del Calore”,
Editoriale Veschi.
CONCETTI FONDAMENTALI DELLA TRASMISSIONE
DEL CALORE

Quando esiste una differenza di temperatura in un


sistema o quando due sistemi a temperatura diversa
vengono messi a contatto si ha trasmissione del calore.
Quindi lo scambio termico si può definire come la
trasmissione di energia da una regione ad un’altra dovuta
ad una differenza di temperatura.
La grandezza in transito si chiama calore. Tale
grandezza non è misurabile direttamente ma si
possono osservare e misurare gli effetti che produce.
Il calore, così come il lavoro, produce una variazione
dell’energia interna del sistema termodinamico o del
corpo.
La Termodinamica classica, attraverso il Primo Principio,
fornisce la relazione principale esistente tra calore, lavoro
e variazione di energia interna e studia solo gli stati di
equilibrio ed i processi che evolvono reversibilmente tra
tali stati. Per i processi irreversibili invece, studia solo le
relazioni tra gli stati estremi di equilibrio.

Non è quindi di aiuto nella determinazione quantitativa dei


processi che avvengono in assenza di equilibrio ed inoltre
non considera il meccanismo dello scambio termico né il
tempo richiesto per il trasferimento del calore.

Tra le variabili usate nella Termodinamica non compare il


tempo. Lo studio dei meccanismi dello scambio termico si
basa principalmente su leggi empiriche.
Nei problemi tecnici il calore fluisce contemporaneamente

secondo i tre meccanismi fondamentali dello scambio

termico, conduzione, convezione ed irraggiamento,

anche se si preferisce studiare tali meccanismi

separatamente per chiarezza didattica.


SCAMBIO TERMICO PER CONDUZIONE

Nei solidi opachi il meccanismo di scambio termico è la


conduzione. Se esiste una differenza di temperatura tra
due zone vicine, le molecole in queste zone sono dotate di
energia cinetica proporzionale alla propria temperatura. La
collisione tra le molecole del mezzo, provoca uno scambio
di energia cinetica e di conseguenza di calore senza
trasporto di materia.

Nei solidi trasparenti (vetro, quarzo ecc), oltre allo


scambio termico per conduzione si ha scambio termico
per irraggiamento.
Nei gas e liquidi stagnanti si ha conduzione pura.
Se il gas o il liquido non è completamente stagnante allora
alla conduzione si aggiunge lo scambio termico per
convezione ed alcune volte anche quello per
irraggiamento.

Nei solidi metallici, oltre alla collisione tra le molecole si


ha anche diffusione degli elettroni liberi che favoriscono lo
scambio termico per conduzione.

La trattazione generale della conduzione è sviluppata su un


modello matematico del corpo fisico continuo, omogeneo
ed isotropo con caratteristiche fisiche invarianti nel tempo
ed indipendenti dalla temperatura.
POSTULATO DI FOURIER
Il trasferimento del calore per conduzione, dovuto ad una differenza di
temperatura, tende a riequilibrare la temperatura del sistema.
Sulla base di queste considerazioni nel 1822 Fourier (1768-1830) ha
dedotto sperimentalmente il suo postulato che costituisce la legge
fondamentale della conduzione:

T
dq x   k dA
x
dove dqx è la potenza termica elementare trasmessa lungo la direzione
arbitraria x attraverso l’area elementare dA,
T è il gradiente di
x
temperatura nella stessa direzione e la costante di proporzionalità k
(oppure l) è la conduttività o conducibilità termica misurata in
(W/m K).
Il segno meno indica che il calore si trasferisce dalla zona a
temperatura più elevata a quella a temperatura più bassa.

Nel primo caso il flusso termico si trasferisce in direzione


opposta rispetto al verso di x, mentre nel secondo caso si
trasferisce nella direzione x.
La conduttività termica caratterizza i materiali dal punto
di vista termico: i materiali con conduttività termica elevata
sono buoni conduttori del calore mentre quelli con valori
bassi si comportano da isolanti termici.

La conduttività termica:
• è quasi indipendente dalla temperatura per i metalli
solidi;
• può crescere o decrescere con la temperatura per i
refrattari;
• è una funzione crescente della temperatura per i gas.
MATERIALE k (W/m K)

Argento 418
Rame 387
Alluminio 203
Zinco 113
Ferro 45÷73
Piombo 35
Marmo 3
Granito 2,5
Pietra arenaria 1,6 ÷ 2,1
Pietra calcarea 1,7
Pino (perpendicolare alla venatura) 0,1
(parallelamente alla venatura) 0,24
Styrodur 0,035
Acqua 0,554
Idrogeno (pressione atmosferica) 0,175
Valori più dettagliati della conduttività termica dei materiali da
costruzione si possono rilevare sulla norma UNI 10351
“materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità
al vapore”.

La conduttività termica dei solidi e dei liquidi non varia


con la pressione mentre per i gas aumenta all’aumentare
della pressione. I valori della conduttività termica k per i gas
sono diagrammati in funzione della pressione e temperatura
ridotta.

Normalmente i materiali sono isotropi, fatta eccezione per il


vetro ed il legno nei quali i valori della conduttività termica
possono essere diversi nella direzione normale e parallela
delle fibre.
Alcune osservazioni sulle derivate
EQUAZIONE GENERALE DELLA CONDUZIONE DEL
CALORE

L’equazione generale della conduzione rappresenta il bilancio


termico per unità di volume che deve essere soddisfatto in
ogni punto del corpo in ogni istante e descrive in forma
differenziale alle derivate parziali la funzione T = T(x, y, z, t)

Nel caso di conducibilità termica costante, l’equazione


generale della conduzione in geometria piana è la seguente:

 2T  2T  2T q c T  2T  2T  2T q 1 T
 2  2    2  2  2  
x 2
y z k k t x y z k  t
Dove:

- c è il calore specifico del materiale (J/kg K);

- k la conducibilità termica (W/m K);

-  la densità (kg/m3);

k
-  la diffusività termica (m2/s);
c
- q la generazione interna di calore (W/m3).
Per la geometria cilindrica invece si ha:

 T 1 T 1  T  T q 1 T
2 2 2
    
r 2 r r r 
2 2
z 2 k  t
L’equazione generale della conduzione del calore si può
scrivere nella seguente forma compatta:

q 1 T
 T 
2
k  t
2 è l’operatore di Laplace.
dove 
Tale equazione, sulla base della situazione fisica, assume le
seguenti forme:

Assenza di generazione interna (Eq. di Fourier):

2 1 T
 T 
 t
Regime stazionario senza generazione interna (Eq. di Laplace) :
2
 T  0
Regime stazionario con generazione interna (Eq. di Poisson):

q
 T  0
2
k
CONDIZIONI AL CONTORNO
Per determinare la distribuzione della temperatura
all’interno del corpo, bisogna integrare l’equazione
generale della conduzione. Una volta determinata la
distribuzione di temperatura T(x, y, z, t) si può passare al
calcolo del flusso termico nei punti di interesse applicando
il postulato di Fourier.

Per integrare l’equazione della conduzione nei diversi casi


che si presentano nella pratica, è necessario specificare
delle condizioni al contorno temporali e spaziali.

La condizione al contorno temporale consiste


nell’assegnazione della distribuzione della temperatura
all’istante zero: T=T(x, y, z, 0).
La condizione al contorno spaziale invece può essere di
diversi tipi.
1° tipo: viene assegnata la distribuzione di temperatura, in
funzione del tempo, su tutti i punti della superficie esterna
(contorno) del corpo e prende il nome di problema di
Dirichelet.
2° tipo: si assegna il flusso termico in funzione del tempo
sulla superficie esterna del corpo e viene chiamato
problema di Neumann.
3° tipo: la condizione al contorno viene espressa
dall’equazione di bilancio termico tra il calore che fluisce per
conduzione dall’interno del corpo sulla superficie ed il calore
che si trasmette per convezione:

T 
k  h (Ts  Tf )
n s
4° tipo: nel caso in cui sulla superficie esterna si abbia un
flusso parzialmente imposto. E’ il caso di una parete di un
edificio esposta la flusso solare:

T 
k      h(Ts  Ts )
n s sol

Nelle equazioni precedenti h è il coefficiente di scambio


termico convettivo, Ts la temperatura della superficie
solida, Tf la temperatura indisturbata del fluido,  sol il
flusso solare incidente sulla superficie ed  il coefficiente di
assorbimento della superficie.
CONDUZIONE MONODIMENSIONALE STAZIONARIA
SENZA GENERAZIONE INTERNA DI CALORE

GEOMETRIA PIANA

E’ un problema relativamente semplice ma molto utile dal


punto di vista ingegneristico.

L’equazione da integrare è quella di Laplace:

2
 T  0
Piastra piana infinita con temperature uniformi
assegnate sulle due superfici esterne.

Essendo il problema stazionario e monodimensionale, il


calore fluisce lungo solo l’asse x della piastra di spessore L
e l’equazione di Laplace si scrive:

d 2T
2 0
dx
Dalla prima integrazione
dell’equazione si ottiene:

dT
 C1
dx
Mentre alla seconda si ha:

T(x)  C1x  C2 (10)

Le condizioni al contorno (1° tipo) sono le seguenti:


per x=0 T(0)=T1
per x=L T(L)=T2

Le costanti di integrazione si ottengono dall’applicazione


delle condizioni al contorno all’equazione del profilo di
temperatura (eq. 10):

per x=0 T(0)  C 2  T1  C 2


T2  T1
per x=L T(L)  C1  L  C2  T2  C1  L  T1  C1 
L
Il profilo di temperatura nella piastra assume la seguente forma:

 T2  T1 
T(x)  T1     x
 L 

Dall’ultima equazione si può


notare che il profilo di
temperatura ha andamento
lineare.
La potenza trasmessa attraverso la piastra si può
determinare dall’applicazione del postulato di Fourier:
dT T2  T1 
qx   k A   k  A  C1   k  A 
dx  L 

T1  T2
qx 
Rt

 2
L m K 
Dove Rt   è la Resistenza termica
k  A  W 
Confrontando l’ultima equazione con la
legge di Ohm:
V
I
R
T1
si nota che c’è un’analogia tra la legge
di Ohm e l’equazione precedente; la T1 > T 2 T2
corrente corrisponde alla potenza k
trasmessa, la differenza di potenziale
corrisponde alla differenza di
temperatura e la resistenza elettrica
corrisponde alla resistenza termica. 0
L
x
Si usa pertanto l’analogia elettrica per qx
risolvere i problemi dello scambio T1 T2
termico più celermente.
Rt
Per il caso precedente, il circuito
elettrico equivalente è riportato nella
figura.
La pendenza della retta, che
rappresenta il profilo della
temperatura, nello strato dipende dalla
conduttività dello strato stesso. Per
materiali isolanti, a parità di spessore
L, tale pendenza è più elevata rispetto
ai materiali meno isolanti; ciò produce
un abbassamento di temperatura, e
quindi termico isolamento, maggiore.

T1  T2  T1  T  T3  T2


qx   e qx  2 
L1 L1 L2 L2
k1 A k1 A k 2A k 2A

T1 
 L 1  k 2
 

T2  k 1
 L 2 
Piastra piana infinita multistrato con temperature
uniformi assegnate sulle due superfici esterne:

Il sistema è costituito da un insieme di piastre infinite di


diversi spessori e conduttività con superfici a contatto
perfetto tra di esse.

Questo problema può essere risolto rapidamente facendo


ricorso all’analogia elettrica. Il sistema multistrato può
essere paragonato ad un gruppo di resistenze elettriche in
serie attraversate da una corrente elettrica costante (vedi
fig. 3).
T1 > T 4

T1
T2
T3 qx

T4
T1 T2 T3 T4

k1 k2 k3
Rt1 Rt2 Rt3

L1 L2 L3
0
x
Nel caso in esame sono note le temperature superficiali
(uniformi) delle due facce esterne della parete multistrato e
gli spessori e le conduttività termiche dei diversi strati.

La potenza termica (costante) che attraversa il sistema è:

(T1  T4 ) (T1  T4 ) (T1  T4 )


qx   
n
R t1  Rt 2  Rt3 L1 L2 L3
 R ti  
k1A k 2A k 3A
i1
La temperatura superficiale di ogni piastra si può determinare
utilizzando l’analogia elettrica.
Per esempio le temperature T2 e T3 si possono determinare
come segue:
(T1  T2 )  L1 
qx   qx     (T1  T2 )  q x R t 1  (T1  T2 ) 
L1 k1A 
k1A
 T2  T1  q x  R t1

(T1  T3 )  L L 
qx   q x   1  2   (T1  T3 )  q x  R t1  R t2   (T1  T3 ) 
L1 L k1A k2A 
 2
k1A k 2A
 T3  T1  q x  Rt1  R t2 
Piastra piana infinita multistrato lambita da due fluidi con
temperature uniformi assegnate e coefficienti di scambio
termico superficiale assegnati.

E’ un caso importante dal punto di vista tecnico perché


rappresenta la situazione delle pareti degli edifici climatizzati.
In questo caso sono note le temperature Tf1 e Tf2 dei due
fluidi a contatto con la parete multistrato ed i relativi
coefficienti superficiali di scambio termico h f 1 ed h f2, composti
da una parte convettiva ed una radiativa.
Tale coefficiente, assume il valore di 25 W/m2 K per superfici
opache rivolte verso l’ambiente esterno e 7,7 W/m2 K per
superfici opache rivolte verso l’ambiente interno o altri
(Norma UNI 10344).
Tf1 > Tf2

Tf1 T1
hf2
T2 qx
T3
hf1
Tf1 T1 T2 T3 T4 Tf2
Tf2
T4

k1 k2 k3 1 L L3 1
L1
Rt1  R t2  R t3  2 Rt 4  Rt5 
h f1 A k A k2 A k 3A h f2 A
1

L 1 L 2 L3

qx
Anche in questo caso si può far ricorso alla analogia elettrica.
La potenza costante che attraversa le resistenze in serie si
può scrivere come:

(T f1  T f2 )
qx   q x  K  A  (T f1  T f2 ) W 
1 L1 L2 L3 1
   
h f1A k1A k 2 A k 3A h f2 A

1  W 
dove: K 
1 L1 L2 L3 1 m2 K 

   
h f1 k1 k2 k3 h f2

prende il nome di coefficiente globale di scambio


termico (Trasmittanza) della parete multistrato.
In generale, per una parete composta da n strati il
coefficiente globale di scambio termico si può scrivere
come:

1  W 
K 
n  m2 K 

L i  1

1
  
h f1  k i  h f2
i1
GEOMETRIA CILINDRICA

Cilindro cavo con temperature uniformi assegnate


sulle due superfici esterne.

Si prende in considerazione un cilindro cavo infinitamente


lungo (tubo) in modo da poter trascurare gli effetti di bordo.
Se la superficie interna di raggio ri del cilindro cavo e la
sua superficie esterna di raggio re sono mantenute a
temperatura costante, il campo termico risulta dipendente
soltanto dalla coordinata r e si ha pertanto regime
monodimensionale.
Se inoltre, siamo in condizioni di regime stazionario e
senza generazione interna, l’equazione generale della
conduzione in geometria cilindrica diventa:

d2T 1 dT T i > Te
 0
dr 2 r dr
Te re
oppure in forma più
compatta:
Ti
ri
r
1 d  dT 
r   0
r dr  dr 
k
Dalla prima integrazione dell’equazione si ottiene:

dT dT C1
r  C1  
dr dr r

mentre dalla seconda integrazione si ha:

T(r)  C1 lnr  C 2 (18)

Le condizioni al contorno (1° tipo) sono le seguenti:

per r=ri T(ri )=Ti


per r= re T(re)=Te
Le costanti di integrazione C1 e C2 si ottengono
dall’applicazione delle condizioni al contorno
all’equazione del profilo di temperatura :

per r=ri T(ri)=Ti T(ri )  Ti  C1 lnri  C2 (19)

per r= re T(re)=Te T(re )  Te  C1 lnre  C 2 (20)

Sottraendo a membro a membro le due equazioni


precedenti si ottiene:

 ri  Ti  Te
Ti  T e  C1  ln ri  C1  ln re  C1  ln ri  ln re   C1  ln  C1 
 re   r 
ln  i 
re 
Sostituendo il valore di C1 nell’equazione (19) si ha:

Ti  Te Ti  Te
Ti   ln r i  C 2  C 2  Ti   ln r i
ri  r i 
ln   ln  
r e  re 

Sostituendo nell’eq. (18) si ottiene:

Ti  Te Ti  Te Ti  Te  r 
T(r)   ln r  T i   ln ri  T i   ln  
 r   r   r  ri 
ln  i  ln  i  ln  i 
re  re  re 
 ri 
invertendo il rapporto nel termine ln  si ha:
re 
Ti > Te
Ti  Te  r  T
T(r)  T i   ln 
re  ri 
ln  ri
 ri 
Ti
Come si può notare
dall’ultima equazione il T(r)
profilo di temperatura
nel cilindro cavo è Te
logaritmico (vedi fig. 6). re

r
0
La potenza termica trasmessa per conduzione si ottiene
dal postulato di Fourier:

dT (21)
q r  k A r
dr
dove Ar è l’area attraverso la quale fluisce il calore. Tale area
è perpendicolare al raggio e riferendosi all’unità di lunghezza
per il cilindro cavo infinito si può scrivere come:

A r  2   r 1
Introducendo l’espressione di Ar nell’eq. (21) si ha:

dT C1 1 Ti  Te
qr   k 2r  k 2r  k 2r 
dr r r  ri 
ln 
r e 
Ti  Te
 qr  k 2 
r e 
ln 
ri 
Ti  Te
qr 
re 
ln  (22)
 ri 
2k
L’eq. (22) mostra che la potenza trasmessa fra le due facce
del cilindro cavo è proporzionale alla differenza di
temperatura tra la superficie interna e quella esterna ed è
inversamente proporzionale alla resistenza termica in
geometria cilindrica: T T
qr  i e
re 
ln 
 ri 
2k

Anche per la conduzione in re 


geometria cilindrica è valida ln 
l’analogia elettrica, dove  ri  m K 
Rt  
questa volta la resistenza 2k  W 

termica è:
Cilindro cavo multistrato

Il sistema è costituito da un insieme di cilindri cavi di diverse


conduttività e spessori a contatto perfetto tra loro. Questo è
il caso di una tubazione metallica ricoperta di uno strato di
isolante termico e di uno strato di materiale protettivo
dell’isolante.
Il problema può essere risolto velocemente ricorrendo
all’analogia elettrica.
Le superfici interne ed esterne del sistema sono mantenute
a temperatura costante, rispettivamente T1 e T4 (vedi fig. 7).
k3
T4 k2

T3 k1
T2
r4
r3
T 1T i
r2
T 1 > T4

ri r
1

T1 T2 T3 T4

 r   r  r 
ln  2  ln  3  ln  4 
 r   r 
R  1 R  2  r 
t1 2  k R  3
t2 2  k t3 2  k
1 2 3
La potenza termica che si trasmette attraverso il
cilindro multistrato è:

T T1  T4
qr  n  
R t1  R t2  R t3
 R ti
i1
T1  T4
 qr 
r2  r3  r4 
ln   ln   ln  
r1  r2  r3 
 
2k 1 2k 2 2k 3
Cilindro cavo multistrato lambito internamente ed
esternamente da due fluidi con temperature uniformi
assegnate e con coefficienti di scambio termico
superficiale assegnati.

E’ il caso, di una condotta multistrato, al cui interno scorre


un fluido mentre lo scambio termico al suo esterno è
dovuto a convezione forzata o naturale.
I dati di questo problema sono le temperature Tf1 e Tf2 dei
due fluidi ed i coefficienti superficiali di scambio termico hf1
ed hf2 rispettivamente, oltre ai raggi e le conduttività dei
diversi strati che compongono il sistema.
Il problema dello scambio termico si risolve anche questa
volta ricorrendo all’analogia elettrica (vedi fig. 8).
k3
Tf2 T4 k2
T3
hf2 k1
T 2 T1
r4
r3
Ti
Tf1
r2
T f1 > T f2
hf1
ri r1

T f1 T1 T2 T3 T4 Tf2

r  r  r 


1 2
ln   3
ln   ln  4  1
R  r
  r
  r  R 
t1 h A R  1 R  2 R  3 t5 h A
f1 1 t2 2  k t3 2  k t4 2  k f2 4
1 2 3
La potenza termica trasmessa tra i due fluidi attraverso la
parete cilindrica è:
T Tf1  T f2
qr   
n R t1  R t2  R t3  R t4  R t5
 R ti
i1

T f1  T f2
 qr  
r2   r3  r4 
ln   ln   ln  
1  r1  r2   r3  1
   
h f1A1 2k1 2k 2 2k 3 h f2 A 4

Dove: A1  2    r1  1 A 4  2    r4  1
La potenza termica trasmessa tra i due fluidi attraverso la
parete cilindrica, riferita all’area interna A1, è:

A1  Tf1  Tf2 
 qr 
 r2  r3  r4  
 1 ln   ln   ln 
r1  r 2   r3  1 r1 
   r1   r1   r1   
h f1 k1 k2 k3 h f2 r 4 

 

Oppure nella forma compatta:
q r  H 1  A1  Tf1  Tf2   H 1  2r1  Tf1  Tf2 

Dove il coefficiente:

1
H1 
r 2  r3  r4 
ln   ln   ln  
1 r1  r2  r 3  1 r1
  r1   r1   r1  
h f1 k1 k2 k3 h f2 r4

prende il nome di Coefficiente Globale di Scambio


Termico riferito all’area di raggio r1 .
CONDUZIONE MONODIMENSIONALE CON
GENERAZIONE INTERNA DI CALORE

In numerosi casi di interesse pratico il sistema è sede di


sorgenti termiche descritte con la generazione interna
volumetrica di calore .

Parete piana con temperatura superficiale


uniforme

Si consideri una parete piana infinita monostrato, di


spessore 2L nella direzione x con generazione termica
interna uniformemente distribuita. La temperatura delle
superfici esterne è assegnata e la conduttività del
materiale si considera costante (vedi fig. 9).
L’equazione da integrare è quella di Poisson:

q
 T 0
2
(28)
k
Nel caso monodimensionale Te Te
l’eq. (28) diventa:
k .
q

d 2T q d 2T q
2
 0 2 
dx k dx k L L

0 x
Integrando una prima volta l’equazione precedente si
ottiene:
dT q
  x  C1 (29)
dx k
Dalla seconda integrazione si ha il profilo di temperatura
che risulta parabolico:

q  x 2
T( x )    C1  x  C 2 (30)
2k
Condizioni al contorno:

Per x=L T(L)= T(-L)=Te (31)

Come si evince dall’eq. (30), che fornisce il profilo di


temperatura nella piastra, tale temperatura ha un
andamento parabolico, ed essendo simmetrico, il
massimo della temperatura si ha in corrispondenza della
mezzeria.
Quindi:

dT
Per x=0 0
dx
Questa condizione implica che non ci sia passaggio di
calore da una parte all’altra, perché altrimenti non si
avrebbero temperature uniformi sulle superfici esterne.
Imponendo questa condizione al contorno all’eq. (29) si
ha:
(32)
C1=0

Imponendo la prima condizione al contorno all’eq. (30) e


tenendo presente l’eq. (32) si ha:

q L 2
q L 2
T(L)  Te    C 2  C 2  Te 
2k 2k
Sostituendo le due costanti di integrazione C1 e C2
nell’eq. (30) si ottiene il profilo di temperatura all’interno
della piastra:
q x2
q L 2
T( x )    Te  
2k 2k

T( x )  Te 
q 2
2k

L  x2  (34)

Essendo il profilo di temperatura parabolico, il valore


massimo si raggiunge in corrispondenza della mezzeria
(per x=0) e vale:
q 2
Tmax  Te  L
2k
CONDUZIONE MONODIMENSIONALE CON
GENERAZIONE INTERNA DI CALORE

CILINDRO PIENO CON TEMPERATURA UNIFORME


ASSEGNATA SULLA SUPERFICIE ESTERNA

Consideriamo un cilindro pieno di raggio R con generazione


termica interna uniformemente distribuita. La temperatura
della superficie esterna è assegnata e la conduttività del
materiale si considera costante (vedi fig. 10).
E’ il caso di un filo percorso da una corrente elettrica
costante.
L’equazione da integrare è la seguente:

d T 1 dT q
2
1 d  dT  q
  0 r   0 (36)
dr 2
r dr k r dr  dr  k

L’equazione precedente si può scrivere come:

1 d  dT  q d  dT  q
r     r  r (37)
r dr  dr  k dr  dr  k
Integrando una prima volta l’eq. (37) si ha:

dT 
qr 2
dT q r C1
r   C1   
dr 2k dr 2k r
Mentre la seconda integrazione fornisce:

q r 2
T(r )    C1  ln r  C 2
4k
Condizioni al contorno:

dT
Per r=0 0
dr
Per r=R T(R)  Te

Utilizzando le condizioni al contorno si ha:

C1=0
q 2
C 2  Te  R
4k
Il profilo di temperatura risulta parabolico:

T(r )  Te 
q
4k
R r
2 2
 
con il massimo in corrispondenza dell’asse (r=0)che risulta
pari a:

q 2
Tmax  Te  R
4k

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