A.A. 2017/2018, Sessione di Gennaio/Febbraio 2018, Esame di FISICA GENERALE 1 (12 CFU)
Secondo Appello, 16 Febbraio 2018, PROVA SCRITTA
PROBLEMA 1 Due sfere omogenee di raggio R = 1.00 cm, aventi la medesima massa m = 100 g, scendono
lungo un piano inclinato, di inclinazione θ = ξ/1000 rad. La prima sfera scivola senza rotolare in assenza
di ogni forma di attrito; la seconda sfera scende rotolando senza strisciare, in assenza di attrito volvente.
Determinare:
a) Determinare le accelerazioni con le quali scendono le 2 sfere supponendo che sia ξ = 30.
θ θ
Soluzione
~ del piano. Poiché la
La prima sfera è soggetta soltanto alla forza di gravità m~~g e alla reazione normale N
prima sfera trasla senza ruotare, essa può essere considerata un punto materiale. La seconda legge della
dinamica si scrive:
m~~a = m~~g + N~.
Introducendo i dati si ha
30 30 · 180
θ= rad = = 1.72◦
1000 1000π
e quindi
a1 = g sin θ = 0.294 m/s2 .
~ e alla forza di attrito
La seconda sfera è soggetta alla forza di gravità m~~g , alla reazione normale del piano N
~
radente statico f s . Poiché la seconda sfera rotola senza strisciare, essa non può essere considerata un punto
materiale. Per la seconda sfera (calcolando i momenti rispetto all’asse orizzontale, passante per il centro
della sfera e parallelo al piano inclinato) le equazioni della dinamica si scrivono:
~ + f~s
m~~a = m~~g + N
Iα = Rfs
dove I e α sono il momento d’inerzia della sfera rispetto all’asse passante per il suo centro e l’accelerazione
angolare.
Considerando le componenti parallela e perpendicolare al piano inclinato si possono scrivere le seguenti:
N = mg cos θ
ma = mg sin θ − f
s
0 = N − mg cos θ
a
⇒ fs = I 2
R
I a = Rfs
ma = mg sin θ − I a
R
R2
dove (essendo il moto di puro rotolamento) si è fatta la sostituzione α = a/R.
Quindi, ricordando che il momento di inerzia di una sfera omogenea rispetto a un asse passante per il suo
centro è: I = 25 mR2 si ricava:
a 2 a 7 5
ma + I = mg sin θ ⇒ ma + mR2 2 = mg sin θ ⇒ ma = mg sin θ ⇒ a = g sin θ.
R2 5 R 5 7
Introducendo i dati dell’esercizio, si ottiene
5
a2 = g sin θ = 0.210 m/s2 .
7
PROBLEMA 2 Un corpo A di massa mA = 5.00 kg è appeso ad un capo di un
filo inestensibile e di massa trascurabile. Esso è urtato in modo completamente
anelastico da un corpo B di massa mB = 3.00 kg proveniente dall’alto da una
direzione che forma un angolo θ = 60◦ con l’orizzontale. Dopo l’urto il sistema risale
fino ad una quota di h = 8.00 cm rispetto al punto iniziale. Calcolare:
a) l’energia cinetica del sistema subito dopo l’urto
mB
b) la velocità di B prima dell’urto. θ
Soluzione Le forze esterne durante l’urto sono la forza peso e la tensione del filo
~v B
entrambe dirette lungo la direzione verticale. mA
Durante l’urto la tensione (che è una reazione vincolare) si comporta come una forza
impulsiva e non è quindi trascurabile rispetto alle forze interne che i due corpi si
scambiano. Pertanto la quantità di moto non si conserva lungo l’asse y.
(Questo e’ facilmente verificabile: nell’istante iniziale c’è una componente lungo y della quantità di moto
del sistema dovuta alla velocità del corpo A; mentre nello stato finale i corpi A e B si muovono insieme con
velocità V orizzontale; pertanto la quantità di moto lungo l’asse y è nulla dopo l’urto. Quindi la quantità
di moto lungo l’asse y cambia durante l’urto).
Tuttavia, non essendoci forze esterne lungo l’asse x, si conserva la quantità di moto lungo x nell’urto
completamente anelastico.
p~tot,x
d~
F~ ext
tot,x = =0 ⇒ p~ tot,x = cost.
dt
q1 = 0; q2 = 0.
V2 − V1 = 0; V3 − V2 = 0
V2 − V1 = V0 = 200 V,
e il campo elettrostatico sarà presente solo tra queste superfici. Essendo la superficie 2 a potenziale maggiore
~ sarà radiale e diretto verso il centro delle sfere. Questo ci fa anche capire che
di quello della superficie 1, E
sulla superficie 1 avremo una carica q1 negativa, mentre sulla superficie 2 avremo una carica q2 positiva.
Ovviamente sarà q1 = −q2 e se con
R1 R2
C12 = 4πε0
R2 − R1
indichiamo la capacità del condensatore sferico corrispondente alle due superfici 1 e 2, si avrà
R1 R2
|q1 | = |q2 | = C12 V0 = 4πε0 V0 = 5.93 · 10−9 V.
R2 − R1
Ovviamente sarà
q3 = 0; V3 − V2 = 0.
L’energia immagazzinata è quella nel condensatore di capacità C12 pari a
1 R1 R2
U12 = C12 V02 = 2πε0 V02 = 5.93 · 10−7 J.
2 R2 − R1
L’ampiezza del campo elettrostatico subito fuori dall’armatura esterna è pari a 0 dato che la carica netta
nel condensatore é nulla.