Sommario
cogenerazione di energia elettrica e termica trigenerazione impianti con turbine a gas centrali con motori a combustione interna costo industriale di produzione, costo delle esternalit e fattibilit economica esercitazioni elementi per la progettazione di massima degli impianti
Definizione di COGENERAZIONE
COGENERAZIONE: la produzione contemporanea di due diverse forme di energia (termica ed elettrica) intesi entrambi come effetti utili, partendo dalla stessa fonte primaria. La cogenerazione anche nota con lacronimo CHP (Combined Heat and Power) Condizione essenziale per la cogenerazione la richiesta simultanea di energia elettrica e termica. Lesempio seguente illustra il risparmio di energia primaria conseguibile con la cogenerazione.
TRIGENERAZIONE
TRIGENERAZIONE: la produzione e lutilizzo in maniera simultanea di energia elettrica, termica e frigorifera.
35% Combustibile 100% Motore termico 50% Energia termica recuperabile Perdite 15% Perdite 21% Utenza termica Utenza frigorifera 30% 15% Macchina ad assorbimento COP =0,7
Energia elettrica 5%
cogenerazione
Il termine cogeneration fu usato per la prima volta dal Presidente USA Carter nel suo messaggio sullenergia del (1977). I settori di interesse per la cogenerazione sono numerosi variando dai trasporti, al riscaldamento ambientale, alla termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani e in genere a tutti gli usi civili ed industriali dellenergia. Luso combinato di sistemi integrati per la produzione contemporanea di energia elettrica e termica a partire dalla stessa fonte primaria, consentendo di avere rendimenti complessivi pi elevati, determina una riduzione del consumo di combustibili di tipo tradizionale e quindi delle emissioni inquinanti prima fra tutte lanidride carbonica (CO2). Questo ultimo effetto quanto mai importante anche alla luce delle determinazioni della Conferenza Internazionale di Kyoto (1992), per la riduzione delleffetto serra.
cogenerazione
La cogenerazione prevede la produzione combinata di energia elettrica ed energia termica utile (calore). Si caratterizza per il recupero in forma utile di parte dellenergia termica, che altrimenti verebbe dissipata nellambiente. Rispetto alla produzione separata delle stesse quantit di energia elettrica e calore la cogenerazione comporta: 1. un risparmio economico rispetto al minor consumo di combustibile;
2. riduzione dellimpatto ambientale, dovuta sia alla riduzione delle emissioni, che al minor rilascio di calore residuo nellambiente (minor inquinamento atmosferico e minor inquinamento termico).
F (o Qin) : potenza termica sviluppata dalla combustione completa del combustibile = Gb Hi W: potenza elettrica sviluppata (1.o effetto utile)
W Rendimento elettrico el = F
Rendimento termico th = Indice elettrico
Qu F
Rapporto termico/ elettrico:
W Ie = Qu
Qu = W
cogenerazione
E possibile definire un rendimento di primo principio che attribuisce lo stesso peso a W e Qu
W Qu W + Qu I = el + th = + = F F F
E possibile definire un rendimento di secondo principio che, da un punto di vista energetico, pi corretto assegnando un diverso peso energetico ed economico a W e Qu
W + Qu (1 T0 Tx ) II = F
Dove Tx la temperatura media a cui viene reso disponibile il calore Qu
el c th c
Questo indice ci dice quanto risparmiamo nella configurazione cogenerativa rispetto alla produzione separata.
W W pe = = F FQc F Qu
th c
Esso attribuisce alla produzione elettrica solo la quota di combustibile in pi rispetto alla produzione termica in caldaia. Questo rendimento allora pu essere confrontato direttamente con il rendimento elettrico convenzionale, stabilendo come la cogenerazione consente di produrre elettricit con rendimenti molto elevati. Questo parametro ha il difetto di non dire nulla sulla quantit di elettricit prodotta. Il rendimento pe pu essere confrontato con il rendimento utile degli impianti a recupero, a suo tempo definito come: Pu u = & & Q1 Qu Dove Pu la potenza meccanica e Q1= b *F con b pari a rendimento di combustione dellimpianto cogenerativo. Il rendimento di produzione elettrica tiene conto delle perdite nel generatore elettrico e del rendimento di combustione nella generazione separata di calore.
IRE = 1
Ec Etciv
Ec il consumo di energia primaria su base annua (esclusi generatori di calore ausiliari); Ee lenergia elettrica prodotta Etciv la parte di produzione di energia termica utile di una sezione di produzione combinata di energia elettrica e calore destinata alle utilizzazioni di tipo civile ai fini di climatizzazione, riscaldamento, raffrescamento, raffreddamento, condizionamento di ambienti residenziali, commerciali e industriali e per uso igienico-sanitario, con esclusione delle utilizzazioni in processi industriali; Etind la parte di produzione di energia termica utile di una sezione di produzione combinata di energia elettrica e calore destinata alle utilizzazioni diverse da quelle previste per Etciv ;
ts , civ il rendimento termico netto medio annuo di riferimento per un impianto destinato alla sola
produzione di energia termica utilizzata a scopi civili;
ts, ind il rendimento termico netto medio annuo di riferimento per un impianto destinato alla sola
produzione di energia termica utilizzata a scopi industriali;
es il rendimento elettrico netto medio annuo di riferimento per un impianto destinato alla sola
produzione di energia elettrica e dipende sia dalla taglia della sezione che dal tipo di combustibile utilizzato dallimpianto di produzione combinata di energia elettrica e calore in esame.
Le modalit di prelievo delle due componenti elettrica e termica dellenergia prodotta, sono spesso caratterizzate da profili indipendenti e variabili nel tempo (processi continui, discontinui su base giornaliera e stagionale). Il problema principale della cogenerazione riguarda soprattutto la corrispondenza tra produzione e domanda sia sul lato elettrico che termico. Non sufficiente ottenere rendimenti complessivi di generazione prossimi allunit se poi non si possono razionalmente utilizzare le energie rese disponibili dalloperazione. Diventa quindi indispensabile rompere la rigida concatenazione fra le due forme di energia introducendo nel sistema i necessari gradi di libert in modo da adeguare le produzioni di energia elettrica e calore a quelle richieste di volta in volta dallutenza.
cogenerazione
In presenza di tariffa elettrica multioraria, necessario valutare se sia opportuno autoprodurre energia elettrica in cogenerazione anche nelle fasce orarie meno pregiate. In presenza di energia elettrica autoprodotta eccedente il fabbisogno interno, necessario valutare se prevedere contratti di scambio o piuttosto di vendita sul mercato; La cogenerazione comporta un investimento non indifferente ed in molti casi un onere per personale di sorveglianza e per manutenzione. Questi oneri (che sono oneri fissi) devono essere compensati dai previsti vantaggi energetici, che sono proporzionali alla produzione; per cui necessario verificare che le domande energetiche si presentino per un elevato numero di ore allanno.
potenza imposta
Con questa modalit di funzionamento non si tenta di soddisfare il massimo carico elettrico o termico richiesto dallutenza; infatti il verificarsi del massimo assorbimento energetico va considerato un evento occasionale, poco significativo ai fini progettuali. Altres si procede col tentativo di soddisfare le esigenze medie, ed in tale condizione massimizzare lo sfruttamento del calore di processo. Si ha chiaramente un funzionamento in parallelo alla rete, prevedendo di poter cedere ad essa leccesso di energia elettrica prodotta ed acquistare quella mancante. Il soddisfacimento dellutenza termica cos subordinato alla marcia imposta al sistema di cogenerazione, per cui senzaltro necessaria una caldaia di integrazione. La potenza prescelta potrebbe anche essere imposta da aspetti tecnici legati alla tecnologia utilizzata: ad esempio si potrebbe scegliere una marcia che ottimizzi le prestazione della macchina cogenerativa.
funzionamento in isola
Il funzionamento "in isola", cio senza alcuna connessione alla rete, trova limitatissime possibilit dimpiego nel nostro paese, quasi esclusivamente in localit non servite dalla rete elettrica. Esso presenta infatti vari tipi di controindicazioni come, ad esempio, la difficolt di regolazione e il degradamento del rendimento nel caso di carichi elettrici fortemente variabili con conseguenti maggiori investimenti per dotare limpianto della necessaria elasticit (ad esempio ripartendo la potenza su un numero idoneo di macchine), o la necessit di prevedere macchine di riserva per assicurare la potenza in caso di fuori servizio.
Le turbine a contropressione
In questo caso il vapore prodotto espande in turbina fino ad un livello di pressione e quindi di temperatura compatibile con il livello richiesto dall'utenza termica. La pressione del vapore all'uscita della turbina risulta cos decisamente superiore a quella normalmente prevista nel caso di sola generazione elettrica. Il vapore scaricato dalla turbina pu essere utilizzato direttamente inviandolo all'utenza mediante un'opportuna rete di vapore.
Questa possibilit si verifica quasi esclusivamente nel settore industriale quando le lavorazioni previste richiedono l'impiego di vapore a bassa pressione (2-8 bar) come ad esempio nelle cartiere, zuccherifici e in genere nell'industria chimica, tessile ed alimentare. Mancando la possibilit di recuperare la condensa si dovr in questo caso prevedere il reintegro continuo dell'impianto con acqua opportunamente trattata. Per evitare la formazione di incrostazioni soprattutto all'interno del generatore di vapore si deve infatti depurare l'acqua dalla presenza di sali minerali. Occorre inoltre eliminare i gas disciolti (aria) per ridurre la presenza di incondensabili nel ciclo. Con l'impianto a condensatore caldo si sceglie invece di trasferire il calore dal vapore espanso che condensa in un opportuno scambiatore a superficie (condensatore caldo) ad un fluido secondario che serve l'utenza.
Pu W pe = b = b gen.el. = b gen.el.m Q1 Qu Q1 Qu
Le turbine a contropressione possono avere un rendimento isoentropico molto basso in quanto, come noto, esso non incide sul rendimento utile, anche se ci pu determinare un maggior consumo specifico di vapore per unit di potenza resa. L'espansione pi contenuta e soprattutto il pi basso volume specifico del vapore in uscita permettono di limitare la macchina ad un unico corpo di turbina di dimensioni contenute con una riduzione sensibile dei costi rispetto agli impianti convenzionali a condensazione.
Le turbine a derivazione
Il vapore prodotto pu espandere in turbina fino al livello di pressione pi basso compatibile con la temperatura del fluido esterno utilizzato per asportare il calore dal condensatore cos come di norma avviene nelle grandi centrali elettriche. Il calore richiesto per l'utenza termica ottenuto derivando parte del vapore nel corpo di bassa pressione della turbina al livello di temperatura e pressione richiesto per alimentare l'utenza. Solo il vapore rimasto nella turbina continua quindi la propria espansione fino alle condizioni di scarico. Anche in questo caso il vapore estratto pu essere direttamente utilizzato oppure il relativo calore viene ceduto ad un fluido secondario in uno o pi scambiatori a superficie.
Turbine a derivazione
Alla derivazione di vapore a fini cogenerativi si possono affiancare i tradizionali spillamenti utilizzati per aumentare il rendimento del ciclo Rankine. Queste complicazioni impiantistiche sono giustificate solo nel caso di grandi realizzazioni dove un incremento dell'efficienza di qualche punto percentuale permette sensibili risparmi in termini energetici e gestionali. A causa della dissipazione del calore di condensazione, questi impianti cogenerativi hanno un rendimento termico complessivo inferiore a quelli con turbine a contropressione. Sono per caratterizzati da una notevole flessibilit di funzionamento e sono quindi particolarmente idonei in presenza di utenze con assorbimenti termici discontinui. Infatti la portata di vapore derivata pu variare dal valore massimo di progetto al valore nullo con sola produzione quindi di energia elettrica il cui esubero pu essere ceduto alla rete senza problemi.
Rapporto termico/elettrico tra 1.5:1 e 3:1 in relazione alle caratteristiche della TG Idonea alla post-combustione (supplementary firing) per aumentare la temperatura dei gas di scarico fino a oltre 1000oC , in modo da incrementare il rapporto termico/elettrico fino a oltre 10:1 (tipicamente 5:1). Il rendimento di post-combustione molto alto (oltre 95% ma pu essere >1, come verr mostrato nel seguito). Tale rendimento molto superiore a quello delle caldaie ausiliarie che rappresentano invece un metodo molto meno efficiente di incrementare la produzione termica ad elevata temperatura. La cogenerazione con turbina a gas e post-combustione offre una notevole flessibilit nel soddisfare carichi termici variabili o richieste di calore a pi alta temperatura.
Post-combustione
Un sistema di postcombustione caratterizzato da un consumo di combustibile (spesa) e da un aumento di produzione termica rispetto al caso unfired. Si pu definire allora un rendimento di postcombustione definito come: P pc ,th = t Fpc dove Pt la produzione termica addizionale e Fpc il consumo energetico del bruciatore. implica una rotazione della linea di raffreddamento del gas nel piano T Q , con aumento della pendenza. Le conseguenze sono due: a causa dellinnalzarsi del livello termico a monte dellevaporatore di alta pressione, la produzione di vapore aumenta; minori temperature dei gas al camino con miglioramento del recupero termico della caldaia.
Cogenerazione con turbina a gas a ciclo STIG (STeam Injected Gas turbine )
La cogenerazione con turbina a gas a ciclo STIG e eventuaale duct-burner consente di produrre vapore a elevata pressione con ottimi rendimenti indici di cogerazione ed estrema flessibilit nel rapporto termico/elettrico. Liniezione di vapore nel combustore pu essere abbinata a tecniche di abbattimento delle emissioni di NOx.
Un impianto a ciclo combinato gas-vapore pu essere esercito come impianto cogenerativo qualora una parte del vapore viene prelevato da uno o uno o pi corpi cilindrici oppure spillato dalla turbina a vapore. Generalmente lo schema dellimpianto a vapore presenta un assetto del tipo a condensazione e spillamento, anche se in teoria possibile anche uno schema con turbina a contropressione.
Turbine a Gas
Cogenerazione con ciclo combinato
Motori alternativi
I motori alternativi a ciclo Otto e Diesel costituiscono attualmente la tecnologia dominante nel campo delle piccole potenze, da pochi kW a qualche MW. In particolare conveniente il loro utilizzo fino a potenze dellordine dei 5-7 MW. Elementi distintivi delle applicazioni stazionarie di questa tecnologia sono: grandissima flessibilit ed affidabilit ottenuta mediante il trasferimento dellenorme esperienza accumulata nella propulsione; modularit (variando il numero dei cilindri in funzione della potenza da erogare); rendimenti elettrici elevati: dal 20-25% delle macchine da qualche decina di kW al 40% e oltre per i motori Diesel da diverse centinaia d kW; facilit nel reperimento di servizi e di personale per la manutenzione; costi di manutenzione molto pi elevati delle altre tecnologie per impianti fissi che ne limitano limpiego non oltre qualche MW; emissioni piuttosto elevate di tutti i maggiori macro-inquinanti di interesse normativo: risulta quindi necessario adottare costosi sistemi di abbattimento delle emissioni (catalizzatori) vasta diffusione della sovralimentazione, che consente di aumentare le potenze specifiche (kW per unit di cilindrata) e quindi ridurre i costi.
Nel caso di applicazioni cogenerative, il combustibile pi utilizzato, il gas naturale, per le sue caratteristiche di compatibilit ambientale, per la disponibilit assicurata dalla capillare rete di distribuzione e per il costo relativamente contenuto. Il suo utilizzo riduce inoltre i costi di manutenzione, consente di dilatare gli intervalli di manutenzione ed in generale prolunga la vita utile dei motori. Infine occorre considerare la totale assenza di serbatoi per il combustibile, e dei necessari rifornimenti periodici.
Rappresentazione schematica di un motore a pre-camera ad accensione comandata a miscela magra alimentato a gas naturale.
Motori alternativi
Motori alternativi
In definitiva, il calore recuperabile a bassa temperatura si aggira attorno al 25-30% dellinput termico, a fronte del 30-35% disponibile nei gas di scarico. Come gi detto, i motori alternativi rientrano nella classe delle macchine a un solo grado di libert per le quali la sola regolazione possibile quella della potenza elettrica. Una volta fissata la potenza elettrica, il calore utile prodotto pu essere variato solamente in negativo dissipando allambiente una parte del calore altrimenti recuperato. Nel campo di impiego continuativo, assumono particolare importanza laffidabilit, la manutenzione e la vita del motore alternativo. Generalmente si prevedono operazioni di manutenzione ogni 1000 ore e revisioni generali con frequenza tra 10.000 e 30.000 ore di funzionamento. Il fattore di utilizzo annuo relativamente basso e si attesta su valori non superiori al 90%.
sintesi
tecnologie cogenerative motori diesel motori a gas turbine a gas microturbine celle combustibili
potenza KW
25-20.000
50-5.000
500-30.000
30-200
300-50.000
rendimento elettrico
27-44
24-37
25-40
21-30
30-60
rendimento totale
85-88
85-88
85-90
80-85
75-85
vita operativa h
60.000
60.000
110.000
60.000
45.000
rumore a 1m dB
70-115
70-115
75-90
65-80
60
200-350
250-750
300-900
700-1.0000
3.500-5.000
0,005-0,01
0,007-0,02
0,003-0,008
0,005-0,01
0,005-0,02
75-150
75-150
100-200
75-350
La situazione italiana
La potenza installata totale ammonta a circa 6.900 MW; la figura riportata di seguito ne illustra la suddivisione secondo il tipo di motore primo, riferita al 2004 (Dati GSE, ex GRTN).
Nel 2004 sono stati prodotti in cogenerazione circa 36 TWh elettrici e 39 TWh termici, consumando combustibile per complessivi 110 TWh. Si sono quindi risparmiati, grazie alla cogenerazione, circa 35 TWh. Si osserva quindi una sostanziale coerenza con le corrispondenti grandezze riferite al 2003.
Situazione italiana
Il gas naturale il combustibile pi diffuso, seguito dal gas di processo dallolio combustibile (v. figura seguente).