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TERMODINAMICA APPLICATA
Indice
Avvertenze Testi consigliati 2 Macchine frigorifere e pompe di calore 2.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Macchine a compressione di vapore . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.1 I uidi frigorigeni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.2 Ciclo inverso di Carnot a vapore . . . . . . . . . . . . . . 2.2.3 Ciclo di riferimento per macchine frigorifere e pompe di calore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.4 Eetti delle irreversibilit` a sul ciclo di riferimento . . . . . 2.2.5 Cicli a doppia compressione . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.6 Cicli in cascata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3 Le macchine ad assorbimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3.1 Il principio di funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3.2 I coecienti di prestazione . . . . . . . . . . . . . . . . . ii iii 1 1 3 5 8 13 14 16 18 20 20 23
Avvertenze
La presente dispensa didattica ` e rivolta agli allievi dei Corsi di Fisica Tecnica (Corsi di Laurea in Ingegneria Elettrica, Civile ed Ambiente e Territorio) e costituisce la raccolta completa degli argomenti svolti in aula. Disporre della dispensa tuttavia non esime n e dai doverosi approfondimenti sui testi consigliati, n e soprattutto dalla frequenza delle lezioni e delle esercitazioni. Saranno graditi suggerimenti nonch e la segnalazione di errori ed inesattezze.
ii
Testi consigliati
Testi consigliati in lingua italiana: 1. M.W. Zemansky, M.M. Abbott e H.C. Van Ness, Fondamenti di Termodinamica per ingegneri, Zanichelli, Bologna 1979 2. M. Felli, Lezioni di Fisica Tecnica - Volume I: Termodinamica, Macchine, Impianti, Morlacchi Editore, Perugia 1998 3. G. Moncada Lo Giudice, Termodinamica applicata, Masson, Milano 1999 4. A. Cavallini, L. Mattarolo, Termodinamica applicata, Cleup, Padova 1992 5. Yunus A. C engel, Termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill - Libri Italia, Milano 1998
iii
Capitolo 2
Lesperienza mostra che il calore si trasferisce spontaneamente 1 da una sorgente ad alta temperatura verso una sorgente a bassa temperatura. Lesperienza mostra, altres` , che il processo contrario ` e possibile, ma non ` e spontaneo. Pertanto, una data quantit` a di energia termica disponibile ad una certa temperatura ` e da considerarsi di qualit` a inferiore nei riguardi di una stessa quantit` a di energia termica disponibile, per` o, ad una temperatura pi` u alta. Il trasferimento continuo di calore da bassa ad alta temperatura si eettua attraverso una macchina termica operatrice. Essa opera secondo una trasformazione ciclica nel corso della quale ` e osservabile sempre, oltre al trasferimento di calore da bassa ad alta temperatura (che per quanto detto sopra ne procura un aumento della qualit` a), un fenomeno collaterale (fenomeno di compenso ) come richiesto dallenunciato di Clausius del Secondo Principio della Termodinamica2 . Con riferimento a processi ciclici reversibili, tale fenomeno di compenso avviene sempre nel verso che tende a mantenere inalterata la qualit` a media dellenergia. Esso pu` o riguardare: una degradazione di lavoro (energia di prima specie ) in calore (energia di seconda specie ). E quanto accade nelle macchine a compressione di vapore (vedi Fig.2.1,a ); il passaggio di altra quantit` a di calore da una temperatura pi` u alta ad una temperatura pi` u bassa. E quanto accade nelle macchine ad assorbimento. In una macchina ad assorbimento, quindi, esistono nel caso pi` u generale quattro livelli di temperatura che, nellapplicazione pratica, si riducono generalmente a tre (vedi Fig.2.1,b ). La Fig.2.2 mostra come la predetta macchina operatrice possa soddisfare due esigenze.
in assenza di una qualsiasi azione nalizzata allo scopo. impossibile costruire una macchina operante ciclicamente il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo a temperatura pi` u bassa ad uno a temperatura pi` u elevata.
2 E 1 Ossia
T3
Fenomeno di compenso Fenomeno di compenso
q3 T1
T1 q1 = q2 + q1 = q2 + q3 q2
q2
T2
(a)
T2
(b)
Figura 2.1: Fenomeni di compenso per macchine a compressione di vapore (a) e ad assorbimento (b) La prima consiste nel trasferire con continuit` a calore da una sorgente (A) ad una temperatura TA ad una sorgente (B) che si trova ad una temperatura TB > TA (vedi Fig.2.2,a ). Lapparato che opera in tal senso costituisce una macchina frigorifera. Si pensi al frigorifero domestico. In tal caso lambiente (A), alla temperatura TA , ` e rappresentato dalla cavit` a in cui sono depositati gli alimenti. Il calore sottratto ad (A) viene riversato nellaria del vano (B) in cui ` e collocata la macchina. Una ulteriore applicazione ` e rappresentata dalla climatizzazione estiva. In questo caso la macchina frigorifera sottrae calore ad un ambiente abitato (T = TA ) e lo riversa nellaria esterna che si trova ad una temperatura TB > TA . La seconda consiste nel riversare calore ad una sorgente (A) ad una assegnata temperatura TA superiore a quella, TB , della sorgente (B) da cui il calore viene prelevato (vedi Fig.2.2,b ). Lapparato che opera in tal senso si dice pompa di calore. La pompa di calore viene attualmente ritenuta la pi` u probabile alternativa ai tradizionali sistemi di combustione nella climatizzazione anche per le sue caratteristiche di essibilit` a - produzione di caldo e di freddo - come sistema di climatizzazione per lintero anno. Come si vede, sebbene ci si riferisca sostanzialmente alla medesima macchina3 , sono tuttavia diverse le nalit` a e quindi saranno diversi i criteri di valutazione della relativa ecienza ovvero i rispettivi coecienti di prestazione (COP - Coecient Of Performance). Per coeciente di prestazione di una macchina operatrice del tipo su descritto si intende il rapporto tra lenergia Eu resa disponibile per lo scopo a cui
3 Le
(a) T A A B F T B T A
(b)
Figura 2.2: Macchina frigorifera e pompa di calore la macchina ` e asservita e lenergia Es spesa per raggiungere quello scopo: = Eu Es
2.2
Come mostra lo schema di principio mostrato in Fig.2.1,a una macchina frigorifera o una pompa di calore a compressione di vapore realizza il trasferimento di una certa quantit` a di calore q2 da bassa ad alta temperatura (T1 > T2 ) a spese di un certo lavoro meccanico . Sia q2 che sono riferite allunit` a di massa del J uido operante e si misurano pertanto in kg . Per il primo principio della termodinamica applicato alla macchina deve essere che q1 = q2 + con q1 il calore che per unit` a di massa di uido operante viene complessivamente riversato nella sorgente calda. Nellipotesi che la macchina sia impiegata come macchina frigorifera lo scopo ` e quello di sottrarre q2 (Eu = q2 ) a spese di lavoro meccanico (Es = ). Il coeciente di prestazione del ciclo frigorifero ` e dato dalla: f = q2 (2.1)
La quantit` a q2 viene detta, in linguaggio tecnico, freddo prodotto. Nel caso in cui la macchina sia impiegata come pompa di calore, lo scopo ` e quello di rendere disponibile q1 (Eu = q1 ) spendendo, ancora, il lavoro . Il coeciente di prestazione in questo caso vale: p = q1 (2.2)
I coecienti f e p non sono indipendenti. Infatti sottraendo la (2.1) dalla (2.2) si ha: p f = q1 q2 =1 (2.3)
essendo q1 q2 = . Assegnate le sorgenti, i massimi valori dei coecienti di prestazione si ottengono da una macchina operante secondo un ciclo di Carnot. In questo caso, f e p possono essere espressi in funzione delle sole temperature delle sorgenti. Infatti le quantit` a di calore scambiate lungo le isoterme T = T1 e T = T2 valgono: q1 = T1 s e q2 = T2 s rispettivamente. Ne consegue immediatamente che: p,C = per la pompa di calore e: f,C = q2 = T2 q2 = q1 q2 (T1 T2 ) (2.5) q1 = T1 q1 = q1 q2 (T1 T2 ) (2.4)
Le precedenti consentono di osservare che i coecienti di prestazione per un ciclo inverso reversibile di Carnot sono tanto pi` u elevati quanto pi` u` e piccola la dierenza tra le temperature delle due sorgenti e a parit` a di questa quanto pi` u ` e elevata la temperatura della sorgente fredda (T2 ) o della sorgente calda (T1 ) per f e p rispettivamente. Per un ciclo reversibile qualsiasi ` e semplice vericare che il calcolo di f e di p pu` o essere eettuato impiegando ancora le (2.4, 2.5) purch e si sostituiscano alle temperature T1 e T2 le temperature medie a cui sono scambiate le quantit` a di calore q1 e q2 4 . Se indichiamo con T1m e T2m le predette temperature, si ottiene che: f = T2m T1m T2m ; p = T1m T1m T2m (2.6)
Per quanto riguarda le temperature delle due sorgenti, esse sono ssate dalle esigenze della specica applicazione. Ci` o nonostante alcune considerazioni di carattere generale posso essere fatte. Con riferimento alle installazioni frigorifere, la sorgente ad alta temperatura ` e generalmente rappresentata dallaria ambiente. Si pu` o assumere quindi, per stime di prima approssimazione, che T1 ' 10 C. La temperatura della sorgente fredda pu` o risultare, al contrario, variabile entro ampi limiti; gli impianti operanti secondo i cicli a vapore descritti nel seguito vengono impiegati, usualmente, per mantenere negli ambienti refrigerati temperature variabili tra 0 C e 30 C sebbene con opportuni accorgimenti si possano raggiungere temperature nettamente pi` u basse.