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Una pompa di calore una

macchina ciclica i cui componenti


operano in modo tale da
realizzare un trasferimento
denergia termica da una sorgente
a temperatura inferiore ad una a
temperatura superiore. Lo stesso
accade anche per un impianto
frigorifero.
La differenza tra i due sistemi sta
nella finalit: quella dellimpianto
frigorifero il raffreddamento,
quella di una pompa di calore il
riscaldamento.
2
Il principio di funzionamento di tali sistemi si basa sul cambiamento di fase del
fluido frigorigeno lungo il ciclo termodinamico che questultimo compie.
Il raffreddamento in generale ottenuto dallevaporazione del refrigerante ad
una temperatura e ad una pressione che sono le pi basse allinterno del ciclo.
Segue una compressione meccanica del fluido frigorigeno che alla fine di tale
processo vapore surriscaldato ad una temperatura e ad una pressione che
sono le pi alte allinterno del ciclo.
Il riscaldamento, cio la somministrazione denergia termica dal sistema
allambiente, ottenuto attraverso il desurriscaldamento del fluido frigorigeno e
la sua successiva condensazione.
Il ciclo si completa attraverso lespansione del suddetto fluido attraverso un
apposito organo fino alle condizioni in cui ricomincia il processo devaporazione.
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Dal medesimo ciclo termodinamico possono dunque ottenersi un:
impianto frigorifero: se la finalit quella di refrigerare un ambiente interno ad
un edificio, cedendo calore ad un altro ambiente che a temperatura superiore;
impianto a pompa di calore: se la finalit quella di riscaldare un ambiente
interno ad un edificio, prelevando del calore da un altro ambiente che si trova ad
una temperatura inferiore.
In entrambi i casi possibile definire un parametro che riferisce
dellefficienza energetica dellimpianto detto COP (Coefficient Of
Performance).
Questultimo il rapporto tra leffetto utile del processo e la spesa
energetica netta per la compressione meccanica del fluido frigorigeno.
COP
pdc
= Q
A
/ L COP
f
= Q
B
/ L
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E possibile invertire il funzionamento mediante
uninversione sullimpianto
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E possibile invertire il funzionamento mediante
uninversione sul ciclo
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Le pompe di calore aria-aria sono le pi utilizzate soprattutto nella
climatizzazione di abitazioni o uffici
Nelle pompe di calore acqua-aria o acqua-acqua il fluido
utilizzato nel circuito di scambio termico con lambiente esterno
pu essere acqua:
a circuito chiuso con torre evaporativa
a circuito aperto.
Lacqua pu essere di superficie (mare, laghi, fiumi, corsi dacqua),
sotterranea, di recupero da eventuali processi.
Le pompe di calore aria-acqua o acqua-acqua sono adottate
soprattutto nella climatizzazione di grandi ambienti oppure nella
produzione di acqua calda o fredda per applicazioni industriali.
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Laria la sorgente utilizzata pi di frequente. Nel funzionamento reversibile dellimpianto
laria esterna viene sfruttata come sorgente in inverno e come pozzo denergia termica
in estate. La climatizzazione degli ambienti interni pu essere con un fluido termovettore
che pu essere ancora aria oppure acqua.
Lo Scambiatore di Calore esterno in questo caso caratterizzato da unestesa superficie
di scambio (batteria alettata). Ci dovuto alla modesta efficienza alla trasmissione del
calore causata dal basso coefficiente di scambio termico dellaria in convezione forzata.
Il funzionamento pu essere critico durante il periodo invernale. In questa stagione la
differenza di temperatura tra il refrigerante che evapora e laria esterna varia generalmente
nellintervallo tra 10 e 25C: se la temperatura esterna diminuisce eccessivamente il COP
decresce in misura significativa
Se la temperatura superficiale delle alette della batteria minore o uguale a 0C, pu
addirittura accadere che si formi brina sulla batteria. Per evitare tali problemi si effettua lo
sbrinamento (defrosting) nel quale la pompa di calore inverte il ciclo facendo funzionare la
batteria esterna come condensatore
Al sud dellItalia limpiego durante tutta la stagione invernale molto pi favorevole che al
centro e al nord dove tipicamente nei mesi di gennaio e febbraio si rischia la formazione
della brina.
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Nel caso venga adottata la configurazione con torre evaporativa affidata a questultima il
compito di raffreddare lacqua proveniente dal condensatore
La torre attraverso la saturazione dellaria di processo raffredda per effetto dellevaporazione
lacqua proveniente dal condensatore.
La saturazione ottenuta grazie alla fine nebulizzazione dellacqua di processo che pu
appartenere ad un circuito separato da quello del condensatore, ovvero provenire direttamente
da questultimo
Il potenziale di raffreddamento limitato e rappresentato, nel caso ideale, dalla temperatura di
bulbo bagnato dellaria di processo proveniente dallesterno
Nella realt lefficienza delle torri evaporative ben lontana dal 100%
Notevole attenzione va prestata alla manutenzione del sistema
Laria movimentata da un ventilatore che insieme al consumo dacqua e alla suddetta
manutenzione rappresentano i costi desercizio della torre
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I vantaggi sono molteplici.
linerzia termica (mare, fiumi, laghi, falda, etc.) garantisce una temperatura stabile,
le fluttuazioni infatti sono estremamente lente, dellordine di qualche giorno per
grado di variazione
a seconda della stagione, elevata o bassa temperatura della sorgente. In estate
ad esempio nel caso dellacqua di mare, basta scendere di circa 10 m sotto la
superficie per trovare una temperatura compresa tra gli 8 e i 12C.
Le acque pi utilizzate sono comunque quelle superficiali o quelle sotterranee.
In generale lutilizzo dellacqua necessita di:
scambiatori di calore anticorrosione in leghe al nickel o al titanio oppure scambiatori a
piastre in acciaio inox, prevedendo per la periodica sostituzione di tali piastre;
spaziatura tra le piastre dello scambiatore maggiorata rispetto a quelli per usi tradizionali
considerando leventualit dello sfruttamento di acque in cui sono presenti impurit;
imbocco dellacqua nello scambiatore in modo che la sua velocit sia estremamente bassa
per evitare il trascinamento di alghe, sabbia, sacchetti di plastica, etc.;
filtri anti-sabbia alla presa, a protezione dello scambiatore, e sistemi di filtraggio pi
grossolani, come per esempio reti metalliche di protezione, per evitare lingresso dimpurit di
maggior grandezza.
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Un limite nellutilizzo delle acque interne dato sia dalle temperature
minime invernali troppo basse (soprattutto nel settentrione), sia dalla
variazione di portata dacqua e dalle escursioni di livello, che possono
essere rilevanti nel corso dellanno.
Lostacolo pi rilevante quello di carattere burocratico - amministrativo.
Infatti bisogna ottenere lautorizzazione del Magistrato delle acque del Genio
Civile, e confrontarsi con la Legge Merli per lo scarico dellacqua utilizzata,
essendo da tale legge fissata la massima differenza di temperatura tra la presa
e lespulsione.
Le acque sotterranee rappresentano unottima sorgente termica in quanto
sono caratterizzate da una temperatura costante durante tutto lanno, tra i
12 e i 18C, e non presentano nessun problema n di corrosione n di
filtraggio.
In Italia il prelievo e lo smaltimento in fogna o la reiniezione in falda presenta
problemi burocratici e legislativi
Spesso sono sufficienti due pozzi: uno di prelievo invernale ed immissione
estiva e laltro di prelievo estivo e dimmissione invernale.
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Pompe di calore : i fluidi di lavoro
Requisiti fondamentali per le sostanze di lavoro delle pompe di calore a
compressione:
T critica superiore alla T ambiente
andamento favorevole della curva di saturazione liquido-vapore nel
piano (p,T)
elevata entalpia latente di evaporazione
basso volume specifico del vapore
stabilit chimica, inerzia verso i materiali
bassa tossicit, ininfiammabilit
basso costo
Clorofluorocarburi (CFC) Idroclorofluorocarburi (HCFC)
Idrofluorocarburi (HFC)
Fluidi naturali (CO2, idrocarburi,
ammoniaca, ..)
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Pompe di calore: i fluidi di lavoro
I refrigeranti pi diffusi fino a pochi anni fa (CFC), come R11 e R12, (e sono ormai
banditi in quanto dannosi :
per lozono stratosferico (indice di aggressivit: ODP, sostanza di rif.: R11);
per il contributo diretto alleffetto serra (indice di pericolosit: GWP, sostanza di rif.: CO
2
)
Dal 1996, sostituiti:
transitoriamente dagli HCFC (ex: R22), con basso ODP (a breve termine: al bando in
impianti nuovi dal 2004, bando totale dal 2015);
a lungo termine, dagli HFC (R407C, R134a), con ODP =0.
In entrambi i casi: GWP >0, e peggiori prestazioni (effetti indiretti, TEWI)
Altri possibili refrigeranti:
R717 (ammoniaca, NH3): ODP =0, GWP =0, ma tossica e infiammabile ( utilizzata nei
grandi impianti industriali dove possibile unadeguata ventilazione);
idrocarburi (ad ex. il propano): ODP =0, ma GWP >0 e sono molto infiammabili (utilizzata
in piccoli impianti come ad es. frigoriferi domenstici)
CO
2
: ODP =0, ma un fluido ad effetto serra
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Pompe di calore: i fluidi di lavoro
-30% di capacit
rispetto al R22,
utilizzato in
compressori a vite
di grande taglia
Pressioni doppie
rispetto al R22,
utilizzato in
compressori di
media e piccola
taglia
Utilizzato in
compressori di
piccola taglia, poco
adatto a pompe di
calore con
frequente inv. di
ciclo
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Pompe di calore: il miglioramento
dellefficienza
scelta di una sorgente termica esterna alternativa allaria atmosferica
sistemi di regolazione ad alta efficienza:
gruppi monocompressore con inverter
soluzioni modulari (gruppi a pi compressori o pi gruppi in parallelo)
recupero del calore di condensazione in estate (sistemi polivalenti a quattro/sei tubi)
Alcune osservazioni generali:
per potenze elevate (oltre i 1000 kW) limpiego, in estate, di acqua di torre di
raffreddamento certamente opportuno (il costo dellimpianto maggiore di circa il 20%,
ma il COP medio pu essere dal 50 al 100% pi elevato)
limpiego di inverter comporta maggiori investimenti dellordine del 25%, mentre per un
dual compressor il delta del 10% circa: per sistemi da non parzializzare
eccessivamente, pu essere una valida alternativa
i sistemi polivalenti sono validi quando ci sono importanti richieste contemporanee di
energia frigorifera e calore a bassa T (post-riscaldamento, acqua calda sanitaria)
Principali possibilit di risparmio energetico:
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Pompe di calore: esempio di
confronto tra varie soluzioni
COP CARICHI PARZIALI ARI 550/590 - 98
3,000
4,000
5,000
6,000
7,000
8,000
9,000
10,000
11,000
12,000
0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 90,00 100,00
% POTENZA FRIGORIFERA
C
O
P
DUAL
MONO
MONO con Inverter
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Pompe di calore/gruppi frigoriferi a
compressione di vapore: sistemi polivalenti
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Pompe di calore: sistemi polivalenti
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Pompe di calore: alternative ai sistemi
polivalenti
(esempio: sistema 4P CLIVET)
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Pompe di calore : alternative ai sistemi polivalenti
(esempio: sistema 4P CLIVET)
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Pompe di calore: alternative ai sistemi polivalenti
(esempio: sistema 4P CLIVET)
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Lenergia geotermica
come fonte rinnovabile
Energia Geotermica
Il nucleo della terra, a circa 6.370 km di profondit, ha una temperatura di circa
5.100K. A tali temperature, le rocce del mantello fondono e il magma che ne
risulta, meno denso della roccia circostante solida, sale per convenzione verso la
crosta, trasportando il calore dal basso verso lalto. A volte il calore giunge in
superficie sotto forma di lava o geyser, ma di solito rimane entro la crosta, dove
scalda le rocce e lacqua di profondit, con temperature che arrivano fino a 370
C.
Classificazione delle risorse geotermiche
Lunit di misura del flusso geotermico (q
geo
) l heat flow unit (hfu):
1 hfu = 42 mW/ m
2
= 10
-6
cal/ cm
2
s
La media terrestre di questo flusso termico quantificabile in 1,5 hfu, pari a circa
63 milliwatt al metro quadro.
Il rapporto tra il flusso geotermico e la conduttivit del terreno [W/ (m K)]
fornisce il gradiente geotermico T
geo
[K/m] ovvero laumento della temperatura del
sottosuolo con la profondit.
T
geo
= q
geo
/
Nella media terrestre tale rapporto pari a 3 C/100 m.
Esistono anche zone a gradiente anomalo, dove si misurano aumenti di circa 12
C ogni 100 metri. ES: Le dorsali oceaniche, fascia tirrenica centro-meridionale
(Toscana-Lazio-Campania) .
Il pi comune criterio di classificazione delle risorse geotermiche si basa
sullentalpia dei fluidi termovettori.
LEntalpia (H) rappresenta la quantit di energia termica di una data massa di
fluido, essa definisce la capacit termica del vettore fluido (liquido o gas) e d
unidea della potenzialit del serbatoio energetico.
H = U + p v
dove:
U lenergia interna [Kj/kg];
p la pressione [kN/(kgm
2
)];
v il volume del fluido [m
3
].
Lentalpia, essendo collegata alla pressione e alla temperatura dei fluidi vettori,
utilizzata per esprimere il contenuto energetico dei fluidi stessi in rapporto sia al
calore che al lavoro meccanico che se ne pu trarre. Le risorse geotermiche
possono essere suddivise pertanto in sistemi ad:
- alta entalpia (T > 150C) ;
- media entalpia (90 C < T < 150 C) ;
- bassa entalpia (T < 90 C).
Sistemi geotermici a bassa entalpia
Lenergia dei sistemi ad alta entalpia, a causa delle alte temperature e
pressioni desercizio, pu essere impiegata per usi indiretti (produzione
di energia elettrica).
Il calore geotermico dei sistemi a bassa entalpia, al contrario, pu
essere utilizzato in applicazioni dirette quali:
-riscaldamento e raffrescamento di edifici;
-usi termali;
-floricoltura o orticoltura;
-itticoltura.
I sistemi geotermici a bassa temperatura sono diffusi, in ambito
residenziale, soprattutto nel Nord Europa e negli Stati Uniti, mentre
in Italia sono ancora poco conosciuti.
In anni recenti anche nel nostro paese c stata una decisa
accelerazione: in particolare, lintroduzione di incentivi mirati
ha favorito la realizzazione di numerosi nuovi impianti
geotermici con pompa di calore.
La possibilit di produrre, oltre che acqua calda per il
riscaldamento invernale e per gli usi sanitari, anche acqua
fredda per raffrescare durante lestate, rende gli impianti
geotermici lalternativa ideale ai tradizionali impianti.
Il grande vantaggio deriva dal fatto che un sistema geotermico
racchiude in unico impianto le stesse funzioni normalmente
demandate a due diversi apparecchi, cio caldaie e
condizionatori.
Un impianto geotermico, se opportunamente dimensionato, in
grado di riscaldare e raffrescare un edificio senza l'ausilio di
altri apparecchi. In questo caso si parla di impianto geotermico
" monovalente" . In ogni caso si tratta di impianti che si prestano
bene all'integrazione con altri generatori di calore ad alta
efficienza. Molto interessante, ad esempio, risulta
labbinamento con impianti solari termici oppure con caldaie a
condensazione, in regime " bivalente" .
gli impianti geotermici si presentano come unalternativa assai
conveniente dal punto di vista ambientale ed economico, perch
si alimentano da una fonte energetica praticamente inesauribile e
ancora poco utilizzata: il calore presente allinterno del nostro
pianeta.
Attraverso gli impianti geotermici il sottosuolo viene sfruttato
come serbatoio termico, permettendo di estrarre calore durante
linverno e cederlo nellestate. Questa tecnologia ormai
utilizzata da anni nelle grandi centrali geotermiche, come quella
di Larderello in Toscana (primo impianto geotermico costruito al
mondo), ma ora disponibile inoltre per riscaldare o
climatizzare qualsiasi casa abitazione, condominio o edificio.
Introduzione
La geotermia a bassa entalpia sfrutta temperature anche molto al di sotto dei
90 C, infatti si parla di sistemi a bassissima entalpia in presenza di T< 20
C.
Fino a 15-20 metri di profondit, la temperatura del sottosuolo
condizionata dalle variazioni atmosferiche stagionali. Al di sotto, tuttavia, la
temperatura del terreno si mantiene costante e risulta compresa tra i 13-
15.
Nei periodi invernali, quindi, disponiamo di una
riserva di calore nel sottosuolo (sorgente calda),
invece nei mesi caldi abbiamo una temperatura
decisamente pi fredda rispetto a quella atmosferica
(sorgente fredda).
Impianti
Un impianto geotermico composto da tre parti distinte che
si integrano tra loro e il cui dimensionamento fortemente
correlato. Esse sono:
le geostrutture energetiche;
la macchina di climatizzazione (o pompa di calore);
il sistema di erogazione di calore.
Questi impianti di piccola scala, si servono delluso di sonde
geotermiche che vengono interrate nel sottosuolo per sfruttare
la naturale e constante energia termica del terreno o di bacini
dacqua; questa energia viene utilizzata per far funzionare una
pompa di calore collegata ad un sistema idraulico di accumulo
e distribuzione del calore.
I sistemi di distribuzione possono essere i ventilconvettori, i
termoconvettori, i panelli radianti a pavimento, parete, soffitto,
ecc. Limportante per che siano terminali di basse
temperature, cio che lavorino ad una temperatura di 30-35 C.
I classici radiatori invece operano a temperature elevate
(ovvero 65-70 C) e quindi non sono adatti ai sistemi
geotermici.
Introduzione
Listallazione degli impianti geotermici , quindi, conveniente in
caso di:
costruzione o totale ristrutturazione di una casa o edificio,
oppure
se si volesse sostituire una caldaia a GPL o a gasolio;
non consigliata invece nei casi in cui siano presenti radiatori
o una caldaia a metano, perch il tempo in cui si
ammortizzerebbe linvestimento sarebbe troppo lungo.
Introduzione
Il rendimento energetico che si pu ottenere dagli impianti
geotermici elevatissimo, eppure il costo assoluto il pi
basso in confronto con i sistemi a metano, gasolio o GPL.
Richiede poca manutenzione, bastando un controllo preventivo
ogni 2 o 3 anni.
Limpianto in bacini dacqua molto conveniente, sia perch il
costo della perforazione per i pozzi basso, sia perch offre il
vantaggio di impiegare lacqua per altri usi.
Introduzione
Le risorse geotermiche a pi alta temperatura sono solitamente
utilizzate per la produzione di energia elettrica (come per es.
Larderello).
Lutilizzo delle risorse geotermiche a media e bassa temperature pu
essere suddiviso in due categorie: uso diretto e pompe di calore
geotermiche.
Per uso diretto si intende lutilizzo del calore nellacqua sotterranea (a
media temperatura) in maniera diretta, senza pompe di calore o
centrali elettriche, per applicazioni quali il riscaldamento di edifici,
processi industriali, serre, acquacoltura (allevamento di pesci,
crostacei e molluschi) e villaggi turistici.
Mentre la geotermia tradizionale (ad alta e media
temperatura) resta comunque una fonte energetica limitata a
specifici contesti territoriali, la geotermia a bassa
temperatura non ha limiti geografici.
Il termine tecnico che identifica quest'ultima tipologia :
" geotermia a bassa entalpia" . Per sfruttare questo tipo di
energia abbiamo bisogno di pompe di calore, macchine che
consentono di trasferire calore da una elemento ad una certa
temperatura ad elemento a temperatura pi alta.
Nel 2010, secondo le stime EurObservEr, il numero di pompe di
calore geotermiche (sonde geotermiche e pompe di calore con
prelievo di acque sotterranee) in Europa ha superato 1.000.000 di
unit, con una potenza complessiva di oltre 11.000 MW termici.
Il maggior numero di installazioni si trova in Svezia (378.000
installazioni), seguono Germania (205.000 installazioni),
Svizzera, Francia e Austria. LItalia, con le sue 12.300
installazioni, ancora molto indietro rispetto a questi Paesi.
La climatizzazione degli edifici mediante sistemi geotermici a
bassa entalpia uno strumento fondamentale per il
raggiungimento degli obiettivi energetici e ambientali del nostro
Paese e contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2eq
garantendo risparmi energetici anche superiori al 50%.
A fronte di maggiori costi dinstallazione, la gestione comporta
spese nettamente pi basse e il tempo di ritorno
dellinvestimento compreso tra i 3 a i 5 anni.
Se poi si considera un sistema integrato con un impianto
fotovoltaico, ci si trova a valutare un sistema di climatizzazione
ad emissioni pressoch nulle.
La temperatura del terreno ad una certa profondit si
stabilizza ad un valore molto prossimo a quello della
media annuale della temperatura dellaria.
Ad elevate profondit entra viceversa in gioco lenergia
termica endogena. Oltre i 30 m +1C ogni 30 m.
Le pompe di calore prevedono linterramento di tubi di
adeguata lunghezza attraverso due differenti tecniche: tubi
orizzontali o tubi verticali.
Pompe di calore geotermiche
Le geostrutture energetiche
Hanno il compito di scambiare calore con il sottosuolo.
Esistono vari tipi di scambiatore, tuttavia essi sono tutti
riconducibili ad un apparato di tubazioni immerse nel
sottosuolo, al cui interno circola il fluido termovettore che
va ad alimentare la pompa di calore.
In questo insieme troviamo:
Le sonde geotermiche verticali;
I collettori orizzontali;
I pali energetici;
I sistemi aperti.
Sonde verticali
Rappresentano la soluzione pi
utilizzata nel campo dei sistemi
geotermici a bassa entalpia. A
seconda della potenza di progetto
vengono eseguite una o pi
perforazioni nel terreno (di norma
80 150 m), in cui vengono
alloggiate le tubazioni di mandata e
ritorno dellimpianto. Generalmente
i tubi sono in polietilene ad alta
densit ed hanno un diametro tra i
200 e i 400 mm.
Schema di tubazione in pvc ad U e coassiali
Contrappeso
Diametro foro: circa 15 cm
Distanza minima fra le perforazioni: 8-10 m
Per ogni sonda si ottengono 45-50 W/m
Profondit comprese fra 60 e 150 m
Pompe di calore geotermiche:
sonde verticali
Pompe di calore geotermiche:
sonde verticali
Sottosuolo Rendimento[W/m]
Terrenoasciutto 20
Rocciaoterrenoumido 50
Rocciaconalta
conducibilit 70
Ghiaia,sabbia,asciutta <20
Ghiaia,sabbia,satura 5565
Argilla,limo,umido 3040
Rocciacalcare 4560
Arenaria 5565
Granito 5570
Gneiss 6070
Collettori orizzontali
I tubi, in polietilene, vengono inseriti
orizzontalmente nel terreno, tramite
uno scavo di 1-3 metri di profondit .
Tale soluzione pi economica,
poich le perforazioni verticali sono
pi gravose, ma poco efficiente,
risentendo maggiormente delle
fluttuazioni della temperatura
superficiale. Inoltre la superficie
impiegata maggiore, ben due volte
la superficie da climatizzare.
Sono ideali per terreni
umidi e sabbiosi
Posati a circa 1,0-1,2 m
Distanze minime:
1 m dalle tubazioni
idriche
1m dalle fondamenta
50-80 cm fra le tubazioni
Non possono essere
asfaltati
Pompe di calore geotermiche:
collettore superficiale
I sistemi a tubi orizzontali vengono interrati a piccola profondit
(0,8 1,5 m) trovando posto di solito sotto unampia superficie
sgombra da edifici. I tubi sono:
a) rettilinei (con disposizione fitta in serie o in parallelo);
b) spiraliformi (con disposizione di pi tubi in circuiti paralleli e
riempimento della scavo con sabbia);
c) alettati.
I tubi devono resistere alla corrosione per periodi molto lunghi.
Per questo motivo in passato si sono spesso utilizzati tubi in
rame, mentre pi recentemente si preferisce ricorrere a materie
plastiche come il polietilene ad alta densit ed il polibutilene
rinforzato.
Pompe di calore geotermiche:
tubi orizzontali
Pali energetici
Consistono nellinserire un sistema di
sonde geotermiche nei pali di
fondazione al momento della
costruzione delledificio. Tranne i pali
in legno, tutti i tipi di pali esistenti
possono essere dotati di sonde
geotermiche. E importante
scongiurare il congelamento del fluido
circolante la cui temperatura non deve
scendere al di sotto di 0C, in quanto si
genererebbero sforzi importanti
allinterno degli elementi strutturali,
per via dellaumento di volume del
fluido termovettore. Lanticongelante
pi utilizzato attualmente, in
percentuali variabili dal 10 al 30%, il
glicole propilenico che permette
labbassamento del punto di
congelamento dellacqua fino a -15 C.
Pompe di calore geotermiche:
sonde verticali
Particolare di sonde montate su gabbia d'armatura [Fonte: Tescar.com]
Costo sonde geotermiche
Il costo per l'installazione delle sonde geotermiche pari a circa 1/3
del costo totale dellimpianto geotermico.
Il costo varia da 50 euro a 60 euro il metro lineare per di perforazione
con le sonde geotermiche in polietilene cementate, mentre varia da
70 euro a 80 euro per metro lineare di perforazione, per sonde
geotermiche coassiali.
Sistemi aperti
Prevedono lutilizzo diretto
dellacqua di falda. Per queste
installazioni linterferenza con il
sistema ambiente maggiore e le
cautele da adottare devono essere
rivolte alla salvaguardia
dellacquifero. Non esiste un liquido
termovettore ma la stessa acqua
prelevata che, immessa nella pompa
di calore, raggiunge le temperature
necessarie per produrre il
riscaldamento o raffrescamento
dellambiente.
Pompe di calore ad acqua
a circuito aperto
Le acque del sottosuolo emunte vanno direttamente alla pompa
di calore e successivamente vengono restituite allambiente
(corso dacqua superficiale). In questo caso la temperatura
dellacqua scaricata non deve essere superiore a 3C.
I vantaggi sono molteplici:
linerzia termica (mare, fiumi, laghi, falda, etc.) garantisce una
temperatura stabile, le fluttuazioni infatti sono estremamente
lente, dellordine di qualche giorno per grado di variazione
a seconda della stagione, elevata o bassa temperatura della
sorgente. In estate ad esempio nel caso dellacqua di mare,
basta scendere di circa 10 m sotto la superficie per trovare una
temperatura compresa tra gli 8 e i 12C.
Le acque pi utilizzate sono comunque quelle superficiali o
quelle sotterranee.
Un limite nellutilizzo delle acque interne dato sia dalle temperature
minime invernali troppo basse (soprattutto nel settentrione), sia dalla
variazione di portata dacqua e dalle escursioni di livello, che
possono essere rilevanti nel corso dellanno.
Lostacolo pi rilevante quello di carattere burocratico -
amministrativo. Infatti bisogna ottenere lautorizzazione del
Magistrato delle acque del Genio Civile, e confrontarsi con la Legge
Merli per lo scarico dellacqua utilizzata, essendo da tale legge fissata
la massima differenza di temperatura tra la presa e lespulsione.
Le acque sotterranee rappresentano unottima sorgente termica in
quanto sono caratterizzate da una temperatura costante durante tutto
lanno, tra i 12 e i 18C, e non presentano nessun problema n di
corrosione n di filtraggio.
In Italia il prelievo e lo smaltimento in fogna o la reiniezione in falda
presenta problemi burocratici e legislativi.
A differenza degli impianti a sonde
geotermiche verticali, in cui non
c alcun utilizzo di acque di falda
(qualora intercettate), gli impianti
geotermici acqua/acqua o a
circuito aperto (open loop)
prelevano acqua direttamente da
un pozzo, o da un altro idoneo
corpo idrico.
L'acqua viene avviata alla pompa
di calore, che scambia calore con
questultima e quindi restituita alla
sorgente, in un pozzo a valle della
direzione di falda.
Pompe di calore geotermiche:
acqua di falda
In questo caso la perfetta conoscenza del sottosuolo e della sua
idrogeologia diventa determinante.
La restituzione di acque a monte del livello di falda, potrebbe
compromettere in maniera significativa il funzionamento di questo
tipo di impianti.
Se il fenomeno della saturazione termica, potrebbe manifestarsi in
impianti geotermici a sonde geotermiche a circuito chiuso non
correttamene dimensionati, questo assolutamente escluso per
impianti geotermici a circuito aperto.
I costi per questo tipo di impianti sono variabili e dipendono
fortemente dalle potenze in gioco.
Durante la stagione estiva, lacqua di falda viene estratta dal pozzo
freddo ed utilizzata per il raffreddamento del condensatore e
successivamente immessa nel pozzo caldo
Durante il periodo invernale, il prelievo avviene nel pozzo caldo e,
dopo essere stata utilizzata, nellevaporatore della pompa di calore,
lacqua viene immessa nel pozzo freddo, predisponendolo ala
stagione estiva successiva.
Necessita di circa 250 L/h per ogni kWt della pompa di
calore
La temperatura minima della falda deve essere di 8 C
Necessita di due pozzi: uno di emungimento, laltro di
immissione
Necessita di complesse autorizzazione per la realizzazione
del pozzo ed allemungimento
Il livello della falda deve essere inferiore a 30-40 m
Pompe di calore geotermiche:
acqua di falda
Produzioneenergiaparia20.000kWhtermici/anno
GPL GASOLIO METANO GEOTERMIA
Costoimpianto(Euro) 3000 3000 3000 20000
Maggiorcostorealegeotermia(*) 9800(*)
Costoannuoproduzioneenergia(Euro) 2600 2300 2000 800
Risparmioannuo(Euro) 1800 1500 1200
Risparmioannuo(%) 69 65 60
Recuperoinvestimento(Anni) 5,5 6,5 8,2
(*)Costoimpianto scontofiscaleIRPEF(36%)
costocaldaiaacombustione
Pompe di calore geotermiche:
analisi economica
Pompe di calore geotermiche:
analisi economica
Gli impianti geotermici sono particolarmente adatti per lavorare
con terminali di riscaldamento/raffrescamento funzionanti a basse
temperature (30-50C), come ad esempio i pannelli radianti e i
ventilcovettori.
I pannelli radianti rappresentano la migliore soluzione
impiantistica: in inverno fanno circolare acqua calda a 30-35 C e
in estate acqua fredda a 18-20 C, riscaldando e raffrescando con il
massimo grado di comfort e risparmio energetico.
I tradizionali radiatori, pur essendo in qualche caso utilizzabili per
lavorare con una pompa di calore, risultano per assolutamente
inadatti per raffrescare gli ambienti.
Pompe di calore geotermiche:
sistemi di distribuzione
La geotermia certamente consigliata per tutti gli edifici di nuova
costruzione, per i quali possibile progettare ex novo lintero
impianto in maniera ottimale.
Per gli edifici esistenti, la convenienza e la fattibilit di un impianto
geotermico sono da analizzare caso per caso. Occorre anche
valutare la disponibilit di spazio sufficiente per l'allestimento del
cantiere e per la posa delle sonde. E' comunque consigliato
installare limpianto in fase di ristrutturazione delledificio e
dellimpianto termico, approfittando cos dei lavori in corso per
riqualificare complessivamente lintero edificio dal punto di vista
energetico.
Pompe di calore geotermiche:
Edifici nuovi ed esistenti
Le pompe di calore geotermiche hanno una vita utile di almeno
15-20 anni (per le taglie domestiche la durata inferiore),
mentre le sonde geotermiche possono funzionare senza
problemi per molte decine danni (secondo alcune fonti fino a
80-100 anni).
I pannelli radianti hanno un vita stimata in circa 20-30 anni.
Per tutti gli anni di funzionamento dell'impianto, non vi
pressoch alcuna necessit di manutenzione.
Pompe di calore geotermiche:
Durata dellimpianto
In inverno lutilizzo della radiazione solare come
sorgente denergia termica nelle pompe di calore
garantisce laumento del COP
pompadicalore
aria aria
collettoresolare
serbatoio
66
67
collettoresolare
serbatoio
PdC
68
collettoresolare
pompadicalore
acqua aria
serbatoio
69
collettoresolare
serbatoio
Pompe di calore con motore endotermico a gas (GHP)
Principale peculiarit: cogenerazione
Classificazione:
modelli a recupero diretto
modelli a recupero indiretto
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Pompe di calore con motore endotermico a gas (GHP):
risparmio energetico
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Pompe di calore con motore endotermico a gas (GHP):
ulteriori vantaggi
Alta efficienza in climi rigidi
Ottimo comportamento in defrosting
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Elevata efficienza ai carichi parziali
Pompe di calore con motore endotermico a gas (GHP):
ulteriori vantaggi
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Pompe di calore con motore endotermico a gas (GHP):
principali limiti
Ingombro e peso leggermente maggiori, per quanto comunque molto
contenuti, rispetto a quelli delle EHP di pari potenzialit, a causa del
motore alternativo;
maggiori esigenze di manutenzione specialistica, soprattutto per il
motore alternativo;
maggiori problemi di rumorosit;
maggiore impatto ambientale a livello locale, a causa dei gas di scarico
del motore;
minore disponibilit sul mercato;
costi ancora superiori rispetto alle EHP di pari potenzialit.
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Pompe di calore con motore endotermico a gas (GHP):
costi delle apparecchiature
75
Pompe di calore con motore endotermico a gas (GHP):
costi di esercizio a confronto
1.00
2.00
3.00
4.00
5.00
6.00
7.00
0.25 0.30 0.35 0.40 0.45 0.50
C
o
s
t
o

d
e
l
l
'
e
n
e
r
g
i
a

t
e
r
m
i
c
a

o

f
r
i
g
o
r
i
f
e
r
a

(

c
e
n
t
/
k
W
h
)
Costo totale del gas, al netto dell'IVA (/Sm3)
GHP
Caldaia
EHP (costo en. el. =0,12 /kWh, COP =2,5)
EHP (costo en. el. =0,10 /kWh, COP =3,5)
CUC della
GHP:
1,2
1,4
1,6
1,0
76
77
Nelle macchine frigorifere ad assorbimento il
compressore elettromeccanico sostituito da una fonte
di calore ad alta temperatura e da una miscela binaria di
fluidi, tipicamente una soluzione di acqua e bromuro di litio
(H2O-BrLi), oppure ammoniaca ed acqua (NH
3
- H
2
O): la
prima delle due sostanze della miscela si comporta come
fluido refrigerante e la seconda come solvente, in cui il
refrigerante disciolto in concentrazione pi o meno elevata
a seconda del punto dellimpianto. Leffetto frigorifero si basa
sullevaporazione del refrigerante allinterno dellevaporatore
a una pressione molto bassa. Il refrigerante evaporato
assorbito nellassorbitore, diluendo la soluzione.
Per rendere efficiente il processo di assorbimento, la
soluzione diluita deve essere raffreddata. La soluzione
continuamente pompata nel generatore, allinterno del quale
rigenerata attraverso la fornitura di calore (ad esempio,
con acqua calda). Il refrigerante che esce dal generatore
condensato attraverso acqua di raffreddamento e da qui
ritorna allevaporatore passando attraverso una valvola di
espansione. Le potenze frigorifere tipiche delle macchine ad
assorbimento sono dellordine di parecchie centinaia di kW.
Impianti frigoriferi e pompe di calore
ad assorbimento (AHP): principio di funzionamento
Impianti frigoriferi e pompe di calore
ad assorbimento (AHP): principio di funzionamento
- COPf = QEV / QG
- COPpc = (QCO + QA) / QG
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AHP: classificazione
In base al numero di stadi (ovvero di generatori di vapore):
macchine monostadio (a semplice effetto, COP
f
= 0,60,7);
macchine bistadio (a doppio effetto, COP
pc
= 1,01,2).
In base al tipo di sorgente termica:
macchine a fiamma diretta (con bruciatore);
macchine ad alimentazione indiretta (alimentate con acqua calda, per
le monostadio, o vapore, per le bistadio).
In base alla miscela di fluidi di lavoro
79
AHP bistadio
X
80
In aggiunta ai requisiti gi visti per i refrigeranti delle macchine
ad assorbimento:
elevata solubilit del refrigerante (soluto) nel solvente, senza
problemi di cristallizzazione;
stabilit chimica della coppia;
bassa entalpia di diluizione (rispetto a quella di evaporazione).
Nessuna coppia di fluidi soddisfa tutti i requisiti!
H2O/LiBr:
lacqua solidifica a 0 C;
la macchina lavora a pressione inferiore a quella atmosferica;
la soluzione cristallizza facilmente, per cui la T allassorbitore deve essere bassa =>
condensazione ad acqua!
NH3/H2O:
lammoniaca tossica, corrosiva, richiede alte pressioni di condensazione ed
necessaria la rettifica
81
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tipicamente, per assorbitori ad acqua e vapore:
-1 C di Tin del fluido caldo
=> -13% di capacit frigorifera
(att.ne alle curve caratteristiche!)
83
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Costo specifico per gruppi ad assorbimento
(a fiamma diretta; quelli indiretti hanno un costo del 1020% inferiore)
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Principali vantaggi:
possibilit di impiego di energia termica invece che elettrica nella
refrigerazione;
macchine statiche, affidabili e relativamente silenziose;
sistemi molto efficienti a carico parziale (se muniti di modulazione
dellinput termico);
uso di fluidi ecocompatibili (ODP = GWP = 0)
Principali inconvenienti:
efficienze relativamente basse (in caso di sistemi a fiamma diretta)*;
necessit (soprattutto per sistemi ad acqua / bromuro di litio) di torre di
raffreddamento;
esigenze di manutenzione specialistica;
costi ancora abbastanza elevati;
per molte utenze, eccessiva incidenza delle imposte sul costo del gas
naturale
* nei modelli a pompa di calore lefficienza media comincia ad essere interessante
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Uno schema di impianto solar cooling tipicamente composto da un campo
di pannelli solari, un serbatoio di accumulo, una unit di controllo, tubazioni
e pompe ed una macchina frigorifera alimentata termicamente. I collettori
solari usati per applicazioni solar cooling sono per lo pi i collettori ad alta
efficienza (con doppia superficie vetrata o collettori a tubi sottovuoto).
Nel corso di una giornata estiva, il serbatoio di accumulo funziona
da buffer e riesce ad ottimizzare la produzione di aria raffrescata la
cui richiesta pu essere ovviamente anche asincrona rispetto alle
ore durante le quali si ha effettiva disponibilit di radiazione solare. I
serbatoi di accumulo sono dunque componenti impiantistiche
indispensabili.
Nei casi in cui limpianto sia destinato a funzionare sia in inverno (in
riscaldamento) che in estate (in raffrescamento) sono necessari due
serbatoi di accumulo: il primo per lacqua calda prodotta dai
collettori e il secondo per laccumulo di acqua fredda prodotta dal
chiller. presente anche una fonte di calore integrativa di tipo
tradizionale, solitamente una caldaia a gas, per rendere limpianto
del tutto indipendente dalla effettiva disponibilit di radiazione
solare.
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