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Scuola di Ingegneria
Industriale e dell’Informazione
Corso integrato di Fisica Tecnica
Termodinamica – parte I
a/a 2019 – 2020 I semestre
© Prof. Paolo Vercesi
Slide presentate a lezione
Termodinamica
Grandezze fisiche ed unità di misura. Misura di pressione e temperatura. Sistemi termodinamici e trasformazioni termodinamiche.
Sistemi chiusi e aperti. Proprietà di un sistema termodinamico, stato di equilibrio e trasformazioni.
Sostanze pure, gas perfetti, miscele di gas perfetti e cenni sull'aria umida.
Primo principio della termodinamica per sistemi chiusi e aperti. Bilanci di massa e di energia. Calore e lavoro, le diverse forme di
lavoro, conservazione e trasformazione dell’energia. Calori specifici, energia interna ed entalpia. Trasformazioni politropiche.
Entropia: entropia scambiata ed entropia generata, bilanci entropici in sistemi chiusi ed aperti. Il diagramma T-s. Variazioni di
entropia in gas, solidi e liquidi.
Serbatoi di energia e motori termici, macchine frigorifere e pompe di calore, rendimento e coefficienti di prestazione. Secondo
principio della termodinamica, gli enunciati di Kelvin-Planck e Clausius. Trasformazioni reversibili ed irreversibili. Ciclo e teoremi di
Carnot, scala termodinamica della temperatura.
Analisi termodinamica di volumi di controllo. Analisi di dispositivi a flusso stazionario: ugelli e diffusori, compressori e turbine,
pompe, scambiatori di calore, valvole di laminazione.
Sistemi bifase ed analisi termodinamica del ciclo Rankine.
Analisi termodinamica ciclo Joule-Bryton. Cenni sui cicli Otto, Diesel
Scambio termico
Le diverse forme di trasmissione del calore.
Conduzione termica. Postulato ed equazione di Fourier, conduzione in regime stazionario, resistenze termiche.
Convezione forzata in condotti e all'esterno di superfici. Coefficiente di scambio termico convettivo, perdite di carico e potenza di
pompaggio.
Scambio termico radiativo e proprietà radiative delle superfici.
Gli scambiatori di calore.
Informazioni generali
Struttura didattica
Consta, per gli argomenti indicati, di lezioni ex cathedra e di esercitazioni.
Se i tempi di svolgimento del programma lo consentiranno, potranno essere
organizzati anche interventi seminariali o visite.
Modalità d'esame
L'esame consiste in una prova scritta, con eventuale orale solo a richiesta
del docente. Saranno disponibili moduli di autovalutazione (istruzioni su
beep). L’iscrizione e la registrazione dell’esame avviene online.
MASSA
ENERGIA
SISTEMA
TERMODINAMICO ENERGIA
MASSA
SISTEMA CHIUSO: Scambia con l’esterno SISTEMA APERTO: Scambia con l’esterno
ENERGIA come lavoro (se il contorno è ENERGIA e MATERIA
deformabile) e/o calore
ENERGIA ENERGIA
il contorno di un sistema chiuso MASSA
non permette il passaggio di
materia
Sistemi in Termodinamica: esempio edilizia
Sistema aperto
Sistema chiuso
I sistemi chiusi, la cui velocità e quota del centro di massa restano costanti durante una
trasformazione, sono spesso chiamati sistemi in regime stazionario.
La variazione di energia totale ΔU di un sistema in regime stazionario coincide con la variazione
della sua energia interna ΔU.
EQUILIBRIO TERMODINAMICO
Si ha quando il sistema è contemporaneamente in
equilibrio meccanico, termico e chimico
Trasformazioni e grandezze in Termodinamica
postulato di stato: lo stato di un sistema semplice comprimibile è completamente determinato da due proprietà
intensive indipendenti
Volume
interna e del prodotto della pressione
SISTEMA C SISTEMA C
SE DI DUE SISTEMI IN
DUE SISTEMI IN EQUILIBRIO
EQUILIBRIO TERMICO, UNO
TERMICO CON UN TERZO
DEI DUE NON LO E’ CON UN
SISTEMA SONO IN
TERZO, NON LO E’
EQUILIBRIO TRA LORO
Nonostante non si tocchino tra di loro NEANCHE L’ALTRO
Termometro
Ce ne sono di vari tipi. Si sfrutta il fatto che la temperatura e il volume siano legati tra di loro.
T3
Sistema B T2
Parete T1
Sistema A diatermica
L1 L2 L3 L Variabile
termometrica
Termometro
Termometro a gas
P: variabile
termometrica
P
Sistema B
P3
V T3
P2
T2
P1
Sistema A
T1
V
variabile
mantenuta
COSTANTE
p ⋅V = n ⋅ R ⋅ T V = costante
p, V = variabili indipendenti
R = costante universale dei gas
T = variabile dipendente
Termometro e temperatura
La temperatura è un valore di una misura media dell’energia cinetica delle molecole in una certa sostanza. A
pressioni sufficientemente basse, la temperatura d un prefissato volume di gas è proporzionale alla pressione e
varia secondo la relazione: T = a + bp. Dove i valori delle costanti a e b vanno determinati sperimentalmente.
A partire dal 1954, la Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure ha
stabilito che la costante a nella espressione T(x) = a x sia determinata
solo dall’assegnare un valore preciso alla temperatura di uno stato fisso
riproducibile.
T(K) = T(°C) + 273,15
Entropia e entalpia sono grandezze di stato, non c’entrano dal percorso ma solo dalle variabili di stato. Se conosco lo
stato della sostanza, mi dicono esattamente in che condizioni energetiche è la sostanza, ma nulla sul percorso.
L’energia interna e l’entalpia sono grandezze fisiche e sono funzioni monotone crescenti della temperatura.
ai = af ai = af
bi = bf
b bi = bf b
Le variabili di stato, grandezze di stato dirette, non sono indipendenti tra loro.
Gas ideale
La teoria cinetica dei gas ci assicura che le coordinate di stato p V T sono legate
da una equazione del tipo: f (p, V, T) = 0
Per un gas ideale, in particolare, l’equazione di stato è del tipo:
p v = R T prodotto di una costante per la sua temperatura per una
certa quantità di sostanza
dove p è la pressione [Pa] pV = nRT vero volume della sostanza e lo moltiplico per la quantità di sostanza (moli)
sostituisco la quantità di sostanza con la massa. Dato che la massa dipende dalla sostanza,
v è il volume molare [m3/kmole] pV = mR*T anche la nuova R* dipenderà dalla sostanza. Quindi è costante nella relazione ma cambia per
ogni sostanza.
p V RT V R
R* = ⋅ = ⋅ = La costante molare R vale SEMPRE 8314J/kmoleK
T N V TN N La costante massica R* varia da sostanza a sostanza
R=
p ⋅ V sono
queste relazioni 101325
=
[ ] realtà da [due parti, il fluido] =(calorico
viva). L’Accademia
per ⋅tutti
valide Pa 22,41
Lavousier torna
di Francia rimane un po’ indietro perchè
m 3 / alkmole
i processi.
[J / kmole ⋅ K ]libero.
fluido calorico. Il gas, ci dice, è formato in
8314 legato)
[K ]del ‘700 T diventa un misuratore di particelle e, visto il
e il calorico
T 273
Alla fine
successo tecnologico in UK della macchina di Watt, l’Academie
des Sciences de France, bandisce un concorso per chi trova un
modello del passaggio di calore, tra due fluidi in quiete. Un
A volte, tuttavia, è più comodo fare concreto
modello riferimento alla
arriva da massa
Fourier, di unLagrange
nel 1807, gas ed e il al
suo
[m kmole]
suo volume specifico allievo Laplace, gli fanno da referee e non l’accettano. Anche
Joule non viene accettato dagli accademici, troppo applicativo.
3
Gli credono invece Kelvin e Carnot, i quali però sono ancora
3
m V
legati al concetto di calorico. All’apparente contrasto risponde
I
V =
Clausius che introduce, insieme a Kronig, il lavoro interno U e la
kg N kg
T nell’eq. di Boyle, come misura dell’en cinetica, secondo le
velocità medie. Per non smentire i dati, nel 1858 introducono il
kmole
concetto di possibilità di collisione. I percorso di una particella è,
in realtà, la combinazione di tutti i percorsi. Intervengono poi
Dove N è la massa molecolareMaxwell e Navier-Stokes e il medico Helmhotz: il mondo non è
corpuscolare, ma continuo. Nel 1872 Boltzman dimostra il
Ad esempio: O2 N = 32 kg/kmole
teorema, sulle collisioni enunciato da Maxwell, chiamandolo
teorema del valore dinamico: la termodinamica è un ramo della
N2 N = 28 kg/kmole
fisica.
Vapore come gas ideale
Aumentando la pressione aumenta
l’errore che commettiamo utilizzando la
formula dei gas reali. L’aria pura va
sempre bene.
liquido
Diagramma acqua: sottoraffreddato
Errore in % tra v e vid, e
zona con errore < 1 %
Entro i 10 kPa sempre,
anche fino a 100 kPa.
Sopra 1 Mpa e olte 200°C
mai: si arriva oltre il 100 %.
Quanto più la differenza (T2 -T1) diventa piccola, tanto più questo rapporto si
avvicina alla capacità termica istantanea C:
C = lim Q
C=
δQ
T2→ T1 (T2-T1) dT
C può risultare negativa, nulla, positiva o infinita a seconda del tipo di
trasformazione in cui viene trasmesso il calore Q. Nel caso di un sistema con
coordinate p, V, T che compie una trasformazione quasi statica, il rapporto δQ / δT
ha un valore univoco, se la pressione rimane costante o il volume rimane costante
2. un recipiente contiene una massa di 6400kg di olio. Se fosse acqua sarebbero 6,4 m^3
Se faccio un foro e il liquido esce in 20 secondi. ΔT= 20 s
massa volumica olio ρ=800kg/m^3
possiamo trovare il volume come v = m/ρ = 6400/800 = 8m^3
quindi il lato sarà di 2 m
la portata in volume sarà v’=v/ΔT= 8/20= 0,4 m^3/s
L
Q
Nei sistemi termodinamici si utilizza un’altra equazione di stato, l’entalpia, la cui equazione è l’energia interna sommata al prodotto tra
la pressione e il volume ΔH = U + pV
ΔU = ΔH se il sistema non ha variazioni di volume o pressione
Se la sostanza cambia stato, parte dell’energia che la sostanza scambia è dovuta sia al calore scambiato sia che il cambiamento di
fase ha determinato una variazione della pressione necessaria per passare ad uno stato energetico diverso.
Noi operiamo con sistemi bifase (coesistenza tra due fasi, generalmente liquida/gassosa) quindi avremo un’analisi
completa considerando anche l’energia di scambio di fase.
Entropia è l’incremento dello scambio di calore nel sistema misurato ad una determinata temperatura.
δs = δQ/T mi da informazioni su come viene svolto il bilancio.
Queste grandezze sono legate tra di loro perché la pressione nella forza di interazione del sistema dipende dal volume occupato dalle
molecole e l’energia cinetica misura la temperatura del sistema. Pressione, Volume e temperatura sono quindi tre grandezze legate tra
di loro.
Vengono tutte misurate (U, s, p, T) sperimentalmente attraverso un calcolo che va a misurare l’energia del sistema in un volume
costante. Si calcolano tutte le variazioni per misurare il calore specifico che è l’energia che mi serve per cambiare la temperatura di
parte di quella sostanza.
Serbatoio (fonte) calore
∂u ∂h
cp =
V non cost
V cost non
cv = < c’è il L di
∂T ∂T
c’è espansione
espansione
eL=0 v p
t ρ cp cp t ρ cp cp
[°C] [kg/m3] [kJ/kgK] [Wh/kgK] [°C] [kg/m3] [kJ/kgK] [Wh/kgK]
http://eduniba.com/imparare/lezioni/fisica/53-capacita-termica-calore-specifico
Liquidi e solidi
Nel caso di liquidi e solidi non esistono equazioni atte ad approssimarne il comportamento termodinamico.
La sola consapevolezza dell’esistenza dell’equazione di stato però permette utili deduzioni.
1 ∂v
β= Coefficiente di dilatazione isobaro
v ∂T p
1 ∂v
KT = − Coefficiente di comprimibilità isotermo
v ∂p T
coefficienti che contengono il reciproco della massa volumica
Liquidi in condizione
isoterme (esempio
nelle pompe)
∆ h = v ∆p
Energia nelle trasformazioni: isocora
V costante
P Lavoro L
Essendo la variazione di volume nulla,
T2
L12 = 0
T1
Variazione di energia interna ∆U
V Dal primo principio, dU= δQ + δL; essendo
δL=0, dU= δQ e ∆U=Q12
∆ U = Cv (T2 -T1)
Calore scambiato Q = ∆ U
Dalla definizione di capacità termica,
Q12 = Cv (T2 -T1)
P Lavoro L
∫
L12 = pdV L12 = p (V2-V1)
T2 Il lavoro può essere espresso in funzione
della temperatura:
T1
pV =RT, per cui p1V1 =RT1 e p2V2 =RT2,
V sostituendo nell’espressione precedente:
L12=p(RT2/p - RT1/p) e si ottiene:
L12 = R(T2-T1)
p Lavoro L
L = ∫ pdV
siccome pV= nRT = costante = p1V1 da cui
p1 V1 T1
p=p1V1/ V, sostituendo L12 = ∫ p1V1 dV/V e
p2 V2 T2
risolvendo l’integrale:
L12= p1V1 ln(V2/V1) = RT ln(V2/V1)
ed essendo V1/V2 =p2/p1
V L12= RT ln(p1/p2)
Variazione di energia interna ∆U
Essendo dT = 0 ∆U = 0
Calore scambiato Q
Non esiste variazione di temperatura e dunque ∆U = 0, per il primo
principio il calore scambiato uguaglia il lavoro fatto.
∆U= 0 = Q - L Q=L
Q12 = RT ln(V2/V1) = RT ln(p1/p2)
Energia nelle trasformazioni: adiabatica non c’è trasmissione di calore
è più verticale nel piano P-V rispetto all’isoterma
P
Calore scambiato Q
T1
E’ una trasformazione che avviene senza
T2
isoterma scambio di calore con l’esterno per cui:
adiabatica Q12 = 0
Lavoro L
Dal primo principio si ricava che ∆U = Q - L, essendo Q = 0, L= -∆U
L= - Cv(T2-T1)
Energia nelle trasformazioni: politropica
l’entalpia è Q + Vdp
L Q ∆U ∆H
RTln(p1/p2) RTln(p1/p2) 0 0
isoterma
RTln(V2/V1) RTln(V2/V1)
V1 dV V2 V V1 dV V2 V
L+ L>0 Aumento di volume / Espansione /
Lavoro fatto dal sistema
SISTEMA notazione motoristica
L< 0 Diminuzione di volume / Compressione /
L- Lavoro fatto sul sistema
Esperienza di Joule
(il lavoro è positivo se uscente)
il lavoro che io ho a disposizione si trasforma in energia cinetica nel mulinello che fa
girare il fluido. La massa dell’acqua si muove e quando si ferma l’acqua, il lavoro è finito
nell’energia cinetica delle molecole che aumenta di conseguenza l’energia
Per i sistemi conservativi: T1
T0
δ L = dEk + dEp
Lavoro = F s
Il lavoro introdotto nel sistema
non varia l’energia cinetica e
l’energia potenziale del sistema, in
quanto l’acqua, dopo l’agitazione
s
iniziale torna in quiete. F
dEk + dEp - δL ≠ 0 Parete adiabatica
θ2
θ1
∆U2 = c2 m2 (θ - θ2)
δ L = 0 , dEk = 0 , dEp = 0
δ L - dEp – dEk = dU - dQ
θ
θ1 dU = δQ
Q = ∆U
Esperienza di Joule (conservazione dell’energia)
La temperatura come indicatore del trasferimento di energia
∫ δQ = Q ∫ δL = L
L’integrazione non fornisce una differenza fra due valori, ma una quantità
finita. E’ per questo motivo che il primo principio espresso in termini finiti
diventa : ∆U = Q - L
CASI PARTICOLARI
Trasformazioni isocore o isovolumiche
dV = 0 dU = δQ
Trasformazioni adiabatiche
δQ = 0 dU = - δL = - p dV
Postulato della Termodinamica
Q = ∆ U + L = (U2- U1) + L Q+
Q-
sistema
∆ U = Q - L = (U2- U1) L-
L+
Entalpia
combinazione di proprietà termodinamiche u+pv che si incontra spesso nello studio di
volumi di controllo
Funzione termodinamica legata all’energia interna (simbolo H e J)
utile per studiare alcune trasformazioni. In un sistema pVT è
definita dalla seguente espressione matematica:
H = U + pV
Poiché U, p e V sono tutte proprietà del sistema anche H è una proprietà
del sistema ed è collegata alle variazioni delle altre proprietà dalla
relazione: dH = dU + d(pV)
L’entalpia esprime l’energia complessivamente posseduta da un sistema in
quanto tiene conto tanto dell’energia interna che dell’energia meccanica,
connessa alle condizioni di pressione e volume che caratterizzano il
sistema stesso. Ricordando che: dU = δQ - δL
dH = δQ - δL + d(pV) = δQ + vdp
Fase
• Mono (es: acqua sottoraffreddata, vapore surriscaldato)
• Pluri (es: bifase: acqua liq + vapore)
Sostanze pure
• Monocomponente (es: azoto, elio, ossigeno)
• Pluricomponente (es: aria (solo se gas), acqua, metano)
• Pluricomponente plurifase (es: acqua)
Stati, fasi e variabili termodinamiche
TeV
V aumenta non
poco T cost
cost
V non cost
Q Q Q
Acqua diagramma p-v a T costante c’è una tabella per ogni sostanza
L’aria è una miscela di azoto, ossigeno e di piccoli componenti quantitativi di altri gas, mentre l’aria atmosferica contiene anche
vapore d’acqua (o umidità). Nel caso in cui l’aria non contenga vapore essa viene definita aria secca.
Se si prende come riferimento la temperatura di 0°C, la variazione di entalpia dell’aria secca può determinarsi dalla relazione: h =
cp∆T= 1.005*T (kJ/kg) e ∆h=cp∆T=1.005*∆T (kJ/kg)
dove T è la temperatura in °C e ∆T la variazione di temperatura.
Nelle trasformazioni proprie del condizionamento dell’aria si avrà a che fare con le variazioni di entalpia ∆h, ovviamente
indipendenti dal riferimento scelto.
Il vapore d’acqua contenuto nell’aria può essere considerato come gas ideale per cui la sua entalpia è solo funzione della
temperatura , cioè h=h(T). L’entalpia del valore d’acqua contenuto nell’aria si può considerare uguale all’entalpia del vapore saturo
alla stessa temperatura.
Poiché l’entalpia del vapore d’acqua a 0°C è di 2501.3 kJ/kg e il valore medio di cp di vapore d’acqua nel campo di temperature
compreso tra -10 e 50°C è 1.82 kJ/kgK, l’entalpia del vapore d’acqua nel campo di variazione appena indicato può essere
calcolata con un errore trascurabile con: hvsat(T)=2501.3+1.82 T (kJ/kg) con T in °C
La quantità di vapore d’acqua nell’aria può essere definita direttamente come la massa di vapore d’acqua presente nell’unità di
massa di aria secca; viene detta umidità assoluta e indicata col simbolo x: x=mvap/ma (kg vapore d’acqua/kg aria secca)ù
L’umidità assoluta aumenterà con l’aggiunta di acqua. Quando l’aria non sarà più in grado di contenere altro vapore d’acqua si
dirà che è satura. In queste condizioni, qualunque ulteriore quantità di vapore d’acqua che si dovesse aggiungere all’aria
condenserà.
L’umidità relativa dipende dalla quantità di vapore che l’aria contiene (mvap) rapportato alla massima quantità che essa potrebbe
contenere alla stessa temperatura (mv sat): UR=mvap/mvsat
si può esprimere anche UR= x*p/(0.622+x)*pvsat
L’umidità relativa varia tra 0 (aria secca) e 1 (aria satura) e varia anche se rimane costante il suo titolo, poiché la pressione di
saturazione dell’aria varia con la temperatura.
Aria umida
Ipotesi:
• aria come miscela di Possiamo ritenerli tali, perchè l’aria è ben al di
sopra della sua T critica. L’acqua no, (T critica
Aria secca Vapor acqueo 374 °C), ma solo fino a quando il vapore
acqueo sarà sotto la pressione di saturazione
Massa costante Massa variabile
Gas perfetto Gas perfetto Calore latente di
H = H (T) H = H (T) evaporazione per ogni kg
di massa
h = cp t [°C] h = cp t [°C]
= 1,005 t = 2501+1,86 t
Umidità assoluta (titolo) x = mv / ma [kg acqua / kg aria secca] va da 0 alla saturazione
Umidità relativa U.R. = mv / mvsat va da 0 al 1 (100%) in saturazione (alla stessa temperatura)
spesso indicata con φ
Trugiada: temperatura minima di saturazione (H2O) se T < Tr il vapore acqueo condensa
1 kg di aria secca a 25 °C
Es: umidificazione x = 0.01/1 = 0.01
e 1 atm 10 gr UR = 0.01/0.02 = 0.5 = 50 %
acqua
mvsat = 0.02 kg
Aria umida
x=
titolo acqua
vapore della porzione
satura di vapore
y lv
y sf ≅ y l ( T )
Sui diagrammi pv e Tv, l’insieme di
tutti questi stati trifasi costituiscono
una linea, detta linea del punto
triplo. Gli stati corrispondenti alla
linea del punto triplo di una
sostanza hanno la stessa pressione
e la stessa temperatura, ma
differenti volumi specifici.
Stati ed energia
stati eterogenei liquido-vapore
(aria satura con condensato liquido)
H = H aus + H l
H = H as + H vs + H l
h = cPas t + x vs ⋅ ( h lvt + cPv t ) + ( x − x vs ) ⋅ cPl t
*
h = 1005
*
. ⋅ t + x vs ( 2501 + 186
. ⋅ t) +
+ ( x − x vs ) ⋅ 4.186 ⋅ t kJ / kg
Devo calcolare sempre H
Sapendo H iniziale e finale trovo ΔH, che con piccole supposizioni posso calcolare il calore e l’energia.
ΔH la posso trovare dai diagrammi sperimentali.
Nella realtà Hi e Hf non sempre sono sullo stesso asse verticale. In questo caso devo scoprire la loro
differenza sull’asse orizzontale e di conseguenza introdurre un fattore correttivo.
CASO IDEALE
d = cost —> adiabatica —> Q = 0 e ΔH = L
ΔH = h1 - h2 = L
CASO REALE
no adiabatica —> Q != 0
Lnetto = Lt - Lc
Acqua diagramma T-s isoterme e isobare
P cost
v cost
h cost
Acqua diagramma T-s con ciclo
P cost
ciclo
v cost
h cost
Lt
2
Lp 4
1
IL CICLO RANKINE. Ciclo ideale degli impianti a vapore.
Le difficoltà che si incontrano nella realizzazione pratica del ciclo di Carnot possono essere superate surriscaldando il vapore
d’acqua in caldaia e condensandolo completamente nel condensatore. Il ciclo che si ottiene è il ciclo Rankine, costituito dalle
seguenti trasformazioni internamente reversibili:
1-2 compressione isoentropica in una pompa;
2-3 somministrazione di calore e pressione costante in una caldaia;
3-4 espansione isoentropica in una turbina;
4-1 sottrazione di calore a pressione costante in un condensatore.
L’acqua entra nella pompa nello stato 1 come liquido saturo e viene compressa isoentropicamente fino alla pressione di
funzionamento della caldaia. La temperatura aumenta leggermente in questa trasformazione in conseguenza della piccola
diminuzione del volume specifico dell’acqua. L’acqua poi entro in caldaia come liquido sotto-raffreddato nel punto 2 ed esce come
vapore surriscaldato nello stato 3. La caldaia è fondamentalmente uno scambiatore di calore dove il calore viene trasferito all’acqua a
pressione costante. Il vapore surriscaldato nello stato 3 entra in una turbina e si espande isoentropicamente producendo lavoro
meccanico. La pressione e la temperatura del vapore scendono in questa trasformazione ai valori dello stato 4, che corrisponde di
solito a una miscela satura di liquido e vapore di elevato titolo. A questo punto il vapore entra nel condensatore, che lavora come
scambiatore di calore, e viene condensato a pressione costante cedendo calore a un pozzo termico.
L’area sottesa, sull’asse dell’entropia, dalla linea di trasformazione reversibile rappresenta il calore scambiato nella trasformazione.
L’area sottesa della trasformazione 2-3 rappresenta la quantità di calore trasferita all’acqua in caldaia e quella 4-1 il calore che viene
ceduto nel condensatore all’ambiente. La differenza tra le due aree rappresenta il lavoro netto prodotto durante il ciclo.
Tutti e quattro i componenti del ciclo Rankine (pompa, caldaia, turbina e condensatore) sono dispositivi a flusso stazionario e pertanto
tutte e quattro le trasformazioni del ciclo devono essere analizzate come trasformazioni di sistemi aperti a flusso stazionario.
Metodi per aumentare il rendimento termico: abbassamento della pressione di condensazione, aumento della temperatura di
surriscaldamento del vapore, aumento della pressione in caldaia.
CICLO RANKINE
Δhturbina= h6-h5= l
ln Δhturbina = ΔHt = Lt
per avere il lavoro reale della turbina devo moltiplicare quello ideale per il rendimento. Ltr = LT*η
per trovare Ltr devo avere Qh = ΔH2-3
per trovare il lavoro netto devo sottrarre dal lavoro netto della turbina il lavoro netto devo sottrarre dal lavoro netto della turbina il
lavoro netto della pompa.
Lnetto = Lt -Lp
Non c’è necessariamente una turbina. Ci sono due scambiatori di calore, uno caldo e uno freddo. In
questo caso c’è una pompa. Ciascun dispositivo prende e trasforma una determinata quantità di
sostanza. Questo dispositivo non può essere considerato chiuso perché oltre l’energia dovuta allo
scambio di fase è presente l’energia che il fluido scambia a ingresso e uscita del dispositivo. Nel
sistema chiuso invece in genere immagino che il fluido si fermo e non ho per esempio energie
cinetiche e non ho un problema di energia potenziale gravitazionale che invece avrei con una pompa.
Nel bilancio devo tener conto di tutte queste energie. In un sistema aperto, con scambio di energia e
materia, le variazioni di grandezze di stato vale la somma di quello che immetto e quello che entra
meno quello che consumo e quello che esce.
Acqua diagramma h-s con trasformazione adiabatica
il ciclo rankine sul piano h-s
le curve blu sono isoterme e quelle rosse isobare
3
Lt = LcΔH3-4
condensazione
2
pompa
1
H = H aus + H g
H = H as + H vs + H g
h = cPas t + x vs ⋅ ( h lvt + cPv t ) + ( x − x vs ) ⋅ h lg t + cPl t
*
( )
h = 1005
*
. ⋅ t + x vs ( 2501 + 186
. ⋅ t) +
+ ( x − x vs ) ⋅ ( − 333 + 2.1⋅ t ) kJ / kg
Stati ed energia
stati eterogenei solido-liquido-vapore (stato triplo)
(aria satura con condensato solido (ghiaccio) e liquido)
H = H aus + H l + H g
H = H as + H vs + H l + H g
h = x vs ⋅ h lvt + x g ⋅ h lg t
*
h = x vs ⋅ 2501 − x g ⋅ 333 kJ / kg
*
Stati ed energia
stati omogenei pluricomponente
(aria secca con vapore)
H = H as + H vs
Riscaldamento o
raffreddamento isotitolo
se a parità di condizioni :
- alzo la temperatura: si abbassa la % di acqua relativa
-abbasso la temperatura: si alza la % di acqua relativa
Aria umida: Mollier
1
32 °C, 70%
2
26 °C, 40%
Q
Il bilancio di energia dal sistema chiuso a quello aperto
In assenza di fenomeni elettrici, magnetici e di tensione superficiale
∆E=Eentrante-Euscente ∆E = ∆ U + ∆ Ecin + ∆ Epot nel caso di sistemi stazionari
∆Ecin = 0 e ∆Epot= 0
Sistemi chiusi
L = m (h4 - h3)
ΔU = Q -L
Qh - Qc = L
Th hot
η= L/Qh = Qh-Qc/Qh = 1- Qc/Qh