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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

Dispensa N. 4

Il miglioramento dellefficienza energetica


nei generatori di calore

Corso di Gestione delle Risorse Energetiche


A.A. 2012/2013
D.E.TE.C - Dipartimento di Energetica, TErmofluidodinamica applicata
e Condizionamenti ambientali

1
PRINCIPALI COMPONENTI DI UN IMPIANTO TERMICO

1. Generatore di calore
2. Sistema di regolazione
3. Rete di distribuzione
4. Terminali (corpi scaldanti)

Rendimento globale, g = p d r e

dove
p = rendimento di produzione del generatore
di calore
d = rendimento di distribuzione
r = rendimento di regolazione
e = rendimento di emissione

2
Definizioni dei rendimenti parziali
 Rendimento di produzione: rapporto tra lenergia termica trasferita al fluido
termovettore e lenergia del combustibile impiegato. Valori tipici: 80%90%.

 Rendimento di distribuzione: rapporto tra lenergia termica utile fornita ed energia


termica erogata dal sistema di produzione. Valori tipici 9095%.

 Rendimento di regolazione: rapporto tra lenergia termica richiesta in condizioni di


regolazione ideali (*) ed energia termica effettivamente richiesta. Valori tipici: 80-
85% con il solo termostato di caldaia, 8590% con regolaz. della mandata in base
alla Text, 9098% con regolaz. per singolo ambiente.

 Rendimento di emissione: rapporto tra lenergia termica richiesta in condizioni di


emissione ideali (**) ed energia termica effettivamente richiesta. Valori tipici: 95%
(radiatori) 98% (ventilconvettori).

(*) Sistema di regolaz. ideale = sistema in grado di regolare istantaneamente lemissione del
corpo scaldante al modificarsi del carico termico

(* *) Sistema di emissione ideale: sistema idoneo a mantenere una temperatura uniforme


dellaria e delle pareti: ad ex., assenza di stratificazioni, pareti interne troppo calde e/o moti
convettivi troppo intensi in prossimit del corpo scaldante

3
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): RADIATORI E VENTILCONVETTORI

Temperature di alimentazione tipiche: 70-90 C

Temperature di alimentazione tipiche: 50-60 C

4
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): AEROTERMI

Temperature di alimentazione tipiche: 60-90 C

5
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): STRISCE RADIANTI

Temperature di alimentazione tipiche: 60-90 C

6
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): PAVIMENTI RADIANTI

Temperature di alimentazione tipiche: 30-35 C

7
Rendimenti di emissione convenzionali (UNI 10348)

8
CALDAIE A BASAMENTO: ESEMPI
(tipico campo di applicazione: 80-
80-1.000 kW)

collegamenti di mandata e ritorno


circuito idraulico

bollitore

mantello con isolamento


termico

tubi di fumo

camera di combustione (C.C.)

bruciatore (atmosferico o ad
aria soffiata)
9
CALDAIE A BASAMENTO: ESEMPI
(tipico campo di applicazione: 80-
80-1.000 kW)

 Due giri di fumo con inversione in C.C.: i fumi, rifluendo verso la fiamma, ostacolano
lo scambio termico con lacqua => maggiore T di fiamma => maggiore produzione di
NOx

 Tre giri di fumo: miglior comportamento in termini di emissioni di NOx


10
CALDAIE MURALI
(tipico campo di applicazione: 10-
10-150 kW)

11
CALDAIE MURALI: CLASSIFICAZIONE
(tipico campo di applicazione: 10-
10-150 kW)

12
CALDAIE MURALI, TIPI A / B (CAMERA APERTA)
(tipico campo di applicazione: 10-
10-150 kW)

13
CALDAIE MURALI, TIPO C (CAMERA STAGNA)
(tipico campo di applicazione: 10-
10-150 kW)

14
Caldaie domestiche per uso promiscuo (riscaldamento e
Acqua Calda Sanitaria, ACS): schema di principio

1 Flussostato sanitario
2 Rubinetto riempimento impianto
3 Limitatore di flusso
4 Sonda sanitario
5 Valvola gas
6 Vaso espansione impianto
7 Bruciatore
8 Scambiatore primario
9 Cappa fumi
10 Camera stagna
11 Pressostato fumi
12 Ventilatore
13 Sonda mandata
14 Termostato sicurezza
15 Valvola sfogo aria
16 Circolatore caldaia
17 Rubinetto svuotamento impianto
18 Pressostato impianto
19 Scambiatore sanitario
20 Valvola tre vie (motorizzata)
21 By-pass
22 Valvola di sicurezza 3 bar
15
Caldaie domestiche per uso promiscuo (riscaldamento e
Acqua Calda Sanitaria, ACS): schema di principio

1 Flussostato sanitario
2 Rubinetto riempimento impianto
3 Limitatore di flusso
4 Sonda sanitario
5 Valvola gas
6 Vaso espansione impianto
7 Bruciatore
8 Scambiatore primario
9 Cappa fumi
10 Camera stagna
11 Pressostato fumi
12 Ventilatore
13 Sonda mandata
14 Termostato sicurezza
15 Valvola sfogo aria
16 Circolatore caldaia
17 Rubinetto svuotamento impianto
18 Pressostato impianto
19 Scambiatore sanitario
20 Valvola tre vie (motorizzata)
21 By-pass
22 Valvola di sicurezza 3 bar
16
RENDIMENTO E PERDITE NEI GENERATORI DI CALORE

Rendimento di produzione di un G.C., =


Qu Qu

(Q + Qf + Qfbs + Qpre )
1- d
Qi Qc Qc

17
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
18
Riduzione delle perdite al camino a bruciatore spento

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf


19
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf 20
Perdite di combustione

 Perdite per combustione incompleta: non tutto il combustibile reagisce


completamente => presenza di prodotti di reazione incompleti (CO) o addirittura di
combustibile non reagito
 Perdite per calore sensibile nei fumi: sono quelle pi rilevanti ( 68% su PCS) i fumi
lasciano la sezione di scambio termico ad una temperatura superiore a quella
dellambiente, in quanto:
lenergia termica da fornire viene richiesta a temperature di almeno 3035 C,
e i fumi non possono essere raffreddati in alcun caso fino a temperature inferiori
a quella di ingresso del fluido freddo;
di solito, non possibile lasciare che i fumi si raffreddino allinterno della caldaia
fino a temperature inferiori a quella di rugiada (formazione di condense acide)
=> abitualmente, necessario evacuare i fumi dalla caldaia a temperature di
almeno 120130 C
 Perdite per calore latente ( 10% su PCS: nel calcolo rispetto al PCI sono gi
implicite): come detto, se la caldaia non stata realizzata con materiali in grado di
resistere allattacco delle condense acide (acciai inox-Ti), non possibile lasciare che
si formi condensa al suo interno, e quindi nei fumi si disperde lenergia termica
corrispondente al calore latente di condensazione del vapor dacqua presente al loro
interno

le caldaie tradizionali devono necessariamente funzionare a temperature elevate


=> impianti a temperatura costante
21
Generatori di calore a temperatura costante

Pompa anti-
condensa,
spesso utilizzata
per portare pi
velocemente la
caldaia in
temperatura

A regime, per evitare problemi di condensazione, la temperatura di mandata del G.C.


costante, indipendentemente dalla T esterna e quindi dal fattore di carico; se la richiesta
di energia dellutenza diminuisce, la potenza resa viene regolata aprendo la valvola
miscelatrice a tre vie (quindi in modo dissipativo) => forti perdite (in particolare per calore
sensibile, oltre che latente, e dispersioni dal mantello), a maggior ragione se la caldaia
funziona molto a carico parziale
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf 22
(calore sensibile e combustione incompleta)

Crescono con Tf e O2,


diminuiscono con CO2

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf


23
Riduzione delle perdite di combustione (calore sensibile e
combustione incompleta)

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf


24
Perdite di combustione: influenza delleccesso daria

 Con eccesso daria oltre il 25% circa, non si


ottengono pi benefici sulla qualit della
combustione (CO residui per imperfetta
miscelazione tra comburente e combustibile,
O2 libero nei fumi, e quindi inutile ai fini
della reazione), ma si aumenta solo,
inutilmente, la portata dei fumi, e con essa
aumentano le perdite al camino

 Una corretta premiscelazione di


combustibile e comburente aiuta a
migliorare lefficienza della combustione

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf 25


BILANCIO ENERGETICO TIPICO
PER CALDAIE CONVENZIONALI
E A CONDENSAZIONE (A
PARTIRE DAL PCS)

26
Il miglioramento dellefficienza nei G.C.

 Per quanto detto, anche una caldaia di tipo tradizionale, a temperatura


costante, pu risultare abbastanza efficiente, a condizione che:
il mantello sia ben isolato;
il bruciatore sia munito di serranda sullaspirazione dellaria
comburente, per ridurre le perdite a bruciatore spento;
il bruciatore sia in grado di modulare la fiamma in modo continuo o a
gradini (bruciatori a pi stadi), oppure, in alternativa, il carico sia
ripartito su pi generatori di calore, per migliorare il comportamento
della centrale termica a carico parziale

Confronto tra il
funzionamento di un
bruciatore tradizionale
e quello di un
bruciatore modulante

27
Il miglioramento dellefficienza nei G.C.:
sistemi modulari, strategie di parzializzazione.

 In alternativa allimpiego di bruciatori modulanti in continuo o multistadio


(a gradini), possibile prevedere la suddivisione del carico termico su pi
generatori di calore (obbligatoria per potenze installate superiori a 350 kW
D.P.R. 412/93)
 Esempio N. 1 (due generatori uguali, parzializzazione in parallelo): per carichi
inferiori al 50%, un generatore spento, per il secondo il fattore di carico
pari al doppio di quello complessivo della centrale

28
Il miglioramento dellefficienza nei G.C.:
sistemi modulari, strategie di parzializzazione.

 Esempio N. 2 (tre generatori uguali, parzializzazione in sequenza, o a


cascata):

29
Sistemi modulari, calcolo dellefficienza media nel caso di regolazione
sequenziale, con due generatori (uguali), per fattori di carico
compresi tra il 50% e il 100%
 Assumendo:
- Pn,tot = carico termico complessivo;
- Pn,1 = Pn,2 = Pn,tot/2 = potenza nominale del singolo generatore;
- Ptot = potenza totale effettivamente richiesta;
- Pi = potenza effettivamente richiesta al generatore i;
- ftot = fattore di carico totale = Ptot/Pn,tot;
- fi = fattore di carico per il generatore i = Pi/Pn,i;

Ptot = ftot Pn,tot = (P1 + P2) = (Pn,1 + f2 Pn,2) = (Pn,tot/2 + fi Pn,tot/2)

ftot Pn,tot = (Pn,tot/2) (1 + fi ) => ftot = (1/2) (1 + fi ) => fi = 2 ftot - 1

2 f tot
( f tot ) =
Ptot
=
P1 P2 1 ( 2 f tot 1)
+ +
1 2 n ,1 2
con 2 calcolato per f 2 = ( 2 f tot 1)
30
Il miglioramento dellefficienza delle caldaie:
sistemi a temperatura scorrevole

La temperatura della mandata viene


ridotta al diminuire del carico termico
(bruciatori modulanti in continuo o
multistadio, a gradini)

Riduzione di tutte le dispersioni


(involucro, calore sensibile fumi, perdite
al camino a bruciatore spento, etc.)
Migliore efficienza ai carichi parziali

N.B.: necessario che lo scambiatore


acqua-fumi sia specificamente
progettato per evitare che la T
superficiale lato fumi scenda troppo

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf 31


Il miglioramento dellefficienza delle caldaie:
sistemi a temperatura scorrevole

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf 32


Il miglioramento dellefficienza delle caldaie:
caldaie a condensazione

 Luso di materiali speciali (acciai inox al Ti) permette di raffreddare i fumi al di sotto
della T di rugiada (purch ovviamente la T di ritorno dellacqua sia abbastanza bassa =>
applicazioni ideali: corpi scaldanti a media o bassa temperatura, come pavimenti
radianti o ventilconvettori
 Necessit di prevedere uno scarico della condensa (acida; per caldaie domestiche
comunque consentito lo scarico diretto in fogna) ed unevacuazione forzata dei fumi
(pi freddi e quindi pi pesanti)
33
Il miglioramento dellefficienza delle caldaie:
temperature di rugiada per vari combustibili

34
Il miglioramento dellefficienza delle caldaie:
impianti con caldaie a condensazione

35
Il miglioramento dellefficienza nei G.C.:
bruciatori ad irraggiamento

Aria e gas (perfettamente premiscelati) si distribuiscono uniformemente


sulla superficie della spugna ceramica o metallica, grazie alla sua
porosit
 Laccensione determinata dallincandescenza dello strato poroso
ceramico o metallico

 Alta efficienza di combustione con basso eccesso daria


 Bassa temperatura di combustione (riduzione NOx), grazie allo scambio
termico per irraggiamento con lo scambiatore di calore
 Funzionamento silenzioso, alta affidabilit
 Ottime possibilit di impiego in caldaie a condensazione ( e Trugiada pi
elevate => la condensazione inizia a T pi alte, quindi, a parit di T di
ritorno e di portata, si recupera pi energia dalla condensazione) 36
Il miglioramento dellefficienza nei G.C.:
bruciatori ad irraggiamento

Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf


37
38
Letichettatura energetica delle caldaie

N.B.: rendimenti minimi fissati dal DPR 412/93 e s.m.i.


alla potenza nominale: 84 + 2 log Pn
al 30% del carico: 80 + 3 log Pn
valore medio stagionale: 77 + 3 log Pn
39
Classificazione delle caldaie in base alle emissioni di NOx.

40
Elenco riepilogativo delle principali tecniche per il miglioramento
dellefficienza nei G.C.

Riduzione perdite per calore sensibile fumi:


tiraggio forzato (T di uscita dei fumi < 100 120 C, ma c il
consumo del ventilatore: 100-200 W per caldaie domestiche)
caldaie a bassa temperatura
a temperatura scorrevole
a condensazione
Miglioramento della coibentazione dellinvolucro (> 8 - 10 mm)
Riduzione perdite prelavaggio (ad ex., impedire accensioni ravvicinate)
Utilizzo di bruciatori con modulazione (a gradino o continua)
Riduzione delleccesso daria, e quindi delle perdite per incombusti (in
genere mediante premiscelazione aria-combustibile)
Bruciatori ad irraggiamento

41
Elenco riepilogativo delle principali tecniche per ol miglioramento
dellefficienza nei G.C.

 Modulazione delleccesso daria (insieme a quello del combustibile) a carico


parziale (inverter sul ventilatore, nel caso di tiraggio forzato, oppure
serrande per laria, nel caso di tiraggio naturale)

 In mancanza di richiesta termica, nel caso di caldaia a tiraggio naturale,


chiusura totale della serranda dellaria, oppure, nel caso di tiraggio forzato,
arresto del ventilatore (si evita di raffreddare involontariamente lacqua
presente nellimpianto, sfruttandone al meglio linerzia termica)

 Corretto dimensionamento, prevedendo eventualmente la ripartizione del


carico su pi caldaie (nel caso di caldaie convenzionali, senza modulazione)

inoltre, nelle caldaie domestiche:


accensione piezoelettrica in sostituzione della fiamma pilota
(riduzione consumo 0,01 Sm3/h)

42
Caldaie ad alta efficienza: risparmio energetico.

43
Caldaie ad alta efficienza: costi di investimento

35.000 Tradizionale
Alta efficienza, T costante
Alta efficienza, T scorrevole
30.000 Condensazione

25.000

20.000
Costi ()

15.000

10.000

5.000

0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Pt (kW)

44
Caldaie ad alta efficienza: costi di investimento

140
Tradizionale
Alta efficienza, T costante
120 Alta efficienza, T scorrevole
Condensazione

100
Costi specifici (/kWt)

80

60

40

20

0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Pt (kW)

45
Caldaie ad alta efficienza: recupero del capitale, esempi.
 CE = ET x (1/SR 1/SP ) x cu,GN / PCI
 ET = PT x Heq

I
SPB = =
CE
I/PT
=
1 1 cu ,GN
- Heq
SR SP PCI

46
Caldaie ad alta efficienza: recupero del capitale, esempi.

47
Esempio di intervento di sostituzione di generatori di calore
Analisi energetica e tecnico-economica (semplificata)
IPOTESI
Utenza civile non domestica, localit: Piemonte
Costo gas (al netto delle imposte): tariffe per servizio di tutela, ambito nord-
occidentale
Intervento: sostituzione di caldaia da 1000 kW (funzionante, tipo A), a servizio di
unutenza con distribuzione a bassa temperatura, con:
A: N. 2 caldaie tradizionali da 500 kW ciascuna (costo: 11.000 )
B: caldaia a temperatura costante ad alta efficienza (costo: 12.000 )
C: caldaia a temperatura scorrevole (costo: 15.000 )
D: caldaia a condensazione (costo: 31.000 )

Rendimenti delle caldaie a confronto

48
Costi del gas naturale assunti per il confronto

Ambito nord occidentale


CLIENTI NON DOMESTICI
Valle d'Aosta, Piemonte,
Servizi Servizi
Liguria TOTALE
di vendita di rete
Quota energia (/Sm3)
Sm3/anno: da 0 a 120 0,053091 0,443272
da121 a 480 0,165468 0,555650
da 481 a 1.560 0,143233 0,533414
0,390181
da 1.561 a 5.000 0,138833 0,529014
da 5.001 a 80.000 0,116255 0,506436
da 80.001a 200.000 0,083209 0,473390
Quota fissa (/anno) 55,40 39,77 95,17

Usi civili
Fascia di consumo annuo
TRIBUTI
fino a 120 da 120 a da 480 a
m3 480 m3 1.560 m3 oltre 1.560 m3
ACCISA
4,40 17,50 17,00 18,60

ADDIZIONALE
REGIONALEB
Piemonte 2,20 2,58 2,58 2,58

49
Sostituzione di generatori di calore
Esempio di analisi energetica e tecnico-economica (semplificata)

CARICO CUMULATO DELLUTENZA (Etot = 660.000 kWh/anno*)


100
100

Fattore di carico (%)


90

Frazione dell'energia fornita con il fattore di carico corrente rispetto


all'energia totale (%)
80
70

70

60

50
50
%

40

30
30

20 15.2
15.9 26.5 10
36.4
10

6.1
0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800
h/anno

* N.B.: valore plausibile, nel caso di usi per climatizzazione, solo in climi rigidi 50
Calcolo del consumo di gas naturale per le soluzioni a confronto

 Il fabbisogno di energia primaria stagionale :


Ep = i (ET,i /, i)

 Il rendimento medio stagionale quindi:


medio = ET,tot/ Ep = ET,tot/ i (ET,i /, i) = i [(ET,i / ET,tot )/, i]

dove ET,tot lenergia resa complessivamente e i denota i valori relativi al generico


gradino del diagramma di carico.

Ad es., nel caso A, considerando il vari valori del rapporto (ET,i/ET,tot ) indicati in figura si ha:
medio = 1/[(0,152/0,90) + (0,159/0,86) + (0,265/0,83) + (0,364/0,80) + (0,061/0,55)] = 0,808

51
Calcolo del consumo di gas naturale per le soluzioni a confronto

Rendimento medio istantaneo (%)


Frazione del carico A (due
massimo (%) A (rif.) caldaie) B C D
100 90 90 90 93 97
70 86 86 91 96 101
50 83 90 92 98 104
30 80 85 91 99 106
10 55 73 89 99 109
Ep (kWh) 816.775 764.796 725.393 678.302 638.435
Rendimento medio
stagionale (%) 80,8 86,3 91,0 97,3 103,4

N.B.: per la soluzione A-due caldaie, si ipotizza che, fino al 50% del carico, una caldaia sia a pieno
regime e laltra venga parzializzata => medio = 2f/[1/N + (2f-1)/2f-1]

52
CONFRONTI

A (due
A (rif.) caldaie) B C D
V gas (Sm3/anno) 85.169 79.749 75.641 70.730 66.573
Ep (tep/anno) 70,2 65,8 62,4 58,3 54,9
Risp. Ep (tep/anno) 4,5 7,9 11,9 15,3
MCO2 (t/anno) 163,5 153,1 145,2 135,8 127,8
Risp.CO2 (t/anno) 10,4 18,3 27,7 35,7
Costo gas (/anno)
materia prima: 33.231 31.117 29.514 27.598 25.976
uso reti: 9.847 9.388 8.911 8.340 7.856
imposte: 18.000 16.852 15.982 14.942 14.061
Costo gas TOT (/anno) 61.079 57.357 54.406 50.879 47.893
Risparmio (/anno) 3.722 6.673 10.200 13.186
Investimento () 11.000 12.000 15.000 31.000
SPB (anni) 3,0 1,8 1,5 2,4

VAN/Investimento (15 anni, 5%) 2,5 4,8 6,1 3,4

53
RIPETERE LESERCIZIO CON LE SEGUENTI MODIFICHE:

1) CAMBIARE LA CURVA CUMULATA DEL CARICO, E CONSIDERARE UNUTENZA IN


CAMPANIA:

100 CARICO CUMULATO DELLUTENZA (Etot = 450.000 kWh/anno)


100

Fattore di carico (%)


90

Frazione dell'energia fornita con il fattore di carico corrente rispetto


80 all'energia totale (%)

70
70

60
50
50
%

40

30
30
22.2
20 22.2 10
15.6

10 26.7 13.3

0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400
h/anno

2) RIPETERE I CALCOLI ECONOMICI (SIA PER IL PIEMONTE CHE PER LA


CAMPANIA) PER UNUTENZA CON REGIME FISCALE INDUSTRIALE
54
Esempi di interventi di miglioramento dellefficienza nel
riscaldamento ambientale
(tratti da: La certificazione energetica degli edifici e degli impianti Grassi, Scatizzi, Venturelli Maggioli ed.)

N.B.: QUESTE ULTIME PAGINE DELLA DISPENSA SULLE CALDAIE COSTITUISCONO


SOLO MATERIALE DI RIF., NON OGGETTO DI DOMANDE DESAME

IMPIANTO ESISTENTE E
DATI DI PARTENZA
Generatore di calore a T costante da 200
kW (sovradimensionato, vecchio modello)
Impianto a radiatori, circuito 85/75C
Regolazione con termostato di caldaia

55
Intervento N. 1:
installazione sup.
riflettente dietro ad
alcuni corpi
scaldanti, modifica T
circuito (75/65C)

56
Intervento N. 2:
installazione di
termostati ambiente
e aumento del T del
circuito (85/55C)

57
Intervento N. 3:
isolamento tubazioni
cantinato e locale
caldaia

58
Intervento N. 4:
installazione
generatore di calore
(117 kW) ad alto
rendimento

59
Intervento N. 5:
installazione
generatore di calore
(105 kW) ad alto
rendimento e
temperatura
scorrevole

60
Intervento N. 6:
installazione
generatore di calore
(116 kW) a
condensazione,

61
Intervento N. 7: isolamento
termico sottotetto

62
Intervento N. 8:
cumulativo di 1, 2,
3, 6 e 7

63

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