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Formule e calcoli:

-Inizialmente ci viene fornita la quantità del carico sensibile che vale


50000 Kcal/h ossia 58,1kW. Da questo dato ci andiamo a ricavare “Ma”,
che equivale alla portata massica totale dell’aria in circolazione nella
camera di miscela nell’UTA.
Per ricavare “Ma” usiamo la formula:

Ma=Qs/Cs*∆ t

Qs è il carico sensibile che vale 58,1kW


Cs equivale al calore specifico dell’aria che è 1,01
∆t è la variazione di temperatura che è 6 C

Facendo il calcolo troviamo che la portata massica totale 9,58kg/s

-Successivamente andiamo a calcolare il calore latente con la seguente


formula:
Ft=Qs/Ql+Qs
Da qui ricaviamo la formula inversa:
Ql=Qs*(1-Ft)/Ft
Trovando un calore latente Ql=38,7kW

Per proseguire troviamo ∆ x ossia la differenza di umidità assoluta che


ricaviamo facendo:
∆ x=Ql / Ma 4,04gvapore/kg a.s.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO

NORME TECNICHE:

UNI 5364 Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Regole per la presentazione

dell’offerta e per il collaudo.

UNI 6665 Superfici coibentate. Metodi di misurazione.

UNI 7357 Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento degli edifici.

UNI 8065 Trattamento dell’acqua negli impianti ad uso civile.

UNI 8199 Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione.

UNI 8364 Impianti di riscaldamento. Controllo e manutenzione.

UNI 9317 Impianti di riscaldamento. Conduzione e controllo

UNI 9511-1 Disegno tecnico. Segni grafici per impianti di riscaldamento.

UNI 10202 Impianti di riscaldamento con corpi scaldanti a convezione naturale.

Metodi di equilibratura.

UNI 10348 Riscaldamento di edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento.

UNI 10347 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Energia termica

scambiata tra una tubazione e l’ambiente circostante. Metodi di calcolo.

UNI 10412 Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Prescrizioni di sicurezza.

UNI EN 1264-1-2-3 Riscaldamento a pavimento. Impianti e componenti.

UNI 6884 Valvola di intercettazione e regolazione fluidi. Condizioni tecniche di

fornitrura e collaudo.

UNI 8157 Misuratori di energia termica per impianti di riscaldamento.

UNI 8464 Valvole per radiatori. Prescrizioni e prove.

UNI 9023 Misuratori di energia termica. Installazione, impiego, manutenzione.

UNI 10200 Impianto di riscaldamento centralizzato. Ripartizione delle spese di

riscaldamento.

UNI EN 215 Valvole termostatiche per radiatori. Requisiti e metodi di prova.

UNI HD 1215-2 Valvole termostatiche per radiatori. Dimensioni e dettagli degli attacchi.

UNI EN 442-1 Radiatori e convettori. Parte 1: Specifiche tecniche e requisiti.

UNI EN 442-2 Radiatori e convettori. Parte 2: Metodi di prova e valutazione.

UNI EN 442-3 Radiatori e convettori. Parte 3: Valutazione della conformità


U.T.A.

Nell'UTA viene miscelata l'aria di rinnovo e quella di ricircolo, filtrata,


deumidificata e raffreddata mediante una batteria fredda ad acqua
refrigerata e tramite la rete di canali, spinta dal ventilatore di mandata si
diffonde in ambiente. Il volume d'aria di rinnovo, al variare delle
condizioni, può essere cambiato per mezzo di serrande di Miscela. Le
batterie locali di post riscaldamento controllano la temperatura a bulbo
secco di ogni zona per mezzo di un termostato ambiente che regola
automaticamente la portata d'acqua calda che attraversa la batteria
mentre in centrale viene trattato il flusso d'aria che deve soddisfare le
condizioni progettuali della zona con carico massimo punto quando viene
richiesto il solo riscaldamento dell'ambiente l'aria viene prima
preriscaldato nella centrale fino a raggiungere una determinata
temperatura e poi in vari posti riscaldamento che le fornisce la quantità di
calore aggiuntivo necessario per mantenere in ambiente la temperatura
desiderata. L'unità centrale frigorifera deve essere sovradimensionata
quando i carichi nelle diverse zone non sono uniformi.
DIMENSIONAMENTO UTA
L’UTA è una macchina di norma impiegata nei grandi impianti di
condizionamento, indipendentemente che si tratti di un impianto tutt’aria
o aria/acqua. Lo scopo e quello di prelevare aria dall'esterno in
determinate condizioni termoigrometriche per trattarla a seconda delle
esigenze richieste dagli occupanti degli ambienti interni. i parametri
coinvolti nel processo sono:
-temperatura
-umidità
Velocità
-purezza

Per ognuno di essi esiste un componente dell'UTA in grado di controllarlo,


gestirlo o modificarlo. Nella più semplice delle ipotesi la macchina è
costituita da una batteria di scambio termico che, a seconda delle
esigenze, può essere di riscaldamento o di raffreddamento con o senza
deumidificazione, da una sezione filtrante virgola che può essere
grossolana o ad alta efficienza in funzione delle applicazioni e delle
attività svolte, da serrande di presa e da ventilatore di mandata di tipo
assiale o centrifugo. Nel caso in cui la particolare tipologia di impianto
fosse più complessa la macchina oltre agli elementi citati sarà costituita
anche da plenum dimostrazione aria da una batteria termico di posti
riscaldamento e quindi da una sezione di umidificazione, da un
recuperatore di calore, da un eventuale silenziatore e, infine, da un
ventilatore di ripresa.
PROGETTO DI IMPIANTI

-Progettazione di un impianto di climatizzazione

Alunno: Edoardo Ascoli

Classe: 5AE

Professori: Gianni Di Lernia


Giuseppe Fallovo
INTRODUZIONE

Nei seguenti fogli andremo ad eseguire il dimensionamento di un


impianto di climatizzazione adatto ad una sala riunioni di circa
600 m2. Nei seguenti capitoli tratteremo delle norme che
andranno rispettate, eseguendo i calcoli necessari per il
dimensionamento dell'UTA e dimensionamento delle tubazioni di
acqua calda e fredda. Calcolando le varie
Premesse

L’impianto sarà in grado di:


- fornire a ciascun ambiente un adeguato apporto di energia, in
modo da garantire il mantenimento delle condizioni di benessere.
- garantire un elevato grado di affidabilità per quanto riguarda la
continuità di funzionamento e di sicurezza.
- adeguarsi alle condizioni di temperatura sia interne che esterne
in modo da non erogare energia in eccesso e contenere al
massimo gli “sprechi”.
-avere un ambiente in cui l’umidità relativa sia tra il 40% e il 60%
-una temperatura nell’ambiente compresa tra i 20C e i 24C
-una mandata dell’aria in ambiente che non sia troppo veloce.
DIAGRAMMA PSICROMETRICO

-Rappresentazione sul diagramma psicrometrico delle diverse


trasformazioni con indicate temperatura esterna ed interna nella
zona di progetto. “E” rappresenta i dati dell’aria esterna, “D”
della zona interna ossia climatizzata, “B” le condizioni della
miscela tra l’aria di ricircolo e quella di rinnovo nella camera di
miscelazione dell’UTA e “C” sono le condizioni con cui l’aria entra
nell’ambiente
QUALI TRASFORMAZIONI VENGONO RIPORTATE NEL
DIAGRAMMA PSICROMETRICO?

Nel diagramma psicrometrico notiamo che ci portiamo dalle


condizioni di ”B”(miscela) e ci portiamo alle condizioni di “C”.
facciamo ciò facendo prima di tutto un raffreddamento sensibile
e poi una volta arrivati alla curva di rugiada possiamo sottrarre
calore latente dall’ambiente facendo passare aria attraverso una
batteria alettata percorsa da un fluido freddo, con una
temperatura superficiale inferiore a quella di rugiada della stessa
aria. Dopo aver eseguito questo raffreddamento con
deumidificazione passiamo alla fase finale ossia il riscaldamento
sensibile che ci porterà alle condizioni di “C”.
Una volta trovati questi dati procediamo nel trovare io valore
della portata di ricircolo dell’impianto.

Per fare ciò trovo prima l’ns (numero persone/ m2) che per una
sala riunioni vale 0,6 e lo moltiplico per 600 che sono i metri
quadri dell’ambiente.
Una volta trovato il risultato che è uguale a 360 vado a
moltiplicarlo per la portata d’aria di estrazione che nel mio caso
vale 10. Troviamo il risultato di 3600 da cui otteniamo 3,6 m3/s.
moltiplichiamo 3,6 per 1,2 (valore preso dal diagramma
psicrometrico, quel valore rappresenta il volume, metri cubi per
chilogrammo di aria secca). Otteniamo quindi un valore di
4,32kg/s
Schema p&i:
Schema p&i con indicate portate:
IMPIANTO COGENERATIVO:
Per cogenerazione o cogenerazione si intende la produzione
combinata di energia elettrica e calore. Queste due forme di
energia vengono prodotte in cascata, in un unico impianto. I
sistemi di cogenerazione vengono anche detti CHP, dall’acronimo
inglese Combined Heat and Power.

Tradizionalmente energia elettrica e termica vengono prodotte


separatamente. Per produrre l’energia elettrica, infatti, si
utilizzano solitamente centrali termoelettriche che disperdono
nell’ambiente energia termica a bassa temperatura, mentre per
produrre la sola energia termica si utilizzano le caldaie che
convertono l’energia primaria rappresentata dal combustibile,
con elevato valore termodinamico, in energia termica di ridotto
valore termodinamico.

Se un’utenza richiede contemporaneamente energia elettrica ed


energia termica, anziché installare una caldaia e acquistare
energia elettrica dalla rete, si può pensare di realizzare un
sistema, l’impianto cogenerativo, che produca sia energia
elettrica che energia termica. È intuitivo come questo sistema
possa produrre un risparmio energetico determinato dal minor
consumo di combustibile. Gli impianti di cogenerazione nascono
infatti dal tentativo di sfruttare il calore disperso da un impianto
di produzione di energia elettrica, dispersione che è insita nel
processo stesso di generazione di tale energia. L’energia elettrica
proviene in genere da impianti motori termici, in cui il calore,
attraverso un ciclo termodinamico viene convertito prima in
energia meccanica e quindi in energia elettrica attraverso dei
generatori elettrici. In questo processo di trasformazione, non
tutto il calore può essere trasformato in “lavoro” (secondo
principio della termodinamica): una parte deve essere scaricato o
dissipato (sottoforma di vapore o fumi di scarico) per consentire il
funzionamento stesso del sistema. È proprio questa porzione di
calore che non viene “sfruttata” ad essere recuperata per la
cogenerazione, sia per uso industriale (in genere sottoforma di
vapore) o per usi civili (il riscaldamento degli edifici).
CENTRALE TERMICA:
La pompa di calore è in grado di climatizzare gli ambienti in
maniera sostenibile perché trasferisce calore da una sorgente di
energia gratuita e rinnovabile: trasferendo il calore dall’aria
esterna all’acqua dell’impianto per il riscaldamento e la
produzione di acqua calda sanitaria. Il primo vantaggio di questo
sistema è un aumento dell’efficienza del 75% rispetto ad un
sistema tradizionale. Il parametro che individua l'efficienza della
pompa di calore è il COP (Coefficient of Performance) ovvero il
coefficiente di prestazione della pompa di calore, che è
determinato dal rapporto tra la potenza termica prodotta (kW) e
la potenza elettrica assorbita (kW). Le pompe di calore reversibili
possono essere utilizzate non solo per riscaldare ma anche per il
raffrescamento estivo degli ambienti, semplicemente invertendo
il ciclo di funzionamento della macchina: il calore viene catturato
dall'interno dell'abitazione e trasferito all'aria esterna. Minor
impatto ambientale e risparmio sono le parole chiave per rendere
l’edificio. Un ottimo abbinamento alla pompa di calore è
l'impianto fotovoltaico, che produce l'energia elettrica necessaria
per il funzionamento della pompa di calore, con la possibilità di
dare un taglio netto alla bolletta del riscaldamento aumentando
le possibilità di risparmio. Questo tipo di intervento permette di
conseguire importanti risparmi energetici, quindi di tagliare le
emissioni inquinanti a favore dell'ambiente e ridurre in modo
importante i costi di gestione a favore del portafoglio. Un altro
vantaggio importante della pompa di calore è la valorizzazione
degli immobili. Questo tipo di sistema cambia in maniera radicale
la classificazione energetica degli immobili.
CENTRALE FRIGORIFERA:

Il circuito nella centrale frigorifera è costituito da un compressore, un condensatore, una valvola di


espansione e un evaporatore. il condensatore e l’evaporatore sono costituiti da scambiatori di
calore, cioè tubi posti a contatto con il fluido di servizio (che può essere acqua o aria) nei quali
scorre il fluido frigorifero. Questo cede calore al condensatore e lo sottrai all’evaporatore i
componenti del circuito possono essere sia raggruppati in un unico blocco sia divisi in due parti
(sistema split) raccordate dai tubi nei quali circola il fluido frigorifero. Nel funzionamento il fluido
frigorifero, all'interno del circuito, subisce le seguenti trasformazioni.
Compressione adiabatica: il fluido frigorifero allo stato gassoso e a bassa pressione proveniente
dall’evaporatore, viene portato ad alta pressione; Nella compressione si riscalda assorbendo una
certa quantità di calore.
Condensazione isoterma: il fluido frigorigeno proveniente dal compressore, passa dallo stato
gassoso a quello liquido cedendo calore all'esterno.
Espansione isoentalpica: Passando attraverso la valvola di espansione il fluido frigorigeno liquido si
trasforma parzialmente in vapore e si raffredda.
evaporazione isoterma: il fluido frigorigeno assorbe calore dall'esterno ed evapora
completamente.
Il prossimo step è calcolare la temperatura e l’umidità assoluta (x)
del punto di miscela “B”.
Per la temperatura usiamo la seguente formula:

Tb=Mad*Csd*Td+Mae*Cse*Te/Mac*Csc 25,25C

Ora per trovare l’umidità assoluta usiamo la formula:

xb¿ M h2 oe + M h2 od /Mab 13,5 g.v./kg a.s.

Invece per calcolare la potenza assorbita dalle batterie facciamo:

Q1=Ma*∆ h1 (che sarebbe per la batteria fredda)

Q2=Ma*∆ h2 (che sarebbe per la batteria calda)

Usando queste formule possiamo ricavare un valore di Q1 pari a


368,04kW e un valore di Q2 pari a 95,8 kW

Ora che ho tutti i dati necessari posso passare a calcolare la


portata di acqua dentro le tubazioni delle batterie:

“Mh2oa” sarà la portata d’acqua nella batteria fredda


“Mh2ob” sarà la portata di acqua nella batteria calda

Calcoli:

Mh2oa=Q1/Cs*∆ t 8,80 kg/s

Mh2ob=Q2/Cs*∆ t 2,291 kg/s

A1 è riferita alla batteria fredda


A2 è riferita alla batteria calda

A1=Mh2oa/p*V 0,0022 m2
A2=Mh2ob/p*V 0,00057275 m2

∅ 1=√ 4 A /π 0,052m
∅2=√ 4 A /π 0,026m
SCHEMA Ph

In questo schema sono state come temperatura massima 40C e


come temperatura minima 0C. nelle tubazioni troviamo fluidi
frigoriferi, i più comuni erano l’amoniaca ed il freon. Questi
tuttavia sono stati considerati pericolosi per l’ambiente
(soprattutto il freon) che oltre a causare gravi danni alle persone,
quando rilasciato nell’atmosfera esso crea gravi danni alla
barriera dell’ozono.

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