Sei sulla pagina 1di 40

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI “PARTHENOPE”

Dispensa N 4

Il miglioramento dell’efficienza energetica


nei generatori di calore

Corso di Gestione dell’energia


A.A. 2019-2020
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA
PRINCIPALI COMPONENTI DI UN IMPIANTO TERMICO

1. Generatore di calore
2. Sistema di regolazione
3. Rete di distribuzione
4. Terminali (corpi scaldanti)

Rendimento globale, ηg = ηp× ηd × ηr × ηe

dove
• ηp = rendimento di produzione del generatore
di calore
• ηd = rendimento di distribuzione
• ηr = rendimento di regolazione
• ηe = rendimento di emissione
Definizioni dei rendimenti parziali

 Rendimento di produzione: rapporto tra l’energia termica trasferita al fluido


termovettore e l’energia del combustibile impiegato. Valori tipici: 80%÷90%.

 Rendimento di distribuzione: rapporto tra l’energia termica utile fornita ed energia


termica erogata dal sistema di produzione. Valori tipici  90÷95%.

 Rendimento di regolazione: rapporto tra l’energia termica richiesta in condizioni di


regolazione ideali (*) ed energia termica effettivamente richiesta. Valori tipici: 80-
85% con il solo termostato di caldaia, 85÷90% con regolaz. della mandata in base
alla Text, 90÷98% con regolaz. per singolo ambiente.

 Rendimento di emissione: rapporto tra l’energia termica richiesta in condizioni di


emissione ideali (**) ed energia termica effettivamente richiesta. Valori tipici: 95%
(radiatori) – 98% (ventilconvettori).

(*) Sistema di regolaz. ideale = sistema in grado di regolare istantaneamente l’emissione del
corpo scaldante al modificarsi del carico termico

(* *) Sistema di emissione ideale: sistema idoneo a mantenere una temperatura uniforme


dell’aria e delle pareti: ad ex., assenza di stratificazioni, pareti interne troppo calde e/o moti
convettivi troppo intensi in prossimità del corpo scaldante
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): RADIATORI E VENTILCONVETTORI

Temperature di alimentazione tipiche: 70-90 °C

Temperature di alimentazione tipiche: 50-60 °C


TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): AEROTERMI

Temperature di alimentazione tipiche: 60-90 °C


TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): STRISCE RADIANTI

Temperature di alimentazione tipiche: 60-90 °C


TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): PAVIMENTI RADIANTI

Temperature di alimentazione tipiche: 30-35 °C


Rendimenti di emissione convenzionali (UNI 10348)
CALDAIE A BASAMENTO: ESEMPI
(tipico campo di applicazione: 80-1.000 kW)

collegamenti di mandata e ritorno


circuito idraulico

tubi di fumo

bollitore

mantello con isolamento


termico

camera di combustione (C.C.)

bruciatore (atmosferico o ad
aria soffiata)
CALDAIE MURALI: CLASSIFICAZIONE (tipico campo di applicazione: 10-150 kW)
CALDAIE MURALI, TIPI A / B (CAMERA APERTA)
(tipico campo di applicazione: 10-150 kW)
Caldaie domestiche per uso promiscuo (riscaldamento e
Acqua Calda Sanitaria, ACS): schema di principio
RENDIMENTO E PERDITE NEI GENERATORI DI CALORE

Rendimento di produzione di un G.C., ηp 


Qu Qu
 1-
Qd  Qf  Qfbs  Q pre 
Qi Qc Qc

nei fumi;

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf


1) Perdite corrispondenti al contenuto entalpico residuo
dei fumi nelle effettive condizioni di uscita dalla
sezione di scambio termico della caldaia,
convenzionalmente suddivise in due aliquote:
1.a) calore latente (associato all’entalpia di
condensazione del vapor d’acqua presente nei fumi)
1.b) calore sensibile (aliquota rimanente)
Perdite nei fumi

2) Perdite di combustione (ossidazione incompleta del


combustibile)
Perdite per calore sensibile e latente

Le caldaie tradizionali devono funzionare a temperature elevate => caldaie a temperatura


costante (produzione del fluido termovettore a temperatura fissa, normalmente superiore a
80 °C, indipendentemente dalla richiesta effettiva dell’utenza)

 Perdite per calore latente ( 10% su PCS: nel calcolo rispetto al PCI sono già
implicitamente incluse):
 Perdite per calore sensibile ( 6÷8% su PCS)
Generatori di calore a temperatura costante

Pompa anti-
condensa,
spesso utilizzata
per portare più
velocemente la
caldaia in
temperatura

A regime, per evitare problemi di condensazione, la temperatura di mandata del G.C. è


costante, indipendentemente dalla T esterna e quindi dal fattore di carico; se la richiesta
di energia dell’utenza diminuisce, la potenza resa viene regolata aprendo la valvola
miscelatrice a tre vie (quindi in modo dissipativo) => forti perdite (in particolare per calore
sensibile, oltre che latente, e dispersioni dal mantello), a maggior ragione se la caldaia
funziona molto a carico parziale
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
BILANCIO ENERGETICO TIPICO
PER CALDAIE CONVENZIONALI
E A CONDENSAZIONE (A
PARTIRE DAL PCS)

i
Il miglioramento dell’efficienza nei G.C.

 Anche una caldaia di tipo “tradizionale”, a temperatura costante, può risultare


relativamente efficiente, a condizione che:
• il mantello sia ben isolato;
• il bruciatore sia munito di serranda sull’aspirazione dell’aria comburente, per
ridurre le perdite a bruciatore spento;
• il bruciatore sia in grado di modulare la fiamma in modo continuo o a gradini
(bruciatori a più stadi), oppure, in alternativa, il carico sia ripartito su più
generatori di calore, per migliorare il comportamento della centrale termica a
carico parziale

Confronto tra il
funzionamento di un
bruciatore tradizionale
e quello di un
bruciatore modulante
Il miglioramento dell’efficienza nei G.C.: sistemi modulari,
strategie di parzializzazione
 In alternativa all’impiego di bruciatori modulanti in continuo o multistadio (a gradini), è possibile
prevedere la suddivisione del carico termico su più generatori di calore (obbligatoria per potenze
installate superiori a 350 kW – D.P.R. 412/93)
 Esempio N. 1 (due generatori uguali, con parzializzazione “in parallelo” );
• fino al 50% del carico complessivo, entrambe le caldaie rimangono in esercizio con lo stesso
fattore di carico (ovviamente uguale a quello complessivo della centrale termica):
• per carichi inferiori al 50%, un generatore viene spento, e per il secondo il fattore di carico è
pari al doppio di quello complessivo della centrale

 In generale, in caso di parzializzazione in


parallelo, per una centrale con N caldaie uguali,
e un fattore di carico complessivo della
centrale pari a ftot, ciascuna caldaia sarà in
esercizio con un fattore di carico f pari a:
f = N ftot /(N caldaie in funzione)

 Il rendimento medio istantaneo della centrale


sarà, in generale:
Potenza te rmica util e P  P2  ...  Pi  ...  PN
   1
Potenza im messa con il combust ibile P1 P2 P P
  ...  i  ...  N
η1 η 2 ηi ηN
dove ciascun η i andrà calcolato in corrispond enza del fattore di carico che compete alla caldaia i - esima
Il miglioramento dell’efficienza nei G.C.: sistemi modulari,
strategie di parzializzazione
 Esempio N. 2 (tre generatori uguali, parzializzazione in sequenza, o “a cascata”):
• per valori del fattori di carico complessivo, ftot, compresi tra 2/3 e 1, due caldaie
lavorano al 100% del carico e la terza viene parzializzata, funzionando con un fattore di
carico pari a (3 ftot -2);
• per valori del fattori di carico complessivo, ftot, compresi tra 1/3 e 2/3, una caldaia è
spenta, una lavora al 100% del carico, e la terza con un fattore di carico pari a (3 ftot -1);
• per ftot minore di 1/3, due caldaie sono spente e l’ultima lavora con un fattore di carico
pari a 3  ftot.

 In generale, in caso di
parzializzazione in serie, per una
centrale con N caldaie uguali, e un
fattore di carico complessivo della
centrale pari a ftot, ciascuna
caldaia sarà in esercizio con un
fattore di carico f pari a:

f = Nftot - (N caldaie in funzione-1)

 Il rendimento medio della centrale avrà la stessa espressione valida per il caso precedente
Sistemi modulari: esempio di calcolo dell’efficienza media nel caso di
regolazione sequenziale, con due generatori (uguali), per fattori di carico
compresi tra il 50% e il 100%
 Assumendo:
- Pn,tot = carico termico complessivo;
- Pn,1 = Pn,2 = Pn,tot/2 = potenza nominale del singolo generatore;
- Ptot = potenza totale effettivamente richiesta;
- Pi = potenza effettivamente richiesta al generatore “i”;
- ftot = fattore di carico totale = Ptot/Pn,tot;
- fi = fattore di carico per il generatore “i” = Pi/Pn,i;

Ptot = ftot  Pn,tot = (P1 + P2) = (Pn,1 + f2  Pn,2) = (Pn,tot/2 + fi  Pn,tot/2)

ftot  Pn,tot = (Pn,tot/2) (1 + fi ) => ftot = (1/2)  (1 + fi ) => fi = 2  ftot - 1

Ptot 2  f tot
  f tot   
P1 P2 1 ( 2  f tot  1)
 
1 2  n ,1 η2
con  2 calcolato in corrispond enza di f 2  ( 2  f tot  1)
Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
sistemi a temperatura scorrevole

 La temperatura della mandata viene ridotta al diminuire


del carico termico (con bruciatori modulanti in continuo
o multistadio, a gradini)

• Riduzione di tutte le dispersioni (involucro, calore sensibile


fumi, perdite al camino a bruciatore spento, etc.)
• Migliore efficienza ai carichi parziali

 Per sfruttarne adeguatamente le caratteristiche, è


necessaria una bassa T media in caldaia:

• T di mandata quanto più possibile bassa (di solito 75 °C


max.) e T tra mandata e ritorno quanto più elevato
possibile (di solito 20 °C min.)

N.B.: è necessario che lo scambiatore acqua-fumi


sia specificamente progettato per evitare che la T
superficiale lato fumi scenda troppo

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf


Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
caldaie a condensazione

 L’uso di materiali speciali (acciai inox al Ti) permette di raffreddare i fumi al di sotto della T di
rugiada (purché ovviamente la T di ritorno dell’acqua sia abbastanza bassa => applicazioni ideali:
corpi scaldanti a media o bassa temperatura, come pavimenti radianti o ventilconvettori
 Necessità di prevedere uno scarico della condensa (acida; per caldaie domestiche è comunque
consentito lo scarico diretto in fogna) ed un’evacuazione forzata dei fumi (più freddi e quindi più
pesanti)
 Anche in questo caso, ovviamente, in condizioni di progetto, la T di mandata deve essere quanto
più possibile bassa e il T tra mandata e ritorno quanto più elevato possibile, in modo da
garantire l’effettiva condensazione, almeno parziale, del vapore contenuto nei fumi
Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
impianti con caldaie a condensazione
Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
temperature di rugiada per vari combustibili

N.B.: maggiore percentuale di CO2 => minore eccesso d’aria => maggiore umidità specifica dei fumi =>
temperatura di rugiada più alta => maggiori possibilità di recupero del calore di condensazione
Elenco riepilogativo delle principali tecniche per il miglioramento
dell’efficienza nei G.C. (I)

 Riduzione perdite per calore sensibile fumi:


• tiraggio forzato (T di uscita dei fumi < 100 – 120 °C, ma c’è il consumo del
ventilatore: 100-200 W per caldaie domestiche)
• caldaie a bassa temperatura
• a temperatura scorrevole
• a condensazione
 Miglioramento della coibentazione dell’involucro (> 8 - 10 mm)
 Riduzione perdite prelavaggio (ad ex., impedire accensioni ravvicinate)
 Utilizzo di bruciatori con modulazione (a gradino o continua)
 Riduzione dell’eccesso d’aria, e quindi delle perdite per incombusti (in genere
mediante premiscelazione aria-combustibile)
 Bruciatori a irraggiamento
Elenco riepilogativo delle principali tecniche per ol miglioramento
dell’efficienza nei G.C. (II)

 Modulazione dell’eccesso d’aria (insieme a quello del combustibile) a carico parziale


(inverter sul ventilatore, nel caso di tiraggio forzato, oppure serrande per l’aria,
nel caso di tiraggio naturale)

 In mancanza di richiesta termica, nel caso di caldaia a tiraggio naturale, chiusura


totale della serranda dell’aria, oppure, nel caso di tiraggio forzato, arresto del
ventilatore (si evita di raffreddare involontariamente l’acqua presente
nell’impianto, sfruttandone al meglio l’inerzia termica)

 Corretto dimensionamento, prevedendo eventualmente la ripartizione del carico su


più caldaie (nel caso di caldaie convenzionali, senza modulazione)

… inoltre, nelle caldaie domestiche: accensione piezoelettrica in sostituzione della


fiamma pilota (riduzione consumo ≈ 0,01 Sm3/h)
Caldaie ad alta efficienza:
analisi energetica, economica e di impatto ambientale della sostituzione di una caldaia con
rendimento SR con una più efficiente, di rendimento SP

 Risparmio energetico: Ep = ET  (1/SR – 1/SP )


 Riduzione delle emissioni di gas serra(*): MCO2 = Ep  fGN

 Riduzione costi di combustibile(*): CE = ET  (1/SR – 1/SP )  cu,GN / PCI

Esprimendo ET come potenza nominale, PT, per ore equivalenti, ovvero ET = PT  Heq =>

I I/PT
SPB  
ΔCE  1 1  c u,GN
 -    Heq
η
 SR ηSP  PCI

(*) Nell’ipotesi che il combustibile utilizzato sia in entrambi i casi il Gas Naturale;
cu,GN si intende in €/m3, PCI in kWh/m3
35.000 Tradizionale
Alta efficienza, T costante
Alta efficienza, T scorrevole
30.000 Condensazione

25.000
Caldaie ad alta efficienza:
20.000
costi di investimento
Costi (€)

15.000

10.000

5.000

0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Pt (kW)

140
Tradizionale
Alta efficienza, T costante
120 Alta efficienza, T scorrevole
Condensazione

100
Costi specifici (€/kWt)

80

60

40

20

0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Pt (kW)
Caldaie ad alta efficienza: recupero del capitale, esempio per utenza con regime
fiscale del gas di tipo civile (caso A) o industriale (caso B).

A) cu,GN = 0,80 €/m3 B) cu,GN = 0,60 €/m3


20 20

18 18
Extra-costo di investimento (€/kW) Extra-costo di investimento (€/kW)
16 16
10 10
14 14
20 20
12 40 12 40
SPB (anni)

SPB (anni)
80 80
10 10
120 120
8 8

6 6

4 4

2 2

0 0
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 0 200 400 600 800 1000 1200 1400
Ore equivalenti (h/anno) Ore equivalenti (h/anno)

Ipotesi: SR = 0,70; SP = 0,90


Esempio di intervento di sostituzione di generatori di calore:
analisi energetica e tecnico-economica (semplificata)
IPOTESI
•Utenza civile non domestica, località: Piemonte
•Costo gas (al netto delle imposte): tariffe per servizio di tutela, ambito nord-
occidentale
•Intervento: sostituzione di caldaia da 1000 kW (funzionante, tipo A), a servizio di
un’utenza con distribuzione a bassa temperatura, con:
 A: N. 2 caldaie tradizionali da 500 kW ciascuna (costo: 11.000 €)
 B: caldaia a temperatura costante ad alta efficienza (costo: 12.000 €)
 C: caldaia a temperatura scorrevole (costo: 15.000 €)
 D: caldaia a condensazione (costo: 31.000 €)

Rendimenti delle caldaie a confronto


Costi del gas naturale assunti per il confronto
Ambito nord occidentale
CLIENTI NON DOMESTICI
Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria Servizi Servizi
TOTALE
di vendita di rete
Quota energia (€/Sm3)
Sm3/anno: da 0 a 120 0,071229 0,490853
da121 a 480 0,193438 0,613062
da 481 a 1.560 0,170370 0,589994
da 1.561 a 5.000 0,165970 0,585594
0,419624
da 5.001 a 80.000 0,141119 0,560744
da 80.001 a 200.000 0,104755 0,524379
da 200.001 a 1 mln 0,086435 0,506059
oltre 1 mln 0,075465 0,495089
Quota fissa (€/anno) 55,40 43,63 99,03

Usi civili
Fascia di consumo annuo
TRIBUTI
fino a 120 da 120 a da 480 a 1.560
m3 480 m3 m3 oltre 1.560 m3
ACCISA
4,40 17,50 17,00 18,60

ADDIZIONALE
REGIONALE
Piemonte 2,20 2,58 2,58 2,58
Sostituzione di generatori di calore:
esempio di analisi energetica e tecnico-economica (semplificata)

CARICO CUMULATO DELL’UTENZA (Etot = 660.000 kWh/anno*)


100
100

Fattore di carico (%)


90

Frazione dell'energia fornita con il fattore di carico corrente rispetto


all'energia totale (%)
80
70
70

60

50
50
%

40

30
30

20 15,2
15,9 26,5 10
36,4
10

6,1
0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800
h/anno

* N.B.: valore plausibile, nel caso di usi per climatizzazione, solo in climi rigidi
Calcolo del consumo di gas naturale per le soluzioni a confronto

 Il fabbisogno di energia primaria stagionale è:


Ep = Si (ET,i /, i)

 Il rendimento medio stagionale è quindi:


medio = ET,tot/ Ep = ET,tot/ Si (ET,i /, i) = Si [(ET,i / ET,tot )/, i]

dove ET,tot è l’energia resa complessivamente e “i” denota i valori relativi al generico
“gradino” del diagramma di carico.

Ad es., nel caso A, considerando il vari valori del rapporto (ET,i/ET,tot ) indicati in figura si ha:
medio = 1/[(0,152/0,90) + (0,159/0,86) + (0,265/0,83) + (0,364/0,80) + (0,061/0,55)] = 0,808
Calcolo del consumo di gas naturale per le soluzioni a confronto

Rendimento medio istantaneo (%)


Frazione del carico A (due
massimo (%) A (rif.) caldaie) B C D
100 90 90 90 93 97
70 86 87 91 96 101
50 83 90 92 98 104
30 80 85 91 99 106
10 55 73 89 99 109
Ep (kWh) 816.775 763.393 725.393 678.302 638.435
Rendimento medio
stagionale (%) 80,8 86,5 91,0 97,3 103,4

N.B.: per la soluzione A-due caldaie, si ipotizza che, fino al 50% del carico, una caldaia sia a pieno
regime e l’altra venga parzializzata => medio = 2f/[1/N + (2f-1)/2f-1]
CONFRONTI

A (due
A (rif.) caldaie) B C D
V gas (Sm3/anno) 85.169 79.603 75.641 70.730 66.573
Ep (tep/anno) 70,2 65,7 62,4 58,3 54,9
Risp. Ep (tep/anno) 4,6 7,9 11,9 15,3
MCO2 (t/anno) 163,5 152,8 145,2 135,8 127,8
Risp.CO2 (t/anno) 10,7 18,3 27,7 35,7
Costo gas (€/anno)
materia prima: 35.739 33.403 31.740 29.680 27.935
uso reti: 11.959 11.361 10.802 10.109 9.522
imposte: 18.000 16.821 15.982 14.942 14.061
Costo gas TOT (€/anno) 65.698 61.585 58.524 54.731 51.519
Risparmio (€/anno) 4.112 7.173 10.967 14.179
Investimento (€) 11.000 12.000 15.000 31.000
SPB (anni) 2,7 1,7 1,4 2,2
VAN/Investimento (15 anni, 5%) 2,9 5,2 6,6 3,8
Esercizi e quesiti

1) Ripetere i calcoli dell’esempio sulla sostituzione del generatore di calore:


- per un’utenza ubicata sempre in Piemonte, ma con regime fiscale di tipo industriale;
- per un’utenza ubicata in Campania, usando le tariffe del mercato tutelato, ambito centro-sud occidentale, nei
due casi di regime fiscale civile e industriale, e con la curva di durata dei carichi in figura.

100 CARICO CUMULATO DELL’UTENZA (Etot = 450.000 kWh/anno)


100

Fattore di carico (%)


90

Frazione dell'energia fornita con il fattore di carico corrente rispetto


80 all'energia totale (%)

70
70

60
50
50
%

40

30
30
22,2
20 22,2 10
15,6

10 26,7 13,3

0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400
h/anno
Esercizi e quesiti

2) Descrivere brevemente le principali perdite nei generatori di calore e gli accorgimenti utili a ridurle.
3) Descrivere brevemente le caratteristiche dei bruciatori a irraggiamento.
4) Descrivere brevemente le caratteristiche delle caldaie a temperatura scorrevole.
5) Descrivere qualitativamente l’influenza dell’eccesso d’aria sul rendimento di un generatore di calore.
6) Definizione e valori tipici dei rendimenti di regolazione, distribuzione, emissione.
7) E’ possibile utilizzare una caldaia a condensazione in un impianto in cui i corpi scaldanti sono dei radiatori
e, nel caso, con quali limitazioni? Che accorgimenti possono eventualmente migliorare le prestazioni della
caldaia a condensazione a servizio di un impianto a radiatori?
8) In una centrale termica si hanno a disposizione tre caldaie uguali, da 500 kW nominali ciascuna, il cui
comportamento a carico parziale è descritto dai valori riportati in tabella. Si determini la configurazione di
esercizio ottimale (scegliendo tra la parzializzazione “in sequenza” e quella “in parallelo”), calcolando il
corrispondente rendimento medio complessivo della centrale, in ciascuno dei due seguenti casi:
- caso A: potenza termica complessivamente richiesta = 1.200 kW;
- caso B: potenza termica complessivamente richiesta = 600 kW.
Fattore di carico Rendimento
Risultati: (%) (%)
caso A: 100 92
• ftot = 80% 90 91
• Pimmessa parallelo (tre caldaie, tutte all’80%)= 1.200/0,89 = 1.348 kW 80 89
• Pimmessa sequenza (due caldaie al 100%, la terza al 40%) = 2×500/0,92 + 200/0,72 = 1.365 kW 70 85
=> opzione ottimale = parallelo 60 81
caso B: 50 77
40 72
• ftot = 40%
30 66
• Pimmessa parallelo (due caldaie, la terza è off) = 600/0,81 = 741 kW
20 54
• Pimmessa sequenza (una caldaia al 100%, la seconda al 20%) = 500/0,92 + 100/0,54 = 729 kW
10 42
=> opzione ottimale = sequenza
Esercizi e quesiti
9. Con riferimento al diagramma di carico dell’utenza e alla curva caratteristica del generatore di calore riportati in
figura, e assumendo inizialmente che la caldaia abbia potenza pari al carico massimo dell’utenza (1.000 kW),
determinare:
A. l’energia termica resa all’utenza, su base annuale;
B. il corrispondente fabbisogno di energia primaria;
C. le emissioni di gas serra (assumendo che il combustibile sia gas naturale).
Successivamente:
D. calcolare il risparmio energetico che si otterrebbe utilizzando, invece di un’unica caldaia da 1.000 kW, due
caldaie, ciascuna di potenza pari a 500 kW, caratterizzate dalla medesima curva di rendimento a carico parziale
della caldaia di cui al caso precedente.
N.B.: nel caso D, occorre anche verificare, laddove necessario (fattore di carico superiore al 50%), se sia più conveniente parzializzare le due caldaie in
parallelo (ovvero, facendole lavorare entrambe con lo stesso fattore di carico) o in cascata (una caldaia al 100% della sua potenza, e l’altra
parzializzata), e scegliere la soluzione ottimale.
100
Rendimento Caldaia
90 100,0
Potenza termica massima = 1000 kW
80 90,0
90,0
80,0
fattore di carico (%)

70
82,5
80,0
60
70,0
72,0
60,0
50 61,0
50,0
40 47,0
40,0
30
30,0
20
20,0
10 10,0
0 0,0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
h/anno

Potrebbero piacerti anche