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Politecnico di Milano

Scuola di Ingegneria
Industriale e dell’Informazione
Corso integrato di Fisica Tecnica
Termodinamica – parte I
a/a 2019 – 2020 I semestre
© Prof. Paolo Vercesi
Slide presentate a lezione

Per facilitare l’apprendimento delle lezioni, è


possibile scaricare dalla piattaforma Poli Beep
il file delle slide in pdf pronto per la stampa.

Avere a disposizione l’immagine della slide,


permette di scrivere annotazioni, senza dover
riprodurre tutti i testi, i disegni e le formule
proiettate dal docente.

Se stampate, usate meno carta possibile. I file


verranno caricati durante lo svolgimento del corso
Contenuti e finalità dell'insegnamento
L'insegnamento sviluppa come temi principali la termodinamica, la trasmissione del calore e gli impianti per la
produzione dell’energia
Il corso è integrato con Sistemi energetici
Il corso è diviso in due moduli

Termodinamica
Grandezze fisiche ed unità di misura. Misura di pressione e temperatura. Sistemi termodinamici e trasformazioni termodinamiche.
Sistemi chiusi e aperti. Proprietà di un sistema termodinamico, stato di equilibrio e trasformazioni.
Sostanze pure, gas perfetti, miscele di gas perfetti e cenni sull'aria umida.
Primo principio della termodinamica per sistemi chiusi e aperti. Bilanci di massa e di energia. Calore e lavoro, le diverse forme di
lavoro, conservazione e trasformazione dell’energia. Calori specifici, energia interna ed entalpia. Trasformazioni politropiche.
Entropia: entropia scambiata ed entropia generata, bilanci entropici in sistemi chiusi ed aperti. Il diagramma T-s. Variazioni di
entropia in gas, solidi e liquidi.
Serbatoi di energia e motori termici, macchine frigorifere e pompe di calore, rendimento e coefficienti di prestazione. Secondo
principio della termodinamica, gli enunciati di Kelvin-Planck e Clausius. Trasformazioni reversibili ed irreversibili. Ciclo e teoremi di
Carnot, scala termodinamica della temperatura.
Analisi termodinamica di volumi di controllo. Analisi di dispositivi a flusso stazionario: ugelli e diffusori, compressori e turbine,
pompe, scambiatori di calore, valvole di laminazione.
Sistemi bifase ed analisi termodinamica del ciclo Rankine.
Analisi termodinamica ciclo Joule-Bryton. Cenni sui cicli Otto, Diesel

Scambio termico
Le diverse forme di trasmissione del calore.
Conduzione termica. Postulato ed equazione di Fourier, conduzione in regime stazionario, resistenze termiche.
Convezione forzata in condotti e all'esterno di superfici. Coefficiente di scambio termico convettivo, perdite di carico e potenza di
pompaggio.
Scambio termico radiativo e proprietà radiative delle superfici.
Gli scambiatori di calore.
Informazioni generali
Struttura didattica
Consta, per gli argomenti indicati, di lezioni ex cathedra e di esercitazioni.
Se i tempi di svolgimento del programma lo consentiranno, potranno essere
organizzati anche interventi seminariali o visite.
Modalità d'esame
L'esame consiste in una prova scritta, con eventuale orale solo a richiesta
del docente. Saranno disponibili moduli di autovalutazione (istruzioni su
beep). L’iscrizione e la registrazione dell’esame avviene online.

Risorse bibliografiche facoltative


• Yunus A. Çengel – Termodinamica e trasmissione del calore
McGraw-Hill (versione italiana) ISBN: 978-8838665110 oppure English version, Yunus A.
Çengel Introduction to Thermodynamics and Heat Transfer, 2/e - ISBN: 0073380172
(English version)
• M.J. Moran, H. N. Shapiro, D.D Boettner, M.B. Bailey, Fundamental of Engineering
Thermodynamics, Editore: John Wiley & Sons, ISBN: 978-0470495902 elementi di Fisica
Tecnica per l’ingegneria 2011 McGraw-Hill (versione italiana)
• Paolo Vercesi, Fisica tecnica per l'Edilizia III edizione - Esercizi con soluzioni, Editore:
CreateSpace, Edizione: Feb2018, ISBN: 978-1985162297 - www.amazon.it/Fisica-Tecnica-
lEdilizia-edizione-soluzioni/dp/1985162296/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1518448951&sr=8-
1&keywords=paolo+vercesi
• J. H. Lienhard IV, & J. H. Lienhard V, A Heat Transfer Textbook
http://web.mit.edu/lienhard/www/ahtt.html (free) Copyright (c) 2000-2017, John H. Lienhard IV
and John H. Lienhard V. All rights reserved
Bibliografia facoltativa
Approccio alla progettazione

Tre i criteri di sostenibilità, controllo e di progetto, per


soddisfare i bisogni oggi, evitando di compromettere la
soddisfazione dei bisogni di domani
• minimizzare i consumi delle risorse
• minimizzare le emissioni
• minimizzare lo smaltimento
• minimizzare l’impatto sull’ecosistema
• ottenere una buona qualità degli impianti e dell’ambiente
costruito

Risorse sono limitate e sfasate: è necessario produrre, trasformare e


accumulare bene. Un buon approccio è progettare con % inferiori ai
parametri vigenti
Generazione di energia
La prima centrale elettrica dell’Europa Continentale, fu di tipo termoelettrico e
sorse in una piccola area vicinissima al fianco sinistro del Duomo.
La potenza elettrica delle quattro dinamo installate (circa 350
kW complessivi, quanto bastava per accendere 4800
lampade ad incandescenza da 16 candele, alimentate a 100-
110V) era modesta per i nostri standard, ma cospicua per il
suo tempo. In effetti uno dei motivi di successo del sistema
Edison fu la notevole potenza delle sue dinamo, che erano
state soprannominate proprio per questo “Jumbo”. L'energia
elettrica prodotta era in corrente continua e veniva distribuita
tramite conduttori interrati in una piccola area compresa fra
piazza del Duomo, piazza della Scala, e la Galleria. Gli utenti
della Centrale furono i negozi dei portici settentrionali di p.za
Duomo, i locali che si affacciavano sulla Galleria, il Teatro
Manzoni ed il Teatro della Scala, gli unici probabilmente
disposti a pagare quasi il doppio delle tariffe di una
equivalente illuminazione a gas;

Nel 1898 nell’adiacente officina di via Agnello venne installato


un gruppo di “convertitori rotanti” per trasformare in corrente
continua la corrente alternata proveniente dalla nuova
Centrale Idroelettrica di Paderno; nei locali di Santa
Radegonda venne inoltre installata una batteria di
accumulatori che doveva servire ad evitare accensioni troppo
frequenti della Centrale Termoelettrica di Porta Volta e ad
alimentare, insieme ai convertitori, sia la rete tranviaria, che la
esistente rete in corrente continua che serviva il centro
cittadino.
Termodinamica

RAMO DELLA FISICA CHE STUDIA I FENOMENI CHE


AVVENGONO CON SCAMBI DI CALORE E VARIAZIONI DI
TEMPERATURA.
IN PARTICOLARE SI OCCUPA DELLA
TRASFORMAZIONE DI CALORE IN LAVORO E
VICEVERSA, AFFRONTANDO IL PROBLEMA SIA IN
TERMINI QUANTITATIVI CHE QUALITATIVI.

QUANTO LAVORO SI PUO’ OTTENERE DA UNA CERTA


QUANTITA’ DI CALORE?

E’ POSSIBILE SPOSTARE IL CALORE tra due sistemi CON UNA


MACCHINA?
Sistemi in Termodinamica

SI DEFINISCE SISTEMA TERMODINAMICO UNA QUANTITA’ DI MATERIA O


PORZIONE DI SPAZIO SEPARATA DAL RESTO DELL’UNIVERSO, MEDIANTE
UN DETERMINATO CONTORNO COSTITUITO DA UNA SUPERFICIE REALE O
IMMAGINARIA, RIGIDA O DEFORMABILE.

MASSA
ENERGIA
SISTEMA
TERMODINAMICO ENERGIA
MASSA

SISTEMA CHIUSO: Scambia con l’esterno SISTEMA APERTO: Scambia con l’esterno
ENERGIA come lavoro (se il contorno è ENERGIA e MATERIA
deformabile) e/o calore

ENERGIA ENERGIA MASSA

ENERGIA ENERGIA
il contorno di un sistema chiuso MASSA
non permette il passaggio di
materia
Sistemi in Termodinamica: esempio edilizia

Sistema aperto
Sistema chiuso

inclusi compressori, turbine e ugelli


Caratteristiche: Caratteristiche: Caratteristiche:
Contorno rigido Contorno reale Contorno reale
Contorno reale chiuso Contorno reale aperto Contorno deformabile
Scambia con l’esterno chiuso
Scambia con l’esterno
energia sotto forma di energia sotto forma di Scambia con l’esterno
calore calore e materia energia sotto forma di
detto anche massa di controllo calore e lavoro
detto anche
Volume di controllo:
Volume del sistema termodinamico sul quale si effettua un bilancio
Si può scegliere qualsiasi regione arbitraria di spazio e la scelta appropriata facilita molto l’analisi
es. ugello —> il volume di controllo sarebbe la regione all’interno dell’ugello
Sistemi in Termodinamica

calore lavoro massa


adiabatico no
diatermo sì
rigido no
deformabile sì
impermeabile no
permeabile sì
isolato no no no
aperto sì sì sì
chiuso sì sì no
Video= costante nel tempo
stazionario
uniforme = costante nello spazio
Durante una trasformazione a flusso stazionario il volume V, la massa m e l’energia E del volume
di controllo rimangono costanti.
Le condizioni di flusso stazionario possono essere approssimate da dispositivi destinati al
funzionamento continuo, quali turbine, pompe, generatori di vapore, condensatori, scambiatori di
calore, centrali elettriche e sistemi di refrigerazione.

I sistemi chiusi, la cui velocità e quota del centro di massa restano costanti durante una
trasformazione, sono spesso chiamati sistemi in regime stazionario.
La variazione di energia totale ΔU di un sistema in regime stazionario coincide con la variazione
della sua energia interna ΔU.

L’energia interna è la somma di tutte le forme microscopiche di energia di un sistema.


L’energia è capace di attraversare il contorno di un sistema chiuso sotto due forme distinte: calore
e lavoro.
Il calore è la forma di energia che si trasferisce tra due sistemi(o un sistema e l’ambiente) in virtù
di una differenza di temperatura. Non può quindi esistere nessuna trasmissione di calore tra due
Burjalla
sistemi Al stessa
Arab Megastructures
temperatura. Per il calore in quanto energia, si usa come unità di misura il joule
J. LaNGC construction
quantità 1994-1999
di energia trasferita durante la trasformazione tra due stati si indica Q; mentre il
• trasmesso
calore Intro riferito all’unità di00:00
massa- si
00:45
un sistema di indica con q ed è dato dalla relazione
q=Q/m (kJ/kg)
• Aerodynamics 28:30 - 31:20
La potenza termica trasmessa Q’ in un intervallo di tempo Δt, se rimane costante
• QTemp/UR
allora = Q’Δt during interior decoration 35:00-38:00
https://www.youtube.com/watch?v=m0hIP_88k-g&t=2134s
Il lavoro, come il calore è uno scambio di energia tra il sistema e l’ambiente. Uno scambio di
energia non causato da una differenza di temperatura è lavoro. Il lavoro è il trasferimento di
energia associato all’effetto combinato di una forza e uno spostamento. Si misura in joule J. il
Burj Al Arab BBC with Richard Hammond
lavoro scambiato durante la trasformazione degli stati si indica con L, il lavoro riferito all’unità di
massa• si∆Tindica
generates
con l=L/m∆p 21:20 - 29:35
www.youtube.com/watch?v=7Xpu8RVV51k
Le proprietà sono equazioni di punto ma il calore e il lavoro sono equazioni di linea: la loro entità
dipende dal percorso seguito.
Equilibrio dei Sistemi in Termodinamica

AVVIENE QUANDO AL SUO INTERNO LE PROPRIETÀ CHE LO


DEFINISCONO (PROPRIETA’ TERMODINAMICHE) NON SUBISCONO
ALCUNA TRASFORMAZIONE ULTERIORE.
Abbiamo una certa quantità di sostanza che sta in un certo stato. Dobbiamo sapere lo stato e la quantità.
Se vogliamo cambiare lo stato della sostanza possiamo fornire o togliere energia
EQUILIBRIO MECCANICO: Vi è assenza di moto relativo tra le pareti costituenti il
sistema

EQUILIBRIO CHIMICO: All’interno del sistema non avvengono reazioni


chimiche

EQUILIBRIO TERMICO: Si ha quando il sistema, riportato ad uno stato di


equilibrio meccanico e chimico, non è sede di
cambiamenti spontanei dei parametri che lo
caratterizzano. [Costanza del parametro temperatura]
L’energia è la capacità dei sistemi di cambiare il proprio stato.

EQUILIBRIO TERMODINAMICO
Si ha quando il sistema è contemporaneamente in
equilibrio meccanico, termico e chimico
Trasformazioni e grandezze in Termodinamica
postulato di stato: lo stato di un sistema semplice comprimibile è completamente determinato da due proprietà
intensive indipendenti

Quando un sistema chiuso viene rimosso dall’equilibrio esso


subisce una TRASFORMAZIONE.
Le sue proprietà variano fino a raggiungere una nuova situazione
di equilibrio.
La trasformazione può essere provocata da una interazione con
l’ambiente esterno (ad esempio: scambio di calore o di lavoro)

GRANDEZZE DI STATO Individuano lo stato


COORDINATE TERMODINAMICHE interno del sistema
6 grandezze fisiche necessarie per determinare lo stato del sistema.
Determinate tramite calcolo
matematico. Grandezze per capire
FONDAMENTALI: DERIVATE: quanta energia è necessaria per il
cambio di stato.

Pressione Energia interna


Temperatura Entalpia -—> forma di energia se la sostanza
cambia di fase. Somma dell'energia

Volume
interna e del prodotto della pressione

(ci permette di calcolare la massa m=V*d )


Entropia per il volume del sistema considerato.
—> grandezza che interpreta il cambiamento di stato. Funzione di stato di un sistema la cui variazione, in una trasformazione che porti il sistema da uno stato iniziale
A ad uno finale B, viene calcolata sommando le quantità di calore scambiate dal sistema in una qualsiasi trasformazione reversibile che vada da A a B, divise
rispettivamente per le temperature assolute delle sorgenti con cui si scambia calore; si misura in joule per grado Kelvin. In tutti i processi fisici reali (quindi
irreversibili) di un sistema isolato, l'entropia aumenta sempre e tende ad un valore massimo;
Proprietà dei contorni dei sistemi
X, Y : Coordinate indipendenti di un generico sistema
X,Y Se due sistemi sono separati non c’è intervento di una grandezza che influisce sui loro stati.
I sistemi A e B non possono
SISTEMA A raggiungere l’equilibrio termico
Parete Per il sistema A sono possibili tutti
adiabatica i valori di X e Y
Non esiste la parete
SISTEMA B Per il sistema B sono possibili tutti
adiabatica/diatermica in i valori di XI e YI
assoluto. Noi la consideriamo
tale se la grandezza che ci XI,YI Se due sistemi sono a contatto, in un certo tempo, le grandezze del sistema A
andranno verso quelle del sistema B e si scambieranno energia fino a quando
interessa cambia o no rispetto X,Y non raggiungeranno l’equilibrio.
ad un fenomeno.
I sistemi A e B raggiungono
SISTEMA A l’equilibrio termico
Parete Per il sistema A sono possibili solo
diatermica alcuni valori di X e Y
SISTEMA B Per il sistema B sono possibili solo
alcuni valori di XI e YI
XI,YI
L’EQUILIBRIO TERMICO TRA DUE SISTEMI A E B SEPARATI DA UNA PARETE
DIATERMICA E’ UNA CONDIZIONE CHE SI RAGGIUNGE QUANDO C’E’ ASSENZA DI
FLUSSO DI QUELLA MODALITÀ DI SCAMBIO DI ENERGIA CHE SI CHIAMA CALORE
QUESTA FORMA DI EQUILIBRIO TRA I DUE SISTEMI E’ CARATTERIZZATO DALLA
COSTANZA DI UN PARAMETRO, UNA GRANDEZZA FISICA, LA TEMPERATURA
Principio zero in Termodinamica

SISTEMA C SISTEMA C

SISTEMA SISTEMA SISTEMA SISTEMA


A B A B

A e B sono separatamente A e B sono in equilibrio


in equilibrio termico con C termico tra loro ma non con C

SE DI DUE SISTEMI IN
DUE SISTEMI IN EQUILIBRIO
EQUILIBRIO TERMICO, UNO
TERMICO CON UN TERZO
DEI DUE NON LO E’ CON UN
SISTEMA SONO IN
TERZO, NON LO E’
EQUILIBRIO TRA LORO
Nonostante non si tocchino tra di loro NEANCHE L’ALTRO
Termometro
Ce ne sono di vari tipi. Si sfrutta il fatto che la temperatura e il volume siano legati tra di loro.

Per costruire un termometro occorre fissare quali sono le due


variabili indipendenti.
E’ conveniente fissare una di queste che sarà la VARIABILE
TERMOMETRICA
Variabili XI, YI: Lunghezza L
Termometro a liquido
Pressione P
T P: Pressione
del gas
Variabili X, Y: Volume V
Pressione P
P
L Variabile
termometrica

T3

Sistema B T2
Parete T1
Sistema A diatermica
L1 L2 L3 L Variabile
termometrica
Termometro

Si sfrutta la dipendenza tra pressione e temperatura.

Termometro a gas

P: variabile
termometrica
P
Sistema B
P3
V T3
P2
T2
P1
Sistema A
T1

V
variabile
mantenuta
COSTANTE

Nel caso di un gas


perfetto p = variabile termometrica n = n° moli, costante

p ⋅V = n ⋅ R ⋅ T V = costante
p, V = variabili indipendenti
R = costante universale dei gas
T = variabile dipendente
Termometro e temperatura
La temperatura è un valore di una misura media dell’energia cinetica delle molecole in una certa sostanza. A
pressioni sufficientemente basse, la temperatura d un prefissato volume di gas è proporzionale alla pressione e
varia secondo la relazione: T = a + bp. Dove i valori delle costanti a e b vanno determinati sperimentalmente.
A partire dal 1954, la Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure ha
stabilito che la costante a nella espressione T(x) = a x sia determinata
solo dall’assegnare un valore preciso alla temperatura di uno stato fisso
riproducibile.
T(K) = T(°C) + 273,15

Il PUNTO TRIPLO dell’acqua: il punto in


cui solido, liquido e vapore coesistono
Bulbo del
Tpt = termometro
273,16 Nota storica:
kelvin VAPORE 1859 pochi anni dopo la pubblicazione de
“L’origine delle specie”, Kelvin sostenne
che, considerando il raffreddamento, la
GHIACCIO terra non potesse avere più di 20 mln di
anni e ancora 5 prima di congelarsi. I conti
non tornavano con la datazione dei fossili
(più di 100 mln di anni) e Darwin ne fu
ACQUA disturbato. Il mistero fu risolto da Rutherford
che scoprì la presenza sulla terra degli
elementi radioattivi.
Diagramma di stato dell’acqua

Rapporto tra grandezze di stato.


Ogni sostanza ha un proprio diagramma

I diagrammi ci servono per scegliere la sostanza da analizzare.


Se conosco pressione e temperatura posso conoscere il suo
stato e l’energia necessaria per una trasformazione
termodinamica. Partendo da una certa condizione misuro lo stato
finale e il tragitto, e il diagramma di stato posso leggere
direttamente l’energia necessaria per lo spostamento o al
contrario che possiamo ricavare dallo spostamento.
Posso scegliere di cambiare gli assi Quando le molecole si muovono (movimenti transazionali e vibrazionali) generano energia cinetica che
cartesiani, aggiungendo una può essere scambiata col sistema. Per capire quanta energia possiamo scambiare dobbiamo
grandezza interna o cambiandola con considerare le caratteristiche della sostanza. Il legame che intercorre tra le variabili è possibile dedurlo
un asse. I diagrammi più utilizzati dai diagrammi.
sono temperatura-entropia o
pressione-volume. Ho bisogno di sapere, a parità di risultato, quanta energia spendo per percorrere il percorso meno dispendioso.
L’entropia mi permette di valutare la qualità della trasformazione. Se non c’è un cambiamento di stato non c’è
scambio di energia termodinamica.

Entropia e entalpia sono grandezze di stato, non c’entrano dal percorso ma solo dalle variabili di stato. Se conosco lo
stato della sostanza, mi dicono esattamente in che condizioni energetiche è la sostanza, ma nulla sul percorso.
L’energia interna e l’entalpia sono grandezze fisiche e sono funzioni monotone crescenti della temperatura.

A noi interessano apparati ciclici (ciclo di trasformazioni) per permettere di


ripetere le operazioni nel tempo. Ogni trasformazione (in genere 4) ha
bisogno di un apparato diverso.
TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE

Ogni cambiamento che un sistema subisce passando da uno stato


di equilibrio ad un altro si chiama trasformazione e la serie di stati
attraverso cui il sistema passa durante una trasformazione è detta
linea della trasformazione. Per descrivere completamente una
trasformazione, se ne devono specificare gli stati iniziale e finale,
come pure la linea seguita e le interazioni con l’ambiente.
Quando una trasformazione avviene in modo che, in ogni istante, il
sistema rimanga infinitesimamente vicino al precedente stato di
equilibrio, essa è detta trasformazione quasi-statica o di quasi-
equilibrio.
Una trasformazione quasi-statica può essere vista come una
trasformazione sufficientemente lenta, tale da permettere al sistema
di modificarsi internamente in modo che le proprietà in una parte del
sistema non varino più velocemente di quelle nelle altre parti.
Si deve precisare che una trasformazione quasi-statica è una
trasformazione reale e non trova corrispondenza in alcun processo
reale; tuttavia molti processi reali si avvicinano a essa e perciò
possono essere considerati trasformazioni quasi-statiche con un
errore trascurabile.
Trasformazioni termodinamiche
Le variabili di stato ci permettono di capire e tradurre il diagramma di stato dando valori quantitativi di inizio e fine transazione. Siccome sono di
stato mi interessa e mi basta sapere il punto iniziale e finale. Ci permettono di calcolare la trasformazione.

Quando un sistema subisce un cambiamento passando


da uno stato di equilibrio ad un altro, subisce una
trasformazione.
Quando una trasformazione avviene in modo che, in ogni
istante, il sistema rimanga infinitesimamente vicino al
precedente stato di equilibrio (assenza di gradienti), si
dice che la trasformazione è quasi-statica.
Si definisce ciclo una serie di trasformazioni (o una) che
riporta il sistema nelle medesime condizioni iniziali.
a a Non esistono apparati
(macchine) che riescono
a chiudere un ciclo.
Normalmente ne servano
almeno 4.

ai = af ai = af

bi = bf
b bi = bf b
Le variabili di stato, grandezze di stato dirette, non sono indipendenti tra loro.
Gas ideale

La teoria cinetica dei gas ci assicura che le coordinate di stato p V T sono legate
da una equazione del tipo: f (p, V, T) = 0
Per un gas ideale, in particolare, l’equazione di stato è del tipo:
p v = R T prodotto di una costante per la sua temperatura per una
certa quantità di sostanza
dove p è la pressione [Pa] pV = nRT vero volume della sostanza e lo moltiplico per la quantità di sostanza (moli)

sostituisco la quantità di sostanza con la massa. Dato che la massa dipende dalla sostanza,
v è il volume molare [m3/kmole] pV = mR*T anche la nuova R* dipenderà dalla sostanza. Quindi è costante nella relazione ma cambia per
ogni sostanza.

R è la costante universale dei gas [J/kmole K]


In tutti i tre casi si parla di GAS IDEALI

VERIFICA DIMENSIONALE unità di misura


[Pa] [m3/kmole] = [J/kmole K] [K] pV (En)
m (kg)
[N/m2] [m3/kmole] = [J/kmole] R*(En/k*kg)
T (K)
[N m/kmole] = [J/kmole]
[J/kmole] = [J/kmole]
PERCHÉ R È COSTANTE PER TUTTI I GAS?
La legge di Avogadro ci assicura che una chilomole [*] di un qualsiasi
gas nelle stesse condizioni di pressione e temperatura occupa sempre lo
stesso volume.
[*] 1 chilomole è la massa di una sostanza il cui peso misurato in kg è
espresso dallo stesso numero che esprime il peso molecolare
Gas ideale
Nel caso di sistema termodinamico costituito da sostanza pura le equazioni
che legano tre proprietà termodinamiche intensive sono chiamate equazioni di
La La
stato. teoria
più cinetica
semplice deie gas
notacièassicura chegas
quella dei le coordinate
ideali. pv =diRT
stato p VpTèsono
dove la legate
da una assoluta,
pressione equazioneTdel tipo: f (p, V, T)assoluta,
la temperatura =0 v il volume specifico e R una
Per undigas
costante ideale, in particolare,
proporzionalità l’equazione
detta costante di stato è del tipo:
del gas.
Se si scrive l’equazione dei gas ideali p per
v =due
R Tstati termodinamici differenti si
puòdove
verificare
p èche le proprietà
la pressione [Pa]sono legate: p1V1/T1=p2V2/T2.
v è il volume molare [m3/kmole]
Nelle applicazioni
R è la pratiche molte sostanze
costante universale dei gasaeriformi
[J/kmolecomeK] aria, azoto,
ossigeno, idrogeno, elio, argon, neon, possono essere assimilate a gas ideali
senza commettere erroriVERIFICA
rilevanti. LeDIMENSIONALE
sostanze aeriformi dense invece non
[Pa] [m3a/kmole]
dovrebbero essere assimilate gas ideali;= [J/kmole
per queste K] [K]
sostanze si devono
impiegare le tabelle delle[N/m 2] [m3/kmole]
proprietà. = [J/kmole]
In generale i gas reali in vicinanza della
[N m/kmole]
zona delle miscele liquido-vapore = [J/kmole]
e del punto critico si allontanano in maniera
significativa1681
dal Robert
comportamento la dei
[J/kmole]
Boyle scrive gas
lettera ideali.
= [J/kmole]
“The skeptical chimyst” ai suoi governanti. In
contrapposizione con il carattere segreto dell’alchimia, cercava di dare una
visionePERCHÉ R È COSTANTE
illuminata e scientifica chimica,PER TUTTI I GAS?
Per un gas ideale, l’energia interna èalla
in funzione sfruttando l’enorme
solamente bagaglio di
della temperatura.
conoscenze empiriche degli alchimisti. Fornisce la prima definizione di elemento.
La legge
Combinando di Avogadro
le relazioni
Prova a fare ci di
h=u+pv
esperimenti assicura
e pv=RT cheotteniamo
comportamenti una chilomole
nel vuoto [*] died
h=u+RT
(combustione, unessendo
qualsiasi R una
metabolismo,
gas
costante, nenelle stesse che
consegue condizioni di pressione
magnetismo
anche dieuntemperatura
gas idealeoccupa
e aerodinamica).
l’entalpia sempre
è funzione lo
della
stesso volume.
sola temperatura
1 Pa = 1 [*] 1 chilomole è la massa di una sostanza il cui peso misurato in kg è
N/m^2
1 bar = 10^5 Pa = 100 kPa = 0.1 MPa
espresso dallo stesso numero che esprime il peso molecolare
1 atm = 101 325 Pa = 1.01325 bar
Gas ideale
Indicando con R* la costante tipica del gas ed applicando l’equazione
generale dei gas perfetti, si otterrà:
Lo scostamento tra il gas ideale e quello reale per p ⋅V I
cui si utilizza l’equazione dei gas ideali anche per R =
*
pV = mR*T
quelli reali, sapendo che ci sarà un minimo errore T
Ed essendo pv = RT, sostituendo si ottiene:

p V RT V R
R* = ⋅ = ⋅ = La costante molare R vale SEMPRE 8314J/kmoleK
T N V TN N La costante massica R* varia da sostanza a sostanza

Quando V è il volume specifico, il valore della costante non è più R, ma


diventa RI
Ossigeno N = 32 kg/kmole Azoto N = 28 kg/kmole
R 8314 [J kmoleK ] R 8314 [J kmoleK ]
R* = = = 260 [J kgK ] R* = = = 297 [J kgK ]
N 32 [kg kmole] N 28 [kg kmole]

Per l’aria è possibile fare una media pesata tra le componenti


R*aria = 0,21 R*O + 0,78 R*N + 0,01 R*Ar …..= 287 J/kgK Servono 287 J per aumentare
di un grado K un kg di aria
E il diagramma dovrà contenere tutti i componenti

L’aria è un gas ideale? E il vapore d’acqua? E la loro miscela?


Gas ideale
poiché per un gas ideale u e h dipendono dalla sola temperatura, anche i calori
specifici cv e cp dipendono dalla sola temperatura. Quindi, a una data
Secondo la legge di Avogadro, in particolare, per Un Tpo’=di273 K, p = 1 atm, V =
storia.....
temperatura,3 u h cp e cv di un gas ideale avranno valori indipendenti dal volume
22,41 m /kmole, se indichiamoNel 1679 Newton aveva scritto i De Aere Principia (ci
V il volume molecolare, poiché dice
esso, che p
è proporzionale a 1 / V (di T e di gas non si parlava ancora), e che ila
con
specifico o dalla pressione. Si avrà quindi:
parità di p e T, è uguale per tutti i gas,
calore Rnei
entra è una
fluidi costante
modificandoli universale
nella struttura, non è più un
du=cv*dT e dh=cp*dT fluido come lo era stato per Galileo. Il problema rimaneva dare
con le opportune semplificazioni,un modello numerico corretto, ma i matematici puri non
durante una trasformazione:
esistevano ancora. Nel 1738 Bernoulli pubblica Hydrodynamics e
∆u=cv(T2-T1) (kJ/kg) e ∆h=cp(T2-T1) T entra in gioco come elemento proporzionale a mv2 (la vis

R=
p ⋅ V sono
queste relazioni 101325
=
[ ] realtà da [due parti, il fluido] =(calorico
viva). L’Accademia
per ⋅tutti
valide Pa 22,41
Lavousier torna
di Francia rimane un po’ indietro perchè
m 3 / alkmole
i processi.
[J / kmole ⋅ K ]libero.
fluido calorico. Il gas, ci dice, è formato in
8314 legato)
[K ]del ‘700 T diventa un misuratore di particelle e, visto il
e il calorico
T 273
Alla fine
successo tecnologico in UK della macchina di Watt, l’Academie
des Sciences de France, bandisce un concorso per chi trova un
modello del passaggio di calore, tra due fluidi in quiete. Un
A volte, tuttavia, è più comodo fare concreto
modello riferimento alla
arriva da massa
Fourier, di unLagrange
nel 1807, gas ed e il al
suo

[m kmole]
suo volume specifico allievo Laplace, gli fanno da referee e non l’accettano. Anche
Joule non viene accettato dagli accademici, troppo applicativo.
3
Gli credono invece Kelvin e Carnot, i quali però sono ancora
3
m V
legati al concetto di calorico. All’apparente contrasto risponde
I
V =
Clausius che introduce, insieme a Kronig, il lavoro interno U e la
kg N kg
T nell’eq. di Boyle, come misura dell’en cinetica, secondo le
velocità medie. Per non smentire i dati, nel 1858 introducono il
kmole
concetto di possibilità di collisione. I percorso di una particella è,
in realtà, la combinazione di tutti i percorsi. Intervengono poi
Dove N è la massa molecolareMaxwell e Navier-Stokes e il medico Helmhotz: il mondo non è
corpuscolare, ma continuo. Nel 1872 Boltzman dimostra il
Ad esempio: O2 N = 32 kg/kmole
teorema, sulle collisioni enunciato da Maxwell, chiamandolo
teorema del valore dinamico: la termodinamica è un ramo della
N2 N = 28 kg/kmole
fisica.
Vapore come gas ideale
Aumentando la pressione aumenta
l’errore che commettiamo utilizzando la
formula dei gas reali. L’aria pura va
sempre bene.
liquido
Diagramma acqua: sottoraffreddato
Errore in % tra v e vid, e
zona con errore < 1 %
Entro i 10 kPa sempre,
anche fino a 100 kPa.
Sopra 1 Mpa e olte 200°C
mai: si arriva oltre il 100 %.

Aria a basse pressioni:


vapore surriscaldato
sì (es: HVAC)

Aria alta pressione:


meno (es: bombole sub) miscela satura di
liquido e vapore
Aria umida o vicino temp
liquefazione: no
© Y. Cengel, Termodinamica e trasmissione del calore
Capacità termica

Se l’unico scambio energetico avviene per cessione di calore a (o da) un


sistema, si ha una variazione di temperatura del sistema che passa da T1 a T2.
Nella trasmissione della quantità di calore Q, si definisce CAPACITA’ TERMICA
MEDIA, il rapporto: Cmed = Q / ( T2 - T1)

Quanto più la differenza (T2 -T1) diventa piccola, tanto più questo rapporto si
avvicina alla capacità termica istantanea C:

C = lim Q
C=
δQ
T2→ T1 (T2-T1) dT
C può risultare negativa, nulla, positiva o infinita a seconda del tipo di
trasformazione in cui viene trasmesso il calore Q. Nel caso di un sistema con
coordinate p, V, T che compie una trasformazione quasi statica, il rapporto δQ / δT
ha un valore univoco, se la pressione rimane costante o il volume rimane costante

Per p costante CP=


δ Q Per V costante Cv=
δ Q
dT P dT v
Sorgenti/pozzi di calore dato che il valore della loro capacità termica è talmente grande che non viene considerata la differenza di temperatura
Nei sistemi stazionari la quantità di sostanza che transita è sempre la
stessa (la portata in volume)

1. la portata in volume è V̇ = 6000 m^3/h


possiamo determinare la portata in massa m=V̇ * ρ= 7200 kg/h = 2kg/s

ρ è la massa volumica, per l’acqua è 1000kg/m^3ᔉ


condotto in cui transita aria mentre quella dell’aria è circa 1,2 kg/m^3
che ha la sezione di 1m^3

2. un recipiente contiene una massa di 6400kg di olio. Se fosse acqua sarebbero 6,4 m^3
Se faccio un foro e il liquido esce in 20 secondi. ΔT= 20 s
massa volumica olio ρ=800kg/m^3
possiamo trovare il volume come v = m/ρ = 6400/800 = 8m^3
quindi il lato sarà di 2 m
la portata in volume sarà v’=v/ΔT= 8/20= 0,4 m^3/s

3. Determinare la massa di azoto sapendo che il volume è v = 30dm^3, la pressione


sarà p = 100bar e la temperatura costante di T= 20°C.
1 bar = 100.000 Pa
quindi 100 bar = 10^7 Pa R è una costante e vale R= 8314 J/kmoleK
V=0,03 m^3
T= 20 + 173,5 = 193,5 K
la massa molare dell’azoto è N= 28,01 g/mole = 28,01 kg/kmole
massa della singola molecola di azoto Mn= 14,01
n=pV/RT= 123,09 mol
R*= R/N = 8314/28,01=0,298
se ho a che fare con una sostanza che cambia fase
m=pV/R*T=3,448 kg non posso più utilizzare le equazioni di stato. Userò i
diagrammi di stato.
Serbatoio (fonte) calore

Se tra il sistema e l’ambiente esiste una differenza di temperatura finita, nel


sistema si crea una distribuzione di temperatura non uniforme il cui calcolo
costituisce un problema matematico complesso.

In queste condizioni anche il flusso di calore è infinitamente lento e può essere


calcolato in termini di coordinate termodinamiche riferite al suo insieme:
FLUSSO DI CALORE QUASI STATICO

Un SERBATOIO DI CALORE è un corpo di massa talmente grande da potere


assorbire o cedere qualunque quantità di calore, senza che la sua temperatura
e le sue altre coordinate termodinamiche, subiscano variazioni apprezzabili.

In base alla definizione di capacità termica:

se (T2 - T1) → 0 C=∞


(segue)
Come è possibile cumulare e scambiare energia termodinamica fornendo lavoro alla sostanza riuscendo a scambiare calore? l’energia
cinetica delle molecole a livello microscopio e la forza del loro movimento consente di creare lavoro meccanico. Bisogna fare un
bilancio dello stato energetico della sostanza, misurato dalle grandezze di stato. L’energia interna deduce sostanzialmente il contenuto
termodinamico del sistema interno indipendentemente dall’interazione con il sistema esterno. Consideriamo equilibrio meccanico.
La differenza di energia interna ΔU = Q - L è la differenza tra calore e lavoro. Il risultato è quindi il calore che il lavoro ha scambiato
all’esterno. Equazione di bilancio. Equazione tra due sistemi.
Si trova con entrambi i segni (+/-) in base alla convenzione adottata.
Un Joule è l’energia che serve per spostare per un metro una massa che viene spostata con la forza di un Newton.

L
Q

Nei sistemi termodinamici si utilizza un’altra equazione di stato, l’entalpia, la cui equazione è l’energia interna sommata al prodotto tra
la pressione e il volume ΔH = U + pV
ΔU = ΔH se il sistema non ha variazioni di volume o pressione
Se la sostanza cambia stato, parte dell’energia che la sostanza scambia è dovuta sia al calore scambiato sia che il cambiamento di
fase ha determinato una variazione della pressione necessaria per passare ad uno stato energetico diverso.
Noi operiamo con sistemi bifase (coesistenza tra due fasi, generalmente liquida/gassosa) quindi avremo un’analisi
completa considerando anche l’energia di scambio di fase.
Entropia è l’incremento dello scambio di calore nel sistema misurato ad una determinata temperatura.
δs = δQ/T mi da informazioni su come viene svolto il bilancio.
Queste grandezze sono legate tra di loro perché la pressione nella forza di interazione del sistema dipende dal volume occupato dalle
molecole e l’energia cinetica misura la temperatura del sistema. Pressione, Volume e temperatura sono quindi tre grandezze legate tra
di loro.
Vengono tutte misurate (U, s, p, T) sperimentalmente attraverso un calcolo che va a misurare l’energia del sistema in un volume
costante. Si calcolano tutte le variazioni per misurare il calore specifico che è l’energia che mi serve per cambiare la temperatura di
parte di quella sostanza.
Serbatoio (fonte) calore

Il calore specifico, cioè la capacità termica per unità di massa,


è una proprietà della sostanza non della trasformazione. E’
infatti l’energia richiesta per innalzare di un’unità la
temperatura di un’unità di massa di sostanza. I valori
cambiano con la temperatura ed è possibile calcolarli
analiticamente o misurarli in base ai gradi di libertà della
molecola ed ai gradi vibrazionali, sono funzioni di T.

Per definizione i calori specifici in condizioni di volume o


pressione costante sono: Se V è costante necessito più
energia o, a parità di calore ,
la differnza di temperatura
sarà minore

∂u ∂h
cp =
V non cost
V cost non
cv = < c’è il L di

∂T ∂T
c’è espansione
espansione
eL=0 v p

Q Cv = m*cv calore specifico totale Q


Cv = cv per 1 kg di sostanza
Calore specifico
Queste caratteristiche sono proprietà della sostanza
E’ una proprietà del gas non della trasformazione che subisce

Considerando unicamente i gradi di libertà delle molecole:


Per i gas monoatomici (He, Ar, ...)
cv = 3/2 R
cp = 5/2 R Per i gas poliatomici
γ = 5/3 (idrocarburi,…)
Per i gas biatomici (N2, O2, CO, ...) cv = 3 o 7/2 R
cv = 5/2 R cp = 4 o 9/2 R
c = 7/2 R γ = 4/3 o 9/7
p
γ = 7/5 aria è circa 1000 J/kg*K
Se il gas è biatomico , il valore è più alto

cp - cv = costante = R Relazione di Mayer


le relazioni differiscono esattamente di R, un’unità energetica
Per tutti i gas ideali γ è funzione solo di T ed è > 1
cP
γ= cv è funzione solo di T
cv cp è funzione solo di T ed è > cv
per solidi e liquidi cv=cp=c
Calore specifico
non chiede valori a memoria ma:
ACQUA massa volumica aria = 1,2 kg/m^3 ARIA
massa volumica acqua = 1000 kg/m^3

t ρ cp cp t ρ cp cp
[°C] [kg/m3] [kJ/kgK] [Wh/kgK] [°C] [kg/m3] [kJ/kgK] [Wh/kgK]

0 1002 4,18 1,16 27 1,17 1 0,277


100 960 4,18 1,16 127 0,88 1 0,277

Il calore specifico dell’aria riferito all’unità di


volume diventa:
0,277 [Wh/kg K] * 1,17[kg/m3] = 0,32 [Wh/m3K]

Per l’aria, in ambiente tecnico, si utilizza un


valore convenzionale pari a: 0,35 Wh/m3K
Att.ne è un valore diffuso, ma non è in SI

http://eduniba.com/imparare/lezioni/fisica/53-capacita-termica-calore-specifico
Liquidi e solidi
Nel caso di liquidi e solidi non esistono equazioni atte ad approssimarne il comportamento termodinamico.
La sola consapevolezza dell’esistenza dell’equazione di stato però permette utili deduzioni.

∂v ∂v Differenziale dell’equazione di stato


dv = dT + dp
∂T p ∂p T
scritta in forma implicita v = v(T,p)

1 ∂v
β= Coefficiente di dilatazione isobaro
v ∂T p

1 ∂v
KT = − Coefficiente di comprimibilità isotermo
v ∂p T
coefficienti che contengono il reciproco della massa volumica

I due coefficienti introdotti, dipendenti debolmente da


pressione e temperatura sono misurabili sperimentalmente.
La precedente relazione differenziale risulta quindi:
dv = βvdT − K T vdp
Considerando costanti i coefficienti per intervalli anche
piuttosto ampi di temperatura e pressione, si rende possibile l’integrazione della
relazione differenziale e il calcolo dello stato finale a partire da condizioni iniziali note.
Liquidi e solidi
∆ u = cmed ∆T
∆ h = ∆u + v ∆p

Solidi Liquidi in condizione


isobare
P = cost
(esempio i
∆ h = cmed ∆T riscaldatori)
La quantità di energia che devo fornire ad un
solido per cambiare la temperatura dipende
∆ h = cmed ∆T
da un valore all’interno di un intervallo
constante che si chiama capacità termica
media cmed

Liquidi in condizione
isoterme (esempio
nelle pompe)
∆ h = v ∆p
Energia nelle trasformazioni: isocora
V costante

P Lavoro L
Essendo la variazione di volume nulla,
T2
L12 = 0
T1
Variazione di energia interna ∆U
V Dal primo principio, dU= δQ + δL; essendo
δL=0, dU= δQ e ∆U=Q12
∆ U = Cv (T2 -T1)

Calore scambiato Q = ∆ U
Dalla definizione di capacità termica,
Q12 = Cv (T2 -T1)

Il calore scambiato, quindi, uguaglia la


variazione di energia interna
Energia nelle trasformazioni: isobara
P costante

P Lavoro L

L12 = pdV L12 = p (V2-V1)
T2 Il lavoro può essere espresso in funzione
della temperatura:
T1
pV =RT, per cui p1V1 =RT1 e p2V2 =RT2,
V sostituendo nell’espressione precedente:
L12=p(RT2/p - RT1/p) e si ottiene:
L12 = R(T2-T1)

Calore scambiato Q Variazione di energia interna ∆U


Cp=(δQ/dT)p, quindi: Dal primo principio, dU= δQ - δL;
∆U= Q - L; ∆U= Cp (T2-T1) - R(T2-T1);
Q12 = ∫C p dT ∆U= (Cp-R) (T2-T1)

Q12 = Cp (T2 -T1) ∆ U = CV (T2 -T1)


Energia nelle trasformazioni: isoterma
T costante

p Lavoro L
L = ∫ pdV
siccome pV= nRT = costante = p1V1 da cui
p1 V1 T1
p=p1V1/ V, sostituendo L12 = ∫ p1V1 dV/V e
p2 V2 T2
risolvendo l’integrale:
L12= p1V1 ln(V2/V1) = RT ln(V2/V1)
ed essendo V1/V2 =p2/p1
V L12= RT ln(p1/p2)
Variazione di energia interna ∆U
Essendo dT = 0 ∆U = 0

Calore scambiato Q
Non esiste variazione di temperatura e dunque ∆U = 0, per il primo
principio il calore scambiato uguaglia il lavoro fatto.
∆U= 0 = Q - L Q=L
Q12 = RT ln(V2/V1) = RT ln(p1/p2)
Energia nelle trasformazioni: adiabatica non c’è trasmissione di calore
è più verticale nel piano P-V rispetto all’isoterma

P
Calore scambiato Q
T1
E’ una trasformazione che avviene senza
T2
isoterma scambio di calore con l’esterno per cui:
adiabatica Q12 = 0

Variazione di energia interna ∆U


∆U = Cv (T2-T1)

Lavoro L
Dal primo principio si ricava che ∆U = Q - L, essendo Q = 0, L= -∆U
L= - Cv(T2-T1)
Energia nelle trasformazioni: politropica

Si dice politropica una trasformazione quasi statica reversibile,


durante la quale la pressione e il volume sono legati dalla relazione
pVn = costante dove n e C sono costanti
e la pressione è esprimibile p=CV^-n
Sono in particolare politropiche: n=∞
l’isobara (n=0) p
l’isocora (n=∞)
n=0
l’isoterma (n=1)
l’adiabatica (n=γ = Cp/Cv)
n crescente
Il calore specifico di una
politropica è indicato con Cx

Si trova in particolare che:


isobara Cx=Cp V
isocora Cx=Cv C x − Cp
isoterma Cx= ∞ n=
Cx − Cv
adiabatica Cx= 0
Utilizziamo gas per creare variazioni di pressione e volume
Calore nelle trasformazioni piani p-V e T-s

Per il gas ideale possiamo


utilizzare l’equazione di stato dei
gas per trovare P, V, T.
Nei sitemi bifase non lo possiamo
fare e dobbiamo usare per forza le
tabelle.

L’esponente dell’equazione di stato della


adiabatica è più alta di quella isoterma. Il
lavoro che ho nella adiabatica a parità di
altre grandezze, rispetto a quello
nell’isoterma è infatti inferiore.
Energia nelle trasformazioni dei gas

l’entalpia è Q + Vdp

L Q ∆U ∆H

0 Cv (∆T) Cv (∆T) Cp (∆T)


isocora
p(V2-V1) Cp (∆T) Cv (∆T) Cp (∆T)
isobara
R(∆T) = (Cp-Cv)(∆T)

RTln(p1/p2) RTln(p1/p2) 0 0
isoterma
RTln(V2/V1) RTln(V2/V1)

adiabatica - Cv (∆T) 0 Cv (∆T) Cp (∆T)

politropica (Cx-Cv)(∆T) Cx (∆T) Cv (∆T) Cp (∆T)

se ho a disposizione una espressione adiabatica Q= 0 quindi L e dU coincidono. Entalpia coincide con


l’energia che scambia il sistema.
L’energia scambiata in termodinamica

• Il LAVORO è energia “ordinata” che può essere


utilizzata, ad esempio, per sollevare una massa nell’ambiente
(perdita entropica minore)
• Non può essere immagazzinata come Lavoro è un’energia trasformabile

• È solo energia di scambio

• Il CALORE è energia “disordinata” che viene trasferita tra


sistema e ambiente per ristabilire l’equilibrio termico

• Non può essere immagazzinata come Calore

• Come nel caso del Lavoro, esiste soltanto durante il processo


in cui viene scambiato
L’energia: il lavoro meccanico di espansione o compressione di un gas
risultato del lavoro meccanico denominato lavoro di variazione di volume:
V2
Aumento di volume
Espansione
L>0
Il lavoro corrisponde
L= ∫ p ⋅ dV
V1
all’area sottesa,
dipende dal percorso
e dagli stati iniziale e finale
P(V) P(V)
Espansione isobara
(P costante)
L = P (V2 - V1) > 0

V1 dV V2 V V1 dV V2 V
L+ L>0 Aumento di volume / Espansione /
Lavoro fatto dal sistema
SISTEMA notazione motoristica
L< 0 Diminuzione di volume / Compressione /
L- Lavoro fatto sul sistema
Esperienza di Joule
(il lavoro è positivo se uscente)
il lavoro che io ho a disposizione si trasforma in energia cinetica nel mulinello che fa
girare il fluido. La massa dell’acqua si muove e quando si ferma l’acqua, il lavoro è finito
nell’energia cinetica delle molecole che aumenta di conseguenza l’energia
Per i sistemi conservativi: T1
T0
δ L = dEk + dEp

Lavoro = F s
Il lavoro introdotto nel sistema
non varia l’energia cinetica e
l’energia potenziale del sistema, in
quanto l’acqua, dopo l’agitazione
s
iniziale torna in quiete. F
dEk + dEp - δL ≠ 0 Parete adiabatica

Il sistema ha però aumentato la temperatura. E’ un fenomeno


senz’altro correlato alla variazione di una energia immagazzinata
che viene chiamata ENERGIA INTERNA.

δL = dU L = ∆U (in termini finiti)


Esperienza di Joule
Se ho due sostanze a temperatura diversa e le lascio
mescolare, l’energia presente nelle due temperature si
trasforma in calore (?)

θ2

θ1
∆U2 = c2 m2 (θ - θ2)
δ L = 0 , dEk = 0 , dEp = 0

δ L - dEp – dEk = dU - dQ
θ
θ1 dU = δQ
Q = ∆U
Esperienza di Joule (conservazione dell’energia)
La temperatura come indicatore del trasferimento di energia

Se io fornisco lavoro elettrico a una macchina che mi


riesce a muovere l’aria, quando si fermerà l’aria, la
temperatura sarà più calda a causa del lavoro meccanico
e dell’energia rotazionale delle molecole dell’aria.
Tratta dal testo Y. Cenghel, Fig 3.49, in bibliografia del corso
(segue)

Q e L non sono proprietà del sistema, ma dipendono dal “cammino” della


trasformazione

∫ δQ = Q ∫ δL = L
L’integrazione non fornisce una differenza fra due valori, ma una quantità
finita. E’ per questo motivo che il primo principio espresso in termini finiti
diventa : ∆U = Q - L

Il primo principio nei sistemi pVT diventa : δ


dU = Q - p dV
La variazione di energia interna del sistema corrisponde alla differenza tra il
calore ricevuto dal sistema ed il lavoro compiuto dal sistema che varia il
proprio volume.

CASI PARTICOLARI
Trasformazioni isocore o isovolumiche
dV = 0 dU = δQ
Trasformazioni adiabatiche
δQ = 0 dU = - δL = - p dV
Postulato della Termodinamica

Lavoro rilevabile dalla


espansione del gas
Il lavoro “non adiabatico”, rilevabile
∆V dalla espansione del gas, è diverso dal
lavoro adiabatico
LNA ≠ LA
Parete diaterma
Siccome LA = ∆ U, affinché il principio
di conservazione dell’energia risulti
Fornello rispettato è necessario ipotizzare che vi
(Fonte di calore) sia stato passaggio di energia sotto una
altra forma

A tale nuova forma di passaggio di energia si dà il nome di CALORE

Q = ∆ U + L = (U2- U1) + L Q+
Q-
sistema
∆ U = Q - L = (U2- U1) L-
L+
Entalpia
combinazione di proprietà termodinamiche u+pv che si incontra spesso nello studio di
volumi di controllo
Funzione termodinamica legata all’energia interna (simbolo H e J)
utile per studiare alcune trasformazioni. In un sistema pVT è
definita dalla seguente espressione matematica:
H = U + pV
Poiché U, p e V sono tutte proprietà del sistema anche H è una proprietà
del sistema ed è collegata alle variazioni delle altre proprietà dalla
relazione: dH = dU + d(pV)
L’entalpia esprime l’energia complessivamente posseduta da un sistema in
quanto tiene conto tanto dell’energia interna che dell’energia meccanica,
connessa alle condizioni di pressione e volume che caratterizzano il
sistema stesso. Ricordando che: dU = δQ - δL

dH = δQ - δL + d(pV) = δQ + vdp

H = U + pV = U + nRT anche l’entalpia è f della sola T per i gas ideali

Esperimento per calore latente www.youtube.com


Stati, fasi e variabili termodinamiche
nel caso dei gas ho bisogno di due
variabili e l’altra la ricavo
I gdl dello stato (varianza delle variabili intensive dall’equazione di stato. Nel caso di
una sostanza che cambia la

senza cambi di fase) sono ν = C – F + 2 propria fase ci sono due


possibilità :
1. non so in che stato mi trovo e
ho bisogno di due variabili per

• stati omogenei della fase aeriforme identificare quella sostanza


2. so che la sostanza si trova in
una particolare condizione di
(aria umida) ν = 3 transizione (condizione satura)
nella quale la sostanza ha la
quantità maggiore di liquido o gas
caso più tipico consentita a quel livello
• stati eterogenei liquido-vapore energetico. Se cambio anche una
sola grandezza il sistema non
riesce più a stare in quelle
(aria satura con condensato liquido) ν = 2 condizioni lì.

(vapor saturo con condensato liquido) ν = 1


• stati eterogenei solido-vapore
(aria satura con condensato solido (ghiaccio))
• stati eterogenei solido-liquido-vapore (stato triplo)
(aria satura con condensato solido (ghiaccio) e
liquido)
Stati, fasi e variabili termodinamiche

liquido saturo vapor saturo


temperatura costante
334 kJ/kg 2270 kJ/kg
ultima condizione in cui
riesco ad avere insieme al
aumento la vapore un po’ di liquido
temperatura

Solo ghiaccio comincia a liquefarsi


la stessa energia che fornivamo per l’aumento di temperatura, ora contribuisce al
cambiamento di fase. Per questo la temperatura è costante durante il cambiamento di stato.

Fase
• Mono (es: acqua sottoraffreddata, vapore surriscaldato)
• Pluri (es: bifase: acqua liq + vapore)
Sostanze pure
• Monocomponente (es: azoto, elio, ossigeno)
• Pluricomponente (es: aria (solo se gas), acqua, metano)
• Pluricomponente plurifase (es: acqua)
Stati, fasi e variabili termodinamiche

Per l’R-134a la t sarebbe liquido saturo vapor saturo


- 26 °C, per azoto – 196 °C

Acqua sottoraffreddata fornisco Miscela bifase, T cost,


titolo aumenta, fino a Vapore surriscaldato, T e V
calore, aumenta T rimane una
saturazione vapore aumentano
fase, fino a saturazione liquido

TeV
V aumenta non
poco T cost
cost
V non cost

Q Q Q
Acqua diagramma p-v a T costante c’è una tabella per ogni sostanza

il passaggio di stato liquido-


vapore dell’acqua alla
pressione di 101.325 kPa. il diagramma p-v invece le linee
Ripetendo il processo per a T costante sono decrescenti al
diversi valori della pressione si contrario di quelle a p costante
ottiene il diagramma T-v nella T-v
dell’acqua.

a pressioni superiori a quella critica il


cambiamento di fase non avviene più in
maniera distinta

Congiungendo i punti degli stati di liquido


saturo e quelli di vapore saturo, si ottengono
rispettivamente le curve limite inferiore e
superiore di una sostanza pura nel piano p-v

si può includere la fase solida


nella superficie pvT
Aria secca e aria atmosferica

L’aria è una miscela di azoto, ossigeno e di piccoli componenti quantitativi di altri gas, mentre l’aria atmosferica contiene anche
vapore d’acqua (o umidità). Nel caso in cui l’aria non contenga vapore essa viene definita aria secca.
Se si prende come riferimento la temperatura di 0°C, la variazione di entalpia dell’aria secca può determinarsi dalla relazione: h =
cp∆T= 1.005*T (kJ/kg) e ∆h=cp∆T=1.005*∆T (kJ/kg)
dove T è la temperatura in °C e ∆T la variazione di temperatura.
Nelle trasformazioni proprie del condizionamento dell’aria si avrà a che fare con le variazioni di entalpia ∆h, ovviamente
indipendenti dal riferimento scelto.
Il vapore d’acqua contenuto nell’aria può essere considerato come gas ideale per cui la sua entalpia è solo funzione della
temperatura , cioè h=h(T). L’entalpia del valore d’acqua contenuto nell’aria si può considerare uguale all’entalpia del vapore saturo
alla stessa temperatura.
Poiché l’entalpia del vapore d’acqua a 0°C è di 2501.3 kJ/kg e il valore medio di cp di vapore d’acqua nel campo di temperature
compreso tra -10 e 50°C è 1.82 kJ/kgK, l’entalpia del vapore d’acqua nel campo di variazione appena indicato può essere
calcolata con un errore trascurabile con: hvsat(T)=2501.3+1.82 T (kJ/kg) con T in °C

La quantità di vapore d’acqua nell’aria può essere definita direttamente come la massa di vapore d’acqua presente nell’unità di
massa di aria secca; viene detta umidità assoluta e indicata col simbolo x: x=mvap/ma (kg vapore d’acqua/kg aria secca)ù
L’umidità assoluta aumenterà con l’aggiunta di acqua. Quando l’aria non sarà più in grado di contenere altro vapore d’acqua si
dirà che è satura. In queste condizioni, qualunque ulteriore quantità di vapore d’acqua che si dovesse aggiungere all’aria
condenserà.
L’umidità relativa dipende dalla quantità di vapore che l’aria contiene (mvap) rapportato alla massima quantità che essa potrebbe
contenere alla stessa temperatura (mv sat): UR=mvap/mvsat
si può esprimere anche UR= x*p/(0.622+x)*pvsat
L’umidità relativa varia tra 0 (aria secca) e 1 (aria satura) e varia anche se rimane costante il suo titolo, poiché la pressione di
saturazione dell’aria varia con la temperatura.
Aria umida

Ipotesi:
• aria come miscela di Possiamo ritenerli tali, perchè l’aria è ben al di
sopra della sua T critica. L’acqua no, (T critica
Aria secca Vapor acqueo 374 °C), ma solo fino a quando il vapore
acqueo sarà sotto la pressione di saturazione
Massa costante Massa variabile
Gas perfetto Gas perfetto Calore latente di
H = H (T) H = H (T) evaporazione per ogni kg
di massa
h = cp t [°C] h = cp t [°C]
= 1,005 t = 2501+1,86 t
Umidità assoluta (titolo) x = mv / ma [kg acqua / kg aria secca] va da 0 alla saturazione
Umidità relativa U.R. = mv / mvsat va da 0 al 1 (100%) in saturazione (alla stessa temperatura)
spesso indicata con φ
Trugiada: temperatura minima di saturazione (H2O) se T < Tr il vapore acqueo condensa

1 kg di aria secca a 25 °C
Es: umidificazione x = 0.01/1 = 0.01
e 1 atm 10 gr UR = 0.01/0.02 = 0.5 = 50 %
acqua
mvsat = 0.02 kg
Aria umida

Gradi di differenza di temperatura tra


termometro a bulbo secco e bagnato

Temperatura letta sul termometro a


bulbo bagnato

Altrimenti si può usare la formula


% UR
p⋅x
ϕ=
pvs ⋅ (0.622 + x )

% UR con probabilità o certezza di


gelo notturno, con misura al
tramonto
Stati ed energia: variabili separabili tra le fasi
una sostanza bifase v, u, h, s
stati omogenei pluricomponente ed eterogenei
y lv = y v − y l
y misc = x ⋅ y v + (1 − x ) ⋅ y l = y l + x ⋅ y lv
y l ≤ y misc ≤ y v vapor
Bifase, come
composizione
saturo delle variabili

y misc − y l miscela acqua-


proprie della
parte liquida e

x=
titolo acqua
vapore della porzione
satura di vapore

y lv
y sf ≅ y l ( T )
Sui diagrammi pv e Tv, l’insieme di
tutti questi stati trifasi costituiscono
una linea, detta linea del punto
triplo. Gli stati corrispondenti alla
linea del punto triplo di una
sostanza hanno la stessa pressione
e la stessa temperatura, ma
differenti volumi specifici.
Stati ed energia
stati eterogenei liquido-vapore
(aria satura con condensato liquido)
H = H aus + H l
H = H as + H vs + H l
h = cPas t + x vs ⋅ ( h lvt + cPv t ) + ( x − x vs ) ⋅ cPl t
*

h = 1005
*
. ⋅ t + x vs ( 2501 + 186
. ⋅ t) +
+ ( x − x vs ) ⋅ 4.186 ⋅ t kJ / kg
Devo calcolare sempre H

Sapendo H iniziale e finale trovo ΔH, che con piccole supposizioni posso calcolare il calore e l’energia.
ΔH la posso trovare dai diagrammi sperimentali.

p = cost, V = cost, H = cost


ΔH = Hf - Hi = L

Nella realtà Hi e Hf non sempre sono sullo stesso asse verticale. In questo caso devo scoprire la loro
differenza sull’asse orizzontale e di conseguenza introdurre un fattore correttivo.

CASO IDEALE
d = cost —> adiabatica —> Q = 0 e ΔH = L
ΔH = h1 - h2 = L

CASO REALE
no adiabatica —> Q != 0

Lr < Li ηt = Lr/Li = rendimento macchina (turbina t)


questo è il caso di una turbina, in cui nel grafico mi muovo da 1 a 2 e la turbina mi da lavoro.

se sono nel caso di un compressore invece ho la situazione contraria, cioè da 2 a 1


Li < Lr ηc = Li/Lr = rendimento macchina (compressore c)

Lnetto = Lt - Lc
Acqua diagramma T-s isoterme e isobare

P cost

v cost

h cost
Acqua diagramma T-s con ciclo

P cost
ciclo
v cost

h cost

Lt
2

Lp 4
1
IL CICLO RANKINE. Ciclo ideale degli impianti a vapore.
Le difficoltà che si incontrano nella realizzazione pratica del ciclo di Carnot possono essere superate surriscaldando il vapore
d’acqua in caldaia e condensandolo completamente nel condensatore. Il ciclo che si ottiene è il ciclo Rankine, costituito dalle
seguenti trasformazioni internamente reversibili:
1-2 compressione isoentropica in una pompa;
2-3 somministrazione di calore e pressione costante in una caldaia;
3-4 espansione isoentropica in una turbina;
4-1 sottrazione di calore a pressione costante in un condensatore.

L’acqua entra nella pompa nello stato 1 come liquido saturo e viene compressa isoentropicamente fino alla pressione di
funzionamento della caldaia. La temperatura aumenta leggermente in questa trasformazione in conseguenza della piccola
diminuzione del volume specifico dell’acqua. L’acqua poi entro in caldaia come liquido sotto-raffreddato nel punto 2 ed esce come
vapore surriscaldato nello stato 3. La caldaia è fondamentalmente uno scambiatore di calore dove il calore viene trasferito all’acqua a
pressione costante. Il vapore surriscaldato nello stato 3 entra in una turbina e si espande isoentropicamente producendo lavoro
meccanico. La pressione e la temperatura del vapore scendono in questa trasformazione ai valori dello stato 4, che corrisponde di
solito a una miscela satura di liquido e vapore di elevato titolo. A questo punto il vapore entra nel condensatore, che lavora come
scambiatore di calore, e viene condensato a pressione costante cedendo calore a un pozzo termico.
L’area sottesa, sull’asse dell’entropia, dalla linea di trasformazione reversibile rappresenta il calore scambiato nella trasformazione.
L’area sottesa della trasformazione 2-3 rappresenta la quantità di calore trasferita all’acqua in caldaia e quella 4-1 il calore che viene
ceduto nel condensatore all’ambiente. La differenza tra le due aree rappresenta il lavoro netto prodotto durante il ciclo.

Tutti e quattro i componenti del ciclo Rankine (pompa, caldaia, turbina e condensatore) sono dispositivi a flusso stazionario e pertanto
tutte e quattro le trasformazioni del ciclo devono essere analizzate come trasformazioni di sistemi aperti a flusso stazionario.

Metodi per aumentare il rendimento termico: abbassamento della pressione di condensazione, aumento della temperatura di
surriscaldamento del vapore, aumento della pressione in caldaia.
CICLO RANKINE

1. punto di partenza in cui ho acqua di fiume


2. alzo la pressione con una pompa e ottengo un’altra temperatura. La differenza tra 2 e 1 mi da ΔH = Lp
Poi mettiamo l’acqua vicino ad una fonte di calore (scambiatore) —> dQ = T*dS
3. aumento calore fino a quando il liquido diventa vapore e non aumenta più di temperatura. In 3 ho liquido saturo che inizia a
cambiare.
4. qui ho solo vapore saturo, non più liquido
5. sto aumentando calore sino a 5 (ISOBARA dal punto 2). Dal 2 al 5 ho usato una caldaia per avere calore
6. ora metto il vapore surriscaldato in un tubo e lo faccio fissare sotto al fiume di partenza in cui cedeva il liquido al punto di
partenza
Si riesce così a ottenere lavoro dal calore. Trasformare calore in lavoro in modo ciclico.

Δhturbina= h6-h5= l
ln Δhturbina = ΔHt = Lt

per avere il lavoro reale della turbina devo moltiplicare quello ideale per il rendimento. Ltr = LT*η
per trovare Ltr devo avere Qh = ΔH2-3

per trovare il lavoro netto devo sottrarre dal lavoro netto della turbina il lavoro netto devo sottrarre dal lavoro netto della turbina il
lavoro netto della pompa.
Lnetto = Lt -Lp

Non c’è necessariamente una turbina. Ci sono due scambiatori di calore, uno caldo e uno freddo. In
questo caso c’è una pompa. Ciascun dispositivo prende e trasforma una determinata quantità di
sostanza. Questo dispositivo non può essere considerato chiuso perché oltre l’energia dovuta allo
scambio di fase è presente l’energia che il fluido scambia a ingresso e uscita del dispositivo. Nel
sistema chiuso invece in genere immagino che il fluido si fermo e non ho per esempio energie
cinetiche e non ho un problema di energia potenziale gravitazionale che invece avrei con una pompa.
Nel bilancio devo tener conto di tutte queste energie. In un sistema aperto, con scambio di energia e
materia, le variazioni di grandezze di stato vale la somma di quello che immetto e quello che entra
meno quello che consumo e quello che esce.
Acqua diagramma h-s con trasformazione adiabatica
il ciclo rankine sul piano h-s
le curve blu sono isoterme e quelle rosse isobare

3
Lt = LcΔH3-4

evaporazione Lt è il più gravoso, il fluido sollecita molto la


4’ turbina per cui la curva non sarà retta,
4 rispetto al caso ideale avrò un rendimento da
considerare. Si passa dal 95 all’80%

condensazione
2
pompa
1

Lp = m Δh1-2 rendimento ideale


Qh = m Δh2-3 η = Lt/Qh
quattro scambi energetici Lt = m Δh3-4 η’=Ln/Qh = (Lt-Lp) / Qh
Qc = m Δh4-1
Stati ed energia
stati eterogenei solido-vapore
(aria satura con condensato solido)
Le curve le posso costruire anche matematicamente a patto di conoscere il valore dei cp. Esistono dei
diagrammi per ogni sostanza energia che ha la sostanza in quella condizione + l’energia per cambiare stato

H = H aus + H g
H = H as + H vs + H g
h = cPas t + x vs ⋅ ( h lvt + cPv t ) + ( x − x vs ) ⋅ h lg t + cPl t
*
( )
h = 1005
*
. ⋅ t + x vs ( 2501 + 186
. ⋅ t) +
+ ( x − x vs ) ⋅ ( − 333 + 2.1⋅ t ) kJ / kg
Stati ed energia
stati eterogenei solido-liquido-vapore (stato triplo)
(aria satura con condensato solido (ghiaccio) e liquido)

H = H aus + H l + H g
H = H as + H vs + H l + H g

h = x vs ⋅ h lvt + x g ⋅ h lg t
*

h = x vs ⋅ 2501 − x g ⋅ 333 kJ / kg
*
Stati ed energia
stati omogenei pluricomponente
(aria secca con vapore)

H = H as + H vs

h = cPas t + x vs ⋅ (h lvt + cPv t )


*

h = 1.005 ⋅ t + x vs (2501 + 1.86 ⋅ t )


*
Aria umida: Mollier
diagramma di Mollier, dell’aria umida
sulle ordinate c’è la temperatura in gradi centigradi e nelle ascisse il rapporto tra i grammi di acqua che ho in
sospensione per ogni chilo di aria secca. Vapore acqueo per ogni kg di aria secca.

a 22 °C ho 6 grammi di acqua in sospensione


per ogni kg di aria che ho. Mi trovo in un
punto con entalpia precisa. La linea verde
indica l’entalpia. Mentre quella viola indica il
rapporto tra le due sostanze in percentuale.
Aria umida: Mollier

Riscaldamento o
raffreddamento isotitolo

se a parità di condizioni :
- alzo la temperatura: si abbassa la % di acqua relativa
-abbasso la temperatura: si alza la % di acqua relativa
Aria umida: Mollier

Umidificazione isoterma, via


introduzione vapore a T = T aria
Aria umida: Mollier

Umidificazione via iniezione di


acqua; la T aria si abbassa

umidificazione: si immette acqua più fredda nell’aria (finché si può in


relazione al livello energetico)
—> si abbassa la temperatura
—> si alza la saturazione dell’aria
Aria umida: Mollier

La trasformazione lungo la linea Raffreddamento con


tratteggiata è quella usata per i deumidificazione.
calcoli perchè di fatto non tutta
la massa di vapore condensa
Aria umida: Mollier e controllo benessere

Esempio: sappiamo che aria si rova a 32 °C e UR 70%


vogliamo portarla a 26 °C, 40%: trasformazioni e valori?

1
32 °C, 70%
2
26 °C, 40%

I cicli sono trasformazioni


Il bilancio di energia dal sistema chiuso a quello aperto
∆E = Q-L
per fare il bilancio di sistemi aperti, quando
Sistema chiuso sommo le grandezze in gioco devo fare un
e = u + eK + epot
NO scambi fluido bilancio che tenga conto di tutte le
variazioni di quella grandezza.

Sistema aperto con scambi


fluido, dobbiamo aggiungere
Nel sistema chiuso ho un volume di riferimento nel l’energia impressa al fluido tra
quale transiterà una massa. Trascuriamo cosa
succede all’interno, consideriamo ciò che succede ingresso e uscita
alla grandezza nella sessione di ingresso e in
quella di uscita. Nella equazione di bilancio del
sistema chiuso ??????? siamo andati a sostituire
idealmente il valore dell’entalpia (u+pv). Il valore
del volume che fa la macchina lo conosciamo già Energia specifica
come nel sistema aperto. in questo caso dobbiamo
aggiungere la componente pv.
fluido che scorre

Sistema aperto scambi di en


e = u + pv + eK + epot = h + eK + epot
specifica della corrente fluida
il bilancio dei sistemi aperti fa riferimento a tutte le componenti energetiche tipiche dello spostamento di massa
L Sistema aperto stazionario, le variabili possono cambiare da p.to
a p.to, ma in ogni p.to sono costanti nel tempo. Il VVC, la mVC e
l’EVC sono costanti nel tempo. Ad esempio, ci sono scambi di
fluido e quantità diverse, ma il valore totale della 𝑚𝑚̇ = 𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
Se le sezioni di ingresso/uscita non sono uniche
faccio la somma pesata relativa alla portata in
massa della sezione.

Q
Il bilancio di energia dal sistema chiuso a quello aperto
In assenza di fenomeni elettrici, magnetici e di tensione superficiale
∆E=Eentrante-Euscente ∆E = ∆ U + ∆ Ecin + ∆ Epot nel caso di sistemi stazionari
∆Ecin = 0 e ∆Epot= 0
Sistemi chiusi

∆E = m(u2 - u1) + ½ m (w22 – w12) + mg(z2 - z1)

Per i flussi aperti usando l’entalpia h G. Zeuner


Per flussi aperti introduciamo l’equazione di bilancio dei sistemi aperti 1860
Grandezze di
stato, proprietà dE w2 ← w2 il lavoro che estrai

termodinamiche
= mi h + gz + + Q − mu h + gz + − Le = 0
della sostanza
dt 2 i
2 u
in genere si va a mettere qualsiasi scambio di calore del sistema nel Q della formula
nel volume di
controllo Per i flussi stazionari

Il volume che transita nel sistema mi mi = mu e quindi


darà una portata in volume che se
moltiplico per la ??? mi darà la portata
in massa. Saranno entrambe costanti.
ρiwiAi = ρuwuAu
Benedetto Castelli
E se il fluido fosse incomprimibile Vi = Vu 1628
Semplificazioni: la portata in massa in ingresso e uscita è la stessa —> i sistema non accumula massa (sistema permanente)
e la variazione di energia complessiva del dispositivo è uguale a zero —> il sistema non accumula energia (sistema stazionario)
Molti dispositivi, quali turbine, compressori e ugelli,
operano per lunghi intervalli di tempo nelle stesse
condizioni. Essi vengono classificati come dispositivi a
flusso stazionario. Il volume V, la massa m e l’energia
totale E del volume di controllo rimangono costanti nel
tempo.
m1=m2 —> p1w1A1=p2w2A2 con p densità, w è la
velocità di flusso media e A l’area della sezione
trasversale normale alla direzione del flusso.
considero una macchina che dalla sorgente calda sposta calore alla sorgente fredda

L = m (h4 - h3)
ΔU = Q -L
Qh - Qc = L
Th hot
η= L/Qh = Qh-Qc/Qh = 1- Qc/Qh

non esiste macchina che mi dia (a parità di temperatura) un rendimento maggiore


del ciclo di Carnot
Qh
Se al contrario una macchina prende calore dalla
sorgente fredda e lo sposta nella sorgente calda
non può essere, non esiste nella realtà portare Macchin
L
calore dalla corrente fredda a quella calda. Il aT
bilancio funziona ancora.
Qh - Qc = L
Raffredda Tc (macchina frigorifera) e scalda Th
(pompa di calore)
Qc
la macchina frigorifera ha un rendimenti (efficienza) η che è
il rapporto tra quanto mi costa rispetto a quello che voglio =
E(sigma) = Qc/L Tc cold
Se la macchina riscalda invece COP = Qh/L
Efficienza in un ciclo ideale di Carnot
E = Tc/ Th -Tc per un ciclo di raffreddamento e
COP = Th/Th - Tc per il riscaldamento
il COP della macchina ideale è COP = E + 1

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