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Centrali Termoelettriche a

Vapore
Uso Ottimale e Sicurezza degli Impianti Energetici (UOSIE)
(Codice 01MUVMK)
Anno Accademico 2018/2019
Nicola Pedroni

Le fonti ed i riferimenti sono elencati alla fine della presentazione


Centrali Termoelettriche a Vapore

Cicli Termodinamici – Cicli Rankine:


(Cicli a Vapore saturo)
Surriscaldamento, Risurriscaldamento
Rigenerazione
Esempi di Impianti con Cicli Rankine
Cicli Rankine – Evoluzione Tecnologica
Cicli Ipercritici e UltraSuperCritici (USC)
Esempi di impianti con Cicli Ipercritici e UltraSuperCritici
Schemi Tipici di Centrali a Vapore – Circuiti Principali
Condensato-Alimento
Acqua-Vapore
Aria-Gas
Acqua Condensatrice
Schemi Tipici di Centrali a Vapore – Rendimenti

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Cicli Termodinamici – Cicli Rankine

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Cicli Termodinamici

Ciclo trasformazioni fluido combustione applicazioni


Rankine/Hirn Due adiabatiche e due Acqua/vapore esterna Produzione
isobare elettrica;
propulsione
navale
Joule/Brayton Due adiabatiche e due Aria, fumi, Interna/estern Propulsione
isobare Co2,He a aeronautica,
produzione
elettrica
Combinato Ciclo Bryton e ciclo Aria, Fumi, interna Produzione
Rankine in cascata Acqua/vapore elettrica
(top/bottom)
Otto Due adiabatiche e due Aria, fumi interna Autotrazione,
isovolumiche produzione
elettrica
Diesel Due adiabatiche ,una Aria, fumi interna Propulsione
isobara ed una navale,
isovolumica produzione
elettrica
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Cicli a Vapore – Curve Limite

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Cicli Rankine – Vapore Surriscaldato

Surr.

Evap.
Econ.

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Cicli Rankine – Risurriscaldamento

Aumentare P e T in caldaia aumenta


rendimenti

Necessario quando la pressione in caldaia


supera determinati valori (titolo turbina > 0.9)

T Surriscaldatore < 550°C

RISURRISCALDAMENTO

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Cicli Rankine – Surriscaldamento e
Rigenerazione

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Calore contenuto nel vapore spillato innalzare la temperatura dell’acqua all’ingresso


di caldaia invece di andare perduto nel condensatore
Spillamento di vapore riduce lo scostamento del ciclo Rankine da quello ideale di
Carnot (evitata una parte del ciclo Rankine a minor rendimento, cioè quella del
riscaldamento dell’acqua a bassa temperatura lungo la curva limite inferiore)

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Cicli Rankine – Surriscaldamento e
Rigenerazione
Singolo surriscaldamento
Riferito ad 1 kg di vapore scaricato al condensatore

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Cicli Rankine – Surriscaldamento e
Rigenerazione
Possibile organizzazione
spillamenti

Aumentando il numero degli spillamenti si incrementa la temperatura di


preriscaldamento dell’acqua e si aumenta il rendimento del ciclo
Nelle pratiche realizzazioni, poiché gli spillamenti comportano un onere di
impianto, si pone il problema di ottimizzare il loro numero e la superficie di
scambio dei singoli riscaldatori (impianti sempre più complessi, i cui costi
non sempre possono essere compensati o recuperati dal guadagno di 10
rendimento)
Cicli Termodinamici – Esempio di
Ciclo Rankine

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Cicli Rankine – Esempi

Impianti standard ENEL 320 MW – Impianto subcritico

Scarico delle condense (drenaggi) dei riscaldatori in cascata: drenaggi del riscaldatore a più
alta pressione di spillamento si scaricano in quello a pressione immediatamente inferiore e così via,
sino a recuperare gli ultimi drenaggi al condensatore.
Spillamenti lungo i vari stadi della turbina a parità di potenza generata, occorre una maggiore
portata di vapore all’ammissione e quindi una produzione maggiore da parte della caldaia, il cui
consumo di combustibile si è però ridotto in quanto essa viene alimentata con acqua preriscaldata.
TV: spillamenti riducono la portata del vapore negli ultimi stadi, nei quali si incontrano difficoltà nello
smaltimento di grandi portate per motivi costruttivi (pale di considerevole lunghezza, soggette ad
elevate forze centrifughe). Inoltre la maggior portata negli stadi ad alta pressione consente
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l’adozione di palette rotoriche di maggiori dimensioni e quindi di miglior rendimento.
Cicli Rankine – Esempi

Impianti standard ENEL 320 MW – Impianto subcritico

Ciclo a vapore

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Cicli Rankine – Esempi

Impianti standard ENEL 320 MW – Impianto subcritico

Ciclo condensato-alimento

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Cicli Rankine – Esempi

Impianti standard ENEL 320 MW – Impianto subcritico

T (°C)

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Cicli Rankine – Esempi

Impianti standard ENEL 320 MW – Impianto subcritico

Consumi specifici di calore


• Il consumo specifico è l’inverso del rendimento
• Si tratta di un parametro non dimensionale che
nella pratica si preferisce esprimere in kcal/kWh
ed è detto Heat Rate (HR).
• Poiché 1 kWh = 860 kcal si ha
860 Q1
HR = = 860 Q1=calore fornito

η Lt Lt = lavoro meccanico

HR

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Cicli Rankine – Esempi

Impianti standard ENEL 320 MW – Impianto subcritico

Consumo specifico di vapore


• E’ il rapporto tra portata di vapore utilizzata e
la potenza prodotta.
• Con riferimento all’energia è il rapporto tra la
massa di vapore utilizzata e l’energia prodotta.
prodotta
• Si esprime in kg/kcal o anche in kg/kWh

(lavoro specifico della turbina)

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
I progetti per aumentare l’efficienza del ciclo Rankine,
aumentando le pressioni e le temperature del vapore, sono
stati sviluppati costantemente:
• Le prime unità termoelettriche, all’inizio del ‘900, erano
costruite per pressioni e temperature del vapore all’ingresso
in turbina di circa 13 bar e 250°C.
• Intorno al 1950 vi fu un decisivo incremento nelle taglie degli
impianti e si passò dai 35 MW fino ai 150 MW. Il ciclo
adottato fu quello a semplice surriscaldamento, con vapore
all’ammissione turbina inizialmente a 145 bar e 538°C, poi a
165 bar e 538°C.
• Negli anni ’60 furono installate parecchie unità con queste
caratteristiche termodinamiche (vapore 165 bar, 538°C e
risurriscaldamento a 538°C) e si passò alla taglia 320 MW.

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
• Nel 1968 entrarono in servizio in Italia le prime due unità ipercritiche (Tcrit
= 374 °C e Pcrit = 220bar) di taglia 600 MW con doppio risurriscaldamento
(258 bar, 540°C/552°C/556°C), dotate di turbine cross-compound.
• I grandi costruttori (General Electric e Westinghouse) negli anni ’60-70
realizzarono impianti di potenza 350÷1100 MW con condizioni ipercritiche
del vapore (241 bar, 538°C/565°C), sia a semplice che a doppio
risurriscaldamento, con turbine cross-compound o tandem-compound.
• Dal 1980, utilizzando l’esperienza maturata con le unità a semplice e a
doppio risurriscaldamento, i grandi costruttori hanno sviluppato progetti
(detti ULTRASUPERCRITICI: P > 276bar, T > 552°C) con condizioni del vapore
sempre più spinte (300 bar e 600°C).
• Questi progetti hanno trovato applicazione soprattutto in Asia e Nord
Europa. Hanno presentato un interessante incremento del rendimento
unitamente a maggiori costi impiantistici di installazione e di
manutenzione.

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

INCREMENTO DI
RENDIMENTO

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
PROBLEMATICA 1: MATERIALI
Tecnologia per la produzione di energia elettrica mediante cicli a vapore è rimasta bloccata per molti
anni al limite tradizionale dei 1000°F (538°C) di temperatura del vapore surriscaldato e
risurriscaldato: limiti imposti dall’utilizzo di acciai ferritici basso-legati
Obiettivi dello sviluppo dei materiali:
più elevata resistenza a creep a lungo termine
sufficiente resistenza all’ossidazione
elevata tenacità e resistenza all’infragilimento
buona lavorabilità per la realizzazione di componenti di grandi dimensioni (rotori, casse turbina, tubazioni e
collettori del vapore)

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
PROBLEMATICA 1: MATERIALI

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
PROBLEMATICA 2: COSTI (esempi)

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica:

Cicli Ipercritici e UltraSuperCritici

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

Cicli Ultrasupercritici

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
• L’adozione di un doppio risurriscaldamento dà luogo ad incrementi di rendimento
variabili in funzione delle condizioni del vapore.
• Per massimizzare il guadagno di rendimento dei cicli ultrasupercritici, bisogna
anche ottimizzare il ciclo rigenerativo con l’aggiunta di nuovi riscaldatori e la
scelta di una più alta temperatura dell’acqua alimento all’ingresso
dell’economizzatore.
• In molti casi si inserisce un riscaldatore al di sopra del punto di
risurriscaldamento. Questo riscaldatore è denominato con termine anglosassone
HARP (Heater Above the Reheat Point).

(Ultrasupercritici)
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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

Ciclo a semplice risurriscaldamento con 8 riscaldatori, compreso un HARP

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica

Ciclo a doppio risurriscaldamento con dieci riscaldatori, compreso un HARP

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Effetto sul rendimento termodinamico di turbina della pressione del vapore risurriscaldato
nel caso di semplice risurriscaldamento (Pmax = 310 bar, vedi prima)

L’effetto è variabile in funzione della temperatura dell’acqua alimento all’uscita


dell’ultimo riscaldatore AP e se lo spillamento adottato per questo riscaldatore è
dal vapore risurriscaldato freddo o dal vapore che si espande nella turbina di alta
pressione 34
Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Effetto sul rendimento termodinamico di turbina della pressione del vapore risurriscaldato
nel caso di semplice e doppio risurriscaldamento (Pmax = 310 bar, vedi prima)

L’effetto è variabile in funzione della temperatura dell’acqua alimento all’uscita


dell’ultimo riscaldatore AP e se lo spillamento adottato per questo riscaldatore è
dal vapore risurriscaldato freddo o dal vapore che si espande nella turbina di alta
pressione 35
Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Esempio di ottimizzazione incrociata delle pressioni del primo e del secondo risurriscaldamento
(Pmax = 310 bar, vedi prima)

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Cicli ultrasupercritici: alcune realizzazioni Torrevaldaliga Nord

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Cicli ultrasupercritici: alcune realizzazioni Torrevaldaliga Nord

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Cicli ultrasupercritici: alcune realizzazioni Torrevaldaliga Nord
Variazioni di rendimento del ciclo termodinamico
Vecchia centrale -centrale in costruzione –centrali future

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Cicli ultrasupercritici: alcune realizzazioni Torrevaldaliga Nord

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Cicli ultrasupercritici: alcune realizzazioni

Centrale danese di Nordjyllandsværket

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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Cicli ultrasupercritici: alcune realizzazioni Centrale danese di Nordjyllandsværket

• Impianto in assetto cogenerativo per un servizio


di teleriscaldamento per la città di Aalborg.
• Potenza 400 MW
• Anno di costruzione: 1998
• Impianto ottimizzato con riferimento:
al rendimento
Al rispetto dei vincoli ambientali

L’impianto è caratterizzato da esercizio ultrasupercritico con: Prestazioni:


• Pressione del fluido all’ingresso in turbina di AP: 290 bar • Electrical output: 410 MW
• Surriscaldamento a 582 °C • Heat output: 422 MJ/s
• Doppio risurriscaldamento a 582 °C • Electrical efficiency: 47%
• Numero di preriscaldatori dell’acqua di alimento: 13 • Plant cost: 400 MUSD (dollari USA)
• Impiego di una unità di desolforazione ad umido FGD
• Impiego di un sistema di abbattimento degli Nox tipo SCR
• Impianto di abbattimento del delle polveri
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Cicli Rankine – Evoluzione
Tecnologica
Cicli ultrasupercritici: alcune realizzazioni

75 bar

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Schemi Tipici di Centrali a Vapore –
Circuiti Principali

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Schemi Tipici di Centrale

CIRCUITI PRINCIPALI

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Schemi Tipici di Centrale

CIRCUITI PRINCIPALI

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Schemi Tipici di Centrale

CIRCUITI PRINCIPALI

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Schemi Tipici di Centrale

CIRCUITI PRINCIPALI

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Schemi Tipici di Centrale

CIRCUITI PRINCIPALI

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Schemi Tipici di Centrali a Vapore –
Rendimenti

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Rendimenti

Rendimento effettivo totale di un impianto con turbina a vapore = rapporto fra


l’equivalente termico dell’energia elettrica ricavata ai morsetti dell’alternatore e il calore
sviluppato dalla combustione in caldaia (< rendimento teorico del ciclo termico)

Perdite:
ciclo termodinamico, allontanandolo da quello teorico e diminuendone il rendimento:
l’espansione del vapore in turbina non è perfettamente adiabatica a causa degli attriti e delle dispersioni di calore;
il calore ottenuto dal combustibile bruciato in caldaia non è tutto trasferito all’acqua e al vapore ma in parte viene
disperso nell’atmosfera con i fumi che escono dalla ciminiera
perdite di calore verso l’esterno attraverso le pareti della caldaia e dei condotti gas, perdite di calore nei
circuiti acquavapore per spurghi e sfiati
perdite meccaniche ed elettriche delle macchine

(esprimendo tutte le perdite in valore relativo del calore


posseduto dal combustibile bruciato in caldaia per ottenere un
kWh ai morsetti dell’alternatore)

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Rendimenti

Se si indicano con ηcald, ηtubaz, ηcond, ηturb, ηalt, ηaux i rendimenti delle singole parti
d’impianto sopra ricordate, dalla definizione di rendimento di ogni elemento
(rapporto fra potenza resa e potenza assorbita) si può scrivere:

Rendimento lordo

(consumo specifico lordo di


2048 kcal/kWh)
(consumo specifico netto di
2150 kcal/kWh)

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Rendimento netto
Rendimenti

Al diminuire del carico il rendimento diminuisce (aumenta quindi il consumo specifico), poiché si modifica
il ciclo termico per la diminuzione delle temperature e delle pressioni rispetto ai valori nominali.

Necessario aumentare in modo significativo le pressioni e le


temperature del vapore surriscaldato e risurriscaldato
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Rendimenti

138bar 172bar 310bar

Conv.
Iper. USC

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PROBLEMATICHE?
Rendimenti

PROBLEMATICA 1: MATERIALI
Tecnologia per la produzione di energia elettrica mediante cicli a vapore è rimasta bloccata per molti
anni al limite tradizionale dei 1000°F (538°C) di temperatura del vapore surriscaldato e
risurriscaldato: limiti imposti dall’utilizzo di acciai ferritici basso-legati
Obiettivi dello sviluppo dei materiali:
più elevata resistenza a creep a lungo termine
sufficiente resistenza all’ossidazione
elevata tenacità e resistenza all’infragilimento
buona lavorabilità per la realizzazione di componenti di grandi dimensioni (rotori, casse turbina, tubazioni e
collettori del vapore)

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Rendimenti

PROBLEMATICA 1: MATERIALI

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Rendimenti

PROBLEMATICA 2: COSTI (esempi)

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Fonti

Slides Prof. De Salve, Corso Uso Ottimale e Sicurezza dei Sistemi Energetici, AA
2017-2018.
Dispense CORSO DI CONVERSIONE DELL'ENERGIA, Dott. Ing. Carlo Belli, disponibile
a: http://www-3.unipv.it/electric/conven/cap.3%20-
%20centrali%20termoelettriche.pdf, UNIVERSITA’ DI PAVIA, Facoltà di Ingegneria,
Dipartimento di Ingegneria Elettrica.
Presentazione: J. Bugge, “Advanced 700°C PF Power Plant”, website:
http://ad700.techwise.dk/
Sebastian Teir, Antto Kulla, “Steam/Water Circulation Design”, Helsinki University of
Technology Department of Mechanical Engineering, Energy Engineering and
Environmental Protection Publications, Steam Boiler Technology eBook, Espoo
2002.
Giorgio Cau, Daniele Cocco, Vittorio Tola, “Analisi dell’integrazione di impianti a
vapore Ultra Supercritici (USC) dotati di tecnologia CCS e sistemi solari a
concentrazione”, Report ENEA RdS/2014/275.
Presentazione UNIROMA: http://www.uniroma2.it/didattica/CT/deposito/USC.pdf

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