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Riscaldamento

Termostrisce Radianti Duck Strip


MANUALE DI CALCOLO
IL COMFORT AMBIENTALE
SABIANA
Sabiana s.p.a. via Piave, 53 20011 Corbetta Milano Italia tel. +39.02.97203.1 r.a. / +39.02.97270429 / +39.02.97270576
fax +39.02.9777282 / +39.02.9772820 www.sabiana.it info@sabiana.it
IL COMFORT AMBIENTALE
SABIANA
ICIM
ISO 9001 - Cert. n 0545/2
Aerotermi
Termostrisce radianti
Ventilconvettori
Unit trattamento aria
Canne fumarie
Riscaldamento
Termostrisce Radianti Duck Strip
MANUALE DI CALCOLO
E

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A
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Premessa 3
Richiami fondamentali sulla trasmissione del calore 4
- Conduzione 4
- Covezione 5
- Irraggiamento 6
Teoria del benessere ambientale 7
- Valutazione del gradimento 7
- Valutazione dellattivit fisica degli occupanti 8
- Valutazione dellabbigliamento 8
- Valutazione dei parametri del microclima 8
Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo 10
- Nuove norme europee EN 14037 e EN 12831 10
- Larghezze modulari 12
- Lunghezze modulari 13
- Pesi e contenuti acqua nominali termostrisce Duck Strip 13
- Emissioni termiche delle termostrisce 14
- Emissioni termiche dei collettori 15
- Emissioni termiche 16
- Lunghezze delle termostrisce 17
- Tabella delle composizioni in lunghezza degli elementi intermedi e di testata
(con modulo standard 4 e 6 m) 17
- Altezza di installazione 18
- Temperature fluido consigliabili in funzione dellaltezza di installazione 18
- Scelta del modello 20
- Scelta dei collettori 21
- Scelta circuito idraulico 22
- Portata massima dellacqua di riscaldamento 24
- Scelta esecuzione 25
- Perdite di carico 25
- Dilatazioni 30
- Scossaline laterali anticonvettive Duck Skirt 30
- Stabilizzatori automatici di portata 31
- Pendenze, sfiati aria e scarichi acqua 32
- Termoregolazione 33
- Esempi di calcolo e progettazione 42
Definizione del Fabbricato tipo e della Destinazione duso 46
- Dati ambientali 46
- Strutture murarie e serramenti 46
- Aria esterna (ventilazione naturale) 47
- Carichi interni 47
- Periodo di utenza 47
- Attivit ed abbigliamento 48
- Condizioni interne di benessere 48
- Fabbisogno termico delledificio 48
- Energia primaria: tipo e costo 48
Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit 50
- Sistema con produzione diretta di calore - Generatori daria calda 50
Aspetti normativi e di sicurezza 50
Aspetti tecnici e funzionali 51
Aspetti economici 53
- Sistema con produzione diretta di calore - Nastri radianti 55
Aspetti normativi e di sicurezza 55
Aspetti tecnici e funzionali 56
Aspetti economici 57
- Sistema con produzione diretta di calore - Tubi radianti 59
Aspetti normativi e di sicurezza 59
Aspetti tecnici e funzionali 60
Aspetti economici 61
- Sistema con produzione indiretta di calore - Aerotermi pensili a proiezione verticale 64
Aspetti normativi e di sicurezza 64
Aspetti tecnici e funzionali 64
Aspetti economici 66
- Sistema con produzione indiretta di calore - Pannelli radiali a pavimento 68
Aspetti normativi e di sicurezza 68
Aspetti tecnici e funzionali 68
Aspetti economici 70
- Sistema con produzione indiretta di calore - Termostrisce 72
Aspetti normativi e di sicurezza 72
Aspetti tecnici e funzionali 72
Aspetti economici 74
- Sistema con produzione indiretta di calore - Termoventilazione a tuttaria 76
Aspetti normativi e di sicurezza 76
Aspetti tecnici e funzionali 76
Aspetti economici 78
Riepilogo dei costi per investimento e gestione ordinaria 80
INDICE
Copertina DUCK STRIP 09-09-2004 09:21 Pagina 2
3
Con lentrata in vigore della NORMA EUROPEA EN 14037, la Soc. Sabiana SpA presenta il nuovo manuale
di calcolo delle termostrisce radianti Duck Strip, rinnovato nella grafica e nellimpostazione.
Il nuovo manuale stato notevolmente ampliato al fine di dare al Progettista Termotecnico uno strumen-
to molto utile per la progettazione ed il confronto con altri sistemi di riscaldamento.
Per il raggiungimento dello scopo si sono affrontate le seguenti tematiche:
Richiami sui meccanismi di trasmissione del calore e sul benessere ambientale.
Procedure di calcolo per la progettazione di impianti con termostrisce.
Confronti tra diverse tipologie di impianti, evidenziando aspetti normativi, tecnici ed economici.
Le tematiche sono affrontate e commentate con il buon senso termotecnico e rammentando che nella
termotecnica, come in molte altre scienze, non vi mai nulla di assoluto: ad una soluzione se ne pu
sempre contrapporre unaltra ed il Consulente Termotecnico potr adottare la scelta che la sua professio-
nalit ed esperienza gli suggerisce.
Premessa
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:22 Pagina 1
4
Richiami fondamentali sulla trasmissione del calore
La trasmissione del calore, che da un corpo pi caldo raggiunge un corpo pi freddo, pu avvenire in
tre modi:
Conduzione.
Convezione.
Irraggiamento.
La trasmissione pu avvenire anche con modalit combinate che non modificano, comunque, i meccani-
smi principali, che saranno descritti in modo essenziale.
CONDUZIONE
Lo scambio termico per conduzione avviene allinterno di un corpo, dove lenergia si trasferisce, da una
molecola a quella adiacente, senza che avvenga un sensibile spostamento di particelle.
Considerando uno strato piano, alle cui estremit esistono differenze di temperatura, si pu affermare
che il flusso termico sar:
Inversamente proporzionale alle spessore dello strato.
Direttamente proporzionale al tempo.
Direttamente proporzionale alla superficie.
Direttamente proporzionale alla differenza di temperatura.
Direttamente proporzionale alla conduttivit del materiale.
Direttamente proporzionale allumidit relativa del materiale (questa considerazione vale per tutti i
materiali permeabili quali, ad esempio, i materiali isolanti che, impregnati, possono perdere il proprio
potere coibente).
Lo scambio termico, in materiali omogenei, sar dato da:
dove:
Q = quantit di calore trasmesso (W/h)
= conducibilit termica del materiale (W/mC)
S = spessore dello strato (m)
A = superficie dello strato (m
2
)
T1 = temperatura della superficie fredda (C)
T2 = temperatura della superficie calda (C)
H = tempo (h)
I materiali impiegati nelledilizia sono, di frequente, del tipo composito, come ad esempio i diversi tipi
di mattoni forati ed alcune tipologie di solai; si ricorre, pertanto e spesso, al metodo della conduttanza
termica equivalente, che rappresenta la quantit di calore trasmesso, per conduzione, attraverso una
A (T2 T1) H
Q =
S
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:22 Pagina 2
5
Richiami fondamentali sulla trasmissione del calore
sezione unitaria di 1 m
2
con una differenza di temperatura di 1C. Indicando con C la conduttanza ter-
mica equivalente, lo scambio termico, in materiali compositi, sar dato da:
Q = C A (T2 T1) H
dove:
Q = quantit di calore trasmesso (W/h)
C = conduttanza termica equivalente della struttura composita (W/ m
2
/C)
A = superficie dello stato (m
2
)
T1 = temperatura della superficie fredda (C)
T2 = temperatura della superficie calda (C)
H = tempo (h)
CONVEZIONE
Lo scambio termico per convezione avviene per mescolamento, fra le parti di fluido che hanno differenze
di densit, prodotte da differenze di temperatura.
La convezione naturale, fra un fluido e le superfici di un corpo solido a differente temperatura, si mani-
festa nel momento in cui le particelle del fluido, venendo a contatto con la superficie, variano la propria
densit, attivando il movimento che trasferisce lenergia, sia allinterno del fluido, sia dal fluido al solido.
Considerando una superficie piana, lambita da un fluido, si pu affermare che il flusso termico sar:
Correlato con il tipo e la forma delle parete.
Correlato con il tipo di fluido e quindi direttamente proporzionale al suo calore specifico ed inversa-
mente proporzionale alla sua viscosit.
Direttamente proporzionale alla velocit di scambio.
Direttamente proporzionale al tempo.
Se trascuriamo leffetto dello strato laminare lo scambio termico fra fluido e solido, sar dato da:
Q = A (T2 T1) H
dove:
Q = quantit di calore trasmesso (W/h)
= conduttanza unitaria liminare
A = superficie dello scambio (m
2
)
T1 = temperatura del fluido (C)
T2 = temperatura del solido (C)
H = tempo (h)
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:23 Pagina 3
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Richiami fondamentali sulla trasmissione del calore
IRRAGGIAMENTO
Lo scambio termico per irraggiamento avviene tramite onde elettromagnetiche con lunghezza donda nor-
malmente compresa nel campo dellinfrarosso e perci nel campo delle radiazioni non visibili.
Ogni solido, liquido od aeriforme emette, in tutte le direzioni, energia che si trasmette, in aria, alla ve-
locit della luce (300.000 km/sec.), verso altre superfici che possono assorbire, riflettere o lasciarsi at-
traversare dalle radiazioni.
Due corpi posti allinterno di uno stesso locale ed in posizione tale da vedersi scambiano sempre ener-
gia tra loro ed il corpo pi caldo emetter pi energia radiante di quanta ne assorbir (il contrario per
il corpo pi freddo); lenergia assorbita trasformata in calore e lenergia trasmessa pu essere reinte-
grabile, con somministrazione di energia termica, per rendere permanente lo scambio.
Considerando i corpi che si irradiano situati uno allinterno dellaltro, dove quello contenitore pu fun-
gere da corpo nero, rendendo superfluo il fattore di forma che caratterizza lo scambio fra due corpi
situati in uno spazio dove altri corpi partecipano alla trasmissione, si pu affermare quanto segue:
Un corpo che in grado di emettere energia anche in grado di assorbirne.
Il corpo che ha la massima capacit di emettere energia ha anche la massima capacit di assorbirne.
La capacit di emettere o di assorbire energia dipende dalla natura del corpo e dal colore della super-
ficie:
- I corpi metallici hanno capacit che aumenta con laumentare dellangolo di direzione, rispetto alla
normale.
- I corpi non metallici hanno capacit che diminuisce con laumentare dellangolo di direzione, rispetto
alla normale.
- Le superfici di colore scuro hanno maggiore capacit di quelle di colore chiaro.
Se ipotizziamo che due corpi a temperatura diversa, non in ombra, si scambino energia attraverso laria
(si rammenta che gas quali anidride carbonica o vapore acqueo sono a loro volta emittenti ed assorbenti)
lo scambio termico sar dato da:
dove:
Q = quantit di calore trasmesso per irraggiamento (W/h)
A = superficie del corpo caldo (m
2
)
= fattore di emissivit globale della superficie del corpo caldo
T1 = temperatura del corpo caldo (Kelvin = C + 273)
T2 = temperatura del corpo freddo (Kelvin = C + 273)
H = tempo (h)
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Teoria del benessere ambientale
Il benessere ambientale viene definito come un atteggiamento generale di soddisfazione manifestato da
una larga maggioranza di persone che operano in condizioni di permanenza, allinterno di un ambiente
e quindi sulla base dei seguenti parametri efficaci:
Attivit degli occupanti (metabolismo: espresso in met)
Abbigliamento degli occupanti (vestiario o clothing: espresso in clo)
Temperatura dellaria ambiente (bulbo secco: espresso in C)
Umidit relativa dellaria ambiente (bulbo umido: espresso in C)
Velocit dellaria ambiente (velocit nella zona occupata: espressa in m/s)
Temperatura radiante delle pareti (temperatura media: espressa in C)
NB: si tralasciano, in questa fase, gli effetti della asimmetria radiante che saranno considerati nei
paragrafi seguenti (Sistemi impiantistici).
Le correlazioni fra i parametri, nonch lincidenza dei medesimi, sul gradimento degli utenti, sono state
determinate dal gruppo di ricerca diretto da Ole Fanger, e sono di rilevante importanza anche per il no-
stro scopo; si ritiene opportuno sviluppare alcuni approfondimenti, prima di procedere allesemplifica-
zione che consentir di identificare i dati di progetto pi consoni per il fabbricato tipo e per le varie
tecniche impiantistiche oggetto del confronto.
VALUTAZIONE DEL GRADIMENTO
Il gruppo di ricerca, diretto da Ole Fanger, ha sviluppato una serie di indagini sperimentali sottoponendo
una pluralit di individui a diverse sollecitazioni termiche, per ottenere la votazione soggettiva degli ef-
fetti, secondo la seguente scala:
- 3 = molto freddo
- 2 = fresco
0 = neutralit
+ 1 = tiepido
+ 2 = caldo
+ 3 = molto caldo
I risultati delle valutazioni esprimono il giudizio classificato PMV (Predicted Mean Vote) che ci consente
di ipotizzare la percentuale di insoddisfatti PPD (predicted percentage of dissotisfied) che stabilisce o
meno laccettabilit di una condizione ambientale; si tratta, a questo punto, di stabilire quanti insoddi-
sfatti si possono tollerare avendo ben chiaro quanto segue:
Sotto il 5% non si pu scendere perch anche il valore PMV = 0 equivale a tale percentuale.
La norma ISO 7730 indica, come accettabile, un PMV compreso fra 0,5 + 0,5 che implica un PPD
del 10%.
Lo standard ASRHAE 55 indica come accettabile il valore PMV compreso fra 0,85 e + 0,85, che im-
plica un PPD inferiore al 20%.
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Teoria del benessere ambientale
VALUTAZIONE DELLATTIVIT FISICA DEGLI OCCUPANTI
Il flusso metabolico del corpo umano, ovvero la quantit di calore prodotta e da dissipare per le esigenze
di omotermia (37C con tolleranza di 0,5C), funzione dellattivit fisica svolta; per esprimerlo stata
introdotta lunit di misura denominata met che pari a:
1met = 58W / m
2
= 50Kcal / h / m
2
Tale unit di misura rappresenta il flusso metabolico specifico che si pu attribuire ad 1 m
2
di superficie
del corpo umano, di sesso maschile, adulto ed in condizioni di riposo; la valutazione del flusso metabo-
lico efficace sar poi da rapportare sia al tipo di attivit sia alla superficie del corpo umano, valutata da
Du Bois in 1,9 m
2
(valore medio).
VALUTAZIONE DELLABBIGLIAMENTO
La funzione prioritaria del vestiario quella di costituire una resistenza termica per la superficie esterna
del corpo umano, mitigandone la reazione dei relativi e noti sistemi di termoregolazione (vasomotoria,
muscolare, evaporazione); per esprimere gli effetti dellabbigliamento stata introdotta lunit di misura,
adimensionale, denominata CLO (da clothing = abbigliamento) che pari a:
CLO = 0,155m
2
K / W 1
Tale unit di misura rappresenta la resistenza termica di un abito europeo, di mezza stagione.
VALUTAZIONE DEI PARAMETRI DEL MICROCLIMA
Lo scambio termico fra le persone in attivit e lambiente in cui permangono, avviene mediante i seguenti
meccanismi:
Evaporazione: calore latente prodotto dalla respirazione e dallattivit (sudorazione).
Convezione: calore sensibile che dipende, in modo direttamente proporzionale, dalla temperatura e
dalla velocit dellaria.
Irraggiamento: calore sensibile che dipende, in modo direttamente proporzionale, dalla temperatura
media radiante, delle superfici circostanti.
Le indagini sperimentali effettuate e le votazioni analizzate, hanno evidenziato che allinterno della zona
di benessere le variazioni di umidit relativa dellambiente, influiscono sullo scambio per evaporazione
in modo irrilevante e non modificano in modo significativo le sensazioni delle persone, che manifestano
insoddisfazione quando i valori di umidit relativa risultano sia inferiori al 25% (disturbi alle mucose
dellapparato respiratorio) sia superiori al 70% (stimoli di nausea e forte percezione degli odori).
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Teoria del benessere ambientale
Le grandezze a cui bisogna fare riferimento per determinare le condizioni ambientali consone, per prede-
terminati valori di attivit ed abbigliamento, rimangono pertanto:
Temperatura dellaria ambiente.
Velocit dellaria ambiente.
Temperatura radiante media, delle superfici.
Premesso che le suddette grandezze dipendono sia dalle caratteristiche costruttive delledificio, sia dalle
peculiarit della tecnica impiantistica che sar scelta, perch da essa dipendono sia la velocit dellaria
nella zona occupata, sia la temperatura radiante media, si pu procedere tralasciando la dissertazione
sulla velocit dellaria nella zona occupata, perch un dato mediamente noto e correlato alla tipologia
impiantistica, per riportare le formule che consentono di determinare sia la temperatura radiante media,
delle superfici del locale, sia la temperatura operante allinterno del locale, ovvero la temperatura che
esprime il bilancio termico del calore disperso dalloccupante e pi precisamente:
dove:
Qd = fabbisogno di calore del locale, per dispersioni (Wh)
St = superficie totale delle 6 facce che delimitano il locale
Ta = temperatura dellaria ambiente (C)
To = temperatura operante (C)
Tp = temperatura media radiante, delle superfici (C)
Tpi = temperatura delle pareti interne, non disperdenti, assunte uguale alla temperatura dellaria (C)
0,145 = resistenza termica dello strato liminare interno fra aria parete (m
2
h C/W)
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NUOVE NORME EUROPEE EN 14037 e EN 12831
La nuova norma europea EN 14037 definisce le caratteristiche dei pannelli radianti a soffitto (termostrisce
radianti) ed il metodo di prova delle rese termiche.
Le principali differenze riguardano la metodologia di prova delle stesse (si utilizza la stessa cabina di
prova dei radiatori, senza alcun ricambio daria), i collettori sono isolati e si misura sia la resa termica
a metro lineare (W/m) che la resa termica della coppia di collettori (W/coppia collettori). La minima por-
tata dacqua accettabile per tubo dipende dalla temperatura di ritorno e a seconda del tipo di collettore.
Non sono previsti coefficienti di riduzione della resa in funzione dellaltezza delledificio.
La nuova norma EN 14037 Norma Europea Armonizzata ed pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea
(GUCE). una norma obbligatoria: richiede che il costruttore esegua le prove in uno dei quattro labora-
tori europei notificati, che indichi il numero del rapporto di prova per ogni modello e che confermi con
il marchio CE sul prodotto/imballo il costante rispetto di tale norma.
La nuova norma europea EN 12831 riguarda il calcolo delle dispersioni termiche di un edificio. stata
pubblicata nel marzo 2003 e sar tradotta in tutte le lingue europee.
La norma richiede di utilizzare come temperatura interna dellambiente la temperatura operativa o ope-
rante (media aritmetica della temperatura interna dellaria e della temparatura media radiante).
Le dispersioni devono essere calcolate utilizzando tale valore.
Considerando che due edifici ben isolati, uno riscaldato con termostrisce radianti con 15C di tempera-
tura operante, laltro riscaldato con sistemi ad aria con 18C di temperatura dellaria, danno una sensa-
zione di comfort simile, grazie alle differenti temperature del pavimento e delle pareti, fondamentale
per un corretto dimensionamento delle dispersioni delledificio concordare con cura con lutilizzatore fi-
nale la temperatura ambiente, privilegiando a parit di comfort il risparmio energetico che pu compor-
tare una temperatura di 3C inferiore.
La norma EN 12831 nella versione inglese, recepita allo stesso modo anche in Francia dallAssociazione
dei Progettisti Impiantisti, introduce nellallegato B.1, tabella B.1 gli stessi concetti, proponendo per i
grandi edifici di altezza superiore ai 5 m, una differenza tra il 15% ed il 30% nel calcolo delle disper-
sioni totali delledificio a seconda che si utilizzino termostrisce radianti o sistemi di riscaldamento for-
zati dellaria.
Nel caso in cui la temperatura interna dellaria differisca in modo considerevole dalla temperatura media
radiante (ad es. con un sistema di riscaldamento con termostrisce radianti), la stessa norma EN 12831, nel-
lallegato B.2, invita a calcolare la parte delle dispersioni termiche dovute allinfiltrazione dellaria confron-
tando la temperatura esterna con la temperatura interna dellaria e non con quella operante. Nellesempio
di un ambiente con temperatura operante di 15C, temperatura media radiante di 17C, temperatura in-
terna dellaria di 13C e temperatura esterna dellaria pari a -15C, adottare questo consiglio comporta una
diminuzione di oltre il 5% nel calcolo delle dispersioni dovute alle infiltrazioni dellaria esterna.
Come ricordato sopra, le rese termiche dei pannelli radianti a soffitto sono ottenute in una cabina di
prova di modeste dimensioni, perfettamente sigillata, senza alcun ricambio di aria esterna.
Adottando tali rese termiche, nel dimensionamento di un impianto a termostrisce radianti occorre, nel
calcolo delle dispersioni termiche dovute allinfiltrazione dellaria esterna, limitare al massimo il numero
di volumi/ora considerato: a seconda della bont della tenuta delledificio e della frequenza e durata di
apertura delle porte, tale valore potr variare da un minimo di 0.1 ad un massimo di 0.5 volumi/ora,
salvo chiare indicazioni contrarie.
Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
Nel caso di infiltrazioni di aria dai portoni di accesso in valori superiori a quanto indicato nella nuova
normativa, consigliabile lutilizzo di opportune barriere termiche a lama daria calda. (Vedi aerotermi
Atlas Sabiana serie STP).
Ricambi di aria forzati dovuti ad estrazioni interne causate da macchine di produzione od altro, dovran-
no essere ricompensate con immissione in ambiente di egual quantitativo di aria riscaldata tramite aero-
termi Atlas Sabiana dotati di condotti di presa aria esterna o sistemi similari. Nel caso di estrazioni di
aria superiori a 2 Vol./h, contattare lUfficio Tecnico Sabiana.
Eseguendo perci un calcolo delle dispersioni termiche accurato e consapevole del sistema di riscalda-
mento utilizzato, perci possibile dimensionare tutti i componenti dellimpianto (centrale termica, pom-
pe, tubazioni e relativo isolamento, sistemi di regolazione e controllo) in modo da contenere in maniera
significativa le spese di investimento e le spese di gestione pur con limpareggiabile comfort che le ter-
mostrisce radianti riescono a garantire.
Sabiana ha sviluppato per gli Studi di Progettazione pi qualificati un programma software di dimensio-
namento di un impianto a termostrisce radianti particolarmente dettagliato, in grado di simulare rapi-
damente differenti soluzioni impiantistiche, compatibile con i software CAD e di elaborazione testi pi
comuni e con unindicazione di costo preventivo relativo ai componenti forniti.
N.B.: Nei fabbricati di nuova costruzione, pu succedere che nei primi mesi di funzionamento ci sia dif-
ficolt a raggiungere la temperatura ambiente di progetto.
Ci dovuto al fatto che la struttura ed i pavimenti devono maturare, ovvero eliminare la quan-
tit di vapore acqueo in esse contenuto; questo avviene normalmente in alcuni mesi di funziona-
mento.
Una volta che le strutture saranno perfettamente asciutte, si otterranno i migliori risultati di comfort.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
Mod. DS3 - Tubi 1/2 passo 100 mm.
Mod. DS2 - Tubi 1/2 passo 150 mm.
LARGHEZZE MODULARI
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:23 Pagina 10
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
Su richiesta possibile fornire elementi in lunghezze dispari.
LUNGHEZZE MODULARI
PESI E CONTENUTI ACQUA NOMINALI TERMOSTRISCE DUCK STRIP
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
Tabella delle emissioni termiche al metro lineare delle termostrisce radianti Duck Strip SABIANA
nei vari modelli secondo norma armonizzata EN 14037
tm = differenza tra la temperatura media del fluido e la temperatura ambiente.
EMISSIONI TERMICHE DELLE TERMOSTRISCE
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
tm = differenza tra la temperatura media del fluido e la temperatura ambiente.
Tabella delle emissioni termiche di una coppia di collettori nei vari modelli
secondo norma armonizzata EN 14037
EMISSIONI TERMICHE DEI COLLETTORI
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Le rese termiche delle termostrisce Duck Strip SABIANA sono state certificate presso il laboratorio delluni-
versit di Stoccarda HLK applicando la norma europea armonizzata EN 14037 con i seguenti numeri di report
Mod. DS2-03 Report N DC203D12.1874
Mod. DS2-06 Report N DC203D12.1873
Mod. DS2-09 Report N DC203D12.1872
Mod. DS2-12 Report N DC203D12.1871
Mod. DS3-03 Report N DC203D12.1870
Mod. DS3-06 Report N DC203D12.1869
Mod. DS3-09 Report N DC203D12.1875
Mod. DS3-12 Report N DC203D12.1867
Curva caratteristica del prodotto ricavata dalle prove secondo la norma EN 14037:
Q = K (Tm)
n
Q = resa termica W/m
K = coefficiente relativo al corpo scaldante
Tm = differenza tra la temperatura media del fluido e la temperatura ambiente
n = esponente relativo al corpo scaldante
(*) tm = 55 K
Valori K e n delle termostrisce
Valori K e n dei collettori
Per rese con funzionamento a vapore interpellare lUfficio Tecnico Sabiana.
Norma di riferimento: EN 14037 - Pannelli radianti a soffitto
Max pressione desercizio: 4 bar
Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
EMISSIONI TERMICHE
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
LUNGHEZZE DELLE TERMOSTRISCE
Salvo il caso in cui sia necessario rispettare determinate esigenze strutturali (lucernari, copponi, travi,
ecc.) o LAY-OUT (scaffalature) consigliabile posizionare le termostrisce in senso parallelo al lato pi
lungo del fabbricato da riscaldare.
In questo modo si potranno comporre termostrisce di lunghezza maggiore, riducendo il numero di linee
e di conseguenza di attacchi alla rete, con costi impiantistici inferiori. Contemporaneamente si riduce
anche il quantitativo di tubazioni necessarie per la distribuzione del fluido vettore.
Le lunghezze massime delle termostrisce sono in funzione del tipo di collettore e della temperatura
dellacqua:
con acqua fino a 100C coll. B max 100 ml
coll. D max 50 ml
con acqua tra 100C e 170C coll. B max 50 ml
La lunghezza delle termostrisce dovr essere tale da coprire omogeneamente tutta larea da riscaldare.
Lo spazio libero operativo tra termostrisce e filo parete (o limite zona da riscaldare) normalmente com-
preso tra uno e due metri. Di seguito alleghiamo tabella con la composizione alle linee nelle diverse
lunghezze.
TABELLA DELLE COMPOSIZIONI IN LUNGHEZZA DEGLI ELEMENTI INTERMEDI E DI TESTATA
(CON MODULO STANDARD 4 E 6 m)
N.B. Per la composizione di linee in misura dispari, contattare lUfficio Tecnico Sabiana.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
ALTEZZA DI INSTALLAZIONE
Laltezza di montaggio delle termostrisce radianti Duck Strip deve essere, compatibilmente con la tempe-
ratura del fluido scaldante a disposizione, la pi bassa possibile onde realizzare la minore dispersione
di effetto radiante per vicinanza di pareti perimetrali o per presenza di polvere nellaria sottostante le
strisce. Salvo che dal punto di vista della diminuzione di efficienza per le eventuali microparticelle in so-
spensione che possono assorbire una minima parte della emissione di calore radiante, non esistono limi-
tazioni nel senso dellaltezza di installazione.
Infatti, se il livello di installazione di un ipotetico soffitto radiante completo venisse spostato verso lalto,
la superficie che irradia calore sulla persona sottostante aumenterebbe proporzionalmente al quadrato
dellaltezza sopra la persona stessa mentre lintensit di irraggiamento ricevuta dalla persona ed emessa
da parte di ogni unit di superficie del soffitto radiante diminuirebbe proporzionalmente al quadrato del-
la distanza rispetto alla persona: in base a queste leggi fisiche il calore radiante totale ricevuto dalla per-
sona rimane quindi costante. Esistono viceversa delle limitazioni nel senso della minima altezza di in-
stallazione delle superfici radianti, in funzione dei valori di temperatura media del fluido riscaldante.
I valori minimi consigliati, per i 2 modelli DS 2 e DS 3 sono riportati nella tabella seguente, valida per
le sistemazioni orizzontali e nel caso di persone dedite a lavoro stazionario.
TEMPERATURE FLUIDO CONSIGLIABILI IN FUNZIONE DELLALTEZZA DI INSTALLAZIONE
Per altezze di installazione dai 3 ai 4 m, consigliabile una temperatura del fluido di 50/60C e lutiliz-
zo di termostrisce mod. DS-03 e DS-06.
Lutilizzo di acqua calda dai 70C ai 90C consigliabile per altezze di installazione comprese tra i 5 e
gli 8 / 9 m, utilizzando termostrisce mod. DS-06 DS-09 e DS-12.
Per installazioni ad altezze superiori consigliabile lutilizzo di acqua surriscaldata, con termostrisce
mod. DS-09 e DS-12.
Altezza minima di montaggio consigliata (in m rispetto al pavimento)
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
Bisogna riservare particolare attenzione quando si deve riscaldare un ambiente adibito a stoccaggio e depo-
sito di merce che potrebbe deteriorarsi a causa della temperatura (prodotti farmaceutici, alimentari, etc.).
Dalla tabella seguente, possibile rilevare le temperature indicative di radiazione alle diverse distanze
dalla termostriscia.
Le temperature si intendono rilevate con sonda globotermometrica posta al centro della zona riscaldata
in atmosfera statica.
Temperatura ambiente di progetto: 18C
Per termostrisce modello DS2-09/DS2-12 ridurre le temperature del 15%.
I valori sopra indicati possono variare sensibilmente a seconda della velocit dellaria, della percentuale
di umidit, etc.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
Corretta installazione
termostrisce radianti
Duck Strip
SCELTA DEL MODELLO
Determinata la lunghezza delle termostrisce si procede alla scelta del modello.
Stabilite le condizioni di funzionamento (temperatura ambiente e temperatura acqua, altezza di installazio-
ne) si verifica sulla tabella di pagina 14 le rese termiche dei vari modelli. Supponendo di poter utilizzare il
modello DS3-12 (vale a dire il modello con maggior emissione termica) si divide la potenza termica totale
da installare per la resa termica della termostriscia al metro lineare, ricavando cos il numero di metri di
questo modello da installare. Dividendo a sua volta questo valore per la lunghezza massima di ogni linea,
si otterr il numero di linee da installare, da arrotondare per eccesso.
Potenza Tot. m Tot.
= m Tot. = N di linee
Resa al m Lunghezza
A questo punto, si deve moltiplicare la resa termica al m per il totale dei metri previsti, e ricavare la resa
totale delle termostrisce, a cui va aggiunta la resa termica dei collettori (moltiplicare la resa termica
della singola coppia di collettori per il numero di linee previste). La somma dei due valori corrisponde
alla potenza totale dellimpianto, la quale deve coprire il 100% delle dispersioni termiche calcolate.
Si tratta ora di procedere alla prima verifica: controllare che la distanza tra due termostrisce sia inferio-
re allaltezza di installazione. Qualora linterasse sia superiore allaltezza di installazione, bisogna aumen-
tare il numero delle linee utilizzando il tipo di termostriscia con emissione termica subito inferiore al mo-
dello precedentemente scelto (esempio DS2-12 anzich DS3-12), ripetendo poi le operazioni come sopra
descritte.
stato sperimentalmente e praticamente constatato che la buona uniformit di irraggiamento del calore
sopra una determinata area centrale delledificio (ove leffetto raffreddante delle pareti possa conside-
rarsi nullo) si ottiene quando linterasse di due Duck Strip adiacenti sia uguale o inferiore allaltezza di
installazione.
Per esempio, ove laltezza di installazione delle termostrisce radianti sia prevista a 4 m rispetto al pavi-
mento, linterasse delle termostrisce radianti Duck Strip adiacenti deve essere fissato in 4 m o inferiore,
onde ottenere la migliore uniformit di riscaldamento.
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SCELTA DEI COLLETTORI
I tratti iniziale e terminale di ogni termostriscia radiante Duck Strip vengono forniti gi corredati di col-
lettori a sezione quadrata saldati alle estremit dei tubi, muniti di attacchi filettati 3/8 per la predi-
sposizione di tappi o di rubinetti di svuotamento e di sfogo aria. Lacqua calda pu percorrere la striscia
con un solo passaggio entrando in un collettore ad una estremit ed uscendo dallaltro collettore allaltra
estremit: la velocit dellacqua calda entro i tubi risulter sempre di valore significativo e accettabile,
a motivo della piccola sezione di passaggio interno dei tubi stessi. Con la striscia radiante Duck Strip
altres possibile, per comodit di impianto o per lesigenza di aumentare ulteriormente le velocit del
fluido termovettore, di predisporre lentrata e luscita dellacqua calda sullo stesso lato, utilizzando il col-
lettore D sdoppiando un collettore e facendo eseguire due passaggi al fluido termovettore nellambito
della stessa striscia. Queste tipologie di collettori con diaframma sono per consigliabili solo per impian-
ti ad acqua calda e con salto termico acqua tra entrata ed uscita, non superiore ai 20C. Utilizzando il
collettore D sar possibile collegare andata e ritorno delle termostrisce alle tubazioni di alimentazio-
ne, solo da un lato del fabbricato, riducendo notevolmente il quantitativo di tubi (e relativi staffaggi)
necessari.
21
Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
Esecuzione B - Attacchi 5-6 Esecuzione B - Attacchi 7-8
Esecuzione D
Collettori D e D+D:
Interasse attacchi idraulici mod. 03 = 200 mm mod. 06 = 500 mm
mod. 09 = 800 mm mod. 12 = 1100 mm
I collettori tipo D e D+D non sono idonei per funzionamento con acqua surriscaldata o vapore.
Esecuzione D+D
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
SCELTA CIRCUITO IDRAULICO
La scelta del tipo di circuitazione idraulica deve essere fatta in modo tale da limitare al massimo le tu-
bazioni di alimentazione, considerando che le termostrisce stesse sono portatrici di fluido riscaldante.
Limitare il quantitativo di tubazione significa ridurre costi di tubi e di staffaggi.
Si consiglia di utilizzare il sistema compensato con il terzo tubo quando si hanno pi di 5 linee (o coppie
di linee con collettore B di cui la prima di andata e la seconda di ritorno) al fine di avere un migliore
bilanciamento dellimpianto ed ununiforme distribuzione delle perdite di carico.
Diversamente si possono utilizzare stabilizzatori automatici di portata (Vedi Pag. 31).
Nel caso di utilizzo di termostrisce dotate di collettore B, la mandata dellimpianto deve essere fatta
nella parte di capannone ove si hanno maggiori dispersioni termiche (Lato nord, lato in prossimit di
portoni, ect.).
Di seguito riportiamo alcuni schemi di come possono essere realizzate diverse tipologie di circuiti idraulici.
COLLETTORE B
LINEE COMPENSATE
COLLETTORE B
LINEE IN SERIE
COLLETTORE B
LINEE ACCOPPIATE
COLLETTORE D
LINEE COMPENSATE
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
IMPIANTO CON TERMOSTRISCE DI MAGGIOR RESA TERMICA IN PROSSIMIT DELLE PARETI PERIMETRALI
COLLETTORI TIPO B E D COMPENSATI
COLLETTORE D
LINEE IN SERIE
COLLETTORI D + D
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
PORTATA MASSIMA DELLACQUA DI RISCALDAMENTO
Le potenze termiche indicate nella tabella di pag. 14 sono valevoli a condizione di avere delle portate
di acqua minime tali da garantire un regime di turbolenza allinterno dei tubi.
Nella tabella seguente vengono indicate le portate minime in funzione del modello di termostriscia del
collettore e della temperatura di ritorno dellacqua calda.
Portate dacqua inferiori al minimo indicato sono tassativamente da evitare.
Nel caso di impianto con termostrisce corte, possibile un collegamento in serie di pi linee, in modo
da garantire una portata di acqua sufficiente (VEDI FIG. 1). Utilizzando questa soluzione impiantistica,
la prima termostriscia ad essere alimentata, avente una temperatura media superiore e quindi una mag-
gior emissione termica rispetto alle altre, dovr essere posizionata nella parte di fabbricato con maggior
dispersioni termiche.
Fig. 1
COLLETTORE B
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
SCELTA ESECUZIONE
Esecuzione standard
I tubi delle termostrisce sono forniti in esecuzione standard, ricavati per elettrosaldatura da nastro di
qualit laminato a freddo.
Questi tubi, collaudati elettronicamente in ferriera, sono idonei per essere impiegati nella maggior parte
delle normali applicazioni, in impianti con pressioni di esercizio sino a 4 bar con temperatura massima
del fluido riscaldante sino a 120C.
Su richiesta possono essere forniti pannelli per funzionamento compreso tra 4 e 10 bar.
Esecuzione speciale
Nei casi particolari di impianti con alte pressioni di esercizio con acqua surriscaldata o nel caso di spe-
cifiche prescrizioni di capitolato, i tubi possono essere forniti in esecuzione speciale senza saldature,
di spessore 2,35 mm.
Questi tubi in esecuzione speciale, anchessi collaudati in ferriera, sono idonei per essere impiegati in
impianti con pressioni di esercizio sino a 16 bar e con temperatura massima del fluido riscaldante sino
a 180C.
PERDITE DI CARICO
Le perdite di carico si ottengono dai diagrammi seguenti in base alla quantit di acqua che deve passare
in ogni termostriscia.
La portata dacqua totale si ottiene moltiplicando la potenza termica totale richiesta per il coefficiente
0,86, e dividendo il valore ottenuto per il salto termico di progetto dellacqua stessa. Il valore ottenuto
dovr essere diviso per il numero di termostrisce, ricavando la portata dacqua per ogni singola termo-
striscia. Importante verificare che tale portata non sia inferiore al minimo consigliato indicato nella ta-
bella di pag. 24.
ESEMPIO: con una portata dacqua di 2800 l/h., una termostriscia mod. DS3-06 standard con collettore
B ha una perdita di carico di 220 PA al ml. Questo valore deve essere moltiplicato per la
lunghezza della termostriscia per ottenere la perdita di carico totale.
N.B.: come tutti gli impianti di riscaldamento, ai fini del calcolo della prevalenza della elettropompa,
deve essere preso in considerazione solo il circuito che alimenta la termostriscia pi lontana dalla
centrale termica, ed avente la maggior perdita di carico, mentre per la portata dacqua della elet-
tropompa, bisogna sommare la portata necessaria per tutte le termostrisce che compongono lim-
pianto.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
COEFFICIENTI DI CORREZIONE PER TEMPERATURE MEDIE DELLACQUA DIVERSE DI 80C
VERSIONE STANDARD
COLLETTORE B
COLLETTORE D
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
VERSIONE SPECIALE
COLLETTORE B
COLLETTORE D
COEFFICIENTI DI CORREZIONE PER TEMPERATURE MEDIE DELLACQUA DIVERSE DI 80C
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
Per gentile concessione CALEFFI SPA.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
CARATTERISTICHE DEI TUBI IN ACCIAIO, DIAMETRI IN POLLICI
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
DILATAZIONI
Le termostrisce, durante il loro esercizio, si comportano come tutte le tubazioni utilizzate per il trasporto
di fluidi caldi ed esse subiscono un allungamento pi o meno elevato a seconda della lunghezza della
striscia stessa e della temperatura del fluido riscaldante.
Per evitare una sollecitazione troppo elevata sui punti di sostegno, si deve prevedere unadeguata com-
pensazione di dette dilatazioni.
La compensazione deve avvenire in prossimit dei collettori utilizzando compensatori oppure con attacchi
flessibili di opportuna lunghezza.
Evitare nel modo pi assoluto che la dilazione delle tubazioni di alimentazione possa gravare sulle termo-
strisce. La tabella seguente indica di quanto si allunga una termostriscia in funzione della sua lunghezza,
ed in funzione della differenza tra la temperatura iniziale del pannello e la temperatura di funzionamento
di progetto.
SCOSSALINE LATERALI ANTICONVETTIVE Duck Skirt
Influenza delle scossaline laterali anticonvettive Duck Skirt
Aggiungendo alle termostrisce orizzontali coibentate le scossaline laterali anticonvettive Duck Skirt, si
ottiene un miglioramento del rapporto fra calore radiante e calore totale. Infatti le scossaline laterali
creano un efficace ostacolo ai moti convettivi dellaria a contatto con la superficie irraggiante, creando
e mantenendo un cuscino daria calda in quiete sotto detta superficie e impedendo cos che la stessa
venga lambita e raffreddata dai moti convettivi di aria pi fredda.
Un primo caso tipico di installazione quello del riscaldamento a radiazione localizzata di zone di lavoro
non delimitate da pareti nellambito di vasti
ambienti, ove la minore dissipazione di calore
convettivo favorisce la riduzione della poten-
zialit calorifica impiegata.
Un secondo caso tipico quello di installa-
zione di termostrisce allinterno di corridoi
tra scaffalature.
In questo caso si concentra la radiazione al-
linterno del corridoio, limitando il riscalda-
mento dei prodotti posti sugli scaffali.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
STABILIZZATORI AUTOMATICI DI PORTATA
Stabilizzatori automatici di portata
o valvole di regolazione
Al fine di alimentare ogni termostriscia con la
propria portata di progetto e bilanciare cos il
circuito idraulico, consigliabile inserire sulla
tubazione di ritorno di ogni termostriscia uno
stabilizzatore automatico di portata o una val-
vola di regolazione.
In questo modo lequilibratura dellimpianto
sempre garantita anche al variare della posizio-
ne di apertura/chiusura della valvola a 3 vie
modulante al servizio di ogni serie derivata di
termostrisce.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
PENDENZE, SFIATI ARIA E SCARICHI ACQUA
Le termostrisce radianti, avendo i tubi collegati fra di loro in parallelo mediante collettori, devono
essere poste in opera come segue:
Lasse trasversale, anche nel caso di installazione orizzontale, deve risultare con leggera pendenza in
alto verso lattacco di entrata del fluido termovettore.
Lasse longitudinale deve risultare con pendenza in alto verso lattacco di entrata del fluido termovettore.
Lattacco di entrata del fluido termovettore costituir pertanto il punto pi alto del corpo scaldante, onde
favorire lo sfiato dellaria, mentre lattacco di uscita del fluido termovettore costituir sempre il punto
pi basso, da cui sar possibile eseguire lo scarico.
Le tubazioni di alimentazione delle termostrisce devono essere studiate in modo da assorbire le dilata-
zioni termiche senza gravare sui corpi scaldanti.
COLLETTORE TIPO B
COLLETTORE TIPO D
TUBAZIONI ALTE RISPETTO ALLE STRISCE
COLLETTORE TIPO D
TUBAZIONI BASSE RISPETTO ALLE STRISCE
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
TERMOREGOLAZIONE
Nelle pagine seguenti vengono indicati esempi di termoregolazione che possono essere utilizzati per di-
verse tipologie di impianti a termostrisce.
In generale bisogna tener presente che un buon sistema di termoregolazione deve essere in grado di:
rendere minima linerzia termica del fabbricato;
garantire il non superamento della temperatura ambiente impostata.
Lestrema flessibilit degli impianti a termostrisce permette di intervenire immediatamente al minimo
variare delle condizioni esterne o interne, rispettando le condizioni ambientali di progetto in tempi brevi,
con relativi consistenti risparmi energetici.
Particolare attenzione bisogna prestarla nella scelta della valvola miscelatrice al sevizio delle termostri-
sce e/o alla rapidit con cui varia la temperatura dellacqua nellimpianto. Infatti, al fine di evitare pro-
blemi dovuti alla diversa dilatazione tubi-lamiere, nella fase di avviamento da freddo e durante le fasi di
cambiamento fra temperatura ridotta e temperatura di comfort, la temperatura dellacqua di mandata po-
tr arrivare tranquillamente fino a 45C senza alcuna limitazione, oltre alla quale potr salire da 45C
fino a 85C con gradiente di 10C ogni 3 minuti per termostrisce dotate di collettore B, e un gradien-
te di 10C ogni 4 minuti per termostrisce con collettore D.
Si consiglia inoltre, durante il periodo notturno o di fine settimana, di evitare la fermata totale dellim-
pianto di riscaldamento, ma di prevedere un funzionamento in attenuazione impostando una temperatura
ambiente minima di limite.
N.B.: Nellelaborazione degli schemi seguenti, si tenuto conto dei sistemi di termoregolazione Honeywell.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
REGOLAZIONE BASE, SENZA CONTROLLO CALDAIA
Lo scopo del sistema di regolazione quello di controllare la temperatura di un ambiente riscaldato a
termostrisce.
In ambiente verranno inserite una o pi sonde di temperatura a bulbo nero a seconda delle dimensioni
del locale da trattare. Pi sonde per poter fare una media nei vari punti.
Il valore della temperatura rilevato dalle sonde (che corrisponde alla temperatura effettiva di irraggia-
mento generata dalle termostrisce) confrontato con il valore di set point richiesto, determiner lapertura
della valvola miscelatrice.
Il regolatore non gestir laccensione e lo spegnimento della caldaia.
Distinta materiale:
nr. 1 REGOLATORE
nr. 1 VALVOLA A 3 VIE CON RELATIVO SERVOCOMANDO
nr. .... SONDE A BULBO NERO
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
REGOLAZIONE COMPENSATA CON CONTROLLO CALDAIA
Lo scopo del sistema di regolazione quello di controllare la temperatura di un ambiente riscaldato a
termostrisce, gestendo anche laccensione e lo spegnimento della caldaia.
In ambiente verr inserita una sonda completa di comando manuale/automatico e riparatore, per correg-
gere con semplicit il valore del set point di temperatura impostato sul regolatore, oltre a forzare ma-
nualmente il programma orario.
Il valore prefissato della temperatura dellacqua in mandata varia anche in funzione della temperatura
dellaria esterna (rilevato tramite una sonda esterna), per mezzo di un programma di compensazione in
grado di scegliere la curva pi adatta a seconda delle condizioni lette dalle sonde.
Il regolatore avr la possibilit di gestire anche laccensione e lo spegnimento del generatore di calore,
collegato possibilmente come da schema indicativo idraulico, fissando una temperatura di set point, atta
a soddisfare le richieste della temperatura di mandata.
Sul regolatore sar possibile riportare un programma diurno di funzionamento giornaliero/settimanale/
annuale.
Distinta materiale:
nr. 1 CONTROLLORE
nr. 1 SONDA ESTERNA
nr. 2 SONDE A IMMERSIONE
nr. 1 VALVOLA A 3 VIE CON RELATIVO SERVOCOMANDO
nr. 1 SONDE A BULBO NERO
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
CONTROLLO TERMOSTRISCE A PI ZONE CON PORTATA COSTANTE
Lo scopo del sistema di regolazione quello di controllare la temperatura di pi ambiente riscaldati a
termostrisce, gestendo anche laccensione e lo spegnimento della caldaia e mantenendo una portata
costante dellimpianto.
In ogni ambiente verr inserita una sonda di temperatura a bulbo nero che rilever la temperatura ef-
fettiva di irraggiamento generata dalle termostrisce.
Il regolatore confronter i valori di temperatura nei vari ambienti con il set-point impostato, e determi-
ner lapertura delle relative valvole miscelatrici, rispettando le limitazioni sul valore della temperatura
di mandata.
Il regolatore avr la possibilit di gestire anche laccensione e lo spegnimento del generatore di calore,
collegato possibilmente come da schema indicativo idraulico, fissando una temperatura di set point, atta
a soddisfare le richieste delle temperature di mandata.
La temperatura esterna importante per svolgere la funzione di attenuazione alle partenze e allarresto
quando in fase daccensione verr confrontata con la temperatura ambiente letta rispetto a quella da
raggiungere e in base alla temperatura esterna verr determinato il tempo di pre-accensione. Questa
funzione verr svolta con un procedimento di auto-adattamento durante il quale lo strumento ricaver
landamento inerziale della struttura in modo da ottimizzare al meglio il valore energetico.
Sul regolatore sar possibile riportare un programma diurno di funzionamento giornaliero/settimanale/
annuale.
Distinta materiale:
nr. 1 CONTROLLORE
nr. 1 SONDA ESTERNA
nr. 4 SONDE A IMMERSIONE
nr. 3 VALVOLA A 3 VIE CON RELATIVO SERVOCOMANDO
nr. 3 SONDE A BULBO NERO
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
ESEMPIO DI APPLICAZIONE DI REGOLAZIONE SU GROSSI IMPIANTI
In ambiente verranno inserite una o pi sonde a bulbo nero a seconda delle dimensioni del locale da
trattare. Pi sonde per poter fare una media nei vari punti.
Si consiglia di inserire unulteriore sonda come comando manuale/automatico e ritaratore, per poter for-
zare eventualmente il programma orario sul regolatore e poter correggere con semplicit anche il valore
della temperatura.
Il valore della temperatura ambiente, confrontato con il valore del set point richiesto, determiner laper-
tura della valvola miscelatrice rispettando le limitazioni sul valore della temperatura di mandata; limita-
zioni che sono determinate dal gradiente termico che le termostrisce possono sopportare.
Il regolatore avr la possibilit di gestire anche leventuale sequenza del generatore di calore, collegato
possibilmente come da schema indicativo idraulico, fissando una temperatura di set point sulla mandata
atta a soddisfare le richieste delle temperature di mandata.
La temperatura esterna importante per svolgere la funzione di attenuazione alle partenze e allarresto
quando in fase daccensione verr confrontata con la temperatura ambiente letta rispetto a quella da rag-
giungere e in base alla temperatura esterna verr determinato il tempo di pre-accensione. Questa fun-
zione verr svolta con un procedimento di auto-adattamento durante il quale lo strumento ricaver lan-
damento inerziale della struttura in modo da ottimizzare al meglio il valore energetico.
Sul regolatore sar possibile riportare un programma diurno di funzionamento giornaliero/settimanale/
annuale.
Distinta materiale:
nr. 1 CONTROLLORE
nr. 2 SONDE A IMMERSIONE
nr. 1 SONDA ESTERNA
nr. 1 SELETTORE DI SET-POINT
nr. 3 SONDE A BULBO NERO
nr. 1 VALVOLA A 3 VIE CON RELATIVO SERVOCOMANDO
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
ESEMPI DI CALCOLO E PROGETTAZIONE
ESEMPIO 1: DATI TECNICI
TEMPERATURA MANDATA 80C
TEMPERATURA RITORNO 70C
SALTO TERMICO 10C
Sup. pianta: 800 m
2
(40 m x 20 m)
Altezza zona: 7 m
Volume della zona: 5600 m
3
Temperatura ambiente: 18 C
Fabbisogno del calore: 69000 W
SCELTA TERMOSTRISCE
Lambiente da riscaldare diviso in una sola zona. In funzione dellaltezza di istallazione e del fluido
riscaldante, possiamo utilizzare termostrisce mod. DS-06, DS-09 oppure DS-12.
Le termostrisce verranno posizionate parallelamente al lato lungo del fabbricato, ed avranno una lun-
ghezza di 36 m.
Nelle condizioni di progetto, la termostriscia mod. DS3-12, ha una resa al ml di 666W.
Il fabbisogno di calore (69.000 W) diviso la resa m (666 W) determina la necessit di 104 ml di termo-
strisce mod. DS3-12, vale a dire 3 linee da 36 ml.
La prima verifica da effettuare, vale a dire linterasse tra due linee, porta ad un valore di 6,6m (20m
diviso 3), superiore al valore di altezza di installazione (Vedi pag. 20).
Questa soluzione non consigliabile.
Ripetiamo le stesse operazioni utilizzando termostrisce mod. DS2-12 (565 W) e DS3-09 (523 W).
Sia nel primo che nel secondo caso occorrono 4 linee; sceglieremo quindi il mod. DS3-09 che ha un
costo inferiore.
La resa termica delle termostrisce sar quindi di 75.312 W (4 x 36 x 523), a cui dovranno essere som-
mate le rese termiche dei collettori 1.252 W (313 x 4).
La resa totale dellimpianto sar 76.564 W.
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Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
CALCOLO PORTATA ACQUA
Il calcolo della portata di acqua deve essere eseguito in base alla potenza termica necessaria per riscal-
dare il fabbricato, e non sulla potenza termica totale erogata dalle termostrisce.
Nel nostro caso, la potenza richiesta di 69.000 W, con un salto termico dellacqua di 10C.
La portata di acqua necessaria sar: (69.000 x 0.86 : 10) 5.934 l/h.
Dividendo il valore ottenuto (5.934 l/h) per il numero di termostrisce previste (4), otteniamo la portata
di acqua per ogni singola termostriscia (1.484 l/h); verificare ora che questo valore sia superiore alla
portata minima per termostriscia riportato nella tabella di pag. 24.
CALCOLO PERDITA DI CARICO
Come calcolato precedentemente, per ogni pannello occorrono 1.484 l/h. Le termostrisce saranno previste
in esecuzione STANDARD idonee per impianti ad acqua calda.
Dal grafico di pag. 26 riscontriamo una perdita di carico al metro lineare di 0,03 Kpa, che, moltiplicato
per la lunghezza della linea, ci porta ad un valore di 1,08 Kpa di perdita di carico di ogni linea.
La somma della perdita di carico della termostriscia, pi la perdita di carico del circuito di alimentazione
con valvolame e della caldaia, portano al valore necessario per il calcolo delle elettropompe.
Rete di andata
Tratto
1 - 2
2 - 3
3 - 4
4 - 1,4
4 - 1,3
3 - 1,2
2 - 1,1
Lungh.
(m)
4,22
5,00
5,02
5,81
0,81
0,83
0,83
DN
2"
2"
1.1/2"
1"
1"
1"
1"
Tipo tubo
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Portata
(kg/h)
5936
4452
2968
1484
1484
1484
1484
V
(m/s)
DP tubo
(daPa)
0,72
0,54
0,58
0,63
0,63
0,63
0,63
48
33
51
173
16
16
16
Rete di ritorno
Tratto
1 - 2
2 - 3
3 - 4
4 - 1,1
4 - 1,2
3 - 1,3
2 - 1,4
Lungh.
(m)
59,52
5,04
4,96
5,61
0,59
0,57
0,59
DN
2"
2"
1.1/2"
1"
1"
1"
1"
Tipo tubo
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Portata
(kg/h)
5936
4452
2968
1484
1484
1484
1484
V
(m/s)
DP tubo
(daPa)
0,72
0,54
0,58
0,63
0,63
0,63
0,63
792
34
50
169
12
11
12
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:27 Pagina 41
44
Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
ESEMPIO 2: DATI TECNICI
TEMPERATURA MANDATA 140C
TEMPERATURA RITORNO 110C
SALTO TERMICO 30C
Sup. pianta: 3200 m
2
(80 m x 40 m)
Altezza zona: 10 m
Volume della zona: 32000 m
3
Temperatura ambiente: 16 C
Fabbisogno del calore: 508000 W
Scelta termostrisce
Laltezza di installazione di 9 m ci permette di scegliere il modello DS3-12 che ha la maggior emissione
termica. Lalimentazione con acqua surriscaldata a 140C impone lutilizzo di termostrisce in versione
SPECIALE con tubi senza saldature.
Le termostrisce, posizionate parallele al lato corto del fabbricato con una lunghezza di 36 m, nelle con-
dizioni di progetto, hanno una resa al m di 1.462 W.
Nessun coefficiente riduttivo deve essere applicato per laltezza di installazione.
La divisione tra il fabbisogno totale di calore (508.000 W) e la resa al ml (1.462 W) ci permette di sta-
bilire un fabbisogno di 348 m del mod. DS3-12. Dividendo 348 per la lunghezza di ogni linea (36 m)
troviamo il numero di linee necessarie (10).
Linterasse tra due termostrisce sar di 8 m, e quindi inferiore allaltezza di installazione.
Lutilizzo di acqua surriscaldata a 140C esclude la possibilit di utilizzo di collettore diaframmato tipo
D. Il numero pari di termostrisce ci consente di formare circuiti del fluido riscaldante con 2 termostri-
sce abbinate, di cui una di andata e una di ritorno, utilizzando collettori tipo B posizione 5/6 e 7/8.
Le modalit di ordine alla SABIANA saranno le seguenti:
N 10 linee DS3-12 Speciale 4 bar saldare ml 36 coll B 5/6 e 7/8 diam. 11/4
Isolamento 40 mm Ral 9010.
D
S
3
-
1
2

S
P



m

3
6

c
o
l
l


B

p
o
s
.

5
-
6



7
-
8
1
2 2 3 3 4 4 5 5
80 m
4
0

m
1
,
4

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
5

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
6

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
7

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
8

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
9

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
1
0

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
1

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
2

(
D
S
3
-
1
2
)
1
,
3

(
D
S
3
-
1
2
)
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:27 Pagina 42
45
Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo
CALCOLO PORTATA ACQUA
Con una potenza termica richiesta di 508.000 W ed un salto termico di 30C., la quantit di acqua totale
necessaria sar di 14.562 l/h, che corrisponde a 2.913 l/h per ognuno dei 5 circuiti di termostrisce.
Il valore superiore al minimo consigliato riportato a pag. 24.
CALCOLO PERDITA DI CARICO
Nel caso di impianto con termostrisce abbinate, deve essere considerata la quantit di acqua necessaria
per le due strisce; nel nostro caso la portata da considerare di 2.913 l/h.
Dalla tabella di pag. 27 rileviamo che con tale portata, la perdita di carico al ml del DS3-12 di 0,12 Kpa,
questo valore deve essere moltiplicato per il coefficiente di correzione K = 0,90 per acqua surriscaldata
con temperatura media di 115C.
Quindi 0,12 x 0,9 = 0,11 Kpa per m moltiplicato per 72 m corrisponde ad una perdita di 7,92 Kpa per
ogni circuito di termostrisce abbinate.
Rete di andata
1,06
0,85
0,64
0,71
0,56
0,56
0,56
0,56
0,56
Tratto Lungh.
(m)
DN Tipo tubo Portata
(kg/h)
V
(m/s)
DP tubo
(daPa)
1 - 2
2 - 3
3 - 4
4 - 5
5 - 1,9
5 - 1,7
4 - 1,5
3 - 1,3
2 - 1,1
9,08
15,96
15,98
16,00
16,57
0,57
0,57
0,55
0,57
2.1/2"
2.1/2"
2.1/2"
2"
1.1/2"
1.1/2"
1.1/2"
1.1/2"
1.1/2"
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
14565
11652
8739
5826
2913
2913
2913
2913
2913
155
179
105
176
208
29
6
5
29
Rete di ritorno
1,06
0,85
0,64
0,71
0,56
0,56
0,56
0,56
0,56
Tratto Lungh.
(m)
DN Tipo tubo Portata
(kg/h)
V
(m/s)
DP tubo
(daPa)
1 - 2
2 - 3
3 - 4
4 - 5
5 - 1,10
5 - 1,8
4 - 1,6
3 - 1,4
2 - 1,2
16,36
15,96
16,02
16,00
17,31
1,25
1,25
1,27
1,23
2.1/2"
2.1/2"
2.1/2"
2"
1.1/2"
1.1/2"
1.1/2"
1.1/2"
1.1/2"
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
Tubi acciaio UNI 7287
14565
11652
8739
5826
2913
2913
2913
2913
2913
279
179
105
176
216
12
12
12
12
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:27 Pagina 43
46
Definizione del Fabbricato tipo e della Destinazione duso
Il confronto realistico, fra le diverse tecniche impiantistiche, richiede lidentificazione delle caratteristi-
che del fabbricato e dellattivit che in esso si svolge, per costituire la base omogenea necessaria per de-
terminare sia il fabbisogno di calore, sia il benessere degli occupanti; si riepilogano di seguito i dati pre-
fissati o valutati e relativi al fabbricato rappresentato sulla pianta, allegata in calce a questo capitolo.
STRUTTURE MURARIE E SERRAMENTI
Le caratteristiche del fabbricato (superficie 2.000 m
2
; volume 14.000 m
3
) si considerano rispondenti
sia alle vigenti norme sul risparmio energetico sia alle necessit operative che richiedono luminosit, in
assenza di abbagliamento e pi precisamente:
Pareti perimetrali esterne pannelli prefabbricati, in struttura composita
di CLS + polistirene
(K 1,107 W/h/m
2
/C)
Pavimento su terreno vespaio con sovrastante sottofondo
e pavimentazione industriale in cemento
(K 0,707 W/h/m
2
/C)
DATI AMBIENTALI
Latitudine 44,29
Longitudine 11,20
Altezza sul livello del mare mt. 75
Zona climatica E
Condizioni termoigrometriche invernali -5C 80% U.R.
Condizioni termoigrometriche estive +33C 43% U.R.
Escursione termica giornaliera (estate) 12C
Grado giorno 2263
Atmosfera normale
Vento regione B, zona 1,
Direzione prevalente SO
Velocit 1,6 m/sec.
Classe di destinazione duso del territorio classe IV (DPCM 14/11/97)
NB: alla suddetta classe competono i seguenti valori di inquinamento acustico:
Valore limite di emissione sonora diurna (6 22) Leq 60 dB(A)
Valore limite di emissione sonora notturna (22 6) Leq 50 dB(A)
Valore limite assoluto di immissione sonora diurna (6 22) Leq 65 dB(A)
Valore limite assoluto di immissione sonora notturna (22 6) Leq 55 dB(A)
Valore di qualit diurno (6 22) Leq 62 dB(A)
Valore di qualit notturno (22 6) Leq 52 dB(A)
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47
Definizione del Fabbricato tipo e della Destinazione duso
Coperto pannelli prefabbricati, in struttura composita
di CLS precompresso + polistirene
(K 1,078 W/h/m
2
/C)
Serramenti perimetrali telaio metallico con vetro camera
(K 3,088 W/h/m
2
/C)
Lucernari elementi traslucidi in policarbonato camera
(K 3,299 W/h/m
2
/C)
Schermi dallirraggiamento fattore di SHADING 0,5
ARIA ESTERNA (VENTILAZIONE NATURALE)
L'infiltrazione dell'aria esterna, attraverso le pareti, la permeabilit dei giunti e le aperture periodiche,
si considera pari a
1
/
2
Vol/h.
CARICHI INTERNI
Affollamento:
30 persone, in attivit leggera, uniformemente distribuite sullarea di attivit; lapporto di calore po-
sitivo (fase CALDO) non si considera nei calcoli di dimensionamento.
Luce e F.M.:
Uniformemente e simultaneamente ripartite, in ragione di 10 W. al m2. di pavimento; lapporto di ca-
lore positivo (fase CALDO) non si considera nei calcoli di dimensionamento.
Altre fonti di calore:
Si considerano inesistenti o comunque ininfluenti ai fini del dimensionamento.
PERIODO DI UTENZA
Lattivit tipica dei laboratori e delle industrie, con lavorazioni di tipo leggero, ad uso intermittente,
con funzionamento a regime di circa 10 ore, e con preriscaldamento, ottimizzato, di circa 2 ore (valore
medio).
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:27 Pagina 45
48
Definizione del Fabbricato tipo e della Destinazione duso
CONDIZIONI INTERNE DI BENESSERE
Percentuale prevista di insoddisfatti (PPD) = +/- 5% (ISO 7730)
Temperatura dellaria, a bulbo secco = 18C (valore base, da PPD)
Temperatura radiante media = 18C (valore variabile; vedi NB)
Velocit dellaria nella zona occupata = 0,1 m/sec. (valore variabile; vedi NB)
Inquinamento acustico = incremento del rumore residuo 3 dB(A)
ATTIVIT ED ABBIGLIAMENTO
Attivit:
- Tipo leggero, in piedi (macchine utensili): metabolismo equivalente a 1,6 met pari a 93 W/m
2
ed a 177 W pro capite.
Abbigliamento:
- Tipo tuta da lavoro: isolamento termico equivalente a 1,5 CLO con fattore di vestiario di 1,25
e fattore di resistenza alla diffusione di 0,75.
FABBISOGNO TERMICO DELLEDIFICIO
Dispersione termica = kW 170
Ventilazione naturale = kW 50
NB: i valori surriportati, che sono determinati per la fase di funzionamento a regime ed in conformit
alle norme UNI vigenti, saranno adeguati (carico di messa a regime, condizioni di benessere) durante
lo sviluppo delle tecniche impiantistiche, quando le peculiarit, delle medesime, lo motivano.
ENERGIA PRIMARIA: TIPO E COSTO
Energia elettrica = V 400/3;
/kWh 0,10
Combustibile = gas metano con Pci 9.940 W/Nm
3
/Nm
3
0,40
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:27 Pagina 46
49
Definizione del Fabbricato tipo e della Destinazione duso
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:27 Pagina 47
50
Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Articolazioni del vigente D.M.I. del 12/04/96:
La regola tecnica di prevenzione incendi, per la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimen-
tati da combustibili gassosi, si pone i seguenti obiettivi primari:
- Evitare accumuli pericolosi di combustibile gassoso nei luoghi di installazione e nei locali diretta-
mente comunicanti con essi, nel caso di fuoriuscite accidentali del combustibile medesimo.
- Limitare, in caso di evento accidentale, danni alle persone.
- Limitare, in caso di evento accidentale, danni ai locali vicini a quelli contenenti gli impianti.
Articolazioni delle regole tecniche di prevenzione incendi:
Gli allegati al D.M.I del 12/04/96 evidenziano:
- Art. 4.5.1 requisiti dei locali destinati esclusivamente ai generatori di aria calda: i locali debbono
avere gli stessi requisiti delle centrali termiche e linstallazione deve avvenire rispettando altre ed
eventuali prescrizioni limitative.
- Art. 4.5.2 prescrizioni per le installazioni dei generatori di aria calda a scambio diretto, allinterno
di locali destinati ad altre attivit: le limitazioni riguardano, sostanzialmente, laffollamento od il
deposito di materiali, che comportino la presenza di gas, vapori o polveri, suscettibili di dar luogo
ad incendi e/o esplosioni.
- Art. 5.4 prescrizioni per la posa in opera delle condotte per gas metano, in vista allinterno dei locali
che contengono gli apparecchi di combustione: le indicazioni evidenziano la necessit di rendere age-
vole lidentificazione, di proteggere i tubi dai danneggiamenti e dalla vicinanza con impianti elet-
trici ed idraulici, di evitare accumuli di combustibile gassoso, nel caso di fuoriuscite accidentali del
combustibile.
Osservazioni:
Le norme, significativamente riepilogate, motivano i seguenti commenti:
- Confrontando gli articoli 4.5.1 e 4.5.2 si desume quanto segue:
Linstallazione di un generatore di aria calda a scambio diretto soggetto alle stesse prescrizioni
di una centrale termica, se viene ubicato allinterno di un locale ad uso esclusivo.
Linstallazione di un generatore di aria calda a scambio diretto pu avvenire allinterno di locali
destinati ad altre attivit; tale scelta, che consente risparmi di spazio e nella costruzione delle
opere edili, per soggetta a limitazioni normative, a maggiori costi di installazione ed a mag-
giori rischi in fase duso, perch:
* la distribuzione del gas metano, allinterno del fabbricato, richiede precauzioni per evitare ac-
cumuli di combustibile, nei luoghi di installazione e nel caso di fuoriuscite accidentali.
* in caso di incendio la distribuzione del gas metano, allinterno del fabbricato, limita, in modo
sensibile, la sicurezza: il rammollimento dei tubi provoca perdite e tutto ci che ne consegue.
- Le societ di assicurazione applicano tariffe diverse ed in correlazione ai livelli di rischio insiti, an-
che, nella tipologia impiantistica: il generatore daria calda, installato allinterno di locali destinati
ad altra attivit, certamente penalizzato.
SISTEMA CON PRODUZIONE DIRETTA DI CALORE - GENERATORI DARIA CALDA
ASPETTI NORMATIVI E DI SICUREZZA
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:27 Pagina 48
51
Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Condizioni interne di benessere
- Le condizioni riepilogate a pag. 48 debbono essere adeguate perch questo sistema impiantistico
ha le seguenti peculiarit:
non consente la temperatura radiante media di 18C ma di 16C.
aumenta la velocit dellaria, nella zona occupata, a circa 0,2 m/sec.
Per mantenere invariata la percentuale prevista di insoddisfatti (PPD) si deve innalzare la tempera-
tura dellaria, a bulbo secco, da 18C a 19C.
- linquinamento acustico pu essere limitato, con luso di silenziatori e quindi mantenuto nei limiti
prefissati.
- le polveri di lavorazione, tipiche per lattivit che si svolge allinterno del fabbricato, sono sollevate
dai moti convettivi, provocati dalla ventilazione forzata ed anche con effetti negativi per il lavoro
e per gli addetti.
Gradiente termico
Questo sistema impiantistico, che diffonde aria calda dalle zone alte del fabbricato, provoca una na-
turale stratificazione valutabile in 0,9C/m da cui deriva il valore medio di 3C, da considerare nel
calcolo dei fabbisogni termici.
La riduzione del gradiente pu essere ottenuta mediante sistemi di ventilazione meccanica integrativa
(destratificatori), da adottare dopo adeguata analisi costi benefici perch i vantaggi dipendono
dallaltezza e dalla forma dei locali.
Uso intermittente
Il sistema, caratterizzato da bassa inerzia termica e dallassenza di rischi per gelo, consente luso in-
termittente che pu comportare il sovraccarico di 70 kW/h, nella successiva fase di messa a regime,
in condizioni di massimo carico.
Fabbisogno termico delledificio
I valori riportati a pag. 48 debbono essere adeguati per considerare sia la diversa temperatura dellaria,
necessaria per lequivalenza di benessere, sia il gradiente termico medio di 3C e pi precisamente:
- dispersione termica = kW/h 200
- ventilazione naturale = kW/h 58
Fabbisogno termico medio giornaliero
Il fabbisogno termico, determinato ed utilizzato per il dimensionamento dellimpianto, sar ricondotto
al valore di fabbisogno termico medio e giornaliero valutando sia il sovraccarico della messa a re-
gime, sia la durata della messa a regime, sia la temperatura esterna media, di tutta la fase invernale,
considerando che luso avviene durante il periodo diurno.
Il fabbisogno termico medio giornaliero sar pertanto di 1.630 kW/giorno.
Rendimento termico
- la combustione deve avvenire in assenza di condensazione e quindi con temperatura elevata dei fumi;
il rendimento massimo del 91% potr ridursi, mediamente, all85%.
- la distribuzione aeraulica, che avviene sostanzialmente allinterno dellarea da trattare, non comporta
significative riduzioni di rendimento.
ASPETTI TECNICI E FUNZIONALI
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:28 Pagina 49
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Manutenzione
- la manutenzione predittiva necessaria e normalmente agevole, perch tutti i componenti soggetti
sono installati in posizione centralizzata ed abitualmente, a livello del suolo.
- la manutenzione ordinaria limitata alla pulizia ed alla sostituzione periodica, sia dei mezzi filtran-
ti, sia delle cinghie di trasmissione (accoppiamento ventilatore motore); la frequenza della pulizia
correlata con la polverosit delle lavorazioni, svolte nelle aree di attivit.
- la manutenzione straordinaria elevata perch pu comportare la sostituzione del generatore daria
calda, quando il guasto deriva dalla perforazione della camera di combustione.
Affidabilit
- lefficacia dellimpianto dipende, in modo essenziale, dallefficienza del generatore di aria calda, ne-
cessariamente singolo e privo di scorta per tutto il fabbricato o per unarea di superficie rilevante.
- la perforazione della camera di combustione, che una possibile causa di guasto, pu essere sor-
gente di pericolo quando la sovrapressione della sezione ventilante inferiore alla sovrapressione
della camera di combustione: si rende cos possibile linquinamento, dellaria trattata e distribuita,
con prodotti di combustione (ossidi di carbonio e di azoto).
Duttilit
- il rinnovo, con aria esterna, se necessario per compensare laspirazione di eventuali impianti di ven-
tilazione meccanica, realizzabile, agevolmente, mediante sezione di miscela corredata di serrande
di presa aria esterna e di ripresa, eventualmente motorizzate ed azionate, allunisono, con la venti-
lazione meccanica.
- la conformazione dellimpianto flessibile ed adattabile alle possibili varianti di organizzazione
dello spazio o di destinazione duso.
- il raffrescamento estivo realizzabile se il sistema aeraulico (distribuzione e diffusione) stato
predisposto con adeguati sovradimensionamenti; il completamento del raffrescamento estivo pu
essere realizzato installando:
Roof top
Canali di raccordo al sistema aeraulico esistente
Serrande di commutazione stagionale
Avvertenze per dimensionamenti e scelte
- il calcolo dei fabbisogni deve considerare le caratteristiche del sistema e quindi le correlate condi-
zioni interne di benessere ed il gradiente termico medio.
- linstallazione allesterno dellarea di attivit consigliabile, per motivi di sicurezza e di inquina-
mento acustico.
- la portata dellaria in ciclo deve essere determinata per limitare ed adattare il salto termico, fra la
temperatura dellaria trattata e la temperatura effettiva dellambiente, allaltezza dei locali.
- la distribuzione e la diffusione dellaria debbono consentire il lancio verso la zona occupata; la di-
rezione sar orientabile, per adattarla alle caratteristiche dellutenza e generalmente inclinata.
- la termoregolazione deve controllare la temperatura ambiente, evitando il surriscaldamento dellaria
trattata; il limite di massima temperatura dellaria trattata consigliabile, cos come luso di brucia-
tori frazionabili.
- luso dei sistemi di ventilazione meccanica per destratificazione deve essere valutato con bilancio
costo benefici, in correlazione allaltezza ed alla forma dei locali.
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Costo di installazione
La realizzazione del sistema, schematicamente rappresentato in pianta sul disegno allegato in calce
a questo paragrafo, potr avere il seguente valore di stima:
- prezzo medio di mercato 40.000,00
- prezzo medio di mercato,
della predisposizione al raffrescamento estivo 7.000,00
Costo di gestione
Il fabbisogno termico medio giornaliero di 1.630 kW consente di stimare il costo di esercizio annuale,
sulla base sia del rendimento termico caratteristico del sistema, sia del periodo duso di 182 giorni
(giorni effettivi 129, al netto di prefestivi e festivi), caratteristico per la zona climatica considerata
e pi precisamente:
- energia elettrica 950,00
- combustibile 9.300,00
- manutenzione (predittiva ed ordinaria) 1.450,00
Totale 11.700,00
ASPETTI ECONOMICI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:28 Pagina 52
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Articolazioni del vigente D.M.I. del 12/04/96:
La regola tecnica di prevenzione incendi, per la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimen-
tati da combustibili gassosi, si pone i seguenti obiettivi primari:
- evitare accumuli pericolosi di combustibile gassoso, nei luoghi di installazione e nei locali diretta-
mente comunicanti con essi, nel caso di fuoriuscite accidentali del combustibile medesimo.
- limitare, in caso di evento accidentale, danni alle persone.
- limitare, in caso di evento accidentale, danni ai locali vicini a quelli contenenti gli impianti.
Articolazioni delle regole tecniche di prevenzione incendi:
Gli allegati al D.M.I del 12/04/96 e del D.M. 23/07/01 evidenziano:
- Art. 1.1 lettera V: le condotte radianti, la cui temperatura superficiale massima deve essere minore
di 300C ..(omissis) devono essere a tenuta ed esercitare costantemente in depressione.
- Art. 4.8 altezza di installazione: i nastri radianti debbono essere installati alla distanza minima di
4 m fra il piano di calpestio ed il filo inferiore del circuito radiante.
- Art. 4.8 divieti di installazione: le limitazioni riguardano, sostanzialmente, laffollamento od il depo-
sito di materiali che comportino la presenza di gas, vapori o polveri, suscettibili di dar luogo ad
incendi e/o esplosioni.
- Art. 4.8.1 caratteristiche dei locali: le prescrizioni riguardano le caratteristiche di resistenza al fuoco
(R/REI 30) e di reazione al fuoco (classe 0) delle strutture orizzontali e/o verticali alle quali sono
addossate le unit termiche di produzione calore.
- Art. 4.8.2 disposizioni delle condotte radianti allinterno dei locali: la distanza fra le condotte radian-
ti ed eventuali materiali combustibili, in deposito, non deve essere inferiore ad 1,5 m e deve co-
munque essere tale da evitare il raggiungimento di temperature pericolose sulle superfici dei mate-
riali stessi, ai fini dello sviluppo di eventuali incendi e/o reazioni di combustione. Le condotte ra-
dianti non debbono innalzare la temperatura delle strutture, verticali od orizzontali alle quali sono
addossate, oltre i 50C.
Osservazioni:
Le norme, significativamente riepilogate, motivano i seguenti commenti:
- Linstallazione allaperto delle unit termiche, di produzione calore, consigliabile per limitare i
rischi e per evitare i vincoli che riguardano le classi di reazione e resistenza al fuoco delle strut-
ture REI.
- La disposizione dei materiali, in deposito, variabile nel tempo e pu subire variazioni anche in
difformit alle prescrizioni, quando lutente non adeguatamente informato e previdente.
- Le alte temperature, che si raggiungono allinterno dei nastri radianti sono sorgente di rischio per
asimmetria radiante; gli impianti elettrici debbono essere adeguatamente distanziati o protetti per
evitare il surriscaldamento.
- Le societ di assicurazione applicano tariffe diverse ed in correlazione ai livelli di rischio insiti an-
che nella tipologia impiantistica. Il nastro radiante non fra i pi favorevoli ma nemmeno fra i pi
penalizzati.
SISTEMA CON PRODUZIONE DIRETTA DI CALORE - NASTRI RADIANTI
ASPETTI NORMATIVI E DI SICUREZZA
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Condizioni interne di benessere
- Le condizioni riepilogate a pag. 48 si possono ridurre portando la temperatura dellaria, a bulbo sec-
co, al valore di 16C, perch questo sistema impiantistico consente di superare la temperatura ra-
diante media prefissata.
- linquinamento acustico limitato.
- le polveri di lavorazione, tipiche per lattivit che si svolge allinterno del fabbricato, decantano
perch la limitazione dei moti convettivi, a livello del pavimento, lo consente.
Gradiente termico
Questo sistema impiantistico, che diffonde il calore sostanzialmente per irraggiamento dalle zone alte
del fabbricato, limita il gradiente termico a valori ininfluenti sul calcolo dei fabbisogni termici.
Uso intermittente
Il sistema, caratterizzato da bassa inerzia termica e dallassenza di rischi per gelo, consente luso in-
termittente che pu comportare il sovraccarico di 25 kW/h, nella successiva fase di messa a regime, in
condizioni di massimo carico.
Fabbisogno termico delledificio
I valori riportati a pag. 48 debbono essere adeguati per considerare la diversa temperatura dellaria,
necessaria per lequivalenza di benessere e pi precisamente:
- dispersione termica = kW/h 162
- ventilazione naturale = kW/h 48
Fabbisogno termico medio giornaliero
Il fabbisogno termico, determinato ed utilizzato per il dimensionamento dellimpianto, sar ricondotto
al valore di fabbisogno termico medio e giornaliero valutando sia il sovraccarico della messa a re-
gime, sia la durata della messa a regime, sia la temperatura esterna media di tutta la fase invernale,
considerando che luso avviene durante il periodo diurno.
Il fabbisogno termico medio giornaliero sar pertanto di 950 kW/giorno.
Rendimento termico
- la combustione deve avvenire in assenza di condensazione e quindi con temperatura elevata dei fumi;
il rendimento massimo del 91% potr ridursi, mediamente, all85%.
- la diffusione del calore, che avviene sostanzialmente allinterno dellarea da trattare, non comporta
significative riduzioni di rendimento.
Manutenzione
- la manutenzione predittiva necessaria e normalmente disagevole, perch i componenti soggetti
sono installati in quota.
- la manutenzione ordinaria limitata al sistema di produzione e trasporto dei prodotti della combu-
stione.
- la manutenzione straordinaria limitata, se i parametri della combustione saranno controllati periodi-
camente e mantenuti nei limiti necessari per evitare le condensazioni e le corrosioni che ne derivano.
- il posizionamento dei generatori allesterno, comporta interventi sempre pi frequenti nel corso degli
anni a causa dellusura (ossidazioni) dei componenti.
ASPETTI TECNICI E FUNZIONALI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Costo di installazione
La realizzazione del sistema, schematicamente rappresentato in pianta sul disegno allegato in calce
a questo paragrafo, potr avere il seguente valore di stima:
- prezzo medio di mercato 50.000,00
Costo di gestione
Il fabbisogno termico medio giornaliero di 950 kW consente di stimare il costo di esercizio annuale, sulla
base sia del rendimento termico caratteristico del sistema, sia del periodo duso di 182 giorni (giorni effet-
tivi 129, al netto di prefestivi e festivi), caratteristico per la zona climatica considerata e pi precisamente:
- energia elettrica 1.700,00
- combustibile 5.800,00
- manutenzione (predittiva ed ordinaria) 1.500,00
Totale 9.000,00
Affidabilit
- lefficacia dellimpianto dipende, in modo essenziale, dallefficienza del sistema di combustione e del
sistema ventilante, necessariamente singoli e privi di scorte, per tutto il fabbricato o per unarea di
superficie rilevante.
Duttilit
- il rinnovo, con aria esterna, se necessario per compensare laspirazione di eventuali impianti di ven-
tilazione meccanica, non realizzabile; si dovr, nel caso, procedere alla realizzazione di sistemi
diversi e complementari.
- la conformazione dellimpianto flessibile ed adattabile alle possibili varianti di organizzazione del-
lo spazio o di destinazione duso.
- il raffrescamento estivo non realizzabile; si dovr, nel caso, procedere alla realizzazione di sistemi
diversi e complementari.
- la temperatura ambiente interna potr assumere valori sensibilmente diversi a seconda che venga
rilevata direttamente sotto i nastri radianti oppure in punti intermedi tra due nastri radianti.
Avvertenze per dimensionamenti e scelte
- il calcolo dei fabbisogni deve considerare le caratteristiche del sistema e quindi le correlate condi-
zioni interne di benessere e lininfluenza del gradiente termico.
- il calcolo dei fabbisogni pu avvenire senza frazionamenti verticali perch lemissione complessiva
(convettiva e radiante) totalmente utile.
- lemissione termica, per convezione, limitata dalla coibentazione e dalla conformazione del tegolo.
La superficie emittente limitata ed il calore ceduto allambiente sempre inferiore al fabbisogno della
porzione di fabbricato sovrastante al nastro radiante, con effettuo limitativo per il gradiente termico.
- linstallazione allesterno dellarea di attivit consigliabile, per motivi di sicurezza e di inquina-
mento acustico.
- il percorso del circuito radiante deve rispettare le distanze prescritte dalle vigenti norme, per evitare
il malessere delle persone od i rischi derivanti dal danneggiamento di strutture, impianti e materiali.
- i circuiti radianti debbono essere corredati dei giunti di dilatazione, speciali e necessari per assor-
bire le elevate dilatazioni termiche del sistema.
- la termoregolazione deve essere sensibile alle radiazioni; le sonde da utilizzare saranno del tipo a globo.
ASPETTI ECONOMICI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Articolazioni del vigente D.M.I. del 12/04/96:
La regola tecnica di prevenzione incendi, per la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimen-
tati da combustibili gassosi, si pone i seguenti obiettivi primari:
- Evitare accumuli pericolosi di combustibile gassoso nei luoghi di installazione e nei locali diretta-
mente comunicanti con essi, nel caso di fuoriuscite accidentali del combustibile medesimo.
- Limitare, in caso di evento accidentale, danni alle persone.
- Limitare, in caso di evento accidentale, danni ai locali vicini a quelli contenenti gli impianti.
Articolazioni delle regole tecniche di prevenzione incendi:
Gli allegati al D.M.I del 12/04/96 evidenziano:
- Art. 1.1 lettera V: le condotte radianti, la cui temperatura superficiale massima deve essere mi-
nore di 300C ..(omissis) devono essere a tenuta ed esercitare costantemente in depressione.
- Art. 4.6 divieti di installazione: le limitazioni riguardano, sostanzialmente, laffollamento od il de-
posito di materiali che comportino la presenza di gas, vapori o polveri, suscettibili di dar luogo ad
incendi e/o esplosioni.
- Art. 4.6.1 caratteristiche dei locali: le strutture orizzontali e/o verticali alle quali sono addossati i
bruciatori, dei moduli a tubi radianti, devono possedere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno
R/REI 30 a classe O di reazione al fuoco. Qualora non siano soddisfatti i requisiti di incombustibi-
lit o di resistenza al fuoco delle strutture, linstallazione deve avvenire nel rispetto delle casistiche
previste con le relative prescrizioni.
- Art. 4.6.2 disposizione dei moduli allinterno dei locali: la distanza fra la superficie esterna del mo-
dulo ed eventuali materiali combustibili, in deposito, deve essere tale da impedire il raggiungimento
di temperature pericolose ed in ogni caso non inferiore a 4 m.
La distanza fra la superficie esterna del modulo ed il piano calpestio non deve essere inferiore a 4 m.
Il modulo radiante deve essere installato in modo da garantire, sulla base di specifiche istruzioni
tecniche fornite dal costruttore, che la temperatura delle strutture verticali e orizzontali non superi
i 50C, prevedendo, ove necessario, linterposizione di idonee schermature di protezione.
- Art. 5.4 prescrizioni per la posa in opera delle condotte per gas metano, in vista allinterno dei locali
che contengono apparecchi di combustione: le indicazioni evidenziano la necessit di rendere agevole
lidentificazione, di proteggere i tubi dai danneggiamenti e dalla vicinanza con impianti elettrici ed
idraulici, di evitare accumuli di combustibile gassoso, nel caso di fuoriuscite accidentali del com-
bustibile.
Osservazioni:
Le norme, significativamente riepilogate, motivano i seguenti commenti:
- La distribuzione del gas metano, allinterno dellarea di attivit, richiede precauzioni per evitare ac-
cumuli di combustibile, nel caso di fuoriuscite accidentali; considerando che lincendio, eventuale,
pu provocare perdite e tutto ci che ne consegue, consigliabile linstallazione della rete gas al-
lesterno del fabbricato, limitando le parti interne alle diramazioni di utenza.
- La disposizione dei materiali, in deposito variabile nel tempo e pu subire variazioni anche in dif-
formit alle prescrizioni, quando lutente non adeguatamente informato e previdente.
SISTEMA CON PRODUZIONE DIRETTA DI CALORE - TUBI RADIANTI
ASPETTI NORMATIVI E DI SICUREZZA
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Condizioni interne di benessere
- Le condizioni riepilogate a pag. 48 si possono ridurre portando la temperatura dellaria, a bulbo sec-
co, al valore di 16C, perch questo sistema impiantistico consente di superare la temperatura ra-
diante media prefissata.
- linquinamento acustico limitato.
- le polveri di lavorazione, tipiche per lattivit che si svolge allinterno del fabbricato, decantano
perch la limitazione dei moti convettivi, al livello del pavimento, lo consente.
Gradiente termico
Questo sistema impiantistico, che diffonde il calore sostanzialmente per irraggiamento dalle zone alte
del fabbricato, limita il gradiente termico a valori ininfluenti sul calcolo dei fabbisogni termici.
Uso intermittente
Il sistema, caratterizzato da bassa inerzia termica e dallassenza di rischi per gelo, consente luso in-
termittente che pu comportare il sovraccarico di 25 kW/h, nella successiva fase di messa a regime, in
condizioni di massimo carico.
Fabbisogno termico delledificio
I valori riportati a pag. 48 debbono essere adeguati per considerare la diversa temperatura dellaria,
necessaria per lequivalenza di benessere e pi precisamente:
- dispersione termica = kW/h 162
- ventilazione naturale = kW/h 48
Fabbisogno termico medio giornaliero
Il fabbisogno termico, determinato ed utilizzato per il dimensionamento dellimpianto, sar ricondotto
al valore di fabbisogno termico medio e giornaliero valutando sia il sovraccarico della messa a re-
gime, sia la durata della messa a regime, sia la temperatura esterna media di tutta la fase invernale,
considerando che luso avviene durante il periodo diurno.
Il fabbisogno termico medio giornaliero sar pertanto di 950 kW/giorno.
Rendimento termico
- la combustione deve avvenire in assenza di condensazione e quindi con temperatura elevata dei
fumi; il rendimento massimo del 90% potr ridursi, mediamente, all85%.
ASPETTI TECNICI E FUNZIONALI
- Le alte temperature che si raggiungono allinterno dei tubi radianti sono sorgente di rischio per
asimmetria radiante; gli impianti elettrici debbono essere adeguatamente distanziati o protetti per
evitare il surriscaldamento.
- Le societ di assicurazione applicano tariffe diverse ed in correlazione ai livelli di rischio insiti an-
che nella tipologia impiantistica. Il nastro radiante, necessariamente installato allinterno dei locali
di attivit, certamente penalizzato.
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
- la diffusione del calore, che avviene sostanzialmente allinterno dellarea da trattare, non comporta
significative riduzioni di rendimento.
Manutenzione
- la manutenzione predittiva necessaria e normalmente disagevole, perch i componenti soggetti
sono installati in quota.
- la manutenzione ordinaria dedicata al sistemi di produzione e trasporto dei prodotti della com-
bustione.
- la manutenzione straordinaria limitata, se i parametri della combustione saranno controllati periodi-
camente e mantenuti nei limiti necessari per evitare le condensazioni e le corrosioni che ne derivano.
- lelevato numero di bruciatori posti in ambiente di lavoro comporta interventi sempre pi frequenti
nel corso degli anni.
Affidabilit
- lefficacia dellimpianto, che dipende in modo essenziale dallefficienza dei sistemi di combustione
e trasporto dei prodotti della combustione, pu essere sufficiente anche in presenza di occasionali
guasti, perch il frazionamento delle sorgenti lo consente.
Duttilit
- il rinnovo, con aria esterna, se necessario per compensare laspirazione di eventuali impianti di ven-
tilazione meccanica, non realizzabile; si dovr, nel caso, procedere alla realizzazione di sistemi
diversi e complementari.
- la conformazione dellimpianto flessibile ed adattabile alle possibili varianti di organizzazione del-
lo spazio o di destinazione duso.
- il raffrescamento estivo non realizzabile; si dovr, nel caso, procedere alla realizzazione di sistemi
diversi e complementari.
- obbligo di impianto rilevamento fughe gas.
Avvertenze per dimensionamenti e scelte
- il calcolo dei fabbisogni deve considerare le caratteristiche del sistema e quindi le correlate condi-
zioni interne di benessere e lininfluenza del gradiente termico.
- il calcolo dei fabbisogni pu avvenire senza frazionamenti verticali, perch lemissione complessiva
(convettiva e radiante) totalmente utile.
- lemissione termica, per convezione, limitata dalla coibentazione e dalla conformazione del tegolo.
La superficie emittente limitata ed il calore ceduto allambiente sempre inferiore al fabbisogno
della porzione di fabbricato sovrastante ai tubi radianti, con effetto limitativo per il gradiente
termico.
- lubicazione dei moduli radianti deve rispettare le distanze prescritte dalle vigenti norme, per evi-
tare il malessere delle persone od i rischi derivanti dal danneggiamento di strutture, impianti e ma-
teriali.
- i moduli radianti debbono essere corredati dei giunti di dilatazione, speciali e necessari per assor-
bire le elevate dilatazioni termiche del sistema.
- la termoregolazione deve essere sensibile alle radiazioni; le sonde da utilizzare saranno del tipo a
globo.
- la distribuzione del gas metano, con percorso allesterno del fabbricato, riduce ma non elimina i ri-
schi derivanti da occasionali perdite e dal possibile ristagno nelle zone alte del fabbricato.
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Costo di installazione
La realizzazione del sistema, schematicamente rappresentato in pianta sul disegno allegato in calce
a questo paragrafo, potr avere il seguente valore di stima:
- prezzo medio di mercato 41.000,00
Costo di gestione
Il fabbisogno termico medio giornaliero di 950 kW consente di stimare il costo di esercizio annuale, sulla
base sia del rendimento termico caratteristico del sistema, sia del periodo duso di 182 giorni (giorni effet-
tivi 129, al netto di prefestivi e festivi), caratteristico per la zona climatica considerata e pi precisamente:
- energia elettrica 900,00
- combustibile 5.800,00
- manutenzione (predittiva ed ordinaria) 1.800,00
Totale 8.500,00
ASPETTI ECONOMICI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Articolazioni del vigente D.M.I. del 12/04/96:
La regola tecnica di prevenzione incendi, per la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimen-
tati da combustibili gassosi, dettaglia le modalit che riguardano le centrali termiche e le reti di di-
stribuzione del combustibile, per i sistemi impiantistici con produzione indiretta del calore.
Osservazioni:
- le sorgenti di pericolo risultano compartimentate allinterno delle centrali termiche (attivit 91 del
DM 16/02/82) e sono pertanto separate dalle aree di attivit, con indubbia limitazione dei rischi.
- gli istituti di assicurazione applicano tariffe diverse ed in correlazione ai livelli di rischio insiti, an-
che, nella tipologia impiantistica: i sistemi a produzione indiretta di calore, sono privilegiati.
SISTEMA CON PRODUZIONE INDIRETTA DI CALORE - AEROTERMI PENSILI A PROIEZIONE VERTICALE
ASPETTI NORMATIVI E DI SICUREZZA
Condizioni interne di benessere
- Le condizioni riepilogate a pag. 48 debbono essere adeguate perch questo sistema impiantistico
ha le seguenti peculiarit:
non consente la temperatura radiante media di 18C ma di 16C.
aumenta la velocit dellaria, nella zona occupata, a circa 0,2 m/sec.
Per mantenere invariata la percentuale prevista di insoddisfatti (PPD) si deve innalzare la tempe-
ratura dellaria, a bulbo secco, da 18C a 19C.
- linquinamento acustico significativo e difficilmente riconducibile nei limiti prefissati.
- le polveri di lavorazione, tipiche per lattivit che si svolge allinterno del fabbricato, sono sollevate
dai moti provocati dalla ventilazione forzata ed anche con effetti negativi per il lavoro, per gli ad-
detti e per gli aerotermi, che si imbrattano perch sono costruttivamente privi di filtri.
Gradiente termico
Questo sistema impiantistico, che diffonde aria calda dalle zone alte del fabbricato (proiezione verti-
cale), provoca una naturale stratificazione valutabile in 0,8C/m, da cui deriva il valore medio di
2,5C, da considerare nel calcolo dei fabbisogni termici.
La riduzione del gradiente pu essere ottenuta mediante sistemi di ventilazione meccanica, integra-
tivi (destratificatori), da adottare dopo adeguata analisi di costi benefici, perch i vantaggi di-
pendono dallaltezza e dalla forma dei locali.
Uso intermittente
Il sistema, caratterizzato da limitata inerzia termica, consente luso intermittente che pu richiedere
precauzioni antigelo oltre a comportare il sovraccarico di 30 kW/h, nella successiva fase di messa a
regime, in condizioni di massimo carico.
ASPETTI TECNICI E FUNZIONALI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Fabbisogno termico delledificio
I valori riportati a pag. 48 debbono essere adeguati per considerare sia la diversa temperatura dellaria,
necessaria per lequivalenza di benessere, sia il gradiente termico medio di 2,5C e pi precisamente:
- dispersione termica = kW/h 195
- ventilazione naturale = kW/h 57
Fabbisogno termico medio giornaliero
Il fabbisogno termico, determinato ed utilizzato per il dimensionamento dellimpianto, sar ricondotto
al valore di fabbisogno termico medio e giornaliero valutando sia il sovraccarico della messa a re-
gime, sia la durata della messa a regime, sia la temperatura esterna media di tutta la fase invernale,
considerando che luso avviene durante il periodo diurno.
Il fabbisogno termico medio giornaliero sar pertanto di 1.500 kW/giorno.
Rendimento termico
- la combustione deve avvenire in assenza di condensazione e quindi con temperatura elevata dei fumi;
il rendimento massimo del 92% potr rimanere efficace perch luso di bruciatori a doppio stadio pu
consentire lincremento di resa, compensativo per i decadimenti provocati dalluso.
- la distribuzione idraulica, che avviene sostanzialmente allinterno dellarea da trattare, non comporta
variazioni per rendimento di distribuzione.
Manutenzione
- la manutenzione predittiva della centrale termica necessaria e normalmente agevole, perch tutti
i componenti sono installati a livello del suolo.
- la manutenzione ordinaria, per la pulizia degli aerotermi, indispensabile, perch da essa dipende
lefficacia dello scambio termico; tale pulizia disagevole perch i componenti sono installati in
quota e spesso sopra ad aree di lavoro, attrezzate; la frequenza e le difficolt di pulizia sono cor-
relate, inoltre, con la qualit delle lavorazioni (polveri e vapori).
- la manutenzione straordinaria limitata, se la manutenzione ordinaria svolta con adeguata periodicit.
Affidabilit
- lefficienza dellimpianto dipende, in modo essenziale, dai sistemi di produzione calore; il fraziona-
mento del fabbisogno su due unit gemelle consente un buon livello di affidabilit.
- lefficacia dellimpianto dipende, in modo essenziale, dallefficienza dello scambio termico e quindi
dalla pulizia degli aerotermi, spesso tralasciata per difficolt operative.
Duttilit
- il rinnovo, con aria esterna, se necessario per compensare laspirazione di eventuali impianti di ven-
tilazione meccanica, realizzabile, corredando alcuni aerotermi della sezione di miscela, completa
di serrande di presa aria esterna e di ripresa, eventualmente motorizzate ed azionate, allunisono,
con la ventilazione meccanica.
- la conformazione dellimpianto flessibile ed adattabile alle possibili varianti, di organizzazione
dello spazio o di destinazione duso.
- il raffrescamento estivo realizzabile, sia utilizzando aerotermi specifici (motori a doppia velocit,
batterie maggiorate, raccolta condensa), opportunamente sovradimensionati rispetto al fabbisogno
della fase CALDO, sia coibentando i circuiti di distribuzione del fluido termovettore, sia realizzando
le linee di scarico della condensa; la qualit del risultato sar comunque mediocre e probabilmente
caratterizzata da disuniformit di temperatura, oltre che da correnti daria.
- facile integrazione con barriere a lama daria.
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Avvertenze per dimensionamenti e scelte
- il calcolo dei fabbisogni deve considerare le caratteristiche del sistema e quindi sia le corrispondenti
condizioni interne di benessere, sia il gradiente termico medio.
- il dimensionamento degli aerotermi deve soddisfare il fabbisogno termico, movimentando una quan-
tit daria sufficiente per limitare ed adattare il salto termico, fra la temperatura dellaria trattata
e la temperatura effettiva dellambiente, allaltezza dei locali (mediamente 3 Vol/h).
- la disposizione degli aerotermi e la tipologia dei diffusori disponibili, debbono consentire la diffu-
sione uniforme del calore, con adeguata penetrazione nella zona occupata.
- la termoregolazione pu controllare la temperatura ambiente in modo indipendente, per ogni zona
trattata da un aerotermo.
- luso dei sistemi di ventilazione meccanica, per destratificazione, deve essere determinato dopo ade-
guata analisi di costi benefici, perch i vantaggi dipendono dallaltezza e dalla forma dei locali.
Costo di installazione
La realizzazione del sistema, schematicamente rappresentato in pianta sul disegno allegato in calce
a questo paragrafo, potr avere il seguente valore di stima:
- prezzo medio di mercato 46.000,00
- prezzo medio di mercato,
della predisposizione al raffrescamento estivo 10.000,00
Costo di gestione
Il fabbisogno termico medio giornaliero di 1.500 kW consente di stimare il costo di esercizio annuale, sulla
base sia del rendimento termico caratteristico del sistema, sia del periodo duso di 182 giorni (giorni effet-
tivi 129, al netto di prefestivi e festivi), caratteristico per la zona climatica considerata e pi precisamente:
- energia elettrica 900,00
- combustibile 9.200,00
- manutenzione (predittiva ed ordinaria) 1.000,00
Totale 11.100,00
ASPETTI ECONOMICI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Manuale di Calcolo DUCK STRIP 09-09-2004 09:29 Pagina 65
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Articolazioni del vigente DMI del 12/04/96:
La regola tecnica di prevenzione incendi, per la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimen-
tati da combustibili gassosi, dettaglia le modalit che riguardano le centrali termiche e le reti di di-
stribuzione del combustibile, per i sistemi impiantistici con produzione indiretta del calore.
Osservazioni
- le sorgenti di pericolo risultano compartimentate allinterno delle centrali termiche (attivit 91 del
DM 16/02/82) e sono pertanto separate dalle aree di attivit, con indubbia limitazione dei rischi.
- le societ di assicurazione applicano tariffe diverse ed in correlazione ai livelli di rischio insiti, an-
che, nella tipologia impiantistica: i sistemi a produzione indiretta di calore, sono privilegiati.
SISTEMA CON PRODUZIONE INDIRETTA DI CALORE - PANNELLI RADIANTI A PAVIMENTO
ASPETTI NORMATIVI E DI SICUREZZA
Condizioni interne di benessere
- Le condizioni riepilogate a pag. 48 si possono ridurre portando la temperatura dellaria, a bulbo sec-
co, al valore di 16C, perch questo sistema impiantistico consente di superare la temperatura ra-
diante media prefissata.
- linquinamento acustico inesistente.
- le polveri di lavorazione, tipiche per lattivit che si svolge allinterno del fabbricato, sono mosse,
allinterno dellarea occupata, dai moti convettivi attivati dalla temperatura superficiale del pavi-
mento ( 24C).
Gradiente termico
Questo sistema impiantistico, che diffonde il calore sostanzialmente per irraggiamento dalle zone basse
del fabbricato, limita il gradiente termico a valori ininfluenti sul calcolo dei fabbisogni termici.
Uso intermittente
Il sistema, caratterizzato da elevata inerzia termica, non consente luso intermittente, ma labbassa-
mento di carico nelle ore notturne.
La massa termica dei pannelli radianti della tecnica attuale (110 120 kg/m
2
), sensibilmente ridotta
rispetto a quella degli impianti del passato (230 250 kg/m
2
), perch la soletta che trasmette il calore
risulta limitata alla parte sovrastante rispetto allo strato isolante, pur sempre rilevante e tale da in-
durre ritardi di STOP e di START in grado di sconsigliare il funzionamento intermittente giornaliero.
Fabbisogno termico delledificio
I valori riportati a pag. 48 debbono essere adeguati per considerare la diversa temperatura dellaria,
necessaria per lequivalenza di benessere e pi precisamente:
- dispersione termica = kW/h 162
- ventilazione naturale = kW/h 48
ASPETTI TECNICI E FUNZIONALI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
i valori derivanti dalla dispersione termica del pavimento non comportano maggiorazioni al fabbisogno
termico perch lincremento della temperatura compensato dalla riduzione della trasmissione termica,
per effetto dellisolante adottato ed utilizzato, anche, per agevolare la posa delle tubazioni.
Fabbisogno termico medio giornaliero
Il fabbisogno termico, determinato ed utilizzato per il dimensionamento dellimpianto, sar ricondotto
al valore di fabbisogno termico medio e giornaliero valutando sia labbassamento notturno, sia lin-
cidenza della messa a regime settimanale, sia la temperatura esterna media di tutta la fase invernale,
considerando che luso avviene durante il periodo diurno e notturno.
Il fabbisogno termico medio giornaliero sar pertanto di 1.300 kW/giorno.
Rendimento termico
- la combustione pu avvenire in fase di condensazione dei prodotti della combustione e quindi con
temperatura molto bassa dei fumi; il rendimento massimo del 105% potr ridursi mediamente al
100% in fase duso.
Manutenzione
- la manutenzione predittiva, della centrale termica, necessaria e normalmente agevole, perch tutti
i componenti sono installati a livello del suolo.
- la manutenzione ordinaria e straordinaria sono limitate al sistema di produzione e trasporto dei pro-
dotti della combustione.
Affidabilit
- lefficienza dellimpianto dipende in modo essenziale dai sistemi di produzione calore; il fraziona-
mento del fabbisogno, su due unit gemelle, consente un buon livello di affidabilit.
- lefficienza dellimpianto dipende anche dalla tenuta e conservazione delle tubature; luso di tuba-
zioni multistrato sinonimo di qualit ma laffidabilit e la riparabilit, dei sistemi inglobati nelle
strutture, sono comunque inferiori rispetto a quelle dei sistemi installati in vista, allinterno degli
ambienti.
Duttilit
- La progettazione e la realizzazione comportano maggiori necessit di coordinamento perch i pan-
nelli radianti interferiscono sia con le opere edili sia con altre ed eventuali installazioni sottopavi-
mento (scarichi, cavidotti ...) sia con le attrezzature di lavorazione.
- la conformazione dellimpianto, inglobato nelle strutture, non flessibile ed adattabile alle possi-
bili varianti, di organizzazione dello spazio o di destinazione duso; inoltre possibile che la posa
di attrezzature, necessarie per lattivit, richieda fissaggi a pavimento, interferenti con le tubature.
- il rinnovo, con aria esterna, se necessario per compensare laspirazione di eventuali impianti di ven-
tilazione meccanica, non realizzabile; si dovr, nel caso, procedere alla realizzazione di sistemi
diversi e complementari.
- il raffrescamento estivo realizzabile; si dovr, nel caso, procedere sia al sovradimensionamento sia
alla realizzazione di sistemi per il controllo della temperatura superficiale anticondensa, sia alla rea-
lizzazione di sistemi integrativi per la deumidificazione; che potranno essere utilizzati anche per
leventuale rinnovo, con aria trattata.
Leffetto raffreddante dei pannelli a pavimento contribuir, in modo sufficiente, alla compensazione
dei carichi termici distribuiti ma leffetto convettivo del pavimento provocher stratificazione di aria
fredda nelle zone basse, con sensazioni sconfortevoli, per le persone.
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Avvertenze per dimensionamenti e scelte
- il calcolo dei fabbisogni deve considerare le caratteristiche del sistema e quindi sia le corrispondenti
condizioni interne di benessere, sia lininfluenza del gradiente termico.
- le caratteristiche dellisolamento termico, sottostante ai pannelli, limitano le dispersioni verso il
terreno che debbono essere considerate solo per il calcolo dei sistemi di produzione e distribuzione
del fluido termovettore.
- il dimensionamento dei pannelli radianti a pavimento deve soddisfare il fabbisogno termico del fab-
bricato, in elevazione.
- la produzione del calore pu essere convenientemente realizzata mediante gruppi termici a conden-
sazione, funzionanti a temperatura scorrevole; il maggior costo dellinstallazione sar bilanciato dai
risparmi gestionali, nel breve termine di circa 3 anni.
- la termoregolazione, in fase CALDO, deve adeguare la temperatura del fluido termovettore alla tem-
peratura dellaria esterna e quindi con proporzionalit predeterminata ed inversa (aumento della tem-
peratura esterna = riduzione della temperatura del fluido termovettore).
Costo di installazione
La realizzazione del sistema, schematicamente rappresentato in pianta sul disegno allegato in calce
a questo paragrafo, potr avere il seguente valore di stima:
- prezzo medio di mercato 85.000,00
- prezzo medio di mercato,
della predisposizione al raffrescamento estivo 5.000,00
NB: al costo di realizzazione degli impianti si dovr aggiungere il maggior costo delle opere edili de-
rivanti dalla maggiore altezza, di circa 80 mm, del massetto di allettamento e quindi dei locali.
Costo di gestione
Il fabbisogno termico medio giornaliero di 1.300 kW consente di stimare il costo di esercizio annuale, sulla
base sia del rendimento termico caratteristico del sistema, sia del periodo duso di 182 giorni (giorni effet-
tivi 129, al netto di prefestivi e festivi), caratteristico per la zona climatica considerata e pi precisamente:
- energia elettrica 900,00
- combustibile 7.200,00
- manutenzione (predittiva ed ordinaria) 700,00
Totale 8.800,00
ASPETTI ECONOMICI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Articolazioni del vigente DMI del 12/04/96:
La regola tecnica di prevenzione incendi, per la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimen-
tati da combustibili gassosi, dettaglia le modalit che riguardano le centrali termiche e le reti di di-
stribuzione del combustibile, per i sistemi impiantistici con produzione indiretta del calore.
Osservazioni
- le sorgenti di pericolo risultano compartimentate allinterno delle centrali termiche (attivit 91 del
DM 16/02/82) e sono pertanto separate dalle aree di attivit, con indubbia limitazione dei rischi.
- le societ di assicurazione applicano tariffe diverse ed in correlazione ai livelli di rischio insiti, an-
che, nella tipologia impiantistica: i sistemi a produzione indiretta di calore, sono privilegiati.
SISTEMA CON PRODUZIONE INDIRETTA DI CALORE - TERMOSTRISCE
ASPETTI NORMATIVI E DI SICUREZZA
Condizioni interne di benessere
- Le condizioni riepilogate a pag. 48 si possono ridurre portando la temperatura dellaria, a bulbo sec-
co, al valore di 16C, perch questo sistema impiantistico consente di superare la temperatura ra-
diante media prefissata.
- linquinamento acustico inesistente.
- le polveri di lavorazione, tipiche per lattivit che si svolge allinterno del fabbricato, decantano,
perch la limitazione dei moti convettivi, a livello del pavimento, lo consente.
- distribuzione uniforme del calore, senza movimenti di aria, e con temperatura ambiente uguale su
tutta larea da riscaldare.
Gradiente termico
Questo sistema impiantistico, che diffonde il calore sostanzialmente per irraggiamento dalle zone alte
del fabbricato, limita il gradiente termico a valori ininfluenti sul calcolo dei fabbisogni termici.
Uso intermittente
Il sistema, caratterizzato da limitata inerzia termica, consente luso intermittente, che pu richiedere
precauzioni antigelo, oltre a comportare il sovraccarico di 50 kW/h, nella successiva fase di messa a
regime, in condizioni di massimo carico.
Fabbisogno termico delledificio
I valori riportati a pag. 48 debbono essere adeguati per considerare la diversa temperatura dellaria,
necessaria per lequivalenza di benessere e pi precisamente:
- dispersione termica = kW/h 162
- ventilazione naturale = kW/h 48
ASPETTI TECNICI E FUNZIONALI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Fabbisogno termico medio giornaliero
Il fabbisogno termico, determinato ed utilizzato per il dimensionamento dellimpianto, sar ricondotto
al valore di fabbisogno termico medio e giornaliero valutando sia il sovraccarico della messa a re-
gime, sia la durata della messa a regime, sia la temperatura esterna media di tutta la fase invernale,
considerando che luso avviene durante il periodo diurno.
Il fabbisogno termico medio giornaliero sar pertanto di 950 kW/giorno.
Rendimento termico
- la combustione deve avvenire in assenza di condensazione e quindi con temperatura elevata dei
fumi; il rendimento massimo del 92% potr rimanere efficace perch luso di bruciatori a doppio
stadio pu consentire lincremento di resa, compensativo per i decadimenti provocati dalluso.
- la distribuzione idraulica, che avviene sostanzialmente allinterno dellarea da trattare, non comporta
variazioni per rendimento di distribuzione.
Manutenzione
- la manutenzione predittiva della centrale termica necessaria e normalmente agevole, perch tutti
i componenti sono installati a livello del suolo.
- la manutenzione ordinaria e straordinaria sono limitate al sistema di produzione e trasporto del
fluido termovettore perch le termostrisce non ne abbisognano.
Affidabilit
- lefficienza dellimpianto dipende in modo essenziale dai sistemi di produzione calore; il fraziona-
mento del fabbisogno, su due unit gemelle, consente un buon livello di affidabilit.
- la vita media delle termostrisce molto pi lunga rispetto ad altre tipologie di impianti.
Duttilit
- il rinnovo, con aria esterna, se necessario per compensare laspirazione di eventuali impianti di ven-
tilazione meccanica, facilmente realizzabile con integrazione di aerotermi con presa aria esterna.
- la conformazione dellimpianto flessibile ed adattabile alle possibili varianti, di organizzazione
dello spazio o di destinazione duso.
- il raffrescamento estivo realizzabile; si dovr, nel caso, procedere sia al sovradimensionamento, sia
alla realizzazione di sistemi per il controllo della temperatura superficiale anticondensa, sia alla coiben-
tazione termica delle tubazioni della distribuzione principale, sia alla realizzazione di sistemi integrativi
per la deumidificazione; che potranno essere utilizzati anche per leventuale rinnovo, con aria trattata.
Leffetto radiante e convettivo delle termostrisce, in fase FREDDO, consentir la compensazione
dei carichi termici distribuiti, in modo uniforme e confortevole perch privo di stratificazioni.
- facile integrazione con barriere a lama daria.
Avvertenze per dimensionamenti e scelte
(vedi Procedure di calcolo da pag. 10).
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Costo di installazione
La realizzazione del sistema, schematicamente rappresentato in pianta sul disegno allegato in calce
a questo paragrafo, potr avere il seguente valore di stima:
- prezzo medio di mercato 60.000,00
- prezzo medio di mercato,
della predisposizione al raffrescamento estivo 10.000,00
Costo di gestione
Il fabbisogno termico medio giornaliero di 1.150 kW consente di stimare il costo di esercizio annuale, sulla
base sia del rendimento termico caratteristico del sistema, sia del periodo duso di 182 giorni (giorni effet-
tivi 129, al netto di prefestivi e festivi), caratteristico per la zona climatica considerata e pi precisamente:
- energia elettrica 700,00
- combustibile 5.800,00
- manutenzione (predittiva ed ordinaria) 700,00
Totale 7.200,00
ASPETTI ECONOMICI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Articolazioni del vigente DMI del 12/04/96:
La regola tecnica di prevenzione incendi, per la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimen-
tati da combustibili gassosi, dettaglia le modalit che riguardano le centrali termiche e le reti di di-
stribuzione del combustibile, per i sistemi impiantistici con produzione indiretta del calore.
Osservazioni
- le sorgenti di pericolo risultano compartimentate allinterno delle centrali termiche (attivit 91 del
DM 16/02/82) e sono pertanto separate dalle aree di attivit, con indubbia limitazione dei rischi.
- le societ di assicurazione applicano tariffe diverse ed in correlazione ai livelli di rischio insiti, an-
che, nella tipologia impiantistica: i sistemi a produzione indiretta di calore, sono privilegiati.
SISTEMA CON PRODUZIONE INDIRETTA DI CALORE - TERMOVENTILAZIONE A TUTTARIA
ASPETTI NORMATIVI E DI SICUREZZA
Condizioni interne di benessere
- Le condizioni riepilogate a pag. 48 debbono essere adeguate perch questo sistema impiantistico
ha le seguenti peculiarit:
non consente la temperatura radiante media di 18C ma di 16C.
aumenta la velocit dellaria, nella zona occupata, a circa 0,2 m/sec.
Per mantenere invariata la percentuale prevista di insoddisfatti (PPD) si deve innalzare la tempera-
tura dellaria, a bulbo secco, da 18C a 19C.
- linquinamento acustico pu essere limitato, con luso di silenziatori e quindi mantenuto nei limiti
prefissati.
- le polveri di lavorazione, tipiche per lattivit che si svolge allinterno del fabbricato, sono sollevate
dai moti convettivi, provocati dalla ventilazione forzata ed anche con effetti negativi per il lavoro
e per gli addetti.
Gradiente termico
Questo sistema impiantistico, che diffonde aria calda dalle zone alte del fabbricato, provoca una na-
turale stratificazione valutabile in 0,5C/m da cui deriva il valore medio di 1,5C, da considerare nel
calcolo dei fabbisogni termici.
Uso intermittente
Il sistema, caratterizzato da bassa inerzia termica consente luso intermittente che pu richiedere pre-
cauzioni antigelo oltre a comportare il sovraccarico di 50 kW/h, nella successiva fase di messa a re-
gime, in condizioni di massimo carico.
Fabbisogno termico delledificio
I valori riportati nel paragr. 4.8 debbono essere adeguati per considerare sia la diversa temperatura
dellaria, necessaria per lequivalenza di benessere, sia il gradiente termico medio di 1,5C e pi pre-
cisamente:
- dispersione termica = kW/h 190
- ventilazione naturale = kW/h 55
ASPETTI TECNICI E FUNZIONALI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
Fabbisogno termico medio giornaliero
Il fabbisogno termico, determinato ed utilizzato per il dimensionamento dellimpianto, sar ricondotto
al valore di fabbisogno termico medio e giornaliero valutando sia il sovraccarico della messa a re-
gime, sia la durata della messa a regime, sia la temperatura esterna media di tutta la fase invernale,
considerando che luso avviene durante il periodo diurno.
Il fabbisogno termico medio giornaliero sar pertanto di 1.500 kW/giorno.
Rendimento termico
- la combustione pu avvenire in fase di condensazione dei prodotti della combustione e quindi con
temperatura molto bassa dei fumi; il rendimento massimo del 105% potr ridursi, mediamente al
100%, in fase duso.
- la distribuzione idraulica, che avviene sostanzialmente allinterno dellarea da trattare, non comporta
variazioni per rendimento di distribuzione.
- la distribuzione aeraulica, che avviene sostanzialmente allinterno dellarea da trattare, non comporta
significative riduzioni di rendimento.
Manutenzione
- la manutenzione predittiva della centrale termica necessaria e normalmente agevole, perch tutti
i componenti sono installati a livello del suolo.
- la manutenzione ordinaria dellunit di trattamento aria limitata alla pulizia ed alla sostituzione
periodica, sia dei mezzi filtranti, sia delle cinghie di trasmissione (accoppiamento ventilatore mo-
tore); la frequenza della pulizia correlata con la polverosit delle lavorazioni svolte nelle aree di
attivit.
- la manutenzione straordinaria limitata.
Affidabilit
- lefficienza dellimpianto dipende, in modo prioritario, dai sistemi di produzione calore; il fraziona-
mento del fabbisogno su due unit gemelle consente un buon livello di affidabilit.
- lefficienza dellimpianto dipende, in modo secondario, dalla unit di trattamento aria; lesecuzione
periodica e diligente della manutenzione ordinaria consente un buon livello di affidabilit.
Duttilit
- il rinnovo, con aria esterna, se necessario per compensare laspirazione di eventuali impianti di ven-
tilazione meccanica, realizzabile, agevolmente, installando la sezione di miscela, corredata di ser-
rande di presa aria esterna e di ripresa, eventualmente motorizzate ed azionate, allunisono, con la
ventilazione meccanica.
- la conformazione dellimpianto flessibile ed adattabile alle possibili varianti di organizzazione dello
spazio o di destinazione duso.
- il raffrescamento estivo realizzabile se il sistema aeraulico (distribuzione e diffusione) stato pre-
disposto con adeguati sovradimensionamenti.
Avvertenze per dimensionamenti e scelte
- il calcolo dei fabbisogni deve considerare le caratteristiche del sistema e quindi le correlate condi-
zioni interne di benessere ed il gradiente termico medio.
- la portata dellaria in ciclo deve essere determinata per limitare ed adattare il salto termico, fra la
temperatura dellaria trattata e la temperatura effettiva dellambiente, allaltezza dei locali.
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
- la distribuzione e la diffusione dellaria debbono consentire il lancio verso la zona occupata, senza
provocare disturbo.
- la termoregolazione deve controllare la temperatura ambiente, evitando il surriscaldamento dellaria
trattata; il limite di massima temperatura dellaria trattata utile per limitare la stratificazione.
- la produzione del calore pu essere convenientemente realizzata mediante gruppi termici a conden-
sazione funzionanti a temperatura scorrevole; il maggior costo dellinstallazione sar bilanciato, dai
risparmi gestionali, nel breve termine di circa 3 anni.
Costo di installazione
La realizzazione del sistema, schematicamente rappresentato in pianta sul disegno allegato in calce
a questo paragrafo, potr avere il seguente valore di stima:
- prezzo medio di mercato 75.000,00
- prezzo medio di mercato,
della predisposizione al raffrescamento estivo 3.000,00
Costo di gestione
Il fabbisogno termico medio giornaliero di 1.500 kW consente di stimare il costo di esercizio annuale, sulla
base sia del rendimento termico caratteristico del sistema, sia del periodo duso di 182 giorni (giorni effet-
tivi 129, al netto di prefestivi e festivi), caratteristico per la zona climatica considerata e pi precisamente:
- energia elettrica 1.700,00
- combustibile 7.600,00
- manutenzione (predittiva ed ordinaria) 1.400,00
Totale 10.700,00
ASPETTI ECONOMICI
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Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit
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Riepilogo dei costi per investimento e gestione ordinaria
Generatore
d'aria calda
Nastri
radianti
(esterni)
Tubi
radianti
(interni)
Aerotermi
pensili
a proiezione
verticale
Pannelli
radianti
a pavimento
Termostrisce Termoventilaz.
a tutt'aria
UTA
I
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V
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S
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R
D
I
N
A
R
I
A
Impianto base
Predisposizione
al raffrescamento
Energia elettrica
Combustibile
Manutenzione
TOTALE
TOTALE
40.000,00 50.000,00 41.000,00 46.000,00 85.000,00 60.000,00 75.000,00
7.000,00 10.000,00 5.000,00 10.000,00 3.000,00
NON
REALIZZABILE
NON
REALIZZABILE
47.000,00
/ /
56.000,00 90.000,00 70.000,00 78.000,00
950,00
9.300,00
1.450,00
1.700,00
5.800,00
1.500,00
900,00
5.800,00
1.800,00
900,00
9.200,00
1.000,00
900,00
7.200,00
700,00
700,00
5.800,00
700,00
1.700,00
7.600,00
1.400,00
11.700,00 11.100,00 8.800,00 7.200,00 10.700,00 9.000,00 8.500,00
NOTE:
Il costo di gestione riferito ad attivit ad uso discontinuo periodico di circa 8 ore di lavoro al giorno,
che penalizza il sistema a pannelli radianti a pavimento, notoriamente pi inerte.
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NOTE
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NOTE
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Premessa 3
Richiami fondamentali sulla trasmissione del calore 4
- Conduzione 4
- Covezione 5
- Irraggiamento 6
Teoria del benessere ambientale 7
- Valutazione del gradimento 7
- Valutazione dellattivit fisica degli occupanti 8
- Valutazione dellabbigliamento 8
- Valutazione dei parametri del microclima 8
Termostrisce radianti Duck Strip - Procedure di calcolo 10
- Nuove norme europee EN 14037 e EN 12831 10
- Larghezze modulari 12
- Lunghezze modulari 13
- Pesi e contenuti acqua nominali termostrisce Duck Strip 13
- Emissioni termiche delle termostrisce 14
- Emissioni termiche dei collettori 15
- Emissioni termiche 16
- Lunghezze delle termostrisce 17
- Tabella delle composizioni in lunghezza degli elementi intermedi e di testata
(con modulo standard 4 e 6 m) 17
- Altezza di installazione 18
- Temperature fluido consigliabili in funzione dellaltezza di installazione 18
- Scelta del modello 20
- Scelta dei collettori 21
- Scelta circuito idraulico 22
- Portata massima dellacqua di riscaldamento 24
- Scelta esecuzione 25
- Perdite di carico 25
- Dilatazioni 30
- Scossaline laterali anticonvettive Duck Skirt 30
- Stabilizzatori automatici di portata 31
- Pendenze, sfiati aria e scarichi acqua 32
- Termoregolazione 33
- Esempi di calcolo e progettazione 42
Definizione del Fabbricato tipo e della Destinazione duso 46
- Dati ambientali 46
- Strutture murarie e serramenti 46
- Aria esterna (ventilazione naturale) 47
- Carichi interni 47
- Periodo di utenza 47
- Attivit ed abbigliamento 48
- Condizioni interne di benessere 48
- Fabbisogno termico delledificio 48
- Energia primaria: tipo e costo 48
Tecniche impiantistiche applicate al Fabbricato tipo - Peculiarit 50
- Sistema con produzione diretta di calore - Generatori daria calda 50
Aspetti normativi e di sicurezza 50
Aspetti tecnici e funzionali 51
Aspetti economici 53
- Sistema con produzione diretta di calore - Nastri radianti 55
Aspetti normativi e di sicurezza 55
Aspetti tecnici e funzionali 56
Aspetti economici 57
- Sistema con produzione diretta di calore - Tubi radianti 59
Aspetti normativi e di sicurezza 59
Aspetti tecnici e funzionali 60
Aspetti economici 61
- Sistema con produzione indiretta di calore - Aerotermi pensili a proiezione verticale 64
Aspetti normativi e di sicurezza 64
Aspetti tecnici e funzionali 64
Aspetti economici 66
- Sistema con produzione indiretta di calore - Pannelli radiali a pavimento 68
Aspetti normativi e di sicurezza 68
Aspetti tecnici e funzionali 68
Aspetti economici 70
- Sistema con produzione indiretta di calore - Termostrisce 72
Aspetti normativi e di sicurezza 72
Aspetti tecnici e funzionali 72
Aspetti economici 74
- Sistema con produzione indiretta di calore - Termoventilazione a tuttaria 76
Aspetti normativi e di sicurezza 76
Aspetti tecnici e funzionali 76
Aspetti economici 78
Riepilogo dei costi per investimento e gestione ordinaria 80
INDICE
Copertina DUCK STRIP 09-09-2004 09:21 Pagina 2
Riscaldamento
Termostrisce Radianti Duck Strip
MANUALE DI CALCOLO
IL COMFORT AMBIENTALE
SABIANA
Sabiana s.p.a. via Piave, 53 20011 Corbetta Milano Italia tel. +39.02.97203.1 r.a. / +39.02.97270429 / +39.02.97270576
fax +39.02.9777282 / +39.02.9772820 www.sabiana.it info@sabiana.it
IL COMFORT AMBIENTALE
SABIANA
ICIM
ISO 9001 - Cert. n 0545/2
Aerotermi
Termostrisce radianti
Ventilconvettori
Unit trattamento aria
Canne fumarie
Riscaldamento
Termostrisce Radianti Duck Strip
MANUALE DI CALCOLO
E

-

0
9
/
0
4
C
O
D
.

A
4
8
0
9
0
0
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0
9
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0
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